File completo in PDF - Islam Puro Italia
File completo in PDF - Islam Puro Italia
File completo in PDF - Islam Puro Italia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
«Il fattore salafita»<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu<br />
Aprile di quest'anno. «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it», sito curato e diretto da<br />
Hamza Piccardo, pubblica «Il fattore salafita», l'ennesimo articolo<br />
del filosofo egiziano Tariq Ramadan, un brano - per così dire -<br />
particolare, visto che ben presto desterà un certo scalpore e diverrà<br />
motivo di lunghe discussioni <strong>in</strong> rete. (l<strong>in</strong>k).<br />
Nell'arco dello stesso mese postai lunghi <strong>in</strong>terventi sul forum<br />
del suddetto (tredici, se non vado errato) e ciò al f<strong>in</strong>e di mettere <strong>in</strong><br />
risalto i gravi sbagli contenuti nell'articolo <strong>in</strong> questione e chiarire,<br />
<strong>in</strong>oltre, alcuni punti emersi nel corso della discussione. E la lode di<br />
ciò spetta solo ad Allah.<br />
Piccardo, però, non trovò la cosa di suo gradimento. Dopo<br />
aver, <strong>in</strong>fatti, manifestato la sua disapprovazione verso questo tipo di<br />
commenti, prese a cancellare alcuni miei <strong>in</strong>terventi - assieme a<br />
quelli di altri fratelli e sorelle sunniti - dando così chiara prova che<br />
1
«l'apertura» della quale il suo sito tanto si vanta, <strong>in</strong> realtà, non è<br />
che millantata.<br />
Curioso il fatto che, pochi mesi or sono, proprio lui si difese da<br />
un'accusa di censura, dicendo testualmente: [Il fratello Jibril<br />
padre di Isa, ha lamentato una supposta censura da parte<br />
nostra perché non ha visto apparire il suo commento nei tempi<br />
che avrebbe voluto. Innanzi tutto noi non censuriamo quasi<br />
nessuno (quasi perché talvolta, utenti che si nascondono dietro<br />
un nick, usano term<strong>in</strong>i che riteniamo <strong>in</strong>accettabili) se i<br />
commenti non appaiono immediatamente è solo perché i<br />
moderatori non sono collegati h24 al sito].<br />
Come se non bastasse - nel patetico tentativo di trovare un<br />
capro espiatorio alle sue malefatte - Piccardo <strong>in</strong>s<strong>in</strong>uò più volte che<br />
nei nostri <strong>in</strong>terventi si venisse negata - addirittura - la fede dei<br />
credenti. Disse <strong>in</strong>fatti: [Per decisione comune della redazione e<br />
della direzione i commenti aggressivi e formalmente scorretti<br />
(ad esempio non riconoscere la fratellanza dei credenti)<br />
saranno d’ora <strong>in</strong> poi cest<strong>in</strong>ati] e disse, qualche settimana dopo:<br />
[Benvenuti sempre, a condizione che non s’azzard<strong>in</strong>o a fare<br />
2
takfir a chicchessia, neppure velatamente]. Ogni qualvolta,<br />
però, gli venne chiesto «dove, come» e «quando» ciò sarebbe<br />
avvenuto Piccardo preferì fare lo gnorri e lasciò cadere tutta la<br />
questione come se niente fosse.<br />
Ad ogni modo gli «screenshots» e le pag<strong>in</strong>e «web» che<br />
troverete a questo <strong>in</strong>dirizzo provano - <strong>in</strong> maniera schiacciante - che<br />
tutto ciò che ho detto è certamente vero e che quel che sostiene<br />
Piccardo, <strong>in</strong>vece, non son che rimostranze del tutto <strong>in</strong>verosimili.<br />
Inoltre, nei primi giorni di maggio, tentai di postare altri<br />
articoli sul forum di «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e», ma senza successo,<br />
probabilmente a causa di una censura def<strong>in</strong>itiva effettuata dalla<br />
direzione del sito nei miei confronti.<br />
Ebbene, tutto ciò - assieme a molti altri fattori - mi ha sp<strong>in</strong>to<br />
a riflettere, qu<strong>in</strong>di ad aprire un «blog» per conto mio. E sia ben<br />
chiaro che il nocciolo della questione non è tanto se Piccardo, sul<br />
suo sito, possa o non possa censurare chi gli pare, ma piuttosto il<br />
3
suo pessimo costume di «spacciare» - sciaraiticamente parlando -<br />
vere e proprie aberrazioni come giusta religione.<br />
Inoltre - come se non bastasse - ogniqualvolta qualcuno si<br />
prende la briga di far notare ai lettori del suo sito - e <strong>in</strong> maniera<br />
argomentata - che tali op<strong>in</strong>ioni, <strong>in</strong> realtà, nulla con l'<strong>Islam</strong> hanno a<br />
che fare, ebbene, lui come reagisce? Gli dimostra che è <strong>in</strong> errore?<br />
Macché! Lo censura, e lì f<strong>in</strong>isce il tutto.<br />
Pertanto - a scanso d'equivoci - tengo a sottol<strong>in</strong>eare che<br />
questo mio «criticare» apertamente ed aspramente Piccardo, Tizio<br />
o Caio non rientra certamente nella maldicenza che la nostra<br />
religione combatte e non ammette, bensì è - islamicamente parlando<br />
- cosa buona e doverosa.<br />
Disse a questo proposito Shaykh al <strong>Islam</strong> Ibn Taymiyya, che<br />
Dio abbia pietà di lui: [Pertanto chiarire la loro condizione - cioè<br />
la condizione di tutti coloro i cui <strong>in</strong>segnamenti discordano dalle<br />
direttive impartitaci dal Kitab e dalla Sunna - ed il mettere <strong>in</strong><br />
guardia la comunità da essi è certamente un dovere presso<br />
4
tutti i Musulmani; tant'è che venne chiesto ad Ahmad ibn<br />
Hanbal: “Tu cosa preferisci? Che un uomo digiuni, preghi e si<br />
ritiri (<strong>in</strong> moschea) o che parli male degli eretici?” Questi,<br />
allora, rispose: «Quando digiuna, prega e si ritira, ebbene,<br />
tutto ciò è solo per sé stesso, mentre <strong>in</strong>vece quando parla male<br />
degli eretici ciò torna a vantaggio esclusivo dei Musulmani ».<br />
Ecco chiarito che l'utilità di ciò, <strong>in</strong> realtà, è generale - è per<br />
tutti i Musulmani e concerne la Loro religione - e rientra nel «<br />
Jihad fi sabili Llah », visto che il “depurare” il sentiero di Dio,<br />
la Sua religione, la Sua Sunna e la Sua legge e così il resp<strong>in</strong>gere<br />
le ostilità e le <strong>in</strong>giustizie di costoro verso i suddetti è<br />
obbligatorio secondo tutti i Musulmani.<br />
E se non fosse per coloro ai quali Dio diede l'<strong>in</strong>carico di<br />
resp<strong>in</strong>gere i danni causati da costoro, ebbene, la religione,<br />
allora, si guasterebbe, e tale perdita sarebbe maggiore di<br />
quella provocata dalla conquista del paese da parte dei nemici.<br />
Questi, <strong>in</strong>fatti, una volta conquistato un paese, non<br />
danneggiano i cuori - né la religione contenuta al loro <strong>in</strong>terno<br />
- se non di riflesso. I primi, <strong>in</strong>vece, danneggiano i cuori<br />
<strong>in</strong>nanzitutto.] (I verdetti di Shaykh al <strong>Islam</strong>, volume 28, pag. 236).<br />
5
E disse l'enciclopedico Ibn al-Jawzi, che Dio abbia pietà di lui:<br />
[Disse Abu l-Wafa/ - Ali ibn Aqil - il giurista: “Disse il nostro<br />
maestro, Abu l-Fadl Al-Hamdani: «Gli eretici Musulmani ed i<br />
falsificatori di detti (profetici) sono peggio degli atei (cioè: son<br />
più pericolosi). Gli atei, <strong>in</strong>fatti, mirano a rov<strong>in</strong>are la religione<br />
dall'esterno, mentre costoro mirano a rov<strong>in</strong>arla dall'<strong>in</strong>terno.<br />
Assomigliano alla gente di un paese <strong>in</strong>tenta a rov<strong>in</strong>arlo,<br />
mentre gli atei son come quelli che lo circondano da fuori. Poi,<br />
a un certo punto, coloro che sono al suo <strong>in</strong>terno spalancan le<br />
porte delle mura!<br />
Questi ultimi, pertanto, danneggiano l'<strong>Islam</strong> più di<br />
quanto facciano coloro che non veston spoglie Musulmane»”]<br />
(Gli apocrifi, 1/51).<br />
E disse il geniale Ibn Rajab Al-Hanbali , che Dio abbia pietà di<br />
lui: [Sappi che ricordare qualcuno per ciò che egli detesta è<br />
illecito, se questo vien fatto al solo scopo di biasimarlo,<br />
d'enunciare i suoi difetti ed i suoi limiti. Qualora, però, ci sia<br />
<strong>in</strong> tutto ciò un qualche vantaggio per i credenti <strong>in</strong> generale -<br />
od anche solo per una parte di Costoro - e si compia tale<br />
6
azione allo scopo d'ottenere il suddetto beneficio, ebbene, <strong>in</strong><br />
questo caso, ciò non è più illecito, bensì diviene cosa<br />
consigliata.<br />
Tutto questo discorso venne già asserito dai tradizionisti<br />
- al Muhaddithun - nei loro libri concernenti la scienza<br />
«dell'<strong>in</strong>validare i trasmettitori e del giudicarli attendibili».<br />
Essi, <strong>in</strong>oltre, ricordarono la differenza che passa tra<br />
l'<strong>in</strong>validare chi trasmette ed il diffamare, e confutarono le<br />
affermazioni di chi - tra gli adoratori e gli uom<strong>in</strong>i di poca<br />
scienza - vedeva le due cose “tali e quali”.<br />
(Sappi che) non c'è alcuna differenza tra il parlar male di<br />
chi trasmise detti, il discernere tra quelli le cui trasmissioni<br />
vengono accettate e quelli dai quali, <strong>in</strong>vece, queste non<br />
vengono accettate od il far luce su chi errò nel comprendere i<br />
significati del Corano e della Sunna od <strong>in</strong>terpretò qualcosa dei<br />
Suddetti come non si può, prendendo come prova ciò che non<br />
lo è, (il tutto) al f<strong>in</strong>e di mettere <strong>in</strong> guardia (le genti) dal seguir<br />
costui <strong>in</strong> ciò che lui sbagliò. Ebbene, l'unanimità dei sapienti<br />
vede che ciò sia cosa lecita] poi, dopo qualche pag<strong>in</strong>a dice:<br />
[Invece, per quanto riguarda gli eretici, gli sviati e<br />
coloro che si f<strong>in</strong>gono sapienti - senza peraltro esserlo - ebbene<br />
7
è lecito sottol<strong>in</strong>eare l'ignoranza di costoro, mostrare le loro<br />
mancanze ed i loro difetti al f<strong>in</strong>e di mettere <strong>in</strong> guardia le genti<br />
dal seguirli.] («La differenza che passa tra il consigliare e<br />
l'oltraggiare», pag. 33).<br />
E disse an-Nawawi, che Dio abbia pietà di lui: [Sappi che il<br />
dir male è consentito per un f<strong>in</strong>e giusto e legittimo qualora<br />
non sia possibile conseguir ciò senza ricorrervi. Esso viene <strong>in</strong><br />
essere per sei ragioni: … f<strong>in</strong>ché disse:<br />
La qu<strong>in</strong>ta: ((qualora costui esibisca la sua empietà o la<br />
propria eresia… Pertanto è consentito menzionar quello che fa<br />
pubblicamente, mentre è proibito ricordare altre sue<br />
manchevolezze, a meno che non vi sia una ragione differente<br />
da quelle da noi rammentate…)).<br />
Questi, qu<strong>in</strong>di, son sei motivi. I sapienti li ricordarono, a<br />
proposito della maggior parte di essi venne raggiunta l'«Ijma'»<br />
e le prove di ciò dagli ahadith autentici sono conosciute.] (Il<br />
giard<strong>in</strong>o dei devoti, nella versione italiana pag. 414 e seguenti).<br />
8
E <strong>in</strong>fatti i «Muhaddithun», al f<strong>in</strong>e di difendere l'<strong>Islam</strong><br />
dall'eresia, arrivarono (ed arrivano tutt'oggi) a parlar male pers<strong>in</strong>o<br />
di alcuni tra i figli dei Sahaba, di <strong>in</strong>dividui appartenenti ad Ahlu l-<br />
bait («la Gente del casato») e - a maggior ragione - dei propri figli e<br />
dei propri padri.<br />
Disse l'enciclopedico Aly ibn al-Mad<strong>in</strong>i, il più grande tra i<br />
maestri del Bukhari: [Questa è la religione di Dio! Mio padre è<br />
<strong>in</strong>attendibile], come dire: “Non prendete da mio padre quel che va<br />
trasmettendo! In verità Iddio mi ha ord<strong>in</strong>ato di difendere la Sua<br />
religione anche a costo di schierarmi contro il mio amato genitore”.<br />
Tutto ciò viene <strong>in</strong> essere, pertanto, solo al f<strong>in</strong>e di difendere<br />
l'<strong>Islam</strong> e con Esso le fedi dei credenti.<br />
Inoltre - tornando a noi - credo sia utile sapere che Piccardo<br />
non venne biasimato <strong>in</strong> pubblico se non dopo esser stato più volte<br />
consigliato gentilmente, «privatamente» ed <strong>in</strong> maniera chiara ed<br />
assai argomentata. I suddetti suggerimenti, però, da lui vennero<br />
sempre - purtroppo - rifiutati, e talvolta con aria di grande<br />
sufficienza. Disse l'Altissimo: [Allora (Sâlih) si allontanò da loro<br />
e disse: “O popol mio, vi avevo trasmesso il messaggio del mio<br />
9
Signore e vi avevo dato consigli s<strong>in</strong>ceri, ma voi non amate i<br />
consiglieri s<strong>in</strong>ceri”] (il cap. delle merlature, 79).<br />
Qu<strong>in</strong>di, visto e considerato che le cose così stanno, mi sembra<br />
più che doveroso che Piccardo com<strong>in</strong>ci ad accollarsi la<br />
responsabilità di ciò che, ormai da lungo tempo, va <strong>in</strong>segnando -<br />
con tutto quel che ne consegue - specialmente tenendo conto della<br />
posizione di rilievo che - senza alcun dubbio - occupa tra i<br />
Musulmani italiani.<br />
Disse l'Altissimo: [Voi siete la migliore comunità che sia<br />
mai stata suscitata; raccomandate le buone consuetud<strong>in</strong>i,<br />
proibite ciò che è riprovevole e credete <strong>in</strong> Allah] (Il cap. della<br />
famiglia di 'Imran, 110) e disse <strong>in</strong>oltre: [Vorrebbero, con le loro<br />
bocche, spegner la luce di Allah, ma Lui non <strong>in</strong>tende che<br />
perfezionarla] (il cap. del pentimento, 32).<br />
E, <strong>in</strong>fatti, nonostante tutto, la confutazione del suddetto<br />
articolo - e così quella concernente gli <strong>in</strong>terventi ed i commenti di<br />
alcuni fratelli (dei quali non faccio il nome, visto che non ce n'è<br />
10
alcun bisogno) - da oggi cont<strong>in</strong>uerà su questo «blog» - Dio<br />
permettendo - e la lode di ciò spetta solo ad Allah.<br />
Chiunque volesse contribuire alla discussione lo potrà fare<br />
<strong>in</strong>viando un messaggio di posta elettronica alla seguente casella:<br />
(redazione@islampuro.com). Le lettere più significative<br />
potrebbero essere pubblicate e - qualora ce ne fosse bisogno -<br />
discusse o criticate (<strong>in</strong> modalità anonima) <strong>in</strong> queste stesse pag<strong>in</strong>e.<br />
Purtroppo, per motivi di tempo, non posso garantire che verrà<br />
risposto a tutti, né <strong>in</strong> breve tempo.”<br />
11<br />
'Eliy Vago<br />
25 Maggio 2012<br />
N.B. Ho re<strong>in</strong>serito nel «fattore salafita» la maggior parte degli<br />
<strong>in</strong>terventi che Piccardo censurò (una parte di questi, purtroppo è<br />
andata def<strong>in</strong>itivamente persa) così come ho r<strong>in</strong>novato l'ord<strong>in</strong>e dei<br />
suddetti al f<strong>in</strong>e che il “botta e risposta” avvenuto tra i fratelli<br />
rimanesse più facile da seguire. Anche i contributi consecutivi
provenienti dai medesimi mittenti sono stati, durante la<br />
formattazione del file, solitamente raggruppati. Inoltri i commenti<br />
dei fratelli Jibril Longo ed Ibrahim Iungo - e specialmente i miei -<br />
sono stati corretti e talvolta lievemente modificati.<br />
1. … aprile 4th, 2012, 9:44 pm<br />
Interventi<br />
Salamu aleykom, concordo con l’analisi del prof. Ramadan, ma<br />
reitero una domanda posta <strong>in</strong> calce ad un altro articolo su questo<br />
sito. Se quanto affermato sopra è vero (ed io lo ritengo vero), perché<br />
TUTTO il mondo musulmano (sia riformista che salafita) si sta<br />
schierando contro la Siria? Perché “beviamo” come verità<br />
dogmatiche i resoconti di Al Jazeera (che già ha dato prova della<br />
sua faziosità e falsità nel caso della Libia) e ci schieriamo dalla parte<br />
del Qatar e dell’Arabia Saudita senza mai mettere <strong>in</strong> dubbio che<br />
dietro al conflitto <strong>in</strong> Siria ci sia quello denunciato da Tariq<br />
Ramadan?<br />
Ossia la volontà di dom<strong>in</strong>io dei salafiti qatarioti e sauditi, che<br />
12
approfittano dell’odio settario tra sunniti e sciiti per elim<strong>in</strong>are uno<br />
degli ultimi Paesi Arabi che mostra di tenere la schiena dritta nei<br />
confronti di Israele?<br />
Perché Qatar ed Arabia Saudita non fanno nulla contro i crim<strong>in</strong>i di<br />
Israele nella sacra terra di Palest<strong>in</strong>a? Non è forse Al Aqsa tanto<br />
sacra quanto Mecca e Med<strong>in</strong>a?<br />
Salamu aleykom, e che Allah faccia prevalere la Sua giustizia contro<br />
i prevaricatori<br />
2. Ibrahim 'Abdu n-Nur, aprile 5 th 2012, 9:55 am<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu!<br />
Vorrei soffermarmi su alcune affermazioni di Tariq Ramadan, e<br />
concludere con una breve riflessione. Qualche tempo fa, <strong>in</strong>fatti, il<br />
sig. Ramadan scrisse un articolo dello stesso tono, e dai contenuti<br />
pressoché identici, tradotto e pubblicato al seguente <strong>in</strong>dirizzo:<br />
(l<strong>in</strong>k).<br />
Questo brano può aiutare a capire quale sia il reale “retro-pensiero”<br />
di Ramadan. Mentre qui, <strong>in</strong>fatti, egli parla di un «cambiamento nei<br />
13
salafiti letteralisti riguardo all’impegno politico», nell’articolo<br />
riportato egli parlava apertamente di un «voltafaccia di 180 gradi,<br />
tanto rapido quanto sorprendente e curioso». Si domandava poi:<br />
«Come possono ora [i salafiti] dichiarare islamicamente legittimo<br />
ciò che solo ieri avevano def<strong>in</strong>ito kufr? [..] Perché i salafiti stanno<br />
cambiando <strong>in</strong> modo così drammatico?».<br />
Non è mio <strong>in</strong>teresse, né mia competenza entrare nel merito<br />
specifico delle questioni sollevate, ma è francamente curioso che<br />
colui che si è fatto palad<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> Europa, della “flessibilità della<br />
Sharia stenti a riconoscere l'Ijtihad di alcuni Ulema - sia esso<br />
corretto o meno. Egli ignora, probabilmente - e non sappiamo se sia<br />
preferibile che esso l’ignori effettivamente, o f<strong>in</strong>ga di ignorarlo - che<br />
Sapienti di diverso orientamento dottr<strong>in</strong>ale hanno spiegato per anni<br />
che, dal loro punto di vista, la partecipazione alle elezioni<br />
democratiche è illecita, salvo che a determ<strong>in</strong>ate condizioni<br />
eccezionali, le quali secondo loro occorrono soltanto <strong>in</strong> casi assai<br />
rari.<br />
Ciò è analogo al ragionamento che riguarda, a titolo d’esempio, il<br />
v<strong>in</strong>o: stabilirne la liceità, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea generale, è sempre una forma di<br />
miscredenza, ed il suo consumo rappresenta normalmente un<br />
14
peccato gravissimo. Tuttavia, <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ate condizioni eccezionali,<br />
il suo consumo diviene non solo lecito, bensì obbligatorio - ovvero,<br />
quando non c’è altra bevanda a disposizione e l’estrema<br />
disidratazione rischierebbe di condurre alla morte l’assetato.<br />
Laddove, dunque, alcuni Sapienti - quale che sia, come già detto, il<br />
loro orientamento dottr<strong>in</strong>ale - avessero ritenuto che oggi si fossero<br />
concretizzate le condizioni eccezionali di cui sopra, non v’è da<br />
stupirsi che abbiano sancito il loro appoggio alla partecipazione<br />
democratica <strong>in</strong> questo determ<strong>in</strong>ato contesto storico, altrimenti<br />
generalmente e tassativamente considerata illecita ed<br />
<strong>in</strong>ammissibile.<br />
Il riferimento all’Afghanistan degli anni ’90 rivela ancora meglio la<br />
prospettiva di Tariq Ramadan. Mentre qui, <strong>in</strong>fatti, egli si limita a<br />
def<strong>in</strong>ire il movimento Talebano come «tradizionalista» -<br />
assimilandolo semplicisticamente al movimento Salafita, con cui<br />
sono assai più numerose le differenze dei punti di contatto - là egli<br />
lo def<strong>in</strong>isce altresì, oltreché «di vedute ristrette», anche<br />
«politicamente <strong>in</strong>genuo e facile da manipolare».<br />
15
C’è da chiedersi se per il sig. Ramadan sia «tradizionalista», o «di<br />
vedute ristrette», chiunque resti <strong>in</strong> qualche modo legato alle<br />
«regole, alla giurisprudenza» islamica ed alle sentenze dei Sapienti<br />
musulmani, senza considerarla «una comprensione dell’<strong>Islam</strong><br />
semplicistica, una visione <strong>in</strong> bianco e nero» (sic).<br />
C’è da chiedersi, <strong>in</strong>oltre, come egli possa considerare «politicamente<br />
<strong>in</strong>genuo e facile da manipolare» uno di quei pochissimi movimenti<br />
contemporanei che, con tutti i suoi ampi ed obiettivi limiti, e seppur<br />
estremamente variegato al suo <strong>in</strong>terno, ha compiuto un Jihad<br />
legittimo nella propria terra, sostenendo una vittoriosa resistenza<br />
armata prima nei confronti dell’<strong>in</strong>vasione russa, poi contro la piaga<br />
endemica di una guerra civile su base tribale, ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e a tutt’oggi<br />
nei confronti dell’<strong>in</strong>vasore americano, presto costretto ad<br />
un’<strong>in</strong>gloriosa ritirata d<strong>in</strong>anzi ai suoi “<strong>in</strong>genui e manipolabili”<br />
<strong>in</strong>terlocutori.<br />
Forse egli ritiene che una legittima guerra di liberazione nazionale<br />
sia meno «pragmatica», e più «politicamente <strong>in</strong>genua e facile da<br />
manipolare», di un accordo per spartirsi le poltrone parlamentari<br />
con gli aguzz<strong>in</strong>i del giorno prima e coi loro mandanti<br />
d’Oltreoceano, o dell’<strong>in</strong>vocazione e del plauso alle sanzioni ed ai<br />
16
ombardamenti da parte della Comunità Internazionale, aff<strong>in</strong>ché<br />
“liberi” i popoli Musulmani dai suoi “tiranni”.<br />
Qual è la strada tracciata da Ramadan, <strong>in</strong>vece? Mentre <strong>in</strong><br />
quest’articolo egli afferma che «i paesi a maggioranza musulmana<br />
[è meglio non chiamarli Musulmani?] dovrebbero cercare di<br />
esistere come società <strong>in</strong>dipendenti che cessano di servire a obiettivi<br />
c<strong>in</strong>ici dissimulati», altrove egli afferma <strong>in</strong>vece esplicitamente che la<br />
maturità politica si misura sulla capacità di «rassicurare l’Occidente<br />
ed evitare di perdere credibilità» ai suoi occhi, e che il<br />
«pragmatismo» consiste essenzialmente nell’«evolversi di pari<br />
passo con la storia, l’adattare la propria strategia e diversificare i<br />
propri contatti [..], trattando, <strong>in</strong> un modo o nell’altro» con tutti i<br />
soggetti che abbiano degli <strong>in</strong>teressi nella regione.<br />
Questa sarebbe l’auspicata e contraddittoria «via verso la<br />
democrazia <strong>in</strong> Egitto» e negli altri Paesi arabi, ed è doveroso<br />
riconoscere che gli esponenti dei movimenti “riformisti” -<br />
nient’affatto meno «malleabili» di altri - non hanno esitato e non<br />
esitano a batterla, presentandosi puntualmente sulla soglia delle<br />
port<strong>in</strong>erie di Wash<strong>in</strong>gton e Londra, per rassicurare prontamente<br />
17
coloro che hanno a tutt’oggi realmente “le chiavi” della regione<br />
mediorientale, ben strette <strong>in</strong>sieme ai cordoni della borsa ed ai lacci<br />
della c<strong>in</strong>tura.<br />
Concluderei con due osservazioni. La prima è che Ramadan -<br />
qualora sia <strong>in</strong>tenzionato a cont<strong>in</strong>uare a criticare ed a<br />
delegittimare pubblicamente i movimenti islamici, qualsiasi<br />
essi siano, differenti da quello cui lui aderisce (ma è questo il<br />
modo di lavorare «<strong>in</strong> nome di quella stessa religione che li chiama<br />
ad unirsi»?) - farebbe forse bene ad entrare più specificamente<br />
nel merito del piano dottr<strong>in</strong>ale - l’unico completamente<br />
legittimo e prioritariamente degno d’<strong>in</strong>teresse per i devoti<br />
musulmani - piuttosto che sviluppare <strong>in</strong>def<strong>in</strong>itamente<br />
considerazioni di carattere personale, svolte su un piano del<br />
tutto sociologico o, tutt’al più, filosofico - arrivando a porsi<br />
sistematicamente un grad<strong>in</strong>o sopra agli Ulema, senza<br />
nemmeno mai essersi seduto prima ai loro piedi.<br />
Come dimostrato nel caso della moratoria degli «hudud» da lui<br />
promossa, <strong>in</strong>fatti, spesso e volentieri i suoi argomenti -<br />
apparentemente “ragionevoli” per un pubblico abituato ad una<br />
mentalità occidentale e materialista - si rivelano, ad un esame<br />
appena più attento ed approfondito, del tutto privi di fondamento<br />
18
nella sapienza tradizionale islamica, nonché del tutto avulsi dalla<br />
profonda saggezza che la caratterizza e che ne permea ogni<br />
espressione autentica.<br />
In secondo luogo, l’autore farebbe forse bene a domandarsi se<br />
non sia lui - piuttosto che quei movimenti, pur discutibili sotto<br />
diversi punti di vista, cui l’imputa nell’articolo <strong>in</strong> nota - a<br />
lavorare «per quegli stessi <strong>in</strong>teressi (..) che essi rifiutano e <strong>in</strong><br />
teoria demonizzano». Le evidenze <strong>in</strong> questo senso, oltre agli<br />
esempi riportati <strong>in</strong> questo commento, sono numerose, ed<br />
<strong>in</strong>durrebbero a riconsiderare se l’adesione pressoché <strong>in</strong>condizionata<br />
ai pr<strong>in</strong>cìpi, al sistema socio-economico ed allo stile di vita<br />
dell’Occidente contemporaneo rappresenti effettivamente un modo<br />
per “riformarlo dall’<strong>in</strong>terno” - attraverso una critica obiettivamente<br />
assai più flebile e timorosa di quelle formulate da oltre due secoli<br />
dagli Occidentali stessi - o piuttosto qualcosa di assai meno nobile e<br />
molto più pericoloso per i Musulmani e per l’Occidente stesso, che<br />
vede <strong>in</strong> tal modo svanire, fagocitata al suo stesso <strong>in</strong>terno, quella<br />
sola vera alternativa che potrebbe salvarlo dalla sua decadenza.<br />
Wa Allahu Alam.<br />
19
Abu Isma'il Ibrahim ‘Abdu n-Nur<br />
ibrahim.abdannur@gmail.com<br />
3. … aprile 8th, 2012, 1:04 pm<br />
Sono totalmente d’accordo con Tariq Ramadan. Questi salafiti con<br />
tendenza talebana ed eccessiva non valgono nulla. Bisogna lottare<br />
contro di loro e scontrarsi con le loro ideologie pessime e<br />
dittatoriali. Allontanano dalla fede religiosa i giovani, sono<br />
solamente politicizzati con fede parziale … .<br />
4. 'Eliy, aprile 8th, 2012 8:24 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu .<br />
Con il permesso di Dio cercherò di fare un po’ d’ord<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />
quest’accozzaglia d’<strong>in</strong>formazioni disparate, contrastanti e spesso<br />
errate, nella speranza che la direzione del sito si mostri talmente<br />
“aperta” al dialogo da non censurare questo mio <strong>in</strong>tervento,<br />
prendendo come scusa, ad esempio, la sua prolissità.<br />
20
Dice Ramadan: [Un anno dopo il risveglio arabo, le<br />
organizzazioni e i partiti politici salafiti hanno assunto un<br />
ruolo sempre più attivo <strong>in</strong> tutta la zona del MENA]. Al f<strong>in</strong>e di<br />
capire a fondo questo articolo è necessario, <strong>in</strong>nanzitutto, capire cosa<br />
<strong>in</strong>tende Ramadan per “salafiti”. E chiaro che <strong>in</strong>tende tutte le sette<br />
che “apparentemente” si conformano al Kitab ed alla Sunna e che,<br />
<strong>in</strong>oltre, si proclamano “Salafiyya”, a presc<strong>in</strong>dere poi dal fatto che lo<br />
siano realmente o no (e <strong>in</strong>fatti, lo stesso Ramadan, accennerà a ciò<br />
quando parlerà dei salafiti «letteralisti» e di quelli «Jihadisti») . Un<br />
po’ come le sette che pretenderebbero di far parte di “Ahl as-Sunna<br />
wa al-Jamaa”, tanto per fare un esempio gli «ashariti». Dico così<br />
perché i veri “Salafiti” sono soltanto coloro che seguono la<br />
religione dei pii predecessori <strong>in</strong> blocco, non solo <strong>in</strong> parte, e<br />
perché l’abito non basta a fare il monaco, ma serve anche -<br />
anzi, soprattutto - la sostanza.<br />
Ramadan qui mi parla di «organizzazioni salafite». Ebbene,<br />
qualora mai ci siano sono davvero poche, o altrimenti <strong>in</strong> vent’anni<br />
di Salafiyya vi posso assicurare che le avrei conosciute - almeno <strong>in</strong><br />
parte - o avrei, perlomeno, conosciuto chi le conosce. Qualora,<br />
21
<strong>in</strong>vece, <strong>in</strong>tenda - e <strong>in</strong>tende proprio questo - organizzazioni<br />
«pseudosalafite», beh, quelle, effettivamente, ci sono.<br />
Poi parla di partiti «politici salafiti», due parole, oserei dire,<br />
quasi «antitetiche». I veri salafiti non hanno partiti politici e sono<br />
lontanissimi dalla politica stessa - come del resto facevano gli<br />
antichi - eccezion fatta per casi particolarissimi, gravi ed assai rari.<br />
Ciò a differenza degli «pseudosalafiti», i quali non si fanno, <strong>in</strong>vece,<br />
troppi problemi ad entrare <strong>in</strong> politica.<br />
[Le organizzazioni salafite saudite e del Qatar sono molto<br />
attive a livello nazionale ed <strong>in</strong>ternazionale. Esse sostengono<br />
anche altri gruppi salafiti <strong>in</strong> tutto il mondo, <strong>in</strong> Africa<br />
occidentale (Senegal, Mali, Niger, Nigeria, ecc.), <strong>in</strong> Nord<br />
Africa (Marocco, Algeria, Tunisia), passando per tutto il<br />
Medio Oriente f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> Asia (Egitto, Libano, Indonesia,<br />
Malaysia, ecc.)]. Questo deve essere un errore. Non mi risulta che<br />
l’Egitto sia <strong>in</strong> Medio Oriente, né - tantomeno - <strong>in</strong> Asia.<br />
22
[...e non fanno eccezione neanche i Paesi europei e americani.<br />
Il loro sostegno è essenzialmente ideologico e f<strong>in</strong>anziario, teso<br />
a diffondere un determ<strong>in</strong>ato messaggio dell’<strong>Islam</strong> attraverso<br />
libri, opuscoli, conferenze, costruzione di moschee e istituti<br />
vari]. E f<strong>in</strong> qui niente di strano. Questo è ciò che fa’ un po’ ogni<br />
setta, ogni gruppo porta acqua al suo mul<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>vita le genti verso<br />
la propria religione - non verso quella di un altro - verso la propria<br />
ideologia, ideologia che ritiene giusta, pur, magari, non essendolo.<br />
[Tutte le organizzazioni salafite hanno <strong>in</strong> comune un<br />
approccio molto letteralista delle Fonti scritturali].<br />
Affermazione, questa, alquanto imprecisa. Noi non siamo<br />
“letteralisti”, non siamo “zahiriti”. Ibn Hazm era, semmai, un<br />
letteralista, non noi. Se mai dovessimo riunire le differenze che<br />
passano tra la religione “salafita” e quella “zahirita” potremmo<br />
scrivere volumi. Noi vediamo, ad esempio, la liceità del<br />
«ragionamento analogico», loro no, noi vediamo che l’imperativo<br />
non <strong>in</strong>dica sempre un dovere religioso, loro sì, vediamo che<br />
l’imperativo negativo non <strong>in</strong>dica sempre una proibizione, loro sì e<br />
così via.<br />
23
Qu<strong>in</strong>di ripeto, i “salafiti” non sono “letteralisti”,<br />
specialmente per ciò che riguarda il “tafsir” del Corano. Il<br />
Corano, <strong>in</strong>fatti, com’è risaputo, non può essere spiegato da un punto<br />
di vista l<strong>in</strong>guistico, almeno <strong>in</strong>izialmente. Diciamo piuttosto che<br />
qualora noi non si trovi la spiegazione di un certo passo coranico <strong>in</strong><br />
altri punti del Corano Stesso, né della Sunna profetica, né nelle<br />
parole dei Compagni od <strong>in</strong> quelle dei più grandi esegeti facenti<br />
parte della generazione dei “Seguaci”, ebbene a quel punto possiamo<br />
comprendere il Corano da un punto di vista l<strong>in</strong>guistico e - pertanto<br />
- più letterale, non prima. I salafiti comprendono il Kitab e la<br />
Sunna così come li compresero i Compagni del Profeta, i Loro<br />
seguaci ed i pii predecessori facenti parte delle prime tre<br />
generazioni. Il letteralismo nel loro fare non va dato per<br />
scontato.<br />
Ad ogni modo esso è di gran lunga più corretto delle<br />
<strong>in</strong>terpretazioni allegoriche, metaforiche, simbolismi vari, ecc.,<br />
questo è poco, ma sicuro. Il Corano scese <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba pura e<br />
venne rivelato a popoli bedu<strong>in</strong>i ed illetterati. E il Profeta, che Dio<br />
Lo elogi e Lo preservi da ogni male, fu il più eloquente tra coloro<br />
che pronunciano la “Dad”, e con eloquente <strong>in</strong>tendo che il suo modo<br />
di parlare era classicissimo, efficace e manifesto. Ora, avrebbe forse<br />
24
senso dire che - spesso e volentieri - Dio, nel rivolgersi a costoro,<br />
disse “bianco”, <strong>in</strong>tendendo verde, o “nero”, <strong>in</strong>tendendo giallo? Vien<br />
di per senso che qualora la maggioranza della rivelazione fosse<br />
stata così non sarebbe stata cosa corretta il def<strong>in</strong>irla “l<strong>in</strong>gua araba<br />
chiarissima”, per di più tenendo conto che venne rivelata a gente<br />
che non conosceva altro che le proprie bestie, il proprio commercio,<br />
la poesia e la vendetta armata. Il letteralismo, qu<strong>in</strong>di - come<br />
approccio - è di gran lunga più corretto e logico di quanto non sia<br />
quello «allegorico».<br />
Ogniqualvolta, però, i Compagni non compresero<br />
“letteralmente” un tratto coranico od un hadith, ebbene, <strong>in</strong><br />
questo caso il nostro dovere è quello di seguirLi e di<br />
comprendere ciò così come lo compresero, non <strong>in</strong> modo<br />
diverso. Dio rimase soddisfatto di Loro e Li rese la migliore<br />
delle generazioni, la più s<strong>in</strong>cera, la più sapiente, mai ci fu e mai<br />
più ci sarà gente come Loro. Non sarebbe possibile, pertanto,<br />
né logico comprendere i testi sacri differentemente da come Li<br />
compresero Loro, visto che furono i migliori ed i più sapienti.<br />
Questo è il vero “approccio” salafita, non il letteralismo.<br />
25
Poi dice: [L’approccio letteralista salafita sta guadagnando<br />
terreno <strong>in</strong> molti paesi (tra cui l’Occidente) e tra i giovani,<br />
perché promuove una comprensione dell’<strong>Islam</strong> semplicistica,<br />
una visione <strong>in</strong> bianco e nero (halal-haram)]. Questa<br />
affermazione, oltre ad essere pesantemente scorretta e veramente di<br />
cattivo gusto, è addirittura - sotto certi aspetti - offensiva,<br />
“religiosamente” parlando. Innanzitutto la “da'wa” salafita sta<br />
guadagnando terreno non per queste baggianate che lui ha<br />
ricordato, ma piuttosto perché Dio aiuta e sorregge tutti<br />
coloro che amano la Sunna del Suo Profeta - che Dio Lo elogi e<br />
Lo preservi da ogni male - cercano di capirla correttamente, la<br />
applicano e ad essa si conformano.<br />
In secondo luogo questo tipo di “da'wa” - a presc<strong>in</strong>dere dal<br />
fatto che sia veramente salafita o «pseudosalafita» - è molto più<br />
credibile di quanto non sia quella delle altre sette, quali quella<br />
dei “fratelli musulmani”, delle varie confraternite sufi o di<br />
quella sciita. I Musulmani - grazie a Dio - non sono tonti, e<br />
pertanto, spesso e volentieri, capiscono la differenza che passa da<br />
uno che “ogni tanto” - quasi fosse per sbaglio - parla di Sunna (per<br />
poi non applicare mai nulla o quasi) ad un altro che <strong>in</strong>vita verso di<br />
26
Essa per poi applicarLa sul serio. Ecco, qu<strong>in</strong>di, il perché di tanto<br />
successo. Fatti, più che parole confuse.<br />
Poi, a sentir lui, il voler vedere tutto <strong>in</strong> chiave “halal-haram”<br />
sarebbe una visione <strong>in</strong> bianco e nero e semplicistica. Ebbene, non è<br />
forse vero che il sapiente è colui che sa dist<strong>in</strong>guere il “halal”<br />
dal “haram” ed il bene dal male? Non è forse vero che il “halal”<br />
si può fare, mentre il “haram” no? Non è forse vero che Dio ci<br />
ricompensa e ci castiga <strong>in</strong> questo mondo e nell’altro a seconda<br />
delle nostre buone e cattive azioni e che il concetto stesso<br />
della «ibadah» ruota attorno all'ord<strong>in</strong>e ed al divieto?<br />
Conoscere ciò che è lecito per poi farlo e conoscere ciò che è<br />
illecito per allontanarsi da esso, vi sembra questo un approccio<br />
“semplicistico” e superficiale o piuttosto un comportamento<br />
da credente Musulmano?<br />
Ma allora dov'è che vuole andare a parare Ramadan? La<br />
risposta è semplice. Per cercare di “argomentare” - almeno un poco<br />
- le sue op<strong>in</strong>ioni strampalate ed ultra-dissidenti vorrebbe darcela a<br />
bere dicendo: “Quello che appare dell’<strong>Islam</strong> nel Kitab e nella Sunna<br />
è solo l’aspetto più superficiale della religione di Dio. Ma voi dovete<br />
27
imparare a sp<strong>in</strong>gere i vostri sguardi al di là di ciò, a leggere tra le<br />
righe, a capire i veri perché e la realtà delle cose, capire le vere<br />
esigenze odierne. Non fermatevi, dunque, alle apparenze. Solo così<br />
sarete buoni Musulmani”, dimentico del fatto che tutto questo<br />
discorso, oltre ad essere ridicolo e strampalato, equivarrebbe a<br />
dire che <strong>in</strong> quattordici secoli nessuno avrebbe mai capito la<br />
vera religione, eccezion fatta per lui e i “riformisti”.<br />
Inoltre ciò è - seppur <strong>in</strong>direttamente - un’offesa a Dio ed al<br />
Suo Profeta. Sarebbe, <strong>in</strong>fatti, come dire che Entrambi non<br />
illustrarono a dovere la nostra religione. Ramadan, <strong>in</strong>vece, che a<br />
differenza di quei sempliciotti dei «sunniti» non comprende la<br />
religione <strong>in</strong> modo superficiale e semplicistico, bensì capisce la<br />
Sua più vera essenza, vede ciò che non vide mai nessuno prima<br />
di lui - tanto per fare un esempio - che le pene corporali, <strong>in</strong><br />
tutti questi secoli, siano state “falsamente assimilate alla<br />
Sharia”! Che Dio ci salvi e ci mostri il «sentiero»!<br />
[I musulmani, sostengono, debbono isolarsi dalle società<br />
circostanti “corrotte”, evitando il co<strong>in</strong>volgimento politico].<br />
Anche questa affermazione va precisata. Se con politica Ramadan<br />
28
<strong>in</strong>tende quel fare e quel l<strong>in</strong>guaggio che, come ammise George<br />
Orwell: ((è concepito <strong>in</strong> modo che le menzogne suon<strong>in</strong>o s<strong>in</strong>cere,<br />
l’omicidio rispettabile e per dare una parvenza di solidità<br />
all’aria)), ebbene l’<strong>Islam</strong> è certamente estraneo a tutto questo schifo<br />
e a tutta questa porcheria. Se con politica, <strong>in</strong>vece, s'<strong>in</strong>tende quella<br />
«sciaraitica» - non quella democratica, né quella partitica - diciamo<br />
<strong>in</strong>nanzitutto che, come ogni altra cosa, questa ha la sua gente, i suoi<br />
addetti. I salafiti non condannano il fatto che i m<strong>in</strong>istri, i capi delle<br />
tribù, i governatori od i sovrani, gli ambasciatori od i personaggi<br />
fortemente <strong>in</strong>fluenti si occup<strong>in</strong>o di politica, anzi ciò per loro spesso<br />
è obbligatorio. Allo stesso modo i salafiti non negano che i sapienti<br />
Musulmani possano consigliare segretamente i capi di stato, né che<br />
i sudditi debbano conoscere quel che gli spetta nei confronti del<br />
loro sovrano e viceversa.<br />
I salafiti, piuttosto, negano che un calzolaio, un<br />
contad<strong>in</strong>o, un fabbro od un tubista debbano parlare, discutere,<br />
<strong>in</strong>teressarsi o prender parte a cose a proposito delle quali non<br />
capiscono nulla e che non gli sono, ad ogni modo, state<br />
richieste nel modo più assoluto.<br />
29
I problemi dei governi Musulmani non si risolvono<br />
facendo cas<strong>in</strong>o, né <strong>in</strong>citando il «popol<strong>in</strong>o» ad op<strong>in</strong>are, né<br />
dando libero accesso a gente non professionista nel settore, né<br />
alleandosi coi “forti” depravati. I problemi dei governi<br />
Musulmani si risolvono ubbidendo alla legge islamica, la<br />
“Sharia”, attenendosi al Kitab ed alla Sunna. Ognuno dei<br />
concittad<strong>in</strong>i deve far tutto ciò che può al f<strong>in</strong>e di credere <strong>in</strong> Dio nella<br />
maniera corretta, applicare l’<strong>Islam</strong> nella sua forma più pura ed<br />
orig<strong>in</strong>ale, seguire i pii predecessori ed <strong>in</strong>vitare la gente verso ciò, <strong>in</strong><br />
«primis» la sua famiglia. Se ogni capo-famiglia si comportasse così i<br />
nuclei famigliari, <strong>in</strong> pochissimo tempo, si restaurerebbero e con essi<br />
l'<strong>in</strong>tero stato Musulmano.<br />
Inoltre ai Musulmani è stato richiesto di supplicare Iddio<br />
altissimo <strong>in</strong> favore dei loro capi, al f<strong>in</strong>e che Dio li guidi,<br />
aff<strong>in</strong>ché gli dia successo, e di far pazienza circa i loro eventuali<br />
sbagli, tutto il contrario di ciò verso il quale <strong>in</strong>vita il nostro<br />
Ramadan e - generalmente parlando - la setta alla quale egli<br />
appartiene, i “fratelli musulmani”.<br />
30
I capi di stato, d’altronde, hanno una responsabilità enorme<br />
nei confronti dei loro popoli e di ciò dovranno rispondere. Non gli è<br />
permesso <strong>in</strong> alcun modo sbagliare per quanto riguarda le cose<br />
concernenti le loro mansioni. So bene che ciò che accade - <strong>in</strong> realtà -<br />
nei paesi Musulmani è tutta un’altra storia, ma questa - ripeto - è<br />
una cosa di cui loro stessi dovranno rispondere e assai amaramente,<br />
una cosa che succede per decreto e saggezza div<strong>in</strong>i ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un<br />
castigo che Dio ci ha dato per esserci allontanati moltissimo dalla<br />
Sua religione e per aver trasgredito più volte i Suoi ord<strong>in</strong>i.<br />
Cosa c’è di peggiore, <strong>in</strong>fatti, d’esser governati da un capo<br />
di stato crim<strong>in</strong>ale, che non teme Dio? Disse l’Altissimo nel Suo<br />
sublime libro: [Allo stesso modo poniamo <strong>in</strong> ogni paese i suoi<br />
peggiori crim<strong>in</strong>ali, aff<strong>in</strong>ché questi tram<strong>in</strong>o <strong>in</strong>sidie contro di<br />
essi] (il cap. del bestiame, 123) e disse l’Altissimo: [Qualunque<br />
sventura vi colpisca sarà conseguenza di ciò che avranno fatto<br />
le vostre mani, ma Allah molto perdona] (il cap. della<br />
consultazione, 30) e disse: [In verità Allah non modifica la realtà<br />
di un popolo f<strong>in</strong>ché esso non muta nel suo <strong>in</strong>timo] (il cap. del<br />
tuono, 11) e disse: [I miscredenti tra i figli di Israele che hanno<br />
negato sono stati maledetti dalla l<strong>in</strong>gua di Davide e di Gesù<br />
figlio di Maria. Ciò <strong>in</strong> quanto disobbedivano e trasgredivano e<br />
31
non si vietavano l'un l'altro quel che era nocivo. Quant'era<br />
esecrabile quello che facevano] (il cap. della tavola imbandita,<br />
78).<br />
I Musulmani, dunque, devono stare lontani da tutto ciò<br />
che è fortemente nocivo, da tutto quel che non gli è stato<br />
richiesto, da tutto ciò che non gli <strong>in</strong>teressa. E non devono<br />
alimentare sommosse al f<strong>in</strong>e d’espellere i propri governanti,<br />
almeno f<strong>in</strong>tanto che questi non abbia dato prova palese di<br />
«miscredenza maggiore». Ed anche qualora costoro si fossero<br />
realmente e palesemente macchiati di ciò è necessario seguire le<br />
<strong>in</strong>dicazioni sciaraitiche al f<strong>in</strong>e di destituirli, o altrimenti tale<br />
operazione potrebbe tramutarsi <strong>in</strong> una carnefic<strong>in</strong>a senza precedenti.<br />
Questo è ciò che ci è stato ord<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> materia dal nostro<br />
amatissimo Profeta.<br />
[Questa visione b<strong>in</strong>aria del mondo (i musulmani contro gli<br />
altri, il bene contro il male, la purezza religiosa protetta da un<br />
impegno politico corruttore)...]. Dal discorso di Ramadan<br />
