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Il Cimone N. 02 - CAI sezione di Modena

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TRIMESTRALE - ANNO XXXII - Nuova serie N. 2 - APRILE/MAGGIO/GIUGNO 2009 - Tariffa R.O.C. Iscrizione n° 10621: “Poste Italiane s.p.a. - Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale<br />

D.L.353/2003 (conv. in L. 27/<strong>02</strong>/2004 N° 46) art. 1, comma 1, DCB <strong>Modena</strong> - Tassa Riscossa - L’abbonamento riservato ai soci <strong>di</strong> Euro 2,00 è stato assolto nella quota associativa.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>... on line!<br />

Ancor prima <strong>di</strong> riceverlo a casa, è<br />

possibile leggere "<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>" in<br />

versione <strong>di</strong>gitale. Dal 2007 è infatti<br />

<strong>di</strong>sponibile sul sito della nostra<br />

Sezione ( ) una copia in formato PDF<br />

che può essere scaricata e letta<br />

<strong>di</strong>rettamente a casa vostra, sul vostro<br />

PC. Anche la redazione è online...<br />

costituita da ormai un anno è sempre<br />

al lavoro per creare, migliorare,<br />

innovare il nostro Notiziario e renderlo<br />

sempre più "a forma <strong>di</strong> Socio"!<br />

Questo è un anno importante per<br />

l'Abruzzo, nel bene e nel male. <strong>Il</strong> Club<br />

Alpino Italiano - Abruzzo aveva<br />

pronto per l'anno in corso un<br />

programma <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> manifestazioni<br />

come parte della “Festa della<br />

Montagna 2009”. Purtroppo<br />

l'entusiasmo legato a questi<br />

avvenimenti ideati e progettati da<br />

lungo tempo sono stati brutalmente<br />

cancellati in un istante la notte del 6<br />

aprile dal sisma che ha così<br />

duramente colpito l'Abruzzo e la sua<br />

popolazione. Come <strong>di</strong>ce il Presidente<br />

del Gruppo Regionale abruzzese del<br />

<strong>CAI</strong>: "il <strong>CAI</strong> è una grande famiglia,<br />

presente e pronta a soccorrere: vi<br />

chie<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> venire in Abruzzo con<br />

L'in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> posta elettronica è a<br />

<strong>di</strong>sposizione dei Soci interessati a<br />

collaborare attivamente con i propri<br />

articoli. <strong>Il</strong> regolamento completo<br />

riguardante la pubblicazione è<br />

<strong>di</strong>sponibile sul sito, accanto<br />

all’in<strong>di</strong>cazione delle scadenze da<br />

rispettare per la consegna degli articoli<br />

stessi. La data <strong>di</strong> consegna per il<br />

prossimo numero è l'1 luglio!!! La<br />

Redazione vi augura buona lettura e...<br />

buona scrittura!<br />

Attività in terra d'Abruzzo<br />

tanta <strong>di</strong>sponibilità e flessibilità nello<br />

zaino. [...] La SNE alla quale stiamo<br />

pensando rappresenterà l’occasione<br />

per camminare sui sentieri<br />

accomunando emozioni e desideri<br />

per un Abruzzo che vuole risorgere;<br />

ci ritroveremo insieme per scoprire<br />

le meraviglie della nostra terra dal<br />

mare ai monti." E' infatti confermata<br />

la 21° Settimana Nazionale<br />

dell'Escursionismo e tutte le attività<br />

ad essa legati come il 9° Convegno<br />

Nazionale AE e l'11° Meeting<br />

Nazionale della Sentieristica. Per<br />

avere maggiori informazioni sul<br />

programma delle attività e per<br />

aderire, visitate il sito<br />

www.caiabruzzo.it<br />

L'IBAN Rinnovo iscrizioni, quote escursioni, quote corsi, quote soggiorni<br />

A tutti i Soci, nell'intenzione <strong>di</strong> fare<br />

cosa razionale e gra<strong>di</strong>ta,<br />

comunichiamo gli estremi bancari<br />

della nostra Sezione, così da<br />

permettere, tramite bonifico bancario,<br />

<strong>di</strong> versare le quote previste, per<br />

escursioni, corsi, soggiorni e rinnovo<br />

quota 2009*. Resta inteso che per i<br />

Soci che preferiscono venire in<br />

segreteria, ed eventualmente ricevere<br />

oralmente ulteriori informazioni, tutto<br />

proseguirà come prima.<br />

L'IBAN<br />

Club Alpino Italiano Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />

L'IBAN<br />

c/c 10810 c/o B.P.E.R. sede <strong>Modena</strong><br />

IBAN: IT 43 Q 05387 12900 0000 000 108<br />

* aggiungere 1 € per ricevere il bollino a casa.<br />

All'interno:<br />

I Soggiorni dell’Alpinismo Giovanile pag. 7/8<br />

Continua la caccia al tesoro per piccoli e gran<strong>di</strong> escursionisti pag. 8<br />

31° Corso <strong>di</strong> Introduzione alla Speleologia pag. 9<br />

1° Giornata Regionale dei Sentieri pag. 10<br />

9° Corso <strong>di</strong> Escursionismo Naturalistico - Gli animali <strong>di</strong> grossa taglia<br />

dell’Appennino pag.10<br />

Corso <strong>di</strong> Roccia pag. 13<br />

5° Corso <strong>di</strong> Ferrate e Sentieri Attrezzati pag. 13<br />

Monte Cervarola Appennino Modenese<br />

Energia del vento e torri eoliche: un pasticcio all'italiana per le terre alte<br />

Non sfugge alla cruda realtà neanche<br />

la sommità del Monte Cervarola, che<br />

fra i Comuni <strong>di</strong> Montecreto e Sestola<br />

si vede minacciata da un faraonico<br />

quanto inutile progetto per la realizzazione<br />

<strong>di</strong> un impianto eolico industriale,<br />

proposto e sostenuto dallo stesso<br />

Comune <strong>di</strong> Montecreto. Faraonico<br />

perché l'attuazione del progetto, pur<br />

riguardando il posizionamento <strong>di</strong> sole<br />

quattro torri eoliche a ridosso del crinale,<br />

prevede una serie <strong>di</strong> opere comportanti<br />

uno scempio ambientale <strong>di</strong><br />

inimmaginabile portata. Basta citare<br />

l'interferenza del sito prescelto con<br />

un'area S.I.C. (Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario)<br />

della Rete Natura 2000 e la<br />

prossimità con il confine del Parco<br />

Regionale dell'Alto Appennino Modenese;<br />

ma non meno è da considerare<br />

l'impatto che l'impianto, previsto in<br />

un'area <strong>di</strong> significativa naturalità, comporterebbe<br />

per la necessaria realizzazione<br />

<strong>di</strong> strade, manufatti, scavi per<br />

la posa <strong>di</strong> cavi, strutture portanti e<br />

cabine <strong>di</strong> trasformazione. Per non<br />

parlare poi dell'abbattimento <strong>di</strong> oltre<br />

10.000 alberi; il tutto intorno alla quota<br />

<strong>di</strong> 1500 metri s.l.m. non prevista dalla<br />

vigente normativa, con la certa compromissione<br />

degli equilibri ecosistemici<br />

e la per<strong>di</strong>ta irreversibile degli<br />

habitat <strong>di</strong> sopravvivenza della fauna.Chi<br />

<strong>di</strong> noi in queste settimane si è<br />

occupato <strong>di</strong> visionare il progetto e<br />

stu<strong>di</strong>arne gli effetti sull'ambiente circostante<br />

è talvolta rimasto senza parole<br />

<strong>di</strong> fronte alla irresponsabile sfrontatezza<br />

della proposta, specie laddove<br />

si afferma che il vento del Cervarola,<br />

che fatica moltissimo a raggiungere<br />

con costanza la velocità minima prevista<br />

dei 6 m/s., risolleverebbe il bilancio<br />

della cronica crisi economica del<br />

turismo locale. Infatti, l'impianto non<br />

servirebbe tanto a supportare le esigenze<br />

della popolazione locale quanto<br />

a garantire energia agli impianti sportivi,<br />

lasciando così intendere che la<br />

miope visione degli amministratori<br />

locali punta ancora sullo svuotato<br />

C @ per te!<br />

contenitore della monocultura dello<br />

sci, visto come la panacea <strong>di</strong> tutti i<br />

mali. Semmai, invece, la chiave <strong>di</strong><br />

volta risiede nella coraggiosa sfida<br />

dell'innovazione, dell'investimento e<br />

della promozione <strong>di</strong> un turismo montano<br />

favorito da nuove offerte cre<strong>di</strong>bili<br />

e realmente sostenibili, caratterizzate<br />

dalla valorizzazione <strong>di</strong> attività lu<strong>di</strong>che<br />

a basso impatto ambientale, ma soprattutto<br />

dalla riscoperta dei mestieri<br />

<strong>di</strong> valle, dell'artigianato e<br />

dell'agricoltura tipica locale.<br />

Sta <strong>di</strong> fatto, comunque, che dalla Conferenza<br />

dei Servizi, apertasi presso la<br />

Provincia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> il 29 aprile scorso<br />

per l'esame della V.I.A. (Valutazione<br />

<strong>di</strong> Impatto Ambientale), è arrivato un<br />

primo “stop” al progetto attraverso il<br />

parere negativo espresso dalla Direzione<br />

Generale per i Beni Culturali e<br />

Paesaggistici della Regione Emilia<br />

Romagna. La stessa Conferenza dei<br />

Servizi ha ora in corso tutti gli approfon<strong>di</strong>menti<br />

necessari alla valutazione<br />

dell'opera, che effettua anche attraverso<br />

le documentazioni tecniche depositate<br />

dalle associazioni ambientaliste,<br />

tra le quali figura lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

impatto presentato dal Gruppo Regionale<br />

del Club Alpino Italiano attraverso<br />

la sua Commissione Regionale T.A.M.<br />

Eh sì, perché non è un caso che la<br />

<strong>sezione</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> sia molto interessata<br />

alla questione, curando e gestendo<br />

quella perla <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità vegetale<br />

rappresentata dal Giar<strong>di</strong>no Alpino Botanico<br />

“Esperia”, che nella malaugurata<br />

ipotesi <strong>di</strong> attuazione del progetto<br />

soffrirebbe per molti aspetti la presenza<br />

dell'impianto.<br />

La posizione del C.A.I. sugli impianti<br />

eolici<br />

<strong>Il</strong> proliferare dei cosiddetti “parchi”<br />

eolici rende sempre più impellente la<br />

soluzione dei problemi relativi alla loro<br />

particolare localizzazione e agli impatti<br />

che possono produrre sul territorio,<br />

sul paesaggio, sulla flora e sulla fauna.<br />

... CONTINUA A PAGINA 12...<br />

Caro Socio, visto che il nostro notiziario, "<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>", arriva a casa ogni tre<br />

mesi; tenuto conto che a volte, al suo arrivo, le attività proposte sono già state<br />

effettuate, vuoi ricevere in tempo reale le informazioni? Invia la tua @ a<br />

modena@cai.it<br />

Marinella Castelli


<strong>CAI</strong><br />

E S C URSIONISMO<br />

Sabato 6 e Domenica 7 Giugno<br />

Monte Zebio<br />

Altopiano <strong>di</strong> Asiago (E)<br />

Fa un certo effetto camminare, zaino<br />

in spalla, su sentieri in cui la storia ha<br />

lasciato una impronta pesante, ancora<br />

<strong>di</strong> più se questi sentieri sono<br />

menzionati su documenti che<br />

risalgono al periodo in cui Colombo<br />

scopriva l’America. Questo capita se<br />

attraversiamo le contrade a Sud <strong>di</strong><br />

Asiago, dove la storia ha lasciato segni<br />

indelebili: ha mo<strong>di</strong>ficato paesaggi,<br />

trasportato persone provenienti da<br />

centinaia <strong>di</strong> km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza ( Baviera).<br />

Tutto questo lo capiremo<br />

partecipando a questa gita, che ci<br />

porterà a scoprire non solo la storia<br />

recente dell’Altopiano, meta della<br />

nostra escursione ( 1^ guerra<br />

Mon<strong>di</strong>ale), ma anche la sua<br />

morfologia, la sua geologia, la sua<br />

flora e la sua fauna, in un tutt’uno fatto<br />

<strong>di</strong> silenzio, <strong>di</strong> enorme <strong>di</strong>stese <strong>di</strong><br />

