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Fondazioni di origine pubblica - Consiglio italiano per le Scienze ...

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l’utilizzo <strong>di</strong> questo strumento da parte dell’amministrazione <strong>pubblica</strong>.<br />

L’importanza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e definire <strong>le</strong> varie categorie utilizzate <strong>di</strong> tutte<br />

<strong>le</strong> fondazioni è <strong>di</strong>venuto imprescin<strong>di</strong>bi<strong>le</strong> soprattutto alla luce della riforma del<br />

Titolo II Libro I del Co<strong>di</strong>ce civi<strong>le</strong> <strong>per</strong> evitare il rischio <strong>di</strong> regolamentare in<br />

maniera vuota e poco significativa.<br />

Sicuramente fondamentali, e in questo caso funzionali alla tipologia <strong>di</strong> fondazioni<br />

ri<strong>le</strong>vate in questo lavoro, tre punti messi in evidenza da Mario Nuzzo :<br />

– i rapporti tra <strong>le</strong>gge e autonomia statutaria nella definizione della struttura<br />

organizzativa (evitare quin<strong>di</strong> un’autoregolamentazione “selvaggia” attraverso <strong>le</strong><br />

tavo<strong>le</strong> statutarie);<br />

– vigilanza (sia forma<strong>le</strong> che sostanzia<strong>le</strong> trattandosi <strong>di</strong> denaro pubblico);<br />

– responsabilità degli amministratori e dei revisori (il prob<strong>le</strong>ma del <strong>di</strong>fferente<br />

trattamento giuri<strong>di</strong>co tra l’amministratore pubblico e l’amministratore privato).<br />

Da tenere in considerazione anche la <strong>di</strong>stinzione o<strong>per</strong>ata in <strong>Fondazioni</strong>-modello<br />

e <strong>Fondazioni</strong>-strumento proposta da Luisa Torchia 7 . Secondo l’Autrice può essere<br />

uti<strong>le</strong> partire da una <strong>di</strong>stinzione fondamenta<strong>le</strong> fra i casi e i settori nei quali la fondazione<br />

si configura come un vero e proprio modello, con proprie caratteristiche<br />

funzionali e strutturali tendenzialmente intangibili e infungibili (come nel caso<br />

del<strong>le</strong> <strong>Fondazioni</strong> <strong>di</strong> <strong>origine</strong> bancaria definite dalla Corte costituziona<strong>le</strong> come soggetto<br />

dell’or<strong>di</strong>namento civi<strong>le</strong>,dotato <strong>di</strong> piena autonomia,sottoposto al controllo,ma<br />

non all’in<strong>di</strong>rizzo pubblico e col<strong>le</strong>gato agli interessi e ai soggetti pubblici e privati<br />

della comunità <strong>di</strong> riferimento), e i casi e i settori nei quali la fondazione è utilizzata<br />

qua<strong>le</strong> mero strumento, <strong>per</strong> scopi che potrebbero anche essere <strong>per</strong>seguiti altrimenti<br />

(che molto richiama la tipologia II sopra richiamata). In quest’ultimo caso<br />

<strong>le</strong> finalità <strong>per</strong>seguite sono principalmente due: sottrarre un’attività al<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> pubbliche,<br />

specie <strong>per</strong> quel che riguarda contabilità e <strong>per</strong>sona<strong>le</strong> e rendere possibi<strong>le</strong> la collaborazione<br />

fra amministrazione e privati. Lo scopo <strong>per</strong>seguito tramite la<br />

fondazione <strong>di</strong>viene strumenta<strong>le</strong> al<strong>le</strong> funzioni pubbliche attribuite al fondatore facendo<br />

<strong>di</strong> ogni fondazione una specie a sé.<br />

È necessario e doveroso riportare or<strong>di</strong>ne in tema <strong>di</strong> fondazioni ed evitare che<br />

uno strumento uti<strong>le</strong> al <strong>per</strong>seguimento <strong>di</strong> scopi altruistici si trasformi in un escamotage<br />

<strong>per</strong> privatizzare (o nel peggiore dei casi “irresponsabilizzare”) in maniera del<br />

tutto autonoma anche alla luce dei privi<strong>le</strong>gi fiscali concessi agli enti nonprofit.<br />

In conclusione, questa ricognizione ha messo in evidenza la natura sostanzialmente<br />

<strong>pubblica</strong> <strong>di</strong> queste fondazioni che si esplica nel potere <strong>di</strong> nomina<br />

degli amministratori e nella <strong>di</strong>pendenza economica con i soggetti fondatori<br />

pubblici. A questo punto, nella convinzione che si corra il rischio <strong>di</strong> “far gemmare”<br />

da prassi forme sempre più ibride <strong>di</strong> fondazioni si sottolinea la necessità,<br />

ormai urgente, <strong>di</strong> riformare il sistema-istituto fondazione da co<strong>di</strong>ce civi<strong>le</strong>,<br />

attraverso una riforma che tenga conto del<strong>le</strong> varie tipologie ormai in uso e non<br />

unicamente una <strong>di</strong>sciplina interessata soprattutto agli aspetti finanziari ed economici<br />

rif<strong>le</strong>ssi dalla <strong>di</strong>sciplina commercia<strong>le</strong>.

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