Fondazioni di origine pubblica - Consiglio italiano per le Scienze ...
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queste istituzioni n. 58- 5 luglio-<strong>di</strong>cembre 20 0<br />
<strong>Fondazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong><br />
<strong>di</strong> Ilaria Lucaroni<br />
Afronte del<strong>le</strong> molte <strong>di</strong>scussioni che riguardano <strong>le</strong> fondazioni, da tempo<br />
oggetto <strong>di</strong> interventi sia nella <strong>le</strong>gislazione specia<strong>le</strong> che nei tentativi <strong>di</strong><br />
riforme della <strong>di</strong>sciplina civilistica , e sulla base degli ultimi dati della ri<strong>le</strong>vazione<br />
Istat (2007) che mettono in evidenza un incremento notevo<strong>le</strong> dell’utilizzo<br />
del negozio fondaziona<strong>le</strong>, è ormai <strong>di</strong>venuto imprescin<strong>di</strong>bi<strong>le</strong> un<br />
intervento mirato ad una conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta, nella consapevo<strong>le</strong>zza<br />
che il contenitore fondazione ad oggi racchiuda un’eterogeneità <strong>di</strong> realtà molto<br />
spesso <strong>di</strong>fficilmente comparabili tra loro. Pertanto risulta improprio qualunque<br />
intervento che non prenda in considerazione <strong>le</strong> estreme <strong>di</strong>fferenze che si celano<br />
sotto lo stesso termine.<br />
La presente ricognizione ha come oggetto, partendo da una prima ri<strong>le</strong>vazione<br />
su scala naziona<strong>le</strong>, lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> che sono state definite fondazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong>, col qua<strong>le</strong> si intende l’universo del<strong>le</strong> fondazioni istituite <strong>per</strong><br />
via non <strong>le</strong>gislativa da Pubbliche amministrazioni ed Enti locali nel <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong><br />
riferimento 7/2007. La ricognizione, iniziata nell’apri<strong>le</strong> 2007, ha voluto offrire<br />
un quadro in<strong>di</strong>cativo in merito a finalità e scopi dell’utilizzo della fondazione<br />
da parte del<strong>le</strong> Pubbliche amministrazioni ed Enti locali su dati del 200<br />
ed aggiornati al 2008.<br />
Si segnala infine che, ai fini <strong>di</strong> una valutazione genera<strong>le</strong>, si è ritenuto opportuno,<br />
in base al<strong>le</strong> loro caratteristiche presentate,inserire alcune fondazioni istituite<br />
con Legge provincia<strong>le</strong> e Legge regiona<strong>le</strong>. Sono <strong>le</strong> caratteristiche che, in termini<br />
<strong>di</strong> attività e governance, sono simili a quel<strong>le</strong> istituite con atto pubblico.<br />
___________________________<br />
L’autrice collabora al Centro Stu<strong>di</strong> Phasi - Philantropy and Social Innovation - Università <strong>di</strong> bologna.<br />
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SCoPI DELLA RICERCA<br />
Il fine della ricerca è valutare quanto l’Amministrazione <strong>pubblica</strong> usi lo strumento<br />
fondazione <strong>per</strong> beneficiare realmente del<strong>le</strong> possibilità offerte dal <strong>di</strong>ritto<br />
privato e quanto invece la privatizzazione resti unicamente forma<strong>le</strong> e <strong>di</strong> facciata.<br />
Partendo da una quantificazione numerica, su scala naziona<strong>le</strong>, <strong>di</strong> fondazioni<br />
<strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong>, si è cercato <strong>di</strong> dare una rappresentazione rea<strong>le</strong> sulla<br />
base dei seguenti punti <strong>di</strong> riferimento: ) fondazione <strong>pubblica</strong> (istituita dalla<br />
sola Pubblica amministrazione, o più Pubbliche amministrazioni <strong>di</strong> riferimento);<br />
2) fondazione mista (istituita dalla Pubblica amministrazione in partnership<br />
con soggetti privati e/o del privato socia<strong>le</strong>); ) fondazione<br />
grant-making (svolgono unicamente attività <strong>di</strong> erogazione fon<strong>di</strong>); ) fondazione<br />
o<strong>per</strong>ativa (gestiscono <strong>di</strong>rettamente una qualche attività); 5) fondazione<br />
grant-making ed o<strong>per</strong>ativa (svolgono entrambe <strong>le</strong> attività <strong>di</strong> erogazione e gestione);<br />
) fondazione <strong>di</strong> partecipazione (presenza <strong>di</strong> un organo assemb<strong>le</strong>are tra<br />
gli organi statutari); 7) settore attività (cultura, istruzione, ricerca e sviluppo,<br />
ambiente, socia<strong>le</strong>, sanità e ricerca me<strong>di</strong>ca).<br />
Sulla base dei risultati emersi in questa prima fase ricognitiva è stato successivamente<br />
scelto un campione rappresentativo, pari a circa un quinto del<br />
tota<strong>le</strong> del<strong>le</strong> fondazioni in<strong>di</strong>viduate, <strong>di</strong> cui è stata portata avanti un’analisi più<br />
approfon<strong>di</strong>ta. L’analisi del campione è stata condotta in<strong>di</strong>viduando <strong>le</strong> seguenti<br />
caratteristiche: ) natura dei soci fondatori; 2) finalità <strong>per</strong>seguite; ) attività<br />
svolta (grant-making, o<strong>per</strong>ativa, grant-making ed o<strong>per</strong>ativa); ) organi previsti<br />
e loro composizione; 5) composizione e gestione del patrimo<br />
Si è cercato <strong>di</strong> scegliere un campione che riuscisse ad essere il più rappresentativo<br />
possibi<strong>le</strong> dell’universo fondazioni <strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong> in Italia in merito<br />
al<strong>le</strong> caratteristiche più peculiari emerse in sede <strong>di</strong> ri<strong>le</strong>vazione naziona<strong>le</strong>.<br />
Nello specifico, si è voluto affiancare al dato descrittivo del<strong>le</strong> caratteristiche<br />
generali della fondazione (finalità <strong>per</strong>seguite e attività svolta) una valutazione più<br />
approfon<strong>di</strong>ta che prendesse in considerazione e<strong>le</strong>menti quali: i sistemi <strong>di</strong> e<strong>le</strong>zione<br />
