Il Cimone N. 04 - CAI sezione di Modena
Il Cimone N. 04 - CAI sezione di Modena
Il Cimone N. 04 - CAI sezione di Modena
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BIMESTRALE - ANNO XXX - Nuova serie N. 4 - LUGLIO/AGOSTO 2007 - Tariffa R.O.C. Iscrizione n° 10621: “Poste Italiane s.p.a. - Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale -<br />
D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/20<strong>04</strong> N° 46) art. 1, comma 1, DCB <strong>Modena</strong> - Tassa Riscossa - L’abbonamento riservato ai soci <strong>di</strong> Euro 2,00 è stato assolto nella quota associativa.<br />
De<strong>di</strong>cato ai Soci che ancora<br />
non hanno rinnovato la quota sociale per il 2007<br />
Alleghiamo a questo notiziario il bollettino <strong>di</strong> conto corrente che potrete utilizzare per il rinnovo, così da essere<br />
in regola anche con la copertura assicurativa. Sul bollettino prestampato dovrete specificare se la quota è or<strong>di</strong>naria,<br />
familiare, ecc., maggiorata <strong>di</strong> € 1,00 per l’invio a casa del bollino.<br />
Naturalmente resta la possibilità del rinnovo in sede.<br />
QUOTE SOCIALI TESSERAMENTO 2007<br />
SOCI ORDINARI 40,00 Euro SOCI FAMIGLIARI 20,00 Euro SOCI GIOVANI DAL 1987 15,00 Euro
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Orario si partenza: 5+45 Piazzale<br />
C.A.I<br />
Mezzo <strong>di</strong> trasporto: auto proprie<br />
Quota iscrizione: 12,00 Euro<br />
Dislivello: 1° giorno +1000 – 2°<br />
giorno +400-900<br />
Pranzo: al sacco 2<br />
Attrezzatura obbligatoria: imbracokit<br />
ferrata- casco – (a norma)<br />
Difficoltà: EEA<br />
DG: Pinelli Enrico - Orsi Rossana<br />
Sul versante Nord il piu’ grande<br />
ghiacciaio delle Dolomiti, che si<br />
ammira in tutta la sua bellezza dal<br />
Viel dal Pan e dall’alta Via 2.<br />
Sul versante opposto l’immensa<br />
parete sud, una barriera <strong>di</strong> roccia<br />
verticale lunga 3 km. E altaoltre<br />
800mt, che nomina la solitaria Val<br />
D’Ombretta, che ha visto tracciare<br />
vie <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficolta.<br />
Per chi la guarda da Ovest, da Canazei<br />
e dalla Val <strong>di</strong> Fassa , La Marmolada<br />
appare come un possente<br />
triangolo <strong>di</strong> roccia.<br />
Da ogni lato la “Regina Delle<br />
Dolomiti”si presenta con una conformazione<br />
<strong>di</strong>versa, ma sempre affascinante.<br />
Offre agli escursionisti angoli <strong>di</strong> sel-<br />
<strong>CAI</strong><br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
E S C URSIONISMO<br />
Una giornata alla scoperta dei luoghi<br />
meno conosciuti<br />
dell'Appennino percorrendo sentieri<br />
non segnati in compagnia degli<br />
abitanti del luogo che ci mostreranno<br />
scorci panoramici sulla<br />
Valle del Leo, boschi <strong>di</strong> castagni<br />
e <strong>di</strong> faggi e alcuni dei luoghi dove<br />
si è combattuta la Seconda Guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale.<br />
Avremo modo, in questa giornata,<br />
<strong>di</strong> fare un’escursione alla scoperta<br />
<strong>di</strong> luoghi meno conosciuti del nostro<br />
Appennino, percorrendo nella<br />
prima parte del giro antiche vie <strong>di</strong><br />
comunicazione. Attraversando “Le<br />
Caselle” , borgo abbandonato dal<br />
2<br />
CALENDARIO GITE<br />
30 giugno - 1 luglio<br />
Ferrata Finanzieri<br />
Ferrata col Ombert<br />
Domenica 8 luglio<br />
Appennino Modenese<br />
Mezzo <strong>di</strong> trasporto: auto proprie<br />
Dislivello: +660/650<br />
Tempo: 4 ore<br />
Trasporto: Auto proprie<br />
Difficoltà: E<br />
DG: Ballerini Ida<br />
vagga bellezza, una montagna ricca<br />
<strong>di</strong> contrasti, non soltanto per la sua<br />
conformazione e i suoi paesaggi.<br />
Partiremo da Alba( quota 1450),<br />
aiutandoci con gli impianti <strong>di</strong> risalita,<br />
raggiungeremo il Rif. Ciampac (quota<br />
2170) dopo circa 300mt <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello<br />
ha inizio la Ferrata dei Finanzieri<br />
o Colac .<br />
I primi tratti della ferrata sono facili<br />
ed invitanti, ma la vera personalità<br />
<strong>di</strong> questa ferrata non tarda a manifestarsi.<br />
Per evitare il tratto più esposto hanno<br />
attrezzato una variante, abbastanza<br />
verticale e strapiombante.<br />
Dopo la fatica, dalla vetta a quota<br />
2713, si potrà ammirare a 360° un<br />
meraviglioso panorama.<br />
Pernotteremo al Rifugio Contrin a<br />
quota 2016.<br />
<strong>Il</strong> secondo giorno saremo impegnati<br />
ad affrontare la ferrata del Col Ombert<br />
(quota 2670), raggiungendo la<br />
panoramica vetta, dove sorge una<br />
croce <strong>di</strong> ferro. Si potrà ammirare<br />
una panoramica sulla cima<br />
dell’uomo, sulla Marmolada, sul Sella<br />
e sul Catinaccio.<br />
30 giugno - 1 luglio<br />
L'uscita alle Tre cime <strong>di</strong> Lavaredo<br />
in calendario il 23/24 giugno, causa problemi al rifugio Locatelli<br />
sarà posticipata <strong>di</strong> una settimana, il pernotto avverrà al Rifugio Auronzo.<br />
1952, raggiungeremo posti particolarmente<br />
panoramici sulla Valle<br />
del Leo. Ci troveremo immersi in<br />
una vegetazione davvero sorprendente:<br />
boschi <strong>di</strong> castagni e <strong>di</strong> faggi.<br />
Fra i profumi e i colori della<br />
primavera raggiungeremo i Monti<br />
della Riva a CappelBuso. Camminando<br />
sul crinale il Sentiero della<br />
Pace, famoso teatro <strong>di</strong> importanti<br />
eventi bellici della Seconda Guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale, avremo modo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re,<br />
ascoltare e domandare<br />
storie e vicende realmente accadute,<br />
con l’ausilio <strong>di</strong> amici del nostro<br />
territorio che ci accompagneranno<br />
in queste scoperte... Da qui<br />
scenderemo verso il “natio borgo<br />
selvaggio” il Poggiolino, circondato<br />
da ampi campi fioriti, dove gusteremo<br />
crescentine e del buon<br />
vino per festeggiare insieme la<br />
giornata in montagna.<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
D.G: Pinelli Enrico<br />
Difficolta’: EE<br />
Dislivello: 1 giorno +700-520 – 2<br />
giorno +250- -450<br />
<strong>Il</strong> monte Pelmo, imponente, massiccio,<br />
pareti immensee… impressionante.<br />
“ <strong>Il</strong> Caregon” la grande seggiola<br />
cosi’ chiamata per la forma a<br />
grande se<strong>di</strong>adella parte est visibile<br />
nelle giornate terse fin da Venezia.<br />
I suoi boschi sono stati per anni<br />
fonte del legname per la costruzione<br />
delle navi della Maglifica Rebubblica<br />
Marinara <strong>di</strong> Venezia.<br />
Dal Passo <strong>di</strong> Forcella Staulanza<br />
(mt.1776) passando sotto<br />
l’impressionante parete Nord e seguendo<br />
la morena del ghiacciaio<br />
ormai scomparso raggiungeremo<br />
la Forcella <strong>di</strong> Val D’Acia (mt.2476)<br />
punto piu’ alto della ns. escursione<br />
e da li, per ripido pen<strong>di</strong>o detritico<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
28 - 29 luglio<br />
Monte Pelmo<br />
raggiungiamo il Rifugio Venezia.<br />
<strong>Il</strong> giorno seguente dopo una breve<br />
<strong>di</strong>vagazione al Monte Pena con vista<br />
sull’intera Valle <strong>di</strong> Zoldo, aggireremo<br />
il M.te Pelmetto fino a raggiungere<br />
la sua base, un masso franato dalla<br />
parete dove qualche decennio fa<br />
vennero scoperte un centinaio <strong>di</strong><br />
orme attribuite a tre <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />
rettili alti da 80 cm a 3 mt, che si<br />
reggevano su 2 zampe e risalenti al<br />
periodomdel Triassico Superiore,<br />
quando il mare dove si erano sviluppate<br />
le gran<strong>di</strong> scogliere, si era<br />
completamente riempito <strong>di</strong> depositi<br />
che per un breve tempo hanno dato<br />
origine ad una pianura paludosa ,<br />
dove questi <strong>di</strong>nosauri vagavano affamati.<br />
In breve saremo poi <strong>di</strong> nuovo alla<br />
Forcella Staulanza, avendo completato<br />
il periplo completo del Massiccio<br />
Del Pelmo.<br />
8 - 9 settembre<br />
Ferrata Oscar<br />
Schuster al Sassopiatto<br />
(Gruppo Sassolungo)<br />
Diff: EEA<br />
Attrezzatura obbligatoria:<br />
Imbraco- kit da ferrata- casco (tutto<br />
a norma)<br />
D.G: Orsi Rossana – Zaniboni Marco<br />
<strong>Il</strong> nome Sassolungo è strettamente<br />
legato a quelli <strong>di</strong> Paul Grohman, F.<br />
Innorhofer e P. Salcher, che lo<br />
scalarono per primi nel 1869.<br />
Sicuramente il Gruppo è annoverato<br />
tra i simboli della Val Gardena, ma<br />
lo scenario più bello lo offre<br />
dall’altopiano dell’Alpe <strong>di</strong><br />
Siusi/Seiseralm.<br />
Le cime, poste quasi a semicerchio,<br />
sono il Sassolungo (m.3179), il<br />
Sassopiatto (m. 2964), le Cinque<br />
Dita (m. 2998), la Punta Grohamann<br />
(m. 3179) e la torre Innerkofler (m.<br />
3081) , <strong>di</strong> queste solo il Sassopiatto<br />
è'8f raggiungibile da escursionisti,<br />
mentre tutte le altre sono riservate<br />
agli scalatori.<br />
1° Giorno- dal rifugio Passo Sella<br />
m. 2183, si segue il comodo sentiero<br />
528 verso nord, al cospetto del<br />
gigantesco Sassolungo, Lambendo<br />
21/22 luglio<br />
Gruppo Alpinistico<br />
Ghiacciaio della Presanella<br />
Informazioni in sede<br />
solo i massi piu’ piccoli della grande<br />
frana chiamata “citta’ dei sassi”,<br />
che si lascia a sinistra, si seguita<br />
verso nord, in lieve salita,<br />
successivamente in percorso<br />
abbastanza comodo sotto<br />
l’imponente mole del Sassolungo.<br />
Si prosegue verso sud-ovest fino<br />
all’imbocco del Vallone che conduce<br />
al rifugio Vicenza, dove<br />
pernotteremo.<br />
2° giorno, seguendo le in<strong>di</strong>cazioni<br />
per il Sentiero Oscar Shuster nella<br />
conca del Sassopiatto, fin sotto un<br />
canalone.<br />
Adestra si ragguinge l’attacco della<br />
Via Ferrata .<br />
Per una rampa iniziale si raggiunge<br />
un canalino, e da qui si sale, per<br />
una gra<strong>di</strong>nata rocciosa e si giunge<br />
alla Forcella delle Torri.<br />
Si guadagna una cengia, e con<br />
l’aiuto delle funi si supera un camino<br />
e si affronta una paretina. Per un<br />
canalone detritico si guadagnano<br />
delle rampe, superate le quali si è'8f<br />
sulla cresta sommitalee poi alla cima<br />
<strong>di</strong> Mezzo Del Sassopiatto.
