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TRIMESTRALE - ANNO XXXIV - Nuova serie N. 2 - MARZO/APRILE/MAGGIO 2012 - Tariffa R.O.C. Iscrizione n° 10621: “Poste Italiane s.p.a. - Spe<strong>di</strong>zione in Abbonamento Postale<br />
D.L.353/2003 (conv. in L. 27/<strong>02</strong>/2004 N° 46) art. 1, comma 1, DCB <strong>Modena</strong> - Tassa Riscossa - L’abbonamento riservato ai soci <strong>di</strong> Euro 2,00 è stato assolto nella quota associativa.<br />
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEI SOCI<br />
<strong>Il</strong> Consiglio Direttivo della Sezione ha fissato in prima convocazione per giovedì 22<br />
marzo 2012, alle ore 21, la convocazione dell’Assemblea Generale Or<strong>di</strong>naria dei<br />
Soci. Qualora non siano presenti <strong>di</strong> persona almeno la metà degli aventi <strong>di</strong>ritto al voto,<br />
l’Assemblea avrà luogo in seconda convocazione VENERDÌ 23 MARZO 2012<br />
alla medesima ora. L’Assemblea avrà luogo presso la Sede Sociale, via 4 novembre<br />
40 - <strong>Modena</strong>, col seguente<br />
ORDINE DEL GIORNO<br />
1. Nomina del Presidente dell’Assemblea, del Segretario e <strong>di</strong> tre scrutatori;<br />
2. Consegna del <strong>di</strong>stintivo ai Soci 25ennali e 50ennali;<br />
3. Premiazione dei vincitori concorso fotografico;<br />
4. Relazione annuale morale e finanziaria del Presidente della Sezione;<br />
5. Rapporto dei Revisori dei Conti;<br />
6. Approvazione del Verbale dell’Assemblea<br />
Regolamento<br />
Potranno accedere in Assemblea tutti i Soci della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> che siano in regola<br />
con la quota sociale del 2012 e potranno votare soltanto i Soci maggiorenni.<br />
domenica 10 giugno<br />
La nuova alba del Giar<strong>di</strong>no Esperia<br />
Inaugurazione rifugio, centro <strong>di</strong> formazione, aggiornamento, ricerca scientifica<br />
e area aiuole tematiche del Giar<strong>di</strong>no Botanico Alpino “Esperia”<br />
Agli albori del Giar<strong>di</strong>no Esperia, una storia che continua ancor’oggi. Giugno 1954,<br />
IV Congresso nazionale <strong>di</strong> Erboristeria: la casetta-rifugio ancora non c’è, arriverà<br />
tre anni dopo. Si notino la larga strada sterrata appena tracciata, le belle auto<br />
parcheggiate e, alle pen<strong>di</strong>ci del <strong>Cimone</strong>, la grande selva <strong>di</strong> faggi ancora intatta prima<br />
degli inse<strong>di</strong>amenti sciistici.<br />
Cari Soci, con vivissimo piacere Vi<br />
annuncio che domenica 10 giugno<br />
2012, alla presenza delle Autorità civili<br />
e militari e dei Rappresentanti degli<br />
Enti pubblici e privati che hanno<br />
contribuito alla sua realizzazione, sarà<br />
inaugurato il nuovo e<strong>di</strong>ficio al Giar<strong>di</strong>no<br />
Botanico Alpino “Esperia” a Passo del<br />
Lupo, in Comune <strong>di</strong> Sestola. La<br />
profonda sod<strong>di</strong>sfazione che vorrei con<br />
Voi con<strong>di</strong>videre trae origine da una<br />
duplice motivazione: la prima dalla<br />
realizzazione <strong>di</strong> un Progetto intrapreso<br />
sei anni fa’ dalla Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
del Club Alpino Italiano con il<br />
coinvolgimento <strong>di</strong> Enti pubblici e privati.<br />
In altre parole nella formazione,<br />
unitamente alla nostra Sezione, <strong>di</strong> una<br />
forte “cordata” economica-finanziaria<br />
al fine <strong>di</strong> operare la ricostruzione del<br />
malandato e<strong>di</strong>ficio inaugurato nel<br />
lontano 1957 e la ristrutturazione<br />
dell’Area botanica del Giar<strong>di</strong>no. La<br />
seconda motivazione è da ricercarsi<br />
nel compiacimento per la continuità <strong>di</strong><br />
un preciso percorso storico intrapreso<br />
già alla fine degli anni '40 del secolo<br />
scorso, percorso fin d’allora sorretto<br />
dalla volontà ‘politica’ dei Consigli<br />
Direttivi della nostra Sezione che si<br />
sono succeduti nel tempo (vedasi<br />
apposita cronologia in altro articolo<br />
pubblicato sulle pagine <strong>di</strong> questo<br />
Notiziario) e da tutti quei “Soggetti”<br />
esterni che ne con<strong>di</strong>visero la valenza<br />
culturale e socio-economica. Nel volger<br />
degli anni questo entusiasmo e questi<br />
sforzi fecero sì che un’area del nostro<br />
Alto Appennino <strong>di</strong>ventasse da un lato<br />
sede <strong>di</strong> un serio e apprezzato tentativo<br />
<strong>di</strong> sviluppo dell'economia della<br />
popolazione montana e dall’altro fosse<br />
in grado <strong>di</strong> pubblicizzare alla intera<br />
comunità civile gli ideali e le finalità<br />
del C.A.I. tra cui quello importantissimo<br />
della conoscenza e della tutela<br />
dell'ambiente alpino e appenninico.<br />
L’auspicio del Consiglio Direttivo è che<br />
i Soci della Sezione, primi tra tutti,<br />
ritrovino nel nuovo e<strong>di</strong>ficio “Rifugio”<br />
quel luogo sereno e familiare, <strong>di</strong><br />
incontro e <strong>di</strong> socializzazione che fu<br />
nel passato. Oltre a restare Casa del<br />
Giar<strong>di</strong>no, questo nuovo Centro<br />
Didattico polifunzionale dovrà<br />
affermarsi quale punto <strong>di</strong> riferimento<br />
per Corsi, Conferenze, “stage” <strong>di</strong><br />
formazione tecnico-scientifica per<br />
giovani e meno giovani, fruibile anche<br />
da altre Sezioni del Club Alpino Italiano<br />
e, a richiesta, da Associazioni che<br />
presentino finalità analoghe alle nostre,<br />
da scuole e Istituti universitari.<br />
Tutti i Soci, famigliari e amici sono<br />
invitati alla Cerimonia <strong>di</strong> Inaugurazione<br />
per “prender possesso” del nuovo<br />
e<strong>di</strong>ficio e della circostante aerea fiorita<br />
e anche per tributare il doveroso<br />
riconoscimento e ringraziamento verso<br />
tutti quei Soci che per tanti anni vi<br />
hanno lavorato.<br />
Inutile aggiungere che a fronte <strong>di</strong><br />
questa nuova “realtà” ogni Socio della<br />
nostra Sezione dovrà suscitare in sé<br />
l’obbligo morale a collaborare... almeno<br />
per i prossimi 70 anni!!!<br />
Vice Presidente Giuliano Cavazzuti<br />
Destina anche tu<br />
il 5 per mille alla<br />
Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>!!!<br />
<strong>Il</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale da usare è:<br />
80014670360<br />
Anche quest’anno rinnoviamo la<br />
richiesta a tutti i Soci <strong>di</strong> scegliere la<br />
nostra Sezione come destinatario<br />
del 5 per mille della propria imposta<br />
sul red<strong>di</strong>to in occasione della prossima<br />
<strong>di</strong>chiarazione. L’invito a devolvere il<br />
il 5 per mille al <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong><br />
quest’anno esprime un suggerimento<br />
a cogliere un’ottima e concreta<br />
occasione <strong>di</strong> premiare la caparbietà<br />
e l’impegno dei Nostri Soci volontari<br />
che da tempo sono all’opera per<br />
realizzare un progetto ambizioso e <strong>di</strong><br />
grande onere, anche economico, per<br />
la Nostra Sezione. <strong>Il</strong> riferimento è<br />
chiaro all’inaugurazione della<br />
nuovissima struttura del Giar<strong>di</strong>no<br />
Botanico Esperia, fiore all’occhiello<br />
della ricerca ma anche della storia<br />
Naturalistica del nostro Appennino.<br />
Lo sforzo sostenuto per quest’opera,<br />
sicuro motivo <strong>di</strong> orgoglio del <strong>CAI</strong><br />
<strong>Modena</strong> e concreto esempio <strong>di</strong><br />
investimento che valorizza il territorio<br />
e interviene a salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente<br />
montano, ormai in stato <strong>di</strong><br />
perenne emergenza, non si esaurisce<br />
nella costruzione e anzi ha bisogno<br />
<strong>di</strong> tutto il sostegno possibile per<br />
<strong>di</strong>ventare il punto <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> nuove<br />
e significative iniziative.<br />
La nostra Associazione si basa<br />
interamente sul volontariato e non vive<br />
dei finanziamenti pubblici e, ciò<br />
nonostante, si è sempre <strong>di</strong>stinta per<br />
la qualità della proposta offerta: Corsi<br />
sempre al passo coi tempi, la Carta<br />
dei Sentieri, precisa e sempre<br />
aggiornata, le reti sentieristiche <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>o e alto Appennino, un calendario<br />
<strong>di</strong> attività vario e curato e la Scuola<br />
<strong>di</strong> Alpinismo Giovanile che forma e<br />
cresce le nuove generazioni <strong>di</strong> ragazzi.<br />
(segue a pagina 10)<br />
All’interno:<br />
Corso <strong>di</strong> Escursionismo<br />
Estivo pag. 2<br />
Corso <strong>di</strong> Alpinismo pag. 2<br />
Giornata Nazionale<br />
dei Sentieri pag. 4<br />
Soggiorni e corsi<br />
dell’Alpinismo Giovanile pag. 6-7<br />
Bentornata Lutea! pag. 10<br />
La storia del C.E.A.S.<br />
e del Giar<strong>di</strong>no Botanico<br />
Esperia pag. 11
2<br />
Programma<br />
Corso <strong>di</strong><br />
Alpinismo<br />
La Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club Alpino Italiano in collaborazione con la Guida<br />
Alpina Maestro d’Alpinismo Giona Galloni, organizza un Corso <strong>di</strong> Alpinismo<br />
su roccia e neve - ghiaccio. <strong>Il</strong> corso sarà <strong>di</strong>retto dalla Guida Alpina Giona<br />
Galloni coa<strong>di</strong>uvato da soci esperti della Sezione. <strong>Il</strong> Corso <strong>di</strong> Alpinismo della<br />
nostra <strong>sezione</strong> si pone l’obiettivo, attraverso la professionalità della Guida<br />
Alpina e l’impegno dei nostri istruttori, <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione degli allievi,<br />
tutti gli strumenti necessari per prepararsi tecnicamente e per poter vivere la<br />
montagna con sicurezza e consapevolezza.<br />
mar 13/3 - ore 21 Presentazione del Corso, a chi si rivolge e finalità<br />
gio 5/4 Materiale ed equipaggiamento parte “roccia”<br />
No<strong>di</strong> <strong>di</strong> base<br />
ven 13/4 Palestra: tecniche base d arrampicata: assicurazione<br />
in ambiente sportivo e manovre <strong>di</strong> corda fondamentali<br />
dom 15/4 STALLAVENA (Valpolicella) - Tecniche base <strong>di</strong><br />
arrampicata ed applicazioni pratiche relative<br />
alle lezioni precedenti<br />
ven 27/4 Palestra: preparazione <strong>di</strong> una sosta e suoi requisiti,<br />
catena <strong>di</strong> sicurezza, calata in corda doppia<br />
dom 29/4 ARCO DI TRENTO: arrampicata <strong>di</strong> base e<br />
applicazione pratica relativa alla lezione precedente<br />
gio 3/5 Meteorologia, lettura <strong>di</strong> una relazione alpinistica<br />
ven 11/5 Palestra: protezioni ed ancoraggi, addestramento<br />
riassuntivo <strong>di</strong> arrampicata e manovre<br />
dom 13/5 PIETRA DI BISMANTOVA: tecnica in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong><br />
arrampicata, percorso pratico ed addestramento<br />
riassuntivo delle manovre<br />
gio 17/5 Materiale ed equipaggiamento parte “ghiaccio”<br />
Kit Pronto Soccorso<br />
ven 25/5 Palestra: introduzione comportamentale alla<br />
tecnica <strong>di</strong> conserva, vestizione della cordata,<br />
manovre <strong>di</strong> autosoccorso (paranchi)<br />
gio 31/5 Cartografia e orientamento preparazione <strong>di</strong> un<br />
itinerario e scelta del percorso<br />
sab 2 e dom 3/6 GRUPPO DEL DISGRAZIA: progressione base<br />
con piccozza e ramponi gestione della cordata,<br />
ancoraggi su neve e ghiaccio manovre<br />
<strong>di</strong> autosoccorso<br />
gio 14/6 Geografia alpina, geologia, caratteristiche<br />
morfologiche e lettura del paesaggio<br />
gio 21/6 Pericoli della montagna e dell’alpinismo, valutazione<br />
del rischio, gestione dell’emergenza, cenni sui<br />
fenomeni valanghivi e dell’autosoccorso in valanga<br />
sab 23 e dom 24/6 GRUPPO ORTLES - CEVEDALE: addestramento<br />
pratico riassuntivo <strong>di</strong> tutte le manovre gestione<br />
della cordata, salita <strong>di</strong> una cima<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
<strong>Il</strong> vicino Appennino<br />
27° Corso <strong>di</strong><br />
Escursionismo Estivo<br />
Appena ieri abbiamo partecipato alla cena finale del 26° Corso <strong>di</strong> Escursionismo<br />
Estivo e già siamo a parlare del 27°. <strong>Il</strong> tempo corre veloce, mentre scriviamo<br />
questo articolo la neve fa il suo lavoro, naturale e giustamente incurante dei<br />
ritmi dell’uomo. Con un certo sforzo dobbiamo immaginare sentieri escursionistici<br />
in veste estiva, programmare tempi e percorsi. Ma tutto <strong>di</strong>venta facile se<br />
pensiamo a quanto sarà <strong>di</strong>vertente, educativo, socializzante, percorrere un<br />
sentiero attrezzato, usare quello strano strumento della bussola (ostico all’inizio<br />
e poi compagno fidato per sempre), vedere il tramonto dal caldo <strong>di</strong> un rifugio.<br />
E poi girare mille volte su se stessa la carta del sentiero, con tutti quei simboli<br />
strani, senza capire perché l’istruttore continua a <strong>di</strong>re che non lo si deve fare.<br />
Poi pian piano come è sempre accaduto, si faranno amicizie, si con<strong>di</strong>viderà<br />
un panino, la carta e la bussole <strong>di</strong>venteranno amiche inseparabili e soprattutto<br />
ci si <strong>di</strong>vertirà imparando.<br />
È questa ultima parte che giu<strong>di</strong>chiamo importante e fondamentale. Anche<br />
questo 27° Corso vuole proporsi come un contenitore <strong>di</strong>: contenuti <strong>di</strong>dattici in<br />
aula, esperienze pratiche in ambiente, <strong>di</strong>vertimento in sicurezza. In aula<br />
affronteremo temi quali la cartografia, l’orientamento, la preparazione <strong>di</strong><br />
un’escursione, i sentieri attrezzati, la flora e la fauna in montagna e poi tanti<br />
altri argomenti. Le escursioni spazieranno dal nostro Appennino, alle Prealpi<br />
Venete, al Parco dello Stelvio. Per quanto riguarda il <strong>di</strong>vertimento in sicurezza,<br />
lo assicuriamo noi, istruttori del <strong>CAI</strong> della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, insieme a voi<br />
se vorrete onorarci della vostra presenza.<br />
Come gli anni scorsi il Corso si terrà nelle se<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e del Frignano a<br />
Pavullo. Vi aspettiamo quin<strong>di</strong> il 10 aprile, alle ore 21 per le presentazione<br />
ufficiali. Le iscrizioni si possono già anticipare dal 12 marzo. Ulteriori notizie<br />
si potranno trovare sia nelle 2 se<strong>di</strong> <strong>CAI</strong> e sia sul nostro sito: www.cai.mo.it<br />
<strong>Modena</strong> Programma Pavullo<br />
mar 10/4 Presentazione del corso mer 11/4<br />
ore 21.00 ore 21.00<br />
mer 2/5 l.t. Abbigliamento, Equipaggiamento e<br />
preparazione dello Zaino<br />
mer 2/5<br />
mer 9/5 l.t. Cartografia - Topografia - Sentieristica mar 8/5<br />
dom 13/5 Monte Nuda (Appennino Modenese) dom 13/5<br />
mer 16/5 l.t. Orientamento - Comportamento in rifugio mar 15/5<br />
mer 23/5 l.t. Pericoli in Montagna, Primo soccorso,<br />
Soccorso Alpino<br />
mar 22/5<br />
dom 27/5 Malga Galmarara - Bivio Italia<br />
(Altopiano <strong>di</strong> Asiago)<br />
dom 27/5<br />
mer 30/5 l.t. Flora - Fauna - Ambiente Montano mar 29/5<br />
mer 6/6 l.t. Meteorologia-Sentieri attrezzati mer 6/6<br />
mer 13/6 l.t. Programmazione <strong>di</strong> un Escursione mar 12/6<br />
sab 16 e Monte Pasubio - Sentiero Falcipieri sab 16 e<br />
dom 17/6 (Prealpi venete) dom 17/6<br />
mer 20/6 l.t. Responsabilità civile e penale in Montagna mer 20/6<br />
mer 27/6 l.t. Revisione compiti mar 26/6<br />
sab 30/6 e Val De La Mare (Alta Val <strong>di</strong> Sole) sab 30/6 e<br />
dom 1/7 dom 1/7<br />
mer 4/7 l.t. <strong>Il</strong> <strong>CAI</strong> e le sue attività mer 4/7<br />
Parlando <strong>di</strong> Appennino pensiamo subito alle più alte vette, alle praterie punteggiate <strong>di</strong> sassi bianchi, alla sua <strong>di</strong>stanza dal<br />
nostro mondo solito, dai nostri problemi quoti<strong>di</strong>ani. Per andarci percorriamo strade dove il traffico si <strong>di</strong>rada man mano<br />
che ci allontaniamo dalla città, attraversiamo territori i cui nomi conosciamo ormai a memoria.<br />
Quante volte siamo passati da Pavullo, quante volte siamo passati senza fermarci, attraversandola quasi con la fretta <strong>di</strong><br />
lasciarcela alle spalle protesi verso la montagna ancora lontana. Ma qui a Pavullo, in montagna ci siamo già, basta<br />
avere gli occhi per guardare e la voglia <strong>di</strong> sentire, proviamo a lasciare la via Giar<strong>di</strong>ni, pren<strong>di</strong>amo una deviazione, basteranno<br />
pochi metri per capire che c’è un piccolo mondo da scoprire, ricco <strong>di</strong> storie, leggende e incanto. Gente operosa che cura<br />
il suo ambiente e crea piccoli borghi deliziosi e curati, stradelli nel bosco e fra i campi che evocano manzoniane memorie,<br />
muretti a secco testimoni della fatica sudata <strong>di</strong> persone amanti della propria terra. Ogni sasso, torre o sentiero ha una<br />
storia da raccontare, spesso minima, pu<strong>di</strong>ca e nascosta ma, a volte, evidente, solare e orgogliosa. Per vedere non basta<br />
guardare, dobbiamo fermarci, focalizzare ed esaminare.<br />
Se guar<strong>di</strong>amo con attenzione, le cose, i paesaggi e le persone si <strong>di</strong>schiudono, si mostrano. Scopriamo allora l’alterità<br />
velata <strong>di</strong> Montebonello, la poesia bucolica <strong>di</strong> Viecave, la delicatezza timida <strong>di</strong> Montorso, la vezzosità <strong>di</strong> Lavacchio, la<br />
gloria impolverata <strong>di</strong> Gaiato, per citarne solo alcuni. La nostra fantasia e l’occhio affettuoso potranno dare il giusto aggettivo<br />
ad ogni borgo intorno a Pavullo e noi torneremo a casa arricchiti e rinfrancati, “anche a Pavullo c’è del bello!” e avremo<br />
aumentato il numero delle mete possibili in fuga dalle città.<br />
La montagna a Pavullo viene comunemente denominata “basso Appennino”, con una nota <strong>di</strong>minutiva, quasi negativa,<br />
ma a Pavullo l’Appennino non è basso, è vicino. Usiamo pure questo aggettivo che è positivo, confortante quasi. Ecco<br />
perché organizzare una gita intorno a Pavullo, per vedere da vicino cos’ha da offrire, quali le sue bellezze e quante le<br />
cose che ha da <strong>di</strong>rci. G.B.