sembrerebbe che tali forze siano una al servizio dell’altra. Sempre il<br />
solito discorso. È da dec<strong>in</strong>e di anni che i «fratelli musulmani»<br />
32
prendono <strong>in</strong> giro i credenti mettendogli <strong>in</strong> testa che il non<br />
parlare male dei capi di stato pubblicamente, il non denigrarli,<br />
il non mettere le loro vergogne al pubblico ludibrio, il non<br />
contrastarli ed il non combatterli apertamente sia <strong>in</strong>dizio di<br />
chissà quali alleanze, segrete e vergognose, tra i due. Come se<br />
il non parlare male del papa, degli <strong>in</strong>duisti o degli animisti<br />
significasse necessariamente andare d’accordo con loro! Ma<br />
quando capiranno che non c’è “baraka” nel disubbidire a Dio?<br />
Dice: [... ha plasmato, nel corso degli anni, una mentalità<br />
religiosa basata sull’isolamento, la difensiva e sentenze<br />
virulente (da una parte coloro che fanno parte dell’<strong>Islam</strong> sono<br />
opposti a chi è un <strong>in</strong>novatore pericoloso, che talvolta viene<br />
addirittura relegato fuori dalla fede)]. Ramadan, evidentemente,<br />
desidera, <strong>in</strong>vece, una mentalità religiosa basata sull’apertura più<br />
totale (della serie: chiudete un occhio - anzi tutti e due - e prendete<br />
a braccetto chi vi conviene, pers<strong>in</strong>o cani e porci), la fiducia nel<br />
prossimo (anche qualora si trattasse di un vero e proprio crim<strong>in</strong>ale)<br />
e su sentenze affabili (tipo: I rafiditi ed i cristiani sono nostri cari<br />
fratelli), dimentico del fatto che l’allontanarsi dagli eretici è<br />
uno dei primi doveri del credente Musulmano e che il non<br />
ritenere i miscredenti tali, il dubitare di ciò o l'accettare,<br />
33
l'apprezzare ed il difendere la loro religione sono tutte chiare<br />
forme d’apostasia per l'Ijma', la totalità dei sapienti<br />
Musulmani!<br />
[Chiaramente non c’è alcun legame ideologico e organizzativo<br />
tra i salafiti letteralisti e i salafiti jihadisti, ma quest’ultimi<br />
hanno portato nella sfera politica lo stesso spirito dei<br />
letteralisti <strong>in</strong> ciò che concerne la questione dei comportamenti<br />
(aggiungendovi la giustificazione della violenza contro i<br />
regimi non-islamici e “corrotti”)]. Ma perché, i fratelli<br />
Musulmani non son forse violenti? Diciamo piuttosto che i<br />
“Jihadisti” giustificano erroneamente la violenza “armata” contro i<br />
regimi corrotti, mentre i “fratelli musulmani” e consimili<br />
giustificano la violenza verbale, psicologica e religiosa contro gli<br />
stessi e - cosa ben peggiore - contro i Musulmani. Non sono forse<br />
loro che, al pari di un cancro maledetto, stan cercando a più<br />
non posso di demolire, mattone dopo mattone, l’<strong>Islam</strong> e di<br />
cambiare il giusto credo con le loro ideologie deviate?<br />
Poi dice: [Tuttavia, negli ultimi anni e <strong>in</strong> particolare negli<br />
34
ultimi mesi, abbiamo potuto osservare un cambiamento nei<br />
salafiti letteralisti riguardo all’impegno politico. Dopo aver<br />
rifiutato per decenni la partecipazione politica - equiparando<br />
la democrazia al kufr (miscredenza-rigetto dell’<strong>Islam</strong>) - ora si<br />
impegnano <strong>in</strong> politica]. Da che pulpito vien la predica! Proprio lui<br />
ci viene a parlare di “dietro-front”? Non era forse suo nonno, Hasan<br />
al-Banna, il fondatore dei “fratelli musulmani”, quello che - al pari<br />
di Sayyid Qutb - vedeva la lotta armata ed il “Jihad fi sabili Llah” la<br />
strada da seguire al f<strong>in</strong>e di “restaurare” il mondo islamico? Non era<br />
forse suo nonno che vedeva, allo stesso tempo, l’entrata <strong>in</strong><br />
politica una scelleratissima forma di depravazione? Non eran<br />
forse loro - cioè la setta di Ramadan - quelli che, negli anni<br />
’80, fecero un clamoroso “dietro-front” abbandonando i<br />
“manahij” sangu<strong>in</strong>ari <strong>in</strong> favore della politica? Non eran forse<br />
loro quelli che dicevano: “Sì, ben sappiamo che l’entrare <strong>in</strong><br />
politica, il formare partiti, l’allearsi con i miscredenti son<br />
deviazioni palesi e reiette… ma… questa è un’emergenza”?<br />
Non sono forse loro che, oggi come oggi, non solo dicono che<br />
“tutte queste cose non sono certo deviazioni”, ma affermano -<br />
addirittura - che “il governare con la democrazia è l’essenza<br />
stessa di quel governo che Dio ci comandò”? Proprio lui ci<br />
viene a parlare di cambiamenti clamorosi? Dovrebbe<br />
vergognarsi e stare zitto, sarebbe molto meglio per lui e soprattutto<br />
35
assai più dignitoso. Ma come disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />
preservi da ogni male: [se non ti vergogni, allora fa' quel che<br />
vuoi!] (l'autentica del Bukhari, n.3484).<br />
[L’Afghanistan negli anni 90 è stato una specie di laboratorio<br />
a riguardo, <strong>in</strong>fatti, i talebani (tradizionalisti che pure,<br />
<strong>in</strong>izialmente, si erano opposti alla partecipazione politica)<br />
sono diventati la pr<strong>in</strong>cipale forza di resistenza al dom<strong>in</strong>io<br />
russo, supportati sia dal governo Saudita che dal governo degli<br />
Stati Uniti]. Ramadan, qui, fa f<strong>in</strong>ta d’essere ignorante più di<br />
quanto non sia <strong>in</strong> realtà. I “Taliban” salafiti? Ma cosa va dicendo<br />
questo? I Taliban sono di credo “maturidita” - qu<strong>in</strong>di non salafita<br />
- di madhhab «hanafita», di manhaj «jihadista-takfiri», e - “dulcis <strong>in</strong><br />
fundo” - sono sufi e cultori di sepolcri. Questo significa,<br />
semplicemente: “prendere <strong>in</strong> giro la gente”.<br />
Cosa vuol dire poi: [supportati sia dal governo Saudita che<br />
dal governo degli Stati Uniti]? Che questi due andrebbero<br />
assieme a braccetto? Che son tutti d’accordo? Perché non dice,<br />
<strong>in</strong>vece, che i sauditi hanno aiutato gli afgani perché questi eran,<br />
dopotutto, loro fratelli - al contrario dei russi - e perché pensavano<br />
36
che questo fosse “Jihad”? Gli americani, <strong>in</strong>vece, come è risaputo,<br />
hanno da sempre avuto altri motivi per schierarsi contro i russi.<br />
Due entità che combattono una terza devono - per forza - avere lo<br />
stesso motivo? Devono - per forza - essere amici? Ma com’è che<br />
ragione questo?! La storia non l'ha studiata?!<br />
[Gli Stati Uniti e anche i Paesi europei non hanno alcun<br />
problema a negoziare con il tipo di islamismo promosso dai<br />
salafiti letteralisti che è presente <strong>in</strong> molte petro-monarchie].<br />
Ramadan è forse <strong>in</strong>vidioso? È forse <strong>in</strong>vidioso del fatto che molti<br />
paesi hanno capito che i veri salafiti non sono assass<strong>in</strong>i, non sono<br />
guerrafondai, non sono massoni, non sono serpi pericolose facenti<br />
parte d’organizzazioni segrete, pronte a tutto se necessario, ad<br />
allearsi pers<strong>in</strong>o con Satana qualora gli tornasse comodo, il tutto al<br />
solo scopo di conquistare il mondo, come del resto ammettono<br />
d'essere e di voler fare nei loro stessi libri i “fratelli Musulmani”? È<br />
forse arrabbiato con il M<strong>in</strong>istro degli Interni, nonché vice-Re<br />
saudita, per avere - più che giustamente - ammesso che gli eretici ed<br />
<strong>in</strong> particolar modo i “fratelli musulmani” sono la causa pr<strong>in</strong>cipale<br />
dei tanti problemi che il Regno sta attraversando? È forse<br />
<strong>in</strong>dispettito dal fatto che gli “ikhwan” residenti <strong>in</strong> Arabia Saudita<br />
non possono ancora parlare liberamente, a differenza degli altri<br />
paesi, e dirne di tutti i colori?<br />
37
Dice: [questi regimi si possono tranquillamente opporre alla<br />
democrazia e al pluralismo, dal momento che ciò non<br />
<strong>in</strong>terferisce <strong>in</strong> alcun modo con gli <strong>in</strong>teressi economici e<br />
geostrategici occidentali <strong>in</strong> quel posto o a livello<br />
<strong>in</strong>ternazionale] Perché lui vorrebbe forse che i paesi miscredenti<br />
facessero guerra a tutti i paesi Musulmani che “osano” non<br />
dichiararsi “democratici” e “pluralisti”? È un augurio questo o cosa?<br />
Oppure vede forse che i miscredenti dovrebbero aiutare i “fratelli<br />
musulmani” al f<strong>in</strong>e che la loro personalissima concezione dell’<strong>Islam</strong><br />
e della “giustizia” si espanda?! È preoccupato forse dal fatto che<br />
l’America abbia grossi <strong>in</strong>teressi <strong>in</strong> Arabia Saudita e perciò non gli<br />
dichiari guerra nonostante questa non sia ancora “democratica”?<br />
Con chi ce l’ha? Coi sauditi o con gli americani? Se è coi sauditi la<br />
risposta è: “Nell'<strong>Islam</strong> non c'è posto per la democrazia, e l’Arabia<br />
Saudita questo lo sa molto bene.”. Se è con gli americani basterà<br />
dire: “Ti stupisci che questi facciano i furbi?”.<br />
[Anzi, essi contano pure sul sostegno dell’Occidente per<br />
sopravvivere]. Cosa <strong>in</strong>tende? Bustarelle o commerci? Se <strong>in</strong>tende le<br />
prime a lui le prove, visto che è lui quello che accusa! Se <strong>in</strong>tende,<br />
38
<strong>in</strong>vece, i secondi, ebbene, ciò è lecito presso tutti i sapienti sunniti,<br />
qu<strong>in</strong>di perché si stupisce?<br />
[Spalleggiare le tendenze salafite nelle società a maggioranza<br />
musulmana aiuta a creare divisioni all’<strong>in</strong>terno di queste<br />
società, ma anche ad impedire alle correnti e ai movimenti<br />
riformisti potenzialmente critici verso le politiche occidentali<br />
(islamisti riformisti, persone di s<strong>in</strong>istra e anche da alcuni<br />
circoli tradizionali sufi) di guadagnare una credibilità religiosa<br />
immediata e naturale (e una maggioranza forte nelle loro<br />
società)]. Questo è veramente un discorso che ha dell’<strong>in</strong>credibile!<br />
Secondo Ramadan il seguire la “Sunna” - <strong>in</strong>vece della<br />
democrazia - provocherebbe l’ulteriore divisione dei<br />
Musulmani. Se da una parte è vero che gli pseudosalafiti hanno le<br />
loro buone colpe da espiare e che, effettivamente, non aiutano la<br />
setta “salvata” - ovvero gli autentici salafiti - a far sì che le genti<br />
abbracc<strong>in</strong>o il puro <strong>Islam</strong>, è anche vero, però, che i fratelli<br />
Musulmani fanno ben peggio: vanno a braccetto coi miscredenti,<br />
s’accordano con gli eretici, non fanno alcun caso alle divergenze<br />
concernenti il credo religioso (differenze che - spesso e volentieri -<br />
sono vere e proprie miscredenze), plagiano gli stolti e gli ignoranti<br />
e - soprattutto - fanno guerra ai sunniti.<br />
39
Poi dice: [ma anche ad impedire alle correnti e ai movimenti<br />
riformisti di guadagnare una credibilità religiosa naturale e<br />
una maggioranza forte nelle loro società)]. Questo sarebbe<br />
l’enorme peccato dei gruppi salafiti. Impediscono ai gruppi<br />
«modernisti» e «riformisti» di apparire credibili (cioè di far sì che<br />
la gente si beva ciò che van blaterando a destra e a manca) e di<br />
guadagnare un consenso maggioritario. Questo perché i salafiti<br />
spesso e volentieri mettono <strong>in</strong> guardia le genti dalle idiozie<br />
che i fratelli musulmani e consimili vanno sparando,<br />
dimostrando con forti argomentazioni gli sbagli e le deviazioni<br />
dei suddetti.<br />
Il loro sbaglio, secondo Ramadan, sarebbe qu<strong>in</strong>di quello<br />
d’ord<strong>in</strong>are il bene, proibire il male, di mettere <strong>in</strong> guardia i<br />
Musulmani dalle correnti moderniste e riformiste (come quella<br />
della Lamrabet - l’ematologa marocch<strong>in</strong>a di cui si parla così<br />
tanto ultimamente - quella dello stesso Ramadan, quella dei<br />
socialisti, dei comunisti, delle confraternite sufi o panteiste<br />
con <strong>in</strong>teressi politici) e d’impedirgli, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, di prendere il<br />
potere del mondo.<br />
40
Poi Ramadan spiega il perché gli americani o chi con loro<br />
aiuterebbero - a sentir lui - le varie correnti salafite e pseudosalafite:<br />
[Spalleggiare le tendenze salafite nelle società a maggioranza<br />
musulmana aiuta a creare divisioni all’<strong>in</strong>terno di queste società<br />
ma anche ad impedire alle correnti e ai movimenti riformisti<br />
potenzialmente critici verso le politiche occidentali di<br />
guadagnare una credibilità religiosa immediata e naturale]. Il<br />
perché gli americani o chi con loro facciano ciò - qualora mai lo<br />
facciano - non ci <strong>in</strong>teressa più di tanto, ma ad ogni modo basterà<br />
dire che quelle «salafite» non “jihadiste” sono correnti considerate<br />
tranquille e non pericolose e pertanto non vengono solitamente<br />
combattute.<br />
Il discorso, semmai, sta nel messaggio che Ramadan<br />
vuole recapitare ai Musulmani. Sembrerebbe, <strong>in</strong>fatti, proprio<br />
voler dire: “O Musulmani, non unitevi alle correnti salafite, perché<br />
ciò divide la nostra comunità, perché queste non sono critiche nei<br />
confronti dei miscredenti e - soprattutto - perché non fareste che<br />
aiutare chi vuole impedire ai «modernisti» ed ai «riformisti» di<br />
guadagnare presso le masse credibilità religiosa (una credibilità<br />
41
che questi <strong>in</strong>izialmente - ovviamente - non hanno, visto che la<br />
credibilità aumenta man mano ci si avvic<strong>in</strong>a alla Verità e<br />
dim<strong>in</strong>uisce man mano che ci si allontana da Essa, ma che può<br />
esser - ad ogni modo - guadagnata tramite un «lavaggio dei<br />
cervelli» attento ed accurato e facendo leva sulle categorie più<br />
deboli ed <strong>in</strong>difese, facendo leva - ad esempio - su molte donne<br />
Musulmane e così su tutti quegli uom<strong>in</strong>i che non cercano la<br />
Verità nella religione, ma piuttosto tutta una serie di<br />
«facilitazioni», al f<strong>in</strong>e di dar sfogo alle proprie passioni senza<br />
dover per questo pensare di non esser buoni Musulmani o<br />
addirittura di non esserlo proprio”). Costoro, come è ovvio, sono<br />
tanti, anzi tantissimi.<br />
Inf<strong>in</strong>e dice: [Il fattore religioso sta diventando un fattore<br />
essenziale e se i musulmani, i sapienti, i leader religiosi e<br />
politici, non lavorano per un maggiore rispetto reciproco, per<br />
l’unità e l’accettazione della diversità, è chiaro che non ci sarà<br />
una primavera araba o africana coronata da successo].<br />
Ramadan qui parla, come già all’epoca faceva suo nonno, ed ancor<br />
prima i “riformisti” per antonomasia, Jamal ad-d<strong>in</strong> al Afghani ed il<br />
suo più grande discepolo, Muhammad Abduh, di “accettazione delle<br />
diversità”, parla di “rispetto reciproco”, parla di “unità”. Avete<br />
42
capito cosa <strong>in</strong>tende? Oggi sentiamo, purtroppo, spesso e volentieri<br />
discorsi <strong>in</strong>erenti il “pluralismo religioso”, il “dialogo <strong>in</strong>terreligioso”,<br />
ecc., tutti discorsi che, solitamente, mirano allo stesso “luridissimo”<br />
scopo, e cioè: far accettare ai Musulmani - e di buon cuore - gli<br />
eretici e le loro eresie (a presc<strong>in</strong>dere da quanto gravi queste possano<br />
essere e dalla perfidia di costoro) a dialogare coi suddetti senza mai<br />
combatterli: “Dimmi la tua che ti dirò la mia”, per poi, alla f<strong>in</strong>e,<br />
uscirsene con un:<br />
“Ho sentito il tuo parere. Non ti nascondo che il mio, sulla<br />
questione, è differente (anche se … s<strong>in</strong>ceramente … adesso che<br />
l’ho sentito … anche il tuo com<strong>in</strong>cia … a piacermi) … ad ogni<br />
modo il tuo è pur sempre un parere e qu<strong>in</strong>di, <strong>in</strong> quanto tale, ha<br />
diritto d'esistere, così come tu hai il diritto di credere <strong>in</strong> ciò<br />
che vuoi. Pertanto ti rispetto e rispetto ciò <strong>in</strong> cui tu credi”.<br />
Ramadan, qu<strong>in</strong>di, vorrebbe che tutti rispettassero tutto,<br />
tranne - OVVIAMENTE - il giusto credo, quello salafita, credo che<br />
trova, <strong>in</strong>vece, assai errato e - SOPRATTUTTO - «profondamente<br />
fastidioso». Questo, dunque, è l'unico tipo di «diversità» che i<br />
fratelli Musulmani non accettano. Ecco quello che vogliono<br />
Ramadan e consimili. E ciò al f<strong>in</strong>e di poterle sparare grosse<br />
43
come case, di potersi alleare con veri e propri «satanacci», di<br />
poter fare ciò che vogliono senza esser combattuti da nessuno,<br />
qu<strong>in</strong>di arrivare a prendere il «POTERE», vera ed unica meta dei<br />
“fratelli musulmani”.<br />
I “salaf”, però, non erano così. Non sopportavano d’ascoltare<br />
eresie, anzi non ascoltavano dagli eretici nemmeno il Corano.<br />
Inoltre non li rispettavano, detestavano loro e le loro eresie e li<br />
combattevano molto più di quanto non combattessero i miscredenti<br />
stessi, perché <strong>in</strong> verità, se da una parte è vero che i miscredenti<br />
sono peggio degli eretici - almeno solitamente - dall’altra è<br />
altrettanto vero che i secondi son di gran lunga più pericolosi e più<br />
dannosi per l’<strong>Islam</strong> e per la Sua gente.<br />
Questa, che lo si voglia o no, era la religione dei pii<br />
predecessori e questa è la Verità sulla quale non ci sono dubbi.<br />
Invito qu<strong>in</strong>di tutti i lettori a criticare, più che i miscredenti o le<br />
correnti “salafite”, questo tipo di articoli e chi li mette <strong>in</strong> giro. Ciò è<br />
certamente più costruttivo e più consono al nostro “STATUS” di<br />
credenti. E Dio ne sa di più.<br />
44
5. Jibril Abu 'Isa, aprile 8th, 2012, 9:11 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
45<br />
‘Eliy Vago<br />
Caro fratello ‘Ali, <strong>in</strong> verità si sentiva un grande bisogno di qualcuno<br />
che esprimesse, seppur <strong>in</strong> uno spazio angusto, come può essere<br />
quello di un commento via <strong>in</strong>ternet, alcuni degli elementi essenziali<br />
del giusto credo e di ciò che lo pregiudica. Coloro che avranno<br />
avuto la pazienza di scorrere il Tuo <strong>in</strong>tervento f<strong>in</strong>o alla sua<br />
conclusione ne avranno senz’altro ricavato motivo di profonda<br />
riflessione e giovamento.<br />
Che Dio Ti ricompensi.<br />
Fi amani llah,<br />
Tuo fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril Abu ‘Isa.<br />
6. … aprile 9th, 2012, 11:05 am
Ho letto e mi riservo di esprimere alcuni commenti più tardi.<br />
Per ora, mi limito ad esprimere il mio disappunto sulla conclusione,<br />
ossia il dovere di “odiare” e “non rispettare” eretici e miscredenti.<br />
Trovo strano leggere questo da chi si autoproclama “salaf” (a<br />
proposito, la l<strong>in</strong>gua araba pura non annovera la “e” tra le vocali, ma<br />
solo la “a”, cosa che dovrebbe essere ricordata quando si traslittera<br />
<strong>in</strong> italiano) questo richiamo all’odio verso il miscredente.<br />
A meno che abbia capito male io.<br />
Salamu aleykom<br />
7. … aprile 9th, 2012, 12:42 pm<br />
Vorrei riprendere alcuni passi del fratello 'Aly per esprimere alcune<br />
op<strong>in</strong>ioni contrarie.<br />
Innanzitutto vedo il solito “vizio” caratteristico delle sette, ossia<br />
l’affermare che “noi” siamo quelli “veri”, mentre tutti gli altri sono<br />
solo degli “pseudo”, disconoscendo quella diversità nelle op<strong>in</strong>ioni<br />
che è canonizzato nel sacro Quran.<br />
Leggo addirittura che i salafiti sono l’unica setta “salvata”: solo<br />
Allah sa chi si salverà.<br />
46
Quanto alla politica, un altro aspetto che mi permetto di criticare è<br />
il passo <strong>in</strong> cui il fratello dice che i semplici non hanno il diritto di<br />
protestare contro i governanti malvagi, che a loro pensa Allah<br />
subhana wa Ta’ala. Teologicamente è esatto, ma la storia islamica<br />
(anche quella delle orig<strong>in</strong>i) ci <strong>in</strong>segna che abbattere il Taghut di<br />
turno ci viene dall’esempio del Profeta (saws) e dei suoi Compagni;<br />
se non fosse così oggi Mecca sarebbe ancora nelle mani degli<br />
<strong>in</strong>fedeli, e così Al Quds. Se i sapienti si dimostrano imbelli e corrotti<br />
nei confronti dei governanti, è giusto che il popolo (non popol<strong>in</strong>o)<br />
faccia sentire la sua voce.<br />
Poi, è facile sempre fare riferimento ad una aurea età dell’oro di cui<br />
nessun salafita ha cognizione diretta; il mondo evolve e non è detto<br />
che il passato sia sempre migliore del presente.<br />
Inoltre, rammento che la condizione per l’applicazione della Sharia<br />
(che si applica ai musulmani, e NON ai non musulmani) è la<br />
presenza di uno stato islamico, ossia di un khalifa. Dov’è il khilafa<br />
oggi?<br />
Quale stato odierno si può def<strong>in</strong>ire autenticamente islamico?<br />
L’Arabia Saudita? Ma fatemi il piacere! Lo stato islamico si<br />
costruisce applicando TUTTI i comandi del profeta, <strong>in</strong>nanzitutto la<br />
giustizia ed il favore verso i poveri. Quando vedrò il re dei sauditi<br />
devolvere le ricchezze per il benessere del popolo, quando NON<br />
47
vedrò più i pr<strong>in</strong>cipi del golfo recarsi nel maghreb per andare con le<br />
prostitute e bere v<strong>in</strong>o, allora cambierò idea.<br />
Invece, per questi “governanti”, stabilire la Sharia significa<br />
arrestare le donne che non portano l’hijab e altre amenità del<br />
tipo…. Certo è più facile partire dalle norme sciaraitiche “m<strong>in</strong>ori”,<br />
molto più difficile <strong>in</strong>carnare il Profeta (saws) quando affermava che<br />
la sola presenza di un povero non lo faceva dormire…<br />
Una parentesi geografica: l’Egitto è sia Africa che Medio Oriente,<br />
per la presenza del S<strong>in</strong>ai…<br />
Quanto ai modernisti, se esistono, è perché i Sapienti hanno<br />
abdicato al loro ruolo, quello cioè di coniugare l’immodificabile<br />
decreto div<strong>in</strong>o con le mutate situazioni del mondo moderno (parlo<br />
dell’ijtihad, le cui porte NON sono chiuse, perché solo Allah può<br />
chiuderle). Anche qui, è molto più facile copiare i responsi dei<br />
sapienti antichi senza metterci del proprio… comodo e redditizio!<br />
Circa il dialogo <strong>in</strong>terreligioso, rammento che le m<strong>in</strong>oranze religiose<br />
appartenenti alla gente del libro sono state sempre protette<br />
nell’ambito dello stato musulmano, qu<strong>in</strong>di non vanno né odiati né<br />
combattuti, salvo per il diritto di difesa. Per <strong>in</strong>ciso: uccidere<br />
cristiani e bruciare le loro chiese è haram, se non sono i cristiani che<br />
com<strong>in</strong>ciano la guerra…<br />
48
Sempre sullo stato islamico: dicevo prima che oggi non ne esiste<br />
nessuno, anche perché se esistesse non ci sarebbe il genocidio<br />
palest<strong>in</strong>ese. Cosa fa il salafita regno dell’Arabia Saudita per i<br />
Palest<strong>in</strong>esi? E cosa fa contro i sionisti? NULLA, perché anche per<br />
la casa saudita pecunia non olet e per il denaro e la volontà di<br />
predom<strong>in</strong>io regionale, va benissimo tradire Allah. E va bene qu<strong>in</strong>di<br />
acquistare armi da Israele… poi al popolo si chiede di boicottare la<br />
coca cola…<br />
Loro si sono nemici di Dio (quando permettono che Al Quds venga<br />
distrutta dai sionisti), non i fratelli musulmani, Ikhwani che sono<br />
criticabili come tutti i movimenti politici (la politica non è haram,<br />
sono i governanti ad essere haram…), ma che almeno fanno<br />
qualcosa per la causa di Allah.<br />
Comunque, <strong>in</strong>shallah, i tempi f<strong>in</strong>ali sono vic<strong>in</strong>i, e <strong>in</strong>shallah verrà<br />
presto ristabilito di dom<strong>in</strong>io di Dio su tutta la terra: i segni ci sono<br />
tutti… salafiti o non salafiti.<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi<br />
P.S. Non ho risposto punto per punto per non appesantire<br />
l’<strong>in</strong>tervento, ma avrei molte altre di cose da dire…<br />
49
P.P.S. Chiaramente, non possiedo la verità (come pensano <strong>in</strong>vece<br />
evidentemente i salafiti), qu<strong>in</strong>di posso tranquillamente sbagliare e<br />
sono pronto ad un confronto. Gli errori sono miei, le cose giuste di<br />
Allah.<br />
8. 'Eliy, aprile 9th, 2012, 2:41 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Caro fratello, cercherò di esser più chiaro. Innanzitutto Ti riporto<br />
ciò che disse Ibn Abbas - che Dio sia soddisfatto di entrambi - a<br />
questo proposito, tradizione tramandata <strong>in</strong> parte da Ibn Abi Shayba,<br />
da Ibn Abi Hatim, dall’Imam Ibn al-Mubarak e per <strong>in</strong>tero dal<br />
celeberrimo Ibn Jarir ( che Dio abbia pietà di tutti loro). Egli disse:<br />
[Chi ama <strong>in</strong> Dio, detesta <strong>in</strong> Dio, str<strong>in</strong>ge amicizia per Dio e<br />
agisce ostilmente per Dio, ebbene, costui, a causa di ciò<br />
ottiene l'appoggio div<strong>in</strong>o. Nessuno assaporerà il gusto della<br />
fede, anche qualora pregasse e digiunasse assai, f<strong>in</strong>tanto che<br />
non agirà così. Ormai è divenuto comune tra la gente il<br />
divenire fratelli solo per questioni mondane, ma ciò, <strong>in</strong> realtà,<br />
non sarà a loro d'alcun giovamento].<br />
50
L’amare <strong>in</strong> Dio e per Dio è certamente uno dei frutti<br />
dell’amore per Dio altissimo, il Creatore di tutto e di tutti. È<br />
doveroso, pertanto, per il Musulmano amare Tizio - ad esempio -<br />
perché è un buon Musulmano, Caio perché è un sapiente,<br />
Sempronio perché è un benefattore, non per questioni di soldi od<br />
<strong>in</strong>teressi privati. Allo stesso modo è doveroso per il Musulmano<br />
detestare <strong>in</strong> Dio e per Dio, così come disse l’Altissimo: [Non<br />
troverai alcuno, tra la gente che crede <strong>in</strong> Allah e nell'Ultimo<br />
Giorno, che ami coloro che si oppongono ad Allah e al Suo<br />
Inviato, fossero anche i loro padri, i loro figli, i loro fratelli o<br />
appartenessero al loro clan. Egli ha impresso la fede nei loro<br />
cuori e li ha rafforzati con uno spirito proveniente da Lui. Li<br />
farà entrare nei Giard<strong>in</strong>i, dove scorrono i ruscelli, <strong>in</strong> cui<br />
rimarranno <strong>in</strong> perpetuo. Allah si compiace di loro e loro di Lui.<br />
Essi sono il partito di Allah. Ebbene, il partito di Allah non è<br />
forse quello di coloro che trionferanno?] (il cap. della<br />
disputante, 22). A livello generale è obbligatorio, pertanto,<br />
detestare i miscredenti, gli ipocriti, i nemici della religione, i<br />
depravati e gli eretici, non per motivi personali, bensì religiosi. Ciò<br />
ad ogni modo, non significa - nel modo più assoluto - che noi si<br />
possa trattarli <strong>in</strong>giustamente.<br />
51
Disse l’Altissimo: [O voi che credete, se qualcuno di voi<br />
r<strong>in</strong>negherà la sua religione, Allah susciterà una comunità che<br />
Lui amerà e che Lo amerà, umile con i credenti, fiera con i<br />
miscredenti, che lotterà per la causa di Allah e che non temerà<br />
il biasimo di nessuno. Questa è la grazia di Allah ed Egli la dà<br />
a chi vuole. Allah è immenso, sapiente] (il cap. della tavola<br />
imbandita, 54). E disse il celeberrimo Imam sunnita Ismail al-<br />
Asfahani (deceduto nel 535 dall’Eg.), che Dio gli usi misericordia:<br />
[È un dovere per l'uomo amare i Sunniti a presc<strong>in</strong>dere da dove<br />
essi si trov<strong>in</strong>o, nella speranza che Dio - per ciò - lo ami, come<br />
disse l'Inviato di Dio, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />
male: «Dice Iddio l'altissimo: ((Il mio amore per coloro che si<br />
amano <strong>in</strong> Me, che restano seduti per Me, che s'<strong>in</strong>contran per<br />
Me è cosa doverosa))», e cioè è un dovere che Io mi sono auto-<br />
imposto. Ed è necessario che detesti gli eretici, a presc<strong>in</strong>dere<br />
da dove questi si trov<strong>in</strong>o, aff<strong>in</strong>ché egli possa essere annoverato<br />
tra coloro che amano <strong>in</strong> Dio ed odiano per Dio]. Pertanto,<br />
l’amore s<strong>in</strong>cero per Dio determ<strong>in</strong>a non solo i comportamenti, bensì<br />
le amicizie e le <strong>in</strong>imicizie.<br />
Qualora Tu, fratello mio, dessi un’occhiata al cap. 30 (pag.<br />
176) del libro <strong>in</strong>titolato: “La meta di un discepolo nella<br />
52
spiegazione del libro del monoteismo”, ebbene, sono conv<strong>in</strong>to<br />
che ne trarresti grande giovamento.<br />
So bene che tutto ciò potrà sembrarTi strano, ma sappi che<br />
se Tu ignori certi argomenti è anche a causa dei cattivi<br />
<strong>in</strong>segnamenti che questo sito, così come tanti altri, impartisce<br />
ai Musulmani italiani, nonostante si presenti come<br />
rappresentante dell'“<strong>Islam</strong> italiano sul web”.<br />
Per ciò che concerne il mio auto-proclamarmi “salafi”, beh,<br />
s<strong>in</strong>ceramente non vedo <strong>in</strong> ciò nulla di strano. Non mi sono<br />
proclamato “califfo”, né “governatore” dei Musulmani italiani. Ho<br />
semplicemente precisato che sono un “salafita” - e cioè un<br />
seguace dei pii predecessori nelle cose concernenti la religione<br />
- da oltre vent’anni, e la lode di ciò spetta soltanto a Dio. Alla<br />
stessa maniera Tizio dice d’essere cristiano, Tu, caro fratello,<br />
affermi - più che giustamente - d’esser Musulmano, mentre<br />
Sempronio dice di essere un «sufi». Perché mai dovrei<br />
vergognarmi di dir ciò, specialmente su un sito i cui<br />
collaboratori non si vergognano di “proclamarsi” a fronte alta<br />
53
“riformisti”, “modernisti” o sostenitori del “femm<strong>in</strong>ismo<br />
islamico”?<br />
Inf<strong>in</strong>e la questione l<strong>in</strong>guistica. Tu dici: [la l<strong>in</strong>gua araba pura<br />
non annovera la “e” tra le vocali, ma solo la “a”, cosa che<br />
dovrebbe essere ricordata quando si traslittera <strong>in</strong> italiano]. No<br />
fratello mio, non è così. Ho studiato la l<strong>in</strong>gua araba classica per<br />
oltre dieci anni all’<strong>in</strong>signe istituto meccano della Sacra Moschea,<br />
vivo da tredici anni <strong>in</strong> Arabia Saudita e parlo arabo correntemente,<br />
grazie a Dio. La l<strong>in</strong>gua araba non ha la “e” così come non ha la “a”.<br />
In arabo, piuttosto abbiamo la “fetheh”, la “kesrah”, la “dammeh”,<br />
piccoli segni che gli orientalisti (nel tentativo - forse - d’equiparare<br />
l’arabo all’italiano o di far sì che, perlomeno, le differenze tra le due<br />
l<strong>in</strong>gue s’alleggerissero) chiamarono “segni vocalici”. Ebbene, questi<br />
ultimi come si traslitterano? Innanzitutto, la traslitterazione varia a<br />
seconda della pronuncia araba. La pronuncia di un tunis<strong>in</strong>o, ad<br />
esempio, è differente da quella di un saudita, anche se dessimo per<br />
scontato che la l<strong>in</strong>gua parlata da entrambi è arabo classico, non<br />
dialettale. Nella lettura del Corano, però, queste differenze<br />
dim<strong>in</strong>uiscono notevolmente, a parità - ovviamente - di «Riwaya».<br />
Due bravi lettori leggono la stessa «Riwaya» più o meno nello<br />
stesso modo, a presc<strong>in</strong>dere dalla provenienza di questi.<br />
54
Poi c’è il problema dell’<strong>in</strong>dicare i tre segni vocalici tramite un<br />
qualche segno a noi conosciuto. Per somiglianza - non per aff<strong>in</strong>ità<br />
sotto tutti gli aspetti - molti scelgono di traslitterare la “fetheh”con<br />
la “a”. In realtà la “a” qui è assai imprecisa, e ad essere s<strong>in</strong>ceri anche<br />
la “e” non è il massimo. Diciamo piuttosto che per ciò che concerne<br />
la “fetheh” che viene scritta al di sopra delle lettere enfatiche, come<br />
la “raa/”, la “gha<strong>in</strong>” e la “taa/”, ebbene qui la “a” ci sta bene, anche<br />
se nella lettura coranica sarebbe perlomeno imprecisa, visto che <strong>in</strong><br />
realtà essa non è una semplice “a”, bensì tende chiaramente alla «o».<br />
Per ciò che riguarda, <strong>in</strong>vece, la “fetheh” che sovrasta le rimanenti<br />
lettere dell’alfabeto, ebbene sarebbe molto più preciso scrivere una<br />
“e” con l’accento grave. Un esempio chiarirà il tutto, Dio<br />
permettendo. Scrivere la parola araba ( بﺎﺘﻛ ) così: [kitèèb], è molto<br />
più corretto, da un punto di vista fonetico, di scriverla (Kiteeb), o<br />
(kitaab), o addirittura (kitab), ecc. La vocale qui è lunga, e qu<strong>in</strong>di ciò<br />
va segnalato, durante la traslitterazione, con la doppia o col tratt<strong>in</strong>o<br />
sopra. Poi il segno vocalico <strong>in</strong> questione assomiglia molto ad una<br />
“è”, cioè ad una “e” con l’accento grave, l’accento della parola - ad<br />
esempio - “guerra”. Non assomiglia <strong>in</strong>vece ad una “e” con l’accento<br />
acuto, né - tantomeno - ad una “a”.<br />
55
Qualora <strong>in</strong>vece Tu <strong>in</strong>tenda la corretta pronuncia del term<strong>in</strong>e<br />
come un qualcosa di non <strong>in</strong>erente alla traslitterazione stessa, e<br />
qualora Tu veda quest’ultima come una semplice “convenzione”,<br />
non un’<strong>in</strong>dicazione fonologica, beh, allora questo è un altro paio di<br />
maniche. Personalmente però credo che la traslitterazione dovrebbe<br />
aiutare il più possibile lo straniero a pronunciare correttamente il<br />
term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> questione. Spero di esserTi stato utile. Sempre a Tua<br />
disposizione.<br />
9. … aprile 9th, 2012, 7:01 pm<br />
Salamu aleykom,<br />
56<br />
‘Eliy Vago<br />
parto dal fondo: ti r<strong>in</strong>grazio per le precisazioni fonologiche, anche<br />
io sto studiando l’arabo classico su testi italiani (e non solo, anche<br />
<strong>in</strong>glesi scritti da arabofoni) ed ho sempre trovato traslitterato la<br />
fathah con “a” e l’alif di prolungamento “a” con tratt<strong>in</strong>o sopra. Per<br />
questo, ripeto, da studente di arabo classico, ho trovato molto<br />
difficile leggere le parole traslitterate con la “e”, ma questo nel<br />
discorso era solo una chiosa grammaticale.
Tornando al resto, ti pongo alcune domande.<br />
Perché i cristiani, per esempio, godono <strong>in</strong> uno stato islamico di un<br />
particolare statuto contro pagamento di una “tassa”? Perché è<br />
permesso ad un muslim sposare una donna della gente del libro? Se<br />
il Profeta (saws) e Allah stesso nel Corano dedicano alcune pag<strong>in</strong>e<br />
“positive” verso la gente del libro, perché dovrei odiarli? Non sta<br />
forse scritto “non vi è costrizione nella religione”?<br />
Discorso diverso per gli eretici, ma più per un motivo “sociale”: se<br />
la loro presenza è di scandalo per la Ummah, allora è giusto<br />
prendere provvedimenti.<br />
Se tuo padre è cristiano e tu muslim. non è forse tuo dovere<br />
comunque amare tuo padre?<br />
Invece, per quanto riguarda il proclamarsi salafita, è chiaro che hai<br />
tutto il diritto di farlo; quello che io contesto, è il proclamarsi<br />
l’unico che detiene la verità (che è detenuta solo da Allah) e, per<br />
conseguenza logica, considerare tutti gli altri nell’errore.<br />
Mi sembra un voler anticipare arditamente un giudizio di Allah, Lui<br />
solo deciderà quale sarà la “setta” giusta e quali musulmani si<br />
salveranno. Dire già oggi, che la mia setta è quella “salvata”, mi<br />
pare un voler usurpare i diritti di Dio.<br />
57
Non mi hai <strong>in</strong>vece risposto al fattore più politico…..<br />
Inf<strong>in</strong>e, parli di leggere un libro, ma non mi hai dato i riferimenti,<br />
salvo che mi siano scappati. Perdonami un’ultima cosa: ho letto che<br />
vivi <strong>in</strong> Arabia Saudita. Per la tua esperienza, l’establishment<br />
religioso ufficiale, è “salafita” nell'accezione che dai tu a questa<br />
parola? Se vuoi, puoi anche rispondermi <strong>in</strong> privato.<br />
Salamu aleykom<br />
10. 'Eliy, aprile 11th, 2012, 9:42 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Caro fratello, <strong>in</strong>nanzitutto mi scuso per il forte ritardo con cui<br />
rispondo alle Tue lettere, ma il tempo a mia disposizione è quello<br />
che è. Permettimi qu<strong>in</strong>di di correggere alcune Tue op<strong>in</strong>ioni.<br />
Dici: [Innanzitutto vedo il solito “vizio” caratteristico delle<br />
sette, ossia l’affermare che “noi” siamo quelli “veri”, mentre<br />
tutti gli altri sono solo degli “pseudo”, disconoscendo quella<br />
diversità nelle op<strong>in</strong>ioni che è canonizzata nel sacro Quran].<br />
Sappi - e che Dio Ti benedica - che nella religione la diversità<br />
58
d’op<strong>in</strong>ioni può venire <strong>in</strong> essere a proposito dei più svariati<br />
argomenti. Qualora un argomento sia «Ijtihadi - khilafi», cioè i<br />
sapienti abbiano - da sempre - avuto op<strong>in</strong>ioni differenti a tale<br />
proposito, ebbene <strong>in</strong> questo caso avere una certa op<strong>in</strong>ione su tale<br />
questione non è certo un peccato. Questo però a patto che la<br />
persona <strong>in</strong> questione sia s<strong>in</strong>cera, sapiente e possieda le «adilla», cioè<br />
gli <strong>in</strong>dizi sciaraitici che avvalorano la sua visione. Inoltre è<br />
necessario che tale op<strong>in</strong>ione sia già stata emanata <strong>in</strong> passato da<br />
alcuni grandi sapienti, eccezion fatta - ovviamente - per tutti quegli<br />
argomenti “modernissimi” di cui gli antichi non avevano nessuna<br />
conoscenza.<br />
Qualora <strong>in</strong>vece l’argomento <strong>in</strong> questione non sia «Ijtihadi», né<br />
«khilafi», ma sia una di quelle questioni concernenti il credo<br />
Musulmano, od il «manhaj» da seguire, o sia già stata - ad ogni<br />
modo - raggiunta <strong>in</strong> proposito l’unanimità degli antichi sapienti<br />
Musulmani - al-Ijma' - ebbene <strong>in</strong> questo caso è estremamente<br />
illecito avere un’op<strong>in</strong>ione “personale” o, ad ogni modo, contrastante<br />
con quella degli antichi. Disse l’Altissimo: [Chi si separa dal<br />
Messaggero dopo che gli si è manifestata la guida, e segue un<br />
sentiero diverso da quello dei credenti, quello lo<br />
allontaneremo come si è allontanato e lo getteremo<br />
59
nell'Inferno. Qual triste dest<strong>in</strong>o] (il cap. delle donne, 115) e disse:<br />
[E quando Dio ha deciso riguardo ad un fatto ed anche il Suo<br />
Inviato non sta più ad un credente, né a una credente di<br />
scegliere per proprio conto. Chiunque disobbedisca a Dio ed al<br />
Suo Messaggero allora, certo, erra d'un deviamento<br />
manifesto] (il cap. dei coalizzati, 36). Pensa che, presso moltissimi<br />
sapienti, contrastare l’unanimità Musulmana equivale, addirittura,<br />
ad una forma d’apostasia.<br />
Il Corano, caro fratello, non elogia <strong>in</strong> alcun modo le diversità<br />
d’op<strong>in</strong>ioni, specialmente quelle <strong>in</strong> merito a questi argomenti, ma<br />
semmai le biasima fortemente, mettendoci, però, al corrente della<br />
sua esistenza. Disse l’Altissimo: [Demmo loro prove evidenti del<br />
(Nostro) Ord<strong>in</strong>e; non si divisero, astiosi gli uni con gli altri, se<br />
non dopo che giunse loro la scienza. In verità, nel Giorno della<br />
Resurrezione, il tuo Signore giudicherà tra di loro a proposito<br />
delle loro divergenze] (il cap. della genuflessa, 17) e disse:<br />
[Abbiamo fatto scendere il Libro su di te aff<strong>in</strong>ché tu renda<br />
esplicito quello su cui divergono (e aff<strong>in</strong>ché esso sia) guida e<br />
misericordia per coloro che credono] (il cap. delle api, 64) e<br />
disse: [Gli uom<strong>in</strong>i formavano un'unica comunità. Allah poi<br />
<strong>in</strong>viò loro i profeti <strong>in</strong> qualità di nunzi e ammonitori e fece<br />
60
scendere su di loro la Scrittura con la verità, aff<strong>in</strong>ché Questa si<br />
ponesse come criterio tra le genti <strong>in</strong> ciò a proposito del quale<br />
essi divergevano. E disputarono, ribelli gli uni contro gli altri,<br />
proprio coloro che lo avevano. Eppure erano giunte loro le<br />
prove! Allah, con la Sua volontà, guidò coloro che credettero a<br />
quella parte di Verità sulla quale gli altri litigavano. Allah<br />
guida chi vuole sulla retta Via] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 213) e disse:<br />
[Aggrappatevi tutti quanti alla legge di Dio e non dividetevi<br />
tra voi. E ricordate la grazia che Allah vi ha concesso quando<br />
eravate nemici e Lui riconciliò i vostri cuori, qu<strong>in</strong>di - per Sua<br />
grazia - diveniste fratelli. E così quando eravate sul ciglio di<br />
un abisso di fuoco, ma Lui vi salvò. Così Allah vi manifesta i<br />
Suoi segni aff<strong>in</strong>ché possiate guidarvi] (il cap. della famiglia di<br />
'Imran, 103) e così via. I passi coranici <strong>in</strong> proposito, <strong>in</strong>fatti, sono<br />
molti.<br />
Non c’è assolutamente nulla, pertanto, nel Corano che possa<br />
venir <strong>in</strong>terpretato <strong>in</strong> questo senso. Ma neanche nella Sunna,<br />
eccezion fatta per quella apocrifa. Possiamo trovare, <strong>in</strong>fatti, detti<br />
tipo: «Le divergenze della mia comunità sono una<br />
misericordia» una tradizione - per l’appunto - non solo debole, ma<br />
61
addirittura falsa, <strong>in</strong>ventata di sana pianta, così come puntualizzano<br />
al Muhaddithun.<br />
Contrariamente a ciò, nella Sunna autentica possiamo trovare<br />
ciò che <strong>in</strong>dica quanto il Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />
ogni male - ed i Suoi Compagni rifuggissero le diversità d'op<strong>in</strong>ione.<br />
Non era forse il Profeta quello che strusciava le mani sulle spalle<br />
dei Compagni - al f<strong>in</strong>e di riassettare le file degli oranti - dicendo:<br />
[All<strong>in</strong>eatevi e non differenziatevi o altrimenti lo faranno anche<br />
i vostri cuori]? (l'Autentica di Muslim, n. 977). Uthman ibn Affan,<br />
a un certo punto del suo califfato, cambiò modo di pregare nei<br />
giorni dell'Hajj ed Ibn Mas'ud, sapientissimo Compagno, lo criticò<br />
per questo molto duramente. Poi, proprio durante un<br />
pellegr<strong>in</strong>aggio, anche Ibn Mas'ud venne visto pregare a M<strong>in</strong>a<br />
quattro rak'ah <strong>in</strong>vece di due, e allora gli fu detto: [Hai biasimato<br />
Uthman e poi - anche tu - ne preghi quattro?]. Ebbene, cosa<br />
rispose il celeberrimo Compagno? Disse: [Il disaccordo è un<br />
male.] (Sunan Abi Dawud, n. 1960). E non venne forse tramandato<br />
che Ibn Sir<strong>in</strong> - che Dio abbia pietà di lui - disse: [Mi disse<br />
Ubaydah: «Aly - cioè: il Califfo - mandò a dire a me e a Shurayh:<br />
“Detesto le divergenze. Qu<strong>in</strong>di sentenziate così come eravate<br />
soliti fare!”»] cioè, prima di lui. Aly, <strong>in</strong>fatti, era del parere che le<br />
62
schiave <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te dei loro padroni si potessero vendere, mentre Umar,<br />
durante il suo califfato, aveva proibito ciò. Che Dio sia soddisfatto<br />
di tutti Loro.<br />
Io poi non ho assolutamente detto che tutti gli altri sono degli<br />
“pseudo”. Ho detto, piuttosto, che ci sono sette e gruppi che si<br />
spacciano per «salafiti» senza peraltro esserlo, e vista la loro<br />
apparente somiglianza ai suddetti ed il loro <strong>in</strong><strong>completo</strong> conformarsi<br />
alla Sunna li ho def<strong>in</strong>iti «pseudo», cioè esteriormente simili. Non mi<br />
sognerei mai d’affermare ciò per quel che concerne, ad esempio, i<br />
mutaziliti o gli sciiti, visto che loro stessi non fanno nulla per<br />
assomigliare ai «salafiti». Piuttosto diciamo che entrambe le sette,<br />
al pari di tutte quelle eretiche, sono - chi più, chi meno sviate - e ciò<br />
non lo dico solo io, ma piuttosto i sapienti sunniti di tutti i tempi, <strong>in</strong><br />
base - tra le altre cose - al detto profetico autentico nel quale il<br />