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
CALENDARIO GITE<br />
16 settembre<br />
Escursione abbinata al corso storico 15-18<br />
acconpagnati dallo storico locale Fernando Larcher<br />
I segni della grande guerra<br />
sugli altipiani <strong>di</strong> Folgaria,<br />
Lavarone e Luserna<br />
Mezzo <strong>di</strong> trasporto: Pullman<br />
Partenza :ore 6<br />
Difficoltà: Turistica (<strong>di</strong>slivello + -<br />
300m)<br />
DG: Clau<strong>di</strong>o Fregni, Giancarlo Ranuzzini<br />
Della Grande Guerra combattuta<br />
sul fronte trentino-veneto, gli Altipiani<br />
espongono testimonianze imponenti<br />
e suggestive, in particolare le<br />
sette gran<strong>di</strong> fortezze austro- ungariche<br />
<strong>di</strong>slocate su una linea <strong>di</strong><br />
quasi 30 km tra Cima Vezzena e i<br />
rilievi <strong>di</strong> Serrada, sull'altopiano <strong>di</strong><br />
Folgaria. Sparsi sul territorio si trovano<br />
inltre numerosi resti <strong>di</strong> trinceramenti,<br />
postazioni fortificate,<br />
tunnel, ex strade militari... un<br />
patrimonio <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> cultura tra<br />
i più interessanti <strong>di</strong> tutto l'arco alpino.<br />
FORTE BELVEDERE GSCHWENT<br />
- 1177 m<br />
Si trova poco lontano da Lavarone<br />
Cappella, su un dosso roccioso che<br />
sporge sull'alta valle dell'Astico. Per<br />
Trento basto io! era il motto <strong>di</strong> cui<br />
si fregiava, a significare che da solo<br />
bastava a <strong>di</strong>fendere la città dal pericolo<br />
italiano. Mantenne fede al suo<br />
impegno anche perché, a parte i<br />
bombardamenti dei primi giorni <strong>di</strong><br />
guerra, non subì attacchi <strong>di</strong>retti. <strong>Il</strong><br />
tentativo <strong>di</strong> sfondamento avvenne<br />
infatti nel settore orientale degli<br />
Altipiani, tra forte Lusérn e forte<br />
Verle. Forte Gschwent - Belvedere fu<br />
costruito tra il 1908 ed il 1914 con<br />
il compito principale <strong>di</strong> controllare<br />
la VaI d'Astico che si apre a strapiombo<br />
sotto <strong>di</strong> esso. Tra le sette<br />
fortezze della cintura fortificata <strong>di</strong><br />
Folgaria, Lavarone e Luserna è<br />
l'unica sfuggita all'opera demolitrice<br />
degli anni Trenta, attuata dal regime<br />
fascista nell'ambito della campagna<br />
Ferro alla Patria. Si salvò, si racconta,<br />
per l'intervento del Re Vittorio<br />
Emanuele III che in visita nel 1935<br />
a quello che era stato il fronte dei<br />
forti, volle che almeno uno rimanesse<br />
in pie<strong>di</strong>, a memoria per le generazioni<br />
future. Negli anni Sessanta fu<br />
acquistata dalla famiglia Osele che<br />
lo ripulì, lo adattò alla visita e lo<br />
trasformò nella fortezza museo che<br />
possiamo ammirare oggi. Ora il forte<br />
e l'annesso museo sono proprietà<br />
del Comune <strong>di</strong> Lavarone che lo gestisce<br />
tramite una fondazione. Si<br />
trova in posizione panoramica, molto<br />
suggestiva, affacciato sulla sottostante<br />
Val d'Astico, in faccia al ex<br />
confine italiano.<br />
FORTE LUSERN - 1520 m<br />
Forte Lusérn (o Forte Cima Campo)<br />
fu costruito fra il 1911 ed il 1914<br />
sull'altopiano <strong>di</strong> Luserna (isola etnica<br />
tedesca), in prossimità del confine<br />
austro-italiano, con la duplice funzione<br />
<strong>di</strong> controllare assieme a Forte<br />
Busa Verle la testata superiore della<br />
Val d'Assa. In concerto con il forteosservatorio<br />
<strong>di</strong> Cima Véezzena<br />
(1908 m) e con il presi<strong>di</strong>o fortificato<br />
del Basson fungeva poi da pilastro<br />
della cosiddetta trincea d'acciaio,<br />
un <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa contro cui<br />
nell'agosto del 1915 si lanciarono<br />
inutilmente i fanti italiani, lasciando<br />
sul terreno l'enorme tributo <strong>di</strong> 1<strong>04</strong>8<br />
per<strong>di</strong>te, fra morti, feriti e prigionieri.<br />
Fu questo l'esito <strong>di</strong>sastroso <strong>di</strong> quella<br />
che è passata alla storia come la -<br />
battaglia del Basson. Nei pressi della<br />
fortezza sono visitabili gli avamposti<br />
<strong>di</strong> Oberwiesen, del Wiatz e le trincee<br />
<strong>di</strong> Millegrobbe. <strong>Il</strong> forte si fregiava<br />
del titolo <strong>di</strong> Padreterno, ad in<strong>di</strong>care<br />
la potenza <strong>di</strong> fuoco e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong><br />
cui si vantava. Di fronte ai grossi<br />
calibri della fortezza italiana <strong>di</strong> Cima<br />
Verena (2.015 m) il titolo gli valse<br />
però ben poco. Nei primi cinque<br />
giorni <strong>di</strong> guerra oltre cinquemila<br />
proiettili caddero sulla copertura del<br />
forte mettendone in serio pericolo<br />
l'integrità strutturale. <strong>Il</strong> 28 maggio<br />
1915, alle ore 16, il forte capitolò e<br />
issò ban<strong>di</strong>era bianca, ma.....<br />
ESCURSIONE A FORTE LUSERN<br />
<strong>Il</strong> forte è facilmente raggiungibile<br />
percorrendo la comoda ex strada<br />
militare (ora strada forestale) che<br />
prende avvio dal ristorante Malga<br />
Millegrobbe (osteria tipica trentina<br />
- 1400 m) e che solcando i vastissimi<br />
pascoli della piana lusernese sale<br />
gradualmente il dolce pen<strong>di</strong>o nordoccidentale<br />
<strong>di</strong> Cima Campo. Superati<br />
i pascoli la strada si inoltra in<br />
un bel bosco <strong>di</strong> abete rosso e con<br />
Forte Belvedere Stanza del Me<strong>di</strong>co<br />
Forte Lusern<br />
due tornanti si porta progressivamente<br />
in quota approdando alla<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
fortezza dal lato ovest. Pur essendo<br />
un rudere, la fortezza è visitabile in<br />
tutte le sue parti; sono ancora in<br />
corso lavori <strong>di</strong> recupero del grande<br />
complesso militare con interventi <strong>di</strong><br />
pulizia e <strong>di</strong> messa in sicurezza. Una<br />
breve, ulteriore passeggiata nel bosco<br />
permette <strong>di</strong> raggiungere facilmente<br />
il vicino avamposto <strong>di</strong> Oberwiesen<br />
(e la galleria del Wiatz) con<br />
bella ed emozionante veduta<br />
sull'altopiano <strong>di</strong> Luserna, il Lont von<br />
Cimbarn, il paese dei cimbri.<br />
Uscite abbinate al corso <strong>di</strong> Ferrate<br />
15 - 16 settembre<br />
Presolana:<br />
Falesia “Mare in Tempesta”<br />
Sentiero attrezzato “Della Porta”<br />
Difficoltà: EEA<br />
22 - 23 settembre<br />
Dolomiti: Ferrate del Catinaccio<br />
Difficoltà: EEA<br />
GRUPPO SENIORES OVER 50<br />
5 luglio<br />
Sentiero Atmosfera<br />
Giar<strong>di</strong>no Botanico Alpino Esperia<br />
Difficoltà: T/E<br />
14 luglio<br />
Caldaie del Sesia Rifugio Pastore<br />
Val Sesia Piemonte<br />
Difficoltà: E<br />
15 luglio<br />
Le case Walser della Val d’Otro<br />
Difficoltà: E<br />
5 settembre<br />
La Val <strong>di</strong> Funes<br />
Parco Dolomiti Odle<br />
Difficoltà: E<br />
6 settembre<br />
Giro del Sass de Putia<br />
e delle malghe<br />
Difficoltà: E<br />
Sentieri attrezzati Gunther<br />
Messner e Sass de Putia<br />
Difficoltà: EEA<br />
16 settembre<br />
Giro delle malghe del Sengio Alto<br />
Difficoltà: T<br />
Monte Cornetto - Baffelan<br />
Difficoltà: EE<br />
Schede e informazioni in Sede<br />
3
4<br />
ALPINISMO GIOVANILE<br />
Soggiorno Estivo<br />
Dal 14 al 27 luglio<br />
per ragazzi/e nati dal 1989 al 1994<br />
Trekking nelle “STUBAI ALPEN”<br />
(Tirolo - Austria)<br />
Attività Didattiche: la Stubaier<br />
Hohenweg, l’alta via delle Stubai<br />
Alpen, si presta magnificamente,<br />
per far trascorrere ai giovani un<br />
Soggiorno altamente educativo e<br />
<strong>di</strong>verso dalle tra<strong>di</strong>zionali proposte<br />
estive. Quali le attività previste?<br />
1. Escursioni alla ricerca <strong>di</strong> luoghi<br />
ameni e naturalistici, tipici degli<br />
ambienti in alta quota...<br />
2. Lezioni <strong>di</strong> arrampicata sulle pareti<br />
attrezzate poste nelle vicinanze<br />
dei rifugi...<br />
3. Traversate alpinistiche dei<br />
ghiacciai e delle cime<br />
spartiacque tra l’A<strong>di</strong>ge e il<br />
Danubio...<br />
4. Visite agli alpeggi per apprendere<br />
la vita legata al mondo rurale<br />
tirolese...<br />
5. Visita al capoluogo del Tirolo,<br />
Innsbruck...<br />
6. Tanti momenti <strong>di</strong> socializzazione,<br />
<strong>di</strong> esperienze culturalmente<br />
<strong>di</strong>verse e <strong>di</strong> incontri nel corso<br />
delle attività e nei luoghi che<br />
visiteremo...<br />
30 agosto - 2 settembre<br />
Gruppi Senior e Junior<br />
Quota 2.000 m, ma ad un passo dal<br />
mare!!!<br />
La Scuola <strong>di</strong> Alpinismo Giovanile<br />
organizza per i ragazzi dei gruppi<br />
Senior e Junior un’uscita <strong>di</strong> quattro<br />
giorni sui monti Toraggio e<br />
Pietravecchia in Liguria (IM), da<br />
svolgersi alla fine <strong>di</strong> agosto. Questa<br />
occasione offre lo spunto per<br />
presentare a tutti i Soci questo<br />
angolo <strong>di</strong> montagna, per i numerosi<br />
motivi d’interesse che esprime.<br />
Siamo nelle Alpi Liguri, senza dubbio<br />
uno dei settori alpini più belli e<br />
interessanti: la particolare posizione<br />
<strong>di</strong> questi monti, che portano in<br />
pratica la più alta catena d’Europa<br />
ad “affacciarsi” sul Me<strong>di</strong>terraneo,<br />
dà vita a un paesaggio ed a una<br />
natura unici. Andremo ad<br />
esplorare uno dei<br />
costoni del Monte<br />
Saccarello (il tetto<br />
della Liguria con i<br />
suoi 2200 m), quello<br />
che scende verso il<br />
mare, al confine tra<br />
Liguria, Piemonte e<br />
Francia. Più<br />
precisamene<br />
saremo a cavallo<br />
tra le valli Nervia e<br />
Roja.<br />
<strong>Il</strong> gruppo<br />
montuoso<br />
Toraggio-<br />
Pietravecchia è<br />
noto agli appassionati <strong>di</strong><br />