COMMISSIONE ESCURSIONISMO<br />
domenica 18 marzo<br />
Castello <strong>di</strong> Montecuccoli e Pieve <strong>di</strong> Renno<br />
La gita si svolgerà lungo la rete<br />
sentieristica <strong>di</strong> Pavullo realizzata <strong>di</strong><br />
recente e mantenuta in or<strong>di</strong>ne proprio<br />
da nostri soci <strong>CAI</strong>. Percorreremo tratti<br />
<strong>di</strong> sentiero sia della via Vandelli che<br />
della via Romea, alla scoperta <strong>di</strong> piccoli<br />
tesori della cultura locale, quali, ad<br />
esempio, l’oratorio <strong>di</strong> Ca’ <strong>di</strong> Chino, il<br />
SCONTI<br />
per i SOCI!!!<br />
I Soci del <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> che<br />
rinnoveranno la tessera per il<br />
2012 potranno godere <strong>di</strong> sconti<br />
presso i seguenti esercizi<br />
commerciali:<br />
Decathlon <strong>Modena</strong>: sconto<br />
10% su tutti prodotti Quechua,<br />
marca de<strong>di</strong>cata all'escursionismo<br />
e lo sci <strong>di</strong> fondo e su tutti<br />
prodotti Simond e materiale<br />
arrampicata <strong>di</strong> altri marchi<br />
Fontana Sport Savignano s/P:<br />
sconto 15% e a tutti i corsisti<br />
verrà fatto uno sconto 20%<br />
Libreria Marco Polo <strong>Modena</strong>:<br />
sconto 10%<br />
Nuovi Orizzonti <strong>Modena</strong>:<br />
sconto 10%<br />
Reggio Gas Reggio Emilia:<br />
sconto 15% materiali presenti in<br />
negozio; sconto 20% per i<br />
partecipanti a corsi ufficiali del<br />
<strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong> <strong>di</strong>etro presentazione<br />
iscrizione corso rilasciato<br />
dalla <strong>di</strong>rezione del corso stesso<br />
Skipper Sport Pavullo: sconto 10%<br />
borgo <strong>di</strong> Montorso e<br />
quello della Torricella,<br />
antica sede<br />
municipale. Potremo<br />
ammirare i famosi<br />
murales <strong>di</strong> Lavacchio,<br />
ma anche luoghi<br />
<strong>di</strong> estrema importanza<br />
storica e<br />
architettonica, come<br />
la Pieve <strong>di</strong> Renno e<br />
il Castello <strong>di</strong> Montecuccolo,<br />
per i quali<br />
è prevista una visita<br />
guidata; saremo accompagnati,<br />
infatti,<br />
da Andrea Pini, esperto <strong>di</strong> storia locale<br />
e fine conoscitore anche <strong>di</strong> vicende<br />
meno note, legate alla potente famiglia<br />
dei Montecuccoli e alla devozione<br />
religiosa dei pavullesi.<br />
Per la pausa pranzo un’associazione<br />
locale provvederà a farci gustare la<br />
buona cucina montanara e genuina<br />
domenica 22 aprile<br />
Via Ferrata Centenario C.A.O. Como<br />
È una bellissima ferrata sul monte<br />
Grona alto 1736 metri, situato sul lago<br />
<strong>di</strong> Como. Ferrata su roccia ottima e<br />
ricca <strong>di</strong> appigli che permette quin<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
provare ad arrampicare senza tirarsi<br />
sulle catene. Lungo tutto il percorso<br />
si possono ammirare splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />
panorami sui due rami del lago e sulle<br />
Grigne.<br />
Dalle case dei Monti <strong>di</strong> Breglia<br />
(996 m) si procede a pie<strong>di</strong> fino al rifugio<br />
Menaggio per un panoramico sentiero.<br />
Dal rifugio, a 1383 metri, si prende il<br />
sentiero che porta alla base dei torrioni<br />
calcarei che formano lo sperone sud-<br />
est del monte. Attraversato lo sbocco<br />
del canalone che scende dalla cima<br />
e percorso dal sentiero “<strong>di</strong>rettissima”<br />
si arriva all’attacco.<br />
La via si sviluppa per 700 m con un<br />
<strong>di</strong>slivello <strong>di</strong> circa 400 m, seguendo per<br />
lo più la cresta <strong>di</strong> tre torrioni (denti),<br />
che costituiscono lo sperone sud-est<br />
del Monte Grona. Raggiunta la vetta,<br />
per scendere si risale la cima nord del<br />
Grona e da qui si scende lungo la<br />
cresta passando dalla sella della<br />
Forcoletta sino al rifugio e quin<strong>di</strong> al<br />
parcheggio.<br />
D.G. Enrico Pinelli<br />
con un mo<strong>di</strong>co contributo.<br />
<strong>Il</strong> percorso è privo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà tecniche,<br />
si svolge girando intorno alla città <strong>di</strong><br />
Pavullo lungo un saliscen<strong>di</strong> che supera<br />
poggi e vallette, attraversa boschi,<br />
campi e piccole borgate. Macineremo<br />
un <strong>di</strong>screto numero <strong>di</strong> chilometri<br />
nell’arco <strong>di</strong> tutta la giornata, soste<br />
comprese; nulla <strong>di</strong> preoccupante,<br />
basterà un po’ <strong>di</strong> allenamento e la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione alle camminate lunghe<br />
con passo sciolto.<br />
D.G. Giovanni Buccarello<br />
Una gita che a prima vista può<br />
sembrare poco significativa per<br />
l’abitu<strong>di</strong>narietà del luogo. Basta però<br />
avere la fortuna <strong>di</strong> possedere la<br />
famosa Guida Escursionistica del <strong>CAI</strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Modena</strong> autore Alessandro Marchiorri<br />
(ed.1995) per cambiare subito<br />
idea. Viene imme<strong>di</strong>atamente voglia <strong>di</strong><br />
scoprire quanto l’autore ci racconta e<br />
allora, guida alla mano, partiremo dalle<br />
prime case <strong>di</strong> Tagliole per giungere<br />
alla dorsale denominata Roncoglione<br />
per poi scoprire il vasto altopiano che<br />
il Marchiorri definisce... “percorso da<br />
miria<strong>di</strong> <strong>di</strong> stradelli e tracce <strong>di</strong> sentiero<br />
(dopo avere piegato decisamente<br />
verso sinistra)”. L’incrocio con il<br />
sentiero 539 aggiunto ad una occhiata<br />
al sole (o alla bussola) per capire dove<br />
è il Sud, ci porterà alla sommità del<br />
Colle del Boschetto. Scopriremo strada<br />
facendo... “isolati esemplari <strong>di</strong> Faggio<br />
deformati dalla violenza del vento <strong>di</strong><br />
Maestro”... per poi giungere alla<br />
sommità del Monte Nuda... “cupolone<br />
erboso e sommitale”... a quota 1774.<br />
domenica 13 maggio<br />
Monte Nuda<br />
<strong>CAI</strong><br />
E S C URSIONISMO<br />
domenica 25 marzo<br />
San Geminiano<br />
Gita <strong>di</strong> chiusura attività sugli sci, de<strong>di</strong>cata<br />
a tutti, fon<strong>di</strong>sti e fondo-escursionisti, che<br />
ci porterà da San Geminiano al Passo<br />
delle Forbici e Monte Giovarello,<br />
passando per il rifugio delle Maccherie<br />
ed il Passo del Giovarello, dal quale, se<br />
la giornata lo permette, vedremo davanti<br />
a noi la maestà delle Alpi Apuane, il Monte<br />
Prado ed il Monte Cusna. Per il pranzo<br />
è prevista la sosta al rifugio delle<br />
Maccherie, dove pranzeremo in modo<br />
autogestito. Nel pomeriggio facile<br />
escursione al Passo delle Ra<strong>di</strong>ci per la<br />
Via Bibulca ed il sentiero Matilde.<br />
Dice il Marchiorri: “In passato (prima<br />
del 1800) chiamato Verruca o<br />
Verrucola forse come richiamo ad una<br />
escrescenza almeno in parte rocciosa<br />
emergente da profili e gioghi<br />
prevalentemente dolci e ammorbi<strong>di</strong>ti...”<br />
Si proseguirà in <strong>di</strong>rezione passo<br />
Boccaia senza però giungervi in<br />
quanto incroceremo sulla sinistra il<br />
sentiero 533... “nei pressi <strong>di</strong> un faggio<br />
isolato”... per poi scendere per lo<br />
stesso segnavia, fino all’incrocio con<br />
il Sentiero delle Antiche Orme (orme<br />
delle varie attività dell’uomo nei tempi<br />
passati in questi luoghi una volta<br />
impervi e inospitali).<br />
Recupereremo quin<strong>di</strong> i nostri mezzi a<br />
quattro ruote lasciati alla partenza e<br />
torneremo verso le nostre case con<br />
un poco <strong>di</strong> conoscenze in più e forse<br />
più voglia <strong>di</strong> fare come una volta lo<br />
scrittore Mario Rigoni Stern consigliò<br />
durante una presentazione <strong>di</strong> un suo<br />
libro: “Leggere, sempre leggere per<br />
capire dove mettiamo i nostri pie<strong>di</strong>”.<br />
D.G. Giancarlo Ranuzzini<br />
3
In tutte le famiglie ci sono figli e figli...,<br />
non tutti nascono e crescono allo<br />
stesso modo, ma come <strong>di</strong>cono a<br />
Napoli: “ogni Scarafone è bello per<br />
mamma sua...” <strong>Il</strong> quattro, sette e tre,<br />
per la squadra volante della<br />
sentieristica, è il nostro scarafone e<br />
per questo lo abbiamo aiutato<br />
tantissimo dall’inverno 2009-2010 ad<br />
oggi perché abbia ancora una<br />
possibilità, come in passato <strong>di</strong> essere<br />
4<br />
domenica 27 maggio Giornata Nazionale dei Sentieri<br />
Bentornato quattrocentosettantatrè<br />
Castellino <strong>di</strong> Riolunato - guado torrente Scoltenna<br />
usato, non solo da locali montanari<br />
per raggiungere Rio Lunato dalla<br />
frazione <strong>di</strong> Castellino, ma da<br />
escursionisti domenicali che vorranno<br />
vedere una zona tipica del nostro<br />
me<strong>di</strong>o Appennino che altrimenti<br />
sarebbe perduta irrime<strong>di</strong>abilmente,<br />
causa dell’ abbandono della<br />
popolazione degli ultimi 40 anni. In<br />
verità in questa zona popolano cinghiali<br />
e caprioli, ma anch’essi, quando c’è<br />
da attraversare con il quattro sette tre<br />
la Dorsale <strong>di</strong> arenaria e marna “del<br />
Diavolo”, si fanno saggi e “inventano”<br />
tracciati meno esili e pericolosi.<br />
Pensare che a memoria dei pochi<br />
montanari ancora residenti, 40 anni fa<br />
si scendeva ai mulini del Rio del Bosco<br />
o <strong>di</strong> Rio Monio con i carri trainati da<br />
muli e cavalli. Ora lo stato del quattro<br />
sette tre, non è più così, un team <strong>di</strong><br />
pronto intervento, una specie <strong>di</strong><br />
squadra volante SOS sentieri che da<br />
qualche anno opera in casi <strong>di</strong> sentieri<br />
orfani da <strong>di</strong>verso tempo <strong>di</strong> interventi<br />
<strong>di</strong> soci “adottatori-segnatori” lo ha<br />
preso a cuore e sono occorse 30<br />
giornate, 200 ore <strong>di</strong> lavoro per<br />
recuperare scavando e per lo più<br />
picconando 300 metri <strong>di</strong> percorso,<br />
trapanando nella roccia e resinando<br />
45 barre e fittoni, 20 gra<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />
ton<strong>di</strong>no <strong>di</strong> ferro, assicurando 40<br />
metri <strong>di</strong> catene e 90 metri <strong>di</strong> cavo<br />
d’acciaio sud<strong>di</strong>visi in 10 tratti<br />
attrezzati. Infine per allargare il<br />
sentiero, sono stati abbattuti con il<br />
consenso dei residenti 15 altissimi<br />
cerri, trasportati a spalla, ancorati<br />
ai fittoni e ricoperti <strong>di</strong> marne e<br />
arenarie. Nel corso delle stagioni del<br />
nostro intervento, con il freddo e la<br />
neve, o ma<strong>di</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> sudore delle cal<strong>di</strong><br />
estate dove necessitavano 3 litri<br />
d’acqua a testa al giorno, vedendo il<br />
socio a torso nudo picconare con<br />
tenacia la roccia per scolpire il nuovo<br />
tracciato, o l’altro socio martellare con<br />
una enorme mazza i fittoni nella roccia,<br />
l’altro ancora a segare alberi che<br />
GRUPPO SENIORES OVER 50<br />
sabato 14 aprile - ore 15.30<br />
Conferenza sul Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria<br />
“L’area carsica dell’alta Val Secchia”<br />
Un ambiente naturale unico per caratteristiche<br />
fisiche e dall'eccezionale bio<strong>di</strong>versità<br />
La conferenza, organizzata in collaborazione con il Gruppo Modenese <strong>di</strong><br />
Scienze Naturali, si terrà in occasione <strong>di</strong> Entomodena, Meeting Internazionale<br />
Borsa Scambio <strong>di</strong> Entomologia presso la Polisportiva <strong>di</strong> Campogalliano, in via<br />
Matteti 11. <strong>Il</strong> relatore sarà Villiam Morelli esperto botanico e Guida Ambientale.<br />
domenica 27 maggio<br />
Foza, Altopiano dei Sette Comuni<br />
Con il nome generico <strong>di</strong> Melette si<br />
intende quel gruppo <strong>di</strong> rilievi montuosi<br />
tondeggianti e ricoperti prevalentemente<br />
da pascolo, situato nella parte<br />
nord orientale dell’Altipiano, dal<br />
comune <strong>di</strong> Gallio fino al comune <strong>di</strong><br />
Foza.<br />
Questi rilievi montuosi, la cui altezza<br />
varia dai 1400 ai 1800 metri circa,<br />
sono caratterizzati da formazioni rocciose<br />
molto particolari, che non avevo<br />
mai visto altrove, e che hanno suggerito<br />
il nome <strong>di</strong> “Città <strong>di</strong> roccia”; inoltre<br />
ho notato anche la presenza <strong>di</strong> estese<br />
pavimentazioni <strong>di</strong> rocce chiamate<br />
Karren, tipiche delle zone carsiche.<br />
Io mi sono recato <strong>di</strong>verse volte a<br />
visitare queste zone, salendo dalla<br />
valle <strong>di</strong> Campomulo per la stra<strong>di</strong>na<br />
sterrata che porta a malga Slapeur,<br />
oppure salendo da Lazzaretti per la<br />
strada sempre sterrata che porta a<br />
malga Fratte e poi a malga Lora.<br />
www.cai.mo.it<br />
Ogni volta sono rimasto incantato dalla<br />
bellezza <strong>di</strong> questi luoghi e mi sono<br />
commosso davanti alle innumerevoli<br />
lapi<strong>di</strong> che ricordano il sacrificio <strong>di</strong> cosÏ<br />
tanti soldati, sia italiani che austroungarici<br />
e camminando lungo le<br />
chilometriche trincee del monte Fior,<br />
del monte Spil e dentro ai camminamenti<br />
<strong>di</strong> roccia e ai massi con feritoie<br />
del monte Castelgomberto, il mio<br />
pensiero è andato a quelle due<br />
sanguinose battaglie del giugno 1916<br />
e del novembre 1917 nelle quali, gli<br />
austriaci sono stati quasi sul punto <strong>di</strong><br />
sfondare l’ultima resistenza dei nostri<br />
eroici soldati.<br />
Una facile ma lunga escursione in un<br />
territorio pieno <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> opere<br />
militari risalenti a quel periodo, da cui<br />
trarne insegnamento <strong>di</strong> vita e sentirsi<br />
impegnati per una convivenza <strong>di</strong><br />
solidarietà e <strong>di</strong> pace.<br />
D.G. Remo Dai Pra<br />
precipitavano irriverenti a valle inseguiti<br />
da qualche blasfema bestemmia, il<br />
mio pensiero andava da i carcerati<br />
delle cave <strong>di</strong> Yuma (Texas), agli eroici<br />
lavoratori sovietici immortalati nelle<br />
statue <strong>di</strong> marmo. Che <strong>di</strong>re dei ragazzi<br />
Senior dell’AG, attaccati al nulla far<br />
scendere dalla costa a monte a<br />
picconate e zappate polverose frane<br />
<strong>di</strong> arenaria e marna quale opera <strong>di</strong><br />
bonifica e riappianamento del sentiero,<br />
oppure degli Junior nell’opera <strong>di</strong><br />
segnatura e <strong>di</strong>sinfrascamento<br />
dell’intero percorso, sommersi da un<br />
primaverile violento temporale con<br />
sorpresa finale <strong>di</strong> un tot <strong>di</strong> zecche a<br />
testa... Beh ce ne sarebbe da<br />
raccontare tante ancora, ma ci<br />
accontentiamo <strong>di</strong> ricevervi tutti il 27<br />
maggio, nella Giornata Nazionale dei<br />
Sentieri, perché abbiate modo <strong>di</strong><br />
collaudare in primis quest’opera <strong>di</strong><br />
recupero e visitare un angolo ormai<br />
da tempo sconosciuto del nostro me<strong>di</strong>o<br />
Appennino.<br />
domenica 13 maggio<br />
I Gessi Triassici e le Fonti <strong>di</strong> Poiano<br />
Le Fonti <strong>di</strong> Poiano costituiscono lo sbocco <strong>di</strong> un torrente sotterraneo che qui<br />
emerge in superficie come prodotto della circolazione carsica delle acque<br />
dell'area. Le acque, arricchite <strong>di</strong> solfati e cloruri, sgorgano in gran quantità, ad<br />
una temperatura attorno ai 10°. Queste fonti si trovano tra Villa Minozzo e la<br />
