2013 02 - Aghion Oros - Be Love Revolution
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la spesa e qualche attività extra per i bambini:<br />
inglese e danza».<br />
Riprendiamo un taxi verso l’aeroporto, è quasi ora<br />
di incontrarci con gli altri per partire verso la<br />
prima tappa del viaggio verso l’Athos.<br />
Nella mitologia greca Athos era un gigante<br />
originario della Tracia che ingaggiò una battaglia<br />
con il Dio Poseidone, che alla fine risultò<br />
vincitore e sotterrò il gigante sotto un’enorme<br />
montagna che prese appunto il nome del gigante<br />
ucciso.<br />
Rientriamo in aeroporto e per fortuna il volo di<br />
Vincenzo è in orario. Poco dopo ci raggiungono<br />
anche Francesco e Padre Andrej. Paolo purtroppo<br />
ha perso il volo, vedremo come risolvere, intanto<br />
partiamo.<br />
6<br />
lungo le strade di Uranopolis<br />
È infatti oramai buio e la strada verso Uranopolis<br />
è lunga. Il tempo inoltre peggiora; ci ritroviamo in<br />
un acquazzone, con la strada che si addentra<br />
sempre più in una macchia mediterranea fatta di<br />
cespugli, corbezzolo e ginepri e avvolta dalla<br />
nebbia sempre più fitta.<br />
Il viaggio è comunque piacevole e la compagnia<br />
ottima.<br />
Dopo un paio d’ore siamo arrivati. Il villaggio è<br />
completamente al buio, è saltata la corrente da<br />
qualche ora a causa di un problema più a nord con<br />
un cavo dell’alta tensione. Chiediamo qualche<br />
indicazione e un paio di signori su un Fiorino<br />
bianco ci accompagnano fino all’albergo dove ci<br />
accoglie Aristotelis, con candele per tutti. Giusto<br />
il tempo di appoggiare gli zaini e ci muoviamo<br />
verso la cena dove ci aspettano da un po’ a causa<br />
del ritardo che abbiamo accumulato a causa del<br />
tempo.<br />
lungo le strade di Uranopolis<br />
Il ristorante è appena fuori dalla porta, la veranda<br />
è accogliente, illuminata esclusivamente da<br />
qualche candela e riscaldata da un paio di funghi a<br />
gas. L’oste che ci accoglie è sulla sessantina, non<br />
molto alto e con una circonferenza di vita<br />
importante, il che ci fa ben sperare per la cena. Ci<br />
accompagna in cucina, dove c’è sua madre, una<br />
minuta signora anziana dai capelli bianchi<br />
raccolti, un abitino a fiori in cotone e un cardigan<br />
di lana. Con le pile scegliamo il pesce e ci<br />
accomodiamo a tavola. La cena passa veloce tra<br />
aglio, feta, insalata, polipi, pane casalingo e<br />
grosse olive nere … «Perché la feta in Italia non è<br />
buona come qui?» si chiede qualcuno …. Siamo<br />
veramente sazi, ma l’oste ci riprende e ci fa notare<br />
che non possiamo dire di no al dolce che ha<br />
preparato sua madre…<br />
Comunque è tempo di dormire, domani si parte.