febbraio - Konrad
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n.173 <strong>febbraio</strong> distribuzione gratuita il mensile del vivere naturale<br />
chi vuole il rigassificatore? / nuove strategie di rinnovamento urbano<br />
case piu `<br />
efficienti / le liberalizzazioni dei farmaci di fascia c<br />
slow medicine / srečno novo leto / un bene senza fine
Questo numero di <strong>Konrad</strong> è dedicato al Museo Ferroviario di Trieste Campo Marzio ed ai volontari<br />
della Sezione Appassionati dei Trasporti dell’Associazione Dopolavoro Ferroviario di Trieste,<br />
affinché vengano superate tutte le attuali difficoltà ed il Museo possa svilupparsi e vivere ancora a<br />
lungo, come polo culturale indispensabile alla vita della città.<br />
SoMMario<br />
3 Chi vuole il rigassificatore?<br />
4 Nuove strategie di rinnovamento urbano<br />
5 La verità sulle liberalizzazioni<br />
dei farmaci di fascia C<br />
6 Case più efficienti<br />
7 Da Itaca a VEA: un'odissea per tanti professionisti<br />
8 Piatto ricco mi ci ficco<br />
9 Libri: Ieri<br />
9 50 mm<br />
10 L'elogio del moralismo<br />
11 C'era c'è e ci sarà una volta<br />
12 Siamo tutti intelligenti: Statistiche<br />
12 Il sacro rituale dei guerrieri di Psiche<br />
13 Rubrika.pika.si: Srečno novo leto<br />
14 Un bene senza fine<br />
15 Diritti umani: le sfide del nuovo anno<br />
15 Lavaggio dei meridiani e riequilibrio dei chakra<br />
16 I trattamenti intensivi di CTS<br />
18 Slow medicine<br />
19 Rischia di chiudere<br />
il Museo Ferroviario di Trieste<br />
19 No al nuovo stabulario a Trieste<br />
20 Cinema<br />
Dai viaggi nel tempo agli intrighi della politica<br />
21 Teatri di confine<br />
La cotogna di Rumiz<br />
La libertà di Azade<br />
Danceproject tra acqua e miti<br />
22 Musica: Yane<br />
Crispino e la comare<br />
23 Il generale inverno e il pane sotto la neve<br />
24 Alimentazione: Mangia poco e vivrai a lungo<br />
25 Storie di uomini, animali e fiori di Bach<br />
25 "Cani invisibili": aiutiamoli a sopravvivere<br />
26 Colonna vertebrale: La Pseudo Sciatica<br />
27 Brevi<br />
28 Gli appuntamenti di <strong>febbraio</strong><br />
konrad 173 - <strong>febbraio</strong> 2012<br />
<strong>Konrad</strong><br />
Mensile di informazione<br />
di Naturalcubo s.n.c.<br />
Redatto dall’Associazione <strong>Konrad</strong><br />
via Corti 2a - 34123 Trieste<br />
Fax 1782090961<br />
info@konradnews.it<br />
www.konradnews.it<br />
Aut. Trib. di Udine n. 485<br />
del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste<br />
Direttore editoriale:<br />
Roberto Valerio<br />
Direttore responsabile:<br />
Dario Predonzan<br />
Pubblicità:<br />
Alex Cibin<br />
cell. 340 4000934<br />
advertising@konradnews.it<br />
Hanno collaborato:<br />
Beatrice Achille, Maria Grazia Beinat, Nadia<br />
e Giacomo Bo, Giulia Canziani, Stefano<br />
Cattinelli, Michele Colucci, Stefano Crisafulli,<br />
Giorgio Dendi, Marco Esposito, Giorgia Facis,<br />
Eleonora Gardos, Alessandro Giadrossi,<br />
Francesco Gizdic, Luisella Pacco, Giuliano<br />
Prandini, Riccardo Ravalli, Riccardo Redivo,<br />
Lino Santoro, Tanja Seganti, Marco Segina,<br />
Marco Segulin, Lucia Sirocco, Gianni Ursini,<br />
Barbara Žetko.<br />
Progetto grafico<br />
e impaginazione:<br />
Erratacorrige, Trieste<br />
www.erratacorrige.org<br />
2 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Stampa:<br />
Tip. Villaggio del Fanciullo - Opicina Trieste<br />
<strong>Konrad</strong> non è responsabile della mancata<br />
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editoriale<br />
chi vuole il rigassificatore?<br />
Strane manovre sul progetto di GasNatural sul Piano Regolatore del Porto<br />
Più o meno dalla campagna elettorale per le comunali e provinciali della primavera<br />
scorsa, si è diffusa a Trieste la convinzione che il rigassificatore proposto<br />
da GasNatural non sarà costruito. è bastato che alcuni politici locali di centrosinistra<br />
(compresi quelli favorevoli fino a poco prima), si dichiarassero contrari.<br />
E che anche alcuni di centro-destra facessero lo stesso. Mentre altri, come l’ex<br />
sindaco Dipiazza, accanito sponsor del rigassificatore, semplicemente evitavano<br />
di parlarne…<br />
Tutto bene, quindi? Mica tanto. Perché GasNatural non ha rinunciato affatto<br />
all’idea e alcuni mesi fa ha consegnato il progetto definitivo, sollecitando la convocazione<br />
della conferenza dei servizi (coordinata dalla Regione), che dovrebbe<br />
rilasciare l’autorizzazione alla costruzione dell’impianto.<br />
Del resto, GasNatural ha in mano il (vergognoso) decreto VIA favorevole rilasciato<br />
nel luglio 2009 dai ministri dell’ambiente, Prestigiacomo, e dei beni culturali,<br />
Bondi. Superato – bene o male – quello scoglio, manca appunto solo l’ok della<br />
conferenza dei servizi.<br />
Contro il decreto VIA pendono però vari ricorsi al TAR del Lazio: degli ambientalisti<br />
(WWF, Legambiente e Greenaction) e dei Comuni di Muggia, Dolina e Capodistria,<br />
cui si è aggiunto di recente anche il Governo sloveno. Manca qualcuno?<br />
Certo, manca il Comune di Trieste. Strano, perché il sindaco Cosolini e l’assessore<br />
all’ambiente Laureni ripetutamente sui media si erano dichiarati contrari al<br />
rigassificatore. Non solo: il WWF aveva subito chiesto alla neo insediata giunta<br />
comunale di intervenire al TAR in appoggio ai ricorsi di ambientalisti e Comuni.<br />
Nessuna risposta.<br />
Nelle direttive per il nuovo piano regolatore comunale (PRGC), votate lo scorso<br />
ottobre, è stato inserito però un emendamento che esclude nuovi impianti a<br />
rischio di incidente rilevante – tra cui anche il rigassificatore – dal territorio comunale.<br />
Emendamento scritto da Legambiente e proposto dal consigliere Andolina,<br />
perché la Giunta non ci aveva pensato...<br />
Purtroppo non basta. Nella conferenza dei servizi il Comune di Trieste sarà infatti<br />
uno dei tanti enti convocati (insieme alla Regione, l’Autorità portuale, la Capitaneria<br />
di Porto, i Vigili del Fuoco, la Provincia, ecc.) ed il suo voto contrario, se<br />
isolato, otterrebbe l’unico risultato di far mancare l’unanimità. La decisione finale<br />
spetterebbe allora alla Giunta regionale, favorevole da sempre al rigassificatore<br />
(ma in campagna elettorale Tondo & c. hanno evitato di parlarne…). Il suo ok<br />
farebbe anche variante automatica al PRGC, se questo contenesse norme<br />
contrarie all’insediamento dell’impianto. Però il PRGC vigente (detto per inciso<br />
è quello del sindaco Illy, approvato nel ‘97) non contiene nulla del genere: se ne<br />
accenna solo nelle direttive del nuovo piano, che sarà adottato – ben che vada –<br />
tra un anno e mezzo.<br />
Servirebbe perciò un’azione di lobbying del Comune di Trieste verso gli altri<br />
partecipanti alla conferenza dei servizi, per mettere in luce le tante lacune e manipolazioni<br />
negli studi di GasNatural e nella procedura VIA. Ambientalisti e Tavolo<br />
Tecnico della UIL-Vigili del Fuoco hanno offerto da tempo la propria collaborazione<br />
alla Giunta comunale: chissà se l’offerta sarà accolta?<br />
La Regione protegge gli interessi di GasNatural<br />
Storiella istruttiva. Lo scorso novembre, appreso della consegna in Regione del<br />
progetto definitivo del rigassificatore, WWF e Legambiente chiedevano – in base<br />
alle norme sulla trasparenza – di averne una copia. Risposta negativa del direttore<br />
del Servizio energia della Regione, arch. Pietro Giust, in quanto “sussiste…<br />
la necessità di tutelare gli interessi intellettuali, industriali e commerciali della<br />