escursionismo per lo spettacolare<br />
Sentiero degli Alpini inciso nella<br />
roccia, ma anche a stu<strong>di</strong>osi e<br />
naturalisti appassionati: non a caso<br />
è stato definito il più importante<br />
“Santuario della natura” ligure: la<br />
particolare posizione geografica <strong>di</strong><br />
questo luogo fa sì che ospiti una<br />
flora molto ricca e varia (sono<br />
presenti almeno 30 specie<br />
endemiche); sorprende trovare<br />
specie montane accanto ad altre<br />
tipiche <strong>di</strong> climi cal<strong>di</strong>... facendo un<br />
paragone con il modo animale è<br />
come se si vedessero convivere<br />
dromedari e gli orsi bianchi!!!<br />
D’altronde, in parte, ciò avviene:<br />
non è <strong>di</strong>fficile trovare marmotte e<br />
camosci che “fanno amicizia” con<br />
i gabbiani!?!?<br />
L’alta val Nervia ospita, inoltre, la<br />
ALPI LIGURI<br />
SCUOLA C.A.I.<br />
A G<br />
LPI<br />
I<br />
O<br />
VANILE<br />
N IS<br />
M O<br />
- MODENA<br />
Ferrate, escursioni e visita alle Fortezze militari italiane<br />
sul fronte francese 1940-1945<br />
spettacolare foresta <strong>di</strong> Gouta, la più<br />
grande abetaia della Liguria,<br />
costituita prevalentemente da abete<br />
bianco in associazione con faggio,<br />
pino silvestre, qualche leccio:<br />
l’estensione <strong>di</strong> questa foresta ha<br />
permesso lo sviluppo <strong>di</strong> una fauna<br />
molto ricca: molti sono gli<br />
avvistamenti ad animali come<br />
l’ermellino, la marmotta, i camosci...<br />
i più fortunati potranno anche<br />
osservare rarissimi esemplari <strong>di</strong> gallo<br />
forcello e <strong>di</strong> gufo reale!<br />
Un po’ più a nord, s’incontrano i<br />
monti Toraggio (1973 m) e<br />
Pietravecchia (2<strong>04</strong>0 m), con le loro<br />
pareti rocciose a strapiombo<br />
caratterizzate da un intenso<br />
carsismo (per gli appassionati<br />
speleologi da non perdere la<br />
bellissima Grotta dei<br />
Rugli).<br />
Oltre al Sentiero degli<br />
Alpini è possibile<br />
raggiungere la vetta dei<br />
due monti attraverso<br />
vari sentieri: alcuni<br />
sono molto semplici<br />
(E), mentre altri<br />
presentano<br />
passaggi quasi<br />
alpinistici (EE).<br />
Per i più esperti e “temerari”<br />
le pareti del<br />
Pietravecchia<br />
ospitano alcune<br />
vie <strong>di</strong> arrampicata<br />
(passaggi <strong>di</strong> 6c+). In auto... giunti<br />
sulla A-10 <strong>di</strong>rezione Ventimiglia,<br />
uscitata Bor<strong>di</strong>ghera (per la valle<br />
Nervia fino alla Colla Melosa),<br />
oppure uscita precedente ad Arma<br />
<strong>di</strong> Taggia, (risalendo la Valle<br />
Argentina). Questa seconda<br />
alternativa consente <strong>di</strong> visitare<br />
Triora, bellissimo borgo me<strong>di</strong>oevale,<br />
ricco <strong>di</strong> storia e... <strong>di</strong> storie <strong>di</strong><br />
streghe!!!<br />
A Triora, nella frazione Loreto, si<br />
trova una bella falesie, sud<strong>di</strong>visa in<br />
cinque settori: ci sono più <strong>di</strong> 100<br />
vie d’arrampicata (in prevalenza<br />
monotiri) con <strong>di</strong>fficoltà dal 4b al 7a...<br />
insomma ce n’è per tutti!!!<br />
Infine il mare... impossibile non<br />
cogliere l’occasione <strong>di</strong> trovarsi a<br />
meno <strong>di</strong> 20 km dal mare!?!?! E<br />
allora?!?... via zaini e scarponi,<br />
pronto il costume, un tuffo e...<br />
-
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Giovedì 12 Luglio Presentazione del corso<br />
Mercoledì 05 Settembre Attrezzatura e abbigliamento<br />
Venerdì 07 Settembre Uso dei materiali;<br />
progressione in ferrata<br />
Mercoledì 12 Settembre Palestra: <strong>di</strong>dattica dell’arrampicata<br />
Sab. Dom. 15 - 16 Settembre PRESOLANA:<br />
Falesia “Mare in tempesta”<br />
Sentiero attrezzato “della PORTA”<br />
Mercoledì 19 Settembre Meteorologia<br />
Sab. Dom. 22 - 23 Settembre DOLOMITI:<br />
Ferrate del CATINACCIO<br />
Mercoledì 26 Settembre Topografia ed orientamento<br />
Mercoledì 03 Ottobre Pericoli in montagna<br />
Chiamata del Soccorso Alpino<br />
La Commissione Escursionismo della Sezione<br />
organizza il 3° Corso <strong>di</strong> “Ferrate e Sentieri<br />
attrezzati”.<br />
<strong>Il</strong> Corso è rivolto a tutti i soci, sia esperti <strong>di</strong><br />
escursionismo, sia esor<strong>di</strong>enti della montagna e<br />
si prefigge <strong>di</strong> insegnare le tecniche <strong>di</strong><br />
progressione in<strong>di</strong>viduale su ferrate, l’utilizzo degli<br />
strumenti <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>ssipazione e le nozioni<br />
basilari della meteorologia, della topografia ed<br />
orientamento, con lo scopo <strong>di</strong> favorire la<br />
frequentazione in autonomia dei percorsi<br />
attrezzati.<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Sab. Dom. 06-07 Ottobre Parc Natural de QUEYRAS (France):<br />
Trois Ferratas: CROIX DE<br />
TOULOSE, PRA PREMIER -<br />
CHATEAU QUEYRAS<br />
Mercoledì 10 Ottobre Le ferrate nella storia<br />
Tutela Ambiente Montano<br />
Mercoledì 17 Ottobre Programmazione<br />
<strong>di</strong> una escursione.<br />
Domenica 21 Ottobre PRE ALPI LOMBARDE:<br />
Ferrata MONTE DUE MANI<br />
Mercoledì 14 Novembre Proiezione immagini del corso<br />
Cosa faremo dopo?<br />
<strong>Il</strong> <strong>CAI</strong> e le sue attività.<br />
• <strong>Il</strong> Corso è riservato ai Soci<br />
• le iscrizioni sono già aperte<br />
• età minima: 16 anni<br />
• posti <strong>di</strong>sponibili: n° 20<br />
• quota d’iscrizione: 140 E<br />
5
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Saranno 4 gli amici che ci guideranno<br />
alla scoperta <strong>di</strong> luoghi, nomi, eventi <strong>di</strong><br />
questo 7° corso ambientalistico ad<br />
in<strong>di</strong>rizzo storico. Sono tutte persone<br />
molto conosciute accomunate da un<br />
grande amore per la montagna e per<br />
la storia.<br />
Per la visita ai forti austriaci sull’altopiano<br />
<strong>di</strong> Folgaria-Lavaroni-Luserna saremo<br />
guidati da FERNANDO LARCHER,<br />
esperto <strong>di</strong> storia dei forti, pubblicista.<br />
Collabora con <strong>di</strong>verse realtà locali per la<br />
valorizzazione <strong>di</strong> questo patrimonio<br />
Siro Offelli - Livio Busato - Oswald Mederle<br />
- Livio Pesavento<br />
1916 LA SPEDIZIONE PUNITIVA<br />
<strong>Il</strong> libro descrive le varie<br />
fasi della poderosa offensiva<br />
austro-ungarica<br />
comunemente nota<br />
come "Strafexpe<strong>di</strong>tion",<br />
sferrata nella primavera<br />
del 1916 dalle due armate<br />
del Gruppo<br />
d'esercito arciduca<br />
Eugenio contro le truppe italiane schierate<br />
a <strong>di</strong>fesa del saliente trentino, inferiori <strong>di</strong><br />
numero e per dotazione d'artiglierie. La<br />
preparazione logistica e gli episo<strong>di</strong> salienti<br />
dell'offensiva sono riassunti e illustrati<br />
con fotografie scattate in quei giorni da<br />
operatori <strong>di</strong> entrambi gli eserciti, che<br />
fanno rivivere quel tragico periodo <strong>di</strong><br />
guerra.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 33,00 scontato<br />
10% € 29,70<br />
Umberto Mattalia<br />
CRONACHE DELLA GRANDE GUER-<br />
RA 1915-1918<br />
Altipiani - Valsugana - Pasubio - Isonzo<br />
- Piave<br />
Un libro che racconta la<br />
guerra non solo con le<br />
battaglie, ma anche con<br />
aneddoti e storie rievocate<br />
dai protagonisti. Un<br />
modo agile per rileggere<br />
la Grande Guerra italoaustriaca.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 20,00 scontato 10%<br />
€ 18,00<br />
Umberto Mattalia<br />
LA GUERRA DEI FORTI<br />
sugli altopiani (1915-1916)<br />
Racconto fotografico<br />
minuzioso delle attività<br />
dei forti italiani ed austro-ungarici<br />
sugli altopiani<br />
del confine, Asiago,<br />
Folgaria e Lavarone,<br />
nel periodo iniziale del<br />
conflitto, quando si<br />
svolse l'ultimo grande atto della guerra<br />
del 19° secolo tra gran<strong>di</strong> fortificazioni,<br />
che sbarravano i confini <strong>di</strong> una zona<br />
strategicamente delicatissima. L'attacco<br />
al Basson, la resa del Luserna, il martirio<br />
del Verle e la <strong>di</strong>struzione del forte Verena<br />
sono gli episo<strong>di</strong> più salienti del volume.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 13,00 scontato<br />
10% € 11,7<br />
6<br />
7° CORSO DI ESCURSIONISMO AMBIENTALIS<br />
...Quando la ricerca storica incontra la montagna<br />
Due note sui relatori e accompagnatori del corso storico<br />
purtroppo esposto all’incuria del tempo<br />
e <strong>di</strong> un turismo spesso <strong>di</strong>stratto e<br />
insensibile.<br />
La prima conferenza sulla battaglia<br />
dell’Ortigara vedrà invece nostro ospite<br />
in sede <strong>CAI</strong> un giovane storico,<br />
ALLESANDRO TORTATO. È laureato<br />
in Storia Militare presso la facoltà <strong>di</strong><br />
Padova, nonché <strong>di</strong>rettore d’orchestra,<br />
concertista e appassionato escursionista.<br />
Ci racconterà cosa veramente è<br />
successo in quei drammatici 20 giorni <strong>di</strong><br />
90 anni fa attraverso un lavoro frutto <strong>di</strong><br />
una sua approfon<strong>di</strong>ta ricerca storica,<br />
<strong>di</strong>ventato poi tesi <strong>di</strong> laurea e in seguito<br />
famoso libro .<br />
Per poter poi toccare con mano (meglio<br />
<strong>di</strong>re con piede...) quanto imparato sui<br />
banchi <strong>di</strong> scuola, andremo in uscita<br />
sull’Ortigara accompagnati da un altro<br />
grande esperto. Si tratta dell’Arch.<br />
VITTORIO CORA’. Socio della <strong>sezione</strong><br />
<strong>CAI</strong> <strong>di</strong> Asiago, vicepresidente regionale<br />
del <strong>CAI</strong> Veneto. È scrittore, nonché<br />
curatore <strong>di</strong> un importante progetto<br />
denominato ECOMUSEO finanziato dalla<br />
