Leggi il formato PDF - Ordine degli Avvocati di Lecco
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mente esaminati, sono privi <strong>di</strong> pregio.<br />
Essi si infrangono, <strong>di</strong>fatti, sul corretto impianto<br />
motivazionale adottato dal giu<strong>di</strong>ce<br />
d’appello nella parte in cui ha ritenuto che<br />
l’incolpata non abbia fornito sia al cliente,<br />
sia al locale consiglio dell’or<strong>di</strong>ne, compiuti<br />
elementi in or<strong>di</strong>ne all’attività complessivamente<br />
svolta onde fugare <strong>il</strong> fondato<br />
sospetto <strong>di</strong> una <strong>il</strong>lecita duplicazione della<br />
stessa (e dei relativi compensi), specie<br />
alla luce del rapporto <strong>di</strong> coniugio con <strong>il</strong><br />
co<strong>di</strong>fensore. Tale motivazione, che resiste<br />
alle critiche svolte con <strong>il</strong> primo motivo <strong>di</strong><br />
ricorso – avendo <strong>il</strong> giu<strong>di</strong>ce del merito con<strong>di</strong>visib<strong>il</strong>mente<br />
stigmatizzato la scorrettezza<br />
della condotta della……sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o<br />
della deontologia professionale in punto <strong>di</strong><br />
mancata comunicazione al cliente <strong>di</strong> tutti<br />
i necessari elementi in or<strong>di</strong>ne all’attività<br />
svolta, onde quegli potesse serenamente<br />
escludere una duplicazione <strong>di</strong> compensi<br />
attesa la particolare relazione esistente<br />
con <strong>il</strong> co<strong>di</strong>fensore, la cui attività legittimamente<br />
appariva sostanzialmente uguale -,<br />
consente <strong>di</strong> escludere altresì, con tranqu<strong>il</strong>lante<br />
certezza, qualsivoglia violazione del<br />
principio <strong>di</strong> corrispondenza dell’incolpazione<br />
alla condotta in concreto ascritta al legale,<br />
poiché dalla stessa motivazione della<br />
decisione <strong>di</strong> primo grado emerge con chiarezza<br />
che, nell’irrogazione della più grave<br />
sanzione della sospensione dell’esercizio<br />
della professione con peculiare riferimento<br />
(anche) alla quantificazione del compenso,<br />
entrambi i consigli....<br />
E’ passib<strong>il</strong>e <strong>di</strong> sanzione <strong>di</strong>sciplinare<br />
l’avvocato che tace al collega la sostituzione.<br />
Di seguito riportiamo la sentenza integrale.<br />
Repubblica Italiana<br />
In nome del popolo italiano<br />
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE<br />
SEZIONI UNITE CIVILI<br />
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:<br />
Dott. SERGIO MATTONE<br />
Primo Presidente f.f.<br />
Dott. PAOLO VITTORIA<br />
Presidente <strong>di</strong> sezione<br />
Dott. ENRICO PAPA<br />
Presidente <strong>di</strong> sezione<br />
Dott. ALFREDO MENSITIERI<br />
Rel. Consigliere<br />
Dott. UMBERTO GOLDONI<br />
Consigliere<br />
Dott. GIUSEPPE SALMÈ<br />
Consigliere<br />
Dott. ALFONSO AMATUCCI<br />
Consigliere<br />
Dott. ANIELLO NAPPI<br />
Consigliere<br />
Dott. MAURA LA TERZA<br />
Consigliere<br />
ha pronunciato la seguente<br />
SENTENZA<br />
sul ricorso 28120-2008 proposto da:<br />
……elettivamente domic<strong>il</strong>iato in ROMA,<br />
VIA ……presso lo stu<strong>di</strong>o dell’avvocato<br />
……rappresentato e <strong>di</strong>feso da se stesso;<br />
……ricorrente<br />
contro<br />
PROCURATORE GENERALE PRESSO LA<br />
CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE, ORDI-<br />
NE DEGLI AVVOCATI DI BARI;<br />
- intimati -<br />
Avverso la decisione n. 110/2008 della<br />
CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE, depositata<br />
<strong>il</strong> 14/10/2008;<br />
u<strong>di</strong>ta la relazione della causa svolta<br />
nella pubblica u<strong>di</strong>enza del 16/06/2009 dal<br />
Consigliere Dott. ALFREDO MENSITIERI;<br />
u<strong>di</strong>to l’Avvocato<br />
u<strong>di</strong>to <strong>il</strong> P.M. in persona dell’Avvocato<br />
Generale Dott. VINCENZO NARDI che ha<br />
concluso per l’inammissib<strong>il</strong>ità del ricorso.<br />
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO<br />
L’avv.to……ha proposto ricorso per cassazione<br />
avverso la sentenza del Consiglio<br />
Nazionale Forense del 14 ottobre 2008 con<br />
la quale è stata confermata la decisione del<br />
Consiglio dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>degli</strong> avvocati <strong>di</strong> Bari<br />
del 29 maggio 2008 che gli aveva inflitto<br />
la sanzione <strong>di</strong>sciplinare dell’avvertimento<br />
“per non aver reso nota la propria nomina<br />
al collega sostituito avv. ……così violando<br />
i doveri <strong>di</strong> cui agli artt. 5,6 e 33 del Co<strong>di</strong>ce<br />
Deontologico Forense – fatto avvenuto in<br />
Bari <strong>il</strong> 20 marzo 2002”.<br />
Contestualmente ha chiesto <strong>il</strong> …… la<br />
sospensione dell’esecuzione della decisione<br />
del C.N.F. .<br />
Non hanno svolto attività <strong>di</strong>fensiva le<br />
parti intimate.<br />
MOTIVI DELLA DECISIONE<br />
Con <strong>il</strong> primo motivo si denunzia eccesso<br />
<strong>di</strong> potere per travisamento dei fatti e viene<br />
formulato, ai sensi dell’art. 366 bis cpc, <strong>il</strong><br />
seguente quesito: “se sia legittimo adottare<br />
una decisione <strong>di</strong> colpevolezza reputando<br />
come implicitamente ammesse dal professionista<br />
giu<strong>di</strong>cato circostanze che invece<br />
non solo non sono vere, ma sono anche<br />
documentalmente del tutto <strong>di</strong>verse e contrarie<br />
rispetto a quanto invece ritenuto”.<br />
Con <strong>il</strong> secondo mezzo si deduce violazione<br />
<strong>di</strong> legge per assoluta carenza <strong>di</strong> motivazione<br />
e viene posto sul punto <strong>il</strong> seguente<br />
quesito: “poiché l’art. 33 del co<strong>di</strong>ce deontologico<br />
forense non prevede un termine<br />
entro <strong>il</strong> quale <strong>il</strong> nuovo legale deve rendere<br />
nota la propria nomina al collega sostituito,<br />
nel caso in cui l’esame della condotta<br />
del professionista non ha riguardo soltanto<br />
alla data in<strong>di</strong>cata nell’addebito ma viene<br />
invece esteso ad un periodo <strong>di</strong> tempo entro<br />
<strong>il</strong> quale si assume che avrebbe dovuto essere<br />
compiuta quell’attività, <strong>di</strong>ca la Corte<br />
a<strong>di</strong>ta se deve essere motivata l’assunta<br />
inadeguatezza del periodo considerato a<br />
sod<strong>di</strong>sfare <strong>il</strong> dettato normativo; nella spe-<br />
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