Ennio Poleggi
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<strong>Ennio</strong> <strong>Poleggi</strong><br />
stessa quota del vecchio ingresso perché fosse equamente livellata al cortile<br />
dell’Arcivescovado 86.<br />
Qualche riassetto, senza particolari differenze, si ebbe dopo il 1855 ampliando<br />
e regolarizzando l’ala occidentale di Palazzo ducale, mentre scompariva<br />
definitivamente la piazza dei Funghi. Sebbene non si conosca esplicitamente<br />
il nuovo profilo della “livelletta”, stabilita dall’architetto Resasco<br />
fra questa piazza e Scurreria Nuova, lo scavo dinanzi alle entrate vecchia e<br />
nuova del Palazzo arcivescovile rimase alla massima quota stabilita, sottoposta<br />
all’arcivescovo e approvata dalla Commissione. Sulla piazza di San<br />
Lorenzo la scalea della cattedrale passa da otto a quattordici alzate come<br />
documentano la litografia di N.M. Joseph Chapuy, appena anteriore<br />
all’abbassamento della piazza, e il progetto di demolizione parziale della casa<br />
Curotto (via Scurreria, civ. 6) che, con un profondo archivolto, restringeva<br />
il passaggio fra Scurreria e piazza 87.<br />
Oggi il passato materico e compositivo consente ancora di ricostruire le<br />
tappe maggiori della fabbrica come abbiamo verificato piano su piano a<br />
edificio vuoto, consultando le perizie di Carlo Barabino (1817) e dell’ingegnere<br />
capo (1879).<br />
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86 Ibid., reg. 1170, 4 agosto 1840; ibid., b. 1174 « lettere diverse », ringraziamento del card. Tadini,<br />
8 agosto 1840.<br />
87 I. PORRO, La carta di Ignazio Porro. Cartografia per l’architettura militare nella Genova della<br />
prima metà dell’Ottocento, a cura di A. FARA, Roma, Stato maggiore dell’Esercito-Ufficio storico, 1986,<br />
tav. XXI. Il rilievo in scala 1/2000, realizzato dal Genio Zappatori durante questo tronco della carrettabile,<br />
lo rappresenta graficamente ma non è sovrapponibile alle prese attuali, né correlabile ad una quota<br />
0.00, certa e comune (come dal sito del mareografo in Darsena).