Il Cimone N. 02 - CAI sezione di Modena
Il Cimone N. 02 - CAI sezione di Modena
Il Cimone N. 02 - CAI sezione di Modena
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TRIMESTRALE - ANNO XXXII - Nuova serie N. 2 - APRILE/MAGGIO/GIUGNO 2009 - Tariffa R.O.C. Iscrizione n° 10621: “Poste Italiane s.p.a. - Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale<br />
D.L.353/2003 (conv. in L. 27/<strong>02</strong>/2004 N° 46) art. 1, comma 1, DCB <strong>Modena</strong> - Tassa Riscossa - L’abbonamento riservato ai soci <strong>di</strong> Euro 2,00 è stato assolto nella quota associativa.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>... on line!<br />
Ancor prima <strong>di</strong> riceverlo a casa, è<br />
possibile leggere "<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>" in<br />
versione <strong>di</strong>gitale. Dal 2007 è infatti<br />
<strong>di</strong>sponibile sul sito della nostra<br />
Sezione ( ) una copia in formato PDF<br />
che può essere scaricata e letta<br />
<strong>di</strong>rettamente a casa vostra, sul vostro<br />
PC. Anche la redazione è online...<br />
costituita da ormai un anno è sempre<br />
al lavoro per creare, migliorare,<br />
innovare il nostro Notiziario e renderlo<br />
sempre più "a forma <strong>di</strong> Socio"!<br />
Questo è un anno importante per<br />
l'Abruzzo, nel bene e nel male. <strong>Il</strong> Club<br />
Alpino Italiano - Abruzzo aveva<br />
pronto per l'anno in corso un<br />
programma <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> manifestazioni<br />
come parte della “Festa della<br />
Montagna 2009”. Purtroppo<br />
l'entusiasmo legato a questi<br />
avvenimenti ideati e progettati da<br />
lungo tempo sono stati brutalmente<br />
cancellati in un istante la notte del 6<br />
aprile dal sisma che ha così<br />
duramente colpito l'Abruzzo e la sua<br />
popolazione. Come <strong>di</strong>ce il Presidente<br />
del Gruppo Regionale abruzzese del<br />
<strong>CAI</strong>: "il <strong>CAI</strong> è una grande famiglia,<br />
presente e pronta a soccorrere: vi<br />
chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> venire in Abruzzo con<br />
L'in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> posta elettronica è a<br />
<strong>di</strong>sposizione dei Soci interessati a<br />
collaborare attivamente con i propri<br />
articoli. <strong>Il</strong> regolamento completo<br />
riguardante la pubblicazione è<br />
<strong>di</strong>sponibile sul sito, accanto<br />
all’in<strong>di</strong>cazione delle scadenze da<br />
rispettare per la consegna degli articoli<br />
stessi. La data <strong>di</strong> consegna per il<br />
prossimo numero è l'1 luglio!!! La<br />
Redazione vi augura buona lettura e...<br />
buona scrittura!<br />
Attività in terra d'Abruzzo<br />
tanta <strong>di</strong>sponibilità e flessibilità nello<br />
zaino. [...] La SNE alla quale stiamo<br />
pensando rappresenterà l’occasione<br />
per camminare sui sentieri<br />
accomunando emozioni e desideri<br />
per un Abruzzo che vuole risorgere;<br />
ci ritroveremo insieme per scoprire<br />
le meraviglie della nostra terra dal<br />
mare ai monti." E' infatti confermata<br />
la 21° Settimana Nazionale<br />
dell'Escursionismo e tutte le attività<br />
ad essa legati come il 9° Convegno<br />
Nazionale AE e l'11° Meeting<br />
Nazionale della Sentieristica. Per<br />
avere maggiori informazioni sul<br />
programma delle attività e per<br />
aderire, visitate il sito<br />
www.caiabruzzo.it<br />
L'IBAN Rinnovo iscrizioni, quote escursioni, quote corsi, quote soggiorni<br />
A tutti i Soci, nell'intenzione <strong>di</strong> fare<br />
cosa razionale e gra<strong>di</strong>ta,<br />
comunichiamo gli estremi bancari<br />
della nostra Sezione, così da<br />
permettere, tramite bonifico bancario,<br />
<strong>di</strong> versare le quote previste, per<br />
escursioni, corsi, soggiorni e rinnovo<br />
quota 2009*. Resta inteso che per i<br />
Soci che preferiscono venire in<br />
segreteria, ed eventualmente ricevere<br />
oralmente ulteriori informazioni, tutto<br />
proseguirà come prima.<br />
L'IBAN<br />
Club Alpino Italiano Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
L'IBAN<br />
c/c 10810 c/o B.P.E.R. sede <strong>Modena</strong><br />
IBAN: IT 43 Q 05387 12900 0000 000 108<br />
* aggiungere 1 € per ricevere il bollino a casa.<br />
All'interno:<br />
I Soggiorni dell’Alpinismo Giovanile pag. 7/8<br />
Continua la caccia al tesoro per piccoli e gran<strong>di</strong> escursionisti pag. 8<br />
31° Corso <strong>di</strong> Introduzione alla Speleologia pag. 9<br />
1° Giornata Regionale dei Sentieri pag. 10<br />
9° Corso <strong>di</strong> Escursionismo Naturalistico - Gli animali <strong>di</strong> grossa taglia<br />
dell’Appennino pag.10<br />
Corso <strong>di</strong> Roccia pag. 13<br />
5° Corso <strong>di</strong> Ferrate e Sentieri Attrezzati pag. 13<br />
Monte Cervarola Appennino Modenese<br />
Energia del vento e torri eoliche: un pasticcio all'italiana per le terre alte<br />
Non sfugge alla cruda realtà neanche<br />
la sommità del Monte Cervarola, che<br />
fra i Comuni <strong>di</strong> Montecreto e Sestola<br />
si vede minacciata da un faraonico<br />
quanto inutile progetto per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un impianto eolico industriale,<br />
proposto e sostenuto dallo stesso<br />
Comune <strong>di</strong> Montecreto. Faraonico<br />
perché l'attuazione del progetto, pur<br />
riguardando il posizionamento <strong>di</strong> sole<br />
quattro torri eoliche a ridosso del crinale,<br />
prevede una serie <strong>di</strong> opere comportanti<br />
uno scempio ambientale <strong>di</strong><br />
inimmaginabile portata. Basta citare<br />
l'interferenza del sito prescelto con<br />
un'area S.I.C. (Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario)<br />
della Rete Natura 2000 e la<br />
prossimità con il confine del Parco<br />
Regionale dell'Alto Appennino Modenese;<br />
ma non meno è da considerare<br />
l'impatto che l'impianto, previsto in<br />
un'area <strong>di</strong> significativa naturalità, comporterebbe<br />
per la necessaria realizzazione<br />
<strong>di</strong> strade, manufatti, scavi per<br />
la posa <strong>di</strong> cavi, strutture portanti e<br />
cabine <strong>di</strong> trasformazione. Per non<br />
parlare poi dell'abbattimento <strong>di</strong> oltre<br />
10.000 alberi; il tutto intorno alla quota<br />
<strong>di</strong> 1500 metri s.l.m. non prevista dalla<br />
vigente normativa, con la certa compromissione<br />
degli equilibri ecosistemici<br />
e la per<strong>di</strong>ta irreversibile degli<br />
habitat <strong>di</strong> sopravvivenza della fauna.Chi<br />
<strong>di</strong> noi in queste settimane si è<br />
occupato <strong>di</strong> visionare il progetto e<br />
stu<strong>di</strong>arne gli effetti sull'ambiente circostante<br />
è talvolta rimasto senza parole<br />
<strong>di</strong> fronte alla irresponsabile sfrontatezza<br />
della proposta, specie laddove<br />
si afferma che il vento del Cervarola,<br />
che fatica moltissimo a raggiungere<br />
con costanza la velocità minima prevista<br />
dei 6 m/s., risolleverebbe il bilancio<br />
della cronica crisi economica del<br />
turismo locale. Infatti, l'impianto non<br />
servirebbe tanto a supportare le esigenze<br />
della popolazione locale quanto<br />
a garantire energia agli impianti sportivi,<br />
lasciando così intendere che la<br />
miope visione degli amministratori<br />
locali punta ancora sullo svuotato<br />
C @ per te!<br />
contenitore della monocultura dello<br />
sci, visto come la panacea <strong>di</strong> tutti i<br />
mali. Semmai, invece, la chiave <strong>di</strong><br />
volta risiede nella coraggiosa sfida<br />
dell'innovazione, dell'investimento e<br />
della promozione <strong>di</strong> un turismo montano<br />
favorito da nuove offerte cre<strong>di</strong>bili<br />
e realmente sostenibili, caratterizzate<br />
dalla valorizzazione <strong>di</strong> attività lu<strong>di</strong>che<br />
a basso impatto ambientale, ma soprattutto<br />
dalla riscoperta dei mestieri<br />
<strong>di</strong> valle, dell'artigianato e<br />
dell'agricoltura tipica locale.<br />
Sta <strong>di</strong> fatto, comunque, che dalla Conferenza<br />
dei Servizi, apertasi presso la<br />
Provincia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> il 29 aprile scorso<br />
per l'esame della V.I.A. (Valutazione<br />
<strong>di</strong> Impatto Ambientale), è arrivato un<br />
primo “stop” al progetto attraverso il<br />
parere negativo espresso dalla Direzione<br />
Generale per i Beni Culturali e<br />
Paesaggistici della Regione Emilia<br />
Romagna. La stessa Conferenza dei<br />
Servizi ha ora in corso tutti gli approfon<strong>di</strong>menti<br />
necessari alla valutazione<br />
dell'opera, che effettua anche attraverso<br />
le documentazioni tecniche depositate<br />
dalle associazioni ambientaliste,<br />
tra le quali figura lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
impatto presentato dal Gruppo Regionale<br />
del Club Alpino Italiano attraverso<br />
la sua Commissione Regionale T.A.M.<br />
Eh sì, perché non è un caso che la<br />
<strong>sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> sia molto interessata<br />
alla questione, curando e gestendo<br />
quella perla <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità vegetale<br />
rappresentata dal Giar<strong>di</strong>no Alpino Botanico<br />
“Esperia”, che nella malaugurata<br />
ipotesi <strong>di</strong> attuazione del progetto<br />
soffrirebbe per molti aspetti la presenza<br />
dell'impianto.<br />
La posizione del C.A.I. sugli impianti<br />
eolici<br />
<strong>Il</strong> proliferare dei cosiddetti “parchi”<br />
eolici rende sempre più impellente la<br />
soluzione dei problemi relativi alla loro<br />
particolare localizzazione e agli impatti<br />
che possono produrre sul territorio,<br />
sul paesaggio, sulla flora e sulla fauna.<br />
... CONTINUA A PAGINA 12...<br />
Caro Socio, visto che il nostro notiziario, "<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>", arriva a casa ogni tre<br />
mesi; tenuto conto che a volte, al suo arrivo, le attività proposte sono già state<br />
effettuate, vuoi ricevere in tempo reale le informazioni? Invia la tua @ a<br />
modena@cai.it<br />
Marinella Castelli
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Sabato 6 e Domenica 7 Giugno<br />
Monte Zebio<br />
Altopiano <strong>di</strong> Asiago (E)<br />
Fa un certo effetto camminare, zaino<br />
in spalla, su sentieri in cui la storia ha<br />
lasciato una impronta pesante, ancora<br />
<strong>di</strong> più se questi sentieri sono<br />
menzionati su documenti che<br />
risalgono al periodo in cui Colombo<br />
scopriva l’America. Questo capita se<br />
attraversiamo le contrade a Sud <strong>di</strong><br />
Asiago, dove la storia ha lasciato segni<br />
indelebili: ha mo<strong>di</strong>ficato paesaggi,<br />
trasportato persone provenienti da<br />
centinaia <strong>di</strong> km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza ( Baviera).<br />
Tutto questo lo capiremo<br />
partecipando a questa gita, che ci<br />
porterà a scoprire non solo la storia<br />
recente dell’Altopiano, meta della<br />
nostra escursione ( 1^ guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale), ma anche la sua<br />
morfologia, la sua geologia, la sua<br />
flora e la sua fauna, in un tutt’uno fatto<br />
<strong>di</strong> silenzio, <strong>di</strong> enorme <strong>di</strong>stese <strong>di</strong><br />
pascoli, <strong>di</strong> malghe secolari, <strong>di</strong> sapori<br />
e profumi unici e <strong>di</strong> una lingua strana:<br />
il Cimbro, derivazione germanica della<br />
lingua dei colonizzatori me<strong>di</strong>oevali.<br />
La nostra escursione si snoderà<br />
partendo dal centro <strong>di</strong> Asiago,<br />
attraversando via via contrade<br />
antichissime dai nomi quasi<br />
"impronunciabili" e salendo poi<br />
La gita si svolge nel cuore del parco<br />
“Adamello Brenta” della Val <strong>di</strong><br />
Genova.<br />
Questa valle si incunea per tre<strong>di</strong>ci<br />
chilometri fino ai ghiacciai del<br />
Mandrone e delle Lobbie.<br />
Grazie alle battaglie ambientaliste degli<br />
anni settanta, la Val <strong>di</strong> Genova è una<br />
delle pochissime valli alpine con le<br />
acque ancora libere, selvagge, non<br />
domate dagli impianti idroelettrici.<br />
L’escursione si avvia a quota 1450 m<br />
dal Rifugio Stella Alpina, dopo aver<br />
ammirato la spettacolare cascata del<br />
Nar<strong>di</strong>s, le cui acque provengono<br />
<strong>di</strong>rettamente dal ghiacciaio della<br />
Presanella e che, nell’ultimo tratto e<br />
prima <strong>di</strong> confluire nel Sarca,<br />
scrosciano vistosamente con un salto<br />
<strong>di</strong> oltre 130 metri. Proseguendo per il<br />
sentiero n. 212, lungo il quale si<br />
susseguono numerose altre cascate,<br />
si giunge nello spettacolare circo <strong>di</strong><br />
pareti e ghiacciai che scendono sulla<br />
Piana <strong>di</strong> Bedole, a quota 1641 m; dallo<br />
spiazzo del rifugio, alla destra <strong>di</strong> una<br />
piccola chiesetta in pietra e legno, si<br />
2<br />
CALENDARIO GITE<br />
dolcemente (o quasi) verso il Monte<br />
Zebio. In questo viaggio nella storia<br />
dobbiamo immaginare <strong>di</strong> incontrare<br />
contrabban<strong>di</strong>eri (il confine con l’impero<br />
Austroungarico era a 1 km in linea<br />
d'aria), truppe in cammino verso il<br />
fronte, emigranti locali che risalivano<br />
l’A<strong>di</strong>ge per i lavori stagionali nelle<br />
miniere <strong>di</strong> sale <strong>di</strong> Salisburgo e via<br />
<strong>di</strong>scorrendo. Ma la nostra<br />
immaginazione si fermerà davanti<br />
luoghi reali: cimiteri Austriaci, Italiani,<br />
Inglesi che ci ricorderanno che qui è<br />
stata scritta la storia dell’Europa<br />
moderna. Arriveremo quin<strong>di</strong> al Monte<br />
Zebio, dove visiteremo il museo<br />
all’aperto e, dopo un doveroso<br />
omaggio a Emilio Lussu, alla terra <strong>di</strong><br />
Sardegna e al compianto Mario Rigoni<br />
Stern, ritorneremo verso valle<br />
attraverso il sentiero che ci porterà al<br />
Forte Interrotto. Nessuna<br />
preoccupazione comunque se<br />
sentiremo parlare anche <strong>di</strong> Orso<br />
Bruno...<strong>di</strong> regola visita <strong>di</strong> notte le<br />
contrade a Sud <strong>di</strong> Asiago in cerca <strong>di</strong><br />
alveari... ma se non ci per<strong>di</strong>amo<br />
nessun problema…<br />
D.G. Giancarlo Ranuzzini<br />
Sabato 20 e Domenica 21 Giugno<br />
Cascate Nar<strong>di</strong>s<br />
Val <strong>di</strong> Genova (EE)<br />
prosegue lungo il ripido sentiero del<br />
Rio Ronchina e, dopo decine <strong>di</strong><br />
tornanti nel bosco, si giunge in<br />
prossimità dello stretto ponte dei<br />
Crozzetti (2253 m), dove si incrocia la<br />
traccia “Migotti” n.220. <strong>Il</strong> sentiero, ora<br />
con pendenza minore, attraversa<br />
alcune strette cenge poco esposte.<br />
Alle spalle si ha la vista del ghiacciaio<br />
della Presanella. A mezza costa si<br />
giunge al vecchio rifugio Mandrone,<br />
base austriaca durante la Grande<br />
Guerra, ora a<strong>di</strong>bito ad osservatorio<br />
glaciologico. A quota 2400 m circa,<br />
si intravedono sulla sinistra i resti <strong>di</strong><br />
un cimitero <strong>di</strong> guerra, testimonianza<br />
dei drammatici combattimenti della<br />
prima guerra mon<strong>di</strong>ale fra Italiani e<br />
Austriaci.<br />
In leggera salita si giunge poi al nuovo<br />
rifugio Mandrone "Città <strong>di</strong> Trento"<br />
(2449 m), punto <strong>di</strong> riferimento per le<br />
ascensioni della zona, dove è previsto<br />
il pernottamento. Dalla balconata del<br />
rifugio si gode <strong>di</strong> uno splen<strong>di</strong>do<br />
panorama sulle Lobbie (3196 m), sul<br />
monte Mandrone (3281 m) e sulla<br />
cascata che nasce dalla vedretta<br />
soprastante, che si riversa in un lago<br />
<strong>di</strong> recente formazione detto appunto<br />
"Lago Nuovo".<br />
<strong>Il</strong> secondo giorno raggiungeremo il<br />
Lago Scuro (2668 m), per poi<br />
ri<strong>di</strong>scendere per il medesimo itinerario<br />
fino all’incrocio del sentiero 220, che<br />
percorreremo con un leggero sali e<br />
scen<strong>di</strong> e che ci riporterà sul sentiero<br />
delle cascate.<br />
D.G. Vito Tucci<br />
Sabato 27 e Domenica 28 Giugno<br />
Gran Para<strong>di</strong>so (A)<br />
L’unico Quattromila interamente in<br />
territorio tutto italiano! E’ situato sul<br />
versante meri<strong>di</strong>onale della Alpi Graie<br />
e si trova <strong>di</strong>scosto dalla linea dello<br />
spartiacque principale che segna il<br />
confine con la Francia. La “relativa”<br />
<strong>di</strong>fficoltà della Via Normale (relativa in<br />
quanto si tratta comunque <strong>di</strong> un<br />
quattromila e su terreno alpinistico e<br />
ghiacciato), unito al notevole<br />
panorama che si gode tutt’intorno ne<br />
fanno una delle mete più frequentate<br />
dell’arco Alpino. Basta puntare la<br />
sveglia ben prima del sorgere del sole,<br />
per intraprendere il lungo e faticoso<br />
cammino per raggiungere i suoi 4061<br />
metri e per godere anche dello<br />
spettacolo delle prime luci dell’alba<br />
che illuminano i versanti orientali della<br />
Grivola e del più lontano Gran<br />
Nomenon, caratteristico torrione<br />
roccioso posto all’estremità orientale<br />
del gruppo. <strong>Il</strong> pernotto sarà al<br />
famosissimo Rifugio Vittorio Emanuele<br />
II, posto nelle vicinanze del laghetto<br />
<strong>Il</strong> Monte Civetta è un gruppo che, per<br />
enormità ed ar<strong>di</strong>tezza, non ha eguali<br />
in tutte le Dolomiti. Le forme della<br />
montagna, infatti, non fanno pensare<br />
al piccolo uccello notturno ma<br />
piuttosto la si può paragonare<br />
all’aquila, l’unico rapace che può<br />
reggere il confronto con il suo<br />
comportamento fiero ed inaccessibile.<br />
<strong>Il</strong> famosissimo Emilio Comici, alla<br />
domanda "perché Civetta?",<br />
rispondeva "... perchè...incanta!!"<br />
Compiendone il periplo si ha modo <strong>di</strong><br />
accorgersi delle varietà <strong>di</strong> forme <strong>di</strong><br />
questo massiccio, varietà che trovano<br />
la propria massima espressione nella<br />
parete nord occidentale. la "parete<br />
delle pareti", che si estende per circa<br />
7 km e toccando altezze anche <strong>di</strong><br />
1.200 m. "Sapevo che si innalza un<br />
erto castello <strong>di</strong> roccia, la Civetta. Non<br />
l’avevo mai vista ma ne avevo spesso<br />