pascoli, <strong>di</strong> malghe secolari, <strong>di</strong> sapori<br />

e profumi unici e <strong>di</strong> una lingua strana:<br />

il Cimbro, derivazione germanica della<br />

lingua dei colonizzatori me<strong>di</strong>oevali.<br />

La nostra escursione si snoderà<br />

partendo dal centro <strong>di</strong> Asiago,<br />

attraversando via via contrade<br />

antichissime dai nomi quasi<br />

"impronunciabili" e salendo poi<br />

La gita si svolge nel cuore del parco<br />

“Adamello Brenta” della Val <strong>di</strong><br />

Genova.<br />

Questa valle si incunea per tre<strong>di</strong>ci<br />

chilometri fino ai ghiacciai del<br />

Mandrone e delle Lobbie.<br />

Grazie alle battaglie ambientaliste degli<br />

anni settanta, la Val <strong>di</strong> Genova è una<br />

delle pochissime valli alpine con le<br />

acque ancora libere, selvagge, non<br />

domate dagli impianti idroelettrici.<br />

L’escursione si avvia a quota 1450 m<br />

dal Rifugio Stella Alpina, dopo aver<br />

ammirato la spettacolare cascata del<br />

Nar<strong>di</strong>s, le cui acque provengono<br />

<strong>di</strong>rettamente dal ghiacciaio della<br />

Presanella e che, nell’ultimo tratto e<br />

prima <strong>di</strong> confluire nel Sarca,<br />

scrosciano vistosamente con un salto<br />

<strong>di</strong> oltre 130 metri. Proseguendo per il<br />

sentiero n. 212, lungo il quale si<br />

susseguono numerose altre cascate,<br />

si giunge nello spettacolare circo <strong>di</strong><br />

pareti e ghiacciai che scendono sulla<br />

Piana <strong>di</strong> Bedole, a quota 1641 m; dallo<br />

spiazzo del rifugio, alla destra <strong>di</strong> una<br />

piccola chiesetta in pietra e legno, si<br />

2<br />

CALENDARIO GITE<br />

dolcemente (o quasi) verso il Monte<br />

Zebio. In questo viaggio nella storia<br />

dobbiamo immaginare <strong>di</strong> incontrare<br />

contrabban<strong>di</strong>eri (il confine con l’impero<br />

Austroungarico era a 1 km in linea<br />

d'aria), truppe in cammino verso il<br />

fronte, emigranti locali che risalivano<br />

l’A<strong>di</strong>ge per i lavori stagionali nelle<br />

miniere <strong>di</strong> sale <strong>di</strong> Salisburgo e via<br />

<strong>di</strong>scorrendo. Ma la nostra<br />

immaginazione si fermerà davanti<br />

luoghi reali: cimiteri Austriaci, Italiani,<br />

Inglesi che ci ricorderanno che qui è<br />

stata scritta la storia dell’Europa<br />

moderna. Arriveremo quin<strong>di</strong> al Monte<br />

Zebio, dove visiteremo il museo<br />

all’aperto e, dopo un doveroso<br />

omaggio a Emilio Lussu, alla terra <strong>di</strong><br />

Sardegna e al compianto Mario Rigoni<br />

Stern, ritorneremo verso valle<br />

attraverso il sentiero che ci porterà al<br />

Forte Interrotto. Nessuna<br />

preoccupazione comunque se<br />

sentiremo parlare anche <strong>di</strong> Orso<br />

Bruno...<strong>di</strong> regola visita <strong>di</strong> notte le<br />

contrade a Sud <strong>di</strong> Asiago in cerca <strong>di</strong><br />

alveari... ma se non ci per<strong>di</strong>amo<br />

nessun problema…<br />

D.G. Giancarlo Ranuzzini<br />

Sabato 20 e Domenica 21 Giugno<br />

Cascate Nar<strong>di</strong>s<br />

Val <strong>di</strong> Genova (EE)<br />

prosegue lungo il ripido sentiero del<br />

Rio Ronchina e, dopo decine <strong>di</strong><br />

tornanti nel bosco, si giunge in<br />

prossimità dello stretto ponte dei<br />

Crozzetti (2253 m), dove si incrocia la<br />

traccia “Migotti” n.220. <strong>Il</strong> sentiero, ora<br />

con pendenza minore, attraversa<br />

alcune strette cenge poco esposte.<br />

Alle spalle si ha la vista del ghiacciaio<br />

della Presanella. A mezza costa si<br />

giunge al vecchio rifugio Mandrone,<br />

base austriaca durante la Grande<br />

Guerra, ora a<strong>di</strong>bito ad osservatorio<br />

glaciologico. A quota 2400 m circa,<br />

si intravedono sulla sinistra i resti <strong>di</strong><br />

un cimitero <strong>di</strong> guerra, testimonianza<br />

dei drammatici combattimenti della<br />

prima guerra mon<strong>di</strong>ale fra Italiani e<br />

Austriaci.<br />

In leggera salita si giunge poi al nuovo<br />

rifugio Mandrone "Città <strong>di</strong> Trento"<br />

(2449 m), punto <strong>di</strong> riferimento per le<br />

ascensioni della zona, dove è previsto<br />

il pernottamento. Dalla balconata del<br />

rifugio si gode <strong>di</strong> uno splen<strong>di</strong>do<br />

panorama sulle Lobbie (3196 m), sul<br />

monte Mandrone (3281 m) e sulla<br />

cascata che nasce dalla vedretta<br />

soprastante, che si riversa in un lago<br />

<strong>di</strong> recente formazione detto appunto<br />

"Lago Nuovo".<br />

<strong>Il</strong> secondo giorno raggiungeremo il<br />

Lago Scuro (2668 m), per poi<br />

ri<strong>di</strong>scendere per il medesimo itinerario<br />

fino all’incrocio del sentiero 220, che<br />

percorreremo con un leggero sali e<br />

scen<strong>di</strong> e che ci riporterà sul sentiero<br />

delle cascate.<br />

D.G. Vito Tucci<br />

Sabato 27 e Domenica 28 Giugno<br />

Gran Para<strong>di</strong>so (A)<br />

L’unico Quattromila interamente in<br />

territorio tutto italiano! E’ situato sul<br />

versante meri<strong>di</strong>onale della Alpi Graie<br />

e si trova <strong>di</strong>scosto dalla linea dello<br />

spartiacque principale che segna il<br />

confine con la Francia. La “relativa”<br />

<strong>di</strong>fficoltà della Via Normale (relativa in<br />

quanto si tratta comunque <strong>di</strong> un<br />

quattromila e su terreno alpinistico e<br />

ghiacciato), unito al notevole<br />

panorama che si gode tutt’intorno ne<br />

fanno una delle mete più frequentate<br />

dell’arco Alpino. Basta puntare la<br />

sveglia ben prima del sorgere del sole,<br />

per intraprendere il lungo e faticoso<br />

cammino per raggiungere i suoi 4061<br />

metri e per godere anche dello<br />

spettacolo delle prime luci dell’alba<br />

che illuminano i versanti orientali della<br />

Grivola e del più lontano Gran<br />

Nomenon, caratteristico torrione<br />

roccioso posto all’estremità orientale<br />

del gruppo. <strong>Il</strong> pernotto sarà al<br />

famosissimo Rifugio Vittorio Emanuele<br />

II, posto nelle vicinanze del laghetto<br />

<strong>Il</strong> Monte Civetta è un gruppo che, per<br />

enormità ed ar<strong>di</strong>tezza, non ha eguali<br />

in tutte le Dolomiti. Le forme della<br />

montagna, infatti, non fanno pensare<br />

al piccolo uccello notturno ma<br />

piuttosto la si può paragonare<br />

all’aquila, l’unico rapace che può<br />

reggere il confronto con il suo<br />

comportamento fiero ed inaccessibile.<br />

<strong>Il</strong> famosissimo Emilio Comici, alla<br />

domanda "perché Civetta?",<br />

rispondeva "... perchè...incanta!!"<br />

Compiendone il periplo si ha modo <strong>di</strong><br />

accorgersi delle varietà <strong>di</strong> forme <strong>di</strong><br />

questo massiccio, varietà che trovano<br />

la propria massima espressione nella<br />

parete nord occidentale. la "parete<br />

delle pareti", che si estende per circa<br />

7 km e toccando altezze anche <strong>di</strong><br />

1.200 m. "Sapevo che si innalza un<br />

erto castello <strong>di</strong> roccia, la Civetta. Non<br />

l’avevo mai vista ma ne avevo spesso<br />

sentito parlare. Su quella parete non<br />

bisogna metterci le mani, una muraglia<br />

smisurata con scariche <strong>di</strong> pietre e<br />

ghiaccio, tutta una schiera <strong>di</strong> alpinisti<br />

l’aveva tentata invano": così scriveva<br />

Solleder nel 1925, prima <strong>di</strong> aprire<br />

quella che è stata, rimane e sarà<br />

sempre una delle Vie più ar<strong>di</strong>te e<br />

spettacolari dell’intero arco alpino,<br />

conosciuta non a caso come “la Via<br />

delle Vie”<br />

L’escursione ci porterà però anche a<br />

percorrere i lati meno conosciuti e più<br />

solitari della montagna, quali il Van<br />

delle Sasse, un enorme catino <strong>di</strong><br />

roccia calcarea formato, levigato e<br />

scavato dalla millenaria opera dei<br />

ghiacciai.<br />

<strong>Il</strong> primo giorno, lasciata l’auto alla<br />

Capanna Trieste, ci inoltriamo per<br />

carrareccia e sentiero verso il rifugio<br />

Vazzoler, con davani l’incombente e<br />

slanciata forma della Torre Trieste,<br />

morenico <strong>di</strong> Moncorvè e che si<br />

affaccia, dai suoi 2732 m, sui versanti<br />

glaciali del Gran Para<strong>di</strong>so, del<br />

Cianforon e della Becca <strong>di</strong> Monciair.<br />

Nelle strette vicinanze si trova il<br />

vecchio Rifugio, costruito nel 1885,<br />

che è uno dei primi rifugi in assoluto<br />

della Valle D’Aosta.<br />

<strong>Il</strong> Sabato, con partenza da Pont (m<br />

1960), ultimo paese della<br />

Valsavarenche, raggiungiamo tramite<br />

ripido e tortuoso sentiero il Rifugio<br />

Vittorio Emanuele (m 2732). <strong>Il</strong> mattino<br />

seguente e <strong>di</strong> buonora, come si confà<br />

a chi frequenta l’ambiente <strong>di</strong><br />

ghiacciaio, dal Rifugio, dapprima<br />

risalendo la morena ed in seguito la<br />

traccia sul ghiacciaio, raggiungiamo<br />

la vetta posta a 4061 m, con foto<br />

accanto alla caratteristica madonnina<br />

posta sulla sommità. Discesa sullo<br />

stesso itinerario, che ci consentirà <strong>di</strong><br />

recuperare il materiale che avremo<br />

potuto lasciare al Rifugio.<br />

D.G. Gianluigi Cozza - Enrico Pinelli<br />

<strong>Il</strong> sito del cai è www.cai.mo.it<br />

Sabato 4 e Domenica 5 Luglio<br />

Giro del Civetta<br />

avancorpo <strong>di</strong> quell’antica scogliera<br />

iniziatasi a formare oltre 200 milioni<br />

<strong>di</strong> anni fa’ dall’accumulo <strong>di</strong> detriti<br />

<strong>di</strong>versi, completamente sommersi nel<br />

Mare <strong>di</strong> Tetide e che hanno cominciato<br />

ad affiorare quando il continente<br />

africano ha iniziato ad avvicinarsi a<br />

quello europeo, circa 25 milioni <strong>di</strong> anni<br />

fa. <strong>Il</strong> sollevamento fu tale da far<br />

emergere il tutto dal mare; le acque<br />

hanno poi spianato le sottostanti basi<br />

<strong>di</strong> rocce vulcaniche, dando luogo a<br />

valli, passi ed altopiani e lasciando<br />

isolate le dure e resistenti dolomie,<br />

col risultato che oggi possiamo<br />

ammirare degli imponenti e possenti<br />

Gruppi dolomitici.<br />

Dal Vazzoler raggiungiamo la Val<br />

Civetta da dove cominceremo ad<br />

affiancare l’immensa parete Nord<br />

Ovest. Passati sotto il rifugio Tissi,<br />

inizieremo a salire verso il lago glaciale<br />

Coldai e in pochi minuti<br />

raggiungeremo l’omonimo rifugio. La<br />

mattina seguente dal Rifugio, tramite<br />

un sentiero su roccette con qualche<br />

breve e facile passaggio attrezzato,<br />

raggiungiamo lo Schinal de Bech<br />

(luogo che, come <strong>di</strong>ce il nome, ci<br />

permetterà <strong>di</strong> avere incontri assai<br />

ravvicinati con il re della montagna:<br />

lo stambecco) e la notissima Ferrata<br />

degli Alleghesi, che conduce fin sulla<br />

cima. Noi, invece, inizieremo a<br />

percorrere, dapprima in <strong>di</strong>scesa e poi<br />

con un’erta salita, quella che è forse<br />

la zona meno conosciuta e solitaria<br />

della Civetta. Raggiunta la Forcella<br />

delle Sasse e ripreso il fiato dopo la<br />

breve ma ripida salita <strong>di</strong> circa 400 m,<br />

inizieremo a percorrere in <strong>di</strong>scesa il<br />

Van delle Sasse e, costeggiando la<br />

Torre Trieste, torneremo al punto <strong>di</strong><br />

partenza.<br />

AE Enrico Pinelli


CALENDARIO GITE<br />

Sabato 18 e Domenica 19 Luglio<br />

Alta Valtellina<br />

Dal sentiero glaciologico della Val Cedec<br />

alla ridente Val Zebr (EE)<br />

Siamo nel cuore del Parco nazionale<br />

dello Stelvio, che con i suoi 134.000<br />

ettari, èuno dei parchi <strong>di</strong> maggior<br />

estensione e sicuramente il più esteso<br />

delle Alpi. L'escursione proposta si<br />

svolge ai pie<strong>di</strong> del massiccio, con un<br />

percorso ad anello che percorre tre<br />

delle valli più spettacolari della zona<br />

Valtellinese del Parco.<br />

Partiremo da Santa Caterina Valfurva,<br />

salendo in quota al sentiero<br />

dell'Ables, e risaliremo la Valfurva<br />

lungo un sentiero piacevolissimo, tra<br />

pascoli e malghe. Alla fine della valle,<br />

sopra l'Albergo Ghiacciaio dei Forni,<br />

la valle si biforca: noi imboccheremo<br />

la Val Cedec e seguiremo la via che<br />

conduce al Rifugio Pizzini e che fa<br />

parte del sentiero tematico<br />

glaciologico.<br />

Durante il percorso avremo modo <strong>di</strong><br />

ammirare il maestoso ghiacciaio dei<br />

Forni, uno dei maggiori ghiacciai <strong>di</strong><br />

tipo “himalaiano” delle Alpi, la<br />

vedretta del Pasquale e del Cevedale,<br />

con i relativi seracchi. La Val Cedec,<br />

insieme a tutta questa zona, è famosa<br />

anche per gli eventi bellici che l'hanno<br />

riguardata durante la Prima Guerra<br />

Mon<strong>di</strong>ale. Essa fu teatro <strong>di</strong> molti<br />

episo<strong>di</strong> e azioni <strong>di</strong> guerra, a partire<br />

da una famosa incursione austriaca<br />

del 1915. La linea <strong>di</strong> resistenza degli<br />

austriaci correva dal passo del<br />

Cevedale al Vioz, con punte sul<br />

Pasquale, ricche <strong>di</strong> camminamenti e<br />

reticolati. La linea <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa e <strong>di</strong><br />

vigilanza italiana si era arroccata,<br />

invece, dalla zona del Gavia a quella<br />

dei Forni e, passando attraverso la<br />

capanna Cedé, arrivava ai Passi dello<br />

Zebrù. Ancora oggi, per via dello<br />

scioglimento dei ghiacci e delle<br />

numerose frane che interessano<br />

queste montagne, è possibile<br />

rinvenire tra le rocce reperti della<br />

grande guerra.<br />

<strong>Il</strong> secondo giorno, al mattino presto,<br />

lasceremo il rifugio Pizzini per<br />

imboccare la traccia <strong>di</strong> sentiero che<br />

parte da <strong>di</strong>etro il rifugio e sale gli<br />

ampi pen<strong>di</strong>i <strong>di</strong> materiale morenico,<br />

impennandosi proprio sotto il Passo<br />

dello Zebrù, riconoscibile per la<br />

presenza <strong>di</strong> un bivacco del Parco,<br />

ormai in <strong>di</strong>suso.<br />

<strong>Il</strong> panorama, dai 3000 metri del<br />

Passo, è straor<strong>di</strong>nario e si affaccia<br />

sull'intero complesso montuoso del<br />

Cevedale: si estende fino alle 13 Cime<br />

che racchiudono il ghiacciaio dei<br />

Forni, note per una bellissima<br />

traversata alpinistica. Dal versante<br />

opposto la vista spazia sulla Val<br />

Zebrù, fino a raggiungere il Sobretta<br />

e il Vallecetta, sul versante sinistro<br />

della Valfurva.<br />

Scenderemo poi per la lunga e ridente<br />

Val Zebrù, percorrendola per intero.<br />

La Val Zebrù è una valle <strong>di</strong><br />

eccezionale interesse paesaggistico,<br />

tra le più importanti e prestigiose del<br />

Parco. In ogni stagione è facile<br />

avvistare stambecchi; nelle mughete<br />

vivono branchi <strong>di</strong> cervi e al mattino<br />

presto o al tramonto può capitare <strong>di</strong><br />

vedere caprioli e camosci. Nelle<br />

pietraie poi pullulano le marmotte e<br />

nei cieli le aquile reali fanno capolino.<br />

Ci sono poi galli forcelli, coturnici e<br />

pernici bianche. La vita nel fondovalle<br />

brulica <strong>di</strong> pascoli e malghe: qui alcuni<br />

valligiani cercano <strong>di</strong> mantenere le<br />

tra<strong>di</strong>zioni dei padri e <strong>di</strong> continuare gli<br />

antichi mestieri legati all'allevamento<br />

delle mucche e alla produzione del<br />

formaggio, che porta sulla tavola dei<br />

turisti il famoso Bitto e il Casera. Altri<br />

hanno aperto degli agriturismo,<br />

mentre altri mantengono quassù il<br />

loro angolo <strong>di</strong> para<strong>di</strong>so per i giorni <strong>di</strong><br />

riposo.<br />

AE Serena Muracchini<br />

Una spettacolare escursione nel parco<br />

del Gran Para<strong>di</strong>so tra vette innevate,<br />

ghiacciai e stambecchi.<br />

Si parte da Valnontey (1650 m),<br />

frazione <strong>di</strong> Cogne e, tra boschi e<br />

ruscelli, si raggiunge il rifugio Sella al<br />

Lauson (2580 m, nei pressi del quale<br />

e' possibile avvicinare gli stambecchi<br />

e avvistare i camosci.<br />

<strong>Il</strong> giorno seguente partiremo per la<br />

lunga traversata che porta ai Casolari<br />

dell'Herbetet, un sentiero a mezza<br />

costa con alcuni punti esposti,<br />

attrezzati con fune e tavole <strong>di</strong> legno<br />

per agevolare il passaggio. Lungo il<br />

percorso ci fermeremo ad ammirare<br />

Unico Gruppo Dolomitico posto alla<br />

destra dell’A<strong>di</strong>ge, il Brenta è<br />

sicuramente uno dei luoghi più<br />

conosciuti e frequentati delle Alpi<br />

Meri<strong>di</strong>onali, estendendosi per circa<br />

25 km <strong>di</strong> lunghezza. Presenta le stesse<br />

caratteristiche degli altri gruppi<br />

dolomitici, ma qui tutto è più grande:<br />

cime, torri, pareti verticali, gole e creste<br />

frastagliate con al centro le cime più<br />

famose ed elevate: Cima Tosa 3173<br />

m, Cima Brenta 3150 m, il<br />

famosissimo Campanile Basso, una<br />

guglia verticale alta 300 m, regno da<br />

sempre dei rocciatori e su cui sono<br />

state scritte pagine importanti<br />

dell’Alpinismo Storico. Nel 1864 iniziò<br />

<strong>CAI</strong><br />

E S C URSIONISMO<br />

Sabato 25 e Domenica 26 Luglio<br />

Parco Nazionale del Gran Para<strong>di</strong>so<br />

Rifugio Sella e i casolari dell Herbeter (EE)<br />

lo splen<strong>di</strong>do laghetto del Lauson e, un<br />

volta arrivati ai Casolari (2450 m) e<br />

ripreso fiato, inizieremo la <strong>di</strong>scesa<br />

verso il parcheggio in Valnontey.<br />

D.G. Giorgio Marinelli<br />

Sabato 25 e Domenica 26 Luglio<br />

Le ferrate del Brenta (EEA)<br />

la scoperta del gruppo e fin da subito<br />

iniziò la costruzione <strong>di</strong> vie ferrate,<br />

sfruttando le cengie rocciose quasi<br />

orizzontali formatesi in millenni a causa<br />

della naturale erosione. Negli anni,<br />

tramite l’allargamento, l’installazione<br />

<strong>di</strong> scalette e corde metalliche, sorse<br />

una rete <strong>di</strong> sentieri intercomunicanti<br />

con moltissime varianti e possibilità<br />

<strong>di</strong> concatenamenti, che ne fanno un<br />

vero para<strong>di</strong>so per gli escursionisti.<br />

La nostra "base" sarà il Rifugio<br />

Pedrotti, e nei due giorni che<br />

passeremo insieme percorreremo<br />

alcune delle più famose ferrate del<br />

gruppo.<br />

D.G. Enrico Pinelli - Gianluigi Cozza<br />

3


<strong>CAI</strong><br />

E S C URSIONISMO<br />

Domenica 26 Luglio<br />

Lago Santo Modenese<br />

Lago Baccio Lago Turchino e zone<br />

umide circostanti (E)<br />

Escursione abbinata alla manifestazione 4¡ Appennino Cinemafestival 2009<br />

Montagna, Alpinismo, Sport, fiera del libro <strong>di</strong> montagna e arte<br />

Dal 24 al 26 luglio si svolgerà la 4°<br />

e<strong>di</strong>zione dell’Appennino<br />

Cinemafestival, con lo scopo <strong>di</strong> far<br />

conoscere l’Appennino a fasce<br />

sempre più ampie <strong>di</strong> pubblico. Infatti,<br />

mentre <strong>di</strong> Alpi, Prealpi e Dolomiti si<br />

parla spesso, solo pochi conoscono<br />

la bellezza del nostro Appennino: una<br />

bellezza più <strong>di</strong>screta, fatta <strong>di</strong> colori<br />

più sfumati ma altrettanto<br />

coinvolgenti… Tra le varie iniziative,<br />

Domenica 26 ci sarà un'escursione<br />

naturalistica condotta dal Dott. Mauro<br />

Ferri, che ci illustrerà i particolari<br />

ecosistemi dei luoghi umi<strong>di</strong> d'alta<br />

quota del nostro Appennino.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una escursione semplice,<br />

focalizzata su un’area ristretta che<br />

però presenta caratteristiche <strong>di</strong><br />

paesaggio ed habitat piuttosto<br />

rappresentative del crinale<br />

dell’Appennino tosco emiliano<br />

settentrionale: rupi e pareti rocciose,<br />

prateria e vaccinieto <strong>di</strong> crinale,<br />

sottostante ambiente <strong>di</strong> faggeta con<br />

interessanti gruppi <strong>di</strong> piante arboree<br />

pioniere (pino nero, salicone). <strong>Il</strong> tutto<br />

in un’area a clima atlantico, quin<strong>di</strong> ad<br />

elevata piovosità, poiché intercetta ad<br />

alta quota l’aria umida che sale dal<br />

Tirreno e favorisce abbondanza <strong>di</strong><br />

acque, che ruscellano o utilizzano<br />

depressioni ed avallamenti o trincee<br />

<strong>di</strong> frana per ristagnare anche in gran<strong>di</strong><br />

volumi. Un ambiente suggestivo e<br />

particolare, che sollecita emozioni<br />

soprattutto quando ci si trova su punti<br />

4<br />

CALENDARIO GITE<br />

panoramici, in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> buona<br />

visibilità o sopra il “mare <strong>di</strong> nuvole”.<br />

Mettendo a fuoco gli aspetti ambientali<br />

più minuti e <strong>di</strong> dettaglio, cercheremo<br />

<strong>di</strong> cogliere gli elementi che ci parlano<br />

<strong>di</strong> come tutta quella naturalit sia in<br />

realtà il frutto <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> una<br />

plurimillenaria attività dell’uomo, che<br />

nell’alto Appennino si è inse<strong>di</strong>ato per<br />

cacciare, <strong>di</strong>sboscare, coltivare,<br />

allevare, raccogliere, imbrigliare,<br />

scavare… Ci soffermeremo poi a<br />

osservare come, nel corso <strong>di</strong> tutti<br />

questi cambiamenti, ci sia stata<br />

lasciata in ere<strong>di</strong>tà un’ampia e variegata<br />

serie <strong>di</strong> testimonianze che<br />

mantengono salda la continuità della<br />

vocazione ambientale intrinseca <strong>di</strong><br />

questo particolarissimo e complesso<br />

paesaggio, concentrandoci sui piccoli<br />

ed apparentemente semplici aspetti<br />

floristici e faunistici che sono il nostro<br />

lascito e anche la nostra ere<strong>di</strong>tà.<br />

Ognuno <strong>di</strong> noi sarà in<strong>di</strong>vidualmente<br />

armato <strong>di</strong> un buon binocolo tascabile,<br />

mentre una sommaria attrezzatura<br />

<strong>di</strong>dattica ad uso collettivo (lenti,<br />

pinzette, manuali tascabili, schede)<br />

sarà messa a <strong>di</strong>sposizione del gruppo<br />

che, ovviamente, dovrà essere<br />

in<strong>di</strong>vidualmente dotato anche <strong>di</strong> tanta<br />

pazienza e comprensione per gli<br />

inevitabili imprevisti, anche meteo,<br />

che simili escursioni comportano.<br />

Mauro Ferri e Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />

COMMISSIONE<br />

CULTURA<br />

Conversazioni in montagna <strong>di</strong> filosofia,<br />

letteratura, psicologia e altro ancora - anno quarto<br />

Le Conversazioni, de<strong>di</strong>cate quest anno al tema dell altro fuori e dentro <strong>di</strong> noi,<br />

ospitano il contributo del Dr. Giorgio Giorgi, psicologo e psicoterapeuta.<br />

Domenica 21 Giugno<br />

Abetina Reale (Appennino Reggiano)<br />

Nei pressi <strong>di</strong> Villa Minozzo, che fu<br />

testimone <strong>di</strong> un ecci<strong>di</strong>o per<br />

rappresaglia da parte dei Tedeschi il<br />

20 marzo 1944 e poi territorio della<br />

Repubblica partigiana <strong>di</strong> Montefiorino,<br />

si trova l’abitato <strong>di</strong> Civago (1016 m),<br />

rinomata località turistica<br />

nell’Appennino Reggiano e antico<br />

borgo sulla via che attraverso il Passo<br />

delle Ra<strong>di</strong>ci e San Pellegrino in Alpe<br />

conduce in Garfagnana e a Lucca,<br />

che raggiungeremo con mezzi propri.<br />

Superata la località Case <strong>di</strong> Civago,<br />

costeggeremo il torrente Dolo fino al<br />

parcheggio (1100 m), dove avrà inizio<br />

la nostra escursione. <strong>Il</strong> sentiero 605<br />

ci condurrà attraverso un bosco <strong>di</strong><br />

maestosi faggi e conifere al Rifugio<br />

Segheria dell’Abetina Reale (1418 m).<br />

Questa zona deve l’aggettivo Reale<br />

al fatto che durante il XVI secolo venne<br />

ampiamente sfruttata come riserva <strong>di</strong><br />

<strong>Il</strong> Lago <strong>di</strong> Pratignano costituisce uno<br />

dei biotipi più delicati del Parco del<br />

Frignano, prossimo alla trasformazione<br />

in torbiera. È collocato in una depressione<br />

originata da un fenomeno geologico<br />

detto <strong>di</strong> sdoppiamento delle<br />

creste. Fra la massa torbosa si segnala<br />

la Drosera rotun<strong>di</strong>folia, pianta carnivora<br />

e rarissimo relitto glaciale.<br />

Lasciate le macchine al parcheggio<br />

del Lago <strong>di</strong> Pratignano (m. 1307), prenderemo<br />

il Sentiero della Pace 401.<br />

Accompagnati dai cavalli e dal profumo<br />

del timo, raggiungeremo il passo<br />

della Riva (m. 1454). Nell’ultimo inverno<br />

della Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>ale<br />

passò <strong>di</strong> qui per sei mesi la Linea<br />

legname, soprattutto <strong>di</strong> abete bianco,<br />

dai Duchi Estensi, che vi fecero anche<br />

costruire la prima segheria idraulica.<br />

Oggi l’area è contornata da abete<br />

rosso, frassino e sambuco. Sullo<br />

stesso sentiero proseguiremo fino al<br />

Passo <strong>di</strong> Lama Lite (1781 m), il cui<br />

nome ricorda la battaglia fra Civaghini<br />

e Garfagnini nel XVII secolo per il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> pascolo. Dal passo godremo <strong>di</strong> uno<br />

splen<strong>di</strong>do panorama: intorno a noi<br />

potremo infatti ammirare le stupende<br />

pen<strong>di</strong>ci del Monte Prado (2054 m) e<br />

del Monte Cusna (2120 m) e dominare<br />

con lo sguardo l’intera pianura. Dopo<br />

la consueta pausa culturale, pochi<br />

passi ci porteranno al Rifugio Cesare<br />

Battisti (1751 m), solitamente molto<br />

frequentato. Scenderemo per il<br />

sentiero 631 fino alla confluenza con<br />

il 631 A sulla nostra destra, che ci<br />

ricondurrà al Rifugio Segheria,<br />

completando in tal modo l’anello<br />

dell’Abetina Reale. Da qui, attraverso<br />

i sentieri 605 e 605 A raggiungeremo<br />

l’hospitale San Leonardo (1265 m),<br />

da non perdere, e quin<strong>di</strong> il nostro<br />

parcheggio. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>slivello complessivo<br />

