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inventario dell'archivio salghetti-drioli - Direzione generale per gli ...

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eseguiti; altri, come la sistemazione della Mutua Malattie, sono in corso; i restanti sono tutti<br />

progettati e <strong>per</strong> la massima parte già approvati dalla R. Prefettura di Pisa e in via di appalto, come<br />

alcuna dilazione, vennero eseguite a mezzo di maestranze ad economia diretta e l’intero onere venne sopportato<br />

dall’amministrazione comunale. L’approssimarsi dell’inverno e la <strong>per</strong>icolosità presentata dai resti del Palazzo detto<br />

della Dogana indusse questo ufficio tecnico a presentare alla delibera della giunta comunale il preventivo di spesa <strong>per</strong> la<br />

rimozione delle dette parti <strong>per</strong>icolanti. Si trascrive la relazione a corredo del preventivo citato: “La grave esplosione<br />

verificatasi il 1 lu<strong>gli</strong>o 1944 in seguito ad incendio provocato da militari tedeschi nella ex Caserma Umberto I ha<br />

determinato la quasi totale distruzione dell’edificio detto e la parziale distruzione del contiguo edificio nominato<br />

Palazzo della Dogana. Quest’ultimo ha riportato inoltre <strong>per</strong> la detta causa gravissime lesioni come appare dalle allegate<br />

fotografie, maggiorate dai danni causati dal brillamento delle mine poste da militari tedeschi al ponte della strada in<br />

corrispondenza della curva della Dogana situato nelle immediate vicinanze del fabbricato. I muri <strong>per</strong>imetrali risultano<br />

distaccati dai trasversali <strong>per</strong> la rotazione verso l’esterno causata dall’esplosione e la loro stabilità è resa ancora più<br />

precaria <strong>per</strong> la natura stessa delle murature formate da cortine esterne in mattoni <strong>per</strong> contenimento dell’intercapedine<br />

riempita con pietrame e malta comune; inoltre nella composizione di quest’ultima è risultato essere stato impiegato<br />

sabbione di Volterra anziché sabbia di fiume, il che ha portato ad una minoranza della coesione fra i vari elementi<br />

formanti la muratura. Nella fronte prospiciente i Ponti, più prossima al luogo ove esplosero le mine anzidette, la parte<br />

più alta del timpano è distaccata dalle restanti murature e appare probabile il suo crollo, considerando che i collegamenti<br />

dei travetti di co<strong>per</strong>tura, che vi poggiano, sono venuti a mancare. Molte travi dei pavimenti posti fra i muri longitudinali<br />

interni ed i muri <strong>per</strong>imetrali, <strong>per</strong> lo sfiancamento di questi, hanno <strong>per</strong>duto l’appoggio di una delle testate, <strong>per</strong> cui<br />

risultano <strong>per</strong>icolanti. Considerazioni analoghe possono estendersi all’orditura del tetto, <strong>per</strong> cui è tutta la struttura della<br />

rimanente parte del fabbricato che non rappresenta oggi nessuna garanzia di stabilità. A queste considerazioni vengono<br />

ad assommarsi le previsioni de<strong>gli</strong> effetti che <strong>gli</strong> agenti atmosferici provocheranno, così da rendere ancora più precaria la<br />

stabilità dell’edificio. In primo luogo <strong>per</strong> la sua posizione su due fronti, libera da ogni ostacolo che si frapponga alla<br />

violenza dei venti, la costruzione è soggetta alla loro azione, che, con ogni probabilità, provocherà la caduta di quelle<br />

parti che si sono venute a trovare del tutto distaccate dalle restanti strutture della costruzione. Inoltre l’azione dei geli si<br />

presenta particolarmente grave <strong>per</strong> <strong>gli</strong> effetti che potrà determinare nell’interno delle lesioni che si sono verificate in<br />

seguito all’esplosione, in molti casi esse si sviluppano lungo tutta la linea di connessione verticale fra i muri<br />

longitudinali e trasversali. Dalle suesposte considerazioni si ravvisa l’opportunità di sottoporre a codesta giunta<br />

comunale l’allegato progetto <strong>per</strong> la demolizione delle restanti parti del palazzo della Dogana, costituendo i resti <strong>per</strong>icolo<br />