Pietra <strong>di</strong> Bismantova, sul Fondovalle del Secchia <strong>di</strong> cui costituiscono un<br />
affluente, all'interno dell'area dei Gessi Triassici, un Sito <strong>di</strong> Importanza<br />
Comunitaria (S.I.C.) che scopriremo accompagnati dalle Guide Ambientali che<br />
ben conoscono questi luoghi. D.G. Ivana Taverni<br />
sabato 2 e domenica 3 giugno<br />
Altopiano del Cansiglio e Museo della<br />
Battaglia <strong>di</strong> Vittorio Veneto<br />
in collaborazione con la Commissione <strong>di</strong> Escursionismo<br />
In collaborazione con la Società dei<br />
Naturalisti e Matematici <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>,<br />
visiteremo Vittorio Veneto e l’Altopiano<br />
o Bosco del Cansiglio. Nella ricorrenza<br />
della festa della Repubblica, andremo<br />
in uno dei luoghi che con molta<br />
tristezza ricordano le vicende dello<br />
sviluppo della Nazione Italia e<br />
visiteremo montagne che furono luogo<br />
<strong>di</strong> battaglia, ma soprattutto <strong>di</strong> ripresa,<br />
per un’Italia più unita e <strong>di</strong> pace.<br />
Visiteremo il Museo della Battaglia,<br />
nato da una donazione fatta da un<br />
ragazzo del ‘99, il vittoriese Luigi<br />
Marson (1899-1952) e inaugurato nel<br />
1938, nella ricorrenza del ventennale<br />
della Vittoria, nel cinquecentesco<br />
palazzo della Comunità <strong>di</strong> Ceneda.<br />
Una collezione <strong>di</strong> oggetti che Marson<br />
aveva riunito a testimonianza tangibile<br />
della recente guerra alla quale aveva<br />
partecipato, arricchita da altre donazioni,<br />
tra cui quelle pervenute <strong>di</strong>rettamente<br />
dal Ministero della Guerra e<br />
<strong>di</strong> Luigi Marzocchi, operatore fotografico<br />
del Comando Supremo Italiano.<br />
Sono raccolte pure numerose testimonianze<br />
della dura vita <strong>di</strong> trincea, delle<br />
armi <strong>di</strong> offesa e <strong>di</strong>fesa e molti oggetti<br />
che testimoniano lo sviluppo tecno-<br />
logico che la Grande Guerra ha provocato<br />
nell’Europa, come telefoni da<br />
campo, carte topografiche, dattiloscritti<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>spacci, giornali, manifesti redatti<br />
nelle lingue delle <strong>di</strong>verse popolazioni<br />
coinvolte nel conflitto, nonché esempi<br />
dell’arguta propaganda prodotta da<br />
entrambi gli schieramenti.<br />
<strong>Il</strong> Cansiglio (Canséi o Canséjo in<br />
veneto locale) è un vasto altopiano<br />
prealpino situato tra le province <strong>di</strong><br />
Belluno, Treviso e Pordenone che si<br />
eleva rapidamente dalla pianura<br />
sottostante oltre i 1000 metri d’altitu<strong>di</strong>ne<br />
ed è coronato da alcune cime<br />
rocciose come il Costa, la Cima<br />
Valsotta, il Millifret e il Pizzoc, che lo<br />
<strong>di</strong>vidono dalla Val Lapisina e dal<br />
Gruppo del Cavallo, oltre il quale si<br />
trova il Piancavallo. Sull’altopiano sono<br />
presenti vari fenomeni <strong>di</strong> origine<br />
carsica, doline e foibe, alcuni molto<br />
profon<strong>di</strong> come il Bus de la Lum (200<br />
metri), il Bus della Genziana (585<br />
metri), e l’Abisso del Col della Rizza<br />
(794 metri). Noi visiteremo il Bus de<br />
La Lum, oggi <strong>di</strong>chiarato monumento<br />
nazionale: il nome in italiano significa<br />
“buco della luce”.<br />
D.G. Ivana Taverni
CONVERSAZIONI IN MONTAGNA<br />
<strong>di</strong> filosofia, letteratura, psicologia e altro ancora anno settimo<br />
domenica 25 marzo<br />
Portofino - San Fruttuoso - Camogli<br />
(Liguria)<br />
Da Santa Margherita Ligure, uno dei<br />
luoghi cari al filosofo Friedrich<br />
Nietzsche, ci faremo traghettare a<br />
Portofino sulle acque del Golfo del<br />
Tigullio. Affacciato sull’omonima baia,<br />
Portofino è situato presso la punta<br />
sud-orientale del promontorio.<br />
Lasciatici incantare dalla bellezza del<br />
luogo, prenderemo quin<strong>di</strong> il sentiero<br />
(all’inizio una lunga e ripida scalinata,<br />
impegnativa per chi non sia allenato)<br />
che attraverso San Sebastiano e Prato<br />
sale fino a m. 250 prima <strong>di</strong> iniziare la<br />
<strong>di</strong>scesa verso San Fruttuoso.<br />
San Fruttuoso è costituito da una<br />
piccola spiaggia, dalla monumentale<br />
abbazia, dalla chiesa,<br />
la torre dei Doria e da poche<br />
casette che si specchiano nel<br />
blu smeraldo del mare, sul<br />
fondo verde scuro dei pini. In<br />
più <strong>di</strong> mille anni <strong>di</strong> storia il<br />
piccolo eremo originario si è<br />
ingran<strong>di</strong>to fino a <strong>di</strong>ventare una<br />
ricca abbazia, golosa preda<br />
<strong>di</strong> pirati. La spiaggetta che<br />
ve<strong>di</strong>amo oggi si formò nel<br />
1915 in seguito a un violento<br />
nubifragio che portò a valle i<br />
detriti del torrente in piena.<br />
Riprenderemo il nostro<br />
cammino e attraverso il Valico<br />
del Termine (m. 300) e la frazione<br />
<strong>di</strong> S. Rocco, giungeremo<br />
a Camogli nel Golfo Para<strong>di</strong>so.<br />
Antico centro <strong>di</strong> fondazione<br />
ligure, Camogli si sviluppò<br />
come un castellaro (sede <strong>di</strong> altura<br />
fortificata) in età ben anteriore alla<br />
colonizzazione romana. Da sempre<br />
borgo peschereccio e nucleo <strong>di</strong> floride<br />
attività marinaresche, Camogli è anche<br />
sede dell’Acquario Tirrenico. Da qui<br />
faremo ritorno a Santa Margherita in<br />
treno.<br />
Da San Fruttuoso a Camogli il<br />
percorso è un poco impegnativo, con<br />
ripide salite e <strong>di</strong>scese, alcuni brevi<br />
tratti esposti e passaggi agevolati con<br />
catene. Richiede allenamento alle<br />
camminate e passo sicuro.<br />
SOCI del FRIGNANO<br />
domenica 15 aprile<br />
Monte Gabberi (<strong>Il</strong> balcone sul Tirreno)<br />
Ci troviamo nella parte più meri<strong>di</strong>onale<br />
delle Alpi Apuane, zona caratterizzata<br />
da innumerevoli borghi arroccati tra i<br />
quali anche Val<strong>di</strong>castello, paese natale<br />
<strong>di</strong> Giosuè Carducci.<br />
Con quest’escursione andremo a<br />
scoprire alcuni luoghi un po’ meno noti<br />
delle Apuane ma altrettanto belli.<br />
Partiamo dal caratteristico paese <strong>di</strong><br />
Farnocchia, situato a 641 metri sul<br />
livello del mare, abbarbicato anch’esso<br />
sulle pen<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> un colle dove svetta il<br />
campanile della chiesa intitolato a San<br />
Michele Arcangelo, la cui struttura<br />
risale a prima degli anni mille.<br />
Lungo il percorso notiamo gli antichi<br />
terrazzamenti segno <strong>di</strong> una civiltà<br />
conta<strong>di</strong>na, alle quote più basse si<br />
alternano fitti boschi <strong>di</strong> castagni e corsi<br />
d’acqua e man mano si sale pilastri <strong>di</strong><br />
roccia appaiono davanti a noi.<br />
Arriviamo sul Monte Gabberi,<br />
un’enorme croce metallica sorge sulla<br />
vetta, ci guar<strong>di</strong>amo intorno e<br />
rimaniamo estasiati dal panorama: un<br />
vero balcone sul Tirreno, sotto <strong>di</strong> noi<br />
tutta la valle <strong>di</strong> Camaiore, il lago <strong>di</strong><br />
a cura <strong>di</strong> Alberto Meschiari<br />
domenica 29 aprile<br />
Sentiero del Ponale<br />
(dal Lago <strong>di</strong> Garda al Lago <strong>di</strong> Ledro)<br />
<strong>Il</strong> nostro cammino inizia poco dopo<br />
Riva del Garda, sul vecchio tracciato<br />
della strada per la Val <strong>di</strong> Ledro (la<br />
strada del Ponale), oggi trasformata<br />
in sentiero pedonale e ciclabile. In<br />
circa un’ora <strong>di</strong> leggera salita con bei<br />
panorami sul Lago <strong>di</strong> Garda e su<br />
Riva da rocce strapiombanti, e<br />
percorrendo brevi gallerie,<br />
arriveremo al ponte fra i due relitti<br />
stradali della Pregasina e della<br />
Ponale, oggi chiuse. Dopo aver<br />
ammirato il profondo orrido scavato<br />
dal torrente Ponale, attraverseremo<br />
il ponte. Avanti 100 metri prenderemo<br />
a destra il sentierino in salita che<br />
s’inoltra nella vallata, e in altre due<br />
ore raggiungeremo il Lago <strong>di</strong> Ledro.<br />
<strong>Il</strong> ritorno avverrà per lo stesso<br />
percorso.<br />
<strong>Il</strong> Lago <strong>di</strong> Garda si trova a 65 metri<br />
s.l.m., mentre il Lago <strong>di</strong> Ledro a 655<br />
metri. <strong>Il</strong> Torrente Ponale scende dal<br />
Ledro al Garda con un <strong>di</strong>slivello <strong>di</strong><br />
590 metri. Sentiero facile in ogni<br />
senso.<br />
domenica 20 maggio<br />
Lago Paduli<br />
Rifugio Città <strong>di</strong> Sarzana<br />
<strong>Il</strong> Rifugio Città <strong>di</strong> Sarzana si trova<br />
nel Parco Nazionale dell’Alto<br />
Appennino Reggiano, poco sotto il<br />
crinale in prossimità del Lago <strong>di</strong><br />
Monte Acuto. Da Sassuolo<br />
raggiungeremo Castelnuovo Monti,<br />
Ramiseto e il ponte sull’Enza <strong>di</strong> fronte<br />
alla <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> Lagastrello che forma il<br />
Lago Paduli, al confine tra le province<br />
<strong>di</strong> Reggio Emilia, Parma e Massa<br />
Carrara.<br />
<strong>Il</strong> nostro sentiero ha inizio a quota<br />
1170 metri e attraverso il bosco sale<br />
verso il Monte Acuto (1755 m). Usciti<br />
dalla splen<strong>di</strong>da faggeta, saliremo il<br />
versante con veduta sul lago e sui<br />
monti circostanti e accompagnati dai<br />
cavalli bra<strong>di</strong> gireremo attorno alla<br />
cima, passeremo la sella a quota<br />
1722 e scenderemo al laghetto <strong>di</strong><br />
Monte Acuto, che ci accoglierà con<br />
il colore verde delle sue acque.<br />
Trenta metri più avanti sorge il<br />
piccolo Rifugio Città <strong>di</strong> Sarzana<br />
(1580 m), sempre ospitale. I Sentieri<br />
ducali ci ricondurranno in <strong>di</strong>scesa al<br />
Lago Paduli, che certamente tutti<br />
vorremo costeggiare, con<br />
l’impressione <strong>di</strong> essere in Irlanda o<br />
in Scozia. Escursione facile a portata<br />
<strong>di</strong> chiunque abbia un po’ <strong>di</strong><br />
allenamento.<br />
Massaciuccoli e la vista che spazia<br />
dall’Elba alle Alpi Marittime, passando<br />
per la Corsica, il Golfo della Spezia e<br />
le isole dell’arcipelago Toscano, verso<br />
l’interno spiccano tutte le cime delle<br />
Apuane meri<strong>di</strong>onali dal Monte<br />
Matanna, il Nona, il Procinto, il Forato,<br />
le Panie e il Corchia. Naturalmente<br />
quassù, una sosta è d’obbligo.<br />
Per sentieri, tra boschi <strong>di</strong> lecci e faggi<br />
raggiungiamo Sant’Anna <strong>di</strong> Stazzema,<br />
un’altro piccolo borgo situato in una<br />
conca naturale, <strong>di</strong>venuto tristemente<br />
noto per il massacro <strong>di</strong> 560 persone<br />
compiuto dalle truppe naziste il 12<br />
agosto 1944. Saliamo sul Colle <strong>di</strong> Cava<br />
dove s’innalza il monumento Ossario<br />
costruito con l’obiettivo <strong>di</strong> mantenere<br />
viva la memoria storica <strong>di</strong> questi tragici<br />
eventi, ren<strong>di</strong>amo omaggio ai martiri e<br />
conclu<strong>di</strong>amo il nostro giro a Farnocchia<br />
su agevole sentiero.<br />
La quota relativamente bassa <strong>di</strong><br />
quest’escursione e la vicinanza al mare<br />
ci regalano un clima gradevole quasi<br />
tutto l’anno.<br />
D.G. Graziano Boilini<br />
5
sabato 28 e domenica 29 aprile<br />
Parco dell’Aveto (Appennino Piacentino)<br />
<strong>Il</strong> Parco dell’Aveto è un gioiello<br />
incastonato tra il Mar Ligure e<br />
l’Appennino Emiliano, si trova<br />
nell’entroterra del Tigullio ed è inserito<br />
in un territorio <strong>di</strong> notevole interesse<br />
naturalistico che, forse a causa della<br />
sua inaccessibilità, è fuori dalle mete<br />
più classiche. All’interno <strong>di</strong> questo<br />
territorio è istituita un’area protetta <strong>di</strong><br />
poco più <strong>di</strong> 3000 ettari che tutela una<br />
delle zone più belle e significative<br />
dell’Appennino Ligure ed è una zona<br />
che più <strong>di</strong> ogni altra nel genovesato<br />
richiama alle più gran<strong>di</strong> montagne e<br />
che racchiude una ricca varietà <strong>di</strong><br />
formazioni rocciose e <strong>di</strong> specie arboree<br />
e floreali.<br />
Da segnalare sono la Riserva Naturale<br />
Orientata delle Agoraie, costituita da<br />
laghetti glaciali attorno ai quali si<br />
sviluppano specie arboree rare tra cui<br />
alcuni esemplari <strong>di</strong> piante insettivore<br />
e, dal punto <strong>di</strong> vista geologico, le<br />
arenarie che si alternano a serpentiniti<br />
SCUOLA C.A.I.<br />
A G<br />
LPI<br />
I<br />
O<br />
VANILE<br />
N IS<br />
M O<br />
- MODENA<br />
-<br />
e alla presenza <strong>di</strong> rilievi ofiolitici.<br />
Di questi ultimi vedremo un esempio<br />
passando sotto il Monte Penna nel<br />
primo giorno <strong>di</strong> escursione.<br />
L’itinerario che percorreremo in questa<br />
uscita <strong>di</strong> un giorno e mezzo visiterà<br />
una porzione <strong>di</strong> Parco, che intercetta<br />
l’Alta Via dei monti Liguri, attraverso<br />
sentieri <strong>di</strong> crinale, boschi <strong>di</strong> faggi,<br />
carrarecce, pascoli e boschetti;<br />
toccheremo la vetta del Monte Aiona,<br />
cima panoramica da cui è possibile<br />
ammirare la Val d’Aveto e la dorsale<br />
del Maggiorasca e del Bue sopra la<br />
bella Santo Stefano, ma anche il golfo<br />
del Tigullio e il Mar Ligure, che si<br />
intravedranno al termine della valle<br />
Sturla. Particolarità <strong>di</strong> questa vetta è<br />
la sua ventosità, gli improvvisi mutamenti<br />
meteorologici e un caratteristico<br />
fenomeno legato alla presenza<br />
<strong>di</strong> un magnetismo che influisce sul<br />
corretto funzionamento della bussola.<br />
A.E. Serena Muracchini<br />
Cosa farete durante le sei<br />
giornate delle vacanze pasquali?<br />
Andrete alle Mal<strong>di</strong>ve, ai Caraibi<br />
o a Siviglia con la mamma? In<br />
ritiro con la squadra <strong>di</strong> pallavolo<br />
o a casa a stu<strong>di</strong>are? Oppure<br />
verrete tutti con noi all’Isola<br />
d’Elba? A fare cosa? È presto<br />
detto:<br />
Raggiungeremo Piombino con il<br />
nostro pullmino, con un altro<br />
pulmino dove caricheremo le bici,<br />
e con il treno per gli ultimi 8 <strong>di</strong><br />
voi che si iscriveranno. Poi, una<br />
volta attraversato il tratto <strong>di</strong><br />
mare e sbarcati a Portoferrario,<br />
raggiungeremo il nostro campeggio<br />
immerso nel bel verde dei boschi e nell’azzurro mare del<br />
Golfo <strong>di</strong> Lacona nel lato sud dell’isola.<br />
Da questo luogo, in bicicletta raggiungeremo <strong>di</strong> volta in volta la<br />
base <strong>di</strong> partenza o le mete delle nostre escursioni: la cima del Monte<br />
Capanne, con una visione panoramica su tutte le isole del Parco<br />
dell’Arcipelago Toscano e la Corsica, il Monte Calamita e le sue<br />
miniere a cielo aperto, le falesie in riva al mare della Fetovaia, della<br />
Baia dei Pirati o quella del Monte S. Bartolomeo e il giro dell’isola<br />
alla scoperta <strong>di</strong> amene insenature, spiaggette e pittoreschi paesini.<br />
La nostra sistemazione, sarà in bungalow per permettervi <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>are e <strong>di</strong> fare i compiti scolastici, che le vostre brave insegnanti<br />
vi avranno premurosamente lasciato da fare.<br />
Alla sera dopo laute cenette a lume <strong>di</strong> frontale, autocucinate a<br />
turno da tutti, le attività continueranno in riva al mare o in famosi<br />
locali notturni dell’isola...<br />
6<br />
sabato 2 e domenica 3 giugno<br />
Val <strong>di</strong> Concei (Alto Garda)<br />
ALPINISMO GIOVANILE<br />
Senior - Giovani nati dal 1995 al 1999<br />
dal 5 al 10 aprile<br />