nostro amatissimo Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />
male, disse: [«e si dividerà questa mia comunità <strong>in</strong> settantatre<br />
sette, tutte andranno nel Fuoco ad eccezione d'una soltanto». -<br />
Allora venne detto: “Qual è o Inviato di Dio?” - Disse: «Chi<br />
segua ciò che Io ed I Miei compagni oggi seguiamo»]. (Sunan<br />
Abi Dawud, n.4596, al-Tirmidhi, n. 2640). E tu, fratello mio, ben<br />
63
capisci che le suddette non andranno nel fuoco per nulla, ma per<br />
essersi - piuttosto - rese colpevoli di gravi eresie.<br />
INOLTRE SAPPI CHE LA VERITÀ, PRESSO I SAPIENTI<br />
MUSULMANI, ANZI PRESSO DIO, NON È PLURIMA, NEL MODO PIÙ<br />
ASSOLUTO. La verità è sempre e soltanto una, che noi la si<br />
conosca oppure no, e non viene a sdoppiarsi causa l’esistenza<br />
dei diverbi sciaraitici. La falsità, <strong>in</strong>vece, possiede multipli aspetti,<br />
un numero praticamente <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito. È, <strong>in</strong>fatti, Dio, che è uno ed unico<br />
si chiama «al Haqq», e disse a questo proposito: [Questi è Allah, il<br />
vostro Signore, il Vero. Oltre alla verità cosa c'è, se non<br />
l'errore? Quanto siete sviati!”] (il cap. di Giona, 32) e disse: [“In<br />
verità questa è la Mia retta via: ((N.B.: è una sola!)) seguitela e<br />
non seguite i sentieri ((N.B.: il term<strong>in</strong>e qui è al plurale)) che vi<br />
allontanerebbero dal Suo sentiero.” Ecco cosa vi comanda,<br />
aff<strong>in</strong>ché siate timorati] (il cap. del bestiame, 153). E disse: [Alif,<br />
Lâm, Râ. Abbiamo fatto scendere su di te un Libro aff<strong>in</strong>ché,<br />
con il permesso del loro Signore, tu tragga le genti dalle<br />
tenebre ((al plurale)) alla luce ((al s<strong>in</strong>golare)), sulla via<br />
dell'Eccelso, del Degno di lode] (il cap. di Abramo, 1).<br />
64
Dire che la «setta salvata» è più di una equivale a dire<br />
che la verità non è unica, bensì molteplice, e ad ammettere che<br />
il «manhaj» che noi Musulmani dobbiamo obbligatoriamente<br />
seguire, <strong>in</strong> realtà, presenta forti ambiguità, non è chiaro, il che<br />
sarebbe un po’ come offendere - <strong>in</strong>direttamente - il Profeta,<br />
che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male e assieme a Lui<br />
Dio Stesso. Sarebbe, <strong>in</strong>fatti, come dire che Lui non svolse a modo il<br />
Suo lavoro e che Dio si comportò <strong>in</strong>giustamente o che non ebbe<br />
pietà del genere umano! Ripeto, la verità presso Dio è sempre<br />
unica, mentre presso i sapienti è unica per ciò che concerne gli<br />
argomenti essenziali ed importantissimi della religione. Per<br />
ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, un altro tipo di argomenti - e cioè<br />
quelli «khilafi-Ijtihadi» - ebbene la verità presso Dio rimane<br />
una, ma i sapienti, <strong>in</strong> questo caso, debbono sforzarsi per<br />
trovarla. Talvolta ci riescono e talvolta no, tutto qui, ma<br />
saranno premiati <strong>in</strong> ogni caso per il loro sforzo. Ebbene, ciò<br />
non significa che le verità siano due o, ancor peggio, più di<br />
due.<br />
Poi dici: [Leggo addirittura che i salafiti sono l’unica setta<br />
“salvata”: solo Allah sa chi si salverà]. Affermazione errata la<br />
Tua, fratello mio. Dio ci ha comunicato chiaramente chi si salverà<br />
65
da chi non si salverà, chi entrerà <strong>in</strong> Paradiso e chi, <strong>in</strong>vece, andrà<br />
all’Inferno, chi fa parte della setta salvata da chi non ne fa parte,<br />
almeno a livello generale. Certo, Ti do ragione per ciò che concerne<br />
l’illiceità d’affermare che Tizio e Caio sono oramai <strong>in</strong> Paradiso (ad<br />
eccezione di coloro che vennero menzionati dal Profeta). Ma per ciò<br />
che riguarda la «setta», cioè per quel che concerne le caratteristiche<br />
di costoro, il loro credo ecc., beh questo è stato raccontato ed<br />
esposto assai dettagliatamente nel Corano e nella Sunna autentica.<br />
Pertanto non solo Dio sa queste cose, ma anche noi, visto che Lui<br />
Stesso ci ha <strong>in</strong>formati <strong>in</strong> proposito.<br />
[Quanto alla politica, un altro aspetto che mi permetto di<br />
criticare è il passo <strong>in</strong> cui il fratello dice che i semplici non<br />
hanno il diritto di protestare contro i governanti malvagi, che<br />
a loro pensa Allah subhanahu wa Ta’ala. Teologicamente è<br />
esatto, ma la storia islamica (anche quella delle orig<strong>in</strong>i) ci<br />
<strong>in</strong>segna che abbattere il Taghut di turno ci viene dall’esempio<br />
del Profeta (saws) e dei suoi Compagni; se non fosse così oggi<br />
Mecca sarebbe ancora nelle mani degli <strong>in</strong>fedeli, e così Al Quds.<br />
Se i sapienti si dimostrano imbelli e corrotti nei confronti dei<br />
governanti, è giusto che il popolo (non popol<strong>in</strong>o) faccia sentire<br />
la sua voce] Allora, una cosa per volta. Non è forse un controsenso<br />
66
che Tu Stesso ammetta che ciò che ho detto è “teologicamente<br />
corretto”, per poi affermare, però, che “la storia islamica (anche<br />
quella delle orig<strong>in</strong>i) ci <strong>in</strong>segna ad abbattere il Taghut di turno”?<br />
Rifletti meglio su ciò che Tu Stesso affermi. È un po’ come<br />
dire che non sempre la teologia va seguita, che la storia,<br />
talvolta, ha più diritto d’esser seguita del giusto credo, che<br />
nella religione le regole più ferree possono venire <strong>in</strong>frante, che<br />
gli antichi predicavano bene, ma - ogni tanto - razzolavano<br />
male, ecc. ecc.<br />
Fratello mio, nella nostra amata religione è pesantemente<br />
illecito il rivoltarsi contro i governanti Musulmani, anche qualora<br />
essi fossero <strong>in</strong>giusti, tant’è che il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />
preservi da ogni male, disse: [Ascolta ed ubbidisci al<br />
governatore, anche qualora dovessi venir bastonato ed i tuoi<br />
averi usurpati. Ascolta ed ubbidisci!] (l’Autentica di Muslim,<br />
n.4891). La Sunna autentica - ma anche il Corano - è tutta un fiorire<br />
di detti che ci proibiscono di rivoltarci <strong>in</strong> alcun modo contro di loro,<br />
eccezion fatta per i casi d’apostasia evidente (io personalmente<br />
ricordo d’aver letto più d’un cent<strong>in</strong>aio di «ahadith» e di «athar» <strong>in</strong><br />
proposito, ma saranno sicuramente molti di più). I Compagni del<br />
Profeta si sono sempre attenuti a questa regola e così i loro seguaci,<br />
67
tranne casi assai sporadici (casi che si contano sulle dita di una<br />
mano mutilata), come quello del celeberrimo Sa’id ibn Jubayr, il<br />
sapientissimo «seguace» che trovò la sua f<strong>in</strong>e nel rivoltarsi contro il<br />
suo governatore. Ebbene, anche il suo caso non è un «dalil», visto<br />
che questi <strong>in</strong>sorse contro al Hajjaj ibn Yusuf, non per le sue<br />
tantissime angherie, bensì per la miscredenza che Sa’id scorgeva <strong>in</strong><br />
lui. Non c’è nulla, dunque, nell’esempio del Profeta, dei<br />
Compagni, né dei seguaci che possa avvalorare questa Tua<br />
affermazione.<br />
Man mano che i secoli passarono, però, le cose -<br />
effettivamente - peggiorarono. Con l’apparire dei mutaziliti e dei<br />
kharijiti le rivolte contro i governanti Musulmani non solo<br />
<strong>in</strong>iziarono, ma addirittura si moltiplicarono assai velocemente.<br />
Nonostante ciò, caro fratello, loro avevano il dovere<br />
d’attenersi a ciò al quale noi stessi dobbiamo attenerci e gli<br />
sbagli degli eretici non provano certo la liceità di ciò. I loro<br />
errori, semmai, provano che, con l’andare dei secoli, il giusto credo<br />
andava <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>andosi sempre più e che gli autori di tali rivolte, <strong>in</strong><br />
verità, non seguivano il retto sentiero, quello dei pii predecessori.<br />
68
Dici: [Poi, è facile sempre fare riferimento ad un'età dell’oro di<br />
cui nessun salafita ha cognizione diretta; il mondo evolve e<br />
non è detto che il passato sia sempre migliore del presente].<br />
Innanzitutto Ti faccio presente che quest’espressione, «l’età<br />
dell’oro», è assai irrispettosa nei confronti degli antichi devoti, per<br />
ciò che di ironico cela al suo <strong>in</strong>terno. Non dimenticare che Dio<br />
altissimo disse: [Di': “Schernite pure! Allah paleserà quello che<br />
temete (venga reso noto)”. * Se li <strong>in</strong>terpellassi ti direbbero:<br />
“Erano solo chiacchiere e scherzi” Di': “Vi prendevate gioco di<br />
Allah, dei Suoi segni e del Suo Messaggero? * Non cercate<br />
scuse, siete diventati miscredenti dopo aver creduto!”] (il cap.<br />
del pentimento, 64-66). Pertanto certe espressioni è certamente<br />
meglio non utilizzarle.<br />
E sappi che noi «salafiti» facciamo sempre riferimento a<br />
quell’epoca perché fu, a tutti gli effetti, la migliore <strong>in</strong> assoluto.<br />
Non sono solo io a dirlo, ma fu lo stesso Profeta, che Dio Lo elogi e<br />
Lo preservi da ogni male: [La miglior gente è quella del mio<br />
tempo, poi coloro che a questi seguiranno, poi coloro che a<br />
questi seguiranno] (l'Autentica del Bukhari, n.2651). Anzi, ce lo<br />
fece capire Dio Stesso, nel rivolgerSi ai Musulmani ed <strong>in</strong> special<br />
modo ai Compagni del Profeta Muhammad. Disse l’Altissimo: [Voi<br />
69
siete la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli<br />
uom<strong>in</strong>i, raccomandate le buone consuetud<strong>in</strong>i, proibite ciò che<br />
è riprovevole e credete <strong>in</strong> Allah] (la famiglia di 'Imran, 110).<br />
Per quanto concerne la Tua affermazione: [e non è detto che<br />
il passato sia sempre migliore del presente], beh, anche lì non<br />
saprei come darTi ragione, caro fratello, almeno a livello generale.<br />
Disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male: [Non<br />
vedrete tempo senza che il susseguente sia peggiore di questo,<br />
e ciò (cont<strong>in</strong>uerà) f<strong>in</strong>ché voi <strong>in</strong>contrerete il vostro Signore]<br />
(l’Autentica del Bukhari, n.7068).<br />
Poi dici: [Inoltre, rammento che la condizione per<br />
l’applicazione della Sharia (che si applica ai musulmani, e NON<br />
ai non musulmani) è la presenza di uno stato islamico, ossia di<br />
un khalifa]. Com<strong>in</strong>ciamo con una precisazione. È fuori<br />
discussione il fatto che nei paesi Musulmani governati tramite<br />
la «Sharia» i non Musulmani <strong>in</strong> essi residenti debbano<br />
considerarsi sottoposti alla legge del paese, <strong>in</strong> questo caso -<br />
per l’appunto - quella sciaraitica. Qu<strong>in</strong>di non capisco chiaramente<br />
70
cosa tu <strong>in</strong>tenda dire con: (e NON ai non musulmani). Spero Tu non<br />
stia negando ciò, perché sarebbe un errore evidente.<br />
Per ciò che concerne il resto della Tua affermazione, se <strong>in</strong>tendi<br />
che il semplice Musulmano non può improvvisarsi giudice,<br />
poliziotto, boia o governatore hai perfettamente ragione, ed io, del<br />
resto, non credo d’averlo mai detto.<br />
Ma se <strong>in</strong>tendi - come del resto sembrerebbe - che la «Sharia»<br />
possa essere legalmente applicata soltanto qualora ci sia uno stato<br />
islamico allora è necessario chiarire le cose.<br />
I governanti dei paesi Musulmani - e così i residenti<br />
Musulmani <strong>in</strong> essi - sono obbligati, sciaraiticamente parlando, ad<br />
applicare la «Sharia» <strong>in</strong> blocco, non <strong>in</strong> parte. Il non applicarla è<br />
uno dei peccati maggiori che si possano fare, oltre ad essere,<br />
così come specifica chiaramente il Libro di Dio, una forma di<br />
miscredenza. Disse l'Altissimo: [Coloro che non giudicano<br />
secondo quello che Allah ha fatto scendere, questi sono i<br />
miscredenti] (il cap. Della tavola imbandita, 44). Colui che sta a<br />
71
capo del paese, pertanto, deve necessariamente far ritorno alla legge<br />
islamica per tutto ciò che concerne la sua mansione governativa. Gli<br />
appellativi vari poco importano, califfo, re, governatore, generale e<br />
così via. Quello che conta è che lui a tutti gli effetti, comandi e<br />
diriga il paese, che costui sia colui, <strong>in</strong>somma, che detiene la forza.<br />
Qualora costui la detenga dovrà, allora, ritenersi «islamicamente»<br />
obbligato a governare con la legge di Dio.<br />
Dal Tuo discorso, però, sembrerebbe che, qualora <strong>in</strong> un<br />
paese Musulmano non vigesse la «Sharia» - od i credenti non<br />
avessero un califfo - ebbene, <strong>in</strong> questo caso sarebbe lecito il<br />
non applicarla. Anche questo è certamente un errore. Con la<br />
parola «Sharia» si vuole <strong>in</strong>tendere il complesso delle leggi religiose,<br />
gli obblighi, i divieti religiosi, le raccomandazioni e così via, una<br />
parola, qu<strong>in</strong>di, con un significato molto, molto vasto. Ripeto, se da<br />
una parte è vero che è pesantemente illecito per il normale cittad<strong>in</strong>o<br />
Musulmano applicare il «contrappasso» o fustigare <strong>in</strong> maniera<br />
autonoma, dall’altra è altrettanto vero che è obbligatorio per lui<br />
credere <strong>in</strong> Dio nella maniera corretta, pregare, digiunare, pagare<br />
l’imposta obbligatoria nella maniera corretta, non bere alcolici, non<br />
acquistarli, non venderli, non trasportarli, non toccarli, non<br />
prendere <strong>in</strong>teressi e non pagarli, non fare adulterio, non truffare,<br />
72
non dire menzogne, non copiare i miscredenti <strong>in</strong> usi o costumi a<br />
loro peculiari, l’ord<strong>in</strong>are il bene, il proibire il male, seppellire i<br />
Musulmani <strong>in</strong> un certo modo, sposarsi e divorziare <strong>in</strong> un certo<br />
modo, donare i propri averi <strong>in</strong> un certo modo ecc. ecc. e come potrai<br />
ben capire la lista è ancora molto, molto lunga. Ebbene, ciò non<br />
significa forse applicare la «Sharia» ed attenersi ad essa? E<br />
qualora noi si ammetta che tutto ciò è certamente<br />
obbligatorio, allora, come mai potremmo dire che, <strong>in</strong>vece,<br />
l'applicazione - tanto per fare un esempio - delle «pene<br />
corporali» non lo è? Dove sta la differenza? Dov'è il «delil»<br />
che <strong>in</strong>dica che quella parte della «Sharia» è necessario<br />
applicarla, mentre quest'altra no? Capisci, adesso, il nocciolo<br />
della questione? Capisci adesso dove è che Tariq Ramadan ed i<br />
«fratelli musulmani» vorrebbero trasc<strong>in</strong>arvi? Capisci adesso il<br />
loro sbaglio? O meglio, il loro tranello! Non sarebbe meglio<br />
ammettere che la «Sharia» va necessariamente applicata, tutta<br />
quanta. Nonostante ciò ci sono delle parti di Questa che non<br />
possono - e non devono assolutamente - essere applicate se<br />
non da chi di dovere: polizia, magistrati, alti ufficiali,<br />
governatori ecc. ecc. Pertanto diciamo: il cittad<strong>in</strong>o Musulmano è<br />
obbligato a comportarsi secondo la legge islamica <strong>in</strong> ogni attimo<br />
della sua giornata, <strong>in</strong> tutte quelle cose che lo riguardano<br />
direttamente, <strong>in</strong> tutte quelle cose che non sono specifiche per altri<br />
73
generi di persone, generi di cui lui non fa parte. Se non facesse ciò si<br />
macchierebbe certamente di un peccato enorme. Disse l’Altissimo:<br />
[È la giustizia del tempo dell'ignoranza che vogliono?] (il cap.<br />
Della tavola imbandita, 50) e disse: [Coloro che non giudicano<br />
secondo quello che Allah ha fatto scendere, ebbene coloro<br />
sono i pervertiti], [sono gli <strong>in</strong>giusti] (il cap. Della tavola<br />
imbandita, 45-47) e disse: [No, per il tuo Signore! Costoro non<br />
crederanno f<strong>in</strong>tantoché non ti avranno eletto giudice delle loro<br />
discordie e f<strong>in</strong>ché non accetteranno senza recrim<strong>in</strong>are quel che<br />
avrai deciso, sottomettendosi completamente] (il cap. delle<br />
donne, 65). Ciò è valido, qu<strong>in</strong>di, anche qualora il paese non sia<br />
governato con la «Sharia», ma sia governato - tanto per fare un<br />
esempio - tramite lo statuto mussol<strong>in</strong>iano o con quello napoleonico.<br />
In questi casi il Musulmano dovrà ubbidire alle leggi di questo<br />
paese f<strong>in</strong>tantoché ciò non comporti necessariamente alcunché<br />
di illecito - islamicamente parlando - o altrimenti dovrà<br />
ubbidire alla legge islamica - la «Sharia» - <strong>in</strong> quanto<br />
Musulmano, non a quella del paese <strong>in</strong> questione. I casi di forza<br />
maggiore, ovviamente, costituiscono però un’eccezione.<br />
Tengo a sottol<strong>in</strong>eare, però, una questione. Se da una parte è<br />
vero che i governanti Musulmani sono obbligati<br />
74
tassativamente dalla loro religione a giudicare solo ed<br />
esclusivamente con la «Sharia», dall’altra è anche vero che<br />
qualora giudicassero con essa soltanto <strong>in</strong> parte, come poi del<br />
resto avviene <strong>in</strong> alcuni paesi Musulmani (per ciò che riguarda,<br />
ad esempio, il diritto successorio e quello matrimoniale),<br />
ebbene, ciò - <strong>in</strong> f<strong>in</strong> dei conti - è sempre meglio di niente ed è<br />
certamente meno grave di rifiutarla <strong>in</strong> blocco. Il nostro dovere è<br />
qu<strong>in</strong>di quello d’accettare questa parte di “buon governo” da loro - e<br />
di buon grado - e supplicare Iddio altissimo che li guidi alla ragione<br />
per quanto riguarda la restante parte del loro dovere. Gli uom<strong>in</strong>i di<br />
scienza, <strong>in</strong>vece, dovranno consigliarli privatamente ed <strong>in</strong> maniera<br />
cont<strong>in</strong>ua. E se anche Dio non dovesse guidarli, beh almeno tutti<br />
così avrebbero fatto il loro dovere, tutti, ovviamente, tranne loro.<br />
Qu<strong>in</strong>di ripeto, non ha alcun senso il dire: “Se il paese non<br />
è governato al 100% dalla «Sharia» conviene toglierla<br />
completamente!” Ciò, oltre ad essere uno sbaglio di<br />
proporzioni colossali - sciaraiticamente parlando - è<br />
semplicemente ridicolo, anzi, follia pura. Equivale, <strong>in</strong>fatti, a<br />
dire: “Mia moglie non porta il velo, qu<strong>in</strong>di, tanto vale che la<br />
faccia andare <strong>in</strong> giro <strong>in</strong> bik<strong>in</strong>i!” Secondo Te, fratello mio,<br />
questa e quella son la stessa cosa?<br />
75
Pertanto, qualora un paese Musulmano applichi una parte<br />
della legge di Dio ciò è meglio di niente, anche se - ad ogni modo -<br />
ciò non basta, non è assolutamente sufficiente, visto che la «Sharia»<br />
va applicata <strong>in</strong> blocco, va applicata tutta quanta. Gli abitanti e<br />
soprattutto i sapienti di questo paese devono, pertanto, fare<br />
tutto il possibile aff<strong>in</strong>ché la legge islamica venga applicata<br />
sempre più, senza però mettersi a fare il lavoro degli altri, né<br />
compiere atti che non gli sono stati richiesti.<br />
[Dov’è il khilafa oggi? Quale stato odierno si può def<strong>in</strong>ire<br />
autenticamente islamico?]. Ebbene, se <strong>in</strong>tendi nel senso specifico<br />
della parola è ovvio che il «khilafa» non esiste più dai tempi di<br />
Ataturk. Ma chi dice che l’esistenza del «khilafa» sia una condizione<br />
necessaria aff<strong>in</strong>ché uno stato possa essere realmente def<strong>in</strong>irsi<br />
islamico? E chi dice che l’esistenza del «khalifa» sia altresì<br />
necessaria al f<strong>in</strong>e d’applicare la «Sharia»? Questo'ultimo, caro<br />
fratello, è un altro grosso errore. Lo stato che fa della «Sharia» la<br />
sua “costituzione” - scusate il term<strong>in</strong>e - è realmente islamico, e con<br />
ciò non <strong>in</strong>tendo che sia abitato da “angeli”, né che i suoi capi di stato<br />
siano “<strong>in</strong>fallibili” o st<strong>in</strong>chi di santi. Ciò <strong>in</strong> realtà non succedeva<br />
76
nemmeno al tempo del Profeta. In quel tempo, <strong>in</strong>fatti, venivano<br />
tagliate le mani e le teste e gli adulteri venivano lapidati. Ciò <strong>in</strong>dica<br />
chiaramente che anche a quell’epoca esistevan dei peccatori. Il<br />
Profeta, <strong>in</strong>oltre, disse: [Voi, <strong>in</strong> verità, venite a me litigando,<br />
contendendovi qualcosa, qu<strong>in</strong>di può essere che alcuni di voi<br />
siano più bravi di altri a presentare le loro prove. Io allora<br />
giudicherò <strong>in</strong> loro favore, basandomi su quel che ho sentito.<br />
Pertanto colui al quale darò una parte di quel che - <strong>in</strong> realtà -<br />
appartiene a suo fratello sappia che, <strong>in</strong> verità, non gli darò che<br />
un pezzo di fuoco] (l'Autentica del Bukhari, n.6967). Da qui si<br />
capisce chiaramente che il Profeta come uomo non era <strong>in</strong>fallibile,<br />
anche se come Profeta lo era certamente, che Dio Lo elogi e Lo<br />
preservi da ogni male. E <strong>in</strong>fatti Dio altissimo arrivò a riprendere<br />
pers<strong>in</strong>o Lui, la migliore delle Sue creature dicendoGli: [Tu non hai<br />
nessuna parte <strong>in</strong> ciò, sia che (Allah) accetti il loro pentimento,<br />
sia che li castighi, ché certamente son degli <strong>in</strong>iqui] (la famiglia<br />
di 'Imran, 128). Come è possibile, allora, pretendere, dopo ben<br />
quattordici secoli, che i governanti e così le genti facciano ciò che<br />
nemmeno Loro, i migliori di tutti, fecero?! Lo stato islamico non è il<br />
Paradiso, lo stato islamico è uno stato diverso, migliore, uno stato<br />
nel quale le leggi div<strong>in</strong>e vengono applicate e rispettate, con tutti gli<br />
errori, però, di sorta. Poi è ovvio che da stato a stato ci sia, talvolta,<br />
un’enorme differenza. Vorrete mica mettere l’Arabia Saudita di oggi<br />
77
con quella del tempo di Umar ibn al Khattab? Sarebbe<br />
semplicemente ridicolo. Tutto è diverso, non solo i governanti, ma<br />
la gente stessa, l’economia del paese, la comprensione della<br />
religione, la fede, la scienza, la presenza di componenti fortemente<br />
distraenti, ecc. Nonostante ciò vi posso assicurare che vivere <strong>in</strong> un<br />
paese come l’Arabia Saudita è un’esperienza semplicemente<br />
fantastica! E non lo dico perché ci vivo, o per <strong>in</strong>teresse personale.<br />
L’Arabia Saudita è un paese che fa <strong>in</strong>vidia a moltissime<br />
persone (aspetto economico, aspetto sciaraitico) e che molti altri,<br />
<strong>in</strong>vece, detestano (eretici, atei ecc.). È un paese per certi versi assai<br />
bizzaro, non scevro da difetti, talvolta anche assai grossolani, un<br />
paese che, oggi come oggi, attraversa moltissimi problemi politici,<br />
economici, religiosi e sociali, ma, alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e … rimane sempre il<br />
migliore dei paesi. Chiedete ai grandi viaggiatori - nel golfo arabo<br />
ce ne sono moltissimi, ma anche al di fuori di questo - qual è il paese<br />
più islamico del mondo? I s<strong>in</strong>ceri tra di loro - nonostante<br />
solitamente siano <strong>in</strong>namoratissimi dei propri paesi - diranno: “Si sa!<br />
È l’Arabia Saudita”.<br />
78
In questi ultimi anni, purtroppo, è peggiorata sensibilmente.<br />
Ma anche il resto del mondo lo è. Quelli che come me si ricordano<br />
l’<strong>Italia</strong> degli anni ’70, oggi, nel leggere i quotidiani italiani si<br />
rendono ben conto di cosa voglia dire per un paese “peggiorare”.<br />
L’<strong>Italia</strong> di quegli anni, nonostante già allora ci fossero moltissimi<br />
problemi, era talmente bella ed attraente da costituire - ma Dio ne<br />
sa di più - un forte freno all’espansione islamica. Valori, soldi,<br />
educazione, bella vita, progresso, c’era tutto <strong>in</strong> quell’<strong>Italia</strong> lì. Oggi<br />
guardate che rov<strong>in</strong>a! Nessuno più la vuole!<br />
Contrariamente a ciò, di tutti gli stranieri che ho conosciuto<br />
qui <strong>in</strong> Arabia Saudita (tutta gente proveniente dai paesi più diversi)<br />
non ne conosco nemmeno uno che vorrebbe lasciarla per tornare a<br />
casa o per andare da qualche altra parte. Semmai ho conosciuto<br />
persone che han fatto salti mortali per riuscire a vivere qui, ma -<br />
purtroppo - non ce l’han fatta. L’Arabia Saudita, f<strong>in</strong>o ad oggi, è un<br />
paese governato con la legge di Dio, ma ripeto, non è un paese<br />
perfetto. Le due espressioni non sono s<strong>in</strong>onimi.<br />
Per quanto riguarda la beneficienza dei sauditi, non credo sia<br />
il caso di parlarne più di tanto. I sauditi - pr<strong>in</strong>cipi compresi - sono<br />
79
famosi <strong>in</strong> tutto il mondo per pagare somme da «capogiro» <strong>in</strong><br />
beneficienza (talvolta anche somme a sette o ad otto zeri). Io<br />
personalmente ho sentito di <strong>in</strong>dividui che elargirono con un<br />
assegno più di quanto un politico <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> riesca a rubare nel giro di<br />
trenta o quarant’anni. Il discorso semmai è un altro. Danno<br />
s<strong>in</strong>ceramente o per farsi vedere? La risposta la lasciamo a Dio<br />
altissimo, visto che concerne le segrete <strong>in</strong>tenzioni.<br />
Dici: [Quando NON vedrò più i pr<strong>in</strong>cipi del golfo recarsi nel<br />
Maghreb per andare con le prostitute e bere v<strong>in</strong>o, allora<br />
cambierò idea]. Questo è un po’ come dire che tutti i calabresi<br />
sono mafiosi, solo perché <strong>in</strong> Calabria c’è un fenomeno chiamato<br />
“mafia”. Ma i calabresi, caro fratello, son forse tutti così?<br />
Quando parli dei pr<strong>in</strong>cipi sauditi devi tener conto che stai<br />
parlando di migliaia e migliaia di persone. Ci sono, <strong>in</strong>fatti, pr<strong>in</strong>cipi<br />
di prima generazione, pr<strong>in</strong>cipi di seconda, di terza, di quarta e così<br />
via. Come se non bastasse son tutti - ovviamente - molto, molto<br />
ricchi e i soldi si sa, spesso e volentieri - ahimè - fanno molto male.<br />
Nonostante ciò, nella maggioranza dei casi parliamo di persone<br />
perlomeno normalmente religiose - talvolta anche molto, molto<br />
80
osservanti - lontane da quel che Tu hai ricordato. E poi perché<br />
ricorrere a questi sistemi quando possono sposarsi tutte le volte che<br />
vogliono? Il fatto che alcuni di loro ne faccian di tutti i colori <strong>in</strong><br />
giro per il mondo è un dato di fatto <strong>in</strong>negabile, ma dire che son tutti<br />
così è certamente un errore e non corrisponde affatto a verità. E poi<br />
senti, fattelo dire da uno che sta <strong>in</strong> mezzo ai Musulmani da oltre<br />
vent’anni. Gli arabi, alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e, son sempre arabi, e molto si<br />
assomigliano. Il motivo delle “bravate” di certi sauditi va<br />
certamente ricercato nella loro straord<strong>in</strong>aria ricchezza, non nel loro<br />
“status” di sauditi. Son pieni di soldi e pertanto vogliano provare<br />
tutto della vita. Non è affatto strano, se ci pensi bene. Osserva<br />
attentamente il ricco siriano, il ricco marocch<strong>in</strong>o, il milionario<br />
palest<strong>in</strong>ese. Credi che costoro si comport<strong>in</strong>o meglio dei sauditi?<br />
Macché, spesso e volentieri anche peggio! Sì, il saudita magari lo<br />
trovi <strong>in</strong> Europa od <strong>in</strong> Malesia a far lo scemo ed a ubriacarsi, ma una<br />
volta tornato a casa rientra <strong>in</strong> riga e non è troppo strano trovarlo <strong>in</strong><br />
moschea a piangere a dirotto o vederlo fare elemos<strong>in</strong>e<br />
semplicemente assurde. I restanti arabi, <strong>in</strong>vece, una volta ritornati<br />
dall’Europa, <strong>in</strong> moschea f<strong>in</strong>isci col vederli piuttosto poco, perché?<br />
Semplicemente perché il livello di religiosità media è quello che è,<br />
solitamente <strong>in</strong>feriore a quello saudita. È ovvio che, comunque, non<br />
si può far di tutta l’erba un fascio. Generalmente parlando, però,<br />
diciamo che gli sbagli dell’Arabia Saudita si vedono molto di più di<br />
81
quelli degli altri paesi, non perché di per sé siano più gravi, bensì<br />
perché da Essa tutti quanti si aspettano soltanto il meglio. La gente<br />
si è fatta un’idea dell’Arabia Saudita assai sbagliata, irreale, pensa<br />
che sia un paese assolutamente immacolato. Poi quando sente quel<br />
che <strong>in</strong> essa - come <strong>in</strong> tutti i paesi - purtroppo, accade ci rimane<br />
male, e pensa che il paese sia tutto così e che i sauditi sian tutti così.<br />
Non è assolutamente vero! F<strong>in</strong>o ad oggi, e la lode di ciò spetta al<br />
Signore dei mondi, trovare un bordello <strong>in</strong> Arabia Saudita è cosa<br />
quasi impossibile, la tranquillità per le strade - anche <strong>in</strong> piena notte<br />
- è praticamente assoluta ed <strong>in</strong> moltissimi posti è possibile<br />
dimenticare la porta di casa o quella della macch<strong>in</strong>a aperta senza<br />
che per questo nessuno s'azzardi ad entrare per <strong>in</strong>tere settimane.<br />
Dalla Tunisia, dal Libano e via dicendo, <strong>in</strong>vece, non ci si aspetta<br />
nulla, e qu<strong>in</strong>di nel vedere il ricco tunis<strong>in</strong>o od il commerciante<br />
libanese andare palesemente a donne nessuno dice nulla, quasi come<br />
se questi non fossero Musulmani.<br />
Conosco gli arabi, e sappi che il buono ed il cattivo, <strong>in</strong> verità,<br />
c’è dappertutto. Non è impossibile trovare un tunis<strong>in</strong>o fantastico ed<br />
un saudita ripugnante, ma ciò, fratello mio, non è la regola. Il paese<br />
di provenienza conta eccome. I sauditi, generalmente parlando,<br />
82
sono gli arabi più religiosi e più educati che ci siano, ma poi ad<br />
ognuno di questi la sentenza che gli spetta.<br />
Stesso ragionamento per quanto concerne i pr<strong>in</strong>cipi. Io<br />
personalmente ne ho conosciuti un paio, e devo dire che sono<br />
rimasto molto stupito dal loro alto grado di religiosità, dalla loro<br />
conoscenza della Sunna, dalla loro applicano della Stessa e -<br />
soprattutto - dalla loro umiltà. Ti racconterò un piccolo aneddoto<br />
accaduto realmente anni or sono. L’autista di uno di questi due<br />
pr<strong>in</strong>cipi è un mio amico e conoscente e mi raccontò che un giorno,<br />
durante un viaggio verso Med<strong>in</strong>a, il suo datore di lavoro ebbe<br />
urgentemente bisogno del bagno. Ebbene, si fermarono ad una<br />
stazione di servizio ed il pr<strong>in</strong>cipe scese velocemente dalla macch<strong>in</strong>a.<br />
Ben presto questi però s’accorse che davanti a lui c’era una fila<br />
lunghissima d’operai, e che tutti aspettavano il bagno. Come tutti<br />
gli altri egli si mise <strong>in</strong> fila ed aspettò a lungo nonostante fosse<br />
molto anziano e facesse, pertanto, molta fatica a trattenersi. Ad un<br />
certo punto, <strong>in</strong> preda ai dolori, risali <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a e disse al suo<br />
autista tutto agitato: “Vai nel deserto e lasciami lì”. Detto fatto.<br />
L’autista s’allontanò a gran velocità dalla stazione di servizio,<br />
imboccò un sentiero desertico, cont<strong>in</strong>uò così per qualche cent<strong>in</strong>aio<br />
di metri, poi il pr<strong>in</strong>cipe gli disse: “Adesso lasciami qui e torna tra<br />
83
mezz’ora!” Ora, non dimentichiamoci che questo la stazione di<br />
servizio se la poteva comprare all’istante (gab<strong>in</strong>etto compreso) e<br />
che se avesse chiesto agli operai, <strong>in</strong> vista della sua veneranda età, di<br />
farlo passare tutti gli avrebbero lasciato il passo per una semplice<br />
questione d'educazione. Se mai, <strong>in</strong>vece, egli avesse detto: “Io sono il<br />
figlio, nonché fratello del Re, qu<strong>in</strong>di lasciate che entri prima di voi!”,<br />
ebbene, più che lasciargli il posto alcuni di loro, dalla paura,<br />
avrebbero magari tagliato la corda. Eppure lui, non fece nulla di<br />
tutto ciò. Perche? Perché - lo dico per la conoscenza che ho di Lui -<br />
è una persona assai religiosa, estremamente umile, perché non ama<br />
far pesare agli altri il suo potere, il suo rango, la sua ricchezza,<br />
perché non ama avere sempre tutto prima degli altri. Adesso dimmi,<br />
caro fratello. Ti saresti immag<strong>in</strong>ati pr<strong>in</strong>cipi simili? E sappi che<br />
l’Arabia Saudita è ancora piena di sta gente qua, anche se oggi, per<br />
forza di cose, sta dim<strong>in</strong>uendo.<br />
Poi dici: [Invece, per questi “governanti”, stabilire la Sharia<br />
significa arrestare le donne che non portano l’hijab e altre<br />
amenità del tipo…. Certo è più facile partire dalle norme<br />
sciaraitiche “m<strong>in</strong>ori”, molto più difficile <strong>in</strong>carnare il Profeta<br />
(saws) quando affermava che la sola presenza di un povero non<br />
lo faceva dormire…]. No, fratello mio, non è così! L’applicazione<br />
84
della «Sharia» non si riduce certamente a questo, ma anche ciò,<br />
semmai, ne fa parte. Applicare la «Sharia» significa, <strong>in</strong>fatti, anche<br />
impedire ad ogni forma di depravazione o d’immoralità di spandersi<br />
nel paese. Tutte cose che, oltre ad esser religiosamente sbagliate,<br />
provocano grossissimi scompensi e squilibri nel paese. Non per<br />
niente anche i paesi comunisti, che come ben sappiamo della<br />
religione non sanno proprio che farsene, certe cose le han sempre<br />
vietate. E sappi che l’impedire ciò non può esser considerato una<br />
norma sciaraitica m<strong>in</strong>ore, bensì maggiore. Penso che Tu non abbia<br />
idea di cosa significhi per un credente vivere <strong>in</strong> un paese dove è<br />
impossibile vedere di una donna anche solo i suoi capelli, non quello<br />
che, purtroppo, voi siete giornalmente costretti a vedere <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>! È<br />
una sensazione bellissima, che genera nei fedeli una calma ed una<br />
tranquillità <strong>in</strong>immag<strong>in</strong>abili, una situazione, sotto molti aspetti,<br />
«<strong>in</strong>vidiabile».<br />
Per quanto concerne la povertà, ebbene sappi che anche su<br />
quel fronte l’Arabia Saudita è un passo avanti all’Europa. Qui,<br />
<strong>in</strong>fatti, nonostante la povertà sia certamente presente, ebbene,<br />
nessuno muore di fame, nessuno s'uccide causa <strong>in</strong>digenza acuta, e Ti<br />
posso assicurare che pagare un grosso debito o uscire da un<br />
85
pasticcio colossale è cosa molto più facile qui di quanto non sia nella<br />
mia carissima e così lontana <strong>Italia</strong>.<br />
[Quanto ai modernisti, se esistono, è perché i Sapienti hanno<br />
abdicato al loro ruolo, quello cioè di coniugare<br />
l’immodificabile decreto div<strong>in</strong>o con le mutate situazioni del<br />
mondo moderno (parlo dell’ijtihad, le cui porte NON sono<br />
chiuse, perché solo Allah può chiuderle). Anche qui, è molto<br />
più facile copiare i responsi dei sapienti antichi senza metterci<br />
del proprio… comodo e redditizio!]. Innanzitutto non credo che<br />
l’esistenza dei “modernisti” sia cosa che si possa negare, visto che al<br />
mondo c’è (e c’è stato) - che lo si voglia o no - chi si dichiara tale e<br />
se ne vanta. Come Ti ho già spiegato, i sapienti salafiti non negano<br />
nel modo più assoluto la liceità dell’«Ijtihad», bensì - al pari dei pii<br />
predecessori - il fatto che sia lecito farlo nella quasi totalità degli<br />
argomenti riguardanti il credo Musulmano, il “manhaj” ed <strong>in</strong> tutti<br />
quegli argomenti a proposito dei quali venne raggiunta anticamente<br />
una «Ijma’». In tutti gli altri casi l’«Ijtihad» è lecito a tutti coloro<br />
che possiedono le caratteristiche per farlo.<br />
86
I sapienti, poi, fratello mio, non copiano responsi. Non ne<br />
hanno bisogno, visto che essi stessi sono sapienti e, qu<strong>in</strong>di,<br />
sono perfettamente <strong>in</strong> grado di rilasciarne dei nuovi. Diciamo,<br />
<strong>in</strong>vece, che, spesse volte, nel rilasciar verdetti, menzionano ciò che<br />
dissero i “grandi” geni del passato, non per vantaggi personali,<br />
comodità o pigrizia, ma per altre ragioni. Tanto per citarne alcune:<br />
l’umiltà (i sapienti ben sanno che i dotti del passato eran superiori a<br />
loro <strong>in</strong> tutto, e pertanto li antepongono a loro stessi), il divario<br />
sapienziale (è certamente meglio dire: “al Imam ash-Shafi'i era di<br />
questa op<strong>in</strong>ione”, piuttosto che menzionare il molto meno<br />
conosciuto dott. Sempronio), il fatto che ciò avvalora la loro ipotesi<br />
ed aumenta la loro credibilità presso i Musulmani.<br />
Dici: [Circa il dialogo <strong>in</strong>terreligioso, rammento che le<br />
m<strong>in</strong>oranze religiose appartenenti alla gente del libro sono<br />
state sempre protette nell’ambito dello stato musulmano,<br />
qu<strong>in</strong>di non vanno né odiati né combattuti, salvo per il diritto<br />
di difesa]. Ciò che dici è fortemente impreciso. È vero che la gente<br />
del libro che era solita pagare il «jizia» è stata sempre protetta<br />
nell’ambito dello stato musulmano. Questo però, caro fratello, non<br />
vale certo per gli altri. E con ciò non voglio dire che gli altri<br />
debbano essere necessariamente combattuti, ma piuttosto che<br />
87
coloro che non regolamentavano la loro posizione all’<strong>in</strong>terno dello<br />
stato islamico non godevano - ovviamente - di tali agevolazioni.<br />
Tutto ciò, ad ogni modo, non impedisce <strong>in</strong> alcun modo che il loro<br />
credo possa esser detestato, e non c’è differenza <strong>in</strong> ciò tra quelli che<br />
pagano e quelli che non pagano. Se da una parte è vero che l’<strong>Islam</strong><br />
vieta al Musulmano di commettere <strong>in</strong>giustizia, non solo verso un<br />
cristiano, bensì verso un animista - che è ben peggio del cristiano,<br />
sotto tutti i punti di vista - è anche vero che ci è stato richiesto di<br />
“detestare” <strong>in</strong> giusta misura - generalmente parlando - tutti i<br />
disubbidienti a Dio altissimo, pers<strong>in</strong>o i depravati tra i Musulmani. I<br />
salafiti detestano le prostitute e gli spacciatori di droga Musulmani<br />
a causa dei loro pessimi mestieri, senza peraltro vederli miscredenti.<br />
Anche i politeisti, pertanto, van detestati, visto che i loro crim<strong>in</strong>i<br />
contro Dio e contro l’umanità sono ben più grandi e più dannosi di<br />
quanto non siano i primi due. Ciò non toglie, ripeto, che ogni forma<br />
d'<strong>in</strong>giustizia nei loro confronti sia islamicamente e severamente<br />
vietata, che noi si debba comportarsi con loro giustamente ed<br />
educatamente e si debba <strong>in</strong>vitarli all’<strong>Islam</strong> con saggezza ed equità.<br />
Il loro credo, comunque, ed il loro politeismo van certamente<br />
detestati. Ciò è obbligatorio per il Musulmano.<br />
88
Anche nella Tua ultima lettera, riprendendo l’argomento, dici:<br />
[Perché i cristiani, per esempio, godono <strong>in</strong> uno stato islamico<br />
di un particolare statuto contro pagamento di una “tassa”?<br />
Perché è permesso ad un muslim sposare una donna della<br />
gente del libro? Se il Profeta (saws) e Allah stesso nel Corano<br />
dedicano alcune pag<strong>in</strong>e “positive” verso la gente del libro,<br />
perché dovrei odiarli? Non sta forse scritto “non vi è<br />
costrizione nella religione”? Se tuo padre è cristiano e tu<br />
muslim. non è forse tuo dovere comunque amare tuo padre?].<br />
S<strong>in</strong>ceramente, caro fratello, non credo che un <strong>in</strong>tervento <strong>in</strong> rete<br />
come questo possa far luce a dovere su una questione di per sé<br />
complessa e delicata come questa, E proprio per questo motivo<br />
nella mia risposta precedente evitai di commentare alcune Tue<br />
dichiarazioni concernenti i rapporti <strong>in</strong>terreligiosi dei paesi <strong>in</strong> stato<br />
di pace. Ad ogni modo sappi che oggi - e lo dico con grande<br />
rammarico - sentiamo fratelli che vorrebbero aprire le “ostilità”<br />
contro i miscredenti - quasi fossimo <strong>in</strong> stato di guerra - si<br />
comportano nei loro confronti <strong>in</strong>giustamente e senza il m<strong>in</strong>imo<br />
rispetto, dimenticando che loro stessi non sono che “ospiti”<br />
all’<strong>in</strong>terno dei loro paesi, paesi nei quali i suddetti fratelli non<br />
potrebbero - islamicamente - nemmeno risiedere. Altri, <strong>in</strong>vece -<br />
prima fra tutte l'U.C.O.I.I. - esattamente all’opposto dei primi,<br />
coi miscredenti ci vanno a braccetto dalla matt<strong>in</strong>a alla sera,<br />
89
sembra quasi che li preferiscano ai Musulmani, amano<br />
risiedere nei loro paesi, <strong>in</strong>dicano le loro donne come le nostre<br />
mamme e le nostre sorelle, giurano fedeltà alla Costituzione,<br />
elogiano il loro modo di ragionare e di governare, cercano di<br />
scopiazzarli <strong>in</strong> tutto con la scusa dell’<strong>in</strong>tegrazione, addirittura<br />
sentiamo alcuni di loro che talvolta - <strong>in</strong> preda alla follia più<br />
completa - affermano che essi sarebbero, addirittura, “nostri<br />
fratelli”! Inoltre non perdono occasione di fargli gli auguri o di<br />
mostrarsi profondamente addolorati per la scomparsa di<br />
qualcuno dei loro.<br />
In verità l’<strong>Islam</strong> non ci ha <strong>in</strong>segnato né questo né quello, ma<br />
l’eresia tra i Musulmani, oggi, è quanto di più diffuso, purtroppo, si<br />
possa trovare.<br />
Poi, nel tentativo di rispondere alle Tue domande un poco più<br />
particolarmente, vorrei sottol<strong>in</strong>eare ancora una volta che il fatto<br />
che i cristiani possano usufruire di alcuni “ahkam” speciali non<br />
significa certo che non sian politeisti, né che siano nostri amici od<br />
alleati, né che non si debba detestare il loro erratissimo credo od i<br />
loro comportamenti più perversi. Ricorda che il Profeta, che Dio Lo<br />
90
elogi e Lo preservi da ogni male, si comportò con loro così come si<br />
comportò con i restanti politeisti e che li combatté molto<br />
duramente e senza alcun ripensamento. Ed i tratti coranici a questo<br />
proposito sono vari e conosciuti. Ad ogni modo, ripeto, è altresì<br />
obbligatorio l’esser giusti con loro e l’<strong>in</strong>vitarli, con saggezza ed<br />
educazione, alla giusta religione.<br />
Qu<strong>in</strong>di dici: [Perché i cristiani, per esempio, godono <strong>in</strong> uno<br />
stato islamico di un particolare statuto contro pagamento di<br />
una “tassa”?]. Devi sapere, fratello mio, che non tutti i sapienti son<br />
del parere che la «jizia» sia solo per la Gente del Libro. Alcuni<br />
Ulema, <strong>in</strong>fatti, vedono che anche gli zoroastriani debbano<br />
beneficiare di questa facilitazione, mentre altri ancora aggiungono<br />
addirittura, assieme a questi, tutti i restanti politeisti, prendendo<br />
come “dalil” il passo coranico - per l’appunto - da Te citato: [Non<br />
c'è costrizione nella religione] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 256). Ad ogni<br />
modo, anche se non volessimo accettare quest’ultima tesi, ma<br />
volessimo piuttosto dire che la «jizia» venne legiferata soltanto per<br />
la “gente del Libro”, ebbene ciò potrebbe esser def<strong>in</strong>ito plausibile,<br />
visto che i cristiani, effettivamente, si differenziano, sotto certi<br />
aspetti, dai restanti politeisti, come Tu - del resto - hai giustamente<br />
accennato. Disse l’Altissimo: [e troverai che i più prossimi<br />
91
all'amore per i credenti sono coloro che dicono: “In verità<br />
siamo nazareni”, perché tra loro ci sono uom<strong>in</strong>i dediti allo<br />
studio e monaci che non hanno alcuna superbia] (il cap. della<br />
tavola imbandita, 82). Tale tassa, pertanto, potrebbe essere stata<br />
effettivamente legiferata - tra le altre cose - <strong>in</strong> vista dei suddetti<br />
pregi.<br />