sentito parlare. Su quella parete non<br />
bisogna metterci le mani, una muraglia<br />
smisurata con scariche <strong>di</strong> pietre e<br />
ghiaccio, tutta una schiera <strong>di</strong> alpinisti<br />
l’aveva tentata invano": così scriveva<br />
Solleder nel 1925, prima <strong>di</strong> aprire<br />
quella che è stata, rimane e sarà<br />
sempre una delle Vie più ar<strong>di</strong>te e<br />
spettacolari dell’intero arco alpino,<br />
conosciuta non a caso come “la Via<br />
delle Vie”<br />
L’escursione ci porterà però anche a<br />
percorrere i lati meno conosciuti e più<br />
solitari della montagna, quali il Van<br />
delle Sasse, un enorme catino <strong>di</strong><br />
roccia calcarea formato, levigato e<br />
scavato dalla millenaria opera dei<br />
ghiacciai.<br />
<strong>Il</strong> primo giorno, lasciata l’auto alla<br />
Capanna Trieste, ci inoltriamo per<br />
carrareccia e sentiero verso il rifugio<br />
Vazzoler, con davani l’incombente e<br />
slanciata forma della Torre Trieste,<br />
morenico <strong>di</strong> Moncorvè e che si<br />
affaccia, dai suoi 2732 m, sui versanti<br />
glaciali del Gran Para<strong>di</strong>so, del<br />
Cianforon e della Becca <strong>di</strong> Monciair.<br />
Nelle strette vicinanze si trova il<br />
vecchio Rifugio, costruito nel 1885,<br />
che è uno dei primi rifugi in assoluto<br />
della Valle D’Aosta.<br />
<strong>Il</strong> Sabato, con partenza da Pont (m<br />
1960), ultimo paese della<br />
Valsavarenche, raggiungiamo tramite<br />
ripido e tortuoso sentiero il Rifugio<br />
Vittorio Emanuele (m 2732). <strong>Il</strong> mattino<br />
seguente e <strong>di</strong> buonora, come si confà<br />
a chi frequenta l’ambiente <strong>di</strong><br />
ghiacciaio, dal Rifugio, dapprima<br />
risalendo la morena ed in seguito la<br />
traccia sul ghiacciaio, raggiungiamo<br />
la vetta posta a 4061 m, con foto<br />
accanto alla caratteristica madonnina<br />
posta sulla sommità. Discesa sullo<br />
stesso itinerario, che ci consentirà <strong>di</strong><br />
recuperare il materiale che avremo<br />
potuto lasciare al Rifugio.<br />
D.G. Gianluigi Cozza - Enrico Pinelli<br />
<strong>Il</strong> sito del cai è www.cai.mo.it<br />
Sabato 4 e Domenica 5 Luglio<br />
Giro del Civetta<br />
avancorpo <strong>di</strong> quell’antica scogliera<br />
iniziatasi a formare oltre 200 milioni<br />
<strong>di</strong> anni fa’ dall’accumulo <strong>di</strong> detriti<br />
<strong>di</strong>versi, completamente sommersi nel<br />
Mare <strong>di</strong> Tetide e che hanno cominciato<br />
ad affiorare quando il continente<br />
africano ha iniziato ad avvicinarsi a<br />
quello europeo, circa 25 milioni <strong>di</strong> anni<br />
fa. <strong>Il</strong> sollevamento fu tale da far<br />
emergere il tutto dal mare; le acque<br />
hanno poi spianato le sottostanti basi<br />
<strong>di</strong> rocce vulcaniche, dando luogo a<br />
valli, passi ed altopiani e lasciando<br />
isolate le dure e resistenti dolomie,<br />
col risultato che oggi possiamo<br />
ammirare degli imponenti e possenti<br />
Gruppi dolomitici.<br />
Dal Vazzoler raggiungiamo la Val<br />
Civetta da dove cominceremo ad<br />
affiancare l’immensa parete Nord<br />
Ovest. Passati sotto il rifugio Tissi,<br />
inizieremo a salire verso il lago glaciale<br />
Coldai e in pochi minuti<br />
raggiungeremo l’omonimo rifugio. La<br />
mattina seguente dal Rifugio, tramite<br />
un sentiero su roccette con qualche<br />
breve e facile passaggio attrezzato,<br />
raggiungiamo lo Schinal de Bech<br />
(luogo che, come <strong>di</strong>ce il nome, ci<br />
permetterà <strong>di</strong> avere incontri assai<br />
ravvicinati con il re della montagna:<br />
lo stambecco) e la notissima Ferrata<br />
degli Alleghesi, che conduce fin sulla<br />
cima. Noi, invece, inizieremo a<br />
percorrere, dapprima in <strong>di</strong>scesa e poi<br />
con un’erta salita, quella che è forse<br />
la zona meno conosciuta e solitaria<br />
della Civetta. Raggiunta la Forcella<br />
delle Sasse e ripreso il fiato dopo la<br />
breve ma ripida salita <strong>di</strong> circa 400 m,<br />
inizieremo a percorrere in <strong>di</strong>scesa il<br />
Van delle Sasse e, costeggiando la<br />
Torre Trieste, torneremo al punto <strong>di</strong><br />
partenza.<br />
AE Enrico Pinelli
CALENDARIO GITE<br />
Sabato 18 e Domenica 19 Luglio<br />
Alta Valtellina<br />
Dal sentiero glaciologico della Val Cedec<br />
alla ridente Val Zebr (EE)<br />
Siamo nel cuore del Parco nazionale<br />
dello Stelvio, che con i suoi 134.000<br />
ettari, èuno dei parchi <strong>di</strong> maggior<br />
estensione e sicuramente il più esteso<br />
delle Alpi. L'escursione proposta si<br />
svolge ai pie<strong>di</strong> del massiccio, con un<br />
percorso ad anello che percorre tre<br />
delle valli più spettacolari della zona<br />
Valtellinese del Parco.<br />
Partiremo da Santa Caterina Valfurva,<br />
salendo in quota al sentiero<br />
dell'Ables, e risaliremo la Valfurva<br />
lungo un sentiero piacevolissimo, tra<br />
pascoli e malghe. Alla fine della valle,<br />
sopra l'Albergo Ghiacciaio dei Forni,<br />
la valle si biforca: noi imboccheremo<br />
la Val Cedec e seguiremo la via che<br />
conduce al Rifugio Pizzini e che fa<br />
parte del sentiero tematico<br />
glaciologico.<br />
Durante il percorso avremo modo <strong>di</strong><br />
ammirare il maestoso ghiacciaio dei<br />
Forni, uno dei maggiori ghiacciai <strong>di</strong><br />
tipo “himalaiano” delle Alpi, la<br />
vedretta del Pasquale e del Cevedale,<br />
con i relativi seracchi. La Val Cedec,<br />
insieme a tutta questa zona, è famosa<br />
anche per gli eventi bellici che l'hanno<br />
riguardata durante la Prima Guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale. Essa fu teatro <strong>di</strong> molti<br />
episo<strong>di</strong> e azioni <strong>di</strong> guerra, a partire<br />
da una famosa incursione austriaca<br />
del 1915. La linea <strong>di</strong> resistenza degli<br />
austriaci correva dal passo del<br />
Cevedale al Vioz, con punte sul<br />
Pasquale, ricche <strong>di</strong> camminamenti e<br />
reticolati. La linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e <strong>di</strong><br />
vigilanza italiana si era arroccata,<br />
invece, dalla zona del Gavia a quella<br />
dei Forni e, passando attraverso la<br />
capanna Cedé, arrivava ai Passi dello<br />
Zebrù. Ancora oggi, per via dello<br />
scioglimento dei ghiacci e delle<br />
numerose frane che interessano<br />
queste montagne, è possibile<br />
rinvenire tra le rocce reperti della<br />
grande guerra.<br />
<strong>Il</strong> secondo giorno, al mattino presto,<br />
lasceremo il rifugio Pizzini per<br />
imboccare la traccia <strong>di</strong> sentiero che<br />
parte da <strong>di</strong>etro il rifugio e sale gli<br />
ampi pen<strong>di</strong>i <strong>di</strong> materiale morenico,<br />
impennandosi proprio sotto il Passo<br />
dello Zebrù, riconoscibile per la<br />
presenza <strong>di</strong> un bivacco del Parco,<br />
ormai in <strong>di</strong>suso.<br />
<strong>Il</strong> panorama, dai 3000 metri del<br />
Passo, è straor<strong>di</strong>nario e si affaccia<br />
sull'intero complesso montuoso del<br />
Cevedale: si estende fino alle 13 Cime<br />
che racchiudono il ghiacciaio dei<br />
Forni, note per una bellissima<br />
traversata alpinistica. Dal versante<br />
opposto la vista spazia sulla Val<br />
Zebrù, fino a raggiungere il Sobretta<br />
e il Vallecetta, sul versante sinistro<br />
della Valfurva.<br />
Scenderemo poi per la lunga e ridente<br />
Val Zebrù, percorrendola per intero.<br />
La Val Zebrù è una valle <strong>di</strong><br />
eccezionale interesse paesaggistico,<br />
tra le più importanti e prestigiose del<br />
Parco. In ogni stagione è facile<br />
avvistare stambecchi; nelle mughete<br />
vivono branchi <strong>di</strong> cervi e al mattino<br />
presto o al tramonto può capitare <strong>di</strong><br />
vedere caprioli e camosci. Nelle<br />
pietraie poi pullulano le marmotte e<br />
nei cieli le aquile reali fanno capolino.<br />
Ci sono poi galli forcelli, coturnici e<br />
pernici bianche. La vita nel fondovalle<br />
brulica <strong>di</strong> pascoli e malghe: qui alcuni<br />
valligiani cercano <strong>di</strong> mantenere le<br />
tra<strong>di</strong>zioni dei padri e <strong>di</strong> continuare gli<br />
antichi mestieri legati all'allevamento<br />
delle mucche e alla produzione del<br />
formaggio, che porta sulla tavola dei<br />
turisti il famoso Bitto e il Casera. Altri<br />
hanno aperto degli agriturismo,<br />
mentre altri mantengono quassù il<br />
loro angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so per i giorni <strong>di</strong><br />
riposo.<br />
AE Serena Muracchini<br />
Una spettacolare escursione nel parco<br />
del Gran Para<strong>di</strong>so tra vette innevate,<br />
ghiacciai e stambecchi.<br />
Si parte da Valnontey (1650 m),<br />
frazione <strong>di</strong> Cogne e, tra boschi e<br />
ruscelli, si raggiunge il rifugio Sella al<br />
Lauson (2580 m, nei pressi del quale<br />
e' possibile avvicinare gli stambecchi<br />
e avvistare i camosci.<br />
<strong>Il</strong> giorno seguente partiremo per la<br />
lunga traversata che porta ai Casolari<br />
dell'Herbetet, un sentiero a mezza<br />
costa con alcuni punti esposti,<br />
attrezzati con fune e tavole <strong>di</strong> legno<br />
per agevolare il passaggio. Lungo il<br />
percorso ci fermeremo ad ammirare<br />
Unico Gruppo Dolomitico posto alla<br />
destra dell’A<strong>di</strong>ge, il Brenta è<br />
sicuramente uno dei luoghi più<br />
conosciuti e frequentati delle Alpi<br />
Meri<strong>di</strong>onali, estendendosi per circa<br />
25 km <strong>di</strong> lunghezza. Presenta le stesse<br />
caratteristiche degli altri gruppi<br />
dolomitici, ma qui tutto è più grande:<br />
cime, torri, pareti verticali, gole e creste<br />
frastagliate con al centro le cime più<br />
famose ed elevate: Cima Tosa 3173<br />
m, Cima Brenta 3150 m, il<br />
famosissimo Campanile Basso, una<br />
guglia verticale alta 300 m, regno da<br />
sempre dei rocciatori e su cui sono<br />
state scritte pagine importanti<br />
dell’Alpinismo Storico. Nel 1864 iniziò<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Sabato 25 e Domenica 26 Luglio<br />
Parco Nazionale del Gran Para<strong>di</strong>so<br />
Rifugio Sella e i casolari dell Herbeter (EE)<br />
lo splen<strong>di</strong>do laghetto del Lauson e, un<br />
volta arrivati ai Casolari (2450 m) e<br />
ripreso fiato, inizieremo la <strong>di</strong>scesa<br />
verso il parcheggio in Valnontey.<br />
D.G. Giorgio Marinelli<br />
Sabato 25 e Domenica 26 Luglio<br />
Le ferrate del Brenta (EEA)<br />
la scoperta del gruppo e fin da subito<br />
iniziò la costruzione <strong>di</strong> vie ferrate,<br />
sfruttando le cengie rocciose quasi<br />
orizzontali formatesi in millenni a causa<br />
della naturale erosione. Negli anni,<br />
tramite l’allargamento, l’installazione<br />
<strong>di</strong> scalette e corde metalliche, sorse<br />
una rete <strong>di</strong> sentieri intercomunicanti<br />
con moltissime varianti e possibilità<br />
<strong>di</strong> concatenamenti, che ne fanno un<br />
vero para<strong>di</strong>so per gli escursionisti.<br />
La nostra "base" sarà il Rifugio<br />
Pedrotti, e nei due giorni che<br />
passeremo insieme percorreremo<br />
alcune delle più famose ferrate del<br />
gruppo.<br />
D.G. Enrico Pinelli - Gianluigi Cozza<br />
3
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Domenica 26 Luglio<br />
Lago Santo Modenese<br />
Lago Baccio Lago Turchino e zone<br />
umide circostanti (E)<br />
Escursione abbinata alla manifestazione 4¡ Appennino Cinemafestival 2009<br />
Montagna, Alpinismo, Sport, fiera del libro <strong>di</strong> montagna e arte<br />
Dal 24 al 26 luglio si svolgerà la 4°<br />
e<strong>di</strong>zione dell’Appennino<br />
Cinemafestival, con lo scopo <strong>di</strong> far<br />
conoscere l’Appennino a fasce<br />
sempre più ampie <strong>di</strong> pubblico. Infatti,<br />
mentre <strong>di</strong> Alpi, Prealpi e Dolomiti si<br />
parla spesso, solo pochi conoscono<br />
la bellezza del nostro Appennino: una<br />
bellezza più <strong>di</strong>screta, fatta <strong>di</strong> colori<br />
più sfumati ma altrettanto<br />
coinvolgenti… Tra le varie iniziative,<br />
Domenica 26 ci sarà un'escursione<br />
naturalistica condotta dal Dott. Mauro<br />
Ferri, che ci illustrerà i particolari<br />
ecosistemi dei luoghi umi<strong>di</strong> d'alta<br />
quota del nostro Appennino.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una escursione semplice,<br />
focalizzata su un’area ristretta che<br />
però presenta caratteristiche <strong>di</strong><br />
paesaggio ed habitat piuttosto<br />
rappresentative del crinale<br />
dell’Appennino tosco emiliano<br />
settentrionale: rupi e pareti rocciose,<br />
prateria e vaccinieto <strong>di</strong> crinale,<br />
sottostante ambiente <strong>di</strong> faggeta con<br />
interessanti gruppi <strong>di</strong> piante arboree<br />
pioniere (pino nero, salicone). <strong>Il</strong> tutto<br />
in un’area a clima atlantico, quin<strong>di</strong> ad<br />
elevata piovosità, poiché intercetta ad<br />
alta quota l’aria umida che sale dal<br />
Tirreno e favorisce abbondanza <strong>di</strong><br />
acque, che ruscellano o utilizzano<br />
depressioni ed avallamenti o trincee<br />
<strong>di</strong> frana per ristagnare anche in gran<strong>di</strong><br />
volumi. Un ambiente suggestivo e<br />
particolare, che sollecita emozioni<br />
soprattutto quando ci si trova su punti<br />
4<br />
CALENDARIO GITE<br />
panoramici, in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> buona<br />
visibilità o sopra il “mare <strong>di</strong> nuvole”.<br />
Mettendo a fuoco gli aspetti ambientali<br />
più minuti e <strong>di</strong> dettaglio, cercheremo<br />
<strong>di</strong> cogliere gli elementi che ci parlano<br />
<strong>di</strong> come tutta quella naturalit sia in<br />
realtà il frutto <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> una<br />
plurimillenaria attività dell’uomo, che<br />
nell’alto Appennino si è inse<strong>di</strong>ato per<br />
cacciare, <strong>di</strong>sboscare, coltivare,<br />
allevare, raccogliere, imbrigliare,<br />
scavare… Ci soffermeremo poi a<br />
osservare come, nel corso <strong>di</strong> tutti<br />
questi cambiamenti, ci sia stata<br />
lasciata in ere<strong>di</strong>tà un’ampia e variegata<br />
serie <strong>di</strong> testimonianze che<br />
mantengono salda la continuità della<br />
vocazione ambientale intrinseca <strong>di</strong><br />
questo particolarissimo e complesso<br />
paesaggio, concentrandoci sui piccoli<br />
ed apparentemente semplici aspetti<br />
floristici e faunistici che sono il nostro<br />
lascito e anche la nostra ere<strong>di</strong>tà.<br />
Ognuno <strong>di</strong> noi sarà in<strong>di</strong>vidualmente<br />
armato <strong>di</strong> un buon binocolo tascabile,<br />
mentre una sommaria attrezzatura<br />
<strong>di</strong>dattica ad uso collettivo (lenti,<br />
pinzette, manuali tascabili, schede)<br />
sarà messa a <strong>di</strong>sposizione del gruppo<br />
che, ovviamente, dovrà essere<br />
in<strong>di</strong>vidualmente dotato anche <strong>di</strong> tanta<br />
pazienza e comprensione per gli<br />
inevitabili imprevisti, anche meteo,<br />
che simili escursioni comportano.<br />
Mauro Ferri e Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />
COMMISSIONE<br />
CULTURA<br />
Conversazioni in montagna <strong>di</strong> filosofia,<br />
letteratura, psicologia e altro ancora - anno quarto<br />
Le Conversazioni, de<strong>di</strong>cate quest anno al tema dell altro fuori e dentro <strong>di</strong> noi,<br />
ospitano il contributo del Dr. Giorgio Giorgi, psicologo e psicoterapeuta.<br />
Domenica 21 Giugno<br />
Abetina Reale (Appennino Reggiano)<br />
Nei pressi <strong>di</strong> Villa Minozzo, che fu<br />
testimone <strong>di</strong> un ecci<strong>di</strong>o per<br />
rappresaglia da parte dei Tedeschi il<br />
20 marzo 1944 e poi territorio della<br />
Repubblica partigiana <strong>di</strong> Montefiorino,<br />
si trova l’abitato <strong>di</strong> Civago (1016 m),<br />
rinomata località turistica<br />
nell’Appennino Reggiano e antico<br />
borgo sulla via che attraverso il Passo<br />
delle Ra<strong>di</strong>ci e San Pellegrino in Alpe<br />
conduce in Garfagnana e a Lucca,<br />
che raggiungeremo con mezzi propri.<br />
Superata la località Case <strong>di</strong> Civago,<br />
costeggeremo il torrente Dolo fino al<br />
parcheggio (1100 m), dove avrà inizio<br />
la nostra escursione. <strong>Il</strong> sentiero 605<br />
ci condurrà attraverso un bosco <strong>di</strong><br />
maestosi faggi e conifere al Rifugio<br />
Segheria dell’Abetina Reale (1418 m).<br />
Questa zona deve l’aggettivo Reale<br />
al fatto che durante il XVI secolo venne<br />
ampiamente sfruttata come riserva <strong>di</strong><br />
<strong>Il</strong> Lago <strong>di</strong> Pratignano costituisce uno<br />
dei biotipi più delicati del Parco del<br />
Frignano, prossimo alla trasformazione<br />
in torbiera. È collocato in una depressione<br />
originata da un fenomeno geologico<br />
detto <strong>di</strong> sdoppiamento delle<br />
creste. Fra la massa torbosa si segnala<br />
la Drosera rotun<strong>di</strong>folia, pianta carnivora<br />
e rarissimo relitto glaciale.<br />
Lasciate le macchine al parcheggio<br />
del Lago <strong>di</strong> Pratignano (m. 1307), prenderemo<br />
il Sentiero della Pace 401.<br />
Accompagnati dai cavalli e dal profumo<br />
del timo, raggiungeremo il passo<br />
della Riva (m. 1454). Nell’ultimo inverno<br />
della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale<br />
passò <strong>di</strong> qui per sei mesi la Linea<br />
legname, soprattutto <strong>di</strong> abete bianco,<br />
dai Duchi Estensi, che vi fecero anche<br />
costruire la prima segheria idraulica.<br />
Oggi l’area è contornata da abete<br />
rosso, frassino e sambuco. Sullo<br />
stesso sentiero proseguiremo fino al<br />
Passo <strong>di</strong> Lama Lite (1781 m), il cui<br />
nome ricorda la battaglia fra Civaghini<br />
e Garfagnini nel XVII secolo per il <strong>di</strong>ritto<br />
<strong>di</strong> pascolo. Dal passo godremo <strong>di</strong> uno<br />
splen<strong>di</strong>do panorama: intorno a noi<br />
potremo infatti ammirare le stupende<br />
pen<strong>di</strong>ci del Monte Prado (2054 m) e<br />
del Monte Cusna (2120 m) e dominare<br />
con lo sguardo l’intera pianura. Dopo<br />
la consueta pausa culturale, pochi<br />
passi ci porteranno al Rifugio Cesare<br />
Battisti (1751 m), solitamente molto<br />
