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Impaginato 2007 - Comune di Monza

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I personaggi storici dell’epoca<br />

Tra Signori,<br />

Canonici e Castellani<br />

L’Arcivescovo <strong>di</strong> Milano Giovanni Visconti nacque nel 1290 da<br />

Matteo e da Bonacosa Borri. Prima <strong>di</strong> intraprendere la carriera ecclesiastica<br />

ebbe due figli naturali, Leonardo, podestà <strong>di</strong> Novara nel<br />

1332, e Margherita, sposa <strong>di</strong> Ambrogio Visconti nel 1350.<br />

Prima del 1327 il padre Matteo lo nominò Canonico del Duomo<br />

<strong>di</strong> <strong>Monza</strong> e poi Arciprete <strong>di</strong> Milano. Dal clero milanese fu acclamato<br />

Vescovo <strong>di</strong> Milano nel 1339, ma il Papa tenne in sospeso l’approvazione,<br />

che giunse solo con Clemente VI il 17 luglio 1342. Nel 1341 <strong>di</strong>venne<br />

Signore <strong>di</strong> Milano insieme al fratello Luchino.<br />

Un aneddoto lo in<strong>di</strong>ca con il pastorale in una mano e con la spada nell’altra.<br />

Nel 1344 si adoperò per far ritornare il Tesoro della Basilica <strong>di</strong><br />

San Giovanni dalla sede pontificia <strong>di</strong> Avignone. Lo fece restaurarre<br />

a sue spese e lo arricchì con nuovi pezzi. Morì il 5 ottobre 1354.<br />

Luchino Visconti nacque nel 1287 (o nel 1292) da Matteo e Bonacosa<br />

Borri. Fu Signore <strong>di</strong> Milano, <strong>di</strong> <strong>Monza</strong> e <strong>di</strong> tutta la Longobar<strong>di</strong>a<br />

dal 1339 al 1349, subentrando nel governo della maggior potenza dell’Italia<br />

superiore al nipote Azzone, morto senza figli.<br />

Uomo d’armi e valorosissimo guerriero, ampliò ulteriormente il<br />

dominio visconteo, ma governò rigidamente: sedava le rivolte prima<br />

che si materializzassero, reprimendo gli elementi ostili. Protesse arti e<br />

scienze.<br />

Ebbbe tre mogli: Violante <strong>di</strong> Saluzzo, Caterina <strong>di</strong> Oberto e Isabella Fieschi,<br />

e sette figli. Morì nel 1349 avvelenato dall’ultima moglie.<br />

Prete Graziano Maggi <strong>di</strong> Arona, canonico della nostra Basilica, fu<br />

nominato sindaco e procuratore dal Capitolo del Duomo per il trasporto<br />

del Tesoro da Avignone a <strong>Monza</strong>.<br />

Guidolo del Calice, canonico, procuratore e rappresentante dei Visconti<br />

ad Avignone, accompagnò Graziano e un legato pontificio<br />

nel viaggio <strong>di</strong> ritorno delle preziose oreficerie.<br />

Jacopo Archinto, appartenente alla potente famiglia degli Archinto,<br />

fu Arciprete <strong>di</strong> <strong>Monza</strong> dal 1340 al 1350. Ebbe l’autorità spirituale e<br />

temporale su un vasto territorio e il privilegio delle insegne vescovili.<br />

Niccolino de’ Sacchi, uomo <strong>di</strong> fiducia dei Visconti, mantenne la carica<br />

dal 1340 al 1347 con i poteri <strong>di</strong> Podestà e Castellano delle fortificazioni<br />

del Borgo.<br />

Ghi Meregalli e Gianni Selvatico<br />

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