i protagonisti - Mese Sport
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per forza<br />
maurobindi<br />
e per amore<br />
2004<br />
2007<br />
“Se 10 anni fa ti avessero detto che la<br />
Torre avrebbe vinto il palio, che il Bruco ne<br />
avrebbe vinti due e che la Mens Sana<br />
avrebbe conquistato due scudetti ci avresti<br />
creduto?”.<br />
Una fantastica battuta squisitamente in<br />
slang senese, di cui non rivendico la paternità,<br />
forse sacrilega per l’accoppiamento, ma<br />
che sposa perfettamente il concetto dell’impossibile,<br />
o presunto tale, che diventa reale.<br />
Lasciamo dunque che la meraviglia, lo<br />
stupore, il compiacimento accompagnino<br />
questa ulteriore impresa del basket senese,<br />
perché nel secondo scudetto conquistato<br />
dalla Montepaschi c’è una somma incredibile<br />
di fattori e scommesse che hanno fatto<br />
del cammino bianco-verde una vera e propria<br />
marcia trionfale.<br />
Facile intuire come dietro al momento<br />
fatidico in cui la “Coppa dei primi” è stata<br />
sollevata al cielo, non ci sia stato niente di<br />
scontato, anzi basterebbe rileggere certe<br />
previsioni di inizio stagione per capire la dimensione<br />
della vittoria senese.<br />
Un successo frutto senza dubbio di una<br />
programmazione, dove un pizzico di buona<br />
sorte e soprattutto tanta capacità, hanno permesso<br />
di bruciare i tempi sulle tabelle di<br />
marcia che ci avrebbe dovuto riportare sulla<br />
vetta della pallacanestro italiana.<br />
E qui il merito ha le sembianze di Ferdinando<br />
Minucci, che ha azzeccato ogni<br />
mossa anche nei più minimi particolari.<br />
Da sempre baciato da una dote non comune,<br />
cioè il tempismo, anche in questa circostanza<br />
il timing di Minucci, unito ad un<br />
altro suo grande pregio, quello della intuizione,<br />
ha prodotto un mix dove fiducia,<br />
convinzione, tranquillità e grandi motivazioni<br />
di tutti, hanno fatto la differenza.<br />
In fondo la promozione di Pianigiani a<br />
capo allenatore è stato solo l’ultimo atto,<br />
quello dell’eclatante riscontro, di un progetto<br />
iniziato molto tempo prima, inseguito<br />
con una tale pervicacia e convinzione che<br />
oggi si può ben dire che si è conclusa, con<br />
grande anticipo, una tappa fondamentale<br />
del nuovo capitolo del pianeta Mens Sana.<br />
Una quadratura centrata a tempi di record,<br />
che segna un aspetto importante del lavoro<br />
svolto da Minucci, creare nel piccolo,<br />
grande, microcosmo senese un centro di eccellenza<br />
nel mondo del basket nazionale.<br />
Una scuola, è bene dirlo, a 360° gradi,<br />
che nel tempo sta producendo tecnici, giocatori<br />
e non ultimo una nuova classe dirigenziale.<br />
I successi di Pianigiani e Griccioli ed in<br />
generale il grande lavoro che viene fatto stagione<br />
dopo stagione dall’intero staff tecnico,<br />
sono lì a dimostrare la qualità che la società<br />
biancoverde è ormai in grado di mettere a disposizione<br />
non solo del basket senese, ma<br />
più in generale per l’intero movimento cestistico<br />
italiano. Sui giocatori, invece, occorre<br />
uscire da una sorta di equivoco, perché se è<br />
vero che è minimo l’inserimento dei giovani<br />
plurivittoriosi a livello di prima squadra, è altrettanto<br />
vero che guardando gli organici di<br />
Legadue e soprattutto di Serie B, sono veramente<br />
tanti i ragazzi cresciuti a Siena, tali da<br />
permettere alla società senese di autofinanziarsi<br />
anno dopo anno e di continuare a coltivare<br />
per il futuro, quando l’incidenza dei<br />
giocatori italiani diventerà più marcata, concrete<br />
chance di inserire dei prospetti che fra<br />
non molto potrebbero diventare validi giocatori<br />
(non solo Datome, che c’è e verrà<br />
fuori, ma per la cronaca consigliamo di andare<br />
a vedere i playoff in Legadue di Eliantonio,<br />
classe ’88, a Jesi).<br />
A livello dirigenziale, aspetto poco pubblicizzato,<br />
ma non secondario, Minucci<br />
sta fornendo ad un gruppo di giovani<br />
una chance incredibile per inserirsi<br />
nel mondo professionale dello sport<br />
a livello manageriale, che sulla scia<br />
di quanto sta facendo ad esempio<br />
Lorenzo Marruganti a Teramo, testimonia<br />
come l’organizzazione e le<br />
esperienze maturare all’interno della<br />
realtà Mens Sana siano esportabili con<br />
successo al di fuori dell’ambiente senese.<br />
Tutti parlano dell’organizzazione e della<br />
programmazione senese come di un qualcosa<br />
di assolutamente performante, non ultime le<br />
parole del coach della nazionale ed ex allenatore<br />
senese Carlo Recalcati, che conosce<br />
bene la nostra realtà, ma ha sott’occhio pure<br />
la reale dimensione del basket italiano in tutti<br />
i suoi aspetti, sapendo perfettamente che se<br />
c’è qualcosa da migliorare a livello nazionale<br />
specialescudetto due<br />
6<br />
è proprio la capacità<br />
prospettica che non<br />
manca a Siena.<br />
È vero, non<br />
stiamo parlando di<br />
basket giocato, cosa<br />
forse strana per un numero<br />
celebrativo di uno<br />
scudetto, ma occorre capire<br />
dove nascono i successi<br />
e soprattutto inquadrare il<br />
tutto in un contesto che necessariamente<br />
non è solo pick’n roll,<br />
rimbalzi, canestri. La Mens Sana<br />
sotto Minucci è diventato nel tempo<br />
quel laboratorio che ha colmato la<br />
mancanza per tanto tempo di una dirigenza<br />
sportiva cittadina, senza dubbio<br />
capace e competitiva, ma che<br />
aveva il limite della connotazione<br />
amatoriale.<br />
Detto questo, come<br />
emblema della realizzazione<br />
di un progetto che è<br />
realmente più grande<br />
dei confini senesi,<br />
è forse più facile<br />
capire come la<br />
Montepaschi non<br />
solo abbia conquistato<br />
dei successi<br />
impensabili<br />
solo qualche<br />
anno fa,<br />
ma so