degli organi, la composizione del patrimonio in termini <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong> dotazione<br />
inizia<strong>le</strong>, analisi del<strong>le</strong> voci <strong>di</strong> entrata del conto economico sud<strong>di</strong>videndo tra entrate<br />
derivanti da “ricavi da prestazioni e ven<strong>di</strong>te”, “risultati della gestione patrimonia<strong>le</strong>”<br />
e “contributi annuali”. In quest’ultimo caso si è trattato <strong>di</strong> verificare, dai<br />
dati <strong>di</strong> bilancio d’esercizio <strong>per</strong> il 200 ,la capacità della fondazione <strong>di</strong> sa<strong>per</strong> gestire<br />
<strong>le</strong> proprie risorse con i proventi della gestione del patrimonio e del<strong>le</strong> attività proprie,<br />
o dove invece <strong>di</strong>pendente, anche <strong>per</strong> l’incongruità stessa del fondo <strong>di</strong> dotazione<br />
inizia<strong>le</strong> al <strong>per</strong>seguimento dello scopo, da contributi annuali provenienti dai<br />
soci, in special modo quelli <strong>di</strong> natura <strong>pubblica</strong>.<br />
Fine ultimo dell’indagine campionaria capire quanto “l’impronta <strong>pubblica</strong>”,<br />
sia in termini <strong>di</strong> governance che <strong>di</strong> flussi finanziari, sia incisiva nell’o<strong>per</strong>ato e<br />
nella gestione della Fondazione.<br />
2
Le valutazioni finali hanno come obiettivo, facendo anche riferimento alla<br />
definizione comunitaria <strong>di</strong> ente pubblico, capire se la fondazione <strong>di</strong> <strong>origine</strong><br />
<strong>pubblica</strong> mantiene la struttura <strong>di</strong> ente privato così come <strong>di</strong>sciplinato dal co<strong>di</strong>ce<br />
civi<strong>le</strong> “un patrimonio destinato ad uno scopo” o che non si tratti, utilizzando<br />
<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> <strong>di</strong> Giulio Napolitano,“dell’atavico gattopar<strong>di</strong>smo del Legislatore” 2 , ossia<br />
dell’utilizzo improprio, e abusato, dello strumento fondazione.<br />
Nel tota<strong>le</strong> naziona<strong>le</strong> sono state ri<strong>le</strong>vate fondazioni <strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong>.<br />
Di queste, 8 sono fondazioni interamente pubbliche, <strong>le</strong> restanti sono<br />
state istituite sia da fondatori pubblici che privati. Nella maggior parte dei casi,<br />
esattamente <strong>per</strong> 8 <strong>di</strong> queste, svolgono <strong>di</strong>rettamente un’attività o<strong>per</strong>ativa, 55<br />
sono fondazioni sia o<strong>per</strong>ative che grant-making, solo 8 <strong>di</strong> queste si occupano<br />
esclusivamente dell’erogazione fon<strong>di</strong>.<br />
Infine,qua<strong>le</strong> ultimo dato ri<strong>le</strong>vante,5 fondazioni sul tota<strong>le</strong> naziona<strong>le</strong> possono<br />
definirsi fondazioni <strong>di</strong> partecipazione in quanto presente tra gli organi statutari<br />
un’assemb<strong>le</strong>a dei soci. Per quanto riguarda i settori più della metà del<strong>le</strong> fondazioni<br />
(58, %) o<strong>per</strong>a nel settore cultura; secondo settore privi<strong>le</strong>giato, con notevo<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong>stacco dal primo,istruzione con il , %; segue ricerca e sviluppo con il 2, %,<br />
il settore socia<strong>le</strong> con l’8, %, infine <strong>le</strong> <strong>per</strong>centuali più basse spettano all’ambiente<br />
con il , % e sanità e ricerca me<strong>di</strong>ca con il 2,7%. Il 7, % del<strong>le</strong> fondazioni o<strong>per</strong>anti<br />
nel macro-settore cultura è classificabi<strong>le</strong> nel micro-settore <strong>di</strong> attività “organizzazione<br />
eventi culturali,concorsi e premi,mostre e al<strong>le</strong>stimenti,archivi storici,<br />
promozione o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> un artista/scrittore/<strong>le</strong>tterato”(s.vedano figure in appen<strong>di</strong>ce).<br />
Il quadro comp<strong>le</strong>ssivo del<strong>le</strong> fondazioni è composto <strong>per</strong> il 5 ,8% da fondazioni<br />
istituite dai soli fondatori pubblici; <strong>per</strong> il , % da fondazioni <strong>di</strong> partecipazione.<br />
Il 5 % o<strong>per</strong>a nel settore cultura; la gran parte <strong>di</strong> queste o<strong>per</strong>a nel<br />
macro-settore cultura, de<strong>di</strong>cato ad attività <strong>di</strong> “organizzazione eventi culturali,<br />
concorsi e premi, mostre e al<strong>le</strong>stimenti, archivi storici, promozione o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> un<br />
artista/scrittore/<strong>le</strong>tterato”.<br />
L’universo del<strong>le</strong> fondazioni <strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong> risulta eterogeneo sia in termini<br />
<strong>di</strong> grandezza (sotto il nomen “fondazione”vengono comprese fondazioni<br />
che gestiscono un patrimonio <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> euro così come fondazioni estremamente<br />
picco<strong>le</strong> e locali), che <strong>per</strong> il settore <strong>di</strong> riferimento nel qua<strong>le</strong> o<strong>per</strong>ano.<br />
Le fondazioni ri<strong>le</strong>vate possono essere sud<strong>di</strong>vise secondo tre tipologie:<br />
I) fondazioni istituite allo scopo <strong>di</strong> creare partnership funzionali <strong>per</strong> porre<br />
in essere progetti innovativi sul territorio, o <strong>per</strong> contribuire alla promozione e<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una qualche ricchezza territoria<strong>le</strong>;<br />
II) fondazioni istituite con funzioni gestionali precedentemente in capo all’ente<br />
pubblico <strong>di</strong> riferimento,una sorta <strong>di</strong> esternalizzazione del<strong>le</strong> funzioni pubbliche;<br />
III) fondazioni picco<strong>le</strong> ed estremamente locali.<br />