frequentato. Scenderemo per il<br />
sentiero 631 fino alla confluenza con<br />
il 631 A sulla nostra destra, che ci<br />
ricondurrà al Rifugio Segheria,<br />
completando in tal modo l’anello<br />
dell’Abetina Reale. Da qui, attraverso<br />
i sentieri 605 e 605 A raggiungeremo<br />
l’hospitale San Leonardo (1265 m),<br />
da non perdere, e quin<strong>di</strong> il nostro<br />
parcheggio. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>slivello complessivo<br />
è <strong>di</strong> + 650 m da ripetere in <strong>di</strong>scesa.<br />
Tempo previsto: 5 ore circa, escluse<br />
le soste.<br />
D.G. Alberto Meschiari<br />
Domenica 5 Luglio<br />
Lago Pratignano<br />
Cascate del Dardagna<br />
(Appennino Modenese - Bolognese)<br />
Gotica arretrata, e nel febbraio del<br />
1945 i Monti della Riva furono teatro<br />
della prima battaglia per la liberazione<br />
definitiva del nostro paese. Scenderemo<br />
quin<strong>di</strong> sulla nostra sinistra lungo<br />
i sentieri 337 e 333 attraverso il bosco<br />
fino alle Cascate del Dardagna (m.<br />
1134), una delle attrattive più belle<br />
dell’Appennino bolognese, nei pressi<br />
del Santuario <strong>di</strong> Madonna dell’Acero<br />
(m. 1195). Formate dal torrente Dardagna,<br />
che nasce dalle conche del<br />
Cavone (Parco del Corno alle Scale),<br />
con un salto <strong>di</strong> 200 m., queste cascate<br />
sono tra le più alte d’Italia, anche se<br />
poco note. <strong>Il</strong> primo salto che incontreremo<br />
ha un’altezza <strong>di</strong> 30 m., il settimo<br />
e più basso <strong>di</strong> 15 m. Unendosi allo<br />
Scoltenna, il Dardagna dà poi origine<br />
al Panaro. Volendo, si potrà proseguire<br />
fino a Madonna dell’Acero. <strong>Il</strong> ritorno<br />
avverrà per la stessa strada<br />
dell’andata. Camminata <strong>di</strong> poco <strong>di</strong>slivello<br />
(-300/+300 ca.), ma abbastanza<br />
lunga. Tempo complessivo previsto:<br />
5-6 ore circa, escluse le soste.<br />
D.G. Alberto Meschiari
Sabato 29 e Domenica 30 Agosto<br />
Via Ferrate nelle Tofane (EEA)<br />
<strong>Il</strong> toponimo Tofana deriverebbe dal<br />
termine <strong>di</strong>alettale "tofò”, che identifica<br />
un terreno molto friabile e<br />
bucherellato. Nel corso dell’ottocento<br />
si impose l’attuale toponimo che,<br />
declinato al plurale “Tofanes”, passò<br />
ad identificare tutte e tre le cime del<br />
Gruppo: la Tofana <strong>di</strong> Rozes, la Tofana<br />
<strong>di</strong> Mezzo e la Tofana <strong>di</strong> Dentro,<br />
conquistate per la prima volta dal<br />
noto esploratore Paul Grohmann dal<br />
1863 al 1865. E’ curioso scoprire<br />
che la stessa identica denominazione<br />
si creò in Val Ba<strong>di</strong>a in circostanze<br />
assai <strong>di</strong>verse: infatti, per in<strong>di</strong>care le<br />
montagne <strong>di</strong>etro la Val <strong>di</strong> Fanes, gli<br />
abitanti del luogo aggiungevano il<br />
L’escursione si svolge nel cuore delle<br />
Odle in Val <strong>di</strong> Funes, famosa non<br />
soltanto per la sua bellezza ma anche<br />
per aver dato i natali a Reinhold<br />
Messner, alpinista <strong>di</strong> fama mon<strong>di</strong>ale.<br />
<strong>Il</strong> primo giorno percorreremo il sentiero<br />
attrezzato Gunther – Messner (GM),<br />
bellissima alta via con vista sempre<br />
molto ampia, con pochi tratti attrezzati<br />
<strong>di</strong>scontinui e <strong>di</strong> contenuta <strong>di</strong>fficoltà.<br />
L’itinerario permette <strong>di</strong> conoscere a<br />
fondo le Odle <strong>di</strong> Eores risalendone la<br />
massima cima (2653 m) e percorrendo<br />
l’intero gruppo in <strong>di</strong>rezione ovest-est.<br />
Raggiunta la cima più alta, Tullen,<br />
proseguiremo lungo il GM fino ad<br />
incrociare il segnavia n° 4 che ci<br />
porterà al Rifugio Genova (2297 m)<br />
dove una meritata sosta ci farà<br />
recuperare le forze. Riprenderemo il<br />
nostro cammino sul sentiero n° 35<br />
verso il rifugio Gampenalm e<br />
successivamente, seguendo il 32-33,<br />
si arriverà al punto <strong>di</strong> partenza, Rifugio<br />
Zannes, avendo percorso un <strong>di</strong>slivello<br />
<strong>di</strong> circa 1000 m. L’intero percorso,<br />
non presenta particolari <strong>di</strong>fficoltà<br />
tecniche; i tratti attrezzati sono brevi<br />
e spezzano positivamente l’uniformità<br />
del percorso in uno scenario<br />
incantevole sull’intero Gruppo delle<br />
Odle Puez e Sassolungo. Nel<br />
complesso una ferrata poco <strong>di</strong>fficile<br />
ma impegnativa.<strong>Il</strong> secondo giorno<br />
saremo impegnati in una bella salita<br />
al monte più rappresentativo del<br />
Gruppo delle Odle, famoso anche per<br />
CALENDARIO GITE<br />
prefisso “to” (<strong>di</strong>etro, dopo), ottenendo<br />
così la parola “to-Fanes”.<br />
Durante la Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale<br />
questo territorio fu molto conteso e<br />
fu teatro <strong>di</strong> sanguinosi scontri tra le<br />
truppe Austriache ed Italiane, e un<br />
po’ dappertutto possiamo ancora<br />
oggi incontrare resti <strong>di</strong> fortificazioni,<br />
in parte recuperate, e se<strong>di</strong> <strong>di</strong> musei<br />
all’aperto assai frequentati. Sfruttando<br />
questi percorsi, sono state create<br />
negli anni Vie Ferrate tra le più<br />
frequentate dell’intero territorio<br />
Dolomitico, ferrate che percorreremo<br />
in questi due giorni <strong>di</strong> escursione.<br />
D.G. Enrico Pinelli<br />
Gianluigi Cozza<br />
Sabato 5 e Domenica 6 Settembre<br />
Sentiero Attrezzato<br />
Gunter Messner<br />
Dolomiti <strong>di</strong> Olde (EEA)<br />
essere stato salito dal grande Reinhold<br />
Messner all'età <strong>di</strong> 5 anni in compagnia<br />
del padre: il Sass Rigais (3<strong>02</strong>5 m).<br />
Dopo un avvicinamento <strong>di</strong> 600m<br />
<strong>di</strong>slivello raggiungeremo la cima del<br />
monte superando in salita la via ferrata<br />
“Est”per poi scendere dalla “Sud”. La<br />
salita “Est” risulta meno affannosa<br />
con il tratto attrezzato più breve,<br />
mentre le <strong>di</strong>fficoltà tecniche sono simili<br />
alla “Sud”. Si inizia con una lunga<br />
serie <strong>di</strong> roccette prive <strong>di</strong> particolari<br />
<strong>di</strong>fficoltà con roccia ben appigliata ed<br />
il cavo utilizzato praticamente come<br />
corrimano. Si guadagna quota e si<br />
prosegue per giungere così alla base<br />
dell'unico vero salto verticale della<br />
via. Si esce dalla verticale, ritrovandosi<br />
nuovamente a progre<strong>di</strong>re su facili<br />
roccette interrotte da una breve cengia<br />
detritica. Siamo ormai in prossimità<br />
della rampa finale; pochi metri e si<br />
scorge chiaramente la croce<br />
sommitale -3<strong>02</strong>5mt- raggiungibile<br />
superando una serie <strong>di</strong> gradoni<br />
attrezzati. Dall'ampia cima ci si <strong>di</strong>rige<br />
verso l'evidente crestina <strong>di</strong> ritorno che<br />
coincide con l'inizio della ferrata "Sud".<br />
L'affilata crestina molto suggestiva<br />
inizia con alcune roccette da subito<br />
attrezzate che, dopo pochi metri,<br />
lasciano il posto ad una ripida traccia<br />
<strong>di</strong> sentiero. Giunti alla base della<br />
ferrate, questa volta finalmente in<br />
<strong>di</strong>scesa, attraverso il ripido ghiaione<br />
raggiungeremo i ver<strong>di</strong> prati delle Odle.<br />
D.G. Vito Tucci<br />
<strong>Il</strong> P.N.d.A.L.M. è uno dei parchi storici<br />
d’Italia. Istituito nel lontano 1922, si<br />
estende su una superficie <strong>di</strong> 44.000<br />
ettari, con altri 60.000 <strong>di</strong> zona <strong>di</strong><br />
protezione esterna. Come<br />
presentazione dell’uscita al Parco<br />
d’Abruzzo Lazio e Molise, si è<br />
pensato <strong>di</strong> fornirvi qualche<br />
informazione su una delle due specie<br />
animali che ne hanno motivato<br />
l’Istituzione: l’Orso morsicano, mentre<br />
l’altra specie è il bel Camoscio<br />
d’Abruzzo. Per il momento<br />
tralasciamo le descrizioni delle uscite,<br />
che saranno sicuramente <strong>di</strong> tipologia<br />
escursionistica, ma che come luoghi<br />
verranno concordati all’ultimo<br />
momento col Prof. Giorgio Boscagli,<br />
il naturalista che fin dagli anni ’70 si<br />
de<strong>di</strong>ca alla <strong>di</strong>fesa della Natura <strong>di</strong><br />
questa parte del nostro Paese. <strong>Il</strong><br />
professore ci terrà una conferenza<br />
venerdì sera, nell’albergo in cui<br />
alloggeremo, e ci accompagnerà<br />
anche nell’uscita il mattino del giorno<br />
dopo (sabato), scegliendo un<br />
itinerario sulla base delle<br />
frequentazioni dell’orso in quella zona<br />
durante l’estate. Difficilmente<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
Venerd 11, Sabato 12 e Domenica<br />
13 Settembre<br />
Parco Nazionale d Abruzzo Lazio<br />
e Molise (PNdALM)<br />
escursione abbinata al 9¡ Corso <strong>di</strong><br />
Escursionismo Naturalistico<br />
Foto <strong>di</strong> Stefano Tribuzi<br />
Foto <strong>di</strong> Giorgio Boscagli<br />
Foto <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />
vedremo questo magnifico animale<br />
in libertà, dato che una escursione<br />
in gruppo presenta forti limiti alla<br />
possibilità <strong>di</strong> potere osservare animali<br />
così schivi e timi<strong>di</strong>, ma il nostro<br />
importante accompagnatore farà <strong>di</strong><br />
tutto per guidarci alla scoperta dei<br />
“luoghi dell’orso”, per cercare<br />
d’insegnarci a riconoscere i segni<br />
che questo animale lascia mentre si<br />
Foto <strong>di</strong> Giorgio Boscagli<br />
muove per ricercare animaletti,<br />
bacche o ra<strong>di</strong>ci o per marcare il<br />
territorio. Visiteremo anche i centri<br />
visita che ospitano orsi<br />
“problematici”, custo<strong>di</strong>ti in cattività.<br />
La presentazione dell’escursione al<br />
P.N.d.A.L.M. avverrà nella serata<br />
programmata per martedì 21 luglio,<br />
in occasione della presentazione<br />
dell’intero Corso. In quella serata<br />
verranno anche proiettati alcuni filmati<br />
ripresi nelle vicinanze <strong>di</strong> Villetta<br />
Barrea, dove faremo base per il<br />
soggiorno.<br />
Clau<strong>di</strong>o Fregni, Mauro Ferri<br />
5
Sabato 13 e Domenica 14 Giugno<br />
Fortezza <strong>di</strong> Fenestrelle e<br />
Sacra <strong>di</strong> San Michele<br />
La nostra Sezione, in collaborazione<br />
con la Società dei Naturalisti e<br />
matematici <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, organizza una<br />
escursione piuttosto interessante in<br />
Piemonte, con meta finale la<br />
°∞fortezza <strong>di</strong> Fenestrelle" in Val<br />
Chisone. <strong>Il</strong> sabato, giornata <strong>di</strong><br />
avvicinamento alla meta, visiteremo<br />
ad Avigliana la Sacra <strong>di</strong> San Michele,<br />
un e<strong>di</strong>ficio dal duplice carattere<br />
religioso e militare. <strong>Il</strong> carattere religioso<br />
è rappresentato da una bella chiesa<br />
a tre navate, che si raggiunge dal<br />
ripido Scalone dei Morti (così chiamato<br />
perché qui si esponevano, nelle<br />
cerimonie funebri, le salme dei morti<br />
), quello militare dalle mura del<br />
monastero e della chiesa, che si<br />
Cornetto e Baffelan fanno parte,<br />
insieme al Sengio Alto, al Carega e<br />
alla catena delle Tre Croci del gruppo<br />
delle Piccole Dolomiti, comprese tra<br />
la valle dell'A<strong>di</strong>ge a ovest, il Pasubio<br />
a nord, Recoaro a est e la zona <strong>di</strong><br />
Giazza (Valle <strong>di</strong> Revolto) a sud.<br />
L'eccezionale frastagliatura ed<br />
erosione del terreno, da cui emergono<br />
le strutture dolomitiche, giustificano<br />
ampiamente il paragone e il termine<br />
“Piccole Dolomiti”, non avendo esse<br />
nulla da invi<strong>di</strong>are a quelle vere, se non<br />
la quota massima, che nel nostro caso<br />
è al <strong>di</strong> sotto dei 2000 m. L'itinerario si<br />
svolge su un percorso veramente<br />
emozionante, non solo per la bellezza<br />
del panorama, ma anche per<br />
l'ar<strong>di</strong>tezza delle opere militari della<br />
guerra 15-18 tuttora presenti e che lo<br />
compongono. <strong>Il</strong> sentiero fu intagliato<br />
nella roccia dal Genio Militare italiano<br />
e costituiva una linea <strong>di</strong>fensiva subito<br />
a ridosso del tanto conteso Gruppo<br />
del Pasubio. Sulla cima del monte<br />
Cornetto fu anche costruito un<br />
osservatorio e molte sono ancora le<br />
6<br />
GRUPPO SENIORES OVER 50<br />
fondono in solide architetture<br />
<strong>di</strong>fensive. La Sacra è situata in una<br />
zona molto interessante da un punto<br />
<strong>di</strong> vista geologico, e nella visita saremo<br />
accompagnati dai professori della<br />
Società dei Naturalisti e Matematici.<br />
<strong>Il</strong> Forte <strong>di</strong> Fenestrelle, che<br />
raggiungeremo la mattina del 14 dopo<br />
pernottato in un Hotel nel Paese a<br />
Finestrelle, è un complesso fortificato<br />
eretto nel secolo XVIII in località<br />
Fenestrelle. Per la sua <strong>di</strong>mensione ed<br />
il suo sviluppo lungo tutto il fianco<br />
della valle, la fortezza è detta anche<br />
"la grande muraglia piemontese".<br />
La storia delle fortificazioni <strong>di</strong><br />
Finestrelle inizia nel 1694, quando il<br />
Re <strong>di</strong> Francia Luigi XIV or<strong>di</strong>nò la<br />
costruzione <strong>di</strong> un forte, il Forte Mutin,<br />
a protezione del confine con il Ducato<br />
<strong>di</strong> Savoia. Nel 1727, Vittorio Amedeo<br />
II <strong>di</strong>ede incarico all’Ing. Ignazio Bertola<br />
<strong>di</strong> progettare un complesso <strong>di</strong><br />
fortificazioni che proteggesse la<br />
pianura torinese.<br />
<strong>Il</strong> progetto originale prevedeva solo<br />
opere nella parte alta, ovvero nelle<br />
Ridotte <strong>di</strong> Elmo, Sant'Antonio e<br />
Belvedere, riunite a formare il Forte<br />
delle Valli. <strong>Il</strong> collegamento fra le varie<br />
componenti del complesso era<br />
garantito da una scala <strong>di</strong> ben 4000<br />
gra<strong>di</strong>ni e coperta, che risale tutto il<br />
fianco sinistro. Nel 1836, in<br />
sostituzione del vecchio Forte Mutin,<br />
venne realizzata la ridotta Carlo<br />
Alberto, fatta saltare nel 1944 dai<br />
partigiani allo scopo <strong>di</strong> rallentare<br />
l’avanzata delle truppe nazi-fasciste.<br />
La struttura venne poi abbandonata<br />
dopo la II Guerra Mon<strong>di</strong>ale e<br />
recuperata solo negli<br />
anni '90. Buona gita.<br />
Ivana Taverni†<br />
Domenica 21 Giugno<br />
Cornetto e Baffelan<br />
Piccole Dolomiti (EE)<br />
gallerie che compongono l'itinerario.<br />
Dalla Malga Morbi (1207 m), che si<br />
raggiunge dal Passo Pian delle<br />
Fugazze, il sentiero sale al contrafforte<br />
ovest nord-ovest del M.Cornetto per<br />
poi raggiungere la vetta (1899 m).<br />
Scesi alla Forcella del Cornetto si<br />
segue lo spettacolare “Sentiero<br />
d'Arroccamento” e, passando per<br />
numerose gallerie (pila), si giunge al<br />
Passo dei Onari seguendo la cresta,<br />
con altre gallerie e qualche fune<br />
metallica. Giunti al Passo del Baffelan,<br />
e alla successiva forcella a quota 1738<br />
m, si può raggiungere la vetta<br />
imme<strong>di</strong>atamente sovrastante (1793<br />
m). Scesi al Passo <strong>di</strong> Gane (1704 m),<br />
si raggiunge la Malga Boffetal e si<br />
torna a Pian delle Fugazze. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>slivello<br />
complessivo è 750 m in salita e<br />
altrettanti in <strong>di</strong>scesa e richiede circa<br />
6 ore. L'itinerario si svolge su cenge<br />
molto aeree e camminamenti militari<br />
che, a parte brevi tratti attrezzati (non<br />
è richiesta l'attrezzatura da ferrata),<br />
non presentano particolari <strong>di</strong>fficoltà<br />
ma ripagano con forti emozioni.<br />
Sabato 11 e Domenica 12 Luglio<br />
Escursioni nel Parco Naturale<br />
dell Alpe Devero (E)<br />
Questo Parco tutela i gran<strong>di</strong> alpeggi <strong>di</strong><br />
Veglia e Devero nelle Alpi Lepontine.<br />
Un ambiente alpino nel contempo<br />
dolce e austero: dolce nelle praterie<br />
ondulate d’alta quota e austero nella<br />
severità delle gran<strong>di</strong> montagne<br />
confinanti con la Svizzera e nelle<br />
immense giogaie battute dal vento. Un<br />
ambiente modellato con grande<br />
rispetto dall’uomo, risultato del lavoro<br />
<strong>di</strong> molte generazioni <strong>di</strong> alpigiani. L’Alpe<br />
Devero, in particolare, viene chiamata<br />
“l’alpe del sorriso” per lo splendore<br />
delle fioriture estive dei primi <strong>di</strong> luglio,<br />
che anche noi avremmo la fortuna <strong>di</strong><br />
incontrare.<br />
In particolare, in questi due giorni<br />
andremo per i sentieri che ci porteranno<br />
alla ridente Alpe Buscagna, ai suoi<br />
torrentelli e cascate: raggiungeremo<br />
poi l'amena frazione d'alpeggio <strong>di</strong><br />
Crampiolo, dove pernotteremo e poi<br />
su, verso i laghi delle Streghe, Devero,<br />
Pianboglio e i laghetti dell'Alpe Forno,<br />
questi ultimi un frammisto <strong>di</strong> colori,<br />
neve bianca, cielo blù e tanto verde,<br />
incorniciati dalle montagne <strong>di</strong> confine<br />
e del vallese svizzero.<br />
L'itinerario <strong>di</strong> questa interessante e facile<br />
escursione <strong>di</strong> fine estate ci porterà nel<br />
Parco Nazionale dello Stelvio che si<br />
estende nel cuore delle Alpi Centrali e<br />
comprende l’intero massiccio montuoso<br />
dell'Ortles-Cevedale. Sabato, da Cogolo<br />
si sale in macchina lungo la val de la<br />
Mare fino ad arrivare al parcheggio <strong>di</strong><br />
Malga Mare 2031 m. Da qui si prosegue<br />
a pie<strong>di</strong> per il sentiero che, oltrepassando<br />
Pian Venezia raggiunge il rifugio Cevedale<br />
"G. Larcher" (2608 m), con un panoramico<br />
percorso in mezzacosta. <strong>Il</strong><br />
rifugio porta il nome del famoso Senatore<br />
Guido Larcher che presiedette la SAT<br />
in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi dal 19<strong>02</strong> al 1937. <strong>Il</strong><br />
novo Rifugio Larcher la cui prima costruzione<br />
risale al 1882 è stato inaugurato<br />
nel 1992 dopo 4 anni <strong>di</strong> intensi lavori. Al<br />
Larcher, forse più che in altre zone,l’uomo<br />
avverte la maestosità del<br />
paesaggio,il desiderio <strong>di</strong> avvicinarsi a<br />
quelle straor<strong>di</strong>narie montagne che sono<br />
