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«Il fattore salafita»<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu<br />

Aprile di quest'anno. «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it», sito curato e diretto da<br />

Hamza Piccardo, pubblica «Il fattore salafita», l'ennesimo articolo<br />

del filosofo egiziano Tariq Ramadan, un brano - per così dire -<br />

particolare, visto che ben presto desterà un certo scalpore e diverrà<br />

motivo di lunghe discussioni <strong>in</strong> rete. (l<strong>in</strong>k).<br />

Nell'arco dello stesso mese postai lunghi <strong>in</strong>terventi sul forum<br />

del suddetto (tredici, se non vado errato) e ciò al f<strong>in</strong>e di mettere <strong>in</strong><br />

risalto i gravi sbagli contenuti nell'articolo <strong>in</strong> questione e chiarire,<br />

<strong>in</strong>oltre, alcuni punti emersi nel corso della discussione. E la lode di<br />

ciò spetta solo ad Allah.<br />

Piccardo, però, non trovò la cosa di suo gradimento. Dopo<br />

aver, <strong>in</strong>fatti, manifestato la sua disapprovazione verso questo tipo di<br />

commenti, prese a cancellare alcuni miei <strong>in</strong>terventi - assieme a<br />

quelli di altri fratelli e sorelle sunniti - dando così chiara prova che<br />

1


«l'apertura» della quale il suo sito tanto si vanta, <strong>in</strong> realtà, non è<br />

che millantata.<br />

Curioso il fatto che, pochi mesi or sono, proprio lui si difese da<br />

un'accusa di censura, dicendo testualmente: [Il fratello Jibril<br />

padre di Isa, ha lamentato una supposta censura da parte<br />

nostra perché non ha visto apparire il suo commento nei tempi<br />

che avrebbe voluto. Innanzi tutto noi non censuriamo quasi<br />

nessuno (quasi perché talvolta, utenti che si nascondono dietro<br />

un nick, usano term<strong>in</strong>i che riteniamo <strong>in</strong>accettabili) se i<br />

commenti non appaiono immediatamente è solo perché i<br />

moderatori non sono collegati h24 al sito].<br />

Come se non bastasse - nel patetico tentativo di trovare un<br />

capro espiatorio alle sue malefatte - Piccardo <strong>in</strong>s<strong>in</strong>uò più volte che<br />

nei nostri <strong>in</strong>terventi si venisse negata - addirittura - la fede dei<br />

credenti. Disse <strong>in</strong>fatti: [Per decisione comune della redazione e<br />

della direzione i commenti aggressivi e formalmente scorretti<br />

(ad esempio non riconoscere la fratellanza dei credenti)<br />

saranno d’ora <strong>in</strong> poi cest<strong>in</strong>ati] e disse, qualche settimana dopo:<br />

[Benvenuti sempre, a condizione che non s’azzard<strong>in</strong>o a fare<br />

2


takfir a chicchessia, neppure velatamente]. Ogni qualvolta,<br />

però, gli venne chiesto «dove, come» e «quando» ciò sarebbe<br />

avvenuto Piccardo preferì fare lo gnorri e lasciò cadere tutta la<br />

questione come se niente fosse.<br />

Ad ogni modo gli «screenshots» e le pag<strong>in</strong>e «web» che<br />

troverete a questo <strong>in</strong>dirizzo provano - <strong>in</strong> maniera schiacciante - che<br />

tutto ciò che ho detto è certamente vero e che quel che sostiene<br />

Piccardo, <strong>in</strong>vece, non son che rimostranze del tutto <strong>in</strong>verosimili.<br />

Inoltre, nei primi giorni di maggio, tentai di postare altri<br />

articoli sul forum di «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e», ma senza successo,<br />

probabilmente a causa di una censura def<strong>in</strong>itiva effettuata dalla<br />

direzione del sito nei miei confronti.<br />

Ebbene, tutto ciò - assieme a molti altri fattori - mi ha sp<strong>in</strong>to<br />

a riflettere, qu<strong>in</strong>di ad aprire un «blog» per conto mio. E sia ben<br />

chiaro che il nocciolo della questione non è tanto se Piccardo, sul<br />

suo sito, possa o non possa censurare chi gli pare, ma piuttosto il<br />

3


suo pessimo costume di «spacciare» - sciaraiticamente parlando -<br />

vere e proprie aberrazioni come giusta religione.<br />

Inoltre - come se non bastasse - ogniqualvolta qualcuno si<br />

prende la briga di far notare ai lettori del suo sito - e <strong>in</strong> maniera<br />

argomentata - che tali op<strong>in</strong>ioni, <strong>in</strong> realtà, nulla con l'<strong>Islam</strong> hanno a<br />

che fare, ebbene, lui come reagisce? Gli dimostra che è <strong>in</strong> errore?<br />

Macché! Lo censura, e lì f<strong>in</strong>isce il tutto.<br />

Pertanto - a scanso d'equivoci - tengo a sottol<strong>in</strong>eare che<br />

questo mio «criticare» apertamente ed aspramente Piccardo, Tizio<br />

o Caio non rientra certamente nella maldicenza che la nostra<br />

religione combatte e non ammette, bensì è - islamicamente parlando<br />

- cosa buona e doverosa.<br />

Disse a questo proposito Shaykh al <strong>Islam</strong> Ibn Taymiyya, che<br />

Dio abbia pietà di lui: [Pertanto chiarire la loro condizione - cioè<br />

la condizione di tutti coloro i cui <strong>in</strong>segnamenti discordano dalle<br />

direttive impartitaci dal Kitab e dalla Sunna - ed il mettere <strong>in</strong><br />

guardia la comunità da essi è certamente un dovere presso<br />

4


tutti i Musulmani; tant'è che venne chiesto ad Ahmad ibn<br />

Hanbal: “Tu cosa preferisci? Che un uomo digiuni, preghi e si<br />

ritiri (<strong>in</strong> moschea) o che parli male degli eretici?” Questi,<br />

allora, rispose: «Quando digiuna, prega e si ritira, ebbene,<br />

tutto ciò è solo per sé stesso, mentre <strong>in</strong>vece quando parla male<br />

degli eretici ciò torna a vantaggio esclusivo dei Musulmani ».<br />

Ecco chiarito che l'utilità di ciò, <strong>in</strong> realtà, è generale - è per<br />

tutti i Musulmani e concerne la Loro religione - e rientra nel «<br />

Jihad fi sabili Llah », visto che il “depurare” il sentiero di Dio,<br />

la Sua religione, la Sua Sunna e la Sua legge e così il resp<strong>in</strong>gere<br />

le ostilità e le <strong>in</strong>giustizie di costoro verso i suddetti è<br />

obbligatorio secondo tutti i Musulmani.<br />

E se non fosse per coloro ai quali Dio diede l'<strong>in</strong>carico di<br />

resp<strong>in</strong>gere i danni causati da costoro, ebbene, la religione,<br />

allora, si guasterebbe, e tale perdita sarebbe maggiore di<br />

quella provocata dalla conquista del paese da parte dei nemici.<br />

Questi, <strong>in</strong>fatti, una volta conquistato un paese, non<br />

danneggiano i cuori - né la religione contenuta al loro <strong>in</strong>terno<br />

- se non di riflesso. I primi, <strong>in</strong>vece, danneggiano i cuori<br />

<strong>in</strong>nanzitutto.] (I verdetti di Shaykh al <strong>Islam</strong>, volume 28, pag. 236).<br />

5


E disse l'enciclopedico Ibn al-Jawzi, che Dio abbia pietà di lui:<br />

[Disse Abu l-Wafa/ - Ali ibn Aqil - il giurista: “Disse il nostro<br />

maestro, Abu l-Fadl Al-Hamdani: «Gli eretici Musulmani ed i<br />

falsificatori di detti (profetici) sono peggio degli atei (cioè: son<br />

più pericolosi). Gli atei, <strong>in</strong>fatti, mirano a rov<strong>in</strong>are la religione<br />

dall'esterno, mentre costoro mirano a rov<strong>in</strong>arla dall'<strong>in</strong>terno.<br />

Assomigliano alla gente di un paese <strong>in</strong>tenta a rov<strong>in</strong>arlo,<br />

mentre gli atei son come quelli che lo circondano da fuori. Poi,<br />

a un certo punto, coloro che sono al suo <strong>in</strong>terno spalancan le<br />

porte delle mura!<br />

Questi ultimi, pertanto, danneggiano l'<strong>Islam</strong> più di<br />

quanto facciano coloro che non veston spoglie Musulmane»”]<br />

(Gli apocrifi, 1/51).<br />

E disse il geniale Ibn Rajab Al-Hanbali , che Dio abbia pietà di<br />

lui: [Sappi che ricordare qualcuno per ciò che egli detesta è<br />

illecito, se questo vien fatto al solo scopo di biasimarlo,<br />

d'enunciare i suoi difetti ed i suoi limiti. Qualora, però, ci sia<br />

<strong>in</strong> tutto ciò un qualche vantaggio per i credenti <strong>in</strong> generale -<br />

od anche solo per una parte di Costoro - e si compia tale<br />

6


azione allo scopo d'ottenere il suddetto beneficio, ebbene, <strong>in</strong><br />

questo caso, ciò non è più illecito, bensì diviene cosa<br />

consigliata.<br />

Tutto questo discorso venne già asserito dai tradizionisti<br />

- al Muhaddithun - nei loro libri concernenti la scienza<br />

«dell'<strong>in</strong>validare i trasmettitori e del giudicarli attendibili».<br />

Essi, <strong>in</strong>oltre, ricordarono la differenza che passa tra<br />

l'<strong>in</strong>validare chi trasmette ed il diffamare, e confutarono le<br />

affermazioni di chi - tra gli adoratori e gli uom<strong>in</strong>i di poca<br />

scienza - vedeva le due cose “tali e quali”.<br />

(Sappi che) non c'è alcuna differenza tra il parlar male di<br />

chi trasmise detti, il discernere tra quelli le cui trasmissioni<br />

vengono accettate e quelli dai quali, <strong>in</strong>vece, queste non<br />

vengono accettate od il far luce su chi errò nel comprendere i<br />

significati del Corano e della Sunna od <strong>in</strong>terpretò qualcosa dei<br />

Suddetti come non si può, prendendo come prova ciò che non<br />

lo è, (il tutto) al f<strong>in</strong>e di mettere <strong>in</strong> guardia (le genti) dal seguir<br />

costui <strong>in</strong> ciò che lui sbagliò. Ebbene, l'unanimità dei sapienti<br />

vede che ciò sia cosa lecita] poi, dopo qualche pag<strong>in</strong>a dice:<br />

[Invece, per quanto riguarda gli eretici, gli sviati e<br />

coloro che si f<strong>in</strong>gono sapienti - senza peraltro esserlo - ebbene<br />

7


è lecito sottol<strong>in</strong>eare l'ignoranza di costoro, mostrare le loro<br />

mancanze ed i loro difetti al f<strong>in</strong>e di mettere <strong>in</strong> guardia le genti<br />

dal seguirli.] («La differenza che passa tra il consigliare e<br />

l'oltraggiare», pag. 33).<br />

E disse an-Nawawi, che Dio abbia pietà di lui: [Sappi che il<br />

dir male è consentito per un f<strong>in</strong>e giusto e legittimo qualora<br />

non sia possibile conseguir ciò senza ricorrervi. Esso viene <strong>in</strong><br />

essere per sei ragioni: … f<strong>in</strong>ché disse:<br />

La qu<strong>in</strong>ta: ((qualora costui esibisca la sua empietà o la<br />

propria eresia… Pertanto è consentito menzionar quello che fa<br />

pubblicamente, mentre è proibito ricordare altre sue<br />

manchevolezze, a meno che non vi sia una ragione differente<br />

da quelle da noi rammentate…)).<br />

Questi, qu<strong>in</strong>di, son sei motivi. I sapienti li ricordarono, a<br />

proposito della maggior parte di essi venne raggiunta l'«Ijma'»<br />

e le prove di ciò dagli ahadith autentici sono conosciute.] (Il<br />

giard<strong>in</strong>o dei devoti, nella versione italiana pag. 414 e seguenti).<br />

8


E <strong>in</strong>fatti i «Muhaddithun», al f<strong>in</strong>e di difendere l'<strong>Islam</strong><br />

dall'eresia, arrivarono (ed arrivano tutt'oggi) a parlar male pers<strong>in</strong>o<br />

di alcuni tra i figli dei Sahaba, di <strong>in</strong>dividui appartenenti ad Ahlu l-<br />

bait («la Gente del casato») e - a maggior ragione - dei propri figli e<br />

dei propri padri.<br />

Disse l'enciclopedico Aly ibn al-Mad<strong>in</strong>i, il più grande tra i<br />

maestri del Bukhari: [Questa è la religione di Dio! Mio padre è<br />

<strong>in</strong>attendibile], come dire: “Non prendete da mio padre quel che va<br />

trasmettendo! In verità Iddio mi ha ord<strong>in</strong>ato di difendere la Sua<br />

religione anche a costo di schierarmi contro il mio amato genitore”.<br />

Tutto ciò viene <strong>in</strong> essere, pertanto, solo al f<strong>in</strong>e di difendere<br />

l'<strong>Islam</strong> e con Esso le fedi dei credenti.<br />

Inoltre - tornando a noi - credo sia utile sapere che Piccardo<br />

non venne biasimato <strong>in</strong> pubblico se non dopo esser stato più volte<br />

consigliato gentilmente, «privatamente» ed <strong>in</strong> maniera chiara ed<br />

assai argomentata. I suddetti suggerimenti, però, da lui vennero<br />

sempre - purtroppo - rifiutati, e talvolta con aria di grande<br />

sufficienza. Disse l'Altissimo: [Allora (Sâlih) si allontanò da loro<br />

e disse: “O popol mio, vi avevo trasmesso il messaggio del mio<br />

9


Signore e vi avevo dato consigli s<strong>in</strong>ceri, ma voi non amate i<br />

consiglieri s<strong>in</strong>ceri”] (il cap. delle merlature, 79).<br />

Qu<strong>in</strong>di, visto e considerato che le cose così stanno, mi sembra<br />

più che doveroso che Piccardo com<strong>in</strong>ci ad accollarsi la<br />

responsabilità di ciò che, ormai da lungo tempo, va <strong>in</strong>segnando -<br />

con tutto quel che ne consegue - specialmente tenendo conto della<br />

posizione di rilievo che - senza alcun dubbio - occupa tra i<br />

Musulmani italiani.<br />

Disse l'Altissimo: [Voi siete la migliore comunità che sia<br />

mai stata suscitata; raccomandate le buone consuetud<strong>in</strong>i,<br />

proibite ciò che è riprovevole e credete <strong>in</strong> Allah] (Il cap. della<br />

famiglia di 'Imran, 110) e disse <strong>in</strong>oltre: [Vorrebbero, con le loro<br />

bocche, spegner la luce di Allah, ma Lui non <strong>in</strong>tende che<br />

perfezionarla] (il cap. del pentimento, 32).<br />

E, <strong>in</strong>fatti, nonostante tutto, la confutazione del suddetto<br />

articolo - e così quella concernente gli <strong>in</strong>terventi ed i commenti di<br />

alcuni fratelli (dei quali non faccio il nome, visto che non ce n'è<br />

10


alcun bisogno) - da oggi cont<strong>in</strong>uerà su questo «blog» - Dio<br />

permettendo - e la lode di ciò spetta solo ad Allah.<br />

Chiunque volesse contribuire alla discussione lo potrà fare<br />

<strong>in</strong>viando un messaggio di posta elettronica alla seguente casella:<br />

(redazione@islampuro.com). Le lettere più significative<br />

potrebbero essere pubblicate e - qualora ce ne fosse bisogno -<br />

discusse o criticate (<strong>in</strong> modalità anonima) <strong>in</strong> queste stesse pag<strong>in</strong>e.<br />

Purtroppo, per motivi di tempo, non posso garantire che verrà<br />

risposto a tutti, né <strong>in</strong> breve tempo.”<br />

11<br />

'Eliy Vago<br />

25 Maggio 2012<br />

N.B. Ho re<strong>in</strong>serito nel «fattore salafita» la maggior parte degli<br />

<strong>in</strong>terventi che Piccardo censurò (una parte di questi, purtroppo è<br />

andata def<strong>in</strong>itivamente persa) così come ho r<strong>in</strong>novato l'ord<strong>in</strong>e dei<br />

suddetti al f<strong>in</strong>e che il “botta e risposta” avvenuto tra i fratelli<br />

rimanesse più facile da seguire. Anche i contributi consecutivi


provenienti dai medesimi mittenti sono stati, durante la<br />

formattazione del file, solitamente raggruppati. Inoltri i commenti<br />

dei fratelli Jibril Longo ed Ibrahim Iungo - e specialmente i miei -<br />

sono stati corretti e talvolta lievemente modificati.<br />

1. … aprile 4th, 2012, 9:44 pm<br />

Interventi<br />

Salamu aleykom, concordo con l’analisi del prof. Ramadan, ma<br />

reitero una domanda posta <strong>in</strong> calce ad un altro articolo su questo<br />

sito. Se quanto affermato sopra è vero (ed io lo ritengo vero), perché<br />

TUTTO il mondo musulmano (sia riformista che salafita) si sta<br />

schierando contro la Siria? Perché “beviamo” come verità<br />

dogmatiche i resoconti di Al Jazeera (che già ha dato prova della<br />

sua faziosità e falsità nel caso della Libia) e ci schieriamo dalla parte<br />

del Qatar e dell’Arabia Saudita senza mai mettere <strong>in</strong> dubbio che<br />

dietro al conflitto <strong>in</strong> Siria ci sia quello denunciato da Tariq<br />

Ramadan?<br />

Ossia la volontà di dom<strong>in</strong>io dei salafiti qatarioti e sauditi, che<br />

12


approfittano dell’odio settario tra sunniti e sciiti per elim<strong>in</strong>are uno<br />

degli ultimi Paesi Arabi che mostra di tenere la schiena dritta nei<br />

confronti di Israele?<br />

Perché Qatar ed Arabia Saudita non fanno nulla contro i crim<strong>in</strong>i di<br />

Israele nella sacra terra di Palest<strong>in</strong>a? Non è forse Al Aqsa tanto<br />

sacra quanto Mecca e Med<strong>in</strong>a?<br />

Salamu aleykom, e che Allah faccia prevalere la Sua giustizia contro<br />

i prevaricatori<br />

2. Ibrahim 'Abdu n-Nur, aprile 5 th 2012, 9:55 am<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu!<br />

Vorrei soffermarmi su alcune affermazioni di Tariq Ramadan, e<br />

concludere con una breve riflessione. Qualche tempo fa, <strong>in</strong>fatti, il<br />

sig. Ramadan scrisse un articolo dello stesso tono, e dai contenuti<br />

pressoché identici, tradotto e pubblicato al seguente <strong>in</strong>dirizzo:<br />

(l<strong>in</strong>k).<br />

Questo brano può aiutare a capire quale sia il reale “retro-pensiero”<br />

di Ramadan. Mentre qui, <strong>in</strong>fatti, egli parla di un «cambiamento nei<br />

13


salafiti letteralisti riguardo all’impegno politico», nell’articolo<br />

riportato egli parlava apertamente di un «voltafaccia di 180 gradi,<br />

tanto rapido quanto sorprendente e curioso». Si domandava poi:<br />

«Come possono ora [i salafiti] dichiarare islamicamente legittimo<br />

ciò che solo ieri avevano def<strong>in</strong>ito kufr? [..] Perché i salafiti stanno<br />

cambiando <strong>in</strong> modo così drammatico?».<br />

Non è mio <strong>in</strong>teresse, né mia competenza entrare nel merito<br />

specifico delle questioni sollevate, ma è francamente curioso che<br />

colui che si è fatto palad<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> Europa, della “flessibilità della<br />

Sharia stenti a riconoscere l'Ijtihad di alcuni Ulema - sia esso<br />

corretto o meno. Egli ignora, probabilmente - e non sappiamo se sia<br />

preferibile che esso l’ignori effettivamente, o f<strong>in</strong>ga di ignorarlo - che<br />

Sapienti di diverso orientamento dottr<strong>in</strong>ale hanno spiegato per anni<br />

che, dal loro punto di vista, la partecipazione alle elezioni<br />

democratiche è illecita, salvo che a determ<strong>in</strong>ate condizioni<br />

eccezionali, le quali secondo loro occorrono soltanto <strong>in</strong> casi assai<br />

rari.<br />

Ciò è analogo al ragionamento che riguarda, a titolo d’esempio, il<br />

v<strong>in</strong>o: stabilirne la liceità, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea generale, è sempre una forma di<br />

miscredenza, ed il suo consumo rappresenta normalmente un<br />

14


peccato gravissimo. Tuttavia, <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate condizioni eccezionali,<br />

il suo consumo diviene non solo lecito, bensì obbligatorio - ovvero,<br />

quando non c’è altra bevanda a disposizione e l’estrema<br />

disidratazione rischierebbe di condurre alla morte l’assetato.<br />

Laddove, dunque, alcuni Sapienti - quale che sia, come già detto, il<br />

loro orientamento dottr<strong>in</strong>ale - avessero ritenuto che oggi si fossero<br />

concretizzate le condizioni eccezionali di cui sopra, non v’è da<br />

stupirsi che abbiano sancito il loro appoggio alla partecipazione<br />

democratica <strong>in</strong> questo determ<strong>in</strong>ato contesto storico, altrimenti<br />

generalmente e tassativamente considerata illecita ed<br />

<strong>in</strong>ammissibile.<br />

Il riferimento all’Afghanistan degli anni ’90 rivela ancora meglio la<br />

prospettiva di Tariq Ramadan. Mentre qui, <strong>in</strong>fatti, egli si limita a<br />

def<strong>in</strong>ire il movimento Talebano come «tradizionalista» -<br />

assimilandolo semplicisticamente al movimento Salafita, con cui<br />

sono assai più numerose le differenze dei punti di contatto - là egli<br />

lo def<strong>in</strong>isce altresì, oltreché «di vedute ristrette», anche<br />

«politicamente <strong>in</strong>genuo e facile da manipolare».<br />

15


C’è da chiedersi se per il sig. Ramadan sia «tradizionalista», o «di<br />

vedute ristrette», chiunque resti <strong>in</strong> qualche modo legato alle<br />

«regole, alla giurisprudenza» islamica ed alle sentenze dei Sapienti<br />

musulmani, senza considerarla «una comprensione dell’<strong>Islam</strong><br />

semplicistica, una visione <strong>in</strong> bianco e nero» (sic).<br />

C’è da chiedersi, <strong>in</strong>oltre, come egli possa considerare «politicamente<br />

<strong>in</strong>genuo e facile da manipolare» uno di quei pochissimi movimenti<br />

contemporanei che, con tutti i suoi ampi ed obiettivi limiti, e seppur<br />

estremamente variegato al suo <strong>in</strong>terno, ha compiuto un Jihad<br />

legittimo nella propria terra, sostenendo una vittoriosa resistenza<br />

armata prima nei confronti dell’<strong>in</strong>vasione russa, poi contro la piaga<br />

endemica di una guerra civile su base tribale, ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a tutt’oggi<br />

nei confronti dell’<strong>in</strong>vasore americano, presto costretto ad<br />

un’<strong>in</strong>gloriosa ritirata d<strong>in</strong>anzi ai suoi “<strong>in</strong>genui e manipolabili”<br />

<strong>in</strong>terlocutori.<br />

Forse egli ritiene che una legittima guerra di liberazione nazionale<br />

sia meno «pragmatica», e più «politicamente <strong>in</strong>genua e facile da<br />

manipolare», di un accordo per spartirsi le poltrone parlamentari<br />

con gli aguzz<strong>in</strong>i del giorno prima e coi loro mandanti<br />

d’Oltreoceano, o dell’<strong>in</strong>vocazione e del plauso alle sanzioni ed ai<br />

16


ombardamenti da parte della Comunità Internazionale, aff<strong>in</strong>ché<br />

“liberi” i popoli Musulmani dai suoi “tiranni”.<br />

Qual è la strada tracciata da Ramadan, <strong>in</strong>vece? Mentre <strong>in</strong><br />

quest’articolo egli afferma che «i paesi a maggioranza musulmana<br />

[è meglio non chiamarli Musulmani?] dovrebbero cercare di<br />

esistere come società <strong>in</strong>dipendenti che cessano di servire a obiettivi<br />

c<strong>in</strong>ici dissimulati», altrove egli afferma <strong>in</strong>vece esplicitamente che la<br />

maturità politica si misura sulla capacità di «rassicurare l’Occidente<br />

ed evitare di perdere credibilità» ai suoi occhi, e che il<br />

«pragmatismo» consiste essenzialmente nell’«evolversi di pari<br />

passo con la storia, l’adattare la propria strategia e diversificare i<br />

propri contatti [..], trattando, <strong>in</strong> un modo o nell’altro» con tutti i<br />

soggetti che abbiano degli <strong>in</strong>teressi nella regione.<br />

Questa sarebbe l’auspicata e contraddittoria «via verso la<br />

democrazia <strong>in</strong> Egitto» e negli altri Paesi arabi, ed è doveroso<br />

riconoscere che gli esponenti dei movimenti “riformisti” -<br />

nient’affatto meno «malleabili» di altri - non hanno esitato e non<br />

esitano a batterla, presentandosi puntualmente sulla soglia delle<br />

port<strong>in</strong>erie di Wash<strong>in</strong>gton e Londra, per rassicurare prontamente<br />

17


coloro che hanno a tutt’oggi realmente “le chiavi” della regione<br />

mediorientale, ben strette <strong>in</strong>sieme ai cordoni della borsa ed ai lacci<br />

della c<strong>in</strong>tura.<br />

Concluderei con due osservazioni. La prima è che Ramadan -<br />

qualora sia <strong>in</strong>tenzionato a cont<strong>in</strong>uare a criticare ed a<br />

delegittimare pubblicamente i movimenti islamici, qualsiasi<br />

essi siano, differenti da quello cui lui aderisce (ma è questo il<br />

modo di lavorare «<strong>in</strong> nome di quella stessa religione che li chiama<br />

ad unirsi»?) - farebbe forse bene ad entrare più specificamente<br />

nel merito del piano dottr<strong>in</strong>ale - l’unico completamente<br />

legittimo e prioritariamente degno d’<strong>in</strong>teresse per i devoti<br />

musulmani - piuttosto che sviluppare <strong>in</strong>def<strong>in</strong>itamente<br />

considerazioni di carattere personale, svolte su un piano del<br />

tutto sociologico o, tutt’al più, filosofico - arrivando a porsi<br />

sistematicamente un grad<strong>in</strong>o sopra agli Ulema, senza<br />

nemmeno mai essersi seduto prima ai loro piedi.<br />

Come dimostrato nel caso della moratoria degli «hudud» da lui<br />

promossa, <strong>in</strong>fatti, spesso e volentieri i suoi argomenti -<br />

apparentemente “ragionevoli” per un pubblico abituato ad una<br />

mentalità occidentale e materialista - si rivelano, ad un esame<br />

appena più attento ed approfondito, del tutto privi di fondamento<br />

18


nella sapienza tradizionale islamica, nonché del tutto avulsi dalla<br />

profonda saggezza che la caratterizza e che ne permea ogni<br />

espressione autentica.<br />

In secondo luogo, l’autore farebbe forse bene a domandarsi se<br />

non sia lui - piuttosto che quei movimenti, pur discutibili sotto<br />

diversi punti di vista, cui l’imputa nell’articolo <strong>in</strong> nota - a<br />

lavorare «per quegli stessi <strong>in</strong>teressi (..) che essi rifiutano e <strong>in</strong><br />

teoria demonizzano». Le evidenze <strong>in</strong> questo senso, oltre agli<br />

esempi riportati <strong>in</strong> questo commento, sono numerose, ed<br />

<strong>in</strong>durrebbero a riconsiderare se l’adesione pressoché <strong>in</strong>condizionata<br />

ai pr<strong>in</strong>cìpi, al sistema socio-economico ed allo stile di vita<br />

dell’Occidente contemporaneo rappresenti effettivamente un modo<br />

per “riformarlo dall’<strong>in</strong>terno” - attraverso una critica obiettivamente<br />

assai più flebile e timorosa di quelle formulate da oltre due secoli<br />

dagli Occidentali stessi - o piuttosto qualcosa di assai meno nobile e<br />

molto più pericoloso per i Musulmani e per l’Occidente stesso, che<br />

vede <strong>in</strong> tal modo svanire, fagocitata al suo stesso <strong>in</strong>terno, quella<br />

sola vera alternativa che potrebbe salvarlo dalla sua decadenza.<br />

Wa Allahu Alam.<br />

19


Abu Isma'il Ibrahim ‘Abdu n-Nur<br />

ibrahim.abdannur@gmail.com<br />

3. … aprile 8th, 2012, 1:04 pm<br />

Sono totalmente d’accordo con Tariq Ramadan. Questi salafiti con<br />

tendenza talebana ed eccessiva non valgono nulla. Bisogna lottare<br />

contro di loro e scontrarsi con le loro ideologie pessime e<br />

dittatoriali. Allontanano dalla fede religiosa i giovani, sono<br />

solamente politicizzati con fede parziale … .<br />

4. 'Eliy, aprile 8th, 2012 8:24 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu .<br />

Con il permesso di Dio cercherò di fare un po’ d’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />

quest’accozzaglia d’<strong>in</strong>formazioni disparate, contrastanti e spesso<br />

errate, nella speranza che la direzione del sito si mostri talmente<br />

“aperta” al dialogo da non censurare questo mio <strong>in</strong>tervento,<br />

prendendo come scusa, ad esempio, la sua prolissità.<br />

20


Dice Ramadan: [Un anno dopo il risveglio arabo, le<br />

organizzazioni e i partiti politici salafiti hanno assunto un<br />

ruolo sempre più attivo <strong>in</strong> tutta la zona del MENA]. Al f<strong>in</strong>e di<br />

capire a fondo questo articolo è necessario, <strong>in</strong>nanzitutto, capire cosa<br />

<strong>in</strong>tende Ramadan per “salafiti”. E chiaro che <strong>in</strong>tende tutte le sette<br />

che “apparentemente” si conformano al Kitab ed alla Sunna e che,<br />

<strong>in</strong>oltre, si proclamano “Salafiyya”, a presc<strong>in</strong>dere poi dal fatto che lo<br />

siano realmente o no (e <strong>in</strong>fatti, lo stesso Ramadan, accennerà a ciò<br />

quando parlerà dei salafiti «letteralisti» e di quelli «Jihadisti») . Un<br />

po’ come le sette che pretenderebbero di far parte di “Ahl as-Sunna<br />

wa al-Jamaa”, tanto per fare un esempio gli «ashariti». Dico così<br />

perché i veri “Salafiti” sono soltanto coloro che seguono la<br />

religione dei pii predecessori <strong>in</strong> blocco, non solo <strong>in</strong> parte, e<br />

perché l’abito non basta a fare il monaco, ma serve anche -<br />

anzi, soprattutto - la sostanza.<br />

Ramadan qui mi parla di «organizzazioni salafite». Ebbene,<br />

qualora mai ci siano sono davvero poche, o altrimenti <strong>in</strong> vent’anni<br />

di Salafiyya vi posso assicurare che le avrei conosciute - almeno <strong>in</strong><br />

parte - o avrei, perlomeno, conosciuto chi le conosce. Qualora,<br />

21


<strong>in</strong>vece, <strong>in</strong>tenda - e <strong>in</strong>tende proprio questo - organizzazioni<br />

«pseudosalafite», beh, quelle, effettivamente, ci sono.<br />

Poi parla di partiti «politici salafiti», due parole, oserei dire,<br />

quasi «antitetiche». I veri salafiti non hanno partiti politici e sono<br />

lontanissimi dalla politica stessa - come del resto facevano gli<br />

antichi - eccezion fatta per casi particolarissimi, gravi ed assai rari.<br />

Ciò a differenza degli «pseudosalafiti», i quali non si fanno, <strong>in</strong>vece,<br />

troppi problemi ad entrare <strong>in</strong> politica.<br />

[Le organizzazioni salafite saudite e del Qatar sono molto<br />

attive a livello nazionale ed <strong>in</strong>ternazionale. Esse sostengono<br />

anche altri gruppi salafiti <strong>in</strong> tutto il mondo, <strong>in</strong> Africa<br />

occidentale (Senegal, Mali, Niger, Nigeria, ecc.), <strong>in</strong> Nord<br />

Africa (Marocco, Algeria, Tunisia), passando per tutto il<br />

Medio Oriente f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Asia (Egitto, Libano, Indonesia,<br />

Malaysia, ecc.)]. Questo deve essere un errore. Non mi risulta che<br />

l’Egitto sia <strong>in</strong> Medio Oriente, né - tantomeno - <strong>in</strong> Asia.<br />

22


[...e non fanno eccezione neanche i Paesi europei e americani.<br />

Il loro sostegno è essenzialmente ideologico e f<strong>in</strong>anziario, teso<br />

a diffondere un determ<strong>in</strong>ato messaggio dell’<strong>Islam</strong> attraverso<br />

libri, opuscoli, conferenze, costruzione di moschee e istituti<br />

vari]. E f<strong>in</strong> qui niente di strano. Questo è ciò che fa’ un po’ ogni<br />

setta, ogni gruppo porta acqua al suo mul<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>vita le genti verso<br />

la propria religione - non verso quella di un altro - verso la propria<br />

ideologia, ideologia che ritiene giusta, pur, magari, non essendolo.<br />

[Tutte le organizzazioni salafite hanno <strong>in</strong> comune un<br />

approccio molto letteralista delle Fonti scritturali].<br />

Affermazione, questa, alquanto imprecisa. Noi non siamo<br />

“letteralisti”, non siamo “zahiriti”. Ibn Hazm era, semmai, un<br />

letteralista, non noi. Se mai dovessimo riunire le differenze che<br />

passano tra la religione “salafita” e quella “zahirita” potremmo<br />

scrivere volumi. Noi vediamo, ad esempio, la liceità del<br />

«ragionamento analogico», loro no, noi vediamo che l’imperativo<br />

non <strong>in</strong>dica sempre un dovere religioso, loro sì, vediamo che<br />

l’imperativo negativo non <strong>in</strong>dica sempre una proibizione, loro sì e<br />

così via.<br />

23


Qu<strong>in</strong>di ripeto, i “salafiti” non sono “letteralisti”,<br />

specialmente per ciò che riguarda il “tafsir” del Corano. Il<br />

Corano, <strong>in</strong>fatti, com’è risaputo, non può essere spiegato da un punto<br />

di vista l<strong>in</strong>guistico, almeno <strong>in</strong>izialmente. Diciamo piuttosto che<br />

qualora noi non si trovi la spiegazione di un certo passo coranico <strong>in</strong><br />

altri punti del Corano Stesso, né della Sunna profetica, né nelle<br />

parole dei Compagni od <strong>in</strong> quelle dei più grandi esegeti facenti<br />

parte della generazione dei “Seguaci”, ebbene a quel punto possiamo<br />

comprendere il Corano da un punto di vista l<strong>in</strong>guistico e - pertanto<br />

- più letterale, non prima. I salafiti comprendono il Kitab e la<br />

Sunna così come li compresero i Compagni del Profeta, i Loro<br />

seguaci ed i pii predecessori facenti parte delle prime tre<br />

generazioni. Il letteralismo nel loro fare non va dato per<br />

scontato.<br />

Ad ogni modo esso è di gran lunga più corretto delle<br />

<strong>in</strong>terpretazioni allegoriche, metaforiche, simbolismi vari, ecc.,<br />

questo è poco, ma sicuro. Il Corano scese <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba pura e<br />

venne rivelato a popoli bedu<strong>in</strong>i ed illetterati. E il Profeta, che Dio<br />

Lo elogi e Lo preservi da ogni male, fu il più eloquente tra coloro<br />

che pronunciano la “Dad”, e con eloquente <strong>in</strong>tendo che il suo modo<br />

di parlare era classicissimo, efficace e manifesto. Ora, avrebbe forse<br />

24


senso dire che - spesso e volentieri - Dio, nel rivolgersi a costoro,<br />

disse “bianco”, <strong>in</strong>tendendo verde, o “nero”, <strong>in</strong>tendendo giallo? Vien<br />

di per senso che qualora la maggioranza della rivelazione fosse<br />

stata così non sarebbe stata cosa corretta il def<strong>in</strong>irla “l<strong>in</strong>gua araba<br />

chiarissima”, per di più tenendo conto che venne rivelata a gente<br />

che non conosceva altro che le proprie bestie, il proprio commercio,<br />

la poesia e la vendetta armata. Il letteralismo, qu<strong>in</strong>di - come<br />

approccio - è di gran lunga più corretto e logico di quanto non sia<br />

quello «allegorico».<br />

Ogniqualvolta, però, i Compagni non compresero<br />

“letteralmente” un tratto coranico od un hadith, ebbene, <strong>in</strong><br />

questo caso il nostro dovere è quello di seguirLi e di<br />

comprendere ciò così come lo compresero, non <strong>in</strong> modo<br />

diverso. Dio rimase soddisfatto di Loro e Li rese la migliore<br />

delle generazioni, la più s<strong>in</strong>cera, la più sapiente, mai ci fu e mai<br />

più ci sarà gente come Loro. Non sarebbe possibile, pertanto,<br />

né logico comprendere i testi sacri differentemente da come Li<br />

compresero Loro, visto che furono i migliori ed i più sapienti.<br />

Questo è il vero “approccio” salafita, non il letteralismo.<br />

25


Poi dice: [L’approccio letteralista salafita sta guadagnando<br />

terreno <strong>in</strong> molti paesi (tra cui l’Occidente) e tra i giovani,<br />

perché promuove una comprensione dell’<strong>Islam</strong> semplicistica,<br />

una visione <strong>in</strong> bianco e nero (halal-haram)]. Questa<br />

affermazione, oltre ad essere pesantemente scorretta e veramente di<br />

cattivo gusto, è addirittura - sotto certi aspetti - offensiva,<br />

“religiosamente” parlando. Innanzitutto la “da'wa” salafita sta<br />

guadagnando terreno non per queste baggianate che lui ha<br />

ricordato, ma piuttosto perché Dio aiuta e sorregge tutti<br />

coloro che amano la Sunna del Suo Profeta - che Dio Lo elogi e<br />

Lo preservi da ogni male - cercano di capirla correttamente, la<br />

applicano e ad essa si conformano.<br />

In secondo luogo questo tipo di “da'wa” - a presc<strong>in</strong>dere dal<br />

fatto che sia veramente salafita o «pseudosalafita» - è molto più<br />

credibile di quanto non sia quella delle altre sette, quali quella<br />

dei “fratelli musulmani”, delle varie confraternite sufi o di<br />

quella sciita. I Musulmani - grazie a Dio - non sono tonti, e<br />

pertanto, spesso e volentieri, capiscono la differenza che passa da<br />

uno che “ogni tanto” - quasi fosse per sbaglio - parla di Sunna (per<br />

poi non applicare mai nulla o quasi) ad un altro che <strong>in</strong>vita verso di<br />

26


Essa per poi applicarLa sul serio. Ecco, qu<strong>in</strong>di, il perché di tanto<br />

successo. Fatti, più che parole confuse.<br />

Poi, a sentir lui, il voler vedere tutto <strong>in</strong> chiave “halal-haram”<br />

sarebbe una visione <strong>in</strong> bianco e nero e semplicistica. Ebbene, non è<br />

forse vero che il sapiente è colui che sa dist<strong>in</strong>guere il “halal”<br />

dal “haram” ed il bene dal male? Non è forse vero che il “halal”<br />

si può fare, mentre il “haram” no? Non è forse vero che Dio ci<br />

ricompensa e ci castiga <strong>in</strong> questo mondo e nell’altro a seconda<br />

delle nostre buone e cattive azioni e che il concetto stesso<br />

della «ibadah» ruota attorno all'ord<strong>in</strong>e ed al divieto?<br />

Conoscere ciò che è lecito per poi farlo e conoscere ciò che è<br />

illecito per allontanarsi da esso, vi sembra questo un approccio<br />

“semplicistico” e superficiale o piuttosto un comportamento<br />

da credente Musulmano?<br />

Ma allora dov'è che vuole andare a parare Ramadan? La<br />

risposta è semplice. Per cercare di “argomentare” - almeno un poco<br />

- le sue op<strong>in</strong>ioni strampalate ed ultra-dissidenti vorrebbe darcela a<br />

bere dicendo: “Quello che appare dell’<strong>Islam</strong> nel Kitab e nella Sunna<br />

è solo l’aspetto più superficiale della religione di Dio. Ma voi dovete<br />

27


imparare a sp<strong>in</strong>gere i vostri sguardi al di là di ciò, a leggere tra le<br />

righe, a capire i veri perché e la realtà delle cose, capire le vere<br />

esigenze odierne. Non fermatevi, dunque, alle apparenze. Solo così<br />

sarete buoni Musulmani”, dimentico del fatto che tutto questo<br />

discorso, oltre ad essere ridicolo e strampalato, equivarrebbe a<br />

dire che <strong>in</strong> quattordici secoli nessuno avrebbe mai capito la<br />

vera religione, eccezion fatta per lui e i “riformisti”.<br />

Inoltre ciò è - seppur <strong>in</strong>direttamente - un’offesa a Dio ed al<br />

Suo Profeta. Sarebbe, <strong>in</strong>fatti, come dire che Entrambi non<br />

illustrarono a dovere la nostra religione. Ramadan, <strong>in</strong>vece, che a<br />

differenza di quei sempliciotti dei «sunniti» non comprende la<br />

religione <strong>in</strong> modo superficiale e semplicistico, bensì capisce la<br />

Sua più vera essenza, vede ciò che non vide mai nessuno prima<br />

di lui - tanto per fare un esempio - che le pene corporali, <strong>in</strong><br />

tutti questi secoli, siano state “falsamente assimilate alla<br />

Sharia”! Che Dio ci salvi e ci mostri il «sentiero»!<br />

[I musulmani, sostengono, debbono isolarsi dalle società<br />

circostanti “corrotte”, evitando il co<strong>in</strong>volgimento politico].<br />

Anche questa affermazione va precisata. Se con politica Ramadan<br />

28


<strong>in</strong>tende quel fare e quel l<strong>in</strong>guaggio che, come ammise George<br />

Orwell: ((è concepito <strong>in</strong> modo che le menzogne suon<strong>in</strong>o s<strong>in</strong>cere,<br />

l’omicidio rispettabile e per dare una parvenza di solidità<br />

all’aria)), ebbene l’<strong>Islam</strong> è certamente estraneo a tutto questo schifo<br />

e a tutta questa porcheria. Se con politica, <strong>in</strong>vece, s'<strong>in</strong>tende quella<br />

«sciaraitica» - non quella democratica, né quella partitica - diciamo<br />

<strong>in</strong>nanzitutto che, come ogni altra cosa, questa ha la sua gente, i suoi<br />

addetti. I salafiti non condannano il fatto che i m<strong>in</strong>istri, i capi delle<br />

tribù, i governatori od i sovrani, gli ambasciatori od i personaggi<br />

fortemente <strong>in</strong>fluenti si occup<strong>in</strong>o di politica, anzi ciò per loro spesso<br />

è obbligatorio. Allo stesso modo i salafiti non negano che i sapienti<br />

Musulmani possano consigliare segretamente i capi di stato, né che<br />

i sudditi debbano conoscere quel che gli spetta nei confronti del<br />

loro sovrano e viceversa.<br />

I salafiti, piuttosto, negano che un calzolaio, un<br />

contad<strong>in</strong>o, un fabbro od un tubista debbano parlare, discutere,<br />

<strong>in</strong>teressarsi o prender parte a cose a proposito delle quali non<br />

capiscono nulla e che non gli sono, ad ogni modo, state<br />

richieste nel modo più assoluto.<br />

29


I problemi dei governi Musulmani non si risolvono<br />

facendo cas<strong>in</strong>o, né <strong>in</strong>citando il «popol<strong>in</strong>o» ad op<strong>in</strong>are, né<br />

dando libero accesso a gente non professionista nel settore, né<br />

alleandosi coi “forti” depravati. I problemi dei governi<br />

Musulmani si risolvono ubbidendo alla legge islamica, la<br />

“Sharia”, attenendosi al Kitab ed alla Sunna. Ognuno dei<br />

concittad<strong>in</strong>i deve far tutto ciò che può al f<strong>in</strong>e di credere <strong>in</strong> Dio nella<br />

maniera corretta, applicare l’<strong>Islam</strong> nella sua forma più pura ed<br />

orig<strong>in</strong>ale, seguire i pii predecessori ed <strong>in</strong>vitare la gente verso ciò, <strong>in</strong><br />

«primis» la sua famiglia. Se ogni capo-famiglia si comportasse così i<br />

nuclei famigliari, <strong>in</strong> pochissimo tempo, si restaurerebbero e con essi<br />

l'<strong>in</strong>tero stato Musulmano.<br />

Inoltre ai Musulmani è stato richiesto di supplicare Iddio<br />

altissimo <strong>in</strong> favore dei loro capi, al f<strong>in</strong>e che Dio li guidi,<br />

aff<strong>in</strong>ché gli dia successo, e di far pazienza circa i loro eventuali<br />

sbagli, tutto il contrario di ciò verso il quale <strong>in</strong>vita il nostro<br />

Ramadan e - generalmente parlando - la setta alla quale egli<br />

appartiene, i “fratelli musulmani”.<br />

30


I capi di stato, d’altronde, hanno una responsabilità enorme<br />

nei confronti dei loro popoli e di ciò dovranno rispondere. Non gli è<br />

permesso <strong>in</strong> alcun modo sbagliare per quanto riguarda le cose<br />

concernenti le loro mansioni. So bene che ciò che accade - <strong>in</strong> realtà -<br />

nei paesi Musulmani è tutta un’altra storia, ma questa - ripeto - è<br />

una cosa di cui loro stessi dovranno rispondere e assai amaramente,<br />

una cosa che succede per decreto e saggezza div<strong>in</strong>i ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un<br />

castigo che Dio ci ha dato per esserci allontanati moltissimo dalla<br />

Sua religione e per aver trasgredito più volte i Suoi ord<strong>in</strong>i.<br />

Cosa c’è di peggiore, <strong>in</strong>fatti, d’esser governati da un capo<br />

di stato crim<strong>in</strong>ale, che non teme Dio? Disse l’Altissimo nel Suo<br />

sublime libro: [Allo stesso modo poniamo <strong>in</strong> ogni paese i suoi<br />

peggiori crim<strong>in</strong>ali, aff<strong>in</strong>ché questi tram<strong>in</strong>o <strong>in</strong>sidie contro di<br />

essi] (il cap. del bestiame, 123) e disse l’Altissimo: [Qualunque<br />

sventura vi colpisca sarà conseguenza di ciò che avranno fatto<br />

le vostre mani, ma Allah molto perdona] (il cap. della<br />

consultazione, 30) e disse: [In verità Allah non modifica la realtà<br />

di un popolo f<strong>in</strong>ché esso non muta nel suo <strong>in</strong>timo] (il cap. del<br />

tuono, 11) e disse: [I miscredenti tra i figli di Israele che hanno<br />

negato sono stati maledetti dalla l<strong>in</strong>gua di Davide e di Gesù<br />

figlio di Maria. Ciò <strong>in</strong> quanto disobbedivano e trasgredivano e<br />

31


non si vietavano l'un l'altro quel che era nocivo. Quant'era<br />

esecrabile quello che facevano] (il cap. della tavola imbandita,<br />

78).<br />

I Musulmani, dunque, devono stare lontani da tutto ciò<br />

che è fortemente nocivo, da tutto quel che non gli è stato<br />

richiesto, da tutto ciò che non gli <strong>in</strong>teressa. E non devono<br />

alimentare sommosse al f<strong>in</strong>e d’espellere i propri governanti,<br />

almeno f<strong>in</strong>tanto che questi non abbia dato prova palese di<br />

«miscredenza maggiore». Ed anche qualora costoro si fossero<br />

realmente e palesemente macchiati di ciò è necessario seguire le<br />

<strong>in</strong>dicazioni sciaraitiche al f<strong>in</strong>e di destituirli, o altrimenti tale<br />

operazione potrebbe tramutarsi <strong>in</strong> una carnefic<strong>in</strong>a senza precedenti.<br />

Questo è ciò che ci è stato ord<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> materia dal nostro<br />

amatissimo Profeta.<br />

[Questa visione b<strong>in</strong>aria del mondo (i musulmani contro gli<br />

altri, il bene contro il male, la purezza religiosa protetta da un<br />

impegno politico corruttore)...]. Dal discorso di Ramadan<br />

sembrerebbe che tali forze siano una al servizio dell’altra. Sempre il<br />

solito discorso. È da dec<strong>in</strong>e di anni che i «fratelli musulmani»<br />

32


prendono <strong>in</strong> giro i credenti mettendogli <strong>in</strong> testa che il non<br />

parlare male dei capi di stato pubblicamente, il non denigrarli,<br />

il non mettere le loro vergogne al pubblico ludibrio, il non<br />

contrastarli ed il non combatterli apertamente sia <strong>in</strong>dizio di<br />

chissà quali alleanze, segrete e vergognose, tra i due. Come se<br />

il non parlare male del papa, degli <strong>in</strong>duisti o degli animisti<br />

significasse necessariamente andare d’accordo con loro! Ma<br />

quando capiranno che non c’è “baraka” nel disubbidire a Dio?<br />

Dice: [... ha plasmato, nel corso degli anni, una mentalità<br />

religiosa basata sull’isolamento, la difensiva e sentenze<br />

virulente (da una parte coloro che fanno parte dell’<strong>Islam</strong> sono<br />

opposti a chi è un <strong>in</strong>novatore pericoloso, che talvolta viene<br />

addirittura relegato fuori dalla fede)]. Ramadan, evidentemente,<br />

desidera, <strong>in</strong>vece, una mentalità religiosa basata sull’apertura più<br />

totale (della serie: chiudete un occhio - anzi tutti e due - e prendete<br />

a braccetto chi vi conviene, pers<strong>in</strong>o cani e porci), la fiducia nel<br />

prossimo (anche qualora si trattasse di un vero e proprio crim<strong>in</strong>ale)<br />

e su sentenze affabili (tipo: I rafiditi ed i cristiani sono nostri cari<br />

fratelli), dimentico del fatto che l’allontanarsi dagli eretici è<br />

uno dei primi doveri del credente Musulmano e che il non<br />

ritenere i miscredenti tali, il dubitare di ciò o l'accettare,<br />

33


l'apprezzare ed il difendere la loro religione sono tutte chiare<br />

forme d’apostasia per l'Ijma', la totalità dei sapienti<br />

Musulmani!<br />

[Chiaramente non c’è alcun legame ideologico e organizzativo<br />

tra i salafiti letteralisti e i salafiti jihadisti, ma quest’ultimi<br />

hanno portato nella sfera politica lo stesso spirito dei<br />

letteralisti <strong>in</strong> ciò che concerne la questione dei comportamenti<br />