regione Veneto e dallo Stato che mira al<br />
recupero sistematico e meto<strong>di</strong>co <strong>di</strong> luoghi<br />
teatro <strong>di</strong> eventi bellici della 1ª guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale.<br />
Infine per l’ultima conferenza e per l’ultima<br />
uscita avremo al nostro fianco<br />
sicuramente il massimo esperto, insieme<br />
a Pieropan, del Pasubio. Si tratta del<br />
Prof. CLAUDIO GATTERA. Tantissime<br />
le sue pubblicazione sulle 52 gallerie e<br />
sul monte Pasubio, incalcolabili le volte<br />
che ha accompagnato in questi luoghi,<br />
gruppi, scolaresche, corsi. La sua<br />
conferenza in sede sarà un escursus<br />
Approfittando del corso storico "15-18" è stato stipulato un accordo con l'e<strong>di</strong>tore gino rossato <strong>di</strong> valdagn<br />
italiana <strong>di</strong> testi storici sulla grande guerra) per avere in conto ven<strong>di</strong>ta alcuni testi scontati del 10% su<br />
<strong>sezione</strong> <strong>di</strong> modena. Di seguito l'elenco dei testi <strong>di</strong>sponili in sede da metà giugno a fine ottobre.<br />
Clau<strong>di</strong>o Gattera - Tiziano Bertè - Marcello<br />
Maltauro<br />
LE PICCOLE DOLOMITI NELLA<br />
GUERRA 1915-1918<br />
Dalla Vallarsa alla Val Lagarina, dal<br />
Carega ai Coni Zugna<br />
ITINERARI E STORIA<br />
<strong>Il</strong> libro descrive, con ricchezza <strong>di</strong> particolari,<br />
le vicende della<br />
Grande Guerra nella<br />
zona <strong>di</strong> confine tra<br />
Austria ed Italia, tra le<br />
province <strong>di</strong> Vicenza,<br />
Verona e Trento. La<br />
dorsale <strong>di</strong> sinistra Vallarsa<br />
fu investita, come<br />
il vicinissimo Pasubio,<br />
dalla violenza della Strafexpe<strong>di</strong>tion nel<br />
1916. Frutto <strong>di</strong> una seria ricerca archivistica,<br />
il volume, ricco <strong>di</strong> foto d'epoca<br />
ed attuali, è inoltre una preziosa guida<br />
per l'escursionista, poichè riporta sentieri<br />
e vie d'accesso, fornendo tempi <strong>di</strong><br />
percorrenza, possibilità d'alloggio e<br />
minuziosa descrizione dei luoghi visitati.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 18,00 scontato<br />
10% € 16,20<br />
Bepi Boccardo<br />
MELETTE 1916 - 1917<br />
La Grande Guerra nella parte nordorientale<br />
dell'Altopiano dei Sette Comuni<br />
<strong>Il</strong> libro per la prima volta<br />
racconta gli episo<strong>di</strong><br />
che interessarono i<br />
monti orientali<br />
dell'altopiano <strong>di</strong> Asiago,<br />
sia durante<br />
l'offensiva del 1916, sia<br />
nei drammatici momenti<br />
che seguirono la ritirata <strong>di</strong> Caporetto.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 19,00 scontato<br />
10% € 17,10<br />
Marcello Maltauro<br />
CORNO BATTISTI<br />
"Occhio" del Pasubio sulla Vallarsa<br />
La cattura <strong>di</strong> Cesare<br />
Battisti e Fabio Filzi<br />
<strong>Il</strong> volume della narra<br />
levicende del monte<br />
Corno <strong>di</strong> Vallarsa,<br />
storicamente legato<br />
alla cattura <strong>di</strong> Cesare<br />
Battisti ed al successivo<br />
martirio del deputato trentino.<br />
L'opera spazia su tutte le vicende belliche<br />
che interessarono la me<strong>di</strong>a<br />
Vallarsa, sotto il Pasubio, dal<br />
1915 al 1918.]<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 13,00 scontato<br />
10% € 11,70<br />
Andrea Kozlovic<br />
STORIA FOTOGRAFICA DELLA<br />
GRANDE GUERRA<br />
1914-1918<br />
Vincitore del Premio<br />
"Raimondo Montecuccoli"<br />
Roma<br />
Dalle ragioni dello<br />
scoppio del grande<br />
conflitto che cambiò il<br />
mondo allo sviluppo degli avvenimenti,<br />
delle operazioni, dell'inferno della vita<br />
in trincea, tra fango e sangue ed il rombo<br />
dei cannoni, fino alla pace dopo la<br />
battaglia <strong>di</strong> Vittorio Veneto: l'epoca della<br />
Grande Guerra rivive in questa selezione<br />
<strong>di</strong> immagini apprezzata in Italia e<br />
all'estero.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 22,00 scontato<br />
10% € 19,80<br />
Michele Campana<br />
UN ANNO SUL PA-<br />
SUBIO a cura <strong>di</strong><br />
Alessandro Massignani<br />
La rie<strong>di</strong>zione<br />
dell'avvincente racconto<br />
<strong>di</strong> Campana,<br />
ufficiale della leggendaria<br />
Brigata Liguria, scritto in trincea<br />
nel 1917, aggiornato da una traduzione<br />
documentata della guerra sul Pasubio<br />
e con un rinnovato apparato fotografico.<br />
L'intramontabile epopea della lotta tra<br />
Alpini e Fanti e Kaiseager in alta montagna,<br />
tra rocce, neve e valanghe, descritta<br />
da una grande penna del giornalismo<br />
dell'epoca.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 18,00 scontato<br />
10% € 16,20<br />
Basilio Di Martino<br />
TRINCEE - RETICOLATI E COLPI DI<br />
MANO NELLA<br />
GRANDE GUERRA<br />
Val Posina - Altopiano<br />
<strong>di</strong> Asiago - Piave<br />
La 1a Guerra Mon<strong>di</strong>ale,<br />
con il sorgere <strong>di</strong> estesi<br />
ed impenetrabili fronti<br />
fortificati, obbligò gli<br />
eserciti a rivedere<br />
dottrine e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> combattimento.<br />
Esaminate le soluzioni adottate per<br />
l'offensiva e la <strong>di</strong>fensiva dall'esercito<br />
italiano nel terzo anno <strong>di</strong> lotta, viene<br />
affrontato, con l'aiuto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi esempi,<br />
operazioni", vale a <strong>di</strong>re dei colpi <strong>di</strong> mano<br />
che caratterizzarono gli intervalli tra le<br />
gran<strong>di</strong> battaglie, segnando una tappa<br />
importante nell'evoluzione della tattica<br />
della fanteria e contribuendo ad esaltare<br />
la figura dell'ar<strong>di</strong>to.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino€ 16,00 scontato 10%€<br />
14,40<br />
Enrico Acerbi - Marcello Maltauro - Clau<strong>di</strong>o<br />
Gattera - Andrea Povolo<br />
GUIDA AI FORTI ITALIANI E AUSTRIACI<br />
DEGLI ALTIPIANI<br />
Folgaria, Lavarone, Vezzena, Asiago,<br />
Prealpi Venete<br />
E<strong>di</strong>zione interamente<br />
rinnovata e completa per<br />
escursioni ai forti della<br />
Grande Guerra, corredata<br />
da interessanti articoli<br />
storici sulle fortezze<br />
e sui loro armamenti.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 12,00<br />
scontato 10% € 10,80<br />
Clau<strong>di</strong>o Gattera<br />
IL PASUBIO E LA STRADA DELLE 52<br />
GALLERIE<br />
Con <strong>di</strong>ario storico - militare ine<strong>di</strong>to della<br />
33a compagnia minatori del Genio.<br />
Guida ai sentieri della<br />
Grande Guerra.<br />
La strada <strong>di</strong> arroccamento<br />
che porta alle<br />
vette del Pasubio fu costruita<br />
nel 1917 e definita<br />
"Opera <strong>di</strong> Giganti". In<br />
questo libro è minuziosamente<br />
descritta la<br />
storia della sua costruzione.<br />
Tratta dal <strong>di</strong>ario<br />
ine<strong>di</strong>to della 33a Compagnia Minatori del<br />
5° Reggimento Genio. Utile guida per<br />
l'escursionista, riporta i sentieri e le vie <strong>di</strong><br />
accesso al Pasubio con i relativi tempi <strong>di</strong><br />
percorrenza e le possibilità <strong>di</strong> alloggio.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 12,00 scontato 10%<br />
10,80<br />
Vittorio Corà - Alessandro Massignani<br />
GUIDA AL MONTE ORTIGARA<br />
Itinerari e Storia<br />
Guida ad uno dei più<br />
impressionanti e ben<br />
conservati campi <strong>di</strong><br />
battaglia della Grande<br />
Guerra, è il risultato <strong>di</strong><br />
un accurato esame<br />
dei percorsi più significativi<br />
e delle varianti<br />
più promettenti,<br />
nonché della documentazione<br />
nel frat-
tempo emersa dagli archivi italiani e austrotedeschi.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino € 12,00 scontato 10%<br />
€ 10,80<br />
Gianni Pieropan<br />
MONTE PASUBIO<br />
Guida alla Zona Sacra: itinerari - ambiente<br />
- storia<br />
Una guida che è anche<br />
un libro <strong>di</strong> storia, poiché<br />
descrive i luoghi delle<br />
battaglie del Pasubio,<br />
raccontando in sintesi<br />
gli avvenimenti bellici.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino €<br />
15,00 scontato 10% €<br />
13,50<br />
Tullio Liber - Ugo Leitempergher - Andrea<br />
Kozlovic<br />
1914 - 1918 LA GRANDE GUERRA SU-<br />
GLI ALTOPIANI<br />
<strong>di</strong> Folgaria - Lavarone - Luserna - Vezzena<br />
- Sette Comuni - Monte Pasubio<br />
- Monte <strong>Cimone</strong> e su gli altri fronti <strong>di</strong><br />
guerra<br />
Un classico della Grande<br />
Guerra che descrive le<br />
battaglie degli altopiani<br />
con accenni agli altri<br />
fronti <strong>di</strong> guerra italiani.<br />
E', in più, una grande<br />
collezione fotografica.<br />
Prezzo <strong>di</strong> listino €<br />
20,00 scontato 10% €<br />
18 ,00<br />
Alessandro Tortato<br />
ORTIGARA - La verità negata<br />
Le sconvolgenti rivelazioni <strong>di</strong> documenti<br />
d'archivio che nessun italiano avrebbe<br />
mai voluto leggere<br />
<strong>Il</strong> ritrovamento presso l'ufficio storico dello<br />
Stato Maggiore dell'Esercito <strong>di</strong><br />
un'immensa mole <strong>di</strong> documenti <strong>di</strong> eccezionale<br />
valore storico, assolutamente ine<strong>di</strong>ti,<br />
ha permesso ad Alessandro Tortato<br />
<strong>di</strong> offrire una revisione interpretativa generale<br />
della battaglia. Ortigara: la verità negata,<br />
a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> più <strong>di</strong> ottant'anni<br />
dall'avvenimento, chiarisce in maniera<br />
definitiva tutti i dubbi ed<br />
interrogativi che la vicenda<br />
ha da sempre suscitato.<br />
Un contributo<br />
essenziale per stu<strong>di</strong>osi ed<br />
appassionati, una sconvolgente<br />
lettura ed accusa<br />
per tutti.<br />
€ 20,00 scontato 10%<br />
