Impaginato 2007 - Comune di Monza
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Lo spettacolo in piazza Duomo<br />
Un Tesoro conteso<br />
tra il Bene e il Male<br />
Una principessa dai bion<strong>di</strong> lunghi capelli, proveniente dal<br />
nord, per <strong>di</strong>ventare la Regina <strong>di</strong> un popolo, o meglio <strong>di</strong> due popoli che<br />
convivono, uno che segue la Legge Longobarda, l’altro la Legge Romana,<br />
fa e<strong>di</strong>ficare una Basilica presso il suo palazzo, posto in<br />
un piccolo borgo ai limiti della pianura <strong>di</strong> mezzo, là dove terminano<br />
le nebbie e il clima è più salubre. Dona alla Basilica tante<br />
ricchezze, compreso un favoloso Tesoro con corone, calici, croci<br />
e parecchi altri oggetti finemente lavorati con molte pietre preziose.<br />
Sembrerebbe l’inizio <strong>di</strong> un racconto <strong>di</strong> fantasia, invece si tratta <strong>di</strong><br />
una realtà storica che ha per ambientazione la nostra città. Le corone<br />
sono ovviamente regali: del re, della regina, dell’erede al trono e la<br />
più preziosa, quella utilizzata per le incoronazioni, è anche la più<br />
enigmatica e leggendaria, in quanto si <strong>di</strong>ce che contenga del ferro ricavato<br />
da un chiodo della crocifissione <strong>di</strong> Cristo. Così pure una delle<br />
preziose croci contiene una porzione del legno usato sul Golgota.<br />
L’intero popolo <strong>di</strong>fende e venera il Tesoro e le sacre reliquie<br />
della Passione. I Canonici della Basilica lo custo<strong>di</strong>scono gelosamente<br />
in luoghi sicuri e segreti, ma spesso i detentori del<br />
potere temporale con meto<strong>di</strong> autoritari se ne impadroniscono<br />
per darlo in pegno, a fronte <strong>di</strong> eccezionali prestiti in monete<br />
d’oro.<br />
I Canonici, stanchi <strong>di</strong> queste indebite appropriazioni e per<br />
evitare peggiore sorte durante i saccheggi e le <strong>di</strong>struzioni a<br />
seguito degli asse<strong>di</strong> al Borgo, affidano a quattro uomini<br />
“giusti” i pezzi più preziosi del Tesoro, affinché lo nascondano<br />
in un luogo ignoto. I quattro si riuniscono in gran segreto una<br />
notte, prendono il Tesoro, si recano in un posto isolato, scavano una<br />
buca e vi interrano tutti i preziosi e sacri oggetti. Poi ognuno <strong>di</strong> loro<br />
parte per quattro <strong>di</strong>verse strade, tenendo ognuno per sè la<br />
destinazione finale e con la promessa <strong>di</strong> non rivelare ad alcuno<br />
il nascon<strong>di</strong>glio del Tesoro, salvo che in pericolo <strong>di</strong> morte,<br />
a persona in grado <strong>di</strong> mantenere lo stesso vincolo sotto<br />
giuramento.<br />
Ma ecco che le Forze del Male fanno credere ad uno <strong>di</strong> loro <strong>di</strong><br />
esser giunto ai suoi ultimi respiri. Costui rivela il segreto ad un<br />
religioso, che non si comporta da timorato <strong>di</strong> Dio. Con la complicità <strong>di</strong><br />
alcuni borghigiani tra<strong>di</strong>tori, il Tesoro viene tratto dal nascon<strong>di</strong>glio,<br />
trasportato e nascosto dove nessuno mai sospetterebbe: nel<br />
palazzo dove il Papa ha stabilito la sua nuova sede lontano da<br />
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