(aggiungendovi la giustificazione della violenza contro i<br />

regimi non-islamici e “corrotti”)]. Ma perché, i fratelli<br />

Musulmani non son forse violenti? Diciamo piuttosto che i<br />

“Jihadisti” giustificano erroneamente la violenza “armata” contro i<br />

regimi corrotti, mentre i “fratelli musulmani” e consimili<br />

giustificano la violenza verbale, psicologica e religiosa contro gli<br />

stessi e - cosa ben peggiore - contro i Musulmani. Non sono forse<br />

loro che, al pari di un cancro maledetto, stan cercando a più<br />

non posso di demolire, mattone dopo mattone, l’<strong>Islam</strong> e di<br />

cambiare il giusto credo con le loro ideologie deviate?<br />

Poi dice: [Tuttavia, negli ultimi anni e <strong>in</strong> particolare negli<br />

34


ultimi mesi, abbiamo potuto osservare un cambiamento nei<br />

salafiti letteralisti riguardo all’impegno politico. Dopo aver<br />

rifiutato per decenni la partecipazione politica - equiparando<br />

la democrazia al kufr (miscredenza-rigetto dell’<strong>Islam</strong>) - ora si<br />

impegnano <strong>in</strong> politica]. Da che pulpito vien la predica! Proprio lui<br />

ci viene a parlare di “dietro-front”? Non era forse suo nonno, Hasan<br />

al-Banna, il fondatore dei “fratelli musulmani”, quello che - al pari<br />

di Sayyid Qutb - vedeva la lotta armata ed il “Jihad fi sabili Llah” la<br />

strada da seguire al f<strong>in</strong>e di “restaurare” il mondo islamico? Non era<br />

forse suo nonno che vedeva, allo stesso tempo, l’entrata <strong>in</strong><br />

politica una scelleratissima forma di depravazione? Non eran<br />

forse loro - cioè la setta di Ramadan - quelli che, negli anni<br />

’80, fecero un clamoroso “dietro-front” abbandonando i<br />

“manahij” sangu<strong>in</strong>ari <strong>in</strong> favore della politica? Non eran forse<br />

loro quelli che dicevano: “Sì, ben sappiamo che l’entrare <strong>in</strong><br />

politica, il formare partiti, l’allearsi con i miscredenti son<br />

deviazioni palesi e reiette… ma… questa è un’emergenza”?<br />

Non sono forse loro che, oggi come oggi, non solo dicono che<br />

“tutte queste cose non sono certo deviazioni”, ma affermano -<br />

addirittura - che “il governare con la democrazia è l’essenza<br />

stessa di quel governo che Dio ci comandò”? Proprio lui ci<br />

viene a parlare di cambiamenti clamorosi? Dovrebbe<br />

vergognarsi e stare zitto, sarebbe molto meglio per lui e soprattutto<br />

35


assai più dignitoso. Ma come disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />

preservi da ogni male: [se non ti vergogni, allora fa' quel che<br />

vuoi!] (l'autentica del Bukhari, n.3484).<br />

[L’Afghanistan negli anni 90 è stato una specie di laboratorio<br />

a riguardo, <strong>in</strong>fatti, i talebani (tradizionalisti che pure,<br />

<strong>in</strong>izialmente, si erano opposti alla partecipazione politica)<br />

sono diventati la pr<strong>in</strong>cipale forza di resistenza al dom<strong>in</strong>io<br />

russo, supportati sia dal governo Saudita che dal governo degli<br />

Stati Uniti]. Ramadan, qui, fa f<strong>in</strong>ta d’essere ignorante più di<br />

quanto non sia <strong>in</strong> realtà. I “Taliban” salafiti? Ma cosa va dicendo<br />

questo? I Taliban sono di credo “maturidita” - qu<strong>in</strong>di non salafita<br />

- di madhhab «hanafita», di manhaj «jihadista-takfiri», e - “dulcis <strong>in</strong><br />

fundo” - sono sufi e cultori di sepolcri. Questo significa,<br />

semplicemente: “prendere <strong>in</strong> giro la gente”.<br />

Cosa vuol dire poi: [supportati sia dal governo Saudita che<br />

dal governo degli Stati Uniti]? Che questi due andrebbero<br />

assieme a braccetto? Che son tutti d’accordo? Perché non dice,<br />

<strong>in</strong>vece, che i sauditi hanno aiutato gli afgani perché questi eran,<br />

dopotutto, loro fratelli - al contrario dei russi - e perché pensavano<br />

36


che questo fosse “Jihad”? Gli americani, <strong>in</strong>vece, come è risaputo,<br />

hanno da sempre avuto altri motivi per schierarsi contro i russi.<br />

Due entità che combattono una terza devono - per forza - avere lo<br />

stesso motivo? Devono - per forza - essere amici? Ma com’è che<br />

ragione questo?! La storia non l'ha studiata?!<br />

[Gli Stati Uniti e anche i Paesi europei non hanno alcun<br />

problema a negoziare con il tipo di islamismo promosso dai<br />

salafiti letteralisti che è presente <strong>in</strong> molte petro-monarchie].<br />

Ramadan è forse <strong>in</strong>vidioso? È forse <strong>in</strong>vidioso del fatto che molti<br />

paesi hanno capito che i veri salafiti non sono assass<strong>in</strong>i, non sono<br />

guerrafondai, non sono massoni, non sono serpi pericolose facenti<br />

parte d’organizzazioni segrete, pronte a tutto se necessario, ad<br />

allearsi pers<strong>in</strong>o con Satana qualora gli tornasse comodo, il tutto al<br />

solo scopo di conquistare il mondo, come del resto ammettono<br />

d'essere e di voler fare nei loro stessi libri i “fratelli Musulmani”? È<br />

forse arrabbiato con il M<strong>in</strong>istro degli Interni, nonché vice-Re<br />

saudita, per avere - più che giustamente - ammesso che gli eretici ed<br />

<strong>in</strong> particolar modo i “fratelli musulmani” sono la causa pr<strong>in</strong>cipale<br />

dei tanti problemi che il Regno sta attraversando? È forse<br />

<strong>in</strong>dispettito dal fatto che gli “ikhwan” residenti <strong>in</strong> Arabia Saudita<br />

non possono ancora parlare liberamente, a differenza degli altri<br />

paesi, e dirne di tutti i colori?<br />

37


Dice: [questi regimi si possono tranquillamente opporre alla<br />

democrazia e al pluralismo, dal momento che ciò non<br />

<strong>in</strong>terferisce <strong>in</strong> alcun modo con gli <strong>in</strong>teressi economici e<br />

geostrategici occidentali <strong>in</strong> quel posto o a livello<br />

<strong>in</strong>ternazionale] Perché lui vorrebbe forse che i paesi miscredenti<br />

facessero guerra a tutti i paesi Musulmani che “osano” non<br />

dichiararsi “democratici” e “pluralisti”? È un augurio questo o cosa?<br />

Oppure vede forse che i miscredenti dovrebbero aiutare i “fratelli<br />

musulmani” al f<strong>in</strong>e che la loro personalissima concezione dell’<strong>Islam</strong><br />

e della “giustizia” si espanda?! È preoccupato forse dal fatto che<br />

l’America abbia grossi <strong>in</strong>teressi <strong>in</strong> Arabia Saudita e perciò non gli<br />

dichiari guerra nonostante questa non sia ancora “democratica”?<br />

Con chi ce l’ha? Coi sauditi o con gli americani? Se è coi sauditi la<br />

risposta è: “Nell'<strong>Islam</strong> non c'è posto per la democrazia, e l’Arabia<br />

Saudita questo lo sa molto bene.”. Se è con gli americani basterà<br />

dire: “Ti stupisci che questi facciano i furbi?”.<br />

[Anzi, essi contano pure sul sostegno dell’Occidente per<br />

sopravvivere]. Cosa <strong>in</strong>tende? Bustarelle o commerci? Se <strong>in</strong>tende le<br />

prime a lui le prove, visto che è lui quello che accusa! Se <strong>in</strong>tende,<br />

38


<strong>in</strong>vece, i secondi, ebbene, ciò è lecito presso tutti i sapienti sunniti,<br />

qu<strong>in</strong>di perché si stupisce?<br />

[Spalleggiare le tendenze salafite nelle società a maggioranza<br />

musulmana aiuta a creare divisioni all’<strong>in</strong>terno di queste<br />

società, ma anche ad impedire alle correnti e ai movimenti<br />

riformisti potenzialmente critici verso le politiche occidentali<br />

(islamisti riformisti, persone di s<strong>in</strong>istra e anche da alcuni<br />

circoli tradizionali sufi) di guadagnare una credibilità religiosa<br />

immediata e naturale (e una maggioranza forte nelle loro<br />

società)]. Questo è veramente un discorso che ha dell’<strong>in</strong>credibile!<br />

Secondo Ramadan il seguire la “Sunna” - <strong>in</strong>vece della<br />

democrazia - provocherebbe l’ulteriore divisione dei<br />

Musulmani. Se da una parte è vero che gli pseudosalafiti hanno le<br />

loro buone colpe da espiare e che, effettivamente, non aiutano la<br />

setta “salvata” - ovvero gli autentici salafiti - a far sì che le genti<br />

abbracc<strong>in</strong>o il puro <strong>Islam</strong>, è anche vero, però, che i fratelli<br />

Musulmani fanno ben peggio: vanno a braccetto coi miscredenti,<br />

s’accordano con gli eretici, non fanno alcun caso alle divergenze<br />

concernenti il credo religioso (differenze che - spesso e volentieri -<br />

sono vere e proprie miscredenze), plagiano gli stolti e gli ignoranti<br />

e - soprattutto - fanno guerra ai sunniti.<br />

39


Poi dice: [ma anche ad impedire alle correnti e ai movimenti<br />

riformisti di guadagnare una credibilità religiosa naturale e<br />

una maggioranza forte nelle loro società)]. Questo sarebbe<br />

l’enorme peccato dei gruppi salafiti. Impediscono ai gruppi<br />

«modernisti» e «riformisti» di apparire credibili (cioè di far sì che<br />

la gente si beva ciò che van blaterando a destra e a manca) e di<br />

guadagnare un consenso maggioritario. Questo perché i salafiti<br />

spesso e volentieri mettono <strong>in</strong> guardia le genti dalle idiozie<br />

che i fratelli musulmani e consimili vanno sparando,<br />

dimostrando con forti argomentazioni gli sbagli e le deviazioni<br />

dei suddetti.<br />

Il loro sbaglio, secondo Ramadan, sarebbe qu<strong>in</strong>di quello<br />

d’ord<strong>in</strong>are il bene, proibire il male, di mettere <strong>in</strong> guardia i<br />

Musulmani dalle correnti moderniste e riformiste (come quella<br />

della Lamrabet - l’ematologa marocch<strong>in</strong>a di cui si parla così<br />

tanto ultimamente - quella dello stesso Ramadan, quella dei<br />

socialisti, dei comunisti, delle confraternite sufi o panteiste<br />

con <strong>in</strong>teressi politici) e d’impedirgli, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, di prendere il<br />

potere del mondo.<br />

40


Poi Ramadan spiega il perché gli americani o chi con loro<br />

aiuterebbero - a sentir lui - le varie correnti salafite e pseudosalafite:<br />

[Spalleggiare le tendenze salafite nelle società a maggioranza<br />

musulmana aiuta a creare divisioni all’<strong>in</strong>terno di queste società<br />

ma anche ad impedire alle correnti e ai movimenti riformisti<br />

potenzialmente critici verso le politiche occidentali di<br />

guadagnare una credibilità religiosa immediata e naturale]. Il<br />

perché gli americani o chi con loro facciano ciò - qualora mai lo<br />

facciano - non ci <strong>in</strong>teressa più di tanto, ma ad ogni modo basterà<br />

dire che quelle «salafite» non “jihadiste” sono correnti considerate<br />

tranquille e non pericolose e pertanto non vengono solitamente<br />

combattute.<br />

Il discorso, semmai, sta nel messaggio che Ramadan<br />

vuole recapitare ai Musulmani. Sembrerebbe, <strong>in</strong>fatti, proprio<br />

voler dire: “O Musulmani, non unitevi alle correnti salafite, perché<br />

ciò divide la nostra comunità, perché queste non sono critiche nei<br />

confronti dei miscredenti e - soprattutto - perché non fareste che<br />

aiutare chi vuole impedire ai «modernisti» ed ai «riformisti» di<br />

guadagnare presso le masse credibilità religiosa (una credibilità<br />

41


che questi <strong>in</strong>izialmente - ovviamente - non hanno, visto che la<br />

credibilità aumenta man mano ci si avvic<strong>in</strong>a alla Verità e<br />

dim<strong>in</strong>uisce man mano che ci si allontana da Essa, ma che può<br />

esser - ad ogni modo - guadagnata tramite un «lavaggio dei<br />

cervelli» attento ed accurato e facendo leva sulle categorie più<br />

deboli ed <strong>in</strong>difese, facendo leva - ad esempio - su molte donne<br />

Musulmane e così su tutti quegli uom<strong>in</strong>i che non cercano la<br />

Verità nella religione, ma piuttosto tutta una serie di<br />

«facilitazioni», al f<strong>in</strong>e di dar sfogo alle proprie passioni senza<br />

dover per questo pensare di non esser buoni Musulmani o<br />

addirittura di non esserlo proprio”). Costoro, come è ovvio, sono<br />

tanti, anzi tantissimi.<br />

Inf<strong>in</strong>e dice: [Il fattore religioso sta diventando un fattore<br />

essenziale e se i musulmani, i sapienti, i leader religiosi e<br />

politici, non lavorano per un maggiore rispetto reciproco, per<br />

l’unità e l’accettazione della diversità, è chiaro che non ci sarà<br />

una primavera araba o africana coronata da successo].<br />

Ramadan qui parla, come già all’epoca faceva suo nonno, ed ancor<br />

prima i “riformisti” per antonomasia, Jamal ad-d<strong>in</strong> al Afghani ed il<br />

suo più grande discepolo, Muhammad Abduh, di “accettazione delle<br />

diversità”, parla di “rispetto reciproco”, parla di “unità”. Avete<br />

42


capito cosa <strong>in</strong>tende? Oggi sentiamo, purtroppo, spesso e volentieri<br />

discorsi <strong>in</strong>erenti il “pluralismo religioso”, il “dialogo <strong>in</strong>terreligioso”,<br />

ecc., tutti discorsi che, solitamente, mirano allo stesso “luridissimo”<br />

scopo, e cioè: far accettare ai Musulmani - e di buon cuore - gli<br />

eretici e le loro eresie (a presc<strong>in</strong>dere da quanto gravi queste possano<br />

essere e dalla perfidia di costoro) a dialogare coi suddetti senza mai<br />

combatterli: “Dimmi la tua che ti dirò la mia”, per poi, alla f<strong>in</strong>e,<br />

uscirsene con un:<br />

“Ho sentito il tuo parere. Non ti nascondo che il mio, sulla<br />

questione, è differente (anche se … s<strong>in</strong>ceramente … adesso che<br />

l’ho sentito … anche il tuo com<strong>in</strong>cia … a piacermi) … ad ogni<br />

modo il tuo è pur sempre un parere e qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> quanto tale, ha<br />

diritto d'esistere, così come tu hai il diritto di credere <strong>in</strong> ciò<br />

che vuoi. Pertanto ti rispetto e rispetto ciò <strong>in</strong> cui tu credi”.<br />

Ramadan, qu<strong>in</strong>di, vorrebbe che tutti rispettassero tutto,<br />

tranne - OVVIAMENTE - il giusto credo, quello salafita, credo che<br />

trova, <strong>in</strong>vece, assai errato e - SOPRATTUTTO - «profondamente<br />

fastidioso». Questo, dunque, è l'unico tipo di «diversità» che i<br />

fratelli Musulmani non accettano. Ecco quello che vogliono<br />

Ramadan e consimili. E ciò al f<strong>in</strong>e di poterle sparare grosse<br />

43


come case, di potersi alleare con veri e propri «satanacci», di<br />

poter fare ciò che vogliono senza esser combattuti da nessuno,<br />

qu<strong>in</strong>di arrivare a prendere il «POTERE», vera ed unica meta dei<br />

“fratelli musulmani”.<br />

I “salaf”, però, non erano così. Non sopportavano d’ascoltare<br />

eresie, anzi non ascoltavano dagli eretici nemmeno il Corano.<br />

Inoltre non li rispettavano, detestavano loro e le loro eresie e li<br />

combattevano molto più di quanto non combattessero i miscredenti<br />

stessi, perché <strong>in</strong> verità, se da una parte è vero che i miscredenti<br />

sono peggio degli eretici - almeno solitamente - dall’altra è<br />

altrettanto vero che i secondi son di gran lunga più pericolosi e più<br />

dannosi per l’<strong>Islam</strong> e per la Sua gente.<br />

Questa, che lo si voglia o no, era la religione dei pii<br />

predecessori e questa è la Verità sulla quale non ci sono dubbi.<br />

Invito qu<strong>in</strong>di tutti i lettori a criticare, più che i miscredenti o le<br />

correnti “salafite”, questo tipo di articoli e chi li mette <strong>in</strong> giro. Ciò è<br />

certamente più costruttivo e più consono al nostro “STATUS” di<br />

credenti. E Dio ne sa di più.<br />

44


5. Jibril Abu 'Isa, aprile 8th, 2012, 9:11 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

45<br />

‘Eliy Vago<br />

Caro fratello ‘Ali, <strong>in</strong> verità si sentiva un grande bisogno di qualcuno<br />

che esprimesse, seppur <strong>in</strong> uno spazio angusto, come può essere<br />

quello di un commento via <strong>in</strong>ternet, alcuni degli elementi essenziali<br />

del giusto credo e di ciò che lo pregiudica. Coloro che avranno<br />

avuto la pazienza di scorrere il Tuo <strong>in</strong>tervento f<strong>in</strong>o alla sua<br />

conclusione ne avranno senz’altro ricavato motivo di profonda<br />

riflessione e giovamento.<br />

Che Dio Ti ricompensi.<br />

Fi amani llah,<br />

Tuo fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril Abu ‘Isa.<br />

6. … aprile 9th, 2012, 11:05 am


Ho letto e mi riservo di esprimere alcuni commenti più tardi.<br />

Per ora, mi limito ad esprimere il mio disappunto sulla conclusione,<br />

ossia il dovere di “odiare” e “non rispettare” eretici e miscredenti.<br />

Trovo strano leggere questo da chi si autoproclama “salaf” (a<br />

proposito, la l<strong>in</strong>gua araba pura non annovera la “e” tra le vocali, ma<br />

solo la “a”, cosa che dovrebbe essere ricordata quando si traslittera<br />

<strong>in</strong> italiano) questo richiamo all’odio verso il miscredente.<br />

A meno che abbia capito male io.<br />

Salamu aleykom<br />

7. … aprile 9th, 2012, 12:42 pm<br />

Vorrei riprendere alcuni passi del fratello 'Aly per esprimere alcune<br />

op<strong>in</strong>ioni contrarie.<br />

Innanzitutto vedo il solito “vizio” caratteristico delle sette, ossia<br />

l’affermare che “noi” siamo quelli “veri”, mentre tutti gli altri sono<br />

solo degli “pseudo”, disconoscendo quella diversità nelle op<strong>in</strong>ioni<br />

che è canonizzato nel sacro Quran.<br />

Leggo addirittura che i salafiti sono l’unica setta “salvata”: solo<br />

Allah sa chi si salverà.<br />

46


Quanto alla politica, un altro aspetto che mi permetto di criticare è<br />

il passo <strong>in</strong> cui il fratello dice che i semplici non hanno il diritto di<br />

protestare contro i governanti malvagi, che a loro pensa Allah<br />

subhana wa Ta’ala. Teologicamente è esatto, ma la storia islamica<br />

(anche quella delle orig<strong>in</strong>i) ci <strong>in</strong>segna che abbattere il Taghut di<br />

turno ci viene dall’esempio del Profeta (saws) e dei suoi Compagni;<br />

se non fosse così oggi Mecca sarebbe ancora nelle mani degli<br />

<strong>in</strong>fedeli, e così Al Quds. Se i sapienti si dimostrano imbelli e corrotti<br />

nei confronti dei governanti, è giusto che il popolo (non popol<strong>in</strong>o)<br />

faccia sentire la sua voce.<br />

Poi, è facile sempre fare riferimento ad una aurea età dell’oro di cui<br />

nessun salafita ha cognizione diretta; il mondo evolve e non è detto<br />

che il passato sia sempre migliore del presente.<br />

Inoltre, rammento che la condizione per l’applicazione della Sharia<br />

(che si applica ai musulmani, e NON ai non musulmani) è la<br />

presenza di uno stato islamico, ossia di un khalifa. Dov’è il khilafa<br />

oggi?<br />

Quale stato odierno si può def<strong>in</strong>ire autenticamente islamico?<br />

L’Arabia Saudita? Ma fatemi il piacere! Lo stato islamico si<br />

costruisce applicando TUTTI i comandi del profeta, <strong>in</strong>nanzitutto la<br />

giustizia ed il favore verso i poveri. Quando vedrò il re dei sauditi<br />

devolvere le ricchezze per il benessere del popolo, quando NON<br />

47


vedrò più i pr<strong>in</strong>cipi del golfo recarsi nel maghreb per andare con le<br />

prostitute e bere v<strong>in</strong>o, allora cambierò idea.<br />

Invece, per questi “governanti”, stabilire la Sharia significa<br />

arrestare le donne che non portano l’hijab e altre amenità del<br />

tipo…. Certo è più facile partire dalle norme sciaraitiche “m<strong>in</strong>ori”,<br />

molto più difficile <strong>in</strong>carnare il Profeta (saws) quando affermava che<br />

la sola presenza di un povero non lo faceva dormire…<br />

Una parentesi geografica: l’Egitto è sia Africa che Medio Oriente,<br />

per la presenza del S<strong>in</strong>ai…<br />

Quanto ai modernisti, se esistono, è perché i Sapienti hanno<br />

abdicato al loro ruolo, quello cioè di coniugare l’immodificabile<br />

decreto div<strong>in</strong>o con le mutate situazioni del mondo moderno (parlo<br />

dell’ijtihad, le cui porte NON sono chiuse, perché solo Allah può<br />

chiuderle). Anche qui, è molto più facile copiare i responsi dei<br />

sapienti antichi senza metterci del proprio… comodo e redditizio!<br />

Circa il dialogo <strong>in</strong>terreligioso, rammento che le m<strong>in</strong>oranze religiose<br />

appartenenti alla gente del libro sono state sempre protette<br />

nell’ambito dello stato musulmano, qu<strong>in</strong>di non vanno né odiati né<br />

combattuti, salvo per il diritto di difesa. Per <strong>in</strong>ciso: uccidere<br />

cristiani e bruciare le loro chiese è haram, se non sono i cristiani che<br />

com<strong>in</strong>ciano la guerra…<br />

48


Sempre sullo stato islamico: dicevo prima che oggi non ne esiste<br />

nessuno, anche perché se esistesse non ci sarebbe il genocidio<br />

palest<strong>in</strong>ese. Cosa fa il salafita regno dell’Arabia Saudita per i<br />

Palest<strong>in</strong>esi? E cosa fa contro i sionisti? NULLA, perché anche per<br />

la casa saudita pecunia non olet e per il denaro e la volontà di<br />

predom<strong>in</strong>io regionale, va benissimo tradire Allah. E va bene qu<strong>in</strong>di<br />

acquistare armi da Israele… poi al popolo si chiede di boicottare la<br />

coca cola…<br />

Loro si sono nemici di Dio (quando permettono che Al Quds venga<br />

distrutta dai sionisti), non i fratelli musulmani, Ikhwani che sono<br />

criticabili come tutti i movimenti politici (la politica non è haram,<br />

sono i governanti ad essere haram…), ma che almeno fanno<br />

qualcosa per la causa di Allah.<br />

Comunque, <strong>in</strong>shallah, i tempi f<strong>in</strong>ali sono vic<strong>in</strong>i, e <strong>in</strong>shallah verrà<br />

presto ristabilito di dom<strong>in</strong>io di Dio su tutta la terra: i segni ci sono<br />

tutti… salafiti o non salafiti.<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi<br />

P.S. Non ho risposto punto per punto per non appesantire<br />

l’<strong>in</strong>tervento, ma avrei molte altre di cose da dire…<br />

49


P.P.S. Chiaramente, non possiedo la verità (come pensano <strong>in</strong>vece<br />

evidentemente i salafiti), qu<strong>in</strong>di posso tranquillamente sbagliare e<br />

sono pronto ad un confronto. Gli errori sono miei, le cose giuste di<br />

Allah.<br />

8. 'Eliy, aprile 9th, 2012, 2:41 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Caro fratello, cercherò di esser più chiaro. Innanzitutto Ti riporto<br />

ciò che disse Ibn Abbas - che Dio sia soddisfatto di entrambi - a<br />

questo proposito, tradizione tramandata <strong>in</strong> parte da Ibn Abi Shayba,<br />

da Ibn Abi Hatim, dall’Imam Ibn al-Mubarak e per <strong>in</strong>tero dal<br />

celeberrimo Ibn Jarir ( che Dio abbia pietà di tutti loro). Egli disse:<br />

[Chi ama <strong>in</strong> Dio, detesta <strong>in</strong> Dio, str<strong>in</strong>ge amicizia per Dio e<br />

agisce ostilmente per Dio, ebbene, costui, a causa di ciò<br />

ottiene l'appoggio div<strong>in</strong>o. Nessuno assaporerà il gusto della<br />

fede, anche qualora pregasse e digiunasse assai, f<strong>in</strong>tanto che<br />

non agirà così. Ormai è divenuto comune tra la gente il<br />

divenire fratelli solo per questioni mondane, ma ciò, <strong>in</strong> realtà,<br />

non sarà a loro d'alcun giovamento].<br />

50


L’amare <strong>in</strong> Dio e per Dio è certamente uno dei frutti<br />

dell’amore per Dio altissimo, il Creatore di tutto e di tutti. È<br />

doveroso, pertanto, per il Musulmano amare Tizio - ad esempio -<br />

perché è un buon Musulmano, Caio perché è un sapiente,<br />

Sempronio perché è un benefattore, non per questioni di soldi od<br />

<strong>in</strong>teressi privati. Allo stesso modo è doveroso per il Musulmano<br />

detestare <strong>in</strong> Dio e per Dio, così come disse l’Altissimo: [Non<br />

troverai alcuno, tra la gente che crede <strong>in</strong> Allah e nell'Ultimo<br />

Giorno, che ami coloro che si oppongono ad Allah e al Suo<br />

Inviato, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o<br />

appartenessero al loro clan. Egli ha impresso la fede nei loro<br />

cuori e li ha rafforzati con uno spirito proveniente da Lui. Li<br />

farà entrare nei Giard<strong>in</strong>i, dove scorrono i ruscelli, <strong>in</strong> cui<br />

rimarranno <strong>in</strong> perpetuo. Allah si compiace di loro e loro di Lui.<br />

Essi sono il partito di Allah. Ebbene, il partito di Allah non è<br />

forse quello di coloro che trionferanno?] (il cap. della<br />

disputante, 22). A livello generale è obbligatorio, pertanto,<br />

detestare i miscredenti, gli ipocriti, i nemici della religione, i<br />

depravati e gli eretici, non per motivi personali, bensì religiosi. Ciò<br />

ad ogni modo, non significa - nel modo più assoluto - che noi si<br />

possa trattarli <strong>in</strong>giustamente.<br />

51


Disse l’Altissimo: [O voi che credete, se qualcuno di voi<br />

r<strong>in</strong>negherà la sua religione, Allah susciterà una comunità che<br />

Lui amerà e che Lo amerà, umile con i credenti, fiera con i<br />

miscredenti, che lotterà per la causa di Allah e che non temerà<br />

il biasimo di nessuno. Questa è la grazia di Allah ed Egli la dà<br />

a chi vuole. Allah è immenso, sapiente] (il cap. della tavola<br />

imbandita, 54). E disse il celeberrimo Imam sunnita Ismail al-<br />

Asfahani (deceduto nel 535 dall’Eg.), che Dio gli usi misericordia:<br />

[È un dovere per l'uomo amare i Sunniti a presc<strong>in</strong>dere da dove<br />

essi si trov<strong>in</strong>o, nella speranza che Dio - per ciò - lo ami, come<br />

disse l'Inviato di Dio, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />

male: «Dice Iddio l'altissimo: ((Il mio amore per coloro che si<br />

amano <strong>in</strong> Me, che restano seduti per Me, che s'<strong>in</strong>contran per<br />

Me è cosa doverosa))», e cioè è un dovere che Io mi sono auto-<br />

imposto. Ed è necessario che detesti gli eretici, a presc<strong>in</strong>dere<br />

da dove questi si trov<strong>in</strong>o, aff<strong>in</strong>ché egli possa essere annoverato<br />

tra coloro che amano <strong>in</strong> Dio ed odiano per Dio]. Pertanto,<br />

l’amore s<strong>in</strong>cero per Dio determ<strong>in</strong>a non solo i comportamenti, bensì<br />

le amicizie e le <strong>in</strong>imicizie.<br />

Qualora Tu, fratello mio, dessi un’occhiata al cap. 30 (pag.<br />

176) del libro <strong>in</strong>titolato: “La meta di un discepolo nella<br />

52


spiegazione del libro del monoteismo”, ebbene, sono conv<strong>in</strong>to<br />

che ne trarresti grande giovamento.<br />

So bene che tutto ciò potrà sembrarTi strano, ma sappi che<br />

se Tu ignori certi argomenti è anche a causa dei cattivi<br />

<strong>in</strong>segnamenti che questo sito, così come tanti altri, impartisce<br />

ai Musulmani italiani, nonostante si presenti come<br />

rappresentante dell'“<strong>Islam</strong> italiano sul web”.<br />

Per ciò che concerne il mio auto-proclamarmi “salafi”, beh,<br />

s<strong>in</strong>ceramente non vedo <strong>in</strong> ciò nulla di strano. Non mi sono<br />

proclamato “califfo”, né “governatore” dei Musulmani italiani. Ho<br />

semplicemente precisato che sono un “salafita” - e cioè un<br />

seguace dei pii predecessori nelle cose concernenti la religione<br />

- da oltre vent’anni, e la lode di ciò spetta soltanto a Dio. Alla<br />

stessa maniera Tizio dice d’essere cristiano, Tu, caro fratello,<br />

affermi - più che giustamente - d’esser Musulmano, mentre<br />

Sempronio dice di essere un «sufi». Perché mai dovrei<br />

vergognarmi di dir ciò, specialmente su un sito i cui<br />

collaboratori non si vergognano di “proclamarsi” a fronte alta<br />

53


“riformisti”, “modernisti” o sostenitori del “femm<strong>in</strong>ismo<br />

islamico”?<br />

Inf<strong>in</strong>e la questione l<strong>in</strong>guistica. Tu dici: [la l<strong>in</strong>gua araba pura<br />

non annovera la “e” tra le vocali, ma solo la “a”, cosa che<br />

dovrebbe essere ricordata quando si traslittera <strong>in</strong> italiano]. No<br />

fratello mio, non è così. Ho studiato la l<strong>in</strong>gua araba classica per<br />

oltre dieci anni all’<strong>in</strong>signe istituto meccano della Sacra Moschea,<br />

vivo da tredici anni <strong>in</strong> Arabia Saudita e parlo arabo correntemente,<br />

grazie a Dio. La l<strong>in</strong>gua araba non ha la “e” così come non ha la “a”.<br />

In arabo, piuttosto abbiamo la “fetheh”, la “kesrah”, la “dammeh”,<br />

piccoli segni che gli orientalisti (nel tentativo - forse - d’equiparare<br />

l’arabo all’italiano o di far sì che, perlomeno, le differenze tra le due<br />

l<strong>in</strong>gue s’alleggerissero) chiamarono “segni vocalici”. Ebbene, questi<br />

ultimi come si traslitterano? Innanzitutto, la traslitterazione varia a<br />

seconda della pronuncia araba. La pronuncia di un tunis<strong>in</strong>o, ad<br />

esempio, è differente da quella di un saudita, anche se dessimo per<br />

scontato che la l<strong>in</strong>gua parlata da entrambi è arabo classico, non<br />

dialettale. Nella lettura del Corano, però, queste differenze<br />

dim<strong>in</strong>uiscono notevolmente, a parità - ovviamente - di «Riwaya».<br />

Due bravi lettori leggono la stessa «Riwaya» più o meno nello<br />

stesso modo, a presc<strong>in</strong>dere dalla provenienza di questi.<br />

54


Poi c’è il problema dell’<strong>in</strong>dicare i tre segni vocalici tramite un<br />

qualche segno a noi conosciuto. Per somiglianza - non per aff<strong>in</strong>ità<br />

sotto tutti gli aspetti - molti scelgono di traslitterare la “fetheh”con<br />

la “a”. In realtà la “a” qui è assai imprecisa, e ad essere s<strong>in</strong>ceri anche<br />

la “e” non è il massimo. Diciamo piuttosto che per ciò che concerne<br />

la “fetheh” che viene scritta al di sopra delle lettere enfatiche, come<br />

la “raa/”, la “gha<strong>in</strong>” e la “taa/”, ebbene qui la “a” ci sta bene, anche<br />

se nella lettura coranica sarebbe perlomeno imprecisa, visto che <strong>in</strong><br />

realtà essa non è una semplice “a”, bensì tende chiaramente alla «o».<br />

Per ciò che riguarda, <strong>in</strong>vece, la “fetheh” che sovrasta le rimanenti<br />

lettere dell’alfabeto, ebbene sarebbe molto più preciso scrivere una<br />

“e” con l’accento grave. Un esempio chiarirà il tutto, Dio<br />

permettendo. Scrivere la parola araba ( بﺎﺘﻛ ) così: [kitèèb], è molto<br />

più corretto, da un punto di vista fonetico, di scriverla (Kiteeb), o<br />

(kitaab), o addirittura (kitab), ecc. La vocale qui è lunga, e qu<strong>in</strong>di ciò<br />

va segnalato, durante la traslitterazione, con la doppia o col tratt<strong>in</strong>o<br />

sopra. Poi il segno vocalico <strong>in</strong> questione assomiglia molto ad una<br />

“è”, cioè ad una “e” con l’accento grave, l’accento della parola - ad<br />

esempio - “guerra”. Non assomiglia <strong>in</strong>vece ad una “e” con l’accento<br />

acuto, né - tantomeno - ad una “a”.<br />

55


Qualora <strong>in</strong>vece Tu <strong>in</strong>tenda la corretta pronuncia del term<strong>in</strong>e<br />

come un qualcosa di non <strong>in</strong>erente alla traslitterazione stessa, e<br />

qualora Tu veda quest’ultima come una semplice “convenzione”,<br />

non un’<strong>in</strong>dicazione fonologica, beh, allora questo è un altro paio di<br />

maniche. Personalmente però credo che la traslitterazione dovrebbe<br />

aiutare il più possibile lo straniero a pronunciare correttamente il<br />

term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> questione. Spero di esserTi stato utile. Sempre a Tua<br />

disposizione.<br />

9. … aprile 9th, 2012, 7:01 pm<br />

Salamu aleykom,<br />

56<br />

‘Eliy Vago<br />

parto dal fondo: ti r<strong>in</strong>grazio per le precisazioni fonologiche, anche<br />

io sto studiando l’arabo classico su testi italiani (e non solo, anche<br />

<strong>in</strong>glesi scritti da arabofoni) ed ho sempre trovato traslitterato la<br />

fathah con “a” e l’alif di prolungamento “a” con tratt<strong>in</strong>o sopra. Per<br />

questo, ripeto, da studente di arabo classico, ho trovato molto<br />

difficile leggere le parole traslitterate con la “e”, ma questo nel<br />

discorso era solo una chiosa grammaticale.


Tornando al resto, ti pongo alcune domande.<br />

Perché i cristiani, per esempio, godono <strong>in</strong> uno stato islamico di un<br />

particolare statuto contro pagamento di una “tassa”? Perché è<br />

permesso ad un muslim sposare una donna della gente del libro? Se<br />

il Profeta (saws) e Allah stesso nel Corano dedicano alcune pag<strong>in</strong>e<br />

“positive” verso la gente del libro, perché dovrei odiarli? Non sta<br />

forse scritto “non vi è costrizione nella religione”?<br />

Discorso diverso per gli eretici, ma più per un motivo “sociale”: se<br />

la loro presenza è di scandalo per la Ummah, allora è giusto<br />

prendere provvedimenti.<br />

Se tuo padre è cristiano e tu muslim. non è forse tuo dovere<br />

comunque amare tuo padre?<br />

Invece, per quanto riguarda il proclamarsi salafita, è chiaro che hai<br />

tutto il diritto di farlo; quello che io contesto, è il proclamarsi<br />

l’unico che detiene la verità (che è detenuta solo da Allah) e, per<br />

conseguenza logica, considerare tutti gli altri nell’errore.<br />

Mi sembra un voler anticipare arditamente un giudizio di Allah, Lui<br />

solo deciderà quale sarà la “setta” giusta e quali musulmani si<br />

salveranno. Dire già oggi, che la mia setta è quella “salvata”, mi<br />

pare un voler usurpare i diritti di Dio.<br />

57


Non mi hai <strong>in</strong>vece risposto al fattore più politico…..<br />

Inf<strong>in</strong>e, parli di leggere un libro, ma non mi hai dato i riferimenti,<br />

salvo che mi siano scappati. Perdonami un’ultima cosa: ho letto che<br />

vivi <strong>in</strong> Arabia Saudita. Per la tua esperienza, l’establishment<br />

religioso ufficiale, è “salafita” nell'accezione che dai tu a questa<br />

parola? Se vuoi, puoi anche rispondermi <strong>in</strong> privato.<br />

Salamu aleykom<br />

10. 'Eliy, aprile 11th, 2012, 9:42 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Caro fratello, <strong>in</strong>nanzitutto mi scuso per il forte ritardo con cui<br />

rispondo alle Tue lettere, ma il tempo a mia disposizione è quello<br />

che è. Permettimi qu<strong>in</strong>di di correggere alcune Tue op<strong>in</strong>ioni.<br />

Dici: [Innanzitutto vedo il solito “vizio” caratteristico delle<br />

sette, ossia l’affermare che “noi” siamo quelli “veri”, mentre<br />

tutti gli altri sono solo degli “pseudo”, disconoscendo quella<br />

diversità nelle op<strong>in</strong>ioni che è canonizzata nel sacro Quran].<br />

Sappi - e che Dio Ti benedica - che nella religione la diversità<br />

58


d’op<strong>in</strong>ioni può venire <strong>in</strong> essere a proposito dei più svariati<br />

argomenti. Qualora un argomento sia «Ijtihadi - khilafi», cioè i<br />

sapienti abbiano - da sempre - avuto op<strong>in</strong>ioni differenti a tale<br />

proposito, ebbene <strong>in</strong> questo caso avere una certa op<strong>in</strong>ione su tale<br />

questione non è certo un peccato. Questo però a patto che la<br />

persona <strong>in</strong> questione sia s<strong>in</strong>cera, sapiente e possieda le «adilla», cioè<br />

gli <strong>in</strong>dizi sciaraitici che avvalorano la sua visione. Inoltre è<br />

necessario che tale op<strong>in</strong>ione sia già stata emanata <strong>in</strong> passato da<br />

alcuni grandi sapienti, eccezion fatta - ovviamente - per tutti quegli<br />

argomenti “modernissimi” di cui gli antichi non avevano nessuna<br />

conoscenza.<br />

Qualora <strong>in</strong>vece l’argomento <strong>in</strong> questione non sia «Ijtihadi», né<br />

«khilafi», ma sia una di quelle questioni concernenti il credo<br />

Musulmano, od il «manhaj» da seguire, o sia già stata - ad ogni<br />

modo - raggiunta <strong>in</strong> proposito l’unanimità degli antichi sapienti<br />

Musulmani - al-Ijma' - ebbene <strong>in</strong> questo caso è estremamente<br />

illecito avere un’op<strong>in</strong>ione “personale” o, ad ogni modo, contrastante<br />

con quella degli antichi. Disse l’Altissimo: [Chi si separa dal<br />

Messaggero dopo che gli si è manifestata la guida, e segue un<br />

sentiero diverso da quello dei credenti, quello lo<br />

allontaneremo come si è allontanato e lo getteremo<br />

59


nell'Inferno. Qual triste dest<strong>in</strong>o] (il cap. delle donne, 115) e disse:<br />

[E quando Dio ha deciso riguardo ad un fatto ed anche il Suo<br />

Inviato non sta più ad un credente, né a una credente di<br />

scegliere per proprio conto. Chiunque disobbedisca a Dio ed al<br />

Suo Messaggero allora, certo, erra d'un deviamento<br />

manifesto] (il cap. dei coalizzati, 36). Pensa che, presso moltissimi<br />

sapienti, contrastare l’unanimità Musulmana equivale, addirittura,<br />

ad una forma d’apostasia.<br />

Il Corano, caro fratello, non elogia <strong>in</strong> alcun modo le diversità<br />

d’op<strong>in</strong>ioni, specialmente quelle <strong>in</strong> merito a questi argomenti, ma<br />

semmai le biasima fortemente, mettendoci, però, al corrente della<br />

sua esistenza. Disse l’Altissimo: [Demmo loro prove evidenti del<br />

(Nostro) Ord<strong>in</strong>e; non si divisero, astiosi gli uni con gli altri, se<br />

non dopo che giunse loro la scienza. In verità, nel Giorno della<br />

Resurrezione, il tuo Signore giudicherà tra di loro a proposito<br />

delle loro divergenze] (il cap. della genuflessa, 17) e disse:<br />

[Abbiamo fatto scendere il Libro su di te aff<strong>in</strong>ché tu renda<br />

esplicito quello su cui divergono (e aff<strong>in</strong>ché esso sia) guida e<br />

misericordia per coloro che credono] (il cap. delle api, 64) e<br />

disse: [Gli uom<strong>in</strong>i formavano un'unica comunità. Allah poi<br />

<strong>in</strong>viò loro i profeti <strong>in</strong> qualità di nunzi e ammonitori e fece<br />

60


scendere su di loro la Scrittura con la verità, aff<strong>in</strong>ché Questa si<br />

ponesse come criterio tra le genti <strong>in</strong> ciò a proposito del quale<br />

essi divergevano. E disputarono, ribelli gli uni contro gli altri,<br />

proprio coloro che lo avevano. Eppure erano giunte loro le<br />

prove! Allah, con la Sua volontà, guidò coloro che credettero a<br />

quella parte di Verità sulla quale gli altri litigavano. Allah<br />

guida chi vuole sulla retta Via] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 213) e disse:<br />

[Aggrappatevi tutti quanti alla legge di Dio e non dividetevi<br />

tra voi. E ricordate la grazia che Allah vi ha concesso quando<br />

eravate nemici e Lui riconciliò i vostri cuori, qu<strong>in</strong>di - per Sua<br />

grazia - diveniste fratelli. E così quando eravate sul ciglio di<br />

un abisso di fuoco, ma Lui vi salvò. Così Allah vi manifesta i<br />

Suoi segni aff<strong>in</strong>ché possiate guidarvi] (il cap. della famiglia di<br />

'Imran, 103) e così via. I passi coranici <strong>in</strong> proposito, <strong>in</strong>fatti, sono<br />

molti.<br />

Non c’è assolutamente nulla, pertanto, nel Corano che possa<br />

venir <strong>in</strong>terpretato <strong>in</strong> questo senso. Ma neanche nella Sunna,<br />

eccezion fatta per quella apocrifa. Possiamo trovare, <strong>in</strong>fatti, detti<br />

tipo: «Le divergenze della mia comunità sono una<br />

misericordia» una tradizione - per l’appunto - non solo debole, ma<br />

61


addirittura falsa, <strong>in</strong>ventata di sana pianta, così come puntualizzano<br />

al Muhaddithun.<br />

Contrariamente a ciò, nella Sunna autentica possiamo trovare<br />

ciò che <strong>in</strong>dica quanto il Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />

ogni male - ed i Suoi Compagni rifuggissero le diversità d'op<strong>in</strong>ione.<br />

Non era forse il Profeta quello che strusciava le mani sulle spalle<br />

dei Compagni - al f<strong>in</strong>e di riassettare le file degli oranti - dicendo:<br />

[All<strong>in</strong>eatevi e non differenziatevi o altrimenti lo faranno anche<br />

i vostri cuori]? (l'Autentica di Muslim, n. 977). Uthman ibn Affan,<br />

a un certo punto del suo califfato, cambiò modo di pregare nei<br />

giorni dell'Hajj ed Ibn Mas'ud, sapientissimo Compagno, lo criticò<br />

per questo molto duramente. Poi, proprio durante un<br />

pellegr<strong>in</strong>aggio, anche Ibn Mas'ud venne visto pregare a M<strong>in</strong>a<br />

quattro rak'ah <strong>in</strong>vece di due, e allora gli fu detto: [Hai biasimato<br />

Uthman e poi - anche tu - ne preghi quattro?]. Ebbene, cosa<br />

rispose il celeberrimo Compagno? Disse: [Il disaccordo è un<br />

male.] (Sunan Abi Dawud, n. 1960). E non venne forse tramandato<br />

che Ibn Sir<strong>in</strong> - che Dio abbia pietà di lui - disse: [Mi disse<br />

Ubaydah: «Aly - cioè: il Califfo - mandò a dire a me e a Shurayh:<br />

“Detesto le divergenze. Qu<strong>in</strong>di sentenziate così come eravate<br />

soliti fare!”»] cioè, prima di lui. Aly, <strong>in</strong>fatti, era del parere che le<br />

62


schiave <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te dei loro padroni si potessero vendere, mentre Umar,<br />

durante il suo califfato, aveva proibito ciò. Che Dio sia soddisfatto<br />

di tutti Loro.<br />

Io poi non ho assolutamente detto che tutti gli altri sono degli<br />

“pseudo”. Ho detto, piuttosto, che ci sono sette e gruppi che si<br />

spacciano per «salafiti» senza peraltro esserlo, e vista la loro<br />

apparente somiglianza ai suddetti ed il loro <strong>in</strong><strong>completo</strong> conformarsi<br />

alla Sunna li ho def<strong>in</strong>iti «pseudo», cioè esteriormente simili. Non mi<br />

sognerei mai d’affermare ciò per quel che concerne, ad esempio, i<br />

mutaziliti o gli sciiti, visto che loro stessi non fanno nulla per<br />

assomigliare ai «salafiti». Piuttosto diciamo che entrambe le sette,<br />

al pari di tutte quelle eretiche, sono - chi più, chi meno sviate - e ciò<br />

non lo dico solo io, ma piuttosto i sapienti sunniti di tutti i tempi, <strong>in</strong><br />

base - tra le altre cose - al detto profetico autentico nel quale il<br />

nostro amatissimo Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />

male, disse: [«e si dividerà questa mia comunità <strong>in</strong> settantatre<br />

sette, tutte andranno nel Fuoco ad eccezione d'una soltanto». -<br />

Allora venne detto: “Qual è o Inviato di Dio?” - Disse: «Chi<br />

segua ciò che Io ed I Miei compagni oggi seguiamo»]. (Sunan<br />

Abi Dawud, n.4596, al-Tirmidhi, n. 2640). E tu, fratello mio, ben<br />

63


capisci che le suddette non andranno nel fuoco per nulla, ma per<br />

essersi - piuttosto - rese colpevoli di gravi eresie.<br />

INOLTRE SAPPI CHE LA VERITÀ, PRESSO I SAPIENTI<br />

MUSULMANI, ANZI PRESSO DIO, NON È PLURIMA, NEL MODO PIÙ<br />

ASSOLUTO. La verità è sempre e soltanto una, che noi la si<br />

conosca oppure no, e non viene a sdoppiarsi causa l’esistenza<br />

dei diverbi sciaraitici. La falsità, <strong>in</strong>vece, possiede multipli aspetti,<br />

un numero praticamente <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito. È, <strong>in</strong>fatti, Dio, che è uno ed unico<br />

si chiama «al Haqq», e disse a questo proposito: [Questi è Allah, il<br />

vostro Signore, il Vero. Oltre alla verità cosa c'è, se non<br />

l'errore? Quanto siete sviati!”] (il cap. di Giona, 32) e disse: [“In<br />

verità questa è la Mia retta via: ((N.B.: è una sola!)) seguitela e<br />

non seguite i sentieri ((N.B.: il term<strong>in</strong>e qui è al plurale)) che vi<br />

allontanerebbero dal Suo sentiero.” Ecco cosa vi comanda,<br />

aff<strong>in</strong>ché siate timorati] (il cap. del bestiame, 153). E disse: [Alif,<br />

Lâm, Râ. Abbiamo fatto scendere su di te un Libro aff<strong>in</strong>ché,<br />

con il permesso del loro Signore, tu tragga le genti dalle<br />

tenebre ((al plurale)) alla luce ((al s<strong>in</strong>golare)), sulla via<br />

dell'Eccelso, del Degno di lode] (il cap. di Abramo, 1).<br />

64


Dire che la «setta salvata» è più di una equivale a dire<br />

che la verità non è unica, bensì molteplice, e ad ammettere che<br />

il «manhaj» che noi Musulmani dobbiamo obbligatoriamente<br />

seguire, <strong>in</strong> realtà, presenta forti ambiguità, non è chiaro, il che<br />

sarebbe un po’ come offendere - <strong>in</strong>direttamente - il Profeta,<br />

che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male e assieme a Lui<br />

Dio Stesso. Sarebbe, <strong>in</strong>fatti, come dire che Lui non svolse a modo il<br />

Suo lavoro e che Dio si comportò <strong>in</strong>giustamente o che non ebbe<br />

pietà del genere umano! Ripeto, la verità presso Dio è sempre<br />

unica, mentre presso i sapienti è unica per ciò che concerne gli<br />

argomenti essenziali ed importantissimi della religione. Per<br />

ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, un altro tipo di argomenti - e cioè<br />

quelli «khilafi-Ijtihadi» - ebbene la verità presso Dio rimane<br />

una, ma i sapienti, <strong>in</strong> questo caso, debbono sforzarsi per<br />

trovarla. Talvolta ci riescono e talvolta no, tutto qui, ma<br />

saranno premiati <strong>in</strong> ogni caso per il loro sforzo. Ebbene, ciò<br />

non significa che le verità siano due o, ancor peggio, più di<br />

due.<br />

Poi dici: [Leggo addirittura che i salafiti sono l’unica setta<br />

“salvata”: solo Allah sa chi si salverà]. Affermazione errata la<br />

Tua, fratello mio. Dio ci ha comunicato chiaramente chi si salverà<br />

65


da chi non si salverà, chi entrerà <strong>in</strong> Paradiso e chi, <strong>in</strong>vece, andrà<br />

all’Inferno, chi fa parte della setta salvata da chi non ne fa parte,<br />

almeno a livello generale. Certo, Ti do ragione per ciò che concerne<br />

l’illiceità d’affermare che Tizio e Caio sono oramai <strong>in</strong> Paradiso (ad<br />

eccezione di coloro che vennero menzionati dal Profeta). Ma per ciò<br />

che riguarda la «setta», cioè per quel che concerne le caratteristiche<br />

di costoro, il loro credo ecc., beh questo è stato raccontato ed<br />

esposto assai dettagliatamente nel Corano e nella Sunna autentica.<br />

Pertanto non solo Dio sa queste cose, ma anche noi, visto che Lui<br />

Stesso ci ha <strong>in</strong>formati <strong>in</strong> proposito.<br />

[Quanto alla politica, un altro aspetto che mi permetto di<br />

criticare è il passo <strong>in</strong> cui il fratello dice che i semplici non<br />

hanno il diritto di protestare contro i governanti malvagi, che<br />

a loro pensa Allah subhanahu wa Ta’ala. Teologicamente è<br />

esatto, ma la storia islamica (anche quella delle orig<strong>in</strong>i) ci<br />

