SINTESI 9 Rapporto Nazionale sulla Condizione ... - Telefono Azzurro
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Capitolo 1 - Abuso e disagio<br />
Centro per l’anno 2001 raggiunge una cifra pari al 91,6%. Inversa la proporzione<br />
nelle regioni meridionali dove la presenza dei ragazzi stranieri è minore, rispetto a<br />
quella degli italiani.<br />
Le tipologie di reato. I reati più diffusi sono quelli contro il patrimonio, in<br />
particolare i furti, i reati contro la persona (lesioni personali e reati sessuali) e quelli<br />
connessi allo spaccio di stupefacenti. Meno numerose le denunce per i reati contro la<br />
famiglia, contro lo Stato e le altre istituzioni sociali e l’ordine pubblico. I dati<br />
relativi agli omicidi volontari commessi da minorenni negli ultimi dieci anni,<br />
smentiscono gli allarmismi diffusi dai media: sono stati 43 nel 1990, 40 nel 2006<br />
con un picco di 67 e 64 omicidi nel 2001 e nel 2002. L’omicidio in ambito familiare,<br />
è un fenomeno poco frequente ma tuttavia presente anche tra i minori: le vittime<br />
della violenza omicida dei giovani sono generalmente padri violenti, spesso<br />
alcolizzati e abusanti, e il delitto, conosciuto come “omicidio reattivo” costituisce<br />
l’estremo sviluppo di rapporti distruttivi.<br />
Le risposte del sistema penale minorile. Il sistema penale minorile utilizza le<br />
stesse regole e garanzie previste per il maggiorenne; il ricorso alla pena, però, è in<br />
linea di massima residuale.<br />
Le disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni (Dpr n.448<br />
del 1988) prevedono o il proscioglimento del minorenne per irrilevanza del fatto<br />
oppure l’estinzione del reato per esito positivo della prova. La disposizione è<br />
valorizzata anche dalla crescente applicazione della mediazione penale. La pratica<br />
della mediazione penale, iniziata in Italia sin dal 1996, è stata rilanciata di recente:<br />
dal 2001 al 2006, si è registrato un incremento dell’utilizzazione di questo<br />
importante strumento di diversione dei minorenni dal sistema penale. Tali dati, però,<br />
mostrano la disomogeneità della sua diffusione e la necessità dell’istituzione di<br />
centri di mediazione in tutto il Paese per l’esercizio concreto di tale pratica. La<br />
misura della “messa alla prova” dell’imputato, previa sospensione del processo, dal<br />
1992 al 2006 è aumentata notevolmente passando da 788 provvedimenti a 1.869. Le<br />
misure sono state adottate prevalentemente nell’ambito di procedimenti per reati<br />
contro il patrimonio, soprattutto furto e rapina, in materia di sostanze stupefacenti e<br />
di violenza contro la persona (aggressioni e violenze sessuali). La durata della<br />
“messa alla prova” solo eccezionalmente supera i 24 mesi e il suo esito produce<br />
l’estinzione del reato in media nell’80% (circa) dei casi. Fino ad oggi vi sono state<br />
difficoltà per un’applicazione sistematica della misura ai minorenni stranieri, anche<br />
perché la loro condizione di immigrazione clandestina ostacola il reperimento delle<br />
risorse familiari e sociali necessarie per progettare e sostenere il percorso<br />
trattamentale.<br />
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