Vivissima la flora e grande la presenza<br />
<strong>di</strong> una fauna estremamente variegata<br />
(stambecchi, camosci, marmotte, lepri,<br />
ermellino, gallo forcello, gufo reale): la<br />
zona si riempie <strong>di</strong> colori, con le sue<br />
macchie <strong>di</strong> rododendri e mirtilli.<br />
La piana <strong>di</strong> Devero, dove convivono<br />
armonicamente la secolare presenza<br />
dell’uomo e le tra<strong>di</strong>zioni della cultura<br />
alpigiana, è l’ambiente ideale per<br />
conoscerne le caratteristiche<br />
geologiche, morfologiche, botaniche<br />
e la vita animale dell’alpe. <strong>Il</strong> giro della<br />
conca è, infatti, un riassunto completo<br />
<strong>di</strong> vari aspetti e peculiarità del Parco<br />
che, con la creazione dell’omonimo<br />
Sentiero Natura, ci guida attraverso<br />
varie tappe quali: l’evoluzione glaciale<br />
della conca, le Marmitte dei Giganti,<br />
gli antichi cacciatori dell’Alpe Devero.<br />
Natura e cultura dunque, durante due<br />
giorni completamente de<strong>di</strong>cati a<br />
ritemprarsi nella mente, nel corpo, nello<br />
spirito e in piacevole compagnia.<br />
Ps: non <strong>di</strong>menticatevi la macchina<br />
fotografica, sarebbe un errore<br />
imperdonabile!<br />
A.E. Giuliano Cavazzuti<br />
Sabato 5 e Domenica 6 Settembre<br />
I laghetti alpini della Val <strong>di</strong> Pejo<br />
la Zufall-Spitze,il Cevedale, il Rosole, il<br />
Palon de la Mare, il Vioz. Nel pomeriggio<br />
nelle vicinanze del Rifugio Larcher, il<br />
contatto con una flora e una fauna sempre<br />
più preziosa ci permetterà <strong>di</strong> trovare<br />
quella tranquillità, quell’equilibrio tipico<br />
degli ambienti incontaminati. Domenica<br />
dal rifugio, pren<strong>di</strong>amo il sentiero per<br />
salire sino al passo della Forcola ove<br />
potremo ammirare da vicino la maestosità<br />
dei ghiacciai del Cevedale, dei Forni,<br />
la Vedretta de la Mare, la Vedretta della<br />
Forcola, la Zuffallspitze (3757 m) e il<br />
monte Cevedale (3769 m). Continuando<br />
oltre il passo della Forcola, l'escursione<br />
<strong>di</strong>venterebbe Alpinistica e pertanto ritorneremo<br />
sui nostri passi, proseguendo<br />
per il giro dei laghi del Cevedale con cui<br />
passando per il lago delle Marmotte, il<br />
lago Lungo,il lago Nero e per il lago del<br />
Careser si scenderà a Pian Venezia e a<br />
Malga Mare.<br />
D.G. Valentino Bretoni Aldo Ghisi
ALPINISMO GIOVANILE<br />
Sabato 13 e Domenica 14 Giugno<br />
Parco Naturale dell’Orecchiella<br />
Riserve naturali <strong>di</strong> Lamarossa,<br />
Orecchiella e Pania del Corfino (Lucca)<br />
Gruppo Junior e Aquilotti 1998 - 20<strong>02</strong><br />
<strong>Il</strong> Rifugio Isera è una classica<br />
costruzione in pietra, che ben si integra<br />
nell’ambiente circostante: si trova<br />
infatti al limitare <strong>di</strong> una faggeta ad alto<br />
fusto, che fa da base a una rupe<br />
calcarea alta più <strong>di</strong> duecento metri,<br />
immersa in quello che viene chiamato<br />
Parco dell’Orecchiella. La bellezza e<br />
soprattutto l’integrità degli ambienti<br />
naturali che lo costituiscono<br />
permettono <strong>di</strong> ammirare<br />
un’abbondante e variata fauna<br />
selvatica. Qui trovano infatti <strong>di</strong>mora i<br />
cervi, le aquile e i lupi dell’Appennino<br />
Tosco Emiliano, che non hanno mai<br />
abbandonato questa stupenda zona.<br />
La transumanza dei pastori ha sempre<br />
fatto parte <strong>di</strong> questo ambiente,<br />
lasciando in ere<strong>di</strong>tà una fitta rete <strong>di</strong><br />
mulattiere, utilizzate oggi per fare belle<br />
I Parchi Naturali nell'Alta Provenza, in<br />
territorio Francese e situati appena al<br />
<strong>di</strong> là del confine col Piemonte, si<br />
prestano magnificamente, per la<br />
tranquillità, la bellezza e le molteplici<br />
attrattive, a introdurre i ragazzi alla<br />
conoscenza dell’ambiente montano.<br />
Vi saranno escursioni guidate alla<br />
ricerca dei luoghi più caratteristici <strong>di</strong><br />
questa parte della Provenza e,<br />
orientandoci con bussola e cartina,<br />
vedremo tanti bei laghetti alpini:<br />
Laramon, Souliers, Serpent, Saint-<br />
Anne e Miroir e visiteremo anche siti<br />
geologici che testimoniano l’origine e<br />
l’evoluzione <strong>di</strong> queste montagne: le<br />
incre<strong>di</strong>bili Mademoiselle Coifeur, la<br />
Tète Noire, le Pain de Sucre, la crete<br />
de la Taillante, la famosissima Casse<br />
Dèserte du col d'Isoard. Cammin<br />
facendo incontreremo anche<br />
marmotte, camosci e stambecchi<br />
(isoard). Sugli altipiani e sugli alpeggi<br />
dei parchi nelle zone de Furfande<br />
conosceremo, inoltre, le tra<strong>di</strong>zioni e<br />
escursioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà e per<br />
poter osservare le abbondanti tracce<br />
lasciate dagli animali selvatici.<br />
A fianco del Rifugio Isera si trova un<br />
grande prato, attrezzato anche per il<br />
campeggio: in questa cornice naturale<br />
avverrà, sabato 13 e domenica 14<br />
giugno, la gita inersezionale<br />
dell’Alpinismo Giovanile della Toscana<br />
e dell’Emilia Romagna.<br />
L’appuntamento è per sabato mattina,<br />
al rifugio Isera: sarà un grande raduno,<br />
durante il quale verranno effettuate<br />
visite al Parco, percorrendo sentieri<br />
naturalistici, mentre domenica si farà<br />
una bella escursione alla Pania <strong>di</strong><br />
Corfino, con possibilità <strong>di</strong> seguire due<br />
<strong>di</strong>versi itinerari <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>fficoltà, dai<br />
quali si potrà godere <strong>di</strong> impareggiabili<br />
vedute sulle Alpi Apuane.<br />
32° Soggiorno Estivo in Montagna<br />
30 Giugno - 8 Luglio<br />
Parchi Naturali del Queyras,<br />
<strong>di</strong> Serre Poncon e Les Encrins<br />
Alta Provenza - Francia<br />
per ragazzi/e nati dal 1995 al 1998<br />
la vita dei montanari, legate al pascolo<br />
e alla trasformazione dei prodotti locali<br />
del Queyras. Con l’aiuto degli istruttori<br />
impareremo ad arrampicare sulle<br />
numerose falesie attrezzate, dove si<br />
esercitano anche le truppe alpine (e<br />
non sarà un caso farlo insieme) e sulle<br />
spettacolari, incre<strong>di</strong>bili e curiose ferrate<br />
francesi, come quella nelle gole de<br />
Chateau Queryas o de la Croix de<br />
Toulouse. Non possiamo poi<br />
<strong>di</strong>menticare i tanti giochi <strong>di</strong><br />
socializzazione e la confortevole<br />
piscina <strong>di</strong> Brianco, che ci faranno<br />
passare ore certamente<br />
in<strong>di</strong>menticabili. Ricor<strong>di</strong>amoci anche<br />
la storia, le fortezze del Marchese <strong>di</strong><br />
Vauban: troveremo il tempo anche<br />
per questo... E’ in questi luoghi <strong>di</strong> rara<br />
bellezza che l’Alpinismo Giovanile<br />
della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> svolgerà il<br />
suo 32° Soggiorno Estivo in montagna.<br />
Posti <strong>di</strong>sponibili: 18<br />
Quota <strong>di</strong> iscrizione 320<br />
dall’8 al 12 Settembre<br />
Soggiorno Estivo a Marina <strong>di</strong> Massa<br />
Ancora Come<br />
Robinson Crouseau<br />
per bambini nati dal 1998 al 20<strong>02</strong>-Aquilotti e Junior<br />
Per noi ragazzi settembre è uno dei<br />
mesi più tristi dell'anno: finiscono le<br />
vacanze, l'estate sta facendo le valige<br />
per andarsene a stare sotto l'equatore<br />
e la scuola ci sta col fiato sul collo..<br />
Ma quest' anno c'è una grande novità!<br />
Ci pensa l'Alpinismo Giovanile, il <strong>CAI</strong>,<br />
a ravvivare questo mese, dando il via<br />
al soggiorno estivo che, per la prima<br />
volta, unisce insieme i ragazzi dei<br />
gruppi aquilotti e junior. Un' idea <strong>di</strong><br />
vacanza veramente originale per noi<br />
che, dopo aver frequentato i corsi<br />
primaverili, sentiamo ancora il bisogno<br />
<strong>di</strong> stare a contatto con la natura e <strong>di</strong><br />
sentirci parte <strong>di</strong> essa, proprio come<br />
Robinson Crouseau! La vita <strong>di</strong> città ci<br />
va stretta e oramai stiamo bene<br />
soltanto sopra i 1000 metri, nel verde<br />
dei boschi, circondati da belle<br />
montagne, oppure nel bel mezzo <strong>di</strong> un<br />
mare cristallino. Dall'8 al 12 settembre<br />
l'Alpinismo Giovanile ci porta a Marina<br />
<strong>di</strong> Massa, una deliziosa e soleggiata<br />
citta<strong>di</strong>na affacciata sul mar tirreno, tra<br />
la Versilia e il Golfo dei Poeti. Qui è<br />
possibile unire mare e montagna in un<br />
unico soggiorno: infatti, nel giro <strong>di</strong> pochi<br />
km, si passa dal giallo tenue della<br />
spiaggia lunga e soleggiata al verde<br />
intenso dei boschi delle vicine Alpi<br />
Apuane. Ad ospitarci sarà la ex colonia<br />
estiva Olivetti. Costruita negli anni 40<br />
per le vacanze dei figli dei <strong>di</strong>pendenti<br />
della omonima fabbrica (quella che<br />
faceva le macchine da scrivere…), oggi<br />
è <strong>di</strong>ventata ostello per la gioventù ed<br />
è situata in prossimità della spiaggia,<br />
in mezzo a una grande pineta.<br />
Raggiungeremo l'ostello in treno e<br />
porteremo con noi la nostra bicicletta,<br />
così saremo liberi <strong>di</strong> muoverci e<br />
scegliere tra le numerose e comode<br />
piste ciclabili che ci sono intorno. Una<br />
<strong>di</strong> queste porta al parco <strong>di</strong> San<br />
Rossore, una splen<strong>di</strong>da tenuta e molto<br />
particolare, caratterizzata da una<br />
grande varietà <strong>di</strong> ambienti, numerosi<br />
laghi e boschi, che permettono alla<br />
fauna selvatica quali daini, cinghiali e<br />
volpi, <strong>di</strong> vivere in<strong>di</strong>sturbati. Alle nostre<br />
spalle c’è invece il Parco delle Alpi<br />
Apuane. Sono chiamate "Alpi" per la<br />
forma particolare delle cime: aguzze e<br />
aspre, con pen<strong>di</strong>i scoscesi e valli<br />
strette. Si sono formate nel corso del<br />
tempo, in seguito a numerose<br />
mutazioni, sommersioni e riemersioni<br />
e i tanti corsi d' acqua che vi scorrono<br />
hanno formato svariate grotte e gole.<br />
Settembre è un mese stupendo per<br />
vedere questi paesaggi, quando i colori<br />
dei boschi si fanno dorati e sui tetti si<br />
SCUOLA C.A.I.<br />
A G<br />
LPI<br />
I<br />
O<br />
VANILE<br />
inizia a vedere il fumo dei camini...<br />
Queste montagne sono chiamate<br />
anche monti <strong>di</strong> luna, per il bianco<br />
can<strong>di</strong>do del marmo che le costituisce<br />
e la loro vicinanza al mare le ha rese<br />
misteriose, quin<strong>di</strong> inaccessibili: erano<br />
infatti il covo <strong>di</strong> pirati, che le usavano<br />
per nascondere i loro tesori. Le storie<br />
<strong>di</strong> questi luoghi sono ricche <strong>di</strong><br />
avvenimenti <strong>di</strong>ventati vere e proprie<br />
leggende, come la “tana dell'Uomo<br />
selvatico”, dove dentro vi è scolpito<br />
un cavallo che da millenni fa la guar<strong>di</strong>a<br />
a uno <strong>di</strong> questi tesori…se qualcuno<br />
lo trova, il cavallo si sveglia…e <strong>di</strong> certo<br />
non sarà <strong>di</strong> buon umore! <strong>Il</strong> Monte<br />
Forato si è invece formato perché San<br />
Pellegrino, continuamente tormentato<br />
da spiriti, folletti e…aquilotti, scagliò<br />
contro <strong>di</strong> loro la sua croce e questi<br />
volarono così forte che fecero un buco<br />
nel monte largo ben trenta metri. L'arco<br />
<strong>di</strong> roccia c'è ancora ed è visibile sia<br />
dal mare che dalla vicina Garfagnana<br />
e qui sembra che, in alcuni perio<strong>di</strong><br />
dell'anno, il sole sorge e tramonta due<br />
volte. <strong>Il</strong> Monte Procinto invece è stato<br />
per anni meta <strong>di</strong> maghi e indovini.<br />
Venivano fin qui per raccogliere la<br />
mandragora, una pianta molto<br />
particolare: se non la si estraeva nelle<br />
notti <strong>di</strong> luna piena essa gridava così<br />
forte che rendeva tutti sor<strong>di</strong>. Su questi<br />
monti ci sono anche belle realtà, come<br />
la "Buca dei Gracchi", nel paese <strong>di</strong><br />
Campocatino, dove uno dei tanti centri<br />
LIPU si occupa della cura dei rapaci<br />
feriti. Nel borgo <strong>di</strong> Vagli, invece, c'è un<br />
lago e nel lago c'è Fabbriche: un paese<br />
sommerso. Un tempo vi abitavano 150<br />
anime, ma negli anni 40 e 50<br />
costruirono una <strong>di</strong>ga e il paese fu<br />
ovviamente abbandonato. Ogni <strong>di</strong>eci<br />
anni la <strong>di</strong>ga viene svuotata per lavori<br />
elettrici e riemerge il paese fantasma.<br />
I luoghi sono tanti e non si possono<br />
svelare tutti in una volta. E' bello<br />
scoprirli pian piano, quando si<br />
percorrono gli antichi sentieri che<br />
uniscono valli, pievi, rocche e mulini.<br />
Queste sono montagne che parlano,<br />
sono ricche <strong>di</strong> storia e hanno voglia <strong>di</strong><br />
raccontarla. E la sera, quando la<br />
spiaggia si svuota, questa <strong>di</strong>venta<br />
tutta e solo per noi, ideale per belle<br />
escursioni al chiaro <strong>di</strong> luna, dove<br />
raccontarci le cose che ci più piacciono,<br />
dove contare le stelle <strong>di</strong>stesi sulla<br />
sabbia, in compagnia del canto dei<br />
grilli o danzando con le lucciole, tanto,<br />
a proteggerci dai venti fred<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
tramontana, ci pensano sempre le<br />
Apuane…<br />
N IS<br />
M O<br />
- MODENA<br />
-<br />
7
SCUOLA C.A.I.<br />
A G<br />
LPI<br />
I<br />
O<br />
VANILE<br />
N IS<br />
M O<br />
- MODENA<br />
-<br />
<strong>Il</strong> Parco Naturale Ordesa y Monte Per<strong>di</strong>do,<br />
ubicato nel terzo raggruppamento<br />
dei Pirenei (da est a ovest: Me<strong>di</strong>terranei,<br />
Centrali, Atlantici e Baschi),<br />
confina sul lato nord con il parco naturale<br />
<strong>di</strong> Gavernie, situato in Francia.<br />
<strong>Il</strong> parco si presta magnificamente, per<br />
la tranquillità, la bellezza e la solitu<strong>di</strong>ne<br />
delle lunghe vallate, a introdurre i giovani<br />
al razionale e al contempo affascinante<br />
mondo del trekking. Orientandosi<br />
con bussola e carta,<br />
ALPINISMO GIOVANILE<br />
33° Soggiorno Estivo in Montagna<br />
dal 16 al 30 Luglio<br />
Parque Nacionale Canyon de Ordesa y Monte Per<strong>di</strong>do<br />
Pireneos<br />
per ragazzi/e nati dal 1990 al 1995<br />
Continua il nostro Concorso per piccoli<br />
e gran<strong>di</strong> escursionisti! Indovina dove<br />
ci condurrà il nostro itinerario e<br />
parteciperai all'estrazione <strong>di</strong> simpatici<br />
premi, che verranno consegnati in<br />
sede durante la serata degli auguri, a<br />
<strong>di</strong>cembre 2009. Per partecipare<br />
bastano la Carta dei Sentieri dell'Alto<br />
Appennino Modenese, una bussola<br />
da escursionismo (se non le possie<strong>di</strong><br />
8<br />
raggiungeremo i luoghi più caratteristici<br />
<strong>di</strong> questo imparagonabile parco<br />
e visiteremo siti geologici che testimoniano<br />
l’origine e l’evoluzione <strong>di</strong> queste<br />
montagne: gli incre<strong>di</strong>bili colori dei Pico<br />
de Inferno, il Circo de Piedrafita, con<br />
i suoi innumerevoli laghetti azzurri, la<br />
famosa e romanzata Brecha de Rolando,<br />
l'aerea Faixa (cioè cengia) Sar<strong>di</strong>na<br />
e il maestoso Canyon de Ordesa,<br />
con le sue romboanti e contorte cascate,<br />
sottostanti il bianco anfiteatro<br />
calcareo del Monte Per<strong>di</strong>do. Assistere<br />
al sorgere <strong>di</strong> un'alba sul percorso che<br />
dalla Brecha conduce al Circo de Cotatuero,<br />
farà emozionare e aiuterà a<br />
far comprendere ai ragazzi che nessun<br />
pittore al mondo riuscirebbe a <strong>di</strong>pingere<br />
e a trasmettere la maestosa imponenza<br />
architettonica della natura.<br />
Si potrebbe continuare a lungo a elencare<br />
le caratteristiche uniche che<br />
racchiudono questi Pireneos Atlanticos,<br />
peculiarità così esclusive da ri-<br />
Congratulazioni a... Serena Muracchini<br />
e Enrico Pinelli che hanno brillantemente<br />
superato il Corso - esame<br />
tenuto dall'Organismo Tecnico Regionale<br />
del Club Alpino Italiano, dell'Emilia<br />
manere per sempre impresse nella<br />
mente e nel cuore dei ragazzi dell'AG<br />
che precedentemente hanno vissuto<br />
questa esperienza... E’ in questi luoghi<br />
Caccia al Tesoro per piccoli e gran<strong>di</strong> escursionisti<br />
potrai trovarle in sede nei giorni <strong>di</strong><br />
apertura), un righello millimetrato e<br />
qualche nozione <strong>di</strong> topografia e<br />
orientamento. Partendo dal punto in<br />
cui ci eravamo fermati nello scorso<br />
numero, in<strong>di</strong>vidua la nuova tappa<br />
tramite le coor<strong>di</strong>nate che ti daremo e<br />
resta in attesa del prossimo numero,<br />
per scoprire dove ti condurrà la nostra<br />
caccia all’azimut. Quando avrai risolto<br />
il gioco e in<strong>di</strong>viduato il punto <strong>di</strong> arrivo<br />
dell’itinerario, comunicalo con una<br />
mail alla redazione del <strong>Cimone</strong><br />
( redazione@cai.mo.it) e, se la<br />
soluzione sarà esatta, parteciperai<br />
all'estrazione dei premi. La soluzione<br />
sarà in ogni caso pubblicata nel primo<br />
numero del <strong>Cimone</strong> 2010. Ricorda<br />
che se ti incuriosisce questo gioco,<br />
ma non hai abbastanza competenze<br />
NUOVI AE<br />
Romagna dell'Escursionismo - per<br />
acquisire il titolo <strong>di</strong> Accompagnatori<br />
<strong>di</strong> Escursionismo. Con Serena ed<br />
Enrico, salgono a sette i titolati AE<br />
nella nostra <strong>sezione</strong>.<br />
<strong>di</strong> rara bellezza che l'Alpinismo Giovanile<br />
della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> svolgerà<br />
il suo 33° Soggiorno Estivo in<br />
montagna. Posti <strong>di</strong>sponibili: 20<br />
...continua…<br />
per partecipare, la nostra <strong>sezione</strong><br />
organizza corsi <strong>di</strong> escursionismo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>versi livelli in cui potersi cimentare<br />
nella cartografia. Carta e bussola<br />
pronte? Buona caccia! Dal punto<br />
in<strong>di</strong>viduato in precedenza, la seconda<br />
tappa ha azimut 296° e <strong>di</strong>sta 6 km (in<br />
linea d'aria). Se hai perso il primo<br />
punto potrai trovarlo nel numero del<br />
<strong>Cimone</strong> precedente a questo!
GRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANO<br />
Sabato 13 e Domenica 14 Giugno<br />
Buco del Castello<br />
Scoperto nel 1956, il Buco del<br />
Castello si apre in parete, a circa 3<br />
metri <strong>di</strong> altezza dal greto del torrente<br />
Valsecca, in comune <strong>di</strong> Roncobello<br />
(Bergamo). Dopo una strettoia <strong>di</strong><br />
pochi metri, inizia una lunga serie <strong>di</strong><br />
pozzi che porta a una zona ricca <strong>di</strong><br />
laghi e meandri. E’ una delle cavità<br />
più profonde della Lombar<strong>di</strong>a, con<br />
una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 422 metri; al fondo,<br />
un sifone rende impraticabile la<br />
prosecuzione.<br />
Adatta a speleologi esperti, è<br />
particolarmente interessante perché<br />
si apre in una roccia scura e molto<br />
levigata dallo scorrere dell’acqua.<br />
Domenica 12 Luglio<br />
Fonte Buia<br />
Alle spalle <strong>di</strong> Prato, l'Appennino ha<br />
un aspetto veramente selvaggio: le<br />
pen<strong>di</strong>ci dei Monti della Calvana si<br />
fanno subito piuttosto impervie e<br />
bastano poche centinaia <strong>di</strong> metri lungo<br />
il sentiero per accorgersi <strong>di</strong> essere già<br />
alti sulla città e sulla pianura<br />
circostante. Si è ben presto immersi<br />
in un bosco <strong>di</strong> querce, olivi e ginestre<br />
e, per quanto ci si sforzi, non si riesce<br />
a vedere nessuna costruzione e<br />
nessun campo coltivato che<br />
interrompa il manto della vegetazione,<br />
che appare così intatto e che ricopre<br />
i fianchi <strong>di</strong> questi rilievi con un verde<br />
intenso e abbastanza inconsueto. Per<br />
un attimo si pensa <strong>di</strong> essere in una<br />
natura fuori dal tempo, in un'epoca<br />
incontaminata che non ha ancora<br />
sperimentato l'aggressione dell'uomo.<br />
Per arrivare alla grotta della Fonte<br />
Buia risaliamo il corso <strong>di</strong> un torrente<br />
che spesso, nella stagione calda, è<br />
quasi asciutto salvo qualche pozza<br />
d'acqua qua e là, dove vivono colonie<br />
<strong>di</strong> gamberetti <strong>di</strong> fiume. In breve, dopo<br />
alcune rocce, arriviamo all'ingresso<br />
della grotta. Dentro l'acqua è sempre<br />
abbondante e quasi subito ci troviamo<br />
alle prese con un facile passaggio da<br />
attrezzare con una corda, per superare<br />
un piccolo lago. L'interno della grotta<br />
si presenta molto concrezionato e si<br />
cammina a lungo tra pareti levigate <strong>di</strong><br />
un colore nocciola chiaro, fino ad<br />
arrivare a un altro passaggio dove la<br />
Dal 17 Settembre al 29 Ottobre<br />
GRUPPO<br />
MODENA<br />
<strong>CAI</strong><br />
SPELEOLOGICO<br />
EMILIANO<br />
corda ci serve per scavalcare una<br />
magnifica colata <strong>di</strong> calcare,<br />
ri<strong>di</strong>scendere dall'altra parte e<br />
continuare così la nostra camminata.<br />
Sempre seguendo il ruscello che<br />
scorre sul fondo, arriviamo a una serie<br />
<strong>di</strong> emozionanti passaggi aerei, in un<br />
ambiente ricchissimo <strong>di</strong> concrezioni<br />
<strong>di</strong> ogni forma e <strong>di</strong>mensione, per poi<br />
giungere nella sala finale della grotta,<br />
dominata da una immensa colata che<br />
ha l'aspetto <strong>di</strong> un enorme cero, o<br />
piuttosto <strong>di</strong> una colonna che milioni<br />
<strong>di</strong> anni fa è stata posta qui per<br />
sorreggere la volta della sala. La Fonte<br />
Buia è, appunto, “fonte” <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
emozioni e i più temerari non si<br />
perderanno certamente quella, sempre<br />
<strong>di</strong> fonti, che ci aspetta poco prima<br />
dell'uscita, perché quel piccolo lago<br />
che abbiamo incontrato appena entrati<br />
sembra messo nel punto giusto per<br />
un tuffo in<strong>di</strong>menticabile. L'acqua è<br />
decisamente gelida anche d'estate<br />
ma dopo, all'esterno della grotta, è<br />
piacevolissimo asciugarsi al sole sulle<br />
rocce levigate dal torrente. Una visita<br />
in grotta può offrire tutto questo: un<br />
sentiero nel bosco, una camminata<br />
tra millenarie sculture <strong>di</strong> calcare, un<br />
gradevole fuori programma in un<br />
ambiente senza tempo. Insomma, un<br />
<strong>di</strong>vertimento dai molteplici aspetti. La<br />
Fonte Buia è una grotta <strong>di</strong> facilissima<br />
percorribilità, alla portata <strong>di</strong> tutti (il<br />
tuffo non è obbligatorio…).<br />
31¡Corso introduzione alla Speleologia<br />
"Lo speleologo ha visto cose che il<br />
normale escursionista non pu<br />
nemmeno immaginare "<br />
Nel prossimo mese <strong>di</strong> settembre avrà<br />
inizio il 31° Corso <strong>di</strong> introduzione alla<br />
speleologia, organizzato dal Gruppo<br />
Speleologico Emiliano e coor<strong>di</strong>nato<br />
dall’Istruttore Nazionale <strong>di</strong><br />
Speleologia Gian Luigi Mesini. Scopo<br />
del corso è portare gli allievi a un<br />
approccio col mondo sotterraneo e<br />
a una prima conoscenza delle sue<br />
cavità, delle rocce in cui queste si<br />
sono formate, del carsismo e delle<br />
altre cause che le hanno generate:<br />
portare insomma a una prima<br />
esperienza delle varie forme che la<br />
natura può assumere al <strong>di</strong> sotto del<br />
mondo che siamo abituati a vedere.<br />
La speleologia è infatti<br />
essenzialmente l’esplorazione e lo<br />
stu<strong>di</strong>o delle cavità, sia naturali che<br />
artificiali, che si trovano nel<br />
sottosuolo, della loro genesi, delle<br />
loro trasformazioni. La chiara luce<br />
dell’acetilene o delle lampade a led<br />
guideranno il nostro cammino negli<br />
ambienti ipogei e passo dopo passo,<br />
quei luoghi, un attimo prima oscuri,<br />
ci riveleranno scenari <strong>di</strong> stalattiti e<br />
stalagmiti, laghi e corsi d’acqua,<br />
cunicoli e scintillanti concrezioni in<br />
un mondo che, al pari <strong>di</strong> quello<br />
esterno, presenta infinite varietà <strong>di</strong><br />
forme e <strong>di</strong> colori. A volte ci<br />
accompagnerà il leggero svolazzare<br />
<strong>di</strong> qualche pipistrello, <strong>di</strong>sturbato dalla<br />
nostra inopportuna presenza. Ma si<br />
tratterà solo <strong>di</strong> un timido mammifero,<br />
tipicamente associato al mondo<br />
sotterraneo e spesso considerato, a<br />
torto, una presenza tenebrosa.<br />
Tra l’altro, non è l’unico abitatore<br />
delle grotte: la nostra attenzione può<br />
essere attratta da altri piccoli animali,<br />
ugualmente interessanti e innocui.<br />
<strong>Il</strong> corso avrà una durata <strong>di</strong> circa 5<br />
settimane e ci porterà alla<br />
conoscenza <strong>di</strong> questo mondo<br />
affascinante. Si articolerà in una serie<br />
<strong>di</strong> lezioni teoriche su geologia,<br />
speleogenesi, carsismo e idrologia,<br />
nonché sulla presentazione dei<br />
materiali utilizzati in speleologia e<br />
sulle tecniche da seguire per<br />
muoversi nelle grotte. Alcune uscite<br />
pratiche ci condurranno in cavità ad<br />
andamento prevalentemente<br />
orizzontale e in altre ad andamento<br />
verticale, in modo da offrirci una<br />
panoramica generale sui vari ambienti<br />
ipogei.<br />
Programma del Corso<br />
SPELEOLOGIA<br />
Giovedì 17 Settembre 1<br />
9<br />
a lezione<br />
Iscrizioni e presentazione del corso: I.t. Attrezzatura<br />
<strong>di</strong> base, vestizione e alimentazione in grotta.<br />
Domenica 20 Settembre 2a lezione<br />
Uscita in grotta orizzontale (facile)<br />
Giovedì 24 Settembre 3a lezione<br />
I.t. Geologia e carsismo<br />
Domenica 27 Settembre 4a lezione<br />
Uscita in grotta orizzontale (facile)<br />
Giovedì 1 Ottobre 5a lezione<br />
I.t. Idrologia e metereologia<br />
Giovedì 8 Ottobre 6a lezione<br />
I.t. Materiali e tecniche <strong>di</strong> progressione in<br />
grotte verticali<br />
Domenica 11 Ottobre 7a lezione<br />
I.t. Palestra <strong>di</strong> roccia<br />
Giovedì 15 Ottobre 8a lezione<br />
I.t.Tipografia ipogea<br />
Domenica 18 Ottobre 9a lezione<br />
Uscita in grotta verticale<br />
Giovedì 22 Ottobre 10a lezione<br />
I.t. Biospeleologia<br />
Sabato 24 Ottobre 11a lezione<br />
I.t. Palestra <strong>di</strong> roccia<br />
Domenica 25 Ottobre 12a lezione<br />
Uscita in grotta verticale<br />
Giovedì 29 Ottobre Chiusura del corso,consegna degli attestati<br />
e proiezione <strong>di</strong>apositive<br />
Per informazioni, scrivete a g.s.emiliano@tele2.it<br />
o venite in sede il giovedì sera.
Comitato Scientifico“F er<strong>di</strong>nando Malavolti”<br />
La macchina si parcheggia nei pressi<br />
<strong>di</strong> un bar (non è detto che sia aperto<br />
al nostro arrivo), nelle vicinanze<br />
dell'imbocco del sentiero.<br />
L’escursione si svolge<br />
prevalentemente vicino a due torrenti:<br />
si risale il Pragna <strong>di</strong> Breonio, partendo<br />
Domenica 28 giugno<br />
La festa dei Sentieri e dei segnatori dell Emilia Romagna<br />
Capanna Tassoni<br />
Lago Scaffaiolo<br />
La funzione della 1° Giornata<br />
Regionale dei Sentieri dell'Emilia<br />
Romagna è essenzialmente quella <strong>di</strong><br />
valutare, festeggiare e premiare il<br />
lavoro fatto e la fatica spesa dai<br />
volontari del Club Alpino Italiano per<br />
realizzare e mantenere la rete senti<br />
eristica, che copre ben 6500 km in<br />
regione per un totale <strong>di</strong> 850 itinerari,<br />
una rete che permette a tante persone,<br />
in particolare non Soci, <strong>di</strong> effettuare<br />
in sicurezza piacevoli escursioni sul<br />
vasto territorio dell'Emilia Romagna.<br />
Per raggiungere il lago Scaffaiolo,<br />
punto nodale della giornata, la nostra<br />
Sezione propone 2 possibilità: partire<br />
da Capanna Tassoni, percorrendo il<br />
sentiero 415 fino al Passo <strong>di</strong> Croce<br />
Arcana, quin<strong>di</strong> il sentiero 00 fino a<br />
raggiungere il Lago Scaffaiolo o, in<br />
alternativa, sempre da Capanna<br />
seguire il sentiero 445 fino al Passo<br />
della Riva, quin<strong>di</strong> percorrere il sentiero<br />
401 per arrivare al lago. Presso il rifugio<br />
“Duca degli Abruzzi” è previsto il<br />
Per il secondo anno il Gruppo Segnatori<br />
organizza il "Soggiorno del Segnatore",<br />
che si terrà da mercoledì 19 a domenica<br />
23 agosto. Dopo che l'anno scorso<br />
abbiamo rior<strong>di</strong>nato i sentieri della zona<br />
dell'Abetone, quest'anno ci de<strong>di</strong>chiamo<br />
alla Via Bibulca, nella zona <strong>di</strong> Montefiorino<br />
e Frassinoro. Come ci ricorda la<br />
Provincia, nel suo opuscolo pubblicato<br />
<strong>di</strong>eci anni or sono, la Via Bibulca è un<br />
percorso, o un insieme <strong>di</strong> percorsi, come<br />
nell'antico modo <strong>di</strong> costituire la viabilità<br />
antica, noto e utilizzato già dal 2000<br />
a.C., ma che prende il suo aspetto più<br />
definitivo grazie a Romani e a Friniati<br />
che, attorno all'anno 175 a.C., ne fanno<br />
uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa contro i popoli<br />
10<br />
da una quota <strong>di</strong> 308 m, per arrivare<br />
a 405 m slm; il sentiero costeggia<br />
questo ruscello, passando dalla destra<br />
alla sinistra idrografica, immerso in un<br />
piacevole bosco. Si arriva poi a un<br />
bivio, dove a destra si raggiunge il<br />
parco delle Cascate <strong>di</strong> Molina: noi<br />
invece proseguiamo <strong>di</strong>ritto, per il<br />
sentiero che guadagna rapidamente<br />
quota e con qualche tratto attrezzato<br />
da corde, niente <strong>di</strong> impegnativo, ma<br />
che aiutano a superare brevi tratti<br />
(dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> due o tre metri) <strong>di</strong><br />
sentiero esposto. Questo sentiero ci<br />
Gruppo Sentieri<br />
pranzo, al prezzo concordato <strong>di</strong> 6 ¤,<br />
che prevede un piatto <strong>di</strong> polenta al<br />
ragù, vino e acqua. Durante il pranzo<br />
il Coro della Sezione del C.A.I. <strong>di</strong><br />
Porretta intratterrà soci, familiari e<br />
amici, con canti popolari e <strong>di</strong><br />
montagna. Nel corso della<br />
manifestazione, avranno luogo la<br />
premiazione <strong>di</strong> alcuni soci, <strong>di</strong>stintisi<br />
in modo particolare, quali manutentori<br />
<strong>di</strong> sentieri nelle <strong>di</strong>verse sezioni<br />
emiliano-romagnole; la presentazione<br />
della ristampa anastatica <strong>di</strong> una<br />
preziosa e interessantissima Guida<br />
escursionistica, e<strong>di</strong>ta a cavallo degli<br />
anni 50-60, inerente al territorio<br />
modenese, pistoiese, lucchese e<br />
bolognese. I dettagli e le schede dei<br />
percorsi saranno a breve <strong>di</strong>sponibili<br />
in sede. Per ovvie necessità<br />
organizzative, le iscrizioni si<br />
raccolgono fino a martedì 23 giugno.<br />
D.G. Giovanni Buccarello<br />
e Alberto Martignani<br />
Per informazioni e per partecipare,<br />
i Segnatori sono in sede il primo martedì del mese. La nostra mail è:<br />
sentieristica@cai.mo.it<br />
Val Sorda<br />
domenica 12 luglio<br />
conduce fino ad una strada asfaltata,<br />
a quota 630 m, dove si segue la strada<br />
voltando a destra; questo tratto <strong>di</strong><br />
itinerario si svolge su asfalto per poco<br />
più <strong>di</strong> un chilometro, fino al ristorante<br />
per il pranzo.<br />
Dopo esserci rifocillati, si prosegue<br />
sulla strada che affianca il ristorante,<br />
che si trasforma in carrareccia e poi<br />
successivamente in sentiero, poco<br />
prima <strong>di</strong> Mondrago: qui ci immettiamo<br />
nella Val Sorda e seguiamo il<br />
bellissimo torrente, ammirando il<br />
bosco che ci circonda. Troveremo<br />
Gruppo Sentieristica e Cartografia<br />
Una lunga estate...<br />
bianca e rossa!<br />
L'inverno sta ancora cingendo<br />
d'asse<strong>di</strong>o i nostri sentieri... beh, vorrà<br />
<strong>di</strong>re che il lavoro che faremo in questo<br />
inizio <strong>di</strong> estate sarà ancora più<br />
importante! Aprile è un mese piovoso<br />
- si sa - e anche quest'anno ci ha<br />
portato pioggia. In occasione della<br />
prima gita <strong>di</strong> quest'anno abbiamo<br />
potuto ammirare i sentieri nella zona<br />
<strong>di</strong> Sant'Andrea Pelago nella loro veste<br />
"uggiosa", ma che comunque ha la<br />
sua dose <strong>di</strong> fascino e permette scorci<br />
Segnatori in Soggiorno... e in vacanza!<br />
bellicosi provenienti dalla Toscana oltre<br />
che un'importante infrastruttura destinata<br />
al commercio. Questa importante<br />
<strong>di</strong>rettrice era una vera e propria autostrada<br />
dell'antichità e questo lo si può<br />
capire già dal nome "bibulca", che deriva<br />
dal fatto che poteva essere percorsa<br />
da una coppia <strong>di</strong> buoi appaiati: una<br />
<strong>di</strong>mensione ragguardevole per l'epoca!<br />
Le <strong>di</strong>verse invasioni, con la conseguente<br />
conquista del territorio da parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
popoli, tra cui Longobar<strong>di</strong> e Bizantini,<br />
fanno vivere a questo percorso alterne<br />
vicende. La Via Bibulca acquista importanza<br />
nella prima metà dell'VIII secolo<br />
grazie all'apertura del Passo delle Ra<strong>di</strong>ci<br />
per collegare la montagna modenese<br />
e i posse<strong>di</strong>menti longobar<strong>di</strong> della Garfagnana,<br />
alla costruzione dell'Abbazia<br />
<strong>di</strong> Frassinoro (1071) ad opera <strong>di</strong> Beatrice,<br />
madre <strong>di</strong> Matilde e alla costruzione degli<br />
ospizi <strong>di</strong> San Geminiano e San Pellegrino,<br />
eretti per garantire l'ospitalità lungo<br />
un percorso che risultava assai utilizzato.<br />
Questo importante ruolo <strong>di</strong> collegamento<br />
tra <strong>Modena</strong> e Toscana rimane tale<br />
fino a che, nel XVIII secolo sotto il ducato<br />
estense, il rior<strong>di</strong>no della viabilità appenninica<br />
e la costruzione della Via Vandelli,<br />
e sul finire del XVIII la costruzione della<br />
Giar<strong>di</strong>ni, le fanno perdere l'antico ruolo.<br />
In cosa consiste il Soggiorno del Segnatore?<br />
Sulle ali del motto "meno strada,<br />
più sentiero", abbiamo deciso <strong>di</strong> pren-<br />
alcuni tratti attrezzati, che ci aiuteranno<br />
a superare alcuni passaggi sul<br />
torrente, niente <strong>di</strong> troppo impegnativo,<br />
basta avere il passo sicuro…<br />
Un tempo qui il "Gruppo dei Falchi"<br />
<strong>di</strong> Verona, aveva allestito un bel<br />
percorso attrezzato, con anche una<br />
piccola ferrata ma ora ne rimane<br />
traccia solo in alcuni punti del percorso<br />
e in un "poster" esposto nel bar dove<br />
abbiamo lasciato le macchine.<br />
L'attrezzatura occorrente è quella<br />
normale da escursionismo. <strong>Il</strong> ritrovo<br />
è in sede, alle 7,30.<br />
Per ulteriori informazioni<br />
telefonare a<br />
Orlan<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o 338 3357843<br />
affascinanti dove montagne, valli e<br />
alberi fluttuano tra le nuvole... Guardare<br />
e non toccare perchè - lo sanno tutti<br />
- sotto la pioggia il pennello si rifiuta <strong>di</strong><br />
lavorare! In realtà anche noi non<br />
apprezziamo bagnarci come pulcini ed<br />
è per questo che, quando l'incertezza<br />
del tempo si è trasformata in certezza<br />
<strong>di</strong> pioggia, il ritorno alle macchine si è<br />
materializzato in fretta. Vedremo cosa<br />
ci riserveranno i prossimi appuntamenti<br />
sul campo che, vi ricordo, sono le<br />
domeniche 14 giugno, 12 luglio e 6<br />
settembre. A Pavullo, invece, si uscirà<br />
sabato 13 giugno e 27 settembre. Altri<br />
appuntamenti cui non si può mancare<br />
sono la Giornata Regionale dei Sentieri,<br />
domenica 28 giugno, e il Soggiorno<br />
del Segnatore, da mercoledì 19 a<br />
domenica 23 agosto. In settembre,<br />
preparatevi per un appuntamento <strong>di</strong><br />
grande interesse culturale: Andrea Pini,<br />
storico e stu<strong>di</strong>oso pavullese, ci parlerà<br />
della storia e dello sviluppo delle Vie<br />
Transappenniniche nella nostra<br />
provincia e, la domenica successiva,<br />
andremo a toccare con mano le pietre<br />
che per secoli hanno visto passare<br />
viandanti e pellegrini, commercianti e<br />
briganti, barbari e soldati.<br />
A presto sui nostri Sentieri!<br />
Andrea Gasparini.<br />
derci qualche giorno <strong>di</strong> vacanza in modo<br />
da essere già sul campo... una sorta <strong>di</strong><br />
"vacanza a km zero" in cui fare qualcosa<br />
<strong>di</strong> utile, come aprire la strada agli altri<br />
escursionisti... insomma, fare i Segnatori!<br />
Per poter meglio organizzare questa<br />
interessante attività, si raccoglieranno<br />
le iscrizioni fino a martedì 7 luglio (l'ultimo<br />
Martedì del Segnatore prima<br />
dell'estate!). Dopo questo termine è<br />
necessario contattarci <strong>di</strong>rettamente per<br />
mail perchè il meccanismo è già avviato!<br />
E' possibile partecipare anche solo<br />
parzialmente, venendo anche durante<br />
il weekend o la domenica.<br />
Andrea Gasparini.
