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Tradizione, società e territorio sull'Appennino Piacentino, 1a Parte ...

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stato della 'Iirbukci /i/i~~ien/a~-ia al iiioiiiento del ritrovaiiicnto: iiitcgra o spezzata? Gli studiosi del<br />

tempo, iii maiicanza di testimonianze oculari, prcstaiido fede a i~esoconti coliteinporanei, ritciiiiei~o<br />

clie al momento clcllo scavo la lamina fosse intcgra e poi spezzata per I'avidith di don Rapnccioli che,<br />

coli piglio imprenditoridc, iiitra\lide iiella vendita delle lastre I'occasioiie di iin giiadagno. Ipotesi<br />

dinéioeiite espresse piìi tai-di, ai priiiii del secolo XK, uno dei iiiigliori conoscitori sette-ottoceiitesclii<br />

clclla '/?il/, Pietibo De Lania: osservando clie I'ossidazione lungo le linee di hattlira e sulla superficie<br />

era simile, il dii-ettorc del R/Iuseo d't-\nticliith di Parma coiicliise clie era stata i*invenuta gih spezzata e<br />

segnata siicccssivaiiieiite dai colpi di sterratoi-i inesperti. Dissotterrata iiel 1747 C poi, foi-se, pr.esa a<br />

piccoiiate, la 'l'/il/ - alta ciii. 1361138, larga cm. 2841285.5 e spessa cin. 0,8 - veriiie finalmente<br />

ricoiiiposta solo nelloiitano 1817, sotto il governo di Maria Luigia: ina i settaiit'aiini di intervallo che<br />

iiitcrcorroiio tra cIiieste due date conobbero uiia serie di qucstioiii diplomatiche, archcologico-<br />

scientiliclie, cditoriali, prosegiiite poi per tutto il secolo )uX e )o(. È, ii-i effetti, la storia complessa, e<br />

per cci-ti aspetti coiitroversa, della iiriloka, ((. . . disotterrata sotto costellazione inclinante allo<br />

risparinio e così dal primo all'ultiiiio gioriio Iia incontrato guai», coiiic scrisse iii iina lettera dell'll<br />

giugno 1749 l'abate Alessandi-o Cliiappiiii al R/Iuratori.<br />

La coinplicata "facceiida" diploiiiatica 171711760, via via seinprc piìi intricata, inette in<br />

luce alcune iiiaiiovre clie coiiivolgono espoiicnti politici, stiidiosi e ricei-catori, prelati e affaristi. Di<br />

fronte a cii~ca 200 Icg. di bronzo, don Rapacci6li - ((igiioiante o malizioso» - si attivò con iinpegiio<br />

per organizzariie la vendita: gli undici fraiiiiiienti della '/'/ll/vennero infatti ceduti per 90 sciidi (ineth<br />

assegnati alla pieve di S. Alitonino, ti11 quarto al pievano e un cluarto agli aiiitaiiti, fra cui il i-iiassaro<br />

Giovaiini Roldi) a Borgo San Doiiiiiiio (dal 1927, Fidenza), a Piacenza, a Fiorcnzuola d'Arda (e forse<br />

anclie a Cremona). b'o1.1~ j)~.lrina, Giovaiini Roiicovieri, caiionico della cattedi-ale di Piacciiza, si<br />

iiihatté a Fiorciizuola iii i111 frainmeiito della 7'/11/: siibito si rese conto dell'iiiiportanza storico-<br />

ai-clicologica del reperto e iioii perse teiupo. Iniziò la ricerca aflaiiiiosa e complessa delle altre Iainine,<br />

coin\~olgendo ecoiiomicaiiicnte il conterraneo canonico Aiitoiiio Costa, al cliiale lo legava iina vecchia<br />

amicizia, poi in c~ualclie iiiodo tradita. Dal l747 al 1749, e anclie negli anni siiccessivi, la storia dclla<br />

'/411/ si snoda attorno alle sottili quanto gelose maiiovre del Costa, clie si propose - e<br />

anacronisticamcntc si propoiie ancor oggi ... - coiiie uiiico depositario del repei-to, referente iil'liciale<br />

dei politici, iiitrigante iiiforiiiatore~degli studiosi, avido affarista, inettendo iii oiihra I'ainico<br />

Roiicovieri, a cui invece Scipioiie R4affei restituì, a pieno titolo, il iiierito reale di aver iinpedito la<br />

fusione degli iindici grossi fraininenti per farne delle campane. (Riscliio di fiisione, notiaiiio, cui<br />

iiivece non era sfiiggito, quasi venticiiiqiie lustri pi~iina, il rivestiincnto bronzeo delle travi del portico<br />

del Paiitlieoii clie - per volere di papa Urbaiio Vi11 [M. I;. Barberinil - servì iiel 1625 per ottanta<br />

cannoni di Caste1 Sant'Angelo e per le quattro coloiiiie tortili del baldaccliino di S. Pietro a Roiua,<br />

così icasticamente riassunto iielle "pasquinate" urbane: «cluod non feccrunt bai~bnri, fecerunt<br />

13nrberini)) . . .)<br />

PI-iina dcl gciinaio 1748 le laiiine bronzee, pagate fior di cliiattriiii, erano state raccolte iiella<br />

casa dcl Roiicovieri a Piacenza, inalgindo ormai da mesi il Costa fosse corteggiato da potenziali<br />

cltianto numerosi accluireiiti, a coininciare dai politici: era del resto il coiite iiicdesiiiio a costriiiie iiii<br />

aloiie di inistei-o e di graiidiosith attorno alla propria figura, coli spregiiidicato riai-cisisrno<br />

intcllcttualc. Rlotivo di vai-iith per il Costa era aiiclie il titolo di "teologo" che, insienie a cliiello di<br />

conte, tic alimentava la presunzione di sciitirsi iiii privilegiato i~ispetto agli altri canonici della<br />

cnttedrale. Dottore iili.i~isque iii~w, arcade dclla colonia Trcbbiense (come il Roiicovieri), fii<br />

caiididato per la succcssione al vescovo di Piacenza Pieti-o Cristiani: il suo amor proprio, alti-e a<br />

qiiello per il deiiaivo, lo poi-tò ad ingoiare ((bocconi ainari~ nell'affaiie della 'l'/il/ di ciii, sosteilne<br />

giiistaincntc il De Laiua, «seppe procurai~s[il solo il vanto)). Si iinpcgnava inolti-e, con abilith e

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