Scaffold biomimetici, Roma - carlo santulli home page
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SCAFFOLD BIOMIMETICI<br />
PER LA RIGENERAZIONE OSSEA<br />
Carlo Santulli<br />
Università degli Studi di <strong>Roma</strong> - La Sapienza<br />
Dipartimento di Ingegneria Elettrica<br />
Via Eudossiana 18 00184 <strong>Roma</strong><br />
E-mail: <strong>carlo</strong>.<strong>santulli</strong>@uniroma1.it<br />
SOMMARIO<br />
Tipi di cellule<br />
Caratteristiche scaffold<br />
Metodi di produzione scaffold<br />
Esempi <strong>biomimetici</strong>: ossi di seppia, molluschi, corallo
FASI SVILUPPO BIOMATERIALI<br />
Sostitutiva<br />
Ricostruttiva<br />
Rigenerativa<br />
Notevole uso di leghe metalliche (es. in<br />
titanio) concentrazione sulla funzionalità<br />
da sostituire e valutazione empirica<br />
della biocompatibilità<br />
Supporto al recupero della funzione perduta<br />
con utilizzo di scaffold in materiali il più<br />
possibile porosi e biocompatibili (polimeri<br />
per ricostruzione tessutale, ceramici per<br />
ricostruzione ossea)<br />
Biocompatibilità naturale di strutture<br />
assemblantesi in modo gerarchizzato<br />
(materiali naturali)
CELLULE PER RIGENERAZIONE
APPROCCI GENERALI<br />
MEDICINA RIGENERATIVA<br />
• Impianto di cellule autologhe che includono<br />
cellule staminali e cellule-precursori (specifiche<br />
per tessuto)<br />
• Sistemi extra-corporei di supporto durante la<br />
fase rigenerativa<br />
• Applicazione di agenti farmaceutici per<br />
promuovere la rigenerazione cellulare autologa
INNESTI OSSEI (BONE GRAFTS)<br />
L'innesto osseo è ogni materiale impiantato che da solo od in<br />
combinazione con altri materiali promuove una risposta curativa<br />
fornendo attività osteogenica, osteoconduttiva o osteoinduttiva ad un<br />
sito locale.<br />
L'attività osteogenica è l'abilità di sintetizzare nuovo tessuto osseo<br />
attraverso cellule ossee vive contenute nell'innesto o nel sito<br />
dell'innesto (tramite osteoblasti allineati, o cellule staminali<br />
mesenchimali (precursori indotti, che diventano cellule ossee<br />
attraverso fattori di crescita)<br />
L'attività osteoconduttiva è la proprietà fisica di un materiale di innesto<br />
che permette la vascolarizzazione e l'infiltrazione di cellule precursori.<br />
L'attività osteoinduttiva è la capacità di stimolare la formazione dell'osso<br />
attraverso stimoli biologici, che inducono cellule locali o trapiantate ad<br />
iniziare un processo di differenziazione, che porti ad osteoblasti<br />
maturi.
CARATTERISTICHE SCAFFOLD OSSEI<br />
Nel caso del tessuto osseo lo scaffold deve essere mineralizzato e<br />
deve essere poroso per permettere la migrazione delle cellule<br />
osetogenetiche e per permettere lo sviluppo vascolare.<br />
Gli scaffolds porosi mineralizzati vengono ottenuti da fonti naturali<br />
quali corallo o osso naturale o sono completamente sintetici.<br />
Normalmente hanno di per se stessi capacità osteoconduttive, solo<br />
in alcuni casi hanno capacità osteoinduttive, come nel caso di<br />
scaffold in fosfato di calcio, e osteogenetiche.<br />
Materiali per scaffold ossei sono normalmente ceramici, come idrossiapatite<br />
o fosfato di calcio, a volte si utilizzano anche compositi p.es. acido polilattico(PLA)/<br />
carbonato di calcio o PLA/collagene/idrossiapatite (compositi gerarchizzati)
TIPI DI FRATTURA DELL'OSSO<br />
Lo sviluppo dell'innesto osseo sugli scaffold deve essere il più possibile adattato al<br />
tipo di frattura e quindi alla compensazione della sollecitazione che l'ha prodotta
SCELTA BIOMATERIALI PER SCAFFOLD<br />
DALLE PROPRIETA' MECCANICHE<br />
(diagrammi di Ashby-Wegst)<br />
In pratica gli approcci possono essere o quello di avere uno scaffold leggero e biodegradabile<br />
(polimeri bio-erodibili, p.es. acido polilattico,PLA; policaprolattone, PCL; acido poliglicolico, PGA)<br />
oppure avere uno scaffold che rappresenta un supporto reale all'innesto osseo, cioè un derivato<br />
dal carbonato di calcio (calcite, aragonite) o direttamente idrossiapatite
ESEMPIO DI SCAFFOLD COMPOSITO:<br />
SPUGNA IBRIDA PLLA/COLLAGENE
PROGETTAZIONE SCAFFOLD
CRESCITA DELL'OSSO NELLO SCAFFOLD<br />
La crescita dell'osso nello scaffold essendo tipicamente disomogenea,<br />
è richiesto il controllo di una serie di variabili: macroporosità, proprietà di<br />
attacco cellulare, fattore di crescita, bio-degradazione e proprietà meccaniche.<br />
Il controllo accurato di queste caratteristiche basato sul tessuto originario<br />
dovrebbe permettere la crescita delle cellule attraverso competizione<br />
cellulare locale.