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
9° Corso<br />
<strong>di</strong> Escursionismo Naturalistico Ambientalistico<br />
Foto <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />
La nostra Sezione è stata la prima in<br />
Emilia Romagna, e sicuramente tra le<br />
prime in Italia, ad organizzare corsi a<br />
tema naturalistico-ambientalistico.<br />
Questo tipo <strong>di</strong> corso si propone <strong>di</strong><br />
aiutare a leggere e a capire meglio il<br />
territorio che frequentiamo nel corso<br />
delle nostre escursioni. Dopo le iniziali<br />
esperienze sugli animali selvatici<br />
(ungulati, carnivori, uccelli da preda),<br />
abbiamo affrontato alcuni temi <strong>di</strong><br />
interesse ambientale e storicopaesaggistico,<br />
quali leggende e<br />
antropizzazione del territorio montano,<br />
fino ai programmi, trattati negli ultimi<br />
due anni, finalizzati ad approfon<strong>di</strong>re i<br />
teatri ambientali ed umani in cui si<br />
svolse la Grande Guerra 1915-18,<br />
dapprima sugli altopiani vicentini poi<br />
sulle Dolomiti, sempre accompagnati<br />
da personale esperto dell'argomento.<br />
Per il 2009 vorremmo tornare a<br />
riesaminare alcune tematiche<br />
faunistiche importanti per gli ambienti<br />
montani, sulla base dei gran<strong>di</strong><br />
cambiamenti avvenuti ultimamente<br />
soprattutto lungo gli Appennini centro<br />
settentrionali, un'area rioccupata dagli<br />
ungulati e dai loro predatori.<br />
Ricor<strong>di</strong>amo bene che fino ad alcuni<br />
anni fa era raro vedere un capriolo<br />
durante le nostre escursioni in<br />
montagna, mentre adesso questo<br />
piccolo ungulato si è espanso anche<br />
in collina e sta colonizzando la pianura,<br />
irra<strong>di</strong>andosi lungo i (boscaglie, cespugli,<br />
golene, argini) dei fiumi Secchia e<br />
Panaro e del torrente Tiepido fino al<br />
Po. Per vedere un cervo ci si doveva<br />
spostare in Trentino, adesso si<br />
possono vedere i primi gruppi <strong>di</strong> questi<br />
animali già a pochi chilometri da<br />
Sassuolo. Naturalmente fin dove si<br />
consolidano le popolazioni <strong>di</strong> caprioli,<br />
cinghiali e cervi si sta consolidando<br />
Foto <strong>di</strong> Riccardo Fontana<br />
I gran<strong>di</strong> animali selvatici dell Appennino<br />
anche la presenza del loro naturale<br />
predatore, il Lupo, che pare adattarsi<br />
bene anche ad aree collinari piuttosto<br />
antropizzate. Leggiamo purtroppo, <strong>di</strong><br />
quando in quando, anche <strong>di</strong> tristi<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> cronaca (bocconi avvelenati,<br />
bracconaggio) a carico anche<br />
dell'Orso endemico italiano, l'Orso<br />
marsicano, la cui critica situazione<br />
viene accostata anche alla<br />
problematica gestione della<br />
reintroduzione <strong>di</strong> orsi nell'Adamello-<br />
Brenta dove l'Orso bruno europeo fino<br />
a pochi anni fa era ormai ridotto a<br />
pochi ed anziani in<strong>di</strong>vidui... Sono<br />
questi argomenti che vengono trattati<br />
spesso dagli organi <strong>di</strong> stampa,<br />
compreso il nostro “Scarpone”, con<br />
commenti <strong>di</strong>vergenti ed incertezze <strong>di</strong><br />
giu<strong>di</strong>zio. Capita ancora oggi <strong>di</strong> sentire<br />
<strong>di</strong> lupi paracadutati o <strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
vipere dall’elicottero ….mah!? Mi<br />
piacerebbe conoscere il <br />
che aspetta i lupi che scendono in<br />
paracadute nel bosco... già! Perché,<br />
ammesso che i cor<strong>di</strong>ni dei paracadute<br />
non si impiglino nei rami dei faggi, ci<br />
vorrà pure qualcuno che li sbrogli da<br />
quelle imbracature... no? ...oppure il<br />
è preceduto da un corso per<br />
insegnare a sbrogliarsela da soli...<br />
Oppure quei poveri forestali<br />
raccolgono le “vipere volanti”<br />
accogliendole con tappeti <strong>di</strong> gomma<br />
piuma per non farle sfracellare!!!!!<br />
Cercheremo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare alcune<br />
esigenze <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> questi<br />
argomenti con il Corso "I gran<strong>di</strong><br />
animali selvatici dell'Appennino" grazie<br />
alla preziosa collaborazione <strong>di</strong> Giorgio<br />
Boscagli, Riccardo Fontana, Matteo<br />
Carletti, Fabrizio Rigotto, Davide<br />
Pagliai e Mauro Ferri, i relatori che<br />
hanno aderito a questa iniziativa.<br />
Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />
Programma<br />
Marted 21/7 Presentazione del corso, serate, uscite, <strong>di</strong>fficolt ...<br />
preceduta da breve filmato<br />
Luned 7/9 Basi dell andare in Montagna, cenni <strong>di</strong><br />
abbigliamento, pericoli...<br />
Presentazione dell uscita in Abruzzo.<br />
Venerd 11/9 Conferenza Prof. Giorgio Boscagli<br />
presso l’albergo Del Lago a Villetta Barrea,<br />
“L orso bruno marsicano”<br />
Venerd 11/9 P.N.A. - Visita a Centro Parco e arrivo in Albergo<br />
a Villetta Barrea per conferenza<br />
Sabato 12/9 P.N.A. - Escursione accompagnati dal Prof.<br />
Giorgio Boscagli e Collaboratore<br />
Domenica 13/9 P.N.A. - Breve escursione<br />
Venerd 18/9 Conferenza Dr. Mauro Ferri,<br />
“Le variazioni e gli adeguamenti dei mammiferi<br />
selvatici dell Appennino nell ultimo decennio”<br />
Venerd 25/9 Conferenza Dr. Riccardo Fontana,<br />
“Ungulati dell Appennino: cenni <strong>di</strong> biologia,<br />
situazione locale, interazione con le attivit<br />
antropiche”<br />
Sabato 26/9 Escursione tra i mufloni <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo (RE)<br />
e al bramito dei cervi in Val Rossenna (MO)<br />
accompagnati dal Dr. Riccardo Fontana<br />
Venerd 2/10 Conferenza Dr. Matteo Carletti e<br />
Dr. Fabrizio Rigotto “Sulle tracce del lupo<br />
in Appennino, tre anni per approfon<strong>di</strong>re le<br />
conoscenze <strong>di</strong> un animale elusivo ed affascinante,<br />
il Lupo”.<br />
Domenica 4/10 Escursione alla ricerca dei segnali <strong>di</strong> presenza del lupo,<br />
S.Anna Pelago - Monte Nuda, accompagnati dai<br />
Dr. Matteo Carletti e Dr. Fabrizio Rigotto<br />
il cimone<br />
Notiziario della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club Alpino Italiano<br />
Via 4 Novembre, 40 - 41100 <strong>Modena</strong> - Tel. 059/826914 - Fax 059/826978<br />
Internet Home Page: http://www.cai.mo.it - E-mail: modena@cai.it<br />
Direttore Responsabile: Maria Teresa Rubbiani<br />
Fotocomposizione e stampa: Borghi - Via Gran<strong>di</strong>, 63/65 - 41100 <strong>Modena</strong><br />
Autorizz. del Tribunale <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> n. 605 del 29 settembre 1977<br />
<strong>Il</strong> notiziario è aperto alla collaborazione dei soci e simpatizzanti,<br />
ma gli articoli dei singoli autori non impegnano la redazione nè il Consiglio<br />
Direttivo del sodalizio. La pubblicazione può essere parzialziale.<br />
Anche se non pubblicati i testi non saranno restituiti.<br />
LA SEDE Ø APERTA NEI GIORNI DI<br />
MERCOLED E VENERD (DALLE 17,00 - ALLE 19,30)<br />
E DI MARTED (DALLE 20,30 - ALLE 23,00).<br />
11
MANCA TITOLO!!!<br />
Chi ha avuto la pazienza<br />
<strong>di</strong> leggere i<br />
miei articoli, probabilmente<br />
ricorderà<br />
vari accenni ad alcuni<br />
concetti fondamentali<br />
che accomunano lo<br />
sfruttamento <strong>di</strong> tutte<br />
le fonti energetiche e tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
utilizzare l’energia. Provo in questo<br />
spazio a richiamare questi semplici<br />
concetti; tanto semplici da apparire<br />
scontati, ma tuttavia troppo spesso<br />
ignorati o volutamente offuscati. Ad<br />
esempio, si parla tanto <strong>di</strong> energia solare<br />
(solare fotovoltaico) come energia<br />
perfettamente pulita. Cosa c’è <strong>di</strong> più<br />
pulito del sole? Ma qualcuno si chiede<br />
<strong>di</strong> cosa sono fatti i pannelli fotovoltaici?<br />
A fine vita, è facile recuperare/riciclare<br />
tutti i loro componenti? Sapete che<br />
una centrale termoelettrica a gas da<br />
1.000 MW occupa la stessa area che<br />
Onnivoro, per procurarsi il cibo può<br />
percorrere parecchi chilometri al<br />
giorno, vagando stagionalmente su<br />
aree relativamente vaste. Abitu<strong>di</strong>nario<br />
e con lunga memoria, tende a<br />
ripresentarsi negli stessi perio<strong>di</strong> nelle<br />
zone che già conosce per la<br />
<strong>di</strong>sponibilità stagionale <strong>di</strong> foglie e<br />
ra<strong>di</strong>ci commestibili, frutti selvatici o<br />
domestici o abbondanza <strong>di</strong> piccole<br />
prede o alveari transumanti, formiche<br />
o bestiame. Ha spiccate propensioni<br />
vegetariane: circa l’80% della <strong>di</strong>eta,<br />
mentre il restante 20% è costituito<br />
da alimenti <strong>di</strong> origine animale (larve<br />
o insetti adulti, piccoli vertebrati ) che<br />
sorprende e preda rivoltando pietre<br />
Premesso che la politica del risparmio<br />
energetico va sempre e comunque<br />
promossa e perseguita assieme a<br />
quella <strong>di</strong> valorizzare anche le altre<br />
fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile, il Club<br />
Alpino Italiano afferma <strong>di</strong> essere sostanzialmente<br />
favorevole all'energia<br />
eolica in quanto tale, se programmata<br />
nel rispetto delle leggi vigenti e <strong>di</strong> un<br />
responsabile stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> convenienza<br />
e fattibilità. La politica che il sodalizio<br />
intende invece portare avanti per<br />
prevenire l'impatto derivante<br />
dall'installazione delle torri eoliche è<br />
<strong>di</strong>retta a sollecitare una scelta maggiormente<br />
responsabile e consapevole<br />
dei siti, escludendo a priori quelli<br />
protetti per le loro valenze naturalistiche<br />
e paesaggistiche. Non <strong>di</strong> meno<br />
raccomanda una approfon<strong>di</strong>ta riflessione<br />
sul rispetto delle popolazioni<br />
che vivono in quei territori che, quasi<br />
sempre spiccatamente montani e<br />
quin<strong>di</strong> estremamente vulnerabili nei<br />
loro contesti ambientali, necessiterebbero<br />
<strong>di</strong> ben altre opportunità <strong>di</strong><br />
valorizzazione.<br />
Eolico ed impatto ambientale<br />
La vicenda delle torri eoliche al Cervarola<br />
mi offre lo spunto per esplicitare,<br />
sia pure brevemente, il mio pen-<br />
12<br />
UNA MONTAGNA DI RISORSE<br />
se coperta <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici fornirebbe<br />
poco più <strong>di</strong> 2 MW? Sapete<br />
che non tutta l‘energia solare incidente<br />
sul pannello può essere assorbita,<br />
poiché parte viene inevitabilmente<br />
riflessa e che nei gran<strong>di</strong> parchi solari<br />
ciò implica l’alterazione del microclima<br />
<strong>di</strong> quell’area? Ma allora, dobbiamo<br />
essere contrari all’energia solare? La<br />
risposta è ovviamente negativa, ma<br />
occorre ricondurre questa importante<br />
fonte energetica alla sua giusta <strong>di</strong>mensione<br />
(i tetti delle abitazioni, dei capannoni<br />
industriali). Questo stesso<br />
concetto può essere esteso all’energia<br />
idroelettrica: prelevare acqua da fiumi,<br />
pur restituendola poche centinaia <strong>di</strong><br />
metri più a valle, può danneggiare<br />
seriamente l’alveo interessato dalla<br />
derivazione d’acqua e il suo ecosistema;<br />
per non parlare dei laghi artificiali,<br />
delle <strong>di</strong>ghe…ma anche qui possiamo<br />
davvero permetterci <strong>di</strong> rinnegare<br />
l’energia idroelettrica?<br />
e tronchi. Oltre a saccheggiare alveari<br />
(il miele e le larve delle api sono una<br />
leccornia irresistibile e se le cassette<br />
non sono protette da una solida<br />
gabbia <strong>di</strong> ferro…) può predare erbivori<br />
domestici e selvatici, ma è anche un<br />
ottimo spazzino <strong>di</strong> carogne. Le orme<br />
dell’orso sono simili a quelle umane,<br />
perché come noi umani quando<br />
camminiamo appoggiamo a terra<br />
l’intera pianta del piede così lui<br />
appoggia tutta la pianta della zampa<br />
posteriore e come noi è definito<br />
perciò . Ha una socialità<br />
tutta particolare, tanto da vivere in<br />
apparente solitu<strong>di</strong>ne, ma in realtà ben<br />
in contatto, seppure in<strong>di</strong>rettamente<br />
L’energia eolica , con la sue torri altissime,<br />
può essere sempre accettata?<br />
Per fortuna l’Italia, e più in generale<br />
l’Europa, si sono dotati <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumenti<br />
regolatori e <strong>di</strong> pianificazione che<br />
non permettono lo sviluppo incon<strong>di</strong>zionato<br />
delle centrali <strong>di</strong> produzione,<br />
incluse quelle alimentate a fonti rinnovabili.<br />
Tuttavia alcune volte queste<br />
“barriere” normative vengono scavalcate,<br />
soprattutto a causa del continuo<br />
aumento del fabbisogno energetico<br />
mon<strong>di</strong>ale. E allora è certamente opportuno<br />
vigilare contro le speculazioni,<br />
contro quegli interventi produttivi che<br />
costituiscono più una minaccia che<br />
una risorsa, anche se è altrettanto<br />
fondamentale imparare a razionalizzare<br />
il consumo <strong>di</strong> energia cioè imparare<br />
a rinunciare a qualcosa, e non certo<br />
al progresso, ma piuttosto al vizio.<br />
Tanto per citare alcuni esempi, non è<br />
raro vedere locali talmente riscaldati<br />
in inverno da sentire l’esigenza <strong>di</strong><br />
Alcune caratteristichedell’Orso<br />
marsicano<br />
(segnali olfattivi), con la <br />
popolazione locale, tanto da poter<br />
rintracciare rapidamente i partner<br />
durante una stagione degli amori<br />
(maggio-giugno) che può essere<br />
davvero intensa quanto ad incontri e<br />
ad accoppiamenti. Le femmine<br />
gravide partoriscono tra <strong>di</strong>cembre e<br />
gennaio, mettendo al mondo, nel buio<br />
delle tane <strong>di</strong> svernamento, 1-2<br />
cuccioli, raramente 3, che resteranno<br />
ben 2 anni a seguito della madre che<br />
li allontanerà bruscamente al<br />
momento giusto. Appena nati gli<br />
orsacchiotti sono inetti e pesano<br />
come micetti, ma in primavera,<br />
quando escono dalla tana, pesano<br />
Monte Cervarola Appennino Modenese<br />
Energia del vento e torri eoliche: un pasticcio all'italiana per le terre alte<br />
siero sugli impianti eolici industriali<br />
nelle terre alte. Dietro all'eolico parrebbero<br />
celarsi non solo gli interessi<br />
economici <strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> società,<br />
ma anche quelli politici <strong>di</strong> coloro che<br />
riceveranno contributi per<br />
l'installazione degli aerogeneratori<br />
sul proprio territorio. L'imme<strong>di</strong>ata<br />
conseguenza è che l'eolico è <strong>di</strong>ventato<br />
un grande pasticcio, dal quale<br />
con il passare del tempo <strong>di</strong>verrà sempre<br />
più <strong>di</strong>fficile venir fuori senza eccessivi<br />
danni per l'ambiente. Proprio<br />
per l'essere un pasticcio non vi<br />
trascinerò in una <strong>di</strong>squisizione sullo<br />
stu<strong>di</strong>o riguardante i costi sopportati<br />
e i benefici offerti da un impianto<br />
eolico, oppure su quanto costi realmente<br />
un M.W. prodotto con l'eolico<br />
piuttosto che con un'altra energia<br />
alternativa, ma mi basterà rendervi<br />
consapevoli delle implicazioni sul<br />
territorio derivanti dalla realizzazione<br />
<strong>di</strong> un impianto eolico industriale. Solitamente<br />
il riferimento è all'impatto<br />
negativo visivo e paesaggistico derivante<br />
dalla presenza delle torri, alte<br />
oltre 100 metri e con pale <strong>di</strong> 70 metri<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, sottacendo forme <strong>di</strong> impatti<br />
ben più gravi dovuti alla costruzione<br />
della viabilità <strong>di</strong> servizio, alla<br />
<strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> ambienti e <strong>di</strong> ecosistemi<br />
... CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA ...<br />
rari, al rumore generato dalla rotazione<br />
delle pale, u<strong>di</strong>bile a <strong>di</strong>verse centinaia<br />
<strong>di</strong> metri. Vi è poi la questione<br />
dell'impatto sulla fauna selvatica e in<br />
particolare sull'avifauna. Infatti, prendendo<br />
in esame la particolare conformazione<br />
ed il funzionamento degli<br />
aerogeneratori si può asserire che<br />
l'impatto sull'avifauna è senza dubbio<br />
quello più grave, in quanto colpisce<br />
fortemente le popolazioni <strong>di</strong> uccelli<br />
<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, solitamente anche<br />
rare e minacciate dal rischio <strong>di</strong><br />
decremento e/o dal rischio <strong>di</strong> estinzione.<br />
Come è facile intuire, l'impatto<br />
sull'avifauna deriva dalle inevitabili<br />
collisioni contro le pale in movimento,<br />
mentre per la fauna <strong>di</strong> terra dalla<br />
per<strong>di</strong>ta e frammentazione degli habitat,<br />
dovute alla grande <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> aree richieste per l'installazione<br />
delle torri eoliche e delle loro pertinenze<br />
e dei loro servizi. E' dunque<br />
palese che la localizzazione delle pale<br />
sui crinali aumenta il rischio <strong>di</strong> impatto<br />
per l'avifauna, in particolare se si<br />
considera che ogni rotore copre verticalmente<br />
un'area paragonabile ad<br />
un campo <strong>di</strong> calcio posto in rotazione,<br />
con le pale che possono raggiungere<br />
in punta velocità prossime ai 300<br />
Km/h, <strong>di</strong>venendo praticamente invi-<br />
tenere le finestre aperte; e che <strong>di</strong>re<br />
del consumo <strong>di</strong> acqua: pur riconoscendo<br />
l’esigenza ed il <strong>di</strong>ritto ad una<br />
adeguata igiene personale, il consumo<br />
pro capite dei paesi industrializzati ha<br />
raggiunto livelli impensabili… E poi<br />
cosa <strong>di</strong>re a proposito dell’esigenza<br />
d’immagine. Ormai ogni prodotto deve<br />
essere accompagnato da una confezione/contenitore<br />
<strong>di</strong> effetto: ecco che<br />
plastica, carta, vetro, metallo sono<br />
magicamente e quasi in<strong>di</strong>ssolubilmente<br />
uniti con il solo scopo <strong>di</strong> vendere il<br />
prodotto in esse racchiuso!! In definitiva,<br />
possiamo permetterci <strong>di</strong> <strong>di</strong>re no<br />
agli impianti non perfettamente integrati<br />
con l’ambiente, senza però attuare<br />
azioni concrete volte a far sì che<br />
la domanda energetica inverta il trend<br />
inesorabilmente crescente? Possibile<br />
che le flessioni dei consumi energetici<br />
siano solo il sinonimo <strong>di</strong> una crisi<br />
economica?<br />
Paolo Magliolo<br />
già come una volpe e nella loro lunga<br />
aspettativa <strong>di</strong> vita i maschi possono<br />
arrivare a pesare oltre 200 kg, mentre<br />
nelle femmine il peso si assesta in<br />
genere fra gli 80 e i 150 kg. Ma il<br />
<strong>di</strong> questi potenti<br />
animali è una vera , dato<br />
che buona parte dell’anno la<br />
trascorrono <strong>di</strong>magrendo<br />
vistosamente (inverno-inizio estate),<br />
specialmente nel caso <strong>di</strong> femmine<br />
allattanti, ricorrendo alle gran<strong>di</strong> scorte<br />
<strong>di</strong> grasso immagazzinate con le<br />