Nella prima tipologia si ricomprendono <strong>le</strong> fondazioni che normalmente –<br />
attraverso l’attivazione <strong>di</strong> partnership strategiche con soci privati – si occupano<br />
<strong>di</strong> sviluppare, imp<strong>le</strong>mentare e rendere fruibi<strong>le</strong> servizi innovativi <strong>per</strong> il<br />
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territorio. Nella maggior parte dei casi rientrano sotto la categoria dei macro<br />
settori attività “ricerca e sviluppo”, “ambiente” e “socia<strong>le</strong>”. Il modello è sviluppato<br />
soprattutto nel Nord Italia, con particolare riferimento al Piemonte e nella<br />
zona del Nord-ovest. Le partnership vengono attivate sia <strong>per</strong> garantire ulteriori<br />
entrate sia come apporto strategico in termini <strong>di</strong> know-how e innovazione<br />
gestiona<strong>le</strong>; la partecipazione dei privati è regolata statutariamente sia<br />
nella forma <strong>di</strong>retta che vede entrambi i soggetti (pubblici e privati) come “enti<br />
fondatori”sia prevedendo altre forme <strong>di</strong> partecipazione (soci, partecipanti, possibilità<br />
<strong>di</strong> apportare anche lavoro d’o<strong>per</strong>a, comitati scientifici o tecnici).<br />
Seppur non si possa parlare <strong>di</strong> specificità unica del Nord Italia, esempi ri<strong>le</strong>vanti<br />
si ritrovano anche in altre Regioni. È sicuramente la tipologia maggiormente<br />
caratterizzante il Nord ovest (Piemonte, Val<strong>le</strong> d’Aosta e Liguria).<br />
La seconda tipologia <strong>di</strong> riferimento II) è senza dubbio quella più utilizzata.<br />
In questo caso il fine non è creare partnership che possano dare un valore aggiunto,<br />
ma si tratta <strong>di</strong> una sorta <strong>di</strong> esternalizzazione posta in essere dalla Pubblica<br />
amministrazione che trasferisce alla fondazione funzioni precedentemente<br />
svolte dall’Ente loca<strong>le</strong> <strong>di</strong> riferimento. La tipologia è maggiormente<br />
utilizzata nel macro settore attività “cultura”e <strong>di</strong>ffusa principalmente nel Centro<br />
Italia dove l’incidenza <strong>per</strong>centua<strong>le</strong> è pari al 7, % (nel Nord Italia non su<strong>per</strong>a<br />
il %).<br />
Come già segnalato, è assai ri<strong>le</strong>vante l’utilizzo dello strumento fondazione<br />
soprattutto <strong>per</strong> l’organizzazione <strong>di</strong> eventi culturali, concorsi e premi, mostre e<br />
al<strong>le</strong>stimenti, archivi storici, promozione o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> un artista o scrittore (spesso<br />
il <strong>le</strong>tterato del luogo).<br />
Caratteristica ripetuta <strong>di</strong> questa categoria il passaggio <strong>di</strong> funzioni dall’ente<br />
pubblico alla fondazione dove molto spesso nello statuto viene esplicitamente<br />
previsto che essa “risulta soggetto contraente in luogo dei Comuni e degli altri Enti<br />
locali , in tutte <strong>le</strong> convenzioni e gli accor<strong>di</strong> esistenti”. In questa categoria rientrano<br />
anche quel<strong>le</strong> fondazioni istituite attraverso Legge regiona<strong>le</strong> o provincia<strong>le</strong> che<br />
presentano caratteristiche che <strong>le</strong> accomunano al resto del campione.<br />
Queste fondazioni, come si vedrà in seguito nell’analisi del campione <strong>di</strong> riferimento,<br />
nonostante nella maggior parte dei casi siano state istituite al fine<br />
<strong>di</strong> rendere meno burocratizzata e più innovativa la gestione, anche attraverso<br />
la compartecipazione <strong>di</strong> partnership private, mantengono una forte connotazione<br />
<strong>pubblica</strong>.<br />
La terza tipologia <strong>di</strong> fondazioni è maggiormente utilizzata <strong>per</strong> porre in essere<br />
attività nel settore cultura, si tratta <strong>di</strong> fondazioni nella maggior parte dei<br />
casi <strong>di</strong> modeste <strong>di</strong>mensioni e fortemente locali. Localizzate soprattutto nel<br />
Sud Italia. L’Amministrazione <strong>pubblica</strong> ritiene così <strong>di</strong> intervenire a sostegno<br />
della salvaguar<strong>di</strong>a cultura<strong>le</strong> del territorio o del <strong>per</strong>sonaggio che si è <strong>di</strong>stinto<br />
nella storia portando prestigio al luogo, si tratta <strong>di</strong> fondazioni dalla connotazione<br />
fortemente <strong>pubblica</strong>, tanto che in alcuni casi ci si è trovati <strong>di</strong> fronte a<br />
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forme <strong>di</strong> “burocrazia” <strong>per</strong> la richiesta <strong>di</strong> notizie o documentazione che molto<br />
replicavano i meccanismi della <strong>pubblica</strong> amministrazione.<br />
L’ANALISI RAVVICINATA DI ALCUNE FoNDAzIoNI<br />
Con <strong>le</strong> valutazioni espresse in merito al<strong>le</strong> fondazioni oggetto del campione<br />
si sono cercate risposte al<strong>le</strong> domande che ci si è poste. Per esempio, capire innanzitutto<br />
quanto <strong>le</strong> fondazioni istituite da Amministrazioni pubbliche ed<br />
Enti locali siano realmente <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che private con piena autonomia<br />
funziona<strong>le</strong> e gestiona<strong>le</strong>. Si è ritenuta uti<strong>le</strong> un’interpretazione dei dati raccolti<br />
sulla base <strong>di</strong> tre punti fondamentali: ) attività svolta; 2) organi previsti; )<br />
composizione e gestione del patrimonio (con riferimento a dati del bilancio<br />
d’esercizio relativo al 200 ).<br />
Attività e tipologia fondazioni<br />
L’eterogeneità che caratterizza l’insieme del<strong>le</strong> fondazioni rende <strong>di</strong>ffici<strong>le</strong> una<br />
caratterizzazione del<strong>le</strong> tipologie in merito al<strong>le</strong> attività svolte.<br />
Nella prima tipologia (I), <strong>di</strong>ffusa soprattutto al Nord (fondazioni istituite<br />
dalla Amministrazione <strong>pubblica</strong> allo scopo <strong>di</strong> portare avanti patnership strategiche<br />