€ 18 ,00<br />
Questo progetto, nato nel 20<strong>04</strong>, si<br />
propone <strong>di</strong> rilanciare la frazione<br />
fananese, attraverso la realizzazione<br />
del Museo della Linea Gotica dei Monti<br />
della Riva e della storia del paese in<br />
particolare sulla figura <strong>di</strong> Felice<br />
Pedroni.<br />
A questo fine il locale “Comitato Terra<br />
<strong>di</strong> Trignano”, con la collaborazione<br />
dell’Amministrazione Comunale <strong>di</strong><br />
Fanano, ha organizzato <strong>di</strong>verse<br />
iniziative, quest’anno sono state<br />
programmate:<br />
1° luglio<br />
In occasione del “Felix Pedro Day”, vi<br />
sarà “L’oro <strong>di</strong> Felice Pedroni” una<br />
camminata nei luoghi dove è nato il<br />
famoso cercatore d’oro Felice Pedroni<br />
e al pomeriggio <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong><br />
ricerca dell’oro con la “padella”.<br />
L’incasso della giornata verrà devoluto<br />
al progetto. In più verrà organizzato<br />
un concorso <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno rivolto ai<br />
bambini sulla storia del personaggio<br />
e incontro con l’autore e presentazione<br />
del romanzo “Alla fine dell’arcobaleno.<br />
La storia <strong>di</strong> Felice Pedroni da Fanano<br />
all’Alaska” Prospettiva E<strong>di</strong>trice.<br />
Progetto Trignano 2007<br />
Alla sera, un concerto <strong>di</strong> musica<br />
country italiana <strong>di</strong> Mirco Cattani autore<br />
della canzone “Pedro creek”.<br />
11 agosto<br />
In occasione della sagra patronale <strong>di</strong><br />
Trignano vi sarà: “18 febbraio 1945. il<br />
giorno prima della battaglia della Riva”<br />
escursione animata dal <strong>di</strong>orama<br />
vivente dove verranno raccontate le<br />
storie dei partigiani, degli alpini<br />
americani e dei fanti tedeschi coinvolti<br />
nella battaglia.<br />
29-30 settembre<br />
In collaborazione con l’Istituto Storico<br />
<strong>di</strong> <strong>Modena</strong> eè stato organizzato<br />
l’evento “OGNI LUOGO È UNA<br />
STORIA. Didattiche e memorie sui<br />
sentieri della linea Gotica”, rivolto in<br />
particolar modo agli insegnanti <strong>di</strong><br />
lettere <strong>di</strong> scuole me<strong>di</strong>e e superiori<br />
Sabato pomeriggio 29 settembre a<br />
<strong>Modena</strong>, nella sala conferenze<br />
dell’Istituto Storico della Resistenza,<br />
è prevista la parte convegnista sul<br />
rapporto tra territorio, storia, memoria<br />
con l’intervento <strong>di</strong> relatori su tematiche<br />
<strong>di</strong> ambito geostorico, antropologico e<br />
<strong>di</strong>dattico-pedagogico. In questa sede<br />
è previsto l’allestimento <strong>di</strong> uno spazio<br />
espositivo che documenti le<br />
esperienze del “fare <strong>di</strong>dattica” da parte<br />
<strong>di</strong> enti e associazioni presenti sul<br />
territorio della Linea Gotica.<br />
In particolare verrà proiettato il video<br />
che abbiamo realizzato sull’esperienza<br />
<strong>di</strong>dattica con la classe <strong>di</strong> terza me<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> Fanano dell’Istituto Comprensivo <strong>di</strong><br />
Sestola. Gli alunni sono stati coinvolti<br />
nell’animazione del “<strong>di</strong>orama vivente”<br />
durante l’escursione <strong>di</strong>dattica. <strong>Il</strong> video<br />
sarà poi messo gratuitamente a<br />
<strong>di</strong>sposizione delle scuole che ne<br />
faranno richiesta.<br />
Domenica 30 settembre a Trignano<br />
<strong>di</strong> Fanano è organizzata per i<br />
partecipanti al convegno l’attività<br />
<strong>di</strong>dattica “La linea Gotica dei Monti<br />
della Riva”, che prevede l’escursione<br />
lungo i sentieri della linea <strong>di</strong>fensiva<br />
animata dal <strong>di</strong>orama vivente “18<br />
febbraio 1945: il giorno prima della<br />
battaglia”.<br />
Massimo Turchi<br />
Romanzo “Alla Fine dell’arcobaleno.<br />
La storia <strong>di</strong> Felice Pedroni da Fanano<br />
all’Alaska” Prospettiva E<strong>di</strong>trice<br />
Trignano, frazione <strong>di</strong> Fanano<br />
(<strong>Modena</strong>), febbraio 1906. Giuseppe,<br />
un ragazzo <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci anni parte per<br />
raggiungere il padre negli Stati Uniti.<br />
Assieme a lui viaggia anche il<br />
cercatore d’oro Felice Pedroni, 47<br />
anni, che nell’estate del 1902 ha<br />
trovato l’oro in Alaska ponendo le basi<br />
per la nascita della città <strong>di</strong> Fairbanks.<br />
Per Pedroni quel viaggio <strong>di</strong> ritorno<br />
avviene in un momento molto <strong>di</strong>fficile<br />
della sua esistenza.<br />
<strong>Il</strong> loro incontro cambierà la vita <strong>di</strong><br />
Giuseppe, spingendolo a seguire<br />
Felice fino a Fairbanks dove<br />
trascorrerà quattro anni facendo il<br />
minatore.<br />
È la storia <strong>di</strong> Trignano, un piccolo<br />
borgo dell’Appennino, dove molte<br />
persone devono emigrare. È una storia<br />
<strong>di</strong> emigranti italiani in cerca <strong>di</strong><br />
migliori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita. È la storia<br />
<strong>di</strong> Fairbanks, una città nata solo tre<br />
anni prima, dove tutto sembra<br />
possibile. È la storia dell’ultima frontiera<br />
americana, dei bianchi che vanno a<br />
impossessarsi dei territori in<strong>di</strong>ani. È<br />
la storia del viaggio del ragazzo, inteso<br />
anche come crescita: il passaggio<br />
dall’adolescenza all’età adulta. Non ci<br />
sono miti e tanto meno eroi, solo la<br />
dura vita quoti<strong>di</strong>ana ricostruita<br />
fedelmente grazie ad un ricerca storica<br />
<strong>di</strong> quasi vent’anni.<br />
Giuseppe e Felice rappresentano il<br />
“filo rosso” che collega le montagne<br />
modenesi all’Alaska. È la storia <strong>di</strong><br />
uomini in cerca del loro sogno, quello<br />
<strong>di</strong> raggiungere la “fine dell’arcobaleno”.<br />
<strong>Il</strong> romanzo è de<strong>di</strong>cato a mio padre,<br />
agli emigranti fananesi e ai trignanesi.<br />
Parte del ricavato della ven<strong>di</strong>ta sarà<br />
devoluto al “Comitato Terra <strong>di</strong><br />
Trignano”, per contribuire a realizzare<br />
gli allestimenti del museo de<strong>di</strong>cato alla<br />
Linea Gotica dei Monti della Riva che<br />
vuole rilanciare la frazione.<br />
<strong>Il</strong> link <strong>di</strong>retto alla scheda del romanzo<br />
nel sito internet della casa e<strong>di</strong>trice<br />
èhttp://www.prospettivae<strong>di</strong>trice.it/libri<br />
/schedeautori/turchi2.htm<br />
7
GRUPPO<br />
GRUPPO<br />
MODENA<br />
<strong>CAI</strong><br />
SPELEOLOGICO<br />
MODENA<br />
<strong>CAI</strong><br />
SPELEOLOGICO<br />
EMILIANO<br />
EMILIANO<br />
Non è solo la speleologia il teatro delle<br />
8<br />
GRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANO<br />
Domenica 5 Agosto<br />
Apertura annuale della<br />
Grotta <strong>di</strong> Pompeano<br />
Come ogni anno, in occasione della<br />
sagra <strong>di</strong> Pompeano (Serramazzoni),<br />
il Gruppo Speleologico Emiliano<br />
organizza visite guidate alla ormai nota<br />
grotta che si apre nel masso <strong>di</strong><br />
serpentino su cui sorge l’antica rocca<br />
tardome<strong>di</strong>evale del paese. È una<br />
cavità molto interessante, una delle<br />
più gran<strong>di</strong> del nostro Appennino, con<br />
un piccolo lago perenne sul fondo. È<br />
anche <strong>di</strong> facilissimo accesso, abbiamo<br />
avuto modo <strong>di</strong> accompagnare anche<br />
bambini <strong>di</strong> pochi anni, che certamente<br />
si sono <strong>di</strong>vertiti più dei genitori. Nella<br />
grotta vive una piccola colonia <strong>di</strong><br />
geotritoni, il piccolo animale simile alla<br />
salamandra che pre<strong>di</strong>lige i luoghi umi<strong>di</strong><br />
e poco frequentati e che è presente<br />
soltanto nelle nostre zone. Anche per<br />
proteggere questi animali, la grotta <strong>di</strong><br />
Pompeano è chiusa per tutto il resto<br />
dell’anno e viene aperta solo in<br />
occasione della sagra, per offrire<br />
Marcello Borsari.<br />
Sono nato a Carpi il 24.<strong>04</strong>.65, ex<br />
presidente del gruppo, ricopro<br />
attualmente l’incarico <strong>di</strong> gestire il<br />
catasto grotte del modenese.<br />
un’attrattiva in più.<br />
Varcato il cancello d’ingresso, si inizia<br />
a scendere tra lisce pareti <strong>di</strong> roccia<br />
vulcanica verso il cuore della grotta;<br />
già qui si nota come ha avuto origine<br />
la cavità, formatasi in epoche<br />
remotissime a seguito <strong>di</strong> un movimento<br />
delle masse rocciose. Giunti al laghetto<br />
perenne <strong>di</strong> acqua cristallina, si compie<br />
un percorso circolare e si risale verso<br />
l’uscita, facendo attenzione a scorgere<br />
sulle pareti gli esemplari <strong>di</strong> geotritone<br />
(ma senza <strong>di</strong>sturbarli!).<br />
Appuntamento quin<strong>di</strong> a Pompeano<br />
domenica 5 Agosto; le visite si<br />
svolgeranno dalle 10 alle 17, con orario<br />
continuato.<br />
Per eventuali informazioni, ci si può<br />
rivolgere al Gruppo Speleologico<br />
Emiliano, in sede il giovedì sera, o<br />
scrivere una mail al nostro in<strong>di</strong>rizzo<br />
(g.s.emiliano@tele2.it).<br />
GRUPPO<br />
MODENA<br />
<strong>CAI</strong><br />
SPELEOLOGICO<br />
EMILIANO<br />
AL’antica via Vandelli, valicato il passo<br />
della Tambura, inizia a scendere<br />
serpeggiando lungo il versante tirrenico<br />
delle Alpi Apuane e, giunta nei pressi<br />
del piccolo paese <strong>di</strong> Resceto (Massa),<br />
a circa 655 metri <strong>di</strong> quota, passa non<br />
lontano dall’ingresso della Buca del<br />
Baccile. Qui il panorama è veramente<br />
mozzafiato, con i contrafforti del monte<br />
Tambura che scendono ripi<strong>di</strong> e<br />
imponenti verso valle, in un paesaggio<br />
