Allegato [pdf]: Dicembre 2007 - Fondazione Laudato sì
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Raphaël<br />
BRESCIA<br />
PROSPETTIVE<br />
Raphaël - DICEMBRE <strong>2007</strong><br />
fiche d’Italia.<br />
• In Italia i casi prevalenti,<br />
cioè le persone<br />
viventi con alle<br />
spalle una diagnosi<br />
di tumore, sono<br />
quasi quadruplicati<br />
in 30 anni passando<br />
da circa 470 mila<br />
nel 1977 a circa 1,8<br />
milioni nel <strong>2007</strong>: un<br />
grande numero di<br />
persone con passata<br />
storia oncologica<br />
che contribuisce all’aumento<br />
della domanda<br />
sanitaria.<br />
• Per ciò che riguarda i singoli tumori più frequenti, si evidenzia come fra gli uomini vi sia un<br />
aumento esponenziale di diagnosi di carcinoma prostatico e, in misura minore, del colon–retto,<br />
mentre stanno diminuendo le diagnosi e i morti per cancro del polmone, parallelamente<br />
all’aumento del numero di uomini che decidono di smettere di fumare.<br />
• Fra le donne l’incidenza di carcinoma mammario, dopo un lungo periodo di crescita, è stabile<br />
al Centro–Nord, mentre è ancora in aumento al Sud; sono invece in vertiginoso aumento<br />
le diagnosi e le morti per carcinoma polmonare, frutto tardivo e avvelenato di una diffusione<br />
dell’abitudine al fumo di sigaretta nelle donne iniziata 30–40 anni fa.<br />
Sono stati recentemente pubblicati dall’ASL anche i dati di incidenza (Registro Tumori<br />
1999–2001) e mortalità (Atlante di Mortalità 1999–2003) relativi alla nostra Provincia. Confrontati<br />
con i dati di incidenza del Nord Italia e della Regione Lombardia (che, in ogni caso, sono<br />
tra i più elevati nel nostro Paese), nel territorio bresciano si verificano tassi ancora più elevati<br />
della media per il tumore dello stomaco e, soprattutto, del fegato. Quest’ultimo, in particolare,<br />
risente in modo notevole di un fattore di rischio molto diffuso sul nostro territorio, cioè l’assunzione<br />
di bevande alcooliche, anche in misura “moderata”, oltre che, come è noto, delle infezioni<br />
epatitiche da virus B e C. Notevolmente più alta è anche la mortalità per tumore del fegato<br />
(+101% nei maschi, +131% nelle femmine) rispetto alle medie della Regione Lombardia.<br />
Da segnalare anche un dato interessante che riguarda le differenze fra i singoli distretti della<br />
nostra ASL: in particolare, viene segnalato come nel Distretto 11 (quello della Riviera del Garda,<br />
da Gargnano a Desenzano), la mortalità per tumore sia, in generale, del 18% più bassa rispetto<br />
alla media della Provincia.<br />
Come si vede, non sempre la percezione comune del fenomeno cancro corrisponde alla<br />
realtà. La diagnosi precoce e le nuove terapie oncologiche stanno contribuendo a diminuire,<br />
almeno dove diffusamente disponibili, la probabilità di morire per cancro. Molto ancora<br />
rimane da fare, anche e soprattutto per rendere disponibili ovunque le migliori possibilità<br />
di prevenzione e cura nel nostro Paese (si pensi, ad esempio, che ad oggi solo il 70%<br />
del territorio italiano è coperto da programmi di screening mammografico), e ancor più per<br />
modificare gli stili di vita errati che, come si vede per il fumo nelle donne, riducono in modo<br />
evidente i benefici degli sforzi preventivi nella popolazione.<br />
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