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A Caorle il congresso nazionale 2008 Marisa Raciti - Distretto Lions ...

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Geremia del Mogliano ha vinto<br />

invece l’8° trofeo Leo, seguita da<br />

Elena Bocci (Mogliano) e Veronica<br />

Covre (Jesolo). Al primo posto nella<br />

classifica masch<strong>il</strong>e Antonio Martin<br />

di Jesolo, al secondo Andrea Prearo<br />

U<br />

DISTRETTO 108 Ta3<br />

di Piove di Sacco e al terzo Alberto<br />

Bertoldi di Mogliano. La classifica<br />

assoluta masch<strong>il</strong>e registra al primo<br />

posto Jacopo Dalla Paola dell’Arquà<br />

Petrarca, al secondo Luca Cuzzola<br />

del San Pelagio e al terzo Alberto<br />

LA RIVOLUZIONE D’UNGHERIA AL CLUB ABANO GASPARA STAMPA<br />

Una lezione<br />

di democrazia e libertà<br />

ngheria, 22 ottobre 1956:<br />

gli studenti di Budapest si<br />

riuniscono in assemblea. Chiedono<br />

<strong>il</strong> ritiro delle truppe sovietiche e <strong>il</strong><br />

ritorno a capo del governo di Imre<br />

Nagy. Vogliono libere elezioni.<br />

Il giorno dopo, 23 ottobre, scoppia<br />

la rivolta.<br />

Piazza del Parlamento è gremita:<br />

ci sono moltissimi studenti, ma<br />

anche operai, impiegati… oltre<br />

duecentom<strong>il</strong>a persone.<br />

Chiedono a gran voce che al<br />

governo vada <strong>il</strong> democratico<br />

Imre Nagy al posto del dispotico<br />

stalinista Ràkosi.<br />

Ma <strong>il</strong> sogno di libertà dura<br />

poco. Già all’indomani i carri<br />

armati russi entrano in città e ci<br />

sono scontri con gli insorti. Il 4<br />

novembre le truppe sovietiche<br />

invadono Budapest. L’insurrezione<br />

è repressa. Nagy, che nel frattempo<br />

ha dato vita ad un governo di<br />

coalizione, viene imprigionato,<br />

giudicato in tutta segretezza e<br />

condannato all’impiccagione.<br />

Ancora lunghi anni di buio<br />

attendono <strong>il</strong> popolo ungherese,<br />

che soltanto nel 1989 giunge alla<br />

democratizzazione del regime.<br />

I solenni funerali di Imre Nagy,<br />

celebrati in quell’anno in forma<br />

solenne, vedono una enorme<br />

partecipazione di popolo.<br />

Ecco la grande lezione della<br />

Storia: gli insorti d’Ungheria,<br />

allora sconfitti, perseguitati,<br />

costretti all’es<strong>il</strong>io, non sono vinti<br />

ma vincitori. Il grande anelito<br />

alla democrazia e alla libertà di<br />

un intero popolo si è nutrito del<br />

loro coraggio e del loro esempio:<br />

né <strong>il</strong> tempo né la dittatura hanno<br />

potuto sradicarlo dal cuore degli<br />

Ungheresi.<br />

A raccontare quei giorni<br />

drammatici e concitati ad un<br />

pubblico attento e commosso c’è<br />

Lajos Okolicsànyi. Oggi <strong>il</strong>lustre<br />

rappresentante del mondo<br />

accademico patavino, essendo<br />

ordinario di Gastroenterologia alla<br />

Facoltà di Medicina dell’Università<br />

di Padova, nel ‘56 Lajos, appena<br />

diciottenne, fu uno degli studenti<br />

che diedero vita all’insurrezione,<br />

insignito per questo della medaglia<br />

di “eroe della libertà”.<br />

“È <strong>il</strong> 23 ottobre - racconta - e<br />

un corteo di 1500 studenti sf<strong>il</strong>a<br />

TEMPO DI<br />

LIONS<br />

Adami dell’Antenore. Nella classifica<br />

assoluta femmin<strong>il</strong>e, al primo posto<br />

Giovanna Culatti del Rovigo, al<br />

secondo Maddalena Andretta del<br />

Cittadella e al terzo Marta Geremia<br />

del Mogliano.<br />

dall’Università al Parlamento.<br />

Quando vi arriva le f<strong>il</strong>a si sono<br />

ingrossate di operai, intellettuali,<br />

impiegati, uomini e donne<br />

qualunque. Tutta Budapest è<br />

insorta! Tentano di leggere alla<br />

radio un proclama in 16 punti<br />

in cui chiedono la ritirata delle<br />

truppe sovietiche, libere elezioni,<br />

un sistema pluripartitico… in<br />

poche parole democrazia!. Il tram<br />

su cui mi trovo viene fermato dalla<br />

folla. Mi mettono in mano <strong>il</strong> foglio<br />

con le 16 richieste. Leggo e corro<br />

in ufficio da mia madre che lo<br />

trascrive in un moltiplicatore, poi<br />

comincio a distribuire…”.<br />

Il pubblico ascolta turbato. Avrà<br />

avuto paura quel ragazzo così<br />

giovane dentro ad eventi tanto<br />

più grandi di lui? La vera paura,<br />

spiega <strong>il</strong> prof. Okolicsànyi, sta<br />

nella mancanza di libertà. Solo chi<br />

ha provato questo - aggiunge - può<br />

capire.<br />

Quella di cui parla <strong>il</strong> professore è<br />

la paura che paralizzò <strong>il</strong> popolo<br />

ungherese nei lunghi anni di<br />

regime seguiti all’approvazione<br />

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