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L'abbigliamento femminile tratto da "Costumi ... - Sardegna Cultura

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CAPISPALLA<br />

I<br />

capispalla, vale a dire gli indumenti strutturati, di linea sia geometrica sia sagomata, che hanno come<br />

punto d’appoggio le spalle e coprono il tronco e le braccia, sono presenti nella sola variante corta, dotata<br />

di maniche.<br />

Tra la fine del XVIII e i primi decenni del XX secolo, la copertura di tronco e braccia è dunque assolta <strong>da</strong><br />

camicie, corpetti e vari modelli di capispalla corti descritti all’interno di tre grandi gruppi: giubbetti, boleri,<br />

casacchini e giacchini. Giacconi, cappotti e mantelle sono invece del tutto sconosciuti anche nelle località<br />

montane dell’interno dove probabilmente erano utilizzati, all’occasione, dei manti simili a quelli maschili<br />

denominati sàccu. In generale sembrano essere sufficienti i copricapo di grandi dimensioni, descritti<br />

nelle apposite sezioni, i quali svolgono egregiamente la funzione di protezione <strong>da</strong>l freddo e <strong>da</strong>lle intemperie.<br />

Al di fuori delle fogge tradizionali, oggetto del presente studio, sono gli scialli di tibet di grandi dimensioni,<br />

drappeggiati sulle spalle, che sono usati esclusivamente nell’abbigliamento di “transizione” ancora<br />

vitale in alcune località dell’isola.<br />

222<br />

223<br />

222-223. Giubbetto festivo, corìttu,<br />

Nuoro, fine sec. XVIII-inizio XIX<br />

Nuoro, Museo della Vita<br />

e delle Tradizioni Popolari Sarde.<br />

Giubbetti<br />

Il termine giubbetto viene proposto per<br />

comprendere tutti gli indumenti a struttura<br />

geometrica o sagomata confezionati<br />

con tessuti pesanti (orbace, panno,<br />

velluto). La denominazione locale<br />

più diffusa in tutta l’isola è zippòne,<br />

gippòni, giuppòne, gippòne, varianti<br />

derivate <strong>da</strong>ll’italiano antico “giuppone”<br />

che definisce, fin <strong>da</strong>l Quattrocento,<br />

un indumento che copre<br />

il busto ed è dotato di maniche.<br />

Sono comunque diffuse altre denominazioni<br />

quali camisgiòla e corìttu. La linea<br />

di questi capi riecheggia i modelli cinquecenteschi e seicenteschi<br />

con la parte anteriore ridotta per lasciare in<br />

evidenza la camicia e il corpetto. Gli esemplari più antichi<br />

sono caratterizzati <strong>da</strong> maniche lunghe fino al polso<br />

con grandi aperture in senso longitudinale <strong>da</strong>ll’ascella<br />

224. Giubbetto festivo, zippòne, Tonara, inizio sec. XX<br />

Roma, Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari.<br />

225. Giubbetto festivo, zippòne, Nuoro, prima metà sec. XX<br />

Nuoro, coll. privata.<br />

224<br />

225

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