Società GasNatural”. Viva la sincerità! Gli ambientalisti, poiché il Comune aveva<br />
ricevuto copia del progetto dalla Regione, si rivolgevano allora all’assessore<br />
Laureni, il quale aveva verbalmente dichiarato ad alcuni di loro di essere pronto a<br />
divulgare il progetto. Sennonché, ricevuta la richiesta ufficiale, Laureni … la girava<br />
alla Regione, cioè allo stesso arch. Giust di cui sopra. Facile immaginare l’esito.<br />
Il progetto di GasNatural è poi stato consegnato agli ambientalisti dal Comune di<br />
Muggia: meglio tardi che mai.<br />
Il neoministro dell’ambiente e il PRP<br />
Nel Governo Monti il ministro dell’ambiente è Corrado Clini, fino al giorno prima e<br />
per lunghi anni direttore generale di quel ministero. E, come tale, responsabile di<br />
3 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
la vignetta di colucci<br />
quello che il ministero ha fatto. Compresa la gestione della procedura<br />
VIA sul rigassificatore di Trieste, conclusa con il citato decreto<br />
del luglio 2009. Perché i decreti sono firmati dai ministri, ma sono<br />
i funzionari che li preparano (magari ispirati da qualcuno?) e glieli<br />
fanno firmare…<br />
Intervistato dal PICCOLO a fine dicembre, sulla compatibilità tra<br />
il rigassificatore e lo sviluppo di traffici portuali, Clini dichiarava:<br />
“Dipende dalle decisioni che l’Autorità portuale intende prendere per<br />
lo sviluppo del porto. Posso dire che abbiamo bisogno di un Piano<br />
energetico per capire, a livello nazionale, quanto gas ci serve. Ci<br />
sono pipeline e altri progetti, per cui credo che dovremo sicuramente<br />
capire qual è il ruolo che vogliamo dare all’Italia. Vogliamo farne un<br />
hub per smistare il gas in eccesso? Si tratta di scelte strategiche”.<br />
Spetterebbe proprio al Governo, di cui Clini fa parte, dotarsi del Piano<br />
energetico per fare queste scelte “strategiche”. E solo dopo averle<br />
fatte, decidere sui singoli progetti. L’idea del ministro pare sia invece<br />
quella di lasciare che sia l’Autorità portuale di Trieste a togliere le<br />
castagne dal fuoco.<br />
La quale Autorità ha già espresso, nella gestione Boniciolli, un parere<br />
favorevole sul progetto di GasNatural in sede di procedura VIA.<br />
Parere mai smentito dalla successiva gestione Monassi.<br />
Il rigassificatore, si è appreso dalla stampa (!), è previsto nel nuovo<br />
Piano regolatore portuale (PRP), adottato nella primavera 2009.<br />
Curiosamente, però, la procedura VIA sul PRP, obbligatoria per legge,<br />
è partita – in segreto! – verso la fine di dicembre 2011. Perché<br />
solo allora? Fonti anonime dell’Autorità portuale hanno dichiarato al<br />
PICCOLO che nella prima fase di questa procedura sarebbero stati<br />
consultati vari enti, compreso il WWF. Ma il WWF non lo sapeva…<br />
Non è difficile, a questo punto, capire chi vuole il rigassificatore a<br />
Trieste e manovra – obliquamente e nell’ombra – perché lo si faccia.<br />
Dario Predonzan
nuove strategie di rinnovamento urbano<br />
Intervista a Marco Svara, pianificatore urbano, che il 20 gennaio 2011 ha<br />
presentato insieme a Marco Barbariol, laureato in architettura, MANI-<br />
FETSO2020: un gruppo che oggi riunisce giovani studenti, ricercatori e<br />
professionisti con formazioni e percorsi lavorativi eterogenei il cui fine è<br />
la realizzazione di progetti utili al miglioramento della qualità della vita<br />
triestina.<br />
Com’è nato MANIFETSO2020?<br />
Un giorno di dicembre del 2010 io e Marco Barbariol ci siamo rivisti<br />
a Trieste dopo che ciascuno di noi aveva intrapreso un percorso di<br />
formazione in Italia e all’estero. Ci siamo chiesti: piuttosto che aprire un<br />
altro studio di progettazione, perché non mettiamo le competenze che<br />
abbiamo acquisito a disposizione della comunità? Ed ecco nato MANI-<br />
FETSO2020.<br />
Perché avete deciso di tornare a Trieste?<br />
Crediamo che Trieste abbia grandi potenzialità, nonostante i “no se pol”.<br />
Ci sono tantissime risorse di vario tipo. Parlo soprattutto di un imponente<br />
substrato di conoscenza e di gente che ha voglia di fare. Questa gente<br />
ha solo bisogno di essere connessa e stimolata a lavorare assieme. Le<br />
idee non mancano, ma in questa città si tende a lavorare da soli: è la città<br />
delle identità, ognuno vuole mantenere il proprio nome e difficilmente si<br />
mette in gruppo. Noi crediamo invece che attraverso il lavoro di gruppo<br />
le idee possano concretizzarsi. Questi processi dal basso rappresentano<br />
il futuro dal momento che l’amministrazione pubblica possiede risorse<br />
limitate. Abbiamo instaurato un ottimo rapporto con le istituzioni perché<br />
da quando è nato MANIFETSO2020 non abbiamo chiesto soldi né agevolazioni.<br />
Ci siamo presentati ed abbiamo messo a disposizione le nostre<br />
competenze per cercare di migliorare questa città. Da lì è nato un dialogo<br />
propositivo. Pensiamo che sia arrivato il momento di fare politica in un<br />
altro modo, senza partiti, ma cercando di fare concretamente qualcosa di<br />
positivo per la città. L’importante è cercare geometrie tali da creare una<br />
situazione win-win, in cui tutti ci guadagnano qualcosa.<br />
Quindi cosa avete deciso di fare?<br />
La prima mossa è stata quella di distribuire un questionario rivolto a ragazzi<br />
tra i 18 e i 30 anni in cui chiedevamo di immaginare Trieste nel 2020<br />
come prima città per qualità della vita a livello europeo. Che cosa era<br />
successo? Abbiamo chiesto di individuare una problematica che era stata<br />
risolta per arrivare a quel risultato e come era stata risolta. Quindi abbiamo<br />
esteso il questionario agli over 30. Tutti hanno sottolineato la necessità<br />
di progetti che puntino sui giovani, che trattino di occupazione, lavoro,<br />
impresa e che si concentrino sulle aree inutilizzate o sottoutilizzate.<br />
A cosa vi sono serviti questi sondaggi?<br />
Grazie al fondamentale aiuto della SWG, una delle società di sondaggi<br />
più famose d’Italia, abbiamo analizzato criticamente i risultati. Il nostro<br />
non era un ragionamento del tipo “se la popolazione chiede più panchine<br />
allora tempestiamo la città di panchine”. Abbiamo invece cercato di capire<br />
le ragioni profonde delle istanze che venivano proposte per progettare<br />
strumenti capaci di dare inizio a trasformazioni a catena.<br />
Qual’è stato il passo successivo?<br />
La creazione dei primi 5 progetti di MANIFETSO2020. Uno degli elementi<br />
emersi dal sondaggio era la mancanza di eventi culturali. Trieste in realtà è<br />
piena di eventi, spettacoli teatrali, mostre, concerti. Il problema è che vengono<br />
pubblicizzati poco o in modo non adeguato. Abbiamo allora pensato<br />
alle Proiezioni Culturali, ovvero la proiezione sulle pareti cieche di alcuni<br />
edifici pubblici del programma di tutto quello che c’è da fare a Trieste.<br />
Uno dei momenti del workshop con i ragazzi delle scuole superiori.<br />
4 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Ormai le email e gli inviti su Facebook sono tantissimi e non li si guarda<br />
nemmeno più, in questo modo invece chi passa vicino alle proiezioni può informarsi<br />
in maniera facile e veloce. Contemporaneamente abbiamo creato il<br />
programma radiofonico Si può fare!, in onda su Radio Fragola ogni martedì<br />
dalle 17 alle 18. Ogni settimana un ospite presenta un’idea per un progetto<br />
che riguarda Trieste, solitamente per il recupero di un edificio inutilizzato<br />
o sottoutilizzato, in modo da dare visibilità al progetto e trovare le risorse<br />
