“Avvicinatevi, vi prego, esaminate questo spettacolo che senza ...

Nel mosaico di ambienti che caratterizzano il
territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi,
l’altopiano glacio-carsico di Erera-Piani
Eterni, situato ad una quota compresa tra i
1700 m e i 1900 m tra la Val Canzoi e la Valle
del Mis, spicca per le particolarità naturalistiche
e antropiche e per la complessità del paesaggio.
Si tratta infatti di un ambiente unico, costituito
da due principali unità: la conca pascoliva di
Erera, prateria alpina sviluppatasi sulle superficie
piatta e digradante di due conoidi torrentizi
stabilizzati, e il vasto altopiano dei Piani
Eterni, le cui rocce affioranti dei Calcari Grigi
sono state levigate dai ghiacciai, fortemente
incise dal carsismo (dando origine a spettacolari
crepacci, inghiottitoi e campi solcati) e
ricoperte da una fitta ed intricata vegetazione
arbustiva a pino mugo, salice e rododendro
(arbusteto subalpino).
Le forme generalmente arrotondate dei rilievi
che delimitano a nord l’altopiano con i monti
Brendol e Mondo, modellati nelle tenere e degradabili
formazioni del Biancone e della Scaglia
rossa e le estese praterie alpine che le
rivestono, conferiscono localmente al paesag-
29 S.
VENERDÌ
Caterina da Siena
18 .119 - 246 5,10 - 19,06
30 S.
gio un carattere tipicamente prealpino.
La zona viene da secoli utilizzata per l’alpeggio
estivo del bestiame: Malga Erera è ancora
oggi in funzione, mentre Casera Brendol è
stata trasformata in bivacco. L’attigua pendana,
stalla aperta lunga 90 metri e dotata di
archi e copertura in pietra, rappresenta una testimonianza
notevole dell’architettura rurale
d’alta quota.
Altissima è la biodiversità a livello floristico (si
segnalano per tutti l’endemico Sempervivum
dolomiticum e il raro Astragalus frigidus), mentre
nell’orizzonte subalpino è diffuso il larice e
vi è presente una delle poche formazione naturale
di abete rosso. I pascoli a Nardo e le
praterie alpine a Sesleria sono le tipologie di
vegetazione erbacea prevalente, associate
tuttavia ad una gamma estremamente ampia
dovuta alla molteplicità di substrati e ai diversi
usi del suolo.
L’importanza faunistica dell’Altopiano può essere
considerata unica nelle Alpi sudorientali,
ospitando una ricca popolazione di ungulati
selvatici: oltre al camoscio e al capriolo, agli
inizi degli anni Settanta si è aggiunto il muflone
e più tardi il cervo in forte espansione. Sono A
SABATO
Pio V Papa
18 . 120 - 2455,08 - 19,07
Piani Eterni
in veste invernale
(Ph L.D.B.)
inoltre presenti la coturnice, il
fagiano di monte, l’aquila
reale e la marmotta, recentemente
reintrodotta dal Parco.
L’azione carsica ha creato,
sotto i Piani Eterni, un mondo
oscuro fatto di cavità, grotte,
cunicoli (il complesso più
esteso, uno dei maggiori in
Italia, raggiunge i 972 m di
profondità e i 30 km di sviluppo),
che assorbono rapidamente
l’acqua dell’altopiano
e alimentano numerose
sorgenti carsiche, in Val
Canzoi e nella Valle del Mis.
Luca De Bortoli
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