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Untitled - tex willer - the unofficial site

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Cari amici,<br />

occorre ammetterlo, il compito di scrivere la prima pagina, l’ouverture di<br />

un albo od opera, è un compito tutt’altro che facile. Difatti i lettori che, entusia<br />

sti della sempre spettacolare copertina aprono il volume, è con queste parole che si<br />

approcceranno al resto del libro ( o nel nostro caso, della rivista ) ed è con queste parole<br />

che daranno il via alla prima lettura.<br />

Come tutti sappiamo, la prima impressione pesa sempre tanto, tantissimo, e l’onere<br />

delle prime righe è tutto fuorchè un leggero fardello da trasportare. Ma bando<br />

alle ciance! Non siamo qui a disquisire sulla difficoltà o meno di attirare l’attenzione<br />

di un lettore, bensì a presentare la rivista che avete tra le mani o, più probabilmente,<br />

sui vostri monitor.<br />

Come molti di voi ricorderanno, l’iniziativa della stesura di una rivista online dedicata al nostro ranger in<br />

camicia gialla ha esordito qualche mese fa sul nostro forum, e ha riscosso un successo che, lo ammetto,<br />

nessuno di noi redattori si sarebbe aspettato. Il sapere che, alcuni affezionatissimi “<strong>tex</strong>maniaci” abbiano<br />

addirittura commissionato alla copisteria di fiducia la stampa di quelle che erano le nostre parole e le<br />

nostre opinioni di lettori, ci ha non poco stupito. Sapere che le nostre parole sono state lette da centinaia,<br />

forse migliaia di occhi, ci ha messo un pochino in soggezione, e il sapere che voi tutti, scorrendo le varie<br />

parole da noi “riversate” sulla carta in formato digitale condivideva o ricusava le nostre opinioni, ci ha<br />

fatto sentire “parte di un qualcosa di importante”.<br />

Ora, nessuno di noi ha la “presunzione” di reputarsi un articolista e/o un vero o proprio opinionista,<br />

tuttavia, la positiva accoglienza che voi tutti ci avete riservato dopo l’uscita del primo numero del “Tex<br />

Willer Magazine” ( o TW Gazette per molti degli amici che ci seguono ) ci ha spronato a dare vita ad un<br />

nuovo numero, come il primo, sviluppato con tanto amore e mille difficoltà.<br />

L’esperienza del primo numero ci ha resi più “autonomi”, noi tutti siamo riusciti, nonostante i pressanti<br />

impegni personali e le vicissitudini quotidiane a rispettare ( anche se con tempi un po’ martinmysteriani ) i<br />

tempi di consegna dei nostri articoli. L’impaginazione, ad opera delle capaci mani di Ymalpas, è riuscita<br />

ad essere, se possibile, ancor più dinamica e convincente rispetto al primo numero. Non solo, il nostro<br />

invito a “partecipare” alla stesura di nuovo materiale, ha fatto si che “nuova linfa vitale” potesse scorrere<br />

sulle pagine di quella che, sempre presuntuosamente, mi permetto di definire “rivista”, comportando così<br />

non solo una certa lievitazione del numero di pagine, ma anche un'incredibile approfondimento di quelle<br />

che sono le infinite tematiche e spunti che costellano l’universo <strong>tex</strong>iano.<br />

Che altro dire? Nulla se non che, per chi vorrà proseguire nella lettura di questa “rivista”, si prospetta un<br />

lunga indagine sui personaggi di Kit Willer e Mefisto, la lettura del fenomeno Tex oltre i confini italici,<br />

un'avventurosa escursione tra i “predatori del grande Nord”, e tanto altro ancora che vi lascio il piacere di<br />

scoprire.<br />

Buona lettura<br />

Colonnello Jim Brandon

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