<strong>per</strong> avere dal socio privato un valore aggiunto, sia in termini monetari<br />
che <strong>di</strong> know how), <strong>le</strong> fondazioni più significative o<strong>per</strong>ano nel settore<br />
“Ricerca e Sviluppo”. Tra queste vanno citate, a titolo <strong>di</strong> esempio, la Fondazione<br />
Biotecnologie <strong>di</strong> Torino (soci fondatori Regione Piemonte, Regione Val<strong>le</strong><br />
d’Aosta, FIAT, banca San Paolo) che promuove e sostiene attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e<br />
ricerca nel campo del<strong>le</strong> biotecnologie al fine <strong>di</strong> intensificare gli scambi fra i<br />
centri stu<strong>di</strong>o e contribuire alla formazione <strong>di</strong> giovani stu<strong>di</strong>osi e la Fondazione<br />
Novara sviluppo che costituisce lo strumento o<strong>per</strong>ativo col qua<strong>le</strong> la Provincia<br />
<strong>di</strong> Novara (socio fondatore) in partnership con Enti locali, parti sociali,<br />
sistema comuna<strong>le</strong> e università (rappresentati nella “Commissione In<strong>di</strong>rizzo<br />
e Vigilanza”) attua il cosiddetto “Patto <strong>per</strong> lo Sviluppo” (progetti relativi allo<br />
sviluppo industria<strong>le</strong> con il passaggio dai <strong>di</strong>stretti industriali ai <strong>di</strong>stretti<br />
<strong>di</strong>gitali, innovazione tecnologica, ricerca, formazione e sviluppo <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong><br />
marketing).<br />
Nella seconda tipologia (fondazioni che rappresentano lo strumento <strong>per</strong> attuare<br />
una sorta <strong>di</strong> esternalizzazione <strong>di</strong> funzioni precedentemente svolte dall’amministrazione)<br />
si ritrovano <strong>di</strong>ffusamente fondazioni del centro Italia e con<br />
particolare finalizzazione all’attività <strong>di</strong> tipo cultura<strong>le</strong>. Particolare spicco ha la<br />
Fondazione Musica <strong>per</strong> Roma (soci fondatori: Comune, Camera <strong>di</strong> commercio,<br />
Provincia <strong>di</strong> Roma e Regione Lazio), la più grande fondazione in termini patrimoniali<br />
<strong>di</strong> tutto il campione su scala naziona<strong>le</strong>. Essa gestisce il comp<strong>le</strong>sso<br />
2
immobiliare dell’Au<strong>di</strong>torium, occupandosi inoltre <strong>di</strong> tutta una serie <strong>di</strong> attività<br />
gestionali connesse e <strong>di</strong> iniziative varie <strong>di</strong> valorizzazione economica del patrimonio,<br />
qua<strong>le</strong> la costituzione con finanziamento almeno parzia<strong>le</strong> <strong>di</strong> associazioni<br />
e altre forme partecipative che ne sostengano la logica <strong>di</strong> sistema con<br />
attività che la valorizzano presso la col<strong>le</strong>ttività (v. dalla stessa “gemmata”, Fondazione<br />
Cinema <strong>per</strong> Roma <strong>per</strong> l’organizzazione del relativo festival cinematografico).<br />
Altro interessante esempio, in questo caso nel settore socia<strong>le</strong>, la<br />
Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, costituita da cinque comuni della Val<br />
d’Elsa (Caso<strong>le</strong> d’Elsa, Col<strong>le</strong> <strong>di</strong> Val d’Elsa, Poggibonsi, Ra<strong>di</strong>condoli, San Gimignano)<br />
che dal gennaio 200 gestisce i servizi sociali della Val d’Elsa (servizi<br />
territoriali, servizi residenziali, progetti <strong>per</strong> l’integrazione dei migranti<br />
stranieri e italiani, monitoraggio estivo della salute degli anziani), o<strong>per</strong>ando in<br />
integrazione con l’azienda sanitaria loca<strong>le</strong><br />
In questo breve excursus <strong>per</strong> attività, c’è da riba<strong>di</strong>re che la terza tipologia è<br />
maggiormente rappresentata al Sud Italia. Si tratta <strong>di</strong> fondazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />
solitamente me<strong>di</strong>o piccola in termini patrimoniali ed in rapporto molto<br />
stretto con l’Amministrazione <strong>pubblica</strong> <strong>di</strong> riferimento (in molti casi, chi detiene<br />
<strong>le</strong> cariche pubbliche ricopre ruoli all’interno della fondazione). Si cita la<br />
Fondazione Giuseppe Dessì, costituita da Regione Sardegna e Comune <strong>di</strong> Villacidro<br />
la qua<strong>le</strong> gestisce, oltre <strong>le</strong> manifestazioni col<strong>le</strong>gate al Premio Letterario<br />
Naziona<strong>le</strong> Giuseppe Dessì, l’istituzione, presso la Fondazione stessa, <strong>di</strong> una<br />
biblioteca propria e <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> documentazione.<br />
Sistemi <strong>di</strong> nomina degli organi<br />
Nel tota<strong>le</strong> del campione <strong>di</strong> 0 fondazioni sono 8 quel<strong>le</strong> che hanno partner<br />
privati che prendono parte alla gestione della fondazione.<br />
Tra <strong>le</strong> motivazioni che maggiormente sottendono all’utilizzo dello strumento<br />
privato da parte dell’ente pubblico è il ricorso alla possibilità <strong>di</strong> una gestione<br />
snella e f<strong>le</strong>ssibi<strong>le</strong> che coinvolga i privati al fine <strong>di</strong> utilizzare <strong>le</strong> opportune<br />
professionalità necessarie alla realizzazione degli scopi. Se si considerano <strong>per</strong>ò<br />
la composizione e il sistema <strong>di</strong> e<strong>le</strong>zione degli organi come <strong>di</strong>sciplinate nello<br />
statuto del<strong>le</strong> fondazioni miste, emerge una realtà ben <strong>di</strong>versa da una gestione<br />
in partnership. Nella maggioranza <strong>di</strong> queste, 2 fondazioni su 8, la rappresentanza<br />
all’interno della fondazione rimane in preva<strong>le</strong>nza <strong>pubblica</strong> <strong>per</strong> due<br />
motivazioni: seppur equamente sud<strong>di</strong>visa la rappresentanza da statuto è maggiore<br />
la presenza <strong>pubblica</strong> tra i soci fondatori rispetto ai privati (presenza <strong>di</strong><br />
