i requisiti per l'accreditamento delle strutture sanitarie - Hospital ...
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la purezza dell’aria prevista <strong>per</strong> la sala o<strong>per</strong>atoria è molto maggiore della purezza dell’aria negli<br />
altri locali del blocco o<strong>per</strong>atorio e dell’ospedale, come è schematizzato in tab.6.<br />
Per quanto riguarda questo aspetto il DPR 14/01/1997 richiede semplicisticamente determinati<br />
valori di efficienza di filtrazione dell’aria oltre che di tem<strong>per</strong>atura e di umidità.<br />
A seguito del DPR 14/01/1997 le Regioni, nella loro autonomia, si sono attivate <strong>per</strong> meglio<br />
precisare queste indicazioni generali. Ad esempio la Regione Lombardia con la DGR 6/47077<br />
[6] ha recepito le indicazioni del DPR 14/01/1997 ma ha fissato altri parametri quali la<br />
classificazione del locale ai fini del particolato, utilizzando la codifica secondo gli standard USA<br />
(Federal Standard 209/E) e l’eventuale analisi della carica microbica dell’aria.<br />
Nel 2000 è stata divulgata la linea guida ISPESL [3], con la quale si colma il vuoto normativo,<br />
<strong>per</strong> il nostro Paese, <strong>per</strong> quanto riguarda il trattamento dell’aria, fissando più precisi e puntuali<br />
caratteristiche tecniche e indicando i parametri da tenere sotto controllo; puntualizzando cioè<br />
le prescrizioni del DPR 14/01/1997.<br />
Le indicazioni riportate della linea guida ISPESL ricalcano sostanzialmente lo stato dell’arte<br />
condivise dalla comunità scientifica e ampiamente descritta dalla normativa tecnica del settore<br />
fra cui segnaliamo:<br />
- ISO 14644-1 (1999) [7]: relativa alla classificazione degli ambienti e contaminazione<br />
controllati<br />
- ISO 14644-2 (2000) [8]: relativa ai controlli e al monitoraggio dell’aria<br />
- ISO Working Draf 14644-3 [9]: relativa ai metodi di misura<br />
- Farmacopea [10] Good Manufacturing Practice: relativa ai processi con materiali sterili<br />
Le indicazioni della guida ISPESL, che si riferiscono alle sale o<strong>per</strong>atorie, costituiscono tuttavia<br />
un autorevole riferimento anche <strong>per</strong> tutti gli altri locali ad alto rischio di infezione come le<br />
rianimazioni e le camere di degenza dei pazienti immuno depressi dei centri trapianti, tanto <strong>per</strong><br />
citarne solo alcuni.<br />
Un’altra lacuna nella normativa del nostro paese relativa alla purezza dell’aria della sala<br />
o<strong>per</strong>atoria, era quella di considerare sullo stesso piano di rischio microbiologico tutti gli<br />
interventi chirurgici senza evidenziare quelli notoriamente più rischiosi.<br />
Questa generalizzazione ha portato di fatto a orientare gli impianti e i comportamenti (come<br />
vedremo in seguito) sugli standard meno impegnativi in quanto sarebbe stato del tutto<br />
incompatibile con la funzionalità, adottare gli standard di alte prestazioni anche <strong>per</strong> i<br />
numerosissimi interventi <strong>per</strong> i quali detti standard sarebbero stati sprecati.<br />
In generale la purezza dell’aria viene classificata a livello normativo con <strong>delle</strong> sigle il cui<br />
significato tecnico è abbastanza equivalente sia nella normativa USA (Federal Standard) sia in<br />
quella internazionale (ISO).<br />
ar-0207.doc 18