che mancano per la sua realizzazione. M2020COLLECTIVE invece è una<br />
piattaforma multimediale per la sponsorizzazione a livello internazionale<br />
degli artisti e creativi locali (http://cargocollective.com).<br />
Finora ci sono stati risultati concreti?<br />
Tre fra gli ospiti che finora hanno partecipato al programma radiofonico<br />
sono stati ricontattati. Un buon risultato, tenendo conto del fatto che si<br />
tratta di una radio locale e di un programma nuovo. Due artisti interni a<br />
M2020COLLECTIVE hanno inoltre venduto alcune loro opere.<br />
Avete anche lavorato con ragazzi molto giovani in uno dei vostri progetti.<br />
Analizzando i risultati del sondaggio per la fascia tra i 18 e i 20 anni<br />
abbiamo cercato di capire quali fossero le loro problematiche e speranze<br />
nei confronti della città. è emerso che questa fascia d’età è terrorizzata<br />
da quello che succederà una volta finita la scuola superiore e non si sente<br />
pronta a fare una scelta universitaria o ad entrare nel mondo del lavoro.<br />
Così abbiamo pensato di raccontare loro in maniera molto informale,<br />
come fossimo i fratelli più grandi, cosa può succedere una volta usciti<br />
dalla scuola superiore scegliendo un percorso piuttosto che un altro. Da<br />
qui è nato il quarto progetto, un workshop inserito all’interno del processo<br />
di Agenda 21 Locale per la Scuola promosso dall’ I.T. Max Fabiani.<br />
Attraverso questo strumento abbiamo raccontato concretamente ai<br />
ragazzi cosa succede nel momento in cui si decide di diventare architetti,<br />
di intraprendere la strada dell’università e così via. Il workshop inoltre si<br />
sposava in pieno con la volontà della scuola di recuperarsi degli spazi:<br />
abbiamo infatti proposto di far lavorare alcuni ragazzi degli ultimi anni<br />
provenienti dal Max Fabiani, dalla Scuola Edile-Edilmaster e dall’ I.T. Ziga<br />
Zois ad un progetto di recupero del vecchio alloggio del custode, uno<br />
spazio inutilizzato di circa 60 metri quadri localizzato al piano terra della<br />
scuola. Ogni gruppo di ragazzi era seguito da un giovane tutor fin dall’inizio<br />
del percorso di progettazione. Si lavorava dalle 8 alle 16:30 con un’ora<br />
di pausa. Nelle prime 2 ore due persone esterne venivano a raccontare la<br />
loro esperienza lavorativa, dopodiché si cominciava il lavoro di progettazione<br />
vero e proprio. I ragazzi hanno quindi organizzato un’esposizione<br />
dove hanno presentato i progetti dei singoli gruppi valutati da una giuria<br />
composta da rappresentanti delle Istituzioni, degli Istituti Scolastici e<br />
del team del MANIFETSO2020. Il progetto vincitore è in fase di analisi<br />
tecnico-attuativa da parte degli uffici competenti della Provincia di Trieste<br />
(proprietaria dell’immobile).
Come hanno reagito i ragazzi a questa iniziativa?<br />
è successa una cosa molto bella mentre si pranzava alla mensa della<br />
scuola: i ragazzi di quarta ci pregavano di riproporre il progetto per loro<br />
l’anno prossimo. Ed abbiamo intenzione di farlo. L’ultimo progetto invece,<br />
quello più forte, è il Catalogo degli Spazi-Opportunità che si articola<br />
in tre fasi. In un primo momento (ancora in corso) raccoglieremo tutti i<br />
dati relativi a spazi inutilizzati o sottoutilizzati di Trieste. Forniremo delle<br />
schede con parametri molto precisi in funzione di un loro recupero nelle<br />
quali indicheremo il grado di ristrutturazione necessario e i dati tecnici.<br />
Nella seconda fase tutti coloro che stanno cercando uno spazio dove<br />
inserire un’attività ci manderanno la loro idea per il recupero edilizio di<br />
uno di questi spazi unitamente alla pianificazione della gestione economica<br />
dell’attività. Verranno infine scelte le idee più coerenti con le linee<br />
di sviluppo urbano delle amministrazioni locali e quelle maggiormente<br />
Si è parlato molto, in questi ultimi tempi, della liberalizzazione<br />
dei farmaci di fascia C, prevista dall’art. 32<br />
contenuto nella manovra di dicembre del Governo<br />
Monti, poi abilmente modificato e ridimensionato dai<br />
parlamentari più “influenzati” dalle lobby che rappresentano<br />
i titolari di farmacia.<br />
Per fare un po’ di chiarezza spieghiamo cosa sono i<br />
farmaci di fascia C: sono i medicinali che possono essere<br />
venduti solo su presentazione di ricetta medica<br />
ma a totale carico dell’assistito, cioè “a pagamento”<br />
o, per meglio intenderci, “non mutuabili”. Se fosse<br />
passata la versione originale dell’art. 32 avremmo<br />
potuto trovarli presso i farmacisti che lavorano nelle<br />
parafarmacie e nei “corner” dei supermercati, assieme<br />
ai farmaci da banco già liberalizzati nel 2006 dalla<br />
Legge Bersani. I vantaggi per il pubblico sarebbero<br />
stati due: il primo economico, il prezzo dei medicinali liberalizzati avrebbe<br />
potuto essere scontato e si sarebbe creata una concorrenza che, come è<br />
successo per i farmaci da banco, avrebbe fatto diminuire i prezzi. Il secondo<br />
vantaggio è quello del servizio perchè sarebbe aumentato il numero dei<br />
punti vendita.<br />
La campagna avviata dai titolari di farmacia contro questa liberalizzazione<br />
– al di là di ovvi motivi di difesa di privilegi e rendite di posizione unici nel<br />
campo delle professioni – si è svolta con la diffusione di una incredibile serie<br />
di informazioni strumentalizzate e false, con raccolte di firme e pagine sui<br />
giornali destinate a disinformare la gente. Ecco cosa abbiamo letto sui<br />
volantini e sulle pagine dei giornali:<br />
Abbiamo letto che questa liberalizzazione avrebbe favorito soltanto le<br />
famigerate “coop rosse”; nulla di più falso; l’85% dei punti vendita aperti<br />
dal 2006 dopo la Legge Bersani sono parafarmacie di proprietà di farmacisti,<br />
laureati ed abilitati come i titolari di farmacia.<br />
Abbiamo letto che i farmaci sarebbero stati venduti nelle pizzerie e<br />
nei negozi di frutta e verdura; assolutamente impossibile perché non<br />
hanno i requisiti necessari e nessuno di questi esercizi sarebbe disposto ad<br />
assumere un farmacista.<br />
Abbiamo letto che ci sarebbero state offerte di “viagra” 3 x 2”; Impossibile<br />
perchè la legge prevede che nelle farmacie e nelle parafarmacie i medicinali<br />
non possono essere soggetti a offerte promozionali, sono permesse<br />
solo per il parafarmaco.<br />
Abbiamo letto che le parafarmacie non hanno gli strumenti ed i controlli<br />
per conservare i farmaci; al contrario, in questi esercizi, per legge,<br />
ci sono già gli strumenti per la conservazione dei medicinali e sono soggetti<br />
alle stesse verifiche da parte dell’Azienda Sanitaria e dei NAS come nelle<br />
farmacie; inoltre sono già obbligati alle procedure di farmacovigilanza e<br />
al sistema di segnalazioni di farmaci ritirati e revocati.<br />
Abbiamo letto che ci sarebbero stati “decessi per abuso di farmaci”;<br />
questa è la bugia più grossa; al centro della sicurezza per il cliente non<br />
ci sono i “muri” tra i quali si acquista un farmaco ma c’è la professionalità di<br />
5 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
capaci di garantirsi un auto-sostentamento economico fin dal primo<br />
giorno di attività. Riuniremo quindi intorno allo stesso tavolo gli ideatori<br />
con i proprietari dell’immobile e con una serie di potenziali investitori e<br />
stakeholders locali.<br />
Che tipo di riscontro state ricevendo rispetto al Catalogo?<br />
La comunità di persone che ci seguono e ci scrivono dimostrazioni di<br />
interesse cresce costantemente in maniera quasi esponenziale.<br />