Comune, Provincia, Regione e altri enti pubblici a fronte <strong>di</strong> un numero inferiore<br />
<strong>di</strong> soci privati); da statuto spetta loro il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> e<strong>le</strong>ggere la maggioranza<br />
dei membri nel consiglio <strong>di</strong> amministrazione o nell’organo preposto alla gestione.<br />
In tre casi da segnalare che da statuto è previsto che i consiglieri nominati<br />
dal socio pubblico decadono con la fine del mandato dei rispettivi<br />
0
organi pubblici che hanno provveduto alla loro nomina. In un solo caso la nomina<br />
dei rappresentanti privati su<strong>per</strong>a quella <strong>pubblica</strong>, con la previsione statutaria<br />
che qualora il fondo <strong>di</strong> gestione risultasse non adeguato, il socio privato<br />
si impegna ad integrarlo me<strong>di</strong>ante contribuzioni volontarie aggiuntive.<br />
Altro particolare da segnalare, tra <strong>le</strong> fondazioni che si definiscono <strong>di</strong> partecipazione,<br />
solo in una <strong>di</strong> queste emerge un ruolo centra<strong>le</strong> dell’Assemb<strong>le</strong>a che,<br />
come avviene anche <strong>per</strong> <strong>le</strong> associazioni <strong>di</strong>sciplinate da co<strong>di</strong>ce civi<strong>le</strong>, delibera<br />
sugli in<strong>di</strong>rizzi generali dell’attività, approva il bilancio <strong>di</strong> previsione, il piano annua<strong>le</strong><br />
<strong>di</strong> attività, il conto consuntivo annua<strong>le</strong> ed effettua <strong>le</strong> mo<strong>di</strong>fiche statutarie,<br />
seppur a questo vada associato, come specificato nello statuto e che<br />
<strong>di</strong>fferenzia dallo spirito democratico del<strong>le</strong> assemb<strong>le</strong>e <strong>di</strong> associazione, che “il<br />
voto espresso da ciascuno dei soci ha vali<strong>di</strong>tà proporziona<strong>le</strong> alla corrispondente<br />
entità della quota <strong>di</strong> adesione”.<br />
Gestione patrimonio<br />
Nell’analisi dei bilanci d’esercizio del<strong>le</strong> fondazioni campione sono state prese<br />
in considerazione due variabili principali: ) congruità del fondo <strong>di</strong> dotazione<br />
rispetto allo scopo della fondazione; 2) capacità della fondazione <strong>di</strong> provvedere<br />
al<strong>le</strong> risorse <strong>per</strong> la gestione attraverso <strong>le</strong> attività poste in essere; <strong>le</strong>game<br />
economico che intercorre tra la fondazione e <strong>le</strong> Pubbliche amministrazioni <strong>di</strong><br />
riferimento in termini <strong>di</strong> flussi monetari versati in conto economico o in conto<br />
capita<strong>le</strong> con vincolo <strong>di</strong> destinazione (spesso anche a co<strong>per</strong>tura del deficit <strong>di</strong><br />
gestione).<br />
C’è da <strong>di</strong>re che, in alcuni casi, la ri<strong>le</strong>vazione dei flussi monetari pubblici in<br />
entrata non è stata sempre possibi<strong>le</strong> visto che non sempre nei bilanci d’esercizio<br />
messi a <strong>di</strong>sposizione dalla fondazione, soprattutto quelli redatti in forma<br />
abbreviata, era possibi<strong>le</strong> ricavare dal<strong>le</strong> erogazioni ricevute in conto economico<br />
quali <strong>di</strong> queste fossero <strong>di</strong> fonte <strong>pubblica</strong>. In ogni caso, il dato può essere in<br />
qualche modo ricavato in<strong>di</strong>rettamente, soprattutto quando la presenza degli<br />
enti pubblici è maggioritaria negli organi della fondazione. Viene da sé che in<br />
questi casi gli enti pubblici versino contributi almeno relativamente più consistenti.<br />
Valutazione congruità fondo <strong>di</strong> dotazione<br />
Il rapporto in <strong>per</strong>centua<strong>le</strong> tra il fondo <strong>di</strong> dotazione originario <strong>per</strong> la costituzione<br />
della fondazione e il valore corrente della voce entrate del conto economico<br />
è, in genera<strong>le</strong>, molto variabi<strong>le</strong>. Va dal al 20% <strong>per</strong> 0 fondazioni al 50% <strong>per</strong> 5 fondazioni;<br />
fino ad arrivare ad un rapporto tra il fondo <strong>di</strong> dotazione e <strong>le</strong> entrate in<br />
conto economico compreso nell’intervallo tra il 50% e l’85% <strong>per</strong> fondazioni.
ALCUNE bREVI CoNSIDERAzIoNI<br />
Per riassumere, <strong>le</strong> variabili più incisive ed i numeri maggiormente rappresentativi<br />
emersi sono:<br />
– fondazioni pubbliche ri<strong>le</strong>vate su scala naziona<strong>le</strong> ;<br />
– specializzazione particolare nel settore cultura 58, %, micro settore “organizzazione<br />
eventi culturali, concorsi e premi, mostre e al<strong>le</strong>stimenti, archivi<br />
storici, promozione o<strong>per</strong>a <strong>di</strong> un artista/scrittore/<strong>le</strong>tterato” 7, %;<br />
– maggioranza della rappresentanza <strong>pubblica</strong> negli organi statutari <strong>per</strong> almeno<br />
2 fondazioni su 0 del campione esaminato;<br />
– forte <strong>di</strong>pendenza dal flusso dei contributi annuali da parte dei fondatori<br />
(pubblici) <strong>per</strong> 22 fondazioni su 0.<br />
Una del<strong>le</strong> maggiori <strong>di</strong>fficoltà nella <strong>le</strong>ttura <strong>di</strong> questi dati, come più volte richiamato,<br />
è stata ricondurre a determinate tipologie <strong>le</strong> fondazioni oggetto della<br />
ricerca. Numerose sono infatti <strong>le</strong> tipologie <strong>di</strong> fondazioni auto-regolate dal<strong>le</strong><br />
tavo<strong>le</strong> statutarie attraverso sistemi <strong>di</strong> regolazione (organi e gestione) che variano<br />
caso <strong>per</strong> caso, così come estremamente <strong>di</strong>fferente è la grandezza in termini<br />
patrimoniali del<strong>le</strong> stesse.<br />
Uno degli strumenti formali <strong>per</strong> giu<strong>di</strong>care queste realtà nate preva<strong>le</strong>ntemente<br />
