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lezione 9 - Uni3 Ivrea

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• L’uomo in quanto specchio riflette la bellezza o la bruttezza<br />

secondo l’orientamento. La cosa importante è in primo luogo la<br />

qualità dello specchio: la sua superficie deve essere<br />

perfettamente levigata, pura, per ottenere il massimo del<br />

riflesso. Per questo motivo, secondo Gregorio di Nissa, “come<br />

uno specchio quando è ben fatto riceve sulla superfcie levigata<br />

i trattamenti di chi gli è presentato, così l’anima purificata da<br />

tutte le macchie terrene, riceve nella sua purezza, l’immagine<br />

della bellezza incorruttibile”. È una partecipazione e non un<br />

semplice riflesso: l’anima partecipa alla bellezza nella misura in<br />

cui si volge verso di essa.<br />

Lo specchio non ha solo la funzione di riflettere un’immagine:<br />

l’anima che diventa uno specchio perfetto partecipa<br />

all’immagine e attraverso questa partecipazione subisce una<br />

trasformazione. Esiste dunque una corrispondenza fra il<br />

soggetto riflesso e lo specchio che lo riflette. L’anima finisce col<br />

partecipare alla bellezza stessa a cui si rivolge.

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