Non è comunque corretto dire che il Corano ne parli bene.<br />
Diciamo piuttosto che nei testi sacri vennero rammentati<br />
alcuni loro pregi ed <strong>in</strong> vista di ciò noi Musulmani li riteniamo<br />
migliori dei restanti politeisti, il che è diverso. Per quanto<br />
riguarda il perché della tassa, ebbene la «jizia» viene pagata dai<br />
politeisti ai Musulmani al f<strong>in</strong>e di scongiurare il pericolo di guerra e<br />
d’ottenere la protezione dello stato islamico contro eventuali<br />
nemici.<br />
Per ciò che concerne il maritarsi con una cristiana, beh<br />
qualora essa sia casta, pudica e virtuosa - condizioni difficilissime,<br />
oggi come oggi - ciò è certamente permesso, ma non consigliato, né<br />
consigliabile. Pregi e virtù di questo genere <strong>in</strong>dicano, <strong>in</strong>fatti, grande<br />
<strong>in</strong>telligenza, e perciò la donna <strong>in</strong> questione potrebbe facilmente<br />
92
imanere positivamente <strong>in</strong>fluenzata dalla religione del marito e<br />
pertanto ritornare all’<strong>Islam</strong>. Ad ogni modo ciò, ripeto, non è<br />
assolutamente consigliabile, così come non è religiosamente<br />
condannabile. Comunque donne così, oggi come oggi, son più<br />
uniche che rare.<br />
Per quanto riguarda il fatto d’amare i propri genitori<br />
nonostante questi non siano Musulmani, ebbene, questa è una cosa<br />
assolutamente naturale, al pari d’amare una moglie cristiana od un<br />
figlio apostata. Amare il proprio padre non è un dovere -<br />
religiosamente parlando - qualora questi non sia Musulmano,<br />
ma piuttosto è cosa assolutamente naturale. Il dovere, semmai,<br />
è essergli riconoscente per tutto ciò che ha fatto di buono, e<br />
ciò a presc<strong>in</strong>dere dalla sua religione. Ciò che condanna l’<strong>Islam</strong><br />
è il fatto di non detestare - segretamente e palesemente - la<br />
loro scelta religiosa, la loro miscredenza e la loro depravazione<br />
<strong>in</strong> vista della suddetta parentela. Lo stesso uomo, pertanto, può<br />
essere naturalmente amato <strong>in</strong> qualità di padre e genitore, detestato,<br />
religiosamente parlando. Un po’ come colui che ama molto il suo<br />
paese, ma - nonostante ciò - per motivi religiosi, non ci vuole più<br />
tornare.<br />
93
[Sempre sullo stato islamico: dicevo prima che oggi non ne<br />
esiste nessuno, anche perché se esistesse non ci sarebbe il<br />
genocidio palest<strong>in</strong>ese]. Come ho già detto l’Arabia Saudita è -<br />
senza alcun dubbio - il paese più vic<strong>in</strong>o, oggi come oggi, al concetto<br />
di “stato islamico”, ma - ad ogni modo - anch’essa è figlia del suo<br />
tempo e, pertanto, non è priva di difetti.<br />
Le cause del genocidio palest<strong>in</strong>ese, nobile fratello, vanno<br />
ricercate nella debolezza dei Musulmani a livello mondiale,<br />
debolezza causata, <strong>in</strong>nanzitutto, dalla lontananza di Questi<br />
dalla giusta fede e dalla retta via. Inoltre, come puoi ben capire, i<br />
palest<strong>in</strong>esi, contrariamente a ciò che si suol dire, non sono st<strong>in</strong>chi di<br />
santi. Il popolo palest<strong>in</strong>ese, <strong>in</strong> questi ultimi decenni, sta<br />
pagando - tra le altre cose - il prezzo altissimo della sua<br />
irreligiosità. I devoti e i ben guidati tra di loro, <strong>in</strong>fatti, non son<br />
molti, e chi li ha conosciuti da vic<strong>in</strong>o - come me - ben sa che quel<br />
che dico è vero. L’unico modo di sconfiggere l’oppressore è<br />
certamente quello di pentirsi, rigare dritti e tornare alla Sunna<br />
dell’Inviato di Dio, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />
male.<br />
94
Dici: [Cosa fa il salafita regno dell’Arabia Saudita per i<br />
Palest<strong>in</strong>esi? E cosa fa contro i sionisti? NULLA, perché anche<br />
per la casa saudita "pecunia non olet" e per il denaro e la<br />
volontà di predom<strong>in</strong>io regionale, va benissimo tradire Allah. E<br />
va bene qu<strong>in</strong>di acquistare armi da Israele... poi al popolo si<br />
chiede di boicottare la coca cola... . Loro si sono nemici di Dio<br />
(quando permettono che Al Quds venga distrutta dai sionisti),<br />
non i fratelli musulmani, Ikhwani che sono criticabili come<br />
tutti i movimenti politici (la politica non è haram, sono i<br />
governanti ad essere haram…), ma che almeno fanno qualcosa<br />
per la causa di Allah]. Credo che Tu, a questo punto, possa<br />
facilmente immag<strong>in</strong>are quale sarà la mia risposta.<br />
Cosa fa o non fa l’Arabia Saudita per la Palest<strong>in</strong>a o contro<br />
i sionisti s<strong>in</strong>ceramente non mi <strong>in</strong>teressa più di tanto. Io non<br />
sono un politico e non ho il dovere d’<strong>in</strong>teressarmi di queste<br />
cose. Con ciò non voglio dire che i paesi Musulmani non abbiano<br />
doveri nei confronti degli stessi (o - più specificatamente - della<br />
Palest<strong>in</strong>a) o che non debbano premunirsi da eventuali e<br />
pericolosissimi nemici. Dico solo che chiunque faccia il suo<br />
95
dovere verrà da Dio ricompensato, mentre chiunque non lo<br />
faccia potrà esser da Dio castigato.<br />
Ripeto la politica ha la sua gente, e quella gente, fratello<br />
mio, non siamo noi. Non Ti sto dicendo che nessuno di Noi<br />
debba <strong>in</strong>teressarsi a ciò, come fanno certe sette, al f<strong>in</strong>e di trarre<br />
facilitazioni di tipo «governativo» e/o diplomatico. Ti sto dicendo<br />
che quella gente non siamo noi, non il popolo, non la gente<br />
comune, bensì i m<strong>in</strong>istri, i capi di stato, gli ambasciatori, i<br />
capitribù, i grossi <strong>in</strong>dustriali, gli uom<strong>in</strong>i più ricchi ed <strong>in</strong>fluenti<br />
del paese ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e i sapienti Musulmani. Questi ultimi hanno,<br />
<strong>in</strong>fatti, il dovere di consigliare segretamente i capi di stato, al f<strong>in</strong>e<br />
che le cose nel paese vadan sempre meglio.<br />
A noi, come popolo, spetta solo rigare dritti, pentirci,<br />
chiedere perdono a Dio per i nostri peccati, supplicare Iddio<br />
che guidi i nostri governanti, che gli dia successo ed <strong>in</strong>vitare le<br />
genti a fare ciò, ord<strong>in</strong>are il bene e proibire il male. Tutto il<br />
resto lo lasciamo a Dio e a chi di dovere. Ognuno, caro<br />
fratello, deve fare il suo, non quello degli altri. Disse il Profeta,<br />
che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male: [Fa parte del meglio<br />
96
dell'<strong>Islam</strong> di un uomo il suo lasciar perdere ciò che non lo<br />
riguarda] (Sunan al-Tirmidhi, 2317). Inoltre comprendiamo<br />
chiaramente dal fare dei Compagni, e così da quello dei pii<br />
predecessori, il loro <strong>completo</strong> dis<strong>in</strong>teressamento per questo<br />
genere di cose, fatta eccezione per coloro che occupavano<br />
cariche pubbliche e mansioni governative.<br />
Poi dici: [Loro si sono nemici di Dio (quando permettono che<br />
Al Quds venga distrutta dai sionisti), non i fratelli musulmani,<br />
Ikhwani che sono criticabili come tutti i movimenti politici,<br />
ma che almeno fanno qualcosa per la causa di Allah]. Non so<br />
che metro Tu abbia usato per arrivare a certe conclusioni - dire che<br />
i «fratelli musulmani» fanno qualcosa per la causa di Allah! - e non<br />
so neanche di preciso cosa Tu <strong>in</strong>tenda, anche se - purtroppo - lo<br />
posso immag<strong>in</strong>are. Ad ogni modo Ti ricordo che per capire se<br />
una certa persona si sforzi o meno per la causa di Dio -<br />
<strong>in</strong>nanzitutto - è necessario usare a mo' di metro il Kitab e la<br />
Sunna, e poi, semmai, i nostri <strong>in</strong>telletti. Invertire il suddetto<br />
ord<strong>in</strong>e significherebbe - per forza di cose - dare vita a<br />
deduzioni assai errate. Disse l'Altissimo: [Cosa vi prende? Come<br />
è che giudicate?] (il cap. del calamo, 36).<br />
97
Inoltre Ti ricordo che noi «salafiti» non neghiamo a<br />
priori che i «fratelli musulmani», al pari di tutti gli altri eretici<br />
e di tutti gli altri uom<strong>in</strong>i, abbiano degli «hasanat», ma<br />
piuttosto non ne parliamo, non li ricordiamo e - soprattutto -<br />
non li lodiamo, e cio' <strong>in</strong> vista delle loro moltissime eresie, dei<br />
loro crim<strong>in</strong>i abom<strong>in</strong>evoli e del loro cercare a più non posso -<br />
ahimè, ormai da lungo tempo - di demolire la religione<br />
Musulmana. O altrimenti - se volessimo metterla sul piano<br />
«giustizia» - dovremmo parlare anche delle buone azioni di Stal<strong>in</strong>,<br />
dei meriti di Mao, delle virtù di Hitler e così via, visto che anche<br />
loro ne avranno ben avuta qualcheduna!<br />
[Chiaramente, non possiedo la verità (come pensano <strong>in</strong>vece<br />
evidentemente i salafiti), qu<strong>in</strong>di posso tranquillamente<br />
sbagliare e sono pronto ad un confronto. Gli errori sono miei,<br />
le cose giuste di Allah]. Noi salafiti, ripeto, della verità<br />
possediamo tutto ciò che serve al f<strong>in</strong>e d’adorare Iddio e vivere la<br />
nostra esistenza felicemente, facendo la cosa giusta. Ebbene,<br />
questo grandissimo privilegio noi lo possediamo non perché <strong>in</strong><br />
orig<strong>in</strong>e già eravamo più furbi di Te, o migliori di Te - fratello<br />
98
mio - bensì perché ci siamo sottomessi ai voleri del nostro<br />
Signore <strong>in</strong> maniera completa, abbiamo accettato la Sua<br />
rivelazione - senza far troppo i filosofi - ed abbiamo, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />
seguito il Suo Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni<br />
male ... IN TUTTO. Chiunque voglia unirsi a noi è certamente ben<br />
accetto, e di sicuro il suo Signore lo ricompenserà per aver voluto<br />
seguir la Verità - quella con la «v» maiuscola - con la migliore delle<br />
ricompense.<br />
Dici: [Invece, per quanto riguarda il proclamarsi salafita, è<br />
chiaro che hai tutto il diritto di farlo; quello che io contesto, è<br />
il proclamarsi l’unico che detiene la verità (che è detenuta solo<br />
da Allah) e, per conseguenza logica, considerare tutti gli altri<br />
nell’errore. Mi sembra un voler anticipare arditamente un<br />
giudizio di Allah, Lui solo deciderà quale sarà la “setta” giusta<br />
e quali musulmani si salveranno. Dire già oggi, che la mia setta<br />
è quella “salvata”, mi pare un voler usurpare i diritti di Dio].<br />
Ripeto, la cosa è molto più semplice di quanto Tu la stia<br />
dip<strong>in</strong>gendo. Questa verità non è detenuta soltanto da Dio, per la<br />
semplicissima ragione che Lui Stesso e così il Suo Profeta - che Dio<br />
Lo elogi e Lo preservi da ogni male - precisarono chi sono costoro.<br />
E poi, se ci ragioni un attimo, la cosa è molto chiara! Se non<br />
99
l’avessero fatto, allora, sarebbe stato un po’ come lasciare il<br />
genere umano al buio, nella confusione più totale. Piuttosto gli<br />
eretici amano diffondere questa “shubha” (il fatto che non sia<br />
affatto certo chi siano gli appartenenti a questa fantomatica<br />
setta salvata) e ciò al f<strong>in</strong>e di guadagnare credibilità e<br />
d’allontanare le genti dalla giusta religione. Pertanto, quale sia<br />
tale setta Iddio lo ha già deciso, già ce l’ha comunicato, e a noi,<br />
adesso, spetta solo seguirla. Facile no?<br />
Poi dici: [Non mi hai <strong>in</strong>vece risposto al fattore più politico…].<br />
Io credo d’aver risposto più o meno a tutto. Qualora non sia così<br />
fammi sapere.<br />
[Inf<strong>in</strong>e, parli di leggere un libro, ma non mi hai dato i<br />
riferimenti, salvo che mi siano scappati]. Il libro <strong>in</strong> questione,<br />
ripeto, è: “La meta di un discepolo nella spiegazione del libro del<br />
monoteismo”, cap. 30 (pag. 176).<br />
[Perdonami un’ultima cosa: ho letto che vivi <strong>in</strong> Arabia Saudita.<br />
Per la tua esperienza, l’establishment religioso ufficiale, è<br />
100
“salafita” nella accezione che dai tu a questa parola?]. Non<br />
necessariamente. Per quanto riguarda la famiglia reale, o - per<br />
meglio dire - i pezzi grossi di questa, sì, sono certamente tutti<br />
salafiti, almeno per ciò che concerne il credo. I pezzi grossi, <strong>in</strong>vece,<br />
non facenti parte della suddetta, <strong>in</strong>vece, non per forza di cose sono<br />
«salafiti».<br />
[Se vuoi, puoi anche rispondermi <strong>in</strong> privato]. Se avessi la Tua<br />
posta elettronica potrei anche farlo, fratello. Sono sempre felice di<br />
aiutare qualsiasi persona voglia conoscere la Verità, per poi<br />
praticarLa. Ad ogni modo sappi che i miei due lavori non mi<br />
lasciano un granché di tempo, e perciò le risposte non sarabbero<br />
immediate.<br />
[Una parentesi geografica: l’Egitto è sia Africa che Medio<br />
Oriente, per la presenza del S<strong>in</strong>ai]. Fratello mio, io studio<br />
scienze sciaraitiche, non geografia, e perciò posso anche sbagliarmi.<br />
Eppure, per quel poco che ne capisco, i paesi del Nord Africa<br />
vengono spesso associati al Medio Oriente, senza peraltro farne<br />
realmente parte. Ad ogni modo non voglio <strong>in</strong>sistere. Può essere che<br />
Tu abbia ragione.<br />
101
Sempre a Tua disposizione.<br />
11. Jibril Abu 'Isa, aprile 12th, 2012, 4:09 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
102<br />
‘Eliy Vago<br />
Scrive, tra le altre cose, Tariq Ramadan: “Tutte le organizzazioni<br />
salafite hanno <strong>in</strong> comune un approccio molto letteralista delle Fonti<br />
scritturali, che si focalizza sulle dimensioni visibili dei riferimenti<br />
islamici (regole e giurisprudenza, fiqh) riguardanti la vita<br />
quotidiana: comportamento legale o illegale (halal e haram), codici<br />
di abbigliamento, riti, ecc. L’approccio letteralista salafita sta<br />
guadagnando terreno [...] perché promuove una comprensione<br />
dell’<strong>Islam</strong> semplicistica, una visione <strong>in</strong> bianco e nero (halal-haram)”.<br />
Disse a tal proposito al-Fudayl Ibn Iyad (che Dio ne abbia<br />
misericordia): “Colui che fa parte di Ahl as-Sunna [si dist<strong>in</strong>gue per]<br />
conoscere ciò che entra nel suo stomaco di halal.”<br />
Questo poiché il consumo di ciò che è lecito è uno degli aspetti più<br />
importanti della Sunna. E ricordano i sapienti, <strong>in</strong>oltre, per ciò che
iguarda la Sunna, che essa altro non è che il sentiero che è libero e<br />
salvo dai dubbi e dai desideri, come è stato affermato dal Hasan,<br />
Yunus Ibn Ubayd, Sufyan, Fudayl ed altri oltre a loro.<br />
Che Dio ci apra gli occhi e ci permetta di riconoscere l’importanza<br />
degli obblighi e dei divieti che ci ha imposto, come una misericordia<br />
da parte Sua, di cui giovarci e da cui trarre profitto <strong>in</strong> questa vita e<br />
nella prossima, <strong>in</strong>shallah; senza per questo derubricare<br />
superficialmente tale modalità di comprensione del lecito e<br />
dell’illecito - propria, come visto, del Profeta e dei suoi Compagni -<br />
ad una “comprensione dell’<strong>Islam</strong> semplicistica”, una “visione <strong>in</strong><br />
bianco e nero”.<br />
Che Dio ci aiuti.<br />
Fi amani llah<br />
Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibri Abu ‘Isa.<br />
12. … aprile 12th, 2012, 4:44 pm<br />
Salamu aleykom<br />
i gruppi salafiti ( veri o falsi che siano) porteranno una <strong>in</strong>voluzione<br />
nella nell’islam che stiamo realizzando <strong>in</strong> occidente. La visione<br />
103
wahabita è non solo eretica ma va combattuta sia culturalmente che<br />
con altri mezzi … l’ideologia che porta non si concilia per nulla con<br />
le idee universali e universalistiche che l’<strong>Islam</strong> storico ha sempre<br />
portato.<br />
Al di là di scritture logorroiche resto conv<strong>in</strong>to del fatto che i<br />
movimenti salafiti e i loro cug<strong>in</strong>i wahabiti stiano facendo<br />
degenerare con una pratica violenta, dottr<strong>in</strong>ale e settaria una<br />
sapienza creata nei secoli da sapienti musulmani che nulla hanno a<br />
che spartire con questi conservatori ed estremisti. Vanno banditi e<br />
isolati prima che travolgano l’<strong>Islam</strong> con la loro ideologia violenta e<br />
settaria … qu<strong>in</strong>di concordo <strong>in</strong> tutto con quanto scrive Tariq<br />
Ramadan … Sono un musulmano italiano e lo sono diventato per<br />
progredire non per tornare al medio evo…<br />
Tra le tante cose che leggo: > Mi domando ? che<br />
dovrebbero fare? Siamo <strong>in</strong> un paese democratico dove le op<strong>in</strong>ioni<br />
sono libere e dove tutte hanno diritto di esistere … negare questo è<br />
alluc<strong>in</strong>ante… Non mi trovo d’accordo praticamente su nulla di<br />
quello che scrivi caro fratello… <strong>in</strong> merito a come si vive bene il quel<br />
paese ti rimando a come le donne vengono trattate per non parlare<br />
di altro ….. siamo agli antipodi … completamente …<br />
13. 'Eliy, aprile 13th, 2012, 11:20 am<br />
104
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Fratello mio, dici: [i gruppi salafiti (veri o falsi che siano)<br />
porteranno un'<strong>in</strong>voluzione nell’<strong>Islam</strong> che stiamo realizzando <strong>in</strong><br />
occidente]. So che Ti sembrerà molto strano, eppure sono<br />
completamente d’accordo con Te. Questo genere di <strong>Islam</strong> lo state<br />
realizzando proprio voi, con le vostre mani - più o meno<br />
consapevolmente - e pertanto non ha niente a che vedere con la<br />
religione di Dio, né con quella del Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />
preservi da ogni male. Disse l’Altissimo: [Oggi ho reso perfetta<br />
per voi la vostra religione e ho completato su di voi i Miei<br />
favori e mi sono compiaciuto di darvi come religione l'<strong>Islam</strong>]<br />
(il cap. della tavola imbandita, 3). Dal suddetto tratto si capisce<br />
molto chiaramente che il vero <strong>Islam</strong> al tempo del Profeta era già<br />
<strong>completo</strong>, perfetto e term<strong>in</strong>ato. Ti sembra che ciò verso il quale<br />
Tariq Ramadan e l’U.C.O.I.I. <strong>in</strong>vitano le genti possa - <strong>in</strong><br />
qualche modo - rientrare <strong>in</strong> quel perfettissimo <strong>Islam</strong> di cui il<br />
passo fa menzione? A Te la risposta, e sappi che Dio conosce i<br />
s<strong>in</strong>ceri.<br />
Poi sappi che, grazie a Dio, nella nostra bella <strong>Italia</strong> la voglia<br />
di Sunna e di conoscenza è veramente tanta. Nei prossimi dieci<br />
105
anni - <strong>in</strong>sciallah - la qualità dell’<strong>Islam</strong> vissuto dai fratelli<br />
italiani migliorerà tantissimo e quella stagnante situazione che<br />
- purtroppo - vivete da così tanto tempo, verrà a scemare<br />
sempre più. Ne deriva che questa vostra “filosofia”, che<br />
spacciate giornalmente come vera religione, perderà ben<br />
presto valore ed efficacia, concetto che - l<strong>in</strong>guisticamente<br />
parlando - potrebbe, per l'appunto, def<strong>in</strong>irsi “<strong>in</strong>volutivo”.<br />
Poi dici: [La visione wahabita è non solo eretica, ma va<br />
combattuta sia culturalmente che con altri mezzi]. Anche qui<br />
mi vedo costretto a darTi ragione. La visione «wahabita» è sempre<br />
stata def<strong>in</strong>ita “eretica” da tutti quelli che sunniti non sono. Inoltre<br />
costoro - da tempi antichissimi - combattono a più non posso il<br />
diffondersi della Sunna, del giusto credo e della vera religione con<br />
ogni mezzo ed ogni maniera.<br />
[l’ideologia che porta non si concilia per nulla con le idee<br />
universali e universalistiche che l’<strong>Islam</strong> storico ha sempre<br />
portato]. Io s<strong>in</strong>ceramente credo che prima d’affermare certe cose<br />
dovresti studiare un poco meglio la religione sunnita. Se Ti sta a<br />
cuore, comunque, discutere la cosa, spiega dettagliatamente cosa<br />
106
<strong>in</strong>tendi Tu per “universale” ed “universalistico”, tutti term<strong>in</strong>i che<br />
hanno più di un significato, term<strong>in</strong>i che vengono utilizzati<br />
l<strong>in</strong>guisticamente per <strong>in</strong>dicare una certa cosa, <strong>in</strong> filosofia per<br />
<strong>in</strong>dicarne un’altra e così via. E poi cosa è sta storia dell’<strong>Islam</strong><br />
“storico”? Credi forse che la storia Musulmana vi possa dar<br />
ragione <strong>in</strong> qualche modo? Certo che no. L’<strong>Islam</strong> è la religione<br />
di Dio, del Profeta, dei Compagni e dei pii predecessori, punto<br />
e basta! La storia che conta, fratello mio, f<strong>in</strong>isce là. Coloro che<br />
vennero dopo di Loro furono <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il loro «manhaj»,<br />
qu<strong>in</strong>di “sunniti” a tutti gli effetti, o contrari a questo, qu<strong>in</strong>di<br />
eretici sviati. È la gente che deve conformarsi all’<strong>Islam</strong>, non<br />
l’<strong>Islam</strong> alla gente!<br />
Dici: [Al di là di scritture logorroiche…]. Anche <strong>in</strong> questo potrei<br />
darTi ragione, i miei <strong>in</strong>terventi non sono certo dei più brevi.<br />
Eppure vedo - con estremo dispiacere - che la mia prolissità a Te<br />
non è bastata.<br />
Poi dici: [resto conv<strong>in</strong>to del fatto che i movimenti salafiti e i<br />
loro cug<strong>in</strong>i wahabiti stiano facendo degenerare - con una<br />
pratica violenta, dottr<strong>in</strong>ale e settaria - una sapienza creata nei<br />
107
secoli da sapienti musulmani che nulla hanno a che spartire<br />
con questi conservatori ed estremisti]. Tu, fratello, puoi esser<br />
conv<strong>in</strong>to di ciò che vuoi. Del resto mia nonna era conv<strong>in</strong>ta che Gesù<br />
fosse figlio di Dio, pur non essendolo. Le Tue conv<strong>in</strong>zioni errate<br />
non cambiano la realtà delle cose. Per poter giudicare se i salafiti ed<br />
loro cug<strong>in</strong>i - come Tu impropriamente li chiami - hanno qualcosa o<br />
meno da spartire coi sapienti Musulmani devi prima conoscere a<br />
fondo la scienza Musulmana, poi il credo “salafita”, e - con tutto il<br />
rispetto - le argomentazioni da Te ricordate (o forse dovrei dire:<br />
non ricordate) <strong>in</strong>dicano chiaramente che questo non è il Tuo caso.<br />
Inoltre ricorda che la vera sapienza - quella con la S<br />
maiuscola - non venne alla luce grazie ai sapienti, ma grazie a<br />
Dio. Essa è, <strong>in</strong>fatti, custodita e rappresentata dal «Kitab» e dalla<br />
«Sunna». I sapienti qu<strong>in</strong>di non le diedero vita, bensì la impararono,<br />
la difesero, la ricordarono e la esposero. Per cio' che concerne,<br />
<strong>in</strong>vece, quei filoni della scienza che - effettivamente - videro la<br />
luce anche grazie ai sapienti Musulmani, come molte - tanto<br />
per fare un esempio - delle scienze concernenti i detti<br />
profetici, ebbene, sappi che delle scienze antiche (cioè di<br />
quelle che nacquero coi pii predecessori o all'epoca delle<br />
trasmissioni) i salafiti fanno tesoro. Se <strong>in</strong>tendi, <strong>in</strong>vece, le<br />
108
scienze che i Musulmani ereditarono dagli antichi greci o<br />
dall'antica civiltà <strong>in</strong>diana, come ad esempio la filosofia, la<br />
teologia dogmatica, ecc. ecc. ebbene, di queste cose qua ne<br />
facciamo volentieri a meno, visto che quel poco di buono e di<br />
giusto che vi è <strong>in</strong> esse è perso <strong>in</strong> un mare di sbagli e deviazioni<br />
gravi e pericolosissime.<br />
E poi, come ben puoi capire, chi segue un Profeta ed un Libro<br />
rivelato non ha nessun bisogno di certe cose. Gli antichi<br />
predecessori, <strong>in</strong>fatti, non le conoscevano, ma - nonostante ciò - essi<br />
furono migliori di noi - e <strong>in</strong> special modo di coloro che<br />
s'<strong>in</strong>teressarono a questi rami del sapere - sotto tutti i punti di vista,<br />
[Vanno banditi e isolati prima che travolgano l’<strong>Islam</strong> con la<br />
loro ideologia violenta e settaria, qu<strong>in</strong>di concordo <strong>in</strong> tutto con<br />
quanto scrive Tariq Ramadan]. Qu<strong>in</strong>di Tu vorresti bandire ed<br />
isolare i sunniti, coloro che seguono le orme dei pii predecessori ed<br />
<strong>in</strong>vitano al puro <strong>Islam</strong>. Mi deludi fortemente! Comunque puoi<br />
sempre provarci … se sei conv<strong>in</strong>to di riuscirci. Ma attento! In verità<br />
Dio [è severo nel castigo] (il cap. del bott<strong>in</strong>o, 25).<br />
109
Dici: [Sono un musulmano italiano e lo sono diventato per<br />
progredire, non per tornare al medio evo]. Qu<strong>in</strong>di secondo Te<br />
l’ubbidire a Dio e al Suo Profeta, il prendere come esempio i<br />
Compagni ed i pii predecessori, questa è tutta roba da «medioevo»?!<br />
Vedi, io e Te, fratello, siamo molto diversi. Anch’io sono un<br />
Musulmano italiano, ma non sono tornato all’<strong>Islam</strong> per<br />
“progredire” nel senso che Tu <strong>in</strong>tendi. Io sono tornato<br />
all’<strong>Islam</strong> per regolamentare il mio rapporto con Dio, per capire<br />
dove stesse il giusto e dove lo sbagliato, cosa fosse lecito e<br />
cosa non lo fosse, cosa fosse utile e cosa dannoso. Sono tornato<br />
all’<strong>Islam</strong> per ritrovare il gusto di vivere, per essere di nuovo<br />
felice, per riassaporare, dopo molto tempo, una tranquillità<br />
ormai perduta. Sono tornato all’<strong>Islam</strong> per ritrovare i bei valori,<br />
per capire quale fosse la cosa giusta per poi farla, non per<br />
“progredire” così come Tu <strong>in</strong>tendi. La religione è solo quella<br />
del Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. Non<br />
può esserci progresso <strong>in</strong> una cosa ormai perfetta, ma solo<br />
l’adeguarsi ad essa. Secondo Te Dio potrebbe progredire?!<br />
110
Poi dici: [Mi domando? Che dovrebbero fare? siamo <strong>in</strong> un<br />
paese democratico dove le op<strong>in</strong>ioni sono libere e dove tutte<br />
hanno diritto di esistere … negare questo è alluc<strong>in</strong>ante… ]<br />
Caro fratello, io non nego che voi tutti abitiate <strong>in</strong> un paese<br />
democratico. Io nego, al pari di tutti i sapienti sunniti - che il<br />
concetto di «democrazia» abbia qualcosa a che fare con<br />
l’<strong>Islam</strong>, il che è ben diverso. Io nego che il Musulmano sia<br />
libero d’avere un’op<strong>in</strong>ione a proposito di cose sulle quali Iddio<br />
ed il Suo Profeta già espressero la Loro. Io nego che tali<br />
op<strong>in</strong>ioni abbiano il diritto d’esistere, non <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, bensì presso<br />
gente che def<strong>in</strong>isce sé stessa Musulmana, e cioè “sottomessa”<br />
al volere e agli ord<strong>in</strong>i di Dio! È questa la cosa realmente<br />
alluc<strong>in</strong>ante, caro mio, non quella da Te espressa! Ma non è forse<br />
Iddio Colui che disse: [E quando Dio ha deciso riguardo ad un<br />
fatto ed anche il Suo Inviato non sta più ad un credente, né a<br />
una credente di scegliere per proprio conto. Chiunque<br />
disobbedisca a Dio ed al Suo Messaggero allora, certo, erra<br />
d'un deviamento manifesto] (il cap. dei coalizzati, 36). Non è<br />
forse Lui che disse: [Quando i credenti sono chiamati ad Allah e<br />
al Suo Inviato aff<strong>in</strong>ché Egli giudichi tra loro, la loro risposta è<br />
"Ascoltiamo ed obbediamo". Essi sono coloro che<br />
prospereranno!] (il cap. della luce, 51). Questo è quello che nego<br />
io, non che l’<strong>Italia</strong> sia un paese democratico. Io nego che lo sia per<br />
111
Voi, che Voi, come Musulmani, possiate <strong>in</strong> qualche modo<br />
beneficiare di questa gran porcata che voi chiamate<br />
«democrazia»!<br />
[Non mi trovo d’accordo praticamente su nulla di quello che<br />
scrivi caro fratello]. Io, fratello, non posso obbligare nessuno a<br />
credere <strong>in</strong> ciò che dico, anche se so bene d’<strong>in</strong>vitare le genti al bene<br />
ed alla giusta religione. Il compito degli <strong>in</strong>tellettuali Musulmani è<br />
quello di mostrare alle genti la retta via, non quello d’obbligarle a<br />
seguirla. Ciò, <strong>in</strong> verità, non potremmo farlo neanche volendo. Disse<br />
l’Altissimo: [In verità non puoi guidare coloro che ami, ma è<br />
Allah che guida chi vuole, e Lui è più <strong>in</strong>formato circa i ben<br />
guidati] (il cap. del racconto, 56) e disse: [La maggior parte degli<br />
uom<strong>in</strong>i non crederanno, nonostante il tuo ardente desiderio] (il<br />
cap. di Giuseppe, 103). Io, purtroppo, non so come aiutarTi. La<br />
scelta spetta a Te. Sappi che ciò che Ti ho mostrato è il retto<br />
sentiero. Qualora Tu voglia seguirlo, che Dio Ti ricompensi.<br />
Qualora, <strong>in</strong>vece, Tu decida di seguire altre strade, beh… - e lo dico<br />
con profondo rammarico - la scelta è Tua e solo Tua. Sei Tu che<br />
decidi cosa fare della Tua vita, farne qualcosa di buono o buttarla<br />
via una volta per tutte. Sei Tu che decidi se prendere come esempio<br />
il Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - o<br />
112
scopiazzare, <strong>in</strong>vece, Tariq Ramadan. Sei adulto e vacc<strong>in</strong>ato, come si<br />
suol dire. La scelta spetta solo a Te, fratello… ma pensaci bene.<br />
Oggi ci siamo… domani non sappiamo.<br />
Dici: [<strong>in</strong> merito a come si vive bene il quel paese ti rimando a<br />
come le donne vengono trattate per non parlare di altro …..<br />
siamo agli antipodi … completamente]. Dovrai darmi atto che<br />
conosco almeno quanto Te come vive la donna <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, visto che<br />
non sono mauritano, né eschimese, bensì un genovese di ormai oltre<br />
quarant’anni. Invece Tu non credo possa vantare alcuna conoscenza<br />
di come vive la donna qui… o forse sbaglio??? A differenza di me,<br />
che vivo qui da ben tredici anni, e la lode di ciò spetta a Dio<br />
soltanto.<br />
Ora, sappi che potrei facilmente scriverTi cento pag<strong>in</strong>e<br />
dimostrandoTi con prove schiaccianti che la donna qui è veramente<br />
una «signora», riverita e protetta, sotto tutti i punti di vista, mentre<br />
là del sesso debole ve ne state - da lungo tempo ormai -<br />
approfittando. Le avete rese schiave delle loro passioni e di voi al<br />
tempo stesso, e - cosa ancor peggiore - le “femm<strong>in</strong>iste” non se ne<br />
son nemmeno accorte.<br />
113
Preferisco, <strong>in</strong>vece, muoverTi un’obiezione - a mio parere -<br />
costruttiva, nonostante la sua brevità: “Perché, fratelli miei, non<br />
fate che parlare di cose di cui non avete alcuna conoscenza?<br />
Ma non temete Dio?”<br />
Sempre a Tua disposizione.<br />
14. Hamza Piccardo, aprile 12th, 2012, 9:57 pm<br />
114<br />
‘Eliy Vago<br />
i fratelli salafiti, per noi lo sono, noi non so bene come ci<br />
considerano, hanno tempo e passione per le polemiche. Benvenuti<br />
sempre a condizione che non s’azzard<strong>in</strong>o a fare takfir a chicchessia,<br />
neppure velatamente, perchè il Profeta (pbsl) ci ha <strong>in</strong>segnato che se<br />
un muslim fa takfir ad un altro muslim uno dei due è sicuramente<br />
kafir. Lo sport del takfir è molto pericoloso anche per coloro che<br />
pensano di possedere la verità, ma la Verità è al Haqq, Allah<br />
altissimo, e nessuno Lo possiede.
Allah ci guidi tutti al bene e ci perdoni<br />
15. 'Eliy, ( <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e n.23, aprile 14 th , 2012, 5.18 pm).<br />
Intervento censurato<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Rispondo, come di dovere, alla lettera postata dal direttore di<br />
«<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it», Hamza Piccardo, il quale dice:<br />
[I fratelli salafiti, per noi lo sono, noi non so bene come ci<br />
considerano]. La tua s<strong>in</strong>cerità, Hamza - e cioè il fatto che tu stesso<br />
ammetta di "non sapere" come noi vi consideriamo - sotto certi<br />
aspetti, mi r<strong>in</strong>cuora, anche se, a dir la verità, un uomo che occupa le<br />
posizioni da te occupate dovrebbe conoscere a fondo i vari credi<br />
delle sette Musulmane, e qu<strong>in</strong>di dovrebbe sapere come queste<br />
considerano i restanti fedeli, lui compreso.<br />
Ad ogni modo sappi che noi consideriamo te e i tuoi<br />
fautori per ciò che apparite - e cioè Musulmani - e lasciamo il<br />
resto a Dio, nonostante le gravissime eterodossie che - spesso<br />
115
e volentieri - appaiono sul tuo sito. Non spetta a noi, <strong>in</strong>fatti,<br />
l'accusarvi d'apostasia, neanche qualora - cosa peraltro già accaduta<br />
- voi vi ost<strong>in</strong>iate ad affermare ed a difendere vere e proprie<br />
miscredenze.<br />
Più che dar sentenze circa gli <strong>in</strong>dividui a noi <strong>in</strong>teressa<br />
l'<strong>in</strong>quadrare, da un punto di vista «sciaraitico», i discorsi<br />
«religiosi» e giudicarli alla luce del "Kitab" e della "Sunna".<br />
Questo al f<strong>in</strong>e di proteggere l'<strong>Islam</strong> e di far sì che nulla a Lui<br />
estraneo, col passar del tempo, venga a far parte di Esso.<br />
E poi ricorda che il fatto che Tizio o Caio non siano<br />
ancora usciti dall'<strong>Islam</strong> completamente - o che noi si taccia a<br />
tal proposito - non vuol certo dire che costoro sian devoti dai<br />
quali i Musulmani debbano prender spunto nelle cose della<br />
loro religione!<br />
Il mondo Musulmano - che lo si voglia o no - è suddiviso <strong>in</strong><br />
sette e fazioni, gruppi e gruppetti, movimenti e confraternite, tutti<br />
aventi un credo differente, un'impostazione differente, un<br />
atteggiamento differente, un <strong>in</strong>dirizzo differente, libri e "sapienti"<br />
116
differenti. Vorresti forse darci a credere che i suddetti sono<br />
tutti sulla retta via e che nessuno di costoro può esser marcato<br />
come «eretico» a presc<strong>in</strong>dere da ciò che va farneticando? O<br />
forse <strong>in</strong>tendi che noi si debba chiudere un occhio - anzi, tutti e<br />
due - su sto marasma di dogmi e di credenze, <strong>in</strong> nome di<br />
quell'appellativo così bello che tutti ci accomuna, l'<strong>Islam</strong>?<br />
Dici: [hanno tempo e passione per le polemiche]. Ciò è<br />
certamente errato. Per le polemiche non abbiamo né tempo, né -<br />
tantomeno - alcuna passione. Piuttosto stiamo soltanto cercando<br />
di fare il nostro dovere di credenti, nei limiti delle nostre<br />
modestissime possibilità, confutando - e non polemizzando, il<br />
che è ben diverso - gli errori grossolani, nonché le acute<br />
deviazioni che il tuo sito spaccia giornalmente come «vero<br />
<strong>Islam</strong>». Noi, s<strong>in</strong>ceramente ne faremmo volentieri a meno, ma<br />
ricorda: colui che smetta d'ord<strong>in</strong>are il bene e di proibire il male va a<br />
rischio di rientrar nella di Lui santissima parola: [I miscredenti fra<br />
i figli di Israele che hanno negato sono stati maledetti dalla<br />
l<strong>in</strong>gua di Davide e di Gesù figlio di Maria. Ciò <strong>in</strong> quanto<br />
disobbedivano e trasgredivano e non si vietavano l'un l'altro<br />
quello che era nocivo. Quant'era esecrabile quel che facevano]<br />
(il cap. della tavola imbandita, 78-79)<br />
117
Poi dici: [Benvenuti] e, <strong>in</strong>fatti, dal bene che provi per noi<br />
«salafiti», hai censurato f<strong>in</strong>o ad oggi già parecchi dei nostri<br />
<strong>in</strong>terventi sul tuo sito, ennesima prova della vostra millantata<br />
"apertura" al dialogo.<br />
[sempre a condizione che non s’azzard<strong>in</strong>o a fare takfir a<br />
chicchessia, neppure velatamente, perché il Profeta (pbsl) ci ha<br />
<strong>in</strong>segnato che se un muslim fa takfir ad un altro muslim uno<br />
dei due è sicuramente kafir]. Innanzitutto, devi sapere che il<br />
parlare per allusioni, ambiguo e limaccioso, è caratteristica che<br />
s'addice - semmai - ai politici ed ai "fratelli musulmani", non ai<br />
«salafiti». Noi, <strong>in</strong>fatti, quando possiamo o dobbiamo dire<br />
qualcosa non ci facciamo certo problemi a dirlo chiaramente,<br />
non abbiamo bisogno, <strong>in</strong>somma, d'andar come le serpi.<br />
In secondo luogo anche il problema del «takfir» appartiene<br />
alla tua setta - i «fratelli musulmani» - molto più di quanto non ci<br />
appartenga. Non erano forse Hasan al-Banna - il fondatore degli<br />
«ikhwan» - assieme ad alcuni tra i più grandi esponenti della<br />
stessa - «takfiriyn»? Noi, grazie a Dio, non lo siamo mai stati e<br />
la lode di ciò spetta soltanto ad Allah. Pensa che alcune sette<br />
118
arrivano a chiamarci «murgiti» proprio per la nostra titubanza<br />
a fare «takfir» pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong> situazioni gravissime. E, <strong>in</strong>fatti, dal<br />
discorso dello stesso Ramadan si capisce che i governi, <strong>in</strong> f<strong>in</strong><br />
dei conti, non hanno grossi problemi con noi, mentre ce<br />
l'hanno con voi. Sai perché? Non certo perché voi siate «i<br />
seguaci della verità» o non perdiate occasione di sbatterla <strong>in</strong><br />
faccia a chi di dovere. Piuttosto diciamo che uno dei motivi è<br />
certamente il fatto che noi siamo le persone più lontane dal<br />
fare ciò di cui tu ci accusi e non miriamo ad ottenere posizioni<br />
di potere, a differenza di voi. Qualora, ad ogni modo, tu abbia le<br />
prove di ciò - come del resto ha più volte giustamente sottol<strong>in</strong>eato<br />
il fratello Jibril Longo - sei nel pieno diritto di scior<strong>in</strong>arle <strong>in</strong><br />
pubblico e dimostrare una volta per tutte la realtà delle cose.<br />
Dal tuo discorso, <strong>in</strong>oltre, si capisce che fare «takfir» è cosa<br />
sempre e solo sbagliata, ma ciò è certamente errato. Diciamo,<br />
<strong>in</strong>vece, che il «takfir» è cosa assai pericolosa - va utilizzata,<br />
<strong>in</strong>fatti, con estrema cautela e di solito non tutti possono farla,<br />
anche se, <strong>in</strong> alcuni casi, è certamente un obbligo comune.<br />
Ricordo che, a livello generale, chi non ritiene miscredenti<br />
tutti i «non Musulmani», o dubita di ciò o accetta, apprezza e<br />
difende il loro credo e la loro religione è un apostata presso la<br />
119
totalità dei sapienti Musulmani. Venne <strong>in</strong> proposito, pertanto,<br />
raggiunta «l'Ijma'», l'unanimità dottr<strong>in</strong>ale. Disse l'Altissimo: [Chi<br />
dunque rifiuta il taghut e crede <strong>in</strong> Allah, si aggrappa<br />
all'impugnatura più salda senza rischio di cedimenti. Allah è<br />
audiente, sapiente] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 256). Essere monoteista<br />
significa, qu<strong>in</strong>di, non solo credere <strong>in</strong> Dio nella giusta maniera, ma<br />
anche rifiutare il «taghut», term<strong>in</strong>e con il quale si vuole <strong>in</strong>dicare<br />
tutto ciò che contrasta e contraddice la div<strong>in</strong>a legge. È necessario,<br />
pertanto, che ogni Musulmano si dissoci dai credi errati, li<br />
detesti e li combatta come può. L'abusare del «takfir»,<br />
pertanto, è certamente uno sbaglio colossale, ma il non farlo <strong>in</strong><br />
certi casi, ripeto, è una palese forma d'apostasia.<br />
Dici: [Lo sport del takfir è molto pericoloso anche per coloro<br />
che pensano di possedere la verità, ma la Verità è al Haqq,<br />
Allah altissimo, e nessuno Lo possiede]. Questo non è che un<br />
sofisma, e per di più d'assai scarsa qualità. La verità noi Musulmani<br />
la possediamo senz'altro - su questo, grazie a Dio, non ci sono dubbi<br />
- non pensiamo soltanto di possederla come vai vergognosamente<br />
blaterando. La verità è composta dal Corano e dalla Sunna<br />
compresi come Li compresero i pii predecessori, <strong>in</strong> primis i<br />
Compagni del Profeta, che Dio sia soddisfatto di tutti Loro.<br />
120
Questo è il decreto di Dio, non il mio, né il tuo, che ti piaccia o<br />
no.<br />
Sottol<strong>in</strong>eando che nessuno possiede Dio, il Quale si<br />
chiama - tra le altre cose - al Haqq, vorresti forse <strong>in</strong>s<strong>in</strong>uare che<br />
la verità non esiste? O forse vorresti far credere che essa<br />
esiste, ma che poi, <strong>in</strong> realtà, non è così chiara come noi<br />
l'andiamo dip<strong>in</strong>gendo? Il che sarebbe un po' come dire che Dio<br />
lasciò il genere umano nelle tenebre e che nel Giorno del<br />
Giudizio, nonostante ciò, lo castigherà assai duramente per<br />
non avere fatto il suo dovere... un dovere però che appariva<br />
…<strong>in</strong>comprensibile, fumoso, ambiguo e misterioso. Il che,<br />
direttore, equivarrebbe a dire che Dio è <strong>in</strong>giusto. O forse<br />
sbaglio?! Non credo serva aggiungere altro.<br />
Che Dio ci scampi dai credi falsi e crim<strong>in</strong>ali.<br />
16 Jibril Abu 'Isa, aprile 13th, 2012, 4:44 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
121<br />
'Eliy Vago
Caro Direttore, Lei giustamente ci mette <strong>in</strong> guardia dal fare “takfir”<br />
- anche velatamente - agli altri Musulmani, e che Dio La ricompensi<br />
per questo… ma non era forse tra le pag<strong>in</strong>e del medesimo sito che<br />
uno dei redattori, nel rispondere ad alcune delle questioni<br />
riguardanti la moratoria di Tariq Ramadan, ebbe l’ardire di<br />
scrivere:<br />
“Quello che Ramadan contesta, <strong>in</strong>oltre, è il fatto che esse (cioè<br />
le pene corporali) siano assunte a s<strong>in</strong>onimo di islamicità, che<br />
bast<strong>in</strong>o esse perché una società si senta islamica, mentre essa<br />
lo è (cioè la società) solo (e ripeto: SOLO) se pratica la<br />
giustizia verso tutti.”<br />
Qu<strong>in</strong>di giova ricordare <strong>in</strong>nanzitutto che la società, come del resto<br />
specifica il vocabolario, e’ “l’<strong>in</strong>sieme di persone legate da v<strong>in</strong>coli più<br />
o meno complessi, soggette a leggi ed ord<strong>in</strong>amenti comuni”. Cioe’<br />
secondo tale def<strong>in</strong>izione e’ possibile def<strong>in</strong>ire l’<strong>in</strong>sieme delle persone<br />
come islamico soltanto quando questo pratichi la giustizia verso<br />
tutti, cioè ricchi e poveri, deboli e forti, <strong>in</strong>dist<strong>in</strong>tamente. Qu<strong>in</strong>di nel<br />
caso <strong>in</strong> cui - dicendo cio’ di cui sopra - si <strong>in</strong>tenda che il<br />
Musulmano che non applichi la giustizia verso tutti e’ “kafir”,<br />
ebbene questo sì che rappresenterebbe una forma - e nemmeno<br />
tanto velata - di “takfir”.<br />
122
Se da una parte e’ vero che praticare la giustizia verso tutti e’<br />
un dovere grandissimo del Musulmano dall’altra e’ anche vero<br />
che qualora il Musulmano giudichi <strong>in</strong>giustamente senza però<br />
ritenere il suo giudizio lecito, ne’ giusto, ne’ sciaraitico, ne’<br />
meglio di quello sciaraitico, ma piuttosto sappia <strong>in</strong> cuor suo<br />
che cio’ e’ sbagliato e che Dio per questo potrebbe castigarlo,<br />
ebbene questo rientra <strong>in</strong> quelli che noi def<strong>in</strong>iremmo “i peccati<br />
più gravi” e pertanto non può essere considerato apostasia,<br />
nella maniera più assoluta.<br />
Ciò solo per mettere <strong>in</strong> guardia da una pericolosissima deriva<br />
semplicistica che porta ad accusare i propri fratelli di cose di<br />
cui non si comprendono esattamente i term<strong>in</strong>i e la natura.<br />
Per quanto riguarda il “tempo” e la “passione” per le polemiche,<br />
sappia, caro Direttore, che non abbiamo ne l’uno ne l’altra. D’altro<br />
canto però - come ho ricordato più volte - un sito che si presenta<br />
come rappresentativo dell’<strong>Islam</strong> <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, diretto da persone che si<br />
sono assunte l’<strong>in</strong>carico pubblico di difendere i diritti e gli <strong>in</strong>teressi<br />