da ragioni pratiche e non giuri<strong>di</strong>camente regolate da un modello definito,<br />
come ormai la gran parte del<strong>le</strong> fondazioni in Italia, è la definizione<br />
comunitaria <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico nonché <strong>le</strong> <strong>di</strong>rettive dell’European<br />
Foundation Center in merito allo statuto europeo <strong>per</strong> <strong>le</strong> fondazioni.<br />
Non affrontando in questa sede i vari stu<strong>di</strong>, approfon<strong>di</strong>menti e <strong>di</strong>battiti che da<br />
tempo ruotano intorno al concetto <strong>di</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico e <strong>per</strong>sona<br />
giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato, si tratta <strong>di</strong> capire quanto <strong>le</strong> fondazioni prese in<br />
esame rientrino effettivamente in una definizione <strong>di</strong> ente privato o ente pubblico.<br />
La definizione comunitaria prevede che, secondo la Direttiva - -200 n.<br />
200 / 8/CE, <strong>per</strong> “organismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico” s’intenda qualsiasi organismo: )<br />
istituito <strong>per</strong> sod<strong>di</strong>sfare specificatamente esigenze <strong>di</strong> interesse genera<strong>le</strong>,aventi carattere<br />
non industria<strong>le</strong> o commercia<strong>le</strong>; 2) dotato <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca; ) la cui attività<br />
sia finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dagli enti pubblici territoriali<br />
o da altri organismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico; oppure la cui gestione sia soggetta al controllo<br />
<strong>di</strong> questi ultimi; oppure il cui organo d’amministrazione,<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione o <strong>di</strong> vigilanza<br />
sia costituito da membri dei quali più della metà è designata dallo Stato,<br />
dagli enti pubblici territoriali o da altri organismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico.<br />
Quest’ultimo punto viene ripreso anche nel progetto <strong>di</strong> riforma della <strong>le</strong>gge<br />
in tema <strong>di</strong> fondazioni elaborato dall’European Foundation Center , dove all’articolo<br />
5 comma , ammettendo la possibilità che una fondazione possa essere<br />
creata da un ente pubblico o amministrazione <strong>pubblica</strong>, “‘public body’<br />
includes any entity, wheter or not <strong>le</strong>gally part of the state, national, regional or local<br />
government, or other <strong>le</strong>gally constituted public authority, wich provides public ser-<br />
2
vices or carries out public functions on a statutory basis” ne sottolinea <strong>per</strong>ò la necessità<br />
che essa ne sia in<strong>di</strong>pendente “where a foundation has been created by a<br />
public body it shall be managed independently of it”.<br />
Quello che emerge dai dati sul<strong>le</strong> fondazioni ri<strong>le</strong>vate è che l’e<strong>le</strong>mento pubblico,<br />
così come specificato dalla definizione comunitaria, resta molto forte,<br />
pur se non dominante, <strong>di</strong>etro il nomen <strong>di</strong> fondazione.<br />
Prendendo <strong>le</strong> fondazioni campioni ve<strong>di</strong>amo che <strong>per</strong> la maggior parte dei<br />
casi (2 su 0) <strong>le</strong> nomine degli organi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione spettano in <strong>per</strong>centuali maggioritarie<br />
agli enti che <strong>le</strong> hanno istituite, quin<strong>di</strong> pubblici. Esiste una forte <strong>di</strong>pendenza<br />
dal flusso dei contributi pubblici <strong>per</strong> 22 <strong>di</strong> queste e <strong>per</strong> 2 fondazioni<br />
campione il patrimonio inizia<strong>le</strong> non è congruo al raggiungimento degli scopi.<br />
E’pur vero che la prassi statutaria del<strong>le</strong> fondazioni in genera<strong>le</strong> ha da tempo<br />
abbandonato il modello rigido definito dal Legislatore del ‘ 2, un patrimonio<br />
destinato ad uno scopo non <strong>di</strong> lucro, sono ormai e<strong>le</strong>menti comuni alla maggior<br />
parte del<strong>le</strong> fondazioni punti quali: il su<strong>per</strong>amento del <strong>di</strong>stacco del fondatore<br />
dall’ente; la posizione sempre più sovrana del consiglio d’amministrazione o la<br />
progressiva svalutazione dell’e<strong>le</strong>mento patrimonia<strong>le</strong>, ad oggi sempre più garantito<br />
da flussi monetari annuali versato in conto esercizio da fondatori e soci<br />
che non da un fondo patrimonia<strong>le</strong> inizia<strong>le</strong> 5 .<br />
In molti casi la fondazione, in<strong>di</strong>pendetemente che essa si <strong>di</strong>chiari “<strong>di</strong> partecipazione”<br />
da statuto, ha assunto una forma “ibrida”a metà tra la fondazione e l’associazione,<br />
anche se, come si ri<strong>le</strong>va in merito al<strong>le</strong> funzioni dell’Assemb<strong>le</strong>a,<br />
all’organo assemb<strong>le</strong>are vengono attribuite funzioni <strong>di</strong>fferenti caso <strong>per</strong> caso,e sono<br />
poche quel<strong>le</strong> cui spettano funzioni ri<strong>le</strong>vanti all’interno della fondazione, solitamente<br />
si limitano a pareri consultivi o nomina dei rappresentanti <strong>di</strong> minoranza<br />
nel CdA.Leciti sono i dubbi in merito alla definizione secondo cui <strong>le</strong> <strong>Fondazioni</strong><br />
<strong>di</strong> partecipazione nascono in quanto “abbandonano la <strong>di</strong>ttatorialità propria della<br />
fondazione in luogo <strong>di</strong> una democraticità più tipica dell’associazione”.<br />
In ogni caso l’uso ormai in<strong>di</strong>stinto <strong>di</strong> “forme nuove” <strong>di</strong> concepire la fondazione<br />
non giustifica i prob<strong>le</strong>mi che subentrano nel caso <strong>di</strong> soci fondatori pubblici,<br />
quali ad esempio: <strong>le</strong> procedure <strong>di</strong> reclutamento del <strong>per</strong>sona<strong>le</strong>, la<br />
