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della cosca Zavettieri facevano parte: Proscenio Domenico in qualità di capo giovani;<br />

Attinà Paolo e Pangallo Giovanni con il ruolo di “basisti”; Attinà Domenico, Proscenio<br />

Arnaldo, Pangallo Domenico, Pangallo Francesco cl. 74, Iaria Ugo, Gullì Antonino, Gullì<br />

Vincenzo, Cento Agostino, Parisi Antonio, Sottile Claudio, Pizzi Bruno, Ferraro Francesco,<br />

Mesiano Andrea, Mesiano Carlo, Romeo Giuseppe cl.37, Romeo Vincenzo, tutti affiliati,<br />

facevano parte dell’associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole<br />

interne del sodalizio, eseguendo le direttive del capo cosca, fornendo supporto agli altri<br />

affiliati nella consumazione di reati ovvero con l’intento di sottrarsi alla Giustizia o<br />

eludere le investigazioni delle Autorità, ponendo in essere le attività delittuose del<br />

sodalizio (tra le quali, quelle descritte di seguito e nei capi di imputazione sottostanti).<br />

Romeo Vincenzo, in particolare, quale affiliato al gruppo Zavettieri, anche occupandosi di<br />

reati finanziari, riciclaggio, detenzione di armi, tenendo contatti con importanti esponenti<br />

di altre organizzazioni mafiose (Grande Aracri di Cutro).<br />

Manti Paolo Giuseppe, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo, Iofrida Leone Luigi,<br />

Ferraro Francesco e Sottile Claudio, in particolare, quali affiliati, operando sull’asse<br />

Roccaforte del Greco – Nord Italia – Svizzera, occupandosi della detenzione, del<br />

trasporto, della messa a punto, della consegna all’utilizzatore di numerose armi da fuoco;<br />

gruppo che operava nel contesto mafioso sopra descritto e sulla base di ruoli ed incarichi<br />

di natura mafiosa, in diretto contatto con il versante Zavettieri della organizzazione<br />

criminale.<br />

Gullì Antonino e Gullì Vincenzo anche occupandosi del traffico di sostanze stupefacenti,<br />

ponendo in essere reati contro la persona mediante utilizzo di armi da fuoco, esercitando<br />

il controllo nella zona di Ghorio di Roccaforte del Greco.<br />

Pangallo Francesco cl. 74, Mesiano Andrea e Mesiano Carlo anche quali imprenditori di<br />

riferimento della cosca nel settore edile.<br />

Cosca Pangallo-Maesano-Favasuli, con a capo Maesano Santo, Pangallo Antonino cl. 70,<br />

detto “Chiumbino” (fino alla sua morte in data 29.09.04), Pangallo Francesco cl. 75 (che<br />

succedeva al fratello Antonino cl. 70);<br />

in particolare, Maesano Santo dirigeva ed organizzava il sodalizio, assumendo insieme agli<br />

altri maggiorenti del sodalizio (Pangallo Antonino cl. 70) le decisioni più rilevanti,

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