<strong>in</strong>segna che abbattere il Taghut di turno ci viene dall’esempio<br />

del Profeta (saws) e dei suoi Compagni; se non fosse così oggi<br />

Mecca sarebbe ancora nelle mani degli <strong>in</strong>fedeli, e così Al Quds.<br />

Se i sapienti si dimostrano imbelli e corrotti nei confronti dei<br />

governanti, è giusto che il popolo (non popol<strong>in</strong>o) faccia sentire<br />

la sua voce] Allora, una cosa per volta. Non è forse un controsenso<br />

66


che Tu Stesso ammetta che ciò che ho detto è “teologicamente<br />

corretto”, per poi affermare, però, che “la storia islamica (anche<br />

quella delle orig<strong>in</strong>i) ci <strong>in</strong>segna ad abbattere il Taghut di turno”?<br />

Rifletti meglio su ciò che Tu Stesso affermi. È un po’ come<br />

dire che non sempre la teologia va seguita, che la storia,<br />

talvolta, ha più diritto d’esser seguita del giusto credo, che<br />

nella religione le regole più ferree possono venire <strong>in</strong>frante, che<br />

gli antichi predicavano bene, ma - ogni tanto - razzolavano<br />

male, ecc. ecc.<br />

Fratello mio, nella nostra amata religione è pesantemente<br />

illecito il rivoltarsi contro i governanti Musulmani, anche qualora<br />

essi fossero <strong>in</strong>giusti, tant’è che il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />

preservi da ogni male, disse: [Ascolta ed ubbidisci al<br />

governatore, anche qualora dovessi venir bastonato ed i tuoi<br />

averi usurpati. Ascolta ed ubbidisci!] (l’Autentica di Muslim,<br />

n.4891). La Sunna autentica - ma anche il Corano - è tutta un fiorire<br />

di detti che ci proibiscono di rivoltarci <strong>in</strong> alcun modo contro di loro,<br />

eccezion fatta per i casi d’apostasia evidente (io personalmente<br />

ricordo d’aver letto più d’un cent<strong>in</strong>aio di «ahadith» e di «athar» <strong>in</strong><br />

proposito, ma saranno sicuramente molti di più). I Compagni del<br />

Profeta si sono sempre attenuti a questa regola e così i loro seguaci,<br />

67


tranne casi assai sporadici (casi che si contano sulle dita di una<br />

mano mutilata), come quello del celeberrimo Sa’id ibn Jubayr, il<br />

sapientissimo «seguace» che trovò la sua f<strong>in</strong>e nel rivoltarsi contro il<br />

suo governatore. Ebbene, anche il suo caso non è un «dalil», visto<br />

che questi <strong>in</strong>sorse contro al Hajjaj ibn Yusuf, non per le sue<br />

tantissime angherie, bensì per la miscredenza che Sa’id scorgeva <strong>in</strong><br />

lui. Non c’è nulla, dunque, nell’esempio del Profeta, dei<br />

Compagni, né dei seguaci che possa avvalorare questa Tua<br />

affermazione.<br />

Man mano che i secoli passarono, però, le cose -<br />

effettivamente - peggiorarono. Con l’apparire dei mutaziliti e dei<br />

kharijiti le rivolte contro i governanti Musulmani non solo<br />

<strong>in</strong>iziarono, ma addirittura si moltiplicarono assai velocemente.<br />

Nonostante ciò, caro fratello, loro avevano il dovere<br />

d’attenersi a ciò al quale noi stessi dobbiamo attenerci e gli<br />

sbagli degli eretici non provano certo la liceità di ciò. I loro<br />

errori, semmai, provano che, con l’andare dei secoli, il giusto credo<br />

andava <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>andosi sempre più e che gli autori di tali rivolte, <strong>in</strong><br />

verità, non seguivano il retto sentiero, quello dei pii predecessori.<br />

68


Dici: [Poi, è facile sempre fare riferimento ad un'età dell’oro di<br />

cui nessun salafita ha cognizione diretta; il mondo evolve e<br />

non è detto che il passato sia sempre migliore del presente].<br />

Innanzitutto Ti faccio presente che quest’espressione, «l’età<br />

dell’oro», è assai irrispettosa nei confronti degli antichi devoti, per<br />

ciò che di ironico cela al suo <strong>in</strong>terno. Non dimenticare che Dio<br />

altissimo disse: [Di': “Schernite pure! Allah paleserà quello che<br />

temete (venga reso noto)”. * Se li <strong>in</strong>terpellassi ti direbbero:<br />

“Erano solo chiacchiere e scherzi” Di': “Vi prendevate gioco di<br />

Allah, dei Suoi segni e del Suo Messaggero? * Non cercate<br />

scuse, siete diventati miscredenti dopo aver creduto!”] (il cap.<br />

del pentimento, 64-66). Pertanto certe espressioni è certamente<br />

meglio non utilizzarle.<br />

E sappi che noi «salafiti» facciamo sempre riferimento a<br />

quell’epoca perché fu, a tutti gli effetti, la migliore <strong>in</strong> assoluto.<br />

Non sono solo io a dirlo, ma fu lo stesso Profeta, che Dio Lo elogi e<br />

Lo preservi da ogni male: [La miglior gente è quella del mio<br />

tempo, poi coloro che a questi seguiranno, poi coloro che a<br />

questi seguiranno] (l'Autentica del Bukhari, n.2651). Anzi, ce lo<br />

fece capire Dio Stesso, nel rivolgerSi ai Musulmani ed <strong>in</strong> special<br />

modo ai Compagni del Profeta Muhammad. Disse l’Altissimo: [Voi<br />

69


siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli<br />

uom<strong>in</strong>i, raccomandate le buone consuetud<strong>in</strong>i, proibite ciò che<br />

è riprovevole e credete <strong>in</strong> Allah] (la famiglia di 'Imran, 110).<br />

Per quanto concerne la Tua affermazione: [e non è detto che<br />

il passato sia sempre migliore del presente], beh, anche lì non<br />

saprei come darTi ragione, caro fratello, almeno a livello generale.<br />

Disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male: [Non<br />

vedrete tempo senza che il susseguente sia peggiore di questo,<br />

e ciò (cont<strong>in</strong>uerà) f<strong>in</strong>ché voi <strong>in</strong>contrerete il vostro Signore]<br />

(l’Autentica del Bukhari, n.7068).<br />

Poi dici: [Inoltre, rammento che la condizione per<br />

l’applicazione della Sharia (che si applica ai musulmani, e NON<br />

ai non musulmani) è la presenza di uno stato islamico, ossia di<br />

un khalifa]. Com<strong>in</strong>ciamo con una precisazione. È fuori<br />

discussione il fatto che nei paesi Musulmani governati tramite<br />

la «Sharia» i non Musulmani <strong>in</strong> essi residenti debbano<br />

considerarsi sottoposti alla legge del paese, <strong>in</strong> questo caso -<br />

per l’appunto - quella sciaraitica. Qu<strong>in</strong>di non capisco chiaramente<br />

70


cosa tu <strong>in</strong>tenda dire con: (e NON ai non musulmani). Spero Tu non<br />

stia negando ciò, perché sarebbe un errore evidente.<br />

Per ciò che concerne il resto della Tua affermazione, se <strong>in</strong>tendi<br />

che il semplice Musulmano non può improvvisarsi giudice,<br />

poliziotto, boia o governatore hai perfettamente ragione, ed io, del<br />

resto, non credo d’averlo mai detto.<br />

Ma se <strong>in</strong>tendi - come del resto sembrerebbe - che la «Sharia»<br />

possa essere legalmente applicata soltanto qualora ci sia uno stato<br />

islamico allora è necessario chiarire le cose.<br />

I governanti dei paesi Musulmani - e così i residenti<br />

Musulmani <strong>in</strong> essi - sono obbligati, sciaraiticamente parlando, ad<br />

applicare la «Sharia» <strong>in</strong> blocco, non <strong>in</strong> parte. Il non applicarla è<br />

uno dei peccati maggiori che si possano fare, oltre ad essere,<br />

così come specifica chiaramente il Libro di Dio, una forma di<br />

miscredenza. Disse l'Altissimo: [Coloro che non giudicano<br />

secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono i<br />

miscredenti] (il cap. Della tavola imbandita, 44). Colui che sta a<br />

71


capo del paese, pertanto, deve necessariamente far ritorno alla legge<br />

islamica per tutto ciò che concerne la sua mansione governativa. Gli<br />

appellativi vari poco importano, califfo, re, governatore, generale e<br />

così via. Quello che conta è che lui a tutti gli effetti, comandi e<br />

diriga il paese, che costui sia colui, <strong>in</strong>somma, che detiene la forza.<br />

Qualora costui la detenga dovrà, allora, ritenersi «islamicamente»<br />

obbligato a governare con la legge di Dio.<br />

Dal Tuo discorso, però, sembrerebbe che, qualora <strong>in</strong> un<br />

paese Musulmano non vigesse la «Sharia» - od i credenti non<br />

avessero un califfo - ebbene, <strong>in</strong> questo caso sarebbe lecito il<br />

non applicarla. Anche questo è certamente un errore. Con la<br />

parola «Sharia» si vuole <strong>in</strong>tendere il complesso delle leggi religiose,<br />

gli obblighi, i divieti religiosi, le raccomandazioni e così via, una<br />

parola, qu<strong>in</strong>di, con un significato molto, molto vasto. Ripeto, se da<br />

una parte è vero che è pesantemente illecito per il normale cittad<strong>in</strong>o<br />

Musulmano applicare il «contrappasso» o fustigare <strong>in</strong> maniera<br />

autonoma, dall’altra è altrettanto vero che è obbligatorio per lui<br />

credere <strong>in</strong> Dio nella maniera corretta, pregare, digiunare, pagare<br />

l’imposta obbligatoria nella maniera corretta, non bere alcolici, non<br />

acquistarli, non venderli, non trasportarli, non toccarli, non<br />

prendere <strong>in</strong>teressi e non pagarli, non fare adulterio, non truffare,<br />

72


non dire menzogne, non copiare i miscredenti <strong>in</strong> usi o costumi a<br />

loro peculiari, l’ord<strong>in</strong>are il bene, il proibire il male, seppellire i<br />

Musulmani <strong>in</strong> un certo modo, sposarsi e divorziare <strong>in</strong> un certo<br />

modo, donare i propri averi <strong>in</strong> un certo modo ecc. ecc. e come potrai<br />

ben capire la lista è ancora molto, molto lunga. Ebbene, ciò non<br />

significa forse applicare la «Sharia» ed attenersi ad essa? E<br />

qualora noi si ammetta che tutto ciò è certamente<br />

obbligatorio, allora, come mai potremmo dire che, <strong>in</strong>vece,<br />

l'applicazione - tanto per fare un esempio - delle «pene<br />

corporali» non lo è? Dove sta la differenza? Dov'è il «delil»<br />

che <strong>in</strong>dica che quella parte della «Sharia» è necessario<br />

applicarla, mentre quest'altra no? Capisci, adesso, il nocciolo<br />

della questione? Capisci adesso dove è che Tariq Ramadan ed i<br />

«fratelli musulmani» vorrebbero trasc<strong>in</strong>arvi? Capisci adesso il<br />

loro sbaglio? O meglio, il loro tranello! Non sarebbe meglio<br />

ammettere che la «Sharia» va necessariamente applicata, tutta<br />

quanta. Nonostante ciò ci sono delle parti di Questa che non<br />

possono - e non devono assolutamente - essere applicate se<br />

non da chi di dovere: polizia, magistrati, alti ufficiali,<br />

governatori ecc. ecc. Pertanto diciamo: il cittad<strong>in</strong>o Musulmano è<br />

obbligato a comportarsi secondo la legge islamica <strong>in</strong> ogni attimo<br />

della sua giornata, <strong>in</strong> tutte quelle cose che lo riguardano<br />

direttamente, <strong>in</strong> tutte quelle cose che non sono specifiche per altri<br />

73


generi di persone, generi di cui lui non fa parte. Se non facesse ciò si<br />

macchierebbe certamente di un peccato enorme. Disse l’Altissimo:<br />

[È la giustizia del tempo dell'ignoranza che vogliono?] (il cap.<br />

Della tavola imbandita, 50) e disse: [Coloro che non giudicano<br />

secondo quello che Allah ha fatto scendere, ebbene coloro<br />

sono i pervertiti], [sono gli <strong>in</strong>giusti] (il cap. Della tavola<br />

imbandita, 45-47) e disse: [No, per il tuo Signore! Costoro non<br />

crederanno f<strong>in</strong>tantoché non ti avranno eletto giudice delle loro<br />

discordie e f<strong>in</strong>ché non accetteranno senza recrim<strong>in</strong>are quel che<br />

avrai deciso, sottomettendosi completamente] (il cap. delle<br />

donne, 65). Ciò è valido, qu<strong>in</strong>di, anche qualora il paese non sia<br />

governato con la «Sharia», ma sia governato - tanto per fare un<br />

esempio - tramite lo statuto mussol<strong>in</strong>iano o con quello napoleonico.<br />

In questi casi il Musulmano dovrà ubbidire alle leggi di questo<br />

paese f<strong>in</strong>tantoché ciò non comporti necessariamente alcunché<br />

di illecito - islamicamente parlando - o altrimenti dovrà<br />

ubbidire alla legge islamica - la «Sharia» - <strong>in</strong> quanto<br />

Musulmano, non a quella del paese <strong>in</strong> questione. I casi di forza<br />

maggiore, ovviamente, costituiscono però un’eccezione.<br />

Tengo a sottol<strong>in</strong>eare, però, una questione. Se da una parte è<br />

vero che i governanti Musulmani sono obbligati<br />

74


tassativamente dalla loro religione a giudicare solo ed<br />

esclusivamente con la «Sharia», dall’altra è anche vero che<br />

qualora giudicassero con essa soltanto <strong>in</strong> parte, come poi del<br />

resto avviene <strong>in</strong> alcuni paesi Musulmani (per ciò che riguarda,<br />

ad esempio, il diritto successorio e quello matrimoniale),<br />

ebbene, ciò - <strong>in</strong> f<strong>in</strong> dei conti - è sempre meglio di niente ed è<br />

certamente meno grave di rifiutarla <strong>in</strong> blocco. Il nostro dovere è<br />

qu<strong>in</strong>di quello d’accettare questa parte di “buon governo” da loro - e<br />

di buon grado - e supplicare Iddio altissimo che li guidi alla ragione<br />

per quanto riguarda la restante parte del loro dovere. Gli uom<strong>in</strong>i di<br />

scienza, <strong>in</strong>vece, dovranno consigliarli privatamente ed <strong>in</strong> maniera<br />

cont<strong>in</strong>ua. E se anche Dio non dovesse guidarli, beh almeno tutti<br />

così avrebbero fatto il loro dovere, tutti, ovviamente, tranne loro.<br />

Qu<strong>in</strong>di ripeto, non ha alcun senso il dire: “Se il paese non<br />

è governato al 100% dalla «Sharia» conviene toglierla<br />

completamente!” Ciò, oltre ad essere uno sbaglio di<br />

proporzioni colossali - sciaraiticamente parlando - è<br />

semplicemente ridicolo, anzi, follia pura. Equivale, <strong>in</strong>fatti, a<br />

dire: “Mia moglie non porta il velo, qu<strong>in</strong>di, tanto vale che la<br />

faccia andare <strong>in</strong> giro <strong>in</strong> bik<strong>in</strong>i!” Secondo Te, fratello mio,<br />

questa e quella son la stessa cosa?<br />

75


Pertanto, qualora un paese Musulmano applichi una parte<br />

della legge di Dio ciò è meglio di niente, anche se - ad ogni modo -<br />

ciò non basta, non è assolutamente sufficiente, visto che la «Sharia»<br />

va applicata <strong>in</strong> blocco, va applicata tutta quanta. Gli abitanti e<br />

soprattutto i sapienti di questo paese devono, pertanto, fare<br />

tutto il possibile aff<strong>in</strong>ché la legge islamica venga applicata<br />

sempre più, senza però mettersi a fare il lavoro degli altri, né<br />

compiere atti che non gli sono stati richiesti.<br />

[Dov’è il khilafa oggi? Quale stato odierno si può def<strong>in</strong>ire<br />

autenticamente islamico?]. Ebbene, se <strong>in</strong>tendi nel senso specifico<br />

della parola è ovvio che il «khilafa» non esiste più dai tempi di<br />

Ataturk. Ma chi dice che l’esistenza del «khilafa» sia una condizione<br />

necessaria aff<strong>in</strong>ché uno stato possa essere realmente def<strong>in</strong>irsi<br />

islamico? E chi dice che l’esistenza del «khalifa» sia altresì<br />

necessaria al f<strong>in</strong>e d’applicare la «Sharia»? Questo'ultimo, caro<br />

fratello, è un altro grosso errore. Lo stato che fa della «Sharia» la<br />

sua “costituzione” - scusate il term<strong>in</strong>e - è realmente islamico, e con<br />

ciò non <strong>in</strong>tendo che sia abitato da “angeli”, né che i suoi capi di stato<br />

siano “<strong>in</strong>fallibili” o st<strong>in</strong>chi di santi. Ciò <strong>in</strong> realtà non succedeva<br />

76


nemmeno al tempo del Profeta. In quel tempo, <strong>in</strong>fatti, venivano<br />

tagliate le mani e le teste e gli adulteri venivano lapidati. Ciò <strong>in</strong>dica<br />

chiaramente che anche a quell’epoca esistevan dei peccatori. Il<br />

Profeta, <strong>in</strong>oltre, disse: [Voi, <strong>in</strong> verità, venite a me litigando,<br />

contendendovi qualcosa, qu<strong>in</strong>di può essere che alcuni di voi<br />

siano più bravi di altri a presentare le loro prove. Io allora<br />

giudicherò <strong>in</strong> loro favore, basandomi su quel che ho sentito.<br />

Pertanto colui al quale darò una parte di quel che - <strong>in</strong> realtà -<br />

appartiene a suo fratello sappia che, <strong>in</strong> verità, non gli darò che<br />

un pezzo di fuoco] (l'Autentica del Bukhari, n.6967). Da qui si<br />

capisce chiaramente che il Profeta come uomo non era <strong>in</strong>fallibile,<br />

anche se come Profeta lo era certamente, che Dio Lo elogi e Lo<br />

preservi da ogni male. E <strong>in</strong>fatti Dio altissimo arrivò a riprendere<br />

pers<strong>in</strong>o Lui, la migliore delle Sue creature dicendoGli: [Tu non hai<br />

nessuna parte <strong>in</strong> ciò, sia che (Allah) accetti il loro pentimento,<br />

sia che li castighi, ché certamente son degli <strong>in</strong>iqui] (la famiglia<br />

di 'Imran, 128). Come è possibile, allora, pretendere, dopo ben<br />

quattordici secoli, che i governanti e così le genti facciano ciò che<br />

nemmeno Loro, i migliori di tutti, fecero?! Lo stato islamico non è il<br />

Paradiso, lo stato islamico è uno stato diverso, migliore, uno stato<br />

nel quale le leggi div<strong>in</strong>e vengono applicate e rispettate, con tutti gli<br />

errori, però, di sorta. Poi è ovvio che da stato a stato ci sia, talvolta,<br />

un’enorme differenza. Vorrete mica mettere l’Arabia Saudita di oggi<br />

77


con quella del tempo di Umar ibn al Khattab? Sarebbe<br />

semplicemente ridicolo. Tutto è diverso, non solo i governanti, ma<br />

la gente stessa, l’economia del paese, la comprensione della<br />

religione, la fede, la scienza, la presenza di componenti fortemente<br />

distraenti, ecc. Nonostante ciò vi posso assicurare che vivere <strong>in</strong> un<br />

paese come l’Arabia Saudita è un’esperienza semplicemente<br />

fantastica! E non lo dico perché ci vivo, o per <strong>in</strong>teresse personale.<br />

L’Arabia Saudita è un paese che fa <strong>in</strong>vidia a moltissime<br />

persone (aspetto economico, aspetto sciaraitico) e che molti altri,<br />

<strong>in</strong>vece, detestano (eretici, atei ecc.). È un paese per certi versi assai<br />

bizzaro, non scevro da difetti, talvolta anche assai grossolani, un<br />

paese che, oggi come oggi, attraversa moltissimi problemi politici,<br />

economici, religiosi e sociali, ma, alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e … rimane sempre il<br />

migliore dei paesi. Chiedete ai grandi viaggiatori - nel golfo arabo<br />

ce ne sono moltissimi, ma anche al di fuori di questo - qual è il paese<br />

più islamico del mondo? I s<strong>in</strong>ceri tra di loro - nonostante<br />

solitamente siano <strong>in</strong>namoratissimi dei propri paesi - diranno: “Si sa!<br />

È l’Arabia Saudita”.<br />

78


In questi ultimi anni, purtroppo, è peggiorata sensibilmente.<br />

Ma anche il resto del mondo lo è. Quelli che come me si ricordano<br />

l’<strong>Italia</strong> degli anni ’70, oggi, nel leggere i quotidiani italiani si<br />

rendono ben conto di cosa voglia dire per un paese “peggiorare”.<br />

L’<strong>Italia</strong> di quegli anni, nonostante già allora ci fossero moltissimi<br />

problemi, era talmente bella ed attraente da costituire - ma Dio ne<br />

sa di più - un forte freno all’espansione islamica. Valori, soldi,<br />

educazione, bella vita, progresso, c’era tutto <strong>in</strong> quell’<strong>Italia</strong> lì. Oggi<br />

guardate che rov<strong>in</strong>a! Nessuno più la vuole!<br />

Contrariamente a ciò, di tutti gli stranieri che ho conosciuto<br />

qui <strong>in</strong> Arabia Saudita (tutta gente proveniente dai paesi più diversi)<br />

non ne conosco nemmeno uno che vorrebbe lasciarla per tornare a<br />

casa o per andare da qualche altra parte. Semmai ho conosciuto<br />

persone che han fatto salti mortali per riuscire a vivere qui, ma -<br />

purtroppo - non ce l’han fatta. L’Arabia Saudita, f<strong>in</strong>o ad oggi, è un<br />

paese governato con la legge di Dio, ma ripeto, non è un paese<br />

perfetto. Le due espressioni non sono s<strong>in</strong>onimi.<br />

Per quanto riguarda la beneficienza dei sauditi, non credo sia<br />

il caso di parlarne più di tanto. I sauditi - pr<strong>in</strong>cipi compresi - sono<br />

79


famosi <strong>in</strong> tutto il mondo per pagare somme da «capogiro» <strong>in</strong><br />

beneficienza (talvolta anche somme a sette o ad otto zeri). Io<br />

personalmente ho sentito di <strong>in</strong>dividui che elargirono con un<br />

assegno più di quanto un politico <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> riesca a rubare nel giro di<br />

trenta o quarant’anni. Il discorso semmai è un altro. Danno<br />

s<strong>in</strong>ceramente o per farsi vedere? La risposta la lasciamo a Dio<br />

altissimo, visto che concerne le segrete <strong>in</strong>tenzioni.<br />

Dici: [Quando NON vedrò più i pr<strong>in</strong>cipi del golfo recarsi nel<br />

Maghreb per andare con le prostitute e bere v<strong>in</strong>o, allora<br />

cambierò idea]. Questo è un po’ come dire che tutti i calabresi<br />

sono mafiosi, solo perché <strong>in</strong> Calabria c’è un fenomeno chiamato<br />

“mafia”. Ma i calabresi, caro fratello, son forse tutti così?<br />

Quando parli dei pr<strong>in</strong>cipi sauditi devi tener conto che stai<br />

parlando di migliaia e migliaia di persone. Ci sono, <strong>in</strong>fatti, pr<strong>in</strong>cipi<br />

di prima generazione, pr<strong>in</strong>cipi di seconda, di terza, di quarta e così<br />

via. Come se non bastasse son tutti - ovviamente - molto, molto<br />

ricchi e i soldi si sa, spesso e volentieri - ahimè - fanno molto male.<br />

Nonostante ciò, nella maggioranza dei casi parliamo di persone<br />

perlomeno normalmente religiose - talvolta anche molto, molto<br />

80


osservanti - lontane da quel che Tu hai ricordato. E poi perché<br />

ricorrere a questi sistemi quando possono sposarsi tutte le volte che<br />

vogliono? Il fatto che alcuni di loro ne faccian di tutti i colori <strong>in</strong><br />

giro per il mondo è un dato di fatto <strong>in</strong>negabile, ma dire che son tutti<br />

così è certamente un errore e non corrisponde affatto a verità. E poi<br />

senti, fattelo dire da uno che sta <strong>in</strong> mezzo ai Musulmani da oltre<br />

vent’anni. Gli arabi, alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e, son sempre arabi, e molto si<br />

assomigliano. Il motivo delle “bravate” di certi sauditi va<br />

certamente ricercato nella loro straord<strong>in</strong>aria ricchezza, non nel loro<br />

“status” di sauditi. Son pieni di soldi e pertanto vogliano provare<br />

tutto della vita. Non è affatto strano, se ci pensi bene. Osserva<br />

attentamente il ricco siriano, il ricco marocch<strong>in</strong>o, il milionario<br />

palest<strong>in</strong>ese. Credi che costoro si comport<strong>in</strong>o meglio dei sauditi?<br />

Macché, spesso e volentieri anche peggio! Sì, il saudita magari lo<br />

trovi <strong>in</strong> Europa od <strong>in</strong> Malesia a far lo scemo ed a ubriacarsi, ma una<br />

volta tornato a casa rientra <strong>in</strong> riga e non è troppo strano trovarlo <strong>in</strong><br />

moschea a piangere a dirotto o vederlo fare elemos<strong>in</strong>e<br />

semplicemente assurde. I restanti arabi, <strong>in</strong>vece, una volta ritornati<br />

dall’Europa, <strong>in</strong> moschea f<strong>in</strong>isci col vederli piuttosto poco, perché?<br />

Semplicemente perché il livello di religiosità media è quello che è,<br />

solitamente <strong>in</strong>feriore a quello saudita. È ovvio che, comunque, non<br />

si può far di tutta l’erba un fascio. Generalmente parlando, però,<br />

diciamo che gli sbagli dell’Arabia Saudita si vedono molto di più di<br />

81


quelli degli altri paesi, non perché di per sé siano più gravi, bensì<br />

perché da Essa tutti quanti si aspettano soltanto il meglio. La gente<br />

si è fatta un’idea dell’Arabia Saudita assai sbagliata, irreale, pensa<br />

che sia un paese assolutamente immacolato. Poi quando sente quel<br />

che <strong>in</strong> essa - come <strong>in</strong> tutti i paesi - purtroppo, accade ci rimane<br />

male, e pensa che il paese sia tutto così e che i sauditi sian tutti così.<br />

Non è assolutamente vero! F<strong>in</strong>o ad oggi, e la lode di ciò spetta al<br />

Signore dei mondi, trovare un bordello <strong>in</strong> Arabia Saudita è cosa<br />

quasi impossibile, la tranquillità per le strade - anche <strong>in</strong> piena notte<br />

- è praticamente assoluta ed <strong>in</strong> moltissimi posti è possibile<br />

dimenticare la porta di casa o quella della macch<strong>in</strong>a aperta senza<br />

che per questo nessuno s'azzardi ad entrare per <strong>in</strong>tere settimane.<br />

Dalla Tunisia, dal Libano e via dicendo, <strong>in</strong>vece, non ci si aspetta<br />

nulla, e qu<strong>in</strong>di nel vedere il ricco tunis<strong>in</strong>o od il commerciante<br />

libanese andare palesemente a donne nessuno dice nulla, quasi come<br />

se questi non fossero Musulmani.<br />

Conosco gli arabi, e sappi che il buono ed il cattivo, <strong>in</strong> verità,<br />

c’è dappertutto. Non è impossibile trovare un tunis<strong>in</strong>o fantastico ed<br />

un saudita ripugnante, ma ciò, fratello mio, non è la regola. Il paese<br />

di provenienza conta eccome. I sauditi, generalmente parlando,<br />

82


sono gli arabi più religiosi e più educati che ci siano, ma poi ad<br />

ognuno di questi la sentenza che gli spetta.<br />

Stesso ragionamento per quanto concerne i pr<strong>in</strong>cipi. Io<br />

personalmente ne ho conosciuti un paio, e devo dire che sono<br />

rimasto molto stupito dal loro alto grado di religiosità, dalla loro<br />

conoscenza della Sunna, dalla loro applicano della Stessa e -<br />

soprattutto - dalla loro umiltà. Ti racconterò un piccolo aneddoto<br />

accaduto realmente anni or sono. L’autista di uno di questi due<br />

pr<strong>in</strong>cipi è un mio amico e conoscente e mi raccontò che un giorno,<br />

durante un viaggio verso Med<strong>in</strong>a, il suo datore di lavoro ebbe<br />

urgentemente bisogno del bagno. Ebbene, si fermarono ad una<br />

stazione di servizio ed il pr<strong>in</strong>cipe scese velocemente dalla macch<strong>in</strong>a.<br />

Ben presto questi però s’accorse che davanti a lui c’era una fila<br />

lunghissima d’operai, e che tutti aspettavano il bagno. Come tutti<br />

gli altri egli si mise <strong>in</strong> fila ed aspettò a lungo nonostante fosse<br />

molto anziano e facesse, pertanto, molta fatica a trattenersi. Ad un<br />

certo punto, <strong>in</strong> preda ai dolori, risali <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a e disse al suo<br />

autista tutto agitato: “Vai nel deserto e lasciami lì”. Detto fatto.<br />

L’autista s’allontanò a gran velocità dalla stazione di servizio,<br />

imboccò un sentiero desertico, cont<strong>in</strong>uò così per qualche cent<strong>in</strong>aio<br />

di metri, poi il pr<strong>in</strong>cipe gli disse: “Adesso lasciami qui e torna tra<br />

83


mezz’ora!” Ora, non dimentichiamoci che questo la stazione di<br />

servizio se la poteva comprare all’istante (gab<strong>in</strong>etto compreso) e<br />

che se avesse chiesto agli operai, <strong>in</strong> vista della sua veneranda età, di<br />

farlo passare tutti gli avrebbero lasciato il passo per una semplice<br />

questione d'educazione. Se mai, <strong>in</strong>vece, egli avesse detto: “Io sono il<br />

figlio, nonché fratello del Re, qu<strong>in</strong>di lasciate che entri prima di voi!”,<br />

ebbene, più che lasciargli il posto alcuni di loro, dalla paura,<br />

avrebbero magari tagliato la corda. Eppure lui, non fece nulla di<br />

tutto ciò. Perche? Perché - lo dico per la conoscenza che ho di Lui -<br />

è una persona assai religiosa, estremamente umile, perché non ama<br />

far pesare agli altri il suo potere, il suo rango, la sua ricchezza,<br />

perché non ama avere sempre tutto prima degli altri. Adesso dimmi,<br />

caro fratello. Ti saresti immag<strong>in</strong>ati pr<strong>in</strong>cipi simili? E sappi che<br />

l’Arabia Saudita è ancora piena di sta gente qua, anche se oggi, per<br />

forza di cose, sta dim<strong>in</strong>uendo.<br />

Poi dici: [Invece, per questi “governanti”, stabilire la Sharia<br />

significa arrestare le donne che non portano l’hijab e altre<br />

amenità del tipo…. Certo è più facile partire dalle norme<br />

sciaraitiche “m<strong>in</strong>ori”, molto più difficile <strong>in</strong>carnare il Profeta<br />

(saws) quando affermava che la sola presenza di un povero non<br />

lo faceva dormire…]. No, fratello mio, non è così! L’applicazione<br />

84


della «Sharia» non si riduce certamente a questo, ma anche ciò,<br />

semmai, ne fa parte. Applicare la «Sharia» significa, <strong>in</strong>fatti, anche<br />

impedire ad ogni forma di depravazione o d’immoralità di spandersi<br />

nel paese. Tutte cose che, oltre ad esser religiosamente sbagliate,<br />

provocano grossissimi scompensi e squilibri nel paese. Non per<br />

niente anche i paesi comunisti, che come ben sappiamo della<br />

religione non sanno proprio che farsene, certe cose le han sempre<br />

vietate. E sappi che l’impedire ciò non può esser considerato una<br />

norma sciaraitica m<strong>in</strong>ore, bensì maggiore. Penso che Tu non abbia<br />

idea di cosa significhi per un credente vivere <strong>in</strong> un paese dove è<br />

impossibile vedere di una donna anche solo i suoi capelli, non quello<br />

che, purtroppo, voi siete giornalmente costretti a vedere <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>! È<br />

una sensazione bellissima, che genera nei fedeli una calma ed una<br />

tranquillità <strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abili, una situazione, sotto molti aspetti,<br />

«<strong>in</strong>vidiabile».<br />

Per quanto concerne la povertà, ebbene sappi che anche su<br />

quel fronte l’Arabia Saudita è un passo avanti all’Europa. Qui,<br />

<strong>in</strong>fatti, nonostante la povertà sia certamente presente, ebbene,<br />

nessuno muore di fame, nessuno s'uccide causa <strong>in</strong>digenza acuta, e Ti<br />

posso assicurare che pagare un grosso debito o uscire da un<br />

85


pasticcio colossale è cosa molto più facile qui di quanto non sia nella<br />

mia carissima e così lontana <strong>Italia</strong>.<br />

[Quanto ai modernisti, se esistono, è perché i Sapienti hanno<br />

abdicato al loro ruolo, quello cioè di coniugare<br />

l’immodificabile decreto div<strong>in</strong>o con le mutate situazioni del<br />

mondo moderno (parlo dell’ijtihad, le cui porte NON sono<br />

chiuse, perché solo Allah può chiuderle). Anche qui, è molto<br />

più facile copiare i responsi dei sapienti antichi senza metterci<br />

del proprio… comodo e redditizio!]. Innanzitutto non credo che<br />

l’esistenza dei “modernisti” sia cosa che si possa negare, visto che al<br />

mondo c’è (e c’è stato) - che lo si voglia o no - chi si dichiara tale e<br />

se ne vanta. Come Ti ho già spiegato, i sapienti salafiti non negano<br />

nel modo più assoluto la liceità dell’«Ijtihad», bensì - al pari dei pii<br />

predecessori - il fatto che sia lecito farlo nella quasi totalità degli<br />

argomenti riguardanti il credo Musulmano, il “manhaj” ed <strong>in</strong> tutti<br />

quegli argomenti a proposito dei quali venne raggiunta anticamente<br />

una «Ijma’». In tutti gli altri casi l’«Ijtihad» è lecito a tutti coloro<br />

che possiedono le caratteristiche per farlo.<br />

86


I sapienti, poi, fratello mio, non copiano responsi. Non ne<br />

hanno bisogno, visto che essi stessi sono sapienti e, qu<strong>in</strong>di,<br />

sono perfettamente <strong>in</strong> grado di rilasciarne dei nuovi. Diciamo,<br />

<strong>in</strong>vece, che, spesse volte, nel rilasciar verdetti, menzionano ciò che<br />

dissero i “grandi” geni del passato, non per vantaggi personali,<br />

comodità o pigrizia, ma per altre ragioni. Tanto per citarne alcune:<br />

l’umiltà (i sapienti ben sanno che i dotti del passato eran superiori a<br />

loro <strong>in</strong> tutto, e pertanto li antepongono a loro stessi), il divario<br />

sapienziale (è certamente meglio dire: “al Imam ash-Shafi'i era di<br />

questa op<strong>in</strong>ione”, piuttosto che menzionare il molto meno<br />

conosciuto dott. Sempronio), il fatto che ciò avvalora la loro ipotesi<br />

ed aumenta la loro credibilità presso i Musulmani.<br />

Dici: [Circa il dialogo <strong>in</strong>terreligioso, rammento che le<br />

m<strong>in</strong>oranze religiose appartenenti alla gente del libro sono<br />

state sempre protette nell’ambito dello stato musulmano,<br />

qu<strong>in</strong>di non vanno né odiati né combattuti, salvo per il diritto<br />

di difesa]. Ciò che dici è fortemente impreciso. È vero che la gente<br />

del libro che era solita pagare il «jizia» è stata sempre protetta<br />

nell’ambito dello stato musulmano. Questo però, caro fratello, non<br />

vale certo per gli altri. E con ciò non voglio dire che gli altri<br />

debbano essere necessariamente combattuti, ma piuttosto che<br />

87


coloro che non regolamentavano la loro posizione all’<strong>in</strong>terno dello<br />

stato islamico non godevano - ovviamente - di tali agevolazioni.<br />

Tutto ciò, ad ogni modo, non impedisce <strong>in</strong> alcun modo che il loro<br />

credo possa esser detestato, e non c’è differenza <strong>in</strong> ciò tra quelli che<br />

pagano e quelli che non pagano. Se da una parte è vero che l’<strong>Islam</strong><br />

vieta al Musulmano di commettere <strong>in</strong>giustizia, non solo verso un<br />

cristiano, bensì verso un animista - che è ben peggio del cristiano,<br />

sotto tutti i punti di vista - è anche vero che ci è stato richiesto di<br />

“detestare” <strong>in</strong> giusta misura - generalmente parlando - tutti i<br />

disubbidienti a Dio altissimo, pers<strong>in</strong>o i depravati tra i Musulmani. I<br />

salafiti detestano le prostitute e gli spacciatori di droga Musulmani<br />

a causa dei loro pessimi mestieri, senza peraltro vederli miscredenti.<br />

Anche i politeisti, pertanto, van detestati, visto che i loro crim<strong>in</strong>i<br />

contro Dio e contro l’umanità sono ben più grandi e più dannosi di<br />

quanto non siano i primi due. Ciò non toglie, ripeto, che ogni forma<br />

d'<strong>in</strong>giustizia nei loro confronti sia islamicamente e severamente<br />

vietata, che noi si debba comportarsi con loro giustamente ed<br />

educatamente e si debba <strong>in</strong>vitarli all’<strong>Islam</strong> con saggezza ed equità.<br />

Il loro credo, comunque, ed il loro politeismo van certamente<br />

detestati. Ciò è obbligatorio per il Musulmano.<br />

88


Anche nella Tua ultima lettera, riprendendo l’argomento, dici:<br />

[Perché i cristiani, per esempio, godono <strong>in</strong> uno stato islamico<br />

di un particolare statuto contro pagamento di una “tassa”?<br />

Perché è permesso ad un muslim sposare una donna della<br />

gente del libro? Se il Profeta (saws) e Allah stesso nel Corano<br />

dedicano alcune pag<strong>in</strong>e “positive” verso la gente del libro,<br />

perché dovrei odiarli? Non sta forse scritto “non vi è<br />

costrizione nella religione”? Se tuo padre è cristiano e tu<br />

muslim. non è forse tuo dovere comunque amare tuo padre?].<br />

S<strong>in</strong>ceramente, caro fratello, non credo che un <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> rete<br />

come questo possa far luce a dovere su una questione di per sé<br />

complessa e delicata come questa, E proprio per questo motivo<br />

nella mia risposta precedente evitai di commentare alcune Tue<br />

dichiarazioni concernenti i rapporti <strong>in</strong>terreligiosi dei paesi <strong>in</strong> stato<br />

di pace. Ad ogni modo sappi che oggi - e lo dico con grande<br />

rammarico - sentiamo fratelli che vorrebbero aprire le “ostilità”<br />

contro i miscredenti - quasi fossimo <strong>in</strong> stato di guerra - si<br />

comportano nei loro confronti <strong>in</strong>giustamente e senza il m<strong>in</strong>imo<br />

rispetto, dimenticando che loro stessi non sono che “ospiti”<br />

all’<strong>in</strong>terno dei loro paesi, paesi nei quali i suddetti fratelli non<br />

potrebbero - islamicamente - nemmeno risiedere. Altri, <strong>in</strong>vece -<br />

prima fra tutte l'U.C.O.I.I. - esattamente all’opposto dei primi,<br />

coi miscredenti ci vanno a braccetto dalla matt<strong>in</strong>a alla sera,<br />

89


sembra quasi che li preferiscano ai Musulmani, amano<br />

risiedere nei loro paesi, <strong>in</strong>dicano le loro donne come le nostre<br />

mamme e le nostre sorelle, giurano fedeltà alla Costituzione,<br />

elogiano il loro modo di ragionare e di governare, cercano di<br />

scopiazzarli <strong>in</strong> tutto con la scusa dell’<strong>in</strong>tegrazione, addirittura<br />

sentiamo alcuni di loro che talvolta - <strong>in</strong> preda alla follia più<br />

completa - affermano che essi sarebbero, addirittura, “nostri<br />

fratelli”! Inoltre non perdono occasione di fargli gli auguri o di<br />

mostrarsi profondamente addolorati per la scomparsa di<br />

qualcuno dei loro.<br />

In verità l’<strong>Islam</strong> non ci ha <strong>in</strong>segnato né questo né quello, ma<br />

l’eresia tra i Musulmani, oggi, è quanto di più diffuso, purtroppo, si<br />

possa trovare.<br />

Poi, nel tentativo di rispondere alle Tue domande un poco più<br />

particolarmente, vorrei sottol<strong>in</strong>eare ancora una volta che il fatto<br />

che i cristiani possano usufruire di alcuni “ahkam” speciali non<br />

significa certo che non sian politeisti, né che siano nostri amici od<br />

alleati, né che non si debba detestare il loro erratissimo credo od i<br />

loro comportamenti più perversi. Ricorda che il Profeta, che Dio Lo<br />

90


elogi e Lo preservi da ogni male, si comportò con loro così come si<br />

comportò con i restanti politeisti e che li combatté molto<br />

duramente e senza alcun ripensamento. Ed i tratti coranici a questo<br />

proposito sono vari e conosciuti. Ad ogni modo, ripeto, è altresì<br />

obbligatorio l’esser giusti con loro e l’<strong>in</strong>vitarli, con saggezza ed<br />

educazione, alla giusta religione.<br />

Qu<strong>in</strong>di dici: [Perché i cristiani, per esempio, godono <strong>in</strong> uno<br />

stato islamico di un particolare statuto contro pagamento di<br />

una “tassa”?]. Devi sapere, fratello mio, che non tutti i sapienti son<br />

del parere che la «jizia» sia solo per la Gente del Libro. Alcuni<br />

Ulema, <strong>in</strong>fatti, vedono che anche gli zoroastriani debbano<br />

beneficiare di questa facilitazione, mentre altri ancora aggiungono<br />

addirittura, assieme a questi, tutti i restanti politeisti, prendendo<br />

come “dalil” il passo coranico - per l’appunto - da Te citato: [Non<br />

c'è costrizione nella religione] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 256). Ad ogni<br />

modo, anche se non volessimo accettare quest’ultima tesi, ma<br />

volessimo piuttosto dire che la «jizia» venne legiferata soltanto per<br />

la “gente del Libro”, ebbene ciò potrebbe esser def<strong>in</strong>ito plausibile,<br />

visto che i cristiani, effettivamente, si differenziano, sotto certi<br />

aspetti, dai restanti politeisti, come Tu - del resto - hai giustamente<br />

accennato. Disse l’Altissimo: [e troverai che i più prossimi<br />

91


all'amore per i credenti sono coloro che dicono: “In verità<br />

siamo nazareni”, perché tra loro ci sono uom<strong>in</strong>i dediti allo<br />

studio e monaci che non hanno alcuna superbia] (il cap. della<br />

tavola imbandita, 82). Tale tassa, pertanto, potrebbe essere stata<br />

effettivamente legiferata - tra le altre cose - <strong>in</strong> vista dei suddetti<br />

pregi.<br />

Non è comunque corretto dire che il Corano ne parli bene.<br />

Diciamo piuttosto che nei testi sacri vennero rammentati<br />

alcuni loro pregi ed <strong>in</strong> vista di ciò noi Musulmani li riteniamo<br />

migliori dei restanti politeisti, il che è diverso. Per quanto<br />

riguarda il perché della tassa, ebbene la «jizia» viene pagata dai<br />

politeisti ai Musulmani al f<strong>in</strong>e di scongiurare il pericolo di guerra e<br />

d’ottenere la protezione dello stato islamico contro eventuali<br />

nemici.<br />

Per ciò che concerne il maritarsi con una cristiana, beh<br />

qualora essa sia casta, pudica e virtuosa - condizioni difficilissime,<br />

oggi come oggi - ciò è certamente permesso, ma non consigliato, né<br />

consigliabile. Pregi e virtù di questo genere <strong>in</strong>dicano, <strong>in</strong>fatti, grande<br />

<strong>in</strong>telligenza, e perciò la donna <strong>in</strong> questione potrebbe facilmente<br />

92


imanere positivamente <strong>in</strong>fluenzata dalla religione del marito e<br />

pertanto ritornare all’<strong>Islam</strong>. Ad ogni modo ciò, ripeto, non è<br />

assolutamente consigliabile, così come non è religiosamente<br />

condannabile. Comunque donne così, oggi come oggi, son più<br />

uniche che rare.<br />

Per quanto riguarda il fatto d’amare i propri genitori<br />

nonostante questi non siano Musulmani, ebbene, questa è una cosa<br />

assolutamente naturale, al pari d’amare una moglie cristiana od un<br />

figlio apostata. Amare il proprio padre non è un dovere -<br />

religiosamente parlando - qualora questi non sia Musulmano,<br />

ma piuttosto è cosa assolutamente naturale. Il dovere, semmai,<br />

è essergli riconoscente per tutto ciò che ha fatto di buono, e<br />

ciò a presc<strong>in</strong>dere dalla sua religione. Ciò che condanna l’<strong>Islam</strong><br />

è il fatto di non detestare - segretamente e palesemente - la<br />

loro scelta religiosa, la loro miscredenza e la loro depravazione<br />

<strong>in</strong> vista della suddetta parentela. Lo stesso uomo, pertanto, può<br />

essere naturalmente amato <strong>in</strong> qualità di padre e genitore, detestato,<br />

religiosamente parlando. Un po’ come colui che ama molto il suo<br />

paese, ma - nonostante ciò - per motivi religiosi, non ci vuole più<br />

tornare.<br />

93


[Sempre sullo stato islamico: dicevo prima che oggi non ne<br />

esiste nessuno, anche perché se esistesse non ci sarebbe il<br />

genocidio palest<strong>in</strong>ese]. Come ho già detto l’Arabia Saudita è -<br />

senza alcun dubbio - il paese più vic<strong>in</strong>o, oggi come oggi, al concetto<br />

di “stato islamico”, ma - ad ogni modo - anch’essa è figlia del suo<br />

tempo e, pertanto, non è priva di difetti.<br />

Le cause del genocidio palest<strong>in</strong>ese, nobile fratello, vanno<br />

ricercate nella debolezza dei Musulmani a livello mondiale,<br />

debolezza causata, <strong>in</strong>nanzitutto, dalla lontananza di Questi<br />

dalla giusta fede e dalla retta via. Inoltre, come puoi ben capire, i<br />

palest<strong>in</strong>esi, contrariamente a ciò che si suol dire, non sono st<strong>in</strong>chi di<br />

santi. Il popolo palest<strong>in</strong>ese, <strong>in</strong> questi ultimi decenni, sta<br />

pagando - tra le altre cose - il prezzo altissimo della sua<br />

irreligiosità. I devoti e i ben guidati tra di loro, <strong>in</strong>fatti, non son<br />

molti, e chi li ha conosciuti da vic<strong>in</strong>o - come me - ben sa che quel<br />

che dico è vero. L’unico modo di sconfiggere l’oppressore è<br />

certamente quello di pentirsi, rigare dritti e tornare alla Sunna<br />

dell’Inviato di Dio, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />

male.<br />

94


Dici: [Cosa fa il salafita regno dell’Arabia Saudita per i<br />

Palest<strong>in</strong>esi? E cosa fa contro i sionisti? NULLA, perché anche<br />

per la casa saudita "pecunia non olet" e per il denaro e la<br />

volontà di predom<strong>in</strong>io regionale, va benissimo tradire Allah. E<br />

va bene qu<strong>in</strong>di acquistare armi da Israele... poi al popolo si<br />

chiede di boicottare la coca cola... . Loro si sono nemici di Dio<br />

(quando permettono che Al Quds venga distrutta dai sionisti),<br />

non i fratelli musulmani, Ikhwani che sono criticabili come<br />

tutti i movimenti politici (la politica non è haram, sono i<br />

governanti ad essere haram…), ma che almeno fanno qualcosa<br />

per la causa di Allah]. Credo che Tu, a questo punto, possa<br />

facilmente immag<strong>in</strong>are quale sarà la mia risposta.<br />

Cosa fa o non fa l’Arabia Saudita per la Palest<strong>in</strong>a o contro<br />

i sionisti s<strong>in</strong>ceramente non mi <strong>in</strong>teressa più di tanto. Io non<br />

sono un politico e non ho il dovere d’<strong>in</strong>teressarmi di queste<br />

cose. Con ciò non voglio dire che i paesi Musulmani non abbiano<br />

doveri nei confronti degli stessi (o - più specificatamente - della<br />

Palest<strong>in</strong>a) o che non debbano premunirsi da eventuali e<br />

pericolosissimi nemici. Dico solo che chiunque faccia il suo<br />

95


dovere verrà da Dio ricompensato, mentre chiunque non lo<br />

faccia potrà esser da Dio castigato.<br />

Ripeto la politica ha la sua gente, e quella gente, fratello<br />

mio, non siamo noi. Non Ti sto dicendo che nessuno di Noi<br />

debba <strong>in</strong>teressarsi a ciò, come fanno certe sette, al f<strong>in</strong>e di trarre<br />

facilitazioni di tipo «governativo» e/o diplomatico. Ti sto dicendo<br />

che quella gente non siamo noi, non il popolo, non la gente<br />

comune, bensì i m<strong>in</strong>istri, i capi di stato, gli ambasciatori, i<br />

capitribù, i grossi <strong>in</strong>dustriali, gli uom<strong>in</strong>i più ricchi ed <strong>in</strong>fluenti<br />

del paese ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e i sapienti Musulmani. Questi ultimi hanno,<br />

