A Caorle il congresso nazionale 2008 Marisa Raciti - Distretto Lions ...

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Il generale Giampaolo Ganzer con il presidente Andrea Chiarini delle stragi, e psicologiche dovendo affrontare qualcosa di poco noto. Disorienta la figura del terrorista suicida, che mira ad obiettivi indiscriminati, lontana dalla nostra mentalità; ancor più choccante la presenza della donna. In genere siamo di fronte a persone poco colte, ma che conoscono la nostra civiltà e la giudicano immorale. La guerra santa è il risultato di una lettura estremizzata del corano, che si è trasformata da difensiva (nei paesi occupati) a offensiva allo scopo di abbattere i regimi apostati e, soprattutto, di ricreare il grande califfato mondiale, come quello fermato alle porte di Vienna nel 1690. L’escalation inizia negli anni 80 in Libano per proseguire in Algeria (“c’è stato un errore di valutazione”) e Marocco, quindi nella guerra balcanica prima di trasferirsi in Afghanistan e Irak. Il generale Ganzer ha ricordato che in Italia su un milione di musulmani solo il 10 per cento circa è praticante e di questo l’1 per cento è integralista; quindi l’attenzione si concentra su costoro per prevenire eventuali minacce. L’obiettivo è la difesa dei nostri principi, costruiti su fondamenta VITA DEI CLUB 108 Ta1 ellenistiche, romane e cristiane, ma dobbiamo nello stesso tempo cercare il dialogo con chi lo accetta, che è la maggioranza, lavorare sul piano sociale, sulla prevenzione e naturalmente sull’attività investigativa e giudiziaria, senza cadere in eccessi che potrebbero esserci ritorti contro. Molto utile la collaborazione internazionale per una difesa integrata, la conoscenza dell’avversario ed il controllo incrociato con la criminalità comune. Niente allarmismi dunque, ma un’analisi seria ed attenta di chi non sottovaluta il pericolo e non lascia nulla al caso per garantire la sicurezza dei cittadini, scossi, come è naturale, dopo le stragi delle Torri Gemelle, di Londra, Madrid, etc. “Il nostro compito è di impedire che questi attentati avvengano” ha concluso Ganzer davanti un pubblico particolarmente attento ed interessato. Presenti alla serata anche il colonnello Georg Di Pauli, comandante del gruppo carabinieri di Verona. VERONA CANGRANDE Apparecchiatura per la radioattività G razie al Verona Cangrande ora l’ospedale di Borgo Trento può utilizzare una apparecchiatura di nuova generazione per la registrazione della radioattività, in particolare a livello tiroideo. Il sistema esegue una vasta gamma di analisi e verrà utilizzato in particolare per la terapia radiometabolica dell’ipertiroidismo. La consegna dell’impianto è avvenuta con una cerimonia all’unità operativa di medicina nucleare dell’ospedale (nella foto), alla quale hanno partecipato il presidente del club Gian Gaetano Rinaldi ed il consigliere Vincenzo Agnello, già primario TEMPO DI LIONS del pronto soccorso del nosocomio scaligero, presenti la presidente dell’associazione Abeo, Maria Grazia Viapiana, e, per l’Asl, il direttore dell’unità operativa di medicina nucleare Piergiorgio Giorgetti, il direttore dell’istituto di radiologia del policlinico di Borgo Roma, Roberto Pozzo Mocelli, e Mario Feberghini dell’istituto di radiologia. I sanitari hanno ringraziato il Verona Cangrande per il service (“il più importante e significativo del nostro anno sociale” ha sottolineato Rinaldi), perché l’attrezzatura viene a colmare una lacuna avvertita da anni e permetterà all’azienda ospedaliera di Verona di essere all’avanguardia anche in questo settore di grande valenza anche sociale. L’apparecchiatura, progettata specificamente per la medicina nucleare, offre la possibilità di studiare singolarmente le modalità di concentrazione a livello tiroideo della dose traccia di radioiodio somministrata al paziente, ricavando dati funzionali ghiandolari, che, associati a quelli volumetrici ecografici, permetteranno di ottimizzare la metodica, con una precisa e personalizzata calibrazione della dose terapeutica di radioiodio per il paziente, evitando così possibili sovradosaggi. 47
