Fendt 209 P - Profpessina.altervista.org

BANCO DI PROVA
TRATTORI
Fig. 19
Vibrazioni con trinciasarmenti 1,12 m/s2 1,12 m/s2 un’umidità media del 39,9% (fig.
17). Su un appezzamento della
lunghezza di 93 m e con 3
passate per ogni interfilare, la
macchina ha lavorato con una
produttività di 0,81 ha/h teorici,
che si riducono a 0,69 ha/h
effettivi, considerando anche i
necessari tempi di svolta. Su una
superficie effettivamente lavorata
pari a 0,52 ha, il consumo globale
di gasolio è stato di 11,8 l, pari ad
un consumo orario di 15,7 l/h.
Considerando che la capacità del
serbatoio è di 60 l, per una
lavorazione (continuativa) di
questo tipo, due pieni giornalieri,
uno mattutino e uno alla pausa
pranzo, sono d’obbligo (fig. 18).
Nel lavoro di trinciatura, la
rumorosità risulta
significativamente incrementata,
da 1 a 4 dB(A), (tab. 1)
dall’azione del rotore
dell’operatrice, a causa
dell’impatto degli organi lavoranti
con i residui legnosi di diametro
più elevato. Il livello vibrazionale
globale registrato durante la
trinciatura è stato di 1,12 m/s 2 ,
un valore leggermente inferiore a
quello riscontrato in trasporto; in
questo caso, i tre assi di
rilevazione hanno evidenziato
livelli pressoché paritetici (fig.
56 Macchine Agricole maggio 2006
Z = 0,55 m/s2
Y = 0,40 m/s2
X = 0,57 m/s2
19). Per le sue caratteristiche, il
Fendt 209 P risulta quindi essere
una macchina “border-line”, cioè
adatta sia per lavori in
coltivazioni specialistiche a sesto
largo (frutteti), sia per attività di
pieno campo; le dotazioni
particolarmente complete e una
potenza motore più che
sufficiente per impegni gravosi e
continuativi rendono questo
trattore molto versatile, adatto
anche ad impieghi pesanti della
pdp. Tuttavia, la sua struttura
compatta, e di conseguenza la
massa non eccessiva, che si rivela
indubbiamente un pregio per
l’agilità di manovra in spazi
ristretti e la riduzione del
compattamento del terreno,
rende la macchina sensibile alle
variazioni del peso aderente sui
due assi anteriore e posteriore,
specie quando si collegano
attrezzi portati di una certa
importanza (es. erpici a denti
rotanti). In questo caso, è
opportuna un’applicazione
oculata delle zavorre, per cercare
di stabilizzare l’insieme trattoreoperatrice
e sfruttare al meglio le
capacità trattive del mezzo. ■
Fendt Italiana srl
Segnare 705 cartolina servizio informazioni
LE IMPRESSIONI D’USO
ECCELLENTE!
U Motore: la potenza non manca mai e gli attrezzi collegati alla
pdp lavorano senza problemi in qualsiasi condizione, anche la
più gravosa. Il propulsore Deutz si rivela oltremodo risparmioso,
con un valore di consumo specifico minimo in linea con quelli di
modelli ben più potenti e, sulla carta, efficienti.
U
U
U
U
U
U
U
Inversore: per un mezzo che fa dell’agilità uno dei suoi
maggiori pregi, il cambio di direzione deve essere immediato e
senza incertezze. E sul Fendt 209 P questo particolare è
veramente ok.
Prese idrauliche: i progettisti le hanno pensate tutte, per offrire
la più ampia possibilità di montaggio di attrezzature ad
azionamento idraulico; la dotazione e la collocazione delle prese
sono veramente superbe. Ottima la portata di olio, specie
combinando i flussi provenienti dalle due pompe installate.
Sospensione anteriore: per una macchina di questa categoria
attualmente si tratta di una “chicca”: non bisogna però sedersi
sugli allori, ma migliorarne continuamente le prestazioni, con
l’obiettivo di avvicinarsi a livelli di comfort assoluti.
Manutenzione: su macchine simili, lo spazio è veramente
ridotto, sotto il cofano c’è “di tutto”, e metterci le mani talvolta
è da paura. Non è così per questo Fendt: tutto ha un posto, tutto
è al suo posto. Una consolazione per i meccanici…
SI PUO’ MIGLIORARE…
Abitabilità: d’accordo, dopotutto si tratta di un trattore
specialistico e, si sa, la cabina in questi casi ha forzatamente
dimensioni ridotte. Però, su un “frutteto largo” come il 209 P, si
potrebbe forse pensare ad un abitacolo ad hoc, “allargato” di
quei 15-20 cm che si rivelerebbero molto utili. In determinate
posizioni, le leve del cambio intralciano i movimenti.
Capacità serbatoio gasolio: “l’impossibile già lo facciamo, per i
miracoli ci stiamo attrezzando”, recita il proverbio: ma 60 l di
capienza del serbatoio consentono mezza giornata di lavoro
(pesante) e niente più... Con i materiali plastici disponibili oggi
si possono predisporre serbatoi che vanno a sfruttare anche il
minimo spazio libero sulla macchina, alla ricerca della massima
autonomia di funzionamento.
Demoltiplicazione dello sterzo: per un mezzo che deve fare
dell’agilità uno dei suoi pregi (forse quello principale), lo sterzo
sembra eccessivamente demoltiplicato: le manovre possono
essere molto precise, ma soffrono un po’ in termini di
speditezza dell’esecuzione.