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“In data 08.04.2004 alle ore 18.15, in C.da Lacco del Comune di Melito Porto Salvo (SS 183), due<br />

individui dal viso travisato da un casco, a bordo di una moto di grossa cilindrata (una Honda<br />

DOMINATOR targata AM 19216 risultata poi rubata), esplodevano numerosi colpi d’arma da<br />

fuoco all’indirizzo di SPANÒ Teodoro, il quale viaggiava con direzione di marcia Roccaforte -<br />

Melito Porto Salvo a bordo della sua Hyundai Galloper targata ZA 034 TD. L’azione dei malviventi<br />

veniva provvidenzialmente interrotta dal casuale sopraggiungere di una pattuglia di Carabinieri; lo<br />

SPANÒ, pur colpito in più parti del corpo riusciva a scampare all’agguato. Dopo di ciò SPANÒ<br />

Teodoro veniva trasportato presso l’ospedale di Melito Porto Salvo per le cure del caso e sul<br />

medesimo venivano, appunto, riscontrate diverse ferite da arma da fuoco (ferita regione mentoniera<br />

dx con foro di uscita regione mentoniera sx e ritenzione di schegge metalliche; ferita III braccio dx<br />

con ritenzione di proiettile; ferita con ritenzione di schegge metalliche V dito mano dx, come si<br />

evince dal referto medico nr. 355 trasmesso con nota nr. 58/8-3 del g. 08.04.2004, in atti). Mentre<br />

SPANO’ Teodoro si sottoponeva ad esami radiologici si presentava presso il predetto nosocomio<br />

D’ANDREA Leone, in atti generalizzato, il quale chiedeva con fare molto agitato di poter vedere<br />

lo SPANÒ Teodoro. Escusso il D’ANDREA a sommarie informazioni, lo stesso riferiva di aver<br />

appreso la notizia dell’agguato allo SPANÒ da un suo amico, tale ROMEO Vincenzo, e quindi di<br />

essersi subito precipitato presso l’ospedale per sincerarsi delle condizioni di salute dello SPANÒ.<br />

L’agguato posto in essere dai killer si presentava indiscutibilmente di stampo mafioso, sia<br />

per le modalità di esecuzione, sia per l’arma (un fucile cal. 12) e mezzo utilizzato (una motocicletta<br />

risultata oggetto di furto); risultava altrettanto evidente che l’evento non si era verificato solo ed<br />

esclusivamente per il casuale sopraggiungere di una macchina dei Carabinieri. Altro dato che non<br />

lasciava dubbi sulla matrice mafiosa dell’agguato si desumeva dalla personalità criminale dello<br />

SPANÒ, personaggio appartenente appunto alla criminalità organizzata di Roccaforte del Greco ed<br />

in particolare alla cosca ZAVETTIERI , come confermano anche le numerose vicende giudiziarie<br />

che lo hanno visto coinvolto (e come confermato dagli esiti della presente indagine).<br />

Dopo l’agguato, al fine di trovare tracce o cose pertinenti al reato, si procedeva ad effettuare<br />

nel territorio di Roccaforte del Greco delle perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di<br />

PANGALLO Francesco cl 1974, PANGALLO Francesco cl 1975, VERNO Vittorio, tutti in atti<br />

generalizzati. Le predette perquisizioni davano ESITO NEGATIVO, ma va comunque rilevato che<br />

presso l’abitazione di VERNO Vittorio si accertava la presenza di MORABITO Santo, in atti<br />

generalizzato, unitamente alla di lui moglie, TALIA Pierina nata ad Africo (RC) il 07.06.1967, ivi<br />

residente Via Mazzini nr 13, nonchè si rilevava la presenza di CENTO Agostino, in atti<br />

generalizzato. I predetti PANGALLO Francesco cl 1974, PANGALLO Francesco cl 1975 e<br />

VERNO Vittorio venivano escussi a s.i. dalla quali non emergeva nulla di rilevante, anche se si

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