dei Musulmani <strong>Italia</strong>ni d<strong>in</strong>anzi alla società ed alle istituzioni<br />
italiane, rappresenta - tra l’altro - uno spazio pubblico cui ogni<br />
Musulmano impegnato <strong>in</strong> “rete” ha non solo il diritto, ma<br />
piuttosto il dovere di contribuire <strong>in</strong> term<strong>in</strong>e di osservazioni,<br />
correzioni, critiche ed <strong>in</strong>terventi, anche severi, e Dio ci perdoni.<br />
123
Rappresenta qu<strong>in</strong>di un preciso dovere per ogni devoto che sia<br />
<strong>in</strong> grado di farlo, per quanto gli sia possibile, il criticarVi <strong>in</strong><br />
maniera costruttiva qualora prendiate degli abbagli. E questo e’<br />
cio’ che ha fatto <strong>in</strong> maniera egregia <strong>in</strong> questo post il fratello ‘Ali, il<br />
quale non ha ricevuto alcun tipo di confutazione argomentativa, se<br />
non - seppur <strong>in</strong> maniera errata - dal fratello …<br />
Per f<strong>in</strong>ire, visto che non e’ la prima volta che Lei fa capire tra<br />
le righe dei Suoi commenti che qualcuno dei commentatori dei<br />
Vostri post avrebbe fatto “takfir” ai propri fratelli, sarebbe<br />
cosa gradita che Lei, ci <strong>in</strong>dicasse il posto e le modalità <strong>in</strong> cui<br />
cio’ sarebbe avvenuto, <strong>in</strong> modo che, da un lato, chi abbia<br />
sbagliato possa aver modo di fare pubblica ammenda,<br />
prendendosi la responsabilità di quello che ha detto ed<br />
adempiendo al dovere che grava su ogni Musulmano che si<br />
macchi di tali colpe nei confronti dei propri fratelli, e dall’altro<br />
non sorga il dubbio nei lettori del sito che tali accuse vengano<br />
fatte al f<strong>in</strong>e di screditare <strong>in</strong>giustamente coloro che non si<br />
omologano al vostro modo di pensare ed al f<strong>in</strong>e di censurare<br />
commenti contenenti argomenti ai quali Voi stessi non<br />
possedete risposta alcuna. E che Dio ci scampi da certi pensieri.<br />
Fi amani llah<br />
124
Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril Abu ‘Isa.<br />
17. … aprile 13th, 2012, 10:12 am<br />
Salamu aleykom. Il mio ultimo commento era riferito anche a<br />
queste affermazioni:<br />
“Altri, <strong>in</strong>vece, - prima fra tutte l'U.C.O.I.I. - esattamente all’opposto<br />
dei primi, coi miscredenti ci vanno a braccetto dalla matt<strong>in</strong>a alla<br />
sera, sembra quasi che li preferiscano ai Musulmani, amano<br />
risiedere nei loro paesi, parlano delle loro donne come le nostre<br />
mamme e le nostre sorelle, giurano fedeltà alla Costituzione,<br />
elogiano il loro modo di ragionare e di governare, cercano di<br />
scopiazzarli <strong>in</strong> tutto con la scusa dell’<strong>in</strong>tegrazione, addirittura<br />
sentiamo alcuni di loro che talvolta, <strong>in</strong> preda alla follia più<br />
completa, affermano che essi sarebbero, addirittura, “nostri fratelli”.<br />
Inoltre non perdono occasione di fargli gli auguri o di mostrarsi<br />
profondamente addolorati per la scoparsa di qualcuno dei loro. ”<br />
Commenti di questo tipo e molti altri contenuti m<strong>in</strong>ano al profondo<br />
tutta l’attività che <strong>in</strong>vece l’U.C.O.I.I. sta facendo <strong>in</strong> italia per dare<br />
visibilità e organizzazione vera alle migliaia di musulmani italiani e<br />
125
soprattutto non italiani per creare una comunità forte e con punti di<br />
riferimento certi e validi. Un lavoro encomiabile e da sostenere <strong>in</strong><br />
pieno. Il dialogo con le altre confessioni va fatto bene e con<br />
coerenza coscienti della grandezza della tradizione religiosa e<br />
politica dell’<strong>Islam</strong>. Cosa ha fatto grande l’<strong>Islam</strong>? Non la chiusura <strong>in</strong><br />
concetti ristretti, se fosse stato così sarebbe rimasta una religione<br />
regionale come gli ebrei, legata ad una comunità bedu<strong>in</strong>a<br />
dell'Arabia. non è stato così perché l’<strong>Islam</strong> ha saputo essere quello<br />
che i salafiti non sanno e non voglio essere. Anche io considero<br />
fratelli i salafiti ma non ne condivido e visioni… loro azzerano tutto<br />
quello che l’islam ha creato … un patrimonio gigantesco di<br />
conoscenze e di sapienza che solo grazie alla capacità saper<br />
<strong>in</strong>tegrare le popolazioni è diventato grande e importante. L’<strong>Islam</strong><br />
che ha costruito la forza culturale è stato ed è tutt’ora di tradizione<br />
ottomana … I commenti sulla tradizione mistica e esoterica<br />
islamica non li commento neppure ….<br />
18. 'Eliy, aprile 14th, 2012, 3:05 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Rispondo oggi al secondo <strong>in</strong>tervento del fratello …, il quale dice:<br />
126
[Salamu aleykom, il mio ultimo commento era riferito anche a<br />
queste affermazioni:<br />
((Altri, <strong>in</strong>vece - prima fra tutte la grande mamma U.C.O.I.I. -<br />
esattamente all’opposto dei primi, coi miscredenti ci vanno a<br />
braccetto dalla matt<strong>in</strong>a alla sera, sembra quasi che li<br />
preferiscano ai Musulmani, amano risiedere nei loro paesi,<br />
parlano delle loro donne come le nostre "mamme" e le nostre<br />
"sorelle", giurano fedeltà alla Costituzione, elogiano il loro<br />
modo di ragionare e di governare, cercano di scopiazzarli <strong>in</strong><br />
tutto con la scusa dell’<strong>in</strong>tegrazione, addirittura sentiamo<br />
alcuni di loro che talvolta - <strong>in</strong> preda alla follia più completa -<br />
affermano che essi sarebbero, addirittura, “nostri fratelli”.<br />
Inoltre non perdono occasione di fargli gli auguri o di<br />
mostrarsi profondamente addolorati per la scomparsa di<br />
qualcuno dei loro)).<br />
Commenti di questo tipo e molti altri contenuti m<strong>in</strong>ano al<br />
profondo tutta l’attività che <strong>in</strong>vece l’U.C.O.I.I. sta facendo <strong>in</strong><br />
<strong>Italia</strong> per dare visibilità e organizzazione vera alle migliaia di<br />
musulmani italiani e soprattutto non italiani per creare una<br />
comunità forte e con punti di riferimento certi e validi].<br />
Fratello mio, s<strong>in</strong>ceramente faccio fatica a comprendere come Tu, <strong>in</strong><br />
qualità di Musulmano, possa preoccuparTi per i danni che<br />
127
“potrebbe” subire l’U.C.O.I.I. a causa dei miei <strong>in</strong>terventi e non Ti<br />
preoccupi <strong>in</strong>vece per i danni che certamente sta subendo l’<strong>Islam</strong> - la<br />
Tua religione, la religione di Dio e del Suo Profeta - per gli<br />
«abom<strong>in</strong>i», sciaraiticamente parlando, che si leggono su <strong>Islam</strong>-<br />
onl<strong>in</strong>e.it.<br />
Eh sì! Ti chiedo solo d'esser coerente con Te Stesso e con il<br />
Tuo «status» di Musulmano. Ammesso e non concesso che la loro<br />
<strong>in</strong>tenzione sia buona - queste cose le lasciamo a Dio - a noi<br />
Musulmani non c’è stato forse chiesto di giudicare i discorsi<br />
religiosi di chicchessia utilizzando a mo’ di criterio di valutazione il<br />
Libro di Dio e la Sunna del nostro amato Profeta? Iddio altissimo, il<br />
nostro Signore, non ci ha forse detto: [Se siete discordi <strong>in</strong><br />
qualcosa, fate riferimento ad Allah e al Messaggero, se credete<br />
<strong>in</strong> Allah e nell'Ultimo Giorno. È la cosa migliore e<br />
l'<strong>in</strong>terpretazione più sicura] (il cap. delle donne, 59). Adesso Ti<br />
chiedo gentilmente d’ubbidire al Tuo Signore e di risolvere la<br />
nostra controversia sottoponendola ad Allah ed al Suo Messaggero<br />
e ricorda che Dio Altissimo disse: [No, per il tuo Signore, non<br />
saranno credenti f<strong>in</strong>ché non ti avranno eletto giudice delle loro<br />
discordie e f<strong>in</strong>ché non avranno accettato senza recrim<strong>in</strong>are<br />
128
quello che avrai deciso, sottomettendosi completamente] (il<br />
cap. delle donne, 65).<br />
L’<strong>Islam</strong> ci <strong>in</strong>segna che le buone <strong>in</strong>tenzioni non servono<br />
assolutamente a nulla qualora l’azione di per sé sia contraria alla<br />
legge di Dio. Disse l’Altissimo: [Abbiamo giudicato le loro opere<br />
e ne abbiamo fatto polvere dispersa] (il cap. del discrim<strong>in</strong>e, 23).<br />
Ora, qual è la mia accusa nei confronti di Piccardo, di <strong>Islam</strong>-<br />
onl<strong>in</strong>e, dell'U.C.O.I.I., della Lamrabet, di Ramadan e - più<br />
generalmente - dei «modernisti» e dei «fratelli musulmani»?<br />
DICO SEMPLICEMENTE CHE TUTTI COSTORO NON SEGUONO<br />
NÉ IL KITAB, NÉ LA SUNNA, NON INSEGNANO ALLE GENTI UN<br />
ISLAM CORRETTO, BENSÌ SPACCIANO GIORNALMENTE VERE E<br />
PROPRIE DEVIAZIONI ED ERESIE COME «GIUSTA RELIGIONE».<br />
La Lamrabet dubita della mascol<strong>in</strong>ità del Profeta Adamo,<br />
sostiene campagne “femm<strong>in</strong>iste” e offende la quasi totalità dei<br />
129
sapienti Musulmani. Nonostante ciò Piccardo - colui che dovrebbe<br />
rappresentare i Musulmani <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, guidarLi e consigliarLi al bene<br />
- non si vergogna di chiamar quell'obbrobrio “UN LIBRO<br />
IMPORTANTE” e di rammaricarsi pubblicamente di non poterlo<br />
stampare. Quando si mancò, però, di rispetto al PAPA (!!!) - non<br />
al Profeta Adamo - il nostro direttore s’adirò e disse <strong>in</strong> un<br />
comunicato (sue testuali parole):<br />
[Cari amici - non so bene a chi si riferisse quando disse «cari<br />
amici», ma s<strong>in</strong>ceramente, conoscendo il "manhaj" dell'U.C.O.I.I.,<br />
nonché quello di Piccardo, converrà non approfondire troppo la<br />
questione - siamo oltremodo stupiti che personaggi che si<br />
permettono di <strong>in</strong>sultare il Pontefice <strong>in</strong> modo tanto volgare<br />
possano essere <strong>in</strong>vitati a parlare di dialogo e, credeteci,<br />
saremmo davvero tristi che un uomo come il card<strong>in</strong>al Mart<strong>in</strong>i,<br />
che stimiamo s<strong>in</strong>ceramente, si trovi a fianco ad un noto<br />
provocatore. Con viva cordialità, Hamza Piccardo].<br />
Per ciò che concerne Tariq Ramadan, beh, peggio che andar<br />
di notte, come si suol dire. Ritiene le società Musulmane non<br />
islamiche perché "parzialmente <strong>in</strong>giuste", promuove la<br />
130
moratoria al f<strong>in</strong>e di sospendere le pene corporali, reputa le<br />
suddette "falsamente assimilate alla Sharia", ritiene il<br />
conformarsi alla Sunna del Profeta "una visione semplicistica,<br />
<strong>in</strong> bianco e nero", preferisce i governi democratici a quelli<br />
«sciariatici» ed <strong>in</strong>cita le genti a revisionare i commenti dei<br />
testi sacri.<br />
Per quanto riguarda l’U.C.O.I.I. <strong>in</strong> particolare, credo che ciò<br />
che rammentai nel mio <strong>in</strong>tervento precedente e che Tu - fratello<br />
mio - vorresti, senza il benché m<strong>in</strong>imo straccio di prova, confutare,<br />
basti ed avanzi.<br />
Adesso tocca a Te. Qualora Tu abbia degli <strong>in</strong>dizi sciaraitici<br />
o dei passi coranici che provano che Adamo, <strong>in</strong> realtà, non era<br />
un uomo, che il femm<strong>in</strong>ismo è cosa giusta e sacrosanta, che i<br />
sapienti Musulmani «forzarono» il testo coranico e<br />
<strong>in</strong>coraggiarono tradizioni maschiliste, <strong>in</strong>terpretazioni<br />
tendenziose, discrim<strong>in</strong>atorie, nonché obsolete dello Stesso,<br />
portamele AFFINCHÉ IO MI RAVVEDA.<br />
131
PORTAMI LE PROVE, INOLTRE, CHE GLI ESEGETI DEL<br />
CORANO FURONO PORTATORI DI SCHEMI DOMINANTI NEI QUALI<br />
LE DONNE APPAIONO ESCLUSE IN NOME DEL SACRO E<br />
SOSTENITORI DEL SECOLARE ASSERVIMENTO DI CUI LE<br />
MUSULMANE SONO TUTT’OGGI VITTIME, GARANTI DI UNA<br />
LETTERATURA SVALORIZZANTE LA DONNA E PORTAVOCE DI<br />
LEGGENDE «ANTE-ISLAMICHE».<br />
PORTAMI LE PROVE CHE QUALORA LE SOCIETÀ SIANO<br />
PARZIALMENTE INGIUSTE - come è ovvio che siano - QUESTE NON<br />
SI POSSONO, PERTANTO, DEFINIRE «ISLAMICHE», CHE SIA LECITO<br />
SOSPENDERE LE PENE CORPORALI, E CHE QUESTE SIANO<br />
FALSAMENTE ASSIMILATE ALLA «SHARIA».<br />
PORTAMI LE PROVE CHE L’ISLAM DÀ IL DIRITTO DI VOTO<br />
ALLE GENTI TUTTE E CON ESSO IL DIRITTO DI SCEGLIERSI IL<br />
GOVERNO CHE GLI PARE. PORTAMI LE PROVE CHE SI POSSANO<br />
CONTRASTARE LE SPIEGAZIONI CHE GLI ANTICHI FECERO DEL<br />
CORANO E DELLA SUNNA, CHE SIA LECITO FAR GLI AUGURI DI<br />
NATALE E CAPODANNO O PER LA FESTA DELLA MAMMA.<br />
PORTAMI LE PROVE CHE I NON MUSULMANI SONO «NOSTRI<br />
132
FRATELLI» E CHE DOVREMMO MOSTRARCI ADDOLORATI PER LA<br />
SCOMPARSA DI CHI AMMAZZA I CREDENTI O LI COMBATTE.<br />
Portami le prove che quel che dico è sbagliato, mentre<br />
ciò che, <strong>in</strong>vece, affermi Tu, la Lamrabet, Piccardo, Ramadan e<br />
l’U.C.O.I.I., è giusto, e fammele vedere.<br />
E falle vedere anche ai lettori di questo vostro sito,<br />
aff<strong>in</strong>ché ciò possa tornare utile a tutti noi. Disse l’Altissimo:<br />
[Da ogni comunità trarremo un testimone, poi diremo:<br />
“Producete la vostra prova!”. Sapranno allora che la verità<br />
appartiene ad Allah e quello che avevano li abbandonerà] (il<br />
cap. del racconto, 75).<br />
Per cio' che concerne, <strong>in</strong>vece, il fatto che l'U.C.O.I.I. terrebbe<br />
ai credenti stranieri molto più di quanto non tenga a quelli italiani,<br />
beh sì, cio' è certamente vero! E - <strong>in</strong>fatti – essa sta dietro ai primi<br />
molto più che ai secondi. Ma sai il perché?<br />
133
Perché gli stranieri sono molti, mentre gli italiani - almeno<br />
per adesso - sono pochi. Qu<strong>in</strong>di i primi sono loro quelli che<br />
portano voti, soldi, quelli che fanno elemos<strong>in</strong>e, che compran le<br />
moschee e che fanno girare i cosiddetti: commerci «islamici».<br />
Ciò, nonostante la direzione U.C.O.I.I. non perda occasione di<br />
sottol<strong>in</strong>eare che gli italiani - oramai - non son che il loro amato<br />
popolo, che l'<strong>Italia</strong> è la loro patria ecc. ecc., tutte cose a cui non<br />
crederebbe nemmeno un demente.<br />
Ad ogni modo confido <strong>in</strong> Dio, e sono certo che gli italiani ben<br />
presto capiranno verso cosa voi, da lungo tempo, Li state <strong>in</strong>vitando.<br />
19. … aprile 15th, 2012, 12:35 pm<br />
134<br />
‘Eliy Vago
Salamu aleykom. No, fratelli, sia il punto di vista salafita (benché<br />
molto ben argomentato e difeso con la passione s<strong>in</strong>cera di un<br />
devoto di Allah), sia la posizione aprioristicamente “anti UCOII” o<br />
“anti sito <strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it” non mi hanno conv<strong>in</strong>to.<br />
A mio parere (e so che questa frase farà arrabbiare sia l’una che<br />
l’altra parte), manca una esatta comprensione della differenza tra<br />
“Sharia” e “fiqh”.<br />
La Sharia è l'immutabile diritto div<strong>in</strong>o, proveniente da Allah e come<br />
tale <strong>in</strong>fallibile e perennemente valido.<br />
Il Fiqh è la comprensione dell’UOMO (fallibile e dalla conoscenza<br />
limitata) di tale legge, ossia la “deduzione” dalla Sharia delle leggi<br />
che devono governare la Ummah musulmana.<br />
Oggi, i gruppi più “<strong>in</strong>tegrali” tendono a div<strong>in</strong>izzare il Fiqh,<br />
rifiutandosi di fare quello sforzo (jihad) <strong>in</strong>tellettuale e spirituale<br />
tendente a “dedurre” dal Sacro deposito (Corano e Sunna) delle<br />
leggi da adattare al mutato corso dei tempi e dei popoli. Il Fiqh<br />
oggi è diventato il centro della da'wa, come se il divieto di fare gli<br />
auguri alla mamma sia il fulcro del nostro essere musulmani;<br />
mentre tutti noi dovremmo sapere che il fulcro del messaggio è “La<br />
ilaha illa Allah” a cui segue immediatamente e senza soluzione di<br />
cont<strong>in</strong>uità “Muhammad Rasul Allah”.<br />
135
Mi sembra un po’ come quando agli <strong>in</strong>izi del novecento i sapienti<br />
sauditi sprecavano il loro tempo per stabilire se il telegrafo fosse<br />
halal o haram…<br />
Allora chiediamo fratelli se il precetto div<strong>in</strong>o di “non imitare i<br />
miscredenti” sia da riferire agli auguri per il Natale o per la festa<br />
della mamma, o se <strong>in</strong>vece non riguardi qualcosa di più spirituale, di<br />
più islamocentrico.<br />
Allora chiediamoci fratelli se quell’hadith del profeta sulla musica,<br />
autorizzi a dedurre leggi severe (= fiqh) e creare ostacoli ai fratelli<br />
(il figlio che viene tolto dalla lezione di musica obbligatoria alle<br />
scuole medie….) ed a creare “Pesi” sulla religione.<br />
Io, e pensi tanti altri come me, non critichiamo la Sharia (audhu<br />
billahi m<strong>in</strong> ash-shaitani al ragim), ma il Fiqh.<br />
La Sharia è DIVINA; il Fiqh è umano. Sulla Sharia è vietato avere<br />
posizioni personali <strong>in</strong> contrasto con quanto stabilito da Dio per il<br />
tramite del Profeta.<br />
Sul Fiqh è giusto porsi domande e avanzare obiezioni; non ricordo<br />
la sura, ma Dio stesso impone al credente di chiedere le prove di<br />
tutte le affermazioni <strong>in</strong> materia di religione.<br />
Scusate, dimenticavo due concetti.<br />
136
1) a chi mi risponderà dicendo che nel Corano Allah afferma di aver<br />
reso perfetta la religione, rispondo allora che senso ha avere uno<br />
stuolo di sapienti che <strong>in</strong>terpreta un qualcosa che di per se è perfetto.<br />
2) a chi obietterà che f<strong>in</strong>ora è sempre andato bene così, e che i 4<br />
fondatori dei madhab hanno lavorato bene, rispondo allora che<br />
quanto stabilito dai fondatori dei madhab è “fiqh” e come tale non<br />
immutabile.<br />
Salamu aleykom, fratelli!<br />
20. Ibrahim 'Abdu n-Nur, aprile 15th, 2012, 3:35 pm<br />
Caro fratello …, con tutto il rispetto, il tuo messaggio mi ricorda<br />
assai da vic<strong>in</strong>o quel che anch’io andavo dicendo e scrivendo, ormai<br />
diversi anni fa, quando sono diventato Musulmano. Con questo,<br />
non <strong>in</strong>tendo mettere <strong>in</strong> discussione la “anzianità” né - tantomeno -<br />
la “qualità” del tuo <strong>Islam</strong>. Vedo però delle aff<strong>in</strong>ità e delle ricorrenze,<br />
che nei Musulmani di orig<strong>in</strong>e <strong>Italia</strong>na - o quantomeno nella<br />
maggioranza di loro - sono particolarmente frequenti.<br />
Non avendo a disposizione quasi nessun testo sapienziale autentico<br />
tradotto <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana - e dunque, nella maggior parte dei<br />
137
casi, non avendo nemmeno l’idea di quale sia il “modo<br />
islamico” di pensare la Religione - ci si limita spesso alla<br />
conoscenza di alcuni versetti coranici ed ahadith, di alcuni concetti-<br />
chiave validi per ogni conversazione, e di alcuni ragionamenti<br />
personali e/o tratti da questo o quel “pensatore contemporaneo”.<br />
Con questi “strumenti di lavoro”, ci si lancia volenterosamente nella<br />
“spiegazione dell’<strong>Islam</strong>”, talora con tanto di articoli, piccole<br />
conferenze, e così via.<br />
Questo potrebbe avere senso ad un livello assai superficiale,<br />
secondo la raccomandazione di tramandare «anche un segno<br />
soltanto» - sebbene, anche a proposito di questo s<strong>in</strong>golo« segno»<br />
bisognerebbe essere del tutto sicuri di disporre della necessaria<br />
«comprensione», aff<strong>in</strong>ché la «trasmissione» non divenga<br />
<strong>in</strong>avvertitamente un pericoloso «tradimento». Tuttavia, ciò diviene<br />
illegittimo e dannoso, quando assume una portata più ampia ed<br />
<strong>in</strong>tende porsi ad un livello più profondo, senza la necessaria, lunga<br />
preparazione dottr<strong>in</strong>ale che, sola, giustifica la parola del credente,<br />
giacché «la conoscenza precede la parola e l’opera» (Al-Bukhari), e<br />
la da’wa dell’ignorante è necessariamente una da’wa verso l’errore e<br />
lo sviamento - salvo quei casi <strong>in</strong> cui questi «ci prende», come<br />
l’orologio che segni l’ora esatta due volte al giorno.<br />
138
Senza entrare nel merito della «questione salafita» - la quale, è bene<br />
osservarlo, è stata sollevata dall’articolo da Ramadan, e solo<br />
successivamente da alcuni suoi commentatori, <strong>in</strong> modo estensivo -<br />
mi concentrerei <strong>in</strong> poche battute sulla questione del «Fiqh», il cui<br />
significato è letteralmente «comprensione» corretta ed<br />
approfondita. Tecnicamente, questo term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>dica la «scienza»<br />
della deduzione delle leggi <strong>Islam</strong>iche, a partire dalle evidenze che si<br />
trovano nelle fonti [rivelate] della Legge <strong>Islam</strong>ica. Per estensione,<br />
esso significa anche il corpo delle leggi <strong>Islam</strong>iche dedotte <strong>in</strong> tal<br />
modo.<br />
Il Musulmano che parli dis<strong>in</strong>voltamente del «Fiqh» come di una<br />
«comprensione umana» della Religione, sostenendone così<br />
apertamente l’agevole «discutibilità», non ha evidentemente<br />
percezione del fatto che un qualsiasi testo di «Usul ul-Fiqh» -<br />
ovvero, non del «Fiqh» preso nella sua <strong>in</strong>terezza, bensì nei suoi<br />
«fondamenti» scientifici, a loro volta rigorosamente dedotti dal<br />
Quran al-Karim e dalla nobile Sunna - può consistere <strong>in</strong> alcune<br />
pag<strong>in</strong>e od, agevolmente, <strong>in</strong> diversi volumi, a loro volta spiegati e<br />
commentati anche più diffusamente da diversi Sapienti.<br />
139
Le discussioni e le «divergenze» (khilafat) <strong>in</strong> materia di Fiqh si<br />
operano, dunque, sulla base di una competenza dottr<strong>in</strong>ale e<br />
spirituale assai più sottile ed approfondita, frutto maturo di una vita<br />
dedicata allo studio ed alla contemplazione.<br />
E’ significativo che <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> si «critichi» il Fiqh - senza averlo<br />
mai davvero conosciuto, a quanto pare - e così i Sapienti<br />
qualificati a determ<strong>in</strong>arne scientificamente i contenuti<br />
(fuqaha), mentre non ci si prenderebbe la stessa libertà di<br />
criticare un <strong>in</strong>gegnere nel suo modo di costruire un ponte, od<br />
un chirurgo nel suo modo di operare un malato.<br />
E’ significativo, <strong>in</strong>oltre, che il «livello percepito» del dibattito si<br />
attesti generalmente sulla questione degli auguri di Natale od alla<br />
mamma, o della musica per i bimbi. Ciò <strong>in</strong>dica qualcosa, <strong>in</strong>fatti,<br />
del «grado» di preparazione generale dei Musulmani <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> -<br />
con ciò, senza entrare nel merito del grado di preparazione<br />
<strong>in</strong>dividuale di ognuno - nonché del problema diffuso, non solo<br />
del «non sapere», ma perf<strong>in</strong>o del «non sapere di non sapere».<br />
140
Tengo a notare, <strong>in</strong> conclusione, per restare sul tema dell’articolo <strong>in</strong><br />
discussione, che la critica alle tesi formulate - non solo <strong>in</strong><br />
quest’occasione - da Tariq Ramadan, non sono affatto appannaggio<br />
del solo «movimento salafita», qualsiasi cosa s’<strong>in</strong>tenda con questa<br />
denom<strong>in</strong>azione, bensì di un ampissimo spettro di Sapienti dei più<br />
diversi orientamenti presenti nel mondo musulmano.<br />
Questo dovrebbe rappresentare un elemento di riflessione, per<br />
tutti i credenti e per tutti coloro che siano s<strong>in</strong>ceramente<br />
<strong>in</strong>teressati a cercare la conoscenza <strong>Islam</strong>ica dalle fonti più<br />
appropriate, così come non s’impara la medic<strong>in</strong>a da un<br />
rappresentante di prodotti farmaceutici, o l’architettura da un<br />
piastrellista. Questa è una precisa responsabilità - di cui ognuno<br />
sarà personalmente chiamato a rispondere - nei confronti di sé<br />
stessi, così come della propria famiglia e dei propri discendenti. Che<br />
Iddio ci aiuti e ci guidi <strong>in</strong> questo senso.<br />
Abu Isma'il Ibrahim ‘Abdu n-Nur<br />
ibrahim.abdannur@gmail.com<br />
141
21. … aprile 15th, 2012, 3:54 pm<br />
Caro fratello, ti ricordi cosa succedeva nei compiti di algebra?<br />
Nei primi passaggi scambi un + con un -, ed alla f<strong>in</strong>e il risultato è<br />
aberrante.<br />
Io sarò sicuramente ignorante, ma non posso accettare che degli<br />
uom<strong>in</strong>i non abbiano potuto mal comprendere un contesto<br />
nell’elaborare il Fiqh.<br />
Oggi si dà per scontato che se A ha detto una cosa e B l’ha<br />
confermato e C l’ha confermato e D l’ha confermato…….. allora<br />
quella data cosa era giusta 1000 anni fa come oggi.<br />
E se A avesse sbagliato il contesto? (e bada bene che parlo di<br />
contesto, non di norma)?<br />
E poi, mi si permetta: l’<strong>Islam</strong> è una religione “facile”, “senza pesi”,<br />
rivelata a “tutti”: quando la smetteremo di trasformarla nel<br />
patrimonio di una casta di sapienti?<br />
A volte sorrido, quando <strong>in</strong> alcune trasmissioni di shaykh (che poi un<br />
trentenne possa essere chiamato “anziano”, potrebbe essere oggetto<br />
di discussione) i telespettatori chiedono se Macdonald (quelli con<br />
142
carne halal) è halal o haram, o se è islamicamente legittimo che la<br />
moglie malata si rifiuti di cuc<strong>in</strong>are per gli ospiti del marito…<br />
La dimostrazione, a mio personale ed ignorante modo di vedere, che<br />
l’<strong>Islam</strong> si sta trasformando <strong>in</strong> una specie di giudaismo islamico, una<br />
specie di religione normocentrica e non più teocentrica.<br />
Ma sicuramente sbaglierò.<br />
La semplice risposta del tipo “prima di criticare una norma devi<br />
studiare 20 anni”, contraddice la semplicità e la chiara evidenza<br />
dell’<strong>Islam</strong>.<br />
A volte, per salvare la vita ad un uomo, non serve la laurea <strong>in</strong><br />
medic<strong>in</strong>a, basta un corso di pronto soccorso; a volte per riparare<br />
l’impianto elettrico non serve la laurea <strong>in</strong> <strong>in</strong>gegneria, e così via.<br />
E soprattutto: puoi anche studiare 50 anni, ma se hai dei preconcetti<br />
elaborerai un fiqh <strong>in</strong>triso di quei preconcetti.<br />
A mio personale ed ignorante modo di vedere.<br />
22. Ibrahim 'Abdu n-Nur, aprile 15th, 2012, 11:37 pm<br />
143
Caro …, mi dispiace tu abbia preso il mio rilievo sul piano<br />
personale, e mi limito a questo punto ad augurarti il meglio, ovvero<br />
la Guida di Allah e la Sua Misericordia. Vorrei solo farti notare che,<br />
nell’ambito di questa discussione, e da parte di diversi <strong>in</strong>terlocutori,<br />
sono stati portati fior di prove sciaraitiche, argomentazioni<br />
razionali ed esempi pratici, su cui riflettere - senza che ad essi sia<br />
stata data alcuna effettiva risposta, nel merito.<br />
Inoltre, la «semplicità e la chiara evidenza» dell’<strong>Islam</strong> non hanno<br />
miglior esempio della parola dei Profeti - su di loro sia la Pace - che<br />
alla Parola div<strong>in</strong>a replicano: «Abbiamo sentito ed abbiamo<br />
obbedito» [«Sami'na wa ata'na»]; così fecero i Sahaba - Iddio sia<br />
soddisfatto di loro - che, quando il v<strong>in</strong>o fu proibito, ne riversarono a<br />
fiumi per le vie di Med<strong>in</strong>a. E così fecero le Sahabiyyat - Iddio sia<br />
soddisfatto di loro - che, quando l’hijab fu prescritto, misero mano<br />
alle prime stoffe di cui disponevano, e se le posero addosso,<br />
ricoprendosene <strong>in</strong>teramente.<br />
Ti assicuro che il sottoscritto è tutt’altro che ostile od <strong>in</strong>differente<br />
all’importanza della logica razionale e del pensiero umano, e non<br />
faccio dunque affatto professione di fede per il letteralismo o per<br />
l’astensione dal ragionamento personale; ma proprio perciò, a<br />
144
maggior ragione, rilevo quanto sia importante che tale<br />
ragionamento sia illum<strong>in</strong>ato dalla Luce della Verità, il che è<br />
tutt’altro che una cosa semplice od immediata - posto, ovviamente,<br />
il permesso di Allah e la Sua benedizione.<br />
Siamo tutti essenzialmente ignoranti, giacché non ci è stato<br />
dato della Scienza «se non poco», ma questo non vuol dire<br />
certamente che essa sia stata «distribuita» <strong>in</strong> parti uguali<br />
[«Son forse eguali colui che sa e colui che ignora?»], né che la<br />
«Verità» non si sia fatta «conoscere» nel «Discrim<strong>in</strong>e» [«Al-<br />
Furqan»], cui i credenti possono e devono fare riferimento,<br />
sforzandosi di adeguarsi ad Esso aff<strong>in</strong>ché Esso l’illum<strong>in</strong>i, e per<br />
la loro umiltà li <strong>in</strong>nalzi, anziché provare ad adeguarLo a sé<br />
stessi, costr<strong>in</strong>gendoLo nella propria ombra, e provando <strong>in</strong> tal<br />
modo ad imporsi su di Esso, umiliandoLo e f<strong>in</strong>endoNe poi<br />
umiliati, l’Ultimo Giorno.<br />
Inshallah anche queste conversazioni, nell’ambito di un sito gestito<br />
da fratelli di antico ritorno all'<strong>Islam</strong>, contribuiranno a tornare ai<br />
«Pr<strong>in</strong>cipi della Religione», e che Iddio accetti questo sforzo da<br />
parte nostra, lo ricompensi con la Sua soddisfazione, guidi chi<br />
145
necessiti della Guida, e mantenga guidato colui al quale l’abbia già<br />
elargita, per la Sua Misericordia. Wa Allahu Alam.<br />
Baraka Allahu fikom, salamu aleykom wa rahmatullahi wa<br />
barakatuhu!<br />
Abu Isma'il Ibrahim ‘Abdu n-Nur<br />
In attesa di risposta<br />
24. … aprile 16th, 2012, 11:41 pm<br />
Ma <strong>in</strong> Arabia Saudita non si lavora? Io spero che questi fratelli<br />
facciano anche qualcosa di più produttivo per la società rispetto<br />
sfoggiare le nozioni appena apprese a scuola <strong>in</strong> un contesto di<br />
celodurismo <strong>in</strong> salsa salafita…<br />
In attesa di risposta<br />
26. … aprile 17th, 2012, 3:14 pm<br />
146
Salamu aleykom.<br />
Non credo affatto che gli <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> questo sito siano fuorvianti<br />
come dici tu caro fratello, ritengo esattamente il contrario e gli<br />
<strong>in</strong>terventi del fratello Youssef stanno a dimostrarlo e non solo<br />
quelli… In riferimento all’U.C.O.I.I. ovviamente non siamo<br />
d’accordo …. per il resto immag<strong>in</strong>o che le differenze di op<strong>in</strong>ione che<br />
abbiamo <strong>in</strong> un ambito come questo ( di democrazia e di libertà) mi<br />
consente di poterle esprimerle liberamente come le tue … non so se<br />
<strong>in</strong> Arabia saudita sarebbe possibile farlo … immag<strong>in</strong>o di no e<br />
immag<strong>in</strong>o anche che f<strong>in</strong>e farebbero tutti quelli che avessero una<br />
op<strong>in</strong>ione diversa da quella dei “sapienti” al potere.<br />
Il credere di avere la “sapienza” porta <strong>in</strong>evitabilmente a reprimere<br />
quella degli altri(nelle tue parole si evidenzia bene questa tendenza<br />
molto pericolosa). Grazie a Dio SWT siamo ancora <strong>in</strong> condizione di<br />
vivere l’<strong>Islam</strong> senza la polizia religiosa alle spalle ….<br />
27. … 'Eliy, aprile 17th, 2012, 11:17 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
S<strong>in</strong>ceramente dubito che il fratello … si renda conto della gravità di<br />
ciò che va dicendo. Scrive: [Non credo affatto che gli <strong>in</strong>terventi<br />
147
<strong>in</strong> questo sito siano fuorvianti come dici tu caro fratello,<br />
ritengo esattamente il contrario].<br />
Vedi fratello, il fatto che Tu non creda che ciò che le nostre<br />
argomentazioni sciaraitiche hanno dimostrato esser palesemente<br />
«fuorviante» poi - <strong>in</strong> verità - lo sia, ebbene ciò non cambia <strong>in</strong> nulla<br />
la realtà delle cose. Se Ti portassi le prove che il muro del<br />
giard<strong>in</strong>o è bianco, non nero, dimmi, cambierebbe forse<br />
qualcosa se Tu <strong>in</strong>sistessi a volerlo reputare nero? Tu sei<br />
padrone di dire e di fare ciò che più T’aggrada, ma ciò non<br />
toglie che Tu sia <strong>in</strong> evidente errore. E questo non lo dico io,<br />
bensì il Libro di Dio, la Sunna del Suo Profeta - che Dio Lo elogi e<br />
Lo preservi da ogni male - e l’unanimità dei Musulmani. Se questo<br />
non Ti basta!!<br />
Dici: [e gli <strong>in</strong>terventi del fratello … stanno a dimostrarlo e non<br />
solo quelli]. Con tutto il rispetto per il fratello … - che colgo<br />
l’occasione per salutare - i Suoi <strong>in</strong>terventi, così come quelli di<br />
tutti Voi, Piccardo compreso, non hanno dimostrato proprio<br />
nulla, proprio un bel niente, eccetto il fatto che Voi non siete<br />
d’accordo con ciò che diciamo.<br />
148
DEVI CAPIRE CHE NOI MUSULMANI QUANDO UTILIZZIAMO<br />
IL VERBO «DIMOSTRARE» INTENDIAMO CON CIÒ IL RENDERE<br />
EVIDENTE CON PROVE O FATTI CERTI ED AUTENTICI, NON IL<br />
SEMPLICE RIFIUTAR LA VERITÀ, COME VOI STATE FACENDO. Voi,<br />
ripeto - e qualsiasi Musulmano che abbia seguito tutto sto dibattito<br />
dall’<strong>in</strong>izio, ed al quale Dio abbia donato l’<strong>in</strong>estimabile grazia<br />
dell’umiltà ben sa che ciò che dico è pura verità, anche qualora<br />
magari non fosse d’accordo con me - NON SOLO NON SIETE<br />
RIUSCITI A DIMOSTRARE ASSOLUTAMENTE NULLA, MA NON<br />
AVETE NEMMENO PROVATO A FARLO, E QUESTA È UNA COSA CHE<br />
DOVREBBE FARVI SOSPETTARE DEL SENTIERO DA VOI DIFESO E<br />
COSÌ TANTO AMATO.<br />
Quanti tratti coranici avete citato? Quanti detti<br />
autentici? Quante unanimità dottr<strong>in</strong>ali? Lascio a Te la<br />
somma… tanto è molto semplice. Capisci adesso cosa <strong>in</strong>tendo?<br />
Poi dici: [In riferimento all’U.C.O.I.I. ovviamente non siamo<br />
d’accordo]. Idem come sopra, questa e ciò che voi chiamate<br />
149
«dovizia d’argomentazioni», il vostro cantilenare: “Noi non<br />
siamo d’accordo. Questa è una democrazia! Siamo <strong>in</strong> un paese<br />
libero, bla bla, bla bla, bla bla”. Ora Ti faccio una domanda, e<br />
cerca di rispondere ad essa assai s<strong>in</strong>ceramente. Secondo Te,<br />
basterebbe ciò <strong>in</strong> tribunale come prova? O FORSE IL GIUDICE VI<br />
CACCEREBBE FUORI DALL’AULA IN MALO MODO? E qualora<br />
dovessi ammettere che ciò non basterebbe, allora perché mai<br />
dovrebbe bastare al Giudice dei Giudici nel Giorno del Giudizio?<br />
Riflettici sopra. Può essere che Dio Ti dia successo.<br />
[per il resto immag<strong>in</strong>o che le differenze di op<strong>in</strong>ione che<br />
abbiamo <strong>in</strong> un ambito come questo (di democrazia e di libertà)<br />
mi consente di poterle esprimerle liberamente come le tue].<br />
Non so bene cosa Tu <strong>in</strong>tenda. Se <strong>in</strong>tendi che l’<strong>Italia</strong>, <strong>in</strong> qualità di<br />
paese democratico, permette a chi voglia dire bestialità di dirle, beh,<br />
non penso ci siano dubbi <strong>in</strong> proposito.<br />
Se <strong>in</strong>tendi, <strong>in</strong>vece, che ciò è lecito per noi Musulmani<br />
presso Dio altissimo, e che Tu, <strong>in</strong> qualità di credente, sei<br />
libero di pensarla come vuoi, questo no, questo è certamente<br />
sbagliato.<br />
150
Il Musulmano dovrà render conto a Dio di ogni sua azione e<br />
di ogni sua parola, tant’è che il Profeta - <strong>in</strong> un hadith autentico -<br />
quando Mu’adh Gli chiese: [“O Profeta di Dio! Ma allora<br />
verremo puniti anche a causa di ciò che diciamo?” - Ebbene<br />
Egli - disse: «Non t'avesse mai partorito tua madre o Mu'adh!<br />
Che cosa fa precipitare gli uom<strong>in</strong>i nel Fuoco sui loro volti - o<br />
forse disse: sui loro nasi - se non il raccolto delle loro<br />
l<strong>in</strong>gue?»].<br />
ALTRO CHE DIR CIÒ CHE SI VUOLE, CON LA SCUSA DELLA<br />
DEMOCRAZIA! Cosa ne dici. Potete forse bestemmiare? Tanto siete<br />
<strong>in</strong> democrazia. Oppure miscredere? Tanto c’è la democrazia.<br />
Fratello mio, diciamo piuttosto che se è vero che puoi dire ciò<br />
che vuoi e pensarla come vuoi è altrettanto vero che dovrai<br />
subirne le conseguenze, <strong>in</strong> questa vita e nell’Altra.<br />
[non so se <strong>in</strong> Arabia Saudita sarebbe possibile farlo. Immag<strong>in</strong>o<br />
di no e immag<strong>in</strong>o anche che f<strong>in</strong>e farebbero tutti quelli che<br />
avessero un'op<strong>in</strong>ione diversa da quella dei “sapienti” al<br />
151
potere]. No, <strong>in</strong> Arabia Saudita, così come <strong>in</strong> qualsiasi paese<br />
Musulmano governato con la legge di Dio, è vietato bestemmiare,<br />
miscredere ed <strong>in</strong>segnare eresie, e la lode di ciò spetta soltanto ad<br />
Allah, così come è vietato rubare, spacciare droga, uccidere ed<br />
andare a prostitute. L’<strong>Islam</strong> vieta, <strong>in</strong> verità, ogni cosa prettamente o<br />
fortemente dannosa. Non vedo perché Ti stupisci, visto che sei<br />
Musulmano!<br />
Per quanto riguarda il castigo, ebbene questo varia a seconda<br />
del crim<strong>in</strong>e commesso. Il castigo dell’eretico non e’ fisso, bensì<br />
variabile. Ad ogni modo è ovvio che esso possa essere anche<br />
estremamente duro, visto che il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo<br />
preservi da ogni male, disse: [Le novità son certamente la cosa<br />
peggiore, ed ogni novità è un'eresia, ogni eresia un<br />
traviamento ed ogni traviamento andrà nel Fuoco ] (Sunan an-<br />
Nasa/i, n. 1577), <strong>in</strong>tendendo con novità soltanto quelle concernenti<br />
la religione.<br />
Per ciò che concerne i sapienti, sappi che dotti al potere<br />
qui - grazie a Dio - non ce ne sono, a presc<strong>in</strong>dere da ciò che Tu<br />
voglia pensare, e qualora Tu sia conv<strong>in</strong>to di ciò che dici spetta<br />
152
a Te portare prove schiaccianti <strong>in</strong>dicanti il suddetto crim<strong>in</strong>e,<br />
visto che è colui che accusa che deve esibire le prove, non<br />
quello che è stato accusato. Qualora Tu lo faccia noi Ti<br />
crederemo, mentre qualora Tu non riesca a trovarle - come io<br />
suppongo - ed abitassi <strong>in</strong> uno stato islamico, beh, <strong>in</strong> quel caso<br />
potresti venir duramente castigato. Ogni persona, nell’<strong>Islam</strong>,<br />
che accusi un’altra senza poi portare le prove di ciò merita di<br />
esser castigata <strong>in</strong> base alla sua colpa. Ti sembra sbagliato?<br />
E poi, scusa, non sono forse i «dotti» e gli <strong>in</strong>tellettuali tra<br />
i «fratelli musulmani» quelli che han sempre fatto di tutto -<br />
questa volta nel vero senso della parola - al f<strong>in</strong>e d'arrivare al<br />
potere?<br />
Eppure io son conv<strong>in</strong>to che Tu non sappia quel che dici, o<br />
forse preferisco pensar così al f<strong>in</strong>e di trovare un’attenuante <strong>in</strong> Tuo<br />
favore. Quello di cui Ti stai macchiando, fratello, è un crim<strong>in</strong>e<br />
molto più grosso di Te. Calunniare i sapienti sunniti è un po’<br />
come calunniare un Profeta, Ti rendi conto della gravità di<br />
ciò? E la cosa peggiore è che dici tutto ciò soltanto per sentito<br />
dire, senza uno straccio di prova, quasi avessi diec’anni. Hai<br />
153
forse dimenticato che Dio Altissimo disse: [Chi tratta male un<br />
Mio fautore, ebbene allora io gli dichiarerò guerra] (l'autentica<br />
del Bukhari, n.6502). E quali fautori maggiori dei sapienti, i quali<br />
sono [gli eredi dei Profeti]? (Sunan Abi Dawud, n.3641). Vuoi<br />
forse che Dio Ti faccia guerra? Non temi Dio? Non temi il Suo<br />
castigo? Secondo me, fratello mio, sarebbe meglio che Tu<br />
riflettessi prima di parlare. Oppure dimmi, cos’è cambiato oggi<br />
da quando non eri Musulmano?<br />
Dici: [Il credere di avere la “sapienza” porta <strong>in</strong>evitabilmente a<br />
reprimere quella degli altri]. Ma perché, voi non credete forse<br />
d’averla? Qualora la risposta sia no, mi chiedo allora perché<br />
mai difendiate gente che, con la scusa di rappresentare l'<strong>Islam</strong><br />
italiano sul web, <strong>in</strong>segnan deviazioni a non f<strong>in</strong>ire.<br />
E poi voi cosa state facendo? Non state forse cercando di<br />
reprimere l’<strong>Islam</strong> dei pii predecessori a più non posso?<br />
La vera sapienza, <strong>in</strong> realtà, non ci obbliga a reprimere della<br />
scienza tranne ciò che è dannoso per il genere umano. Ti faccio un<br />
154
esempio. Il crack è una terribile sostanza stupefacente altamente<br />
pericolosa. Viene ricavata tramite processi chimici, non sputando<br />
sulla coca<strong>in</strong>a, né guardandola a lungo, qu<strong>in</strong>di possiamo pure dire<br />
che dietro a tale sostanza c’è una scienza, per quanto biasimevole<br />
possa questa essere. In uno stato islamico tale scienza verrebbe<br />
volutamente soppressa, dimenticata, proprio causa la sua enorme<br />
pericolosità. Ora, Ti sembra questo un difetto causato<br />
dall’avere scienza o dal credere d’averla? La medic<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>vece, è<br />
un’altra scienza, ma secondo l’<strong>Islam</strong> non va dimenticata, bensì<br />
<strong>in</strong>coraggiata, perlomeno <strong>in</strong> tutto ciò che <strong>in</strong> essa c’è di lecito.<br />
Perché? Semplicemente perché non è dannosa, bensì utile al genere<br />
umano.<br />
L’eresia, fratello mio, è un po’ come il crack, anzi peggio.<br />
Il crack, <strong>in</strong>fatti, si limita a distruggere la salute dell’uomo,<br />
mentre l’eresia distrugge il cuore, la religione e pers<strong>in</strong>o<br />
l’<strong>in</strong>telletto dell’uomo, f<strong>in</strong>o a ridurlo totalmente <strong>in</strong>capace di<br />
riconoscere la verità o dist<strong>in</strong>guere tra questa ed il suo opposto.<br />
Questo è quanto.<br />
155
Poi dici: [nelle tue parole si evidenzia bene questa tendenza<br />
molto pericolosa]. La realtà di tale tendenza è già stata spiegata a<br />
sufficienza. Poi, come se non bastasse, il fratello che stai accusando,<br />
Ibrahim Iungo, è esattamente l’opposto di come Tu l’hai dip<strong>in</strong>to.<br />
Fattelo dire da chi Lo conosce personalmente.<br />
[Grazie a Dio - Subhanahu ua ta'ala - siamo ancora <strong>in</strong><br />
condizione di vivere l’<strong>Islam</strong> senza la polizia religiosa alle<br />
spalle]. Ah, contento Tu!<br />
E, INFATTI, IN QUELLA «SPLENDIDA» DEMOCRAZIA<br />
ITALIANA NELLA QUALE VIVETE, APRI LA PORTA DI CASA ALLA<br />
MATTINA E SENTI IL VICINO BESTEMMIARE A SQUARCIAGOLA,<br />
SCENDI SOTTO CASA PER COMPRARE UNA PIZZA E VEDI LA<br />
BATTONA CHE SI CAMBIA LE MUTANDE. E POI TU MI VIENI A<br />
PARLARE DI POLIZIA RELIGIOSA?! Non disse forse Dio: [Cosa<br />
avete?! Com'è che giudicate?!] (il cap. del calamo, 36).<br />
Ragiona bene, fratello mio, ragione bene… e ricorda: «Chi va<br />
con lo zoppo impara a zoppicare».<br />
156
28. … aprile 18th, 2012, 10:35 am<br />
157<br />
'Eliy Vago<br />
Salamu aleykom. Tu metti <strong>in</strong> bocca a me cose che non ho detto.<br />
L’essere musulmano per me è rispettare le norme esteriori, che<br />
questo comporta. Quello che importa per me soprattutto sono<br />
quelle <strong>in</strong>teriori. Se questo lo faccio bene o male non dipende da un<br />
sapiente e chi pensa di avere la sapienza <strong>in</strong> mano e fa la cresta agli<br />
altri. Il rapporto con Dio è personale e a Lui devo rispondere.<br />
L’<strong>in</strong>tenzione conta prima di tutto e se è vero che Allah è al Rahman<br />
e a Rahim giudicherà Lui. NESSUN ALTRO . Dare l’esempio nel<br />
comportamento esteriore è la prima cosa,essere coerenti con la<br />
propria fede, dimostrare nella pratica …. la lettura pedissequa dei<br />
testi giuridici non fa una persona un buon musulmano ma un<br />
bigotto … l’umanità <strong>in</strong> occidente vive nell’ignoranza e nel<br />
materialismo e noi viviamo <strong>in</strong> questa realtà. Restare saldi nei<br />
pr<strong>in</strong>cipi e sapere essere coerenti è difficile. ma è una questione di<br />
cuore non di “diritto islamico” .