sottrazione al<strong>le</strong> norme <strong>di</strong> contabilità <strong>pubblica</strong> o la <strong>per</strong>seguibilità civi<strong>le</strong> degli<br />
amministratori “privati” e non pena<strong>le</strong> nel caso <strong>di</strong> amministratori pubblici.<br />
I temi da approfon<strong>di</strong>re sarebbero molti ma si rischia <strong>di</strong> uscire fuori dall’obiettivo<br />
fina<strong>le</strong> <strong>di</strong> questa ricerca, da sottolineare comunque come questo tipo <strong>di</strong> ri<strong>le</strong>vazione<br />
apra la strada ad altre forme <strong>di</strong> ricerca molto più specifiche sull’universo<br />
fondazioni <strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong> (e non solo!) che porti ad un quadro comp<strong>le</strong>to del<strong>le</strong><br />
varie tipicità all’interno della medesima tipologia ormai in uso in Italia. Sarebbe<br />
uti<strong>le</strong> effettuare una ulteriore <strong>di</strong>stinzione tra fondazioni miste e fondazioni interamente<br />
pubbliche, concentrando l’attenzione proprio su quest’ultime attraverso<br />
un’analisi oltre che forma<strong>le</strong> anche sostanzia<strong>le</strong> dell’o<strong>per</strong>ato effettivamente svolto<br />
con una valutazione dei risultati conseguiti dal<strong>le</strong> attività svolte che giustifichino
l’utilizzo <strong>di</strong> questo strumento da parte dell’amministrazione <strong>pubblica</strong>.<br />
L’importanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e definire <strong>le</strong> varie categorie utilizzate <strong>di</strong> tutte<br />
<strong>le</strong> fondazioni è <strong>di</strong>venuto imprescin<strong>di</strong>bi<strong>le</strong> soprattutto alla luce della riforma del<br />
Titolo II Libro I del Co<strong>di</strong>ce civi<strong>le</strong> <strong>per</strong> evitare il rischio <strong>di</strong> regolamentare in<br />
maniera vuota e poco significativa.<br />
Sicuramente fondamentali, e in questo caso funzionali alla tipologia <strong>di</strong> fondazioni<br />
ri<strong>le</strong>vate in questo lavoro, tre punti messi in evidenza da Mario Nuzzo :<br />
– i rapporti tra <strong>le</strong>gge e autonomia statutaria nella definizione della struttura<br />
organizzativa (evitare quin<strong>di</strong> un’autoregolamentazione “selvaggia” attraverso <strong>le</strong><br />
tavo<strong>le</strong> statutarie);<br />
– vigilanza (sia forma<strong>le</strong> che sostanzia<strong>le</strong> trattandosi <strong>di</strong> denaro pubblico);<br />
– responsabilità degli amministratori e dei revisori (il prob<strong>le</strong>ma del <strong>di</strong>fferente<br />
trattamento giuri<strong>di</strong>co tra l’amministratore pubblico e l’amministratore privato).<br />
Da tenere in considerazione anche la <strong>di</strong>stinzione o<strong>per</strong>ata in <strong>Fondazioni</strong>-modello<br />
e <strong>Fondazioni</strong>-strumento proposta da Luisa Torchia 7 . Secondo l’Autrice può essere<br />
uti<strong>le</strong> partire da una <strong>di</strong>stinzione fondamenta<strong>le</strong> fra i casi e i settori nei quali la fondazione<br />
si configura come un vero e proprio modello, con proprie caratteristiche<br />
funzionali e strutturali tendenzialmente intangibili e infungibili (come nel caso<br />
del<strong>le</strong> <strong>Fondazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>origine</strong> bancaria definite dalla Corte costituziona<strong>le</strong> come soggetto<br />
dell’or<strong>di</strong>namento civi<strong>le</strong>,dotato <strong>di</strong> piena autonomia,sottoposto al controllo,ma<br />
non all’in<strong>di</strong>rizzo pubblico e col<strong>le</strong>gato agli interessi e ai soggetti pubblici e privati<br />
della comunità <strong>di</strong> riferimento), e i casi e i settori nei quali la fondazione è utilizzata<br />
qua<strong>le</strong> mero strumento, <strong>per</strong> scopi che potrebbero anche essere <strong>per</strong>seguiti altrimenti<br />
(che molto richiama la tipologia II sopra richiamata). In quest’ultimo caso<br />
<strong>le</strong> finalità <strong>per</strong>seguite sono principalmente due: sottrarre un’attività al<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> pubbliche,<br />
specie <strong>per</strong> quel che riguarda contabilità e <strong>per</strong>sona<strong>le</strong> e rendere possibi<strong>le</strong> la collaborazione<br />
fra amministrazione e privati. Lo scopo <strong>per</strong>seguito tramite la<br />
fondazione <strong>di</strong>viene strumenta<strong>le</strong> al<strong>le</strong> funzioni pubbliche attribuite al fondatore facendo<br />
<strong>di</strong> ogni fondazione una specie a sé.<br />
È necessario e doveroso riportare or<strong>di</strong>ne in tema <strong>di</strong> fondazioni ed evitare che<br />
uno strumento uti<strong>le</strong> al <strong>per</strong>seguimento <strong>di</strong> scopi altruistici si trasformi in un escamotage<br />
<strong>per</strong> privatizzare (o nel peggiore dei casi “irresponsabilizzare”) in maniera del<br />
tutto autonoma anche alla luce dei privi<strong>le</strong>gi fiscali concessi agli enti nonprofit.<br />
In conclusione, questa ricognizione ha messo in evidenza la natura sostanzialmente<br />
<strong>pubblica</strong> <strong>di</strong> queste fondazioni che si esplica nel potere <strong>di</strong> nomina<br />
degli amministratori e nella <strong>di</strong>pendenza economica con i soggetti fondatori<br />
pubblici. A questo punto, nella convinzione che si corra il rischio <strong>di</strong> “far gemmare”<br />
da prassi forme sempre più ibride <strong>di</strong> fondazioni si sottolinea la necessità,<br />
ormai urgente, <strong>di</strong> riformare il sistema-istituto fondazione da co<strong>di</strong>ce civi<strong>le</strong>,<br />
attraverso una riforma che tenga conto del<strong>le</strong> varie tipologie ormai in uso e non<br />
unicamente una <strong>di</strong>sciplina interessata soprattutto agli aspetti finanziari ed economici<br />
rif<strong>le</strong>ssi dalla <strong>di</strong>sciplina commercia<strong>le</strong>.