Per verificare di persona basterà collegarsi alla pagina Facebook di<br />
MANIFETSO2020 o al sito ufficiale www.manifetso2020.com!<br />
Giorgia Facis<br />
la verità sulle liberalizzazioni dei farmaci di fascia C<br />
personale laureato ed abilitato dallo Stato. Trattandosi<br />
poi di farmaci soggetti a ricetta medica il “naso di Pinocchio”<br />
si allunga: se il medico prescrive un farmaco<br />
su una ricetta che vale per 10 confezioni in 6 mesi,<br />
il vincolo della prescrizione medica e la presenza di<br />
un farmacista non permetterebbero alcun abuso, le<br />
10 confezioni potrebbero essere acquistate in una o<br />
10 farmacie diverse così come in 5 farmacie e in 5<br />
parafarmacie, il numero di confezioni non cambia.<br />
Abbiamo letto che i farmacisti nelle parafarmacie<br />
non offrono le stesse garanzie; falso anche questo;<br />
un farmacista che ha lavorato per 20 anni in farmacia<br />
non può diventare pericoloso per i clienti nella sua<br />
parafarmacia perché la sua laurea, il suo Esame di<br />
stato e la sua iscrizione all’ordine professionale sono<br />
rimasti immutati.<br />
Abbiamo letto che le farmacie avrebbero dovuto licenziare 18.000<br />
persone; puro terrorismo psicologico, è stato stimato che questa liberalizzazione,<br />
che prevedeva solo una parte dei medicinali di fascia C (erano esclusi<br />
stupefacenti e psicofarmaci), avrebbe causato una perdita mensile di 380,00<br />
euro per farmacia.<br />
Abbiamo letto che situazioni simili non si riscontrano negli altri paesi<br />
europei e nemmeno in America; oltre ad essere falso è un paragone assudo,<br />
mentre in Italia con questa liberalizzazione qualsiasi farmaco sarebbe<br />
comunque passato nelle mani di un farmacista, in molti paesi europei, per<br />
esempio, il paracetamolo viene venduto nelle drogherie e la c.d. “pillola del<br />
giorno dopo” non ha obbligo di ricetta; quest’ultima, negli Stati Uniti, viene<br />
venduta nei supermercati, basta essere maggiorenni.<br />
Per concludere: quando vi propongono qualsiasi petizione informatevi, c’è<br />
sempre qualcuno che, con lo strumento della disinformazione, raccoglie<br />
firme a suo esclusivo vantaggio, senza farsi scrupolo di prendere in giro la<br />
gente.<br />
Vediamo cosa cambia ora con il nuovo Decreto sulle liberalizzazioni.<br />
Cancellata definitivamente la fascia C, il nuovo Decreto prevede che venga<br />
abbassato il cosiddetto “quorum”, cioè il rapporto numerico tra farmacie e<br />
abitanti; questo rapporto è stato fissato – salvo modifiche delle ultime ore–<br />
ad una farmacia ogni 3000 abitanti, con la previsione dell’apertura di 5000<br />
nuove farmacie in tutta Italia; naturalmente “sulla carta” perché, tenendo<br />
conto delle farmacie “soprannumerarie” già presenti e delle sedi già in<br />
attesa di assegnazione, il numero verrà molto ridimensionato. Altra novità è<br />
l’eliminazione dei vincoli dell’orario di apertura.<br />
La cosa incredibile è che alle farmacie non va bene neanche questo: è già<br />
stata minacciata una serrata per il 2 <strong>febbraio</strong>; eppure i loro rappresentanti si<br />
arrabbiano quando nelle trasmissioni televisive vengono accusati di essere<br />
chiusi a qualsiasi cambiamento; ma se “non cambiare nulla” non equivale<br />
a “chiusura”, e se sostengono di non essere una “casta”, come potrebbero<br />
essere definiti?<br />
Marco Esposito
Case più efficienti’<br />
La convenienza della riqualificazione energetica dell'edilizia<br />
Si è svolto a Trieste il 27 ottobre un interessante<br />
convegno promosso dalla Camera di Commercio su:<br />
Nuove energie per vecchi edifici – Ristrutturare in<br />
modo efficace la nostra casa.<br />
Oltre ai tecnici dell’Agenzia Provinciale per l’Energia<br />
di Udine, centrale era la relazione dell’ing. Oscar<br />
Stuffer, dello studio Solarraum di Bolzano. Lo abbiamo<br />
intervistato.<br />
Quali sono le basi normative e strategiche - europee<br />
e nazionali – per l’uso razionale dell’energia<br />
nell’edilizia?<br />
In primo luogo la Direttiva europea 2002/91/CE sul<br />
rendimento energetico in edilizia, recepita in Italia dal<br />
D. Lgs. 109/8/2005 n. 192. Ancora più importante la<br />
Dir. 2010/31/UE sugli edifici a quasi consumo zero,<br />
obiettivo da raggiungere entro 2020. Ogni Paese<br />
membro deve ora recepirne le indicazioni, ma alcuni<br />
stanno già anticipando in tempi: la Francia ha già fissato<br />
l’obiettivo al 2015 e il Belgio al 2016. Chi si attiverà<br />
prima di altri, avrà quindi un vantaggio concorrenziale<br />
sul mercato. Per i cittadini, è importante capire che<br />
il percorso verso una sempre maggiore efficienza<br />
energetica ormai è tracciato. L’obiettivo strategico è<br />
sia ambientale (minori emissioni inquinanti e di “gas<br />
serra”), sia di ridurre la bolletta energetica e la dipendenza<br />
dalle importazioni di gas e petrolio, rivolgendosi<br />
soprattutto alla fonte energetica più sicura e pulita: il<br />
sole. Senza dimenticare che le scelte di oggi, nell’edilizia,<br />
avranno conseguenze – positive o negative – per<br />
decenni a venire.<br />
Lei viene dalla Provincia di Bolzano, all’avanguardia<br />
in Italia per il sostegno al risparmio energetico<br />
nell’edilizia, grazie soprattutto all’Agenzia KlimaHaus/<br />
CasaClima. A cosa si deve questo primato?<br />
è stato un mix di varie situazioni. La Provincia di Bolzano<br />
vive molto di turismo, attirato soprattutto dalle<br />
bellezze naturali. C’è quindi da tempo una grande<br />
sensibilità,a tutti i livelli, per la protezione dell’ambiente.<br />
Bisogna poi citare l’ing. Norbert Lantschner, che<br />
è il “padre” dell’Agenzia CasaClima, e l’assessore<br />
provinciale all’urbanistica, natura, paesaggio, agenzia<br />
per l’ambiente, le acque e l’energia, il dott. Michl Laimer.<br />
La scelta vincente è stata quella di comunicare<br />
in modo semplice e chiaro per tutti i concetti sull’uso<br />
efficiente dell’energia. Il successo è poi dovuto al<br />
fatto che la certificazione CasaClima è emessa da<br />
un ente indipendente (l’Agenzia è proprietà al 100%<br />
della Provincia), non è emessa cioè da un tecnico<br />
privato con scopi commerciali.<br />
Quali risultati sono stati ottenuti finora, nella vostra<br />
Provincia, in termini di risparmio complessivo di<br />
combustibili fossili?<br />
L’Agenzia ha calcolato che gli edifici CasaClima,<br />
rispetto a edifici classici sull’intero territorio nazionale<br />
portano a un risparmio annuo di 10 milioni di litri di<br />
petrolio, cioè 21.000 tonn/anno di CO . L’obiettivo<br />
2<br />
futuro è nel Piano Clima della Provincia, con 10 raccomandazioni<br />
da attuare entro il 2050: tra queste c’è<br />
6 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
l’ulteriore potenziamento dell’efficienza energetica<br />
(recepimento della Direttiva 2010/31 già citata),<br />
ma anche la fornitura “ecosociale” di energia. Si<br />
tratta di creare cioè un’agenzia pubblica, incaricata<br />
di fornire energia rinnovabile, a costi sostenibili<br />
per tutti, residenze e settori produttivi. Anche altre<br />
regioni europee si stanno attrezzando con gli stessi<br />
obiettivi.<br />
Molti sono convinti che sia assai più facile e conveniente<br />
attuare interventi di risparmio energetico<br />
negli edifici di nuova costruzione, anziché in quelli<br />
esistenti. È davvero così?<br />
Ovviamente nell’edificio nuovo il risparmio energetico<br />
è più facilmente programmabile, perché tutti i<br />
prodotti e i materiali sono nuovi e possono essere<br />
scelti liberamente. Nell’esistente si interviene su<br />
