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Gennaio_Febbraio_2010 - Comune di Pietra Ligure

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ANNO <strong>2010</strong><br />

Numero d’Oro: 16. Epatta: 14.<br />

Lettera del Martirologio:<br />

p. Lettera Dominicale:<br />

C. In<strong>di</strong>zione Romana: 3. Ciclo Solare: 3.<br />

FESTE MOBILI: Le Ceneri: 17 <strong>Febbraio</strong>. S.Pasqua: 4 Aprile.<br />

Ascensione: 13 Maggio. Pentecoste: 23 Maggio. Corpus<br />

Domini: 3 Giugno. Rogazioni: 10 Maggio.<br />

Avvento romano: 28 Novembre<br />

GENNAIO<br />

Io son Gennaro nel canto del fuoco,<br />

giro l’arrosto e fo veglia nel gioco<br />

per la delizia <strong>di</strong> questi signori<br />

e sono scritto tra i mesi migliori.<br />

Porto Befana con neve e col vento,<br />

con Sant’Agnese e il Beato Vincenzo,<br />

poi i Santi vengono Antonio e Bastiano,<br />

Paolo dè segni che avverte il villano.<br />

*1° <strong>Gennaio</strong>: Capodanno<br />

A pranzo, si mangiano le lenticchie con lo zampone, per aver<br />

denaro durante l’anno<br />

*6 <strong>Gennaio</strong>: L’EPIFANIA<br />

Popolarmente anche detta “Festa dei Re Magi” che, tuttavia,<br />

non esiste, né è riconosciuta come tale dalla Chiesa.<br />

I tre RE MAGI sono protettori degli astronomi e degli astrologi,<br />

in quanto scrutarono il cielo per vedere nelle stelle la nascita<br />

del Redentore.<br />

*17 <strong>Gennaio</strong>: San’Antonio abate<br />

Protettore degli animali<br />

A <strong>Pietra</strong>, nella domenica più vicina a questo giorno, in basilica,<br />

si svolge la consegna dello stendardo dell’antica compagnia<br />

dei Capitani <strong>di</strong> mare, intitolata a Sant’Antonio abate, al nuovo<br />

Capitano per l’anno <strong>2010</strong>.<br />

*Proverbio: Sant’Antonio della gran freddura, San Lorenzo<br />

della gran calura, l’una e l’altra poco dura. (S. Antonio, 17<br />

<strong>Gennaio</strong>.;<br />

S. Lorenzo, 10 Agosto.).<br />

*Curiosità dei Santi Protettori del Calendario:<br />

Santa Liberata, 18 <strong>Gennaio</strong>, protettrice delle partorienti, che<br />

possono rivolgersi a Lei con l’invocazione che <strong>di</strong> seguito, come<br />

l’abbiamo trovata, tale e quale riportiamo, che, tuttavia, non<br />

commentiamo, lasciandola alla libera interpretazione <strong>di</strong> ognuno:<br />

“O Santa Liberata, fai che dolce sia l’uscita, come dolce fu l’entrata.....”<br />

*20 <strong>Gennaio</strong>, San Sebastiano<br />

Tra<strong>di</strong>zionale grande fi era a Loano (informarsi se si tiene lo stesso<br />

giorno o la domenica più vicina).<br />

*Proverbio: “<strong>Gennaio</strong> all’asciutto, grano dappertutto”;<br />

proverbio confermato da quest’altro francese: “Janvier sec et<br />

sage est un bon presage” “<strong>Gennaio</strong> secco e saggio è un buon<br />

presagio”.<br />

*21 <strong>Gennaio</strong>: il Sole esce dal segno del Capricorno ed entra<br />

in quello dell’Acquario<br />

*25 <strong>Gennaio</strong>, San Paolo*, detto “dei segni”, giorno <strong>di</strong> pronostici.<br />

