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Bollettino Informativo Bollettino Informativo - ENS Milano

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4<br />

N. 33 - Gennaio-Marzo 2009<br />

Continuazione dalla prima pagina<br />

tire, itinerari delle disabilità sensoriali»<br />

con l’obiettivo di meglio far conoscere due<br />

handicap spesso invisibili, quali la cecità e<br />

la sordità. Il Convegno si è tenuto nella<br />

Sala Conferenze dell’UBI Banca di<br />

Brescia, un imponente edificio che, nella<br />

concomitante crisi delle banche mondiali,<br />

pareva voler scongiurare le difficoltà economiche<br />

generali, oltre che confrontarsi su<br />

disabilità sensorie.<br />

Nella prima giornata del simposio, le relazioni<br />

erano programmate per la disabilità<br />

visiva e, dopo il saluto della coordinatrice<br />

(Laura Maffazioli) e di autorità provinciali<br />

e regionali del settore, la prima relazione è<br />

stata di Luigi Leone, del Pio Istituto Sordi<br />

di <strong>Milano</strong>, su «La legislazione vigente in<br />

materia di disabilità sensoriale», il quale<br />

ha significato il suo pensiero sulle condizioni<br />

di handicap e l’origine assistenziale<br />

dello stesso, in Italia, per arrivare alla<br />

legge quadro integrativa del 1992 – la<br />

«104» – elencando le varie tappe intercorse<br />

e coinvolte con il Codice Civile e la<br />

Costituzione italiana, per concludere elencando<br />

le varie agevolazioni oggi in atto per<br />

sopperire ai disagi sensoriali.<br />

Dopo il rappresentante del Pio Istituto<br />

Sordi – non si è capito cosa c’entrava lui<br />

con la disabilità visiva – è stato Giancarlo<br />

Abba, dell’Istituto Ciechi di <strong>Milano</strong>, ad<br />

esporre con competenza delle riflessioni di<br />

ordine sociologico in «Un progetto, diversi<br />

percorsi: quali strategie per l’integrazione<br />

e l’autonomia dei disabili visivi»<br />

dimostrando un’oratoria appassionata –<br />

tradotta sia in LIS da valide interpreti, sia<br />

titolate su schermo gigante tramite stenotipia<br />

– citando inizialmente un aforisma di<br />

Albert Einstein («Tutto ciò che ha valore<br />

dipende dalle opportunità di progredire<br />

accordate a ogni individuo») per denunciare<br />

gli ostracismi cui si trovano spesso di<br />

IN PRIMO PIANO<br />

fronte i privi della vista, e affermare con<br />

competenza di causa che le questioni bisogna<br />

affrontarle con armonicamente fra<br />

scuola, famiglia e territorio, con interventi<br />

e collaborazione mirati perché la polivalenza<br />

della formazione deve trovare uno<br />

sbocco nella polifunzionalità della formazione<br />

stessa.<br />

La conferenza mattutina si è conclusa con<br />

una particolareggiata descrizione, letta su<br />

un testo da lei stessa preparato in braille, di<br />

Luisa Bartolucci, sui pregiudizi sparsi<br />

qua e là «…e le nostre verità!» che i disabili<br />

visivi affrontano ogni giorno, esponendo<br />

i fatti con venature di ironia, suggerendo<br />

di non scoraggiarsi per l’ignoranza<br />

altrui. Poi nel pomeriggio altri relatori<br />

hanno trattato le questioni della scuola e<br />

del lavoro, notando che oggi la cecità «…<br />

non è più un’emergenza assoluta».<br />

Venerdì 3 ottobre si è poi affrontata di<br />

petto la disabilità uditiva,. La prima parola<br />

è stata data al Consigliere Direttivo<br />

Franco Pedrali, sordo realizzato cultural-<br />

mente e professionalmente e bresciano<br />

<strong>Bollettino</strong><br />

<strong>Informativo</strong><br />

«Vedere Sentire» in Convegno a Brescia<br />

DISABILITÀ VISIVA<br />

Il relatore (prof. Cinque) tradotto in LIS dall’interprete.<br />