materiali e strutture già in opera. Siccome però il<br />
futuro del settore immobiliare è la riqualificazione<br />
dell’esistente, le tecnologie in sviluppo si stanno<br />
adattando benissimo a tutte le situazioni che si<br />
possono incontrare sull’esistente. Questo trend si<br />
amplificherà nei prossimi decenni e forse a breve<br />
si potrà dire che un intervento di riqualificazione<br />
sull’esistente è altrettanto facile di un intervento sul<br />
nuovo. Già oggi però, con le attuali incentivazioni,<br />
la riqualificazione energetica dell’esistente è più<br />
conveniente rispetto all’intervento sul nuovo.<br />
Quali risultati si possono ottenere, in termini percentuali<br />
sulla quantità di combustibili fossili consumati,<br />
con interventi sugli edifici esistenti?<br />
Ogni edificio è differente dagli altri, ma raggiungere<br />
un risparmio energetico del 70% è relativamente<br />
facile e conveniente, ma anche raggiungere il 90%<br />
è tecnicamente possibile e in futuro sarà sempre<br />
più appetibile economicamente, grazie all’evoluzione<br />
tecnologica dei materiali.<br />
I costi d’investimento dovuti alle tecnologie e ai<br />
materiali necessari per un elevato livello di risparmio<br />
energetico si ripagano con la riduzione dei consumi<br />
di combustibili fossili. In quanto tempo, mediamente?<br />
Sull’intervento medio di riqualificazione energetica,<br />
alle condizioni attuali i tempi di rientro medi sono di<br />
12 – 24 anni (a volte meno). Va però tenuto conto del<br />
fatto che la durata dell’intervento edilizio è di almeno<br />
30 anni. Va poi anche considerato che la riqualificazione<br />
aumenta il valore intrinseco dell’edifico.<br />
Esistono esempi di interventi di risparmio energetico<br />
su edifici esistenti, che riguardino grandi condomini,<br />
i quali in molte città rappresentano la maggior parte<br />
dello stock edilizio? Se sì, è stato difficile ottenere il<br />
consenso dei diversi proprietari?<br />
Occorre ovviamente il consenso di tutti i proprietari,<br />
per modificare ad es. le facciate di un condominio.<br />
Probabilmente il legislatore interverrà, prevedendo<br />
che sia possibile intervenire sulle parti comuni anche<br />
a maggioranza e non con l’unanimità. Si sta già<br />
lavorando in questo senso.
Per fortuna, la sensibilità su questi temi sta crescendo e già diversi<br />
interventi di riqualificazione su condomini sono stati attuati sia a Bolzano,<br />
sia altrove. Del resto, l’esperienza concreta del miglioramento del confort<br />
abitativo, da parte di chi ha già realizzato interventi del genere, è decisiva<br />
nell’ottenere il consenso anche di altri.<br />
Fino a che punto è possibile intervenire su edifici di pregio storico e<br />
architettonico, spesso anche vincolati?<br />
Ogni edificio fa storia a sé. Solo il 2% del patrimonio edilizio italiano è<br />
totalmente vincolato, mentre in molti casi sono vincolate solo alcune<br />
parti dell’edificio, ad es. le facciate, mentre nell’interno si può intervenire<br />
liberamente.<br />
Le aziende ed i tecnici che operano nell’edilizia in Italia, sono sufficientemente<br />
preparati nelle tecnologie e dei materiali per la riqualificazione<br />
energetica?<br />
Certificazione energetica in Friuli Venezia Giulia<br />
Da ITACA a VEA: un’odissea per tanti professionisti<br />
Nel 2004 il gruppo di lavoro interregionale in materia di bioedilizia istituito<br />
presso l’Istituto per la Trasparenza, l’Aggiornamento e la Certificazione<br />
degli Appalti – ITACA, sotto il coordinamento della Regione Friuli Venezia<br />
Giulia, elaborava il «Protocollo ITACA per la valutazione della qualità<br />
energetica ed ambientale degli edifici». Questo strumento<br />
a livello nazionale rappresentava un metodo<br />
particolarmente innovativo, che analizzava per la<br />
prima volta in una visione sistemica, sia gli aspetti<br />
energetici, sia quelli ambientali degli edifici.<br />
Da ITACA ebbe origine VEA, e nell’estate del 2010<br />
con Decreto del Presidente della Regione 199/<br />
Pres. del 25 agosto 2010 veniva istituita in Friuli<br />
Venezia Giulia la figura del certificatore VEA; ovvero<br />
di un professionista legittimato all’emissione di un<br />
certificato di Valutazione della qualità Energetica e<br />
Ambientale degli edifici (certificato indispensabile<br />
per poter vendere o locare gli immobili), con il fine<br />
dichiarato di rendere il nostro patrimonio immobiliare<br />
energeticamente efficiente.<br />
Questo esperto, secondo le norme regionali, doveva essere un tecnico<br />
abilitato che, in aggiunta alla propria preparazione professionale, fosse in<br />
possesso di un “attestato di frequenza relativo a specifici corsi di formazione,<br />
con superamento di esami finali, svolti dalla Regione Friuli Venezia<br />
Giulia e dall’Agenzia Regionale per l’Edilizia Sostenibile s.r.l. (ARES).”.<br />
Si può ben comprendere come, in tempi di crisi, per gli operatori del settore<br />
edilizio (architetti, geometri, ingegneri, periti, ma anche dottori forestali o<br />
geologi) il nuovo ambito della certificazione della sostenibilità energeticoambientale<br />
degli edifici, potesse apparire un’interessante opportunità<br />
professionale .<br />
Così, non appena ARES, società totalmente partecipata dalla Regione con<br />
l’obiettivo di promuovere la sostenibilità edilizia, unica autorizzata a gestire<br />
il protocollo VEA, aprì le iscrizioni al primo di questi corsi di formazione,<br />
l’ interesse da parte degli operatori del settore fu ingente. In pochi giorni i<br />
posti disponibili nelle quattro Province furono rapidamente coperti anche<br />
da tanti giovani, benché l’iscrizione a entrambi i moduli (certificazione<br />
energetica e certificazione ambientale degli edifici) non fosse propriamente<br />
economica (costo totale 1.608 Euro) e l’impegno fosse considerevole (144<br />
ore di lezione in aula)<br />
I corsi però si rivelarono ben presto di scarsa qualità, sia per contenuti e<br />
organizzazione, sia per qualità del corpo docente, al cui interno coesistevano,<br />
a parere di chi scrive, insegnanti di alta levatura e insegnanti assolutamente<br />
inadeguati al ruolo.<br />
7 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Per operare bene in questo settore, è necessario che tutti gli operatori<br />
(progettisti, imprese esecutrici, artigiani, ecc.) collaborino tra loro e siano<br />
aperti mentalmente per assorbire le nuove tecnologie e applicarle. Ciò<br />
non si ottiene con un corso di pochi giorni, ma con un’esperienza protratta<br />
nel tempo. Anche perché l’evoluzione delle tecnologie è rapidissima,<br />
mentre per decenni l’edilizia è rimasta sostanzialmente ferma dal punto di<br />
vista tecnologico. Serve insomma un iter formativo continuo e l’applicazione<br />
al progetto dall’inizio alla fine.<br />
Uno sguardo al futuro?<br />
Il futuro, nell’edilizia, sarà rappresentato da edifici che produrranno più<br />
energia (sotto forma di elettricità) di quella che consumano. In questo<br />
modo, potranno diventare fornitori di energia per le auto elettriche, contribuendo<br />
così a risolvere anche il problema del consumo energetico e delle<br />
emissioni inquinanti nel settore dei trasporti.<br />
D. P.<br />
Se a questo aggiungiamo la continua incertezza sulla data effettiva<br />
dell’entrata in vigore dell’obbligo della certificazione, possiamo facilmente<br />
comprendere la ragione dei due ricorsi al TAR del Friuli Venezia Giulia<br />
proposti dall’Ordine degli ingegneri delle Province di Trieste, Pordenone,<br />
Udine e Gorizia e dal Collegio dei geometri<br />