scorpacciate tra estate ed autunno.<br />
Mauro Ferri<br />
e Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />
sibili all'avifauna in transito. Infine va<br />
considerata la ricaduta negativa sul<br />
turismo e sul valore della proprietà<br />
dei residenti, considerato il deprezzamento<br />
conseguente all'impatto sul<br />
paesaggio. Nonostante tutto, però,<br />
nessuna demonizzazione dell'energia<br />
eolica da parte nostra, ma si salvi chi<br />
può dall'attuazione <strong>di</strong> progetti quali<br />
appunto quello del Monte Cervarola,<br />
infarcito delle nefandezze più svariate.Dal<br />
canto suo il C.A.I. Regionale<br />
si adopera per promuovere una maggiore<br />
e concreta attenzione alle vicende<br />
del territorio, delegando la<br />
nostra Commissione T.A.M. Regionale<br />
ad adottare sul territorio le azioni<br />
ritenute più opportune alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />
dell'ambiente, come per esempio<br />
sta avvenendo attraverso l'attuazione<br />
del progetto C.A.I. e Rete Natura<br />
2000, ma anche con l'elaborazione<br />
<strong>di</strong> puntuali osservazioni ai vari <strong>di</strong>segni<br />
<strong>di</strong> legge in itinere, quali quelli sull'<br />
“Escursionismo motorizzato” e sulla<br />
“Caccia a tutto il possibile” che, se<br />
approvati integralmente nei testi proposti,<br />
produrranno danni incalcolabili<br />
a carico dell'ambiente naturale nel<br />
breve volgere <strong>di</strong> una stagione della<br />
nostra vita.<br />
Aldo Anzivino
Domenica 28 giugno, nel corso della<br />
Giornata Regionale Sentieri al Lago<br />
Scaffaiolo (vedasi programma gite<br />
della nostra Sezione), verrà presentata<br />
ufficialmente l’e<strong>di</strong>zione anastatica della<br />
ormai introvabile “Guida dell'Alto Appennino<br />
Bolognese-Modenese e Pistoiese<br />
dalle Piastre all'Abetone” compilata<br />
da Giovanni Bortolotti ed e<strong>di</strong>ta<br />
dalla Tamari E<strong>di</strong>tori in Bologna<br />
nell'ormai lontano 1963.<br />
l libro-guida del Bortolotti, <strong>di</strong> ben 684<br />
pagine, è da considerarsi la più completa<br />
opera mai scritta sull'Alto Appennino<br />
delle tre confinanti province<br />
<strong>di</strong> Bologna, Pistoia e <strong>Modena</strong>.<br />
i tratta <strong>di</strong> una vera e propria enciclope<strong>di</strong>a<br />
storica, geografica, naturalistica,<br />
con contributi scientifici <strong>di</strong> specialisti<br />
<strong>Il</strong> calendario delle gite è arricchito,<br />
nei mesi estivi, dall'offerta <strong>di</strong> escursioni<br />
condotte ormai da <strong>di</strong>versi anni,<br />
grazie all'esperta guida <strong>di</strong> Ovilio Fontana<br />
e dei con-Soci <strong>di</strong> Lama Moco-<br />
Norme per la partecipazione<br />
alle escursioni<br />
Tutte le escursioni sono guidate da<br />
persone esperte. Per potere partecipa-<br />
Come abbiamo anticipato nei mesi<br />
scorsi, il gruppo dei Soci frignanesi sta<br />
allargando il numero delle attività e<br />
coinvolgendo più persone. Nel momento<br />
in cui va in stampa questo giornale,<br />
è ai nastri <strong>di</strong> partenza il 1° Corso <strong>di</strong><br />
Escursionismo del Frignano, che al<br />
momento vede 28 iscritti, tra cui circa<br />
una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> nuovi Soci, riscuotendo<br />
interesse da parte non solo <strong>di</strong><br />
quegli appassionati che già praticano<br />
l'escursionismo e che desiderano una<br />
preparazione più sistematica e completa,<br />
ma anche da parte <strong>di</strong> persone<br />
che si avvicinano per la prima volta ad<br />
una attività outdoor ricca <strong>di</strong> esperienze,<br />
emozioni e gratificazioni. E' una pre-<br />
Ristampa della Guida dell'Alto Appennino <strong>di</strong> Bortolotti<br />
dell'epoca, per le relative <strong>di</strong>scipline,<br />
del cui apporto il Bortolotti ebbe il<br />
merito <strong>di</strong> avvalersi a ristampa anastatica,<br />
nata per iniziativa del Centro Stu<strong>di</strong><br />
Alta Valle del Reno <strong>di</strong> Porretta Terme,<br />
d'intesa con la locale Sezione del Club<br />
Alpino Italiano, approvata e sostenuta<br />
dalle altre Sezioni tosco-emiliane <strong>di</strong><br />
riferimento territoriale, tra cui ovviamente<br />
anche la nostra <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>,<br />
viene proposta in versione "reprint",<br />
oltre che per la completezza<br />
d'argomenti anche per l’attualità, soprattutto<br />
per la parte Toscana, della<br />
parte itineraria. Questo volume è davvero<br />
una occasione da non perdere<br />
anche per il prezzo ragionevole con il<br />
quale verrà offerto all'acquisto dei<br />
Soci <strong>CAI</strong>. Vista la tiratura limitata, è<br />
gno e Pavullo. Queste escursioni<br />
sono rivolte ai Soci, ma anche ai non<br />
Soci del territorio interessati alla<br />
montagna, alle attività del gruppo e<br />
al <strong>CAI</strong>. Sono per lo più finalizzate a<br />
Tante attività e una sola passione per l'andare in montagna<br />
Attività del gruppo Soci frignanesi<br />
ziosa occasione per la nostra <strong>sezione</strong><br />
<strong>di</strong> potenziare le attività proprio sui<br />
Comuni dell'Appennino, un territorio<br />
dove la montagna non solo la si pratica,<br />
ma anche la si vive. Se il territorio ha<br />
risposto bene all'invito, segnaliamo<br />
anche la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un nutrito gruppo<br />
<strong>di</strong> Soci Volontari che, come abbiamo<br />
accennato nel notiziario scorso, si<br />
stanno impegnando per la buona riuscita<br />
del corso sia nell'organizzazione<br />
sia nell'affiancamento ai corsisti in<br />
qualità <strong>di</strong> aiuto-istruttori. Non solo<br />
entusiasmo e impegno per il corso,<br />
ma idee nuove e caparbietà nel garantire<br />
la continuità a ciò che si è iniziato<br />
a fare. Continuano, infatti, le uscite dei<br />
possibile or<strong>di</strong>nare il volume e, per fare<br />
questo, è sufficiente inviare il modulo<br />
sottostante per posta a <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong><br />
Lama Mocogno e Pavullo... in gita - Novità nel Calendario Gite Sezionale<br />
re, occorre munirsi <strong>di</strong> attrezzatura adeguata<br />
(scarponi, giacca a vento, bastoncini,<br />
zaino con alimenti, borraccia,<br />
cellulare); occorre inoltre un buon livello<br />
<strong>Il</strong> sottoscritto (cognome e nome)<br />
in<strong>di</strong>rizzo<br />
e-mail<br />
numero <strong>di</strong> telefono<br />
prenota<br />
far conoscere le tante mete del me<strong>di</strong>o<br />
- alto Appennino, alcune delle<br />
quali, in particolare, sono legate ad<br />
episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pellegrinaggio religioso,<br />
<strong>di</strong> storia patria o a tra<strong>di</strong>zioni locali.<br />
<strong>di</strong> allenamento. In caso <strong>di</strong> brutto tempo,<br />
si deciderà al mattino il da farsi. <strong>Il</strong> ritrovo<br />
per la partenza è sempre Piazza della<br />
Pace a Lama Mocogno, salvo <strong>di</strong>verse<br />
Soci Segnatori sulla rete dei sentieri<br />
pavullesi e alla riscoperta delle due vie<br />
storiche, la Vandelli e la Romea-<br />
Nonantolana, e si è concluso nelle<br />
scorse settimane l'affiancamento <strong>di</strong><br />
alcuni soci, in collaborazione con le<br />
Guar<strong>di</strong>e Ecologiche Volontarie, a 4<br />
studenti delle scuole superiori, che<br />
hanno svolto un periodo <strong>di</strong> servizio in<br />
attività ambientali (importante l'apporto<br />
fornito dai ragazzi nelle ultime uscite<br />
dei Segnatori!!! Grazie <strong>di</strong> cuore!). Infine,<br />
nuove idee nascono e circolano nel<br />
gruppo dei Volontari, quali<br />
l'organizzazione <strong>di</strong> gite e uscite del<br />
gruppo (seguite con attenzione le pagine<br />
delle gite!) e le serate a tema in<br />
via IV novembre 40, <strong>Modena</strong> oppure<br />
tramite e-mail a...<br />
...modena@cai.it<br />
copie della ristampa anastatica del volume <strong>di</strong> Giovanni Bortolotti<br />
"GUIDA DELL'ALTO APPENNINO BOLOGNESE, MODENESE<br />
E PISTOIESE", del 1963, al prezzo speciale <strong>di</strong><br />
euro 30,00 anziché <strong>di</strong> euro 35,00.<br />
Non mancheranno qualche meta in<br />
località alpine e qualche sosta in<br />
ristoranti tipici, per conservare e<br />
approfon<strong>di</strong>re la cultura... della socialità<br />
e dell'amicizia.<br />
Calendario<br />
Data Attività Difficoltà Ora <strong>di</strong> partenza Tempo Mezzo <strong>di</strong> trasporto<br />
sab 20/6 Traversata dal Passo delle Ra<strong>di</strong>ci a lago Santo E 6:30 5h 00 pulmino<br />
sab 27/6 Giro delle frazioni <strong>di</strong> Lama e Mocogno E 6:30 4h 00<br />
sab 4/7 Giro dei monti attorno ai laghi Baccio e Santo EE 6:30 4h 30 auto<br />
sab 11/7 Anello della Nuda: dal Santuario del Monticello - la Nuda<br />
Bosco della Barba - Vacchereccie - Monticello E 6:30 5h 30 auto<br />
sab 18/7 Anello del Monte Cantiere: Piane <strong>di</strong> Mocogno<br />
prati <strong>di</strong> Barigazzo - Cantiere Cancello Rosso E 7:30 3h 30 auto<br />
sab 18/7(pomeriggio) Sagra della Torre: da Montecenere al Ponte del Diavolo T 15:00 auto<br />
sab 25/7 Traversata dall'Abetone al lago Santo E 6:30 5h 00 pulmino<br />
sab 1/8 Passo delle Forbici - Rif. Battisti - Cusna e Abetina Reale E 6:30 5h 00 auto<br />
sab 5/8 Festa della Madonna della Neve: traversata dall'Abetone<br />
<strong>Cimone</strong> - al lago della Ninfa E 6:15 6h 00 pulmino<br />
ven 14/8 Pellegrinaggio: la via Vandelli da Barigazzo<br />
a San Pellegrino in Alpe e ritorno E 5:30 7h 00 auto<br />
dom 23/8 La Camellata: dall'Abetone al passo delle Ra<strong>di</strong>ci EE 5:00 9h 00 pulmino<br />
da gio 24/8 a mer 30/8<br />
per informazioni: Bertugli Romano 329 3707073 - Marescotti Ugo 053648408<br />
Alta Valtellina: escursioni nel Gruppo del Cevedale,<br />
in Val Viola e laghi del Can Can E auto<br />
per informazioni: Ovilio Fontana 0536 44405<br />
✄<br />
in<strong>di</strong>cazioni. Quota <strong>di</strong> partecipazione,<br />
nelle escursioni ove si usufruisca del<br />
pulmino, 10. Per partecipare alle escursioni<br />
è necessaria la prenotazione.<br />
collaborazione con l'Associazione<br />
"Camminando per Mano", rispetto alle<br />
quali segnaliamo la prossima che si<br />
terrà giovedì 17 settembre avente per<br />
tema “I sentieri del nostro territorio”.<br />
Non è tutto: contiamo particolarmente<br />
sulle idee, sulle iniziative e sulla buona<br />
volontà dei nuovi e vecchi Soci che si<br />
stanno avvicinando e interessando alla<br />
vita <strong>di</strong> questo gruppo, con l'obiettivo<br />
comune <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre passioni ed<br />
esperienza; <strong>di</strong> favorire e sostenere uno<br />
stile dell'andare in montagna improntato<br />
alla sicurezza, alla solidarietà e al<br />
rispetto <strong>di</strong> se stessi, degli altri e<br />
dell'ambiente; <strong>di</strong> promuovere il nostro<br />
Appennino e la montagna tutta.<br />
13
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
5° Corso <strong>di</strong> Ferrate e Sentieri Attrezzati<br />
Visto i successi degli anni scorsi e la<br />
sempre maggiore richiesta da parte<br />
dei Soci della Sezione, la Commissione<br />
<strong>di</strong> Escursionismo della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
del <strong>CAI</strong> organizza nel periodo<br />
settembre - ottobre 2009 il 5° Corso<br />
<strong>di</strong> Ferrate e Sentieri Attrezzati.<br />
<strong>Il</strong> Corso è rivolto a tutti i Soci - sia<br />
esperti che neofiti - e si prefigge <strong>di</strong><br />
insegnare le tecniche <strong>di</strong> progressione<br />
in<strong>di</strong>viduale su ferrata, l'utilizzo degli<br />
strumenti <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>ssipazione<br />
e le nozioni basilari <strong>di</strong> meteorologia,<br />
<strong>di</strong> topografia e <strong>di</strong> orientamento, con<br />
lo scopo <strong>di</strong> rendere possibile la frequentazione<br />
in autonomia e sicurezza<br />
dei percorsi attrezzati. <strong>Il</strong> Corso sarà<br />
<strong>di</strong>retto dall'Accompagnatore <strong>di</strong> Escursionismo<br />
del <strong>CAI</strong> Enrico Pinelli.<br />
La Sezione del Club Alpino Italiano <strong>di</strong><br />
<strong>Modena</strong>, in collaborazione con la Scuola<br />
Guide Alpine – <strong>Cimone</strong>, organizza nei<br />
mesi <strong>di</strong> settembre e ottobre un Corso<br />
Roccia. <strong>Il</strong> Corso sarà <strong>di</strong>retto dalla Guida<br />
mer 1/7<br />
Presentazione del Corso<br />
mar 1/9<br />
l.t. Attrezzatura e abbigliamento<br />
ven 4/9<br />
Palestra: <strong>di</strong>dattica dell’arrampicata<br />
mer 9/9<br />
l.t. Uso dei materiali - Progressione in ferrata<br />
sab 12/9 e dom 13/9<br />
Dolomiti "Citt dei Sassi - Ferrata Brigata Tridentina"<br />
mer 16/9<br />
l.t. Meteorologia<br />
dom 20/9<br />
Monte Grappa - Sass Brusai<br />
Programma del Corso<br />
Corso “Roccia 2009”<br />
Settembre - Ottobre<br />
Alpina GIONA GALLONI, coa<strong>di</strong>uvato<br />
da Guide Alpine e Istruttori Sezionali. <strong>Il</strong><br />
corso <strong>di</strong> roccia si pone l obiettivo,<br />
attraverso la professionalit delle<br />
guide alpine e l impegno dei nostri<br />
istruttori, <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />
degli allievi, tutti gli strumenti<br />
necessari per prepararsi<br />
tecnicamente e in sicurezza ad<br />
affrontare vie <strong>di</strong> roccia con <strong>di</strong>fficoltà<br />
mer 23/9<br />
l.t. Topografia e orientamento<br />
mer 30/9<br />
l.t. Pericoli in montagna - Chiamata del Soccorso Alpino<br />
sab 3/10 e dom 4/10<br />
Le ferrate della Val <strong>di</strong> Susa<br />
mer 7/10<br />
l.t. Le ferrate nella storia - Tutela Ambiente Montano<br />
mer 14/10<br />
l.t. Programmazione <strong>di</strong> un'escursione<br />
dom 18/10<br />
Monte Resegone - Gamma 1<br />
mer 11/11<br />
l.t. Proiezioni delle immagini del Corso<br />
Cosa faremo dopo? <strong>Il</strong> <strong>CAI</strong> e le sue attività<br />
su alpinismo classico me<strong>di</strong>o-facile. I<br />
posti <strong>di</strong>sponibili sono n° 10 - sono aperte<br />
le iscrizioni i moduli d'iscrizione, sono<br />
<strong>di</strong>sponibili in sede o possono essere<br />
inviati via @ contattando modena@cai.it<br />
Corso<br />
Roccia<br />
2009<br />
10/09 ore 20,45 - LEZIONE TEORICA: (sede <strong>CAI</strong>)<br />
Materiali (corde, imbracature, moschettoni, cor<strong>di</strong>ni e sistemi <strong>di</strong> sicurezza)<br />
Equipaggiamento (zaino, abbigliamento, scarpette d’arrampicata ecc…)<br />
No<strong>di</strong><br />
come legarsi: nodo delle guide con frizione e bulino inseguito<br />
come auto - assicurarsi: nodo barcaiolo e uso della longe<br />
sistemi <strong>di</strong> sicurezza: mezzo barcaiolo, piastrina, secchiello, grigri, etc..<br />
Sicurezza: Tecniche <strong>di</strong> assicurazione in moulinette (corda dall’alto)<br />
e al primo <strong>di</strong> cordata, uso dei rinvii, catena <strong>di</strong> sicurezza.<br />
13/09 USCITA PRATICA: Marciaga (VR) o altra falesia basso Garda<br />
Tecnica <strong>di</strong> arrampicata <strong>di</strong> base<br />
• posizione del corpo su roccia<br />
• uso degli arti superiori ed inferiori<br />
• progressione fondamentale<br />
• tecnica del bilanciamento<br />
Sicurezza: Sistemi <strong>di</strong> assicurazione in moulinette (corda dall’alto)<br />
Catena della sicurezza:<br />
• sosta mobile<br />
• sosta semi – mobile<br />
• sosta fissa<br />
Sicurezza: Preparazione <strong>di</strong> una sosta, collegamento <strong>di</strong> più ancoraggi<br />
protezioni naturali e artificiali fisse: chio<strong>di</strong>, spit – fix, anelli cementati, soste<br />
con catene,<br />
spuntoni e clessidre protezioni artificiali mobili: nuts, friends e tricams<br />
18/09 ore 20,00 - LEZIONE TEORICA/PRATICA: (palestra Equilibrium)<br />
Tecniche <strong>di</strong> progressione evolute:<br />
Equipaggiamento (vestizione dei <strong>di</strong>versi materiali)<br />
Vestizione della calata in doppia<br />
No<strong>di</strong> (addestramento)<br />
Sicurezza: Tecniche <strong>di</strong> assicurazione in moulinette (corda dall’alto)<br />
e al primo <strong>di</strong> cordata (corde singole e doppie).<br />
20/09 - USCITA PRATICA: Arco del Garda (TN)<br />
Tecnica <strong>di</strong> arrampicata<br />
progressione con spaccata<br />
progressione sfalsata<br />
accoppiamento dei pie<strong>di</strong><br />
sostituzione<br />
Tecniche <strong>di</strong> progressione<br />
<strong>di</strong> conserva<br />
Via <strong>di</strong> più tiri<br />
Tecniche <strong>di</strong> protezione<br />
fiends e nuts<br />
fettucce e cor<strong>di</strong>ni<br />
Sicurezza :Sistemi <strong>di</strong> assicurazione al primo <strong>di</strong> cordata (con una corda<br />
e due mezze corde)<br />
PROGRAMMA<br />
13/07 - Presentazione GENERALE del corso Roccia 2009 - <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong> (PROIEZIONE DIAPO)<br />
<strong>02</strong>/09 ore 20,45 - Presentazione del corso Roccia Agli iscritti, informazioni varie e programma dettagliato.<br />
INIZIO CORSO<br />
14<br />
01/10 ore 20,45 - LEZIONE TEORICA: (sede <strong>CAI</strong>)<br />
Meteorologia e Geologia (cenni)<br />
Lettura <strong>di</strong> una guida (stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una relazione)<br />
03/10 USCITA PRATICA: Passo Falzarego (BL)<br />
Sab<br />
Introduzione all ambiente:<br />
lettura dell’ambiente montano<br />
scelta dell’itinerario<br />
Tecniche:<br />
no<strong>di</strong> <strong>di</strong> giunzione: corde, cor<strong>di</strong>ni e fettucce<br />
no<strong>di</strong> bloccanti: prusik, treccia e machard<br />
<strong>di</strong>scesa in corda doppia e la sua vestizione<br />
Cenni <strong>di</strong> auto-soccorso (paranchi e utilizzo dei chio<strong>di</strong>)<br />
04/10 Dom<br />
Tecnica <strong>di</strong> arrampicata<br />
dulfer<br />
progressione laterale<br />
Tecniche <strong>di</strong> progressione:<br />
vie multi pitc<br />
Sicurezza: Sistemi <strong>di</strong> assicurazione al primo <strong>di</strong> cordata (con due corde),<br />
progressione <strong>di</strong> una cordata in parete, applicazione delle lezioni teoriche<br />
sulla preparazione <strong>di</strong> una sosta in salita e <strong>di</strong> una sosta per calata in doppia.<br />
09/10 ore 20,00 - LEZIONE TEORICA: (palestra Equilibrium)<br />
Riepilogo<br />
tecniche in<strong>di</strong>viduali<br />
manovre <strong>di</strong> auto-soccorso<br />
15/10 ore 20,45 - LEZIONE TEORICA: (sede <strong>CAI</strong>)<br />
Riepilogo:<br />
catena della sicurezza<br />
tecniche e valutazioni dell’abiente e dell’itinerario<br />
valutazione del pericolo<br />
17/10 USCITA PRATICA: Alpi Apuane (MS)<br />
Sab<br />
Tecnica <strong>di</strong> progressione in<strong>di</strong>viduale<br />
Tecnica classica <strong>di</strong> base<br />
Tecnica classica evoluta<br />
Tecniche <strong>di</strong> progressione della cordata<br />
Sicurezza:<br />
ripasso generale no<strong>di</strong><br />
cenni sulla manovra <strong>di</strong> auto-soccorso<br />
prove <strong>di</strong> trattenuta del primo <strong>di</strong> cordata<br />
calate in corda doppia<br />
18/10 Dom<br />
Via <strong>di</strong> pi tiri e applicazione delle tecniche<br />
Conclusione e chiusura del corso.