*29, 30, 31 <strong>Gennaio</strong>: I Giorni della Merla<br />

Gli ultimi tre giorni <strong>di</strong> <strong>Gennaio</strong> son reputati i giorni più fred<strong>di</strong><br />

dell’anno.<br />

Le Calende.. e San Paolo “dei segni”<br />

Secondo una vecchia tra<strong>di</strong>zione, per pronosticare il tempo che<br />

farà nei vari mesi dell’anno si dovrebbe prendere in considerazione<br />

il tempo dei primi giorni <strong>di</strong> <strong>Gennaio</strong> e, con meto<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi, trarne degli auspici.<br />

Da noi, a <strong>Pietra</strong>, conosciamo quella formula, la più semplice,<br />

secondo la quale, abbinando al 1° <strong>Gennaio</strong> il mese <strong>di</strong> <strong>Gennaio</strong><br />

stesso; al secondo giorno, <strong>Febbraio</strong>; al terzo, Marzo e via <strong>di</strong>cendo,<br />

si dovrebbe dedurre il tempo meteorologico dei mesi futuri<br />

corrispondente a quello che è stato nel giorno interessato; ad<br />

GAZZETTINO DI PIETRA LIGURE 2<br />

C A L E N D A R I O<br />

<strong>di</strong> Mario Carrara<br />

esempio, se il 1° <strong>Gennaio</strong> è stato una giornata soleggiata, si<br />

dovrebbe dedurre un <strong>Gennaio</strong> bello e sereno; se il secondo<br />

giorno, invece, è stato nuvoloso, coperto e con vento, se ne<br />

dovrebbe dedurre un <strong>Febbraio</strong> brutto e perturbato e così via<br />

per gli altri mesi.<br />

Ma, abbiamo detto, ci sono sistemi <strong>di</strong>versi per trarre pronostici<br />

sul tempo che verrà; in Veneto, infatti, ci si riferisce non ai soli<br />

primi 12 giorni del mese, ma a tutti i primi 24, che vengono<br />

denominati: “zorni ENDEGARI”; per cui il pronostico si calcola<br />

considerando anche il tempo fatto nei successivi 12 giorni, se<br />

confermativi o meno dei primi; per cui, giunti al tre<strong>di</strong>cesimo<br />

giorno, che viene considerato, come il do<strong>di</strong>cesimo <strong>di</strong> nuovo<br />

corrispondente a Dicembre e, via via, tornando in<strong>di</strong>etro fi no al<br />

ventiquattresimo, <strong>di</strong> nuovo <strong>Gennaio</strong>, se ne dedurrà il tempo<br />

per ogni mese corrispondente; se, quin<strong>di</strong>, in tutti e due i giorni<br />

abbinati ad un determinato mese il cielo sarà stato sereno e<br />

col sole, se ne dovrà dedurre che quel mese sarà bello, ecc.;<br />

se, invece, ad esempio, sarà stato soleggiato il primo giorno<br />

e coperto o piovoso il secondo, vorrà <strong>di</strong>re che quel mese risulterà<br />

<strong>di</strong>scontinuo ed incostante nel tempo meteorologico,<br />

con un susseguirsi <strong>di</strong> belle giornate con altre perturbate. Un<br />

altro metodo, leggiamo, per dedurre il tempo futuro dell’anno,<br />

é quello delle Calende fatto con le noci; si prendono, infatti,<br />

do<strong>di</strong>ci mezzi gusci <strong>di</strong> noce, numerandoli dall’uno al do<strong>di</strong>ci; vi<br />

si pone dentro un po’ <strong>di</strong> sale e li si espone all’aria nella notte<br />

tra il 24 ed il 25 <strong>Gennaio</strong>, quella <strong>di</strong> San Paolo detto “dei segni”;<br />

ovviamente, l’uno è <strong>Gennaio</strong>, fi no al do<strong>di</strong>ci che è Dicembre; al<br />

mattino seguente si deve osservare dove il sale si sia sciolto e<br />

dove sia rimasto solido: al guscio del sale sciolto corrisponde<br />

un mese asciutto; al guscio del sale rimasto solido, invece, un<br />

mese piovoso..... È, forse, anche da ciò che il San Paolo <strong>di</strong> <strong>Gennaio</strong>,<br />

che viene citato al termine della poesiola <strong>di</strong> presentazione<br />