<strong>in</strong>fatti, il dovere di consigliare segretamente i capi di stato, al f<strong>in</strong>e<br />

che le cose nel paese vadan sempre meglio.<br />

A noi, come popolo, spetta solo rigare dritti, pentirci,<br />

chiedere perdono a Dio per i nostri peccati, supplicare Iddio<br />

che guidi i nostri governanti, che gli dia successo ed <strong>in</strong>vitare le<br />

genti a fare ciò, ord<strong>in</strong>are il bene e proibire il male. Tutto il<br />

resto lo lasciamo a Dio e a chi di dovere. Ognuno, caro<br />

fratello, deve fare il suo, non quello degli altri. Disse il Profeta,<br />

che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male: [Fa parte del meglio<br />

96


dell'<strong>Islam</strong> di un uomo il suo lasciar perdere ciò che non lo<br />

riguarda] (Sunan al-Tirmidhi, 2317). Inoltre comprendiamo<br />

chiaramente dal fare dei Compagni, e così da quello dei pii<br />

predecessori, il loro <strong>completo</strong> dis<strong>in</strong>teressamento per questo<br />

genere di cose, fatta eccezione per coloro che occupavano<br />

cariche pubbliche e mansioni governative.<br />

Poi dici: [Loro si sono nemici di Dio (quando permettono che<br />

Al Quds venga distrutta dai sionisti), non i fratelli musulmani,<br />

Ikhwani che sono criticabili come tutti i movimenti politici,<br />

ma che almeno fanno qualcosa per la causa di Allah]. Non so<br />

che metro Tu abbia usato per arrivare a certe conclusioni - dire che<br />

i «fratelli musulmani» fanno qualcosa per la causa di Allah! - e non<br />

so neanche di preciso cosa Tu <strong>in</strong>tenda, anche se - purtroppo - lo<br />

posso immag<strong>in</strong>are. Ad ogni modo Ti ricordo che per capire se<br />

una certa persona si sforzi o meno per la causa di Dio -<br />

<strong>in</strong>nanzitutto - è necessario usare a mo' di metro il Kitab e la<br />

Sunna, e poi, semmai, i nostri <strong>in</strong>telletti. Invertire il suddetto<br />

ord<strong>in</strong>e significherebbe - per forza di cose - dare vita a<br />

deduzioni assai errate. Disse l'Altissimo: [Cosa vi prende? Come<br />

è che giudicate?] (il cap. del calamo, 36).<br />

97


Inoltre Ti ricordo che noi «salafiti» non neghiamo a<br />

priori che i «fratelli musulmani», al pari di tutti gli altri eretici<br />

e di tutti gli altri uom<strong>in</strong>i, abbiano degli «hasanat», ma<br />

piuttosto non ne parliamo, non li ricordiamo e - soprattutto -<br />

non li lodiamo, e cio' <strong>in</strong> vista delle loro moltissime eresie, dei<br />

loro crim<strong>in</strong>i abom<strong>in</strong>evoli e del loro cercare a più non posso -<br />

ahimè, ormai da lungo tempo - di demolire la religione<br />

Musulmana. O altrimenti - se volessimo metterla sul piano<br />

«giustizia» - dovremmo parlare anche delle buone azioni di Stal<strong>in</strong>,<br />

dei meriti di Mao, delle virtù di Hitler e così via, visto che anche<br />

loro ne avranno ben avuta qualcheduna!<br />

[Chiaramente, non possiedo la verità (come pensano <strong>in</strong>vece<br />

evidentemente i salafiti), qu<strong>in</strong>di posso tranquillamente<br />

sbagliare e sono pronto ad un confronto. Gli errori sono miei,<br />

le cose giuste di Allah]. Noi salafiti, ripeto, della verità<br />

possediamo tutto ciò che serve al f<strong>in</strong>e d’adorare Iddio e vivere la<br />

nostra esistenza felicemente, facendo la cosa giusta. Ebbene,<br />

questo grandissimo privilegio noi lo possediamo non perché <strong>in</strong><br />

orig<strong>in</strong>e già eravamo più furbi di Te, o migliori di Te - fratello<br />

98


mio - bensì perché ci siamo sottomessi ai voleri del nostro<br />

Signore <strong>in</strong> maniera completa, abbiamo accettato la Sua<br />

rivelazione - senza far troppo i filosofi - ed abbiamo, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />

seguito il Suo Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />

male ... IN TUTTO. Chiunque voglia unirsi a noi è certamente ben<br />

accetto, e di sicuro il suo Signore lo ricompenserà per aver voluto<br />

seguir la Verità - quella con la «v» maiuscola - con la migliore delle<br />

ricompense.<br />

Dici: [Invece, per quanto riguarda il proclamarsi salafita, è<br />

chiaro che hai tutto il diritto di farlo; quello che io contesto, è<br />

il proclamarsi l’unico che detiene la verità (che è detenuta solo<br />

da Allah) e, per conseguenza logica, considerare tutti gli altri<br />

nell’errore. Mi sembra un voler anticipare arditamente un<br />

giudizio di Allah, Lui solo deciderà quale sarà la “setta” giusta<br />

e quali musulmani si salveranno. Dire già oggi, che la mia setta<br />

è quella “salvata”, mi pare un voler usurpare i diritti di Dio].<br />

Ripeto, la cosa è molto più semplice di quanto Tu la stia<br />

dip<strong>in</strong>gendo. Questa verità non è detenuta soltanto da Dio, per la<br />

semplicissima ragione che Lui Stesso e così il Suo Profeta - che Dio<br />

Lo elogi e Lo preservi da ogni male - precisarono chi sono costoro.<br />

E poi, se ci ragioni un attimo, la cosa è molto chiara! Se non<br />

99


l’avessero fatto, allora, sarebbe stato un po’ come lasciare il<br />

genere umano al buio, nella confusione più totale. Piuttosto gli<br />

eretici amano diffondere questa “shubha” (il fatto che non sia<br />

affatto certo chi siano gli appartenenti a questa fantomatica<br />

setta salvata) e ciò al f<strong>in</strong>e di guadagnare credibilità e<br />

d’allontanare le genti dalla giusta religione. Pertanto, quale sia<br />

tale setta Iddio lo ha già deciso, già ce l’ha comunicato, e a noi,<br />

adesso, spetta solo seguirla. Facile no?<br />

Poi dici: [Non mi hai <strong>in</strong>vece risposto al fattore più politico…].<br />

Io credo d’aver risposto più o meno a tutto. Qualora non sia così<br />

fammi sapere.<br />

[Inf<strong>in</strong>e, parli di leggere un libro, ma non mi hai dato i<br />

riferimenti, salvo che mi siano scappati]. Il libro <strong>in</strong> questione,<br />

ripeto, è: “La meta di un discepolo nella spiegazione del libro del<br />

monoteismo”, cap. 30 (pag. 176).<br />

[Perdonami un’ultima cosa: ho letto che vivi <strong>in</strong> Arabia Saudita.<br />

Per la tua esperienza, l’establishment religioso ufficiale, è<br />

100


“salafita” nella accezione che dai tu a questa parola?]. Non<br />

necessariamente. Per quanto riguarda la famiglia reale, o - per<br />

meglio dire - i pezzi grossi di questa, sì, sono certamente tutti<br />

salafiti, almeno per ciò che concerne il credo. I pezzi grossi, <strong>in</strong>vece,<br />

non facenti parte della suddetta, <strong>in</strong>vece, non per forza di cose sono<br />

«salafiti».<br />

[Se vuoi, puoi anche rispondermi <strong>in</strong> privato]. Se avessi la Tua<br />

posta elettronica potrei anche farlo, fratello. Sono sempre felice di<br />

aiutare qualsiasi persona voglia conoscere la Verità, per poi<br />

praticarLa. Ad ogni modo sappi che i miei due lavori non mi<br />

lasciano un granché di tempo, e perciò le risposte non sarabbero<br />

immediate.<br />

[Una parentesi geografica: l’Egitto è sia Africa che Medio<br />

Oriente, per la presenza del S<strong>in</strong>ai]. Fratello mio, io studio<br />

scienze sciaraitiche, non geografia, e perciò posso anche sbagliarmi.<br />

Eppure, per quel poco che ne capisco, i paesi del Nord Africa<br />

vengono spesso associati al Medio Oriente, senza peraltro farne<br />

realmente parte. Ad ogni modo non voglio <strong>in</strong>sistere. Può essere che<br />

Tu abbia ragione.<br />

101


Sempre a Tua disposizione.<br />

11. Jibril Abu 'Isa, aprile 12th, 2012, 4:09 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

102<br />

‘Eliy Vago<br />

Scrive, tra le altre cose, Tariq Ramadan: “Tutte le organizzazioni<br />

salafite hanno <strong>in</strong> comune un approccio molto letteralista delle Fonti<br />

scritturali, che si focalizza sulle dimensioni visibili dei riferimenti<br />

islamici (regole e giurisprudenza, fiqh) riguardanti la vita<br />

quotidiana: comportamento legale o illegale (halal e haram), codici<br />

di abbigliamento, riti, ecc. L’approccio letteralista salafita sta<br />

guadagnando terreno [...] perché promuove una comprensione<br />

dell’<strong>Islam</strong> semplicistica, una visione <strong>in</strong> bianco e nero (halal-haram)”.<br />

Disse a tal proposito al-Fudayl Ibn Iyad (che Dio ne abbia<br />

misericordia): “Colui che fa parte di Ahl as-Sunna [si dist<strong>in</strong>gue per]<br />

conoscere ciò che entra nel suo stomaco di halal.”<br />

Questo poiché il consumo di ciò che è lecito è uno degli aspetti più<br />

importanti della Sunna. E ricordano i sapienti, <strong>in</strong>oltre, per ciò che


iguarda la Sunna, che essa altro non è che il sentiero che è libero e<br />

salvo dai dubbi e dai desideri, come è stato affermato dal Hasan,<br />

Yunus Ibn Ubayd, Sufyan, Fudayl ed altri oltre a loro.<br />

Che Dio ci apra gli occhi e ci permetta di riconoscere l’importanza<br />

degli obblighi e dei divieti che ci ha imposto, come una misericordia<br />

da parte Sua, di cui giovarci e da cui trarre profitto <strong>in</strong> questa vita e<br />

nella prossima, <strong>in</strong>shallah; senza per questo derubricare<br />

superficialmente tale modalità di comprensione del lecito e<br />

dell’illecito - propria, come visto, del Profeta e dei suoi Compagni -<br />

ad una “comprensione dell’<strong>Islam</strong> semplicistica”, una “visione <strong>in</strong><br />

bianco e nero”.<br />

Che Dio ci aiuti.<br />

Fi amani llah<br />

Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibri Abu ‘Isa.<br />

12. … aprile 12th, 2012, 4:44 pm<br />

Salamu aleykom<br />

i gruppi salafiti ( veri o falsi che siano) porteranno una <strong>in</strong>voluzione<br />

nella nell’islam che stiamo realizzando <strong>in</strong> occidente. La visione<br />

103


wahabita è non solo eretica ma va combattuta sia culturalmente che<br />

con altri mezzi … l’ideologia che porta non si concilia per nulla con<br />

le idee universali e universalistiche che l’<strong>Islam</strong> storico ha sempre<br />

portato.<br />

Al di là di scritture logorroiche resto conv<strong>in</strong>to del fatto che i<br />

movimenti salafiti e i loro cug<strong>in</strong>i wahabiti stiano facendo<br />

degenerare con una pratica violenta, dottr<strong>in</strong>ale e settaria una<br />

sapienza creata nei secoli da sapienti musulmani che nulla hanno a<br />

che spartire con questi conservatori ed estremisti. Vanno banditi e<br />

isolati prima che travolgano l’<strong>Islam</strong> con la loro ideologia violenta e<br />

settaria … qu<strong>in</strong>di concordo <strong>in</strong> tutto con quanto scrive Tariq<br />

Ramadan … Sono un musulmano italiano e lo sono diventato per<br />

progredire non per tornare al medio evo…<br />

Tra le tante cose che leggo: > Mi domando ? che<br />

dovrebbero fare? Siamo <strong>in</strong> un paese democratico dove le op<strong>in</strong>ioni<br />

sono libere e dove tutte hanno diritto di esistere … negare questo è<br />

alluc<strong>in</strong>ante… Non mi trovo d’accordo praticamente su nulla di<br />

quello che scrivi caro fratello… <strong>in</strong> merito a come si vive bene il quel<br />

paese ti rimando a come le donne vengono trattate per non parlare<br />

di altro ….. siamo agli antipodi … completamente …<br />

13. 'Eliy, aprile 13th, 2012, 11:20 am<br />

104


Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Fratello mio, dici: [i gruppi salafiti (veri o falsi che siano)<br />

porteranno un'<strong>in</strong>voluzione nell’<strong>Islam</strong> che stiamo realizzando <strong>in</strong><br />

occidente]. So che Ti sembrerà molto strano, eppure sono<br />

completamente d’accordo con Te. Questo genere di <strong>Islam</strong> lo state<br />

realizzando proprio voi, con le vostre mani - più o meno<br />

consapevolmente - e pertanto non ha niente a che vedere con la<br />

religione di Dio, né con quella del Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />

preservi da ogni male. Disse l’Altissimo: [Oggi ho reso perfetta<br />

per voi la vostra religione e ho completato su di voi i Miei<br />

favori e mi sono compiaciuto di darvi come religione l'<strong>Islam</strong>]<br />

(il cap. della tavola imbandita, 3). Dal suddetto tratto si capisce<br />

molto chiaramente che il vero <strong>Islam</strong> al tempo del Profeta era già<br />

<strong>completo</strong>, perfetto e term<strong>in</strong>ato. Ti sembra che ciò verso il quale<br />

Tariq Ramadan e l’U.C.O.I.I. <strong>in</strong>vitano le genti possa - <strong>in</strong><br />

qualche modo - rientrare <strong>in</strong> quel perfettissimo <strong>Islam</strong> di cui il<br />

passo fa menzione? A Te la risposta, e sappi che Dio conosce i<br />

s<strong>in</strong>ceri.<br />

Poi sappi che, grazie a Dio, nella nostra bella <strong>Italia</strong> la voglia<br />

di Sunna e di conoscenza è veramente tanta. Nei prossimi dieci<br />

105


anni - <strong>in</strong>sciallah - la qualità dell’<strong>Islam</strong> vissuto dai fratelli<br />

italiani migliorerà tantissimo e quella stagnante situazione che<br />

- purtroppo - vivete da così tanto tempo, verrà a scemare<br />

sempre più. Ne deriva che questa vostra “filosofia”, che<br />

spacciate giornalmente come vera religione, perderà ben<br />

presto valore ed efficacia, concetto che - l<strong>in</strong>guisticamente<br />

parlando - potrebbe, per l'appunto, def<strong>in</strong>irsi “<strong>in</strong>volutivo”.<br />

Poi dici: [La visione wahabita è non solo eretica, ma va<br />

combattuta sia culturalmente che con altri mezzi]. Anche qui<br />

mi vedo costretto a darTi ragione. La visione «wahabita» è sempre<br />

stata def<strong>in</strong>ita “eretica” da tutti quelli che sunniti non sono. Inoltre<br />

costoro - da tempi antichissimi - combattono a più non posso il<br />

diffondersi della Sunna, del giusto credo e della vera religione con<br />

ogni mezzo ed ogni maniera.<br />

[l’ideologia che porta non si concilia per nulla con le idee<br />

universali e universalistiche che l’<strong>Islam</strong> storico ha sempre<br />

portato]. Io s<strong>in</strong>ceramente credo che prima d’affermare certe cose<br />

dovresti studiare un poco meglio la religione sunnita. Se Ti sta a<br />

cuore, comunque, discutere la cosa, spiega dettagliatamente cosa<br />

106


<strong>in</strong>tendi Tu per “universale” ed “universalistico”, tutti term<strong>in</strong>i che<br />

hanno più di un significato, term<strong>in</strong>i che vengono utilizzati<br />

l<strong>in</strong>guisticamente per <strong>in</strong>dicare una certa cosa, <strong>in</strong> filosofia per<br />

<strong>in</strong>dicarne un’altra e così via. E poi cosa è sta storia dell’<strong>Islam</strong><br />

“storico”? Credi forse che la storia Musulmana vi possa dar<br />

ragione <strong>in</strong> qualche modo? Certo che no. L’<strong>Islam</strong> è la religione<br />

di Dio, del Profeta, dei Compagni e dei pii predecessori, punto<br />

e basta! La storia che conta, fratello mio, f<strong>in</strong>isce là. Coloro che<br />

vennero dopo di Loro furono <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il loro «manhaj»,<br />

qu<strong>in</strong>di “sunniti” a tutti gli effetti, o contrari a questo, qu<strong>in</strong>di<br />

eretici sviati. È la gente che deve conformarsi all’<strong>Islam</strong>, non<br />

l’<strong>Islam</strong> alla gente!<br />

Dici: [Al di là di scritture logorroiche…]. Anche <strong>in</strong> questo potrei<br />

darTi ragione, i miei <strong>in</strong>terventi non sono certo dei più brevi.<br />

Eppure vedo - con estremo dispiacere - che la mia prolissità a Te<br />

non è bastata.<br />

Poi dici: [resto conv<strong>in</strong>to del fatto che i movimenti salafiti e i<br />

loro cug<strong>in</strong>i wahabiti stiano facendo degenerare - con una<br />

pratica violenta, dottr<strong>in</strong>ale e settaria - una sapienza creata nei<br />

107


secoli da sapienti musulmani che nulla hanno a che spartire<br />

con questi conservatori ed estremisti]. Tu, fratello, puoi esser<br />

conv<strong>in</strong>to di ciò che vuoi. Del resto mia nonna era conv<strong>in</strong>ta che Gesù<br />

fosse figlio di Dio, pur non essendolo. Le Tue conv<strong>in</strong>zioni errate<br />

non cambiano la realtà delle cose. Per poter giudicare se i salafiti ed<br />

loro cug<strong>in</strong>i - come Tu impropriamente li chiami - hanno qualcosa o<br />

meno da spartire coi sapienti Musulmani devi prima conoscere a<br />

fondo la scienza Musulmana, poi il credo “salafita”, e - con tutto il<br />

rispetto - le argomentazioni da Te ricordate (o forse dovrei dire:<br />

non ricordate) <strong>in</strong>dicano chiaramente che questo non è il Tuo caso.<br />

Inoltre ricorda che la vera sapienza - quella con la S<br />

maiuscola - non venne alla luce grazie ai sapienti, ma grazie a<br />

Dio. Essa è, <strong>in</strong>fatti, custodita e rappresentata dal «Kitab» e dalla<br />

«Sunna». I sapienti qu<strong>in</strong>di non le diedero vita, bensì la impararono,<br />

la difesero, la ricordarono e la esposero. Per cio' che concerne,<br />

<strong>in</strong>vece, quei filoni della scienza che - effettivamente - videro la<br />

luce anche grazie ai sapienti Musulmani, come molte - tanto<br />

per fare un esempio - delle scienze concernenti i detti<br />

profetici, ebbene, sappi che delle scienze antiche (cioè di<br />

quelle che nacquero coi pii predecessori o all'epoca delle<br />

trasmissioni) i salafiti fanno tesoro. Se <strong>in</strong>tendi, <strong>in</strong>vece, le<br />

108


scienze che i Musulmani ereditarono dagli antichi greci o<br />

dall'antica civiltà <strong>in</strong>diana, come ad esempio la filosofia, la<br />

teologia dogmatica, ecc. ecc. ebbene, di queste cose qua ne<br />

facciamo volentieri a meno, visto che quel poco di buono e di<br />

giusto che vi è <strong>in</strong> esse è perso <strong>in</strong> un mare di sbagli e deviazioni<br />

gravi e pericolosissime.<br />

E poi, come ben puoi capire, chi segue un Profeta ed un Libro<br />

rivelato non ha nessun bisogno di certe cose. Gli antichi<br />

predecessori, <strong>in</strong>fatti, non le conoscevano, ma - nonostante ciò - essi<br />

furono migliori di noi - e <strong>in</strong> special modo di coloro che<br />

s'<strong>in</strong>teressarono a questi rami del sapere - sotto tutti i punti di vista,<br />

[Vanno banditi e isolati prima che travolgano l’<strong>Islam</strong> con la<br />

loro ideologia violenta e settaria, qu<strong>in</strong>di concordo <strong>in</strong> tutto con<br />

quanto scrive Tariq Ramadan]. Qu<strong>in</strong>di Tu vorresti bandire ed<br />

isolare i sunniti, coloro che seguono le orme dei pii predecessori ed<br />

<strong>in</strong>vitano al puro <strong>Islam</strong>. Mi deludi fortemente! Comunque puoi<br />

sempre provarci … se sei conv<strong>in</strong>to di riuscirci. Ma attento! In verità<br />

Dio [è severo nel castigo] (il cap. del bott<strong>in</strong>o, 25).<br />

109


Dici: [Sono un musulmano italiano e lo sono diventato per<br />

progredire, non per tornare al medio evo]. Qu<strong>in</strong>di secondo Te<br />

l’ubbidire a Dio e al Suo Profeta, il prendere come esempio i<br />

Compagni ed i pii predecessori, questa è tutta roba da «medioevo»?!<br />

Vedi, io e Te, fratello, siamo molto diversi. Anch’io sono un<br />

Musulmano italiano, ma non sono tornato all’<strong>Islam</strong> per<br />

“progredire” nel senso che Tu <strong>in</strong>tendi. Io sono tornato<br />

all’<strong>Islam</strong> per regolamentare il mio rapporto con Dio, per capire<br />

dove stesse il giusto e dove lo sbagliato, cosa fosse lecito e<br />

cosa non lo fosse, cosa fosse utile e cosa dannoso. Sono tornato<br />

all’<strong>Islam</strong> per ritrovare il gusto di vivere, per essere di nuovo<br />

felice, per riassaporare, dopo molto tempo, una tranquillità<br />

ormai perduta. Sono tornato all’<strong>Islam</strong> per ritrovare i bei valori,<br />

per capire quale fosse la cosa giusta per poi farla, non per<br />

“progredire” così come Tu <strong>in</strong>tendi. La religione è solo quella<br />

del Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. Non<br />

può esserci progresso <strong>in</strong> una cosa ormai perfetta, ma solo<br />

l’adeguarsi ad essa. Secondo Te Dio potrebbe progredire?!<br />

110


Poi dici: [Mi domando? Che dovrebbero fare? siamo <strong>in</strong> un<br />

paese democratico dove le op<strong>in</strong>ioni sono libere e dove tutte<br />

hanno diritto di esistere … negare questo è alluc<strong>in</strong>ante… ]<br />

Caro fratello, io non nego che voi tutti abitiate <strong>in</strong> un paese<br />

democratico. Io nego, al pari di tutti i sapienti sunniti - che il<br />

concetto di «democrazia» abbia qualcosa a che fare con<br />

l’<strong>Islam</strong>, il che è ben diverso. Io nego che il Musulmano sia<br />

libero d’avere un’op<strong>in</strong>ione a proposito di cose sulle quali Iddio<br />

ed il Suo Profeta già espressero la Loro. Io nego che tali<br />

op<strong>in</strong>ioni abbiano il diritto d’esistere, non <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, bensì presso<br />

gente che def<strong>in</strong>isce sé stessa Musulmana, e cioè “sottomessa”<br />

al volere e agli ord<strong>in</strong>i di Dio! È questa la cosa realmente<br />

alluc<strong>in</strong>ante, caro mio, non quella da Te espressa! Ma non è forse<br />

Iddio Colui che disse: [E quando Dio ha deciso riguardo ad un<br />

fatto ed anche il Suo Inviato non sta più ad un credente, né a<br />

una credente di scegliere per proprio conto. Chiunque<br />

disobbedisca a Dio ed al Suo Messaggero allora, certo, erra<br />

d'un deviamento manifesto] (il cap. dei coalizzati, 36). Non è<br />

forse Lui che disse: [Quando i credenti sono chiamati ad Allah e<br />

al Suo Inviato aff<strong>in</strong>ché Egli giudichi tra loro, la loro risposta è<br />

"Ascoltiamo ed obbediamo". Essi sono coloro che<br />

prospereranno!] (il cap. della luce, 51). Questo è quello che nego<br />

io, non che l’<strong>Italia</strong> sia un paese democratico. Io nego che lo sia per<br />

111


Voi, che Voi, come Musulmani, possiate <strong>in</strong> qualche modo<br />

beneficiare di questa gran porcata che voi chiamate<br />

«democrazia»!<br />

[Non mi trovo d’accordo praticamente su nulla di quello che<br />

scrivi caro fratello]. Io, fratello, non posso obbligare nessuno a<br />

credere <strong>in</strong> ciò che dico, anche se so bene d’<strong>in</strong>vitare le genti al bene<br />

ed alla giusta religione. Il compito degli <strong>in</strong>tellettuali Musulmani è<br />

quello di mostrare alle genti la retta via, non quello d’obbligarle a<br />

seguirla. Ciò, <strong>in</strong> verità, non potremmo farlo neanche volendo. Disse<br />

l’Altissimo: [In verità non puoi guidare coloro che ami, ma è<br />

Allah che guida chi vuole, e Lui è più <strong>in</strong>formato circa i ben<br />

guidati] (il cap. del racconto, 56) e disse: [La maggior parte degli<br />

uom<strong>in</strong>i non crederanno, nonostante il tuo ardente desiderio] (il<br />

cap. di Giuseppe, 103). Io, purtroppo, non so come aiutarTi. La<br />

scelta spetta a Te. Sappi che ciò che Ti ho mostrato è il retto<br />

sentiero. Qualora Tu voglia seguirlo, che Dio Ti ricompensi.<br />

Qualora, <strong>in</strong>vece, Tu decida di seguire altre strade, beh… - e lo dico<br />

con profondo rammarico - la scelta è Tua e solo Tua. Sei Tu che<br />

decidi cosa fare della Tua vita, farne qualcosa di buono o buttarla<br />

via una volta per tutte. Sei Tu che decidi se prendere come esempio<br />

il Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - o<br />

112


scopiazzare, <strong>in</strong>vece, Tariq Ramadan. Sei adulto e vacc<strong>in</strong>ato, come si<br />

suol dire. La scelta spetta solo a Te, fratello… ma pensaci bene.<br />

Oggi ci siamo… domani non sappiamo.<br />

Dici: [<strong>in</strong> merito a come si vive bene il quel paese ti rimando a<br />

come le donne vengono trattate per non parlare di altro …..<br />

siamo agli antipodi … completamente]. Dovrai darmi atto che<br />

conosco almeno quanto Te come vive la donna <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, visto che<br />

non sono mauritano, né eschimese, bensì un genovese di ormai oltre<br />

quarant’anni. Invece Tu non credo possa vantare alcuna conoscenza<br />

di come vive la donna qui… o forse sbaglio??? A differenza di me,<br />

che vivo qui da ben tredici anni, e la lode di ciò spetta a Dio<br />

soltanto.<br />

Ora, sappi che potrei facilmente scriverTi cento pag<strong>in</strong>e<br />

dimostrandoTi con prove schiaccianti che la donna qui è veramente<br />

una «signora», riverita e protetta, sotto tutti i punti di vista, mentre<br />

là del sesso debole ve ne state - da lungo tempo ormai -<br />

approfittando. Le avete rese schiave delle loro passioni e di voi al<br />

tempo stesso, e - cosa ancor peggiore - le “femm<strong>in</strong>iste” non se ne<br />

son nemmeno accorte.<br />

113


Preferisco, <strong>in</strong>vece, muoverTi un’obiezione - a mio parere -<br />

costruttiva, nonostante la sua brevità: “Perché, fratelli miei, non<br />

fate che parlare di cose di cui non avete alcuna conoscenza?<br />

Ma non temete Dio?”<br />

Sempre a Tua disposizione.<br />

14. Hamza Piccardo, aprile 12th, 2012, 9:57 pm<br />

114<br />

‘Eliy Vago<br />

i fratelli salafiti, per noi lo sono, noi non so bene come ci<br />

considerano, hanno tempo e passione per le polemiche. Benvenuti<br />

sempre a condizione che non s’azzard<strong>in</strong>o a fare takfir a chicchessia,<br />

neppure velatamente, perchè il Profeta (pbsl) ci ha <strong>in</strong>segnato che se<br />

un muslim fa takfir ad un altro muslim uno dei due è sicuramente<br />

kafir. Lo sport del takfir è molto pericoloso anche per coloro che<br />

pensano di possedere la verità, ma la Verità è al Haqq, Allah<br />

altissimo, e nessuno Lo possiede.


Allah ci guidi tutti al bene e ci perdoni<br />

15. 'Eliy, ( <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e n.23, aprile 14 th , 2012, 5.18 pm).<br />

Intervento censurato<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Rispondo, come di dovere, alla lettera postata dal direttore di<br />

«<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it», Hamza Piccardo, il quale dice:<br />

[I fratelli salafiti, per noi lo sono, noi non so bene come ci<br />

considerano]. La tua s<strong>in</strong>cerità, Hamza - e cioè il fatto che tu stesso<br />

ammetta di "non sapere" come noi vi consideriamo - sotto certi<br />

aspetti, mi r<strong>in</strong>cuora, anche se, a dir la verità, un uomo che occupa le<br />

posizioni da te occupate dovrebbe conoscere a fondo i vari credi<br />

delle sette Musulmane, e qu<strong>in</strong>di dovrebbe sapere come queste<br />

considerano i restanti fedeli, lui compreso.<br />

Ad ogni modo sappi che noi consideriamo te e i tuoi<br />

fautori per ciò che apparite - e cioè Musulmani - e lasciamo il<br />

resto a Dio, nonostante le gravissime eterodossie che - spesso<br />

115


e volentieri - appaiono sul tuo sito. Non spetta a noi, <strong>in</strong>fatti,<br />

l'accusarvi d'apostasia, neanche qualora - cosa peraltro già accaduta<br />

- voi vi ost<strong>in</strong>iate ad affermare ed a difendere vere e proprie<br />

miscredenze.<br />

Più che dar sentenze circa gli <strong>in</strong>dividui a noi <strong>in</strong>teressa<br />

l'<strong>in</strong>quadrare, da un punto di vista «sciaraitico», i discorsi<br />

«religiosi» e giudicarli alla luce del "Kitab" e della "Sunna".<br />

Questo al f<strong>in</strong>e di proteggere l'<strong>Islam</strong> e di far sì che nulla a Lui<br />

estraneo, col passar del tempo, venga a far parte di Esso.<br />

E poi ricorda che il fatto che Tizio o Caio non siano<br />

ancora usciti dall'<strong>Islam</strong> completamente - o che noi si taccia a<br />

tal proposito - non vuol certo dire che costoro sian devoti dai<br />

quali i Musulmani debbano prender spunto nelle cose della<br />

loro religione!<br />

Il mondo Musulmano - che lo si voglia o no - è suddiviso <strong>in</strong><br />

sette e fazioni, gruppi e gruppetti, movimenti e confraternite, tutti<br />

aventi un credo differente, un'impostazione differente, un<br />

atteggiamento differente, un <strong>in</strong>dirizzo differente, libri e "sapienti"<br />

116


differenti. Vorresti forse darci a credere che i suddetti sono<br />

tutti sulla retta via e che nessuno di costoro può esser marcato<br />

come «eretico» a presc<strong>in</strong>dere da ciò che va farneticando? O<br />

forse <strong>in</strong>tendi che noi si debba chiudere un occhio - anzi, tutti e<br />

due - su sto marasma di dogmi e di credenze, <strong>in</strong> nome di<br />

quell'appellativo così bello che tutti ci accomuna, l'<strong>Islam</strong>?<br />

Dici: [hanno tempo e passione per le polemiche]. Ciò è<br />

certamente errato. Per le polemiche non abbiamo né tempo, né -<br />

tantomeno - alcuna passione. Piuttosto stiamo soltanto cercando<br />

di fare il nostro dovere di credenti, nei limiti delle nostre<br />

modestissime possibilità, confutando - e non polemizzando, il<br />

che è ben diverso - gli errori grossolani, nonché le acute<br />

deviazioni che il tuo sito spaccia giornalmente come «vero<br />

<strong>Islam</strong>». Noi, s<strong>in</strong>ceramente ne faremmo volentieri a meno, ma<br />

ricorda: colui che smetta d'ord<strong>in</strong>are il bene e di proibire il male va a<br />

rischio di rientrar nella di Lui santissima parola: [I miscredenti fra<br />

i figli di Israele che hanno negato sono stati maledetti dalla<br />

l<strong>in</strong>gua di Davide e di Gesù figlio di Maria. Ciò <strong>in</strong> quanto<br />

disobbedivano e trasgredivano e non si vietavano l'un l'altro<br />

quello che era nocivo. Quant'era esecrabile quel che facevano]<br />

(il cap. della tavola imbandita, 78-79)<br />

117


Poi dici: [Benvenuti] e, <strong>in</strong>fatti, dal bene che provi per noi<br />

«salafiti», hai censurato f<strong>in</strong>o ad oggi già parecchi dei nostri<br />

<strong>in</strong>terventi sul tuo sito, ennesima prova della vostra millantata<br />

"apertura" al dialogo.<br />

[sempre a condizione che non s’azzard<strong>in</strong>o a fare takfir a<br />

chicchessia, neppure velatamente, perché il Profeta (pbsl) ci ha<br />

<strong>in</strong>segnato che se un muslim fa takfir ad un altro muslim uno<br />

dei due è sicuramente kafir]. Innanzitutto, devi sapere che il<br />

parlare per allusioni, ambiguo e limaccioso, è caratteristica che<br />

s'addice - semmai - ai politici ed ai "fratelli musulmani", non ai<br />

«salafiti». Noi, <strong>in</strong>fatti, quando possiamo o dobbiamo dire<br />

qualcosa non ci facciamo certo problemi a dirlo chiaramente,<br />

non abbiamo bisogno, <strong>in</strong>somma, d'andar come le serpi.<br />

In secondo luogo anche il problema del «takfir» appartiene<br />

alla tua setta - i «fratelli musulmani» - molto più di quanto non ci<br />

appartenga. Non erano forse Hasan al-Banna - il fondatore degli<br />

«ikhwan» - assieme ad alcuni tra i più grandi esponenti della<br />

stessa - «takfiriyn»? Noi, grazie a Dio, non lo siamo mai stati e<br />

la lode di ciò spetta soltanto ad Allah. Pensa che alcune sette<br />

118


arrivano a chiamarci «murgiti» proprio per la nostra titubanza<br />

a fare «takfir» pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong> situazioni gravissime. E, <strong>in</strong>fatti, dal<br />

discorso dello stesso Ramadan si capisce che i governi, <strong>in</strong> f<strong>in</strong><br />

dei conti, non hanno grossi problemi con noi, mentre ce<br />

l'hanno con voi. Sai perché? Non certo perché voi siate «i<br />

seguaci della verità» o non perdiate occasione di sbatterla <strong>in</strong><br />

faccia a chi di dovere. Piuttosto diciamo che uno dei motivi è<br />

certamente il fatto che noi siamo le persone più lontane dal<br />

fare ciò di cui tu ci accusi e non miriamo ad ottenere posizioni<br />

di potere, a differenza di voi. Qualora, ad ogni modo, tu abbia le<br />

prove di ciò - come del resto ha più volte giustamente sottol<strong>in</strong>eato<br />

il fratello Jibril Longo - sei nel pieno diritto di scior<strong>in</strong>arle <strong>in</strong><br />

pubblico e dimostrare una volta per tutte la realtà delle cose.<br />

Dal tuo discorso, <strong>in</strong>oltre, si capisce che fare «takfir» è cosa<br />

sempre e solo sbagliata, ma ciò è certamente errato. Diciamo,<br />

<strong>in</strong>vece, che il «takfir» è cosa assai pericolosa - va utilizzata,<br />

<strong>in</strong>fatti, con estrema cautela e di solito non tutti possono farla,<br />

anche se, <strong>in</strong> alcuni casi, è certamente un obbligo comune.<br />

Ricordo che, a livello generale, chi non ritiene miscredenti<br />

tutti i «non Musulmani», o dubita di ciò o accetta, apprezza e<br />

difende il loro credo e la loro religione è un apostata presso la<br />

119


totalità dei sapienti Musulmani. Venne <strong>in</strong> proposito, pertanto,<br />

raggiunta «l'Ijma'», l'unanimità dottr<strong>in</strong>ale. Disse l'Altissimo: [Chi<br />

dunque rifiuta il taghut e crede <strong>in</strong> Allah, si aggrappa<br />

all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è<br />

audiente, sapiente] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 256). Essere monoteista<br />

significa, qu<strong>in</strong>di, non solo credere <strong>in</strong> Dio nella giusta maniera, ma<br />

anche rifiutare il «taghut», term<strong>in</strong>e con il quale si vuole <strong>in</strong>dicare<br />

tutto ciò che contrasta e contraddice la div<strong>in</strong>a legge. È necessario,<br />

pertanto, che ogni Musulmano si dissoci dai credi errati, li<br />

detesti e li combatta come può. L'abusare del «takfir»,<br />

pertanto, è certamente uno sbaglio colossale, ma il non farlo <strong>in</strong><br />

certi casi, ripeto, è una palese forma d'apostasia.<br />

Dici: [Lo sport del takfir è molto pericoloso anche per coloro<br />

che pensano di possedere la verità, ma la Verità è al Haqq,<br />

Allah altissimo, e nessuno Lo possiede]. Questo non è che un<br />

sofisma, e per di più d'assai scarsa qualità. La verità noi Musulmani<br />

la possediamo senz'altro - su questo, grazie a Dio, non ci sono dubbi<br />

- non pensiamo soltanto di possederla come vai vergognosamente<br />

blaterando. La verità è composta dal Corano e dalla Sunna<br />

compresi come Li compresero i pii predecessori, <strong>in</strong> primis i<br />

Compagni del Profeta, che Dio sia soddisfatto di tutti Loro.<br />

120


Questo è il decreto di Dio, non il mio, né il tuo, che ti piaccia o<br />

no.<br />

Sottol<strong>in</strong>eando che nessuno possiede Dio, il Quale si<br />

chiama - tra le altre cose - al Haqq, vorresti forse <strong>in</strong>s<strong>in</strong>uare che<br />

la verità non esiste? O forse vorresti far credere che essa<br />

esiste, ma che poi, <strong>in</strong> realtà, non è così chiara come noi<br />

l'andiamo dip<strong>in</strong>gendo? Il che sarebbe un po' come dire che Dio<br />

lasciò il genere umano nelle tenebre e che nel Giorno del<br />

Giudizio, nonostante ciò, lo castigherà assai duramente per<br />

non avere fatto il suo dovere... un dovere però che appariva<br />

…<strong>in</strong>comprensibile, fumoso, ambiguo e misterioso. Il che,<br />

direttore, equivarrebbe a dire che Dio è <strong>in</strong>giusto. O forse<br />

sbaglio?! Non credo serva aggiungere altro.<br />

Che Dio ci scampi dai credi falsi e crim<strong>in</strong>ali.<br />

16 Jibril Abu 'Isa, aprile 13th, 2012, 4:44 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

121<br />

'Eliy Vago


Caro Direttore, Lei giustamente ci mette <strong>in</strong> guardia dal fare “takfir”<br />

- anche velatamente - agli altri Musulmani, e che Dio La ricompensi<br />

per questo… ma non era forse tra le pag<strong>in</strong>e del medesimo sito che<br />

uno dei redattori, nel rispondere ad alcune delle questioni<br />

riguardanti la moratoria di Tariq Ramadan, ebbe l’ardire di<br />

scrivere:<br />

“Quello che Ramadan contesta, <strong>in</strong>oltre, è il fatto che esse (cioè<br />

le pene corporali) siano assunte a s<strong>in</strong>onimo di islamicità, che<br />

bast<strong>in</strong>o esse perché una società si senta islamica, mentre essa<br />

lo è (cioè la società) solo (e ripeto: SOLO) se pratica la<br />

giustizia verso tutti.”<br />

Qu<strong>in</strong>di giova ricordare <strong>in</strong>nanzitutto che la società, come del resto<br />

specifica il vocabolario, e’ “l’<strong>in</strong>sieme di persone legate da v<strong>in</strong>coli più<br />

o meno complessi, soggette a leggi ed ord<strong>in</strong>amenti comuni”. Cioe’<br />

secondo tale def<strong>in</strong>izione e’ possibile def<strong>in</strong>ire l’<strong>in</strong>sieme delle persone<br />

come islamico soltanto quando questo pratichi la giustizia verso<br />

tutti, cioè ricchi e poveri, deboli e forti, <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente. Qu<strong>in</strong>di nel<br />

caso <strong>in</strong> cui - dicendo cio’ di cui sopra - si <strong>in</strong>tenda che il<br />

Musulmano che non applichi la giustizia verso tutti e’ “kafir”,<br />

ebbene questo sì che rappresenterebbe una forma - e nemmeno<br />

tanto velata - di “takfir”.<br />

122


Se da una parte e’ vero che praticare la giustizia verso tutti e’<br />

un dovere grandissimo del Musulmano dall’altra e’ anche vero<br />

che qualora il Musulmano giudichi <strong>in</strong>giustamente senza però<br />

ritenere il suo giudizio lecito, ne’ giusto, ne’ sciaraitico, ne’<br />

meglio di quello sciaraitico, ma piuttosto sappia <strong>in</strong> cuor suo<br />

che cio’ e’ sbagliato e che Dio per questo potrebbe castigarlo,<br />

ebbene questo rientra <strong>in</strong> quelli che noi def<strong>in</strong>iremmo “i peccati<br />

più gravi” e pertanto non può essere considerato apostasia,<br />

nella maniera più assoluta.<br />

Ciò solo per mettere <strong>in</strong> guardia da una pericolosissima deriva<br />

semplicistica che porta ad accusare i propri fratelli di cose di<br />

cui non si comprendono esattamente i term<strong>in</strong>i e la natura.<br />

Per quanto riguarda il “tempo” e la “passione” per le polemiche,<br />

sappia, caro Direttore, che non abbiamo ne l’uno ne l’altra. D’altro<br />

canto però - come ho ricordato più volte - un sito che si presenta<br />

come rappresentativo dell’<strong>Islam</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, diretto da persone che si<br />

sono assunte l’<strong>in</strong>carico pubblico di difendere i diritti e gli <strong>in</strong>teressi<br />

dei Musulmani <strong>Italia</strong>ni d<strong>in</strong>anzi alla società ed alle istituzioni<br />

italiane, rappresenta - tra l’altro - uno spazio pubblico cui ogni<br />

Musulmano impegnato <strong>in</strong> “rete” ha non solo il diritto, ma<br />

piuttosto il dovere di contribuire <strong>in</strong> term<strong>in</strong>e di osservazioni,<br />

correzioni, critiche ed <strong>in</strong>terventi, anche severi, e Dio ci perdoni.<br />

123


Rappresenta qu<strong>in</strong>di un preciso dovere per ogni devoto che sia<br />

<strong>in</strong> grado di farlo, per quanto gli sia possibile, il criticarVi <strong>in</strong><br />

maniera costruttiva qualora prendiate degli abbagli. E questo e’<br />

cio’ che ha fatto <strong>in</strong> maniera egregia <strong>in</strong> questo post il fratello ‘Ali, il<br />

quale non ha ricevuto alcun tipo di confutazione argomentativa, se<br />

non - seppur <strong>in</strong> maniera errata - dal fratello …<br />

Per f<strong>in</strong>ire, visto che non e’ la prima volta che Lei fa capire tra<br />

le righe dei Suoi commenti che qualcuno dei commentatori dei<br />

Vostri post avrebbe fatto “takfir” ai propri fratelli, sarebbe<br />

cosa gradita che Lei, ci <strong>in</strong>dicasse il posto e le modalità <strong>in</strong> cui<br />

cio’ sarebbe avvenuto, <strong>in</strong> modo che, da un lato, chi abbia<br />

sbagliato possa aver modo di fare pubblica ammenda,<br />

prendendosi la responsabilità di quello che ha detto ed<br />

adempiendo al dovere che grava su ogni Musulmano che si<br />

macchi di tali colpe nei confronti dei propri fratelli, e dall’altro<br />

non sorga il dubbio nei lettori del sito che tali accuse vengano<br />

fatte al f<strong>in</strong>e di screditare <strong>in</strong>giustamente coloro che non si<br />

omologano al vostro modo di pensare ed al f<strong>in</strong>e di censurare<br />

commenti contenenti argomenti ai quali Voi stessi non<br />

possedete risposta alcuna. E che Dio ci scampi da certi pensieri.<br />

Fi amani llah<br />

124


Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril Abu ‘Isa.<br />

17. … aprile 13th, 2012, 10:12 am<br />

Salamu aleykom. Il mio ultimo commento era riferito anche a<br />

queste affermazioni:<br />

“Altri, <strong>in</strong>vece, - prima fra tutte l'U.C.O.I.I. - esattamente all’opposto<br />

dei primi, coi miscredenti ci vanno a braccetto dalla matt<strong>in</strong>a alla<br />

sera, sembra quasi che li preferiscano ai Musulmani, amano<br />

risiedere nei loro paesi, parlano delle loro donne come le nostre<br />

mamme e le nostre sorelle, giurano fedeltà alla Costituzione,<br />

elogiano il loro modo di ragionare e di governare, cercano di<br />

scopiazzarli <strong>in</strong> tutto con la scusa dell’<strong>in</strong>tegrazione, addirittura<br />

sentiamo alcuni di loro che talvolta, <strong>in</strong> preda alla follia più<br />

completa, affermano che essi sarebbero, addirittura, “nostri fratelli”.<br />

Inoltre non perdono occasione di fargli gli auguri o di mostrarsi<br />

profondamente addolorati per la scoparsa di qualcuno dei loro. ”<br />

Commenti di questo tipo e molti altri contenuti m<strong>in</strong>ano al profondo<br />

tutta l’attività che <strong>in</strong>vece l’U.C.O.I.I. sta facendo <strong>in</strong> italia per dare<br />

visibilità e organizzazione vera alle migliaia di musulmani italiani e<br />

125


soprattutto non italiani per creare una comunità forte e con punti di<br />

riferimento certi e validi. Un lavoro encomiabile e da sostenere <strong>in</strong><br />

pieno. Il dialogo con le altre confessioni va fatto bene e con<br />

coerenza coscienti della grandezza della tradizione religiosa e<br />

politica dell’<strong>Islam</strong>. Cosa ha fatto grande l’<strong>Islam</strong>? Non la chiusura <strong>in</strong><br />

concetti ristretti, se fosse stato così sarebbe rimasta una religione<br />

regionale come gli ebrei, legata ad una comunità bedu<strong>in</strong>a<br />

dell'Arabia. non è stato così perché l’<strong>Islam</strong> ha saputo essere quello<br />

che i salafiti non sanno e non voglio essere. Anche io considero<br />

fratelli i salafiti ma non ne condivido e visioni… loro azzerano tutto<br />

quello che l’islam ha creato … un patrimonio gigantesco di<br />

conoscenze e di sapienza che solo grazie alla capacità saper<br />

<strong>in</strong>tegrare le popolazioni è diventato grande e importante. L’<strong>Islam</strong><br />

che ha costruito la forza culturale è stato ed è tutt’ora di tradizione<br />

ottomana … I commenti sulla tradizione mistica e esoterica<br />

islamica non li commento neppure ….<br />

18. 'Eliy, aprile 14th, 2012, 3:05 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Rispondo oggi al secondo <strong>in</strong>tervento del fratello …, il quale dice:<br />

126


[Salamu aleykom, il mio ultimo commento era riferito anche a<br />

queste affermazioni:<br />

((Altri, <strong>in</strong>vece - prima fra tutte la grande mamma U.C.O.I.I. -<br />

esattamente all’opposto dei primi, coi miscredenti ci vanno a<br />

braccetto dalla matt<strong>in</strong>a alla sera, sembra quasi che li<br />

preferiscano ai Musulmani, amano risiedere nei loro paesi,<br />

parlano delle loro donne come le nostre "mamme" e le nostre<br />

"sorelle", giurano fedeltà alla Costituzione, elogiano il loro<br />

modo di ragionare e di governare, cercano di scopiazzarli <strong>in</strong><br />

tutto con la scusa dell’<strong>in</strong>tegrazione, addirittura sentiamo<br />

alcuni di loro che talvolta - <strong>in</strong> preda alla follia più completa -<br />

affermano che essi sarebbero, addirittura, “nostri fratelli”.<br />

Inoltre non perdono occasione di fargli gli auguri o di<br />

mostrarsi profondamente addolorati per la scomparsa di<br />

qualcuno dei loro)).<br />

Commenti di questo tipo e molti altri contenuti m<strong>in</strong>ano al<br />

profondo tutta l’attività che <strong>in</strong>vece l’U.C.O.I.I. sta facendo <strong>in</strong><br />

<strong>Italia</strong> per dare visibilità e organizzazione vera alle migliaia di<br />

musulmani italiani e soprattutto non italiani per creare una<br />

comunità forte e con punti di riferimento certi e validi].<br />

Fratello mio, s<strong>in</strong>ceramente faccio fatica a comprendere come Tu, <strong>in</strong><br />

qualità di Musulmano, possa preoccuparTi per i danni che<br />

127


“potrebbe” subire l’U.C.O.I.I. a causa dei miei <strong>in</strong>terventi e non Ti<br />

preoccupi <strong>in</strong>vece per i danni che certamente sta subendo l’<strong>Islam</strong> - la<br />

Tua religione, la religione di Dio e del Suo Profeta - per gli<br />

«abom<strong>in</strong>i», sciaraiticamente parlando, che si leggono su <strong>Islam</strong>-<br />

onl<strong>in</strong>e.it.<br />

Eh sì! Ti chiedo solo d'esser coerente con Te Stesso e con il<br />

Tuo «status» di Musulmano. Ammesso e non concesso che la loro<br />

<strong>in</strong>tenzione sia buona - queste cose le lasciamo a Dio - a noi<br />

Musulmani non c’è stato forse chiesto di giudicare i discorsi<br />

religiosi di chicchessia utilizzando a mo’ di criterio di valutazione il<br />

Libro di Dio e la Sunna del nostro amato Profeta? Iddio altissimo, il<br />

nostro Signore, non ci ha forse detto: [Se siete discordi <strong>in</strong><br />

qualcosa, fate riferimento ad Allah e al Messaggero, se credete<br />

<strong>in</strong> Allah e nell'Ultimo Giorno. È la cosa migliore e<br />

l'<strong>in</strong>terpretazione più sicura] (il cap. delle donne, 59). Adesso Ti<br />

chiedo gentilmente d’ubbidire al Tuo Signore e di risolvere la<br />

nostra controversia sottoponendola ad Allah ed al Suo Messaggero<br />

e ricorda che Dio Altissimo disse: [No, per il tuo Signore, non<br />

saranno credenti f<strong>in</strong>ché non ti avranno eletto giudice delle loro<br />

discordie e f<strong>in</strong>ché non avranno accettato senza recrim<strong>in</strong>are<br />

128


quello che avrai deciso, sottomettendosi completamente] (il<br />

cap. delle donne, 65).<br />

L’<strong>Islam</strong> ci <strong>in</strong>segna che le buone <strong>in</strong>tenzioni non servono<br />

assolutamente a nulla qualora l’azione di per sé sia contraria alla<br />

legge di Dio. Disse l’Altissimo: [Abbiamo giudicato le loro opere<br />

e ne abbiamo fatto polvere dispersa] (il cap. del discrim<strong>in</strong>e, 23).<br />