Pasqua all’Isola d’Elba<br />
Parco dell’Arcipelago Isole Toscane<br />
Escursioni: in mtb, al Monte Capanne,<br />
arrampicate su falesie in riva al mare<br />
Chi arriva in questa zona poco battuta<br />
e fuori dalle rotte turistiche, non può<br />
che rimanere ammaliato dal suo<br />
carattere rurale selvaggio, dalla natura<br />
rigogliosa che cosparge pen<strong>di</strong>i, boschi<br />
e prati, dalla splen<strong>di</strong>da corona <strong>di</strong><br />
montagne che con grande fascino<br />
sembra voler proteggere come un<br />
tesoro. Anche queste cime, come altre<br />
della Val <strong>di</strong> Ledro, sono state triste<br />
teatro della prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale.<br />
Da allora, con l’isolamento <strong>di</strong> questi<br />
monti, poco è cambiato e ancora oggi,<br />
camminando sui crinali, è facile<br />
osservare ciò che resta delle trincee<br />
e dei baraccamenti <strong>di</strong> quell’assurdo<br />
conflitto.<br />
Dal rifugio Al Faggio si attraversa la<br />
suggestiva Val Sorda e si raggiunge<br />
il rifugio Nino Pernici, punto d’appoggio<br />
per il nostro pernottamento. Lasciato<br />
il rifugio, il sentiero si inoltra ora tra<br />
facili roccette, bosco e numerose<br />
caverne a testimonianza della Grande<br />
Guerra. Salendo <strong>di</strong> quota tra mughi e<br />
tratti a magnifici pascoli con panorama<br />
sempre più ampio, si scorge la Mazza<br />
<strong>di</strong> Pichea che ci sovrasta con la sua<br />
mole rocciosa.<br />
Ora un bel tracciato attraverso prati <strong>di</strong><br />
rododendri ci conduce fino alla<br />
sommità del Corno <strong>di</strong> Pichea poi,<br />
Corso Aquilotti<br />
seguendo quasi sempre un<br />
meraviglioso filo <strong>di</strong> cresta aperto ai<br />
gran<strong>di</strong> panorami del Brenta,<br />
Presanella, Carré Alto e Adamello si<br />
raggiunge la cima del Tofino e il Dos<br />
della Torta (2158 m) punto più alto<br />
della nostra escursione. Ora in <strong>di</strong>scesa,<br />
passando per Bocca dell’Ussol su<br />
sentiero abbastanza ripido e tortuoso,<br />
si raggiunge il punto <strong>di</strong> partenza.<br />
Questo periodo è particolarmente<br />
in<strong>di</strong>cato per ammirare la flora<br />
spontanea alpina davvero straor<strong>di</strong>naria<br />
e lussureggiante, troviamo ancora la<br />
Stella Alpina già scomparsa in<br />
parecchie località dolomitiche.<br />
per bambini/e nati dal 2003 al 2005<br />
D.G. Graziano Boilini<br />
“Che animale sei?”<br />
Un corso de<strong>di</strong>cato ai più piccoli per imparare a riconoscere gli<br />
animali a due e quattro zampe che popolano palu<strong>di</strong>, pianure, colline<br />
e montagne dalla preistoria ad oggi.<br />
Giovedì 8 marzo Sede C.A.I. ore 17.30<br />
Presentazione del Corso - Progetto Educativo A.G.<br />
Cosa mi occorre, cosa mangio, come fare lo zaino?!<br />
Giovedì 15 marzo ore 17.30<br />
PARCO ENZO FERRARI<br />
Gimkana con prove <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> un ciclo gruppo<br />
Domenica 18 marzo<br />
IL RITORNO DELLE CICOGNE BIANCHE - Storia <strong>di</strong><br />
un reinserimento riuscito, in bici tra ni<strong>di</strong>, laghi e palu<strong>di</strong><br />
Domenica 01 aprile<br />
PARCO DEL CARNÈ BRISIGHELLA Forniti <strong>di</strong> bende, garze e cerotti...<br />
an<strong>di</strong>amo a curare ali, zampe e ossi rotti. Guidati da un<br />
esperto dottore aiutiamo i nostri amici animali<br />
a guarire e tornare in libertà<br />
Domenica 15 aprile<br />
RISERVA ORIENTATA SASSO GUIDANO<br />
Escursione più Festa primaverile con i genitori<br />
Giovedì 26 aprile<br />
ore 17.30 Presentazione SOGGIORNO 11-12 GIUGNO<br />
ore 18.30 Un pipistrello come amico?! Come mi comporto a casa sua?<br />
Domenica 29 aprile<br />
CHI HA PAURA DEI PIPISTRELLI??? Una città sotto<br />
la città, la grotta <strong>di</strong> ONFERNO e i suoi 8000 abitanti.<br />
Escursione a testa in giù nella pancia della terra<br />
Giovedì 10 maggio ore 17.30<br />
COMPORTAMENTO IN MALGA Cosa scegliamo: peluche o cellulare?<br />
Sabato 12 e Domenica 13 maggio<br />
MALGA DEROCON E VAIO DELL’ANGUILLA - Din<br />
Don Dan è l’ora della sveglia!!! Alzatevi cerbiatti, scoiattoli<br />
e marmotte stanno arrivando i curiosi aquilotti. Prove <strong>di</strong><br />
avvistamento animali in un fine settimana tutto da vivere<br />
Giovedì 13 settembre FESTA DI FINE CORSO<br />
Foto, filmati e racconti sulle avventure del Corso...
SCUOLA C.A.I.<br />
A G<br />
LPI<br />
I<br />
O<br />
VANILE<br />
N IS<br />
M O<br />
- MODENA<br />
-<br />
ALPINISMO GIOVANILE<br />
Martedì 6 marzo Sede C.A.I. ore 17.30<br />
PRESENTAZIONE DEL CORSO - Progetto Educativo dell’Alpinismo<br />
Giovanile - Equipaggiamento e Alimentazione<br />
Martedì 13 marzo: Conoscere la mtb, meccanica <strong>di</strong> base, riparazioni<br />
<strong>di</strong> emergenza e manutenzione<br />
Sabato 17 marzo:<br />
PERCORSO TIEPIDO<br />
Filosofia e scopi della ciclo<br />
<strong>di</strong> montagna, postura, giochi<br />
ed esercizi <strong>di</strong> equilibrio.<br />
Ciclo escursione<br />
Venerdì 23 marzo - ore 18.00<br />
PALESTRA EQUILIBRIUM<br />
No<strong>di</strong>, uso attrezzatura e progressione in sentiero attrezzato o ferrata<br />
Domenica 25 marzo MONTE BALDO - Primi passi sulle pareti <strong>di</strong> roccia<br />
e ferrata<br />
Martedì 27 marzo<br />
Presentazione Soggiorno Pasquale Sud<strong>di</strong>visione dei ruoli e dei compiti<br />
Domenica 22 aprile<br />
CASTEL DRENA<br />
e COLLODRI<br />
Sentiero attrezzato<br />
e cicloescursione<br />
Martedì 24 aprile<br />
Programmazione <strong>di</strong><br />
una escursione<br />
Mercoledì 3 maggio<br />
ore 18.00<br />
PRESENTAZIONE<br />
SOGGIORNO PIRENEI<br />
Corso Senior<br />
ALPINISMO GIOVANILE<br />
giovani nati dal 1997 al 1999<br />
Dal 5 al 10 aprile<br />
VACANZE PASQUALI:<br />
ISOLA D’ELBA<br />
Escursioni: in mtb, al Monte<br />
Capanne, arrampicate alle falesie<br />
Fetovaia e Costa dei Ginepri in<br />
riva al mare<br />
Martedì 17 aprile<br />
Esercizi <strong>di</strong><br />
topografia<br />
e orientamento<br />
Domenica 6 maggio IL TERRIORIO DEL MONTE PURGA<br />
Alla ricerca dei segni dell'uomo, della geologia e della storia.<br />
Prova <strong>di</strong> orientamento a squadre<br />
Martedì 29 maggio<br />
Verifica dei rilevamenti e della logistica<br />
dell'escursione programmata<br />
Un corso per conoscere la natura sottosopra,<br />
imparando tecniche e <strong>di</strong>scipline<br />
<strong>di</strong>verse: orientarsi, leggere le carte dei<br />
sentieri, organizzare trek, apprendere<br />
l’alpinismo. Un percorso formativo<br />
nell’in<strong>di</strong>vidualità e nel gruppo, realizzato in<br />
un ambiente naturale altamente educativo<br />
e affascinante, da percorrere con<br />
intelligenza e responsabilità in amicizia e<br />
allegra compagnia.<br />
Sabato 2 Domenica 3 giugno<br />
BIVACCO A MALGA SPORA con gli orsi del Brenta<br />
ed escursione al CROZ DELL'ALTISSMO<br />
Martedì 22 settembre FESTA FINE CORSO - Bilancio del Corso,<br />
suggerimenti, immagini, filmati, consegna attestati e pizza<br />
Corso Junior<br />
“<strong>Il</strong> piccolo escursionista”<br />
Un corso per orientarsi, leggere le carte dei sentieri,<br />
osservare le impronte degli animali e l’ambiente<br />
circostante. Apprendere le prime fasi dell’alpinismo<br />
sui sentieri attrezzati. Un percorso formativo nell’in<strong>di</strong>vidualità,<br />
nel gruppo, in un ambiente naturale altamente<br />
educativo e affascinante.<br />
Mercoledì 7 marzo - Sede C.A.I. ore 17.30<br />
PRESENTAZIONE DEL CORSO<br />
Progetto Educativo dell’A.G.<br />
Abbigliamento e attrezzatura<br />
Mercoledì 14 marzo:<br />
Cosa mangio? Preparazione dello zaino.<br />
Domenica 18 marzo<br />
MONTE CUPOLINO<br />
Su e giù per i pen<strong>di</strong>i nevosi<br />
per ragazzi/e nati dal 2000 al 20<strong>02</strong><br />
Mercoledì 28 marzo:<br />
Che cosa è un ambiente ipogeo? Comportamento in grotta...<br />
Domenica 1 aprile LA TANACCIA<br />
Parco del Carnè - Brisighella Esperienze al buio...<br />
Mercoledì 11 aprile: Colline <strong>di</strong> carta<br />
Domenica 15 aprile<br />
RISERVA ORIENTATA DI SASSO GUIDANO<br />
Giochi all’aria aperta<br />
Festa <strong>di</strong> primavera con i genitori e amici<br />
Giovedì 26 aprile<br />
ore 17.30 - Funzione dei no<strong>di</strong> e dei moschettoni<br />
ore 18.30 - Presentazione Soggiorni Estivi:<br />
Appennino - Un Soggiorno Interessante (dall’11 al 14/6)<br />
Parco Naturale Alpe Devero - Alpe Veglia (dal 2 all’8/7)<br />
Domenica 29 aprile<br />
LA VIA DELL’AQUILOTTO arrampicata e la<br />
TERRA DEI CACHI in bicicletta Valmarecchia<br />
Mercoledì 9 maggio Organizzazione <strong>di</strong> una escursione<br />
Sabato 12 e domenica 13 maggio<br />
PERDERSI TRA PRATI E COLLINE, CROCHI<br />
BUCANEVE ed incontri<br />
con caprioli, marmotte a portata <strong>di</strong> mano<br />
Mercoledì 12 settembre FESTA FINE CORSO<br />
Foto, filmati e racconti sulle avventure del Corso...<br />
PRESENTAZIONE SOGGIORNI ESTIVI<br />
Giovedì 26 aprile ore 18.30<br />
Aquilotti - Junior bambini nati tra il 2000 e il 2005<br />
dall’11 al 14 giugno PARCO DEL FRIGNANO<br />
Alle falde dell’Alpe della Luna<br />
Junior ragazzi nati tra il 2000 e il 20<strong>02</strong><br />
dal 2 al 8 Luglio<br />
PARCO NATURALE<br />
DELL’ALPE DEVERO<br />
Escursioni: sulle tracce dei<br />
contrabban<strong>di</strong>eri <strong>di</strong> un tempo,<br />
naturalistiche, <strong>di</strong> orientamento e<br />
arrampicate su falesie<br />
Senior giovani nati tra il 1995 e il 1999<br />
dal 19 luglio al 3 agosto<br />
GRANDES RANDONNEES DES PARCS NATIONAUX<br />
DES HAUTES PYRENNES<br />
ET ATLANTIQUES (France)<br />
PARQUE NACIONAL DE CANYON DE ORDESA<br />
Y MONTE PERDIDO (España)<br />
7
Gruppo<br />
La... la... laaa...<br />
Segnatori, all’opera!<br />
La primavera è alle porte e, tra un<br />
segno e una carta escursionistica,<br />
una bussola e un albero, un rilievo<br />
topografico ed un rilievo vero (<strong>di</strong> quelli<br />
tutti in salita), è ora <strong>di</strong> dare il “la” alla<br />
nuova stagione dei Segnatori.<br />
L’inverno è stato proficuo perché se<br />
prima è stato bello e poi è arrivata<br />
tanta neve, questo ci ha permesso<br />
<strong>di</strong> metterci attorno ad un tavolo e fare<br />
il punto della situazione. <strong>Il</strong> Catasto è<br />
in via <strong>di</strong> riorganizzazione e così pure<br />
il magazzino, per cui non ci rimane<br />
altro che attendere lo scioglimento<br />
della neve (sì sì, la fusione...) per<br />
tornare a lustrare i sentieri, gli alberi,<br />
i sassi e... i piatti del post-escursione.<br />
Quest’anno la Settimana Nazionale<br />
dell’Escursionismo farà tappa in<br />
Emilia-Romagna e, visto che anche<br />
la nostra provincia sarà impegnata<br />
ad ospitare alcuni eventi, il lavoro <strong>di</strong><br />
manutenzione dei sentieri assumerà<br />
una portata “nazionale”. Ci dovremo<br />
quin<strong>di</strong> rimboccare le maniche:<br />
In Sede, entrando a destra,<br />
nell’apposita vetrinetta, fa bella mostra<br />
<strong>di</strong> sé la Collana “Guida Monti d’Italia”.<br />
Sgombriamo subito il campo da errate<br />
interpretazioni o da facili umorismi:<br />
non si tratta della collana della signora<br />
Ministro Cancellieri che in Parlamento<br />
siede alla sinistra <strong>di</strong> Monti, Guida<br />
d’Italia: l’attuale Presidente del<br />
Consiglio e i Ministri della Repubblica<br />
non c’entrano affatto! Come tutti sanno,<br />
o almeno tutti dovrebbero sapere, si<br />
tratta <strong>di</strong> una magnifica opera, i classici<br />
volumi in tela grigia, e<strong>di</strong>ta dal <strong>CAI</strong> e<br />
dal TCI. È la più completa illustrazione<br />
esistente delle montagne d’Italia, Alpi<br />
e Appennini compresi, dal punto <strong>di</strong><br />
vista escursionistico e alpinistico. I<br />
volumi sono proposti ai Soci <strong>CAI</strong> al<br />
prezzo <strong>di</strong> favore loro riservato.<br />
L’acquisto <strong>di</strong> un volume o più <strong>di</strong> questa<br />
Collana costituisce una scelta<br />
intelligente e culturalmente valida per<br />
conoscere settori dell’arco alpino e<br />
della dorsale appenninica, isole<br />
comprese, mai visitati e percorsi:<br />
sarebbe anche uno stimolo - perché<br />
no? - per programmare una vacanza<br />
in montagne <strong>di</strong>verse dalle solite.<br />
Non potrebbe essere anche una buona<br />
idea per un regalo <strong>di</strong> Pasqua (perché?<br />
I regali si devon fare solo a Natale?),<br />
sentieri<br />
Segnatori, all’opera!<br />
Gli incontri per organizzare le uscite<br />
nell’Alto Appennino prenderanno il<br />
via il 10 aprile per proseguire il primo<br />
martedì dei mesi successivi. Le gite<br />
prima dell’estate saranno il 15 aprile,<br />
il 13 maggio, il 3 giugno e l’8 luglio.<br />
A Pavullo, invece, il primo incontro<br />
<strong>di</strong> quest’anno si è tenuto mercoledì<br />
22 febbraio, i prossimi saranno il 21<br />
marzo, il 18 aprile, il 16 maggio e il<br />
20 giugno. Le gite, a Pavullo, avranno<br />
invece una cadenza non proprio<br />
regolare ma saranno più fitte nei mesi<br />
primaverili quando la natura... “dà il<br />
meglio <strong>di</strong> sé”: 25 marzo, 22 aprile, 6<br />
e 20 maggio, 24 giugno.<br />
Infine, vi ricordo che con il “<strong>di</strong>sgelo”,<br />
inizia la raccolta dei dati dei sentieri<br />
<strong>di</strong> cui abbiamo parlato lo scorso<br />
numero. Atten<strong>di</strong>amo le vostre<br />
segnalazioni!!!<br />
A presto... sui nostri sentieri!<br />
Andrea Gasparini<br />
La nostra email e:<br />
sentieristica@cai.mo.it<br />
Monti d’Italia<br />
per un compleanno, per un onomastico,<br />
per un qualsivoglia anniversario.<br />
Sarebbe questa un’ottima idea,<br />
qualificante per chi dona e gra<strong>di</strong>ta per<br />
chi riceve...<br />
SOCIE, SOCI... Sostenete l’e<strong>di</strong>toria<br />
<strong>CAI</strong>!<br />
SOCI, SOCIE... Regalate e fatevi<br />
regalare un volume delle “Guida dei<br />
Monti d’italia”!<br />
Monti, quello al Governo, ci <strong>di</strong>ce che<br />
dobbiamo far riprendere l’economia:<br />
dai mo’, da bravi, che acquistando un<br />
volume contribuiamo alla riduzione<br />
dello “spread” e a scongiurare il<br />
“default”!<br />
Monti, sempre quello del Governo, il<br />
giorno della Befana, a Parigi, ha detto:<br />
“L’Europa è come un alpinista che<br />
cammina su un crinale molto<br />
pericoloso. Questo è un momento<br />
cruciale, servono misure rapide,<br />
efficaci, complete”. È questa una<br />
esternazione che rende bene<br />
l’audacia, la determinazione, la<br />
consapevolezza delle proprie capacità<br />
tipiche del bravo alpinista; fatta salva<br />
la possibilità <strong>di</strong> pensarla come si vuole,<br />
a noi, gente del <strong>CAI</strong>, questa immagine<br />
d’alta montagna piace moltissimo, o<br />
no?<br />
Alessandro Marchiorri<br />
Adotta un Sentiero!<br />
Continua la pubblicazione della lista dei sentieri gestiti dalla nostra Sezione<br />
nell’Alto Appennino che potete trovare anche sulla “Carta dei Sentieri dell’Alto<br />
Appennino Modenese” e<strong>di</strong>ta dalla nostra Sezione. Accanto potrete trovare chi<br />
li ha adottati. Ovviamente, i sentieri “orfani” non sono lasciati al loro destino,<br />
ma sono gestiti ad opera del Gruppo e <strong>di</strong> tutti quei Soci che, pur non avendone<br />
uno “proprio”, fanno manutenzione dove serve... ed è come se li avessero<br />
adottati tutti! Per essere meglio gestiti, alcuni sentieri sono <strong>di</strong>visi in tratte più<br />
brevi e nello schema sono segnalate con numeri romani.<br />
Nella seconda parte <strong>di</strong> questo elenco i sentieri che non hanno un adottare<br />
sono <strong>di</strong> più rispetto alla prima... più possibilità <strong>di</strong> scegliere, dunque! Adottare<br />
un sentiero è una cosa che possono fare tutti sia da soli che in Gruppo ma è<br />
