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La riabilitazione cognitiva e comportamentale ... - centro alzheimer

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Nel testare la MLT si nota come, fra le funzioni di recupero dell'informazione, la<br />

rievocazione sia più compromessa del riconoscimento.<br />

<strong>La</strong> memoria semantica, che è una MLT, può arrivare ad essere compromessa, ma in<br />

genere questo avviene negli stadi molto avanzati della malattia. Ad eccezione di<br />

demenze particolari (come appunto la cosiddetta demenza semantica, che colpisce<br />

precocemente e prevalentemente la memoria semantica) la memoria semantica è fra le<br />

ultime funzioni compromesse, e difficilmente viene completamente perduta. Può essere<br />

più compromessa nei casi in cui i pazienti non vengono stimolati dal punto di vista<br />

cognitivo, ma se si svolge una <strong>riabilitazione</strong> completa, il lavoro sulla memoria<br />

semantica è possibile, in quanto la funzione è solo minimamente danneggiata, e<br />

permette appunto di mantenere le conoscenze semantiche intatte molto a lungo. Negli<br />

stadi più avanzati, in cui funzioni come il linguaggio sono seriamente compromesse, si<br />

può ipotizzare una perdita delle conoscenze semantiche, ma questa non è dimostrabile<br />

in quanto la perdita del linguaggio e di una normale interazione del paziente col suo<br />

ambiente non permette di analizzare le condizioni della memoria semantica, come di<br />

altri domini cognitivi.<br />

<strong>La</strong> modalità implicita è preservata rispetto alla modalità esplicita, in tutte le funzioni di<br />

memoria. In particolare, si può asserire che la memoria procedurale sia<br />

sostanzialmente risparmiata nei malati di AD. Quando le procedure sono compromesse,<br />

in genere ciò è dovuto ad un’insufficiente stimolazione e <strong>riabilitazione</strong> del paziente.<br />

Anche di fronte ad importanti deficit procedurali, è in genere possibile recuperare<br />

ampiamente la funzionalità del paziente con adeguati interventi. Ciò dimostra che non è<br />

tanto la memoria procedurale ad essere compromessa, e che le incapacità del paziente<br />

sono da imputarsi all'eccesso di disabilità, cioè a quell'insieme di deficit che non sono<br />

giustificabili dalla malattia in sé, ma da una serie di situazioni che ne conseguono.<br />

In stadi molto avanzati il malato di AD sembra vivere della semplice interazione<br />

momentanea con chi incontra, senza più memoria alcuna. Come per la memoria<br />

semantica, non è propriamente possibile sapere se le memorie siano davvero<br />

interamente scomparse, poiché sono compromesse anche tutte le altre funzioni<br />

cognitive. Il fatto che non si possa propriamente asserire che il paziente abbia<br />

veramente perso tutta la memoria può essere esemplificato dalla osservazione che il<br />

paziente, anche quando diremmo che è decisamente amnesico, sembra in realtà<br />

riconoscere il caregiver abituale, e quindi ciò che appare come amnesia totale può<br />

essere in gran parte giustificato dall'insieme di anomalie nelle interazioni con<br />

l'ambiente. Il paziente, in questa fase, non percepisce adeguatamente nemmeno i suoi<br />

stessi desideri, e venendo a mancare la spinta motivazionale per alcunché, anche le<br />

memorie non possono propriamente essere risvegliate in alcun modo. Tuttavia, si parla,<br />

in questa fase, di amnesia globale (questo stadio rientra più propriamente nei successivi,<br />

neurologico e internistico, che in quello neuropsicologico).<br />

e. Emozione<br />

Le emozioni, e in particolare quelle basilari e universali (gioia, rabbia, disgusto, paura,<br />

dolore) sono generalmente appropriate nell'AD. Quando eccessive, la ragione risiede<br />

normalmente nel fatto che il paziente non ha capito la situazione a cui ha reagito male,<br />

oppure che la funzione frontale di controllo ha fallito. Normalmente la depressione che<br />

si può riscontrare nel malato di AD è la normale risposta alla constatazione dei propri<br />

deficit, e riguarda soprattutto la fase iniziale, in cui il paziente, oltre alla<br />

consapevolezza, ha ancora anche la memoria di questi deficit. Anomalie nel<br />

comportamento emotivo sono invece più frequenti nella demenza frontotemporale<br />

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