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Il luogo del conflitto - In-Formazione-Psicologia

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Premessa<br />

Visto il panorama sociale e politico attuale, il tema <strong>del</strong> <strong>conflitto</strong> risulta centrale, se<br />

non addirittura determinante. Sociologi, antropologi, psicologi e scienziati sociali sono<br />

chiamati a studiare il <strong>conflitto</strong> per elaborare nuove teorie e punti di vista originali.<br />

Conflitto deriva dal latino conflictus e significa: cozzo, urto. Se fligere vuol dire<br />

percuotere, cum fligere significa far scontrare una cosa con un’altra. <strong>Il</strong> <strong>conflitto</strong>, fin nel<br />

suo etimo, descrive una drastica opposizione tra due diversi aspetti, soggetti o gruppi<br />

sociali. Secondo i maggiori vocabolari <strong>del</strong>la lingua italiana, guerra e combattimento<br />

sono i sinonimi più prossimi al <strong>conflitto</strong>.<br />

<strong>In</strong> questo scritto, intendo proporre una riflessione sistemica sul tema <strong>del</strong> <strong>conflitto</strong>.<br />

Mostrare la complessità che si cela sotto questo termine è già di per sé una prassi<br />

sistemica, un contributo alla causa <strong>del</strong>la complessità. Ma per fare questo, sarà<br />

necessario cogliere anche l’ambito più adeguato entro cui circoscriverlo.<br />

Se consideriamo il <strong>conflitto</strong> come un semplice oggetto di studio, questa<br />

specificazione apparirà di ben poca rilevanza; per indicare il “<strong>luogo</strong>” <strong>del</strong> <strong>conflitto</strong>,<br />

basterà solo descrivere gli eventi. Ma se ci addentriamo maggiormente nel concetto in<br />

questione, e nelle modalità con cui le diverse discipline l’hanno affrontato, ci<br />

accorgiamo immediatamente che le cose non stanno proprio così.<br />

Conflitto e psicoanalisi<br />

La psicoanalisi nasce, più di cent’anni fa, come una psicologia <strong>del</strong> profondo e <strong>del</strong><br />

<strong>conflitto</strong>. Nel vocabolario <strong>del</strong>la psicoanalisi di Laplanche e Potalis, testo di base per<br />

comprendere l’epistemologia freudiana, vediamo che il <strong>conflitto</strong> è descritto come<br />

costitutivo <strong>del</strong> soggetto. Come scrivono gli autori: “Nella psicoanalisi si parla di<br />

<strong>conflitto</strong> quando nel soggetto si contrappongono esigenze interne contrastanti. <strong>Il</strong><br />

<strong>conflitto</strong> può essere manifesto (tra un desiderio e un’esigenza morale, per esempio, o<br />

tra due sentimenti contraddittori) o latente; quest’ultimo può esprimersi in modo<br />

deformato nel <strong>conflitto</strong> manifesto e concretarsi in sintomi, disordini <strong>del</strong>la condotta,<br />

disturbi <strong>del</strong> carattere, ecc. La psicoanalisi considera il <strong>conflitto</strong> come costitutivo<br />

<strong>del</strong>l’essere umano sotto vari aspetti: <strong>conflitto</strong> tra desiderio e difesa, <strong>conflitto</strong> tra i<br />

diversi sistemi o istanze, conflitti tra le pulsioni, infine <strong>conflitto</strong> edipico in cui non solo<br />

si affrontano desideri contrastanti, ma questi ultimi si oppongono al divieto” (1967,<br />

pagina 92, sottolineatura nostra).<br />

Già lo studio <strong>del</strong>le nevrosi, il primo argomento clinico affrontato da Freud, si<br />

basava sulla contrapposizione istinto/difese. Le nevrosi venivano intese come una<br />

difesa intrasoggettiva contro alcune rappresentazioni di fatto inconciliabili. <strong>Il</strong> sintomo<br />

stesso veniva così pensato come una formazione di compromesso tra due diverse<br />

istanze che agiscono come forze di senso uguale e contrario. Lo scontro viene collocato<br />

dentro il soggetto e appare un elemento caratteristico <strong>del</strong>l’intera umanità.<br />

<strong>Il</strong> <strong>conflitto</strong>, topos freudiano per eccellenza, diviene un presupposto teorico che<br />

permette di spiegare diversi fenomeni come: la formazione dei sogni, la rimozione, i<br />

sintomi, gli atti mancati e i ricordi di copertura. <strong>In</strong>somma, dal <strong>conflitto</strong>, inteso come<br />

condizione umana universale, si dipana un percorso complesso che può portare il<br />

soggetto verso la sanità o la patologia.<br />

Se il <strong>conflitto</strong> viene considerato un dato di base, molto più complessa è la sua<br />

comprensione teorica. <strong>In</strong>fatti, nel corso degli anni, il problema <strong>del</strong> fondamento <strong>del</strong><br />

<strong>conflitto</strong> ha ricevuto in psicoanalisi diverse soluzioni: a livello topico, può essere<br />

Riflessioni Sistemiche - N° 4 maggio 2011 27

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