è <strong>di</strong> + 650 m da ripetere in <strong>di</strong>scesa.<br />

Tempo previsto: 5 ore circa, escluse<br />

le soste.<br />

D.G. Alberto Meschiari<br />

Domenica 5 Luglio<br />

Lago Pratignano<br />

Cascate del Dardagna<br />

(Appennino Modenese - Bolognese)<br />

Gotica arretrata, e nel febbraio del<br />

1945 i Monti della Riva furono teatro<br />

della prima battaglia per la liberazione<br />

definitiva del nostro paese. Scenderemo<br />

quin<strong>di</strong> sulla nostra sinistra lungo<br />

i sentieri 337 e 333 attraverso il bosco<br />

fino alle Cascate del Dardagna (m.<br />

1134), una delle attrattive più belle<br />

dell’Appennino bolognese, nei pressi<br />

del Santuario <strong>di</strong> Madonna dell’Acero<br />

(m. 1195). Formate dal torrente Dardagna,<br />

che nasce dalle conche del<br />

Cavone (Parco del Corno alle Scale),<br />

con un salto <strong>di</strong> 200 m., queste cascate<br />

sono tra le più alte d’Italia, anche se<br />

poco note. <strong>Il</strong> primo salto che incontreremo<br />

ha un’altezza <strong>di</strong> 30 m., il settimo<br />

e più basso <strong>di</strong> 15 m. Unendosi allo<br />

Scoltenna, il Dardagna dà poi origine<br />

al Panaro. Volendo, si potrà proseguire<br />

fino a Madonna dell’Acero. <strong>Il</strong> ritorno<br />

avverrà per la stessa strada<br />

dell’andata. Camminata <strong>di</strong> poco <strong>di</strong>slivello<br />

(-300/+300 ca.), ma abbastanza<br />

lunga. Tempo complessivo previsto:<br />

5-6 ore circa, escluse le soste.<br />

D.G. Alberto Meschiari


Sabato 29 e Domenica 30 Agosto<br />

Via Ferrate nelle Tofane (EEA)<br />

<strong>Il</strong> toponimo Tofana deriverebbe dal<br />

termine <strong>di</strong>alettale "tofò”, che identifica<br />

un terreno molto friabile e<br />

bucherellato. Nel corso dell’ottocento<br />

si impose l’attuale toponimo che,<br />

declinato al plurale “Tofanes”, passò<br />

ad identificare tutte e tre le cime del<br />

Gruppo: la Tofana <strong>di</strong> Rozes, la Tofana<br />

<strong>di</strong> Mezzo e la Tofana <strong>di</strong> Dentro,<br />

conquistate per la prima volta dal<br />

noto esploratore Paul Grohmann dal<br />

1863 al 1865. E’ curioso scoprire<br />

che la stessa identica denominazione<br />

si creò in Val Ba<strong>di</strong>a in circostanze<br />

assai <strong>di</strong>verse: infatti, per in<strong>di</strong>care le<br />

montagne <strong>di</strong>etro la Val <strong>di</strong> Fanes, gli<br />

abitanti del luogo aggiungevano il<br />

L’escursione si svolge nel cuore delle<br />

Odle in Val <strong>di</strong> Funes, famosa non<br />

soltanto per la sua bellezza ma anche<br />

per aver dato i natali a Reinhold<br />

Messner, alpinista <strong>di</strong> fama mon<strong>di</strong>ale.<br />

<strong>Il</strong> primo giorno percorreremo il sentiero<br />

attrezzato Gunther – Messner (GM),<br />

bellissima alta via con vista sempre<br />

molto ampia, con pochi tratti attrezzati<br />

<strong>di</strong>scontinui e <strong>di</strong> contenuta <strong>di</strong>fficoltà.<br />

L’itinerario permette <strong>di</strong> conoscere a<br />

fondo le Odle <strong>di</strong> Eores risalendone la<br />

massima cima (2653 m) e percorrendo<br />

l’intero gruppo in <strong>di</strong>rezione ovest-est.<br />

Raggiunta la cima più alta, Tullen,<br />

proseguiremo lungo il GM fino ad<br />

incrociare il segnavia n° 4 che ci<br />

porterà al Rifugio Genova (2297 m)<br />

dove una meritata sosta ci farà<br />

recuperare le forze. Riprenderemo il<br />

nostro cammino sul sentiero n° 35<br />

verso il rifugio Gampenalm e<br />

successivamente, seguendo il 32-33,<br />

si arriverà al punto <strong>di</strong> partenza, Rifugio<br />

Zannes, avendo percorso un <strong>di</strong>slivello<br />

<strong>di</strong> circa 1000 m. L’intero percorso,<br />

non presenta particolari <strong>di</strong>fficoltà<br />

tecniche; i tratti attrezzati sono brevi<br />

e spezzano positivamente l’uniformità<br />

del percorso in uno scenario<br />

incantevole sull’intero Gruppo delle<br />

Odle Puez e Sassolungo. Nel<br />

complesso una ferrata poco <strong>di</strong>fficile<br />

ma impegnativa.<strong>Il</strong> secondo giorno<br />

saremo impegnati in una bella salita<br />

al monte più rappresentativo del<br />

Gruppo delle Odle, famoso anche per<br />

CALENDARIO GITE<br />

prefisso “to” (<strong>di</strong>etro, dopo), ottenendo<br />

così la parola “to-Fanes”.<br />

Durante la Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale<br />

questo territorio fu molto conteso e<br />

fu teatro <strong>di</strong> sanguinosi scontri tra le<br />

truppe Austriache ed Italiane, e un<br />

po’ dappertutto possiamo ancora<br />

oggi incontrare resti <strong>di</strong> fortificazioni,<br />

in parte recuperate, e se<strong>di</strong> <strong>di</strong> musei<br />

all’aperto assai frequentati. Sfruttando<br />

questi percorsi, sono state create<br />

negli anni Vie Ferrate tra le più<br />

frequentate dell’intero territorio<br />

Dolomitico, ferrate che percorreremo<br />

in questi due giorni <strong>di</strong> escursione.<br />

D.G. Enrico Pinelli<br />

Gianluigi Cozza<br />

Sabato 5 e Domenica 6 Settembre<br />

Sentiero Attrezzato<br />

Gunter Messner<br />

Dolomiti <strong>di</strong> Olde (EEA)<br />

essere stato salito dal grande Reinhold<br />

Messner all'età <strong>di</strong> 5 anni in compagnia<br />

del padre: il Sass Rigais (3<strong>02</strong>5 m).<br />

Dopo un avvicinamento <strong>di</strong> 600m<br />

<strong>di</strong>slivello raggiungeremo la cima del<br />

monte superando in salita la via ferrata<br />

“Est”per poi scendere dalla “Sud”. La<br />

salita “Est” risulta meno affannosa<br />

con il tratto attrezzato più breve,<br />

mentre le <strong>di</strong>fficoltà tecniche sono simili<br />

alla “Sud”. Si inizia con una lunga<br />

serie <strong>di</strong> roccette prive <strong>di</strong> particolari<br />

<strong>di</strong>fficoltà con roccia ben appigliata ed<br />

il cavo utilizzato praticamente come<br />

corrimano. Si guadagna quota e si<br />

prosegue per giungere così alla base<br />

dell'unico vero salto verticale della<br />

via. Si esce dalla verticale, ritrovandosi<br />

nuovamente a progre<strong>di</strong>re su facili<br />

roccette interrotte da una breve cengia<br />

detritica. Siamo ormai in prossimità<br />

della rampa finale; pochi metri e si<br />

scorge chiaramente la croce<br />

sommitale -3<strong>02</strong>5mt- raggiungibile<br />

superando una serie <strong>di</strong> gradoni<br />

attrezzati. Dall'ampia cima ci si <strong>di</strong>rige<br />

verso l'evidente crestina <strong>di</strong> ritorno che<br />

coincide con l'inizio della ferrata "Sud".<br />

L'affilata crestina molto suggestiva<br />

inizia con alcune roccette da subito<br />

attrezzate che, dopo pochi metri,<br />

lasciano il posto ad una ripida traccia<br />

<strong>di</strong> sentiero. Giunti alla base della<br />

ferrate, questa volta finalmente in<br />

<strong>di</strong>scesa, attraverso il ripido ghiaione<br />

raggiungeremo i ver<strong>di</strong> prati delle Odle.<br />

D.G. Vito Tucci<br />

<strong>Il</strong> P.N.d.A.L.M. è uno dei parchi storici<br />

d’Italia. Istituito nel lontano 1922, si<br />

estende su una superficie <strong>di</strong> 44.000<br />

ettari, con altri 60.000 <strong>di</strong> zona <strong>di</strong><br />

protezione esterna. Come<br />

presentazione dell’uscita al Parco<br />

d’Abruzzo Lazio e Molise, si è<br />

pensato <strong>di</strong> fornirvi qualche<br />

informazione su una delle due specie<br />

animali che ne hanno motivato<br />

l’Istituzione: l’Orso morsicano, mentre<br />

l’altra specie è il bel Camoscio<br />

d’Abruzzo. Per il momento<br />

tralasciamo le descrizioni delle uscite,<br />

che saranno sicuramente <strong>di</strong> tipologia<br />

escursionistica, ma che come luoghi<br />

verranno concordati all’ultimo<br />

momento col Prof. Giorgio Boscagli,<br />

il naturalista che fin dagli anni ’70 si<br />

de<strong>di</strong>ca alla <strong>di</strong>fesa della Natura <strong>di</strong><br />

questa parte del nostro Paese. <strong>Il</strong><br />

professore ci terrà una conferenza<br />

venerdì sera, nell’albergo in cui<br />

alloggeremo, e ci accompagnerà<br />

anche nell’uscita il mattino del giorno<br />

dopo (sabato), scegliendo un<br />

itinerario sulla base delle<br />

frequentazioni dell’orso in quella zona<br />

durante l’estate. Difficilmente<br />

<strong>CAI</strong><br />

E S C URSIONISMO<br />

Venerd 11, Sabato 12 e Domenica<br />

13 Settembre<br />

Parco Nazionale d Abruzzo Lazio<br />

e Molise (PNdALM)<br />

escursione abbinata al 9¡ Corso <strong>di</strong><br />

Escursionismo Naturalistico<br />

Foto <strong>di</strong> Stefano Tribuzi<br />

Foto <strong>di</strong> Giorgio Boscagli<br />

Foto <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />

vedremo questo magnifico animale<br />

in libertà, dato che una escursione<br />

in gruppo presenta forti limiti alla<br />

possibilità <strong>di</strong> potere osservare animali<br />

così schivi e timi<strong>di</strong>, ma il nostro<br />

importante accompagnatore farà <strong>di</strong><br />

tutto per guidarci alla scoperta dei<br />

“luoghi dell’orso”, per cercare<br />

d’insegnarci a riconoscere i segni<br />

che questo animale lascia mentre si<br />

Foto <strong>di</strong> Giorgio Boscagli<br />

muove per ricercare animaletti,<br />

bacche o ra<strong>di</strong>ci o per marcare il<br />

territorio. Visiteremo anche i centri<br />

visita che ospitano orsi<br />

“problematici”, custo<strong>di</strong>ti in cattività.<br />

La presentazione dell’escursione al<br />

P.N.d.A.L.M. avverrà nella serata<br />

programmata per martedì 21 luglio,<br />

in occasione della presentazione<br />

dell’intero Corso. In quella serata<br />

verranno anche proiettati alcuni filmati<br />

ripresi nelle vicinanze <strong>di</strong> Villetta<br />

Barrea, dove faremo base per il<br />

soggiorno.<br />

Clau<strong>di</strong>o Fregni, Mauro Ferri<br />

5


Sabato 13 e Domenica 14 Giugno<br />

Fortezza <strong>di</strong> Fenestrelle e<br />

Sacra <strong>di</strong> San Michele<br />

La nostra Sezione, in collaborazione<br />

con la Società dei Naturalisti e<br />

matematici <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, organizza una<br />

escursione piuttosto interessante in<br />

Piemonte, con meta finale la<br />

°∞fortezza <strong>di</strong> Fenestrelle" in Val<br />

Chisone. <strong>Il</strong> sabato, giornata <strong>di</strong><br />

avvicinamento alla meta, visiteremo<br />

ad Avigliana la Sacra <strong>di</strong> San Michele,<br />

un e<strong>di</strong>ficio dal duplice carattere<br />

religioso e militare. <strong>Il</strong> carattere religioso<br />

è rappresentato da una bella chiesa<br />

a tre navate, che si raggiunge dal<br />

ripido Scalone dei Morti (così chiamato<br />

perché qui si esponevano, nelle<br />

cerimonie funebri, le salme dei morti<br />

), quello militare dalle mura del<br />

monastero e della chiesa, che si<br />

Cornetto e Baffelan fanno parte,<br />

insieme al Sengio Alto, al Carega e<br />

alla catena delle Tre Croci del gruppo<br />

delle Piccole Dolomiti, comprese tra<br />

la valle dell'A<strong>di</strong>ge a ovest, il Pasubio<br />

a nord, Recoaro a est e la zona <strong>di</strong><br />

Giazza (Valle <strong>di</strong> Revolto) a sud.<br />

L'eccezionale frastagliatura ed<br />

erosione del terreno, da cui emergono<br />

le strutture dolomitiche, giustificano<br />

ampiamente il paragone e il termine<br />

“Piccole Dolomiti”, non avendo esse<br />

nulla da invi<strong>di</strong>are a quelle vere, se non<br />

la quota massima, che nel nostro caso<br />

è al <strong>di</strong> sotto dei 2000 m. L'itinerario si<br />

svolge su un percorso veramente<br />

emozionante, non solo per la bellezza<br />

del panorama, ma anche per<br />

l'ar<strong>di</strong>tezza delle opere militari della<br />

guerra 15-18 tuttora presenti e che lo<br />

compongono. <strong>Il</strong> sentiero fu intagliato<br />

nella roccia dal Genio Militare italiano<br />

e costituiva una linea <strong>di</strong>fensiva subito<br />

a ridosso del tanto conteso Gruppo<br />

del Pasubio. Sulla cima del monte<br />

Cornetto fu anche costruito un<br />

osservatorio e molte sono ancora le<br />

6<br />

GRUPPO SENIORES OVER 50<br />

fondono in solide architetture<br />

<strong>di</strong>fensive. La Sacra è situata in una<br />

zona molto interessante da un punto<br />

<strong>di</strong> vista geologico, e nella visita saremo<br />

accompagnati dai professori della<br />

Società dei Naturalisti e Matematici.<br />

<strong>Il</strong> Forte <strong>di</strong> Fenestrelle, che<br />

raggiungeremo la mattina del 14 dopo<br />

pernottato in un Hotel nel Paese a<br />

Finestrelle, è un complesso fortificato<br />

eretto nel secolo XVIII in località<br />

Fenestrelle. Per la sua <strong>di</strong>mensione ed<br />

il suo sviluppo lungo tutto il fianco<br />

della valle, la fortezza è detta anche<br />

"la grande muraglia piemontese".<br />

La storia delle fortificazioni <strong>di</strong><br />

Finestrelle inizia nel 1694, quando il<br />

Re <strong>di</strong> Francia Luigi XIV or<strong>di</strong>nò la<br />

costruzione <strong>di</strong> un forte, il Forte Mutin,<br />

a protezione del confine con il Ducato<br />

<strong>di</strong> Savoia. Nel 1727, Vittorio Amedeo<br />

II <strong>di</strong>ede incarico all’Ing. Ignazio Bertola<br />

<strong>di</strong> progettare un complesso <strong>di</strong><br />

fortificazioni che proteggesse la<br />

pianura torinese.<br />

<strong>Il</strong> progetto originale prevedeva solo<br />

opere nella parte alta, ovvero nelle<br />

Ridotte <strong>di</strong> Elmo, Sant'Antonio e<br />

Belvedere, riunite a formare il Forte<br />

delle Valli. <strong>Il</strong> collegamento fra le varie<br />

componenti del complesso era<br />

garantito da una scala <strong>di</strong> ben 4000<br />

gra<strong>di</strong>ni e coperta, che risale tutto il<br />

fianco sinistro. Nel 1836, in<br />

sostituzione del vecchio Forte Mutin,<br />

venne realizzata la ridotta Carlo<br />

Alberto, fatta saltare nel 1944 dai<br />

partigiani allo scopo <strong>di</strong> rallentare<br />

l’avanzata delle truppe nazi-fasciste.<br />

La struttura venne poi abbandonata<br />

dopo la II Guerra Mon<strong>di</strong>ale e<br />

recuperata solo negli<br />

anni '90. Buona gita.<br />

Ivana Taverni†<br />

Domenica 21 Giugno<br />

Cornetto e Baffelan<br />

Piccole Dolomiti (EE)<br />

gallerie che compongono l'itinerario.<br />

Dalla Malga Morbi (1207 m), che si<br />

raggiunge dal Passo Pian delle<br />

Fugazze, il sentiero sale al contrafforte<br />

ovest nord-ovest del M.Cornetto per<br />

poi raggiungere la vetta (1899 m).<br />

Scesi alla Forcella del Cornetto si<br />

segue lo spettacolare “Sentiero<br />

d'Arroccamento” e, passando per<br />

numerose gallerie (pila), si giunge al<br />

Passo dei Onari seguendo la cresta,<br />

con altre gallerie e qualche fune<br />

metallica. Giunti al Passo del Baffelan,<br />

e alla successiva forcella a quota 1738<br />

m, si può raggiungere la vetta<br />

imme<strong>di</strong>atamente sovrastante (1793<br />

m). Scesi al Passo <strong>di</strong> Gane (1704 m),<br />

si raggiunge la Malga Boffetal e si<br />

torna a Pian delle Fugazze. <strong>Il</strong> <strong>di</strong>slivello<br />

complessivo è 750 m in salita e<br />

altrettanti in <strong>di</strong>scesa e richiede circa<br />

6 ore. L'itinerario si svolge su cenge<br />

molto aeree e camminamenti militari<br />

che, a parte brevi tratti attrezzati (non<br />

è richiesta l'attrezzatura da ferrata),<br />

non presentano particolari <strong>di</strong>fficoltà<br />

ma ripagano con forti emozioni.<br />

Sabato 11 e Domenica 12 Luglio<br />

Escursioni nel Parco Naturale<br />

dell Alpe Devero (E)<br />

Questo Parco tutela i gran<strong>di</strong> alpeggi <strong>di</strong><br />

Veglia e Devero nelle Alpi Lepontine.<br />

Un ambiente alpino nel contempo<br />

dolce e austero: dolce nelle praterie<br />

ondulate d’alta quota e austero nella<br />

severità delle gran<strong>di</strong> montagne<br />

confinanti con la Svizzera e nelle<br />

immense giogaie battute dal vento. Un<br />

ambiente modellato con grande<br />

rispetto dall’uomo, risultato del lavoro<br />

<strong>di</strong> molte generazioni <strong>di</strong> alpigiani. L’Alpe<br />

