A Caorle il congresso nazionale 2008 Marisa Raciti - Distretto Lions ...

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posto l’accento sull’importanza di un momento di riflessione stimolante per i Lions e per quanti, operatori e tecnici, hanno a che fare con la gestione dei pazienti sul territorio, mentre Angelo De Cristan, a nome dell’Ulss 20, ha ricordato l’impegno e le iniziative in atto sul problema che, tra l’altro, è stato inserito tra le priorità del piano regionale sanitario. Puntuale e dettagliata l’analisi del Lions Antonio Dezio (coordinatore scientifico del convegno), il quale ha sottolineato le dimensioni del ema di studio di quest’anno, per ricordare un momento tragico della nostra storia, ma anche per porre l’accento sulla necessità di coltivare un rapporto corretto con il territorio, sull’esigenza di salvaguardare l’ambiente per non rischiare di essere travolti da fatti analoghi. Come invece è accaduto per il Vajont, prima, ma anche a Sarno (Campania), in Valtellina ed in Piemonte. Nell’aula magna del museo tridentino di scienze naturali a Trento si è tenuta una significativa serata, organizzata dai club Trento Host, Trento Cesio e Trento del Concilio, e dalla zona B (delegato Franca Rossi), con la proiezione del filmato “Stava 19 luglio” di Gabriele Cipollitti, per mettere in evidenza la genesi, cause e responsabilità della catastrofe che ha sconvolto Stava e Tesero. Numerosi erano stati gli avvertimenti venuti da episodi analoghi accaduti in precedenza in varie parti del mondo, ma erano stati passati sotto silenzio, o sottovalutati, anziché essere presi ad esempio per favorire un momento di analisi e di confronto TEMA DI STUDIO DISTRETTO 108 Ta1 Il segretario del congresso Antonio Dezio “Stava”, per non dimenticare T sui pericoli derivanti dai bacini di decantazione. “Fossimo stati messi accuratamente a conoscenza di quanto avvenuto altrove, forse il nostro atteggiamento nei confronti di quelle discariche sarebbe stato Stava dopo il disastro TEMPO DI LIONS problema, i percorsi diagnostici, le strategie riabilitative e terapeutiche. Nelle due sessioni sono stati poi approfonditi i temi dell’approccio terapeutico e riabilitativo, dell’assistenza domiciliare, degli aspetti emotivi, psicologici e relazioni, ma anche del fondamentale apporto assicurato dal volontariato, delle esperienze vissute, della mobilità e sicurezza dei pazienti, con la lettura magistrale di Roberto Dal Negro su “L’ossigenoterapia domiciliare a lungo termine: 20 anni di storia”. diverso”, ha precisato il presidente dell’associazione familiari delle vittime e della fondazione Stava onlus, Graziano Lucchi. Nessuno sapeva e nessuno era stato messo al corrente di quei pericoli e così il 19 luglio 1985 si contarono 268 vittime innocenti di una tragedia che, come altre, si poteva evitare. Anche per questo la fondazione Stava onlus si è posta come obiettivo quello di informare per prevenire altre catastrofi 21
DISTRETTO 108 Ta1 analoghe. Per questo è stato creato il sito “Stava1985.it” e sono state avviate diverse iniziative ei club della zona G (Valdagno, Arzignano, Lonigo, Vicenza Host, Vicenza La Rotonda e Vicenza Palladio) hanno dedicato una serata di emozioni e di eleganza per una nobile causa: suscitare e promuovere attenzione nei confronti della lotta contro la fi brosi cistica. 22 S INTERMEETING A VILLA TRISSINO (ZONA G) Ricerca, trentamila euro contro la fibrosi cistica Ospite straordinario il presidente della Valentino Fashion Group, Matteo Marzotto, accompagnato da Alessia Fabiani, madrina della serata, nella prestigiosa cornice di Villa Trissino. Numerose le autorità lionistiche, in rappresentanza dei club che hanno aderito all’iniziativa. Oltre trecento gli ospiti che hanno accolto l’invito dei Lions e che hanno testimoniato, con Un momento dell’intermeeting a Villa Trissino di sensibilizzazione. Tra queste è stato dato vita ad un master universitario di secondo livello, la consueta generosità lionistica, un’attenzione ed una sensibilità particolare a sostegno della ricerca per la lotta contro la fi brosi cistica. Ha fatto gli onori di casa, impeccabile anfi trione, Giannino Marzotto, il quale ha messo a disposizione la sua splendida dimora per ospitare la serata. Il conte Marzotto, che festeggiava nell’occasione anche il suo 79° compleanno, nel dare il benvenuto a tutti i presenti, ha ricordato il suo profondo ed autentico legame di affetto nei confronti del Lions club Valdagno, di cui è stato socio fondatore nel 1961 e presidente. “Quando fondammo il nostro sodalizio – ha sottolineato – dissi che il Lions avrebbe dato un pluralismo democratico al paese, organizzato con la collaborazione dei Lions club del Trentino e del distretto 108 Ta1. perché avrebbe offerto occasioni di incontro, di confronto e di dialogo. Il Lions ha il senso del service ed è quello che sta facendo Matteo questa sera. È importante che il Lions faccia il bene, ma allegramente, perché di solito quelli che fanno il bene sono tristi da morire.” Il vicegovernatore Claudio Pasini ed i presidenti Renzo Rizzi e Antonio Cappello hanno sottolineato lo “spirito di solidarietà e di servizio che hanno animato la serata”, mentre Gianni Mastella, direttore scientifi co della fondazione per la fi brosi cistica, ha ripercorso le tappe di “un’avventura iniziata dieci anni fa e costruita sulla forza delle donazioni, che hanno consentito di sostenere 77 progetti di ricerca”. Matteo Marzotto, in qualità di testimonial e vicepresidente e cofondatore della fondazione, ha parlato di questa patologia ancor oggi incurabile, nei confronti della quale si sta sviluppando nell’opinione pubblica un’attenzione sempre crescente. “La fondazione è la mia passione. Ho capito che la mia visibilità poteva essere utile alla causa e mi sono fatto coinvolgere con entusiasmo” ha sostenuto ricordando, non senza una nota di commozione, la sorella Annalisa, mancata proprio a causa di questa malattia. Ha inoltre raccontato quanto sia forte il suo legame con la dimora dello zio, sede preferita per le riunioni e le cerimonie di famiglia. La serata si è conclusa con la raccolta di fondi, tramite una lotteria, che ha fruttato 12 mila euro; molti hanno versato anche un contributo sul conto della fondazione, così da raccogliere i 30 mila euro necessari per adottare un intero progetto di ricerca. Maria Ronconi
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