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Giustizia<br />

rifleSSiOni – A volte i paesi impazziscono, proprio come le persone<br />

La natura dell’offesa<br />

Se il desiderio di uccidere<br />

e l’occasione di uccidere<br />

si presentassero<br />

sempre insieme,<br />

chi non finirebbe<br />

impiccato?<br />

(Mark Twain)<br />

Mi capita di pensare che i Paesi<br />

impazziscono come le<br />

persone. Alcuni sono pazzi<br />

da una vita. Altri sono impazziti<br />

e poi si sono rimessi, e poi impazziti<br />

di nuovo. Ciascuno con le proprie<br />

nevrosi. C’è chi si mette in testa di<br />

essere buono e giusto. Altri ti propinano<br />

delle “medicine” che non ti servono.<br />

Non ascoltano il “gregge”, lo conducono,<br />

però non capisci dove, perché non<br />

lo sanno nemmeno loro. Alcuni pensano<br />

di essere svegli, e invece sognano,<br />

dormono sonni tranquilli, e quando si<br />

svegliano pensano di sognare. Ci sono<br />

quelli che innescano delle finte rivoluzioni<br />

per interesse personale a discapito<br />

di tutti. Tanti incontrano il loro destino<br />

sulla strada che avevano cercato<br />

di evitare. Si dice che i pazzi abbiano<br />

in testa una scenografia teatrale o cinematografica,<br />

che mettono in ordine,<br />

arredano e nella quale si muovono. Una<br />

questione molto semplice? Alcuni vedono<br />

la cosa molto complicata e la fanno<br />

montare. Il motivo del perché la fanno<br />

montare è un’altra faccenda, anch’essa<br />

lavorative gestite da agenzie esterne,<br />

aumento nella concessione di misure<br />

alternative. <strong>Bollate</strong>, Brescia Verziano,<br />

Rieti, Ancona Barcaglione, Avellino,<br />

Pescara, Is Arenas, Isili, Mamone, Saluzzo,<br />

Gorgona, Volterra, Civitavecchia,<br />

Rebibbia, Padova, Torino, Aosta,<br />

Sant’Angelo dei Lombardi, solo per citare<br />

taluni istituti che hanno adottato<br />

il regime delle celle aperte e un tipo di<br />

sorveglianza che viene definito di natura<br />

“dinamica”, non sono esperimenti<br />

eccentrici, ma esempi tangibili, la prova<br />

provata non solo che il trattamento<br />

è la chiave di volta per risolvere i pro-<br />

6 carte<strong>Bollate</strong><br />

molto semplice ma che qualcuno rende<br />

complicata per farla montare. Però vivendo<br />

così, in questo modo farneticante,<br />

le cose bruciano così intensamente,<br />

gli anni passano, non uno per volta, ma<br />

a sei o sette tutti insieme, come gli anni<br />

dei cani. La vita è tutta giostra e altalena.<br />

A volte vinci, a volte perdi. Tutto<br />

si compensa. Tutto trova la sua misura.<br />

Ciò che va via torna indietro ….<br />

È vero. i detenuti, le galere, non rientrano<br />

nelle massime priorità. La gente<br />

ha in mente i posti di lavoro, il costo<br />

del carburante, la scuola, gli ospedali,<br />

la criminalità, l’immigrazione. Il dolore<br />

forse lo puoi tollerare, il dolore è lì vicino,<br />

e sai da dove viene. Non la paura,<br />

quella no. Non ti puoi proteggere dalla<br />

paura. In certe situazioni le persone<br />

costringono altri a fare per conto loro<br />

le maggiori crudeltà, c’è altra gente che<br />

lo fa per loro conto. A tutti gli strati,<br />

le galere<br />

vengono<br />

riempite,<br />

su una<br />

popolazione<br />

di 65 000<br />

(per una<br />

capienza di<br />

45 000)<br />

dal 40%<br />

di detenuti<br />

in attesa<br />

di giudizio<br />

blemi del carcere, ma che ciò avviene<br />

senza abbassare la soglia di sicurezza.<br />

Anzi. I profeti che parlano di questo<br />

progetto come di resa alla criminalità<br />

trascurano i dati positivi, quantificabili,<br />

questi sì, conseguiti in questi istituti<br />

e le migliaia di misure alternative andate<br />

a buon fine, preferendo evocare<br />

futuri disastri, magari per poter dire,<br />

un giorno, come Walther Matthau<br />

all’indomani della morte del suo caro<br />

amico Jack Lemmon “Glielo avevo pur<br />

detto che se continuava a invecchiare<br />

sarebbe morto”. La mia opinione è che<br />

chi oggi si limita, con fiero cipiglio, a<br />

qualsiasi classe sociale, in qualsiasi<br />

parte del pianeta, magari anche sulla<br />

luna. Burattinai e marionette… Il Potere<br />

si allea con il non-Potere e alla fine<br />

comanda quest’ultimo che appoggiava<br />

il Potere. Probabilmente il diavolo agisce<br />

di propria iniziativa, non esegue<br />

ordini altrui.<br />

Quando la giustizia avrebbe potuto<br />

sfruttare l’occasione di riformarsi, è<br />

emersa la difesa di casta, la reazione a<br />

una svolta progressiva. Invece di prendere<br />

spunto dai risultati ottenuti dal<br />

pool antimafia, agli inizi degli anni ottanta,<br />

per una diversa organizzazione e<br />

innovazione dei rapporti tra i vari giudici,<br />

per proteggere la corporazione,<br />

il Csm, alla fine degli anni ottanta, ha<br />

smorzato la molla progressista.<br />

Il pool antimafia di Caponnetto, Falcone<br />

e Borsellino ha segnato un grande<br />

progresso, sono stati dei rivoluzionari,<br />

e questo ha provocato una spinta reazionaria.<br />

Essendo il pool una variabile<br />

del sistema si temeva che diventasse<br />

un centro di potere, fuori dalle gerarchie,<br />

quindi molto pericoloso. Non<br />

importavano gli eccellenti risultati,<br />

essendo una variabile andava espulso,<br />

inglobato, annullato. La contrapposizione<br />

del Csm ha prodotto l’azzeramento<br />

degli effetti del lavoro del pool:<br />

di quello che aveva fatto la differenza<br />

per l’adozione di un nuovo metodo, una<br />

nuova cultura. Il modello classico del<br />

giudice è uno che studia e lavora da<br />

solo, nato e cresciuto nel mito della sua<br />

coscienza, della libertà e autonomia di<br />

decisione. Il pool era un lavoro di gruppo,<br />

confrontarsi con gli altri era una<br />

novità. Probabilmente si evitava di fare<br />

giustizia sommaria, si metteva tutto in<br />

disapprovare, senza proporre per oggi,<br />

qui e ora, alternative fattibili per personale<br />

e detenuti, non critichi tanto il<br />

Dipartimento, quanto l’ordinamento<br />

penitenziario additando responsabilità<br />

laddove, invece, ci sarebbe solo da<br />

inorgoglirsi nel partecipare attivamente<br />

alla sua realizzazione. E tale orgoglio<br />

e motivazione abbiamo ritrovato non<br />

solo nei c.d. vertici del Dap, nel palazzo<br />

romano, ma ancor di più in periferia,<br />

nei provveditori, come nei direttori,<br />

negli agenti, negli educatori, assistenti<br />

sociali, nelle stesse OO.SS. locali. I tentativi<br />

di creare spaccature, sospetti in

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