Devero, in particolare, viene chiamata<br />

“l’alpe del sorriso” per lo splendore<br />

delle fioriture estive dei primi <strong>di</strong> luglio,<br />

che anche noi avremmo la fortuna <strong>di</strong><br />

incontrare.<br />

In particolare, in questi due giorni<br />

andremo per i sentieri che ci porteranno<br />

alla ridente Alpe Buscagna, ai suoi<br />

torrentelli e cascate: raggiungeremo<br />

poi l'amena frazione d'alpeggio <strong>di</strong><br />

Crampiolo, dove pernotteremo e poi<br />

su, verso i laghi delle Streghe, Devero,<br />

Pianboglio e i laghetti dell'Alpe Forno,<br />

questi ultimi un frammisto <strong>di</strong> colori,<br />

neve bianca, cielo blù e tanto verde,<br />

incorniciati dalle montagne <strong>di</strong> confine<br />

e del vallese svizzero.<br />

L'itinerario <strong>di</strong> questa interessante e facile<br />

escursione <strong>di</strong> fine estate ci porterà nel<br />

Parco Nazionale dello Stelvio che si<br />

estende nel cuore delle Alpi Centrali e<br />

comprende l’intero massiccio montuoso<br />

dell'Ortles-Cevedale. Sabato, da Cogolo<br />

si sale in macchina lungo la val de la<br />

Mare fino ad arrivare al parcheggio <strong>di</strong><br />

Malga Mare 2031 m. Da qui si prosegue<br />

a pie<strong>di</strong> per il sentiero che, oltrepassando<br />

Pian Venezia raggiunge il rifugio Cevedale<br />

"G. Larcher" (2608 m), con un panoramico<br />

percorso in mezzacosta. <strong>Il</strong><br />

rifugio porta il nome del famoso Senatore<br />

Guido Larcher che presiedette la SAT<br />

in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi dal 19<strong>02</strong> al 1937. <strong>Il</strong><br />

novo Rifugio Larcher la cui prima costruzione<br />

risale al 1882 è stato inaugurato<br />

nel 1992 dopo 4 anni <strong>di</strong> intensi lavori. Al<br />

Larcher, forse più che in altre zone,l’uomo<br />

avverte la maestosità del<br />

paesaggio,il desiderio <strong>di</strong> avvicinarsi a<br />

quelle straor<strong>di</strong>narie montagne che sono<br />

Vivissima la flora e grande la presenza<br />

<strong>di</strong> una fauna estremamente variegata<br />

(stambecchi, camosci, marmotte, lepri,<br />

ermellino, gallo forcello, gufo reale): la<br />

zona si riempie <strong>di</strong> colori, con le sue<br />

macchie <strong>di</strong> rododendri e mirtilli.<br />

La piana <strong>di</strong> Devero, dove convivono<br />

armonicamente la secolare presenza<br />

dell’uomo e le tra<strong>di</strong>zioni della cultura<br />

alpigiana, è l’ambiente ideale per<br />

conoscerne le caratteristiche<br />

geologiche, morfologiche, botaniche<br />

e la vita animale dell’alpe. <strong>Il</strong> giro della<br />

conca è, infatti, un riassunto completo<br />

<strong>di</strong> vari aspetti e peculiarità del Parco<br />

che, con la creazione dell’omonimo<br />

Sentiero Natura, ci guida attraverso<br />

varie tappe quali: l’evoluzione glaciale<br />

della conca, le Marmitte dei Giganti,<br />

gli antichi cacciatori dell’Alpe Devero.<br />

Natura e cultura dunque, durante due<br />

giorni completamente de<strong>di</strong>cati a<br />

ritemprarsi nella mente, nel corpo, nello<br />

spirito e in piacevole compagnia.<br />

Ps: non <strong>di</strong>menticatevi la macchina<br />

fotografica, sarebbe un errore<br />

imperdonabile!<br />

A.E. Giuliano Cavazzuti<br />

Sabato 5 e Domenica 6 Settembre<br />

I laghetti alpini della Val <strong>di</strong> Pejo<br />

la Zufall-Spitze,il Cevedale, il Rosole, il<br />

Palon de la Mare, il Vioz. Nel pomeriggio<br />

nelle vicinanze del Rifugio Larcher, il<br />

contatto con una flora e una fauna sempre<br />

più preziosa ci permetterà <strong>di</strong> trovare<br />

quella tranquillità, quell’equilibrio tipico<br />

degli ambienti incontaminati. Domenica<br />

dal rifugio, pren<strong>di</strong>amo il sentiero per<br />

salire sino al passo della Forcola ove<br />

potremo ammirare da vicino la maestosità<br />

dei ghiacciai del Cevedale, dei Forni,<br />

la Vedretta de la Mare, la Vedretta della<br />

Forcola, la Zuffallspitze (3757 m) e il<br />

monte Cevedale (3769 m). Continuando<br />

oltre il passo della Forcola, l'escursione<br />

<strong>di</strong>venterebbe Alpinistica e pertanto ritorneremo<br />

sui nostri passi, proseguendo<br />

per il giro dei laghi del Cevedale con cui<br />

passando per il lago delle Marmotte, il<br />

lago Lungo,il lago Nero e per il lago del<br />

Careser si scenderà a Pian Venezia e a<br />

Malga Mare.<br />

D.G. Valentino Bretoni Aldo Ghisi


ALPINISMO GIOVANILE<br />

Sabato 13 e Domenica 14 Giugno<br />

Parco Naturale dell’Orecchiella<br />

Riserve naturali <strong>di</strong> Lamarossa,<br />

Orecchiella e Pania del Corfino (Lucca)<br />

Gruppo Junior e Aquilotti 1998 - 20<strong>02</strong><br />

<strong>Il</strong> Rifugio Isera è una classica<br />

costruzione in pietra, che ben si integra<br />

nell’ambiente circostante: si trova<br />

infatti al limitare <strong>di</strong> una faggeta ad alto<br />

fusto, che fa da base a una rupe<br />

calcarea alta più <strong>di</strong> duecento metri,<br />

immersa in quello che viene chiamato<br />

Parco dell’Orecchiella. La bellezza e<br />

soprattutto l’integrità degli ambienti<br />

naturali che lo costituiscono<br />

permettono <strong>di</strong> ammirare<br />

un’abbondante e variata fauna<br />

selvatica. Qui trovano infatti <strong>di</strong>mora i<br />

cervi, le aquile e i lupi dell’Appennino<br />

Tosco Emiliano, che non hanno mai<br />

abbandonato questa stupenda zona.<br />

La transumanza dei pastori ha sempre<br />

fatto parte <strong>di</strong> questo ambiente,<br />

lasciando in ere<strong>di</strong>tà una fitta rete <strong>di</strong><br />

mulattiere, utilizzate oggi per fare belle<br />

I Parchi Naturali nell'Alta Provenza, in<br />

territorio Francese e situati appena al<br />

<strong>di</strong> là del confine col Piemonte, si<br />

prestano magnificamente, per la<br />

tranquillità, la bellezza e le molteplici<br />

attrattive, a introdurre i ragazzi alla<br />

conoscenza dell’ambiente montano.<br />

Vi saranno escursioni guidate alla<br />

ricerca dei luoghi più caratteristici <strong>di</strong><br />

questa parte della Provenza e,<br />

orientandoci con bussola e cartina,<br />

vedremo tanti bei laghetti alpini:<br />

Laramon, Souliers, Serpent, Saint-<br />

Anne e Miroir e visiteremo anche siti<br />

geologici che testimoniano l’origine e<br />

l’evoluzione <strong>di</strong> queste montagne: le<br />

incre<strong>di</strong>bili Mademoiselle Coifeur, la<br />

Tète Noire, le Pain de Sucre, la crete<br />

de la Taillante, la famosissima Casse<br />

Dèserte du col d'Isoard. Cammin<br />

facendo incontreremo anche<br />

marmotte, camosci e stambecchi<br />

(isoard). Sugli altipiani e sugli alpeggi<br />

dei parchi nelle zone de Furfande<br />

conosceremo, inoltre, le tra<strong>di</strong>zioni e<br />

escursioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà e per<br />

poter osservare le abbondanti tracce<br />

lasciate dagli animali selvatici.<br />

A fianco del Rifugio Isera si trova un<br />

grande prato, attrezzato anche per il<br />

campeggio: in questa cornice naturale<br />

avverrà, sabato 13 e domenica 14<br />

giugno, la gita inersezionale<br />

dell’Alpinismo Giovanile della Toscana<br />

e dell’Emilia Romagna.<br />

L’appuntamento è per sabato mattina,<br />

al rifugio Isera: sarà un grande raduno,<br />

durante il quale verranno effettuate<br />

visite al Parco, percorrendo sentieri<br />

naturalistici, mentre domenica si farà<br />

una bella escursione alla Pania <strong>di</strong><br />

Corfino, con possibilità <strong>di</strong> seguire due<br />

<strong>di</strong>versi itinerari <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>fficoltà, dai<br />

quali si potrà godere <strong>di</strong> impareggiabili<br />

vedute sulle Alpi Apuane.<br />

32° Soggiorno Estivo in Montagna<br />

30 Giugno - 8 Luglio<br />

Parchi Naturali del Queyras,<br />

<strong>di</strong> Serre Poncon e Les Encrins<br />

Alta Provenza - Francia<br />

per ragazzi/e nati dal 1995 al 1998<br />

la vita dei montanari, legate al pascolo<br />

e alla trasformazione dei prodotti locali<br />

del Queyras. Con l’aiuto degli istruttori<br />

impareremo ad arrampicare sulle<br />

numerose falesie attrezzate, dove si<br />

esercitano anche le truppe alpine (e<br />

non sarà un caso farlo insieme) e sulle<br />

spettacolari, incre<strong>di</strong>bili e curiose ferrate<br />

francesi, come quella nelle gole de<br />

Chateau Queryas o de la Croix de<br />

Toulouse. Non possiamo poi<br />

<strong>di</strong>menticare i tanti giochi <strong>di</strong><br />

socializzazione e la confortevole<br />

piscina <strong>di</strong> Brianco, che ci faranno<br />

passare ore certamente<br />

in<strong>di</strong>menticabili. Ricor<strong>di</strong>amoci anche<br />

la storia, le fortezze del Marchese <strong>di</strong><br />

Vauban: troveremo il tempo anche<br />

per questo... E’ in questi luoghi <strong>di</strong> rara<br />

bellezza che l’Alpinismo Giovanile<br />

della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> svolgerà il<br />

suo 32° Soggiorno Estivo in montagna.<br />

Posti <strong>di</strong>sponibili: 18<br />

Quota <strong>di</strong> iscrizione 320<br />

dall’8 al 12 Settembre<br />

Soggiorno Estivo a Marina <strong>di</strong> Massa<br />

Ancora Come<br />

Robinson Crouseau<br />

per bambini nati dal 1998 al 20<strong>02</strong>-Aquilotti e Junior<br />

Per noi ragazzi settembre è uno dei<br />

mesi più tristi dell'anno: finiscono le<br />

vacanze, l'estate sta facendo le valige<br />

per andarsene a stare sotto l'equatore<br />

e la scuola ci sta col fiato sul collo..<br />

Ma quest' anno c'è una grande novità!<br />

Ci pensa l'Alpinismo Giovanile, il <strong>CAI</strong>,<br />

a ravvivare questo mese, dando il via<br />

al soggiorno estivo che, per la prima<br />

volta, unisce insieme i ragazzi dei<br />

gruppi aquilotti e junior. Un' idea <strong>di</strong><br />

vacanza veramente originale per noi<br />

che, dopo aver frequentato i corsi<br />

primaverili, sentiamo ancora il bisogno<br />

<strong>di</strong> stare a contatto con la natura e <strong>di</strong><br />

sentirci parte <strong>di</strong> essa, proprio come<br />

Robinson Crouseau! La vita <strong>di</strong> città ci<br />

va stretta e oramai stiamo bene<br />

soltanto sopra i 1000 metri, nel verde<br />

dei boschi, circondati da belle<br />

montagne, oppure nel bel mezzo <strong>di</strong> un<br />

mare cristallino. Dall'8 al 12 settembre<br />

l'Alpinismo Giovanile ci porta a Marina<br />

<strong>di</strong> Massa, una deliziosa e soleggiata<br />

citta<strong>di</strong>na affacciata sul mar tirreno, tra<br />

la Versilia e il Golfo dei Poeti. Qui è<br />

possibile unire mare e montagna in un<br />

unico soggiorno: infatti, nel giro <strong>di</strong> pochi<br />

km, si passa dal giallo tenue della<br />

spiaggia lunga e soleggiata al verde<br />

intenso dei boschi delle vicine Alpi<br />

Apuane. Ad ospitarci sarà la ex colonia<br />

estiva Olivetti. Costruita negli anni 40<br />

per le vacanze dei figli dei <strong>di</strong>pendenti<br />

della omonima fabbrica (quella che<br />

faceva le macchine da scrivere…), oggi<br />

è <strong>di</strong>ventata ostello per la gioventù ed<br />

è situata in prossimità della spiaggia,<br />

in mezzo a una grande pineta.<br />

Raggiungeremo l'ostello in treno e<br />

porteremo con noi la nostra bicicletta,<br />

così saremo liberi <strong>di</strong> muoverci e<br />

scegliere tra le numerose e comode<br />

piste ciclabili che ci sono intorno. Una<br />

<strong>di</strong> queste porta al parco <strong>di</strong> San<br />

Rossore, una splen<strong>di</strong>da tenuta e molto<br />

particolare, caratterizzata da una<br />

grande varietà <strong>di</strong> ambienti, numerosi<br />

laghi e boschi, che permettono alla<br />

fauna selvatica quali daini, cinghiali e<br />

volpi, <strong>di</strong> vivere in<strong>di</strong>sturbati. Alle nostre<br />

spalle c’è invece il Parco delle Alpi<br />

Apuane. Sono chiamate "Alpi" per la<br />

forma particolare delle cime: aguzze e<br />

aspre, con pen<strong>di</strong>i scoscesi e valli<br />

strette. Si sono formate nel corso del<br />

tempo, in seguito a numerose<br />

mutazioni, sommersioni e riemersioni<br />

e i tanti corsi d' acqua che vi scorrono<br />

hanno formato svariate grotte e gole.<br />

Settembre è un mese stupendo per<br />

vedere questi paesaggi, quando i colori<br />

dei boschi si fanno dorati e sui tetti si<br />

SCUOLA C.A.I.<br />

A G<br />

LPI<br />

I<br />

O<br />

VANILE<br />

inizia a vedere il fumo dei camini...<br />

Queste montagne sono chiamate<br />

anche monti <strong>di</strong> luna, per il bianco<br />

can<strong>di</strong>do del marmo che le costituisce<br />

e la loro vicinanza al mare le ha rese<br />

misteriose, quin<strong>di</strong> inaccessibili: erano<br />

infatti il covo <strong>di</strong> pirati, che le usavano<br />

per nascondere i loro tesori. Le storie<br />

<strong>di</strong> questi luoghi sono ricche <strong>di</strong><br />

avvenimenti <strong>di</strong>ventati vere e proprie<br />

leggende, come la “tana dell'Uomo<br />

selvatico”, dove dentro vi è scolpito<br />

un cavallo che da millenni fa la guar<strong>di</strong>a<br />

a uno <strong>di</strong> questi tesori…se qualcuno<br />

lo trova, il cavallo si sveglia…e <strong>di</strong> certo<br />

non sarà <strong>di</strong> buon umore! <strong>Il</strong> Monte<br />

Forato si è invece formato perché San<br />

Pellegrino, continuamente tormentato<br />

da spiriti, folletti e…aquilotti, scagliò<br />

contro <strong>di</strong> loro la sua croce e questi<br />

volarono così forte che fecero un buco<br />

nel monte largo ben trenta metri. L'arco<br />

<strong>di</strong> roccia c'è ancora ed è visibile sia<br />

dal mare che dalla vicina Garfagnana<br />

e qui sembra che, in alcuni perio<strong>di</strong><br />

dell'anno, il sole sorge e tramonta due<br />

volte. <strong>Il</strong> Monte Procinto invece è stato<br />

per anni meta <strong>di</strong> maghi e indovini.<br />

Venivano fin qui per raccogliere la<br />

mandragora, una pianta molto<br />

particolare: se non la si estraeva nelle<br />

notti <strong>di</strong> luna piena essa gridava così<br />

forte che rendeva tutti sor<strong>di</strong>. Su questi<br />

monti ci sono anche belle realtà, come<br />

la "Buca dei Gracchi", nel paese <strong>di</strong><br />

Campocatino, dove uno dei tanti centri<br />

LIPU si occupa della cura dei rapaci<br />

feriti. Nel borgo <strong>di</strong> Vagli, invece, c'è un<br />

lago e nel lago c'è Fabbriche: un paese<br />

sommerso. Un tempo vi abitavano 150<br />

anime, ma negli anni 40 e 50<br />

costruirono una <strong>di</strong>ga e il paese fu<br />

ovviamente abbandonato. Ogni <strong>di</strong>eci<br />

anni la <strong>di</strong>ga viene svuotata per lavori<br />

elettrici e riemerge il paese fantasma.<br />

I luoghi sono tanti e non si possono<br />

svelare tutti in una volta. E' bello<br />

scoprirli pian piano, quando si<br />

percorrono gli antichi sentieri che<br />

uniscono valli, pievi, rocche e mulini.<br />

Queste sono montagne che parlano,<br />

sono ricche <strong>di</strong> storia e hanno voglia <strong>di</strong><br />

raccontarla. E la sera, quando la<br />

spiaggia si svuota, questa <strong>di</strong>venta<br />

tutta e solo per noi, ideale per belle<br />

escursioni al chiaro <strong>di</strong> luna, dove<br />

raccontarci le cose che ci più piacciono,<br />

dove contare le stelle <strong>di</strong>stesi sulla<br />

sabbia, in compagnia del canto dei<br />

grilli o danzando con le lucciole, tanto,<br />

a proteggerci dai venti fred<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

tramontana, ci pensano sempre le<br />

Apuane…<br />

N IS<br />

M O<br />

- MODENA<br />

-<br />

7


SCUOLA C.A.I.<br />

A G<br />

LPI<br />

I<br />

O<br />

VANILE<br />

N IS<br />

M O<br />

- MODENA<br />

-<br />

<strong>Il</strong> Parco Naturale Ordesa y Monte Per<strong>di</strong>do,<br />

ubicato nel terzo raggruppamento<br />

dei Pirenei (da est a ovest: Me<strong>di</strong>terranei,<br />

Centrali, Atlantici e Baschi),<br />

confina sul lato nord con il parco naturale<br />

<strong>di</strong> Gavernie, situato in Francia.<br />

<strong>Il</strong> parco si presta magnificamente, per<br />

la tranquillità, la bellezza e la solitu<strong>di</strong>ne<br />

delle lunghe vallate, a introdurre i giovani<br />

al razionale e al contempo affascinante<br />

mondo del trekking. Orientandosi<br />

con bussola e carta,<br />

ALPINISMO GIOVANILE<br />

33° Soggiorno Estivo in Montagna<br />

dal 16 al 30 Luglio<br />

Parque Nacionale Canyon de Ordesa y Monte Per<strong>di</strong>do<br />

Pireneos<br />

per ragazzi/e nati dal 1990 al 1995<br />

Continua il nostro Concorso per piccoli<br />

e gran<strong>di</strong> escursionisti! Indovina dove<br />

ci condurrà il nostro itinerario e<br />

parteciperai all'estrazione <strong>di</strong> simpatici<br />

premi, che verranno consegnati in<br />

sede durante la serata degli auguri, a<br />

<strong>di</strong>cembre 2009. Per partecipare<br />

bastano la Carta dei Sentieri dell'Alto<br />

Appennino Modenese, una bussola<br />

da escursionismo (se non le possie<strong>di</strong><br />

8<br />

raggiungeremo i luoghi più caratteristici<br />

<strong>di</strong> questo imparagonabile parco<br />

e visiteremo siti geologici che testimoniano<br />

l’origine e l’evoluzione <strong>di</strong> queste<br />

montagne: gli incre<strong>di</strong>bili colori dei Pico<br />

de Inferno, il Circo de Piedrafita, con<br />

i suoi innumerevoli laghetti azzurri, la<br />

famosa e romanzata Brecha de Rolando,<br />

l'aerea Faixa (cioè cengia) Sar<strong>di</strong>na<br />

e il maestoso Canyon de Ordesa,<br />

con le sue romboanti e contorte cascate,<br />

sottostanti il bianco anfiteatro<br />

calcareo del Monte Per<strong>di</strong>do. Assistere<br />

al sorgere <strong>di</strong> un'alba sul percorso che<br />

dalla Brecha conduce al Circo de Cotatuero,<br />

farà emozionare e aiuterà a<br />

far comprendere ai ragazzi che nessun<br />

pittore al mondo riuscirebbe a <strong>di</strong>pingere<br />

e a trasmettere la maestosa imponenza<br />

architettonica della natura.<br />

Si potrebbe continuare a lungo a elencare<br />

le caratteristiche uniche che<br />

racchiudono questi Pireneos Atlanticos,<br />

peculiarità così esclusive da ri-<br />

Congratulazioni a... Serena Muracchini<br />

e Enrico Pinelli che hanno brillantemente<br />

superato il Corso - esame<br />

tenuto dall'Organismo Tecnico Regionale<br />

del Club Alpino Italiano, dell'Emilia<br />

manere per sempre impresse nella<br />

mente e nel cuore dei ragazzi dell'AG<br />

che precedentemente hanno vissuto<br />

questa esperienza... E’ in questi luoghi<br />

Caccia al Tesoro per piccoli e gran<strong>di</strong> escursionisti<br />

potrai trovarle in sede nei giorni <strong>di</strong><br />

apertura), un righello millimetrato e<br />

qualche nozione <strong>di</strong> topografia e<br />

orientamento. Partendo dal punto in<br />

cui ci eravamo fermati nello scorso<br />

numero, in<strong>di</strong>vidua la nuova tappa<br />

tramite le coor<strong>di</strong>nate che ti daremo e<br />

resta in attesa del prossimo numero,<br />

per scoprire dove ti condurrà la nostra<br />

caccia all’azimut. Quando avrai risolto<br />

il gioco e in<strong>di</strong>viduato il punto <strong>di</strong> arrivo<br />

dell’itinerario, comunicalo con una<br />

mail alla redazione del <strong>Cimone</strong><br />

( redazione@cai.mo.it) e, se la<br />

soluzione sarà esatta, parteciperai<br />

all'estrazione dei premi. La soluzione<br />

sarà in ogni caso pubblicata nel primo<br />

numero del <strong>Cimone</strong> 2010. Ricorda<br />

che se ti incuriosisce questo gioco,<br />

ma non hai abbastanza competenze<br />

NUOVI AE<br />

Romagna dell'Escursionismo - per<br />

acquisire il titolo <strong>di</strong> Accompagnatori<br />

<strong>di</strong> Escursionismo. Con Serena ed<br />

Enrico, salgono a sette i titolati AE<br />

nella nostra <strong>sezione</strong>.<br />

<strong>di</strong> rara bellezza che l'Alpinismo Giovanile<br />

della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> svolgerà<br />

il suo 33° Soggiorno Estivo in<br />

montagna. Posti <strong>di</strong>sponibili: 20<br />

...continua…<br />

per partecipare, la nostra <strong>sezione</strong><br />

organizza corsi <strong>di</strong> escursionismo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi livelli in cui potersi cimentare<br />

nella cartografia. Carta e bussola<br />

pronte? Buona caccia! Dal punto<br />

in<strong>di</strong>viduato in precedenza, la seconda<br />

tappa ha azimut 296° e <strong>di</strong>sta 6 km (in<br />

linea d'aria). Se hai perso il primo<br />

punto potrai trovarlo nel numero del<br />

<strong>Cimone</strong> precedente a questo!


GRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANO<br />

Sabato 13 e Domenica 14 Giugno<br />

Buco del Castello<br />

Scoperto nel 1956, il Buco del<br />

Castello si apre in parete, a circa 3<br />

metri <strong>di</strong> altezza dal greto del torrente<br />

Valsecca, in comune <strong>di</strong> Roncobello<br />

(Bergamo). Dopo una strettoia <strong>di</strong><br />

pochi metri, inizia una lunga serie <strong>di</strong><br />

pozzi che porta a una zona ricca <strong>di</strong><br />

laghi e meandri. E’ una delle cavità<br />

più profonde della Lombar<strong>di</strong>a, con<br />

una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 422 metri; al fondo,<br />

un sifone rende impraticabile la<br />

prosecuzione.<br />

Adatta a speleologi esperti, è<br />

particolarmente interessante perché<br />

si apre in una roccia scura e molto<br />

levigata dallo scorrere dell’acqua.<br />

Domenica 12 Luglio<br />

Fonte Buia<br />

Alle spalle <strong>di</strong> Prato, l'Appennino ha<br />

un aspetto veramente selvaggio: le<br />

pen<strong>di</strong>ci dei Monti della Calvana si<br />

fanno subito piuttosto impervie e<br />

bastano poche centinaia <strong>di</strong> metri lungo<br />

il sentiero per accorgersi <strong>di</strong> essere già<br />

alti sulla città e sulla pianura<br />

circostante. Si è ben presto immersi<br />

in un bosco <strong>di</strong> querce, olivi e ginestre<br />

e, per quanto ci si sforzi, non si riesce<br />

a vedere nessuna costruzione e<br />

nessun campo coltivato che<br />

interrompa il manto della vegetazione,<br />

che appare così intatto e che ricopre<br />

i fianchi <strong>di</strong> questi rilievi con un verde<br />

intenso e abbastanza inconsueto. Per<br />

un attimo si pensa <strong>di</strong> essere in una<br />

natura fuori dal tempo, in un'epoca<br />

incontaminata che non ha ancora<br />

sperimentato l'aggressione dell'uomo.<br />

Per arrivare alla grotta della Fonte<br />

Buia risaliamo il corso <strong>di</strong> un torrente<br />

che spesso, nella stagione calda, è<br />

quasi asciutto salvo qualche pozza<br />

d'acqua qua e là, dove vivono colonie<br />

<strong>di</strong> gamberetti <strong>di</strong> fiume. In breve, dopo<br />

alcune rocce, arriviamo all'ingresso<br />

della grotta. Dentro l'acqua è sempre<br />

abbondante e quasi subito ci troviamo<br />

alle prese con un facile passaggio da<br />

attrezzare con una corda, per superare<br />

un piccolo lago. L'interno della grotta<br />

si presenta molto concrezionato e si<br />

cammina a lungo tra pareti levigate <strong>di</strong><br />

un colore nocciola chiaro, fino ad<br />

arrivare a un altro passaggio dove la<br />

Dal 17 Settembre al 29 Ottobre<br />

GRUPPO<br />

MODENA<br />

<strong>CAI</strong><br />

SPELEOLOGICO<br />

EMILIANO<br />

corda ci serve per scavalcare una<br />

magnifica colata <strong>di</strong> calcare,<br />

ri<strong>di</strong>scendere dall'altra parte e<br />

continuare così la nostra camminata.<br />

Sempre seguendo il ruscello che<br />

scorre sul fondo, arriviamo a una serie<br />

<strong>di</strong> emozionanti passaggi aerei, in un<br />

ambiente ricchissimo <strong>di</strong> concrezioni<br />

<strong>di</strong> ogni forma e <strong>di</strong>mensione, per poi<br />

giungere nella sala finale della grotta,<br />

dominata da una immensa colata che<br />

ha l'aspetto <strong>di</strong> un enorme cero, o<br />

piuttosto <strong>di</strong> una colonna che milioni<br />

<strong>di</strong> anni fa è stata posta qui per<br />

sorreggere la volta della sala. La Fonte<br />

Buia è, appunto, “fonte” <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

emozioni e i più temerari non si<br />

perderanno certamente quella, sempre<br />

<strong>di</strong> fonti, che ci aspetta poco prima<br />

dell'uscita, perché quel piccolo lago<br />

che abbiamo incontrato appena entrati<br />

sembra messo nel punto giusto per<br />

un tuffo in<strong>di</strong>menticabile. L'acqua è<br />

decisamente gelida anche d'estate<br />

ma dopo, all'esterno della grotta, è<br />

piacevolissimo asciugarsi al sole sulle<br />

rocce levigate dal torrente. Una visita<br />

in grotta può offrire tutto questo: un<br />

sentiero nel bosco, una camminata<br />

tra millenarie sculture <strong>di</strong> calcare, un<br />

gradevole fuori programma in un<br />

ambiente senza tempo. Insomma, un<br />

<strong>di</strong>vertimento dai molteplici aspetti. La<br />

Fonte Buia è una grotta <strong>di</strong> facilissima<br />

percorribilità, alla portata <strong>di</strong> tutti (il<br />

tuffo non è obbligatorio…).<br />

31¡Corso introduzione alla Speleologia<br />

"Lo speleologo ha visto cose che il<br />

normale escursionista non pu<br />

nemmeno immaginare "<br />

Nel prossimo mese <strong>di</strong> settembre avrà<br />

inizio il 31° Corso <strong>di</strong> introduzione alla<br />

speleologia, organizzato dal Gruppo<br />

Speleologico Emiliano e coor<strong>di</strong>nato<br />

dall’Istruttore Nazionale <strong>di</strong><br />

Speleologia Gian Luigi Mesini. Scopo<br />

del corso è portare gli allievi a un<br />

approccio col mondo sotterraneo e<br />

a una prima conoscenza delle sue<br />

cavità, delle rocce in cui queste si<br />

sono formate, del carsismo e delle<br />

altre cause che le hanno generate:<br />

portare insomma a una prima<br />

esperienza delle varie forme che la<br />

natura può assumere al <strong>di</strong> sotto del<br />

mondo che siamo abituati a vedere.<br />

La speleologia è infatti<br />

essenzialmente l’esplorazione e lo<br />

stu<strong>di</strong>o delle cavità, sia naturali che<br />

artificiali, che si trovano nel<br />

sottosuolo, della loro genesi, delle<br />

loro trasformazioni. La chiara luce<br />

dell’acetilene o delle lampade a led<br />

guideranno il nostro cammino negli<br />

ambienti ipogei e passo dopo passo,<br />

quei luoghi, un attimo prima oscuri,<br />

ci riveleranno scenari <strong>di</strong> stalattiti e<br />

stalagmiti, laghi e corsi d’acqua,<br />

cunicoli e scintillanti concrezioni in<br />

un mondo che, al pari <strong>di</strong> quello<br />

esterno, presenta infinite varietà <strong>di</strong><br />

forme e <strong>di</strong> colori. A volte ci<br />

accompagnerà il leggero svolazzare<br />

<strong>di</strong> qualche pipistrello, <strong>di</strong>sturbato dalla<br />

nostra inopportuna presenza. Ma si<br />

tratterà solo <strong>di</strong> un timido mammifero,<br />

tipicamente associato al mondo<br />

sotterraneo e spesso considerato, a<br />

torto, una presenza tenebrosa.<br />

Tra l’altro, non è l’unico abitatore<br />

delle grotte: la nostra attenzione può<br />

essere attratta da altri piccoli animali,<br />

ugualmente interessanti e innocui.<br />

<strong>Il</strong> corso avrà una durata <strong>di</strong> circa 5<br />

settimane e ci porterà alla<br />

conoscenza <strong>di</strong> questo mondo<br />

affascinante. Si articolerà in una serie<br />

<strong>di</strong> lezioni teoriche su geologia,<br />

speleogenesi, carsismo e idrologia,<br />

nonché sulla presentazione dei<br />

materiali utilizzati in speleologia e<br />

sulle tecniche da seguire per<br />

muoversi nelle grotte. Alcune uscite<br />

pratiche ci condurranno in cavità ad<br />

andamento prevalentemente<br />

orizzontale e in altre ad andamento<br />

verticale, in modo da offrirci una<br />

panoramica generale sui vari ambienti<br />

ipogei.<br />

Programma del Corso<br />

SPELEOLOGIA<br />

Giovedì 17 Settembre 1<br />

9<br />

a lezione<br />

Iscrizioni e presentazione del corso: I.t. Attrezzatura<br />

<strong>di</strong> base, vestizione e alimentazione in grotta.<br />

Domenica 20 Settembre 2a lezione<br />

Uscita in grotta orizzontale (facile)<br />

Giovedì 24 Settembre 3a lezione<br />

I.t. Geologia e carsismo<br />

Domenica 27 Settembre 4a lezione<br />

Uscita in grotta orizzontale (facile)<br />

Giovedì 1 Ottobre 5a lezione<br />

I.t. Idrologia e metereologia<br />

Giovedì 8 Ottobre 6a lezione<br />

I.t. Materiali e tecniche <strong>di</strong> progressione in<br />

grotte verticali<br />

Domenica 11 Ottobre 7a lezione<br />

I.t. Palestra <strong>di</strong> roccia<br />

Giovedì 15 Ottobre 8a lezione<br />

I.t.Tipografia ipogea<br />

Domenica 18 Ottobre 9a lezione<br />

Uscita in grotta verticale<br />

Giovedì 22 Ottobre 10a lezione<br />

I.t. Biospeleologia<br />

Sabato 24 Ottobre 11a lezione<br />

I.t. Palestra <strong>di</strong> roccia<br />

Domenica 25 Ottobre 12a lezione<br />

Uscita in grotta verticale<br />

Giovedì 29 Ottobre Chiusura del corso,consegna degli attestati<br />

e proiezione <strong>di</strong>apositive<br />

Per informazioni, scrivete a g.s.emiliano@tele2.it<br />

o venite in sede il giovedì sera.


Comitato Scientifico“F er<strong>di</strong>nando Malavolti”<br />

La macchina si parcheggia nei pressi<br />

<strong>di</strong> un bar (non è detto che sia aperto<br />

al nostro arrivo), nelle vicinanze<br />

dell'imbocco del sentiero.<br />

L’escursione si svolge<br />

prevalentemente vicino a due torrenti:<br />

si risale il Pragna <strong>di</strong> Breonio, partendo<br />

Domenica 28 giugno<br />

La festa dei Sentieri e dei segnatori dell Emilia Romagna<br />

Capanna Tassoni<br />

Lago Scaffaiolo<br />

La funzione della 1° Giornata<br />

Regionale dei Sentieri dell'Emilia<br />

Romagna è essenzialmente quella <strong>di</strong><br />

valutare, festeggiare e premiare il<br />

lavoro fatto e la fatica spesa dai<br />

volontari del Club Alpino Italiano per<br />

realizzare e mantenere la rete senti<br />

eristica, che copre ben 6500 km in<br />

regione per un totale <strong>di</strong> 850 itinerari,<br />

una rete che permette a tante persone,<br />

in particolare non Soci, <strong>di</strong> effettuare<br />

in sicurezza piacevoli escursioni sul<br />

vasto territorio dell'Emilia Romagna.<br />

Per raggiungere il lago Scaffaiolo,<br />

punto nodale della giornata, la nostra<br />

Sezione propone 2 possibilità: partire<br />

da Capanna Tassoni, percorrendo il<br />

sentiero 415 fino al Passo <strong>di</strong> Croce<br />

Arcana, quin<strong>di</strong> il sentiero 00 fino a<br />

raggiungere il Lago Scaffaiolo o, in<br />

alternativa, sempre da Capanna<br />

seguire il sentiero 445 fino al Passo<br />

della Riva, quin<strong>di</strong> percorrere il sentiero<br />

401 per arrivare al lago. Presso il rifugio<br />

“Duca degli Abruzzi” è previsto il<br />

Per il secondo anno il Gruppo Segnatori<br />

organizza il "Soggiorno del Segnatore",<br />

che si terrà da mercoledì 19 a domenica<br />

23 agosto. Dopo che l'anno scorso<br />

abbiamo rior<strong>di</strong>nato i sentieri della zona<br />

dell'Abetone, quest'anno ci de<strong>di</strong>chiamo<br />

alla Via Bibulca, nella zona <strong>di</strong> Montefiorino<br />

e Frassinoro. Come ci ricorda la<br />

Provincia, nel suo opuscolo pubblicato<br />

<strong>di</strong>eci anni or sono, la Via Bibulca è un<br />

percorso, o un insieme <strong>di</strong> percorsi, come<br />

nell'antico modo <strong>di</strong> costituire la viabilità<br />

antica, noto e utilizzato già dal 2000<br />

a.C., ma che prende il suo aspetto più<br />

definitivo grazie a Romani e a Friniati<br />

che, attorno all'anno 175 a.C., ne fanno<br />

uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa contro i popoli<br />

10<br />

da una quota <strong>di</strong> 308 m, per arrivare<br />

a 405 m slm; il sentiero costeggia<br />

questo ruscello, passando dalla destra<br />

alla sinistra idrografica, immerso in un<br />

piacevole bosco. Si arriva poi a un<br />

bivio, dove a destra si raggiunge il<br />

parco delle Cascate <strong>di</strong> Molina: noi<br />

invece proseguiamo <strong>di</strong>ritto, per il<br />

sentiero che guadagna rapidamente<br />

quota e con qualche tratto attrezzato<br />

da corde, niente <strong>di</strong> impegnativo, ma<br />

che aiutano a superare brevi tratti<br />

(dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> due o tre metri) <strong>di</strong><br />

sentiero esposto. Questo sentiero ci<br />

Gruppo Sentieri<br />

pranzo, al prezzo concordato <strong>di</strong> 6 ¤,<br />

che prevede un piatto <strong>di</strong> polenta al<br />

ragù, vino e acqua. Durante il pranzo<br />

il Coro della Sezione del C.A.I. <strong>di</strong><br />

Porretta intratterrà soci, familiari e<br />

amici, con canti popolari e <strong>di</strong><br />

montagna. Nel corso della<br />

manifestazione, avranno luogo la<br />

premiazione <strong>di</strong> alcuni soci, <strong>di</strong>stintisi<br />

in modo particolare, quali manutentori<br />

<strong>di</strong> sentieri nelle <strong>di</strong>verse sezioni<br />

emiliano-romagnole; la presentazione<br />

della ristampa anastatica <strong>di</strong> una<br />

preziosa e interessantissima Guida<br />

escursionistica, e<strong>di</strong>ta a cavallo degli<br />

anni 50-60, inerente al territorio<br />

modenese, pistoiese, lucchese e<br />

bolognese. I dettagli e le schede dei<br />

percorsi saranno a breve <strong>di</strong>sponibili<br />

in sede. Per ovvie necessità<br />

organizzative, le iscrizioni si<br />

raccolgono fino a martedì 23 giugno.<br />

D.G. Giovanni Buccarello<br />

e Alberto Martignani<br />

Per informazioni e per partecipare,<br />

i Segnatori sono in sede il primo martedì del mese. La nostra mail è:<br />

sentieristica@cai.mo.it<br />

Val Sorda<br />

domenica 12 luglio<br />

conduce fino ad una strada asfaltata,<br />

a quota 630 m, dove si segue la strada<br />

voltando a destra; questo tratto <strong>di</strong><br />

itinerario si svolge su asfalto per poco<br />

più <strong>di</strong> un chilometro, fino al ristorante<br />

per il pranzo.<br />

Dopo esserci rifocillati, si prosegue<br />

sulla strada che affianca il ristorante,<br />

che si trasforma in carrareccia e poi<br />

successivamente in sentiero, poco<br />

prima <strong>di</strong> Mondrago: qui ci immettiamo<br />

nella Val Sorda e seguiamo il<br />

bellissimo torrente, ammirando il<br />

bosco che ci circonda. Troveremo<br />

Gruppo Sentieristica e Cartografia<br />

Una lunga estate...<br />

bianca e rossa!<br />

L'inverno sta ancora cingendo<br />

d'asse<strong>di</strong>o i nostri sentieri... beh, vorrà<br />

<strong>di</strong>re che il lavoro che faremo in questo<br />

inizio <strong>di</strong> estate sarà ancora più<br />

importante! Aprile è un mese piovoso<br />

- si sa - e anche quest'anno ci ha<br />

portato pioggia. In occasione della<br />

prima gita <strong>di</strong> quest'anno abbiamo<br />

potuto ammirare i sentieri nella zona<br />

<strong>di</strong> Sant'Andrea Pelago nella loro veste<br />

"uggiosa", ma che comunque ha la<br />

sua dose <strong>di</strong> fascino e permette scorci<br />

Segnatori in Soggiorno... e in vacanza!<br />

bellicosi provenienti dalla Toscana oltre<br />

che un'importante infrastruttura destinata<br />

al commercio. Questa importante<br />

<strong>di</strong>rettrice era una vera e propria autostrada<br />

dell'antichità e questo lo si può<br />

capire già dal nome "bibulca", che deriva<br />

dal fatto che poteva essere percorsa<br />

da una coppia <strong>di</strong> buoi appaiati: una<br />

<strong>di</strong>mensione ragguardevole per l'epoca!<br />

Le <strong>di</strong>verse invasioni, con la conseguente<br />

conquista del territorio da parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

popoli, tra cui Longobar<strong>di</strong> e Bizantini,<br />

fanno vivere a questo percorso alterne<br />

vicende. La Via Bibulca acquista importanza<br />

nella prima metà dell'VIII secolo<br />

grazie all'apertura del Passo delle Ra<strong>di</strong>ci<br />

per collegare la montagna modenese<br />

e i posse<strong>di</strong>menti longobar<strong>di</strong> della Garfagnana,<br />

alla costruzione dell'Abbazia<br />

<strong>di</strong> Frassinoro (1071) ad opera <strong>di</strong> Beatrice,<br />

madre <strong>di</strong> Matilde e alla costruzione degli<br />

ospizi <strong>di</strong> San Geminiano e San Pellegrino,<br />

eretti per garantire l'ospitalità lungo<br />

un percorso che risultava assai utilizzato.<br />

Questo importante ruolo <strong>di</strong> collegamento<br />

tra <strong>Modena</strong> e Toscana rimane tale<br />

fino a che, nel XVIII secolo sotto il ducato<br />

estense, il rior<strong>di</strong>no della viabilità appenninica<br />

e la costruzione della Via Vandelli,<br />

e sul finire del XVIII la costruzione della<br />

Giar<strong>di</strong>ni, le fanno perdere l'antico ruolo.<br />

In cosa consiste il Soggiorno del Segnatore?<br />

Sulle ali del motto "meno strada,<br />

più sentiero", abbiamo deciso <strong>di</strong> pren-<br />

alcuni tratti attrezzati, che ci aiuteranno<br />

a superare alcuni passaggi sul<br />

torrente, niente <strong>di</strong> troppo impegnativo,<br />

basta avere il passo sicuro…<br />

Un tempo qui il "Gruppo dei Falchi"<br />

<strong>di</strong> Verona, aveva allestito un bel<br />

percorso attrezzato, con anche una<br />

piccola ferrata ma ora ne rimane<br />

traccia solo in alcuni punti del percorso<br />

e in un "poster" esposto nel bar dove<br />

abbiamo lasciato le macchine.<br />

L'attrezzatura occorrente è quella<br />

normale da escursionismo. <strong>Il</strong> ritrovo<br />

è in sede, alle 7,30.<br />

Per ulteriori informazioni<br />

telefonare a<br />

Orlan<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o 338 3357843<br />

affascinanti dove montagne, valli e<br />

alberi fluttuano tra le nuvole... Guardare<br />

e non toccare perchè - lo sanno tutti<br />

- sotto la pioggia il pennello si rifiuta <strong>di</strong><br />

lavorare! In realtà anche noi non<br />

apprezziamo bagnarci come pulcini ed<br />

è per questo che, quando l'incertezza<br />

del tempo si è trasformata in certezza<br />

<strong>di</strong> pioggia, il ritorno alle macchine si è<br />

materializzato in fretta. Vedremo cosa<br />

ci riserveranno i prossimi appuntamenti<br />

sul campo che, vi ricordo, sono le<br />

domeniche 14 giugno, 12 luglio e 6<br />

settembre. A Pavullo, invece, si uscirà<br />

sabato 13 giugno e 27 settembre. Altri<br />

appuntamenti cui non si può mancare<br />

sono la Giornata Regionale dei Sentieri,<br />

domenica 28 giugno, e il Soggiorno<br />

del Segnatore, da mercoledì 19 a<br />

domenica 23 agosto. In settembre,<br />

preparatevi per un appuntamento <strong>di</strong><br />

grande interesse culturale: Andrea Pini,<br />

storico e stu<strong>di</strong>oso pavullese, ci parlerà<br />

della storia e dello sviluppo delle Vie<br />

Transappenniniche nella nostra<br />

provincia e, la domenica successiva,<br />

andremo a toccare con mano le pietre<br />

che per secoli hanno visto passare<br />

viandanti e pellegrini, commercianti e<br />

briganti, barbari e soldati.<br />

A presto sui nostri Sentieri!<br />

Andrea Gasparini.<br />

derci qualche giorno <strong>di</strong> vacanza in modo<br />

da essere già sul campo... una sorta <strong>di</strong><br />

"vacanza a km zero" in cui fare qualcosa<br />

<strong>di</strong> utile, come aprire la strada agli altri<br />

escursionisti... insomma, fare i Segnatori!<br />

Per poter meglio organizzare questa<br />

interessante attività, si raccoglieranno<br />

le iscrizioni fino a martedì 7 luglio (l'ultimo<br />

Martedì del Segnatore prima<br />

dell'estate!). Dopo questo termine è<br />

necessario contattarci <strong>di</strong>rettamente per<br />

mail perchè il meccanismo è già avviato!<br />

E' possibile partecipare anche solo<br />

parzialmente, venendo anche durante<br />

il weekend o la domenica.<br />

Andrea Gasparini.