importante ricordare che è necessario fare riferimento alla Sezione per poter<br />
svolgere questo compito in sicurezza e per ricevere la necessaria formazione.<br />
Nulla <strong>di</strong> particolarmente impegnativo, visto che i sentieri sono abbastanza<br />
“autonomi”, solo un impegno annuale <strong>di</strong> verifica e una “rinfrescata”, quando<br />
necessario. <strong>Il</strong> Gruppo Sentieri si occupa <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare il lavoro <strong>di</strong> questi Soci<br />
per verificare che non ci siano problemi e supportarli nel loro lavoro che non<br />
è solitario ma rientra in un unico progetto gestito <strong>di</strong>rettamente dalla Sezione.<br />
Volete adottare un sentiero? Rivolgetevi a noi!!! A.G.<br />
Sentiero Percorso Adottatore<br />
00/IV Abetone - Foce a Giovo<br />
501 Faidello - Monte Gomito<br />
503 Faidello - Pian dell’Asprella (Val <strong>di</strong> Luce)<br />
505 Ponte Picchiasassi (Dogana) - Lago Piatto A. Silingar<strong>di</strong><br />
507 Ca’ Coppi - Foce a Giovo<br />
509 La Fiancata - Monte Mo<strong>di</strong>no F. Tolomelli<br />
511 Caprili - Rotari F. Tolomelli<br />
515/I Capannella - Ronchi<br />
515/II Ronchi - P.so dei Rombicetti - P.so d’Annibale<br />
00/V Foce a Giovo - Colle Bruciata<br />
517 Rio Tagliole - Lago Turchino - sentiero 00<br />
517.A Lago Turchino - Finestra Ron<strong>di</strong>naio<br />
519 Parch. L.Santo - Foce Giovo - P.so Annibale - P.so Fariola G. Manfre<strong>di</strong>ni<br />
521 L.Baccio - Ron<strong>di</strong>naio Lombardo - M.Ron<strong>di</strong>naio<br />
523 Parch. L.Santo - L.Baccio - Monte Ron<strong>di</strong>naio<br />
525 Parch. Lago Santo - Monte Giovo<br />
527 Passo Boccaia - Monte Giovo<br />
529 Parch. L.Santo - P.so Boccaia - Colle Bruciata<br />
531 Strada Tagliole (Ca’ <strong>di</strong> Gallo) - Passo Boccaia<br />
533 Fatalcina - Monte Nuda<br />
535 Tagliole - Roncaglione - Monte Nuda<br />
00/VI Colle Bruciata - Passo Ra<strong>di</strong>ci<br />
539 Vacchereccie - M. Nuda - Passo Boccaia<br />
541 Ponte Sant’Anna - Passo Boccaia M. Montanari<br />
543 Ponte Sant’Anna - Colle Bruciata R. Bagnoli<br />
545 Rio Fai - sentiero 00<br />
547 sent.551 - Lagacci della Porticciola - sent.545<br />
549 Ponte S.Anna - sent.00 (La Porticciola - P.so Serracani)<br />
551 sentiero 543 - Colle delle Vacche<br />
555 Ca’ del Duca - Monte Albano R. Bagnoli<br />
557 Ca’ del Duca - Monte Spicchio R. Bagnoli<br />
559 Imbrancamento - sent.00 (Bocca del Fornello) A. Gasparini<br />
565 sentiero 579 - Sasso Tignoso<br />
567 Roccapelago - Alpesigola<br />
567.A sentiero 567 - sentiero 565<br />
569 Casoni - Pontaccio - Monte Cagapicchio<br />
571 Casoni - Lagaccione - Alpesigola<br />
573 sent.579 - L.Cavo - M.Rovinoso - Lagaccione D. Franchini<br />
579/I La Santona - Cento Croci (Via Vandelli) A. Gasparini<br />
579/II Cento Croci - sentiero 565 (Via Vandelli) A. Gasparini<br />
579/III sentiero 565 - sentiero 00 (Via Vandelli) A. Gasparini<br />
583 Barigazzo - Monte Cantiere<br />
585 Piane <strong>di</strong> Mocogno - Monte Cantiere<br />
587 Boccassuolo - Monte Cantiere M. Bulgarelli
GRUPPO<br />
MODENA<br />
<strong>CAI</strong><br />
SPELEOLOGICO<br />
EMILIANO<br />
<strong>Il</strong> Bo’ de Pavei è sostanzialmente un<br />
meandro scavato nel conglomerato<br />
del Montello, nei pressi <strong>di</strong> Nervesa<br />
della Battaglia (Treviso). <strong>Il</strong><br />
conglomerato è una roccia formatasi<br />
per opera dei ghiacciai che, nello<br />
scorrere verso valle, hanno “impastato”<br />
tra loro pietre, argilla, sabbia e detriti<br />
<strong>di</strong> vario genere, fino a formare un’unica<br />
massa che, nel corso del tempo, si è<br />
soli<strong>di</strong>ficata sull’antico strato <strong>di</strong> arenaria<br />
su cui scorreva il Piave. In questa<br />
roccia l’acqua, scavando, ha asportato<br />
l’arenaria, più friabile, e ha lasciato<br />
vasti ambienti che, in varie zone del<br />
Montello, sono oggi grotte e cavità<br />
anche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />
(Castelsotterra, Tavaran Grande, ecc.).<br />
<strong>Il</strong> Bo’ de Pavei ha un’estensione <strong>di</strong><br />
1826 metri e inizia con una piccola<br />
sala che durante la 1a Guerra<br />
Mon<strong>di</strong>ale fu a<strong>di</strong>bita a deposito <strong>di</strong><br />
munizioni. Da qui parte l’unico pozzo<br />
<strong>di</strong> una certa profon<strong>di</strong>tà, che si scende<br />
con scale metalliche; si arriva nei<br />
pressi <strong>di</strong> una stalagmite, <strong>di</strong>etro la quale<br />
si scende con cautela e, <strong>di</strong>rigendosi<br />
verso nord, si accede al Ramo Novo,<br />
formato da cunicoli piuttosto stretti.<br />
Qui si incontrano numerose<br />
concrezioni, tra cui una colata<br />
Piccozza d’Antan<br />
<strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />
Questo <strong>di</strong>stinto signore, ritratto<br />
probabilmente alla fine degli anni ‘20<br />
con giubbone impermeabile, cappellaccio<br />
a gronda sugli orecchi, zaino<br />
in spalla e piccozza sottobraccio è<br />
l’Avv. Giuseppe Polacci (1897-1972),<br />
uno dei Padri Rifondatori della nostra<br />
Sezione nel 1927, forse il “primus<br />
inter pares” <strong>di</strong> essi, ma avremo<br />
tempo in altra occasione per parlarne<br />
GRUPPO SPELEOLOGICO EMILIANO<br />
domenica 13 maggio<br />
Bo’ de Pavei<br />
www.cai.mo.it<br />
stalattitica denominata “medusa”. Di<br />
particolare interesse, nelle zone in cui<br />
il conglomerato si è soli<strong>di</strong>ficato<br />
sull’antico strato <strong>di</strong> arenaria, sono i<br />
“ripple marks”, le impronte delle onde<br />
lasciate dallo scorrere dell’acqua sulla<br />
sabbia, che hanno impresso la loro<br />
forma nello strato <strong>di</strong> conglomerato<br />
sovrastante; i “ripple marks” sono ora<br />
visibili in quanto l’acqua, nel tempo,<br />
ha finito per asportare del tutto<br />
l’arenaria. Altro ramo interessante è il<br />
Certosa, che porta all’immensa Sala<br />
della Madonna; qui, sul soffitto, è ben<br />
evidente il “Serpente”, la traccia<br />
dell’antico percorso della condotta<br />
d’acqua che ha dato origine al salone.<br />
Da questa sala, tramite una breve<br />
<strong>di</strong>scesa, si arriva al ramo ancora attivo<br />
della grotta, dove possiamo seguire il<br />
corso d’acqua per un centinaio <strong>di</strong> metri,<br />
finché scompare in un sifone. La grotta<br />
termina in corrispondenza <strong>di</strong> una frana,<br />
sotto stretti camini da cui proviene<br />
l’acqua dalla sovrastante Valle delle<br />
Tre Fonti. <strong>Il</strong> Bo’ de Pavei è una cavità<br />
<strong>di</strong> grande interesse geologico; è adatta<br />
a tutti, necessita solo <strong>di</strong> un po’ <strong>di</strong> agilità<br />
nel percorrere alcuni cunicoli<br />
abbastanza stretti.<br />
D.G. Federico Bernardoni<br />
<strong>di</strong>ffusamente. L’Avv. Polacci fu inoltre<br />
colui che insieme al Prof. Benito<br />
Boccolari nel 1931 lanciò, in ambito<br />
sezionale <strong>CAI</strong>, l’idea <strong>di</strong> un Giar<strong>di</strong>no<br />
Botanico nell’Alto Appennino, idea<br />
poi ripresa e da lui riproposta, a<br />
guerra finita, nel 1946. Fu inoltre il<br />
promotore della valorizzazione<br />
strategica e scientifica del Monte<br />
<strong>Cimone</strong> che trovò nell’Aeronautica<br />
Militare un interlocutore interessato.<br />
Polacci fu un innamorato del Monte<br />
<strong>Cimone</strong>, che salì innumerevoli volte<br />
e ripetutamente fotografò, tanto che<br />
gli amici e i Soci del <strong>CAI</strong>, negli anni<br />
‘30, lo promossero al rango <strong>di</strong><br />
“Podestà del <strong>Cimone</strong>”. Per sua<br />
espressa volontà testamentaria sulla<br />
lapide cimiteriale venne apposta la<br />
<strong>di</strong>citura “Cimoniano”. Uomo versatile<br />
e <strong>di</strong> molteplici interessi in campo<br />
storico e culturale, il Polacci nel 1970<br />
<strong>di</strong>ede alle stampe un volume<br />
sull’Aceto balsamico modenese e<br />
postumo, nel 1988, un’opera sull’Arte<br />
estense del vetro e del cristallo dal<br />
XIV al XIX secolo. Per questi suoi<br />
meriti il Comune <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> volle<br />
de<strong>di</strong>cargli una via in frazione<br />
Cittanova.<br />
Fra i preziosi documenti e cimeli che<br />
i famigliari hanno voluto generosa-<br />
domenica 27 maggio<br />
Abisso Francesco Simi<br />
Le ripide pareti della valle d’Arnetola<br />
sono la causa ideale per la formazione<br />
<strong>di</strong> ambienti carsici, che qui abbondano<br />
e presentano una morfologia molto<br />
simile, pozzi a cascata e stretti<br />
meandri <strong>di</strong> raccordo. In questa valle,<br />
molto deturpata dalla presenza <strong>di</strong><br />
cave, si ha una delle più alte concentrazioni<br />
<strong>di</strong> abissi <strong>di</strong> grande profon<strong>di</strong>tà<br />
del nostro paese, che a partire<br />
La zona carsica <strong>di</strong> Dossena fu oggetto<br />
<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o nei primi anni del ‘500<br />
da parte <strong>di</strong> Leonardo da Vinci,<br />
incaricato <strong>di</strong> preparare una carta<br />
topografica della val Brembana da<br />
parte del governatore <strong>di</strong> Milano. È<br />
una zona ricca <strong>di</strong> cavità, se ne contano<br />
circa 40, dove l’attività speleologica<br />
ha iniziato a intensificarsi verso<br />
la fine degli anni ‘30. Molto simili dal<br />
punto <strong>di</strong> vista morfologico, le grotte<br />
sembrano suggerire la possibilità <strong>di</strong><br />
ulteriori e impreve<strong>di</strong>bili sviluppi,<br />
mente donare alla nostra Sezione,<br />
spicca questa picca (o piccozza): sì,<br />
proprio quella ritratta sottobraccio<br />
nella foto!<br />
Dalla testa al puntale misura cm 105;<br />
dalla paletta alla punta della becca<br />
cm 28; nella parte inferiore della<br />
becca sono presenti 7 denti. Non<br />
presenta marchi <strong>di</strong> fabbrica, ma è<br />
presumibile sia <strong>di</strong> manifattura<br />
austriaca e che possa risalire agli<br />
domenica 10 giugno<br />
Grotte <strong>di</strong> Dossena<br />
dagli anni ‘70 sono stati oggetto <strong>di</strong><br />
sempre più intense esplorazioni<br />
speleologiche. Molto vicino ad alcune<br />
cave, a 1194 metri s.l.m. si apre<br />
l’abisso Simi, scoperto nel 1971 e<br />
profondo 691 metri, con un andamento<br />
quasi totalmente verticale. Per la<br />
sua esplorazione è necessaria attrezzatura<br />
e preparazione speleologica.<br />
D.G. Marcello Borsari<br />
oggetto <strong>di</strong> continue esplorazioni. Tra<br />
le grotte più imponenti vi sono Puerto<br />
Escon<strong>di</strong>do, Abisso <strong>di</strong> val Cadur,<br />
Croasa dell’Era, Abisso Frassoni,<br />
Abisso Club Med. Imponente è anche<br />
la presenza <strong>di</strong> gallerie minerarie,<br />
lunghe oltre 12 km, tanto che si ha<br />
l’idea che il complesso carsico e<br />
quello creato dall’uomo costituiscano<br />
un ambiente unitario. Le grotte e le<br />
miniere sono percorribili solo con<br />
adeguata attrezzatura speleologica.<br />
D.G. Marcello Borsari<br />
<strong>Il</strong> nostro in<strong>di</strong>rizzo email è<br />
gse.modena@gmail.com<br />
inizi degli anni ‘20, Polacci infatti<br />
s’associò alla SU<strong>CAI</strong> nel 1922.<br />
L’ abbiamo doverosamente<br />
fotografata dopo averla sottoposta<br />
a un trattamento estetico <strong>di</strong> alcune<br />
ore a suon <strong>di</strong> paglietta <strong>di</strong> ferro per<br />
le superfici in metallo, mentre per il<br />
manico in legno <strong>di</strong> fràssino siamo<br />
ricorsi a olio paglierino e tanto,<br />
tanto... “olio <strong>di</strong> gomito”.<br />
9
C’è @ per te!<br />
Caro Consocio, al momento del<br />
rinnovo dell’iscrizione annuale al<br />
sodalizio, lascia il tuo recapito <strong>di</strong><br />
posta elettronica scrivendolo<br />
sull’apposito pizzino che troverai sul<br />
banco della segreteria, oppure se<br />
versi la quota tramite bonifico invia<br />
una mail con il tuo in<strong>di</strong>rizzo a<br />
@modena@cai.it<br />
I soci che hanno comunicato il loro<br />
in<strong>di</strong>rizzo e-mail, con il servizio<br />
c’è @ per te, verranno sempre<br />
informati in tempo utile, con schede<br />
dettagliate, su corsi, escursioni, sulle<br />
nuove iniziative o variazioni <strong>di</strong> date.<br />
Le informazioni aggiornate si<br />
possono trovare anche sul sito<br />
www.cai.mo.it, dove è possibile<br />
vedere e/o scaricare il notiziario in<br />
anteprima. Dalla home page, si<br />
seleziona la rivista "il <strong>Cimone</strong>" e<br />
compariranno tutti i numeri<br />
dell’anno. Non hai ancora inviato la<br />
tua e-mail? Ricorda l’in<strong>di</strong>rizzo è<br />
modena@cai.it<br />
Marinella Castelli<br />
Destina anche tu il 5 per mille<br />
alla Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>!!!<br />
(continua da pagina 1)<br />
Ricor<strong>di</strong>amo che la scelta <strong>di</strong> destinare<br />
il 5 per mille non comporta alcuna<br />
variazione dell’imposta (non aumenta<br />
per chi lo destina nè <strong>di</strong>minuisce per<br />
chi non lo fa) e non influenza la scelta<br />
fatta per l’8 per mille. È sufficiente<br />
compilare il Modello 730 o l’Unico,<br />
firmando nello spazio in<strong>di</strong>cato come<br />
“Sostegno del Volontariato, delle<br />
organizzazioni non lucrative <strong>di</strong> utilità<br />
sociali” in<strong>di</strong>cando nel riquadro il co<strong>di</strong>ce<br />
10<br />
Ben tornata, Lutea!<br />
Era una ‘desaparecida’... era ancora presente in pochissimi esemplari sull’Alto Appennino reggiano e<br />
parmense, la Gentiana Lutea (che in latino vuol <strong>di</strong>re gialla) chiamata anche Genziana maggiore per le sue<br />
<strong>di</strong>mensioni ragguardevoli che, in alcuni casi, raggiungono anche i 200 cm <strong>di</strong> altezza. Specie rarissima e<br />
protetta, la nostra Lutea, chiamiamola affettuosamente così, sembrava avesse abbandonato per sempre<br />
l’Alto Appennino modenese; l’ultimo avvistamento certificato dal Nego<strong>di</strong> risaliva ad<strong>di</strong>rittura al 1941; solo<br />
un paio <strong>di</strong> anni fa’ una ‘équipe’ <strong>di</strong> ricercatori della Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Reggio Emilia, dopo<br />
quasi settant'anni la ritrovò viva e vegeta in<strong>di</strong>viduandone una stazione in un non meglio specificato sito<br />
“Ron<strong>di</strong>naio”. Dopo anni <strong>di</strong> ricerche anche noi, che pur non siam ricercatori ma modesti “battitori” dei sentieri<br />
dell'Alpe, l’abbiamo incontrata. Noi ve la proponiamo in versione un po’ <strong>di</strong>messa: sì, è un po’ sciupata<br />
perché era l’11 settembre 2011 e per vederla “nello splendore dei 90 millimetri”, come si usava <strong>di</strong>re un<br />
tempo per i film al cine, avremmo dovuto esser là, a quota 1815, almeno un mese prima. L’esemplare era<br />
alto circa 85 cm. Di proposito nemmeno noi vi <strong>di</strong>ciamo il punto preciso al Ron<strong>di</strong>naio per non togliere ad<br />
alcuno il piacere <strong>di</strong> cercarla e <strong>di</strong> gioire per un bel gioiello che si credeva perduto ed è stato ritrovato.<br />
Alessandro Marchiorri<br />
Bibliografia: “FLORA DEL MODENESE -Censimento-Analisi-Tutela” <strong>di</strong> A. Alessandrini, L. Delfini, P. Ferrari,<br />
F. Fiandri, M. Gualmini, U. Lodesani, C. Santini - Ed. Artestampa - <strong>Modena</strong>, 2010<br />
fiscale della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del<br />
Club Alpino Italiano:<br />
80014670360<br />
Per i titolari <strong>di</strong> un solo red<strong>di</strong>to da<br />
lavoro <strong>di</strong>pendente o <strong>di</strong> una pensione<br />
che non devono presentare la<br />
<strong>di</strong>chiarazione dei re<strong>di</strong>ti, possono<br />