Questa è una vecchia storia che ha visto sempre contrapposti i<br />
mistici islamici e i giureconsulti … forse i prime erano andato<br />
troppo oltre ma i secondi erano diventati sterili ripetitori di norme<br />
esteriori senza più legame <strong>in</strong>teriore.<br />
Tra i due io sono sicuramente tra i primi. Senza andare oltre.<br />
Tu dici “Altro che dir ciò che si vuole, con la scusa della<br />
democrazia! Cosa ne dici, potete bestemmiare? Tanto siete <strong>in</strong><br />
democrazia. Oppure miscredere? Tanto c’è la democrazia” e chi dice<br />
questo …. io non ho mai detto questo … sei Tu che lo hai <strong>in</strong> testa<br />
… Tu vai oltre le cose che si dicono .. presupponi cose che neanche<br />
ho pensato… e questo è pericoloso … che io non abbia una grande<br />
conoscenza della legislazione islamica è certo … ma se ti devo dire<br />
la verità non mi <strong>in</strong>teressa molto … mi <strong>in</strong>teressano altre cose..<br />
l’umanità che l’islam sa dare nei fratelli che ho <strong>in</strong>contrato e molto di<br />
più … Un saluto e con questo chiudo. Inoltre ti consiglio di leggere<br />
bene l’articolo di Tariq Ramadan ….è molto chiaro…. è a quelle<br />
cose che devi dare risposte … parlare male dell’occidente e poi farci<br />
accordi e addirittura complottare con lui …. cosa c’e’ di più<br />
miscredente di questo?<br />
In attesa di risposta<br />
158
30. … aprile 18th, 2012, 6:37 pm<br />
Sia r<strong>in</strong>graziato Dio per questo spazio di discussione!<br />
Qui si può liberamente discutere e farsi una op<strong>in</strong>ione, sia essa<br />
sbagliata o giusta: non dipende tutto da Dio? Non è Lui che salva e<br />
svia chi vuole? Sono totalmente d’accordo con …: l’<strong>Islam</strong> è la via di<br />
mezzo tra la totale assenza di “legge” (esempio, il cristianesimo) ed<br />
il dom<strong>in</strong>io della legge (es. l’ebraismo). Perché ci si dimentica sempre<br />
di questo? L’<strong>in</strong>tenzione è il card<strong>in</strong>e pr<strong>in</strong>cipe di ogni atto umano: ma<br />
come faccio ad avere una retta <strong>in</strong>tenzione, se sento sempre e solo la<br />
stessa campana? Il Taqlid (imitazione) è lodevole se è “ragionata”; è<br />
perfida se si limita ad una cieca obbedienza allo shaykh di turno. E<br />
come faccio a “ragionarla” se non tramite un libero spazio di<br />
discussione? Inf<strong>in</strong>e, una cosa sull’ultimo commento di …: ha<br />
ragione, si cont<strong>in</strong>ua a parlare bene dell’Arabia Saudita, di quanto<br />
sono pii i pr<strong>in</strong>cipi della casa Al Saud, di come si viva bene con la<br />
polizia religiosa….. ma dov’è l’esempio nelle cose pratiche?<br />
L’Arabia Saudita, custode delle sacre moschee, terra sacra per cui<br />
non si piò nemmeno uccidere una pulce se ci si trova nello spazio<br />
sacro…. è la stessa nazione che ospita basi americane, la stessa<br />
159
nazione che va a braccetto con i miscredenti e con i sionisti….la<br />
stessa nazione che potrebbe fare la differenza nella causa<br />
palest<strong>in</strong>ese. E <strong>in</strong>vece cosa fa? Manda i soldati <strong>in</strong> Bahre<strong>in</strong> per aiutare<br />
la polizia locale a massacrare i dimostranti.<br />
Dove sta il jihad? Ci rendiamo conto che se i paesi del golfo<br />
decidessero di dare un ultimatum ad Israele circa il processo di pace<br />
<strong>in</strong> Medio Oriente, costr<strong>in</strong>gerebbe f<strong>in</strong>almente gli USA a prendere<br />
una posizione netta? Perché nessun sapiente ha mai pensato ad una<br />
fatwa che impedisca la vendita del petrolio a quei paesi che<br />
opprimono i fratelli palest<strong>in</strong>esi?<br />
Eh già, pecunia non olet…. ecchissenefrega del jihad e della<br />
Ummah…..<br />
Salamu aleykom.<br />
In attesa di risposta<br />
32. … aprile 22nd, 2012, 11:08 am<br />
160
Dal punto di vista dottr<strong>in</strong>ale tra “salafiti” e “I fratelli Musulmani”<br />
non vi è alcuna differenza… Entrambi mettono <strong>in</strong> discussione la<br />
legittimità delle 4 scuole giuridiche, negano i pr<strong>in</strong>cipi dell'aquida<br />
Asharita/Maturidita (universalmente riconosciuto come il Credo di<br />
Ahl as-Sunna wa al-Jamaa) e rifiutano la centralità del tasawwuf…<br />
33. … aprile 22nd, 2012, 11:58 am<br />
Questa mi è nuova (e non sono né salafita né ikhwan).<br />
Chi non segue una delle 4 scuole (che poi sono 5 per chi riconosce la<br />
qualità di musulmano agli sciiti), non necessariamente ne discute la<br />
legittimità: discute solo l’obbligo di una cieca obbedienza ad una<br />
scuola.<br />
Quanto al negare i pr<strong>in</strong>cipi delle aquida Asharita/Maturidita, mi<br />
spieghi cosa significa? E’ come dire che io non credo all’esistenza<br />
del cielo… Quanto al tasawwuf, forse è vero per i salafiti, ma non<br />
mi risultava per gli ikhwani.<br />
34. Jibril Abu 'Isa, aprile 22nd, 2012, 11:27 am<br />
Il term<strong>in</strong>e «Salaf» è un’abbreviazione dell'espressione «Salaf us-<br />
salih», che significa "pii Predecessori". Esso si riferisce<br />
161
specificamente alle prime tre generazioni di Musulmani.<br />
La prima fu quella del Profeta (che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />
ogni male ) e dei Suoi Compagni, ovvero coloro che lo conobbero<br />
personalmente (Sahaba) . La seconda, fu quella di coloro che<br />
seguirono i Compagni (Tabi'un) . La terza fu quella di coloro che<br />
seguirono quelli che seguirono i Compagni, ovvero quella dei<br />
successori di coloro che seguirono i Compagni.<br />
«Salafiyya» è il term<strong>in</strong>e che <strong>in</strong>dica la maniera di seguire i «Salaf»,<br />
nel credo e nella fede, nei discorsi e nelle azioni, <strong>in</strong>dipendentemente<br />
dal tempo e dal luogo. Essa rappresenta il modo migliore per capire<br />
e mettere <strong>in</strong> atto la religione, così come fu capita e attuata dai<br />
«Salaf», seguendola scrupolosamente al meglio delle proprie<br />
possibilità e guardandosi ed astenendosi da ciò che gli si oppone.<br />
I «Salaf us-salih» si dist<strong>in</strong>sero per la loro completa adesione ai<br />
pr<strong>in</strong>cìpi del<strong>in</strong>eati nel Libro di Dio, e nella pratica dei Compagni -<br />
che Dio sia soddisfatto di tutti Loro.<br />
In quanto a "credo" i «Salaf us-salih» seguivano una particolare<br />
metodologia, la quale si opponeva alle altre, come ad esempio a<br />
quella "asharita" " mutazilita" e a quella di coloro la cui<br />
caratteristica era di anteporre l’<strong>in</strong>telletto e la retorica teologica al<br />
162
Libro e alla Sunna e ai ben conosciuti detti degli «A'imma» della<br />
comunità islamica.<br />
Allo stesso modo per ciò che riguarda il culto "ibada", i «Salaf us-<br />
salih» aderivano ad una metodologia contraria a quella dei "sufi" e<br />
degli adoratori di cimiteri, i quali <strong>in</strong>ventavano ed <strong>in</strong>troducevano<br />
<strong>in</strong>novazioni nella religione senza aver ricevuto alcuna autorità da<br />
Allah.<br />
Ugualmente, per quanto concerne l'<strong>in</strong>vitare le genti alla religione di<br />
Dio e le questioni d'attualità, la metodologia dei pii Predecessori si<br />
dist<strong>in</strong>gue da quella degli attivisti politici, i quali, con il pretesto di<br />
seguire i «Salaf» ed i sapienti contemporanei, hanno tuttavia<br />
<strong>in</strong>trodotto novità, suscitando emozioni e sentimentalismi nella<br />
gente comune, allontanandola nettamente dai sapienti ben fondati<br />
nella scienza, <strong>in</strong>vitando piuttosto le persone soltanto verso se stessi<br />
e verso i propri capricci.<br />
A Shaykh Salih al-Fawzan (che Dio lo protegga) venne chiesto:<br />
“L’entrata <strong>in</strong> Paradiso o nel Fuoco, dipendono dalla correttezza<br />
della propria metodologia (manhaj)?”<br />
163
Egli rispose: “Sì, quando la metodologia di una persona è corretta<br />
egli entrerà <strong>in</strong> Paradiso. Perciò se egli segue la metodologia del<br />
Messaggero di Allah (che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male)<br />
e la metodologia dei pii Predecessori, egli diverrà uno degli abitanti<br />
del Paradiso - con il permesso di Allah. E quando egli viaggia sul<br />
«manhaj» dei deviatori fuorviati, egli è m<strong>in</strong>acciato dal Fuoco.”<br />
[fonte: Al-Ajwibah Al-Mufidah, pag.77].<br />
35. 'Eliy, aprile 26th, 2012, 4:21 am<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Rispondo, seppur con notevole ritardo, al primo degli <strong>in</strong>terventi del<br />
fratello che si firma … .<br />
Dici: [Dal punto di di vista dottr<strong>in</strong>ale tra “salafiti” e “I fratelli<br />
Musulmani” non vi è alcuna differenza]. Affermazione curiosa la<br />
Tua, fratello mio, visto che i punti <strong>in</strong> comune tra le due sette sono<br />
veramente pochissimi, e s<strong>in</strong>ceramente credo che chiunque abbia<br />
letto questo botta e risposta dall’<strong>in</strong>izio - a presc<strong>in</strong>dere dal suo<br />
<strong>in</strong>dirizzo religioso - si sia accorto chiaramente di ciò. Ad ogni modo<br />
Tu, a differenza degli altri miei <strong>in</strong>terlocutori, tenti perlomeno<br />
164
d’argomentare le Tue affermazioni - di questo devo dartene atto - e<br />
la cosa mi fa ovviamente piacere.<br />
Poi dici: [Entrambi mettono <strong>in</strong> discussione la legittimità delle<br />
4 scuole giuridiche, negano i pr<strong>in</strong>cipi dell'aqida<br />
Asharita/Maturidita (universalmente riconosciuta come il<br />
Credo di Ahl as-Sunna wa al-Jamaa) e rifiutano la centralità<br />
del "tasawwuf"]. Allora, una cosa per volta. I salafiti non mettono<br />
<strong>in</strong> discussione - nella maniera più assoluta - la legittimità delle<br />
quattro scuole giuridiche, non so dove Tu abbia sentito questa<br />
baggianata. Piuttosto diciamo che è pesantemente illecito per tutti<br />
coloro che abbiano raggiunto un ottimo livello di conoscenza della<br />
religione, delle sue regole, dei suoi testi e della l<strong>in</strong>gua araba il<br />
seguir coi “paraocchi” le sentenze di Tizio o di Caio o d’una<br />
qualsiasi scuola giuridica, una delle quattro così come una delle<br />
tante altre meno conosciute, il che - fratello mio - è cosa ben diversa<br />
dal mettere <strong>in</strong> discussione la legittimità delle scuole stesse.<br />
Disse l’Altissimo: [Hanno preso i loro rabb<strong>in</strong>i, i loro<br />
monaci ed il Messia figlio di Maria come Signori all'<strong>in</strong>fuori di<br />
Allah, quando non era stato loro ord<strong>in</strong>ato se non di adorare un<br />
165
Dio unico] (il cap. del pentimento, 31). E disse Ibn Abbas - che Dio<br />
sia soddisfatto di entrambi – quando, dopo aver risposto ad una<br />
domanda fattagli, gli stessi richiedenti espressero delle riserve circa<br />
la di lui sentenza: [Poco ci manca che piovan su di voi pietre dal<br />
cielo. Vi dico: disse l'Inviato di Dio, e voi mi rispondete<br />
dicendo: «Però disse Abu Bakr ed Umar»!?] (Musnad Ahmad, n.<br />
3121). E disse a questo proposito l’Imam Ahmad: [Mi<br />
sorprendono coloro che, pur conoscendo la catena di<br />
trasmissione e la sua correttezza, son dell'op<strong>in</strong>ione di Sufyan]<br />
(«La magna esposizione», ibn Batta, 97) cioè di Sufyan ath-Thawri,<br />
celebre sapiente, nonché nobilissimo devoto. Tuttavia, <strong>in</strong><br />
quell’occasione, pare avesse rilasciato una sentenza contraria ad<br />
alcuni detti, magari per non averli mai conosciuti o perlomeno la di<br />
loro autenticità. Pertanto l’Imam Ahmad vedeva - più che<br />
giustamente - che non fosse cosa lecita il seguirlo <strong>in</strong> ciò.<br />
Iddio, potente e glorioso, non ha certo rivelato il Corano,<br />
né <strong>in</strong>viato un Profeta aff<strong>in</strong>ché i Musulmani s’appoggiassero<br />
ciecamente a sapienti o a «madhahib». Piuttosto diciamo che per<br />
far ciò serve una «giustificazione sciaraitica», e l’ignoranza <strong>in</strong><br />
materia religiosa è certamente quella giusta. Disse l’Altissimo:<br />
[Qu<strong>in</strong>di, qualora non sappiate, chiedete alla gente della<br />
166
Scrittura] (il cap. dei Profeti, 7). Tutti coloro, pertanto, che non<br />
abbiano raggiunto un certo livello culturale nelle scienze della<br />
religione potranno appoggiarsi ad un buon «madhhab» o ad un<br />
grande sapiente Musulmano per tutto ciò che concerne la loro<br />
religione. Gli studiosi, <strong>in</strong>vece, e così gli <strong>in</strong>tellettuali Musulmani<br />
dovranno estrarre - o almeno tentare - la propria religione e così<br />
tutti i pareri giuridici di cui necessitano direttamente dal libro di<br />
Dio e dalla Sunna autentica del Profeta Muhammad, che Dio Lo<br />
elogi e Lo preservi da ogni male.<br />
Pertanto la risposta del fratello … è corretta. Tranne che ha<br />
commesso un errore dicendo: [che poi sono c<strong>in</strong>que per chi<br />
riconosce la qualità di musulmano agli sciiti]. Le scuole di<br />
diritto islamico, <strong>in</strong>fatti, non solo sono c<strong>in</strong>que, bensì svariate<br />
dozz<strong>in</strong>e. Si potrebbe, anzi, affermare che ogni grande sapiente<br />
Musulmano che abbia avuto un seguito di studenti - seppur piccolo<br />
- che si diede la pena di registrar le sue parole, il suo credo ed i suoi<br />
verdetti, qu<strong>in</strong>di le «pubblicizzò», magari dopo la sua morte, fondò -<br />
spesso <strong>in</strong>volontariamente - una «scuola», la quale altro non è che<br />
l’<strong>in</strong>sieme delle sue op<strong>in</strong>ioni religiose e giurisprudenziali. Ciò a<br />
presc<strong>in</strong>dere dal fatto che costui fosse “salafita” o meno. Gli apostati<br />
tra costoro, però, non vengono tenuti <strong>in</strong> considerazione, e ciò è<br />
167
quello che <strong>in</strong>tese il fratello … quando disse: [per chi riconosce la<br />
qualità di Musulmano agli sciiti].<br />
[negano i pr<strong>in</strong>cipi dell'aqida Asharita/Maturidita<br />
(universalmente riconosciuto come il Credo di Ahl as-Sunna<br />
wa al-Jamaa)]. Permettimi, caro fratello, di farTi notare che<br />
queste Tue parole denotano grande confusione sull’argomento.<br />
Innanzitutto il fatto che tali credi siano “universalmente”<br />
riconosciuti come quelli di «Ahl as-Sunna wa al-Jamaa» è<br />
certamente un’enorme idiozia. Se tutti i Musulmani fossero della<br />
Tua idea allora non esisterebbero le sette! Gli sciiti son forse di<br />
credo asharita-maturidita? Ed i mutaziliti? Ed i kharijiti? Ed i<br />
salafiti? E gli antichi sufi? Certo che no!<br />
In secondo luogo come mai potrebbero due credi differenti -<br />
seppur simili <strong>in</strong> moltissimi aspetti - appartenenti, come se non<br />
bastasse, a due sette differenti, essere il credo di «Ahl as-Sunna wa<br />
al-Jamaa», visto che tale term<strong>in</strong>e - «al-Jamaa» - significa, per<br />
l’appunto - che essi non contrastano, bensì s’aggrappano tutti<br />
assieme, e molto saldamente, alla Verità, abbandonando, <strong>in</strong>oltre,<br />
tutto ciò che la contraria?<br />
168
Terza cosa, mi sembra di capir dal Tuo discorso che Tu<br />
credi che gli ashariti abbiano un solo credo, e ciò - <strong>in</strong> verità - è<br />
cosa assai errata. Più che di credo asharita bisognerebbe parlare di<br />
«credi» ashariti - al plurale - visto che le credenze di questa parte di<br />
sapienti, e così di quelli che sposarono <strong>in</strong> parte tale <strong>in</strong>dirizzo, sono,<br />
<strong>in</strong> realtà, assai differenti, differenze certamente errate ed<br />
<strong>in</strong>sostenibili da un punto di vista teologico, visto che neanche<br />
ai grandi dotti è permesso d’avere un’op<strong>in</strong>ione personale a<br />
proposito di ciò. Tali questioni, <strong>in</strong>fatti, non rientrano negli<br />
argomenti <strong>in</strong> cui è lecito fare «Ijtihad».<br />
Ti basti pensare che ci sono grosse differenze tra il credo<br />
asharita degli antichi - e cioè dei sapienti del quarto e qu<strong>in</strong>to secolo<br />
- a quello dei loro successori, e così tra quello dei loro esegeti<br />
(mufassirun) e «tradizionisti» (muhaddithun) - come el Beyhaqi, en-<br />
Nawawi, al Khattabi - a quello dei loro teologi e giuristi, come al<br />
Amidi o al-Razi.<br />
169
Sappi che la maggior parte di loro crede ed attribuisce a Dio<br />
sette attributi. Altri però ne aggiungono uno, altri ancora tre,<br />
mentre il Baqillani - uno dei loro sapienti maggiori e più<br />
antichi <strong>in</strong> assoluto - credeva che Dio ne avesse ben qu<strong>in</strong>dici.<br />
Allo stesso modo il Bayhaqi, il quale fu un antico sapiente<br />
asharita (morì nel 458 dall’Eg., qu<strong>in</strong>di fa parte della seconda<br />
generazione di sapienti e studenti ashariti) credeva - più che<br />
giustamente - che Dio fosse caratterizzato, tra le altre cose, da<br />
un volto, da mani e da occhi - al pari del Baqillani - e che Egli<br />
verrà contemplato <strong>in</strong> Paradiso tramite gli sguardi dei credenti<br />
(non dai loro cuori), tutte cose che, <strong>in</strong>vece, ormai da lungo<br />
tempo, gli ashariti negano fortissimamente.<br />
Al pari loro, <strong>in</strong>vece, il Bayhaqi era solito <strong>in</strong>terpretare<br />
allegoricamente altri attributi, quali, tanto per fare un esempio,<br />
quelli della discesa e del riso.<br />
Inoltre devi sapere che per ciò che concerne gli attributi<br />
di Dio non tutti gli ashariti erano del parere che quelli<br />
170
menzionati nel Corano e nella Sunna «mutawatira» (cioè<br />
giunta a noi <strong>in</strong> maniera tale da non poter esser rifiutata, da non<br />
dar adito a benché m<strong>in</strong>imo dubbio) dovessero essere<br />
<strong>in</strong>terpretati allegoricamente qualora non rientrassero negli<br />
attributi (solitamente sette) da loro accettati. Un buon numero<br />
di sapienti ashariti, <strong>in</strong>fatti, vedeva - piuttosto - che essi<br />
dovessero esser ritenuti «<strong>in</strong>conoscibili», non <strong>in</strong>terpretati per<br />
allegoria. Essi, all’<strong>in</strong>terno degli ashariti e non solo, si<br />
dist<strong>in</strong>sero come «Ahl al-tafwid».<br />
Come se non bastasse, per ciò che concerne i detti<br />
riguardanti il giusto credo gli ashariti, oggi come oggi, si<br />
dist<strong>in</strong>guono per non accettare i detti autentici che contrastano<br />
con la loro «aqida», a meno che questi non siano «mutawatira»<br />
(cioè riferiti <strong>in</strong> maniera tale da non dar adito a benché m<strong>in</strong>imo<br />
dubbio, irresp<strong>in</strong>gibili -scusate il neologismo - tramandati, tanto per<br />
fare un esempio, da c<strong>in</strong>quanta o più Compagni) anche qualora<br />
questi si trov<strong>in</strong>o nell’Autentica del Bukhari od <strong>in</strong> quella di<br />
Muslim, anche qualora siano stati autenticati di comune<br />
accordo. Pertanto ogniqualvolta un detto autentico venga <strong>in</strong><br />
contrasto con il loro «asharismo», ebbene essi - molto<br />
semplicemente - lo prendono e lo gettano via, ritenendolo<br />
171
sbagliato, <strong>in</strong>accettabile e non abbastanza autentico. Qualora<br />
<strong>in</strong>vece l’attributo od altra cosa concernente il credo ci sia<br />
giunta tramite il Corano o la Sunna «mutawatira», ebbene, <strong>in</strong><br />
questo caso essi accettano tale testo - visto che il rifiutarlo<br />
equivarrebbe ad una chiarissima forma d’apostasia anche<br />
secondo loro - però <strong>in</strong>terpretano il tutto allegoricamente,<br />
distorcendo il senso del testo <strong>in</strong> questione.<br />
Gli antichi ashariti, <strong>in</strong>vece, specialmente i sapienti<br />
dell’Hadith tra costoro, non facevano così. Essi, <strong>in</strong>fatti,<br />
accettavano tutti i detti da loro ritenuti autentici, a<br />
presc<strong>in</strong>dere dall’argomento di questi, anche qualora questi non<br />
fossero «mutawatira», bensì «ahad». Fatto ciò talvolta<br />
accettavano l’attributo <strong>in</strong> esso contenuto così com’era, mentre<br />
altre volte lo <strong>in</strong>terpretavano allegoricamente. Qu<strong>in</strong>di anche<br />
sotto questo aspetto i sapienti ed il credo asharita si differenziano<br />
fortemente.<br />
E poi se il credo «asharita-maturidita» fosse quello di<br />
«Ahl as-Sunna wa al-Jamaa» ciò starebbe a significare che il<br />
giusto credo nacque con Abu l-Hasan al-Ashari, e cioè nel<br />
172
quarto secolo, cosa ovviamente impossibile. E spero che non<br />
verrai a dirmi che lui non fece che riprendere il credo del<br />
Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - e così<br />
quello dei Compagni - che Dio sia soddisfatto di tutti Loro -<br />
visto che <strong>in</strong> realtà il credo asharita è ben diverso da tutto ciò.<br />
Potrei darti facilmente dozz<strong>in</strong>e e dozz<strong>in</strong>e di esempi, tutti<br />
molto ben argomentati, ma <strong>in</strong> questo caso il mio modesto<br />
<strong>in</strong>tervento subirebbe un pesantissimo allungamento. Ad ogni<br />
modo, qualora Tu volessi conoscere degli esempi di ciò, Ti basterà<br />
farmelo sapere.<br />
E poi se il loro credo fosse quello del Profeta che senso<br />
avrebbe, allora, cest<strong>in</strong>are tutti questi ahadith?<br />
Ciò al f<strong>in</strong>e di farti comprendere che il credo «asharita», al<br />
pari di quello «maturidita», non può essere certamente<br />
considerato il credo di «Ahl as-Sunna wa al-Jamaa», né -<br />
tantomeno - “universalmente” riconosciuto. Piuttosto diciamo<br />
che i sapienti Musulmani che dal quarto secolo <strong>in</strong> poi aderirono alla<br />
scuola di pensiero «asharita» - magari seppur <strong>in</strong> parte - sono<br />
173
davvero moltissimi e che questa, tra le sette eretiche, si presenta<br />
certo come la meno lontana dal concetto sunnita.<br />
Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, il fatto di negare i pr<strong>in</strong>cipi<br />
dell’asharismo o del maturidismo diciamo che i salafiti negano<br />
di tutto ciò soltanto lo sbagliato, non tutto il loro credo <strong>in</strong><br />
blocco. E <strong>in</strong>fatti i salafiti ritengono queste due sette - assieme ai<br />
kullabiti - le più vic<strong>in</strong>e alla Verità, nonostante le loro moltissime<br />
eresie.<br />
Poi mi dici, fratello mio: [e rifiutano la centralità del tasawwuf].<br />
Se <strong>in</strong>tendi che i salafiti rifiutano il fatto che il «tasawwuf» meriti<br />
una posizione di rilievo nelle cose della religione, beh, s<strong>in</strong>ceramente<br />
hai ragione, noi neghiamo certamente ciò. E come potrebbe non<br />
essere così visto che il «tasawwuf» venne <strong>in</strong> essere<br />
posteriormente alla morte del Profeta - circa un secolo dopo -<br />
che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. Inoltre quando<br />
nacque esso non era che una discutibile esasperazione di alcuni<br />
concetti realmente islamici, mentre <strong>in</strong>vece quello <strong>in</strong>segnato e<br />
praticato al giorno d’oggi non ha nulla a che vedere con il<br />
«sufismo antico». Vi basti pensare che il credo dei primi grandi<br />
174
sufi co<strong>in</strong>cideva perfettamente con quello dei «Seguaci» e con quello<br />
dei Compagni, fatta eccezione per pochissimi punti.<br />
Ad ogni modo si potrebbe capire dal Tuo discorso che<br />
tutti gli «ashariti» o tutti i «maturiditi» accett<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>vece, la<br />
centralità del «tasawwuf» moderno, mentre <strong>in</strong>vece non è<br />
affatto così. Lo stesso Abu l-Hasan al-Ashari, il fondatore della<br />
scuola di pensiero asharita, non viene mai ricordato dai grandi<br />
sapienti, né dagli storici, come un «sufi», ma semmai come un<br />
“teologo-filosofo”. Egli pertanto non si riteneva sufi, e con «sufi»<br />
<strong>in</strong>tendo sia quelli della vecchia scuola - i quali, s<strong>in</strong>ceramente <strong>in</strong><br />
quanto a credo eran certamente migliori di lui - che quelli, a<br />
maggior ragione, appartenenti alle confraternite moderne. Il<br />
sufismo, <strong>in</strong> realtà, venne a mescolarsi con l’asciarismo soltanto<br />
<strong>in</strong> un secondo tempo.<br />
E cosa dire di Ibn Hajar al-Asqalani, enciclopedico sapiente<br />
che gli ashariti amano annoverare tra le loro file? È risaputo, <strong>in</strong>fatti,<br />
che era estremamente duro con i sufi che att<strong>in</strong>gevan dalla filosofia<br />
antica (per poi arrivare, solitamente, al panteismo, come fece del<br />
resto al-Hallaj ed ibn Farid, e come fa’ la stragrande maggioranza<br />
175
delle confraternite sufi odierne). Ti basti pensare che lo stesso<br />
Ibn Hajar era del parere che il panteismo fosse chiara apostasia<br />
e che i corpi dei panteisti non dovessero esser seppelliti nel<br />
cimitero dei Musulmani, ma piuttosto gettati nel deserto alle<br />
fiere. Inoltre def<strong>in</strong>ì quei sufi che pretenderebbero di aver<br />
raggiunto un livello tale nella religione da non dover più<br />
sottostare alle Sue leggi «zanadiqa», e cioè ipocriti, apostati e<br />
nemici della religione.<br />
E come questi due il Baqillani, il Bayhaqi e così tanti altri.<br />
Pensa che il Bayhaqi, <strong>in</strong> uno dei suoi libri - precisamente <strong>in</strong> quello<br />
<strong>in</strong>titolato: “I pregi di ash-Shafi'i” - riportò una parola del grande<br />
Imam, nella quale egli esprimeva il suo forte disappunto per i<br />
«sufi». Disse, <strong>in</strong>fatti: [Se un uomo divenisse sufi all'<strong>in</strong>izio della<br />
giornata lo troverei certo stupido prima del mezzogiorno].<br />
Ciò, fratello, Ti fa capire quale fosse il punto di vista non solo<br />
dell’Imam ash-Shafi'i circa i «sufi», ma soprattutto del Bayhaqi, e<br />
questo nonostante quest’ultimo fosse certamente asharita. Qu<strong>in</strong>di<br />
vedi che, anche riguardo al centralismo del «tasawwuf», molti<br />
176
dotti ashariti e maturiditi la pensano esattamente come noi<br />
salafiti.<br />
E poi anche gli «ikhwan», a loro modo, rifiutano la<br />
centralità del «tasawwuf» (per loro si sa, la politica<br />
<strong>in</strong>nanzitutto) ma - a differenza dei salafiti - non rifiutano il<br />
«tasawwuf» stesso. Il mondo Musulmano, <strong>in</strong>fatti, è praticamente<br />
zeppo di «sufi» che sono <strong>in</strong> perfetta s<strong>in</strong>tonia con il pensiero dei<br />
«fratelli musulmani» - Piccardo è certamente uno di questi - e che si<br />
proclamano loro seguaci. Ci sono, <strong>in</strong>fatti, gruppi - e pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tere<br />
sette - che uniscono entrambi i pensieri, seppur talvolta questi<br />
vengano a modificarsi, come nel caso della setta marocch<strong>in</strong>a<br />
denom<strong>in</strong>ata «al-adl wa l-ihsan», storicamente capeggiata dal<br />
maestro «sufi» Abd as-Salam Yas<strong>in</strong>. Qu<strong>in</strong>di anche qui il fratello …<br />
aveva ragione.<br />
Spero di esserTi stato utile.<br />
Sempre a Tua disposizione.<br />
177<br />
‘Eliy Vago
36. … aprile 26th, 2012, 4:55 pm<br />
Ecco MashAllah!!!<br />
Come volevasi dimostrare….<br />
Il tuo elaborato POST espone <strong>in</strong> successione proprio nei concetti<br />
quelle degenerazioni di orig<strong>in</strong>e salafita che confermano quanto<br />
detto <strong>in</strong> precedenza:<br />
il disconoscimento dei pr<strong>in</strong>cipi del Credo <strong>Islam</strong>ico Sunnita,<br />
le catastrofiche <strong>in</strong>novazioni nel campo della giurisprudenza islamica<br />
che <strong>in</strong>troducono l’opzione del «Pick end choose», (manhaj<br />
salafi/metodologia salafita)<br />
la delegittimazione della scienza della spiritualità (tasawwuf) che ha<br />
reso irrimediabilmente la nostra religione un eccellente strumento<br />
<strong>in</strong> mano a quei movimenti politici islamisti che ne abusano per<br />
diffondere subdolamente il nazionalismo arabo.<br />
Questi sono i requisiti m<strong>in</strong>imi per poter estrarre una sentenza dal<br />
Corano e dalla Sunna attraverso ragionamento logico <strong>in</strong>dipendente:<br />
178
-Conoscenza profonda della l<strong>in</strong>gua araba; grammatica, semantica e<br />
retorica.<br />
-Conoscenza profonda del Santo Corano, il suo Tafsir stabilito, i<br />
versetti che sono abrogati e le occasioni di rivelazione.<br />
-Conoscenza profonda degli Ahadith, avendo acquisito le narrazioni<br />
dai loro narratori, conoscendo la condizione della catena [di<br />
trasmissione] e dei suoi narratori.<br />
E Anche se Lei sig Vago fosse <strong>in</strong> possesso delle specifiche qualifiche<br />
richieste io per scrupolo preferirei affidarmi fiduciosamente alle<br />
conclusioni di quei Sapienti che appartengono proprio a quella<br />
categoria dei veri Salaf (pii predecessori) che proprio il Profeta<br />
Muhammed (s.a.s) <strong>in</strong>dicò, <strong>in</strong>caricandoli di tramandare la Tradizione<br />
sunnita quando disse:<br />
“I migliori della mia gente sono quelli della mia generazione, poi<br />
quelli che verranno dopo di loro e poi quelli che verranno ancora<br />
dopo” [Al-Bukhari]<br />
•Imam Abu Hanifa (R.A.), 80-150 H.<br />
•Imam Malik Ibn Anas (R.A.) , 93-179 H.<br />
•Imam Muhammad Ibn Idris al-Shafi`i (R.A.), 150-204 H.<br />
•Imam Ahmad Ibn Hanbal (R.A.) , 164-241 H.<br />
179
proprio come hanno fatto per esempio moltissime <strong>in</strong>discusse<br />
autorità del nostro D<strong>in</strong>, di cui si conosce con cetezza l’adesione ad<br />
uno dei quattro Madhahib:<br />
•Imam Abu Isa al-Tirmidhi (Shafi`i)<br />
•Imam Abu Jafar at-Tahawi (Hanafi)<br />
•Imam Fakr al-D<strong>in</strong> al-Razi (Shafi`i)<br />
•Imam Ibn Abd al-Barr (Maliki)<br />
•Imam Abu Zakariyya al-Nawawi (Shafi`i)<br />
•Imam Abu Bakr Jassas (Hanafi)<br />
•Imam Ibn al-Hummam (Hanafi)<br />
•Imam Abu Ishaq al-Shatibi (Maliki)<br />
•Imam Ibn Hajar al-Asqalani (Shafi`i)<br />
•Imam Abu al-Abbas al-Qurtubi (Maliki)<br />
Per favore, eviti (come fanno tutti i salafiti) di riportarmi le parole<br />
di abu Hanifa (R.A.) quando disse «se trovate un hadith sahih<br />
gettate le mie parole contro il muro» perché queste affermazioni<br />
erano <strong>in</strong>dirizzate ai propri studenti e non sono state certo<br />
pronunciate al Jumu'a.<br />
Queste <strong>in</strong>vece sono le affermazioni di alcuni importanti sapienti<br />
riguardo al tasawwuf che hai dimenticato di riportare.<br />
180
L’Imam Ibn Taymiyya, un’imm<strong>in</strong>ente figura di riferimento del<br />
Salafismo, scrisse: “Certe persone hanno criticato il Sufismo ed i<br />
Sufi dicendo che erano <strong>in</strong>novatori, si allontanano dalla Sunna, ma la<br />
verità è che si sforzano ad ubbidire ad Allah [...] Tra loro troviamo<br />
le persone più vic<strong>in</strong>e ad Allah, per i loro sforzi”. (Majmu’ al Fatawa<br />
al-Kubra, Vol.11)<br />
Scrisse anche, nella stessa opera (vol. 10): “I grandi Maestri Sufi<br />
sono molto conosciuti ed accettati, come: Abu Yazid Al-Bistami,<br />
Shaykh Abd al Qadir Al-Jilani, Junaid Ibn Muhammad, Hasan<br />
Fudayl Al-Basri, ibn l-Ayyadi, Ibrahim ibn al-Adham, Abu<br />
Sulayman ad-Darani, Ma’ruf Al-Karkhi, al Siri al Saqati, Shaykh<br />
Hammad, Shaykh Abu l-Bayan. [...] Questi grandi Sufi erano i<br />
leader della Ummah ed <strong>in</strong>citavano a ciò che è giusto e proibivano<br />
ciò che è illecito” .<br />
Nella sua opera <strong>in</strong>titolata ‘Al-Ihtijaj bi l-qadar’ (p.38), scrisse: “Per<br />
quanto riguarda i Sufi, affermano l’amore di Allah, e questo è più<br />
evidente da loro che da altri. La base della loro via è semplicemente<br />
la volontà e l’amore. L’affermazione dell’amore di Allah è<br />
riconoscibile nel l<strong>in</strong>guaggio dei primi di loro ed dei loro maestri<br />
recenti, come è affermato nel Libro, nella Sunna e nell'Ijma’ dei<br />
predecessori”.<br />
181
L’Imam Ahmad Ibn Hanbal, il fondatore della scuola giuridica più<br />
rigorosa il Hanbalismo - dalla quale si ispira il Wahabismo ed il<br />
Salafismo - disse, come citato nell’ opera chiamata ‘Tanwir al-<br />
Qulub: “O figlio mio! devi frequentare i Sufi, perché sono come una<br />
fontana di scienza e custodiscono il dhikr di Allah nei loro cuori.<br />
Sono gli asceti e hanno un potere spirituale molto forte”.<br />
Fu riportato da Ahmad Zarruq, Ali Ibn Ahmad al-Adawi, al-Hafiz<br />
Ali al-Qari al-Harawi ed altri che l’Imam Malik Ibn Anas, il<br />
fondatore di un’altra scuola giuridica, disse: “Chi studia la<br />
giurisprudenza (fiqh) senza studiare il Sufismo è un perverso (fasiq);<br />
e quello che studia il Sufismo senza studiare la giurisprudenza è un<br />
eretico (z<strong>in</strong>diq); quello che allea i due ha afferrato la verità”.<br />
L’Imam Abu Hanifa al-Nu‘man disse :“Se non ci fossero stati questi<br />
due anni, sarei stato perduto. [...] Durante due anni, sono stato il<br />
compagno di Sayyid<strong>in</strong>a Ja’far Al-Sadiq [un pronipote del Profeta<br />
saas], e ho acquistato la scienza spirituale che ha fatto di me un<br />
sapiente ('Arif) della via”. (Al-dur al-mukhtar)<br />
L’Imam As-Shafi’i disse :“Tre cose mi sono piaciute <strong>in</strong> questo<br />
mondo: evitare l’affetto, trattare le persone con <strong>in</strong>dulgenza e<br />
seguire la via del sufismo”.(Al-'Ajiluni, Kashf al-khafa wa muzil l-<br />
ilbas 1/341).<br />
182
Ibn Qayyim al-Jawziyya disse: “Possiamo renderci conto<br />
dell’importanza che avevano i Sufi agli occhi della prima<br />
generazione dei musulmani grazie a Sufyan ath-Thawri, uno dei più<br />
grandi Imam della seconda generazione ed uno dei più grandi<br />
giuristi. Ha detto: “Se non avevo conosciuto Abu Hisham Al-Sufi,<br />
non mi sarei accorto mai delle forme sottili dell’ipocrisia dell’ego.”<br />
Tra le migliori persone si trova il Sufi che conosce la<br />
giurisprudenza”.<br />
L’imm<strong>in</strong>ente Ibn Khaldun disse, nella sua Muqaddima: “La via dei<br />
Sufi era sempre stata considerata come quella della verità e della<br />
buona direzione, tanto per i compagni del Profeta che i loro<br />
discepoli immediati e per i loro successori. Riposa sulla pratica<br />
rigorosa degli esercizi di pietà, della devozione esclusiva a Dio,<br />
della r<strong>in</strong>uncia alle vanità del mondo [...] Tutto ciò era corrente tra i<br />
compagni del Profeta ed i primi musulmani. Poi, a partire dal VIII°<br />
secolo, il gusto per i beni di questo mondo aumentò e le persone si<br />
girarono oltre verso i godimenti terrestri. E’ da allora che si chiamò<br />
Sufi e mutasawwif ogni aspiranti alla mistica. [...] I Sufi si sono<br />
costituiti una scienza particolare che gli altri dottori <strong>in</strong><br />
giurisprudenza non mettono <strong>in</strong> discussione. [...] Anche, i<br />
giureconsulti sono a volte <strong>in</strong> accordo e a volte <strong>in</strong> disaccordo sul<br />
sufismo. Ma gli argomenti e le prove non servono a niente, per<br />
183
sapere se bisogna accettare o rigettare questo, perché la mistica è<br />
un’affare (<strong>in</strong> primis) dell’esperienza <strong>in</strong>tuitiva”.<br />
Sig. Eliy mi rivolgo a lei sfidandola ad affermare col nome di Allah<br />
che i più gradi sapienti della storia sunnita non avevano alcuna<br />
relazione col sufismo, e che accanto al nostro Amatissimo Profeta<br />
(s.a.s) e tra le generazioni che si sono susseguite non vi sono mai<br />
state altissime figure mistiche … cosi che sia chiaro chi tra noi due<br />
dice il falso.<br />
37. 'Eliy, aprile 27th, 2012, 5:14 am<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Fratello …, risponderò appena mi sarà possibile - Dio permettendo<br />
- a tutti i Tuoi quesiti ed a tutte le Tue dichiarazioni, una per una,<br />
argomentando, come da abitud<strong>in</strong>e, ogni mia affermazione.<br />
Abbi solo un po’ di pazienza.<br />
In attesa di risposta<br />
184<br />
‘Eliy Vago
39. … aprile 22nd, 2012, 2:09 pm<br />
Molti credono che nel mondo islamico (soprattutto nei paesi arabi)<br />
la contrapposizione sia tra Salafiti (estremisti) e Sufiti (<strong>in</strong>novatori),<br />
sostenendo che la corrente dei «fratelli musulmani» si frapponga a<br />
queste due realtà proponendola come la «giusta via di mezzo» (Al<br />
wasatyya)<br />
Analizzando la questione dal profilo dottr<strong>in</strong>ale pero , emergerebbe<br />
che non vi sarebbe alcuna differenza <strong>in</strong> quanto entrambi i<br />
movimenti islamisti sarebbero da <strong>in</strong>quadrare come SALAFITI<br />
l’unica divergenza sta nella visione modernista riformista iquanita<br />
ed il Post modernismo letteralista (salafita) , e la prova di questo è<br />
per esempio che il primo libro di Fiqh tradotto e diffuso <strong>in</strong> italiano<br />
dall USMI è proprio LA VIA DEL MUSULMANO (M<strong>in</strong>haj al<br />
muslim) di Abu Bakr Jabir al Jazairi che è il testo base della - errata<br />
- metodologia Salafita di chi crede di poter scegliere la “posizione<br />
più forte” tra le quattro scuole, prendendo un po’ da una e un po’<br />
dall’altra, e mischiando.<br />
185
“Ahl as-Sunna wal-Jamaa” è composta dai musulmani che seguono<br />
l’ISLAM SUNNITA ortodosso praticato dal Messaggero di Allah<br />
(Pace e Benedizioni su di lui) e dai suoi Compagni (Iddio sia<br />
soddisfatto di tutti loro); l’<strong>Islam</strong> basato sul Corano, la Sunna, il<br />
Consenso dei sapienti ed il ragionamento analogico. Esso è oggi<br />
rappresentato e costituito dai musulmani che seguono e fanno<br />
riferimento ad i sapienti delle quattro scuole giuridiche canoniche<br />
(Hanafiyyah, Shafi`iyyah, Malikiyyah, Hanbaliyyah), delle due<br />
scuole di credo islamico (Ashariyya, Maturidiyya), e dalle scuole<br />
ortodosse di spiritualità islamica (Tasawwuf).<br />
“Ahl as-Sunna wa al-Jamaa” è composta dai musulmani che seguono<br />
l’ISLAM SUNNITA ortodosso praticato dal Messaggero di Allah<br />
(Pace e Benedizioni su di lui) e dai suoi Compagni (Iddio sia<br />
soddisfatto di tutti loro); l’<strong>Islam</strong> basato sul Corano, la Sunna, il<br />
Consenso dei sapienti ed il ragionamento analogico. Esso è oggi<br />
rappresentato e costituito dai musulmani che seguono e fanno<br />
riferimento ad i sapienti delle quattro scuole giuridiche canoniche<br />
(Hanafiyyah, Shafi`iyyah, Malikiyyah, Hanbaliyyah), delle due<br />
scuole di credo islamico (Ashariyya, Maturidiyya), e dalle scuole<br />
ortodosse di spiritualità islamica (Tasawwuf). La corretta Aquida è<br />
stata def<strong>in</strong>ita con chiarezza dai sapienti di Ahl as-Sunna wal-Jamaa<br />
proprio per dist<strong>in</strong>guere le devianze degeneranti dal corretto<br />
camm<strong>in</strong>o. L’unità dei musulmani non potrà mai essere di natura<br />
186
politica ma dovrà essere necessariamente una comune convergenza<br />
sui pr<strong>in</strong>cipi, fare chiarezza su cos’è l’<strong>Islam</strong> e cosa <strong>in</strong>vece no è di<br />
fondamentale importanza.<br />
40. Hamza Piccardo, aprile 22nd, 2012, 6:43 pm<br />
Promossi e realizzai la traduzione del M<strong>in</strong>haj al Muslim nel<br />
1987/88 quando <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> non c’era praticamente nessun testo di<br />
fiqh as sunna. Oggi ne riconosco i limiti, che allora non avevo i<br />
mezzi per riconoscere, ciononostante per molti anni la stragrande<br />
maggioranza degli italiani ritornati all’<strong>Islam</strong>, hanno imparato su<br />
quelle pag<strong>in</strong>e come pregare, osservare sawm ramadan e assolvere al<br />
pellegr<strong>in</strong>aggio, oltre ai pr<strong>in</strong>cipi fondanti della religione a cui Allah<br />
Altissimo li aveva condotti.<br />
41. 'Eliy, maggio 3rd, 2012, 8:44 pm<br />
Intervento censurato<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
187
Fratello …, <strong>in</strong>nanzitutto scusami del ritardo - consueto - con il<br />
quale rispondo alle Tue lettere, ma come ben puoi capire gli<br />
impegni sono veramente tanti.<br />
Nella Tua seconda lettera, fratello dici: [Molti credono che nel<br />
mondo islamico (soprattutto nei paesi arabi) la<br />
contrapposizione sia tra Salafiti (estremisti) e Sufiti<br />
(<strong>in</strong>novatori), sostenendo che la corrente dei «fratelli<br />
musulmani» si frapponga a queste due realtà proponendola<br />
come la «giusta via di mezzo» (Al wasatyya)]. Qu<strong>in</strong>di Tu - più<br />
che giustamente - metti <strong>in</strong> discussione la suddette credenza. Devi<br />
sapere, però, che sarebbe stato meglio dire:<br />
1) Ma, al di là del corretto significato l<strong>in</strong>guistico, cosa s’<strong>in</strong>tende,<br />
oggi, col term<strong>in</strong>e «estremista»? Che non scende a compromessi<br />
con la sua religione? Che non segue la moda del momento, le<br />
proprie passioni o l’andamento errato del mondo? Che non ammette<br />
deviazioni dalla l<strong>in</strong>ea di condotta che Dio ha stabilito per lui? Beh,<br />
se è questo che s’<strong>in</strong>tende con «estremisti», ebbene sì, i «salafiti» -<br />
quelli veri - certamente lo sono.<br />
188
Ma più che ai salafiti, storicamente parlando, questo aggettivo<br />
si applica alla maggioranza dei Musulmani s<strong>in</strong>o al ventesimo secolo.<br />
Il fatto d’appartenere ad una qualche setta eretica non<br />
significa, <strong>in</strong>fatti - per forza di cose - che si sia disposti ad<br />
accondiscendere ad abbandonare la propria religione, né<br />
tantomeno a demolirla, <strong>in</strong> cambio di voti, soldi, potere,<br />
vantaggi e così via. È cosa risaputa che i Musulmani,<br />
generalmente parlando, sono sempre stati più osservanti rispetto ai<br />
fedeli di altre religioni.<br />
Se <strong>in</strong>vece s’<strong>in</strong>tende, con il suddetto term<strong>in</strong>e, un s<strong>in</strong>onimo<br />
di «fondamentalisti» o di «<strong>in</strong>tegralisti», ebbene, ciò non è<br />
corretto. Con i suddetti, <strong>in</strong>fatti, vogliasi <strong>in</strong>dicare: [coloro che<br />
seguono una l<strong>in</strong>ea conservatrice ed <strong>in</strong>transigente <strong>in</strong> materia<br />
religiosa].<br />
Ebbene, se da una parte è certamente vero che i salafiti<br />
sono «conservatori» per ciò che concerne le cose della<br />
religione, dall’altra però non è certo possibile - almeno per un<br />
189
credente - dip<strong>in</strong>gere la l<strong>in</strong>ea che Dio ci ord<strong>in</strong>ò di seguire come<br />
«<strong>in</strong>transigente»! Vi sembra educato nei confronti del Vostro<br />
Signore? Certo che no. E poi la l<strong>in</strong>ea di Dio è forse aliena da<br />
concessioni e da facilitazioni ogniqualvolta ciò si renda<br />
realmente necessario?<br />
Se <strong>in</strong>vece s’<strong>in</strong>tende «guerrafondai», «violenti», «brutali»,<br />
«aggressivi», «pericolosi», «terroristi», ecc. ecc., beh, è cosa<br />
risaputa che i veri «salafiti» son tutt’altro genere di persone.<br />
Questi sono appellativi che andrebbero, semmai, <strong>in</strong>dirizzati ai<br />
gruppi «jihadisti» più fanatici, non certo ai tranquilli «salafiti».<br />
E, <strong>in</strong>fatti, ripeto, i vari governi (arabi e non) non hanno<br />
alcun tipo di problema con noi - e la lode di ciò spetta soltanto<br />
a Dio - visto e considerato che non ci <strong>in</strong>teressiamo di politica,<br />
non fomentiamo rivoluzioni, né colpi di stato e ci comportiamo<br />
giustamente con tutti, Musulmani e non.<br />
Piuttosto diciamo che alcuni gruppi «jihadisti» si<br />
camuffano e si spacciano da salafiti per poter passare<br />
190
<strong>in</strong>osservati o per poterla fare franca dalle loro “bricconate”,<br />
senza peraltro esserlo, e solo a causa di costoro talvolta<br />
accadono spiacevoli fra<strong>in</strong>tendimenti.<br />
2) Se è vero che i «sufi» sono «<strong>in</strong>novatori» è altrettanto vero<br />
che non sono i soli. Tutti coloro che non seguono il sentiero<br />
dell’Inviato di Dio - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male -<br />
quello dei Suoi Compagni - che Dio sia soddisfatto di tutti Loro - e<br />
quello dei pii predecessori seguono, per forza di cose, sentieri eretici<br />
e sviati.<br />
Disse l’Altissimo: [In verità questa è la mia retta via.<br />
Seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dal<br />
Suo. Ecco cosa vi comanda aff<strong>in</strong>ché siate timorati] (il cap. del<br />
bestiame, 153) e disse il Profeta, che Dio Lo elogi e lo preservi da<br />
ogni male: [«e si dividerà la mia comunità <strong>in</strong> settantatre sette,<br />
tutti andranno nel Fuoco ad eccezione d'una soltanto» - Allora<br />
dissero: "Qual è, o Inviato di Dio?" - Disse: « Ciò che io seguo<br />
assieme ai miei Compagni»] (detto buono, Sunan al-Tirmidhi, n.<br />
2641).<br />
191
I «fratelli musulmani», seguono forse ciò che il Profeta<br />
ed i Suoi Compagni seguivano? Certo che no! Lo capirebbe<br />
anche un cieco. Pertanto, essi non sono che una delle tante sette<br />
dalla quale il Profeta Stesso mise <strong>in</strong> guardia i credenti, e non<br />
rappresentano - nel modo più assoluto - la «giusta via di mezzo»<br />
(Al wasatyya).<br />
E poi il concetto stesso di «giusta via di mezzo» è<br />
semplicemente ridicolo. Innanzitutto il «giusto» è solo ciò che<br />
proviene da Dio, e pertanto i “fratelli musulmani” non ne fanno<br />
parte. E poi cosa vorrebbe dire la «via di mezzo»? Tra cosa? Tra la<br />
Verità salafita ed il sufismo? La Verità non è forse solo una? Non<br />
disse, forse, l’Altissimo: [Questi è Allah, il vostro Signore, il<br />
Vero. Oltre la verità cos'è che c'è, se non l'errore? Quanto<br />
siete sviati!”]? (il cap. di Giona, 32). E non disse forse: [Alif, Lâm,<br />
Râ. Abbiamo fatto scendere su di Te un Libro aff<strong>in</strong>ché, con il<br />
permesso del loro Signore, Tu tragga le genti dalle tenebre ((al<br />
plurale)) alla luce ((al s<strong>in</strong>golare)) sulla via dell'Eccelso, del<br />
Degno di lode]? (il cap. di Abramo, 1).<br />
192
Poi Tu, fratello mio, nel confutare queste false credenze dici:<br />
[Analizzando la questione dal profilo dottr<strong>in</strong>ale però,<br />
emergerebbe che non vi sarebbe alcuna differenza <strong>in</strong> quanto<br />
entrambi i movimenti islamisti sarebbero da <strong>in</strong>quadrare come<br />
SALAFITI]. Innanzitutto Ti r<strong>in</strong>grazio, visto che non Ti limiti<br />
semplicemente a buttar via le tante argomentazioni sciaraitiche<br />
autentiche che praticamente <strong>in</strong> ogni mio <strong>in</strong>tervento ricordo - al pari<br />
dei fratelli Jibril Longo ed Ibrahim Iungo - ed a dire: “Non sono<br />
d’accordo con Te!”, “Hai sbagliato!”, “A me così non mi sta<br />
bene!”, ” Non siete che arroganti e presuntuosi!” , qu<strong>in</strong>di a<br />
farmi guerra (e con me alla religione di Dio e del Suo Profeta) a<br />
colpi di un bel «NIENTE», classico comportamento da<br />
“fratelli musulmani”. Quando senti la santissima parola di Dio e<br />
così quella del Profeta - che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male<br />
- perlomeno Tu non rispondi dicendo: “Siamo <strong>in</strong> paese libero e<br />
democratico!”, tutte cose che da un punto di vista sciaraitico<br />
valgono meno del due di picche. Tu, fratello, tenti, perlomeno, di<br />
contrastarmi argomentando come puoi le Tue op<strong>in</strong>ioni, Tu almeno<br />
tenti di farlo. Qu<strong>in</strong>di un grazie di cuore. Spero che i nostri fratelli<br />
prendano esempio da Te <strong>in</strong> questa cosa.<br />
193