<strong>CAI</strong><br />

E S C URSIONISMO<br />

9° Corso<br />

<strong>di</strong> Escursionismo Naturalistico Ambientalistico<br />

Foto <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />

La nostra Sezione è stata la prima in<br />

Emilia Romagna, e sicuramente tra le<br />

prime in Italia, ad organizzare corsi a<br />

tema naturalistico-ambientalistico.<br />

Questo tipo <strong>di</strong> corso si propone <strong>di</strong><br />

aiutare a leggere e a capire meglio il<br />

territorio che frequentiamo nel corso<br />

delle nostre escursioni. Dopo le iniziali<br />

esperienze sugli animali selvatici<br />

(ungulati, carnivori, uccelli da preda),<br />

abbiamo affrontato alcuni temi <strong>di</strong><br />

interesse ambientale e storicopaesaggistico,<br />

quali leggende e<br />

antropizzazione del territorio montano,<br />

fino ai programmi, trattati negli ultimi<br />

due anni, finalizzati ad approfon<strong>di</strong>re i<br />

teatri ambientali ed umani in cui si<br />

svolse la Grande Guerra 1915-18,<br />

dapprima sugli altopiani vicentini poi<br />

sulle Dolomiti, sempre accompagnati<br />

da personale esperto dell'argomento.<br />

Per il 2009 vorremmo tornare a<br />

riesaminare alcune tematiche<br />

faunistiche importanti per gli ambienti<br />

montani, sulla base dei gran<strong>di</strong><br />

cambiamenti avvenuti ultimamente<br />

soprattutto lungo gli Appennini centro<br />

settentrionali, un'area rioccupata dagli<br />

ungulati e dai loro predatori.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo bene che fino ad alcuni<br />

anni fa era raro vedere un capriolo<br />

durante le nostre escursioni in<br />

montagna, mentre adesso questo<br />

piccolo ungulato si è espanso anche<br />

in collina e sta colonizzando la pianura,<br />

irra<strong>di</strong>andosi lungo i (boscaglie, cespugli,<br />

golene, argini) dei fiumi Secchia e<br />

Panaro e del torrente Tiepido fino al<br />

Po. Per vedere un cervo ci si doveva<br />

spostare in Trentino, adesso si<br />

possono vedere i primi gruppi <strong>di</strong> questi<br />

animali già a pochi chilometri da<br />

Sassuolo. Naturalmente fin dove si<br />

consolidano le popolazioni <strong>di</strong> caprioli,<br />

cinghiali e cervi si sta consolidando<br />

Foto <strong>di</strong> Riccardo Fontana<br />

I gran<strong>di</strong> animali selvatici dell Appennino<br />

anche la presenza del loro naturale<br />

predatore, il Lupo, che pare adattarsi<br />

bene anche ad aree collinari piuttosto<br />

antropizzate. Leggiamo purtroppo, <strong>di</strong><br />

quando in quando, anche <strong>di</strong> tristi<br />

episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> cronaca (bocconi avvelenati,<br />

bracconaggio) a carico anche<br />

dell'Orso endemico italiano, l'Orso<br />

marsicano, la cui critica situazione<br />

viene accostata anche alla<br />

problematica gestione della<br />

reintroduzione <strong>di</strong> orsi nell'Adamello-<br />

Brenta dove l'Orso bruno europeo fino<br />

a pochi anni fa era ormai ridotto a<br />

pochi ed anziani in<strong>di</strong>vidui... Sono<br />

questi argomenti che vengono trattati<br />

spesso dagli organi <strong>di</strong> stampa,<br />

compreso il nostro “Scarpone”, con<br />

commenti <strong>di</strong>vergenti ed incertezze <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio. Capita ancora oggi <strong>di</strong> sentire<br />

<strong>di</strong> lupi paracadutati o <strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

vipere dall’elicottero ….mah!? Mi<br />

piacerebbe conoscere il <br />

che aspetta i lupi che scendono in<br />

paracadute nel bosco... già! Perché,<br />

ammesso che i cor<strong>di</strong>ni dei paracadute<br />

non si impiglino nei rami dei faggi, ci<br />

vorrà pure qualcuno che li sbrogli da<br />

quelle imbracature... no? ...oppure il<br />

è preceduto da un corso per<br />

insegnare a sbrogliarsela da soli...<br />

Oppure quei poveri forestali<br />

raccolgono le “vipere volanti”<br />

accogliendole con tappeti <strong>di</strong> gomma<br />

piuma per non farle sfracellare!!!!!<br />

Cercheremo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare alcune<br />

esigenze <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> questi<br />

argomenti con il Corso "I gran<strong>di</strong><br />

animali selvatici dell'Appennino" grazie<br />

alla preziosa collaborazione <strong>di</strong> Giorgio<br />

Boscagli, Riccardo Fontana, Matteo<br />

Carletti, Fabrizio Rigotto, Davide<br />

Pagliai e Mauro Ferri, i relatori che<br />

hanno aderito a questa iniziativa.<br />

Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />

Programma<br />

Marted 21/7 Presentazione del corso, serate, uscite, <strong>di</strong>fficolt ...<br />

preceduta da breve filmato<br />

Luned 7/9 Basi dell andare in Montagna, cenni <strong>di</strong><br />

abbigliamento, pericoli...<br />

Presentazione dell uscita in Abruzzo.<br />

Venerd 11/9 Conferenza Prof. Giorgio Boscagli<br />

presso l’albergo Del Lago a Villetta Barrea,<br />

“L orso bruno marsicano”<br />

Venerd 11/9 P.N.A. - Visita a Centro Parco e arrivo in Albergo<br />

a Villetta Barrea per conferenza<br />

Sabato 12/9 P.N.A. - Escursione accompagnati dal Prof.<br />

Giorgio Boscagli e Collaboratore<br />

Domenica 13/9 P.N.A. - Breve escursione<br />

Venerd 18/9 Conferenza Dr. Mauro Ferri,<br />

“Le variazioni e gli adeguamenti dei mammiferi<br />

selvatici dell Appennino nell ultimo decennio”<br />

Venerd 25/9 Conferenza Dr. Riccardo Fontana,<br />

“Ungulati dell Appennino: cenni <strong>di</strong> biologia,<br />

situazione locale, interazione con le attivit<br />

antropiche”<br />

Sabato 26/9 Escursione tra i mufloni <strong>di</strong> Vezzano sul Crostolo (RE)<br />

e al bramito dei cervi in Val Rossenna (MO)<br />

accompagnati dal Dr. Riccardo Fontana<br />

Venerd 2/10 Conferenza Dr. Matteo Carletti e<br />

Dr. Fabrizio Rigotto “Sulle tracce del lupo<br />

in Appennino, tre anni per approfon<strong>di</strong>re le<br />

conoscenze <strong>di</strong> un animale elusivo ed affascinante,<br />

il Lupo”.<br />

Domenica 4/10 Escursione alla ricerca dei segnali <strong>di</strong> presenza del lupo,<br />

S.Anna Pelago - Monte Nuda, accompagnati dai<br />

Dr. Matteo Carletti e Dr. Fabrizio Rigotto<br />

il cimone<br />

Notiziario della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club Alpino Italiano<br />

Via 4 Novembre, 40 - 41100 <strong>Modena</strong> - Tel. 059/826914 - Fax 059/826978<br />

Internet Home Page: http://www.cai.mo.it - E-mail: modena@cai.it<br />

Direttore Responsabile: Maria Teresa Rubbiani<br />

Fotocomposizione e stampa: Borghi - Via Gran<strong>di</strong>, 63/65 - 41100 <strong>Modena</strong><br />

Autorizz. del Tribunale <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> n. 605 del 29 settembre 1977<br />

<strong>Il</strong> notiziario è aperto alla collaborazione dei soci e simpatizzanti,<br />

ma gli articoli dei singoli autori non impegnano la redazione nè il Consiglio<br />

Direttivo del sodalizio. La pubblicazione può essere parzialziale.<br />

Anche se non pubblicati i testi non saranno restituiti.<br />

LA SEDE Ø APERTA NEI GIORNI DI<br />

MERCOLED E VENERD (DALLE 17,00 - ALLE 19,30)<br />

E DI MARTED (DALLE 20,30 - ALLE 23,00).<br />

11


MANCA TITOLO!!!<br />

Chi ha avuto la pazienza<br />

<strong>di</strong> leggere i<br />

miei articoli, probabilmente<br />

ricorderà<br />

vari accenni ad alcuni<br />

concetti fondamentali<br />

che accomunano lo<br />

sfruttamento <strong>di</strong> tutte<br />

le fonti energetiche e tutti i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

utilizzare l’energia. Provo in questo<br />

spazio a richiamare questi semplici<br />

concetti; tanto semplici da apparire<br />

scontati, ma tuttavia troppo spesso<br />

ignorati o volutamente offuscati. Ad<br />

esempio, si parla tanto <strong>di</strong> energia solare<br />

(solare fotovoltaico) come energia<br />

perfettamente pulita. Cosa c’è <strong>di</strong> più<br />

pulito del sole? Ma qualcuno si chiede<br />

<strong>di</strong> cosa sono fatti i pannelli fotovoltaici?<br />

A fine vita, è facile recuperare/riciclare<br />

tutti i loro componenti? Sapete che<br />

una centrale termoelettrica a gas da<br />

1.000 MW occupa la stessa area che<br />

Onnivoro, per procurarsi il cibo può<br />

percorrere parecchi chilometri al<br />

giorno, vagando stagionalmente su<br />

aree relativamente vaste. Abitu<strong>di</strong>nario<br />

e con lunga memoria, tende a<br />

ripresentarsi negli stessi perio<strong>di</strong> nelle<br />

zone che già conosce per la<br />

<strong>di</strong>sponibilità stagionale <strong>di</strong> foglie e<br />

ra<strong>di</strong>ci commestibili, frutti selvatici o<br />

domestici o abbondanza <strong>di</strong> piccole<br />

prede o alveari transumanti, formiche<br />

o bestiame. Ha spiccate propensioni<br />

vegetariane: circa l’80% della <strong>di</strong>eta,<br />

mentre il restante 20% è costituito<br />

da alimenti <strong>di</strong> origine animale (larve<br />

o insetti adulti, piccoli vertebrati ) che<br />

sorprende e preda rivoltando pietre<br />

Premesso che la politica del risparmio<br />

energetico va sempre e comunque<br />

promossa e perseguita assieme a<br />

quella <strong>di</strong> valorizzare anche le altre<br />

fonti <strong>di</strong> energia rinnovabile, il Club<br />

Alpino Italiano afferma <strong>di</strong> essere sostanzialmente<br />

favorevole all'energia<br />

eolica in quanto tale, se programmata<br />

nel rispetto delle leggi vigenti e <strong>di</strong> un<br />

responsabile stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> convenienza<br />

e fattibilità. La politica che il sodalizio<br />

intende invece portare avanti per<br />

prevenire l'impatto derivante<br />

dall'installazione delle torri eoliche è<br />

<strong>di</strong>retta a sollecitare una scelta maggiormente<br />

responsabile e consapevole<br />

dei siti, escludendo a priori quelli<br />

protetti per le loro valenze naturalistiche<br />

e paesaggistiche. Non <strong>di</strong> meno<br />

raccomanda una approfon<strong>di</strong>ta riflessione<br />

sul rispetto delle popolazioni<br />

che vivono in quei territori che, quasi<br />

sempre spiccatamente montani e<br />

quin<strong>di</strong> estremamente vulnerabili nei<br />

loro contesti ambientali, necessiterebbero<br />

<strong>di</strong> ben altre opportunità <strong>di</strong><br />

valorizzazione.<br />

Eolico ed impatto ambientale<br />

La vicenda delle torri eoliche al Cervarola<br />

mi offre lo spunto per esplicitare,<br />

sia pure brevemente, il mio pen-<br />

12<br />

UNA MONTAGNA DI RISORSE<br />

se coperta <strong>di</strong> pannelli fotovoltaici fornirebbe<br />

poco più <strong>di</strong> 2 MW? Sapete<br />

che non tutta l‘energia solare incidente<br />

sul pannello può essere assorbita,<br />

poiché parte viene inevitabilmente<br />

riflessa e che nei gran<strong>di</strong> parchi solari<br />

ciò implica l’alterazione del microclima<br />

<strong>di</strong> quell’area? Ma allora, dobbiamo<br />

essere contrari all’energia solare? La<br />

risposta è ovviamente negativa, ma<br />

occorre ricondurre questa importante<br />

fonte energetica alla sua giusta <strong>di</strong>mensione<br />

(i tetti delle abitazioni, dei capannoni<br />

industriali). Questo stesso<br />

concetto può essere esteso all’energia<br />

idroelettrica: prelevare acqua da fiumi,<br />

pur restituendola poche centinaia <strong>di</strong><br />

metri più a valle, può danneggiare<br />

seriamente l’alveo interessato dalla<br />

derivazione d’acqua e il suo ecosistema;<br />

per non parlare dei laghi artificiali,<br />

delle <strong>di</strong>ghe…ma anche qui possiamo<br />

davvero permetterci <strong>di</strong> rinnegare<br />

l’energia idroelettrica?<br />

e tronchi. Oltre a saccheggiare alveari<br />

(il miele e le larve delle api sono una<br />

leccornia irresistibile e se le cassette<br />

non sono protette da una solida<br />

gabbia <strong>di</strong> ferro…) può predare erbivori<br />

domestici e selvatici, ma è anche un<br />

ottimo spazzino <strong>di</strong> carogne. Le orme<br />

dell’orso sono simili a quelle umane,<br />

perché come noi umani quando<br />

camminiamo appoggiamo a terra<br />

l’intera pianta del piede così lui<br />

appoggia tutta la pianta della zampa<br />

posteriore e come noi è definito<br />

perciò . Ha una socialità<br />

tutta particolare, tanto da vivere in<br />

apparente solitu<strong>di</strong>ne, ma in realtà ben<br />

in contatto, seppure in<strong>di</strong>rettamente<br />

L’energia eolica , con la sue torri altissime,<br />

può essere sempre accettata?<br />

Per fortuna l’Italia, e più in generale<br />

l’Europa, si sono dotati <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumenti<br />

regolatori e <strong>di</strong> pianificazione che<br />

non permettono lo sviluppo incon<strong>di</strong>zionato<br />

delle centrali <strong>di</strong> produzione,<br />

incluse quelle alimentate a fonti rinnovabili.<br />

Tuttavia alcune volte queste<br />

“barriere” normative vengono scavalcate,<br />

soprattutto a causa del continuo<br />

aumento del fabbisogno energetico<br />

mon<strong>di</strong>ale. E allora è certamente opportuno<br />

vigilare contro le speculazioni,<br />

contro quegli interventi produttivi che<br />

costituiscono più una minaccia che<br />

una risorsa, anche se è altrettanto<br />

fondamentale imparare a razionalizzare<br />

il consumo <strong>di</strong> energia cioè imparare<br />

a rinunciare a qualcosa, e non certo<br />

al progresso, ma piuttosto al vizio.<br />

Tanto per citare alcuni esempi, non è<br />

raro vedere locali talmente riscaldati<br />

in inverno da sentire l’esigenza <strong>di</strong><br />

Alcune caratteristichedell’Orso<br />

marsicano<br />

(segnali olfattivi), con la <br />

popolazione locale, tanto da poter<br />

rintracciare rapidamente i partner<br />

durante una stagione degli amori<br />

(maggio-giugno) che può essere<br />

davvero intensa quanto ad incontri e<br />

ad accoppiamenti. Le femmine<br />

gravide partoriscono tra <strong>di</strong>cembre e<br />

gennaio, mettendo al mondo, nel buio<br />

delle tane <strong>di</strong> svernamento, 1-2<br />

cuccioli, raramente 3, che resteranno<br />

ben 2 anni a seguito della madre che<br />

li allontanerà bruscamente al<br />

momento giusto. Appena nati gli<br />

orsacchiotti sono inetti e pesano<br />

come micetti, ma in primavera,<br />

quando escono dalla tana, pesano<br />

Monte Cervarola Appennino Modenese<br />

Energia del vento e torri eoliche: un pasticcio all'italiana per le terre alte<br />

siero sugli impianti eolici industriali<br />

nelle terre alte. Dietro all'eolico parrebbero<br />

celarsi non solo gli interessi<br />

economici <strong>di</strong> alcune gran<strong>di</strong> società,<br />

ma anche quelli politici <strong>di</strong> coloro che<br />

riceveranno contributi per<br />

l'installazione degli aerogeneratori<br />

sul proprio territorio. L'imme<strong>di</strong>ata<br />

conseguenza è che l'eolico è <strong>di</strong>ventato<br />

un grande pasticcio, dal quale<br />

con il passare del tempo <strong>di</strong>verrà sempre<br />

più <strong>di</strong>fficile venir fuori senza eccessivi<br />

danni per l'ambiente. Proprio<br />

per l'essere un pasticcio non vi<br />

trascinerò in una <strong>di</strong>squisizione sullo<br />

stu<strong>di</strong>o riguardante i costi sopportati<br />

e i benefici offerti da un impianto<br />

eolico, oppure su quanto costi realmente<br />

un M.W. prodotto con l'eolico<br />

piuttosto che con un'altra energia<br />

alternativa, ma mi basterà rendervi<br />

consapevoli delle implicazioni sul<br />

territorio derivanti dalla realizzazione<br />

<strong>di</strong> un impianto eolico industriale. Solitamente<br />

il riferimento è all'impatto<br />

negativo visivo e paesaggistico derivante<br />

dalla presenza delle torri, alte<br />

oltre 100 metri e con pale <strong>di</strong> 70 metri<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, sottacendo forme <strong>di</strong> impatti<br />

ben più gravi dovuti alla costruzione<br />

della viabilità <strong>di</strong> servizio, alla<br />

<strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> ambienti e <strong>di</strong> ecosistemi<br />

... CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA ...<br />

rari, al rumore generato dalla rotazione<br />

delle pale, u<strong>di</strong>bile a <strong>di</strong>verse centinaia<br />

<strong>di</strong> metri. Vi è poi la questione<br />

dell'impatto sulla fauna selvatica e in<br />

particolare sull'avifauna. Infatti, prendendo<br />

in esame la particolare conformazione<br />

ed il funzionamento degli<br />

aerogeneratori si può asserire che<br />

l'impatto sull'avifauna è senza dubbio<br />

quello più grave, in quanto colpisce<br />

fortemente le popolazioni <strong>di</strong> uccelli<br />

<strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, solitamente anche<br />

rare e minacciate dal rischio <strong>di</strong><br />

decremento e/o dal rischio <strong>di</strong> estinzione.<br />

Come è facile intuire, l'impatto<br />

sull'avifauna deriva dalle inevitabili<br />

collisioni contro le pale in movimento,<br />

mentre per la fauna <strong>di</strong> terra dalla<br />

per<strong>di</strong>ta e frammentazione degli habitat,<br />

dovute alla grande <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> aree richieste per l'installazione<br />

delle torri eoliche e delle loro pertinenze<br />

e dei loro servizi. E' dunque<br />

palese che la localizzazione delle pale<br />

sui crinali aumenta il rischio <strong>di</strong> impatto<br />

per l'avifauna, in particolare se si<br />

considera che ogni rotore copre verticalmente<br />

un'area paragonabile ad<br />

un campo <strong>di</strong> calcio posto in rotazione,<br />

con le pale che possono raggiungere<br />

in punta velocità prossime ai 300<br />

Km/h, <strong>di</strong>venendo praticamente invi-<br />

tenere le finestre aperte; e che <strong>di</strong>re<br />

del consumo <strong>di</strong> acqua: pur riconoscendo<br />

l’esigenza ed il <strong>di</strong>ritto ad una<br />

adeguata igiene personale, il consumo<br />

pro capite dei paesi industrializzati ha<br />

raggiunto livelli impensabili… E poi<br />

cosa <strong>di</strong>re a proposito dell’esigenza<br />

d’immagine. Ormai ogni prodotto deve<br />

essere accompagnato da una confezione/contenitore<br />

<strong>di</strong> effetto: ecco che<br />

plastica, carta, vetro, metallo sono<br />

magicamente e quasi in<strong>di</strong>ssolubilmente<br />

uniti con il solo scopo <strong>di</strong> vendere il<br />

prodotto in esse racchiuso!! In definitiva,<br />

possiamo permetterci <strong>di</strong> <strong>di</strong>re no<br />

agli impianti non perfettamente integrati<br />

con l’ambiente, senza però attuare<br />

azioni concrete volte a far sì che<br />

la domanda energetica inverta il trend<br />

inesorabilmente crescente? Possibile<br />

che le flessioni dei consumi energetici<br />

siano solo il sinonimo <strong>di</strong> una crisi<br />

economica?<br />

Paolo Magliolo<br />

già come una volpe e nella loro lunga<br />

aspettativa <strong>di</strong> vita i maschi possono<br />

arrivare a pesare oltre 200 kg, mentre<br />

nelle femmine il peso si assesta in<br />

genere fra gli 80 e i 150 kg. Ma il<br />

<strong>di</strong> questi potenti<br />

animali è una vera , dato<br />

che buona parte dell’anno la<br />

trascorrono <strong>di</strong>magrendo<br />

vistosamente (inverno-inizio estate),<br />

specialmente nel caso <strong>di</strong> femmine<br />

allattanti, ricorrendo alle gran<strong>di</strong> scorte<br />

<strong>di</strong> grasso immagazzinate con le<br />

scorpacciate tra estate ed autunno.<br />

Mauro Ferri<br />

e Clau<strong>di</strong>o Fregni<br />

sibili all'avifauna in transito. Infine va<br />

considerata la ricaduta negativa sul<br />

turismo e sul valore della proprietà<br />

dei residenti, considerato il deprezzamento<br />

conseguente all'impatto sul<br />

paesaggio. Nonostante tutto, però,<br />

nessuna demonizzazione dell'energia<br />

eolica da parte nostra, ma si salvi chi<br />

può dall'attuazione <strong>di</strong> progetti quali<br />

appunto quello del Monte Cervarola,<br />

infarcito delle nefandezze più svariate.Dal<br />

canto suo il C.A.I. Regionale<br />

si adopera per promuovere una maggiore<br />

e concreta attenzione alle vicende<br />

del territorio, delegando la<br />

nostra Commissione T.A.M. Regionale<br />

ad adottare sul territorio le azioni<br />

ritenute più opportune alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />

dell'ambiente, come per esempio<br />

sta avvenendo attraverso l'attuazione<br />

del progetto C.A.I. e Rete Natura<br />

2000, ma anche con l'elaborazione<br />

<strong>di</strong> puntuali osservazioni ai vari <strong>di</strong>segni<br />

<strong>di</strong> legge in itinere, quali quelli sull'<br />

“Escursionismo motorizzato” e sulla<br />

“Caccia a tutto il possibile” che, se<br />

approvati integralmente nei testi proposti,<br />

produrranno danni incalcolabili<br />

a carico dell'ambiente naturale nel<br />

breve volgere <strong>di</strong> una stagione della<br />

nostra vita.<br />

Aldo Anzivino


Domenica 28 giugno, nel corso della<br />

Giornata Regionale Sentieri al Lago<br />

Scaffaiolo (vedasi programma gite<br />

della nostra Sezione), verrà presentata<br />

ufficialmente l’e<strong>di</strong>zione anastatica della<br />

ormai introvabile “Guida dell'Alto Appennino<br />

Bolognese-Modenese e Pistoiese<br />

dalle Piastre all'Abetone” compilata<br />

da Giovanni Bortolotti ed e<strong>di</strong>ta<br />

dalla Tamari E<strong>di</strong>tori in Bologna<br />

nell'ormai lontano 1963.<br />

l libro-guida del Bortolotti, <strong>di</strong> ben 684<br />

pagine, è da considerarsi la più completa<br />

opera mai scritta sull'Alto Appennino<br />

delle tre confinanti province<br />

<strong>di</strong> Bologna, Pistoia e <strong>Modena</strong>.<br />

i tratta <strong>di</strong> una vera e propria enciclope<strong>di</strong>a<br />

storica, geografica, naturalistica,<br />

con contributi scientifici <strong>di</strong> specialisti<br />

<strong>Il</strong> calendario delle gite è arricchito,<br />

nei mesi estivi, dall'offerta <strong>di</strong> escursioni<br />

condotte ormai da <strong>di</strong>versi anni,<br />

grazie all'esperta guida <strong>di</strong> Ovilio Fontana<br />

e dei con-Soci <strong>di</strong> Lama Moco-<br />

Norme per la partecipazione<br />

alle escursioni<br />

Tutte le escursioni sono guidate da<br />

persone esperte. Per potere partecipa-<br />

Come abbiamo anticipato nei mesi<br />

scorsi, il gruppo dei Soci frignanesi sta<br />

allargando il numero delle attività e<br />

coinvolgendo più persone. Nel momento<br />

in cui va in stampa questo giornale,<br />

è ai nastri <strong>di</strong> partenza il 1° Corso <strong>di</strong><br />

Escursionismo del Frignano, che al<br />

momento vede 28 iscritti, tra cui circa<br />

una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> nuovi Soci, riscuotendo<br />

interesse da parte non solo <strong>di</strong><br />

quegli appassionati che già praticano<br />

l'escursionismo e che desiderano una<br />

preparazione più sistematica e completa,<br />

ma anche da parte <strong>di</strong> persone<br />

che si avvicinano per la prima volta ad<br />

una attività outdoor ricca <strong>di</strong> esperienze,<br />

emozioni e gratificazioni. E' una pre-<br />

Ristampa della Guida dell'Alto Appennino <strong>di</strong> Bortolotti<br />

dell'epoca, per le relative <strong>di</strong>scipline,<br />

del cui apporto il Bortolotti ebbe il<br />

merito <strong>di</strong> avvalersi a ristampa anastatica,<br />

nata per iniziativa del Centro Stu<strong>di</strong><br />

Alta Valle del Reno <strong>di</strong> Porretta Terme,<br />

d'intesa con la locale Sezione del Club<br />

Alpino Italiano, approvata e sostenuta<br />

dalle altre Sezioni tosco-emiliane <strong>di</strong><br />

riferimento territoriale, tra cui ovviamente<br />

anche la nostra <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>,<br />

viene proposta in versione "reprint",<br />

oltre che per la completezza<br />

d'argomenti anche per l’attualità, soprattutto<br />

per la parte Toscana, della<br />

parte itineraria. Questo volume è davvero<br />

una occasione da non perdere<br />

anche per il prezzo ragionevole con il<br />

quale verrà offerto all'acquisto dei<br />

Soci <strong>CAI</strong>. Vista la tiratura limitata, è<br />

gno e Pavullo. Queste escursioni<br />

sono rivolte ai Soci, ma anche ai non<br />

Soci del territorio interessati alla<br />

montagna, alle attività del gruppo e<br />

al <strong>CAI</strong>. Sono per lo più finalizzate a<br />

Tante attività e una sola passione per l'andare in montagna<br />

Attività del gruppo Soci frignanesi<br />

ziosa occasione per la nostra <strong>sezione</strong><br />

<strong>di</strong> potenziare le attività proprio sui<br />

Comuni dell'Appennino, un territorio<br />

dove la montagna non solo la si pratica,<br />

ma anche la si vive. Se il territorio ha<br />

risposto bene all'invito, segnaliamo<br />

anche la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un nutrito gruppo<br />

<strong>di</strong> Soci Volontari che, come abbiamo<br />

accennato nel notiziario scorso, si<br />

stanno impegnando per la buona riuscita<br />

del corso sia nell'organizzazione<br />

sia nell'affiancamento ai corsisti in<br />

qualità <strong>di</strong> aiuto-istruttori. Non solo<br />

entusiasmo e impegno per il corso,<br />

ma idee nuove e caparbietà nel garantire<br />

la continuità a ciò che si è iniziato<br />

a fare. Continuano, infatti, le uscite dei<br />

possibile or<strong>di</strong>nare il volume e, per fare<br />

questo, è sufficiente inviare il modulo<br />

sottostante per posta a <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong><br />

Lama Mocogno e Pavullo... in gita - Novità nel Calendario Gite Sezionale<br />

re, occorre munirsi <strong>di</strong> attrezzatura adeguata<br />

(scarponi, giacca a vento, bastoncini,<br />

zaino con alimenti, borraccia,<br />

cellulare); occorre inoltre un buon livello<br />

<strong>Il</strong> sottoscritto (cognome e nome)<br />

in<strong>di</strong>rizzo<br />

e-mail<br />

numero <strong>di</strong> telefono<br />

prenota<br />

far conoscere le tante mete del me<strong>di</strong>o<br />

- alto Appennino, alcune delle<br />

quali, in particolare, sono legate ad<br />

episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pellegrinaggio religioso,<br />

<strong>di</strong> storia patria o a tra<strong>di</strong>zioni locali.<br />

<strong>di</strong> allenamento. In caso <strong>di</strong> brutto tempo,<br />

si deciderà al mattino il da farsi. <strong>Il</strong> ritrovo<br />

per la partenza è sempre Piazza della<br />

Pace a Lama Mocogno, salvo <strong>di</strong>verse<br />

Soci Segnatori sulla rete dei sentieri<br />

pavullesi e alla riscoperta delle due vie<br />

storiche, la Vandelli e la Romea-<br />

Nonantolana, e si è concluso nelle<br />

scorse settimane l'affiancamento <strong>di</strong><br />

alcuni soci, in collaborazione con le<br />

Guar<strong>di</strong>e Ecologiche Volontarie, a 4<br />

studenti delle scuole superiori, che<br />

hanno svolto un periodo <strong>di</strong> servizio in<br />

attività ambientali (importante l'apporto<br />

fornito dai ragazzi nelle ultime uscite<br />

dei Segnatori!!! Grazie <strong>di</strong> cuore!). Infine,<br />

nuove idee nascono e circolano nel<br />

gruppo dei Volontari, quali<br />

l'organizzazione <strong>di</strong> gite e uscite del<br />

gruppo (seguite con attenzione le pagine<br />

delle gite!) e le serate a tema in<br />

via IV novembre 40, <strong>Modena</strong> oppure<br />

tramite e-mail a...<br />

...modena@cai.it<br />

copie della ristampa anastatica del volume <strong>di</strong> Giovanni Bortolotti<br />

"GUIDA DELL'ALTO APPENNINO BOLOGNESE, MODENESE<br />

E PISTOIESE", del 1963, al prezzo speciale <strong>di</strong><br />

euro 30,00 anziché <strong>di</strong> euro 35,00.<br />

Non mancheranno qualche meta in<br />

località alpine e qualche sosta in<br />

ristoranti tipici, per conservare e<br />

approfon<strong>di</strong>re la cultura... della socialità<br />

e dell'amicizia.<br />

Calendario<br />

Data Attività Difficoltà Ora <strong>di</strong> partenza Tempo Mezzo <strong>di</strong> trasporto<br />

sab 20/6 Traversata dal Passo delle Ra<strong>di</strong>ci a lago Santo E 6:30 5h 00 pulmino<br />

sab 27/6 Giro delle frazioni <strong>di</strong> Lama e Mocogno E 6:30 4h 00<br />

sab 4/7 Giro dei monti attorno ai laghi Baccio e Santo EE 6:30 4h 30 auto<br />

sab 11/7 Anello della Nuda: dal Santuario del Monticello - la Nuda<br />

Bosco della Barba - Vacchereccie - Monticello E 6:30 5h 30 auto<br />

sab 18/7 Anello del Monte Cantiere: Piane <strong>di</strong> Mocogno<br />

prati <strong>di</strong> Barigazzo - Cantiere Cancello Rosso E 7:30 3h 30 auto<br />

sab 18/7(pomeriggio) Sagra della Torre: da Montecenere al Ponte del Diavolo T 15:00 auto<br />

sab 25/7 Traversata dall'Abetone al lago Santo E 6:30 5h 00 pulmino<br />

sab 1/8 Passo delle Forbici - Rif. Battisti - Cusna e Abetina Reale E 6:30 5h 00 auto<br />

sab 5/8 Festa della Madonna della Neve: traversata dall'Abetone<br />

<strong>Cimone</strong> - al lago della Ninfa E 6:15 6h 00 pulmino<br />

ven 14/8 Pellegrinaggio: la via Vandelli da Barigazzo<br />

a San Pellegrino in Alpe e ritorno E 5:30 7h 00 auto<br />

dom 23/8 La Camellata: dall'Abetone al passo delle Ra<strong>di</strong>ci EE 5:00 9h 00 pulmino<br />

da gio 24/8 a mer 30/8<br />

per informazioni: Bertugli Romano 329 3707073 - Marescotti Ugo 053648408<br />

Alta Valtellina: escursioni nel Gruppo del Cevedale,<br />

in Val Viola e laghi del Can Can E auto<br />

per informazioni: Ovilio Fontana 0536 44405<br />

✄<br />

in<strong>di</strong>cazioni. Quota <strong>di</strong> partecipazione,<br />

nelle escursioni ove si usufruisca del<br />

pulmino, 10. Per partecipare alle escursioni<br />

è necessaria la prenotazione.<br />

collaborazione con l'Associazione<br />

"Camminando per Mano", rispetto alle<br />

quali segnaliamo la prossima che si<br />

terrà giovedì 17 settembre avente per<br />

tema “I sentieri del nostro territorio”.<br />

Non è tutto: contiamo particolarmente<br />

sulle idee, sulle iniziative e sulla buona<br />

volontà dei nuovi e vecchi Soci che si<br />

stanno avvicinando e interessando alla<br />

vita <strong>di</strong> questo gruppo, con l'obiettivo<br />

comune <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre passioni ed<br />

esperienza; <strong>di</strong> favorire e sostenere uno<br />

stile dell'andare in montagna improntato<br />

alla sicurezza, alla solidarietà e al<br />

rispetto <strong>di</strong> se stessi, degli altri e<br />

dell'ambiente; <strong>di</strong> promuovere il nostro<br />

Appennino e la montagna tutta.<br />

13


<strong>CAI</strong><br />

E S C URSIONISMO<br />

5° Corso <strong>di</strong> Ferrate e Sentieri Attrezzati<br />

Visto i successi degli anni scorsi e la<br />

sempre maggiore richiesta da parte<br />

dei Soci della Sezione, la Commissione<br />

<strong>di</strong> Escursionismo della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />

del <strong>CAI</strong> organizza nel periodo<br />

settembre - ottobre 2009 il 5° Corso<br />

<strong>di</strong> Ferrate e Sentieri Attrezzati.<br />

<strong>Il</strong> Corso è rivolto a tutti i Soci - sia<br />

esperti che neofiti - e si prefigge <strong>di</strong><br />

insegnare le tecniche <strong>di</strong> progressione<br />

in<strong>di</strong>viduale su ferrata, l'utilizzo degli<br />

strumenti <strong>di</strong> sicurezza e <strong>di</strong>ssipazione<br />

e le nozioni basilari <strong>di</strong> meteorologia,<br />

<strong>di</strong> topografia e <strong>di</strong> orientamento, con<br />

lo scopo <strong>di</strong> rendere possibile la frequentazione<br />

in autonomia e sicurezza<br />

dei percorsi attrezzati. <strong>Il</strong> Corso sarà<br />

<strong>di</strong>retto dall'Accompagnatore <strong>di</strong> Escursionismo<br />

del <strong>CAI</strong> Enrico Pinelli.<br />

La Sezione del Club Alpino Italiano <strong>di</strong><br />

<strong>Modena</strong>, in collaborazione con la Scuola<br />

Guide Alpine – <strong>Cimone</strong>, organizza nei<br />

mesi <strong>di</strong> settembre e ottobre un Corso<br />

Roccia. <strong>Il</strong> Corso sarà <strong>di</strong>retto dalla Guida<br />

mer 1/7<br />

Presentazione del Corso<br />

mar 1/9<br />

l.t. Attrezzatura e abbigliamento<br />

ven 4/9<br />

Palestra: <strong>di</strong>dattica dell’arrampicata<br />

mer 9/9<br />

l.t. Uso dei materiali - Progressione in ferrata<br />

sab 12/9 e dom 13/9<br />

Dolomiti "Citt dei Sassi - Ferrata Brigata Tridentina"<br />

mer 16/9<br />

l.t. Meteorologia<br />

dom 20/9<br />

Monte Grappa - Sass Brusai<br />

Programma del Corso<br />

Corso “Roccia 2009”<br />

Settembre - Ottobre<br />

Alpina GIONA GALLONI, coa<strong>di</strong>uvato<br />

da Guide Alpine e Istruttori Sezionali. <strong>Il</strong><br />

corso <strong>di</strong> roccia si pone l obiettivo,<br />

attraverso la professionalit delle<br />

guide alpine e l impegno dei nostri<br />

istruttori, <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione<br />

degli allievi, tutti gli strumenti<br />

necessari per prepararsi<br />

tecnicamente e in sicurezza ad<br />

affrontare vie <strong>di</strong> roccia con <strong>di</strong>fficoltà<br />

mer 23/9<br />

l.t. Topografia e orientamento<br />

mer 30/9<br />

l.t. Pericoli in montagna - Chiamata del Soccorso Alpino<br />

sab 3/10 e dom 4/10<br />

Le ferrate della Val <strong>di</strong> Susa<br />

mer 7/10<br />

l.t. Le ferrate nella storia - Tutela Ambiente Montano<br />

mer 14/10<br />

l.t. Programmazione <strong>di</strong> un'escursione<br />

dom 18/10<br />

Monte Resegone - Gamma 1<br />

mer 11/11<br />

l.t. Proiezioni delle immagini del Corso<br />

Cosa faremo dopo? <strong>Il</strong> <strong>CAI</strong> e le sue attività<br />

su alpinismo classico me<strong>di</strong>o-facile. I<br />

posti <strong>di</strong>sponibili sono n° 10 - sono aperte<br />

le iscrizioni i moduli d'iscrizione, sono<br />

<strong>di</strong>sponibili in sede o possono essere<br />

inviati via @ contattando modena@cai.it<br />

Corso<br />

Roccia<br />

2009<br />

10/09 ore 20,45 - LEZIONE TEORICA: (sede <strong>CAI</strong>)<br />

Materiali (corde, imbracature, moschettoni, cor<strong>di</strong>ni e sistemi <strong>di</strong> sicurezza)<br />

Equipaggiamento (zaino, abbigliamento, scarpette d’arrampicata ecc…)<br />

No<strong>di</strong><br />

come legarsi: nodo delle guide con frizione e bulino inseguito<br />

come auto - assicurarsi: nodo barcaiolo e uso della longe<br />

sistemi <strong>di</strong> sicurezza: mezzo barcaiolo, piastrina, secchiello, grigri, etc..<br />