<strong>di</strong> questo mese, è soprannominato: “dei segni”.<br />

Il 25 <strong>Gennaio</strong>, San Paolo “dei segni”, è la festa de<strong>di</strong>cata alla<br />

Sua conversione, avvenuta nel famoso episo<strong>di</strong>o, citato dagli<br />

“Atti degli Apostoli”, sulla via <strong>di</strong> Damasco; questo giorno veniva<br />

considerato particolarmente adatto per trarre “pronostici”<br />

sul futuro; infatti, se fosse stato un giorno <strong>di</strong> tempo “bello e<br />

sereno” era considerato, ad<strong>di</strong>rittura, in grado <strong>di</strong> annullare le<br />

eventuali cattive pre<strong>di</strong>sposizioni dell’annata, tratte dai giorni<br />

precedenti delle Calende; a riprova della forza e della valenza<br />

<strong>di</strong> questo stesso giorno era stato coniato il proverbio: ” Non<br />

me curo della Calenda dell’Endegaro se ‘i dì de San Paolo xè<br />

ciaro” e l’altro: “Delle Calende non me ne curo purché a San<br />

Paolo non faccia scuro”; ciò, perché si reputava che se il giorno<br />

<strong>di</strong> San Paolo fosse stato sereno, ciò sarebbe stato d’ottimo<br />

auspicio per un buon raccolto del frumento e questo fatto, <strong>di</strong><br />

per sé, in una società ed in un’economia conta<strong>di</strong>na, per lo più<br />

<strong>di</strong> sopravvivenza, era considerato idoneo a compensare ed assorbire<br />

ogni altra <strong>di</strong>ffi coltà od avversità che si fosse paventata.<br />

Infatti, una pronosticata abbondanza <strong>di</strong> grano assicurava la sussistenza,<br />

la sopravvivenza, la vita.<br />

L’insieme delle credenze riferite a questo stesso giorno, è antichissimo,<br />

forse risalente a miti pagani; tuttavia, che il giorno <strong>di</strong><br />

San Paolo “dei segni”, fosse considerato con rispetto e timore<br />

non solo per i pronostici sul tempo meteorologico, ma anche<br />

per i fatti e gli acca<strong>di</strong>menti gravi e decisivi per la vita quoti<strong>di</strong>ana<br />

dell’anno che si era appena aperto, è esplicato da quello<br />

che scriveva nel 1490, in data 25 <strong>Gennaio</strong>, M. Sanuto nei suoi<br />

“Diarii”: “Clara <strong>di</strong>es Pauli largas fruges in<strong>di</strong>cat anni; si nix<br />

vel pluvia, designat tempora cara; si fuerint venti, designat<br />

proelia genti; si fuerint nebulae, pereunt animalia quaeque”,<br />

cioè: “La giornata chiara <strong>di</strong> San Paolo è in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un<br />

anno ricco <strong>di</strong> messi; se ci sono neve o pioggia è segno del<br />

tempo <strong>di</strong> carestia; se la giornata sarà ventosa, ci sarà <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>a<br />

tra i popoli; se sarà nuvolosa, ci sarà moria d’animali”.<br />

Tra “carestie”, “<strong>di</strong>scor<strong>di</strong>e tra i popoli” e “morie”, ce n’è abbastanza<br />

per farsi venire i brivi<strong>di</strong>, pensando come venisse considerato<br />

con soggezione e angoscia l’esito “<strong>di</strong> tutti i segni” manifestatisi<br />

in questo giorno. Inoltre, proverbi e detti regionali,<br />

non facevano che riba<strong>di</strong>re quest’assunto: “Se il giorno <strong>di</strong> San

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