e periti industriali di Trieste, Udine, Gorizia e<br />
Pordenone, con i quali si chiedeva l’annullamento,<br />
previa sospensiva, dei provvedimenti<br />
normativi istitutivi della figura del certificatore<br />
VEA.<br />
Senza entrare nel merito della discussione<br />
fra chi ritiene che la certificazione energetica<br />
e ambientale di un edificio costituisca un<br />
importante passaggio verso la sostenibilità<br />
degli interventi edilizi e chi, al contrario, non<br />
riconosce alcun ruolo all’efficienza energetica<br />
di un edificio e considera pertanto l’attestato<br />
un inutile balzello o un mero appesantimento<br />
burocratico nel mercato immobiliare, spiace<br />
constatare che comunque la Regione non è stata in grado di portare a termine<br />
il cammino intrapreso con il protocollo ITACA ed ha comunque avuto<br />
la presunzione di organizzare e gestire corsi di specializzazione sull’utilizzo<br />
di uno strumento che non è evidentemente ancora utilizzabile.<br />
Quello che sconcerta, infine, è l’ambiguità del ruolo di coloro che hanno<br />
frequentato il corso e di coloro che hanno già conseguito l’abilitazione, in<br />
quanto la Regione, prevedendo che i ricorsi potessero oggettivamente essere<br />
accolti (vista un’analoga sentenza del TAR della Puglia) ha abrogato<br />
gli articoli del regolamento che riguardavano la figura del certificatore VEA.<br />
Sembrano quindi quasi di scherno, per chi ha frequentato e lautamente<br />
pagato i corsi di abilitazione ARES, i titoli che appaiono sull’Homepage<br />
della società regionale e che comunicano enfaticamente i “nominativi<br />
dei professionisti partecipanti al corso di formazione sulla certificazione<br />
energetica e sulla certificazione ambientale VEA degli edifici, che hanno<br />
superato l’esame finale con esito positivo”.<br />
Poco sotto, in grassetto infatti campeggia la scritta:<br />
“Si sottolinea il fatto che i professionisti in elenco non sono gli unici professionisti<br />
che possono redigere le certificazioni energetiche o le certificazioni VEA”<br />
E ancora di più sbigottisce la notizia che la legge regionale n.184 (finanziaria<br />
2012) ha disposto nell’articolo 6 comma 127, che per compravendite e<br />
locazioni non è più necessario il certificato VEA...<br />
Lucia Sirocco
Piatto ricco mi ci ficco<br />
Il sito inquinato d'Interesse Nazionale di Trieste<br />
Nel 1949 venne istituita la zona industriale di Trieste. Dagli anni cinquanta<br />
agli anni settanta, a Zaule si realizzarono interramenti e bonifiche idrauliche<br />
dell’area paludosa della Valle delle Noghere, utilizzando materiali<br />
provenienti dallo sbancamento degli originari promontori e macerie<br />
prodotte dai bombardamenti dell’ultima guerra, ma anche rifiuti inerti e<br />
pericolosi. L’uso dell’area come discarica<br />
di rifiuti, di ceneri e di residui delle lavorazioni<br />
industriali (aree ex Esso e ex Aquila,<br />
stabilimento siderurgico di Servola, cementificio)<br />
ha causato la contaminazione di suolo,<br />
sottosuolo e acque sotterrane. Dai risultati<br />
delle indagini di caratterizzazione–ovvero<br />
la ricerca dell’inquinamento– il suolo risulta<br />
contaminato da idrocarburi alifatici e policiclici<br />
aromatici e metalli, ma anche da diossine e<br />
furani, PCB, amianto, fitofarmaci e fenoli. A<br />
livello superficiale sono presenti delle falde<br />
sospese, in cui si ritrovano gran parte degli<br />
inquinanti percolati dai terreni, costituite da<br />
acque meteoriche che si infiltrano fino a una profondità di 1,5-3 m. Le<br />
falde idriche che si ritrovano ad una profondità maggiore di 40 metri sono<br />
protette da strati limo-argillosi che ne tutelano le caratteristiche qualitative.<br />
In mare sfociano due torrenti: il Rio Ospo e il Rosandra, che trasferiscono<br />
in mare inquinanti provenienti anche dall’entroterra sloveno.<br />
Il Sito inquinato di Interesse Nazionale di Trieste individuato con il<br />
d.m.468/2001, e finanziato inizialmente con 23,2 miliardi di lire, è ubicato a<br />
sud-est della città nei Comuni di Trieste e di Muggia e confina ad est con il<br />
Comune di Dolina. La perimetrazione è stata definita con d.m. 24/02/2003.<br />
Secondo il classico piatto ricco mi ci ficco le dimensioni del SIN sono<br />
state probabilmente estese a dismisura, per usufruire dei finanziamenti.<br />
L’area copre complessivamente 1700 ha, 500 a terra, nella quasi totalità<br />
all’interno dell’area dell’Ente Zona Industriale di Trieste (EZIT), e 1200 a<br />
mare, con uno sviluppo costiero di 10,5 km.<br />
L’Ezit è il soggetto unico individuato dalla Regione FVG per coordinare la<br />
caratterizzazione della parte in terraferma del Sito. Ha il compito di raccogliere<br />
i documenti dei piani e i dati delle caratterizzazioni già eseguite,e far<br />
verificare all’Arpa la loro validità. In base al D.Lgs. 152/2006 è obbligatorio<br />
eseguire l’analisi di rischio sito specifica (ovvero la verifica con modelli<br />
di tipo matematico del rischio per la salute umana dell’eventuale contaminazione<br />
di alcune aree). L’assenza di rischio dovrebbe permettere lo<br />
svincolo di alcune aree. Nel SIN sono attive 353 aziende.<br />
Il trattamento delle acque di falda dovrebbe essere realizzato da Sogesid<br />
S.p.A. (società pubblica), a cui è anche affidata l’analisi di rischio e la<br />
bonifica dei suoli nelle aree pubbliche. La caratterizzazione attualmente<br />
copre circa il 70% della superficie a terra. Nel novembre del 2009 la<br />
TESECO S.p.A ha concluso la bonifica di una porzione di un’area dell’ex<br />
raffineria Aquila con trattamento sul posto e utilizzo o rimozione e smaltimento<br />
del terreno contaminato.<br />
Il Piano di caratterizzazione dello specchio acqueo inserito entro il perimetro<br />
del SIN è stato affidato all’Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica<br />
applicata al Mare (Icram ora Ispra) nel 2004. La sua attuazione spetta<br />
all’Autorità Portuale di Trieste. Esclusivamente gli interventi su aree pub-<br />
8 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
bliche inquinate da insediamenti pubblici<br />
sono finanziabili con risorse regionali<br />
e/o nazionali. I fondi disponibili sono<br />
quelli della linea d’azione del Programma<br />
operativo regionale, Fondo europeo<br />
di sviluppo regionale, del Programma<br />
attuativo regionale, Fondo aree sottoutilizzate e del Programma nazionale<br />
di bonifica (dm 468/2001). Gli interventi su aree private sono interamente<br />
a carico dei proprietari, che devono eseguire la caratterizzazione, l’analisi<br />
di rischio e l’eventuale bonifica. Circa il 60% delle aziende ha completato<br />
la caratterizzazione. Sono ancora da investigare 133 ha nell’area a terra<br />
del SIN.<br />
La Regione con uno stanziamento 15 milioni<br />
di euro ha affidato all’Ezit di elaborare<br />
ed eseguire il piano complessivo di caratterizzazione<br />
dell’intera area secondo griglie<br />
e criteri omogenei. Il piano deve essere<br />
approvato dalla Conferenza di servizi del<br />
Ministero dell’Ambiente, e dovrebbe essere<br />
pronto entro aprile 2012.<br />
Il 14 giugno 2011 si è tenuta in Regione<br />
una riunione del Tavolo di lavoro istituzionale<br />
sul SIN in cui sono state esplicitate<br />
le azioni da intraprendere riguardanti il<br />
completamento dell’attività di caratterizzazione<br />
e l’esecuzione dell’analisi di rischio sull’intero sito. Finora è stata<br />
effettuata la ricognizione preliminare, una stima dei costi di caratterizzazione,<br />
la verifica e l’aggiornamento del data base, la verifica dei diversi<br />