VITA DEI CLUB 108 Ta1 LONIGO Premio di studio sulle nuove opportunità l mondo degli adolescenti vive un momento di grande difficoltà. La cronaca quotidiana ci riporta episodi grandi e piccoli di un disagio crescente, di una sfida continua alle regole tradizionali della società. Stanno nascendo nuovi linguaggi, nuove forme di comunicazione; nuove culture si inseriscono nel nostro tessuto sociale, apportando tradizioni ed abitudini tanto diverse. Gli stessi giovani, che dispongono della vastità del mondo globalizzato, sentono il bisogno di aggregarsi in “clan”, quasi spaventati dall’ampiezza del loro orizzonte. I Lions, per la loro vocazione di servizio, non possono ignorare questi fenomeni. I giovani sono il futuro della nostra società, sono l’elemento di raccordo tra il “lume a petrolio” dei nostri nonni e la società multietnica ed ipertecnologica che si sta delineando. È nostro compito, dunque, metter loro a disposizione quei principi etici da cui possano trarre, e trasmettere alle generazioni successive, valori 48 I Il presidente del club Valter Rebesan con i premiati e regole di un vivere ordinato e pacifico. Per governare il fenomeno bisogna prima conoscerlo. Per questo il club di Lonigo ha istituito un premio di studio rivolto agli alunni delle ultime classi delle scuole medie superiori del territorio, con lo scopo di conoscere il pensiero dei giovani su specifici aspetti del nostro vivere quotidiano. Il tema di quest’anno, scelto coi dirigenti scolastici interessati, richiamando il preambolo della costituzione europea, invitava i concorrenti ad un’analisi sulle opportunità socio - culturali ed economico - professionali offerte ai giovani cittadini europei e sulle competenze necessarie per coglierne tutte le potenzialità. Un tema di ampio respiro, sviluppato con taglio anche diverso dai 24 concorrenti, che ha visto vincitori Jacopo Zambon (1° Premio) e Claudia Schiavo (2° Premio) del Liceo Ginnasio “L. Pavoni” e Paolo Padovan (3° Premio) dell’Istituto Tecnico Agrario “A. Trentin” di Lonigo. La cerimonia di proclamazione dei vincitori e di consegna dei premi da parte del presidente del club, Valter Rebesan, si è svolta alla presenza del sindaco di Lonigo, Silvano Marchetto, e dell’assessore alla cultura, Vanna Vigolo, dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, nella moderna sala riunioni della Cantina sociale di Lonigo, messa a disposizione dal socio e direttore Giancarlo Prevarin. Ospite d’onore alla manifestazione è stato il Pdg Franco Marin, il quale, ricollegandosi agli elaborati dei vincitori, ha sviluppato un’ampia relazione sulla nuova Europa, sottolineando la necessità di valori etici e sociali condivisi a garanzia di un coesistere pacifico di popoli e culture diverse, ma evidenziando anche l’insorgere di una competizione sempre più ampia e qualificata e tale da rendere indispensabile l’acquisizione di solide competenze specialistiche per un sicuro inserimento nella società. BASSANO HOST E MERANO MAIENSE Gemellaggio nel segno delle affinità e le finalità principali di un S gemellaggio tra Lions sono di favorire incontri tra soci per migliorare la loro conoscenza, accrescere l’amicizia reciproca, scambiarsi notizie sui diversi modi di espletare l’azione del club, intraprendere un’efficiente collaborazione per manifestazioni e la realizzazione in comune di service, dobbiamo riconoscere che quello tra Bassano del Grappa Host e Merano Maiense è iniziato e continua nel migliore dei modi. Abbiamo avuto alcuni incontri informali per presentarci, iniziare la conoscenza, ricercare le analogie esistenti tra i due paesi. Merano e Bassano hanno una popolazione tra i 37 ed i 40.000 abitanti; sono circondate da un sistema montuoso, cime più alte a Merano, più modeste a Bassano; hanno un altopiano luogo di villeggiatura, l’altopiano del Salto e quello
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