Dopo le abbondantissime nevicate<br />
<strong>di</strong> quest'inverno che hanno<br />
sommerso le aiuole e il rifugetto <strong>di</strong><br />
oltre 2 metri e mezzo <strong>di</strong> neve, la<br />
Informiamo i Soci<br />
che la Sede sarà chiusa<br />
dall'1 al 20 agosto compresi.<br />
Buone vacanze a tutti!!!<br />
GIARDINO BOTANICO ALPINO ESPERIA<br />
natura sta facendo il suo corso e i<br />
primi bucaneve e crochi, stanno<br />
spuntando e fiorendo. Dopo i lavori<br />
<strong>di</strong> risistemazione effettuati dai soliti<br />
dal 14 giugno al 30 agosto<br />
preziosi soci volontari, il giar<strong>di</strong>no<br />
riaprirà i "battenti" domenica 14<br />
giugno e lo resterà fino a domenica<br />
30 agosto, poi... gireremo pagina...<br />
Per i nuovi Soci che non conoscono<br />
il Giar<strong>di</strong>no Botanico Alpino Esperia,<br />
<strong>di</strong>ciamo che è situato nel Comune <strong>di</strong><br />
Sestola a Passo del Lupo, è<br />
un'importante realtà per il territorio<br />
che lo ospita, oltre ad esserne oramai<br />
parte integrante da lungo tempo.<br />
Questo luogo, infatti, è presente sulle<br />
nostre montagne da 57 anni,<br />
<strong>di</strong>ventando così una tappa<br />
"obbligata" per migliaia <strong>di</strong> turisti,<br />
escursionisti e appassionati <strong>di</strong><br />
Per chi ama camminare:<br />
•<br />
da Sestola: sentiero C.A.I. 449 o 451 o 453<br />
da Fanano: sentiero C.A.I. 443<br />
da Roncoscaglia: sentiero C.A.I. 457<br />
da Montecreto: sentiero C.A.I. 459 o 461<br />
da Le Polle: sentiero C.A.I. 475<br />
botanica, che ogni anno lo visitano,<br />
nei tre mesi <strong>di</strong> apertura estiva. Non<br />
aggiungiamo altro, tranne che invitarvi<br />
a visitarlo...<br />
Da <strong>Modena</strong> (A1-Casello MODENA<br />
SUD), via VIGNOLA-FANANO-<br />
SESTOLA, si prosegue in <strong>di</strong>rezione del<br />
LAGO DELLA NINFA-PASSO DEL<br />
LUPO, seguendo i cartelli per il<br />
Giar<strong>di</strong>no.<br />
PER INFORMAZIONI<br />
Giar<strong>di</strong>no Esperia - tel. (0536) 61535<br />
15
M. Rigoni Stern<br />
Spegniamo<br />
il televisore<br />
e apriamo<br />
un libro!<br />
N. Canetta - G.C. Corbellini<br />
"Alta Via della Valmalenco"<br />
Ed. CDA & Vivalda<br />
È la proposta <strong>di</strong> un trekking<br />
escursionistico in 8 tappe sui fianchi<br />
della Valmalenco, Alpi Retiche<br />
lombarde, con partenza e arrivo a<br />
Torre S. Maria, poco lungi da Chiesa<br />
in Valmalenco. È un percorso <strong>di</strong> 130<br />
chilometri da rifugio a rifugio con 18<br />
varianti, comprese le salite alle cime<br />
escursionisticamente accessibili come<br />
il Pizzo Scalino. È un andar per monti<br />
impegnativo per sforzo fisico (dagli<br />
800 ai 1300 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello per ogni<br />
tappa) ma gratificante, non solo per i<br />
panorami <strong>di</strong> alta montagna, ma anche<br />
per le emergenze storiche,<br />
naturalistiche ed etnografiche che<br />
lungo il percorso s'incontrano. È<br />
questo un territorio alpino<br />
notevolissimo per le tra<strong>di</strong>zioni agrosilvo-pastorali<br />
e per quelle minerarie<br />
e manifatturiere come l'estrazione e<br />
la lavorazione della pietra locale, la<br />
pietra ollare. Numerose schede<br />
La Biblioteca della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
del Club Alpino Italiano è una<br />
biblioteca monotematica, nel senso<br />
cioè che tutte le opere presenti<br />
riguardano in qualche modo il mondo<br />
della montagna alpina, extra-alpina<br />
e appenninica. In essa si possono<br />
trovare libri-guida <strong>di</strong> alpinismo, scialpinismo,<br />
escursionismo, narrativa,<br />
geografia, scienze della terra, manuali<br />
tecnici <strong>di</strong> alpinismo, sci-alpinismo,<br />
meteorologia, valanghe; ricca è inoltre<br />
Lo scorso novembre è deceduto nella<br />
sua città, Bologna, l'E<strong>di</strong>tore Oscar<br />
Tamari.<br />
Aveva ere<strong>di</strong>tato la Casa E<strong>di</strong>trice dal<br />
padre Armando che nell'arco degli<br />
anni 1950-1966 aveva pubblicato le<br />
"mitiche" guide <strong>di</strong> Giovanni Bortolotti<br />
sull'Appennino Tosco-Emiliano in un<br />
periodo storico che per la verità un<br />
po' snobbava ne nostre montagne <strong>di</strong><br />
casa. Ora queste guide sono introvabili<br />
e "girano" a prezzi <strong>di</strong> antiquariato<br />
librario. Prima il padre Armando e poi<br />
Oscar avevano e<strong>di</strong>tato numerose pubblicazioni<br />
perio<strong>di</strong>che sull'Appennino<br />
<strong>di</strong> cui eravamo conoscitori ed estimatori.<br />
Socio da moltissimi anni del <strong>CAI</strong><br />
Bologna, Oscar ricoprì numerosi incarichi<br />
a livello sezionale, regionale e<br />
nazionale; fu anche membro del GISM,<br />
Gruppo Italiano Scrittori <strong>di</strong> Montagna,<br />
per i suoi meriti in campo e<strong>di</strong>toriale.<br />
Tamari, infatti, aveva esteso poi la<br />
gamma delle sue e<strong>di</strong>zioni anche<br />
all'arco alpino con la ricca collana<br />
"Itinerari alpini" <strong>di</strong> taglio alpinistico,<br />
escursionistico e sci-alpinistico. Ces-<br />
16<br />
NOVITÀ IN BIBLIOTECA<br />
<strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />
specialistiche redatte da esperti in<br />
materia forniscono interessantissimi<br />
dettagli e informazioni a riguardo.<br />
Gradevoli sono il formato <strong>di</strong> questo<br />
libro-guida, quasi tascabile, e<br />
l'impostazione grafica; unico <strong>di</strong>fetto<br />
è l'assenza del riferimento alla pagina<br />
della cartina relativa alla descrizione<br />
delle singole tappe: la cartina bisogna<br />
andarsela a cercare scartabellando<br />
un po' tra le pagine vicine... si consiglia<br />
un segnalibro <strong>di</strong> supporto...<br />
P.M. Soregaroli<br />
"Ferrate <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a<br />
Ed. Nordpress<br />
Tanto per restare in Lombar<strong>di</strong>a, ecco<br />
qui un altro libro-guida, <strong>di</strong>rei meglio<br />
uno stringato manualetto delle<br />
"Ferrate" delle Prealpi Lombarde:<br />
Grigne, naturalmente, Resegone, Corni<br />
<strong>di</strong> Canzo, Prealpi comasche,<br />
bergamasche e bresciane: come noto<br />
da quelle parti le attrezzature son<br />
molto spesso catene su percorsi<br />
audaci, molte volte <strong>di</strong> sapore un po'<br />
accademico e <strong>di</strong> dubbia utilità. <strong>Il</strong> libroguida<br />
è essenziale: nessuna<br />
concessione a "inutili" <strong>di</strong>vagazioni<br />
culturali e/o ambientali...: accesso al<br />
punto <strong>di</strong> partenza, presentazione in<br />
poche righe dell'itinerario che in altre<br />
successive poche righe vien descritto:<br />
tutto ciò in pagina sinistra, nella pagina<br />
la presenza <strong>di</strong> volumi sulla storia<br />
dell'alpinismo, etnografia, filosofia,<br />
estetica.<br />
La biblioteca è aperta:<br />
martedì<br />
dalle 21 alle 23<br />
mercoledì e venerdì<br />
dalle 17 alle 19,30<br />
La biblioteca <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> circa 3000<br />
volumi: una parte solo in<br />
a destra sempre una foto: alcune<br />
molto belle e suggestive, altre ripetitive<br />
(stesso taglio fotografico in <strong>di</strong>verse<br />
stagioni dell'anno), altre assolutamente<br />
inutili. Insistenti poi i primi piani <strong>di</strong><br />
terga della figliolanza e della sposa al<br />
seguito. Del tutto personale, per<br />
esplicita ammissione dell'Autore, la<br />
scala delle <strong>di</strong>fficoltà per questi percorsi<br />
attrezzati: PI (poco impegnativo), MI<br />
(me<strong>di</strong>amente impegnativo), I<br />
(impegnativo), MOI (molto<br />
impegnativo). Va mo' là! I signori<br />
"ferratisti" sono serviti!<br />
C. Saglio - C. Zola<br />
"In su e in s - Alpinismo e<br />
psicologia" Ed. Priuli & Verlucca<br />
L'alpinismo si rivolge essenzialmente<br />
all'andare "in su", cioè in alto, la<br />
Psicologia si interessa invece<br />
dell'"essere in sé", cioè dall'interno <strong>di</strong><br />
se stessi. In "su" è seguire un percorso<br />
<strong>di</strong> verticalità, raggiungere una cima<br />
ma anche essere "su <strong>di</strong> morale",<br />
provare sod<strong>di</strong>sfazione, entusiasmo,<br />
euforia per un percorso coronato da<br />
una mèta agognata, "in sé" significa<br />
raggiungere uno stato <strong>di</strong> equilibrio<br />
psichico e <strong>di</strong> appagamento emotivo.<br />
A primo acchito Alpinismo e Psicologia<br />
sembrerebbero due <strong>di</strong>scipline che<br />
nulla han da spartire l'un con l'altra:<br />
ambedue invece con<strong>di</strong>vidonoun<br />
consultazione, un'altra ammessa al<br />
Servizio Prestito per i Soci in ragione<br />
<strong>di</strong> 2 volumi per una durata massima<br />
<strong>di</strong> 30 giorni. Delle opere esistenti è<br />
in corso il riversamento dei dati<br />
(autore, titolo, data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione e<br />
soggetto) dall'Archivio cartaceo a<br />
quello informatico. Al momento sono<br />
visibili nel catalogo informatico circa<br />
900 opere. La mole <strong>di</strong> lavoro per<br />
aggiornare e ultimare questo<br />
cospicuo patrimonio librario comporta<br />
In ricordo <strong>di</strong> Oscar Tamari<br />
<strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />
sata a metà degli anni '90 l'attività in<br />
proprio nella storica tipografia <strong>di</strong> Via<br />
de' Carracci a Bologna, la Collana<br />
venne poi proseguita dalla nuova Società<br />
Tamari Montagna <strong>di</strong> Padova.<br />
Per molti anni Oscar fu anche lo stampatore<br />
ufficiale delle pubblicazioni del<br />
<strong>CAI</strong> Centrale. Della "Rivista del Club<br />
Alpino Italiano" fino all'agosto scorso<br />
fu Collaboratore <strong>di</strong> Redazione. Malmesso<br />
in salute da un paio d'anni,<br />
Oscar se n'è andato in un novembre<br />
cupo e malinconico così <strong>di</strong>verso dalla<br />
sua serenità solare. Oscar personificava<br />
il più bell'archetipo della bonomia<br />
e dell'affabilità tipica bolognese: perfetto<br />
anfitrione nei momenti <strong>di</strong> allegria<br />
conviviale era altresì sempre premurosamente<br />
attento alle vicende personali<br />
<strong>di</strong> chiunque, dentro e fuori del<br />
<strong>CAI</strong>, avesse la fortuna <strong>di</strong> conoscerlo,<br />
<strong>di</strong> frequentarlo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarne amico,<br />
Con Oscar, che era coetaneo e amico<br />
fraterno del nostro non <strong>di</strong>menticato<br />
Angelo Testoni, se ne va un altro "pezzo"<br />
del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> un tempo, fatto <strong>di</strong> quei<br />
Soci intelligenti ed entusiasti che eb-<br />
bero il merito <strong>di</strong> farlo grande e impor<br />
tante e al quale, possiamo <strong>di</strong>rlo?, affettivamente<br />
restano legati quanti sulla<br />
tessera <strong>CAI</strong> si trovano almeno 25 "bollini".<br />
Ma la più bella, sintetica ed esauriente<br />
definizione <strong>di</strong> Oscar me la dette un<br />
suo e mio carissimo amico <strong>di</strong> Bologna<br />
quando telefonicamente me ne<br />
annunciò la <strong>di</strong>partita: "Oscar non era<br />
un buon uomo, era un uomo buono!".<br />
Lo ricor<strong>di</strong>amo con grande affetto e<br />
con un sorriso.<br />
interesse prioritario per il corpo e per<br />
la mente riconoscendone l'unità<br />
in<strong>di</strong>visibile nella persona umana in<br />
correlazione con il mondo fisico e<br />
antropico circostante. Questo saggio,<br />
scritto a due mano, una maschile e<br />
l'altra femminile, e proprio per questo<br />
assai ricco e completi, ci propone una<br />
rilettura in chiave psicologica <strong>di</strong> alcuni<br />
gran<strong>di</strong> temi dell'alpinismo articolati<br />
nelle <strong>di</strong>mensioni ricorrenti <strong>di</strong> gioco,<br />
esplorazione, estetica, ricerca <strong>di</strong> sé.<br />
Non è libro da lettura svagata, richiede<br />
un po' <strong>di</strong> concentrazione e<br />
applicazione: i due Autori sono<br />
bravissimi nell'illustrare con il massimo<br />
della semplicità concetti e<br />
considerazioni anche a chi non è<br />
fornito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> adeguati: sì, merita <strong>di</strong><br />
essere letto.<br />
Ringraziamenti<br />
- Si ringrazia il Socio Ferrari Roberto<br />
per aver donato alla Biblioteca<br />
sezionale 12 cassette au<strong>di</strong>ovisive <strong>di</strong><br />
montagna e <strong>di</strong> esplorazione.<br />
- Si ringrazia il Socio Giorgio Zillotti<br />
per aver donato alla Biblioteca<br />
sezionale 9 libri-guida si sci-alpinismo<br />
prevalentemente riguardanti le Alpi<br />
occidentali.<br />
un numero <strong>di</strong> operatori ben maggiore<br />
rispetto a quello degli esistenti. Si<br />
rivolge pertanto a tutti i Soci e Socie,<br />
giovani e meno giovani, che amano<br />
i libri e che hanno a cuore la ricchezza<br />
della biblioteca della loro Sezione,<br />
l'invito a dare la propria <strong>di</strong>sponibilità<br />
per un paio d'ore la settimana. Ci si<br />
può rivolgere <strong>di</strong>rettamente ai<br />
bibliotecari nelle giornate <strong>di</strong> apertura<br />
o lasciare il proprio nominativo e<br />
numero <strong>di</strong> telefono in Segreteria.<br />
Sono un po' stanco<br />
e il mio cuore vorrebbe protestare<br />
ma ormai sono arrivato<br />
alla conclusione<br />
con l'invito<br />
a tutti voi<br />
si non perdersi d'animo<br />
imboccare ancora una volta<br />
il Sentiero.<br />
Arriva sempre il momento decisivo<br />
quando bisogna ritrovare<br />
le vere motivazioni<br />
perchè<br />
oltre la vetta c'è l'Infinito<br />
e il Signore delle cime ci aspetta