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Lacco Ameno e l'isola d'Ischia - Gli anni - La Rassegna d'Ischia

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dal Governo e dagli Organi preposti al progresso scientifico, il vivo interessamento<br />

per la istituzione in Ischia di un Centro di Studi e la promulgazione di norme che<br />

possano garantire un sicuro sviluppo dell’industria idro-termale, che qui vanta antichissime,<br />

pregevoli tradizioni, la cui eco soltanto ha richiamato qui in ogni tempo<br />

un’attiva corrente di clientela cosmopolita».<br />

Quel congresso per Ischia rappresentò il “giro di boa”, “il punto di partenza dei<br />

tempi moderni”, secondo l’espressione del Prof. Massimo Mancioli.<br />

«Da qualche anno - scriveva nel 1954 il prof. Piero Malcovati - non la moda<br />

d’Ischia è cominciata, bensì il suo rinnovamento termale, rinnovamento che ha avuto<br />

quell’immediata risonanza in Italia e all’Estero che ben merita questa stupenda e<br />

ricchissima stazione termale che, senza tema di esagerare, si può ben definire unica<br />

al mondo. Qui, infatti, acque termali di varia natura chimicofisica (basti pensare alla<br />

piccola privilegiata zona di <strong><strong>La</strong>cco</strong> <strong>Ameno</strong> dove affiorano le acque termominerali<br />

più radioattive conosciute), grotte di vapore, fanghi naturali, arene finissime, sono<br />

la base di cure termali complete, le quali si svolgono in un clima insulare mediterraneo<br />

di eccezionale mitezza, nella cornice di bellezze naturali incomparabili, di<br />

vetusti suggestivi monumenti artistici ed archeologici. Quale mai stazione termale<br />

nel mondo può disporre di tante risorse, di tante attrattive, che tutte contribuiscono<br />

a risanare il corpo ed a rasserenare lo spirito?»<br />

Le entusiastiche parole del prof. Malcovati sembrano quasi l’eco di quelle pronunciate<br />

nel 1926 dalla Principessa russa Z. W., ospite dell’Albergo-Terme Santa<br />

Restituta di A. Capasso: “Solo in quest’angolo di paradiso, in questo Hotel senza<br />

pretese, pur offrendo multum in parvo, ho trovato la salute del corpo e dello spirito<br />

in un’atmosfera di pace, di serenità e di giocondità”.<br />

Ma i Congressisti, nel 1948, si trovarono di fronte, purtroppo, ad una ben altra<br />

realtà.<br />

***<br />

Parlare oggi di <strong><strong>La</strong>cco</strong> <strong>Ameno</strong> tra la fine degli <strong>anni</strong> ‘40 e gli inizi degli <strong>anni</strong> ‘50<br />

comporta il rischio di privilegiare alcune immagini, alcuni momenti che restano<br />

nella memoria come una nostalgia, dimenticando aspetti che allora pesavano negativamente.<br />

Ma ne vale la pena, perché quegli <strong>anni</strong> sono stati per <strong><strong>La</strong>cco</strong> <strong>Ameno</strong>,<br />

forse ancor più di quanto non lo siano stati per alcuni degli altri centri isolani, il<br />

periodo in cui tutto un sistema di vita venne a smorire e sul quale andò innestandosi,<br />

non senza qualche fenomeno di rigetto, un mondo nuovo, con valori diversi e più<br />

pronto ad accogliere suggestioni, forestiere e straniere, anche se troppo spesso il<br />

paese non seppe assimilarle, per impreparazione o perché non ne ebbe il tempo.<br />

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