Colui che pretende d’aver ragione <strong>in</strong> un qualsiasi argomento<br />
islamico deve, <strong>in</strong>fatti, portare il suo «dalil», le proprie<br />
argomentazioni, a riprova del fatto che la cosa è effettivamente<br />
come dice lui, NON FARE DISCORSI - GIURIDICAMENTE PARLANDO<br />
- ASSOLUTAMENTE IRRILEVANTI, DISCORSI CHE VALGONO MENO<br />
DI NIENTE, o altrimenti si rende ridicolo agli occhi di tutte le<br />
persone d’<strong>in</strong>telletto. Disse l’Altissimo: [Di'! Qualora siate s<strong>in</strong>ceri,<br />
allora presentate le vostre prove] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 111).<br />
Qu<strong>in</strong>di dici: [Analizzando la questione dal profilo dottr<strong>in</strong>ale<br />
però, emergerebbe che non vi sarebbe alcuna differenza <strong>in</strong><br />
quanto entrambi i movimenti islamisti sarebbero da<br />
<strong>in</strong>quadrare come SALAFITI]. Ora, fratello, come è possibile<br />
<strong>in</strong>quadrare due movimenti islamici (non islamisti) completamente<br />
diversi con lo stesso identico nome? Come è possibile chiamare gli<br />
«ikhwan» salafiti sapendo che detto term<strong>in</strong>e sta a significare coloro<br />
che seguono la religione dei «salaf», i pii predecessori? Ti sembra<br />
che i fratelli musulmani seguano i pii predecessori <strong>in</strong> qualcosa?<br />
In cosa?<br />
194
Nel fatto che parlan sempre di politica? …che copiano i<br />
kuffar <strong>in</strong> tutto ciò che fanno? Nel fatto che a causa del loro far<br />
“macchiavellano” f<strong>in</strong>iscono sempre col preporre «al maslaha» -<br />
il vantaggio ed il profitto personale - a tutto il resto, e qu<strong>in</strong>di,<br />
spesso, arrivano a str<strong>in</strong>gere alleanze con veri e propri<br />
«Shayat<strong>in</strong>»? Nel fatto che tentano di smontare la «Sharia»<br />
pezzo per pezzo? O perché bramano il controllo del mondo?<br />
Fratello mio, scusa la franchezza, ma mi sembri Tu sia fuori strada.<br />
Poi dici: [L’unica divergenza sta nella visione modernista<br />
riformista ikhuanita ed il Post modernismo letteralista<br />
(salafita)]. In realtà le differenze tra i due sentieri son talmente<br />
tante e talmente gravi che il non addetto ai lavori potrebbe pers<strong>in</strong>o<br />
pensare che si tratti di due religioni diverse. In <strong>Italia</strong>, <strong>in</strong>nanzitutto, i<br />
salafiti sono pochissimi, rispetto ai restanti Musulmani, e quasi<br />
sempre stranieri. Questo a differenza degli «ikhwan» e dei loro<br />
simpatizzanti. Ad ogni modo, ripeto, i due gruppi si<br />
differenziano nella stragrande maggioranza degli aspetti, nel<br />
credo, nel «manhaj», nel comportamento, nel vestiario,<br />
nell’attaccamento alla scienza e pers<strong>in</strong>o nei riti d’adorazione.<br />
195
Dovrebbe bastarTi il fatto che i salafiti antepongono ad ogni<br />
altra cosa il giusto credo, l’attaccamento alla Sunna ed il<br />
conformarsi alla religione dei pii predecessori. I fratelli<br />
musulmani, <strong>in</strong>vece, del credo - s<strong>in</strong>ceramente - non gliene<br />
importa un granché, anzi, cercan come possono di non<br />
<strong>in</strong>segnarlo, visto che colui che conosca il giusto credo non<br />
potrebbe mai appoggiarli <strong>in</strong> nulla di ciò che fanno.<br />
Il loro «manhaj» deviato li sp<strong>in</strong>ge a seguire sempre l’andazzo<br />
generale del paese <strong>in</strong> cui vivono ed a vestire sempre i suoi costumi,<br />
il tutto alla ricerca di voti e di consensi. Assomigliano non poco ai<br />
camaleonti, i quali cambian di colore a seconda della pianta sulla<br />
quale sostano. La sostanza, però è sempre quella, e <strong>in</strong>fatti - come<br />
dice il proverbio - “l’abito non fa certo il monaco”.<br />
In <strong>Italia</strong> diciamo che si dist<strong>in</strong>guono per il loro<br />
<strong>in</strong>teressamento abnorme alla politica, per il loro tentare a più<br />
non posso di riformar la religione e rivedere l’<strong>in</strong>terpretazione<br />
dei suoi testi chiave, per il loro vergognoso scopiazzare i<br />
miscredenti <strong>in</strong> tutto ciò che fanno (fenomeno che loro chiamano -<br />
molto diplomaticamente, o forse dovrei dire: molto<br />
196
vergognosamente - <strong>in</strong>tegrazione), per il loro arrampicarsi sulle<br />
erte della società strisciando a destra e a manca come fan le<br />
serpi, il tutto al f<strong>in</strong> di guadagnare la «leadership» ed il<br />
monopolio degli affari concernenti i Musulmani residenti.<br />
E, <strong>in</strong>fatti, proprio a causa di questo «manhaj» orripilante,<br />
sentiamo uscire dalle loro bocche frasi che - islamicamente parlando<br />
- han semplicemente del catastrofico, per non dir di peggio: «Giuro<br />
sulla costituzione italiana di non tradire mai questo paese!»,<br />
«Le pene corporali sono falsamente assimilate alla Sharia»,<br />
«Tanti auguri cari amici, buon Natale e felice anno nuovo»,<br />
«Nell’<strong>Islam</strong> l’uomo e la donna son perfettamente alla pari» e<br />
chi più ne ha più ne metta, e nel sito di Piccardo, ad ogni modo, di<br />
sta robaccia qui c’è solo l’imbarazzo della scelta.<br />
Dice Izzed<strong>in</strong> Elzir, presidente attuale dell'U.C.O.I.I., <strong>in</strong> un<br />
commento rilasciato <strong>in</strong> seguito al raccapricciante attentato svoltosi<br />
ai danni dell'Istituto Morvillo-Falcone (Br<strong>in</strong>disi):<br />
[Allah nel Suo Libro generoso ci impone la solidarietà e<br />
l'unità, Egli dice:<br />
197
((Aggrappatevi tutti <strong>in</strong>sieme alla corda di Allah e non<br />
dividetevi tra voi e ricordate la grazia che Allah vi ha<br />
concesso: quando eravate nemici è Lui che ha riconciliato i<br />
cuori vostri e per grazia Sua siete diventati fratelli)).<br />
Quella corda è anche quella della condivisione e della<br />
testimonianza civile di cui siamo portatori e <strong>in</strong>terpreti].<br />
Ora, il fatto che simili episodi sian ripugnanti e che debbano -<br />
per forza di cose - scaturire da <strong>in</strong>dividui perversi e/o mentalmente<br />
<strong>in</strong>stabili, ebbene, queste è cosa talmente evidente da non doversi<br />
nemmeno, nella stragrande maggioranza dei casi, sottol<strong>in</strong>eare.<br />
Ad ogni modo non biasimo il presidente dell'U.C.O.I.I. per<br />
avere evidenziato ciò, ma piuttosto per aver cercato di prender<br />
le distanze da un episodio agghiacciante - al quale, ripeto,<br />
soltanto una bestia od un <strong>in</strong>fermo di mente poteva prender parte - a<br />
spese della nostra religione!<br />
198
Quando mai Iddio potente e glorioso ci ha imposto la<br />
solidarietà e l'unità coi miscredenti?<br />
E quando mai sono stati <strong>in</strong>terpretati i term<strong>in</strong>i «hablu-<br />
llah» con la “condivisione e la testimonianza civile”?<br />
Come'è possibile che un vero credente (anzi, il presidente<br />
dell'U.C.O.I.I.) - al f<strong>in</strong>e di raggiungere la sua meta - arrivi s<strong>in</strong>o<br />
ad affermare che Dio Ci ord<strong>in</strong>ò ciò che <strong>in</strong> realtà Egli vieta?<br />
Com'è possibile che un vero credente prenda il Libro di<br />
Dio a testimone della correttezza delle sue «bufale», ben<br />
sapendo che non è così?<br />
Com'è possibile che un vero credente spieghi il Corano<br />
come più gli aggrada?<br />
Questo - fratelli miei - è il penosissimo «manhaj»<br />
dell'U.C.O.I.I., questa è la loro religione, questi sono i «fratelli<br />
musulmani» e questo è il sito di Piccardo, «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it.»<br />
Pensate che ultimamente han pers<strong>in</strong>o organizzato delle<br />
sfilate «prêt-à-porter» per ragazze Musulmane, qu<strong>in</strong>di - dopo<br />
199
averle filmate - hanno diffuso il suddetto «clip» tramite “Il<br />
corriere della sera”, il che è tutto dire.<br />
Che Dio ci scampi da ciò che hanno <strong>in</strong>tenzione di fare! Am<strong>in</strong>.<br />
Per quanto riguarda le visioni delle due sette, sì, è certamente<br />
come hai detto. I «fratelli musulmani» hanno una visione, tra le<br />
altre cose, «modernista-riformista», visto che poi è l’unica che<br />
gli fa guadagnare consensi, visione che li ha sp<strong>in</strong>ti s<strong>in</strong>o a dubitare<br />
della mascol<strong>in</strong>ità del Profeta Adamo! Della serie: se aiutare il<br />
“femm<strong>in</strong>ismo” significa prender voti ed aumentare i consensi, allora:<br />
«VIVA IL FEMMINISMO!»<br />
Per quanto concerne, <strong>in</strong>vece, il «letteralismo» di cui i salafiti<br />
sono stati imputati, beh ho già affrontato questo argomento, credo<br />
<strong>in</strong> maniera sufficientemente estesa. Ti basterà, pertanto, rileggere il<br />
suddetto tratto <strong>in</strong> questa stessa pag<strong>in</strong>a (<strong>in</strong>tervento n.4).<br />
Se poi per «post-modernismo» <strong>in</strong>tendi che i salafiti hanno un<br />
diverso modo di rapportarsi al moderno, ebbene, anche ciò potrebbe<br />
200
esser vero, ma def<strong>in</strong>ire la visione salafita «post-modernista», ad<br />
ogni modo, mi sembra esagerato. Diciamo che i salafiti non<br />
rifiutano la modernità, la tecnologia ed il progresso, ma piuttosto<br />
tutto ciò che è peccato, dannoso od <strong>in</strong>utile, vecchio o nuovo che sia.<br />
Nelle società moderne è cosa risaputa che il dannoso e l'<strong>in</strong>utile<br />
- purtroppo - è veramente tanto, e qu<strong>in</strong>di i salafiti potrebbero dare<br />
l’idea di gente che vive la modernità del tempo <strong>in</strong> modo molto,<br />
molto particolare. In effetti, ripeto, non è così. La televisione,<br />
tanto per fare un esempio, non è certo vietata, o almeno di per<br />
sé. Essa non è che uno strumento <strong>in</strong> grado di comunicare delle<br />
<strong>in</strong>formazioni. Anzi, teoricamente potrebbe essere d’enorme<br />
aiuto ed estremamente utile. In realtà, però, le cose non stanno<br />
così. Le <strong>in</strong>formazioni trasmesse, <strong>in</strong>fatti, sono difficilmente<br />
controllabili, e - nella quasi totalità dei casi - l’averla significa<br />
farsi delle vere e proprie <strong>in</strong>digestioni di nudo, musica e<br />
parolacce. Pers<strong>in</strong>o i programmi def<strong>in</strong>iti «islamici» alla f<strong>in</strong> f<strong>in</strong>e<br />
tanto «islamici» non sono, bensì soltanto un po’ meglio degli<br />
altri e sotto solo qualche aspetto. Qu<strong>in</strong>di avere la televisione<br />
perché? Per sentire il Corano con la “parabola” dalla matt<strong>in</strong>a<br />
alla sera? Beh, per quello non c’è bisogno della televisione. E<br />
qu<strong>in</strong>di alcuni fratelli f<strong>in</strong>iscono col non averla. Questo è quanto.<br />
201
Dici: [e la prova di questo è, per esempio, che il primo libro di<br />
Fiqh tradotto e diffuso <strong>in</strong> italiano dall'USMI è proprio "LA<br />
VIA DEL MUSULMANO" (M<strong>in</strong>haj al Muslim) di Abu Bakr<br />
Jabir al Jazairi che è il testo base della - errata - metodologia<br />
Salafita di chi crede di poter scegliere la “posizione più forte”<br />
tra le quattro scuole, prendendo un po’ da una e un po’<br />
dall’altra, e mischiando]. Qu<strong>in</strong>di Tu vedi che la stampa del<br />
suddetto testo sia la prova che, <strong>in</strong> realtà, non v’è alcuna differenza<br />
tra le due sette. No, fratello, la cosa non è certamente come l'hai<br />
dip<strong>in</strong>ta. Questa non è certo una prova, ma semmai una cosa che -<br />
per certi versi - ha semplicemente del curioso. Ad ogni modo ben<br />
comprendo il Tuo smarrimento e cercherò, pertanto, di porvi<br />
rimedio.<br />
Innanzitutto devi sapere che i tratti del «fratello musulmano»<br />
appaiono, oggi come oggi, <strong>in</strong> Piccardo - colui che realizzò «M<strong>in</strong>haj<br />
al Muslim» - molto di più di quanto non apparissero vent’anni or<br />
sono. All’epoca, <strong>in</strong>fatti, egli parlava molto più di Sunna e molto<br />
meno di politica, e quale prova migliore delle note che lui<br />
202
stesso stilò per la traduzione dei significati coranici proprio <strong>in</strong><br />
quel periodo!<br />
Qu<strong>in</strong>di, se fosse come dici Tu, egli lo avrebbe ristampato<br />
più volte e lo avrebbe fatto, anche, con grande piacere.<br />
Purtroppo non è così. Dico purtroppo perché, senza ombra di<br />
dubbio, è uno dei pochi libri utili ai quali egli diede vita nella<br />
sua carriera di traduttore-editore. Ma allora perché scelse<br />
proprio questo libro? Ovviamente non mi è dato di sapere tutto, ma<br />
posso immag<strong>in</strong>are dei motivi validi che lo sp<strong>in</strong>sero a scegliere<br />
questo testo <strong>in</strong>vece di un altro, tutti motivi che non supportano,<br />
nella maniera più assoluta, la Tua tesi.<br />
Premetto che sono molti anni che non visiono più tale<br />
traduzione. La copia che avevo <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> credo di averla regalata a<br />
qualcuno, e - come ben sapete - il libro, purtroppo, non è più <strong>in</strong><br />
circolazione da moltissimo tempo. In Arabia Saudita questo non è<br />
certo un testo-chiave, a differenza di ciò che vai pensando, e<br />
pertanto io non lo possiedo nemmeno <strong>in</strong> arabo. Per riuscire a<br />
giudicare correttamente il libro <strong>in</strong> questione dovrei certamente<br />
consultarlo. Quando ce l’avevo, <strong>in</strong>fatti, non possedevo alcuna<br />
203
scienza e pertanto, adesso come adesso, non mi è possibile<br />
esprimere un giudizio accurato.<br />
Da quel che mi ricordo, però, non era male, un libro<br />
certamente utile, specialmente considerando la terribile - per<br />
usare un eufemismo - situazione editoriale islamica italiana. È<br />
un testo, ovviamente, con tutti i suoi limiti, non ci si può, <strong>in</strong>fatti,<br />
aspettare da esso chissà che cosa, ma non i limiti ai quali, molto<br />
probabilmente, accennava Piccardo nel suo <strong>in</strong>tervento.<br />
I suoi limiti, piuttosto, sono quelli d’essere un libro<br />
moderno (<strong>in</strong> campo religioso, solitamente, ciò è un valore<br />
fortemente condizionante) scritto da un uomo - <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e - non<br />
professionista del settore. Abu Bakr al Jazairi (all’anagrafe Jabir<br />
ibn Musa, dotto alger<strong>in</strong>o nato nel lontano 1921) pare, <strong>in</strong>fatti, fosse<br />
un giornalista, non uno studente di «Sharia», e questo è certamente<br />
uno dei motivi grazie ai quali divenne <strong>in</strong> seguito un ottimo oratore<br />
ed a causa dei quali fece delle pessime uscite, uscite che lo misero <strong>in</strong><br />
cattiva luce agli occhi dei sapienti «salafiti». Ad ogni modo ben<br />
presto <strong>in</strong>iziò ad <strong>in</strong>segnare e da ciò trasse, ovviamente, grande<br />
vantaggio a livello scientifico. Nonostante ciò egli non è<br />
204
paragonabile ai grandi sapienti a noi contemporanei, né -<br />
tantomeno - ai geni del passato.<br />
In secondo luogo penso che sia stato tradotto dal francese,<br />
anche se di questo non ne sono certo. Ogni traduttore che non<br />
conosca a fondo perlomeno l’arabo si vede, <strong>in</strong>fatti, costretto a<br />
tradurre soltanto ciò che venne precedentemente tradotto <strong>in</strong><br />
l<strong>in</strong>gue da lui conosciute, e pertanto la scelta che all’epoca si<br />
poteva fare non credo fosse molto ampia.<br />
Inoltre questo è un libro medio - non esageratamente<br />
riassunto, non lungo né troppo dettagliato - ed è un libro di<br />
«fiqh muqaran», cioè di “diritto comparato”. In esso, <strong>in</strong>fatti, lo<br />
scrittore rammentò per ognuno degli argomenti trattati (o per<br />
la maggioranza di questi) - se non sbaglio - il parere più<br />
famoso di ognuna delle quattro scuole. Anche per questo motivo<br />
«M<strong>in</strong>haj al Muslim», effettivamente, poteva andare bene. I libri,<br />
<strong>in</strong>fatti, che possano vantare queste caratteristiche non sono molti,<br />
nemmeno <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba.<br />
205
Questi sono certamente alcuni dei motivi che sp<strong>in</strong>sero il<br />
traduttore a scegliere questo testo piuttosto che altri. Inoltre il<br />
fatto che Abu Bakr al Jazairi fosse alger<strong>in</strong>o - proveniente cioè<br />
dall’occidente arabo - qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e d’impostazione «asharita-<br />
malikita-sufi» potrebbe certamente aver pesato sulla scelta del<br />
libro. Piccardo, <strong>in</strong>fatti, già all’epoca mostrava un certo <strong>in</strong>teresse per<br />
queste realtà del mondo islamico.<br />
Inf<strong>in</strong>e, ripeto: il Piccardo di quel tempo non era quello di<br />
oggi. All’epoca, <strong>in</strong>fatti, era un uomo apparentemente «sunnita»<br />
e come tale nutriva <strong>in</strong>teresse per libri di un certo spessore, a<br />
differenza di oggi. Oggi, <strong>in</strong>vece, al f<strong>in</strong>e di giustificarsi davanti<br />
alla comunità dice che riconosce i limiti di tale testo, e ciò è<br />
perlomeno curioso.<br />
Mi stupisco, <strong>in</strong>fatti, di come possa riconoscere i limiti di<br />
un testo, <strong>in</strong> f<strong>in</strong> dei conti, perlomeno discreto, nonché molto<br />
utile, ma non riconosca, <strong>in</strong>vece, quelli dell’((L’<strong>in</strong>ganno<br />
dell’evoluzione)), il libro di Harun Yahya che lui stesso ha<br />
stampato! Il filosofo turco, <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong> questo testo ha abilmente<br />
fatto leva sulla forte avversione che i Musulmani nutrono verso<br />
206
personaggi oscuri quali furono Charles Darw<strong>in</strong> e Karl Marx, per<br />
poi da lì confutare la teoria del «darw<strong>in</strong>ismo» <strong>in</strong> modo alquanto<br />
accattivante, qu<strong>in</strong>di il materialismo come posizione filosofica ed<br />
arrivare, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, a sconcertanti conclusioni!<br />
La materia, il tempo e lo spazio - secondo lui - non<br />
sarebbero che mere illusioni (impulsi elettrici) e con essi -<br />
ovviamente - ANCHE IL PARADISO, L’INFERNO, I<br />
SUPPLIZI, I GODIMENTI, I PROFETI, GLI ANGELI,<br />
TUTTO CIÒ CHE VEDIAMO, CHE SENTIAMO, CHE<br />
TOCCHIAMO, CHE GUSTIAMO, CHE ODORIAMO E COSÌ<br />
L'INTERO GENERE UMANO.<br />
Il Creatore ed il creato - sempre secondo il filosofo turco<br />
- <strong>in</strong> realtà, non sarebbero che un tutt’uno, una cosa sola e<br />
<strong>in</strong>dist<strong>in</strong>guibile, concetto questo che i «sufi» chiamano:<br />
«wahdatu l-wojud», ovvero: il «panteismo» (L’<strong>in</strong>ganno<br />
dell’evoluzione, ed. Al Hikma, pag. 228-229, 260-261, 263, ecc.).<br />
207
Mi stupisco di come possa non riconoscere i limiti di un<br />
testo <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> «libreriaislamica.it» nella categoria<br />
«sapienza» nonostante questo s’<strong>in</strong>titoli: ((IL SALE NELLA<br />
PENTOLA))!!!<br />
Mi stupisco di come possa non riconoscere i limiti di un<br />
testo <strong>in</strong>titolato: ((Dalle sfilate di moda al velo)) , sapendo,<br />
<strong>in</strong>oltre, che l’autrice dello stesso scrive su Facebook (sue testuali<br />
parole): [però tesor<strong>in</strong>a ci devi tradurre chevordì Uluhia.... forse<br />
solo QAdar conosco ...dest<strong>in</strong>o???? aiut non picchiatemi]!!!<br />
Mi stupisco di come possa vedere i limiti di «M<strong>in</strong>haj al<br />
Muslim» e non veda, <strong>in</strong>vece, quelli di sta roba qui! Veramente<br />
strano.<br />
Ma allora quali sono i limiti ai quali Piccardo accennava?<br />
208
Beh, non è difficile immag<strong>in</strong>arli. «M<strong>in</strong>haj al Muslim» è un<br />
libro troppo scientifico, troppo ortodosso, per i riformisti non<br />
più «al passo coi tempi».<br />
Inoltre nel libro vengono rammentate le sentenze<br />
concernenti certe categorie di persone - per così dire -<br />
«anomale» o facenti parte di altre religioni, ed il pubblicare<br />
ciò - da un punto di vista prettamente politico-diplomatico -<br />
sarebbe, ovviamente, un gravissimo sbaglio.<br />
Inoltre il libro non aiuta la «da'wa» dei fratelli<br />
musulmani, non parla di politica, non porta acqua al mul<strong>in</strong>o<br />
dell’U.C.O.I.I. e pertanto non vale più la pena di stamparlo.<br />
Senza contare che il libro <strong>in</strong> questione parla pr<strong>in</strong>cipalmente di<br />
divergenze giurisprudenziali, tutte cose che Piccardo - purtroppo -<br />
non ama più ormai da molto tempo, come lui stesso ci fa capire<br />
quando dice: [Senza entrare <strong>in</strong> nulla e per nulla <strong>in</strong> diatribe che<br />
s<strong>in</strong>ceramente non ci appassionano]. Poi, paradossalmente,<br />
sembra felice d’averlo stampato e dice: [ciononostante per molti<br />
anni la stragrande maggioranza degli italiani ritornati<br />
all’<strong>Islam</strong>, hanno imparato su quelle pag<strong>in</strong>e come pregare,<br />
209
osservare sawm ramadan e assolvere al pellegr<strong>in</strong>aggio, oltre ai<br />
pr<strong>in</strong>cipi fondanti della religione a cui Allah Altissimo li aveva<br />
condotti], tutte cose certamente vere, dimentico - però - del fatto<br />
che allora eravamo come mosche bianche, mentre adesso i<br />
Musulmani italiani sono dec<strong>in</strong>e di migliaia (forse oltre 70.000) ed il<br />
bisogno di testi è arrivato alle stelle, ma lui - NONOSTANTE<br />
CIÒ - si rifiuta di ristampare il libro <strong>in</strong> questione e non ne<br />
pubblica nemmeno di migliori.<br />
Fratello …, poi dici: [che è il testo base della - errata -<br />
metodologia Salafita di chi crede di poter scegliere la<br />
“posizione più forte” tra le quattro scuole, prendendo un po’ da<br />
una e un po’ dall’altra, e mischiando]. Tutto questo discorso,<br />
abbi pazienza, non è che un ennesimo e grossolano errore.<br />
Innanzitutto credo d’aver già spiegato il fatto che questo<br />
libro, <strong>in</strong> realtà, non è assolutamente uno dei testi base della<br />
metodologia giurisprudenziale salafita. Ti basti sapere, <strong>in</strong>fatti, che<br />
qui <strong>in</strong> Arabia Saudita non lo studia proprio nessuno, nonostante<br />
l’autore viva qui a Med<strong>in</strong>a.<br />
210
In secondo luogo il «fiqh comparato» è una materia, più che<br />
una metodologia, ed il suo studio venne riconosciuto come utile e<br />
vantaggioso dai più grandi sapienti Musulmani di tutti i tempi,<br />
qu<strong>in</strong>di non soltanto dai salafiti. Diciamo, piuttosto, che gli unici<br />
a rifiutarla sono i fanatici del «madhhab».<br />
E, <strong>in</strong>fatti, gli autori delle più famose opere di “diritto<br />
comparato” non erano salafiti - perlomeno nel senso più<br />
stretto del term<strong>in</strong>e - bensì geni Musulmani. Guarda Ibn Hazm,<br />
Ibn Rushd, Ibn Qudama, guarda l'Amir al-Sana’ani, tutti grandi<br />
sapienti Musulmani, tutti autori di testi di «fiqh comparato», tutti<br />
armati della stessa metodologia, nonostante - <strong>in</strong> quanto a credo -<br />
tutti quanti tendessero a sette differenti.<br />
Inoltre mi sembra di capire che Tu non abbia ben compreso<br />
nemmeno il perché di tanto <strong>in</strong>teresse. Dici, <strong>in</strong>fatti: [di chi crede di<br />
poter scegliere la “posizione più forte” tra le quattro scuole,<br />
prendendo un po’ da una e un po’ dall’altra e mischiando].<br />
Innanzitutto, fratello mio, non dimenticare che i sapienti son<br />
211
sapienti e qu<strong>in</strong>di, qualora anche non venissero a conoscere i verdetti<br />
delle varie scuole a proposito di un certo argomento, riuscirebbero -<br />
tranquillamente - ad emanare ottimi verdetti, basandosi<br />
semplicemente sulla conoscenza che hanno del Corano, della Sunna<br />
e dell’«Ijma’» - l’unanimità dottr<strong>in</strong>ale - le vere basi del fiqh<br />
Musulmano.<br />
Seconda cosa. È evidente che non ritieni i sapienti<br />
contemporanei <strong>in</strong> grado di scegliere - come Tu l'hai chiamata -<br />
«la posizione più forte», o (per meglio dire) il verdetto più<br />
plausibile. E a Te, fratello mio, chi Te l'ho ha detto?<br />
Ricorda che la plausibilità di un verdetto è <strong>in</strong>dicata<br />
dall'autenticità e dal numero delle sue argomentazioni,<br />
dall'<strong>in</strong>erenza di queste all'argomento trattato e dall'evidenza<br />
di quest'ultima o meno.<br />
Pertanto qualsiasi sapiente non solo ha la capacità, ma ha<br />
- addirittura - il preciso dovere religioso di valutare la<br />
212
correttezza o meno dei verdetti basandosi sull'analisi delle<br />
argomentazioni di chi li emanò.<br />
E con ciò non voglio certo dire che qualsiasi sapiente<br />
possa fare meglio di quanto fece ash-Shafi'i o Abu Hanifa,<br />
bensì che la Sharia ritiene i dotti Musulmani gente <strong>in</strong> grado di<br />
sforzarsi <strong>in</strong> questo senso, qu<strong>in</strong>di di prender decisioni religiose<br />
e pers<strong>in</strong>o di fornirle.<br />
Poi dici: [e mischiando], cioè: un po' di questa scuola con un<br />
po' di quell'altra. Adesso, non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra di<br />
capire che la cosa t'<strong>in</strong>fastidisca alquanto, quasi come se s'andasse<br />
a profanare un qualche cosa d'estremamente sacro, od a violare<br />
irrispettosamente un chissà che di venerando.<br />
Può esser che io mi sbagli, può essere che Tu non abbia,<br />
<strong>in</strong>vece, <strong>in</strong>teso ciò, ma qualora la cosa fosse come l'ho descritta,<br />
ebbene, allora sappi che i «madhahib», <strong>in</strong> verità, non sono<br />
<strong>in</strong>toccabili, né improfanabili, e che non van trattati così come<br />
si trattano antiche opere d'arte.<br />
213
La nostra religione ci obbliga a rifiutare la parola di Tizio o di<br />
Caio - a presc<strong>in</strong>dere dalla grandezza di costoro e dalla loro genialità<br />
- qualora queste siano chiaramente sbagliate od anche solo<br />
improbabili. Per questo motivo disse l'enciclopedico Ibn al-Jawzi:<br />
[E sappi che, generalmente, i seguaci dei «madhahib»<br />
magnificano nei loro cuori il tale, qu<strong>in</strong>di seguono la sua parola<br />
senza ragionare su ciò che disse, e ciò è la deviazione per<br />
antonomasia, visto che è necessario guardare ciò che vien<br />
detto, non chi l'ha detto] (L'<strong>in</strong>ganno satanico, pag. 95).<br />
Inoltre si capisce dal Tuo discorso che credi che tutti coloro<br />
che s'<strong>in</strong>teressano - o s'<strong>in</strong>teressarono - di «fiqh comparato» lo<br />
facciano al f<strong>in</strong>e d'appoggiarsi - per forza di cose - ai verdetti delle<br />
quattro scuole, qu<strong>in</strong>di estrarre da una di esse il verdetto migliore.<br />
Ma a Te, fratello mio, chi Te lo ha detto che la Verità<br />
deve, per forza di cose, rientrare nei verdetti rilasciati dai<br />
quattro A/imma? Tieni bene a mente che l'unanimità<br />
dottr<strong>in</strong>ale - l'Ijma' - e l'accordo dei quattro A/imma non son la<br />
214
stessa cosa. E, <strong>in</strong>fatti, lo stesso Ibn Taymiyya contrastò i<br />
quattro A/imma <strong>in</strong> svariate occasioni, se non sbaglio oltre una<br />
dozz<strong>in</strong>a.<br />
Diciamo piuttosto che nella quasi totalità dei casi la Verità<br />
non si discosta dalle affermazioni rilasciate da uno - o più - dei<br />
quattro A/imma - NON DAI «MADHAHIB» - questo sì, questo è<br />
certamente vero. E volendo potremmo anche dire che alcuni grandi<br />
sapienti, quali l'enciclopedico Ibn Rajab al-Hanbali, scelsero di non<br />
contrastare mai, nell'emanare un verdetto, tutte e quattro le scuole.<br />
Ma, ripeto, si trattò d'una sua scelta personale, non d'un<br />
obbligo, il che - come puoi capire - è ben diverso.<br />
Poi devi sapere che i cosiddetti «Madhahib» non sono nati per<br />
questo. Nessuno dei quattro «A/imma» fece ciò che fece o<br />
scrisse ciò che scrisse al f<strong>in</strong>e d’esser seguito col paraocchi da<br />
cent<strong>in</strong>aia di milioni di persone <strong>in</strong> tutto il mondo. E tutto ciò<br />
che ci venne riferito sull’autorità dei medesimi non si può che<br />
capire così. Sta a Te, qu<strong>in</strong>di, fratello mio, provare il contrario.<br />
215
I grandi «A/imma», piuttosto, vollero mettere la loro<br />
grande scienza al servizio dei fedeli ed <strong>in</strong>segnare alle genti<br />
l’utilizzo corretto dei testi sacri, quello che <strong>in</strong> gergo viene<br />
chiamato l’«istidlal» (l’argomentare).<br />
Essi non vollero certamente dire alle genti: ”La mia fatwa<br />
è l’unica ad essere corretta, mentre tutte le altre sono<br />
sbagliate. Qu<strong>in</strong>di seguitemi e non fatevi problemi!”, ma<br />
piuttosto vollero <strong>in</strong>segnare tutta una serie di procedimenti, di<br />
regole e di ragionamenti tramite i quali è possibile<br />
raggruppare le prove concernenti un certo argomento,<br />
studiarle, discuterle, filtrarle, <strong>in</strong>terpretarle, per poi - alla f<strong>in</strong>e -<br />
arrivare ad una sentenza corretta, perlomeno nella sua<br />
metodologia. Qu<strong>in</strong>di più che i verdetti concernenti i vari<br />
argomenti essi vollero <strong>in</strong>segnare la «metodologia» corretta<br />
che permette d’arrivare ai verdetti. E ovvio, però, che le sentenze<br />
da loro emanate loro le ritenevano corrette, ma ciò non significa che<br />
obbligassero gli altri a fare lo stesso, né ad applicarle.<br />
Tu pensi forse che qualora un sapiente seguisse alla<br />
precisione - tanto per fare un esempio - la metodologia<br />
216
dell’Imam ash-Shafi'i, ebbene, dovrà, per forza di cose, arrivare<br />
alla sua stessa conclusione? Certo che no! E questo perché<br />
nonostante la metodologia sia la stessa i cervelli dei sapienti<br />
non lo sono, e qu<strong>in</strong>di - tanto per fare esempio - è possibile che<br />
il sapiente <strong>in</strong> questione ritenga il «hadith» sul quale s’appoggia<br />
il verdetto dell'Imam ash-Shafi'i debole mentre <strong>in</strong>vece Lui lo<br />
riteneva autentico. Il risultato della «fatwa» sarà qu<strong>in</strong>di<br />
differente, nonostante la metodologia utilizzata sia soltanto<br />
una. E così potrei farTi dozz<strong>in</strong>e di altri esempi, tutte cose che<br />
vanno ad <strong>in</strong>fluenzare - più o meno fortemente - il risultato di tali<br />
ragionamenti ed operazioni, nonostante il tutto si basi sulla stessa<br />
identica metodologia.<br />
Inoltre, anche per ciò che concerne quest'ultima, è necessario<br />
attenersi ad essa senza mai contrastarla - seppur m<strong>in</strong>imamente - o è<br />
lecito, talvolta, contrastarla? Diciamo <strong>in</strong>nanzitutto che le<br />
metodologie utilizzate dai vari «A/imma» non sono tutte<br />
perfettamente uguali, anche se - solitamente - sono molto simili.<br />
Ebbene, i punti oggettivamente corretti di tali metodologie<br />
vanno certamente seguiti e non è lecito contrastarli.<br />
Contrariamente a ciò i punti errati di queste non solo è lecito<br />
contrastarli, ma addirittura doveroso. E sappi che il fatto che<br />
217
una metodologia sia ricordata come ottima non vuol certo dire<br />
che al suo <strong>in</strong>terno non ci sia alcuno sbaglio.<br />
I quattro «A/imma» seguivano tutti metodologie buone e<br />
complete (soprattutto ash-Shafi'i ed Ahmad), ma, nonostante ciò,<br />
vennero anch’essi confutati. Questo perché le metodologie <strong>in</strong><br />
questione - ed a maggior ragione le sentenze dei sapienti - non<br />
son scese dall’alto del settimo cielo, ma piuttosto sono il frutto<br />
del duro lavoro di gente altamente preparata, notevolmente<br />
competente, fortemente <strong>in</strong>telligente. E la perfezione, fratello<br />
mio, non va ricercata nelle azioni dell’uomo, ma piuttosto <strong>in</strong><br />
ciò che proviene da Dio, e cioè nella Rivelazione. Diciamo,<br />
piuttosto, che l’<strong>in</strong>sieme dei Musulmani è certamente <strong>in</strong>fallibile, così<br />
come disse il Profeta: [Certamente Iddio Altissimo non riunisce<br />
la mia comunità su alcuna deviazione]. (Sunan al-Tirmidhi, n.<br />
2167).<br />
Subhana-llah, talvolta nel vedere come certi fratelli<br />
s’aggrappano al «madhhab» dico tra me e me: “Se questi<br />
s’aggrappassero così al Corano ed alla Sunna diverrebbero come pii<br />
predecessori!”.<br />
218
Inoltre credo Ti possa esser d’aiuto sapere che i verdetti<br />
emanati dai vari «madhahib» molto spesso differiscono da<br />
quelli che emanarono i loro stessi «A/imma». Per <strong>in</strong>tenderci,<br />
quando senti: “Questo è il madhhab malikita”, ebbene, non s’<strong>in</strong>tende<br />
che questo fosse il verdetto dell’Imam Malik, ma piuttosto dei<br />
giuristi malikiti che vissero <strong>in</strong> epoca tarda. I «fatawa» rilasciati<br />
dall'Imam Meelik, <strong>in</strong>vece, spesso differiscono dai loro. Pertanto, i<br />
primi a contraddire i quattro «A/imma» sono gli stessi<br />
appartenenti alle quattro scuole giuridiche, e questo è un dato<br />
di fatto storico, <strong>in</strong>negabile ed assai conosciuto.<br />
Qu<strong>in</strong>di domando a coloro che vorrebbero seguire i<br />
«madhahib»: Seguire chi? Che cosa? Non vi accorgete che ciò<br />
non ha nessun senso? Non sapete che f<strong>in</strong>o a novant’anni or sono<br />
nel «masgid al-Haram», qui a Mecca, ogni «madhhab» pregava la<br />
sua Salat <strong>in</strong> un angolo a lui riservato? C’erano quattro chiamate alla<br />
preghiera, quattro «A/imma» differenti che dirigevano l'orazione,<br />
quattro preghiere del pomeriggio, quattro del tramonto e così via, il<br />
tutto negli stessi identici m<strong>in</strong>uti, quattro «Jamaat» di persone. Non<br />
sai forse che al Musulmano di rito «hanafita» non veniva data <strong>in</strong><br />
219
sposa la figlia di un «malikita», né al «hanbalita»» la figlia di uno<br />
«shafi’ita»? I seguaci di ognuna delle scuole, <strong>in</strong>fatti, vedevano i<br />
seguaci di tutte le altre come eretici deviati. Taluni rifiutavano<br />
pers<strong>in</strong>o di commerciare con gente che non appartenesse al proprio<br />
«madhhab», nonostante commerciassero abitualmente con ebrei e<br />
cristiani. Hai visto a che cosa porta il fanatismo per i «madhahib»?<br />
È forse questo ciò che l’<strong>Islam</strong> ci <strong>in</strong>segna?<br />
E, <strong>in</strong>fatti, gli stessi «A/imma» delle varie scuole erano<br />
soliti vietare il «taqlid» ai loro studenti. Non dico alle genti,<br />
visto che tra la gente c’era anche chi non poteva fare a meno di<br />
seguire un Imam col paraocchi, a causa d'una forte ignoranza <strong>in</strong><br />
campo religioso. Ma piuttosto ai sapienti, agli studenti di scienze<br />
sciaraitiche e così agli <strong>in</strong>tellettuali fortemente acculturati anche da<br />
un punto di vista religioso. Costoro, qu<strong>in</strong>di, non hanno alcuna<br />
scusa. Seguire col paraocchi Tizio, Caio o Sempronio è per<br />
loro certamente illecito.<br />
Diceva ash-Shafi'i: [I Musulmani sono concordi sul fatto<br />
che colui al quale divenga manifesta una Sunna del Profeta -<br />
che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male - ebbene, è illecito<br />
220
per lui abbandonarla per la parola di chicchessia]. E diceva<br />
Ahmad: [Non mi copiate, e non copiate Malik, né ash-Shafi'i,<br />
né l'Auza'i, né ath-Thawri. Piuttosto att<strong>in</strong>gete da dove essi<br />
att<strong>in</strong>sero]. E disse l’enciclopedico Ibn el Jawzi: [Sappi che colui<br />
che copia non è sicuro di ciò che copia, e che copiando viene ad<br />
annullarsi il vantaggio dell'<strong>in</strong>telligenza, visto che questa venne<br />
creata per ragionare e ponderare. Ed è cosa riprovevole che<br />
colui al quale venne data una candela per farsi luce la spenga e<br />
camm<strong>in</strong>i, <strong>in</strong>vece, nell'oscurità. E sappi che, generalmente, i<br />
seguaci dei «madhahib» magnificano nei loro cuori il tale,<br />
qu<strong>in</strong>di seguono la sua parola senza ragionare su ciò che disse, e<br />
ciò è la deviazione per antonomasia, visto che è necessario<br />
guardare ciò che vien detto, non chi l'ha detto] (L'<strong>in</strong>ganno<br />
satanico, pag. 94-95). E disse l’Altissimo: [Seguite quel che vi è<br />
stato rivelato dal vostro Signore e non abbiate altri patroni<br />
che Lui. Quanto poco ve ne ricordate!] (il cap. delle merlature, 3)<br />
e disse: [No, per il tuo Signore, non saranno credenti f<strong>in</strong>ché<br />
non ti avranno eletto giudice delle loro discordie e f<strong>in</strong>ché non<br />
avranno accettato senza recrim<strong>in</strong>are quello che avrai deciso,<br />
sottomettendosi completamente] (il cap. delle donne, 65) e disse:<br />
[Hanno preso i loro rabb<strong>in</strong>i, i loro monaci e il Messia figlio di<br />
Maria, come signori all'<strong>in</strong>fuori di Allah, quando non era stato<br />
loro ord<strong>in</strong>ato se non di adorare un Dio unico. Non vi è dio<br />
221
all'<strong>in</strong>fuori di Lui! Gloria a Lui ben oltre ciò che Gli associano!]<br />
(il cap. del pentimento, 31). Fratello mio, Ti sembra forse che questi<br />
discorsi e questi tratti coranici s’accord<strong>in</strong>o col dover seguire i<br />
«madhahib»?<br />
Dici: [“Ahl as-Sunna wa al-Jamaa” è composta dai musulmani<br />
che seguono l’ISLAM SUNNITA ortodosso praticato dal<br />
Messaggero di Allah (Pace e Benedizioni su di lui) e dai suoi<br />
Compagni (Iddio sia soddisfatto di tutti loro); l’<strong>Islam</strong> basato<br />
sul Corano, la Sunna, il Consenso dei sapienti ed il<br />
ragionamento analogico] e f<strong>in</strong> qui tutto bene, niente da dire.<br />
Poi dici: [Esso è oggi rappresentato e costituito dai musulmani<br />
che seguono e fanno riferimento ad i sapienti delle quattro<br />
scuole giuridiche canoniche (Hanafiyyah, Shafi`iyyah,<br />
Malikiyyah, Hanbaliyyah), delle due scuole di credo islamico<br />
(Ashariyya, Maturidiyya), e dalle scuole ortodosse di<br />
spiritualità islamica (Tasawwuf)]. Questo discorso, <strong>in</strong>vece, è<br />
praticamente tutto sbagliato. S<strong>in</strong>ceramente credo d’aver già<br />
chiarito, seppure <strong>in</strong> parte, questo argomento, e precisamente<br />
222
quando risposi alla Tua prima lettera. Ad ogni modo cercherò di<br />
completare la suddetta delucidazione adesso.<br />
Innanzitutto quando parli d’<strong>Islam</strong> sunnita devi sapere che tale<br />
abb<strong>in</strong>amento di parole viene utilizzato <strong>in</strong> due maniere diverse, una<br />
maniera - per così dire - popolare ed un’altra «term<strong>in</strong>ologica -<br />
specialistica».<br />
a) Tra i musulmani non acculturati - religiosamente parlando -<br />
è diffusa, <strong>in</strong>fatti, la credenza che tutti coloro che non sono<br />
sciiti siano, per forze di cose, sunniti. È una credenza,<br />
ovviamente, sbagliata, visto che se così fosse tutte le sette eretiche<br />
dest<strong>in</strong>ate al fuoco - così come precisò lo Stesso Profeta, che Dio Lo<br />
elogi e Lo preservi da ogni male - ad eccezione degli sciiti sarebbero<br />
da considerarsi «sunniti» ben guidati.<br />
Coloro che sostengono questo parere motivano, <strong>in</strong>oltre, la<br />
suddetta dichiarazione dicendo che - tanto per fare un esempio - gli<br />
«ashariti» farebbero parte di «Ahl as-Sunna» <strong>in</strong> vista di tutti quegli<br />
argomenti a proposito dei quali essi non contrastano il giusto credo.<br />
223
Questa, <strong>in</strong> realtà, è un altro errore, visto che - se così<br />
fosse - si potrebbe dire lo stesso di sette spaventose quali i<br />
«mutaziliti» ed i «rafiditi duodecimani», cosa che però non ha<br />
mai detto nessuno (forse nemmeno loro). Diciamo <strong>in</strong>vece che gli<br />
«ashariti» ed i «maturiditi» <strong>in</strong> passato si auto-denom<strong>in</strong>arono «Ahl<br />
as-Sunna wa al-Jamaa» allo scopo di differenziarsi dai “mutaziliti”, i<br />
quali, com’è noto, erano loro acerrimi nemici.<br />
Simile a questo utilizzo, anche se certamente migliore,<br />
c’e quello che vede il term<strong>in</strong>e «sunnita» utilizzato come se<br />
fosse il contrario del term<strong>in</strong>e «eretico». Anch’esso è molto<br />
utilizzato, talvolta pers<strong>in</strong>o da sapienti, ma ad ogni modo è pur<br />
sempre impreciso. È meglio del primo perché non pone sull’altra<br />
sponda soltanto gli «sciiti», bensì tutte le sette eretiche, ed è<br />
impreciso perché - ad ogni modo - non fa capire bene chi siano i<br />
«sunniti».<br />
b) Il secondo utilizzo è quello corretto, quello «term<strong>in</strong>ologico<br />
- specialistico», e con esso s'<strong>in</strong>tende nientemeno che «Ahl al-<br />
Hadith», term<strong>in</strong>i che <strong>in</strong>globano non soltanto i Compagni, i<br />
Seguaci ed i restanti pii predecessori, bensì tutti coloro che<br />
224
seguirono, dopo di Loro, il Loro giustissimo ed assai<br />
soddisfacente «manhaj». Volendo potremmo anche dire: «Ahl al-<br />
Hadith» sono tutti coloro che amano i detti profetici, li studiano,<br />
basano la propria religione su di essi e si conformano, <strong>in</strong>oltre, a<br />
questi qualora essi siano autentici.<br />
I suddetti term<strong>in</strong>i, così utilizzati, vengono qu<strong>in</strong>di ad<br />
essere s<strong>in</strong>onimi dei term<strong>in</strong>i «Salafiti», «Ahl as-Sunna wa al-<br />
Jamaa», «Ahl al-athar», che poi altro non sono che gli<br />
appartenenti alla setta salvata - «al-Firqa an-najya», «at-Taifa<br />
al-mansura» - l’unica setta che non è dest<strong>in</strong>ata ad entrare nel<br />
fuoco dell'Inferno. Ad ogni modo è giusto ricordare che alcuni dei<br />
suoi appartenenti potrebbero entrare negli Inferi, non per aver<br />
praticato eresie nella vita terrena, bensì a causa dei loro peccati.<br />
Ebbene, alla luce di ciò, adesso ragioniamo sulle Tue parole.<br />
Dici: [Esso è oggi rappresentato e costituito dai musulmani<br />
che seguono e fanno riferimento ad i sapienti delle quattro<br />
scuole giuridiche canoniche (Hanafiyyah, Shafi`iyyah,<br />
Malikiyyah, Hanbaliyyah)]. Dove hai sentito, caro fratello, che i<br />
Musulmani devono far riferimento ad uno dei quattro «madhahib»<br />
225
al f<strong>in</strong>e d’esser considerati «sunniti»? Per esser sunniti basta<br />
seguire la Sunna, non il «madhhab», od altrimenti l’avrebbero<br />
chiamati «madhhabiti», non sunniti!<br />
Dimmi, quale dei quattro «madhahib» seguivano i<br />
Compagni del Profeta? E Mujahid, Sa’id ibn Jubayr ed<br />
Ikrimah? E l'Hasan al-Basri, Ibrahim an-Nakhi e Muhammad<br />
ibn Sir<strong>in</strong>? E Qatada , ath-Thawri ed Umar ibn Abd al-Aziz, il<br />
celebre califfo? Tutti questi eran prima di Abu Hanifa, prima<br />
che fosse venuto al mondo il primo dei quattro «madhahib».<br />
Dimmi sta gente qui cosa seguiva? E sappi che potre farTi<br />
cent<strong>in</strong>aia di altri esempi. E at-Tahawi, ibn Qudama, Ibn al Jawzi<br />
ed Ibn Teymiyya - tutti quanti posteriori alla nascita dei<br />
«madhahib» - dimmi, qual’era il «madhhab» seguito ciecamente da<br />
costoro?<br />
Sappi che l’enciclopedico at-Tahawi da giovane era di rito<br />
«scefi’ita», poi cambiò e divenne «hanafita», ma nonostante ciò<br />
rimase famoso per rilasciare verdetti contrari al suo «madhhab».<br />
Quando gli venne chiesto <strong>in</strong> proposito rispose: «C’è forse un<br />
“muqallid” che non sia stupido?». E scrisse il celeberrimo Imam<br />
226
Ibn al Qayym al Jawziyya: [La sapienza è la conoscenza della<br />
guida e di ciò che la prova; questa ed il copiare non<br />
s'equivalgono] («Il poema della nunica», par.: Del diciassettesimo<br />
punto dimostrante l'altezza div<strong>in</strong>a).<br />
Dimmi fratello: qual è il madhhab di ash-Shaukani o<br />
quello di Siddiq Hasan Khan? Qual è il madhhab di ash-Shaykh<br />
al-Albani o quello di ash-Shaykh Ahmad an-Najmi? Qualcuno<br />
di essi seguiva forse uno dei quattro «madhahib»? Costoro non<br />
eran forse sunniti? E dimmi, quale dei quattro «madhahib»<br />
dovremmo seguire, dato che i fanatici d’ognuno di essi non fanno<br />
che dire che soltanto il loro è quello giusto. E dimmi come la<br />
mettiamo con il fatto che seguire il «madhhab hanifita» non vuol<br />
dire, necessariamente, seguire i verdetti di Abu Hanifa, così come<br />
seguire quello «malikita» non vuol dire seguire quelli dell’Imam<br />
Malik? Chi ha ragione? L’Imam od il madhhab?<br />
E come la mettiamo con il fatto che i giuristi dell’epoca tarda<br />
solitamente con la parola «madhhab» <strong>in</strong>tendono la sentenza<br />
emanata dalla stragrande maggioranza di loro negli ultimi secoli?<br />
Cosa ci facciamo coi giuristi dello stesso rito che non furono<br />
227
d’accordo? E cosa ci facciamo con il «madhhab» vecchio, cioè quello<br />
che esisteva prima della comparsa del “tardo”? E come la mettiamo<br />
con il fatto che gli «A/imma», spesso, cambiarono parere circa lo<br />
stesso argomento?<br />
E come la mettiamo col fatto che - spesso e volentieri -<br />
nemmeno i giuristi sanno con precisione quale sia il<br />
«madhhab» per ciò che concerne un certo argomento? E,<br />
<strong>in</strong>fatti, sono state fatte lunghissime ricerche e scritte<br />
volum<strong>in</strong>ose opere proprio a proposito di ciò. Alcuni dicono:<br />
“Questo è il madhhab!”, mentre altri rispondono: “No! Non è<br />
quello! È questo il madhhab!”.<br />
Dimmi, fratello, cosa Te ne viene <strong>in</strong> tasca a sapere qual è il<br />
«madhhab»? Ammesso e non concesso che Tu riesca a<br />
conoscerlo, crederai mica, <strong>in</strong> questo modo, d’aver capito la<br />
sentenza di Dio circa un certo argomento? Non sarebbe forse<br />
meglio sapere qual è il verdetto giusto o - perlomeno - il più<br />
plausibile, il più probabile, il più forte, a presc<strong>in</strong>dere dal fatto<br />
che questo sia o non sia il «madhhab»?<br />
228
Non dovrebbe esser così difficile capire che i «madhahib»<br />
non furono - e tutt'oggi non sono - che un ripiego approntato<br />
per tutti coloro che hanno avuto la grande sfortuna di non<br />
studiar la religione, aff<strong>in</strong>ché anch'essi, nonostante cio' -<br />
possano basare la propria religione su verdetti - perlomeno -<br />
decenti, non sulle loro fantasie, né su dicerie raccontategli dal<br />
vic<strong>in</strong>o di casa!<br />
Dici: [Esso è oggi rappresentato e costituito dai musulmani<br />
che seguono e fanno riferimento ad i sapienti … delle due<br />
scuole di credo islamico (Ashariyya, Maturidiyya)]. Prima di<br />
commentare questo gravissimo errore vorrei farTi notare una cosa.<br />
Come mai, voi che siete tanto attaccati ai «madhahib», non<br />
restati <strong>in</strong>collati ai verdetti dei quattro «A/imma» concernenti il<br />
giusto credo, così come rimanete <strong>in</strong>collati a loro per tutto ciò che<br />
riguarda il diritto Musulmano? Ciò è perlomeno curioso. Anzi, è un<br />
vero controsenso!<br />
229
I quattro «A/imma», <strong>in</strong>fatti, non erano «ashariti», né<br />
«maturiditi», né tantomeno «sufi» (specialmente nel senso che<br />
questo term<strong>in</strong>e ha tristemente assunto negli ultimi secoli). E sappi<br />
che qualsiasi tentativo di dimostrare che uno di quattro<br />
«A/imma» fosse «asharita», «maturidita» oppure «sufi», oltre<br />
ad essere - ovviamente - ridicolo ed estremamente falso è un<br />
po' come voler cercar a tutti i costi di dimostrare che un<br />