Ora, qual è la mia accusa nei confronti di Piccardo, di <strong>Islam</strong>-<br />

onl<strong>in</strong>e, dell'U.C.O.I.I., della Lamrabet, di Ramadan e - più<br />

generalmente - dei «modernisti» e dei «fratelli musulmani»?<br />

DICO SEMPLICEMENTE CHE TUTTI COSTORO NON SEGUONO<br />

NÉ IL KITAB, NÉ LA SUNNA, NON INSEGNANO ALLE GENTI UN<br />

ISLAM CORRETTO, BENSÌ SPACCIANO GIORNALMENTE VERE E<br />

PROPRIE DEVIAZIONI ED ERESIE COME «GIUSTA RELIGIONE».<br />

La Lamrabet dubita della mascol<strong>in</strong>ità del Profeta Adamo,<br />

sostiene campagne “femm<strong>in</strong>iste” e offende la quasi totalità dei<br />

129


sapienti Musulmani. Nonostante ciò Piccardo - colui che dovrebbe<br />

rappresentare i Musulmani <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, guidarLi e consigliarLi al bene<br />

- non si vergogna di chiamar quell'obbrobrio “UN LIBRO<br />

IMPORTANTE” e di rammaricarsi pubblicamente di non poterlo<br />

stampare. Quando si mancò, però, di rispetto al PAPA (!!!) - non<br />

al Profeta Adamo - il nostro direttore s’adirò e disse <strong>in</strong> un<br />

comunicato (sue testuali parole):<br />

[Cari amici - non so bene a chi si riferisse quando disse «cari<br />

amici», ma s<strong>in</strong>ceramente, conoscendo il "manhaj" dell'U.C.O.I.I.,<br />

nonché quello di Piccardo, converrà non approfondire troppo la<br />

questione - siamo oltremodo stupiti che personaggi che si<br />

permettono di <strong>in</strong>sultare il Pontefice <strong>in</strong> modo tanto volgare<br />

possano essere <strong>in</strong>vitati a parlare di dialogo e, credeteci,<br />

saremmo davvero tristi che un uomo come il card<strong>in</strong>al Mart<strong>in</strong>i,<br />

che stimiamo s<strong>in</strong>ceramente, si trovi a fianco ad un noto<br />

provocatore. Con viva cordialità, Hamza Piccardo].<br />

Per ciò che concerne Tariq Ramadan, beh, peggio che andar<br />

di notte, come si suol dire. Ritiene le società Musulmane non<br />

islamiche perché "parzialmente <strong>in</strong>giuste", promuove la<br />

130


moratoria al f<strong>in</strong>e di sospendere le pene corporali, reputa le<br />

suddette "falsamente assimilate alla Sharia", ritiene il<br />

conformarsi alla Sunna del Profeta "una visione semplicistica,<br />

<strong>in</strong> bianco e nero", preferisce i governi democratici a quelli<br />

«sciariatici» ed <strong>in</strong>cita le genti a revisionare i commenti dei<br />

testi sacri.<br />

Per quanto riguarda l’U.C.O.I.I. <strong>in</strong> particolare, credo che ciò<br />

che rammentai nel mio <strong>in</strong>tervento precedente e che Tu - fratello<br />

mio - vorresti, senza il benché m<strong>in</strong>imo straccio di prova, confutare,<br />

basti ed avanzi.<br />

Adesso tocca a Te. Qualora Tu abbia degli <strong>in</strong>dizi sciaraitici<br />

o dei passi coranici che provano che Adamo, <strong>in</strong> realtà, non era<br />

un uomo, che il femm<strong>in</strong>ismo è cosa giusta e sacrosanta, che i<br />

sapienti Musulmani «forzarono» il testo coranico e<br />

<strong>in</strong>coraggiarono tradizioni maschiliste, <strong>in</strong>terpretazioni<br />

tendenziose, discrim<strong>in</strong>atorie, nonché obsolete dello Stesso,<br />

portamele AFFINCHÉ IO MI RAVVEDA.<br />

131


PORTAMI LE PROVE, INOLTRE, CHE GLI ESEGETI DEL<br />

CORANO FURONO PORTATORI DI SCHEMI DOMINANTI NEI QUALI<br />

LE DONNE APPAIONO ESCLUSE IN NOME DEL SACRO E<br />

SOSTENITORI DEL SECOLARE ASSERVIMENTO DI CUI LE<br />

MUSULMANE SONO TUTT’OGGI VITTIME, GARANTI DI UNA<br />

LETTERATURA SVALORIZZANTE LA DONNA E PORTAVOCE DI<br />

LEGGENDE «ANTE-ISLAMICHE».<br />

PORTAMI LE PROVE CHE QUALORA LE SOCIETÀ SIANO<br />

PARZIALMENTE INGIUSTE - come è ovvio che siano - QUESTE NON<br />

SI POSSONO, PERTANTO, DEFINIRE «ISLAMICHE», CHE SIA LECITO<br />

SOSPENDERE LE PENE CORPORALI, E CHE QUESTE SIANO<br />

FALSAMENTE ASSIMILATE ALLA «SHARIA».<br />

PORTAMI LE PROVE CHE L’ISLAM DÀ IL DIRITTO DI VOTO<br />

ALLE GENTI TUTTE E CON ESSO IL DIRITTO DI SCEGLIERSI IL<br />

GOVERNO CHE GLI PARE. PORTAMI LE PROVE CHE SI POSSANO<br />

CONTRASTARE LE SPIEGAZIONI CHE GLI ANTICHI FECERO DEL<br />

CORANO E DELLA SUNNA, CHE SIA LECITO FAR GLI AUGURI DI<br />

NATALE E CAPODANNO O PER LA FESTA DELLA MAMMA.<br />

PORTAMI LE PROVE CHE I NON MUSULMANI SONO «NOSTRI<br />

132


FRATELLI» E CHE DOVREMMO MOSTRARCI ADDOLORATI PER LA<br />

SCOMPARSA DI CHI AMMAZZA I CREDENTI O LI COMBATTE.<br />

Portami le prove che quel che dico è sbagliato, mentre<br />

ciò che, <strong>in</strong>vece, affermi Tu, la Lamrabet, Piccardo, Ramadan e<br />

l’U.C.O.I.I., è giusto, e fammele vedere.<br />

E falle vedere anche ai lettori di questo vostro sito,<br />

aff<strong>in</strong>ché ciò possa tornare utile a tutti noi. Disse l’Altissimo:<br />

[Da ogni comunità trarremo un testimone, poi diremo:<br />

“Producete la vostra prova!”. Sapranno allora che la verità<br />

appartiene ad Allah e quello che avevano li abbandonerà] (il<br />

cap. del racconto, 75).<br />

Per cio' che concerne, <strong>in</strong>vece, il fatto che l'U.C.O.I.I. terrebbe<br />

ai credenti stranieri molto più di quanto non tenga a quelli italiani,<br />

beh sì, cio' è certamente vero! E - <strong>in</strong>fatti – essa sta dietro ai primi<br />

molto più che ai secondi. Ma sai il perché?<br />

133


Perché gli stranieri sono molti, mentre gli italiani - almeno<br />

per adesso - sono pochi. Qu<strong>in</strong>di i primi sono loro quelli che<br />

portano voti, soldi, quelli che fanno elemos<strong>in</strong>e, che compran le<br />

moschee e che fanno girare i cosiddetti: commerci «islamici».<br />

Ciò, nonostante la direzione U.C.O.I.I. non perda occasione di<br />

sottol<strong>in</strong>eare che gli italiani - oramai - non son che il loro amato<br />

popolo, che l'<strong>Italia</strong> è la loro patria ecc. ecc., tutte cose a cui non<br />

crederebbe nemmeno un demente.<br />

Ad ogni modo confido <strong>in</strong> Dio, e sono certo che gli italiani ben<br />

presto capiranno verso cosa voi, da lungo tempo, Li state <strong>in</strong>vitando.<br />

19. … aprile 15th, 2012, 12:35 pm<br />

134<br />

‘Eliy Vago


Salamu aleykom. No, fratelli, sia il punto di vista salafita (benché<br />

molto ben argomentato e difeso con la passione s<strong>in</strong>cera di un<br />

devoto di Allah), sia la posizione aprioristicamente “anti UCOII” o<br />

“anti sito <strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it” non mi hanno conv<strong>in</strong>to.<br />

A mio parere (e so che questa frase farà arrabbiare sia l’una che<br />

l’altra parte), manca una esatta comprensione della differenza tra<br />

“Sharia” e “fiqh”.<br />

La Sharia è l'immutabile diritto div<strong>in</strong>o, proveniente da Allah e come<br />

tale <strong>in</strong>fallibile e perennemente valido.<br />

Il Fiqh è la comprensione dell’UOMO (fallibile e dalla conoscenza<br />

limitata) di tale legge, ossia la “deduzione” dalla Sharia delle leggi<br />

che devono governare la Ummah musulmana.<br />

Oggi, i gruppi più “<strong>in</strong>tegrali” tendono a div<strong>in</strong>izzare il Fiqh,<br />

rifiutandosi di fare quello sforzo (jihad) <strong>in</strong>tellettuale e spirituale<br />

tendente a “dedurre” dal Sacro deposito (Corano e Sunna) delle<br />

leggi da adattare al mutato corso dei tempi e dei popoli. Il Fiqh<br />

oggi è diventato il centro della da'wa, come se il divieto di fare gli<br />

auguri alla mamma sia il fulcro del nostro essere musulmani;<br />

mentre tutti noi dovremmo sapere che il fulcro del messaggio è “La<br />

ilaha illa Allah” a cui segue immediatamente e senza soluzione di<br />

cont<strong>in</strong>uità “Muhammad Rasul Allah”.<br />

135


Mi sembra un po’ come quando agli <strong>in</strong>izi del novecento i sapienti<br />

sauditi sprecavano il loro tempo per stabilire se il telegrafo fosse<br />

halal o haram…<br />

Allora chiediamo fratelli se il precetto div<strong>in</strong>o di “non imitare i<br />

miscredenti” sia da riferire agli auguri per il Natale o per la festa<br />

della mamma, o se <strong>in</strong>vece non riguardi qualcosa di più spirituale, di<br />

più islamocentrico.<br />

Allora chiediamoci fratelli se quell’hadith del profeta sulla musica,<br />

autorizzi a dedurre leggi severe (= fiqh) e creare ostacoli ai fratelli<br />

(il figlio che viene tolto dalla lezione di musica obbligatoria alle<br />

scuole medie….) ed a creare “Pesi” sulla religione.<br />

Io, e pensi tanti altri come me, non critichiamo la Sharia (audhu<br />

billahi m<strong>in</strong> ash-shaitani al ragim), ma il Fiqh.<br />

La Sharia è DIVINA; il Fiqh è umano. Sulla Sharia è vietato avere<br />

posizioni personali <strong>in</strong> contrasto con quanto stabilito da Dio per il<br />

tramite del Profeta.<br />

Sul Fiqh è giusto porsi domande e avanzare obiezioni; non ricordo<br />

la sura, ma Dio stesso impone al credente di chiedere le prove di<br />

tutte le affermazioni <strong>in</strong> materia di religione.<br />

Scusate, dimenticavo due concetti.<br />

136


1) a chi mi risponderà dicendo che nel Corano Allah afferma di aver<br />

reso perfetta la religione, rispondo allora che senso ha avere uno<br />

stuolo di sapienti che <strong>in</strong>terpreta un qualcosa che di per se è perfetto.<br />

2) a chi obietterà che f<strong>in</strong>ora è sempre andato bene così, e che i 4<br />

fondatori dei madhab hanno lavorato bene, rispondo allora che<br />

quanto stabilito dai fondatori dei madhab è “fiqh” e come tale non<br />

immutabile.<br />

Salamu aleykom, fratelli!<br />

20. Ibrahim 'Abdu n-Nur, aprile 15th, 2012, 3:35 pm<br />

Caro fratello …, con tutto il rispetto, il tuo messaggio mi ricorda<br />

assai da vic<strong>in</strong>o quel che anch’io andavo dicendo e scrivendo, ormai<br />

diversi anni fa, quando sono diventato Musulmano. Con questo,<br />

non <strong>in</strong>tendo mettere <strong>in</strong> discussione la “anzianità” né - tantomeno -<br />

la “qualità” del tuo <strong>Islam</strong>. Vedo però delle aff<strong>in</strong>ità e delle ricorrenze,<br />

che nei Musulmani di orig<strong>in</strong>e <strong>Italia</strong>na - o quantomeno nella<br />

maggioranza di loro - sono particolarmente frequenti.<br />

Non avendo a disposizione quasi nessun testo sapienziale autentico<br />

tradotto <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana - e dunque, nella maggior parte dei<br />

137


casi, non avendo nemmeno l’idea di quale sia il “modo<br />

islamico” di pensare la Religione - ci si limita spesso alla<br />

conoscenza di alcuni versetti coranici ed ahadith, di alcuni concetti-<br />

chiave validi per ogni conversazione, e di alcuni ragionamenti<br />

personali e/o tratti da questo o quel “pensatore contemporaneo”.<br />

Con questi “strumenti di lavoro”, ci si lancia volenterosamente nella<br />

“spiegazione dell’<strong>Islam</strong>”, talora con tanto di articoli, piccole<br />

conferenze, e così via.<br />

Questo potrebbe avere senso ad un livello assai superficiale,<br />

secondo la raccomandazione di tramandare «anche un segno<br />

soltanto» - sebbene, anche a proposito di questo s<strong>in</strong>golo« segno»<br />

bisognerebbe essere del tutto sicuri di disporre della necessaria<br />

«comprensione», aff<strong>in</strong>ché la «trasmissione» non divenga<br />

<strong>in</strong>avvertitamente un pericoloso «tradimento». Tuttavia, ciò diviene<br />

illegittimo e dannoso, quando assume una portata più ampia ed<br />

<strong>in</strong>tende porsi ad un livello più profondo, senza la necessaria, lunga<br />

preparazione dottr<strong>in</strong>ale che, sola, giustifica la parola del credente,<br />

giacché «la conoscenza precede la parola e l’opera» (Al-Bukhari), e<br />

la da’wa dell’ignorante è necessariamente una da’wa verso l’errore e<br />

lo sviamento - salvo quei casi <strong>in</strong> cui questi «ci prende», come<br />

l’orologio che segni l’ora esatta due volte al giorno.<br />

138


Senza entrare nel merito della «questione salafita» - la quale, è bene<br />

osservarlo, è stata sollevata dall’articolo da Ramadan, e solo<br />

successivamente da alcuni suoi commentatori, <strong>in</strong> modo estensivo -<br />

mi concentrerei <strong>in</strong> poche battute sulla questione del «Fiqh», il cui<br />

significato è letteralmente «comprensione» corretta ed<br />

approfondita. Tecnicamente, questo term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>dica la «scienza»<br />

della deduzione delle leggi <strong>Islam</strong>iche, a partire dalle evidenze che si<br />

trovano nelle fonti [rivelate] della Legge <strong>Islam</strong>ica. Per estensione,<br />

esso significa anche il corpo delle leggi <strong>Islam</strong>iche dedotte <strong>in</strong> tal<br />

modo.<br />

Il Musulmano che parli dis<strong>in</strong>voltamente del «Fiqh» come di una<br />

«comprensione umana» della Religione, sostenendone così<br />

apertamente l’agevole «discutibilità», non ha evidentemente<br />

percezione del fatto che un qualsiasi testo di «Usul ul-Fiqh» -<br />

ovvero, non del «Fiqh» preso nella sua <strong>in</strong>terezza, bensì nei suoi<br />

«fondamenti» scientifici, a loro volta rigorosamente dedotti dal<br />

Quran al-Karim e dalla nobile Sunna - può consistere <strong>in</strong> alcune<br />

pag<strong>in</strong>e od, agevolmente, <strong>in</strong> diversi volumi, a loro volta spiegati e<br />

commentati anche più diffusamente da diversi Sapienti.<br />

139


Le discussioni e le «divergenze» (khilafat) <strong>in</strong> materia di Fiqh si<br />

operano, dunque, sulla base di una competenza dottr<strong>in</strong>ale e<br />

spirituale assai più sottile ed approfondita, frutto maturo di una vita<br />

dedicata allo studio ed alla contemplazione.<br />

E’ significativo che <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> si «critichi» il Fiqh - senza averlo<br />

mai davvero conosciuto, a quanto pare - e così i Sapienti<br />

qualificati a determ<strong>in</strong>arne scientificamente i contenuti<br />

(fuqaha), mentre non ci si prenderebbe la stessa libertà di<br />

criticare un <strong>in</strong>gegnere nel suo modo di costruire un ponte, od<br />

un chirurgo nel suo modo di operare un malato.<br />

E’ significativo, <strong>in</strong>oltre, che il «livello percepito» del dibattito si<br />

attesti generalmente sulla questione degli auguri di Natale od alla<br />

mamma, o della musica per i bimbi. Ciò <strong>in</strong>dica qualcosa, <strong>in</strong>fatti,<br />

del «grado» di preparazione generale dei Musulmani <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> -<br />

con ciò, senza entrare nel merito del grado di preparazione<br />

<strong>in</strong>dividuale di ognuno - nonché del problema diffuso, non solo<br />

del «non sapere», ma perf<strong>in</strong>o del «non sapere di non sapere».<br />

140


Tengo a notare, <strong>in</strong> conclusione, per restare sul tema dell’articolo <strong>in</strong><br />

discussione, che la critica alle tesi formulate - non solo <strong>in</strong><br />

quest’occasione - da Tariq Ramadan, non sono affatto appannaggio<br />

del solo «movimento salafita», qualsiasi cosa s’<strong>in</strong>tenda con questa<br />

denom<strong>in</strong>azione, bensì di un ampissimo spettro di Sapienti dei più<br />

diversi orientamenti presenti nel mondo musulmano.<br />

Questo dovrebbe rappresentare un elemento di riflessione, per<br />

tutti i credenti e per tutti coloro che siano s<strong>in</strong>ceramente<br />

<strong>in</strong>teressati a cercare la conoscenza <strong>Islam</strong>ica dalle fonti più<br />

appropriate, così come non s’impara la medic<strong>in</strong>a da un<br />

rappresentante di prodotti farmaceutici, o l’architettura da un<br />

piastrellista. Questa è una precisa responsabilità - di cui ognuno<br />

sarà personalmente chiamato a rispondere - nei confronti di sé<br />

stessi, così come della propria famiglia e dei propri discendenti. Che<br />

Iddio ci aiuti e ci guidi <strong>in</strong> questo senso.<br />

Abu Isma'il Ibrahim ‘Abdu n-Nur<br />

ibrahim.abdannur@gmail.com<br />

141


21. … aprile 15th, 2012, 3:54 pm<br />

Caro fratello, ti ricordi cosa succedeva nei compiti di algebra?<br />

Nei primi passaggi scambi un + con un -, ed alla f<strong>in</strong>e il risultato è<br />

aberrante.<br />

Io sarò sicuramente ignorante, ma non posso accettare che degli<br />

uom<strong>in</strong>i non abbiano potuto mal comprendere un contesto<br />

nell’elaborare il Fiqh.<br />

Oggi si dà per scontato che se A ha detto una cosa e B l’ha<br />

confermato e C l’ha confermato e D l’ha confermato…….. allora<br />

quella data cosa era giusta 1000 anni fa come oggi.<br />

E se A avesse sbagliato il contesto? (e bada bene che parlo di<br />

contesto, non di norma)?<br />

E poi, mi si permetta: l’<strong>Islam</strong> è una religione “facile”, “senza pesi”,<br />

rivelata a “tutti”: quando la smetteremo di trasformarla nel<br />

patrimonio di una casta di sapienti?<br />

A volte sorrido, quando <strong>in</strong> alcune trasmissioni di shaykh (che poi un<br />

trentenne possa essere chiamato “anziano”, potrebbe essere oggetto<br />

di discussione) i telespettatori chiedono se Macdonald (quelli con<br />

142


carne halal) è halal o haram, o se è islamicamente legittimo che la<br />

moglie malata si rifiuti di cuc<strong>in</strong>are per gli ospiti del marito…<br />

La dimostrazione, a mio personale ed ignorante modo di vedere, che<br />

l’<strong>Islam</strong> si sta trasformando <strong>in</strong> una specie di giudaismo islamico, una<br />

specie di religione normocentrica e non più teocentrica.<br />

Ma sicuramente sbaglierò.<br />

La semplice risposta del tipo “prima di criticare una norma devi<br />

studiare 20 anni”, contraddice la semplicità e la chiara evidenza<br />

dell’<strong>Islam</strong>.<br />

A volte, per salvare la vita ad un uomo, non serve la laurea <strong>in</strong><br />

medic<strong>in</strong>a, basta un corso di pronto soccorso; a volte per riparare<br />

l’impianto elettrico non serve la laurea <strong>in</strong> <strong>in</strong>gegneria, e così via.<br />

E soprattutto: puoi anche studiare 50 anni, ma se hai dei preconcetti<br />

elaborerai un fiqh <strong>in</strong>triso di quei preconcetti.<br />

A mio personale ed ignorante modo di vedere.<br />

22. Ibrahim 'Abdu n-Nur, aprile 15th, 2012, 11:37 pm<br />

143


Caro …, mi dispiace tu abbia preso il mio rilievo sul piano<br />

personale, e mi limito a questo punto ad augurarti il meglio, ovvero<br />

la Guida di Allah e la Sua Misericordia. Vorrei solo farti notare che,<br />

nell’ambito di questa discussione, e da parte di diversi <strong>in</strong>terlocutori,<br />

sono stati portati fior di prove sciaraitiche, argomentazioni<br />

razionali ed esempi pratici, su cui riflettere - senza che ad essi sia<br />

stata data alcuna effettiva risposta, nel merito.<br />

Inoltre, la «semplicità e la chiara evidenza» dell’<strong>Islam</strong> non hanno<br />

miglior esempio della parola dei Profeti - su di loro sia la Pace - che<br />

alla Parola div<strong>in</strong>a replicano: «Abbiamo sentito ed abbiamo<br />

obbedito» [«Sami'na wa ata'na»]; così fecero i Sahaba - Iddio sia<br />

soddisfatto di loro - che, quando il v<strong>in</strong>o fu proibito, ne riversarono a<br />

fiumi per le vie di Med<strong>in</strong>a. E così fecero le Sahabiyyat - Iddio sia<br />

soddisfatto di loro - che, quando l’hijab fu prescritto, misero mano<br />

alle prime stoffe di cui disponevano, e se le posero addosso,<br />

ricoprendosene <strong>in</strong>teramente.<br />

Ti assicuro che il sottoscritto è tutt’altro che ostile od <strong>in</strong>differente<br />

all’importanza della logica razionale e del pensiero umano, e non<br />

faccio dunque affatto professione di fede per il letteralismo o per<br />

l’astensione dal ragionamento personale; ma proprio perciò, a<br />

144


maggior ragione, rilevo quanto sia importante che tale<br />

ragionamento sia illum<strong>in</strong>ato dalla Luce della Verità, il che è<br />

tutt’altro che una cosa semplice od immediata - posto, ovviamente,<br />

il permesso di Allah e la Sua benedizione.<br />

Siamo tutti essenzialmente ignoranti, giacché non ci è stato<br />

dato della Scienza «se non poco», ma questo non vuol dire<br />

certamente che essa sia stata «distribuita» <strong>in</strong> parti uguali<br />

[«Son forse eguali colui che sa e colui che ignora?»], né che la<br />

«Verità» non si sia fatta «conoscere» nel «Discrim<strong>in</strong>e» [«Al-<br />

Furqan»], cui i credenti possono e devono fare riferimento,<br />

sforzandosi di adeguarsi ad Esso aff<strong>in</strong>ché Esso l’illum<strong>in</strong>i, e per<br />

la loro umiltà li <strong>in</strong>nalzi, anziché provare ad adeguarLo a sé<br />

stessi, costr<strong>in</strong>gendoLo nella propria ombra, e provando <strong>in</strong> tal<br />

modo ad imporsi su di Esso, umiliandoLo e f<strong>in</strong>endoNe poi<br />

umiliati, l’Ultimo Giorno.<br />

Inshallah anche queste conversazioni, nell’ambito di un sito gestito<br />

da fratelli di antico ritorno all'<strong>Islam</strong>, contribuiranno a tornare ai<br />

«Pr<strong>in</strong>cipi della Religione», e che Iddio accetti questo sforzo da<br />

parte nostra, lo ricompensi con la Sua soddisfazione, guidi chi<br />

145


necessiti della Guida, e mantenga guidato colui al quale l’abbia già<br />

elargita, per la Sua Misericordia. Wa Allahu Alam.<br />

Baraka Allahu fikom, salamu aleykom wa rahmatullahi wa<br />

barakatuhu!<br />

Abu Isma'il Ibrahim ‘Abdu n-Nur<br />

In attesa di risposta<br />

24. … aprile 16th, 2012, 11:41 pm<br />

Ma <strong>in</strong> Arabia Saudita non si lavora? Io spero che questi fratelli<br />

facciano anche qualcosa di più produttivo per la società rispetto<br />

sfoggiare le nozioni appena apprese a scuola <strong>in</strong> un contesto di<br />

celodurismo <strong>in</strong> salsa salafita…<br />

In attesa di risposta<br />

26. … aprile 17th, 2012, 3:14 pm<br />

146


Salamu aleykom.<br />

Non credo affatto che gli <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> questo sito siano fuorvianti<br />

come dici tu caro fratello, ritengo esattamente il contrario e gli<br />

<strong>in</strong>terventi del fratello Youssef stanno a dimostrarlo e non solo<br />

quelli… In riferimento all’U.C.O.I.I. ovviamente non siamo<br />

d’accordo …. per il resto immag<strong>in</strong>o che le differenze di op<strong>in</strong>ione che<br />

abbiamo <strong>in</strong> un ambito come questo ( di democrazia e di libertà) mi<br />

consente di poterle esprimerle liberamente come le tue … non so se<br />

<strong>in</strong> Arabia saudita sarebbe possibile farlo … immag<strong>in</strong>o di no e<br />

immag<strong>in</strong>o anche che f<strong>in</strong>e farebbero tutti quelli che avessero una<br />

op<strong>in</strong>ione diversa da quella dei “sapienti” al potere.<br />

Il credere di avere la “sapienza” porta <strong>in</strong>evitabilmente a reprimere<br />

quella degli altri(nelle tue parole si evidenzia bene questa tendenza<br />

molto pericolosa). Grazie a Dio SWT siamo ancora <strong>in</strong> condizione di<br />

vivere l’<strong>Islam</strong> senza la polizia religiosa alle spalle ….<br />

27. … 'Eliy, aprile 17th, 2012, 11:17 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

S<strong>in</strong>ceramente dubito che il fratello … si renda conto della gravità di<br />

ciò che va dicendo. Scrive: [Non credo affatto che gli <strong>in</strong>terventi<br />

147


<strong>in</strong> questo sito siano fuorvianti come dici tu caro fratello,<br />

ritengo esattamente il contrario].<br />

Vedi fratello, il fatto che Tu non creda che ciò che le nostre<br />

argomentazioni sciaraitiche hanno dimostrato esser palesemente<br />

«fuorviante» poi - <strong>in</strong> verità - lo sia, ebbene ciò non cambia <strong>in</strong> nulla<br />

la realtà delle cose. Se Ti portassi le prove che il muro del<br />

giard<strong>in</strong>o è bianco, non nero, dimmi, cambierebbe forse<br />

qualcosa se Tu <strong>in</strong>sistessi a volerlo reputare nero? Tu sei<br />

padrone di dire e di fare ciò che più T’aggrada, ma ciò non<br />

toglie che Tu sia <strong>in</strong> evidente errore. E questo non lo dico io,<br />

bensì il Libro di Dio, la Sunna del Suo Profeta - che Dio Lo elogi e<br />

Lo preservi da ogni male - e l’unanimità dei Musulmani. Se questo<br />

non Ti basta!!<br />

Dici: [e gli <strong>in</strong>terventi del fratello … stanno a dimostrarlo e non<br />

solo quelli]. Con tutto il rispetto per il fratello … - che colgo<br />

l’occasione per salutare - i Suoi <strong>in</strong>terventi, così come quelli di<br />

tutti Voi, Piccardo compreso, non hanno dimostrato proprio<br />

nulla, proprio un bel niente, eccetto il fatto che Voi non siete<br />

d’accordo con ciò che diciamo.<br />

148


DEVI CAPIRE CHE NOI MUSULMANI QUANDO UTILIZZIAMO<br />

IL VERBO «DIMOSTRARE» INTENDIAMO CON CIÒ IL RENDERE<br />

EVIDENTE CON PROVE O FATTI CERTI ED AUTENTICI, NON IL<br />

SEMPLICE RIFIUTAR LA VERITÀ, COME VOI STATE FACENDO. Voi,<br />

ripeto - e qualsiasi Musulmano che abbia seguito tutto sto dibattito<br />

dall’<strong>in</strong>izio, ed al quale Dio abbia donato l’<strong>in</strong>estimabile grazia<br />

dell’umiltà ben sa che ciò che dico è pura verità, anche qualora<br />

magari non fosse d’accordo con me - NON SOLO NON SIETE<br />

RIUSCITI A DIMOSTRARE ASSOLUTAMENTE NULLA, MA NON<br />

AVETE NEMMENO PROVATO A FARLO, E QUESTA È UNA COSA CHE<br />

DOVREBBE FARVI SOSPETTARE DEL SENTIERO DA VOI DIFESO E<br />

COSÌ TANTO AMATO.<br />

Quanti tratti coranici avete citato? Quanti detti<br />

autentici? Quante unanimità dottr<strong>in</strong>ali? Lascio a Te la<br />

somma… tanto è molto semplice. Capisci adesso cosa <strong>in</strong>tendo?<br />

Poi dici: [In riferimento all’U.C.O.I.I. ovviamente non siamo<br />

d’accordo]. Idem come sopra, questa e ciò che voi chiamate<br />

149


«dovizia d’argomentazioni», il vostro cantilenare: “Noi non<br />

siamo d’accordo. Questa è una democrazia! Siamo <strong>in</strong> un paese<br />

libero, bla bla, bla bla, bla bla”. Ora Ti faccio una domanda, e<br />

cerca di rispondere ad essa assai s<strong>in</strong>ceramente. Secondo Te,<br />

basterebbe ciò <strong>in</strong> tribunale come prova? O FORSE IL GIUDICE VI<br />

CACCEREBBE FUORI DALL’AULA IN MALO MODO? E qualora<br />

dovessi ammettere che ciò non basterebbe, allora perché mai<br />

dovrebbe bastare al Giudice dei Giudici nel Giorno del Giudizio?<br />

Riflettici sopra. Può essere che Dio Ti dia successo.<br />

[per il resto immag<strong>in</strong>o che le differenze di op<strong>in</strong>ione che<br />

abbiamo <strong>in</strong> un ambito come questo (di democrazia e di libertà)<br />

mi consente di poterle esprimerle liberamente come le tue].<br />

Non so bene cosa Tu <strong>in</strong>tenda. Se <strong>in</strong>tendi che l’<strong>Italia</strong>, <strong>in</strong> qualità di<br />

paese democratico, permette a chi voglia dire bestialità di dirle, beh,<br />

non penso ci siano dubbi <strong>in</strong> proposito.<br />

Se <strong>in</strong>tendi, <strong>in</strong>vece, che ciò è lecito per noi Musulmani<br />

presso Dio altissimo, e che Tu, <strong>in</strong> qualità di credente, sei<br />

libero di pensarla come vuoi, questo no, questo è certamente<br />

sbagliato.<br />

150


Il Musulmano dovrà render conto a Dio di ogni sua azione e<br />

di ogni sua parola, tant’è che il Profeta - <strong>in</strong> un hadith autentico -<br />

quando Mu’adh Gli chiese: [“O Profeta di Dio! Ma allora<br />

verremo puniti anche a causa di ciò che diciamo?” - Ebbene<br />

Egli - disse: «Non t'avesse mai partorito tua madre o Mu'adh!<br />

Che cosa fa precipitare gli uom<strong>in</strong>i nel Fuoco sui loro volti - o<br />

forse disse: sui loro nasi - se non il raccolto delle loro<br />

l<strong>in</strong>gue?»].<br />

ALTRO CHE DIR CIÒ CHE SI VUOLE, CON LA SCUSA DELLA<br />

DEMOCRAZIA! Cosa ne dici. Potete forse bestemmiare? Tanto siete<br />

<strong>in</strong> democrazia. Oppure miscredere? Tanto c’è la democrazia.<br />

Fratello mio, diciamo piuttosto che se è vero che puoi dire ciò<br />

che vuoi e pensarla come vuoi è altrettanto vero che dovrai<br />

subirne le conseguenze, <strong>in</strong> questa vita e nell’Altra.<br />

[non so se <strong>in</strong> Arabia Saudita sarebbe possibile farlo. Immag<strong>in</strong>o<br />

di no e immag<strong>in</strong>o anche che f<strong>in</strong>e farebbero tutti quelli che<br />

avessero un'op<strong>in</strong>ione diversa da quella dei “sapienti” al<br />

151


potere]. No, <strong>in</strong> Arabia Saudita, così come <strong>in</strong> qualsiasi paese<br />

Musulmano governato con la legge di Dio, è vietato bestemmiare,<br />

miscredere ed <strong>in</strong>segnare eresie, e la lode di ciò spetta soltanto ad<br />

Allah, così come è vietato rubare, spacciare droga, uccidere ed<br />

andare a prostitute. L’<strong>Islam</strong> vieta, <strong>in</strong> verità, ogni cosa prettamente o<br />

fortemente dannosa. Non vedo perché Ti stupisci, visto che sei<br />

Musulmano!<br />

Per quanto riguarda il castigo, ebbene questo varia a seconda<br />

del crim<strong>in</strong>e commesso. Il castigo dell’eretico non e’ fisso, bensì<br />

variabile. Ad ogni modo è ovvio che esso possa essere anche<br />

estremamente duro, visto che il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />

preservi da ogni male, disse: [Le novità son certamente la cosa<br />

peggiore, ed ogni novità è un'eresia, ogni eresia un<br />

traviamento ed ogni traviamento andrà nel Fuoco ] (Sunan an-<br />

Nasa/i, n. 1577), <strong>in</strong>tendendo con novità soltanto quelle concernenti<br />

la religione.<br />

Per ciò che concerne i sapienti, sappi che dotti al potere<br />

qui - grazie a Dio - non ce ne sono, a presc<strong>in</strong>dere da ciò che Tu<br />

voglia pensare, e qualora Tu sia conv<strong>in</strong>to di ciò che dici spetta<br />

152


a Te portare prove schiaccianti <strong>in</strong>dicanti il suddetto crim<strong>in</strong>e,<br />

visto che è colui che accusa che deve esibire le prove, non<br />

quello che è stato accusato. Qualora Tu lo faccia noi Ti<br />

crederemo, mentre qualora Tu non riesca a trovarle - come io<br />

suppongo - ed abitassi <strong>in</strong> uno stato islamico, beh, <strong>in</strong> quel caso<br />

potresti venir duramente castigato. Ogni persona, nell’<strong>Islam</strong>,<br />

che accusi un’altra senza poi portare le prove di ciò merita di<br />

esser castigata <strong>in</strong> base alla sua colpa. Ti sembra sbagliato?<br />

E poi, scusa, non sono forse i «dotti» e gli <strong>in</strong>tellettuali tra<br />

i «fratelli musulmani» quelli che han sempre fatto di tutto -<br />

questa volta nel vero senso della parola - al f<strong>in</strong>e d'arrivare al<br />

potere?<br />

Eppure io son conv<strong>in</strong>to che Tu non sappia quel che dici, o<br />

forse preferisco pensar così al f<strong>in</strong>e di trovare un’attenuante <strong>in</strong> Tuo<br />

favore. Quello di cui Ti stai macchiando, fratello, è un crim<strong>in</strong>e<br />

molto più grosso di Te. Calunniare i sapienti sunniti è un po’<br />

come calunniare un Profeta, Ti rendi conto della gravità di<br />

ciò? E la cosa peggiore è che dici tutto ciò soltanto per sentito<br />

dire, senza uno straccio di prova, quasi avessi diec’anni. Hai<br />

153


forse dimenticato che Dio Altissimo disse: [Chi tratta male un<br />

Mio fautore, ebbene allora io gli dichiarerò guerra] (l'autentica<br />

del Bukhari, n.6502). E quali fautori maggiori dei sapienti, i quali<br />

sono [gli eredi dei Profeti]? (Sunan Abi Dawud, n.3641). Vuoi<br />

forse che Dio Ti faccia guerra? Non temi Dio? Non temi il Suo<br />

castigo? Secondo me, fratello mio, sarebbe meglio che Tu<br />

riflettessi prima di parlare. Oppure dimmi, cos’è cambiato oggi<br />

da quando non eri Musulmano?<br />

Dici: [Il credere di avere la “sapienza” porta <strong>in</strong>evitabilmente a<br />

reprimere quella degli altri]. Ma perché, voi non credete forse<br />

d’averla? Qualora la risposta sia no, mi chiedo allora perché<br />

mai difendiate gente che, con la scusa di rappresentare l'<strong>Islam</strong><br />

italiano sul web, <strong>in</strong>segnan deviazioni a non f<strong>in</strong>ire.<br />

E poi voi cosa state facendo? Non state forse cercando di<br />

reprimere l’<strong>Islam</strong> dei pii predecessori a più non posso?<br />

La vera sapienza, <strong>in</strong> realtà, non ci obbliga a reprimere della<br />

scienza tranne ciò che è dannoso per il genere umano. Ti faccio un<br />

154


esempio. Il crack è una terribile sostanza stupefacente altamente<br />

pericolosa. Viene ricavata tramite processi chimici, non sputando<br />

sulla coca<strong>in</strong>a, né guardandola a lungo, qu<strong>in</strong>di possiamo pure dire<br />

che dietro a tale sostanza c’è una scienza, per quanto biasimevole<br />

possa questa essere. In uno stato islamico tale scienza verrebbe<br />

volutamente soppressa, dimenticata, proprio causa la sua enorme<br />

pericolosità. Ora, Ti sembra questo un difetto causato<br />

dall’avere scienza o dal credere d’averla? La medic<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>vece, è<br />

un’altra scienza, ma secondo l’<strong>Islam</strong> non va dimenticata, bensì<br />

<strong>in</strong>coraggiata, perlomeno <strong>in</strong> tutto ciò che <strong>in</strong> essa c’è di lecito.<br />

Perché? Semplicemente perché non è dannosa, bensì utile al genere<br />

umano.<br />

L’eresia, fratello mio, è un po’ come il crack, anzi peggio.<br />

Il crack, <strong>in</strong>fatti, si limita a distruggere la salute dell’uomo,<br />

mentre l’eresia distrugge il cuore, la religione e pers<strong>in</strong>o<br />

l’<strong>in</strong>telletto dell’uomo, f<strong>in</strong>o a ridurlo totalmente <strong>in</strong>capace di<br />

riconoscere la verità o dist<strong>in</strong>guere tra questa ed il suo opposto.<br />

Questo è quanto.<br />

155


Poi dici: [nelle tue parole si evidenzia bene questa tendenza<br />

molto pericolosa]. La realtà di tale tendenza è già stata spiegata a<br />

sufficienza. Poi, come se non bastasse, il fratello che stai accusando,<br />

Ibrahim Iungo, è esattamente l’opposto di come Tu l’hai dip<strong>in</strong>to.<br />

Fattelo dire da chi Lo conosce personalmente.<br />

[Grazie a Dio - Subhanahu ua ta'ala - siamo ancora <strong>in</strong><br />

condizione di vivere l’<strong>Islam</strong> senza la polizia religiosa alle<br />

spalle]. Ah, contento Tu!<br />

E, INFATTI, IN QUELLA «SPLENDIDA» DEMOCRAZIA<br />

ITALIANA NELLA QUALE VIVETE, APRI LA PORTA DI CASA ALLA<br />

MATTINA E SENTI IL VICINO BESTEMMIARE A SQUARCIAGOLA,<br />

SCENDI SOTTO CASA PER COMPRARE UNA PIZZA E VEDI LA<br />

BATTONA CHE SI CAMBIA LE MUTANDE. E POI TU MI VIENI A<br />

PARLARE DI POLIZIA RELIGIOSA?! Non disse forse Dio: [Cosa<br />

avete?! Com'è che giudicate?!] (il cap. del calamo, 36).<br />

Ragiona bene, fratello mio, ragione bene… e ricorda: «Chi va<br />

con lo zoppo impara a zoppicare».<br />

156


28. … aprile 18th, 2012, 10:35 am<br />

157<br />

'Eliy Vago<br />

Salamu aleykom. Tu metti <strong>in</strong> bocca a me cose che non ho detto.<br />

L’essere musulmano per me è rispettare le norme esteriori, che<br />

questo comporta. Quello che importa per me soprattutto sono<br />

quelle <strong>in</strong>teriori. Se questo lo faccio bene o male non dipende da un<br />

sapiente e chi pensa di avere la sapienza <strong>in</strong> mano e fa la cresta agli<br />

altri. Il rapporto con Dio è personale e a Lui devo rispondere.<br />

L’<strong>in</strong>tenzione conta prima di tutto e se è vero che Allah è al Rahman<br />

e a Rahim giudicherà Lui. NESSUN ALTRO . Dare l’esempio nel<br />

comportamento esteriore è la prima cosa,essere coerenti con la<br />

propria fede, dimostrare nella pratica …. la lettura pedissequa dei<br />

testi giuridici non fa una persona un buon musulmano ma un<br />

bigotto … l’umanità <strong>in</strong> occidente vive nell’ignoranza e nel<br />

materialismo e noi viviamo <strong>in</strong> questa realtà. Restare saldi nei<br />

pr<strong>in</strong>cipi e sapere essere coerenti è difficile. ma è una questione di<br />

cuore non di “diritto islamico” .


Questa è una vecchia storia che ha visto sempre contrapposti i<br />

mistici islamici e i giureconsulti … forse i prime erano andato<br />

troppo oltre ma i secondi erano diventati sterili ripetitori di norme<br />

esteriori senza più legame <strong>in</strong>teriore.<br />

Tra i due io sono sicuramente tra i primi. Senza andare oltre.<br />

Tu dici “Altro che dir ciò che si vuole, con la scusa della<br />

democrazia! Cosa ne dici, potete bestemmiare? Tanto siete <strong>in</strong><br />

democrazia. Oppure miscredere? Tanto c’è la democrazia” e chi dice<br />

questo …. io non ho mai detto questo … sei Tu che lo hai <strong>in</strong> testa<br />

… Tu vai oltre le cose che si dicono .. presupponi cose che neanche<br />

ho pensato… e questo è pericoloso … che io non abbia una grande<br />

conoscenza della legislazione islamica è certo … ma se ti devo dire<br />

la verità non mi <strong>in</strong>teressa molto … mi <strong>in</strong>teressano altre cose..<br />

l’umanità che l’islam sa dare nei fratelli che ho <strong>in</strong>contrato e molto di<br />

più … Un saluto e con questo chiudo. Inoltre ti consiglio di leggere<br />

bene l’articolo di Tariq Ramadan ….è molto chiaro…. è a quelle<br />

cose che devi dare risposte … parlare male dell’occidente e poi farci<br />

accordi e addirittura complottare con lui …. cosa c’e’ di più<br />

miscredente di questo?<br />

In attesa di risposta<br />

158


30. … aprile 18th, 2012, 6:37 pm<br />

Sia r<strong>in</strong>graziato Dio per questo spazio di discussione!<br />

Qui si può liberamente discutere e farsi una op<strong>in</strong>ione, sia essa<br />

sbagliata o giusta: non dipende tutto da Dio? Non è Lui che salva e<br />

svia chi vuole? Sono totalmente d’accordo con …: l’<strong>Islam</strong> è la via di<br />

mezzo tra la totale assenza di “legge” (esempio, il cristianesimo) ed<br />

il dom<strong>in</strong>io della legge (es. l’ebraismo). Perché ci si dimentica sempre<br />

di questo? L’<strong>in</strong>tenzione è il card<strong>in</strong>e pr<strong>in</strong>cipe di ogni atto umano: ma<br />

come faccio ad avere una retta <strong>in</strong>tenzione, se sento sempre e solo la<br />

stessa campana? Il Taqlid (imitazione) è lodevole se è “ragionata”; è<br />

perfida se si limita ad una cieca obbedienza allo shaykh di turno. E<br />

come faccio a “ragionarla” se non tramite un libero spazio di<br />

discussione? Inf<strong>in</strong>e, una cosa sull’ultimo commento di …: ha<br />

ragione, si cont<strong>in</strong>ua a parlare bene dell’Arabia Saudita, di quanto<br />

sono pii i pr<strong>in</strong>cipi della casa Al Saud, di come si viva bene con la<br />

polizia religiosa….. ma dov’è l’esempio nelle cose pratiche?<br />

L’Arabia Saudita, custode delle sacre moschee, terra sacra per cui<br />

non si piò nemmeno uccidere una pulce se ci si trova nello spazio<br />

sacro…. è la stessa nazione che ospita basi americane, la stessa<br />

159


nazione che va a braccetto con i miscredenti e con i sionisti….la<br />

stessa nazione che potrebbe fare la differenza nella causa<br />

palest<strong>in</strong>ese. E <strong>in</strong>vece cosa fa? Manda i soldati <strong>in</strong> Bahre<strong>in</strong> per aiutare<br />

la polizia locale a massacrare i dimostranti.<br />

Dove sta il jihad? Ci rendiamo conto che se i paesi del golfo<br />

decidessero di dare un ultimatum ad Israele circa il processo di pace<br />

<strong>in</strong> Medio Oriente, costr<strong>in</strong>gerebbe f<strong>in</strong>almente gli USA a prendere<br />

una posizione netta? Perché nessun sapiente ha mai pensato ad una<br />

fatwa che impedisca la vendita del petrolio a quei paesi che<br />

opprimono i fratelli palest<strong>in</strong>esi?<br />

Eh già, pecunia non olet…. ecchissenefrega del jihad e della<br />

Ummah…..<br />

Salamu aleykom.<br />

In attesa di risposta<br />

32. … aprile 22nd, 2012, 11:08 am<br />

160


Dal punto di vista dottr<strong>in</strong>ale tra “salafiti” e “I fratelli Musulmani”<br />

non vi è alcuna differenza… Entrambi mettono <strong>in</strong> discussione la<br />

legittimità delle 4 scuole giuridiche, negano i pr<strong>in</strong>cipi dell'aquida<br />

Asharita/Maturidita (universalmente riconosciuto come il Credo di<br />

Ahl as-Sunna wa al-Jamaa) e rifiutano la centralità del tasawwuf…<br />

33. … aprile 22nd, 2012, 11:58 am<br />

Questa mi è nuova (e non sono né salafita né ikhwan).<br />

Chi non segue una delle 4 scuole (che poi sono 5 per chi riconosce la<br />

qualità di musulmano agli sciiti), non necessariamente ne discute la<br />

legittimità: discute solo l’obbligo di una cieca obbedienza ad una<br />

scuola.<br />

Quanto al negare i pr<strong>in</strong>cipi delle aquida Asharita/Maturidita, mi<br />

spieghi cosa significa? E’ come dire che io non credo all’esistenza<br />

del cielo… Quanto al tasawwuf, forse è vero per i salafiti, ma non<br />

mi risultava per gli ikhwani.<br />

34. Jibril Abu 'Isa, aprile 22nd, 2012, 11:27 am<br />

Il term<strong>in</strong>e «Salaf» è un’abbreviazione dell'espressione «Salaf us-<br />

salih», che significa "pii Predecessori". Esso si riferisce<br />

161


specificamente alle prime tre generazioni di Musulmani.<br />

La prima fu quella del Profeta (che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />

ogni male ) e dei Suoi Compagni, ovvero coloro che lo conobbero<br />

personalmente (Sahaba) . La seconda, fu quella di coloro che<br />

seguirono i Compagni (Tabi'un) . La terza fu quella di coloro che<br />

seguirono quelli che seguirono i Compagni, ovvero quella dei<br />

successori di coloro che seguirono i Compagni.<br />

«Salafiyya» è il term<strong>in</strong>e che <strong>in</strong>dica la maniera di seguire i «Salaf»,<br />

nel credo e nella fede, nei discorsi e nelle azioni, <strong>in</strong>dipendentemente<br />

dal tempo e dal luogo. Essa rappresenta il modo migliore per capire<br />

e mettere <strong>in</strong> atto la religione, così come fu capita e attuata dai<br />

«Salaf», seguendola scrupolosamente al meglio delle proprie<br />

possibilità e guardandosi ed astenendosi da ciò che gli si oppone.<br />

I «Salaf us-salih» si dist<strong>in</strong>sero per la loro completa adesione ai<br />

pr<strong>in</strong>cìpi del<strong>in</strong>eati nel Libro di Dio, e nella pratica dei Compagni -<br />

che Dio sia soddisfatto di tutti Loro.<br />

In quanto a "credo" i «Salaf us-salih» seguivano una particolare<br />

metodologia, la quale si opponeva alle altre, come ad esempio a<br />

quella "asharita" " mutazilita" e a quella di coloro la cui<br />

caratteristica era di anteporre l’<strong>in</strong>telletto e la retorica teologica al<br />

162


Libro e alla Sunna e ai ben conosciuti detti degli «A'imma» della<br />

comunità islamica.<br />

Allo stesso modo per ciò che riguarda il culto "ibada", i «Salaf us-<br />

salih» aderivano ad una metodologia contraria a quella dei "sufi" e<br />

degli adoratori di cimiteri, i quali <strong>in</strong>ventavano ed <strong>in</strong>troducevano<br />

<strong>in</strong>novazioni nella religione senza aver ricevuto alcuna autorità da<br />

Allah.<br />

Ugualmente, per quanto concerne l'<strong>in</strong>vitare le genti alla religione di<br />

Dio e le questioni d'attualità, la metodologia dei pii Predecessori si<br />

dist<strong>in</strong>gue da quella degli attivisti politici, i quali, con il pretesto di<br />

seguire i «Salaf» ed i sapienti contemporanei, hanno tuttavia<br />

<strong>in</strong>trodotto novità, suscitando emozioni e sentimentalismi nella<br />

gente comune, allontanandola nettamente dai sapienti ben fondati<br />

nella scienza, <strong>in</strong>vitando piuttosto le persone soltanto verso se stessi<br />

e verso i propri capricci.<br />

A Shaykh Salih al-Fawzan (che Dio lo protegga) venne chiesto:<br />

“L’entrata <strong>in</strong> Paradiso o nel Fuoco, dipendono dalla correttezza<br />

della propria metodologia (manhaj)?”<br />

163


Egli rispose: “Sì, quando la metodologia di una persona è corretta<br />

egli entrerà <strong>in</strong> Paradiso. Perciò se egli segue la metodologia del<br />