E’ in <strong>di</strong>scussione alla commissione giustizia del Senato<br />
l’ultima proposta <strong>di</strong> <strong>le</strong>gge AC 0 0 su iniziativa dell’onorevo<strong>le</strong><br />
Vietti.<br />
2 G. NAPoLITANo, Le <strong>Fondazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>origine</strong> <strong>pubblica</strong>: tipi<br />
e rego<strong>le</strong>, in S. RAIMoNDI; R.URSI; <strong>Fondazioni</strong> e attività<br />
amministrativa , Atti del Convegno Pa<strong>le</strong>rmo 2005; Giappichelli<br />
E<strong>di</strong>tore, Torino.<br />
Le <strong>Fondazioni</strong> scelte <strong>per</strong> il campione <strong>di</strong> riferimento<br />
sono: Fondazione Musica <strong>per</strong> Roma, Fondazione Valore<br />
Italia, Fondazione Università <strong>di</strong> Mantova, Fondazione<br />
Scuo<strong>le</strong> Civiche <strong>di</strong> Milano, Fondazione Sistema Toscana,<br />
Fondazione Torino Wire<strong>le</strong>ss, Fondazione Ravenna Manifestazioni,<br />
Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa,<br />
Fondazione Ignazio buttitta, Fondazione Italia Cina,<br />
Fondazione Flaminia Ravenna, Fondazione Ravello,<br />
Fondazione della Camera dei Deputati, Fondazione<br />
Emiliano-Romagnola <strong>per</strong> <strong>le</strong> vittime dei reati, Fondazione<br />
biotecnologie Torino, Fondazione Istituto sui Trasporti<br />
e la Logistica, Fondazione Formoda, Fondazione<br />
Note bibliografiche<br />
<strong>per</strong> l’Ambiente Teobaldo Fenoglio, Fondazione odyssea,<br />
Fondazione Città Italia, Fondazione Roma Europa<br />
Arte e Cultura, Fondazione Apulia Film Commission,<br />
Fondazione Novara Sviluppo, Fondazione Ansaldo, Fondazione<br />
Giuseppe Dessì, Fondazione Acquario <strong>di</strong> Genova,<br />
Fondazione Rete Civica <strong>di</strong> Milano, Fondazione<br />
Felicita Moran<strong>di</strong>, Fondazione Umbria Jazz, Fondazione<br />
Emanue<strong>le</strong> Gianturco.<br />
European Foundation Center, Model Law for Public Benefit<br />
Foundations in Europe, Discussion Document,<br />
brussels 200 .<br />
5 G. IoRIo, Le <strong>Fondazioni</strong>, Il Diritto Privato oggi, Giuffrè<br />
E<strong>di</strong>tore 7.<br />
M. NUzzo, Rif<strong>le</strong>ssioni sulla riforma del titolo II Libro I<br />
del Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong>, XX Congresso naziona<strong>le</strong> ACRI.<br />
7 L. ToRCHIA, Prospettive <strong>di</strong> Diritto Amministrativo in<br />
“Per una Riforma del Diritto <strong>di</strong> associazioni e fondazioni”<br />
seminario <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> promosso dalla Fondazione<br />
della Camera dei Deputati, E<strong>di</strong>zioni il So<strong>le</strong> 2 ore.<br />
Associazione del<strong>le</strong> <strong>Fondazioni</strong> del<strong>le</strong> Casse <strong>di</strong> Risparmio Piemontesi, La Riforma della <strong>di</strong>sciplina civilistica<br />
<strong>di</strong> associazioni e fondazioni: gli scenari possibili, Torino 2 febbraio 200 .<br />
<strong>Consiglio</strong> Naziona<strong>le</strong> Dottori Commercialisti, Commissione Aziende nonprofit, Quadro sistematico <strong>per</strong> la<br />
preparazione e la presentazione del Bilancio del<strong>le</strong> Anp, Ufficio Stu<strong>di</strong> CNDC.<br />
<strong>Consiglio</strong> Naziona<strong>le</strong> Dottori Commercialisti, Commissione Aziende nonprofit, Il Bilancio Socia<strong>le</strong> nel<strong>le</strong><br />
Aziende nonprofit: principi generali e linee guida, Ufficio Stu<strong>di</strong> CNDC.<br />
<strong>Consiglio</strong> Naziona<strong>le</strong> Dottori Commercialisti, Commissione Aziende nonprofit, Il Bilancio Socia<strong>le</strong> nel<strong>le</strong><br />
aziende nonprofit: principi generali e linee guida, Ufficio Stu<strong>di</strong> CNDC.<br />
<strong>Consiglio</strong> del<strong>le</strong> <strong>Scienze</strong> Sociali, Libro Bianco: <strong>le</strong> fondazioni in Italia, queste istituzioni, Roma 2002.<br />
Dipartimento della Funzione Pubblica, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tor Vergata, Esternalizzazioni <strong>di</strong> attività<br />
e servizi nella Pubblica Amministrazione, Roma 2005.<br />
Dipartimento della Funzione Pubblica, L’Esternalizzazione strategica nell’Amministrazione <strong>pubblica</strong>, Analisi<br />
e Strumenti <strong>per</strong> l’Innovazione, Rubbettino E<strong>di</strong>tore 200 .<br />
European Foundation Center, Model law for Public Benefit Foundations in Europe, brussels, May 200 .<br />
European Foundation Center, Fundamental Legal and Fiscal Princip<strong>le</strong>s for Public Benefit Foundations,<br />
Discussion Document.<br />
Fondazione della Camera dei Deputati, Per una riforma del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> associazioni e fondazioni, E<strong>di</strong>zioni<br />
Il So<strong>le</strong> 2 ore, giugno 2005.<br />
G.FRANCHI SCARSELLI, Le <strong>Fondazioni</strong> <strong>di</strong> Partecipazione <strong>per</strong> l’esercizio <strong>di</strong> attività culturali, in «Aedon», il<br />
Mulino 2000.<br />
G. IoRIo, Le <strong>Fondazioni</strong>, E<strong>di</strong>zioni Cedòn.<br />
G. RoSSI, Le gradazioni della natura giuri<strong>di</strong>ca <strong>pubblica</strong> <strong>di</strong> prossima <strong>pubblica</strong>zione in «Diritto Amministrativo»,<br />
www.astrid-online.it.<br />
M. CIVETTA, A. FLoRIDo, Associazioni e <strong>Fondazioni</strong>: qualificazione giuri<strong>di</strong>ca, trattamento tributario,<br />
agevolazioni fiscali, Giuffrè E<strong>di</strong>tore 200 .<br />
M. NUzzo, Rif<strong>le</strong>ssioni sulla Riforma del Titolo II del Libro I del Co<strong>di</strong>ce Civi<strong>le</strong>, Intervento XX Congresso<br />
Naziona<strong>le</strong> ACRI, bolzano 200 .<br />
S. Foà, Il Regolamento sul<strong>le</strong> <strong>Fondazioni</strong> costituite e partecipate dal Ministero <strong>per</strong> i beni e <strong>le</strong> attività culturali,<br />
in «Aedon», il Mulino 2002.<br />
S.RAIMoNDI, R. URSI (a cura <strong>di</strong>), <strong>Fondazioni</strong> e attività amministrativa: atti del convegno Pa<strong>le</strong>rmo 2005,<br />
Giappichelli e<strong>di</strong>tore, Torino.<br />
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