aspro e brullo. In queste rocce l’acqua<br />
ha avuto buon gioco nello scavare una<br />
delle cavità più interessanti della<br />
Toscana che, pur raggiungendo una<br />
profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> soli 160 metri, presenta<br />
una serie <strong>di</strong> ambienti, pozzi e gallerie,<br />
<strong>di</strong> grande fascino.<br />
Dopo l’angusto ingresso, si aggira<br />
l’imbocco del pozzo <strong>di</strong> 15 metri, da cui<br />
si esce alla fine dell’esplorazione, e si<br />
comincia a percorrere una serie <strong>di</strong><br />
gallerie prima in salita e poi orizzontali,<br />
ricche <strong>di</strong> stalagmiti, fino a un pozzo <strong>di</strong><br />
I volti del Gruppo Speleologico Emiliano<br />
(esperienze speleo-natural-escursionistiche)<br />
mie attività, ma <strong>di</strong>ciamo che tutto ciò<br />
che riguarda la Montagna mi ha<br />
sempre appassionato, avendo avuto<br />
l’opportunità <strong>di</strong> frequentare i primi<br />
sentieri già all’età <strong>di</strong> 10 anni.<br />
Da allora, pur con qualche pausa<br />
dovuta a impegni familiari, la mia<br />
Sabato 15 e Domenica 16 Settembre<br />
Buca del Baccile<br />
attività si è sempre svolta nei canoni<br />
tra<strong>di</strong>zionali del C.A.I., seguendo via<br />
via i vari corsi formativi proposti.<br />
Sono così passato ai vari itinerari,<br />
prima escursionistici e poi alpinistici,<br />
pre<strong>di</strong>ligendo però maggiormente la<br />
progressione su roccia.<br />
<strong>Il</strong> tutto basato sempre su gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fficoltà non particolarmente<br />
impegnativi ma che mi hanno<br />
permesso <strong>di</strong> gustarmi a pieno<br />
l’ambiente montano nei suoi aspetti<br />
più tipici e caratteristici e <strong>di</strong> avere una<br />
certa continuità <strong>di</strong> motivazioni.<br />
In questa chiacchierata sembra<br />
marginale dare dei numeri, ma ci sono<br />
state in tanti anni alcune esperienze<br />
a me molto care come Torre Wundt,<br />
Gran Cront, cresta ovest Marmolada,<br />
monte Cevedale per citarne alcune in<br />
italia.<br />
Allo stesso modo le esperienze <strong>di</strong><br />
trekking internazionali come Gran<br />
Canyon NP, i parchi della Patagonia<br />
(Los Glaciares, Paine) e il parco<br />
dell’Aconcagua mi hanno lasciato delle<br />
tracce indelebili per la loro straor<strong>di</strong>naria<br />
bellezza.<br />
Dietro a questa grande fortuna, per<br />
aver visto e vissuto la montagna, c’è<br />
comunque sempre stato un desiderio<br />
7 metri. Poi, una nuova galleria ad<br />
andamento ascendente porta sull’orlo<br />
del pozzo della Chiocciola, <strong>di</strong>sceso il<br />
quale e tenendo la destra per non<br />
ritrovarsi sulla verticale dell’immenso<br />
pozzo profondo 100 metri, si arriva al<br />
lago Katia, da attraversare con un<br />
canotto per evitare <strong>di</strong> bagnarsi troppo.<br />
Dopo il lago, una galleria conduce<br />
all’attacco del pozzo della Strettoia,<br />
che inizia infatti con una stretta<br />
fen<strong>di</strong>tura per poi aprirsi a campana.<br />
Alla sua base, una serie <strong>di</strong> gallerie e<br />
<strong>di</strong> brevi pozzi porta al sifone terminale<br />
a – 160 metri, non prima <strong>di</strong> essersi<br />
inoltrati nella galleria della Sabbia, così<br />
detta per la presenza <strong>di</strong> sabbie<br />
calcaree. Sulle pareti si notano gli<br />
effetti <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> erosione e<br />
corrosione carsica. Da qui, abbastanza<br />
rapidamente si arriva alla base del<br />
pozzo <strong>di</strong> 15 metri che avevamo<br />
incontrato al nostro ingresso, risalito<br />
il quale si raggiunge l’uscita.<br />
L’esplorazione della Buca del Baccile<br />
è un’appassionante <strong>di</strong>scesa nel cuore<br />
delle Alpi Apuane; non è particolarmente<br />
impegnativa, anche se è<br />
necessario avere conoscenza delle<br />
manovre <strong>di</strong> progressione su corda.<br />
Chi è interessato, può venirci a trovare<br />
il giovedì sera, in sede, o scrivere una<br />
mail al nostro in<strong>di</strong>rizzo<br />
(g.s.emiliano@tele2.it).<br />
<strong>di</strong> vedere e conoscere realtà<br />
scientifiche più nascoste e ciò mi ha<br />
portato a frequentare 10 anni or sono,<br />
il corso <strong>di</strong> introduzione alla Speleologia.<br />
<strong>Il</strong> mondo ipogeo mi ha veramente<br />
sorpreso per la ricchezza <strong>di</strong> valori e<br />
stimoli che si porta <strong>di</strong>etro.<br />
L’opportunità <strong>di</strong> svolgere progetti sia<br />
<strong>di</strong>dattici che esplorativi è veramente<br />
ampia. L’attività entro il G.S.E. è stata<br />
continua grazie anche alle persone<br />
che lo compongono, <strong>di</strong> estrema<br />
socialità e collaborazione, insomma<br />
una seconda famiglia.<br />
Ci sono state cavità che con il loro<br />
fascino e soprattutto per l’impegno<br />
fisico <strong>di</strong>venta impossibile <strong>di</strong>menticare<br />
come Bus de la Lum (Pian del<br />
Cansiglio), abisso Sisma (monte<br />
Canin), Buco Cattivo (Frasassi),<br />
voragine <strong>di</strong> cima Spitz, abisso Vigant.<br />
Tante sono le cavità <strong>di</strong> interesse<br />
geologico <strong>di</strong> cui continuerei a parlare<br />
con chiunque abbia desiderio <strong>di</strong><br />
vederle e viverle, ma quello che mi<br />
preme maggiormente è tentare <strong>di</strong><br />
trasmettere quanto <strong>di</strong> bello la<br />
speleologia ha dato alla mia persona<br />
unita alla socialità dell’esperienza<br />
aperta a tutti.
GRUPPO<br />
MODENA<br />
<strong>CAI</strong><br />
SPELEOLOGICO<br />
EMILIANO<br />
La grotta del Pescale è situata nel<br />
Comune <strong>di</strong> Prignano sulla Secchia;<br />
già conosciuta anticamente, ne era<br />
stato fatto un rilievo qualche decina<br />
<strong>di</strong> anni fa, ma nessuno del G.S.E.<br />
vi si era recato <strong>di</strong> recente.<br />
Qualche mese fa, mi venne chiesto<br />
<strong>di</strong> provare a ritrovarla, con l’aiuto <strong>di</strong><br />
una cartina e <strong>di</strong> una bussola, in<br />
modo da poterne poi rifare il rilievo.<br />
È facile: sulla cartina è segnato un<br />
punto in cui la grotta dovrebbe<br />
trovarsi; ci vai e la trovi. Le grotte<br />
mica si spostano o, se mai lo fanno,<br />
seguono la montagna.<br />
Una domenica <strong>di</strong> febbraio, decido<br />
<strong>di</strong> provarci.<br />
Secondo le mie in<strong>di</strong>cazioni, devo<br />
trovare la grotta a 170 metri a sudovest<br />
del Ponte del Pescale. <strong>Il</strong> Ponte<br />
lo trovo (è bello grosso e poi ci si<br />
passa sopra in macchina, così non<br />
è troppo <strong>di</strong>fficile in<strong>di</strong>viduarlo) e<br />
quin<strong>di</strong> ora devo solo scenderci<br />
sotto, percorrere 170 metri a S.O.<br />
ed è fatta!<br />
In<strong>di</strong>viduo una strada sterrata in<br />
<strong>di</strong>scesa, e in men che non si <strong>di</strong>ca<br />
mi trovo sul greto del torrente, quasi<br />
in secca tranne qualche pozza <strong>di</strong><br />
acqua torbida.<br />
A questo punto il più è fatto (mi<br />
<strong>di</strong>co!); mi porto sotto il ponte<br />
(esattamente al centro, bisogna<br />
essere precisi in queste cose) e mi<br />
<strong>di</strong>rigo nella <strong>di</strong>rezione che presumo<br />
giusta; effettivamente davanti a me<br />
vedo una parete <strong>di</strong> roccia, perciò la<br />
grotta si troverà sicuramente lì. E<br />
GRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANO<br />
La grotta del Pescale (che fatica ritrovarla!)<br />
così, procedo scrutando con<br />
attenzione la parete rocciosa, ma<br />
NON scrutando con attenzione dove<br />
metto i pie<strong>di</strong>... e mi ritrovo immersa<br />
fino al ginocchio in una buca <strong>di</strong>...<br />
be’, definirla “acqua” mi pare<br />
azzardato... <strong>di</strong>ciamo che da una<br />
rapida analisi dovrebbe essere<br />
sicuramente sostanza organica, ma<br />
non indaghiamo oltre...<br />
<strong>Il</strong> piccolo incidente non scalfisce il<br />
buon umore, per cui continuo ad<br />
avanzare verso la parete rocciosa.<br />
Mi pare <strong>di</strong> vedere un pertugio quasi<br />
a livello del terreno, quin<strong>di</strong> tento <strong>di</strong><br />
avvicinarmi; poiché mi trovo circa<br />
mezzo metro più in alto, il sistema<br />
più rapido è un bel salto, che mi<br />
porta <strong>di</strong>rettamente... dentro la<br />
grotta? Eh no, dentro una macchia<br />
<strong>di</strong> biancospini, non ancora fioriti,<br />
perché è troppo presto, ma<br />
abbondantemente spinosi.<br />
Comincio ad insultare ad alta voce<br />
tutta la flora dell’Appennino Tosco-<br />
Emiliano, poi mi calmo, mi <strong>di</strong>strico<br />
dalle spine ed avanzo con baldanza<br />
verso la grotta... che naturalmente,<br />
ovvio, non si trova lì... si trattava<br />
solo <strong>di</strong> una rientranza nella parete<br />
<strong>di</strong> roccia! Bisogna tornare in<strong>di</strong>etro,<br />
risalendo quei cinquanta centimetri<br />
<strong>di</strong> argine che qualcuno (perché devo<br />
pur dare la colpa a qualcuno!) ha<br />
pensato bene <strong>di</strong> piantumare a<br />
biancospino! Spero che nei <strong>di</strong>ntorni<br />
non ci fosse anima viva, altrimenti<br />
temo che abbia sentito una <strong>di</strong>screta<br />
sfilza <strong>di</strong> imprecazioni...<br />
Gli interessati alle escursioni<br />
possono rivolgersi al<br />
Gruppo Speleologico Emiliano<br />
nelle serate del mercoledì<br />
e del giovedì in sede<br />
E per oggi <strong>di</strong>rei che ne abbiamo<br />
abbastanza, tornerò un’altra volta.<br />
Esattamente una settimana dopo,<br />
ci riprovo. Posto che la grotta, lì<br />
dove la cercavo, non c’è, deve<br />
essere dall’altra parte, lungo l’argine<br />
del fiume Secchia. <strong>Il</strong> problema è<br />