fondi disponibili o accessibili (UE, nazionale, regionale, locale). L’avvio è<br />
previsto per maggio/giugno 2012 e la fine per maggio/giugno 2013. Per<br />
la validazione dei dati da parte dell’Arpa saranno necessari altri 5 mesi. E<br />
successivamente, in seguito ai risultati dell’analisi di rischio, si procederà<br />
alla definitiva riperimetrazione del Sin con i siti effettivamente inquinati,<br />
da sottoporre alla bonifica o alla messa in sicurezza permanente. Esiste<br />
un progetto Ezit di una barriera di contenimento lungo tutta la linea di<br />
costa del SIN per evitare che le acque della falda superficiale continui a<br />
inquinare l’ambiente marino.<br />
è in gestazione il quindicesimo accordo di programma fra tutti gli enti<br />
coinvolti dai ministeri agli enti e alle autorità locali. I contenuti delle precedenti<br />
14 ipotesi di accordo di programma avevano provocato la contrarietà<br />
delle associazioni degli artigiani, delle piccole e medie imprese e degli<br />
industriali per l’obbligo di sottoscrivere atti transattivi con la remissione<br />
delle azioni di danno ambientale, prima di individuare le aree effettivamente<br />
inquinate, per la restituzione agli usi legittimi delle aree in caso di<br />
analisi di rischio favorevoli. Per tutti gli interventi di bonifica e di riqualificazione<br />
il fabbisogno finanziario è di 350 milioni di euro, di cui quasi 240<br />
dovrebbero arrivare dalle transazioni.<br />
La riperimetrazione del sito per il recupero di parte dell’attuale SIN per<br />
attività produttive innovative è sostenuta dall’attuale ministro dell’ambiente<br />
Clini. La Green Economy potrebbe creare nuova occupazione. L’obiettivo<br />
è quello di riconnettere il Sistema Trieste ovvero realizzare il trasferimento<br />
tecnologico dalla ricerca applicata alle imprese e mettere in rete i molti<br />
centri di ricerca (Sissa, Ictp, Ogs, Università), l’Area Science Park e il<br />
tessuto di piccole e medie aziende presenti e di altre che potrebbero essere<br />
attirate sull’ ampio territorio reso disponibile dopo gli interventi di bonifica. Si<br />
prefigura l’istituzione di un commissario per accelerare questa prospettiva.<br />
Lino Santoro
libri<br />
IERI<br />
“Il bianco e nero è come una struttura architettonica, rispecchia le fondamenta<br />
del nostro essere, del nostro sentire. Potremmo paragonarlo alle<br />
travi portanti di un edificio. Evoca l’essenza dell’esperienza vissuta. Sul<br />
piano emotivo è, a mio parere, molto più intenso del colore. Il colore si<br />
ferma all’apparenza delle cose. Può essere bello, delicato, meraviglioso a<br />
suo modo, ma è totalmente diverso.”<br />
L’ha detto Rodney Smith, considerato il maestro della fotografia surrealista,<br />
certo riferendosi esclusivamente al suo mestiere. Ma il discorso<br />
potrebbe applicarsi bene anche alla narrativa.<br />
Ci sono storie a colori e ci sono storie in bianco e nero, meno belle delle<br />
prime. Essenziali, spoglie, con un retrogusto amaro, di radice, di stortura<br />
del destino. Sono storie che stanno sullo stomaco (mi piace, non mi piace<br />
non conta più, si è già oltre), eppure le riprendi ugualmente dallo scaffale,<br />
spesso, e le soppesi chiedendoti se di nuovo ti sarà necessario rileggerle.<br />
E lo farai, e sarà un’esperienza quasi fisica, come camminare in un campo<br />
all’alba, senza riferimenti, passi nel vuoto. Solo un brivido di umidità nella<br />
schiena e un sasso, ogni tanto, sotto il piede.<br />
Ieri è una di queste storie (e guarda caso, c’è una foto di Smith in copertina).<br />
L’eccezionale brevità ne facilita la ri-ri-rilettura all’infinito e la riscoperta<br />
ogni volta di qualcosa di nuovo e struggente tra le righe.<br />
Romanzo, racconto, soffio, Ieri ha per protagonista Tobias Horvath, nato in<br />
un villaggio senza nome. Dell’infanzia misera, con la mamma ladra prostituta<br />
mendicante, ricorda poche cose, una più delle altre: quando, tra i molti<br />
uomini che vede passare in casa, scopre quale sia suo padre (il maestro<br />
di scuola), tenta di ucciderlo spingendo il coltello a fondo nel desiderio di<br />
uccidere anche la madre che gli sta sotto.<br />
Tutto il resto della sua vita è fuga. Cambia nome, sul suo passato mette una<br />
sepoltura di bugie. Sono un orfano di guerra. I miei genitori sono morti durante<br />
i bombardamenti. Il suo presente è noia e abitudine in un paese straniero.<br />
Il lavoro in una fabbrica di orologi: sempre il medesimo gesto, ripetitivo, alienante.<br />
Il sabato sera con una donna che gli è indifferente, tanto per ricordarsi<br />
di essere uomo. La scrittura, unica passione, che lo salva e lo condanna. E<br />
un’ossessione: quella di incontrare Line, la donna del suo destino, quella per<br />
cui crede di essere venuto al mondo.<br />
Oggi ricomincio la corsa idiota. Mi alzo alle cinque di mattina, mi lavo, mi<br />
faccio la barba, mi preparo un caffè e vado, corro fino alla piazza Principale,<br />
salgo sul bus, chiudo gli occhi, e tutto l’orrore della mia vita presente mi<br />
salta al collo.<br />
50 mm<br />
Agota Kristof, Ieri<br />
Einaudi, 2002, 96 pagine, € 10,00<br />
Quest’uomo, la nostalgia addosso come fosse un abito. Quest’uomo, le mani in tasca, prende la<br />
stessa strada ogni giorno, prima di andare in ufficio. Passa davanti a una casa fatiscente, la casa<br />
dove i genitori sono stati bambini, e poi sposi, e adulti e vecchi. E dove lui stesso è nato. E gli zii, e i<br />
nonni. Tutti, tutti sono vissuti in quella casa. Tre generazioni esistite, tre generazioni scomparse. Da<br />
non crederci.<br />
Passa. Si ferma. Non può evitare di farlo. Per inventarsi un gesto normale tra la gente che corre, finge<br />
di accendersi una sigaretta, aspirando il vento. Fissa quel portone chiuso da un catenaccio, intravvede<br />
il buio profondo dell’androne. Un’immagine che gli toglie il respiro.<br />
Motivi di sicurezza, ma a lui hanno spezzato il cuore.<br />
Quando il catenaccio ancora non c’era, qualche volta si concedeva di entrare, sostare un minuto nell’ombra,<br />
ascoltare il silenzio, e nel silenzio risate lontane, schiocco di baci e rumore di posate nei piatti.<br />
Se fosse abbastanza scaltro, se non temesse di avere guai con la polizia o di fare brutte figure, lo<br />
farebbe ancora. Potrebbe divellere quel lucchetto, introdursi in quella casa che sente ancora profondamente<br />
sua, con una torcia in mano salire le scale che conosce così bene, buttar giù le porte ormai<br />
fragili di tutti gli appartamenti, accarezzare gli angoli con il fascio di luce, scendere in cantina, salire<br />
in soffitta, recuperare le vecchie cose che nessuno ha sgomberato, soppesarle, odorarle. Trovare<br />
un vecchio giocattolo, ridiventare bambino. L’illusione di una carezza sulla nuca. E se l’intero edificio<br />
crollasse proprio in quel momento, sarebbe una bella fine. Tornare in famiglia.<br />
Osserva ancora un po’ il portone serrato, ma è tardi. Deve andare a lavorare, vivere. Ripasserà domani.<br />
Lui lo sa che lì dentro, c’è qualcuno – ci deve essere per forza ancora qualcuno – che lo aspetta.<br />
9 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Ma un mattino, una giovane donna<br />
sale sull’autobus. A quella fermata<br />
non era mai salito nessuno. Tobias la<br />
riconosce immediatamente: è Line,<br />
ma non quella dei sogni malati. è la<br />
vera Line, la compagna di scuola,<br />
figlia del maestro, sua sorellastra...<br />
Anche lei lavora alla fabbrica, è nuova<br />
dell’ambiente, smarrita. Viene da<br />
quell’altrove lontano – ha nello sguardo<br />