La sala gremita... e una sorda segue attenta le relazioni.<br />

DISABILITÀ UDITIVA<br />

DOC, che a nome della<br />

Presidente nazionale <strong>ENS</strong>,<br />

Ida Collu, ha ringraziato i<br />

presenti e gli organizzatori<br />

di quell’importante convegno,<br />

costatando che i sordi,<br />

come i ciechi, sono oggi<br />

protagonisti della loro vita e<br />

scrivono la loro storia, ma<br />

non sono stati raggiunti tutti<br />

i traguardi utili per la pari<br />

opportunità, per avvicinarsi<br />

occorrwe il riconoscimento<br />

ufficiale della Lingua dei<br />

Segni da parte del Governo<br />

italiano.<br />

A esporre esaurientemente il<br />

concetto esposto in sintesi<br />

da Pedrali, è stata Rita Sala,<br />

figlia di genitori sordi e professoressa<br />

di Lingua dei<br />

Segni presso l’Università di<br />

Trieste, docente di<br />

Sociology e Deaf Studies<br />

alla Siena School for Liberal<br />

Arts, relazionando su<br />

«Sordità: un altro punto di<br />

vista. Prospettiva socioculturale»,<br />

dove ha evidenziato<br />

con facondia che, per i<br />

sordi, «…è molto importante<br />

avere occhi che capiscano<br />

cosa succede …» e,<br />

andando ben oltre il tempo<br />

massimo a sua disposizione,<br />

conclude precisando che<br />

«… gli atteggiamenti – dei<br />

sordi – hanno radici nella<br />

comunità e maturano nella<br />

riflessione, nella memoria<br />

e nell’azione, che nell’in-<br />

sieme si trasformano in tradizione».<br />

E’ seguita a ruota la tesi di un altro professore<br />

e dirigente scolastico, Gaetano Cinque,<br />

il quale ha condiviso totalmente i concetti<br />

esposti dalla professoressa Sala, limitandosi<br />

a esporre come egli ha maturato<br />

esperienza – dopo aver conosciuto i sordi<br />

bresciani tramite Franco Pedrali, allora<br />

presidente provinciale - dando il suo<br />

apporto di dirigente scolastico affinché gli<br />

insegnanti comprendessero che «… il problema<br />

del successo formativo dei sordi è la<br />

conoscenza di loro stess».<br />

Cristina Celli, psicologa, e poi Lucio<br />

Vinetti, direttore della scuola audio fonetica<br />

di Mompiano, hanno trattato «L’importanza<br />

dell’integrazione sociale per lo<br />

sviluppo della personalità nella diversa<br />

abilità uditiva» e «Scuola Audiofonetica»,<br />

facendo osservare, la Celli, che la sordità,<br />

per il sordo, è normalità, e l’impianto<br />

cocleare è un apparecchio assai raffinato,<br />

ma molto condizionato dai rumori, e questo<br />

aspetto corre il rischio di essere sottovalutato.<br />

Vinetti spiega poi che nella scuola<br />

di Mompiano l’integrazione è intesa<br />

come inclusione, per cui la scelta educativa<br />

che la scuola offre è andare incontro ai<br />

bisogni per accudire e educare i sordi. Gli<br />

interventi di Paolo Girardi, presidente provinciale<br />

<strong>ENS</strong> di Brescia, e di Salvatore La<br />

Malfa, dell’Associazione Genitori dei<br />

sordi bresciani, hanno quindi messo in luce<br />

che possono essere in sintonia gli intenti<br />

dei sordi adulti e quelli dei genitori dei<br />

bambini con deficit uditivo, ma già si sapeva<br />

che Brescia, da questo punto di vista, è<br />

un’isola felice, c’è da auguratsi che il resto<br />

d’Italia di adegui.<br />

Il convegno si è concluso con la relazione<br />

di Giovanna Lorini, dell’Ufficio collocamento<br />

provinciale del vasto e non sempre<br />

omogeneo territorio bresciano, ma pure qui<br />

le difficoltà sono ampiamente superate<br />

rispetto altrove, così il convegno ha dimostrato<br />

che, se non proprio tutto, molto è<br />

possibile quando si lavora in sintonia e con<br />

competenza.<br />

Marco Luè

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