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Il luogo del conflitto - In-Formazione-Psicologia

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Negli Iatmul, una volta superata l’infanzia, si instaura una differenziazione tra<br />

l’ethos maschile e quello femminile, secondo una forma di relazione complementare.<br />

Sintetizzando al massimo le annotazioni <strong>del</strong> giovane Gregory, in polemica anche con<br />

l’antropologia culturale <strong>del</strong>l’epoca, possiamo evidenziare due diversi tipi di <strong>conflitto</strong> tra<br />

individui o tra gruppi. Soprattutto uomini e donne.<br />

Appare evidente all’autore che queste sequenze interattive possono essere<br />

progressive, e quindi potenzialmente patogenetiche. Secondo Bateson: “Se una rivalità<br />

che si presenti nel comportamento di A provoca rivalità in B e viceversa, allora, se non<br />

interviene qualche fenomeno correttivo, il sistema non può che avviarsi alla<br />

disgregazione” (1958b, in Una Sacra unità, pagina 192).<br />

<strong>Il</strong> <strong>conflitto</strong>, in questo caso, distruggerebbe l’intero sistema sociale. Gli altri processi<br />

mostrano, invece, dei motivi complementari, <strong>del</strong>le modalità di comportamento opposte<br />

come: dominanza-sottomissione, esibizione-ammirazione e soccorso-dipendenza.<br />

Quanto più gli uomini Iatmul diventano esibizionisti, quanto più le donne si mostrano<br />

dipendenti. <strong>Il</strong> comportamento di A si adegua a quello di B, ma non coincide mai con<br />

esso. Questi comportamenti costituiscono degli opposti psicologici dei motivi<br />

simmetrici prima descritti.<br />

Chi conosce il concetto di scismogenesi, introdotto da Bateson, immediatamente<br />

può cogliere in questi esempi le due diverse modalità introdotte dall’autore; quella<br />

complementare e quella simmetrica.<br />

<strong>In</strong> quella simmetrica, come dice Bateson: “se A è più avanti di B in qualche<br />

direzione psicologica, B reagirà cercando di mettersi in pari” (ibidem). <strong>Il</strong> sistema di<br />

interazione, cioè, porta a definire i medesimi comportamenti. I due soggetti, gruppi o<br />

sistemi sociali, tenderanno così a mostrare le stesse modalità e, col tempo, ad assumere<br />

un carattere simile.<br />

<strong>In</strong> una relazione complementare, invece, come nel caso <strong>del</strong>le donne e degli uomini<br />

Iatmul: “se B è indietro ad A, col tempo, B resterà ancora più indietro”. Le differenze<br />

si esalteranno e si definiranno, così, caratteri opposti, personalità speculari. Come<br />

conclude Bateson: “in una relazione simmetrica la forza di B è uno stimolo per<br />

l’aggressività di A, mentre in una relazione complementare l’aggressività di A si<br />

manifesta di fronte alla debolezza di B” (ibidem).<br />

<strong>Il</strong> Naven costituisce allora un contrappeso alla fuga simmetrica, un rituale capace di<br />

tenere insieme il sistema sociale senza provocare scissioni. Appare ovvio come<br />

l’equilibrio tra i sessi, e <strong>del</strong> sistema sociale, sia mantenuto dal bilanciamento tra questi<br />

processi opposti. Possiamo notare, infatti, che il sistema sociale non si distrugge e la<br />

contrapposizione tra uomini e donne rimane in equilibrio se tanto gli uni che le altre<br />

contribuiscono a definire un sistema in evoluzione, capace di produrre nuove modalità<br />

relazionali e narrazioni reciproche. Se il ruolo <strong>del</strong>le donne, nell’intera comunità, può<br />

contribuire a spiegare il comportamento degli uomini, e viceversa, allora il sistema<br />

troverà una sua compensazione. Entrambi i sessi contribuiscono a creare la cultura<br />

Iatmul. Cultura che rappresenta e definisce i diversi attori sociali, fornendogli ruoli<br />

specifici, un set di modalità relazionali, un insieme di emozioni condivise e diversi riti<br />

sociali capaci di promuovere narrazioni condivise.<br />

Grazie al lavoro di Bateson, possiamo riflettere sul ruolo <strong>del</strong>le differenze e come<br />

queste agiscano nel sistema più generale. Se le differenze sono tenute insieme,<br />

incardinate in un sistema sociale che le contiene e le dà senso, allora queste non<br />

porteranno necessariamente alla scissione <strong>del</strong> sistema. Solo la complementarietà, la<br />

fuga simmetrica priva di retroazioni adeguate non permette di articolare una trama<br />

comune. I diversi attori sociali allora entreranno in <strong>conflitto</strong> e diventeranno promotori<br />

ognuno di una storia individuale, non più comune.<br />

Riflessioni Sistemiche - N° 4 maggio 2011 31

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