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A Caorle il congresso nazionale 2008 Marisa Raciti - Distretto Lions ...

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VITA DEI CLUB 108 Ta3<br />

circa 100, possono studiare,<br />

mangiare, vestirsi. Sono sereni e<br />

possono guardare al futuro.<br />

Visti questi successi, i superiori di<br />

Padre Simone hanno pensato che<br />

la sua iniziativa avrebbe potuto<br />

avere successo anche in altre parti.<br />

Così lo hanno comandato in una<br />

città sperduta in Ungheria al<br />

confi ne con Ucraina e Slovacchia,<br />

un’enclave abitata esclusivamente<br />

da etnia rom. Si può ben capire<br />

l’impegno di Padre Simone che<br />

non parla ungherese, non è<br />

abituato alle condizioni climatiche<br />

di quell’angolo di mondo, la<br />

popolazione non è certo fra le più<br />

ospitali con gli stranieri.<br />

I primi tempi sono duri perché<br />

non c’è niente se non una grande<br />

struttura vuota; i giovani sono<br />

abbandonati dalle famiglie che<br />

sono senza soldi, senza lavoro,<br />

dediti all’alcol, etc.<br />

Padre Simone inizia <strong>il</strong> suo lavoro e<br />

i risultati cominciano a vedersi. È<br />

ascoltato, le sue Messe cominciano<br />

a essere frequentate, la mensa<br />

si affolla ogni giorno di più,<br />

giungono nuove persone ogni<br />

giorno che cercano un rifugio.<br />

Questa struttura ha bisogno di<br />

essere riempita perché ci si possa<br />

vivere. Il sacerdote si appella<br />

ancora una volta alla cittadinanza<br />

di <strong>Caorle</strong> che in breve tempo<br />

prepara molto materiale da portare<br />

alla sua casa in Ungheria. Riesce a<br />

reperire, letti, coperte, suppellett<strong>il</strong>i<br />

varie, biancheria, abiti usati, etc<br />

con l’aiuto della Caritas e della<br />

parrocchia e dell’associazione<br />

albergatori.Tutto questo materiale<br />

deve esse portato da <strong>Caorle</strong> fi no a<br />

destinazione.<br />

Avendo buoni rapporti con <strong>il</strong><br />

<strong>Lions</strong> club a mezzo di Renato<br />

Kuhar, chiede se <strong>il</strong> club potrebbe<br />

contribuire a reperire un mezzo di<br />

trasporto.<br />

Il club risponde subito e <strong>il</strong><br />

presidente Verlato porta <strong>il</strong><br />

problema in club che attraverso<br />

le conoscenze del socio Omar<br />

Catto, trova <strong>il</strong> trasportatore<br />

che provvederà a portare a<br />

destinazione tutto <strong>il</strong> materiale<br />

necessario a spese del club.<br />

66<br />

BADIA ADIGE PO<br />

Giornata <strong>Lions</strong><br />

con le Nazioni Unite<br />

P<br />

er la prima volta, dalla<br />

sua costituzione, un<br />

socio del club Badia Adige Po ha<br />

partecipato alla “Giornata <strong>Lions</strong><br />

con le Nazioni Unite”, a New<br />

York, nella sede dell’Onu. Remo<br />

Zanellato, <strong>il</strong> 9 marzo scorso, è<br />

stato uno dei protagonisti della 29ª<br />

edizione di questo straordinario<br />

riunioni plenarie dove Abiodun<br />

W<strong>il</strong>liams, principale assistente<br />

politico del segretario generale<br />

Ban Ki - Moon, ci ha <strong>il</strong>lustrato,<br />

con una effi cace sintesi, l’essenza<br />

delle attività dell’importante<br />

organismo sovran<strong>nazionale</strong>.<br />

Molto bella anche la cerimonia<br />

della premiazione del vincitore<br />

del concorso “Un poster per<br />

la pace”, vinto da Min - Ji Yi,<br />

una tredicenne originaria della<br />

Corea del Sud. Il pranzo con gli<br />

ambasciatori all’Onu è stato un<br />

altro momento importante della<br />

Min - Ji Yi, vincitrice mondiale del concorso “Poster della pace” con <strong>il</strong> suo disegno<br />

insieme con Remo Zanellato e la moglie<br />

appuntamento che si ripete fi n<br />

dal 1945. Proprio in quell’anno,<br />

infatti, Melvin Jones fu chiamato<br />

dal presidente degli Stati Uniti<br />

Harry Truman e dal primo<br />

ministro inglese Winston Church<strong>il</strong>l<br />

a contribuire alla defi nizione<br />

della carta istitutiva delle<br />

organizzazioni non governative.<br />

“La nostra – ha raccontato Remo<br />

al suo ritorno – era la delegazione<br />

più numerosa con quasi cento<br />

<strong>Lions</strong>. Al Palazzo di vetro ho<br />

capito quale sia l’importanza<br />

del <strong>Lions</strong> club International e<br />

di quale considerazione goda.<br />

È stato emozionante prendere<br />

posto nella grande sala delle<br />

trasferta americana”.<br />

Zanellato, assieme agli altri <strong>Lions</strong><br />

italiani, è stato ricevuto anche<br />

dal console generale italiano, <strong>il</strong><br />

ravennate Antonio Bandini, nella<br />

sede del Consolato di New York.<br />

“Per noi è stato motivo di grande<br />

orgoglio – ha affermato, al suo<br />

ritorno, <strong>il</strong> <strong>Lions</strong> del Badia Adige<br />

Po – essere ricevuti dal console.<br />

Un’esperienza molto positiva.<br />

Come, del resto, è stato molto<br />

bello riscoprire <strong>il</strong> legame esistente<br />

tra i <strong>Lions</strong> di tutto <strong>il</strong> mondo e<br />

accorgersi di parlare la stessa<br />

lingua: we serve.”<br />

Alberto Melloncelli

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