raggiungerlo, l’argine del fiume, visto<br />
che bisogna <strong>di</strong>scendere un pen<strong>di</strong>o<br />
ripido e ghiaioso. Cerco a lungo la<br />
strada migliore, ma la pioggia della<br />
notte precedente ha ridotto l’unico<br />
sentiero a una specie <strong>di</strong> fossatello<br />
fangoso. Decido che l’osso del collo<br />
me lo romperò un’altra volta e faccio<br />
<strong>di</strong>etro-front.<br />
Trascorre ancora una settimana;<br />
quasi contro voglia, decido <strong>di</strong><br />
andare a dare un’altra occhiata alla<br />
Rupe del Pescale. Nel frattempo,<br />
assunte informazioni da un<br />
conoscente che abita lì vicino, ho<br />
appurato che la grotta si trova<br />
proprio sulla riva del Secchia; mi<br />
viene descritta come una “galleria<br />
profonda e buia”, quin<strong>di</strong> decido che<br />
in ogni caso non ci entrerò; anzi,<br />
non starò nemmeno a cercarla,<br />
troppo faticoso! Quando arrivo,<br />
trovo però il sentiero che scende,<br />
asciutto e percorribile, verso il letto<br />
del fiume... quasi quasi potrei dare<br />
un’occhiata!<br />
Facciamo un passo in<strong>di</strong>etro: le due<br />
domeniche precedenti, per le mie<br />
esplorazioni, ero equipaggiata tipo<br />
Messner in procinto <strong>di</strong> dar l’assalto<br />
a un Ottomila; scarponi, bastoncini,<br />
zaino, casco, guanti e tutto<br />
l’armamentario. Ed ora, come<br />
credete che mi ritrovi a scendere<br />
lungo il pen<strong>di</strong>o? Scarpe da tennis<br />
e tuta da ginnastica BIANCA... vi<br />
risparmio gli insulti che mi autorivolgo<br />
durante la breve <strong>di</strong>scesa.<br />
...<br />
Incre<strong>di</strong>bile ma vero, sono sul letto<br />
del fiume e ho ancora tutte le ossa<br />
intere. Sulla sinistra non c’è traccia<br />
<strong>di</strong> nulla che assomigli a una grotta,<br />
ma sulla destra, in un’ansa del<br />
fiume, ECCOLA LI’: una grande<br />
spaccatura obliqua, larga alcuni<br />
metri e alta circa uno e mezzo, si<br />
apre sulla parete <strong>di</strong> roccia. Non è<br />
una galleria, non è profonda e non<br />
è nemmeno buia; anzi, i raggi del<br />
sole la illuminano perfettamente.<br />
Non ci entrerò oggi: è tar<strong>di</strong>ssimo,<br />
non ho nemmeno il casco, e l’acqua<br />
torbida del fiume mi sbarra la strada.<br />
Però, mi siedo lì davanti, e osservo<br />
a lungo, e intanto rifletto: chi mi ha<br />
descritto la grotta, evidentemente<br />
ne aveva paura, infatti mi ha detto<br />
che mai e poi mai ci sarebbe entrato;<br />
forse le grotte sono più profonde,<br />
più oscure, per chi le teme?<br />
La storia non finisce qui,<br />
naturalmente, perché in altra<br />
occasione nella grotta ci sono<br />
entrata, e mi è stato insegnato a<br />
rilevarla e <strong>di</strong>segnarla - con patetici<br />
risultati che racconterò un’altra<br />
volta.<br />
Adriana Sassatelli<br />
il cimone<br />
Notiziario della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
del Club Alpino Italiano<br />
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LA SEDE È APERTA NEI GIORNI DI MARTEDÌ E VENERDÌ<br />
(DALLE 20,30 - ALLE 23,00)<br />
E DI MERCOLEDÌ (DALLE 17,00 - ALLE 19,00).<br />
9
Già i Cinesi praticavano l’arte del<br />
giar<strong>di</strong>no roccioso, da loro allestito con<br />
statue, templi e scalinate.<br />
Arte poi sviluppatasi anche tra i<br />
Giapponesi, portando all’estremo il<br />
simbolismo ed arrivando a costruire<br />
giar<strong>di</strong>ni costituiti esclusivamente da<br />
pietre e ghiaia, senza l’utilizzo <strong>di</strong> piante.<br />
In Europa si è dovuto attendere l’epoca<br />
delle esplorazioni e l’arrivo della<br />
moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> piante esotiche, perché<br />
la moda del giar<strong>di</strong>no roccioso si<br />
<strong>di</strong>ffondesse.<br />
Spetta agli Inglesi, gran<strong>di</strong> esploratori<br />
ed amanti della Natura, il merito della<br />
valorizzazione dei giar<strong>di</strong>ni rocciosi e<br />
lo sviluppo delle tecniche per la<br />
coltivazione delle piante alpine.<br />
L’esigenza <strong>di</strong> dare alle piante il giusto<br />
substrato,simile a quello nel quale<br />
vivono allo stato spontaneo, portò alla<br />
concezione della “roccera” così come<br />
più o meno la inten<strong>di</strong>amo oggi.<br />
In Natura, le piante che crescono sopra<br />
al limite in cui riescono a sopravvivere<br />
gli alberi spontaneamente, sono<br />
comunemente chiamate “alpine”: e già<br />
qui si potrebbe <strong>di</strong>scutere a lungo <strong>di</strong><br />
cosa significhi pianta “orofila” in senso<br />
stretto. Ma per la maggior parte <strong>di</strong> noi,<br />
che spesso coltiva piante sotto l’effetto<br />
<strong>di</strong> una “spinta compulsiva <strong>di</strong> possesso”<br />
cioè semplicemente perché abbiamo<br />
visto una bellissima pianta e la<br />
vogliamo a tutti i costi, è questione <strong>di</strong><br />
lana caprina.<br />
Le con<strong>di</strong>zioni climatiche e l’habitat<br />
montano hanno plasmato piante che,<br />
per adattarsi, hanno dovuto evolversi<br />
entro forme che si riscontrano un po’<br />
ovunque nelle catene montuose.<br />
Piante basse e striscianti, per assorbire<br />
maggiormente il calore del suolo e<br />
sopportare meglio il peso della neve,<br />
tipiche forme a “cuscinetto” per<br />
resistere ai venti. L’apparato fogliare<br />
permette <strong>di</strong> trattenere meglio l’umi<strong>di</strong>tà,<br />
soprattutto nelle specie che vegetano<br />
in pieno sole: foglie carnose o ricoperte<br />
10<br />
<strong>Il</strong> popolo delle Rocce(re)<br />
Roccera botanica<br />
A = blocchi <strong>di</strong> tufo<br />
B = pietrisco per drenaggio<br />
C = miscea <strong>di</strong> terriccio<br />
D = nicchie orrizzontali<br />
E = nicchie a strapiombo<br />
F = pulvino ricadente<br />
G = piante inserite in fori<br />
<strong>di</strong> peluria (per proteggersi dall’intensità<br />
dei raggi ultravioletti), tessuti cuoiosi<br />
e ridotti oppure protetti da cere.<br />
Gli apparati ra<strong>di</strong>cali sono fortemente<br />
sviluppati per garantire ancoraggio e<br />
ricerca in profon<strong>di</strong>tà d’acqua e<br />
nutrimento: il sistema ra<strong>di</strong>cale sottile<br />
delle piante <strong>di</strong> montagna risulta essere<br />
fino a cinque volte superiore <strong>di</strong> quelle<br />
<strong>di</strong> pianura. L’esigenza <strong>di</strong> garantire<br />
l’impollinazione ha portato molte specie<br />
alpine a produrre fori vistosi e spesso<br />
numerosi (come nei cuscini <strong>di</strong><br />
Petocaòllis pyrenaca e <strong>di</strong> Silene<br />
acaulis per esempio).La brevità del<br />
ciclo vegetativo fa sì che le piante<br />
siano in maggior parte perenni e<br />
bienni, permettendo l’accumulo <strong>di</strong><br />
riserve per fiorire al momento propizio,<br />
anche alcuni mesi dopo aver preparato<br />
le gemme sotto la neve. Tutte le specie<br />
montane sopportano bene le basse<br />
temperature e non sopportano per<br />
niente l’umi<strong>di</strong>tà invernale dato che in<br />
inverno (solitamente) riposano sotto<br />
una asciutta coltre <strong>di</strong> neve. Ciò spiega<br />
perché certe<br />
piante non<br />
tollerano<br />
l’umi<strong>di</strong>tà che<br />
i n v e c e<br />
caratterizza i<br />
giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />
pianura.<br />
Ciò nonostante,<br />
coltivare le alpine<br />
n o n è<br />
<strong>di</strong>fficilissimo. <strong>Il</strong><br />
segreto sta nel<br />
comprendere<br />
che queste<br />
minuscole<br />
piante,a <strong>di</strong>spetto<br />
del loro aspetto<br />
gracile e<br />
delicato, vivono<br />
in con<strong>di</strong>zioni<br />
estreme e<br />
benché molte <strong>di</strong><br />
Muro fiorito<br />
loro godano <strong>di</strong> una certa rusticità, non<br />
è possibile coltivarle in con<strong>di</strong>zioni<br />
troppo <strong>di</strong>verse da quelle naturali.<br />
La conoscenza delle piante che si<br />
vogliono coltivare <strong>di</strong>venta qui<br />
fondamentale: tanto più ci<br />
avvicineremo a riprodurre la struttura<br />
ecologica originaria, maggiormente<br />
otterremo buoni risultati.<br />
Chi possiede un giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> sufficienti<br />
<strong>di</strong>mensioni per contenere una roccera,<br />
potrà cimentarsi nella sua<br />
costruzione,operazione certamente<br />
per esperti che può dare numerose<br />
sod<strong>di</strong>sfazioni anche al neofita, se<br />
consapevole dei propri limiti ed<br />
osservante <strong>di</strong> alcune semplici regole.<br />
Per chi non ha molto spazio in giar<strong>di</strong>no<br />
la scelta del “muro fiorito” è da<br />
considerare ottimo ripiego. Ma, anche<br />
una vasca in pietra o, al limite, un vaso<br />
<strong>di</strong> terra cotta o un blocco <strong>di</strong> tufo<br />
appoggiato su un vassoio potranno<br />
servire allo scopo... Riportiamo alcuni<br />
schemi <strong>di</strong> esempio, tratti dalla<br />
pubblicazione “Sassifraghe delle Alpi”,<br />
scritta qualche anno fa dai nostri due<br />
past-president Egi<strong>di</strong>o Anchisi e Adriano<br />
Bernini, con Emanuela Piaggi e<br />
Francesco Polani.<br />
Ponete molta attenzione ai drenaggi<br />
e preparate un buon terriccio <strong>di</strong> coltura<br />
(quello venduto già pronto <strong>di</strong>fficilmente<br />
è adatto alle esigenze delle nostre<br />
piante alpine, essendo troppo ricco <strong>di</strong><br />
nutrienti).Sebbene molte specie siano<br />
molto adattabili,alcune (come svariate<br />
genziane,ad esempio) non tollerano<br />
assolutamente terreni calcarei, mentre<br />
altre vegetano male in terreni molto<br />
aci<strong>di</strong>.<br />
<strong>Il</strong> “classico” misto per alpine è costituito<br />
da 1/3 <strong>di</strong> humus forestale o torba,1/3<br />
da terriccio <strong>di</strong> prato e da 1/3 <strong>di</strong> sabbia<br />
grezza <strong>di</strong> fiume.<br />