<strong>per</strong> la pubblica incolumità. Volterra, 30 novembre 1944”. La improrogabile necessità di effettuare i lavori <strong>per</strong> evitare<br />

imminenti danni alle <strong>per</strong>sone e alle cose indussero questo ufficio ad o<strong>per</strong>are senza indugio. Successivamente la giunta<br />

comunale diede disposizioni a questo ufficio con la delibera n. 22 in data 28 febbraio 1945 a convalidare l’inizio<br />

immediato delle o<strong>per</strong>e di abbattimento. Contemporaneamente viene trasmessa alla R. Prefettura di Pisa la detta delibera,<br />

che il 23 maggio 1945 venne approvata. Successivamente la giunta comunale comunicò a questo ufficio la disposizione<br />

di compilare la presente relazione da inviarsi a<strong>gli</strong> uffici in indirizzo al fine di ottenere il riconoscimento delle sotto<br />

specificate spese sostenute <strong>per</strong> l’abbattimento della restante parte <strong>per</strong>icolante del Palazzo detto della Dogana, essendo il<br />

palazzo di proprietà demaniale e quindi <strong>gli</strong> oneri da esso derivanti di <strong>per</strong>tinenza di codesta Intendenza di Finanza. Il<br />

preventivo di spesa risultò ammontare a £ 162211,55; il consuntivo è risultato essere di £ 147403,70. Gli atti relativi<br />

allo svolgimento dei lavori si trovano presso la R. Prefettura di Pisa. Parte 3a. Assegnazione dei materiali recu<strong>per</strong>ati<br />

dalla demolizione della Caserma Umberto I e del contiguo palazzo delle Dogana. Nella città di Volterra e nelle vicine<br />

frazioni oltre 350 edifici privati erano, <strong>per</strong> la maggior parte dei danni, resi inabitabili dai danni causati dalla guerra.<br />

Urgeva <strong>per</strong>altro la necessità di dare alla popolazione, rifugiatasi nelle cantine durante il <strong>per</strong>iodo del combattimento, vani<br />

abitabili e tale necessità si faceva più urgente con l’approssimarsi dell’inverno. Inoltre molti edifici pubblici, quali il<br />

Museo Guarnacci, la Pinacoteca Comunale ed altri, alla cui conservazione era legata la conservazione di insigne o<strong>per</strong>e<br />

d’arte, necessitavano di immediato risanamento. Infine il riattamento de<strong>gli</strong> Istituti Ospedalieri, la cui efficienza era<br />

preposta ad ogni altra necessità <strong>per</strong> l’affluire in Volterra di feriti ed ammalati da una vasta zona circostante, assorbiva<br />

notevoli quantitativi del materiale edile disponibile, così come i lavori <strong>per</strong> il riattamento della Casa di Pena di Volterra<br />

richiesti con la massima urgenza dalle autorità alleate. Ne conseguì che l’occorrenza di materiali edili <strong>per</strong> il riattamento<br />

dei vani di abitazione e de<strong>gli</strong> edifici pubblici risultò notevolmente su<strong>per</strong>iore al quantitativo che le prime industrie<br />

riattivate tramite intervento di questo ufficio potevano dare. Le autorità comunali ravvisarono in conseguenza la<br />

necessità di provvedere, tramite il proprio ufficio tecnico, all’assegnazione dei materiali recu<strong>per</strong>ati dalle macerie<br />

conseguenti all’esplosione avvenuta nella Caserma Umberto I, come pure dalle macerie determinatesi sia <strong>per</strong> la<br />

esplosione sia <strong>per</strong> la successiva demolizione del Palazzo detto della Dogana. Questo ufficio nel provvedere<br />

all’assegnazione analizzò, caso <strong>per</strong> caso, le singole richieste; se queste risultavano determinate dalla necessità di<br />

provvedere ad urgenti ripristini di edifici destinati all’alloggio di cittadini o alla pubblica incolumità, veniva rilasciato<br />

un buono di prelevamento ed elencata l’assegnazione. Tale elenco viene ora trasmesso a codesta Intendenza di Finanza,<br />

<strong>per</strong>ché tramite il competente ufficio del Genio Civile vengono valutati i materiali assegnati ed effettuati i relativi<br />

addebiti. Questo ufficio si riserva di inviare quanto prima ulteriori elenchi di materiali assegnati”. Sulla detta<br />

esplosione si veda anche la memoria sul salvataggio della Porta all’Arco conservata in Carteggio n. 625 e trascritta alla<br />

nota 18. Materiale fotografico, che mostra le condizioni de<strong>gli</strong> edifici ad esplosione avvenuta, è in Carteggio n. 625.<br />

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