La riabilitazione cognitiva e comportamentale ... - centro alzheimer
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a. Il delirium<br />
Il delirium non deve essere confuso col concetto di “delirio”. Il delirium, infatti, è una<br />
sindrome a sé, caratterizzata da un’alterazione transitoria del normale stato di coscienza.<br />
Mentre nella demenza il livello di vigilanza è stabile, nel delirium è generalmente<br />
alterato e fluttuante. Il delirium ha inoltre un esordio rapido, ed è tipicamente<br />
caratterizzato da alterazione del ciclo sonno-veglia.<br />
b. <strong>La</strong> depressione<br />
<strong>La</strong> depressione è un disturbo dell'umore che causa profondo malessere percepito come<br />
senso di inutilità, assenza di speranza, assenza di volontà e di voglia di vivere.<br />
<strong>La</strong> depressione può indurre in errore in quanto il paziente depresso, non avendo<br />
motivazione ed energia per funzionare normalmente, riduce la sua funzionalità<br />
<strong>cognitiva</strong> tanto da somigliare, specie se anziano, ad un paziente demente. Questa<br />
condizione è anche definita “pseudodemenza depressiva”. Curando la depressione,<br />
anche il quadro cognitivo migliora di conseguenza.<br />
Il quadro è ulteriormente complicato dal fatto che la depressione in età senile non<br />
sempre si manifesta col normale insieme di sintomi, ma in modo anomalo: si parla<br />
infatti di depressione “atipica”. In età senile, infatti, la depressione è spesso<br />
accompagnata da ansia (“depressione ansiosa”) e di frequente espressa comunicando<br />
sintomi somatici anziché riferiti all’umore (“depressione mascherata”).<br />
È importante distinguere il delirium e la depressione dalla demenza. Infatti, i deficit<br />
cognitivi dati dal delirium e dalla depressione sono reversibili se si risolve la patologia<br />
sottostante. Una diagnosi affrettata di demenza non permetterebbe di riconoscere e<br />
quindi curare la vera malattia che causa il declino cognitivo e la guarigione del paziente,<br />
anche se possibile, sarebbe ostacolata.<br />
Osservazioni recenti suggeriscono che sia il delirium che la depressione possono essere<br />
considerati "prodromi" della demenza. <strong>La</strong> maggior parte delle persone che mostrano<br />
episodi di delirium o episodi depressivi "nuovi" in età senile, infatti, sviluppano una<br />
vera e propria demenza entro pochi anni. L’interpretazione che si dà di questo fatto è<br />
che una persona che sviluppi depressione o delirium abbia un cervello più vulnerabile,<br />
che reagisce con queste manifestazioni ad eventi stressanti (dal punto di vista biologico<br />
o psicologico), e che quindi sarà più suscettibile ai fattori di rischio per la demenza,<br />
oppure è più vulnerabile perché la degenerazione l’ha già indebolito, anche se non si è<br />
ancora sviluppata una demenza conclamata.<br />
Per episodio depressivo "nuovo" si intende che la persona non era affetta da depressione<br />
nel corso della sua vita, ma che la depressione è sopraggiunta per la prima volta nella<br />
terza età, e che non è reattiva, cioè determinata da eventi che a ragione deprimerebbero<br />
una persona normale.<br />
Nonostante depressione e delirium possano essere prodromi di demenza, è comunque<br />
importante riconoscerli e curarli ogni volta sia possibile.<br />
Anche i pazienti dementi possono sviluppare delirium o depressione come patologie che<br />
si sovrappongono alla demenza. Naturalmente anche in questo caso tali condizioni<br />
devono essere riconosciute e curate, non solo per non aggravare ulteriormente i deficit<br />
cognitivi, ma soprattutto per il benessere del paziente.<br />
Altri tipi di demenza possono essere confusi con l'AD, perché tutte le demenze<br />
compromettono il funzionamento cognitivo del paziente. Un’ulteriore complicazione<br />
nel riconoscimento delle diverse forme di demenza risiede nel fatto che talvolta due<br />
patologie si sommano nello stesso paziente, che mostra i sintomi di entrambe. Le più<br />
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