compilare l’apposita scheda<br />
(consegnata dal datore <strong>di</strong> lavoro o<br />
dall’ente erogatore della pensione) e<br />
consegnarla in busta chiusa all’ufficio<br />
postale, allo sportello bancario o al<br />
CAF, al commercialista, ecc.<br />
Si ringraziano il nostro Socio dott. Roberto Bedogni che ha scattato la foto<br />
e la dott.ssa Giuliana Trevisan Gran<strong>di</strong> che ce ne ha certificato l’identità.<br />
Le Alpi Venete<br />
Rassegna Triveneta del C.A.I<br />
Questa rivista ci permette <strong>di</strong> conoscere l’ambiente alpino che, a partire dalle<br />
montagne venete a noi più vicine (Monti Lessini, Piccole Dolomiti, Pasubio,<br />
Altopiano <strong>di</strong> Asiago), raggiunge le Alpi confinanti con Austria e Slovenia (Carnie<br />
e Giulie), attraverso i gruppi Dolomitici come le Pale <strong>di</strong> S. Martino, Lagorai,<br />
Civetta, ecc. La Rivista propone itinerari molto dettagliati e ben curati <strong>di</strong><br />
escursionismo, alpinismo, sci fondo escursionistico, sci alpinismo ed altri <strong>di</strong><br />
carattere naturalistico: de<strong>di</strong>ca inoltre articoli, trattati sempre con rigore scientifico,<br />
sulle formazioni rocciose, flora e fauna. Ampio spazio è lasciato alla storia<br />
dell’uomo, dai primi inse<strong>di</strong>amenti fino ai giorni nostri. Nell’ambito storico una<br />
parte è naturalmente de<strong>di</strong>cata alle vicende dell’alpinismo, narrate sempre su<br />
quell’esile filo della verità e leggenda che appassiona il lettore. Ampio spazio<br />
lasciato al <strong>di</strong>battito all’interno del Club Alpino Italiano, Soccorso Alpino, ecc.<br />
La Rassegna “Le Alpi Venete” è frutto della collaborazione delle Sezioni<br />
Trivenete del C.A.I. ed è forse la più completa ed interessante Rivista <strong>di</strong><br />
alpinismo e<strong>di</strong>ta attualmente in Italia. Non è una rivista che ricerca la moda, ma<br />
una rivista in<strong>di</strong>spensabile per il Socio C.A.I. che fa alpinismo in un rapporto<br />
<strong>di</strong> conoscenza uomo-natura.<br />
Chi è intenzionato a visionarlo e ad abbonarsi può rivolgersi in segreteria entro<br />
il mese <strong>di</strong> aprile. A cadenza semestrale, l’abbonamento è <strong>di</strong> 6 Euro.<br />
www.cai.mo.it<br />
Errata<br />
corrige<br />
Nel numero precedente del<br />
Notiziario, cari Socie e Socie, vi<br />
abbiamo rifilato un’emerita “bufala”.<br />
Nell’articolo “Eiger in sede” non<br />
abbiamo identificato con precisione<br />
la montagna raffigurata nel quadro<br />
del Prof. Cavani che, in realtà, è la<br />
Jungfrau! Sì, è vero, l’Eiger è a<br />
pochissima <strong>di</strong>stanza, subito a<br />
sinistra fuori dalla cornice... e quin<strong>di</strong><br />
assolutamente non visibile: che<br />
figura, proprio nell’anno in cui<br />
l’Eiger compare sul bollino 2012.<br />
Se questo errore l’avesse<br />
commesso la Gazzetta <strong>di</strong> Rocca<br />
Cannuccia, beh, pazienza, ma<br />
proprio sul Notiziario <strong>di</strong> una Sezione<br />
del <strong>CAI</strong>... scusate.<br />
Un altro refuso si trova nell’articolo<br />
“Le Nostre Ra<strong>di</strong>ci” alla riga 30 dove<br />
la scritta tutta in maiuscolo “IL<br />
MONTE CIMONE” va sostituito con<br />
“IL CIMONE” (la testata del<br />
Notiziario) perché sennò tutto<br />
l’argomentare, già <strong>di</strong> per sé<br />
arzigogolato, <strong>di</strong>venta privo <strong>di</strong> senso.<br />
Confi<strong>di</strong>amo nella vostra<br />
benevolenza.<br />
Alessandro Marchiorri<br />
il cimone<br />
Notiziario della Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club Alpino Italiano<br />
Via 4 Novembre, 40 - 41123 <strong>Modena</strong> - Tel. 059/826914 - Fax 059/826978<br />
Internet Home Page: http://www.cai.mo.it - E-mail: modena@cai.it<br />
Direttore Responsabile: Maria Teresa Rubbiani<br />
Fotocomposizione e stampa: Borghi - Via Gran<strong>di</strong>, 63/65 - 41123 <strong>Modena</strong><br />
Autorizz. del Tribunale <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> n. 605 del 29 settembre 1977<br />
<strong>Il</strong> notiziario è aperto alla collaborazione dei soci e simpatizzanti,<br />
ma gli articoli dei singoli autori non impegnano la redazione<br />
nè il Consiglio Direttivo del sodalizio. La pubblicazione può essere parziale.<br />
Anche se non pubblicati i testi non saranno restituiti.<br />
LA SEDE È APERTA NEI GIORNI DI MERCOLEDÌ E<br />
VENERDÌ (DALLE 17,00 - ALLE 19,30)<br />
E DI MARTEDÌ (DALLE 20,30 - ALLE 23,00).
Cronologia del C.E.A.S. e del Giar<strong>di</strong>no Botanico<br />
“Esperia” dal 1931 al 1995 <strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />
14 Luglio 1957 - Inaugurazione Rifugio-Casa del Giar<strong>di</strong>no Esperia a Passo<br />
del Lupo. Si riconoscono a sinistra, <strong>di</strong>etro al cespuglio, l’allora Presidente<br />
sezionale Angelo Testoni; al centro, <strong>di</strong> alta statura, il Presidente Generale<br />
del <strong>CAI</strong> Avv. Ardenti Morini alla cui sinistra, con occhiali scuri e pizzetto<br />
bianco, il Prof. Panini. Foto Archivio Testoni.<br />
<strong>Il</strong> 10 giugno 2012 verrà ufficialmente<br />
inaugurato il nuovo e<strong>di</strong>ficio al Giar<strong>di</strong>no<br />
Botanico “Esperia” a Passo del Lupo<br />
in sostituzione del vecchio cosiddetto<br />
rifugio. È opportuno che tutti i Soci<br />
sappiano un po’ della sua storia<br />
prossima e remota per evitare <strong>di</strong> <strong>di</strong>re<br />
inesattezze o spropositi: non è questa<br />
una storia documentata e commentata<br />
come sarebbe stato bene proporre,<br />
pur non escludendo che in futuro ci<br />
sia la possibilità <strong>di</strong> farlo; per il momento<br />
accontentiamoci <strong>di</strong> una cronologia che<br />
fissi i punti fondamentali <strong>di</strong> un lungo<br />
percorso che tanto ha appassionato,<br />
entusiasmato ma che ha fatto anche<br />
soffrire e tribolare la nostra Sezione.<br />
1931 - Per iniziativa <strong>di</strong> due Soci<br />
benemeriti, il Prof. Benito Boccolari e<br />
l’Avv. Giuseppe Polacci si costituisce<br />
presso la Sezione <strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> un<br />
Comitato Scientifico intitolato poi, negli<br />
anni ‘50, a Fernando Malavolti. In<br />
seguito ad alcune gite sociali sul nostro<br />
crinale appenninico, si compila un<br />
elenco delle specie da fiore riscontrate<br />
sul terreno e si in<strong>di</strong>viduano anche<br />
specie me<strong>di</strong>cinali che potrebbero<br />
consentire una piccola attività<br />
commerciale a favore dei montanari<br />
residenti; Boccolari e Polacci<br />
auspicano anche, in territorio <strong>di</strong><br />
Sestola, la creazione <strong>di</strong> un Orto<br />
Botanico in particolare nella zona<br />
compresa tra il Lago Budalone (oggi<br />
della Ninfa) e la Cresta <strong>di</strong> Gallo.<br />
1933 - <strong>Il</strong> Prof. Emilio Chiovenda<br />
anch’egli Socio della nostra Sezione,<br />
Direttore dell’Orto Botanico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
e Preside della Facoltà <strong>di</strong> Scienze<br />
della Regia Università <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><br />
pubblica su “<strong>Il</strong> <strong>Cimone</strong>” una articolata<br />
Relazione per la fondazione <strong>di</strong> un<br />
Giar<strong>di</strong>no alpino finalizzato allo stu<strong>di</strong>o<br />
e alla coltivazione <strong>di</strong> specie foraggere,<br />
officinali, aromatiche per “...avviare<br />
una industria montanara che potrebbe<br />
costituire un non <strong>di</strong>sprezzabile<br />
contributo al miglioramento dei mezzi<br />
<strong>di</strong> vita della popolazione montana”.<br />
Solo in seconda battuta si fa accenno<br />
anche ai “vaghi fiorellin dell’alpe”.<br />
1934 - <strong>Il</strong> Comitato scientifico<br />
presieduto dal Prof. Giorgio Trebbi<br />
delibera <strong>di</strong> intensificare l’azione per la<br />
istituzione <strong>di</strong> un Giar<strong>di</strong>no alpino al<br />
Monte <strong>Cimone</strong>.<br />
1936 - Dietro impulso del Comitato<br />
Scientifico della Sezione <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong><br />
il Prefetto <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> emana un<br />
Decreto nel quale vengono elencate<br />
54 specie da fiore da considerarsi<br />
piante protette.<br />
In quegli anni il problema più<br />
importante e urgente per la nostra<br />
Sezione era la costruzione <strong>di</strong> quello<br />
che poi <strong>di</strong>venterà il Rifugio Romual<strong>di</strong><br />
sul Monte <strong>Cimone</strong> che significò<br />
esasperanti trattative con il Demanio,<br />
la <strong>di</strong>sperata ricerca <strong>di</strong> finanziamenti in<br />
anni in cui in Europa mordevano gli<br />
effetti del crollo <strong>di</strong> Wall Street del<br />
1929... Poi la Guerra d’Etiopia, quella<br />
<strong>di</strong> Spagna e la Guerra mon<strong>di</strong>ale fecero<br />
slittare ‘sine <strong>di</strong>e’ qualsivoglia<br />
programma <strong>di</strong> Giar<strong>di</strong>no Alpino.<br />
1946 - Nel registro del Consiglio<br />
Direttivo <strong>di</strong> Febbraio della Sezione è<br />
riportato un Or<strong>di</strong>ne del Giorno dell’Avv.<br />
Polacci che si fa pala<strong>di</strong>no e promotore,<br />
come quin<strong>di</strong>ci anni prima, della<br />
costituzione <strong>di</strong> un Giar<strong>di</strong>no Alpino al<br />
Lago della Ninfa. Si costituisce una<br />
Commissione per un Giar<strong>di</strong>no<br />
appenninico sperimentale: Presidente<br />
il Prof. Francesco Panini, Segretario<br />
il Cap. Luigi Messerotti Benvenuti. Si<br />
stila un progetto vòlto al miglioramento<br />
dei pascoli e in particolare allo stu<strong>di</strong>o<br />
e produzione <strong>di</strong> “...specie foraggere,<br />
galattofere [cioè ottimali per la<br />
produzione lattiero- casearia - NdR],<br />
officinali, aromatiche, da <strong>di</strong>stillazione”.<br />
Si fa esplicito riferimento alla bontà<br />
della iniziativa come contributo a<br />
combattere l’emigrazione già in atto<br />
nella montagna modenese. Vengono<br />
richiesti contributi al Ministero<br />
dell’Agricoltura e Foreste, alla Sede<br />
Centrale del <strong>CAI</strong>, a banche,<br />
associazioni industriali, alla CCIAA. <strong>Il</strong><br />
Ministero eroga la bella cifra, d’allora,<br />
<strong>di</strong> 250.000 Lire.<br />
<strong>Il</strong> 12 aprile 1947 il Prof.<br />
Panini propone al Consiglio Direttivo<br />
della Sezione del <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong> che il<br />
futuro Giar<strong>di</strong>no venga nominato<br />
“ESPERIA”, antico nome dell’Italia e<br />
nome che ha un ricordo mitologico<br />
nell’“Orto delle Esperi<strong>di</strong>”. Sempre lo<br />
stesso anno il Comitato per il Giar<strong>di</strong>no<br />
Esperia dà vita al I Corso <strong>di</strong><br />
qualificazione per operai <strong>di</strong>soccupati<br />
da specializzarsi in erboristeria.<br />
1948 - Si stipula regolare contratto<br />
con il Comune <strong>di</strong> Sestola per la<br />
concessione in affitto, con canone<br />
simbolico, <strong>di</strong> un appezzamento <strong>di</strong><br />
terreno <strong>di</strong> un ettaro, da a<strong>di</strong>birsi a<br />
Campo sperimentale, in località Farsini<br />
al Passo del Lupo.<br />
1949 - Si tiene il II Corso per<br />
erboristeria sempre sotto la <strong>di</strong>rezione<br />
del Prof. Panini.<br />
1950 - Si opera la prima recinzione<br />
in rete metallica, sorretta da pali <strong>di</strong><br />
legno, della area del Giar<strong>di</strong>no<br />
avvalendosi gratuitamente della mano<br />
d’opera del Cantiere <strong>di</strong> rimboschimento<br />
montano assegnato dal Ministero al<br />
Comune <strong>di</strong> Sestola.<br />
1951 - <strong>Il</strong> Sen. Giuseppe Me<strong>di</strong>ci<br />
viene nominato Presidente Onorario<br />
del Comitato Giar<strong>di</strong>no Esperia. Si<br />
svolge il III Corso <strong>di</strong> erboristeria per<br />
giovani agricoltori della montagna<br />
modenese. Viene concesso al <strong>CAI</strong><br />
<strong>Modena</strong>, da parte del Comune <strong>di</strong><br />
Pavullo nel Frignano, un<br />
appezzamento <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong> mq. 600<br />
circa a quota 680 in località Pianelle<br />
<strong>di</strong> Monte dei Frati, a monte del Palazzo<br />
Ducale. Questo terreno appare<br />
particolarmente favorevole alla<br />
sperimentazione perché costituito da<br />
un antico semenzaio del Parco ducale,<br />
meglio conosciuto come “La Fioraia”.<br />
La <strong>di</strong>chiarata intenzione è quella <strong>di</strong><br />
costituire in questo sito un piccolo<br />
Centro <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> esperienze<br />
agronomiche ed erboristiche.<br />
1952 - Iniziano i lavori <strong>di</strong><br />
sistemazione dei terreni a Pavullo e a<br />
Passo del Lupo.<br />
1953 - Si scioglie il Comitato per<br />
il Giar<strong>di</strong>no Appenninico Sperimentale<br />
Esperia e si costituisce il C.E.A.S.<br />
(Centro Erboristico Appenninico<br />
Sperimentale). Presidente, per Statuto,<br />
il giovane Presidente della Sezione<br />
<strong>CAI</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> Angelo Testoni,<br />
Direttore scientifico il Prof. Panini,<br />
Segretario il Cap. Messerotti<br />
Benvenuti. <strong>Il</strong> neonato C.E.A.S.<br />
partecipa alla Esposizione <strong>di</strong><br />
Agricoltura <strong>di</strong> Roma.<br />
1954 - Organizzato dal CEAS e<br />
dalla Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club<br />
Alpino Italiano cui appartiene, si svolge<br />
a <strong>Modena</strong>, Pavullo e Passo del Lupo<br />
il IV Congresso Nazionale <strong>di</strong><br />
Erboristeria cui partecipano un<br />
centinaio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi italiani ed esteri.<br />
In tale occasione si inaugura la nuova<br />
casetta <strong>di</strong> servizio presso la Stazione<br />
sperimentale <strong>di</strong> Pavullo e viene<br />
pubblicato un grosso volume che<br />
raccoglie gli Atti del Congresso stesso.<br />
Sempre nel corso del 1954 si produce<br />
una notevole quantità <strong>di</strong> semi<br />
selezionati <strong>di</strong> foraggiere da fornire<br />
all’Istituto Sperimentale <strong>di</strong> Zootecnia<br />
a Piandelegotti presso il quale si vanno<br />
sperimentando numerose razze bovine<br />
provenienti da tutta Europa per<br />
verificarne l’adattabilità a pascoli in<br />
alta quota e la loro resa in termini <strong>di</strong><br />
produzione <strong>di</strong> carne e latte. <strong>Il</strong> Comune<br />
<strong>di</strong> Sestola fornisce altri 2 ettari alla<br />
Stazione <strong>di</strong> Passo del Lupo.<br />
1955 - Visita ufficiale al CEAS del<br />
Presidente Generale del <strong>CAI</strong> e dei<br />
membri del Comitato Scientifico<br />
nazionale. In collaborazione con il<br />
Corpo Forestale dello Stato, la<br />
Stazione Sperimentale Agraria <strong>di</strong><br />
<strong>Modena</strong> e l’Istituto Sperimentale <strong>di</strong><br />
Zootecnia a Piandelagotti hanno luogo<br />
interessanti e proficue sperimentazioni<br />
<strong>di</strong> coltivazione <strong>di</strong> foraggiere per alti<br />
pascoli, <strong>di</strong> piante me<strong>di</strong>cinali e <strong>di</strong> frutti<br />
del sottobosco.<br />
1956 - Si inizia la costruzione della<br />
“casetta-rifugio” al Passo del Lupo.<br />
1957 - <strong>Il</strong> 14 luglio viene inaugurato<br />
l’e<strong>di</strong>ficio del Passo del Lupo del<br />
C.E.A.S. con la partecipazione, fra gli<br />
altri, del Presidente Generale del <strong>CAI</strong>.<br />
Ispettore al rifugio viene nominato il<br />
Socio Silvio Etro.<br />
1959 - <strong>Il</strong> Comune <strong>di</strong> Pavullo concede<br />
la proroga <strong>di</strong> affitto del terreno al Monte<br />