In proporzioni <strong>di</strong>verse si possono<br />
aggiungere calce spenta o sabbia<br />
calcarea (per le specie calcicole) o<br />
sabbia silicea per le acidofile.<br />
Abbiamo già detto che l’apparato<br />
ra<strong>di</strong>cale delle alpine si sviluppa<br />
moltissimo per raggiungere acqua e<br />
nutrimenti, quin<strong>di</strong> esse soffrono<br />
particolarmente il trapianto.<br />
Strapparle dalla roccia durante una<br />
passeggiata estiva in montagna (cosa<br />
<strong>di</strong> per sé assolutamente da evitare!)<br />
per portarsele a casa sul terrazzo o<br />
terriccio<br />
pietrisco<br />
nel giar<strong>di</strong>no, implica con quasi totale<br />
certezza la loro morte: sarà buona<br />
pratica, allora, rifornirsi presso vivai<br />
specializzati delle piante necessarie<br />
per i nostri giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> roccia. Tra quelli<br />
che ci sentiamo <strong>di</strong> consigliare (il viaggio<br />
val bene la pena) c’è ViviAlpi, ubicato<br />
presso Corio Canavese (To) in frazione<br />
<strong>di</strong> Cu<strong>di</strong>ne.<br />
<strong>Il</strong> Titolare Marco Picca, (tel.011<br />
9282133) un vero appassionato potrà<br />
mettere la sua esperienza <strong>di</strong> coltivatore<br />
a nostra <strong>di</strong>sposizione. Dai vivaisti<br />
dobbiamo pretendere il nome corretto<br />
della pianta (gli inglesi continuano a<br />
far scuola), l’origine e le caratteristiche<br />
dell’habitat <strong>di</strong> provenienza, per poterla<br />
coltivare al meglio. Stu<strong>di</strong>are <strong>di</strong>venta<br />
l’imperativo, spesso si sente parlare<br />
<strong>di</strong> piante “impossibili” da coltivare<br />
semplicemente perché non si erano<br />
osservate alcune piccole accortezze.<br />
Per esempio la stella alpina perde il<br />
suo aspetto compatto e feltroso se<br />
coltivata con terreni troppo ricchi ed<br />
in assenza <strong>di</strong> sole <strong>di</strong>retto, il genepì,<br />
allo stesso modo, non ama i terreni<br />
fra<strong>di</strong>ci e andrebbe riparato dalle<br />
eccessive precipitazioni estive che<br />
provocano marcescenza.<br />
Una cosa sconsigliata perfino nei libri<br />
più vecchi <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>naggio è il trapianto<br />
in piena fioritura: anche per una pianta<br />
rustica è troppo aggiungere allo stress<br />
da fioritura anche quello del trapanto.<br />
Non tormentiamo le specie con<br />
continue attenzioni, irrigazioni<br />
eccessive e concimazioni troppo<br />
abbondanti: per la maggior parte delle<br />
volte, si tratta <strong>di</strong> piante che in natura<br />
vivono abbarbicate su crepe <strong>di</strong> rocce<br />
ed hanno bisogno <strong>di</strong> un ambiente<br />
povero <strong>di</strong> sostanze nutritive e acqua<br />
per vegetare bene. E non<br />
scoraggiatevi, solo l’esperienza e la<br />
pazienza portano a buoni risultati!<br />
Anche nei Giar<strong>di</strong>ni Botanici le per<strong>di</strong>te<br />
non mancano, soprattutto con le specie<br />
che si conoscono poco...<br />
(stu<strong>di</strong>are,stu<strong>di</strong>are...)<br />
Tratto dal Notiziario dell’ Associazione<br />
Internazionale dei Giar<strong>di</strong>ni Botanici<br />
Alpini. (A.I.G.B.A.)<br />
Autori: Fabrizio Battelli e Maria Teresa<br />
Della Beffa.<br />
pietrisco<br />
terriccio
Viaggi e trekking... sicuramente un’esperienza da ripetere<br />
Si è conclusa con successo la<br />
rassegna <strong>di</strong> proiezioni de<strong>di</strong>cate a<br />
viaggio e trekking, che si è svolta<br />
presso la nostra <strong>sezione</strong> dal 24<br />
aprile al 6 giugno e che ha portato<br />
in visione sei argomenti sviluppati<br />
da tre <strong>di</strong>versi autori.<br />
E’ stata un’occasione per rivedere<br />
vecchi soci, che da tempo non<br />
venivano in sede, nuovi soci, che<br />
frequentano assiduamente la sede<br />
e infine <strong>di</strong>versi non soci, ma che<br />
<strong>Il</strong> 14 giugno i nostri cari soci<br />
Pietro e Alessia ci hanno regalato<br />
una nuova piccola “alpinista”...Sara!<br />
Ti aspettiamo presto con noi!!<br />
speriamo presto lo <strong>di</strong>ventino.<br />
Abbiamo portato in casa argomenti<br />
come il viaggio in Africa e la<br />
spe<strong>di</strong>zione “himalayana” con Elena<br />
Bellini, la vacanza in bicicletta e il<br />
tour nel deserto <strong>di</strong> Andrea Baschieri<br />
e grazie, per “dovere”, a Barbara<br />
Stefanelli, che ci ha ricordato che<br />
l’alpinismo e l’escursionismo sono<br />
sempre il nostro pane. <strong>Il</strong> tutto<br />
coronato da una buona cornice <strong>di</strong><br />
pubblico, che ogni volta si è<br />
<strong>di</strong>mostrato curioso e competente.<br />
E peccato per chi non c’era...<br />
Da parte mia devo ammettere che<br />
non mi aspettavo un tale successo,<br />
così al primo colpo, anche se<br />
quando avevo avanzato la proposta<br />
<strong>di</strong> questa iniziativa al Consiglio<br />
<strong>di</strong>rettivo avevo già ricevuto una<br />
grande <strong>di</strong>sponibilità<br />
Per l’occasione il <strong>CAI</strong> si è “fatto<br />
bello”: abbiamo comprato un nuovo<br />
videoproiettore e un impianto <strong>di</strong><br />
amplificazione, che ci consentiranno<br />
non solo <strong>di</strong> presentarci al meglio<br />
nei nostri corsi, ma soprattutto <strong>di</strong><br />
ripetere l’evento proiezioni.<br />
Per il prossimo anno, infatti, già<br />
alcuni dei protagonisti <strong>di</strong> questo<br />
2007 si sono resi <strong>di</strong>sponibili per<br />
proiettare le loro avventure e stiamo<br />
già lavorando per portare altri e<br />
nuovi autori.<br />
Paolo Gambetti<br />
Pietro - Alessia - Sara<br />
11
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
DIFFICOLTÀ GITE<br />
Proponiamo <strong>di</strong> seguito una breve descrizione dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà coi<br />
quali vengono classificate le escursioni<br />
• T - Turistico: Itinerari su stra<strong>di</strong>ne, mulattiere o como<strong>di</strong> sentieri, con<br />
percorsi ben evidenti e che non pongono problemi <strong>di</strong> orientamento. Si<br />
svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono <strong>di</strong> solito l'accesso ad<br />
alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell'ambiente montano<br />
e una preparazione fisica alla camminata.<br />
• E - Escursionistico: Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri,<br />
oppure su tracce <strong>di</strong> passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie),<br />
<strong>di</strong> solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o<br />
lievemente inclinati <strong>di</strong> neve residua, quando, in caso <strong>di</strong> caduta, la scivolata<br />
si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni<br />
aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni<br />
adeguate. Possono svolgersi su pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong>; i tratti esposti sono in genere<br />
protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su<br />
roccia, non esposti, o brevi tratti e non faticosi né impegnativi grazie ad<br />
attrezzature (scalette pioli, cavi) che però non necessitano l'uso <strong>di</strong> equipaggiamento<br />
specifico (imbracatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un<br />
certo senso <strong>di</strong> orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza<br />
del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature<br />
ed equipaggiamento adeguati.<br />
• EE - Escursionisti Esperti: Itinerari generalmente segnalati ma che<br />
implicano una capacità <strong>di</strong> muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce<br />
su terreno impervio e infido (pen<strong>di</strong>i ripi<strong>di</strong> e/o scivolosi <strong>di</strong> erba, o misti <strong>di</strong><br />
rocce ed erba o <strong>di</strong> roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente<br />
elevate (pietraie, brevi nevai non ripi<strong>di</strong>, pen<strong>di</strong>i aperti senza punti <strong>di</strong><br />
riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi <strong>di</strong>fficoltà tecniche (percorsi<br />
attrezzati, vie ferrate fra quelle <strong>di</strong> minor impegno). Rimangono invece<br />
esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all'apparenza<br />
senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l'uso della<br />
corda e della picozza e la conoscenza delle relative manovre <strong>di</strong> assicurazione).<br />
Necessitano: esperienza <strong>di</strong> montagna in generale e buona conoscenza<br />
dell'ambiente alpino; passo sicuro e assenza <strong>di</strong> vertigini; equipaggiamento,<br />
attrezzatura e preparazione fisica adeguati.<br />
• EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura: Percorsi attrezzati<br />
o vie ferrate per i quali è'8f necessario l'uso dei <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> autoassicurazione<br />
(imbracatura, <strong>di</strong>ssipatore, moschettoni, cor<strong>di</strong>ni) e <strong>di</strong> equipaggiamento<br />
<strong>di</strong> protezione personale (casco, guanti).<br />
• EAI - Escursionistismo in Ambiente Innevato: Itinerari in ambiente<br />
innevato che richiedono l'utilizzo <strong>di</strong> racchette da neve, con percorsi evidenti<br />
e riconoscibili, con facili vie <strong>di</strong> accesso, <strong>di</strong> fondo valle o in zone boschive<br />
non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con <strong>di</strong>slivelli e <strong>di</strong>fficoltà<br />
generalmente contenuti che garantiscono sicurezza <strong>di</strong> percorribilità.<br />
<strong>Il</strong> prossimo notiziario<br />
uscirá i primi<br />
<strong>di</strong> settembre,<br />
pertanto, prima <strong>di</strong> partire<br />
per le vacanze,<br />
ricordatevi <strong>di</strong> inviare<br />
il materiale a<br />
cimone@giornalemo.it<br />
grazie<br />
per la collaborazione