Sicurezza: Tecniche <strong>di</strong> assicurazione in moulinette (corda dall’alto)<br />

e al primo <strong>di</strong> cordata, uso dei rinvii, catena <strong>di</strong> sicurezza.<br />

13/09 USCITA PRATICA: Marciaga (VR) o altra falesia basso Garda<br />

Tecnica <strong>di</strong> arrampicata <strong>di</strong> base<br />

• posizione del corpo su roccia<br />

• uso degli arti superiori ed inferiori<br />

• progressione fondamentale<br />

• tecnica del bilanciamento<br />

Sicurezza: Sistemi <strong>di</strong> assicurazione in moulinette (corda dall’alto)<br />

Catena della sicurezza:<br />

• sosta mobile<br />

• sosta semi – mobile<br />

• sosta fissa<br />

Sicurezza: Preparazione <strong>di</strong> una sosta, collegamento <strong>di</strong> più ancoraggi<br />

protezioni naturali e artificiali fisse: chio<strong>di</strong>, spit – fix, anelli cementati, soste<br />

con catene,<br />

spuntoni e clessidre protezioni artificiali mobili: nuts, friends e tricams<br />

18/09 ore 20,00 - LEZIONE TEORICA/PRATICA: (palestra Equilibrium)<br />

Tecniche <strong>di</strong> progressione evolute:<br />

Equipaggiamento (vestizione dei <strong>di</strong>versi materiali)<br />

Vestizione della calata in doppia<br />

No<strong>di</strong> (addestramento)<br />

Sicurezza: Tecniche <strong>di</strong> assicurazione in moulinette (corda dall’alto)<br />

e al primo <strong>di</strong> cordata (corde singole e doppie).<br />

20/09 - USCITA PRATICA: Arco del Garda (TN)<br />

Tecnica <strong>di</strong> arrampicata<br />

progressione con spaccata<br />

progressione sfalsata<br />

accoppiamento dei pie<strong>di</strong><br />

sostituzione<br />

Tecniche <strong>di</strong> progressione<br />

<strong>di</strong> conserva<br />

Via <strong>di</strong> più tiri<br />

Tecniche <strong>di</strong> protezione<br />

fiends e nuts<br />

fettucce e cor<strong>di</strong>ni<br />

Sicurezza :Sistemi <strong>di</strong> assicurazione al primo <strong>di</strong> cordata (con una corda<br />

e due mezze corde)<br />

PROGRAMMA<br />

13/07 - Presentazione GENERALE del corso Roccia 2009 - <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong> (PROIEZIONE DIAPO)<br />

<strong>02</strong>/09 ore 20,45 - Presentazione del corso Roccia Agli iscritti, informazioni varie e programma dettagliato.<br />

INIZIO CORSO<br />

14<br />

01/10 ore 20,45 - LEZIONE TEORICA: (sede <strong>CAI</strong>)<br />

Meteorologia e Geologia (cenni)<br />

Lettura <strong>di</strong> una guida (stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una relazione)<br />

03/10 USCITA PRATICA: Passo Falzarego (BL)<br />

Sab<br />

Introduzione all ambiente:<br />

lettura dell’ambiente montano<br />

scelta dell’itinerario<br />

Tecniche:<br />

no<strong>di</strong> <strong>di</strong> giunzione: corde, cor<strong>di</strong>ni e fettucce<br />

no<strong>di</strong> bloccanti: prusik, treccia e machard<br />

<strong>di</strong>scesa in corda doppia e la sua vestizione<br />

Cenni <strong>di</strong> auto-soccorso (paranchi e utilizzo dei chio<strong>di</strong>)<br />

04/10 Dom<br />

Tecnica <strong>di</strong> arrampicata<br />

dulfer<br />

progressione laterale<br />

Tecniche <strong>di</strong> progressione:<br />

vie multi pitc<br />

Sicurezza: Sistemi <strong>di</strong> assicurazione al primo <strong>di</strong> cordata (con due corde),<br />

progressione <strong>di</strong> una cordata in parete, applicazione delle lezioni teoriche<br />

sulla preparazione <strong>di</strong> una sosta in salita e <strong>di</strong> una sosta per calata in doppia.<br />

09/10 ore 20,00 - LEZIONE TEORICA: (palestra Equilibrium)<br />

Riepilogo<br />

tecniche in<strong>di</strong>viduali<br />

manovre <strong>di</strong> auto-soccorso<br />

15/10 ore 20,45 - LEZIONE TEORICA: (sede <strong>CAI</strong>)<br />

Riepilogo:<br />

catena della sicurezza<br />

tecniche e valutazioni dell’abiente e dell’itinerario<br />

valutazione del pericolo<br />

17/10 USCITA PRATICA: Alpi Apuane (MS)<br />

Sab<br />

Tecnica <strong>di</strong> progressione in<strong>di</strong>viduale<br />

Tecnica classica <strong>di</strong> base<br />

Tecnica classica evoluta<br />

Tecniche <strong>di</strong> progressione della cordata<br />

Sicurezza:<br />

ripasso generale no<strong>di</strong><br />

cenni sulla manovra <strong>di</strong> auto-soccorso<br />

prove <strong>di</strong> trattenuta del primo <strong>di</strong> cordata<br />

calate in corda doppia<br />

18/10 Dom<br />

Via <strong>di</strong> pi tiri e applicazione delle tecniche<br />

Conclusione e chiusura del corso.


Dopo le abbondantissime nevicate<br />

<strong>di</strong> quest'inverno che hanno<br />

sommerso le aiuole e il rifugetto <strong>di</strong><br />

oltre 2 metri e mezzo <strong>di</strong> neve, la<br />

Informiamo i Soci<br />

che la Sede sarà chiusa<br />

dall'1 al 20 agosto compresi.<br />

Buone vacanze a tutti!!!<br />

GIARDINO BOTANICO ALPINO ESPERIA<br />

natura sta facendo il suo corso e i<br />

primi bucaneve e crochi, stanno<br />

spuntando e fiorendo. Dopo i lavori<br />

<strong>di</strong> risistemazione effettuati dai soliti<br />

dal 14 giugno al 30 agosto<br />

preziosi soci volontari, il giar<strong>di</strong>no<br />

riaprirà i "battenti" domenica 14<br />

giugno e lo resterà fino a domenica<br />

30 agosto, poi... gireremo pagina...<br />

Per i nuovi Soci che non conoscono<br />

il Giar<strong>di</strong>no Botanico Alpino Esperia,<br />

<strong>di</strong>ciamo che è situato nel Comune <strong>di</strong><br />

Sestola a Passo del Lupo, è<br />

un'importante realtà per il territorio<br />

che lo ospita, oltre ad esserne oramai<br />

parte integrante da lungo tempo.<br />

Questo luogo, infatti, è presente sulle<br />

nostre montagne da 57 anni,<br />

<strong>di</strong>ventando così una tappa<br />

"obbligata" per migliaia <strong>di</strong> turisti,<br />

escursionisti e appassionati <strong>di</strong><br />

Per chi ama camminare:<br />

•<br />

da Sestola: sentiero C.A.I. 449 o 451 o 453<br />

da Fanano: sentiero C.A.I. 443<br />

da Roncoscaglia: sentiero C.A.I. 457<br />

da Montecreto: sentiero C.A.I. 459 o 461<br />

da Le Polle: sentiero C.A.I. 475<br />

botanica, che ogni anno lo visitano,<br />

nei tre mesi <strong>di</strong> apertura estiva. Non<br />

aggiungiamo altro, tranne che invitarvi<br />

a visitarlo...<br />

Da <strong>Modena</strong> (A1-Casello MODENA<br />

SUD), via VIGNOLA-FANANO-<br />

SESTOLA, si prosegue in <strong>di</strong>rezione del<br />

LAGO DELLA NINFA-PASSO DEL<br />

LUPO, seguendo i cartelli per il<br />

Giar<strong>di</strong>no.<br />

PER INFORMAZIONI<br />

Giar<strong>di</strong>no Esperia - tel. (0536) 61535<br />

15


M. Rigoni Stern<br />

Spegniamo<br />

il televisore<br />

e apriamo<br />

un libro!<br />

N. Canetta - G.C. Corbellini<br />

"Alta Via della Valmalenco"<br />

Ed. CDA & Vivalda<br />

È la proposta <strong>di</strong> un trekking<br />

escursionistico in 8 tappe sui fianchi<br />

della Valmalenco, Alpi Retiche<br />

lombarde, con partenza e arrivo a<br />

Torre S. Maria, poco lungi da Chiesa<br />

in Valmalenco. È un percorso <strong>di</strong> 130<br />

chilometri da rifugio a rifugio con 18<br />

varianti, comprese le salite alle cime<br />

escursionisticamente accessibili come<br />

il Pizzo Scalino. È un andar per monti<br />

impegnativo per sforzo fisico (dagli<br />

800 ai 1300 metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>slivello per ogni<br />

tappa) ma gratificante, non solo per i<br />

panorami <strong>di</strong> alta montagna, ma anche<br />

per le emergenze storiche,<br />

naturalistiche ed etnografiche che<br />

lungo il percorso s'incontrano. È<br />

questo un territorio alpino<br />

notevolissimo per le tra<strong>di</strong>zioni agrosilvo-pastorali<br />

e per quelle minerarie<br />

e manifatturiere come l'estrazione e<br />

la lavorazione della pietra locale, la<br />

pietra ollare. Numerose schede<br />

La Biblioteca della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />

del Club Alpino Italiano è una<br />

biblioteca monotematica, nel senso<br />

cioè che tutte le opere presenti<br />

riguardano in qualche modo il mondo<br />

della montagna alpina, extra-alpina<br />

e appenninica. In essa si possono<br />

trovare libri-guida <strong>di</strong> alpinismo, scialpinismo,<br />

escursionismo, narrativa,<br />

geografia, scienze della terra, manuali<br />

tecnici <strong>di</strong> alpinismo, sci-alpinismo,<br />

meteorologia, valanghe; ricca è inoltre<br />

Lo scorso novembre è deceduto nella<br />

sua città, Bologna, l'E<strong>di</strong>tore Oscar<br />

Tamari.<br />

Aveva ere<strong>di</strong>tato la Casa E<strong>di</strong>trice dal<br />

padre Armando che nell'arco degli<br />

anni 1950-1966 aveva pubblicato le<br />

"mitiche" guide <strong>di</strong> Giovanni Bortolotti<br />

sull'Appennino Tosco-Emiliano in un<br />

periodo storico che per la verità un<br />

po' snobbava ne nostre montagne <strong>di</strong><br />

casa. Ora queste guide sono introvabili<br />

e "girano" a prezzi <strong>di</strong> antiquariato<br />

librario. Prima il padre Armando e poi<br />

Oscar avevano e<strong>di</strong>tato numerose pubblicazioni<br />

perio<strong>di</strong>che sull'Appennino<br />

<strong>di</strong> cui eravamo conoscitori ed estimatori.<br />

Socio da moltissimi anni del <strong>CAI</strong><br />

Bologna, Oscar ricoprì numerosi incarichi<br />

a livello sezionale, regionale e<br />

nazionale; fu anche membro del GISM,<br />

Gruppo Italiano Scrittori <strong>di</strong> Montagna,<br />

per i suoi meriti in campo e<strong>di</strong>toriale.<br />

Tamari, infatti, aveva esteso poi la<br />

gamma delle sue e<strong>di</strong>zioni anche<br />

all'arco alpino con la ricca collana<br />

"Itinerari alpini" <strong>di</strong> taglio alpinistico,<br />

escursionistico e sci-alpinistico. Ces-<br />

16<br />

NOVITÀ IN BIBLIOTECA<br />

<strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />

specialistiche redatte da esperti in<br />

materia forniscono interessantissimi<br />

dettagli e informazioni a riguardo.<br />

Gradevoli sono il formato <strong>di</strong> questo<br />

libro-guida, quasi tascabile, e<br />

l'impostazione grafica; unico <strong>di</strong>fetto<br />

è l'assenza del riferimento alla pagina<br />

della cartina relativa alla descrizione<br />

delle singole tappe: la cartina bisogna<br />

andarsela a cercare scartabellando<br />

un po' tra le pagine vicine... si consiglia<br />

un segnalibro <strong>di</strong> supporto...<br />

P.M. Soregaroli<br />

"Ferrate <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a<br />

Ed. Nordpress<br />

Tanto per restare in Lombar<strong>di</strong>a, ecco<br />

qui un altro libro-guida, <strong>di</strong>rei meglio<br />

uno stringato manualetto delle<br />

"Ferrate" delle Prealpi Lombarde:<br />

Grigne, naturalmente, Resegone, Corni<br />

<strong>di</strong> Canzo, Prealpi comasche,<br />

bergamasche e bresciane: come noto<br />

da quelle parti le attrezzature son<br />

molto spesso catene su percorsi<br />

audaci, molte volte <strong>di</strong> sapore un po'<br />

accademico e <strong>di</strong> dubbia utilità. <strong>Il</strong> libroguida<br />

è essenziale: nessuna<br />

concessione a "inutili" <strong>di</strong>vagazioni<br />

culturali e/o ambientali...: accesso al<br />

punto <strong>di</strong> partenza, presentazione in<br />

poche righe dell'itinerario che in altre<br />

successive poche righe vien descritto:<br />

tutto ciò in pagina sinistra, nella pagina<br />

la presenza <strong>di</strong> volumi sulla storia<br />

dell'alpinismo, etnografia, filosofia,<br />

estetica.<br />

La biblioteca è aperta:<br />

martedì<br />

dalle 21 alle 23<br />

mercoledì e venerdì<br />

dalle 17 alle 19,30<br />

La biblioteca <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> circa 3000<br />

volumi: una parte solo in<br />

a destra sempre una foto: alcune<br />

molto belle e suggestive, altre ripetitive<br />

(stesso taglio fotografico in <strong>di</strong>verse<br />

stagioni dell'anno), altre assolutamente<br />

inutili. Insistenti poi i primi piani <strong>di</strong><br />

terga della figliolanza e della sposa al<br />

seguito. Del tutto personale, per<br />

esplicita ammissione dell'Autore, la<br />

scala delle <strong>di</strong>fficoltà per questi percorsi<br />

attrezzati: PI (poco impegnativo), MI<br />

(me<strong>di</strong>amente impegnativo), I<br />

(impegnativo), MOI (molto<br />

impegnativo). Va mo' là! I signori<br />

"ferratisti" sono serviti!<br />

C. Saglio - C. Zola<br />

"In su e in s - Alpinismo e<br />

psicologia" Ed. Priuli & Verlucca<br />

L'alpinismo si rivolge essenzialmente<br />

all'andare "in su", cioè in alto, la<br />

Psicologia si interessa invece<br />

dell'"essere in sé", cioè dall'interno <strong>di</strong><br />

se stessi. In "su" è seguire un percorso<br />

<strong>di</strong> verticalità, raggiungere una cima<br />

ma anche essere "su <strong>di</strong> morale",<br />

provare sod<strong>di</strong>sfazione, entusiasmo,<br />

euforia per un percorso coronato da<br />

una mèta agognata, "in sé" significa<br />

raggiungere uno stato <strong>di</strong> equilibrio<br />

psichico e <strong>di</strong> appagamento emotivo.<br />

A primo acchito Alpinismo e Psicologia<br />

sembrerebbero due <strong>di</strong>scipline che<br />

nulla han da spartire l'un con l'altra:<br />

ambedue invece con<strong>di</strong>vidonoun<br />

consultazione, un'altra ammessa al<br />

Servizio Prestito per i Soci in ragione<br />

<strong>di</strong> 2 volumi per una durata massima<br />

<strong>di</strong> 30 giorni. Delle opere esistenti è<br />

in corso il riversamento dei dati<br />

(autore, titolo, data <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione e<br />

soggetto) dall'Archivio cartaceo a<br />

quello informatico. Al momento sono<br />

visibili nel catalogo informatico circa<br />

900 opere. La mole <strong>di</strong> lavoro per<br />

aggiornare e ultimare questo<br />

cospicuo patrimonio librario comporta<br />

In ricordo <strong>di</strong> Oscar Tamari<br />

<strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />

sata a metà degli anni '90 l'attività in<br />

proprio nella storica tipografia <strong>di</strong> Via<br />

de' Carracci a Bologna, la Collana<br />

venne poi proseguita dalla nuova Società<br />

Tamari Montagna <strong>di</strong> Padova.<br />

Per molti anni Oscar fu anche lo stampatore<br />

ufficiale delle pubblicazioni del<br />

<strong>CAI</strong> Centrale. Della "Rivista del Club<br />

Alpino Italiano" fino all'agosto scorso<br />

fu Collaboratore <strong>di</strong> Redazione. Malmesso<br />

in salute da un paio d'anni,<br />

Oscar se n'è andato in un novembre<br />

cupo e malinconico così <strong>di</strong>verso dalla<br />

sua serenità solare. Oscar personificava<br />

il più bell'archetipo della bonomia<br />

e dell'affabilità tipica bolognese: perfetto<br />

anfitrione nei momenti <strong>di</strong> allegria<br />

conviviale era altresì sempre premurosamente<br />

attento alle vicende personali<br />

<strong>di</strong> chiunque, dentro e fuori del<br />

<strong>CAI</strong>, avesse la fortuna <strong>di</strong> conoscerlo,<br />

<strong>di</strong> frequentarlo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarne amico,<br />

Con Oscar, che era coetaneo e amico<br />

fraterno del nostro non <strong>di</strong>menticato<br />

Angelo Testoni, se ne va un altro "pezzo"<br />

del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> un tempo, fatto <strong>di</strong> quei<br />

Soci intelligenti ed entusiasti che eb-<br />

bero il merito <strong>di</strong> farlo grande e impor<br />

tante e al quale, possiamo <strong>di</strong>rlo?, affettivamente<br />

restano legati quanti sulla<br />

tessera <strong>CAI</strong> si trovano almeno 25 "bollini".<br />

Ma la più bella, sintetica ed esauriente<br />

definizione <strong>di</strong> Oscar me la dette un<br />

suo e mio carissimo amico <strong>di</strong> Bologna<br />

quando telefonicamente me ne<br />

annunciò la <strong>di</strong>partita: "Oscar non era<br />

un buon uomo, era un uomo buono!".<br />

Lo ricor<strong>di</strong>amo con grande affetto e<br />

con un sorriso.<br />

interesse prioritario per il corpo e per<br />

la mente riconoscendone l'unità<br />

in<strong>di</strong>visibile nella persona umana in<br />

correlazione con il mondo fisico e<br />

antropico circostante. Questo saggio,<br />

scritto a due mano, una maschile e<br />

l'altra femminile, e proprio per questo<br />

assai ricco e completi, ci propone una<br />

rilettura in chiave psicologica <strong>di</strong> alcuni<br />

gran<strong>di</strong> temi dell'alpinismo articolati<br />

nelle <strong>di</strong>mensioni ricorrenti <strong>di</strong> gioco,<br />

esplorazione, estetica, ricerca <strong>di</strong> sé.<br />

Non è libro da lettura svagata, richiede<br />

un po' <strong>di</strong> concentrazione e<br />

applicazione: i due Autori sono<br />

bravissimi nell'illustrare con il massimo<br />

della semplicità concetti e<br />

considerazioni anche a chi non è<br />

fornito <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> adeguati: sì, merita <strong>di</strong><br />

essere letto.<br />

Ringraziamenti<br />

- Si ringrazia il Socio Ferrari Roberto<br />

per aver donato alla Biblioteca<br />

sezionale 12 cassette au<strong>di</strong>ovisive <strong>di</strong><br />

montagna e <strong>di</strong> esplorazione.<br />

- Si ringrazia il Socio Giorgio Zillotti<br />

per aver donato alla Biblioteca<br />

sezionale 9 libri-guida si sci-alpinismo<br />

prevalentemente riguardanti le Alpi<br />

occidentali.<br />

un numero <strong>di</strong> operatori ben maggiore<br />

rispetto a quello degli esistenti. Si<br />

rivolge pertanto a tutti i Soci e Socie,<br />

giovani e meno giovani, che amano<br />

i libri e che hanno a cuore la ricchezza<br />

della biblioteca della loro Sezione,<br />

l'invito a dare la propria <strong>di</strong>sponibilità<br />

per un paio d'ore la settimana. Ci si<br />

può rivolgere <strong>di</strong>rettamente ai<br />

bibliotecari nelle giornate <strong>di</strong> apertura<br />

o lasciare il proprio nominativo e<br />

numero <strong>di</strong> telefono in Segreteria.<br />

Sono un po' stanco<br />

e il mio cuore vorrebbe protestare<br />

ma ormai sono arrivato<br />

alla conclusione<br />

con l'invito<br />

a tutti voi<br />

si non perdersi d'animo<br />

imboccare ancora una volta<br />

il Sentiero.<br />

Arriva sempre il momento decisivo<br />

quando bisogna ritrovare<br />

le vere motivazioni<br />

perchè<br />

oltre la vetta c'è l'Infinito<br />

e il Signore delle cime ci aspetta

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