Relazione - Parco Nazionale dell'Aspromonte

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Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte - Ufficio di Piano specie componenti delle due famiglie citate, è però dovuta quasi esclusivamente a studi svolti in paesi anglosassoni o nella zona alpina. Le popolazioni meridionali sono infatti quasi del tutto sconosciute. Dato l’interesse che riveste si prevedono le seguenti per la salvaguardia del Driomio e dell’Istrice: Driomio; 1) gestione forestale compatibile 2) studio della reale distribuzione e della consistenza delle popolazioni Istrice; 1) studio della reale distribuzione e consistenza delle popolazioni 2) monitoraggio periodico delle aree di riproduzione e loro protezione 3) mantenimento e creazione di corridoi ecologici soprattutto nei pressi di centri abitati e grandi arterie stradali 4) controllo del bracconaggio 5) azioni di sensibilizzazione locale (anti-bracconaggio) 5 Carnivori Per tutte le specie di Carnivori del Parco (l’unica esclusa è la Volpe) le normative internazionali (Berna, Habitat, CITES) richiedono che vengano adottate misure più o meno ampie, per salvaguardarne la sopravvivenza. Poco si sa nel nostro Paese sull’ecologia di queste specie difficili da studiare in quanto spesso molto elusive. Per queste specie un rischio è rappresentato dal bracconaggio che elimina gli animali sia direttamente che attraverso l’uso di trappole, tagliole, veleni. Anche il randagismo canino e felino, procura un rischio a questi carnivori in quanto aumenta la competizione alimentare. Per gli spostamenti di questi animali è di estrema importanza mantenere o creare corridoi ecologici naturali che vengono a formarsi grazie alla vegetazione arbustiva e arborea che segue i corsi d’acqua, i limiti dei campi, i bordi delle strade, e che permettono di superare anche aree fortemente antropizzate (centri urbani, o barriere artificiali di vario genere). Anche nel caso dei Carnivori è necessario che la conoscenza del loro ruolo nel controllo delle popolazioni di roditori e rettili, aiuti superare la tradizionale tendenza alla persecuzione ed al considerarle specie “nocive”. Fatto che vale peraltro anche per la volpe. In sintesi le azioni previste per una corretta gestione dei Carnivori sono le seguenti: 1. studio della reale distribuzione e consistenza delle popolazioni; 2. monitoraggio periodico delle aree di riproduzione e loro protezione; 3. mantenimento e creazione di corridoi ecologici soprattutto nei pressi di centri abitati e grandi arterie stradali; 4. controllo del bracconaggio; 5. controllo del randagismo canino e felino (per Felis silvestris); 6. azioni di sensibilizzazione locale (anti-bracconaggio, risarcimenti,ecc); 12.3.3.3. FAUNA ITTICA In generale, secondo alcune testimonianze raccolte sui luoghi, sembra che si sia verificata una notevole riduzione del numero e delle dimensioni degli esemplari attribuibili solo ad interventi umani (pesca di frodo) visto che le caratteristiche delle acque sono ottimali anche perché in vicinanza alle stazioni di campionamento non ci sono zone antropizzate. Allo stato attuale bisogna in ogni caso salvaguardare questo ambiente, cercando di mantenere almeno l’esistente, ma l’ideale sarebbe riportare questi corsi d’acqua alle condizioni originarie. Questo obbiettivo si può realizzare operando con molta oculatezza dei ripopolamenti delle zone alte dei corsi d’acqua con esemplari pescati nelle zone più a valle e cercando di proteggerli perché si possano riprodurre. È chiaro che nelle fiumare dove ormai c’è una netta prevalenza di trota Iridea non è più il caso di introdurre la Fario o la Macrostigma o entrambe; esse infatti in presenza dell’Iridea non avrebbero la possibilità di svilupparsi e riprodursi.Si deve comunque categoricamente evitare che nelle fiumare dove ancora esistono le prime due specie si possano verificare immissioni di trota Iridea. La presenza di quest’ultima specie in forma prevalente in alcuni fiumare fa presupporre che siano stati effettuati anche in tempi recenti ripopolamenti senza base scientifica. La statistica effettuata sul totale degli esemplari censiti (739) mette in evidenza la presenza di un 47% di Iridea un 35% di Macrostigma ed un 18% di Fario. Sul versante Ionico la percentuale dell’Iridea aumenta fino al 51% mentre la Macrostigma va al 32% e la Fario al 17%. Sul versante Tirrenico c’è ancora una prevalenza di Macrostigma (42%) Relazione Piano del Parco – gennaio 2007 Pagina 318
Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte - Ufficio di Piano sull’Iridea (38%) e sulla Fario (20%) (vedi Tab 1). Da queste percentuali si può facilmente dedurre che interventi di ripopolamento sono stati fatti principalmente sul versante ionico. Una soluzione possibile per riportare almeno quelle fiumare in cui non è presente la trota Iridea alle condizioni pregresse, è creare delle zone di nursery soltanto per la Macrostigma e la Fario da cui prelevare periodicamente esemplari a scopo di ripopolamento per i corsi d’acqua depauperati. Lungo il corso di alcune fiumare sono state individuate zone adatte a questo scopo. Dopo aver realizzato tali ripopolamenti alcuni tratti dei corsi d’acqua analizzati potremmo essere adibiti a pesca sportiva che come è noto è regolata da precise disposizioni con conseguente controllo del territorio interessato. 12.4. SITI DI INTERESSE NATURALISTICO Nell’ambito della classificazione del territorio del Parco i siti di interesse comunitario, nazionale e regionale costituiscono aree di particolare pregio naturalistico. Essi sono stati classificati con l’indicazione delle caratteristiche di pregio e dei fattori di pressioni e di rischio che possono comprometterne tale valore. I siti di interesse, che hanno determinato, in linea generale la classificazione del territorio e pertanto sono ricomprese nella maggior parte dei casi nelle Zone A e B, interessano in casi marginali anche le zone C e D. Gli interventi consentiti in queste zone, individuate nella figura 12.1, sono quelli previsti nella zona in cui ricadono, salvo il rispetto di ulteriori specifiche prescrizioni, che riprendono le indicazioni delle schede riassuntive nell’allegato. riportate La salvaguardia della biodiversità nel Parco, infatti, passa anche attraverso una attenta gestione dei siti di interesse naturalistico presenti nel territorio del Parco. Figura 12.1 – Siti di interesse naturalistico I SIC, proposti nell’ambito del progetto Bioitaly, soddisfano al criterio di presentare al loro interno una o più specie prioritarie o uno o più habitat prioritari tra quelli indicati negli allegati dalla direttiva CEE 43/92. Nell’ambito del progetto Bioitaly sono stati censiti per il territorio del Parco 25 siti SIC. La gestione dei SIC è espressamente prevista sia dall’articolo 6 della direttiva CEE 92/43 che dal decreto del Relazione Piano del Parco – gennaio 2007 Pagina 319
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