SUPERFICI AUTOPULENTI<br />
PER SCAFFOLD IN PLLA/DIOSSANO<br />
La superidrofobicità è basata sull'effetto loto (Nelumbo Nucifera), in pratica la<br />
creazione di una tensione superficiale negativa (con angolo di contatto ottuso) dovuto<br />
alla nanostruttura della superficie
SPIEGAZIONE DELL’EFFETTO LOTO<br />
(Barthlott, 1993)<br />
• L’effetto nasce poiché le foglie del loto hanno una struttura superficiale molto fine<br />
e sono rivestite di cristalli di cera idrofobica di diametro circa 1 nanometro.<br />
• Nella scala del nanometro, le superfici ruvide tendono ad essere più idrofobiche<br />
di quelle lisce, a causa della ridotta area di contatto tra l’acqua ed il solido.<br />
• Nella pianta del loto, la superficie reale di contatto è solo il 2-3% della superficie<br />
ricoperta dalle gocce.<br />
• Questa nanostruttura ruvida è essenziale per l’effetto autopulente: su una<br />
superficie idrofobica liscia, le goccioline di acqua slittano piuttosto che rotolare e<br />
non raccolgono lo sporco con la stessa efficacia.
ALCUNE TECNICHE DI PRODUZIONE<br />
DEGLI SCAFFOLD<br />
Tecniche Materiali utilizzati Costo Risoluzione (μm) Tipi di celle Limiti<br />
Fotolitografia Silicone, silano, polietilenglicole,<br />
fattori di adesione (proteinici),<br />
oltre a sviluppatori fotografici<br />
Litografia convenzionale Silicone, polidimetilsilossano,<br />
fattori di adesione (proteinici),<br />
altri polimeri bioerodibili, oltre a<br />
sviluppatori fotografici<br />
Laminazione a membrana Polimeri bioerodibili,<br />
bioceramici<br />
Alto 5 Varie Rilascio sostanze tossiche<br />
Alto 30 Varie Geometrie non ben definite;<br />
formazione di menischi<br />
Medio 150 Osteoblasti Poca porosità<br />
Stampaggio 3D Polimeri bioerodibili Medio 300 Varie Rischio di presenza di grani polimerici<br />
ed eccesso di solvente<br />
Laser sinterizzazione Fosfati di calcio Medio < 400 Osteoblasti Rischio di presenza di grani polimerici<br />
ed eccesso di solvente<br />
Foto modellizzazione Resine fotopolimerizzate Medio 70 Osteoblasti Uso di polimeri non biocompatibili<br />
Modellizzazione per<br />
deposizione del fuso<br />
Polimeri bioerodibili Medio-basso 30-50 Varie Alterazioni chimico-fisiche del<br />
polimero<br />
Modellizzazione multijet Polimeri bioerodibili Medio-basso 50 Varie Rischio di interazione tra le diverse<br />
soluzioni usate<br />
Microsiringa in pressione Polimeri bioerodibili, idrogel Medio-basso 5-10 Neuronali,<br />
endoteliali,<br />
fibroblasti<br />
Non adatto per materiali molto<br />
idrosolubili
STEREOLITOGRAFIA<br />
La stereolitografia utilizza resina polimerizzabile per<br />
ultravioletti ed un Laser a raggi ultravioletti per<br />
costruire uno strato alla volta della parte richiesta.<br />
Su ogni strato, il raggio Laser traccia la sezione sulla<br />
superficie della resina liquida, poi l'esposizione al<br />
raggio Laser permette la polimerizzazione e<br />
l'adesione allo strato sottostante.<br />
Dopo il tracciamento della sezione, la piattaforma<br />
scende dello spessore di uno strato (tra 0.05 e 0.15<br />
mm) e ripete l'operazione.
