L'abbigliamento femminile tratto da "Costumi ... - Sardegna Cultura
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87. Orgosolo, anni Venti,<br />
fotografia di A. Ferri.<br />
88. Ben<strong>da</strong>, liónzu, nell’insieme festivo e<br />
di gala, Orgosolo, prima metà sec. XX<br />
Nuoro, Museo della Vita e delle<br />
Tradizioni Popolari Sarde.<br />
ben<strong>da</strong> di Orgosolo, detta liónzu, di colore giallo anche<br />
nell’abbigliamento festivo e nuziale. 13 Si tratta di un capo<br />
realizzato con un tessuto di seta prodotta in loco.<br />
L’allevamento dei bachi, la trattura del filo, la filatura e<br />
tutte le operazioni necessarie fino alla tessitura avvengono<br />
in ambito familiare. Il colore giallo è ottenuto con<br />
lo zafferano. 14 Le bende sono quasi sempre prive di ornamentazioni<br />
e presentano orli sottili cuciti a mano, a<br />
punto Parigi, a giorno o a macchina. In qualche caso gli<br />
orli a giorno sono più complessi e il capo ha una parte,<br />
in genere ad angolo, ricamata su tela sfilata, a intaglio,<br />
o con inserti in filet. Gli orli sono orientati in direzione<br />
diritto rovescio, in relazione al modo di avvolgere la<br />
striscia attorno al capo o di ripiegarla per la stiratura.<br />
Ad eccezione della ben<strong>da</strong> di Orgosolo, che si conserva<br />
semplicemente arrotolata, gli altri tipi di bende, con<br />
grandi differenze <strong>da</strong> luogo a luogo, richiedono complesse<br />
operazioni di apprettatura con amidi a freddo o<br />
a caldo se di colore chiaro, con cera se di colore scuro.<br />
Fazzoletti<br />
Un pezzo di tessuto indossato a protezione della testa e<br />
del volto: così potrebbe essere banalmente descritto il<br />
fazzoletto, copricapo <strong>femminile</strong> popolare per eccellenza.<br />
Quando questo tessuto abbia iniziato ad essere usato<br />
stabilmente come copricapo, quando la sua forma sia<br />
stata codificata in quella quadrangolare, allo stato attuale<br />
degli studi non può essere detto con sicurezza per<br />
nessuna delle varianti presenti nei paesi del bacino del<br />
Mediterraneo e non sarà il caso di tentare alcuna ipotesi<br />
neppure per quelle sarde. Questo studio si limiterà pertanto<br />
a descrivere i modelli più diffusi, la loro specifica<br />
funzione e l’evoluzione del gusto.<br />
I fazzoletti di forma quadrata <strong>da</strong> piegare a triangolo o<br />
quelli triangolari, utilizzati nell’isola tra il XIX e il XX secolo,<br />
sono per lo più prodotti industriali tessuti con filati<br />
di lana, cotone e seta quali il crespo di lana e di seta,<br />
il <strong>da</strong>masco di cotone o seta, i taffettà uniti, cangianti o<br />
operati a motivi floreali sia in tinta unita sia policromi, i<br />
rasatelli in lana e cotone spesso stampati a motivi floreali<br />
o geometrici. 15 La confezione prevede un sottile<br />
orlo realizzato a macchina o a mano. Questo tipo di<br />
fazzoletti viene stretto intorno al capo avvolgendo la<br />
capigliatura con le cocche riportate sulla sommità oppure<br />
anno<strong>da</strong>te sotto la nuca. I fazzoletti indossati in<br />
questo modo sostituiscono di fatto le cuffie, proteggono<br />
il copricapo soprastante <strong>da</strong>l contatto diretto con la<br />
capigliatura e <strong>da</strong>nno sostegno e volume all’insieme dell’acconciatura.<br />
In alcuni casi è presente un ricamo impostato<br />
su uno dei lembi destinati a rimanere in vista<br />
quando indossato in insiemi complessi con ben<strong>da</strong> o altri<br />
fazzoletti sovrapposti come avviene a Bono, Anela,<br />
Sennori. Questo genere di fazzoletti può anche essere<br />
indossato con le cocche morbi<strong>da</strong>mente anno<strong>da</strong>te sotto<br />
il mento o su un lato del volto e può essere a vista o<br />
associato ad un copricapo sovrapposto: velo o scialle di<br />
seta (Settimo S. Pietro, Monserrato, Pirri, Quartu, Selargius),<br />
manticello (Lanusei, Samugheo), ben<strong>da</strong> (Atzara).<br />
A Busachi si segnala l’uso di un fazzoletto di tela di cotone<br />
o lino, di forma quadrata, che, ripiegato a rettangolo,<br />
viene indossato con i lembi liberi o anno<strong>da</strong>ti<br />
sotto il mento, posato su un fazzoletto stretto sul capo;<br />
il colore è bianco candido per l’uso giornaliero<br />
o giallo per il lutto.<br />
Nell’area centro-meridionale sono particolarmente<br />
diffusi ampi fazzoletti in tessuti di lana o cotone<br />
stampati. 16 Sono caratterizzati <strong>da</strong> tonalità cromatiche<br />
molto calde e cupe, con fondi uniti e cornici<br />
a grandi motivi floreali ottenuti a stampa.<br />
La grandissima diffusione di questi indumenti,<br />
tra la fine dell’Ottocento e i primi del<br />
Novecento, fa supporre che il loro costo<br />
fosse divenuto accessibile ai più ed è <strong>da</strong><br />
porre in relazione con l’altrettanto vasta<br />
presenza di tele di cotone stampato,<br />
le cosiddette indiane, che ricopriranno<br />
un ruolo molto importante<br />
87 89<br />
88 90<br />
89. Sennori, foto d’epoca, anni Cinquanta.<br />
90. Fazzoletto e velo, muccalóru biàncu e ’élu, nell’insieme festivo<br />
e di gala, Sennori, prima metà sec. XX<br />
Nuoro, Museo della Vita e delle Tradizioni Popolari Sarde.