Capitolo 3 - Famiglia, scuola, educazione Sempre la ricerca della Regione Toscana rivela a livello locale una consistente percentuale di famiglie affidatarie motivate da ideali di solidarietà o desiderio di soccorrere i genitori del minore (rispettivamente 39,2% e 31,4%), e al contrario una percentuale minima di quelle motivate da ripiego o alternativa all’adozione (0,1% e 2,2%). ...e la famiglia di origine. La famiglia d’origine italiana, secondo la ricerca della Regione Toscana, è in larga maggioranza una famiglia monoparentale, caratterizzata da età giovanile e da reddito precario, con elevata percentuale di disoccupati. Quasi il 29% delle madri e quasi il 17% dei padri dei minori affidati hanno vissuto a loro volta esperienze di allontanamento dalla famiglia. Nel 44,7% dei casi si è giunti all’affidamento per la grave trascuratezza dei genitori nei riguardi del figlio; nel 22,7% per la tossicodipendenza dei genitori; nel 10,1% per i loro problemi psichiatrici; nel 6,4% per le condotte violente o abusanti in danno del figlio; nel 4,6% nella crisi delle relazioni familiari o nella separazione. Complessivamente, le condotte genitoriali pregiudizievoli per il minore rappresentano dunque più dell’83% delle motivazioni primarie. Risultano in netta minoranza i casi in cui la motivazione primaria dell’affido consiste in gravi problemi economici (0,9%) o abitativi (0,6%) o sanitari invalidanti (1%) della famiglia. Diversa la situazione delle famiglie e dei minori stranieri: il 45% delle motivazioni dell’affidamento consiste nel fatto che si tratta di un minore straniero privo di genitori in Italia. Negli altri casi, l’incidenza delle condotte abbandoniche o di grave trascuratezza sulle motivazioni primarie dell’affidamento scende al 9,8%, quella delle condotte violente o abusanti all’1%, quella delle tossicodipendenze allo 0,5%. Salgono invece al 12,1% complessivo i gravi problemi economici, abitativi o di lavoro, che diventano il 31,9% tra le motivazioni secondarie. Inoltre, solo il 31,5% dei minori italiani ha i genitori conviventi, contro il 67,7% dei minori stranieri. La durata. L’affidamento familiare è temporaneo. Dalla più recente ricognizione effettuata dal Centro <strong>Nazionale</strong> di documentazione, riferita al 2005, emerge che il 60% degli affidamenti familiari supera il termine temporale introdotto dalla legge 149/2001 (24 mesi). Nella Regione Piemonte, il 74% degli affidamenti ha durata inferiore ai due anni, contro il 26% che supera tale termine (2006). I dati della Regione Piemonte, però, comprendono anche gli affidamenti diurni, quelli a rischio giuridico, e quelli a comunità di tipo familiare. 78
Cultura e tempo libero Schede 25. GIOVANI E POLITICA: DELUSI E INDIFFERENTI? 26. GIOVANI E AGGREGAZIONE 27. LA CITTÀ A MISURA DI BAMBINO. FORME DI PARTECIPAZIONE DEI BAMBINI ALLA VITA DEI COMUNI 28. EDUCARE I BAMBINI ALL’AMBIENTE: PROPOSTE PER UN FUTURO SOSTENIBILE 29. IL SIGNIFICATO DEL GIOCO PER IL BAMBINO 30. CARTOONS: PASSATO E PRESENTE A CONFRONTO 31. I TELEFILM PER RAGAZZI FRA “TEEN DRAMA”, SIT COM E FANTASTICO Capitolo 4 32. UNO SU MILLE CE LA FA: IL CALCIO E I MINORI