Messaggero di Allah (che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male)<br />

e la metodologia dei pii Predecessori, egli diverrà uno degli abitanti<br />

del Paradiso - con il permesso di Allah. E quando egli viaggia sul<br />

«manhaj» dei deviatori fuorviati, egli è m<strong>in</strong>acciato dal Fuoco.”<br />

[fonte: Al-Ajwibah Al-Mufidah, pag.77].<br />

35. 'Eliy, aprile 26th, 2012, 4:21 am<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Rispondo, seppur con notevole ritardo, al primo degli <strong>in</strong>terventi del<br />

fratello che si firma … .<br />

Dici: [Dal punto di di vista dottr<strong>in</strong>ale tra “salafiti” e “I fratelli<br />

Musulmani” non vi è alcuna differenza]. Affermazione curiosa la<br />

Tua, fratello mio, visto che i punti <strong>in</strong> comune tra le due sette sono<br />

veramente pochissimi, e s<strong>in</strong>ceramente credo che chiunque abbia<br />

letto questo botta e risposta dall’<strong>in</strong>izio - a presc<strong>in</strong>dere dal suo<br />

<strong>in</strong>dirizzo religioso - si sia accorto chiaramente di ciò. Ad ogni modo<br />

Tu, a differenza degli altri miei <strong>in</strong>terlocutori, tenti perlomeno<br />

164


d’argomentare le Tue affermazioni - di questo devo dartene atto - e<br />

la cosa mi fa ovviamente piacere.<br />

Poi dici: [Entrambi mettono <strong>in</strong> discussione la legittimità delle<br />

4 scuole giuridiche, negano i pr<strong>in</strong>cipi dell'aqida<br />

Asharita/Maturidita (universalmente riconosciuta come il<br />

Credo di Ahl as-Sunna wa al-Jamaa) e rifiutano la centralità<br />

del "tasawwuf"]. Allora, una cosa per volta. I salafiti non mettono<br />

<strong>in</strong> discussione - nella maniera più assoluta - la legittimità delle<br />

quattro scuole giuridiche, non so dove Tu abbia sentito questa<br />

baggianata. Piuttosto diciamo che è pesantemente illecito per tutti<br />

coloro che abbiano raggiunto un ottimo livello di conoscenza della<br />

religione, delle sue regole, dei suoi testi e della l<strong>in</strong>gua araba il<br />

seguir coi “paraocchi” le sentenze di Tizio o di Caio o d’una<br />

qualsiasi scuola giuridica, una delle quattro così come una delle<br />

tante altre meno conosciute, il che - fratello mio - è cosa ben diversa<br />

dal mettere <strong>in</strong> discussione la legittimità delle scuole stesse.<br />

Disse l’Altissimo: [Hanno preso i loro rabb<strong>in</strong>i, i loro<br />

monaci ed il Messia figlio di Maria come Signori all'<strong>in</strong>fuori di<br />

Allah, quando non era stato loro ord<strong>in</strong>ato se non di adorare un<br />

165


Dio unico] (il cap. del pentimento, 31). E disse Ibn Abbas - che Dio<br />

sia soddisfatto di entrambi – quando, dopo aver risposto ad una<br />

domanda fattagli, gli stessi richiedenti espressero delle riserve circa<br />

la di lui sentenza: [Poco ci manca che piovan su di voi pietre dal<br />

cielo. Vi dico: disse l'Inviato di Dio, e voi mi rispondete<br />

dicendo: «Però disse Abu Bakr ed Umar»!?] (Musnad Ahmad, n.<br />

3121). E disse a questo proposito l’Imam Ahmad: [Mi<br />

sorprendono coloro che, pur conoscendo la catena di<br />

trasmissione e la sua correttezza, son dell'op<strong>in</strong>ione di Sufyan]<br />

(«La magna esposizione», ibn Batta, 97) cioè di Sufyan ath-Thawri,<br />

celebre sapiente, nonché nobilissimo devoto. Tuttavia, <strong>in</strong><br />

quell’occasione, pare avesse rilasciato una sentenza contraria ad<br />

alcuni detti, magari per non averli mai conosciuti o perlomeno la di<br />

loro autenticità. Pertanto l’Imam Ahmad vedeva - più che<br />

giustamente - che non fosse cosa lecita il seguirlo <strong>in</strong> ciò.<br />

Iddio, potente e glorioso, non ha certo rivelato il Corano,<br />

né <strong>in</strong>viato un Profeta aff<strong>in</strong>ché i Musulmani s’appoggiassero<br />

ciecamente a sapienti o a «madhahib». Piuttosto diciamo che per<br />

far ciò serve una «giustificazione sciaraitica», e l’ignoranza <strong>in</strong><br />

materia religiosa è certamente quella giusta. Disse l’Altissimo:<br />

[Qu<strong>in</strong>di, qualora non sappiate, chiedete alla gente della<br />

166


Scrittura] (il cap. dei Profeti, 7). Tutti coloro, pertanto, che non<br />

abbiano raggiunto un certo livello culturale nelle scienze della<br />

religione potranno appoggiarsi ad un buon «madhhab» o ad un<br />

grande sapiente Musulmano per tutto ciò che concerne la loro<br />

religione. Gli studiosi, <strong>in</strong>vece, e così gli <strong>in</strong>tellettuali Musulmani<br />

dovranno estrarre - o almeno tentare - la propria religione e così<br />

tutti i pareri giuridici di cui necessitano direttamente dal libro di<br />

Dio e dalla Sunna autentica del Profeta Muhammad, che Dio Lo<br />

elogi e Lo preservi da ogni male.<br />

Pertanto la risposta del fratello … è corretta. Tranne che ha<br />

commesso un errore dicendo: [che poi sono c<strong>in</strong>que per chi<br />

riconosce la qualità di musulmano agli sciiti]. Le scuole di<br />

diritto islamico, <strong>in</strong>fatti, non solo sono c<strong>in</strong>que, bensì svariate<br />

dozz<strong>in</strong>e. Si potrebbe, anzi, affermare che ogni grande sapiente<br />

Musulmano che abbia avuto un seguito di studenti - seppur piccolo<br />

- che si diede la pena di registrar le sue parole, il suo credo ed i suoi<br />

verdetti, qu<strong>in</strong>di le «pubblicizzò», magari dopo la sua morte, fondò -<br />

spesso <strong>in</strong>volontariamente - una «scuola», la quale altro non è che<br />

l’<strong>in</strong>sieme delle sue op<strong>in</strong>ioni religiose e giurisprudenziali. Ciò a<br />

presc<strong>in</strong>dere dal fatto che costui fosse “salafita” o meno. Gli apostati<br />

tra costoro, però, non vengono tenuti <strong>in</strong> considerazione, e ciò è<br />

167


quello che <strong>in</strong>tese il fratello … quando disse: [per chi riconosce la<br />

qualità di Musulmano agli sciiti].<br />

[negano i pr<strong>in</strong>cipi dell'aqida Asharita/Maturidita<br />

(universalmente riconosciuto come il Credo di Ahl as-Sunna<br />

wa al-Jamaa)]. Permettimi, caro fratello, di farTi notare che<br />

queste Tue parole denotano grande confusione sull’argomento.<br />

Innanzitutto il fatto che tali credi siano “universalmente”<br />

riconosciuti come quelli di «Ahl as-Sunna wa al-Jamaa» è<br />

certamente un’enorme idiozia. Se tutti i Musulmani fossero della<br />

Tua idea allora non esisterebbero le sette! Gli sciiti son forse di<br />

credo asharita-maturidita? Ed i mutaziliti? Ed i kharijiti? Ed i<br />

salafiti? E gli antichi sufi? Certo che no!<br />

In secondo luogo come mai potrebbero due credi differenti -<br />

seppur simili <strong>in</strong> moltissimi aspetti - appartenenti, come se non<br />

bastasse, a due sette differenti, essere il credo di «Ahl as-Sunna wa<br />

al-Jamaa», visto che tale term<strong>in</strong>e - «al-Jamaa» - significa, per<br />

l’appunto - che essi non contrastano, bensì s’aggrappano tutti<br />

assieme, e molto saldamente, alla Verità, abbandonando, <strong>in</strong>oltre,<br />

tutto ciò che la contraria?<br />

168


Terza cosa, mi sembra di capir dal Tuo discorso che Tu<br />

credi che gli ashariti abbiano un solo credo, e ciò - <strong>in</strong> verità - è<br />

cosa assai errata. Più che di credo asharita bisognerebbe parlare di<br />

«credi» ashariti - al plurale - visto che le credenze di questa parte di<br />

sapienti, e così di quelli che sposarono <strong>in</strong> parte tale <strong>in</strong>dirizzo, sono,<br />

<strong>in</strong> realtà, assai differenti, differenze certamente errate ed<br />

<strong>in</strong>sostenibili da un punto di vista teologico, visto che neanche<br />

ai grandi dotti è permesso d’avere un’op<strong>in</strong>ione personale a<br />

proposito di ciò. Tali questioni, <strong>in</strong>fatti, non rientrano negli<br />

argomenti <strong>in</strong> cui è lecito fare «Ijtihad».<br />

Ti basti pensare che ci sono grosse differenze tra il credo<br />

asharita degli antichi - e cioè dei sapienti del quarto e qu<strong>in</strong>to secolo<br />

- a quello dei loro successori, e così tra quello dei loro esegeti<br />

(mufassirun) e «tradizionisti» (muhaddithun) - come el Beyhaqi, en-<br />

Nawawi, al Khattabi - a quello dei loro teologi e giuristi, come al<br />

Amidi o al-Razi.<br />

169


Sappi che la maggior parte di loro crede ed attribuisce a Dio<br />

sette attributi. Altri però ne aggiungono uno, altri ancora tre,<br />

mentre il Baqillani - uno dei loro sapienti maggiori e più<br />

antichi <strong>in</strong> assoluto - credeva che Dio ne avesse ben qu<strong>in</strong>dici.<br />

Allo stesso modo il Bayhaqi, il quale fu un antico sapiente<br />

asharita (morì nel 458 dall’Eg., qu<strong>in</strong>di fa parte della seconda<br />

generazione di sapienti e studenti ashariti) credeva - più che<br />

giustamente - che Dio fosse caratterizzato, tra le altre cose, da<br />

un volto, da mani e da occhi - al pari del Baqillani - e che Egli<br />

verrà contemplato <strong>in</strong> Paradiso tramite gli sguardi dei credenti<br />

(non dai loro cuori), tutte cose che, <strong>in</strong>vece, ormai da lungo<br />

tempo, gli ashariti negano fortissimamente.<br />

Al pari loro, <strong>in</strong>vece, il Bayhaqi era solito <strong>in</strong>terpretare<br />

allegoricamente altri attributi, quali, tanto per fare un esempio,<br />

quelli della discesa e del riso.<br />

Inoltre devi sapere che per ciò che concerne gli attributi<br />

di Dio non tutti gli ashariti erano del parere che quelli<br />

170


menzionati nel Corano e nella Sunna «mutawatira» (cioè<br />

giunta a noi <strong>in</strong> maniera tale da non poter esser rifiutata, da non<br />

dar adito a benché m<strong>in</strong>imo dubbio) dovessero essere<br />

<strong>in</strong>terpretati allegoricamente qualora non rientrassero negli<br />

attributi (solitamente sette) da loro accettati. Un buon numero<br />

di sapienti ashariti, <strong>in</strong>fatti, vedeva - piuttosto - che essi<br />

dovessero esser ritenuti «<strong>in</strong>conoscibili», non <strong>in</strong>terpretati per<br />

allegoria. Essi, all’<strong>in</strong>terno degli ashariti e non solo, si<br />

dist<strong>in</strong>sero come «Ahl al-tafwid».<br />

Come se non bastasse, per ciò che concerne i detti<br />

riguardanti il giusto credo gli ashariti, oggi come oggi, si<br />

dist<strong>in</strong>guono per non accettare i detti autentici che contrastano<br />

con la loro «aqida», a meno che questi non siano «mutawatira»<br />

(cioè riferiti <strong>in</strong> maniera tale da non dar adito a benché m<strong>in</strong>imo<br />

dubbio, irresp<strong>in</strong>gibili -scusate il neologismo - tramandati, tanto per<br />

fare un esempio, da c<strong>in</strong>quanta o più Compagni) anche qualora<br />

questi si trov<strong>in</strong>o nell’Autentica del Bukhari od <strong>in</strong> quella di<br />

Muslim, anche qualora siano stati autenticati di comune<br />

accordo. Pertanto ogniqualvolta un detto autentico venga <strong>in</strong><br />

contrasto con il loro «asharismo», ebbene essi - molto<br />

semplicemente - lo prendono e lo gettano via, ritenendolo<br />

171


sbagliato, <strong>in</strong>accettabile e non abbastanza autentico. Qualora<br />

<strong>in</strong>vece l’attributo od altra cosa concernente il credo ci sia<br />

giunta tramite il Corano o la Sunna «mutawatira», ebbene, <strong>in</strong><br />

questo caso essi accettano tale testo - visto che il rifiutarlo<br />

equivarrebbe ad una chiarissima forma d’apostasia anche<br />

secondo loro - però <strong>in</strong>terpretano il tutto allegoricamente,<br />

distorcendo il senso del testo <strong>in</strong> questione.<br />

Gli antichi ashariti, <strong>in</strong>vece, specialmente i sapienti<br />

dell’Hadith tra costoro, non facevano così. Essi, <strong>in</strong>fatti,<br />

accettavano tutti i detti da loro ritenuti autentici, a<br />

presc<strong>in</strong>dere dall’argomento di questi, anche qualora questi non<br />

fossero «mutawatira», bensì «ahad». Fatto ciò talvolta<br />

accettavano l’attributo <strong>in</strong> esso contenuto così com’era, mentre<br />

altre volte lo <strong>in</strong>terpretavano allegoricamente. Qu<strong>in</strong>di anche<br />

sotto questo aspetto i sapienti ed il credo asharita si differenziano<br />

fortemente.<br />

E poi se il credo «asharita-maturidita» fosse quello di<br />

«Ahl as-Sunna wa al-Jamaa» ciò starebbe a significare che il<br />

giusto credo nacque con Abu l-Hasan al-Ashari, e cioè nel<br />

172


quarto secolo, cosa ovviamente impossibile. E spero che non<br />

verrai a dirmi che lui non fece che riprendere il credo del<br />

Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - e così<br />

quello dei Compagni - che Dio sia soddisfatto di tutti Loro -<br />

visto che <strong>in</strong> realtà il credo asharita è ben diverso da tutto ciò.<br />

Potrei darti facilmente dozz<strong>in</strong>e e dozz<strong>in</strong>e di esempi, tutti<br />

molto ben argomentati, ma <strong>in</strong> questo caso il mio modesto<br />

<strong>in</strong>tervento subirebbe un pesantissimo allungamento. Ad ogni<br />

modo, qualora Tu volessi conoscere degli esempi di ciò, Ti basterà<br />

farmelo sapere.<br />

E poi se il loro credo fosse quello del Profeta che senso<br />

avrebbe, allora, cest<strong>in</strong>are tutti questi ahadith?<br />

Ciò al f<strong>in</strong>e di farti comprendere che il credo «asharita», al<br />

pari di quello «maturidita», non può essere certamente<br />

considerato il credo di «Ahl as-Sunna wa al-Jamaa», né -<br />

tantomeno - “universalmente” riconosciuto. Piuttosto diciamo<br />

che i sapienti Musulmani che dal quarto secolo <strong>in</strong> poi aderirono alla<br />

scuola di pensiero «asharita» - magari seppur <strong>in</strong> parte - sono<br />

173


davvero moltissimi e che questa, tra le sette eretiche, si presenta<br />

certo come la meno lontana dal concetto sunnita.<br />

Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, il fatto di negare i pr<strong>in</strong>cipi<br />

dell’asharismo o del maturidismo diciamo che i salafiti negano<br />

di tutto ciò soltanto lo sbagliato, non tutto il loro credo <strong>in</strong><br />

blocco. E <strong>in</strong>fatti i salafiti ritengono queste due sette - assieme ai<br />

kullabiti - le più vic<strong>in</strong>e alla Verità, nonostante le loro moltissime<br />

eresie.<br />

Poi mi dici, fratello mio: [e rifiutano la centralità del tasawwuf].<br />

Se <strong>in</strong>tendi che i salafiti rifiutano il fatto che il «tasawwuf» meriti<br />

una posizione di rilievo nelle cose della religione, beh, s<strong>in</strong>ceramente<br />

hai ragione, noi neghiamo certamente ciò. E come potrebbe non<br />

essere così visto che il «tasawwuf» venne <strong>in</strong> essere<br />

posteriormente alla morte del Profeta - circa un secolo dopo -<br />

che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. Inoltre quando<br />

nacque esso non era che una discutibile esasperazione di alcuni<br />

concetti realmente islamici, mentre <strong>in</strong>vece quello <strong>in</strong>segnato e<br />

praticato al giorno d’oggi non ha nulla a che vedere con il<br />

«sufismo antico». Vi basti pensare che il credo dei primi grandi<br />

174


sufi co<strong>in</strong>cideva perfettamente con quello dei «Seguaci» e con quello<br />

dei Compagni, fatta eccezione per pochissimi punti.<br />

Ad ogni modo si potrebbe capire dal Tuo discorso che<br />

tutti gli «ashariti» o tutti i «maturiditi» accett<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>vece, la<br />

centralità del «tasawwuf» moderno, mentre <strong>in</strong>vece non è<br />

affatto così. Lo stesso Abu l-Hasan al-Ashari, il fondatore della<br />

scuola di pensiero asharita, non viene mai ricordato dai grandi<br />

sapienti, né dagli storici, come un «sufi», ma semmai come un<br />

“teologo-filosofo”. Egli pertanto non si riteneva sufi, e con «sufi»<br />

<strong>in</strong>tendo sia quelli della vecchia scuola - i quali, s<strong>in</strong>ceramente <strong>in</strong><br />

quanto a credo eran certamente migliori di lui - che quelli, a<br />

maggior ragione, appartenenti alle confraternite moderne. Il<br />

sufismo, <strong>in</strong> realtà, venne a mescolarsi con l’asciarismo soltanto<br />

<strong>in</strong> un secondo tempo.<br />

E cosa dire di Ibn Hajar al-Asqalani, enciclopedico sapiente<br />

che gli ashariti amano annoverare tra le loro file? È risaputo, <strong>in</strong>fatti,<br />

che era estremamente duro con i sufi che att<strong>in</strong>gevan dalla filosofia<br />

antica (per poi arrivare, solitamente, al panteismo, come fece del<br />

resto al-Hallaj ed ibn Farid, e come fa’ la stragrande maggioranza<br />

175


delle confraternite sufi odierne). Ti basti pensare che lo stesso<br />

Ibn Hajar era del parere che il panteismo fosse chiara apostasia<br />

e che i corpi dei panteisti non dovessero esser seppelliti nel<br />

cimitero dei Musulmani, ma piuttosto gettati nel deserto alle<br />

fiere. Inoltre def<strong>in</strong>ì quei sufi che pretenderebbero di aver<br />

raggiunto un livello tale nella religione da non dover più<br />

sottostare alle Sue leggi «zanadiqa», e cioè ipocriti, apostati e<br />

nemici della religione.<br />

E come questi due il Baqillani, il Bayhaqi e così tanti altri.<br />

Pensa che il Bayhaqi, <strong>in</strong> uno dei suoi libri - precisamente <strong>in</strong> quello<br />

<strong>in</strong>titolato: “I pregi di ash-Shafi'i” - riportò una parola del grande<br />

Imam, nella quale egli esprimeva il suo forte disappunto per i<br />

«sufi». Disse, <strong>in</strong>fatti: [Se un uomo divenisse sufi all'<strong>in</strong>izio della<br />

giornata lo troverei certo stupido prima del mezzogiorno].<br />

Ciò, fratello, Ti fa capire quale fosse il punto di vista non solo<br />

dell’Imam ash-Shafi'i circa i «sufi», ma soprattutto del Bayhaqi, e<br />

questo nonostante quest’ultimo fosse certamente asharita. Qu<strong>in</strong>di<br />

vedi che, anche riguardo al centralismo del «tasawwuf», molti<br />

176


dotti ashariti e maturiditi la pensano esattamente come noi<br />

salafiti.<br />

E poi anche gli «ikhwan», a loro modo, rifiutano la<br />

centralità del «tasawwuf» (per loro si sa, la politica<br />

<strong>in</strong>nanzitutto) ma - a differenza dei salafiti - non rifiutano il<br />

«tasawwuf» stesso. Il mondo Musulmano, <strong>in</strong>fatti, è praticamente<br />

zeppo di «sufi» che sono <strong>in</strong> perfetta s<strong>in</strong>tonia con il pensiero dei<br />

«fratelli musulmani» - Piccardo è certamente uno di questi - e che si<br />

proclamano loro seguaci. Ci sono, <strong>in</strong>fatti, gruppi - e pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tere<br />

sette - che uniscono entrambi i pensieri, seppur talvolta questi<br />

vengano a modificarsi, come nel caso della setta marocch<strong>in</strong>a<br />

denom<strong>in</strong>ata «al-adl wa l-ihsan», storicamente capeggiata dal<br />

maestro «sufi» Abd as-Salam Yas<strong>in</strong>. Qu<strong>in</strong>di anche qui il fratello …<br />

aveva ragione.<br />

Spero di esserTi stato utile.<br />

Sempre a Tua disposizione.<br />

177<br />

‘Eliy Vago


36. … aprile 26th, 2012, 4:55 pm<br />

Ecco MashAllah!!!<br />

Come volevasi dimostrare….<br />

Il tuo elaborato POST espone <strong>in</strong> successione proprio nei concetti<br />

quelle degenerazioni di orig<strong>in</strong>e salafita che confermano quanto<br />

detto <strong>in</strong> precedenza:<br />

il disconoscimento dei pr<strong>in</strong>cipi del Credo <strong>Islam</strong>ico Sunnita,<br />

le catastrofiche <strong>in</strong>novazioni nel campo della giurisprudenza islamica<br />

che <strong>in</strong>troducono l’opzione del «Pick end choose», (manhaj<br />

salafi/metodologia salafita)<br />

la delegittimazione della scienza della spiritualità (tasawwuf) che ha<br />

reso irrimediabilmente la nostra religione un eccellente strumento<br />

<strong>in</strong> mano a quei movimenti politici islamisti che ne abusano per<br />

diffondere subdolamente il nazionalismo arabo.<br />

Questi sono i requisiti m<strong>in</strong>imi per poter estrarre una sentenza dal<br />

Corano e dalla Sunna attraverso ragionamento logico <strong>in</strong>dipendente:<br />

178


-Conoscenza profonda della l<strong>in</strong>gua araba; grammatica, semantica e<br />

retorica.<br />

-Conoscenza profonda del Santo Corano, il suo Tafsir stabilito, i<br />

versetti che sono abrogati e le occasioni di rivelazione.<br />

-Conoscenza profonda degli Ahadith, avendo acquisito le narrazioni<br />

dai loro narratori, conoscendo la condizione della catena [di<br />

trasmissione] e dei suoi narratori.<br />

E Anche se Lei sig Vago fosse <strong>in</strong> possesso delle specifiche qualifiche<br />

richieste io per scrupolo preferirei affidarmi fiduciosamente alle<br />

conclusioni di quei Sapienti che appartengono proprio a quella<br />

categoria dei veri Salaf (pii predecessori) che proprio il Profeta<br />

Muhammed (s.a.s) <strong>in</strong>dicò, <strong>in</strong>caricandoli di tramandare la Tradizione<br />

sunnita quando disse:<br />

“I migliori della mia gente sono quelli della mia generazione, poi<br />

quelli che verranno dopo di loro e poi quelli che verranno ancora<br />

dopo” [Al-Bukhari]<br />

•Imam Abu Hanifa (R.A.), 80-150 H.<br />

•Imam Malik Ibn Anas (R.A.) , 93-179 H.<br />

•Imam Muhammad Ibn Idris al-Shafi`i (R.A.), 150-204 H.<br />

•Imam Ahmad Ibn Hanbal (R.A.) , 164-241 H.<br />

179


proprio come hanno fatto per esempio moltissime <strong>in</strong>discusse<br />

autorità del nostro D<strong>in</strong>, di cui si conosce con cetezza l’adesione ad<br />

uno dei quattro Madhahib:<br />

•Imam Abu Isa al-Tirmidhi (Shafi`i)<br />

•Imam Abu Jafar at-Tahawi (Hanafi)<br />

•Imam Fakr al-D<strong>in</strong> al-Razi (Shafi`i)<br />

•Imam Ibn Abd al-Barr (Maliki)<br />

•Imam Abu Zakariyya al-Nawawi (Shafi`i)<br />

•Imam Abu Bakr Jassas (Hanafi)<br />

•Imam Ibn al-Hummam (Hanafi)<br />

•Imam Abu Ishaq al-Shatibi (Maliki)<br />

•Imam Ibn Hajar al-Asqalani (Shafi`i)<br />

•Imam Abu al-Abbas al-Qurtubi (Maliki)<br />

Per favore, eviti (come fanno tutti i salafiti) di riportarmi le parole<br />

di abu Hanifa (R.A.) quando disse «se trovate un hadith sahih<br />

gettate le mie parole contro il muro» perché queste affermazioni<br />

erano <strong>in</strong>dirizzate ai propri studenti e non sono state certo<br />

pronunciate al Jumu'a.<br />

Queste <strong>in</strong>vece sono le affermazioni di alcuni importanti sapienti<br />

riguardo al tasawwuf che hai dimenticato di riportare.<br />

180


L’Imam Ibn Taymiyya, un’imm<strong>in</strong>ente figura di riferimento del<br />

Salafismo, scrisse: “Certe persone hanno criticato il Sufismo ed i<br />

Sufi dicendo che erano <strong>in</strong>novatori, si allontanano dalla Sunna, ma la<br />

verità è che si sforzano ad ubbidire ad Allah [...] Tra loro troviamo<br />

le persone più vic<strong>in</strong>e ad Allah, per i loro sforzi”. (Majmu’ al Fatawa<br />

al-Kubra, Vol.11)<br />

Scrisse anche, nella stessa opera (vol. 10): “I grandi Maestri Sufi<br />

sono molto conosciuti ed accettati, come: Abu Yazid Al-Bistami,<br />

Shaykh Abd al Qadir Al-Jilani, Junaid Ibn Muhammad, Hasan<br />

Fudayl Al-Basri, ibn l-Ayyadi, Ibrahim ibn al-Adham, Abu<br />

Sulayman ad-Darani, Ma’ruf Al-Karkhi, al Siri al Saqati, Shaykh<br />

Hammad, Shaykh Abu l-Bayan. [...] Questi grandi Sufi erano i<br />

leader della Ummah ed <strong>in</strong>citavano a ciò che è giusto e proibivano<br />

ciò che è illecito” .<br />

Nella sua opera <strong>in</strong>titolata ‘Al-Ihtijaj bi l-qadar’ (p.38), scrisse: “Per<br />

quanto riguarda i Sufi, affermano l’amore di Allah, e questo è più<br />

evidente da loro che da altri. La base della loro via è semplicemente<br />

la volontà e l’amore. L’affermazione dell’amore di Allah è<br />

riconoscibile nel l<strong>in</strong>guaggio dei primi di loro ed dei loro maestri<br />

recenti, come è affermato nel Libro, nella Sunna e nell'Ijma’ dei<br />

predecessori”.<br />

181


L’Imam Ahmad Ibn Hanbal, il fondatore della scuola giuridica più<br />

rigorosa il Hanbalismo - dalla quale si ispira il Wahabismo ed il<br />

Salafismo - disse, come citato nell’ opera chiamata ‘Tanwir al-<br />

Qulub: “O figlio mio! devi frequentare i Sufi, perché sono come una<br />

fontana di scienza e custodiscono il dhikr di Allah nei loro cuori.<br />

Sono gli asceti e hanno un potere spirituale molto forte”.<br />

Fu riportato da Ahmad Zarruq, Ali Ibn Ahmad al-Adawi, al-Hafiz<br />

Ali al-Qari al-Harawi ed altri che l’Imam Malik Ibn Anas, il<br />

fondatore di un’altra scuola giuridica, disse: “Chi studia la<br />

giurisprudenza (fiqh) senza studiare il Sufismo è un perverso (fasiq);<br />

e quello che studia il Sufismo senza studiare la giurisprudenza è un<br />

eretico (z<strong>in</strong>diq); quello che allea i due ha afferrato la verità”.<br />

L’Imam Abu Hanifa al-Nu‘man disse :“Se non ci fossero stati questi<br />

due anni, sarei stato perduto. [...] Durante due anni, sono stato il<br />

compagno di Sayyid<strong>in</strong>a Ja’far Al-Sadiq [un pronipote del Profeta<br />

saas], e ho acquistato la scienza spirituale che ha fatto di me un<br />

sapiente ('Arif) della via”. (Al-dur al-mukhtar)<br />

L’Imam As-Shafi’i disse :“Tre cose mi sono piaciute <strong>in</strong> questo<br />

mondo: evitare l’affetto, trattare le persone con <strong>in</strong>dulgenza e<br />

seguire la via del sufismo”.(Al-'Ajiluni, Kashf al-khafa wa muzil l-<br />

ilbas 1/341).<br />

182


Ibn Qayyim al-Jawziyya disse: “Possiamo renderci conto<br />

dell’importanza che avevano i Sufi agli occhi della prima<br />

generazione dei musulmani grazie a Sufyan ath-Thawri, uno dei più<br />

grandi Imam della seconda generazione ed uno dei più grandi<br />

giuristi. Ha detto: “Se non avevo conosciuto Abu Hisham Al-Sufi,<br />

non mi sarei accorto mai delle forme sottili dell’ipocrisia dell’ego.”<br />

Tra le migliori persone si trova il Sufi che conosce la<br />

giurisprudenza”.<br />

L’imm<strong>in</strong>ente Ibn Khaldun disse, nella sua Muqaddima: “La via dei<br />

Sufi era sempre stata considerata come quella della verità e della<br />

buona direzione, tanto per i compagni del Profeta che i loro<br />

discepoli immediati e per i loro successori. Riposa sulla pratica<br />

rigorosa degli esercizi di pietà, della devozione esclusiva a Dio,<br />

della r<strong>in</strong>uncia alle vanità del mondo [...] Tutto ciò era corrente tra i<br />

compagni del Profeta ed i primi musulmani. Poi, a partire dal VIII°<br />

secolo, il gusto per i beni di questo mondo aumentò e le persone si<br />

girarono oltre verso i godimenti terrestri. E’ da allora che si chiamò<br />

Sufi e mutasawwif ogni aspiranti alla mistica. [...] I Sufi si sono<br />

costituiti una scienza particolare che gli altri dottori <strong>in</strong><br />

giurisprudenza non mettono <strong>in</strong> discussione. [...] Anche, i<br />

giureconsulti sono a volte <strong>in</strong> accordo e a volte <strong>in</strong> disaccordo sul<br />

sufismo. Ma gli argomenti e le prove non servono a niente, per<br />

183


sapere se bisogna accettare o rigettare questo, perché la mistica è<br />

un’affare (<strong>in</strong> primis) dell’esperienza <strong>in</strong>tuitiva”.<br />

Sig. Eliy mi rivolgo a lei sfidandola ad affermare col nome di Allah<br />

che i più gradi sapienti della storia sunnita non avevano alcuna<br />

relazione col sufismo, e che accanto al nostro Amatissimo Profeta<br />

(s.a.s) e tra le generazioni che si sono susseguite non vi sono mai<br />

state altissime figure mistiche … cosi che sia chiaro chi tra noi due<br />

dice il falso.<br />

37. 'Eliy, aprile 27th, 2012, 5:14 am<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Fratello …, risponderò appena mi sarà possibile - Dio permettendo<br />

- a tutti i Tuoi quesiti ed a tutte le Tue dichiarazioni, una per una,<br />

argomentando, come da abitud<strong>in</strong>e, ogni mia affermazione.<br />

Abbi solo un po’ di pazienza.<br />

In attesa di risposta<br />

184<br />

‘Eliy Vago


39. … aprile 22nd, 2012, 2:09 pm<br />

Molti credono che nel mondo islamico (soprattutto nei paesi arabi)<br />

la contrapposizione sia tra Salafiti (estremisti) e Sufiti (<strong>in</strong>novatori),<br />

sostenendo che la corrente dei «fratelli musulmani» si frapponga a<br />

queste due realtà proponendola come la «giusta via di mezzo» (Al<br />

wasatyya)<br />

Analizzando la questione dal profilo dottr<strong>in</strong>ale pero , emergerebbe<br />

che non vi sarebbe alcuna differenza <strong>in</strong> quanto entrambi i<br />

movimenti islamisti sarebbero da <strong>in</strong>quadrare come SALAFITI<br />

l’unica divergenza sta nella visione modernista riformista iquanita<br />

ed il Post modernismo letteralista (salafita) , e la prova di questo è<br />

per esempio che il primo libro di Fiqh tradotto e diffuso <strong>in</strong> italiano<br />

dall USMI è proprio LA VIA DEL MUSULMANO (M<strong>in</strong>haj al<br />

muslim) di Abu Bakr Jabir al Jazairi che è il testo base della - errata<br />

- metodologia Salafita di chi crede di poter scegliere la “posizione<br />

più forte” tra le quattro scuole, prendendo un po’ da una e un po’<br />

dall’altra, e mischiando.<br />

185


“Ahl as-Sunna wal-Jamaa” è composta dai musulmani che seguono<br />

l’ISLAM SUNNITA ortodosso praticato dal Messaggero di Allah<br />

(Pace e Benedizioni su di lui) e dai suoi Compagni (Iddio sia<br />

soddisfatto di tutti loro); l’<strong>Islam</strong> basato sul Corano, la Sunna, il<br />

Consenso dei sapienti ed il ragionamento analogico. Esso è oggi<br />

rappresentato e costituito dai musulmani che seguono e fanno<br />

riferimento ad i sapienti delle quattro scuole giuridiche canoniche<br />

(Hanafiyyah, Shafi`iyyah, Malikiyyah, Hanbaliyyah), delle due<br />

scuole di credo islamico (Ashariyya, Maturidiyya), e dalle scuole<br />

ortodosse di spiritualità islamica (Tasawwuf).<br />

“Ahl as-Sunna wa al-Jamaa” è composta dai musulmani che seguono<br />

l’ISLAM SUNNITA ortodosso praticato dal Messaggero di Allah<br />

(Pace e Benedizioni su di lui) e dai suoi Compagni (Iddio sia<br />

soddisfatto di tutti loro); l’<strong>Islam</strong> basato sul Corano, la Sunna, il<br />

Consenso dei sapienti ed il ragionamento analogico. Esso è oggi<br />

rappresentato e costituito dai musulmani che seguono e fanno<br />

riferimento ad i sapienti delle quattro scuole giuridiche canoniche<br />

(Hanafiyyah, Shafi`iyyah, Malikiyyah, Hanbaliyyah), delle due<br />

scuole di credo islamico (Ashariyya, Maturidiyya), e dalle scuole<br />

ortodosse di spiritualità islamica (Tasawwuf). La corretta Aquida è<br />

stata def<strong>in</strong>ita con chiarezza dai sapienti di Ahl as-Sunna wal-Jamaa<br />

proprio per dist<strong>in</strong>guere le devianze degeneranti dal corretto<br />

camm<strong>in</strong>o. L’unità dei musulmani non potrà mai essere di natura<br />

186


politica ma dovrà essere necessariamente una comune convergenza<br />

sui pr<strong>in</strong>cipi, fare chiarezza su cos’è l’<strong>Islam</strong> e cosa <strong>in</strong>vece no è di<br />

fondamentale importanza.<br />

40. Hamza Piccardo, aprile 22nd, 2012, 6:43 pm<br />

Promossi e realizzai la traduzione del M<strong>in</strong>haj al Muslim nel<br />

1987/88 quando <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> non c’era praticamente nessun testo di<br />

fiqh as sunna. Oggi ne riconosco i limiti, che allora non avevo i<br />

mezzi per riconoscere, ciononostante per molti anni la stragrande<br />

maggioranza degli italiani ritornati all’<strong>Islam</strong>, hanno imparato su<br />

quelle pag<strong>in</strong>e come pregare, osservare sawm ramadan e assolvere al<br />

pellegr<strong>in</strong>aggio, oltre ai pr<strong>in</strong>cipi fondanti della religione a cui Allah<br />

Altissimo li aveva condotti.<br />

41. 'Eliy, maggio 3rd, 2012, 8:44 pm<br />

Intervento censurato<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

187


Fratello …, <strong>in</strong>nanzitutto scusami del ritardo - consueto - con il<br />

quale rispondo alle Tue lettere, ma come ben puoi capire gli<br />

impegni sono veramente tanti.<br />

Nella Tua seconda lettera, fratello dici: [Molti credono che nel<br />

mondo islamico (soprattutto nei paesi arabi) la<br />

contrapposizione sia tra Salafiti (estremisti) e Sufiti<br />

(<strong>in</strong>novatori), sostenendo che la corrente dei «fratelli<br />

musulmani» si frapponga a queste due realtà proponendola<br />

come la «giusta via di mezzo» (Al wasatyya)]. Qu<strong>in</strong>di Tu - più<br />

che giustamente - metti <strong>in</strong> discussione la suddette credenza. Devi<br />

sapere, però, che sarebbe stato meglio dire:<br />

1) Ma, al di là del corretto significato l<strong>in</strong>guistico, cosa s’<strong>in</strong>tende,<br />

oggi, col term<strong>in</strong>e «estremista»? Che non scende a compromessi<br />

con la sua religione? Che non segue la moda del momento, le<br />

proprie passioni o l’andamento errato del mondo? Che non ammette<br />

deviazioni dalla l<strong>in</strong>ea di condotta che Dio ha stabilito per lui? Beh,<br />

se è questo che s’<strong>in</strong>tende con «estremisti», ebbene sì, i «salafiti» -<br />

quelli veri - certamente lo sono.<br />

188


Ma più che ai salafiti, storicamente parlando, questo aggettivo<br />

si applica alla maggioranza dei Musulmani s<strong>in</strong>o al ventesimo secolo.<br />

Il fatto d’appartenere ad una qualche setta eretica non<br />

significa, <strong>in</strong>fatti - per forza di cose - che si sia disposti ad<br />

accondiscendere ad abbandonare la propria religione, né<br />

tantomeno a demolirla, <strong>in</strong> cambio di voti, soldi, potere,<br />

vantaggi e così via. È cosa risaputa che i Musulmani,<br />

generalmente parlando, sono sempre stati più osservanti rispetto ai<br />

fedeli di altre religioni.<br />

Se <strong>in</strong>vece s’<strong>in</strong>tende, con il suddetto term<strong>in</strong>e, un s<strong>in</strong>onimo<br />

di «fondamentalisti» o di «<strong>in</strong>tegralisti», ebbene, ciò non è<br />

corretto. Con i suddetti, <strong>in</strong>fatti, vogliasi <strong>in</strong>dicare: [coloro che<br />

seguono una l<strong>in</strong>ea conservatrice ed <strong>in</strong>transigente <strong>in</strong> materia<br />

religiosa].<br />

Ebbene, se da una parte è certamente vero che i salafiti<br />

sono «conservatori» per ciò che concerne le cose della<br />

religione, dall’altra però non è certo possibile - almeno per un<br />

189


credente - dip<strong>in</strong>gere la l<strong>in</strong>ea che Dio ci ord<strong>in</strong>ò di seguire come<br />

«<strong>in</strong>transigente»! Vi sembra educato nei confronti del Vostro<br />

Signore? Certo che no. E poi la l<strong>in</strong>ea di Dio è forse aliena da<br />

concessioni e da facilitazioni ogniqualvolta ciò si renda<br />

realmente necessario?<br />

Se <strong>in</strong>vece s’<strong>in</strong>tende «guerrafondai», «violenti», «brutali»,<br />

«aggressivi», «pericolosi», «terroristi», ecc. ecc., beh, è cosa<br />

risaputa che i veri «salafiti» son tutt’altro genere di persone.<br />

Questi sono appellativi che andrebbero, semmai, <strong>in</strong>dirizzati ai<br />

gruppi «jihadisti» più fanatici, non certo ai tranquilli «salafiti».<br />

E, <strong>in</strong>fatti, ripeto, i vari governi (arabi e non) non hanno<br />

alcun tipo di problema con noi - e la lode di ciò spetta soltanto<br />

a Dio - visto e considerato che non ci <strong>in</strong>teressiamo di politica,<br />

non fomentiamo rivoluzioni, né colpi di stato e ci comportiamo<br />

giustamente con tutti, Musulmani e non.<br />

Piuttosto diciamo che alcuni gruppi «jihadisti» si<br />

camuffano e si spacciano da salafiti per poter passare<br />

190


<strong>in</strong>osservati o per poterla fare franca dalle loro “bricconate”,<br />

senza peraltro esserlo, e solo a causa di costoro talvolta<br />

accadono spiacevoli fra<strong>in</strong>tendimenti.<br />

2) Se è vero che i «sufi» sono «<strong>in</strong>novatori» è altrettanto vero<br />

che non sono i soli. Tutti coloro che non seguono il sentiero<br />

dell’Inviato di Dio - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male -<br />

quello dei Suoi Compagni - che Dio sia soddisfatto di tutti Loro - e<br />

quello dei pii predecessori seguono, per forza di cose, sentieri eretici<br />

e sviati.<br />

Disse l’Altissimo: [In verità questa è la mia retta via.<br />

Seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dal<br />

Suo. Ecco cosa vi comanda aff<strong>in</strong>ché siate timorati] (il cap. del<br />

bestiame, 153) e disse il Profeta, che Dio Lo elogi e lo preservi da<br />

ogni male: [«e si dividerà la mia comunità <strong>in</strong> settantatre sette,<br />

tutti andranno nel Fuoco ad eccezione d'una soltanto» - Allora<br />

dissero: "Qual è, o Inviato di Dio?" - Disse: « Ciò che io seguo<br />

assieme ai miei Compagni»] (detto buono, Sunan al-Tirmidhi, n.<br />

2641).<br />

191


I «fratelli musulmani», seguono forse ciò che il Profeta<br />

ed i Suoi Compagni seguivano? Certo che no! Lo capirebbe<br />

anche un cieco. Pertanto, essi non sono che una delle tante sette<br />

dalla quale il Profeta Stesso mise <strong>in</strong> guardia i credenti, e non<br />

rappresentano - nel modo più assoluto - la «giusta via di mezzo»<br />

(Al wasatyya).<br />

E poi il concetto stesso di «giusta via di mezzo» è<br />

semplicemente ridicolo. Innanzitutto il «giusto» è solo ciò che<br />

proviene da Dio, e pertanto i “fratelli musulmani” non ne fanno<br />

parte. E poi cosa vorrebbe dire la «via di mezzo»? Tra cosa? Tra la<br />

Verità salafita ed il sufismo? La Verità non è forse solo una? Non<br />

disse, forse, l’Altissimo: [Questi è Allah, il vostro Signore, il<br />

Vero. Oltre la verità cos'è che c'è, se non l'errore? Quanto<br />

siete sviati!”]? (il cap. di Giona, 32). E non disse forse: [Alif, Lâm,<br />

Râ. Abbiamo fatto scendere su di Te un Libro aff<strong>in</strong>ché, con il<br />

permesso del loro Signore, Tu tragga le genti dalle tenebre ((al<br />

plurale)) alla luce ((al s<strong>in</strong>golare)) sulla via dell'Eccelso, del<br />

Degno di lode]? (il cap. di Abramo, 1).<br />

192


Poi Tu, fratello mio, nel confutare queste false credenze dici:<br />

[Analizzando la questione dal profilo dottr<strong>in</strong>ale però,<br />

emergerebbe che non vi sarebbe alcuna differenza <strong>in</strong> quanto<br />

entrambi i movimenti islamisti sarebbero da <strong>in</strong>quadrare come<br />

SALAFITI]. Innanzitutto Ti r<strong>in</strong>grazio, visto che non Ti limiti<br />

semplicemente a buttar via le tante argomentazioni sciaraitiche<br />

autentiche che praticamente <strong>in</strong> ogni mio <strong>in</strong>tervento ricordo - al pari<br />

dei fratelli Jibril Longo ed Ibrahim Iungo - ed a dire: “Non sono<br />

d’accordo con Te!”, “Hai sbagliato!”, “A me così non mi sta<br />

bene!”, ” Non siete che arroganti e presuntuosi!” , qu<strong>in</strong>di a<br />

farmi guerra (e con me alla religione di Dio e del Suo Profeta) a<br />

colpi di un bel «NIENTE», classico comportamento da<br />

“fratelli musulmani”. Quando senti la santissima parola di Dio e<br />

così quella del Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male<br />

- perlomeno Tu non rispondi dicendo: “Siamo <strong>in</strong> paese libero e<br />

democratico!”, tutte cose che da un punto di vista sciaraitico<br />

valgono meno del due di picche. Tu, fratello, tenti, perlomeno, di<br />

contrastarmi argomentando come puoi le Tue op<strong>in</strong>ioni, Tu almeno<br />

tenti di farlo. Qu<strong>in</strong>di un grazie di cuore. Spero che i nostri fratelli<br />

prendano esempio da Te <strong>in</strong> questa cosa.<br />

193


Colui che pretende d’aver ragione <strong>in</strong> un qualsiasi argomento<br />

islamico deve, <strong>in</strong>fatti, portare il suo «dalil», le proprie<br />

argomentazioni, a riprova del fatto che la cosa è effettivamente<br />

come dice lui, NON FARE DISCORSI - GIURIDICAMENTE PARLANDO<br />

- ASSOLUTAMENTE IRRILEVANTI, DISCORSI CHE VALGONO MENO<br />

DI NIENTE, o altrimenti si rende ridicolo agli occhi di tutte le<br />

persone d’<strong>in</strong>telletto. Disse l’Altissimo: [Di'! Qualora siate s<strong>in</strong>ceri,<br />

allora presentate le vostre prove] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 111).<br />

Qu<strong>in</strong>di dici: [Analizzando la questione dal profilo dottr<strong>in</strong>ale<br />

però, emergerebbe che non vi sarebbe alcuna differenza <strong>in</strong><br />

quanto entrambi i movimenti islamisti sarebbero da<br />

<strong>in</strong>quadrare come SALAFITI]. Ora, fratello, come è possibile<br />

<strong>in</strong>quadrare due movimenti islamici (non islamisti) completamente<br />

diversi con lo stesso identico nome? Come è possibile chiamare gli<br />

«ikhwan» salafiti sapendo che detto term<strong>in</strong>e sta a significare coloro<br />

che seguono la religione dei «salaf», i pii predecessori? Ti sembra<br />

che i fratelli musulmani seguano i pii predecessori <strong>in</strong> qualcosa?<br />

In cosa?<br />

194


Nel fatto che parlan sempre di politica? …che copiano i<br />

kuffar <strong>in</strong> tutto ciò che fanno? Nel fatto che a causa del loro far<br />

“macchiavellano” f<strong>in</strong>iscono sempre col preporre «al maslaha» -<br />

il vantaggio ed il profitto personale - a tutto il resto, e qu<strong>in</strong>di,<br />

spesso, arrivano a str<strong>in</strong>gere alleanze con veri e propri<br />

«Shayat<strong>in</strong>»? Nel fatto che tentano di smontare la «Sharia»<br />

pezzo per pezzo? O perché bramano il controllo del mondo?<br />

Fratello mio, scusa la franchezza, ma mi sembri Tu sia fuori strada.<br />

Poi dici: [L’unica divergenza sta nella visione modernista<br />

riformista ikhuanita ed il Post modernismo letteralista<br />

(salafita)]. In realtà le differenze tra i due sentieri son talmente<br />

tante e talmente gravi che il non addetto ai lavori potrebbe pers<strong>in</strong>o<br />

pensare che si tratti di due religioni diverse. In <strong>Italia</strong>, <strong>in</strong>nanzitutto, i<br />

salafiti sono pochissimi, rispetto ai restanti Musulmani, e quasi<br />

sempre stranieri. Questo a differenza degli «ikhwan» e dei loro<br />

simpatizzanti. Ad ogni modo, ripeto, i due gruppi si<br />

differenziano nella stragrande maggioranza degli aspetti, nel<br />

credo, nel «manhaj», nel comportamento, nel vestiario,<br />

nell’attaccamento alla scienza e pers<strong>in</strong>o nei riti d’adorazione.<br />

195


Dovrebbe bastarTi il fatto che i salafiti antepongono ad ogni<br />

altra cosa il giusto credo, l’attaccamento alla Sunna ed il<br />

conformarsi alla religione dei pii predecessori. I fratelli<br />

musulmani, <strong>in</strong>vece, del credo - s<strong>in</strong>ceramente - non gliene<br />

importa un granché, anzi, cercan come possono di non<br />

<strong>in</strong>segnarlo, visto che colui che conosca il giusto credo non<br />

potrebbe mai appoggiarli <strong>in</strong> nulla di ciò che fanno.<br />

Il loro «manhaj» deviato li sp<strong>in</strong>ge a seguire sempre l’andazzo<br />

generale del paese <strong>in</strong> cui vivono ed a vestire sempre i suoi costumi,<br />

il tutto alla ricerca di voti e di consensi. Assomigliano non poco ai<br />

camaleonti, i quali cambian di colore a seconda della pianta sulla<br />

quale sostano. La sostanza, però è sempre quella, e <strong>in</strong>fatti - come<br />

dice il proverbio - “l’abito non fa certo il monaco”.<br />

In <strong>Italia</strong> diciamo che si dist<strong>in</strong>guono per il loro<br />

<strong>in</strong>teressamento abnorme alla politica, per il loro tentare a più<br />

non posso di riformar la religione e rivedere l’<strong>in</strong>terpretazione<br />

dei suoi testi chiave, per il loro vergognoso scopiazzare i<br />

miscredenti <strong>in</strong> tutto ciò che fanno (fenomeno che loro chiamano -<br />

molto diplomaticamente, o forse dovrei dire: molto<br />

196


vergognosamente - <strong>in</strong>tegrazione), per il loro arrampicarsi sulle<br />

erte della società strisciando a destra e a manca come fan le<br />

serpi, il tutto al f<strong>in</strong> di guadagnare la «leadership» ed il<br />

monopolio degli affari concernenti i Musulmani residenti.<br />

E, <strong>in</strong>fatti, proprio a causa di questo «manhaj» orripilante,<br />

sentiamo uscire dalle loro bocche frasi che - islamicamente parlando<br />

- han semplicemente del catastrofico, per non dir di peggio: «Giuro<br />

sulla costituzione italiana di non tradire mai questo paese!»,<br />

«Le pene corporali sono falsamente assimilate alla Sharia»,<br />

«Tanti auguri cari amici, buon Natale e felice anno nuovo»,<br />

«Nell’<strong>Islam</strong> l’uomo e la donna son perfettamente alla pari» e<br />

chi più ne ha più ne metta, e nel sito di Piccardo, ad ogni modo, di<br />

sta robaccia qui c’è solo l’imbarazzo della scelta.<br />

Dice Izzed<strong>in</strong> Elzir, presidente attuale dell'U.C.O.I.I., <strong>in</strong> un<br />

commento rilasciato <strong>in</strong> seguito al raccapricciante attentato svoltosi<br />

ai danni dell'Istituto Morvillo-Falcone (Br<strong>in</strong>disi):<br />

[Allah nel Suo Libro generoso ci impone la solidarietà e<br />

l'unità, Egli dice:<br />

197


((Aggrappatevi tutti <strong>in</strong>sieme alla corda di Allah e non<br />

dividetevi tra voi e ricordate la grazia che Allah vi ha<br />

concesso: quando eravate nemici è Lui che ha riconciliato i<br />

cuori vostri e per grazia Sua siete diventati fratelli)).<br />

Quella corda è anche quella della condivisione e della<br />

testimonianza civile di cui siamo portatori e <strong>in</strong>terpreti].<br />