11
Cronologia del C.E.A.S. e del Giar<strong>di</strong>no Botanico<br />
“Esperia” dal 1931 al 1995 <strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />
dei Frati per altri 9 anni: il canone<br />
simbolico per l’intero periodo è previsto<br />
in 100 lire italiane.<br />
1960 - Defunge il Cap. Luigi<br />
Messerotti Benvenuti, Segretario del<br />
C.E.A.S. e il C.E.A.S. va in crisi...<br />
1963 - Iniziano lavori <strong>di</strong><br />
manutenzione all’e<strong>di</strong>ficio del Giar<strong>di</strong>no<br />
Esperia a causa <strong>di</strong> prime avvisaglie<br />
sulle con<strong>di</strong>zioni statiche dello stesso.<br />
1964 - Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute del<br />
prof. Panini vanno peggiorando e<br />
l’attività a Pavullo langue. <strong>Il</strong> Sindaco<br />
<strong>di</strong> Pavullo scrive alla Sezione <strong>di</strong><br />
<strong>Modena</strong> del <strong>CAI</strong> facendo notare come<br />
il terreno concesso in affittanza sia<br />
completamente abbandonato e<br />
reclama la restituzione dello stesso.<br />
Sempre a Pavullo si verificano<br />
vandalismi vari che danneggiano<br />
gravemente la struttura esistente: si<br />
ipotizza <strong>di</strong> assumere un custode<br />
<strong>di</strong>morante all’interno della casetta.<br />
Muore il Prof. Panini; la Direzione del<br />
Giar<strong>di</strong>no Esperia viene affidato alla<br />
Prof.ssa Daria Bertolani Marchetti che<br />
rilancia la protezione della flora<br />
appenninica in ambedue le stazioni<br />
del C.E.A.S., a Pavullo e Passo del<br />
Lupo pur riaffermando l’attenzione<br />
verso le piante officinali e quelle adatte<br />
al rimboschimento soprattutto su<br />
terreni calanchivi. Per motivi<br />
professionali <strong>di</strong> docenza universitaria<br />
la Prof.ssa Bertolani Marchetti rimette<br />
il mandato poco tempo prima<br />
conferitole. Si continuano per il<br />
momento le coltivazioni limitate a<br />
angelica, lavanda, aconito, rabarbaro<br />
e ribes.<br />
1967-1968 - Si effettuano<br />
soltanto lavori <strong>di</strong> or<strong>di</strong>naria<br />
manutenzione.<br />
1969 - Peggiorano le con<strong>di</strong>zioni<br />
dell’e<strong>di</strong>ficio al Giar<strong>di</strong>no Esperia con<br />
evidenti crepe sui muri interni. <strong>Il</strong> Prof.<br />
Bertolani <strong>di</strong>chiara che il terreno su cui<br />
insiste il fabbricato risulta essere<br />
interessato a effetti <strong>di</strong> “..un’antica frana,<br />
con impregnazione d’acqua senza<br />
sufficiente drenaggio”. Ritiene inoltre<br />
azzardato procedere, come era stato<br />
ipotizzato, a sopraelevazioni senza<br />
opportuni rinforzi in legatura <strong>di</strong><br />
cemento armato.<br />
1970 - All’Assemblea dei Soci il<br />
Presidente Angelo Testoni riferisce<br />
testualmente: “Non so se dopo così<br />
lungo tempo <strong>di</strong> inattività sia ancora il<br />
caso <strong>di</strong> chiamarlo Centro<br />
Sperimentale...”. Ammette poi con<br />
dolore che il Giar<strong>di</strong>no Esperia ha<br />
cessato <strong>di</strong> funzionare.<br />
1970-1979 - È un decennio<br />
<strong>di</strong> quasi completa inattività: viene<br />
<strong>di</strong>smessa la Stazione <strong>di</strong> Pavullo e al<br />
Giar<strong>di</strong>no al Passo del Lupo ci si limita<br />
alla manutenzione dell’esistente:<br />
l’e<strong>di</strong>ficio “rifugio” <strong>di</strong>venta una sorta <strong>di</strong><br />
“Capanna Sociale” della Sezione, utile<br />
per momenti <strong>di</strong> aggregazione<br />
conviviale.<br />
12<br />
1980 - L’attività a Passo del Lupo<br />
riprende: Tina Mazzini e il marito Enzo<br />
Zuccoli, da tempo Soci <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong>,<br />
danno la loro <strong>di</strong>sponibilità ad assumersi<br />
l’onere <strong>di</strong> far risorgere il Giar<strong>di</strong>no<br />
Esperia. Tina, appassionata botanica,<br />
coa<strong>di</strong>uvata dal marito, trasforma quello<br />
che fino allora era sempre stato un<br />
“Orto <strong>di</strong> erbe” in un “Giar<strong>di</strong>no fiorito”.<br />
Sotto la Direzione scientifica della<br />
Prof.ssa Daria Bertolani Marchetti, con<br />
Tina Mazzini Zuccoli come Curatrice,<br />
si allacciano rapporti con il Giar<strong>di</strong>no<br />
Botanico delle Viote al Bondone e con<br />
altre realtà similari italiane ed estere<br />
con relativi scambi <strong>di</strong> semi e <strong>di</strong><br />
esperienze; in breve l’Esperia si<br />
arricchisce <strong>di</strong> specie da fiore non solo<br />
<strong>di</strong> provenienza appenninica o alpina,<br />
ma anche <strong>di</strong> altre catene montuose<br />
europee, himalaiane e sud africane,<br />
tant’è che nel 1987 il Giar<strong>di</strong>no Botanico<br />
Esperia entra a far parte dell’A.I.G.B.A.<br />
(Associazione Internazionale Giar<strong>di</strong>ni<br />
Botanici Alpini). Tina, Enzo Zuccoli e<br />
naturalmente il Presidente sezionale<br />
Angelo Testoni che per Statuto è il<br />
Presidente del Giar<strong>di</strong>no, riescono a<br />
coagulare intorno a sé un buon numero<br />
<strong>di</strong> Soci e Socie, giovani e meno<br />
giovani, della città e della montagna:<br />
con entusiasmo e in spirito <strong>di</strong> servizio,<br />
questi Soci contribuiscono in maniera<br />
determinante a far sì che il Giar<strong>di</strong>no<br />
<strong>di</strong>venti una importante realtà culturale<br />
e scientifica del territorio altoappenninico,<br />
in particolare <strong>di</strong> quello <strong>di</strong><br />
Sestola. È questo il momento d’oro<br />
dell’Esperia: a giusta ragione, in senso<br />
proprio e traslato, il Giar<strong>di</strong>no Esperia<br />
<strong>di</strong>venta “il fiore all’occhiello” della<br />
Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club Alpino<br />
Italiano. Numerose personalità del<br />
mondo politico (il Prof. Romano Pro<strong>di</strong>),<br />
amministrativo, religioso (gli<br />
Arcivescovi <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> Foresti e<br />
Quadri), artistico (lo scrittore Giulio<br />
Bedeschi), associativo <strong>CAI</strong> (il<br />
Presidente Generale Priotto) visitano<br />
a più riprese il Giar<strong>di</strong>no esprimendo<br />
apprezzamento e certificandone la<br />
vali<strong>di</strong>tà. <strong>Il</strong> Giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong>venta inoltre lo<br />
spazio deputato a riunioni associative<br />
della Sezione e a incontri conviviali<br />
come la classica Castagnata ottobrina.<br />
Le aiuole fiorite vengono anche<br />
arricchite, per ogni singola specie, <strong>di</strong><br />
apposite targhette in caratteri Braille<br />
a uso dei non-vedenti. Viene anche<br />
allestito un ricchissimo erbario <strong>di</strong> tutte<br />
le specie presenti al Giar<strong>di</strong>no in piccole<br />
teche a quadretto. “La Tina”, così era<br />
confidenzialmente chiamata, pubblica,<br />
per conto della Sezione <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong>,<br />
quattro opere sul Giar<strong>di</strong>no e i suoi fiori,<br />
per i quali, in perfetto stile <strong>CAI</strong>, rinuncia<br />
ai Diritti d’Autore.<br />
1989 - Nei primi giorni dell’anno<br />
muore Enzo Zuccoli ed è una grave<br />
per<strong>di</strong>ta per il Giar<strong>di</strong>no, per il <strong>CAI</strong> e,<br />
ovviamente, per la moglie Tina.<br />
1991 - Due Soci <strong>di</strong> Sestola, Pierluigi<br />
Serafini e Nicola Rocchi, cominciano<br />
la collaborazione con il Giar<strong>di</strong>no; si<br />
procede al riconoscimento e alla<br />
identificazione con apposite tabelle<br />
delle specie autoctone nell’area extra<br />
aiuole e negli anni seguenti<br />
all’inserimento <strong>di</strong> altri fiori e piante<br />
della zona Monte <strong>Cimone</strong>. Si <strong>di</strong>rada il<br />
bosco <strong>di</strong> faggio creando spazio per<br />
nuova superficie de<strong>di</strong>cata alla flora<br />
tipica dell’Alto Appennino modenese.<br />
1992 - Tina consegue la Laurea<br />
honoris causa in Scienze Naturali<br />
dall’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.<br />
1993 - Giuliano Cavazzuti viene<br />
eletto nuovo Presidente della Sezione<br />
<strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del Club Alpino Italiano e,<br />
automaticamente, Presidente del<br />
Giar<strong>di</strong>no Esperia.<br />
1995 - Tina Mazzini Zuccoli, per<br />
motivi famigliari e <strong>di</strong> salute, rinuncia,<br />
dopo 15 anni, al suo ruolo <strong>di</strong> Curatrice<br />
del Giar<strong>di</strong>no Esperia.<br />
1996 - In sostituzione <strong>di</strong> Tina, la<br />
Sezione <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> del <strong>CAI</strong> inizia ad<br />
avvalersi del contributo stagionale <strong>di</strong><br />
laureate in scienze botaniche o<br />
biologiche.<br />
1998 - <strong>Il</strong> Consiglio Direttivo della<br />
Sezione nomina il Socio Francesco<br />
Schiavi Sovrintendente al Giar<strong>di</strong>no.<br />
20<strong>02</strong> - Vien meno Angelo Testoni,<br />
Presidente della Sezione, del CEAS<br />
e del Giar<strong>di</strong>no Esperia per 41 anni.<br />
2006 - Muore anche Tina Mazzini<br />
Zuccoli e si chiude davvero un’epoca.<br />
Nello stesso anno il Presidente<br />
sezionale Giuliano Cavazzuti, a fronte<br />
del ce<strong>di</strong>mento strutturale dell’e<strong>di</strong>ficio<br />
<strong>di</strong> servizio, propone all’Ente Regione<br />
e al Comune <strong>di</strong> Sestola un piano <strong>di</strong><br />
rior<strong>di</strong>no e <strong>di</strong> ri-progettazione dell’intera<br />
area e struttura del Giar<strong>di</strong>no nella<br />
prospettiva <strong>di</strong> un nuovo e<strong>di</strong>ficio<br />
polifunzionale ad alta tecnologia<br />
costruttiva. Si ottiene un forte<br />
finanziamento a cui partecipa, in<br />
cospicua misura, anche la Fondazione<br />
Cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.<br />
2010 - Viene abbattuta la vecchia<br />
casetta-rifugio.<br />
2011 - È portato a termine il lavoro<br />
della nuova costruzione al Giar<strong>di</strong>no<br />
Esperia in attesa dell’Inaugurazione<br />
ufficiale il 10 giugno 2012, a 55 anni<br />
esatti da quella del precedente<br />
“Rifugio”.<br />
<strong>Il</strong> CEAS (Centro Erboristico Appenninico<br />
Sperimentale) - Stazione <strong>di</strong> Pavullo nel Frignano.<br />
Foto Muzzarelli - Archivio Testoni.
Le nostre ra<strong>di</strong>ci<br />
Vi proponiamo una Relazione gita <strong>di</strong> 80 anni fa’, o meglio, la relazione sugli inconvenienti capitati in quella<br />
domenica 24 luglio 1932, perché poi la gita in sé andò benissimo e non merita particolare menzione. Numerose<br />
furono invece le avverse e rocambolesche situazioni logistiche tali da rendere la successione degli eventi<br />
quasi un film muto in bianco e nero sullo stile <strong>di</strong> “oggi le comiche”; per il forse involontario “humor” e la<br />
freschezza della narrazione merita <strong>di</strong> essere conosciuta. L’Autore fu Giacomo Simonazzi uno dei padri<br />
Rifondatori della nostra Sezione del 1927, che fu socio assai attivo nello svolgimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse cariche<br />
sociali e bravissimo e provvidenziale autore <strong>di</strong> una opera ine<strong>di</strong>ta in due volumi, redatta a macchina da<br />
scrivere, sulla storia del CEAS e del Giar<strong>di</strong>no Esperia alla quale l’autore dell’articolo che si trova in altra<br />
pagina <strong>di</strong> questo Notiziario, con sentimenti <strong>di</strong> profonda riconoscenza, ha attinto “a man bassa”...<br />
<strong>Il</strong> Rag. Simonazzi era inoltre conosciuto da “mezza <strong>Modena</strong>” perché era il titolare <strong>di</strong> un negozio <strong>di</strong> terraglie<br />
ubicato <strong>di</strong> fianco allo scalone del Palazzo comunale in Piazza Grande. Quasi <strong>di</strong> fronte al negozio, piazzato<br />
su una colonna, si trovava anche la bacheca del <strong>CAI</strong> in legno con vetro <strong>di</strong> protezione nella quale venivano<br />
affissi gli avvisi <strong>di</strong> iniziative, gite, conferenze e quant’altro, oggi collocata su una parete della sala grande<br />
della nostra Sede.<br />
Trascriviamo la Relazione fedelmente per intero e senza correzioni: sono presenti infatti alcune “cadute”<br />
<strong>di</strong> punteggiatura, <strong>di</strong> grammatica e <strong>di</strong> sintassi, ma via, perdoniamolo, un ragioniere ha più <strong>di</strong>mestichezza<br />
con i numeri piuttosto che con le lettere! Come si noterà, ricorrente è l’uso del termine francese ‘chaffeur’<br />
per in<strong>di</strong>care l’autista <strong>di</strong> mezzo pubblico: evidentemente alle Commerciali la lingua straniera era il francese.<br />
All’epoca la nostra Sezione organizzava anche ‘Gite famigliari’ che erano poi delle scampagnate <strong>di</strong> poco impegno fisico in collina e nella me<strong>di</strong>a montagna,<br />
alle quali partecipavano, oltre ai Signori Soci, anche le relative “mogliere” e “marmocchi”.<br />
RELAZIONE DEL DIRETTORE DI GITA SULL’INCONVENIENTE MACCHINA VERIFICATOSI DOMENICA 24<br />
CORR. PER LA GITA FAMIGLIARE A VIGNOLA. MARANO. SAN DALMAZIO. SERRAMAZZONI. SASSUOLO<br />
“Sabato pomeriggio come <strong>di</strong> consueto visto il numero degli iscritti richiesi a Giovanar<strong>di</strong> Viterbo, personalmente, una vettura a 18 posti ed egli mi assicurò<br />
che alle ore 6 come al solito, essa sarebbe stata pronta al ritrovo in Piazza Mazzini. Alla mattina alle 6 la macchina invece non era arrivata, ed io telefonai<br />
subito al garage, da cui mi fu risposto che essa era già uscita e che era forse già li. Alle 6.20 visto che la macchina non veniva mi recai al garage in<br />
compagnia del Socio Gozzi. Là trovai Giovanar<strong>di</strong> che mi raccontò <strong>di</strong> aver richiesto la macchina alla <strong>di</strong>tta Barozzi <strong>di</strong> Spilamberto, e che aveva appena ricevuto<br />
una telefonata che la macchina era ferma in mezzo alla strada per fusione <strong>di</strong> una bronzina. Per varie contrad<strong>di</strong>zioni in cui cadde successivamente, e per<br />
alcune frasi dello chaffeur io ho la ferma convinzione che il Giovanar<strong>di</strong> sapesse a priori che la macchina non era presente. Così dopo avergli richiesto<br />
cosa contava <strong>di</strong> fare, e dopo avermi affermato <strong>di</strong> aver sentito da tutti gli autoservizi se vi fosse stato un automezzo libero, cosa che era facilmente <strong>di</strong>fficile,data<br />
la giornata, mi offerse una vettura vecchia sgangherata che a suo <strong>di</strong>re era appena stata riparata, e che quin<strong>di</strong> riuscendo a metterla in moto sarebbe andata<br />
benissimo. Io a malincuore accettai la vecchia carcassa, accolta dalle risate dei partecipanti, che però in mancanza <strong>di</strong> meglio, salirono in vettura. Ci<br />
fermammo al Ponte Pradella presso la <strong>di</strong>tta Benvenuti, e Sighinolfi, ma anche li era tutto esaurito; vicino a S. Damaso raggiunto pian piano un rumore<br />
ben noto mi insospettì. Infatti davanti al centralino telefonico <strong>di</strong> S. Damaso la macchina si ferma, e lo chaffeurs dolente mi avverte <strong>di</strong> quello che già sapevo,<br />
la macchina era ferma perché fusa una bronzina. Incominciammo col telefonare al garage Giovanar<strong>di</strong>, comunicandogli l’accaduto, al che rispose la signora<br />
che avrebbe avvisato il marito che era assente. Visto che il tempo passava, telefonammo per consiglio dello chaffeur alla <strong>di</strong>tta Bassi, la quale richiese a<br />
Ferrari se avesse macchine <strong>di</strong>sponibili e anche li niente. Nel contempo passava per caso un autopubblica, guidata dallo chaffeur che domenica scorsa per<br />
conto del Giovanar<strong>di</strong> ci portò alle Tagliole. Lo incaricammo <strong>di</strong> passare da Giovanar<strong>di</strong> per sentire cosa aveva concluso, e dopo un pò ci fu risposta che il<br />
