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il recupero sostenibile dell'edilizia dei primi decenni - Precedente ...

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feconda attività; spontaneamente leva un inno alla giovinezza, al lavoro<br />

intellettuale, alla costanza <strong>dei</strong> propositi. Romani, della terza Roma, questi<br />

valorosi progettisti, <strong>il</strong> Quaroni ed <strong>il</strong> Piacentini, sono figli dell’Arte, la gran<br />

madre <strong>dei</strong> forti ingegni, e devono tutto a se stessi.<br />

L’Ingegnere Giuseppe Quaroni e l’Architetto Marcello Piacentini, <strong>il</strong> primo<br />

non ancora trentenne ed <strong>il</strong> secondo appena venticinquenne, negli anni<br />

compresi tra <strong>il</strong> 1906 ed <strong>il</strong> 1907, lavorarono insieme anche alla redazione<br />

del progetto di Concorso per la trasformazione della Fiera di Bergamo, 473<br />

che costituì <strong>il</strong> primo caso in Italia in cui l’intervento richiedeva di misurarsi<br />

con un tema complesso, in cui entravano in gioco contemporaneamente<br />

le problematiche legate al concetto di città moderna e la posizione da<br />

assumere nei confronti della città antica. 474<br />

Nel 1906, dunque, i due progettisti si trovarono nuovamente a collaborare per<br />

la redazione del progetto del Manicomio, tradizionalmente di competenza<br />

dell’ingegneria igienista, che rappresentava un momento molto importante<br />

nella carriera di Piacentini <strong>il</strong> quale, nel 1906, aveva conseguito <strong>il</strong> diploma<br />

di professore di disegno architettonico con la votazione di 50/50 e, nel<br />

1912, otterrà la laurea in architettura. 476 In realtà, la critica architettonica ha<br />

spesso ignorato <strong>il</strong> progetto del manicomio di Potenza, se non in pochissimi<br />

casi e con brevi citazioni, forse a causa delle notevoli modifiche che furono<br />

apportate in corso d’opera al progetto e per la mancata messa in esercizio<br />

del manicomio stesso. 477<br />

Il progetto Ophelia rappresentava per l’epoca uno <strong>dei</strong> complessi più innovativi<br />

in tema di ed<strong>il</strong>izia manicomiale, in relazione alla scelta del tipo stesso<br />

di manicomio. Nelle prime pagine della relazione del progetto si legge:<br />

É noto che <strong>il</strong> manicomio - stab<strong>il</strong>imento di cura per dementi - deve rispondere<br />

a due concetti ben differenti fra loro: deve avere molte qualità comuni<br />

474 De Rose A. S., op. cit., p. 19.<br />

475 Le immagini sono tratte dall’articolo “Per <strong>il</strong> Manicomio Provinciale in Potenza”,<br />

Il Lucano, 12 - 13 Ottobre 1906, p.1. Il quotidiano è rinvenib<strong>il</strong>e presso la Biblioteca<br />

Provinciale di Potenza.<br />

476 La laurea in architettura è ottenuta da Piacentini a seguito dell’emanazione di un Regio<br />

Decreto per ‘equipollenza di titoli’, ossia un riconoscimento sul campo, senza che avesse<br />

mai effettivamente frequentato i corsi. De Rose A. S., op. cit., p. 15.<br />

477 De Rose A. S., op. cit. Giambersio V., Guida all’architettura del Novecento a Potenza,<br />

Melfi, Libria, 1995; Caporale G., G. Quaroni M. Piacentini: concorso per la costruzione<br />

del Manicomio Provinciale di Potenza - Le ragioni del concorso, Il progetto Ophelia, La<br />

mancata realizzazione, Casa editrice Il Salice, Potenza, 1997.<br />

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