Ora, il fatto che simili episodi sian ripugnanti e che debbano -<br />

per forza di cose - scaturire da <strong>in</strong>dividui perversi e/o mentalmente<br />

<strong>in</strong>stabili, ebbene, queste è cosa talmente evidente da non doversi<br />

nemmeno, nella stragrande maggioranza dei casi, sottol<strong>in</strong>eare.<br />

Ad ogni modo non biasimo il presidente dell'U.C.O.I.I. per<br />

avere evidenziato ciò, ma piuttosto per aver cercato di prender<br />

le distanze da un episodio agghiacciante - al quale, ripeto,<br />

soltanto una bestia od un <strong>in</strong>fermo di mente poteva prender parte - a<br />

spese della nostra religione!<br />

198


Quando mai Iddio potente e glorioso ci ha imposto la<br />

solidarietà e l'unità coi miscredenti?<br />

E quando mai sono stati <strong>in</strong>terpretati i term<strong>in</strong>i «hablu-<br />

llah» con la “condivisione e la testimonianza civile”?<br />

Come'è possibile che un vero credente (anzi, il presidente<br />

dell'U.C.O.I.I.) - al f<strong>in</strong>e di raggiungere la sua meta - arrivi s<strong>in</strong>o<br />

ad affermare che Dio Ci ord<strong>in</strong>ò ciò che <strong>in</strong> realtà Egli vieta?<br />

Com'è possibile che un vero credente prenda il Libro di<br />

Dio a testimone della correttezza delle sue «bufale», ben<br />

sapendo che non è così?<br />

Com'è possibile che un vero credente spieghi il Corano<br />

come più gli aggrada?<br />

Questo - fratelli miei - è il penosissimo «manhaj»<br />

dell'U.C.O.I.I., questa è la loro religione, questi sono i «fratelli<br />

musulmani» e questo è il sito di Piccardo, «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it.»<br />

Pensate che ultimamente han pers<strong>in</strong>o organizzato delle<br />

sfilate «prêt-à-porter» per ragazze Musulmane, qu<strong>in</strong>di - dopo<br />

199


averle filmate - hanno diffuso il suddetto «clip» tramite “Il<br />

corriere della sera”, il che è tutto dire.<br />

Che Dio ci scampi da ciò che hanno <strong>in</strong>tenzione di fare! Am<strong>in</strong>.<br />

Per quanto riguarda le visioni delle due sette, sì, è certamente<br />

come hai detto. I «fratelli musulmani» hanno una visione, tra le<br />

altre cose, «modernista-riformista», visto che poi è l’unica che<br />

gli fa guadagnare consensi, visione che li ha sp<strong>in</strong>ti s<strong>in</strong>o a dubitare<br />

della mascol<strong>in</strong>ità del Profeta Adamo! Della serie: se aiutare il<br />

“femm<strong>in</strong>ismo” significa prender voti ed aumentare i consensi, allora:<br />

«VIVA IL FEMMINISMO!»<br />

Per quanto concerne, <strong>in</strong>vece, il «letteralismo» di cui i salafiti<br />

sono stati imputati, beh ho già affrontato questo argomento, credo<br />

<strong>in</strong> maniera sufficientemente estesa. Ti basterà, pertanto, rileggere il<br />

suddetto tratto <strong>in</strong> questa stessa pag<strong>in</strong>a (<strong>in</strong>tervento n.4).<br />

Se poi per «post-modernismo» <strong>in</strong>tendi che i salafiti hanno un<br />

diverso modo di rapportarsi al moderno, ebbene, anche ciò potrebbe<br />

200


esser vero, ma def<strong>in</strong>ire la visione salafita «post-modernista», ad<br />

ogni modo, mi sembra esagerato. Diciamo che i salafiti non<br />

rifiutano la modernità, la tecnologia ed il progresso, ma piuttosto<br />

tutto ciò che è peccato, dannoso od <strong>in</strong>utile, vecchio o nuovo che sia.<br />

Nelle società moderne è cosa risaputa che il dannoso e l'<strong>in</strong>utile<br />

- purtroppo - è veramente tanto, e qu<strong>in</strong>di i salafiti potrebbero dare<br />

l’idea di gente che vive la modernità del tempo <strong>in</strong> modo molto,<br />

molto particolare. In effetti, ripeto, non è così. La televisione,<br />

tanto per fare un esempio, non è certo vietata, o almeno di per<br />

sé. Essa non è che uno strumento <strong>in</strong> grado di comunicare delle<br />

<strong>in</strong>formazioni. Anzi, teoricamente potrebbe essere d’enorme<br />

aiuto ed estremamente utile. In realtà, però, le cose non stanno<br />

così. Le <strong>in</strong>formazioni trasmesse, <strong>in</strong>fatti, sono difficilmente<br />

controllabili, e - nella quasi totalità dei casi - l’averla significa<br />

farsi delle vere e proprie <strong>in</strong>digestioni di nudo, musica e<br />

parolacce. Pers<strong>in</strong>o i programmi def<strong>in</strong>iti «islamici» alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e<br />

tanto «islamici» non sono, bensì soltanto un po’ meglio degli<br />

altri e sotto solo qualche aspetto. Qu<strong>in</strong>di avere la televisione<br />

perché? Per sentire il Corano con la “parabola” dalla matt<strong>in</strong>a<br />

alla sera? Beh, per quello non c’è bisogno della televisione. E<br />

qu<strong>in</strong>di alcuni fratelli f<strong>in</strong>iscono col non averla. Questo è quanto.<br />

201


Dici: [e la prova di questo è, per esempio, che il primo libro di<br />

Fiqh tradotto e diffuso <strong>in</strong> italiano dall'USMI è proprio "LA<br />

VIA DEL MUSULMANO" (M<strong>in</strong>haj al Muslim) di Abu Bakr<br />

Jabir al Jazairi che è il testo base della - errata - metodologia<br />

Salafita di chi crede di poter scegliere la “posizione più forte”<br />

tra le quattro scuole, prendendo un po’ da una e un po’<br />

dall’altra, e mischiando]. Qu<strong>in</strong>di Tu vedi che la stampa del<br />

suddetto testo sia la prova che, <strong>in</strong> realtà, non v’è alcuna differenza<br />

tra le due sette. No, fratello, la cosa non è certamente come l'hai<br />

dip<strong>in</strong>ta. Questa non è certo una prova, ma semmai una cosa che -<br />

per certi versi - ha semplicemente del curioso. Ad ogni modo ben<br />

comprendo il Tuo smarrimento e cercherò, pertanto, di porvi<br />

rimedio.<br />

Innanzitutto devi sapere che i tratti del «fratello musulmano»<br />

appaiono, oggi come oggi, <strong>in</strong> Piccardo - colui che realizzò «M<strong>in</strong>haj<br />

al Muslim» - molto di più di quanto non apparissero vent’anni or<br />

sono. All’epoca, <strong>in</strong>fatti, egli parlava molto più di Sunna e molto<br />

meno di politica, e quale prova migliore delle note che lui<br />

202


stesso stilò per la traduzione dei significati coranici proprio <strong>in</strong><br />

quel periodo!<br />

Qu<strong>in</strong>di, se fosse come dici Tu, egli lo avrebbe ristampato<br />

più volte e lo avrebbe fatto, anche, con grande piacere.<br />

Purtroppo non è così. Dico purtroppo perché, senza ombra di<br />

dubbio, è uno dei pochi libri utili ai quali egli diede vita nella<br />

sua carriera di traduttore-editore. Ma allora perché scelse<br />

proprio questo libro? Ovviamente non mi è dato di sapere tutto, ma<br />

posso immag<strong>in</strong>are dei motivi validi che lo sp<strong>in</strong>sero a scegliere<br />

questo testo <strong>in</strong>vece di un altro, tutti motivi che non supportano,<br />

nella maniera più assoluta, la Tua tesi.<br />

Premetto che sono molti anni che non visiono più tale<br />

traduzione. La copia che avevo <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> credo di averla regalata a<br />

qualcuno, e - come ben sapete - il libro, purtroppo, non è più <strong>in</strong><br />

circolazione da moltissimo tempo. In Arabia Saudita questo non è<br />

certo un testo-chiave, a differenza di ciò che vai pensando, e<br />

pertanto io non lo possiedo nemmeno <strong>in</strong> arabo. Per riuscire a<br />

giudicare correttamente il libro <strong>in</strong> questione dovrei certamente<br />

consultarlo. Quando ce l’avevo, <strong>in</strong>fatti, non possedevo alcuna<br />

203


scienza e pertanto, adesso come adesso, non mi è possibile<br />

esprimere un giudizio accurato.<br />

Da quel che mi ricordo, però, non era male, un libro<br />

certamente utile, specialmente considerando la terribile - per<br />

usare un eufemismo - situazione editoriale islamica italiana. È<br />

un testo, ovviamente, con tutti i suoi limiti, non ci si può, <strong>in</strong>fatti,<br />

aspettare da esso chissà che cosa, ma non i limiti ai quali, molto<br />

probabilmente, accennava Piccardo nel suo <strong>in</strong>tervento.<br />

I suoi limiti, piuttosto, sono quelli d’essere un libro<br />

moderno (<strong>in</strong> campo religioso, solitamente, ciò è un valore<br />

fortemente condizionante) scritto da un uomo - <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e - non<br />

professionista del settore. Abu Bakr al Jazairi (all’anagrafe Jabir<br />

ibn Musa, dotto alger<strong>in</strong>o nato nel lontano 1921) pare, <strong>in</strong>fatti, fosse<br />

un giornalista, non uno studente di «Sharia», e questo è certamente<br />

uno dei motivi grazie ai quali divenne <strong>in</strong> seguito un ottimo oratore<br />

ed a causa dei quali fece delle pessime uscite, uscite che lo misero <strong>in</strong><br />

cattiva luce agli occhi dei sapienti «salafiti». Ad ogni modo ben<br />

presto <strong>in</strong>iziò ad <strong>in</strong>segnare e da ciò trasse, ovviamente, grande<br />

vantaggio a livello scientifico. Nonostante ciò egli non è<br />

204


paragonabile ai grandi sapienti a noi contemporanei, né -<br />

tantomeno - ai geni del passato.<br />

In secondo luogo penso che sia stato tradotto dal francese,<br />

anche se di questo non ne sono certo. Ogni traduttore che non<br />

conosca a fondo perlomeno l’arabo si vede, <strong>in</strong>fatti, costretto a<br />

tradurre soltanto ciò che venne precedentemente tradotto <strong>in</strong><br />

l<strong>in</strong>gue da lui conosciute, e pertanto la scelta che all’epoca si<br />

poteva fare non credo fosse molto ampia.<br />

Inoltre questo è un libro medio - non esageratamente<br />

riassunto, non lungo né troppo dettagliato - ed è un libro di<br />

«fiqh muqaran», cioè di “diritto comparato”. In esso, <strong>in</strong>fatti, lo<br />

scrittore rammentò per ognuno degli argomenti trattati (o per<br />

la maggioranza di questi) - se non sbaglio - il parere più<br />

famoso di ognuna delle quattro scuole. Anche per questo motivo<br />

«M<strong>in</strong>haj al Muslim», effettivamente, poteva andare bene. I libri,<br />

<strong>in</strong>fatti, che possano vantare queste caratteristiche non sono molti,<br />

nemmeno <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba.<br />

205


Questi sono certamente alcuni dei motivi che sp<strong>in</strong>sero il<br />

traduttore a scegliere questo testo piuttosto che altri. Inoltre il<br />

fatto che Abu Bakr al Jazairi fosse alger<strong>in</strong>o - proveniente cioè<br />

dall’occidente arabo - qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e d’impostazione «asharita-<br />

malikita-sufi» potrebbe certamente aver pesato sulla scelta del<br />

libro. Piccardo, <strong>in</strong>fatti, già all’epoca mostrava un certo <strong>in</strong>teresse per<br />

queste realtà del mondo islamico.<br />

Inf<strong>in</strong>e, ripeto: il Piccardo di quel tempo non era quello di<br />

oggi. All’epoca, <strong>in</strong>fatti, era un uomo apparentemente «sunnita»<br />

e come tale nutriva <strong>in</strong>teresse per libri di un certo spessore, a<br />

differenza di oggi. Oggi, <strong>in</strong>vece, al f<strong>in</strong>e di giustificarsi davanti<br />

alla comunità dice che riconosce i limiti di tale testo, e ciò è<br />

perlomeno curioso.<br />

Mi stupisco, <strong>in</strong>fatti, di come possa riconoscere i limiti di<br />

un testo, <strong>in</strong> f<strong>in</strong> dei conti, perlomeno discreto, nonché molto<br />

utile, ma non riconosca, <strong>in</strong>vece, quelli dell’((L’<strong>in</strong>ganno<br />

dell’evoluzione)), il libro di Harun Yahya che lui stesso ha<br />

stampato! Il filosofo turco, <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong> questo testo ha abilmente<br />

fatto leva sulla forte avversione che i Musulmani nutrono verso<br />

206


personaggi oscuri quali furono Charles Darw<strong>in</strong> e Karl Marx, per<br />

poi da lì confutare la teoria del «darw<strong>in</strong>ismo» <strong>in</strong> modo alquanto<br />

accattivante, qu<strong>in</strong>di il materialismo come posizione filosofica ed<br />

arrivare, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, a sconcertanti conclusioni!<br />

La materia, il tempo e lo spazio - secondo lui - non<br />

sarebbero che mere illusioni (impulsi elettrici) e con essi -<br />

ovviamente - ANCHE IL PARADISO, L’INFERNO, I<br />

SUPPLIZI, I GODIMENTI, I PROFETI, GLI ANGELI,<br />

TUTTO CIÒ CHE VEDIAMO, CHE SENTIAMO, CHE<br />

TOCCHIAMO, CHE GUSTIAMO, CHE ODORIAMO E COSÌ<br />

L'INTERO GENERE UMANO.<br />

Il Creatore ed il creato - sempre secondo il filosofo turco<br />

- <strong>in</strong> realtà, non sarebbero che un tutt’uno, una cosa sola e<br />

<strong>in</strong>dist<strong>in</strong>guibile, concetto questo che i «sufi» chiamano:<br />

«wahdatu l-wojud», ovvero: il «panteismo» (L’<strong>in</strong>ganno<br />

dell’evoluzione, ed. Al Hikma, pag. 228-229, 260-261, 263, ecc.).<br />

207


Mi stupisco di come possa non riconoscere i limiti di un<br />

testo <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> «libreriaislamica.it» nella categoria<br />

«sapienza» nonostante questo s’<strong>in</strong>titoli: ((IL SALE NELLA<br />

PENTOLA))!!!<br />

Mi stupisco di come possa non riconoscere i limiti di un<br />

testo <strong>in</strong>titolato: ((Dalle sfilate di moda al velo)) , sapendo,<br />

<strong>in</strong>oltre, che l’autrice dello stesso scrive su Facebook (sue testuali<br />

parole): [però tesor<strong>in</strong>a ci devi tradurre chevordì Uluhia.... forse<br />

solo QAdar conosco ...dest<strong>in</strong>o???? aiut non picchiatemi]!!!<br />

Mi stupisco di come possa vedere i limiti di «M<strong>in</strong>haj al<br />

Muslim» e non veda, <strong>in</strong>vece, quelli di sta roba qui! Veramente<br />

strano.<br />

Ma allora quali sono i limiti ai quali Piccardo accennava?<br />

208


Beh, non è difficile immag<strong>in</strong>arli. «M<strong>in</strong>haj al Muslim» è un<br />

libro troppo scientifico, troppo ortodosso, per i riformisti non<br />

più «al passo coi tempi».<br />

Inoltre nel libro vengono rammentate le sentenze<br />

concernenti certe categorie di persone - per così dire -<br />

«anomale» o facenti parte di altre religioni, ed il pubblicare<br />

ciò - da un punto di vista prettamente politico-diplomatico -<br />

sarebbe, ovviamente, un gravissimo sbaglio.<br />

Inoltre il libro non aiuta la «da'wa» dei fratelli<br />

musulmani, non parla di politica, non porta acqua al mul<strong>in</strong>o<br />

dell’U.C.O.I.I. e pertanto non vale più la pena di stamparlo.<br />

Senza contare che il libro <strong>in</strong> questione parla pr<strong>in</strong>cipalmente di<br />

divergenze giurisprudenziali, tutte cose che Piccardo - purtroppo -<br />

non ama più ormai da molto tempo, come lui stesso ci fa capire<br />

quando dice: [Senza entrare <strong>in</strong> nulla e per nulla <strong>in</strong> diatribe che<br />

s<strong>in</strong>ceramente non ci appassionano]. Poi, paradossalmente,<br />

sembra felice d’averlo stampato e dice: [ciononostante per molti<br />

anni la stragrande maggioranza degli italiani ritornati<br />

all’<strong>Islam</strong>, hanno imparato su quelle pag<strong>in</strong>e come pregare,<br />

209


osservare sawm ramadan e assolvere al pellegr<strong>in</strong>aggio, oltre ai<br />

pr<strong>in</strong>cipi fondanti della religione a cui Allah Altissimo li aveva<br />

condotti], tutte cose certamente vere, dimentico - però - del fatto<br />

che allora eravamo come mosche bianche, mentre adesso i<br />

Musulmani italiani sono dec<strong>in</strong>e di migliaia (forse oltre 70.000) ed il<br />

bisogno di testi è arrivato alle stelle, ma lui - NONOSTANTE<br />

CIÒ - si rifiuta di ristampare il libro <strong>in</strong> questione e non ne<br />

pubblica nemmeno di migliori.<br />

Fratello …, poi dici: [che è il testo base della - errata -<br />

metodologia Salafita di chi crede di poter scegliere la<br />

“posizione più forte” tra le quattro scuole, prendendo un po’ da<br />

una e un po’ dall’altra, e mischiando]. Tutto questo discorso,<br />

abbi pazienza, non è che un ennesimo e grossolano errore.<br />

Innanzitutto credo d’aver già spiegato il fatto che questo<br />

libro, <strong>in</strong> realtà, non è assolutamente uno dei testi base della<br />

metodologia giurisprudenziale salafita. Ti basti sapere, <strong>in</strong>fatti, che<br />

qui <strong>in</strong> Arabia Saudita non lo studia proprio nessuno, nonostante<br />

l’autore viva qui a Med<strong>in</strong>a.<br />

210


In secondo luogo il «fiqh comparato» è una materia, più che<br />

una metodologia, ed il suo studio venne riconosciuto come utile e<br />

vantaggioso dai più grandi sapienti Musulmani di tutti i tempi,<br />

qu<strong>in</strong>di non soltanto dai salafiti. Diciamo, piuttosto, che gli unici<br />

a rifiutarla sono i fanatici del «madhhab».<br />

E, <strong>in</strong>fatti, gli autori delle più famose opere di “diritto<br />

comparato” non erano salafiti - perlomeno nel senso più<br />

stretto del term<strong>in</strong>e - bensì geni Musulmani. Guarda Ibn Hazm,<br />

Ibn Rushd, Ibn Qudama, guarda l'Amir al-Sana’ani, tutti grandi<br />

sapienti Musulmani, tutti autori di testi di «fiqh comparato», tutti<br />

armati della stessa metodologia, nonostante - <strong>in</strong> quanto a credo -<br />

tutti quanti tendessero a sette differenti.<br />

Inoltre mi sembra di capire che Tu non abbia ben compreso<br />

nemmeno il perché di tanto <strong>in</strong>teresse. Dici, <strong>in</strong>fatti: [di chi crede di<br />

poter scegliere la “posizione più forte” tra le quattro scuole,<br />

prendendo un po’ da una e un po’ dall’altra e mischiando].<br />

Innanzitutto, fratello mio, non dimenticare che i sapienti son<br />

211


sapienti e qu<strong>in</strong>di, qualora anche non venissero a conoscere i verdetti<br />

delle varie scuole a proposito di un certo argomento, riuscirebbero -<br />

tranquillamente - ad emanare ottimi verdetti, basandosi<br />

semplicemente sulla conoscenza che hanno del Corano, della Sunna<br />

e dell’«Ijma’» - l’unanimità dottr<strong>in</strong>ale - le vere basi del fiqh<br />

Musulmano.<br />

Seconda cosa. È evidente che non ritieni i sapienti<br />

contemporanei <strong>in</strong> grado di scegliere - come Tu l'hai chiamata -<br />

«la posizione più forte», o (per meglio dire) il verdetto più<br />

plausibile. E a Te, fratello mio, chi Te l'ho ha detto?<br />

Ricorda che la plausibilità di un verdetto è <strong>in</strong>dicata<br />

dall'autenticità e dal numero delle sue argomentazioni,<br />

dall'<strong>in</strong>erenza di queste all'argomento trattato e dall'evidenza<br />

di quest'ultima o meno.<br />

Pertanto qualsiasi sapiente non solo ha la capacità, ma ha<br />

- addirittura - il preciso dovere religioso di valutare la<br />

212


correttezza o meno dei verdetti basandosi sull'analisi delle<br />

argomentazioni di chi li emanò.<br />

E con ciò non voglio certo dire che qualsiasi sapiente<br />

possa fare meglio di quanto fece ash-Shafi'i o Abu Hanifa,<br />

bensì che la Sharia ritiene i dotti Musulmani gente <strong>in</strong> grado di<br />

sforzarsi <strong>in</strong> questo senso, qu<strong>in</strong>di di prender decisioni religiose<br />

e pers<strong>in</strong>o di fornirle.<br />

Poi dici: [e mischiando], cioè: un po' di questa scuola con un<br />

po' di quell'altra. Adesso, non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra di<br />

capire che la cosa t'<strong>in</strong>fastidisca alquanto, quasi come se s'andasse<br />

a profanare un qualche cosa d'estremamente sacro, od a violare<br />

irrispettosamente un chissà che di venerando.<br />

Può esser che io mi sbagli, può essere che Tu non abbia,<br />

<strong>in</strong>vece, <strong>in</strong>teso ciò, ma qualora la cosa fosse come l'ho descritta,<br />

ebbene, allora sappi che i «madhahib», <strong>in</strong> verità, non sono<br />

<strong>in</strong>toccabili, né improfanabili, e che non van trattati così come<br />

si trattano antiche opere d'arte.<br />

213


La nostra religione ci obbliga a rifiutare la parola di Tizio o di<br />

Caio - a presc<strong>in</strong>dere dalla grandezza di costoro e dalla loro genialità<br />

- qualora queste siano chiaramente sbagliate od anche solo<br />

improbabili. Per questo motivo disse l'enciclopedico Ibn al-Jawzi:<br />

[E sappi che, generalmente, i seguaci dei «madhahib»<br />

magnificano nei loro cuori il tale, qu<strong>in</strong>di seguono la sua parola<br />

senza ragionare su ciò che disse, e ciò è la deviazione per<br />

antonomasia, visto che è necessario guardare ciò che vien<br />

detto, non chi l'ha detto] (L'<strong>in</strong>ganno satanico, pag. 95).<br />

Inoltre si capisce dal Tuo discorso che credi che tutti coloro<br />

che s'<strong>in</strong>teressano - o s'<strong>in</strong>teressarono - di «fiqh comparato» lo<br />

facciano al f<strong>in</strong>e d'appoggiarsi - per forza di cose - ai verdetti delle<br />

quattro scuole, qu<strong>in</strong>di estrarre da una di esse il verdetto migliore.<br />

Ma a Te, fratello mio, chi Te lo ha detto che la Verità<br />

deve, per forza di cose, rientrare nei verdetti rilasciati dai<br />

quattro A/imma? Tieni bene a mente che l'unanimità<br />

dottr<strong>in</strong>ale - l'Ijma' - e l'accordo dei quattro A/imma non son la<br />

214


stessa cosa. E, <strong>in</strong>fatti, lo stesso Ibn Taymiyya contrastò i<br />

quattro A/imma <strong>in</strong> svariate occasioni, se non sbaglio oltre una<br />

dozz<strong>in</strong>a.<br />

Diciamo piuttosto che nella quasi totalità dei casi la Verità<br />

non si discosta dalle affermazioni rilasciate da uno - o più - dei<br />

quattro A/imma - NON DAI «MADHAHIB» - questo sì, questo è<br />

certamente vero. E volendo potremmo anche dire che alcuni grandi<br />

sapienti, quali l'enciclopedico Ibn Rajab al-Hanbali, scelsero di non<br />

contrastare mai, nell'emanare un verdetto, tutte e quattro le scuole.<br />

Ma, ripeto, si trattò d'una sua scelta personale, non d'un<br />

obbligo, il che - come puoi capire - è ben diverso.<br />

Poi devi sapere che i cosiddetti «Madhahib» non sono nati per<br />

questo. Nessuno dei quattro «A/imma» fece ciò che fece o<br />

scrisse ciò che scrisse al f<strong>in</strong>e d’esser seguito col paraocchi da<br />

cent<strong>in</strong>aia di milioni di persone <strong>in</strong> tutto il mondo. E tutto ciò<br />

che ci venne riferito sull’autorità dei medesimi non si può che<br />

capire così. Sta a Te, qu<strong>in</strong>di, fratello mio, provare il contrario.<br />

215


I grandi «A/imma», piuttosto, vollero mettere la loro<br />

grande scienza al servizio dei fedeli ed <strong>in</strong>segnare alle genti<br />

l’utilizzo corretto dei testi sacri, quello che <strong>in</strong> gergo viene<br />

chiamato l’«istidlal» (l’argomentare).<br />

Essi non vollero certamente dire alle genti: ”La mia fatwa<br />

è l’unica ad essere corretta, mentre tutte le altre sono<br />

sbagliate. Qu<strong>in</strong>di seguitemi e non fatevi problemi!”, ma<br />

piuttosto vollero <strong>in</strong>segnare tutta una serie di procedimenti, di<br />

regole e di ragionamenti tramite i quali è possibile<br />

raggruppare le prove concernenti un certo argomento,<br />

studiarle, discuterle, filtrarle, <strong>in</strong>terpretarle, per poi - alla f<strong>in</strong>e -<br />

arrivare ad una sentenza corretta, perlomeno nella sua<br />

metodologia. Qu<strong>in</strong>di più che i verdetti concernenti i vari<br />

argomenti essi vollero <strong>in</strong>segnare la «metodologia» corretta<br />

che permette d’arrivare ai verdetti. E ovvio, però, che le sentenze<br />

da loro emanate loro le ritenevano corrette, ma ciò non significa che<br />

obbligassero gli altri a fare lo stesso, né ad applicarle.<br />

Tu pensi forse che qualora un sapiente seguisse alla<br />

precisione - tanto per fare un esempio - la metodologia<br />

216


dell’Imam ash-Shafi'i, ebbene, dovrà, per forza di cose, arrivare<br />

alla sua stessa conclusione? Certo che no! E questo perché<br />

nonostante la metodologia sia la stessa i cervelli dei sapienti<br />

non lo sono, e qu<strong>in</strong>di - tanto per fare esempio - è possibile che<br />

il sapiente <strong>in</strong> questione ritenga il «hadith» sul quale s’appoggia<br />

il verdetto dell'Imam ash-Shafi'i debole mentre <strong>in</strong>vece Lui lo<br />

riteneva autentico. Il risultato della «fatwa» sarà qu<strong>in</strong>di<br />

differente, nonostante la metodologia utilizzata sia soltanto<br />

una. E così potrei farTi dozz<strong>in</strong>e di altri esempi, tutte cose che<br />

vanno ad <strong>in</strong>fluenzare - più o meno fortemente - il risultato di tali<br />

ragionamenti ed operazioni, nonostante il tutto si basi sulla stessa<br />

identica metodologia.<br />

Inoltre, anche per ciò che concerne quest'ultima, è necessario<br />

attenersi ad essa senza mai contrastarla - seppur m<strong>in</strong>imamente - o è<br />

lecito, talvolta, contrastarla? Diciamo <strong>in</strong>nanzitutto che le<br />

metodologie utilizzate dai vari «A/imma» non sono tutte<br />

perfettamente uguali, anche se - solitamente - sono molto simili.<br />

Ebbene, i punti oggettivamente corretti di tali metodologie<br />

vanno certamente seguiti e non è lecito contrastarli.<br />

Contrariamente a ciò i punti errati di queste non solo è lecito<br />

contrastarli, ma addirittura doveroso. E sappi che il fatto che<br />

217


una metodologia sia ricordata come ottima non vuol certo dire<br />

che al suo <strong>in</strong>terno non ci sia alcuno sbaglio.<br />

I quattro «A/imma» seguivano tutti metodologie buone e<br />

complete (soprattutto ash-Shafi'i ed Ahmad), ma, nonostante ciò,<br />

vennero anch’essi confutati. Questo perché le metodologie <strong>in</strong><br />

questione - ed a maggior ragione le sentenze dei sapienti - non<br />

son scese dall’alto del settimo cielo, ma piuttosto sono il frutto<br />

del duro lavoro di gente altamente preparata, notevolmente<br />

competente, fortemente <strong>in</strong>telligente. E la perfezione, fratello<br />

mio, non va ricercata nelle azioni dell’uomo, ma piuttosto <strong>in</strong><br />

ciò che proviene da Dio, e cioè nella Rivelazione. Diciamo,<br />

piuttosto, che l’<strong>in</strong>sieme dei Musulmani è certamente <strong>in</strong>fallibile, così<br />

come disse il Profeta: [Certamente Iddio Altissimo non riunisce<br />

la mia comunità su alcuna deviazione]. (Sunan al-Tirmidhi, n.<br />

2167).<br />

Subhana-llah, talvolta nel vedere come certi fratelli<br />

s’aggrappano al «madhhab» dico tra me e me: “Se questi<br />

s’aggrappassero così al Corano ed alla Sunna diverrebbero come pii<br />

predecessori!”.<br />

218


Inoltre credo Ti possa esser d’aiuto sapere che i verdetti<br />

emanati dai vari «madhahib» molto spesso differiscono da<br />

quelli che emanarono i loro stessi «A/imma». Per <strong>in</strong>tenderci,<br />

quando senti: “Questo è il madhhab malikita”, ebbene, non s’<strong>in</strong>tende<br />

che questo fosse il verdetto dell’Imam Malik, ma piuttosto dei<br />

giuristi malikiti che vissero <strong>in</strong> epoca tarda. I «fatawa» rilasciati<br />

dall'Imam Meelik, <strong>in</strong>vece, spesso differiscono dai loro. Pertanto, i<br />

primi a contraddire i quattro «A/imma» sono gli stessi<br />

appartenenti alle quattro scuole giuridiche, e questo è un dato<br />

di fatto storico, <strong>in</strong>negabile ed assai conosciuto.<br />

Qu<strong>in</strong>di domando a coloro che vorrebbero seguire i<br />

«madhahib»: Seguire chi? Che cosa? Non vi accorgete che ciò<br />

non ha nessun senso? Non sapete che f<strong>in</strong>o a novant’anni or sono<br />

nel «masgid al-Haram», qui a Mecca, ogni «madhhab» pregava la<br />

sua Salat <strong>in</strong> un angolo a lui riservato? C’erano quattro chiamate alla<br />

preghiera, quattro «A/imma» differenti che dirigevano l'orazione,<br />

quattro preghiere del pomeriggio, quattro del tramonto e così via, il<br />

tutto negli stessi identici m<strong>in</strong>uti, quattro «Jamaat» di persone. Non<br />

sai forse che al Musulmano di rito «hanafita» non veniva data <strong>in</strong><br />

219


sposa la figlia di un «malikita», né al «hanbalita»» la figlia di uno<br />

«shafi’ita»? I seguaci di ognuna delle scuole, <strong>in</strong>fatti, vedevano i<br />

seguaci di tutte le altre come eretici deviati. Taluni rifiutavano<br />

pers<strong>in</strong>o di commerciare con gente che non appartenesse al proprio<br />

«madhhab», nonostante commerciassero abitualmente con ebrei e<br />

cristiani. Hai visto a che cosa porta il fanatismo per i «madhahib»?<br />

È forse questo ciò che l’<strong>Islam</strong> ci <strong>in</strong>segna?<br />

E, <strong>in</strong>fatti, gli stessi «A/imma» delle varie scuole erano<br />

soliti vietare il «taqlid» ai loro studenti. Non dico alle genti,<br />

visto che tra la gente c’era anche chi non poteva fare a meno di<br />

seguire un Imam col paraocchi, a causa d'una forte ignoranza <strong>in</strong><br />

campo religioso. Ma piuttosto ai sapienti, agli studenti di scienze<br />

sciaraitiche e così agli <strong>in</strong>tellettuali fortemente acculturati anche da<br />

un punto di vista religioso. Costoro, qu<strong>in</strong>di, non hanno alcuna<br />

scusa. Seguire col paraocchi Tizio, Caio o Sempronio è per<br />

loro certamente illecito.<br />

Diceva ash-Shafi'i: [I Musulmani sono concordi sul fatto<br />

che colui al quale divenga manifesta una Sunna del Profeta -<br />

che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - ebbene, è illecito<br />

220


per lui abbandonarla per la parola di chicchessia]. E diceva<br />

Ahmad: [Non mi copiate, e non copiate Malik, né ash-Shafi'i,<br />

né l'Auza'i, né ath-Thawri. Piuttosto att<strong>in</strong>gete da dove essi<br />

att<strong>in</strong>sero]. E disse l’enciclopedico Ibn el Jawzi: [Sappi che colui<br />

che copia non è sicuro di ciò che copia, e che copiando viene ad<br />

annullarsi il vantaggio dell'<strong>in</strong>telligenza, visto che questa venne<br />

creata per ragionare e ponderare. Ed è cosa riprovevole che<br />

colui al quale venne data una candela per farsi luce la spenga e<br />

camm<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>vece, nell'oscurità. E sappi che, generalmente, i<br />

seguaci dei «madhahib» magnificano nei loro cuori il tale,<br />

qu<strong>in</strong>di seguono la sua parola senza ragionare su ciò che disse, e<br />

ciò è la deviazione per antonomasia, visto che è necessario<br />

guardare ciò che vien detto, non chi l'ha detto] (L'<strong>in</strong>ganno<br />

satanico, pag. 94-95). E disse l’Altissimo: [Seguite quel che vi è<br />

stato rivelato dal vostro Signore e non abbiate altri patroni<br />

che Lui. Quanto poco ve ne ricordate!] (il cap. delle merlature, 3)<br />

e disse: [No, per il tuo Signore, non saranno credenti f<strong>in</strong>ché<br />

non ti avranno eletto giudice delle loro discordie e f<strong>in</strong>ché non<br />

avranno accettato senza recrim<strong>in</strong>are quello che avrai deciso,<br />

sottomettendosi completamente] (il cap. delle donne, 65) e disse:<br />

[Hanno preso i loro rabb<strong>in</strong>i, i loro monaci e il Messia figlio di<br />

Maria, come signori all'<strong>in</strong>fuori di Allah, quando non era stato<br />

loro ord<strong>in</strong>ato se non di adorare un Dio unico. Non vi è dio<br />

221


all'<strong>in</strong>fuori di Lui! Gloria a Lui ben oltre ciò che Gli associano!]<br />

(il cap. del pentimento, 31). Fratello mio, Ti sembra forse che questi<br />

discorsi e questi tratti coranici s’accord<strong>in</strong>o col dover seguire i<br />

«madhahib»?<br />

Dici: [“Ahl as-Sunna wa al-Jamaa” è composta dai musulmani<br />

che seguono l’ISLAM SUNNITA ortodosso praticato dal<br />

Messaggero di Allah (Pace e Benedizioni su di lui) e dai suoi<br />

Compagni (Iddio sia soddisfatto di tutti loro); l’<strong>Islam</strong> basato<br />

sul Corano, la Sunna, il Consenso dei sapienti ed il<br />

ragionamento analogico] e f<strong>in</strong> qui tutto bene, niente da dire.<br />

Poi dici: [Esso è oggi rappresentato e costituito dai musulmani<br />

che seguono e fanno riferimento ad i sapienti delle quattro<br />

scuole giuridiche canoniche (Hanafiyyah, Shafi`iyyah,<br />

Malikiyyah, Hanbaliyyah), delle due scuole di credo islamico<br />

(Ashariyya, Maturidiyya), e dalle scuole ortodosse di<br />

spiritualità islamica (Tasawwuf)]. Questo discorso, <strong>in</strong>vece, è<br />

praticamente tutto sbagliato. S<strong>in</strong>ceramente credo d’aver già<br />

chiarito, seppure <strong>in</strong> parte, questo argomento, e precisamente<br />

222


quando risposi alla Tua prima lettera. Ad ogni modo cercherò di<br />

completare la suddetta delucidazione adesso.<br />

Innanzitutto quando parli d’<strong>Islam</strong> sunnita devi sapere che tale<br />

abb<strong>in</strong>amento di parole viene utilizzato <strong>in</strong> due maniere diverse, una<br />

maniera - per così dire - popolare ed un’altra «term<strong>in</strong>ologica -<br />

specialistica».<br />

a) Tra i musulmani non acculturati - religiosamente parlando -<br />

è diffusa, <strong>in</strong>fatti, la credenza che tutti coloro che non sono<br />

sciiti siano, per forze di cose, sunniti. È una credenza,<br />

ovviamente, sbagliata, visto che se così fosse tutte le sette eretiche<br />

dest<strong>in</strong>ate al fuoco - così come precisò lo Stesso Profeta, che Dio Lo<br />

elogi e Lo preservi da ogni male - ad eccezione degli sciiti sarebbero<br />

da considerarsi «sunniti» ben guidati.<br />

Coloro che sostengono questo parere motivano, <strong>in</strong>oltre, la<br />

suddetta dichiarazione dicendo che - tanto per fare un esempio - gli<br />

«ashariti» farebbero parte di «Ahl as-Sunna» <strong>in</strong> vista di tutti quegli<br />

argomenti a proposito dei quali essi non contrastano il giusto credo.<br />

223


Questa, <strong>in</strong> realtà, è un altro errore, visto che - se così<br />

fosse - si potrebbe dire lo stesso di sette spaventose quali i<br />

«mutaziliti» ed i «rafiditi duodecimani», cosa che però non ha<br />

mai detto nessuno (forse nemmeno loro). Diciamo <strong>in</strong>vece che gli<br />

«ashariti» ed i «maturiditi» <strong>in</strong> passato si auto-denom<strong>in</strong>arono «Ahl<br />

as-Sunna wa al-Jamaa» allo scopo di differenziarsi dai “mutaziliti”, i<br />

quali, com’è noto, erano loro acerrimi nemici.<br />

Simile a questo utilizzo, anche se certamente migliore,<br />

c’e quello che vede il term<strong>in</strong>e «sunnita» utilizzato come se<br />

fosse il contrario del term<strong>in</strong>e «eretico». Anch’esso è molto<br />

utilizzato, talvolta pers<strong>in</strong>o da sapienti, ma ad ogni modo è pur<br />

sempre impreciso. È meglio del primo perché non pone sull’altra<br />

sponda soltanto gli «sciiti», bensì tutte le sette eretiche, ed è<br />

impreciso perché - ad ogni modo - non fa capire bene chi siano i<br />

«sunniti».<br />

b) Il secondo utilizzo è quello corretto, quello «term<strong>in</strong>ologico<br />

- specialistico», e con esso s'<strong>in</strong>tende nientemeno che «Ahl al-<br />

Hadith», term<strong>in</strong>i che <strong>in</strong>globano non soltanto i Compagni, i<br />

Seguaci ed i restanti pii predecessori, bensì tutti coloro che<br />

224


seguirono, dopo di Loro, il Loro giustissimo ed assai<br />

soddisfacente «manhaj». Volendo potremmo anche dire: «Ahl al-<br />

Hadith» sono tutti coloro che amano i detti profetici, li studiano,<br />

basano la propria religione su di essi e si conformano, <strong>in</strong>oltre, a<br />

questi qualora essi siano autentici.<br />

I suddetti term<strong>in</strong>i, così utilizzati, vengono qu<strong>in</strong>di ad<br />

essere s<strong>in</strong>onimi dei term<strong>in</strong>i «Salafiti», «Ahl as-Sunna wa al-<br />

Jamaa», «Ahl al-athar», che poi altro non sono che gli<br />

appartenenti alla setta salvata - «al-Firqa an-najya», «at-Taifa<br />

al-mansura» - l’unica setta che non è dest<strong>in</strong>ata ad entrare nel<br />

fuoco dell'Inferno. Ad ogni modo è giusto ricordare che alcuni dei<br />

suoi appartenenti potrebbero entrare negli Inferi, non per aver<br />

praticato eresie nella vita terrena, bensì a causa dei loro peccati.<br />

Ebbene, alla luce di ciò, adesso ragioniamo sulle Tue parole.<br />

Dici: [Esso è oggi rappresentato e costituito dai musulmani<br />

che seguono e fanno riferimento ad i sapienti delle quattro<br />

scuole giuridiche canoniche (Hanafiyyah, Shafi`iyyah,<br />

Malikiyyah, Hanbaliyyah)]. Dove hai sentito, caro fratello, che i<br />

Musulmani devono far riferimento ad uno dei quattro «madhahib»<br />

225


al f<strong>in</strong>e d’esser considerati «sunniti»? Per esser sunniti basta<br />

seguire la Sunna, non il «madhhab», od altrimenti l’avrebbero<br />

chiamati «madhhabiti», non sunniti!<br />

Dimmi, quale dei quattro «madhahib» seguivano i<br />

Compagni del Profeta? E Mujahid, Sa’id ibn Jubayr ed<br />

Ikrimah? E l'Hasan al-Basri, Ibrahim an-Nakhi e Muhammad<br />

ibn Sir<strong>in</strong>? E Qatada , ath-Thawri ed Umar ibn Abd al-Aziz, il<br />

celebre califfo? Tutti questi eran prima di Abu Hanifa, prima<br />

che fosse venuto al mondo il primo dei quattro «madhahib».<br />

Dimmi sta gente qui cosa seguiva? E sappi che potre farTi<br />

cent<strong>in</strong>aia di altri esempi. E at-Tahawi, ibn Qudama, Ibn al Jawzi<br />

ed Ibn Teymiyya - tutti quanti posteriori alla nascita dei<br />

«madhahib» - dimmi, qual’era il «madhhab» seguito ciecamente da<br />

costoro?<br />

Sappi che l’enciclopedico at-Tahawi da giovane era di rito<br />

«scefi’ita», poi cambiò e divenne «hanafita», ma nonostante ciò<br />

rimase famoso per rilasciare verdetti contrari al suo «madhhab».<br />

Quando gli venne chiesto <strong>in</strong> proposito rispose: «C’è forse un<br />

“muqallid” che non sia stupido?». E scrisse il celeberrimo Imam<br />

226


Ibn al Qayym al Jawziyya: [La sapienza è la conoscenza della<br />

guida e di ciò che la prova; questa ed il copiare non<br />

s'equivalgono] («Il poema della nunica», par.: Del diciassettesimo<br />

punto dimostrante l'altezza div<strong>in</strong>a).<br />

Dimmi fratello: qual è il madhhab di ash-Shaukani o<br />

quello di Siddiq Hasan Khan? Qual è il madhhab di ash-Shaykh<br />

al-Albani o quello di ash-Shaykh Ahmad an-Najmi? Qualcuno<br />

di essi seguiva forse uno dei quattro «madhahib»? Costoro non<br />

eran forse sunniti? E dimmi, quale dei quattro «madhahib»<br />

dovremmo seguire, dato che i fanatici d’ognuno di essi non fanno<br />

che dire che soltanto il loro è quello giusto. E dimmi come la<br />

mettiamo con il fatto che seguire il «madhhab hanifita» non vuol<br />

dire, necessariamente, seguire i verdetti di Abu Hanifa, così come<br />

seguire quello «malikita» non vuol dire seguire quelli dell’Imam<br />

Malik? Chi ha ragione? L’Imam od il madhhab?<br />

E come la mettiamo con il fatto che i giuristi dell’epoca tarda<br />

solitamente con la parola «madhhab» <strong>in</strong>tendono la sentenza<br />

emanata dalla stragrande maggioranza di loro negli ultimi secoli?<br />

Cosa ci facciamo coi giuristi dello stesso rito che non furono<br />

227


d’accordo? E cosa ci facciamo con il «madhhab» vecchio, cioè quello<br />

che esisteva prima della comparsa del “tardo”? E come la mettiamo<br />

con il fatto che gli «A/imma», spesso, cambiarono parere circa lo<br />

stesso argomento?<br />

E come la mettiamo col fatto che - spesso e volentieri -<br />

nemmeno i giuristi sanno con precisione quale sia il<br />

«madhhab» per ciò che concerne un certo argomento? E,<br />

<strong>in</strong>fatti, sono state fatte lunghissime ricerche e scritte<br />

volum<strong>in</strong>ose opere proprio a proposito di ciò. Alcuni dicono:<br />

“Questo è il madhhab!”, mentre altri rispondono: “No! Non è<br />

quello! È questo il madhhab!”.<br />

Dimmi, fratello, cosa Te ne viene <strong>in</strong> tasca a sapere qual è il<br />

«madhhab»? Ammesso e non concesso che Tu riesca a<br />

conoscerlo, crederai mica, <strong>in</strong> questo modo, d’aver capito la<br />

sentenza di Dio circa un certo argomento? Non sarebbe forse<br />

meglio sapere qual è il verdetto giusto o - perlomeno - il più<br />

plausibile, il più probabile, il più forte, a presc<strong>in</strong>dere dal fatto<br />

che questo sia o non sia il «madhhab»?<br />

228


Non dovrebbe esser così difficile capire che i «madhahib»<br />

non furono - e tutt'oggi non sono - che un ripiego approntato<br />

per tutti coloro che hanno avuto la grande sfortuna di non<br />

studiar la religione, aff<strong>in</strong>ché anch'essi, nonostante cio' -<br />

possano basare la propria religione su verdetti - perlomeno -<br />

decenti, non sulle loro fantasie, né su dicerie raccontategli dal<br />

vic<strong>in</strong>o di casa!<br />

Dici: [Esso è oggi rappresentato e costituito dai musulmani<br />

che seguono e fanno riferimento ad i sapienti … delle due<br />

scuole di credo islamico (Ashariyya, Maturidiyya)]. Prima di<br />

commentare questo gravissimo errore vorrei farTi notare una cosa.<br />

Come mai, voi che siete tanto attaccati ai «madhahib», non<br />

restati <strong>in</strong>collati ai verdetti dei quattro «A/imma» concernenti il<br />

giusto credo, così come rimanete <strong>in</strong>collati a loro per tutto ciò che<br />

riguarda il diritto Musulmano? Ciò è perlomeno curioso. Anzi, è un<br />

vero controsenso!<br />

229


I quattro «A/imma», <strong>in</strong>fatti, non erano «ashariti», né<br />

«maturiditi», né tantomeno «sufi» (specialmente nel senso che<br />

questo term<strong>in</strong>e ha tristemente assunto negli ultimi secoli). E sappi<br />

che qualsiasi tentativo di dimostrare che uno di quattro<br />

«A/imma» fosse «asharita», «maturidita» oppure «sufi», oltre<br />

ad essere - ovviamente - ridicolo ed estremamente falso è un<br />

po' come voler cercar a tutti i costi di dimostrare che un<br />

quadrato, <strong>in</strong> realtà, è una figura tonda!<br />

I quattro «A/imma» con queste tre realtà non ebbero nulla a<br />

che fare, né da un punto di vista temporale, né culturale, né storico,<br />

e, <strong>in</strong>fatti, qualsiasi penosissimo tentativo di dip<strong>in</strong>gerli all’<strong>in</strong>terno di<br />

quest’ottica deviata può venir, MOLTO FACILMENTE, smascherato.<br />

Non esiste, <strong>in</strong>fatti, nulla che provi che Loro ebbero<br />

m<strong>in</strong>imamente a che fare con tali realtà, ma semmai esistono<br />

<strong>in</strong>numerevoli prove che dimostrano, <strong>in</strong> maniera schiacciante,<br />

l’esatto contrario.<br />

Detto questo Ti chiedo semplicemente: come potrebbe<br />

l’<strong>Islam</strong> sunnita esser rappresentato dai Musulmani che fan<br />

riferimento alla scuola «asharita» ed a quella «maturidita»<br />

230


sapendo che i più grandi sapienti - salafiti e non - erano<br />

conv<strong>in</strong>ti dell’ereticità delle suddette? Molti di loro, <strong>in</strong>fatti, non<br />

si fecero alcun problema a palesarlo.<br />

Ti basti sapere che lo stesso Ahmad ibn Hanbal accusò i<br />

«kullabiti» d’essere eretici. Ebbene, i «kullabiti» furono coloro i<br />

seguaci della setta sulla quale si basò Abu l-Hasan al Ash'ari al f<strong>in</strong>e<br />

di dar vita alla sua filosofia, filosofia che, ben presto, sarebbe stata<br />

da tutti <strong>in</strong>dicata come il «madhhab asharita». Il Ash'ari, <strong>in</strong>fatti,<br />

divenne «kullabita» dopo esser stato per dec<strong>in</strong>e di anni<br />

«mutazilita».<br />

Allo stesso modo l’Imam Abu Muhammad as-Sajzi,<br />

l’enciclopedico Ibn Qudama, l’Imam Abu Hamid al-Isfira/<strong>in</strong>i,<br />

l’Imam Abdu-llahi ibn Muhammad al-Ansari, per non parlare<br />

di Ibn Taymiyya e del suo massimo studente, il celeberrimo<br />

Ibn al Qayym al-Jawziyya, tutti accusarono gli «ashariti»<br />

d’essere eretici. Tutti verdetti questi che saranno ripresi e<br />

confermati <strong>in</strong> questo secolo - o negli ultimi anni di quello<br />

precedente - tra le altre cose, dai grandi sapienti salafiti, tra cui i<br />

231


sapientissimi ash-Shaykh al-Albani, ash-Shaykh al-Uthaym<strong>in</strong> e da<br />

ash-Shaykh al-Fawzan.<br />

Ebbene, tutti questi geni Musulmani, e con loro<br />

moltissimi altri, erano conv<strong>in</strong>ti che sia l’«asharismo» che il<br />