quadrato, <strong>in</strong> realtà, è una figura tonda!<br />
I quattro «A/imma» con queste tre realtà non ebbero nulla a<br />
che fare, né da un punto di vista temporale, né culturale, né storico,<br />
e, <strong>in</strong>fatti, qualsiasi penosissimo tentativo di dip<strong>in</strong>gerli all’<strong>in</strong>terno di<br />
quest’ottica deviata può venir, MOLTO FACILMENTE, smascherato.<br />
Non esiste, <strong>in</strong>fatti, nulla che provi che Loro ebbero<br />
m<strong>in</strong>imamente a che fare con tali realtà, ma semmai esistono<br />
<strong>in</strong>numerevoli prove che dimostrano, <strong>in</strong> maniera schiacciante,<br />
l’esatto contrario.<br />
Detto questo Ti chiedo semplicemente: come potrebbe<br />
l’<strong>Islam</strong> sunnita esser rappresentato dai Musulmani che fan<br />
riferimento alla scuola «asharita» ed a quella «maturidita»<br />
230
sapendo che i più grandi sapienti - salafiti e non - erano<br />
conv<strong>in</strong>ti dell’ereticità delle suddette? Molti di loro, <strong>in</strong>fatti, non<br />
si fecero alcun problema a palesarlo.<br />
Ti basti sapere che lo stesso Ahmad ibn Hanbal accusò i<br />
«kullabiti» d’essere eretici. Ebbene, i «kullabiti» furono coloro i<br />
seguaci della setta sulla quale si basò Abu l-Hasan al Ash'ari al f<strong>in</strong>e<br />
di dar vita alla sua filosofia, filosofia che, ben presto, sarebbe stata<br />
da tutti <strong>in</strong>dicata come il «madhhab asharita». Il Ash'ari, <strong>in</strong>fatti,<br />
divenne «kullabita» dopo esser stato per dec<strong>in</strong>e di anni<br />
«mutazilita».<br />
Allo stesso modo l’Imam Abu Muhammad as-Sajzi,<br />
l’enciclopedico Ibn Qudama, l’Imam Abu Hamid al-Isfira/<strong>in</strong>i,<br />
l’Imam Abdu-llahi ibn Muhammad al-Ansari, per non parlare<br />
di Ibn Taymiyya e del suo massimo studente, il celeberrimo<br />
Ibn al Qayym al-Jawziyya, tutti accusarono gli «ashariti»<br />
d’essere eretici. Tutti verdetti questi che saranno ripresi e<br />
confermati <strong>in</strong> questo secolo - o negli ultimi anni di quello<br />
precedente - tra le altre cose, dai grandi sapienti salafiti, tra cui i<br />
231
sapientissimi ash-Shaykh al-Albani, ash-Shaykh al-Uthaym<strong>in</strong> e da<br />
ash-Shaykh al-Fawzan.<br />
Ebbene, tutti questi geni Musulmani, e con loro<br />
moltissimi altri, erano conv<strong>in</strong>ti che sia l’«asharismo» che il<br />
«maturidismo» fossero sentieri eretici e profondamente errati.<br />
Come puoi, pertanto, affermare che l’<strong>Islam</strong> sunnita è<br />
rappresentato dai Musulmani che fanno riferimento alla scuola<br />
«asharita» ed a quella «maturidita»? Di’, piuttosto, che ciò è<br />
quello che credono gli «ashariti» ed i «maturiditi».<br />
L’<strong>Islam</strong> sunnita è rappresentato dai Musulmani che fanno<br />
riferimento alla scuola del Profeta Muhammad - che Dio Lo<br />
elogi e Lo preservi da ogni male - ed alla Sua Sunna, compresi<br />
come li comprese la migliore delle comunità, quella dei<br />
Compagni, qu<strong>in</strong>di quella dei pii predecessori. L’<strong>Islam</strong> sunnita,<br />
fratello mio, non è un <strong>Islam</strong> eretico, altrimenti il term<strong>in</strong>e sunnita<br />
non avrebbe più alcun senso.<br />
232
Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, la Tua affermazione: [e dalle scuole<br />
ortodosse di spiritualità islamica (Tasawwuf)], ebbene,<br />
<strong>in</strong>nanzitutto sappi che il «tasawwuf» non ha proprio nulla di<br />
ortodosso, visto che esso venne alla luce nella sua prima forma<br />
- la quale non è m<strong>in</strong>imamente paragonabile a quella<br />
abom<strong>in</strong>evole di oggi - circa un secolo dopo la morte del<br />
Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. A<br />
maggior ragione le sue scuole.<br />
Ad ogni modo, visto e considerato che mi hai <strong>in</strong>viato una<br />
lunga lettera tutta concernente questo argomento, vedrò di<br />
trattarlo <strong>in</strong> maniera adeguata nel rispondere ad essa, anche perché<br />
<strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e questi miei <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> rete tendevano soltanto a<br />
mettere <strong>in</strong> luce le aberrazioni proferite da Tariq Ramadan,<br />
specialmente per ciò che concerne la setta salafita, non a fare<br />
luce su tutte le altre sette eretiche.<br />
Poi dici: [La corretta Aqida è stata def<strong>in</strong>ita con chiarezza dai<br />
sapienti di Ahl as-Sunna wa al-Jamaa proprio per dist<strong>in</strong>guere<br />
le devianze degeneranti dal corretto camm<strong>in</strong>o. L’unità dei<br />
musulmani non potrà mai essere di natura «politica», ma dovrà<br />
233
essere necessariamente una comune convergenza sui pr<strong>in</strong>cipi,<br />
fare chiarezza su cos’è l’<strong>Islam</strong> e cosa <strong>in</strong>vece non è di<br />
fondamentale importanza]. Certo fratello, hai completamente<br />
ragione. Sono d’accordo su tutto, tranne che più che «far chiarezza<br />
su cosa non è di fondamentale importanza» bisognerebbe far<br />
chiarezza su cosa non appartiene all’<strong>Islam</strong>, ma viene - piuttosto -<br />
spacciato come appartenente ad Esso.<br />
Questa è certamente la più grande responsabilità degli <strong>in</strong>tellettuali<br />
Musulmani.<br />
Spero di esserTi stato utile.<br />
42. Hamza Piccardo, aprile 26th, 2012, 6:38 pm<br />
234<br />
‘Eliy Vago<br />
Senza entrare <strong>in</strong> nulla e per nulla <strong>in</strong> diatribe che s<strong>in</strong>ceramente non<br />
ci appassionano, ci domandiamo dove viene fuori il malcostume di<br />
darsi del “signor” tra fratelli… mah!<br />
ﹶﻥﻮﻤﺣﺮﺗ ﻢﹸﻜّﹶﻠﻌﹶﻟ ﻪـّﹶﻠﻟﺍ ﺍﻮﹸﻘّﺗﺍﻭ<br />
ۚ ◌ﻢﹸﻜﻳﻮﺧﹶﺃ<br />
ﻦﻴﺑ ﺍﻮﺤﻠﺻﹶﺄﹶﻓ ﹲﺓﻮﺧﹺﺇ ﹶﻥﻮﻨﻣﺆﻤﹾﻟﺍ ﺎﻤّﻧﹺﺇ
“In verità i credenti sono fratelli: ristabilite la concordia tra i vostri<br />
fratelli e temete Allah”. (Corano Al Hujurat, 10)<br />
43. Jibril Abu 'Isa, aprile 27th, 2012, 5:10 am<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Afferma il "direttore": “Senza entrare <strong>in</strong> nulla e per nulla <strong>in</strong><br />
diatribe che s<strong>in</strong>ceramente non ci appassionano”.<br />
E’ alquanto strano che a dei credenti Musulmani non appassion<strong>in</strong>o<br />
discorsi <strong>in</strong> cui si pone il problema di far capire - <strong>in</strong> «primis» ai<br />
propri <strong>in</strong>terlocutori - quale sia il giusto credo cercando di<br />
motivare i propri pr<strong>in</strong>cipi dottr<strong>in</strong>ali.<br />
Non sono d’accordo su niente o quasi con ciò che detto il fratello,<br />
ma bisogna perlomeno dargli atto del fatto che ha cercato, se anche<br />
<strong>in</strong> maniera imprecisa, di argomentare le sue tesi.<br />
Mi astengo dal confutarlo punto per punto perché penso che di ciò<br />
si occuperà il fratello ‘Ali, il quale è sicuramente più idoneo di me a<br />
parlare di certe questioni che, come già detto, rappresentano i<br />
pr<strong>in</strong>cipi fondamentali del credo dei Musulmani.<br />
Fi amani llah<br />
235
Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril.<br />
44 .Jibril Abu 'Isa, aprile 27th, 2012, 12:59 pm<br />
Salamu aleykom, cari fratelli. S<strong>in</strong>ceramente penso che laddove il<br />
fratello ‘Ali abbia parlato delle deviazioni dei “sufi moderni” si<br />
riferisse anche, ad esempio, a riti che assomigliano molto a quelli<br />
che si possono vedere <strong>in</strong> questo video:<br />
:http://www.youtube.com/watch?v=UMiYOpycrTo&feature=you<br />
tu.be<br />
Qualsiasi persona che abbia un m<strong>in</strong>imo di onestà <strong>in</strong>tellettuale<br />
dovrebbe poter capire che, i sapienti citati dal fratello … nel post<br />
precedente, fossero ben lontani dall’affermare che fosse lecito<br />
“ricordare Dio” nella maniera di cui sopra.<br />
Fi amani llah.<br />
Vostro fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril.<br />
236
45. … aprile 30th, 2012, 12:23 pm<br />
Caro fratello Jibril abu Isa, volevo precisarti che l’<strong>in</strong>tenzione di quel<br />
ragazzo Americano mostrato nelle immag<strong>in</strong>i era quella di divertire<br />
il suo Amato anziano Shaykh <strong>in</strong> un occasione festosa<br />
Non credo che <strong>in</strong> questo tu vi possa trovare nulla di illecito<br />
considerando che lo stesso Profeta di Allah (s.a.s) <strong>in</strong> una simile<br />
circostanza si comportò allo stesso modo di fronte ad una<br />
delegazione di abiss<strong>in</strong>i che organizzarono una festa <strong>in</strong> suo onore<br />
tradizione riportata <strong>in</strong> diverse raccolte (hadith riportato da Anas<br />
ibnu Malik r.a. Citato da Ahmad ibn Hambal <strong>in</strong> al musnad vol 3 pag<br />
152) (ibn Hibban as-Sahih vol 13 pag 179 # 5870 ) (Al Ascalani<br />
Fath al-Bari, vol 7 pag 507) (ibn Sa’d at-Tabaqat al-Kubra vol 4 pag<br />
35) e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e anche <strong>in</strong> Al-Bukari as-Sahih , vol 2 pag 960 #2552<br />
Spero che tu e il fratello Ali stando a Med<strong>in</strong>a approfittiate<br />
dell’opportunità che Allah vi ha concesso per accertare quanto<br />
riportato.<br />
Colgo l’occasione per <strong>in</strong>vitarvi <strong>in</strong>vece a riflettere su questo altro<br />
video sfidandovi ad esporre i vostri commenti a riguardo<br />
chiedendovi di mostrare il vostro coraggio di UOMINI<br />
237
VERITIERI condannando l’accaduto con gli stessi toni come hai<br />
fatto tu con l’episodio mostrato <strong>in</strong> precedenza<br />
http://youtu.be/LoRHLrXmqbc<br />
46. Jibril Abu 'Isa, maggio 3rd, 2012, 5:34 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Caro fratello …, da ciò che dici si denota chiaramente che tu ignori<br />
il fatto che io i sufi li conosco, visto che “purtroppo” li ho<br />
frequentati, ho preso parte ai loro riti (che Dio mi perdoni), qu<strong>in</strong>di<br />
so bene che ciò che si vede nel video da me postato, potrebbe<br />
effettivamente esser accaduto <strong>in</strong> un’occasione festosa come tu hai<br />
ricordato. Ciò non toglie, però, che vengano effettuate da costoro<br />
pratiche molto simili a quelle di cui abbiam preso visione, per<br />
"ricordare" Iddio.<br />
Mi chiedevo nell'<strong>in</strong>tervento precedente, senza ricevere poi risposta<br />
alcuna: «Siamo proprio sicuri che i sapienti che tu hai ricordato<br />
avrebbero permesso che si adorasse Dio <strong>in</strong> quella maniera li?»<br />
238
Non ho nessun problema ad ammettere che sarebbe certamente<br />
buona cosa evitare ciò che si è visto nel video riguardante Bush.<br />
D’altronde non ho mai affermato che coloro che ci governano siano<br />
<strong>in</strong>fallibili o non commettano peccati, ma sappi che da costui io non<br />
prendo scienza. Si fa qu<strong>in</strong>di davvero fatica a capire il nesso tra<br />
le due cose, anche alla luce del fatto che lui non è un sapiente,<br />
non pretende di esserlo, ed egli stesso, ( e Dio ne sa di più)<br />
qualora gli venisse chiesto a proposito di ciò, non si<br />
sognerebbe m<strong>in</strong>imamente di dire che ciò rappresenta una<br />
“sunna”, bensì ammetterebbe che esso altro non è che un<br />
costume locale; ti sembra di poter applicare lo stesso pr<strong>in</strong>cipio al<br />
video del ragazzo americano?<br />
Inoltre lui non ha fatto ciò che ha fatto perché è «salafita».<br />
Invece, le pratiche di cui abbiamo preso visione nel video del<br />
ragazzo americano, sono ormai da tempo entrate a far parte<br />
dell'adorazione dei «sufi». Non era mia <strong>in</strong>tenzione giudicare dei<br />
fratelli scoprendo le loro vergogne, ma piuttosto ribadire il fatto<br />
che il fratello ‘Ali si riferisse <strong>in</strong> special modo a certi riti religiosi che<br />
rappresentano i pilastri delle «ibadat» dei «sufi» moderni.<br />
239
Ti rammento <strong>in</strong>oltre che il fratello non vive a Med<strong>in</strong>a, bensì a<br />
Mecca, dove da tredici anni - oramai - non fa altro che chiedere e<br />
cercare la scienza all’ombra della «Kaaba». Evito qu<strong>in</strong>di di spiegare<br />
l’hadith degli abiss<strong>in</strong>i che tu stesso hai ricordato, perché lui è molto<br />
più adatto di me a fare ciò e non avrà problemi - col permesso di<br />
Dio - a ricordarti ciò che i sapienti han detto a proposito di tale<br />
hadith.<br />
Scusa, <strong>in</strong>oltre, i nostri ritardi nel risponderti ma, almeno per quel<br />
che mi riguarda, sono, per il momento, totalmente preso con gli<br />
esami, e che Dio ci aiuti.<br />
Che Dio protegga te e la tua famiglia.<br />
Fi amani Allah<br />
Tuo fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril.<br />
In attesa di risposta<br />
48. … aprile 27th, 2012, 6:23 pm<br />
240
Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim<br />
<strong>in</strong> Nome di Dio Misericordio e Clementissimo<br />
wassalàtu wassalàmu ala sayyd<strong>in</strong>a Muhammad<br />
e la preghiera e il saluto di pace siano sul nostro Maestro sayyd<strong>in</strong>a<br />
Muhammad, la più perfetta delle creature di Allàh e nostro<br />
Migliore Esempio da seguire.<br />
Nobili fratelli e sorelle <strong>in</strong> Allàh,<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu . Che la Pace la<br />
Misericordia e la Benedizione di Allàh sia su tutti voi, nessuno<br />
escluso, e un saluto di pace anche ai Fratelli e alle sorelle <strong>in</strong> Adamo<br />
che leggono questo sito virtuale.<br />
Lode ad Allàh che ci ha guidati alla Fede e all’<strong>Islam</strong>, am<strong>in</strong>.<br />
Dice il nostro Signore l’Altissimo, sia Gloria a Lui, il Degno di<br />
Lode:<br />
” O uom<strong>in</strong>i, voi siete i poveri (fuqara) i bisognosi di Dio, mentre Dio<br />
è il Ricco (Al-Ghani) colui che è sufficiente a Se stesso, il Degno di<br />
lode.” (Corano 35,15)<br />
La condizione “reale” dell’uomo è la “povertà”, lo stato di “bisogno”,<br />
tutto ciò che l’uomo ha, lo deve alla Generosità del Suo Creatore,<br />
241
Scienza compresa, e Allàh nel Corano ci ricorda che comunque la<br />
Scienza che ha dato all’uomo è “poca”, rispetto alla Sua Scienza.<br />
Ci ricordano i ‘timorati di Allàh’ che ci hanno preceduto:<br />
Le abitud<strong>in</strong>i più tenaci da sradicare dall’anima sono “l’amore della<br />
gloria” e “l’amore della ricchezza”, aff<strong>in</strong>ché la gloria sia mutata <strong>in</strong><br />
“umiltà” e la ricchezza <strong>in</strong> “povertà”.“Umiltà” e “povertà” sono due<br />
porte monumentali per accedere a Dio e raggiungere la Sua<br />
Presenza.<br />
Abu Yazid al-Bistami (sufi del Kurasàn m. 874 – che Allàh sia<br />
soddisfatto di lui) ricevette, tramite una voce <strong>in</strong>teriore, un richiamo<br />
venuto da Dio che gli diceva: “O Abu Yazid! I nostri magazz<strong>in</strong>i<br />
sono pieni di atti di obbedienza (hidma); vieni a Me per la piccola<br />
porta dell’umiltà e della dipendenza (iftiqar)!<br />
Abd al-Qadir Jilani (sufi m. 1166- che Allàh sia soddisfatto di lui) ha<br />
detto: “Io mi sono presentato a tutte le porte (del Paradiso), e<br />
dappertutto ho trovato folla di persone. Allora, sono andato alla<br />
porta dell’umiltà e della povertà e l’ho trovata libera”. Sono dunque<br />
entrato ed ho chiamato: “Venite da questa parte! “.<br />
-“L’umiltà” consiste ad abbassarsi davanti a tutti i tuoi simili, sia<br />
davanti all’Elite [persone importanti] come davanti al volgo<br />
242
[persone comuni], <strong>in</strong> particolare davanti i compagni ed i fratelli che<br />
vi tengono <strong>in</strong> alta stima.<br />
Quanto alla “povertà” essa consiste nel r<strong>in</strong>unciare alle ricchezze ed<br />
a vuotare il proprio cuore dalla preoccupazione di acquisirle-.<br />
(tratto da L’Autobiografia del Sufi Ahmad Ibn Agiba – che Allàh sia<br />
soddisfatto di lui).<br />
-La qualificazione dell’uomo è la povertà (al faqr); che l’uomo la<br />
realizzi e la Ricchezza di Dio (al-Ghana) gli sarà presto data. Cosi<br />
pure colui che aspira a delle Grazie elevate abbassi la sua anima e si<br />
cancelli davanti alle creature.- (tratto da L’Autobiografia del Sufi<br />
Ahmad Ibn Agiba, che Allàh sia soddisfatto di lui).<br />
Ci <strong>in</strong>segna il nostro Signore, gloria a Lui l’Altissimo:<br />
“Di’ ai Miei servi che parl<strong>in</strong>o nel modo migliore, poiché Satana si<br />
<strong>in</strong>tromette tra loro. Satana, per l’uomo, è un nemico manifesto”.<br />
(Sura Al ’Isra 17 il viaggio notturno, vers.53)<br />
Che Allàh ci tenga uniti ed attaccati alla Sua corda Benedetta del<br />
Corano e che Allàh apra i cuori all’<strong>Islam</strong> a coloro che sono alla<br />
ricerca della Verità (al-Haqq), e che la nostra migliore parola tra<br />
noi sia: “la ilaha illa Allah – Muhammad Rasul Allah”. Am<strong>in</strong><br />
243
49. 'Eliy, aprile 28th, 2012, 4:55 pm<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Fratello …, <strong>in</strong>nanzitutto Ti r<strong>in</strong>grazio del Tuo <strong>in</strong>tervento e della<br />
gentilezza con la quale hai cercato di consigliarci, ma credo - ad<br />
ogni modo - sia costruttivo farTi notare un paio di cose.<br />
Devi sapere che non son certo il tipo d’uomo che scappa dal<br />
riconoscere i suoi evidentissimi limiti, ma cerco, semmai, di<br />
rifuggire dall’orgoglio e dalla superbia, sentimenti alquanto<br />
devianti e certamente ben poco edificanti. Inoltre non credo si<br />
possano <strong>in</strong>terpretare i miei precedenti <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> questa<br />
direzione.<br />
Poi ci chiedi di moderare il l<strong>in</strong>guaggio, cosa - di per sé -<br />
certamente buona. Nonostante ciò - e premesso che non so bene a<br />
chi Tu ti stia riferendo - non credo d’aver offeso nessuno o d’esser<br />
stato maleducato nei confronti di chicchessia.<br />
244
Non vorrei mai, fratello mio, che con tutti sti discorsi<br />
sull’umiltà e sul dovere del parlare a modo Tu ci stessi - al pari di<br />
Piccardo (il direttore di <strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it), magari <strong>in</strong> maniera meno<br />
esplicita - consigliando di term<strong>in</strong>are qui la nostra discussione.<br />
Qualora Tu <strong>in</strong>tenda questo, ebbene, sappi che questa non è cosa<br />
certamente buona.<br />
IL DISCUTERE CIRCA LE COSE DELLA RELIGIONE, AL FINE DI<br />
FARLA COMPRENDERE ALLE GENTI E CORREGGERE EVENTUALI<br />
LORO SBAGLI O DEVIAZIONI È CERTAMENTE COSA OTTIMA,<br />
PURCHÉ CIÒ VENGA FATTO CON COGNIZIONE DI CAUSA E<br />
SEGUENDO ALCUNI CANONI.<br />
Disse l’Altissimo: [Chiama al sentiero del tuo Signore con<br />
la saggezza e la buona parola e discuti con loro nella maniera<br />
migliore. In verità il tuo Signore conosce meglio (di ogni altro)<br />
chi si allontana dal Suo sentiero e conosce meglio (di ogni<br />
altro) coloro che sono ben guidati] (il cap. delle api, 125).<br />
245
Inoltre tengo a sottol<strong>in</strong>eare che nonostante Tu <strong>in</strong> <strong>in</strong>izio<br />
d’<strong>in</strong>tervento - più che giustamente - abbia affermato che il Profeta<br />
Muhammad, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male, fu<br />
certamente la migliore delle creature ed il migliore degli esempi,<br />
nel Tuo discorso poi, <strong>in</strong>vece di rammentarci le Sue parole, non hai<br />
fatto che ricordarci quelle dei maestri «sufi».<br />
Fratello mio, tieni sempre bene a mente che la Verità<br />
(quella con V maiuscola) non esce certo dalla bocca di costoro,<br />
bensì da quella del nostro amato Profeta, soltanto dalla Sua. È<br />
per questo motivo che il Musulmano sunnita non fa che<br />
rammentare le Sue splendide parole, e le usa nelle più disparate<br />
situazioni.<br />
I Suoi magnifici Compagni, che Dio sia soddisfatto di tutti<br />
Loro - i quali furono i primi a sentire le suddette ed a impararle<br />
direttamente dalle Sue “purissime” labbra - Gli chiesero a proposito<br />
di quel che non capirono o che poteva prestarsi a diverse<br />
<strong>in</strong>terpretazioni ed ascoltarono direttamente da Lui la spiegazione di<br />
tutto ciò. Nessuno meglio di Loro, pertanto, comprese la<br />
Rivelazione e nessuno meglio di Loro la applicò nella Sua<br />
246
<strong>in</strong>terezza. Loro furono certamente la migliore generazione <strong>in</strong><br />
assoluto, mai ci fu e mai più ci sarà gente come Loro. E <strong>in</strong>fatti<br />
Dio si compiacque di Loro e rammentò la Sua soddisfazione nel Suo<br />
santissimo Libro.<br />
Fratello mio, ogni persona - a presc<strong>in</strong>dere dal suo <strong>in</strong>dirizzo<br />
religioso - che utilizzi propriamente la parola di Dio e quella del<br />
Profeta e che capisca, <strong>in</strong>oltre, tutto ciò alla stessa maniera dei<br />
Compagni è sicuramente nel giusto, altrimenti no.<br />
Rammenta che il califfo Aly, che Dio sia soddisfatto di Lui, ci<br />
<strong>in</strong>segnò che la Verità non si conosce tramite gli uom<strong>in</strong>i (visto che<br />
già ci giunse per mezzo della Rivelazione) ma semmai si vengono a<br />
conoscere i «grandi uom<strong>in</strong>i» tramite Essa. Pertanto, chi si<br />
conforma ad Essa <strong>in</strong> tutto ciò che fa ed <strong>in</strong> tutto ciò che dice,<br />
ebbene, quello è certamente un grande uomo, altrimenti no.<br />
È cosi, fratello, che noi misuriamo l’altezza dei sapienti e delle<br />
persone <strong>in</strong> generale. Ed è per questo motivo che non ci poniamo<br />
nessun problema nel rifiutare le parole di chicchessia tra i<br />
247
sapienti Musulmani qualora queste contrast<strong>in</strong>o con questa<br />
magna Verità che Dio ci rivelò.<br />
LA PERSONA BEN GUIDATA, PERTANTO, NON CITA LA<br />
PAROLA DI ALCUNO TRA I SAPIENTI, A MENO CHE QUESTA NON<br />
SIA AVVALORATA CON QUELLA DI DIO O CON QUELLA DEL SUO<br />
PROFETA. PERSINO I SUOI COMPAGNI, CHE DIO SIA<br />
SODDISFATTO DI TUTTI LORO, RIENTRANO IN CIÒ, ANCHE SE -<br />
OVVIAMENTE - CON LE DOVUTE DIFFERENZE.<br />
Pertanto, portare ad argomento le parole di gente che - anche<br />
solo apparentemente - parla dal sacco suo - non da quello del Kitab<br />
o della Sunna - significa contrastare fortemente il «manhaj»<br />
religioso dei pii predecessori ed è un po’ come camm<strong>in</strong>are sul filo di<br />
un rasoio. Ogni persona, <strong>in</strong>fatti, per quanto possa essere<br />
<strong>in</strong>telligente, saggia o devota, deve per forza di cose sbagliare -<br />
e tanto anche - e pertanto chi lo segue ciecamente sbaglierà<br />
con lui. Solo il Profeta, religiosamente parlando, era <strong>in</strong>fallibile<br />
«ma’sum», e <strong>in</strong>fatti l’Imam Malik, che Dio abbia pietà di Lui, disse:<br />
[Tutti noi confutiamo e veniamo, a nostra volta, confutati, ad<br />
eccezione di chi occupa questa tomba] («La raccolta della<br />
248
scienza», Ibn Abd l-Barr, 2/19), <strong>in</strong>dicando con la mano il sepolcro<br />
del Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male. E disse<br />
Questi: [Ogni figlio d'Adamo sbaglia moltissimo ed i migliori<br />
tra costoro sono coloro che molto si pentono] (detto buono,<br />
Sunan ibn Majah, n. 4327). Per questo motivo noi non ci<br />
conformiamo ai nostri sapienti - per quanto grandi possano<br />
essere - ma soltanto all’Inviato di Dio, il Quale fu, senz’ombra<br />
di dubbio, il migliore degli esempi, «l’Infallibile»,<br />
religiosamente parlando.<br />
Ti <strong>in</strong>vito, pertanto, a mettere <strong>in</strong> pratica le Tue stesse parole<br />
<strong>in</strong>iziali, ed a consigliare le genti con le parole del Profeta, non con<br />
quelle dei maestri «sufi».<br />
Tanto per farTi un esempio della pericolosità e della fallacia<br />
del metodo da Te seguito, sappi che quando, nel riportare le parole<br />
di un maestro «sufi», mi dici: [Quanto alla “povertà” essa<br />
consiste nel r<strong>in</strong>unciare alle ricchezze ed a vuotare il proprio<br />
cuore dalla preoccupazione di acquisirle], ebbene,<br />
sciaraiticamente parlando ciò è palesemente sbagliato.<br />
249
La povertà di cui Tu vai parlando, non è quella che si<br />
comprende l<strong>in</strong>guisticamente, né - tantomeno - religiosamente,<br />
bensì soltanto quella predicata dai maestri «sufi». Nella<br />
religione islamica, <strong>in</strong>fatti, colui il cui cuore non si preoccupa<br />
m<strong>in</strong>imamente di acquisire ricchezze od ammucchiare beni è<br />
«ricco», non povero, visto che il ricco - anche da un punto di vista<br />
l<strong>in</strong>guistico - è colui che non ha bisogno d’alcunché, e sappi che<br />
questa «ricchezza» è certamente cosa buona. E <strong>in</strong>fatti questo -<br />
sempre religiosamente parlando - è il significato che gli antichi<br />
devoti davano alla parola araba «zuhd». Contrariamente a ciò il<br />
povero è colui il cui cuore abbisogna, e ciò a presc<strong>in</strong>dere dal<br />
suo conto <strong>in</strong> banca.<br />
Inoltre l’<strong>Islam</strong> combatte la povertà materiale e spirituale,<br />
non la elogia né la promuove, QUELLA STESSA POVERTÀ CHE I<br />
«SUFI» - INCREDIBILMENTE - INDICANO COME «LE PORTE<br />
MONUMENTALI PER ACCEDERE A DIO»!<br />
250
Quello che biasima la nostra religione, semmai, è il cuore<br />
<strong>in</strong>saziabile, non la ricchezza <strong>in</strong> sé, anche se, effettivamente,<br />
spesso e volentieri, la ricchezza materiale è causa di grandi peccati.<br />
Ricorda che il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />
ogni male, chiamò la povertà «fitnah», la <strong>in</strong>dicò come un<br />
castigo div<strong>in</strong>o, era solito chiedere rifugio a Dio da essa ed<br />
ord<strong>in</strong>ava spesso ai Compagni di farlo. Ricorda che Essi la<br />
temevano molto - visto che la conoscevano assai bene - e che Dio<br />
Stesso disse al Suo Profeta: [Non Ti ha forse trovato povero e<br />
Ti ha arricchito?] (il cap. del matt<strong>in</strong>o, 8).<br />
Cambiando discorso, Ti rammento che la dicitura «che Dio sia<br />
soddisfatto di lui» va utilizzata soltanto per i Compagni del Profeta,<br />
specialmente se utilizzata di cont<strong>in</strong>uo, e <strong>in</strong>fatti Dio non la usò <strong>in</strong><br />
maniera specifica per nessun altro. Non va qu<strong>in</strong>di usata per i<br />
sapienti, salafiti e non, a presc<strong>in</strong>dere dalla grandezza di costoro.<br />
Inf<strong>in</strong>e, anche il Tuo utilizzo della parola «Am<strong>in</strong>» è certamente<br />
errato. Tale term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> arabo significa: “O Dio, esaudiscimi”. Se da<br />
251
una parte è certamente vero che esso va utilizzato <strong>in</strong> f<strong>in</strong> di supplica,<br />
è anche vero che non va usato <strong>in</strong> quelle <strong>in</strong>vocazioni il cui scopo è<br />
solamente quello di glorificare Iddio e di magnificarLo.<br />
In questo tipo d’<strong>in</strong>vocazioni, <strong>in</strong>fatti, non vien richiesto<br />
alcunché e per ciò che concerne la perfezione div<strong>in</strong>a, come Tu ben<br />
capisci, non potrebbe essere altrimenti, qu<strong>in</strong>di perché dire “O Dio,<br />
esaudiscimi!”?.<br />
Non ha pertanto alcun senso dire: “Lode ad Allah, am<strong>in</strong>, la<br />
ilaha illa Allah, Muhammad Rasul Allah, am<strong>in</strong>”. Tutto ciò già è, che<br />
lo si voglia o no.<br />
Spero di esserTi stato utile.<br />
50. … maggio 1st, 2012, 3:43 pm<br />
Bismillahi ar-Rahmani ar-Rahim<br />
252<br />
‘Eliy Vago
wassalatu wassalamu ala sayyd<strong>in</strong>a wa habib<strong>in</strong>a Muhammad<br />
caro fratello <strong>in</strong> Allàh Ely Vago<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Alla f<strong>in</strong>e del tuo <strong>in</strong>tervento, mi scrivi che l’utilizzo della parola<br />
“am<strong>in</strong>” è errata, e sono certo che lo hai fatto con <strong>in</strong>tenzione s<strong>in</strong>cera<br />
‘niyya ikhlas’ per correggere un fratello che, secondo la tua<br />
conoscenza dell’<strong>Islam</strong>, sbaglia, e di ciò ti r<strong>in</strong>grazio.<br />
Vorrei allora spiegarmi meglio, anche per correttezza di coloro che<br />
ci leggono, musulmani e non musulmani.<br />
Ho concluso con am<strong>in</strong> le parole di questa mia <strong>in</strong>vocazione (du’a) ad<br />
Allàh, gloria a Lui l’Altissimo, che presumo sia lecita:<br />
“Che Allàh ci tenga uniti ed attaccati alla Sua corda Benedetta del<br />
Corano e che Allàh apra i cuori all’<strong>Islam</strong> a coloro che sono alla<br />
ricerca della Verità (al Haqq), e che la nostra migliore parola tra noi<br />
sia: “la ilaha illa Allah, Muhammad Rasul Allah”. Am<strong>in</strong>”<br />
La parola araba “am<strong>in</strong>” ha diversi significati tra cui “cosi sia” e<br />
“Signore, cosi Ti chiediamo che Tu faccia”, la sua radice araba<br />
esprime <strong>in</strong>oltre le idee di fermezza, salvezza, essere al sicuro,<br />
costanza, fede, e altre ancora. Io l’ho messa a ‘suggello’ di tutte le<br />
253
parole che compongono l’<strong>in</strong>vocazione sopra riportata, e non come<br />
mi sembra tu abbia capito, solo su “la ilaha illa Allah, Muhammad<br />
Rasul Allah”. Perciò caro fratello non vedo l’errore che tu mi hai<br />
attribuito.<br />
Inoltre, tu scrivi che non ha alcun senso dire ‘am<strong>in</strong>’ dopo la parola<br />
“Lode ad Allah” “al hamdu li-Llah”, permettimi allora di porti<br />
questa domanda:<br />
Numerosi Sapienti riportano che il Profeta Muhammad, su di lui la<br />
preghiera e la pace div<strong>in</strong>e, ci ha <strong>in</strong>segnato a dire - am<strong>in</strong> - al term<strong>in</strong>e<br />
della recitazione della Sura Fatiha, cosa che i musulmani<br />
regolarmente fanno. Come tu sai, nella Sura Fatiha c’è anche il<br />
versetto “Al hamdu li-Llahi rabbi l-alam<strong>in</strong>”, la Lode spetta a Dio<br />
Signore dei mondi/universi”, forse che tutti i musulmani recitando<br />
am<strong>in</strong> dopo la fatiha sono <strong>in</strong> errore? Non lo credo proprio.<br />
Jiuwaybar tramanda da Ibn Abbas: “Chiesi: ‘Inviato di Allàh (sas)<br />
cosa significa am<strong>in</strong>?” lui rispose:” Signore, così Ti chiediamo che Tu<br />
faccia”.<br />
E’ stato tramandato da Anas che l’Inviato di Allàh, su di lui la<br />
preghiera e la pace div<strong>in</strong>e, ha detto: “Mi è stato donato am<strong>in</strong> nella<br />
preghiera e nell’<strong>in</strong>vocazione, e non è stato concesso a nessuno<br />
prima di me, ad eccezione di Mosè. Questi <strong>in</strong>vocava Dio, e Aronne<br />
254
diceva am<strong>in</strong>: chiudete la vostra <strong>in</strong>vocazione con am<strong>in</strong> e Dio vi darà<br />
risposta”.<br />
Caro fratello <strong>in</strong> Allàh, ricordo prima di tutto a me stesso e poi a<br />
tutti noi, che la cosa più importante e che Allàh l’Altissimo il nostro<br />
Signore, gloria Lui, sia soddisfatto di noi, è nella Sua soddisfazione,<br />
compiacimento e gradimento (rida) che è la nostra salvezza, perciò<br />
preghiamo assieme, l’uno a favore dell’altro, che Allàh l’Altissimo,<br />
nella Sua Misericordia e Generosità, sia soddisfatto di tutti noi, di<br />
tutti i musulmani e le musulmane che ci hanno preceduti, presenti, e<br />
che verranno dopo di noi, àmìn.<br />
Caro fratello, ho letto che hai l’immenso favore (fadl) di vivere a<br />
Med<strong>in</strong>a la città lum<strong>in</strong>osa, la città del nostro Profeta, mi sorge nel<br />
cuore di chiederti, se non ti è di troppo peso, di portare il mio<br />
saluto, del faqir Umar italiano, al nostro molto amato Profeta<br />
sayyd<strong>in</strong>a Muhammad, su di lui la preghiera e la pace div<strong>in</strong>e, sarebbe<br />
per me una grande gioia, e che Allàh ti ricompensi per questo tuo<br />
favore verso questo tuo fratello petulante e ignorante, jazakallahu<br />
khayran.<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
51. 'Eliy, maggio 1st, 2012, 6:41 pm<br />
255
Salamu aleykom wa rahmatullahi wa barakatuhu.<br />
Fratello mio, qualora Tu abbia utilizzato «Am<strong>in</strong>» a sigillo della Tua<br />
<strong>in</strong>vocazione - non soltanto delle due testimonianze di fede - ciò,<br />
allora, è certamente corretto. S<strong>in</strong>ceramente quando lessi il Tuo<br />
primo <strong>in</strong>tervento non me ne accorsi, forse a causa della fretta.<br />
Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, la parola «Am<strong>in</strong>» dopo «al<br />
hamdu lillah» o consimili, ebbene, come già Ti spiegai ciò è<br />
sbagliato. E il fatto che al term<strong>in</strong>e della recitazione del capitolo<br />
aprente del Libro di Dio noi si dica «Am<strong>in</strong>» non è certo una prova,<br />
visto che <strong>in</strong> esso c’è una parte concernente non le lodi alla<br />
magnificenza div<strong>in</strong>a, bensì le nostre suppliche obbligatorie, e cioè le<br />
di Lui parole: [Guidaci sulla retta via * la via di coloro che<br />
colmasti delle grazie, non di coloro che (sono <strong>in</strong>corsi) nella<br />
(Tua) ira, né degli sviati] (il cap. dell'aprente, 6-7). Il term<strong>in</strong>e<br />
«Am<strong>in</strong>», pertanto, viene - giustamente - pronunciato <strong>in</strong> vista di<br />
questa ultima parte, non della prima.<br />
Inoltre Ti comunico che io non vivo a Med<strong>in</strong>a, bensì a Mecca.<br />
256
Per ciò che concerne, <strong>in</strong>vece, la Tua richiesta, devi sapere che<br />
la suddetta, sciaraiticamente parlando, è fortemente errata. Nessuno<br />
dei pii predecessori era solito fare così - nonostante avrebbero<br />
potuto chiederlo anche loro - e pertanto i grandi sapienti<br />
Musulmani contrassegnano ciò come «bid’a», un’eresia.<br />
Qualora Tu voglia <strong>in</strong>vocare Dio aff<strong>in</strong>ché Egli elogi il nostro<br />
amatissimo Profeta e Lo preservi da ogni male Ti basterà farlo dal<br />
posto <strong>in</strong> cui vivi.<br />
Disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da ogni male:<br />
[ In verità Dio ha degli angeli che son sempre <strong>in</strong> giro e mi<br />
portano il saluto della mia comunità] (autentico, Sunan an-<br />
Nasa/i, n.1282) e disse <strong>in</strong>oltre: [E <strong>in</strong>vocate Dio <strong>in</strong> mio favore,<br />
ché <strong>in</strong> verità il vostro saluto giungerà a me ovunque voi siate]<br />
(autentico, Sunan Abi Dawud, n.2042).<br />
Ad ogni modo, qualora Tu avessi bisogno di qualcosa da Mecca,<br />
fammi sapere. Farò tutto il possibile per accontentarTi.<br />
257
52. … maggio 3rd, 2012, 4:29 pm<br />
Salamu aleykom.<br />
258<br />
‘Eliy Vago<br />
Io cont<strong>in</strong>uo a pensare che Allah (SWT) stia dove le parole cessano e<br />
sia il più lontano dai “sapienti” che hanno tanto tempo da perdere <strong>in</strong><br />
diatribe <strong>in</strong>utili …..<br />
53. Jibril Abu 'Isa, maggio 3rd, 2012, 6:20 pm<br />
Salamu aleykom,<br />
Fratello, spiegare la religione secondo te vuol dire perder tempo <strong>in</strong><br />
diatribe <strong>in</strong>utili? R<strong>in</strong>graziamo Dio che almeno voi l’umiltà non<br />
l’avete persa mica, e sapete riconoscere quando una persona<br />
parla con cognizione di causa e argomentando le proprie<br />
posizioni.
54. Jibril Abu 'Isa, maggio 3rd, 2012, 6:31 pm<br />
Salamu aleykom,<br />
ho risposto al fratello … che sembrava aver risposto al fratello ‘Ali.<br />
Dove è f<strong>in</strong>ito il suo commento? Credo che sia poco corretto , anche<br />
nei confronti del fratello …, censurare un risposta a lui rivolta, e<br />
sopratutto nei confronti di chi legge che potrebbe pensare che il<br />
fratello ‘Ali non abbia risposto a causa di mancanza di<br />
argomentazioni. Sarebbe stato car<strong>in</strong>o da parte della direzione<br />
almeno chiarire che il fratello abbia risposto, e che il suo<br />
commento per vari motivi sia stato censurato <strong>in</strong> quello che può<br />
essere def<strong>in</strong>ito "un grande esercizio di democrazia".<br />
55. 'Eliy maggio 3rd, 2012, 11:43 pm<br />
Intervento censurato<br />
Salamu aleykom wa rahmatullahi.<br />
Fratello mio, (…) mi rammarica molto il fatto che - al pari della<br />
direzione di «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it» - Tu non voglia accettare la realtà<br />
delle cose, quella realtà che nei giorni scorsi mi son dato la pena<br />
d’argomentare, s<strong>in</strong>ceramente credo <strong>in</strong> maniera sufficientemente<br />
259
dettagliata. Inoltre, il fatto che sia proprio un mio connazionale<br />
a dire certe cose mi rattrista ulteriormente.<br />
Ad ogni modo questa è la Sunna del nostro Signore, questi<br />
sono i Suoi imperscrutabili disegni e <strong>in</strong> ciò - pertanto - si nasconde<br />
certamente il bene, a presc<strong>in</strong>dere dal fatto che noi lo si veda oppure<br />
no.<br />
Disse l’Altissimo: [In verità non puoi guidare coloro che<br />
ami, ma è Allah che, <strong>in</strong>vece, guida chi vuole, ed Egli è più<br />
<strong>in</strong>formato rispetto ai ben guidati] (il cap. del racconto, 56) e<br />
disse: [Anche se brami dirigerli, sappi che Allah non guida gli<br />
sviati e non avranno nessuno che li soccorrerà] (il cap. delle api,<br />
37) e disse <strong>in</strong>oltre: [Se Allah vuole che un uomo cada nella<br />
tentazione, tu non puoi fare nulla per lui. Essi sono coloro i cui<br />
cuori Iddio non ha voluto purificare. Avranno l'ignom<strong>in</strong>ia <strong>in</strong><br />
questa vita ed un castigo immenso nell'altra] (il cap. della<br />
tavola imbandita, 41).<br />
260
Io - per il male che Ti voglio - spero che Dio Ti perdoni e che<br />
Ti guidi, così come ha guidato me, nonostante io non fossi certo<br />
meglio di Te.<br />
Temi Dio, fratello, quando scrivi certe cose, e sappi che ciò<br />
che dici è il prodotto dei sussurri di Shaytan - il Maledetto - il quale<br />
si sforza al f<strong>in</strong>e di deviarTi e di far sì che Tu divenga un miserabile,<br />
uno compagni del Fuoco.<br />
E ricorda cosa disse l’Altissimo: [Coloro che si oppongono<br />
al suo comando stiano <strong>in</strong> guardia che non giunga loro una<br />
prova o non li colpisca un doloroso castigo] (il cap. della luce,<br />
63) e disse: [mentre coloro che non credono saranno perduti.<br />
Egli vanificherà le loro opere. * Poiché ebbero ripulsa di<br />
quello che Allah ha rivelato, Egli vanificherà le loro opere. *<br />
Non hanno viaggiato sulla terra e non hanno visto quale fu la<br />
sorte di coloro che li precedettero? Iddio li annientò. La stessa<br />
f<strong>in</strong>e è riservata ai miscredenti. * Ciò <strong>in</strong> quanto Allah è il<br />
Patrono dei credenti, mentre i miscredenti non hanno patrono<br />
alcuno] (il cap. di Muhammad, 8-11) e disse, potente e glorioso:<br />
[Non è forse giunto, per i credenti, il momento <strong>in</strong> cui rendere<br />
261
umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella Verità che venne<br />
rivelata e di differenziarsi da coloro che ricevettero la<br />
Scrittura <strong>in</strong> precedenza e che furono tollerati a lungo (da<br />
Allah) ? I loro cuori si <strong>in</strong>durirono e molti di loro divennero<br />
perversi] (il cap. del ferro, 16). Pertanto temi Dio, fratello mio, e<br />
mettiti <strong>in</strong> riga f<strong>in</strong>che puoi, che <strong>in</strong> verità nessuno di noi sa quando e<br />
dove la morte lo coglierà.<br />
Per ciò che concerne il Tuo ultimo commento sappi che sei<br />
libero di pensarla come vuoi, ma - come forse T’avevo già detto - le<br />
Tue credenze errate non cambiano <strong>in</strong> nulla la realtà delle cose.<br />
Dio è al di sopra dei cieli che Lui stesso creò, stabilito sul Suo<br />
Trono, separato da esso, così come rammentò <strong>in</strong> ben sette punti del<br />
Suo santissimo libro. Disse l’Altissimo: [Dopodiché si stabilì sul<br />
trono] (il cap. delle merlature, 54) e disse: [Siete forse sicuri che<br />
Colui che sta sui cieli non vi faccia <strong>in</strong>ghiottire dalla terra<br />
quando trema?] (il cap. della sovranità, 16). Pertanto Egli non sta<br />
dove dici tu, ossia: dove le parole cessano. Piuttosto ad alcuni<br />
piace pensarla così, specialmente dopo essersi accorti della<br />
loro totale <strong>in</strong>capacità di resp<strong>in</strong>gere i tratti coranici, i detti<br />
262
autenticissimi ed i magni verdetti che provano -<br />
<strong>in</strong>discutibilmente - i loro errori, palese evidenza che io ed i<br />
fratelli - che Dio Li ricompensi alquanto - abbiamo soltanto<br />
rammentato.<br />
Non esser, fratello mio, tra coloro che dopo essersi resi<br />
conto di non poter dimostrare la fondatezza, né la correttezza<br />
dei loro «madhahib», né delle loro sette, <strong>in</strong>vece di seguire il<br />
retto sentiero s’<strong>in</strong>orgogliscono <strong>in</strong>fastiditi e giran le spalle<br />
<strong>in</strong>dispettiti. Dio, <strong>in</strong> verità non ha bisogno di Te, né di me, Dio non<br />
ha bisogno di nessuno a questo mondo, ma siamo soltanto noi ad<br />
avere un disperato bisogno di lui.<br />
E Tu come mai puoi sperare che Lui Ti colmi della Sue<br />
grazie quando, dopo aver ricevuto la guida, sembreresti<br />
rifiutarla?<br />
Pertanto temi Dio, perché - altrimenti - potresti dover pagare<br />
un prezzo assai elevato. Disse l’Altissimo: [Chiedi ai figli di<br />
Israele quanti segni evidenti abbiamo <strong>in</strong>viato loro. Ebbene, chi<br />
263
altera il favore di Allah, dopo che esso gli è giunto, allora<br />
Allah veramente è violento nel castigo] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 211)<br />
e disse: [Come la gente di Faraone e quelli che vissero prima di<br />
loro! Avevano tacciato di menzogna i Nostri segni. Allah li ha<br />
colti nel peccato. Allah è severo nel punire] (il cap. della<br />
famiglia di 'Imran, 11) e disse ancora: [Aiutatevi l'un l'altro <strong>in</strong><br />
carità e pietà e non sostenetevi nel peccato e nella<br />
trasgressione. Temete Allah! Egli è severo nel castigo] (il cap.<br />
della tavola imbandita, 2).<br />
Per ciò che riguarda, <strong>in</strong>vece, il tuo affermare che le suddette<br />
non sarebbero che <strong>in</strong>utili diatribe, beh …che Dio Ti guidi …non so<br />
cosa dirTi.<br />
Anche volendo ammettere che gli argomenti riguardanti<br />
il giusto credo, la Sunna ed il «bid’a», il retto sentiero e quello<br />
sviato, la fede dei pii predecessori, ebbene, anche volendo -<br />
paradossalmente - ipotizzare che queste non siano che «<strong>in</strong>utili<br />
diatribe» - come le hai chiamate Tu - quali sarebbero, allora,<br />
quelle proficue e vantaggiose?<br />
264
Mi rattrista profondamente il constatare che tutte queste<br />
associazioni islamiche fiorite <strong>in</strong> <strong>Italia</strong> <strong>in</strong> pochi anni non solo non<br />
abbian fatto nulla o quasi, ma non siano nemmeno riuscite a<br />
spiegare ai Musulmani che niente e poi niente è più importante<br />
del «giusto credo», nemmeno le nostre madri, le nostre mogli,<br />
i nostri figli, nemmeno noi stessi. Non son riuscite nemmeno a<br />
spiegare ai credenti che uno la fede non se la può fare come<br />
vuole lui, non si può credere a proprio piacere, ma tutto è -<br />
ovviamente - già stato stabilito.<br />
Poi, <strong>in</strong> riferimento a ciò che affermi circa la «vic<strong>in</strong>anza» div<strong>in</strong>a<br />
alle Sue creature, ebbene, sappi che - a questo proposito - disse<br />
l’Altissimo: [In verità Iddio e coi pazienti] (il cap. del bov<strong>in</strong>o,<br />
153) e disse: [e sappiate che Dio è con coloro che si mettono a<br />
riparo dal Suo castigo] (il cap. del bov<strong>in</strong>o, 194) e disse: [In verità<br />
Iddio e con coloro che si mettono a riparo dal Suo castigo e<br />
con i benefattori] (il cap. delle api, 128).<br />
265
Ora, conosci qualcuno che debba pazientare più di coloro che<br />
ord<strong>in</strong>ano il bene, proibiscono il male ed <strong>in</strong>vitano alla religione di<br />
Dio, potente e glorioso?<br />
Conosci qualcuno che tema il Suo castigo più dei sapienti? E<br />
tieni bene a mente che Dio Stesso disse, nel Suo <strong>in</strong>imitabile Libro:<br />
[Tra i servi di Allah soltanto i sapienti Lo temono] (il cap. del<br />
Creatore, 28) e disse il Profeta, che Dio Lo elogi e Lo preservi da<br />
ogni male: [certamente i sapienti sono gli eredi dei Profeti]<br />
(Sunan Abi Dawud, n. 3641).<br />
Conosci forse qualcuno che tema Dio più di quanto non<br />
facessero i Profeti? Ed Essi non ord<strong>in</strong>avano forse alle genti il<br />
bene, non gli proibivano il male e non mettevano <strong>in</strong> guardia<br />
dall’eresia e dagli eretici?<br />
Conosci benefattori più grandi di coloro che utilizzano<br />
tutto ciò che hanno al f<strong>in</strong>e d’<strong>in</strong>vitare la gente al giusto credo,<br />
alla giusta religione, ed al f<strong>in</strong>e di far sii che i Musulmani<br />
266
divengano pii e sapienti, non deviati ignoranti? A te la risposta,<br />
fratello mio, a Te la risposta.<br />
56. … maggio 4th, 2012, 10:08 am<br />
267<br />
‘Eliy Vago<br />
Salamu aleykom, c’e’ un vecchio detto che dice : “Chi sà non parla,<br />
chi parla non sà …” come si può vedere purtroppo sempre attuale<br />
….<br />
57. Jibril Abu 'Isa, 4th, 2012 … pm<br />
Intervento censurato<br />
Jazaka Allahu khairan, fratello. Lascia un po' l'amaro <strong>in</strong> bocca,<br />
però, doversi chiedere dove fossero queste «perle di saggezza<br />
popolare» quando sulle pag<strong>in</strong>e di «<strong>Islam</strong>-onl<strong>in</strong>e.it»<br />
un'ematologa - confortata dagli elogi pubblici del “direttore”<br />
che def<strong>in</strong>ì il suo: «un lavoro molto importante» - sulla base del<br />
proprio ragionamento personale, si è azzardata a criticare<br />
MILLE E QUATTROCENTO ANNI DI sapienza islamica, e ad<br />
etichettare come «maschilisti proni all'<strong>in</strong>fluenza giudeo-
cristiana» (… da che pulpito …) coloro che <strong>in</strong> questo lasso di<br />
tempo non fecero che dedicare la loro vita al Corano ed a<br />
spiegare i suoi significati. È palese che non siete obbiettivi e<br />
coerenti nel giudicare e che - come al solito - usate due pesi e due<br />
misure.<br />
Sappi <strong>in</strong>oltre, fratello mio, che i Profeti han sempre parlato, e<br />
così i Compagni ed i sapienti, e disgraziatamente han sempre<br />
avuto a che fare con persone <strong>in</strong>tente a tappargli la bocca nei<br />
modi più disparati, atteggiamento «come si può vedere,<br />
purtroppo sempre attuale».<br />
Fi amani Llah<br />
Tuo fratello <strong>in</strong> Dio, Jibril<br />
P.S.: [Un facsimile del commento <strong>in</strong> questione verrà poi<br />
censurato, confermando la tendenza ad elim<strong>in</strong>are tutti quei<br />
discorsi che potrebbero far riflettere i lettori sulla «coerenza»<br />
e sull'«obbiettività» di giudizio dei redattori del sito succitato,<br />
e così sulla vergognosa «levata di scudi» che, <strong>in</strong> maniera del<br />
268
tutto pregiudiziale, viene messa <strong>in</strong> atto da persone che (come si<br />
è potuto notare negli <strong>in</strong>terventi precedenti) difendono posizioni<br />
francamente INDIFENDIBILI, denunciando - tra l'altro - una<br />
totale mancanza d'argomentazioni, mancanza che dovrebbe far<br />
riflettere tutti coloro che non hanno ancora preso<br />
piena coscienza di chi siano e a cosa stiano <strong>in</strong>vitando i<br />
redattori del suddetto sito, e così coloro che - <strong>in</strong>credibilmente<br />
- ne prendon le difese]. Jibril Longo.<br />
In attesa di risposta<br />
<br />
269