SINTERIZZAZIONE LASER SELETTIVA<br />
La "sinterizzazione selettiva Laser" utilizza un Laser ad alta potenza (per esempio<br />
ad anidride carbonica) per fondere piccole quantità polverizzate della sostanza<br />
che deve produrre il prototipo.<br />
Le quantità vengono fuse in modo selettivo, strato per strato, secondo un piano<br />
fornito da una descrizione tridimensionale dell'oggetto implementata sul sistema<br />
Laser.
METODI DI STAMPAGGIO
FONTI NATURALI PER SCAFFOLD OSSEI<br />
Corallo: Gli esoscheletri dei coralli sono costituiti da carbonato<br />
di calcio. E' possibile sia utilizzarli, una volta purificati, come<br />
innesti ossei, che come fonti di Idrossiapatite, trasformando il<br />
carbonato di calcio con la reazione idrotermica:<br />
Ossi di seppia: Sempre costituiti da carbonato di calcio (aragonite),<br />
Sono stati utilizzati come scaffold, anche con formazione<br />
di idrossiapatite e sostituzione degli idrossidi con fluoro<br />
(fluoroapatite) per renderli più simili all'osso, secondo la reazione:<br />
Molluschi: Conchiglie costituite da carbonato di calcio<br />
con piccole quantità di materiale proteico come collante
IDROSSIAPATITE DAL CORALLO<br />
Porosità di tipo tubolare evidenziate dalle micrografie, altre specie di coralli<br />
evidenziano porosità a fessura. Attraverso le prove di intrusione con mercurio si<br />
determinano le dimensioni medie dei pori, la distribuzione, la densità complessiva<br />
(escluse le porosità) e quella reale.<br />
Creazione di scaffold a base<br />
di corallo e PCL (policaprolattone)<br />
col metodo del salt leaching<br />
(per modellare le porosità<br />
sulle necessità della struttura)
STRUTTURA OSSO DI SEPPIA<br />
Le particolari caratteristiche che rendono interessanti<br />
gli ossi di seppia, oltre che la specifica simmetria “retta”,<br />
utilizzata per il galleggiamento a profondità fissa,<br />
è la presenza di canali curvi e strutture di interconnettività<br />
tra le porosità, che facilitano potenzialmente l'innesto dell'osso.<br />
Altro utilizzo recentemente investigato per gli ossi di seppia (e connesso con la simmetria<br />
strutturale) è l'uso come super conduttori. In effetti è stata rilevata una densità di corrente<br />
critica maggiore di quasi due ordini di grandezza rispetto ad un comune superconduttore<br />
commerciale, come la polvere di Y123 (Y 1 Ba 2 Cu 3 O x ) con una temperatura critica di 92 K,<br />
tuttavia i superconduttori in osso di seppia hanno notevole fragilità, per cui si pensa a<br />
trattamenti superficiali, come la nitrurazione.
ABALONE COME MATERIALE PER SCAFFOLD<br />
(struttura a mattoni di carbonato di calcio, lunghi circa 10 micron, con sezione<br />
circa quadrata di 0.5 micron di lato, intersecati e disposti a spirale in simmetria<br />
tridimensionale: la proteina agisce come collante)<br />
Tipica struttura della conchiglia di abalone<br />
a spirale quasi logaritmica<br />
La conchiglia dell'abalone è un esempio di ceramico tenace<br />
In quanto le unità strutturali sono capaci di scivolare<br />
l'una rispetto all'altra, resistendo alla formazione delle fratture.
IDROSSIAPATITE DAI MOLLUSCHI<br />
Questa struttura, detta lamellare incrociata, con tre strati di spessore<br />
uniforme, ricorda l'allineamento delle fibre nel legno o i compositi<br />
cross-ply, ed è quindi tendente ad una quasi-isotropia
SVILUPPI FUTURI<br />
Idealmente, per riprodurre l'osso, si devono raggiungere le<br />
seguenti caratteristiche:<br />
Auto-assemblaggio<br />
Struttura gerarchica<br />
Produzione a temperatura ambiente usando acqua come<br />
unico solvente<br />
Multifunzionalità (anche dal punto di vista meccanico)<br />
Auto-riparazione (anche se lenta e non sempre efficace,<br />
in dipendenza dall'ambiente)<br />
In termini di biomateriali, la scelta di utilizzare materiali<br />
naturali in modo biomimetico esclude l'utilizzo dei metalli<br />
(non sempre processabili a temperatura ambiente)