«maturidismo» fossero sentieri eretici e profondamente errati.<br />

Come puoi, pertanto, affermare che l’<strong>Islam</strong> sunnita è<br />

rappresentato dai Musulmani che fanno riferimento alla scuola<br />

«asharita» ed a quella «maturidita»? Di’, piuttosto, che ciò è<br />

quello che credono gli «ashariti» ed i «maturiditi».<br />

L’<strong>Islam</strong> sunnita è rappresentato dai Musulmani che fanno<br />

riferimento alla scuola del Profeta Muhammad - che Dio Lo<br />

elogi e Lo preservi da ogni male - ed alla Sua Sunna, compresi<br />

come li comprese la migliore delle comunità, quella dei<br />

Compagni, qu<strong>in</strong>di quella dei pii predecessori. L’<strong>Islam</strong> sunnita,<br />

fratello mio, non è un <strong>Islam</strong> eretico, altrimenti il term<strong>in</strong>e sunnita<br />

non avrebbe più alcun senso.<br />

232


Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, la Tua affermazione: [e dalle scuole<br />

ortodosse di spiritualità islamica (Tasawwuf)], ebbene,<br />

<strong>in</strong>nanzitutto sappi che il «tasawwuf» non ha proprio nulla di<br />

ortodosso, visto che esso venne alla luce nella sua prima forma<br />

- la quale non è m<strong>in</strong>imamente paragonabile a quella<br />

abom<strong>in</strong>evole di oggi - circa un secolo dopo la morte del<br />

Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. A<br />

maggior ragione le sue scuole.<br />

Ad ogni modo, visto e considerato che mi hai <strong>in</strong>viato una<br />

lunga lettera tutta concernente questo argomento, vedrò di<br />

trattarlo <strong>in</strong> maniera adeguata nel rispondere ad essa, anche perché<br />

<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e questi miei <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> rete tendevano soltanto a<br />

mettere <strong>in</strong> luce le aberrazioni proferite da Tariq Ramadan,<br />

specialmente per ciò che concerne la setta salafita, non a fare<br />

luce su tutte le altre sette eretiche.<br />

Poi dici: [La corretta Aqida è stata def<strong>in</strong>ita con chiarezza dai<br />

sapienti di Ahl as-Sunna wa al-Jamaa proprio per dist<strong>in</strong>guere<br />

le devianze degeneranti dal corretto camm<strong>in</strong>o. L’unità dei<br />

musulmani non potrà mai essere di natura «politica», ma dovrà<br />

233


essere necessariamente una comune convergenza sui pr<strong>in</strong>cipi,<br />

fare chiarezza su cos’è l’<strong>Islam</strong> e cosa <strong>in</strong>vece non è di<br />

fondamentale importanza]. Certo fratello, hai completamente<br />

ragione. Sono d’accordo su tutto, tranne che più che «far chiarezza<br />

su cosa non è di fondamentale importanza» bisognerebbe far<br />

chiarezza su cosa non appartiene all’<strong>Islam</strong>, ma viene - piuttosto -<br />

spacciato come appartenente ad Esso.<br />

Questa è certamente la più grande responsabilità degli <strong>in</strong>tellettuali<br />

Musulmani.<br />

Spero di esserTi stato utile.<br />

42. Hamza Piccardo, aprile 26th, 2012, 6:38 pm<br />

234<br />

‘Eliy Vago<br />

Senza entrare <strong>in</strong> nulla e per nulla <strong>in</strong> diatribe che s<strong>in</strong>ceramente non<br />

ci appassionano, ci domandiamo dove viene fuori il malcostume di<br />

darsi del “signor” tra fratelli… mah!<br />

ﹶﻥﻮﻤﺣﺮﺗ ﻢﹸﻜّﹶﻠﻌﹶﻟ ﻪـّﹶﻠﻟﺍ ﺍﻮﹸﻘّﺗﺍﻭ<br />

ۚ ◌ﻢﹸﻜﻳﻮﺧﹶﺃ<br />

ﻦﻴﺑ ﺍﻮﺤﻠﺻﹶﺄﹶﻓ ﹲﺓﻮﺧﹺﺇ ﹶﻥﻮﻨﻣﺆﻤﹾﻟﺍ ﺎﻤّﻧﹺﺇ


“In verità i credenti sono fratelli: ristabilite la concordia tra i vostri<br />

fratelli e temete Allah”. (Corano Al Hujurat, 10)<br />

43. Jibril Abu 'Isa, aprile 27th, 2012, 5:10 am<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Afferma il "direttore": “Senza entrare <strong>in</strong> nulla e per nulla <strong>in</strong><br />

diatribe che s<strong>in</strong>ceramente non ci appassionano”.<br />

E’ alquanto strano che a dei credenti Musulmani non appassion<strong>in</strong>o<br />

discorsi <strong>in</strong> cui si pone il problema di far capire - <strong>in</strong> «primis» ai<br />

propri <strong>in</strong>terlocutori - quale sia il giusto credo cercando di<br />

motivare i propri pr<strong>in</strong>cipi dottr<strong>in</strong>ali.<br />

Non sono d’accordo su niente o quasi con ciò che detto il fratello,<br />

ma bisogna perlomeno dargli atto del fatto che ha cercato, se anche<br />

<strong>in</strong> maniera imprecisa, di argomentare le sue tesi.<br />

Mi astengo dal confutarlo punto per punto perché penso che di ciò<br />

si occuperà il fratello ‘Ali, il quale è sicuramente più idoneo di me a<br />

parlare di certe questioni che, come già detto, rappresentano i<br />

pr<strong>in</strong>cipi fondamentali del credo dei Musulmani.<br />

Fi amani llah<br />

235


Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril.<br />

44 .Jibril Abu 'Isa, aprile 27th, 2012, 12:59 pm<br />

Salamu aleykom, cari fratelli. S<strong>in</strong>ceramente penso che laddove il<br />

fratello ‘Ali abbia parlato delle deviazioni dei “sufi moderni” si<br />

riferisse anche, ad esempio, a riti che assomigliano molto a quelli<br />

che si possono vedere <strong>in</strong> questo video:<br />

:http://www.youtube.com/watch?v=UMiYOpycrTo&feature=you<br />

tu.be<br />

Qualsiasi persona che abbia un m<strong>in</strong>imo di onestà <strong>in</strong>tellettuale<br />

dovrebbe poter capire che, i sapienti citati dal fratello … nel post<br />

precedente, fossero ben lontani dall’affermare che fosse lecito<br />

“ricordare Dio” nella maniera di cui sopra.<br />

Fi amani llah.<br />

Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril.<br />

236


45. … aprile 30th, 2012, 12:23 pm<br />

Caro fratello Jibril abu Isa, volevo precisarti che l’<strong>in</strong>tenzione di quel<br />

ragazzo Americano mostrato nelle immag<strong>in</strong>i era quella di divertire<br />

il suo Amato anziano Shaykh <strong>in</strong> un occasione festosa<br />

Non credo che <strong>in</strong> questo tu vi possa trovare nulla di illecito<br />

considerando che lo stesso Profeta di Allah (s.a.s) <strong>in</strong> una simile<br />

circostanza si comportò allo stesso modo di fronte ad una<br />

delegazione di abiss<strong>in</strong>i che organizzarono una festa <strong>in</strong> suo onore<br />

tradizione riportata <strong>in</strong> diverse raccolte (hadith riportato da Anas<br />

ibnu Malik r.a. Citato da Ahmad ibn Hambal <strong>in</strong> al musnad vol 3 pag<br />

152) (ibn Hibban as-Sahih vol 13 pag 179 # 5870 ) (Al Ascalani<br />

Fath al-Bari, vol 7 pag 507) (ibn Sa’d at-Tabaqat al-Kubra vol 4 pag<br />

35) e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e anche <strong>in</strong> Al-Bukari as-Sahih , vol 2 pag 960 #2552<br />

Spero che tu e il fratello Ali stando a Med<strong>in</strong>a approfittiate<br />

dell’opportunità che Allah vi ha concesso per accertare quanto<br />

riportato.<br />

Colgo l’occasione per <strong>in</strong>vitarvi <strong>in</strong>vece a riflettere su questo altro<br />

video sfidandovi ad esporre i vostri commenti a riguardo<br />

chiedendovi di mostrare il vostro coraggio di UOMINI<br />

237


VERITIERI condannando l’accaduto con gli stessi toni come hai<br />

fatto tu con l’episodio mostrato <strong>in</strong> precedenza<br />

http://youtu.be/LoRHLrXmqbc<br />

46. Jibril Abu 'Isa, maggio 3rd, 2012, 5:34 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Caro fratello …, da ciò che dici si denota chiaramente che tu ignori<br />

il fatto che io i sufi li conosco, visto che “purtroppo” li ho<br />

frequentati, ho preso parte ai loro riti (che Dio mi perdoni), qu<strong>in</strong>di<br />

so bene che ciò che si vede nel video da me postato, potrebbe<br />

effettivamente esser accaduto <strong>in</strong> un’occasione festosa come tu hai<br />

ricordato. Ciò non toglie, però, che vengano effettuate da costoro<br />

pratiche molto simili a quelle di cui abbiam preso visione, per<br />

"ricordare" Iddio.<br />

Mi chiedevo nell'<strong>in</strong>tervento precedente, senza ricevere poi risposta<br />

alcuna: «Siamo proprio sicuri che i sapienti che tu hai ricordato<br />

avrebbero permesso che si adorasse Dio <strong>in</strong> quella maniera li?»<br />

238


Non ho nessun problema ad ammettere che sarebbe certamente<br />

buona cosa evitare ciò che si è visto nel video riguardante Bush.<br />

D’altronde non ho mai affermato che coloro che ci governano siano<br />

<strong>in</strong>fallibili o non commettano peccati, ma sappi che da costui io non<br />

prendo scienza. Si fa qu<strong>in</strong>di davvero fatica a capire il nesso tra<br />

le due cose, anche alla luce del fatto che lui non è un sapiente,<br />

non pretende di esserlo, ed egli stesso, ( e Dio ne sa di più)<br />

qualora gli venisse chiesto a proposito di ciò, non si<br />

sognerebbe m<strong>in</strong>imamente di dire che ciò rappresenta una<br />

“sunna”, bensì ammetterebbe che esso altro non è che un<br />

costume locale; ti sembra di poter applicare lo stesso pr<strong>in</strong>cipio al<br />

video del ragazzo americano?<br />

Inoltre lui non ha fatto ciò che ha fatto perché è «salafita».<br />

Invece, le pratiche di cui abbiamo preso visione nel video del<br />

ragazzo americano, sono ormai da tempo entrate a far parte<br />

dell'adorazione dei «sufi». Non era mia <strong>in</strong>tenzione giudicare dei<br />

fratelli scoprendo le loro vergogne, ma piuttosto ribadire il fatto<br />

che il fratello ‘Ali si riferisse <strong>in</strong> special modo a certi riti religiosi che<br />

rappresentano i pilastri delle «ibadat» dei «sufi» moderni.<br />

239


Ti rammento <strong>in</strong>oltre che il fratello non vive a Med<strong>in</strong>a, bensì a<br />

Mecca, dove da tredici anni - oramai - non fa altro che chiedere e<br />

cercare la scienza all’ombra della «Kaaba». Evito qu<strong>in</strong>di di spiegare<br />

l’hadith degli abiss<strong>in</strong>i che tu stesso hai ricordato, perché lui è molto<br />

più adatto di me a fare ciò e non avrà problemi - col permesso di<br />

Dio - a ricordarti ciò che i sapienti han detto a proposito di tale<br />

hadith.<br />

Scusa, <strong>in</strong>oltre, i nostri ritardi nel risponderti ma, almeno per quel<br />

che mi riguarda, sono, per il momento, totalmente preso con gli<br />

esami, e che Dio ci aiuti.<br />

Che Dio protegga te e la tua famiglia.<br />

Fi amani Allah<br />

Tuo fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril.<br />

In attesa di risposta<br />

48. … aprile 27th, 2012, 6:23 pm<br />

240


Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim<br />

<strong>in</strong> Nome di Dio Misericordio e Clementissimo<br />

wassalàtu wassalàmu ala sayyd<strong>in</strong>a Muhammad<br />

e la preghiera e il saluto di pace siano sul nostro Maestro sayyd<strong>in</strong>a<br />

Muhammad, la più perfetta delle creature di Allàh e nostro<br />

Migliore Esempio da seguire.<br />

Nobili fratelli e sorelle <strong>in</strong> Allàh,<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu . Che la Pace la<br />

Misericordia e la Benedizione di Allàh sia su tutti voi, nessuno<br />

escluso, e un saluto di pace anche ai Fratelli e alle sorelle <strong>in</strong> Adamo<br />

che leggono questo sito virtuale.<br />

Lode ad Allàh che ci ha guidati alla Fede e all’<strong>Islam</strong>, am<strong>in</strong>.<br />

Dice il nostro Signore l’Altissimo, sia Gloria a Lui, il Degno di<br />

Lode:<br />

” O uom<strong>in</strong>i, voi siete i poveri (fuqara) i bisognosi di Dio, mentre Dio<br />

è il Ricco (Al-Ghani) colui che è sufficiente a Se stesso, il Degno di<br />

lode.” (Corano 35,15)<br />

La condizione “reale” dell’uomo è la “povertà”, lo stato di “bisogno”,<br />

tutto ciò che l’uomo ha, lo deve alla Generosità del Suo Creatore,<br />

241


Scienza compresa, e Allàh nel Corano ci ricorda che comunque la<br />

Scienza che ha dato all’uomo è “poca”, rispetto alla Sua Scienza.<br />

Ci ricordano i ‘timorati di Allàh’ che ci hanno preceduto:<br />

Le abitud<strong>in</strong>i più tenaci da sradicare dall’anima sono “l’amore della<br />

gloria” e “l’amore della ricchezza”, aff<strong>in</strong>ché la gloria sia mutata <strong>in</strong><br />

“umiltà” e la ricchezza <strong>in</strong> “povertà”.“Umiltà” e “povertà” sono due<br />

porte monumentali per accedere a Dio e raggiungere la Sua<br />

Presenza.<br />

Abu Yazid al-Bistami (sufi del Kurasàn m. 874 – che Allàh sia<br />

soddisfatto di lui) ricevette, tramite una voce <strong>in</strong>teriore, un richiamo<br />

venuto da Dio che gli diceva: “O Abu Yazid! I nostri magazz<strong>in</strong>i<br />

sono pieni di atti di obbedienza (hidma); vieni a Me per la piccola<br />

porta dell’umiltà e della dipendenza (iftiqar)!<br />

Abd al-Qadir Jilani (sufi m. 1166- che Allàh sia soddisfatto di lui) ha<br />

detto: “Io mi sono presentato a tutte le porte (del Paradiso), e<br />

dappertutto ho trovato folla di persone. Allora, sono andato alla<br />

porta dell’umiltà e della povertà e l’ho trovata libera”. Sono dunque<br />

entrato ed ho chiamato: “Venite da questa parte! “.<br />

-“L’umiltà” consiste ad abbassarsi davanti a tutti i tuoi simili, sia<br />

davanti all’Elite [persone importanti] come davanti al volgo<br />

242


[persone comuni], <strong>in</strong> particolare davanti i compagni ed i fratelli che<br />

vi tengono <strong>in</strong> alta stima.<br />

Quanto alla “povertà” essa consiste nel r<strong>in</strong>unciare alle ricchezze ed<br />

a vuotare il proprio cuore dalla preoccupazione di acquisirle-.<br />

(tratto da L’Autobiografia del Sufi Ahmad Ibn Agiba – che Allàh sia<br />

soddisfatto di lui).<br />

-La qualificazione dell’uomo è la povertà (al faqr); che l’uomo la<br />

realizzi e la Ricchezza di Dio (al-Ghana) gli sarà presto data. Cosi<br />

pure colui che aspira a delle Grazie elevate abbassi la sua anima e si<br />

cancelli davanti alle creature.- (tratto da L’Autobiografia del Sufi<br />

Ahmad Ibn Agiba, che Allàh sia soddisfatto di lui).<br />

Ci <strong>in</strong>segna il nostro Signore, gloria a Lui l’Altissimo:<br />

“Di’ ai Miei servi che parl<strong>in</strong>o nel modo migliore, poiché Satana si<br />

<strong>in</strong>tromette tra loro. Satana, per l’uomo, è un nemico manifesto”.<br />

(Sura Al ’Isra 17 il viaggio notturno, vers.53)<br />

Che Allàh ci tenga uniti ed attaccati alla Sua corda Benedetta del<br />

Corano e che Allàh apra i cuori all’<strong>Islam</strong> a coloro che sono alla<br />

ricerca della Verità (al-Haqq), e che la nostra migliore parola tra<br />

noi sia: “la ilaha illa Allah – Muhammad Rasul Allah”. Am<strong>in</strong><br />

243


49. 'Eliy, aprile 28th, 2012, 4:55 pm<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Fratello …, <strong>in</strong>nanzitutto Ti r<strong>in</strong>grazio del Tuo <strong>in</strong>tervento e della<br />

gentilezza con la quale hai cercato di consigliarci, ma credo - ad<br />

ogni modo - sia costruttivo farTi notare un paio di cose.<br />

Devi sapere che non son certo il tipo d’uomo che scappa dal<br />

riconoscere i suoi evidentissimi limiti, ma cerco, semmai, di<br />

rifuggire dall’orgoglio e dalla superbia, sentimenti alquanto<br />

devianti e certamente ben poco edificanti. Inoltre non credo si<br />

possano <strong>in</strong>terpretare i miei precedenti <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> questa<br />

direzione.<br />

Poi ci chiedi di moderare il l<strong>in</strong>guaggio, cosa - di per sé -<br />

certamente buona. Nonostante ciò - e premesso che non so bene a<br />

chi Tu ti stia riferendo - non credo d’aver offeso nessuno o d’esser<br />

stato maleducato nei confronti di chicchessia.<br />

244


Non vorrei mai, fratello mio, che con tutti sti discorsi<br />

sull’umiltà e sul dovere del parlare a modo Tu ci stessi - al pari di<br />

Piccardo (il direttore di <strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it), magari <strong>in</strong> maniera meno<br />

esplicita - consigliando di term<strong>in</strong>are qui la nostra discussione.<br />

Qualora Tu <strong>in</strong>tenda questo, ebbene, sappi che questa non è cosa<br />

certamente buona.<br />

IL DISCUTERE CIRCA LE COSE DELLA RELIGIONE, AL FINE DI<br />

FARLA COMPRENDERE ALLE GENTI E CORREGGERE EVENTUALI<br />

LORO SBAGLI O DEVIAZIONI È CERTAMENTE COSA OTTIMA,<br />

PURCHÉ CIÒ VENGA FATTO CON COGNIZIONE DI CAUSA E<br />

SEGUENDO ALCUNI CANONI.<br />

Disse l’Altissimo: [Chiama al sentiero del tuo Signore con<br />

la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera<br />

migliore. In verità il tuo Signore conosce meglio (di ogni altro)<br />

chi si allontana dal Suo sentiero e conosce meglio (di ogni<br />

altro) coloro che sono ben guidati] (il cap. delle api, 125).<br />

245


Inoltre tengo a sottol<strong>in</strong>eare che nonostante Tu <strong>in</strong> <strong>in</strong>izio<br />

d’<strong>in</strong>tervento - più che giustamente - abbia affermato che il Profeta<br />

Muhammad, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male, fu<br />

certamente la migliore delle creature ed il migliore degli esempi,<br />

nel Tuo discorso poi, <strong>in</strong>vece di rammentarci le Sue parole, non hai<br />

fatto che ricordarci quelle dei maestri «sufi».<br />

Fratello mio, tieni sempre bene a mente che la Verità<br />

(quella con V maiuscola) non esce certo dalla bocca di costoro,<br />

bensì da quella del nostro amato Profeta, soltanto dalla Sua. È<br />

per questo motivo che il Musulmano sunnita non fa che<br />

rammentare le Sue splendide parole, e le usa nelle più disparate<br />

situazioni.<br />

I Suoi magnifici Compagni, che Dio sia soddisfatto di tutti<br />

Loro - i quali furono i primi a sentire le suddette ed a impararle<br />

direttamente dalle Sue “purissime” labbra - Gli chiesero a proposito<br />

di quel che non capirono o che poteva prestarsi a diverse<br />

<strong>in</strong>terpretazioni ed ascoltarono direttamente da Lui la spiegazione di<br />

tutto ciò. Nessuno meglio di Loro, pertanto, comprese la<br />

Rivelazione e nessuno meglio di Loro la applicò nella Sua<br />

246


<strong>in</strong>terezza. Loro furono certamente la migliore generazione <strong>in</strong><br />

assoluto, mai ci fu e mai più ci sarà gente come Loro. E <strong>in</strong>fatti<br />

Dio si compiacque di Loro e rammentò la Sua soddisfazione nel Suo<br />

santissimo Libro.<br />

Fratello mio, ogni persona - a presc<strong>in</strong>dere dal suo <strong>in</strong>dirizzo<br />

religioso - che utilizzi propriamente la parola di Dio e quella del<br />

Profeta e che capisca, <strong>in</strong>oltre, tutto ciò alla stessa maniera dei<br />

Compagni è sicuramente nel giusto, altrimenti no.<br />

Rammenta che il califfo Aly, che Dio sia soddisfatto di Lui, ci<br />

<strong>in</strong>segnò che la Verità non si conosce tramite gli uom<strong>in</strong>i (visto che<br />

già ci giunse per mezzo della Rivelazione) ma semmai si vengono a<br />

conoscere i «grandi uom<strong>in</strong>i» tramite Essa. Pertanto, chi si<br />

conforma ad Essa <strong>in</strong> tutto ciò che fa ed <strong>in</strong> tutto ciò che dice,<br />

ebbene, quello è certamente un grande uomo, altrimenti no.<br />

È cosi, fratello, che noi misuriamo l’altezza dei sapienti e delle<br />

persone <strong>in</strong> generale. Ed è per questo motivo che non ci poniamo<br />

nessun problema nel rifiutare le parole di chicchessia tra i<br />

247


sapienti Musulmani qualora queste contrast<strong>in</strong>o con questa<br />

magna Verità che Dio ci rivelò.<br />

LA PERSONA BEN GUIDATA, PERTANTO, NON CITA LA<br />

PAROLA DI ALCUNO TRA I SAPIENTI, A MENO CHE QUESTA NON<br />

SIA AVVALORATA CON QUELLA DI DIO O CON QUELLA DEL SUO<br />

PROFETA. PERSINO I SUOI COMPAGNI, CHE DIO SIA<br />

SODDISFATTO DI TUTTI LORO, RIENTRANO IN CIÒ, ANCHE SE -<br />

OVVIAMENTE - CON LE DOVUTE DIFFERENZE.<br />

Pertanto, portare ad argomento le parole di gente che - anche<br />

solo apparentemente - parla dal sacco suo - non da quello del Kitab<br />

o della Sunna - significa contrastare fortemente il «manhaj»<br />

religioso dei pii predecessori ed è un po’ come camm<strong>in</strong>are sul filo di<br />

un rasoio. Ogni persona, <strong>in</strong>fatti, per quanto possa essere<br />

<strong>in</strong>telligente, saggia o devota, deve per forza di cose sbagliare -<br />

e tanto anche - e pertanto chi lo segue ciecamente sbaglierà<br />

con lui. Solo il Profeta, religiosamente parlando, era <strong>in</strong>fallibile<br />

«ma’sum», e <strong>in</strong>fatti l’Imam Malik, che Dio abbia pietà di Lui, disse:<br />

[Tutti noi confutiamo e veniamo, a nostra volta, confutati, ad<br />

eccezione di chi occupa questa tomba] («La raccolta della<br />

248


scienza», Ibn Abd l-Barr, 2/19), <strong>in</strong>dicando con la mano il sepolcro<br />

del Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. E disse<br />

Questi: [Ogni figlio d'Adamo sbaglia moltissimo ed i migliori<br />

tra costoro sono coloro che molto si pentono] (detto buono,<br />

Sunan ibn Majah, n. 4327). Per questo motivo noi non ci<br />

conformiamo ai nostri sapienti - per quanto grandi possano<br />

essere - ma soltanto all’Inviato di Dio, il Quale fu, senz’ombra<br />

di dubbio, il migliore degli esempi, «l’Infallibile»,<br />

religiosamente parlando.<br />

Ti <strong>in</strong>vito, pertanto, a mettere <strong>in</strong> pratica le Tue stesse parole<br />

<strong>in</strong>iziali, ed a consigliare le genti con le parole del Profeta, non con<br />

quelle dei maestri «sufi».<br />

Tanto per farTi un esempio della pericolosità e della fallacia<br />

del metodo da Te seguito, sappi che quando, nel riportare le parole<br />

di un maestro «sufi», mi dici: [Quanto alla “povertà” essa<br />

consiste nel r<strong>in</strong>unciare alle ricchezze ed a vuotare il proprio<br />

cuore dalla preoccupazione di acquisirle], ebbene,<br />

sciaraiticamente parlando ciò è palesemente sbagliato.<br />

249


La povertà di cui Tu vai parlando, non è quella che si<br />

comprende l<strong>in</strong>guisticamente, né - tantomeno - religiosamente,<br />

bensì soltanto quella predicata dai maestri «sufi». Nella<br />

religione islamica, <strong>in</strong>fatti, colui il cui cuore non si preoccupa<br />

m<strong>in</strong>imamente di acquisire ricchezze od ammucchiare beni è<br />

«ricco», non povero, visto che il ricco - anche da un punto di vista<br />

l<strong>in</strong>guistico - è colui che non ha bisogno d’alcunché, e sappi che<br />

questa «ricchezza» è certamente cosa buona. E <strong>in</strong>fatti questo -<br />

sempre religiosamente parlando - è il significato che gli antichi<br />

devoti davano alla parola araba «zuhd». Contrariamente a ciò il<br />

povero è colui il cui cuore abbisogna, e ciò a presc<strong>in</strong>dere dal<br />

suo conto <strong>in</strong> banca.<br />

Inoltre l’<strong>Islam</strong> combatte la povertà materiale e spirituale,<br />

non la elogia né la promuove, QUELLA STESSA POVERTÀ CHE I<br />

«SUFI» - INCREDIBILMENTE - INDICANO COME «LE PORTE<br />

MONUMENTALI PER ACCEDERE A DIO»!<br />

250


Quello che biasima la nostra religione, semmai, è il cuore<br />

<strong>in</strong>saziabile, non la ricchezza <strong>in</strong> sé, anche se, effettivamente,<br />

spesso e volentieri, la ricchezza materiale è causa di grandi peccati.<br />

Ricorda che il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />

ogni male, chiamò la povertà «fitnah», la <strong>in</strong>dicò come un<br />

castigo div<strong>in</strong>o, era solito chiedere rifugio a Dio da essa ed<br />

ord<strong>in</strong>ava spesso ai Compagni di farlo. Ricorda che Essi la<br />

temevano molto - visto che la conoscevano assai bene - e che Dio<br />

Stesso disse al Suo Profeta: [Non Ti ha forse trovato povero e<br />

Ti ha arricchito?] (il cap. del matt<strong>in</strong>o, 8).<br />

Cambiando discorso, Ti rammento che la dicitura «che Dio sia<br />

soddisfatto di lui» va utilizzata soltanto per i Compagni del Profeta,<br />

specialmente se utilizzata di cont<strong>in</strong>uo, e <strong>in</strong>fatti Dio non la usò <strong>in</strong><br />

maniera specifica per nessun altro. Non va qu<strong>in</strong>di usata per i<br />

sapienti, salafiti e non, a presc<strong>in</strong>dere dalla grandezza di costoro.<br />

Inf<strong>in</strong>e, anche il Tuo utilizzo della parola «Am<strong>in</strong>» è certamente<br />

errato. Tale term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> arabo significa: “O Dio, esaudiscimi”. Se da<br />

251


una parte è certamente vero che esso va utilizzato <strong>in</strong> f<strong>in</strong> di supplica,<br />

è anche vero che non va usato <strong>in</strong> quelle <strong>in</strong>vocazioni il cui scopo è<br />

solamente quello di glorificare Iddio e di magnificarLo.<br />

In questo tipo d’<strong>in</strong>vocazioni, <strong>in</strong>fatti, non vien richiesto<br />

alcunché e per ciò che concerne la perfezione div<strong>in</strong>a, come Tu ben<br />

capisci, non potrebbe essere altrimenti, qu<strong>in</strong>di perché dire “O Dio,<br />

esaudiscimi!”?.<br />

Non ha pertanto alcun senso dire: “Lode ad Allah, am<strong>in</strong>, la<br />

ilaha illa Allah, Muhammad Rasul Allah, am<strong>in</strong>”. Tutto ciò già è, che<br />

lo si voglia o no.<br />

Spero di esserTi stato utile.<br />

50. … maggio 1st, 2012, 3:43 pm<br />

Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim<br />

252<br />

‘Eliy Vago


wassalatu wassalamu ala sayyd<strong>in</strong>a wa habib<strong>in</strong>a Muhammad<br />

caro fratello <strong>in</strong> Allàh Ely Vago<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Alla f<strong>in</strong>e del tuo <strong>in</strong>tervento, mi scrivi che l’utilizzo della parola<br />

“am<strong>in</strong>” è errata, e sono certo che lo hai fatto con <strong>in</strong>tenzione s<strong>in</strong>cera<br />

‘niyya ikhlas’ per correggere un fratello che, secondo la tua<br />

conoscenza dell’<strong>Islam</strong>, sbaglia, e di ciò ti r<strong>in</strong>grazio.<br />

Vorrei allora spiegarmi meglio, anche per correttezza di coloro che<br />

ci leggono, musulmani e non musulmani.<br />

Ho concluso con am<strong>in</strong> le parole di questa mia <strong>in</strong>vocazione (du’a) ad<br />

Allàh, gloria a Lui l’Altissimo, che presumo sia lecita:<br />

“Che Allàh ci tenga uniti ed attaccati alla Sua corda Benedetta del<br />

Corano e che Allàh apra i cuori all’<strong>Islam</strong> a coloro che sono alla<br />

ricerca della Verità (al Haqq), e che la nostra migliore parola tra noi<br />

sia: “la ilaha illa Allah, Muhammad Rasul Allah”. Am<strong>in</strong>”<br />

La parola araba “am<strong>in</strong>” ha diversi significati tra cui “cosi sia” e<br />

“Signore, cosi Ti chiediamo che Tu faccia”, la sua radice araba<br />

esprime <strong>in</strong>oltre le idee di fermezza, salvezza, essere al sicuro,<br />

costanza, fede, e altre ancora. Io l’ho messa a ‘suggello’ di tutte le<br />

253


parole che compongono l’<strong>in</strong>vocazione sopra riportata, e non come<br />

mi sembra tu abbia capito, solo su “la ilaha illa Allah, Muhammad<br />

Rasul Allah”. Perciò caro fratello non vedo l’errore che tu mi hai<br />

attribuito.<br />

Inoltre, tu scrivi che non ha alcun senso dire ‘am<strong>in</strong>’ dopo la parola<br />

“Lode ad Allah” “al hamdu li-Llah”, permettimi allora di porti<br />

questa domanda:<br />

Numerosi Sapienti riportano che il Profeta Muhammad, su di lui la<br />

preghiera e la pace div<strong>in</strong>e, ci ha <strong>in</strong>segnato a dire - am<strong>in</strong> - al term<strong>in</strong>e<br />

della recitazione della Sura Fatiha, cosa che i musulmani<br />

regolarmente fanno. Come tu sai, nella Sura Fatiha c’è anche il<br />

versetto “Al hamdu li-Llahi rabbi l-alam<strong>in</strong>”, la Lode spetta a Dio<br />

Signore dei mondi/universi”, forse che tutti i musulmani recitando<br />

am<strong>in</strong> dopo la fatiha sono <strong>in</strong> errore? Non lo credo proprio.<br />

Jiuwaybar tramanda da Ibn Abbas: “Chiesi: ‘Inviato di Allàh (sas)<br />

cosa significa am<strong>in</strong>?” lui rispose:” Signore, così Ti chiediamo che Tu<br />

faccia”.<br />

E’ stato tramandato da Anas che l’Inviato di Allàh, su di lui la<br />

preghiera e la pace div<strong>in</strong>e, ha detto: “Mi è stato donato am<strong>in</strong> nella<br />

preghiera e nell’<strong>in</strong>vocazione, e non è stato concesso a nessuno<br />

prima di me, ad eccezione di Mosè. Questi <strong>in</strong>vocava Dio, e Aronne<br />

254


diceva am<strong>in</strong>: chiudete la vostra <strong>in</strong>vocazione con am<strong>in</strong> e Dio vi darà<br />

risposta”.<br />

Caro fratello <strong>in</strong> Allàh, ricordo prima di tutto a me stesso e poi a<br />

tutti noi, che la cosa più importante e che Allàh l’Altissimo il nostro<br />

Signore, gloria Lui, sia soddisfatto di noi, è nella Sua soddisfazione,<br />

compiacimento e gradimento (rida) che è la nostra salvezza, perciò<br />

preghiamo assieme, l’uno a favore dell’altro, che Allàh l’Altissimo,<br />

nella Sua Misericordia e Generosità, sia soddisfatto di tutti noi, di<br />

tutti i musulmani e le musulmane che ci hanno preceduti, presenti, e<br />

che verranno dopo di noi, àmìn.<br />

Caro fratello, ho letto che hai l’immenso favore (fadl) di vivere a<br />

Med<strong>in</strong>a la città lum<strong>in</strong>osa, la città del nostro Profeta, mi sorge nel<br />

cuore di chiederti, se non ti è di troppo peso, di portare il mio<br />

saluto, del faqir Umar italiano, al nostro molto amato Profeta<br />

sayyd<strong>in</strong>a Muhammad, su di lui la preghiera e la pace div<strong>in</strong>e, sarebbe<br />

per me una grande gioia, e che Allàh ti ricompensi per questo tuo<br />

favore verso questo tuo fratello petulante e ignorante, jazakallahu<br />

khayran.<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

51. 'Eliy, maggio 1st, 2012, 6:41 pm<br />

255


Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />

Fratello mio, qualora Tu abbia utilizzato «Am<strong>in</strong>» a sigillo della Tua<br />

<strong>in</strong>vocazione - non soltanto delle due testimonianze di fede - ciò,<br />

allora, è certamente corretto. S<strong>in</strong>ceramente quando lessi il Tuo<br />

primo <strong>in</strong>tervento non me ne accorsi, forse a causa della fretta.<br />

Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, la parola «Am<strong>in</strong>» dopo «al<br />

hamdu lillah» o consimili, ebbene, come già Ti spiegai ciò è<br />

sbagliato. E il fatto che al term<strong>in</strong>e della recitazione del capitolo<br />

aprente del Libro di Dio noi si dica «Am<strong>in</strong>» non è certo una prova,<br />

visto che <strong>in</strong> esso c’è una parte concernente non le lodi alla<br />

magnificenza div<strong>in</strong>a, bensì le nostre suppliche obbligatorie, e cioè le<br />

di Lui parole: [Guidaci sulla retta via * la via di coloro che<br />

colmasti delle grazie, non di coloro che (sono <strong>in</strong>corsi) nella<br />

(Tua) ira, né degli sviati] (il cap. dell'aprente, 6-7). Il term<strong>in</strong>e<br />

«Am<strong>in</strong>», pertanto, viene - giustamente - pronunciato <strong>in</strong> vista di<br />

questa ultima parte, non della prima.<br />

Inoltre Ti comunico che io non vivo a Med<strong>in</strong>a, bensì a Mecca.<br />

256


Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, la Tua richiesta, devi sapere che<br />

la suddetta, sciaraiticamente parlando, è fortemente errata. Nessuno<br />

dei pii predecessori era solito fare così - nonostante avrebbero<br />

potuto chiederlo anche loro - e pertanto i grandi sapienti<br />

Musulmani contrassegnano ciò come «bid’a», un’eresia.<br />

Qualora Tu voglia <strong>in</strong>vocare Dio aff<strong>in</strong>ché Egli elogi il nostro<br />

amatissimo Profeta e Lo preservi da ogni male Ti basterà farlo dal<br />

posto <strong>in</strong> cui vivi.<br />

Disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male:<br />

[ In verità Dio ha degli angeli che son sempre <strong>in</strong> giro e mi<br />

portano il saluto della mia comunità] (autentico, Sunan an-<br />

Nasa/i, n.1282) e disse <strong>in</strong>oltre: [E <strong>in</strong>vocate Dio <strong>in</strong> mio favore,<br />

ché <strong>in</strong> verità il vostro saluto giungerà a me ovunque voi siate]<br />

(autentico, Sunan Abi Dawud, n.2042).<br />

Ad ogni modo, qualora Tu avessi bisogno di qualcosa da Mecca,<br />

fammi sapere. Farò tutto il possibile per accontentarTi.<br />

257


52. … maggio 3rd, 2012, 4:29 pm<br />

Salamu aleykom.<br />

258<br />

‘Eliy Vago<br />

Io cont<strong>in</strong>uo a pensare che Allah (SWT) stia dove le parole cessano e<br />

sia il più lontano dai “sapienti” che hanno tanto tempo da perdere <strong>in</strong><br />

diatribe <strong>in</strong>utili …..<br />

53. Jibril Abu 'Isa, maggio 3rd, 2012, 6:20 pm<br />

Salamu aleykom,<br />

Fratello, spiegare la religione secondo te vuol dire perder tempo <strong>in</strong><br />

diatribe <strong>in</strong>utili? R<strong>in</strong>graziamo Dio che almeno voi l’umiltà non<br />

l’avete persa mica, e sapete riconoscere quando una persona<br />

parla con cognizione di causa e argomentando le proprie<br />

posizioni.


54. Jibril Abu 'Isa, maggio 3rd, 2012, 6:31 pm<br />

Salamu aleykom,<br />

ho risposto al fratello … che sembrava aver risposto al fratello ‘Ali.<br />

Dove è f<strong>in</strong>ito il suo commento? Credo che sia poco corretto , anche<br />

nei confronti del fratello …, censurare un risposta a lui rivolta, e<br />

sopratutto nei confronti di chi legge che potrebbe pensare che il<br />

fratello ‘Ali non abbia risposto a causa di mancanza di<br />

argomentazioni. Sarebbe stato car<strong>in</strong>o da parte della direzione<br />

almeno chiarire che il fratello abbia risposto, e che il suo<br />

commento per vari motivi sia stato censurato <strong>in</strong> quello che può<br />

essere def<strong>in</strong>ito "un grande esercizio di democrazia".<br />

55. 'Eliy maggio 3rd, 2012, 11:43 pm<br />

Intervento censurato<br />

Salamu aleykom wa rahmatullahi.<br />

Fratello mio, (…) mi rammarica molto il fatto che - al pari della<br />

direzione di «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it» - Tu non voglia accettare la realtà<br />

delle cose, quella realtà che nei giorni scorsi mi son dato la pena<br />

d’argomentare, s<strong>in</strong>ceramente credo <strong>in</strong> maniera sufficientemente<br />

259


dettagliata. Inoltre, il fatto che sia proprio un mio connazionale<br />

a dire certe cose mi rattrista ulteriormente.<br />

Ad ogni modo questa è la Sunna del nostro Signore, questi<br />

sono i Suoi imperscrutabili disegni e <strong>in</strong> ciò - pertanto - si nasconde<br />

certamente il bene, a presc<strong>in</strong>dere dal fatto che noi lo si veda oppure<br />

no.<br />

Disse l’Altissimo: [In verità non puoi guidare coloro che<br />

ami, ma è Allah che, <strong>in</strong>vece, guida chi vuole, ed Egli è più<br />

<strong>in</strong>formato rispetto ai ben guidati] (il cap. del racconto, 56) e<br />

disse: [Anche se brami dirigerli, sappi che Allah non guida gli<br />

sviati e non avranno nessuno che li soccorrerà] (il cap. delle api,<br />

37) e disse <strong>in</strong>oltre: [Se Allah vuole che un uomo cada nella<br />

tentazione, tu non puoi fare nulla per lui. Essi sono coloro i cui<br />

cuori Iddio non ha voluto purificare. Avranno l'ignom<strong>in</strong>ia <strong>in</strong><br />

questa vita ed un castigo immenso nell'altra] (il cap. della<br />

tavola imbandita, 41).<br />

260


Io - per il male che Ti voglio - spero che Dio Ti perdoni e che<br />

Ti guidi, così come ha guidato me, nonostante io non fossi certo<br />

meglio di Te.<br />

Temi Dio, fratello, quando scrivi certe cose, e sappi che ciò<br />

che dici è il prodotto dei sussurri di Shaytan - il Maledetto - il quale<br />

si sforza al f<strong>in</strong>e di deviarTi e di far sì che Tu divenga un miserabile,<br />

uno compagni del Fuoco.<br />

E ricorda cosa disse l’Altissimo: [Coloro che si oppongono<br />

al suo comando stiano <strong>in</strong> guardia che non giunga loro una<br />

prova o non li colpisca un doloroso castigo] (il cap. della luce,<br />

63) e disse: [mentre coloro che non credono saranno perduti.<br />

Egli vanificherà le loro opere. * Poiché ebbero ripulsa di<br />

quello che Allah ha rivelato, Egli vanificherà le loro opere. *<br />

Non hanno viaggiato sulla terra e non hanno visto quale fu la<br />

sorte di coloro che li precedettero? Iddio li annientò. La stessa<br />

f<strong>in</strong>e è riservata ai miscredenti. * Ciò <strong>in</strong> quanto Allah è il<br />

Patrono dei credenti, mentre i miscredenti non hanno patrono<br />

alcuno] (il cap. di Muhammad, 8-11) e disse, potente e glorioso:<br />

[Non è forse giunto, per i credenti, il momento <strong>in</strong> cui rendere<br />

261


umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella Verità che venne<br />

rivelata e di differenziarsi da coloro che ricevettero la<br />

Scrittura <strong>in</strong> precedenza e che furono tollerati a lungo (da<br />

Allah) ? I loro cuori si <strong>in</strong>durirono e molti di loro divennero<br />

perversi] (il cap. del ferro, 16). Pertanto temi Dio, fratello mio, e<br />

mettiti <strong>in</strong> riga f<strong>in</strong>che puoi, che <strong>in</strong> verità nessuno di noi sa quando e<br />

dove la morte lo coglierà.<br />

Per ciò che concerne il Tuo ultimo commento sappi che sei<br />

libero di pensarla come vuoi, ma - come forse T’avevo già detto - le<br />

Tue credenze errate non cambiano <strong>in</strong> nulla la realtà delle cose.<br />

Dio è al di sopra dei cieli che Lui stesso creò, stabilito sul Suo<br />

Trono, separato da esso, così come rammentò <strong>in</strong> ben sette punti del<br />

Suo santissimo libro. Disse l’Altissimo: [Dopodiché si stabilì sul<br />

trono] (il cap. delle merlature, 54) e disse: [Siete forse sicuri che<br />

Colui che sta sui cieli non vi faccia <strong>in</strong>ghiottire dalla terra<br />

quando trema?] (il cap. della sovranità, 16). Pertanto Egli non sta<br />

dove dici tu, ossia: dove le parole cessano. Piuttosto ad alcuni<br />

piace pensarla così, specialmente dopo essersi accorti della<br />

loro totale <strong>in</strong>capacità di resp<strong>in</strong>gere i tratti coranici, i detti<br />

262


autenticissimi ed i magni verdetti che provano -<br />

<strong>in</strong>discutibilmente - i loro errori, palese evidenza che io ed i<br />

fratelli - che Dio Li ricompensi alquanto - abbiamo soltanto<br />

rammentato.<br />

Non esser, fratello mio, tra coloro che dopo essersi resi<br />

conto di non poter dimostrare la fondatezza, né la correttezza<br />

dei loro «madhahib», né delle loro sette, <strong>in</strong>vece di seguire il<br />

retto sentiero s’<strong>in</strong>orgogliscono <strong>in</strong>fastiditi e giran le spalle<br />

<strong>in</strong>dispettiti. Dio, <strong>in</strong> verità non ha bisogno di Te, né di me, Dio non<br />

ha bisogno di nessuno a questo mondo, ma siamo soltanto noi ad<br />

avere un disperato bisogno di lui.<br />

E Tu come mai puoi sperare che Lui Ti colmi della Sue<br />

grazie quando, dopo aver ricevuto la guida, sembreresti<br />

rifiutarla?<br />

Pertanto temi Dio, perché - altrimenti - potresti dover pagare<br />

un prezzo assai elevato. Disse l’Altissimo: [Chiedi ai figli di<br />

Israele quanti segni evidenti abbiamo <strong>in</strong>viato loro. Ebbene, chi<br />

263


altera il favore di Allah, dopo che esso gli è giunto, allora<br />

Allah veramente è violento nel castigo] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 211)<br />

e disse: [Come la gente di Faraone e quelli che vissero prima di<br />

loro! Avevano tacciato di menzogna i Nostri segni. Allah li ha<br />

colti nel peccato. Allah è severo nel punire] (il cap. della<br />

famiglia di 'Imran, 11) e disse ancora: [Aiutatevi l'un l'altro <strong>in</strong><br />

carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella<br />

trasgressione. Temete Allah! Egli è severo nel castigo] (il cap.<br />

della tavola imbandita, 2).<br />

Per ciò che riguarda, <strong>in</strong>vece, il tuo affermare che le suddette<br />

non sarebbero che <strong>in</strong>utili diatribe, beh …che Dio Ti guidi …non so<br />

cosa dirTi.<br />

Anche volendo ammettere che gli argomenti riguardanti<br />

il giusto credo, la Sunna ed il «bid’a», il retto sentiero e quello<br />

sviato, la fede dei pii predecessori, ebbene, anche volendo -<br />

paradossalmente - ipotizzare che queste non siano che «<strong>in</strong>utili<br />

diatribe» - come le hai chiamate Tu - quali sarebbero, allora,<br />

quelle proficue e vantaggiose?<br />

264


Mi rattrista profondamente il constatare che tutte queste<br />

associazioni islamiche fiorite <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> <strong>in</strong> pochi anni non solo non<br />

abbian fatto nulla o quasi, ma non siano nemmeno riuscite a<br />

spiegare ai Musulmani che niente e poi niente è più importante<br />

del «giusto credo», nemmeno le nostre madri, le nostre mogli,<br />

i nostri figli, nemmeno noi stessi. Non son riuscite nemmeno a<br />

spiegare ai credenti che uno la fede non se la può fare come<br />

vuole lui, non si può credere a proprio piacere, ma tutto è -<br />

ovviamente - già stato stabilito.<br />

Poi, <strong>in</strong> riferimento a ciò che affermi circa la «vic<strong>in</strong>anza» div<strong>in</strong>a<br />

alle Sue creature, ebbene, sappi che - a questo proposito - disse<br />

l’Altissimo: [In verità Iddio e coi pazienti] (il cap. del bov<strong>in</strong>o,<br />

153) e disse: [e sappiate che Dio è con coloro che si mettono a<br />

riparo dal Suo castigo] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 194) e disse: [In verità<br />

Iddio e con coloro che si mettono a riparo dal Suo castigo e<br />

con i benefattori] (il cap. delle api, 128).<br />

265


Ora, conosci qualcuno che debba pazientare più di coloro che<br />

ord<strong>in</strong>ano il bene, proibiscono il male ed <strong>in</strong>vitano alla religione di<br />

Dio, potente e glorioso?<br />

Conosci qualcuno che tema il Suo castigo più dei sapienti? E<br />

tieni bene a mente che Dio Stesso disse, nel Suo <strong>in</strong>imitabile Libro:<br />

[Tra i servi di Allah soltanto i sapienti Lo temono] (il cap. del<br />

Creatore, 28) e disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />

ogni male: [certamente i sapienti sono gli eredi dei Profeti]<br />

(Sunan Abi Dawud, n. 3641).<br />

Conosci forse qualcuno che tema Dio più di quanto non<br />

facessero i Profeti? Ed Essi non ord<strong>in</strong>avano forse alle genti il<br />

bene, non gli proibivano il male e non mettevano <strong>in</strong> guardia<br />

dall’eresia e dagli eretici?<br />

Conosci benefattori più grandi di coloro che utilizzano<br />

tutto ciò che hanno al f<strong>in</strong>e d’<strong>in</strong>vitare la gente al giusto credo,<br />

alla giusta religione, ed al f<strong>in</strong>e di far sii che i Musulmani<br />

266


divengano pii e sapienti, non deviati ignoranti? A te la risposta,<br />

fratello mio, a Te la risposta.<br />

56. … maggio 4th, 2012, 10:08 am<br />

267<br />

‘Eliy Vago<br />

Salamu aleykom, c’e’ un vecchio detto che dice : “Chi sà non parla,<br />

chi parla non sà …” come si può vedere purtroppo sempre attuale<br />

….<br />

57. Jibril Abu 'Isa, 4th, 2012 … pm<br />

Intervento censurato<br />

Jazaka Allahu khairan, fratello. Lascia un po' l'amaro <strong>in</strong> bocca,<br />

però, doversi chiedere dove fossero queste «perle di saggezza<br />

popolare» quando sulle pag<strong>in</strong>e di «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it»<br />

un'ematologa - confortata dagli elogi pubblici del “direttore”<br />

che def<strong>in</strong>ì il suo: «un lavoro molto importante» - sulla base del<br />

proprio ragionamento personale, si è azzardata a criticare<br />

MILLE E QUATTROCENTO ANNI DI sapienza islamica, e ad<br />

etichettare come «maschilisti proni all'<strong>in</strong>fluenza giudeo-


cristiana» (… da che pulpito …) coloro che <strong>in</strong> questo lasso di<br />

tempo non fecero che dedicare la loro vita al Corano ed a<br />

spiegare i suoi significati. È palese che non siete obbiettivi e<br />

coerenti nel giudicare e che - come al solito - usate due pesi e due<br />

misure.<br />

Sappi <strong>in</strong>oltre, fratello mio, che i Profeti han sempre parlato, e<br />

così i Compagni ed i sapienti, e disgraziatamente han sempre<br />

avuto a che fare con persone <strong>in</strong>tente a tappargli la bocca nei<br />

modi più disparati, atteggiamento «come si può vedere,<br />

purtroppo sempre attuale».<br />

Fi amani Llah<br />

Tuo fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril<br />

P.S.: [Un facsimile del commento <strong>in</strong> questione verrà poi<br />

censurato, confermando la tendenza ad elim<strong>in</strong>are tutti quei<br />

discorsi che potrebbero far riflettere i lettori sulla «coerenza»<br />

e sull'«obbiettività» di giudizio dei redattori del sito succitato,<br />

e così sulla vergognosa «levata di scudi» che, <strong>in</strong> maniera del<br />

268


tutto pregiudiziale, viene messa <strong>in</strong> atto da persone che (come si<br />

è potuto notare negli <strong>in</strong>terventi precedenti) difendono posizioni<br />

francamente INDIFENDIBILI, denunciando - tra l'altro - una<br />

totale mancanza d'argomentazioni, mancanza che dovrebbe far<br />

riflettere tutti coloro che non hanno ancora preso<br />

piena coscienza di chi siano e a cosa stiano <strong>in</strong>vitando i<br />

redattori del suddetto sito, e così coloro che - <strong>in</strong>credibilmente<br />

- ne prendon le difese]. Jibril Longo.<br />

In attesa di risposta<br />

<br />

269

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