Giovanar<strong>di</strong> era irreperibile, e che la Signora non aveva nessun mandato per decidere. (Seppi dopo da uno degli chaffeurs e anche da Bassi che il Giovanar<strong>di</strong><br />
era stato avvisato della cosa, e che avrebbe risposto che ci arrangiassimo. Visto che il tempo passava, decisi anche per consiglio dei pochi soci presenti, <strong>di</strong><br />
autorizzare lo chaffeur a procurare altre due vetture.<br />
Dato che ormai essi erano al corrente della cosa ben si comprende, che essi ne hanno approffitato, e ciò mi parve nella richiesta ma non potendo fare<br />
altrimenti dovetti accettare dato che la Signora Giovanar<strong>di</strong>, presente al colloquio non sapeva che <strong>di</strong>re, anche dato l’emozione (questo mi raccontò appunto<br />
lo chaffeur da me poi interrogato) / Così dovetti accettare a nome del C.A.I., perché il Giovanar<strong>di</strong> non ne voleva sapere, le tre macchine al prezzo <strong>di</strong><br />
L.100=caduna. Così la gita potè proseguire dopo due ore e mezza <strong>di</strong> attesa; e ciò valendomi dal potere conferitomi dallo Statuto del C.A.I., dove è detto<br />
che il Direttore <strong>di</strong> Gita, deve tempestivamente prendere le decisioni necessarie per condurre a termine nel migliore dei mo<strong>di</strong> la manifestazione indetta dalla<br />
Società”.<br />
Oh, bene! si <strong>di</strong>rà, tutto risolto? Macché, non è mica finito il ‘tormentone’: nella parte finale della relazione descrittiva della gita, ecco la ‘ciliegina sulla<br />
torta’ quando cioè, dopo la descrizione della visita al Castello <strong>di</strong> Montegibbio, troviamo testualmente annotato: “..raggiungemmo le macchine che velocemente<br />
scesero a Sassuolo, e a <strong>Modena</strong>, dove giungemmo in ritardo a causa <strong>di</strong> un incidente accaduto nei pressi <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, e precisamente al Molino del Luzzo a<br />
una macchina che forse a causa del lungo uso, e del peso, ad un tratto, cedette il ponte e due semiasse delle ruote posteriori, ma senza alcun incidente alle<br />
persone che la montavano, i quali raggiunsero <strong>Modena</strong> chi a pie<strong>di</strong> e chi in tram”.<br />
Nelle osservazioni in calce leggiamo: “Nonostante gli incidenti verificatosi dal lato macchina la gita è risultata bellissima e ha riscosso un vivo plauso dai<br />
partecipanti che sono rimasti entusiasti... La massima cor<strong>di</strong>alità e educazione regnò tutto il giorno senza dare luogo a battibecchi e osservazioni tante volte<br />
antipatiche”.<br />
<strong>Il</strong> Direttore <strong>di</strong> Gita Giacomo Simonazzi<br />
Commento a ottant’anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza: gli autotrasportatori modenesi d’allora da questa relazione escono, come le loro macchine piuttosto male in arnese,<br />
oltre che con le bronzine fuse, anche con i semiassi e le “ossa rotte”...<br />
Non <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> immagini <strong>di</strong> questa gita, pubblichiamo questa <strong>di</strong> due anni prima; era il 10 agosto 1930 e la gita era a San Pellegrino in Alpe<br />
organizzata insieme dal <strong>CAI</strong> <strong>Modena</strong> e l’O.N.D. (Opera Nazionale Dopolavoro) della Manifattura Tabacchi. La foto <strong>di</strong> conferma l’esistenza delle “Gite<br />
famigliari” e ci illustra la tipologia delle autocorriere allora in circolazione. Nasce un quesito: ma queste gentili signore e signorine in tacchi alti e vestito<br />
della festa, son tutte Socie <strong>CAI</strong> o ci si è infilata dentro anche qualche “paltadora”? - foto Archivio <strong>CAI</strong> MO<br />
(Continua) - ALESSANDRO MARCHIORRI<br />
13
M. Rigoni Stern<br />
“Spegniamo<br />
il televisore<br />
e apriamo<br />
un libro!”<br />
M. A. Ferrari<br />
“IN VIAGGIO SULLE ALPI”<br />
Ed. Einau<strong>di</strong><br />
Autore ed E<strong>di</strong>tore sono una garanzia<br />
e il riscontro è consequenziale.<br />
“Luoghi e storie d’alta quota” è il<br />
sottotitolo che ben esprime il<br />
contenuto <strong>di</strong> questo agile volumetto<br />
a metà tra il saggio storico e il<br />
resoconto giornalistico. Lo sguardo<br />
spazia dal Monviso al Gran Para<strong>di</strong>so,<br />
dal Monte Bianco e Rosa all’Eiger e<br />
all’Oberland, dalle Dolomiti alle Alpi<br />
Giulie. È un viaggio denso <strong>di</strong><br />
XII Puntata<br />
Gran<strong>di</strong> nevicate I<br />
Matteo, steso sul <strong>di</strong>vano, un bimbetto<br />
sulle ginocchia, un altro che gli ronza<br />
attorno. Le finestre fischiano per il<br />
vento, che strappa le ultime foglie dagli<br />
alberi. L’inverno è alle porte, c’è<br />
attesa... Milly strappa la pagina del<br />
calendario con scritto novembre 2062.<br />
I due marmocchi prendono per mano<br />
Matteo, e coi loro occhietti vispi lo<br />
implorano: “Nonno, nonno, raccontaci<br />
ancora della nevicata del 2012!”.<br />
“E va bene...” <strong>di</strong>sse Matteo con voce<br />
bonaria, mentre Milly si avvicinava per<br />
rivivere anche lei quei momenti.<br />
“Partiamo da un antefatto: l’inverno<br />
2009/2010 era stato esaltante e tutti<br />
pensavamo <strong>di</strong> dover aspettare decenni<br />
prima <strong>di</strong> rivedere ondate <strong>di</strong> gelo degne<br />
<strong>di</strong> note. L’inverno successivo, infatti,<br />
fu deludente, e il seguente si aprì con<br />
45 giorni quasi primaverili, col<br />
termometro spesso oltre i 10°C”. “Sì,<br />
ma questo è normale!” “Oggi si, ma<br />
allora...” “Erano altri tempi!” <strong>di</strong>ssero in<br />
coro i nipotini. “Ebbene, anche per il<br />
2012 si avvicinava lo spettro <strong>di</strong> un<br />
anno senza inverno, come il<br />
2006/2007 e 2007/2008” “E il<br />
2059/2060, 2060/2061, 2061/2062...”<br />
“Ok ok, ma torniamo in<strong>di</strong>etro nel<br />
tempo...” <strong>di</strong>sse Milly, che si era già<br />
immedesimata. “La svolta arrivò verso<br />
metà gennaio, con la Pianura Padana<br />
avvolta dalla nebbia, anzi, galaverna”<br />
“La galaverna? Cos’è?” “È una nebbia<br />
in cristalli <strong>di</strong> ghiaccio, che incrostano<br />
ogni cosa e, talvolta, scendono in<br />
minuscoli fiocchi!” “Fiigooo” “Beh,<br />
quelle giornate ci ricordarono che era<br />
NOVITÀ IN BIBLIOTECA<br />
<strong>di</strong> Alessandro Marchiorri<br />
riflessioni, <strong>di</strong> rievocazioni storiche e<br />
<strong>di</strong> curiosità varie che si snoda lungo<br />
i luoghi “mito” del turismo e<br />
dell’alpinismo dell’arco alpino<br />
arricchito da storie, trage<strong>di</strong>e,<br />
avventure, incontri. Ne risulta, in<br />
conclusione, un libro <strong>di</strong> sostanza,<br />
quasi tutto <strong>di</strong> testo: poche infatti sono<br />
le foto esclusivamente in bianco e<br />
nero e <strong>di</strong>segni e schizzi d’epoca: unica<br />
concessione in campo cromatico è la<br />
splen<strong>di</strong>da foto <strong>di</strong> copertina scattata<br />
sulla famosissima Biancograt al<br />
Bernina.<br />
F. Rosati<br />
“MONTE GIOVO INVERNO”<br />
Ed. <strong>Il</strong> Fiorino<br />
A un anno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza dalla sua prima<br />
opera “Gruppo del Monte Giovo” già<br />
abbondantemente (e forse troppo)<br />
inverno, ma il bello doveva ancora<br />
arrivare. Le mappe meteo promettevano<br />
situazioni da neve, che<br />
tuttavia venivano smentite dai fatti;<br />
finché non arrivò il giorno <strong>di</strong> San<br />
Geminiano che, <strong>di</strong>ce il proverbio, ha<br />
la neve in mano! E si vede che, da<br />
lassù, il santo dalla barba bianca<br />
scosse bene le mani, perché iniziò<br />
finalmente a nevicare. Gli ingre<strong>di</strong>enti<br />
per una bella nevicata c’erano tutti:<br />
aria fredda trascinata da un potente<br />
anticiclone russo, nubi in groppa ad<br />
una «goccia fredda» (depressione in<br />
quota) in rapida <strong>di</strong>scesa dal Nord<br />
Atlantico!” “La torta perfetta!” “Con<br />
tanta panna montata!” “E così alle 11<br />
del mattino l’incantesimo <strong>di</strong><br />
quell’inverno arido era scongiurato: i<br />
primi deboli e asciutti fiocchi iniziarono<br />
a sfarfallare nell’aria gelida. Presto i<br />
fiocchi <strong>di</strong>vennero fitti, fini, ma efficaci:<br />
con le temperature sottozero si<br />
appoggiavano intatti al suolo. <strong>Il</strong> cielo,<br />
instancabile, buttò giù neve per 54 ore<br />
consecutive! “Grazie San Geminiano!”<br />
“Nevicò tutto martedì 31 e il 1° febbraio.<br />
La sera del 1° il cielo sembrava stanco<br />
e gettava solo un fiocco ogni tanto,<br />
ma nella notte tra l’1 e il 2 la neve<br />
s’intensificò, e proseguì fino al 2<br />
pomeriggio, quando la città era<br />
ammantata da 40 cm <strong>di</strong> neve! Strade<br />
bianche, auto poche e silenziose,<br />
forme e rumori ovattati, ma la vera<br />
magia, per i ragazzi, fu la chiusura<br />
della scuola da giovedì a domenica!”<br />
“Eh, ma non è valido! Ora quando<br />
nevica non chiudon più” “<strong>Il</strong> nonno ha<br />
detto 40 cm, non <strong>di</strong>eci come fa<br />
adesso... Siamo a <strong>Modena</strong>, mica a<br />
Roma! A proposito <strong>di</strong> Roma, è proprio<br />
recensita nel n.4 del 2009 <strong>di</strong> questo<br />
Notiziario, l’Autore ripropone lo stesso<br />
libro-guida in versione invernale. È<br />
uno strumento utile per chi frequenta<br />
Lago Santo e a<strong>di</strong>acenze, fino al Passo<br />
delle Ra<strong>di</strong>ci, con racchette da neve<br />
o ciàspole, o piccozza e ramponi.<br />
Questo libro non si <strong>di</strong>scosta molto dal<br />
precedente per errori e imperfezioni<br />
storiche e toponomastiche, ma non<br />
ci ripeteremo nelle osservazioni già<br />
a suo tempo espresse.<br />
Luca Mercalli<br />
“CHE TEMPO CHE FARÀ”<br />
Ed. Rizzoli<br />
Scritto dal più famoso meteorologo<br />
del momento con la collaborazione<br />
<strong>di</strong> Valentina Acordon, Clau<strong>di</strong>o<br />
Castellano e Daniele Cat Berro,<br />
questo libro si propone alla nostra<br />
da quelle parti che il 1° febbraio agì il<br />
minimo depressionario responsabile<br />
<strong>di</strong> tanta bella neve!” “E poi? Tutto<br />
finito?” “Maaa sseh! Iniziò il bello:<br />
l’anticiclone russo si congiunse con<br />
quello delle Azzorre chiudendo le porte<br />
alle miti perturbazioni atlantiche e<br />
formando un’autostrada per l’aria<br />
fredda che, dalla Siberia, si gettava in<br />
Me<strong>di</strong>terraneo!” “Ed alimentando la<br />
depressione che continuò a lavorare<br />
sul Tirreno, portando un’altra debole<br />
nevicata tra sabato 4 e domenica,<br />
sempre con temperature sottozero.<br />
“L’anticiclone russo, l’Orso per gli<br />
amanti della neve, sganciava palle <strong>di</strong><br />
neve (gocce fredde) una <strong>di</strong>etro l’altra!<br />
Bersaglio l’Italia. Una <strong>di</strong> queste arrivò<br />
martedì 7/2: altra neve per ritoccare<br />
con spennellate bianche i pochi tratti<br />
<strong>di</strong> viabilità ingrigiti, in una città resa<br />
fiabesca dalla neve: immaginate tetti<br />
can<strong>di</strong><strong>di</strong> e gonfi, strade bianche come<br />
fiumi ghiacciati tra argini <strong>di</strong> neve; neve<br />
ferma sugli alberi per giorni e giorni<br />
e... Meteofili che, con un occhio alla<br />
finestra ed uno al web, spiano le<br />
silenziose mosse <strong>di</strong> un vortice gelido<br />
che dall’Artico si appresta a scendere<br />
lungo la suddetta autostrada. Dove<br />
colpirà quel proiettile dal cuore <strong>di</strong><br />
ghiaccio? Si formerà una depressione<br />
quando quel nucleo da -40°C a 500<br />
hPa e -15°C/850 hPa si tufferà nel<br />
nostro mare mite?” “Nonna, nonna! <strong>Il</strong><br />
nonno sta delirando!!!” “Tranquilli bimbi,<br />
gli capita ogni volta che si parla della<br />
neve...” “Ma io ho paura del proiettile...”<br />
“Ok, cambiamo <strong>di</strong>scorso... Le<br />
temperature erano sempre sottozero,<br />
anche col sole! Minime sotto ai -10°C,<br />
quasi -20°C in Alto Appennino! E il<br />
proiettile... ops! la depressioncina in<br />
quota, era già nell’Europa dell’Est; alle<br />
sue spalle una bianca scia” E intanto<br />
il proiettile...” “Matteo!” “Si avvicinava.<br />
E la notte tra giovedì e venerdì 10/<strong>02</strong><br />
irruppe attraverso la porta <strong>di</strong> Bora: una<br />
tormenta spazzò la Pianura Padana:<br />
alle 00.30 del 10 gli appassionati del...<br />
attenzione come una breve storia del<br />
clima con uno sguardo al futuro. Che<br />
il tempo stia cambiando tutti si son<br />
accorti ed è <strong>di</strong>ventato oggetto delle<br />
nostre quoti<strong>di</strong>ane considerazioni e<br />
rimostranze. “Non ci sono più le<br />
mezze stagioni” è un’altra esternazione<br />
che ci sgomenta e ci<br />
impaurisce. Questo libro ci aiuta a<br />
comprendere il perché <strong>di</strong> tutto ciò, <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mostrare che nulla avviene a caso,<br />
<strong>di</strong> invitarci a una tipologia <strong>di</strong> vita più<br />
virtuosa nei nostri comportamenti<br />
abituali e quoti<strong>di</strong>ani. Alcuni capitoli<br />
sono piuttosto tecnici e <strong>di</strong> non agevole<br />
comprensione per i non esperti; ben<br />
comprensibile è invece l’ammonimento<br />
fondamentale dell’opera: o<br />
si cambia modello e stile <strong>di</strong> vita o non<br />
sopravviveranno a lungo le future<br />
generazioni.<br />
lampione scorsero i primi cristallini<br />
fiocchi, che subito <strong>di</strong>vennero fitti e,<br />
verso l’una e mezzo, l’ingresso della<br />
Bora li fece <strong>di</strong>ventare sferzanti,<br />
orizzontali, talvolta li fece risalire in<br />
turbini, altre volte lì unì alla neve<br />
spazzata via dai tetti e buttata in aria<br />
o in angoli sottovento, dove andava a<br />
formare bianche dune. Temperature<br />
ampiamente sottozero, vento ululante<br />
e neve turbinante: potrebbe essere<br />
l’icona <strong>di</strong> quel fantastico febbraio!<br />
Verso le 3 la piccola tormenta si placò,<br />
lasciando a terra solo 4 cm <strong>di</strong> farina.<br />
Poca, ma <strong>di</strong> qualità. Breve pausa e,<br />
già al mattino presto <strong>di</strong> sabato 11, una<br />
nevicata, è il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>rlo, coi fiocchi!<br />
avvolse <strong>Modena</strong>. Stupende fioccate<br />
alternate a raffiche <strong>di</strong> vento da nordest<br />
che facevano volare la neve<br />
dappertutto! Cristalli gran<strong>di</strong> e intatti a<br />
terra, candelotti <strong>di</strong> ghiaccio appesi a<br />
tetti e grondaie, altri giorni sottozero,<br />
suolo sempre ammantato... ah.. che<br />
febbraio!” “Pausa al pomeriggio.<br />
Spalatori in azione, famiglie e ragazzi<br />
che si riversarono nelle montagnole<br />
dei parchi armati <strong>di</strong> sacchetti, bob,<br />
“palette”, slittini, ma anche snowboard,<br />
e sci da <strong>di</strong>scesa! E intorno alle colline<br />
qualche ciaspolatore, sci escursionista<br />
o fon<strong>di</strong>sta e qualche irriducibile a far<br />
footing. Ed è pure stato avvistato un<br />
matto in mountain bike girare, anche<br />
<strong>di</strong> notte, a misurar la neve, prima col<br />
righello, poi con il metro! Insomma,<br />
non è vero che la neve non piace ai<br />
modenesi! Oltre a far bene alla natura,<br />
la neve, fa bene all’anima! Nevicò<br />
ancora domenica 12 febbraio,<br />
stupende fioccate al mattino, e poi...<br />
tanto sole per godersela!” “I dati <strong>di</strong><br />
altezza neve che prese quel matto ve<br />
li <strong>di</strong>remo; ora bisogna concludere, se<br />
no niente cena!” “Che bella la neve,<br />
nonnooo! E noi? Quando la potremmo<br />
rivedere ancora?” chiesero malinconici.<br />
“Noi an<strong>di</strong>amo a prepararvi la cena...<br />
Voi, intanto, guardate<br />
fuori dalla finestra!”