l’esilio, l’erranza (i segni distintivi<br />
dell’opera di Agota Kristof) – ma è<br />
determinata a tornare a casa presto.<br />
Tobias inizia a osservarla, a seguirla, a sorriderle. è l’inizio di una storia<br />
d’amore palesemente impossibile.<br />
Il linguaggio è scarno, secco, poco più di un graffio sulla carta bianca.<br />
Poteva essere altrimenti? Questa storia poteva essere raccontata “a<br />
colori”? Certo, tutte le storie, come tutti i visi di donna, possono. è il trucco<br />
e parrucco della letteratura, è la cipria sulle parole, il fronzolo che pende<br />
dalle frasi opulente.<br />
Ma sarebbe stato un inganno. Ieri andava scritto così, e soltanto così, poveramente.<br />
Agota Kristof, morta lo scorso luglio, sapeva fin dove la parola è autentica<br />
e dove comincia a far sceneggiate. Lei non aggiungeva niente là dove<br />
non serviva. Scrittrice discreta e umile, grandissima senza la presunzione<br />
di esserlo, interviste stringate e poca voglia di scherzare, per tutta la vita<br />
non ha fatto che ripeterci questo: la verità deve essere semplice, sfrondata<br />
di tutto, nuda.<br />
Ben altre firme hanno reso omaggio, immediatamente e ottimamente, ad<br />
Agota che se ne andava. Questo è un saluto modesto, tardivo, un cenno<br />
della mano, un ringraziamento per ciò che resta. Delle molte eredità, la più<br />
preziosa è forse questa che ritroviamo in una frase di Tobias.<br />
Quando Line, che freme per tornare in patria, avere un buon posto e un<br />
buon futuro, gli dice Mio fratello maggiore è diventato avvocato e l’altro medico.<br />
Ma tu hai scelto di scappare e di diventare un niente. Un operaio di<br />
fabbrica. Perché?, Tobias le risponde: Perché è diventando assolutamente<br />
niente che si può diventare uno scrittore.<br />
Luisella Pacco<br />
Inizia con questo numero la rubrica 50mm, racconti brevissimi<br />
pensati come scatti fotografici, ritratti di un momento rubato<br />
elle.pi
L'elogio del moralismo<br />
Qualche mese prima della nomina dell’attuale Governo tecnico, Stefano<br />
Rodotà, uno dei maggiori giuristi italiani, ha mandato in libreria un suo<br />
nuovo volumetto.<br />
Il titolo, L’elogio del moralismo, ci induce subito a sfogliarlo per comprendere<br />
il significato che Rodotà attribuisce al termine “moralista”. Nel gergo<br />
questa parola ormai la si collega ad una saccente pedanteria che sa di<br />
qualunquismo e puzza di portineria. Rintona nella nostra mente l’aforisma<br />
di Oscar Wilde per cui un uomo che moraleggia è di solito un ipocrita, una<br />
donna che moraleggia è invariabilmente brutta.<br />
Lo chiarisce subito, nelle prime pagine del libro, l’Autore: sono un vecchio,<br />
incallito, mai pentito moralista. La parola mi piace, perché richiama non una<br />
moralità passiva, compiaciuta, contemplativa o consolatoria, ma una attitudine<br />
critica da non abbandonare, una tensione continua verso la realtà, il<br />
rifiuto di uno storicismo da quattro soldi che, riducendo a formula abusiva<br />
l’hegeliano “tutto ciò che è reale è razionale” spalma di acquiescenza qualsiasi<br />
comportamento pubblico o privato. Il moralista non mugugna, non si<br />
appaga delle barzellette antiregime. Esce allo scoperto, e non è frenato dal<br />
timore d’essere sgradito, o sgradevole. Non si fa incantare dal realismo di<br />
chi invoca la natura ferrigna della politica come un salvacondotto che legittima<br />
qualsiasi azione, anche quando il tornaconto personale è l’unica molla.<br />
Va – quindi - rifiutata l’idea dei “tutti ladri” vista come un atteggiamento<br />
pericoloso e distruttivo che ha le sue origini proprio nella cancellazione<br />
della moralità nella politica, anzi della politica in quanto tale.<br />
Rodotà, anche richiamando alcuni suoi scritti dell’inizio degli anni<br />
Novanta, ripercorre le principali tappe del deturpamento della vita civile<br />
di questo Paese.<br />
Morale e politica hanno perso di dialogare tra loro, sono stati considerati<br />
due corpi separati.<br />
Le regole sono diventate non più il prodotto di quel confronto, ma il frutto<br />
di nudi patti di potere. Si è voluto dimostrare “visibilmente, ostentatamente<br />
addirittura, che ogni pretesa di far valere interessi generali, logiche<br />
non proprietarie, valori culturali, diritti dei cittadini è ormai improponibile:<br />
e c’è spazio solo per negoziazioni, accordi, sopraffazioni magari, ma solo<br />
tra soggetti forti, che creano essi stessi le regole, affrancati ormai da ogni<br />
legge o codice.<br />
L’elogio della morale è, quindi, l’elogio dell’etica pubblica che trova i suoi<br />
riferimenti nei valori della Costituzione repubblicana.<br />
Alla moralità che la Costituzione trasuda, sono collegati alcuni principi che<br />
Rodotà efficacemente sottolinea.<br />
Secondo l’art. 54 della Carta costituzionale il comportamento dei cittadini<br />
cui sono affidate funzioni pubbliche, dev’essere improntato a disciplina e<br />
onore.<br />
Al potere giudiziario spettano i compiti per i quali è preposto. Tra questi<br />
non vi sono quelli di Tribunale della classe politica. Ciò spetta al dibattito<br />
politico, sia dentro i partiti, sia tra le contrapposte forze politiche.<br />
Il disvalore dell’azione di un leader politico non può essere confinato a<br />
quanto è penalmente rilevante. L’art. 54 parla di onore, dunque di etica<br />
Stefano Rodotà, Elogio del moralismo,<br />
Laterza, Roma – Bari, 2011, pp. 94, € 9,0<br />
10 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
pubblica, non di codice penale.<br />
Un corollario di questo principio Rodotà lo rinviene nell’art. 6 del Codice<br />
di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività<br />
giornalistica, secondo il quale la sfera privata delle persone note o che<br />
esercitano funzioni pubbliche, deve essere rispettata se le notizie e i dati<br />
non hanno alcun rilievo su loro o sulla loro vita pubblica.<br />
Democrazia non è semplicemente governo del popolo ma governo in<br />
pubblico. Inammissibile è, pertanto, la menzogna o la pretesa di una classe<br />
politica di non rendere conto dei propri comportamenti.<br />
L’art. 139 della Costituzione – ce lo ricorda Rodotà - ha anch’esso un<br />
significato ulteriore rispetto a quello apparente. Quando si dice che la<br />
forma repubblicana non può essere oggetto di<br />
revisione costituzionale non si vuole solamente<br />
porre un ostacolo al ritorno alla monarchia.<br />
Si prescrive, invece, che il sistema costituzionale,<br />
rappresentato nei suoi principi supremi,<br />
non possa essere sovvertito o modificato nel<br />
suo contenuto essenziale, neppure da leggi di<br />
revisione costituzionale.<br />
Nel precedente Governo Berlusconi stavano<br />
affiorando iniziative e proposte per “passare da<br />
un sistema di scelta dei rappresentanti a uno di<br />
investitura diretta del premier con una personalizzazione<br />
estrema del potere che assume<br />
inevitabilmente caratteri autoritari. Per passare<br />
da un sistema di mediazioni istituzionali ad<br />
uno che si organizza intorno a rapporti diretti<br />
tra capo e popolo, e così assume una innegabile natura plebiscitaria. Si<br />
voleva passare da un sistema di separazione dei poteri, di pesi e contrappesi<br />
ad un sistema di concentrazione del potere che sostanzialmente<br />
cancellava ogni forma di controllo. Si voleva passare ad un sistema dove<br />
i circuiti istituzionali sono sostituti da quelli della comunicazione, sì che il<br />
controllo totalitario di questi ultimi viene presentato come una necessità<br />
perché il governo possa realizzare senza inciampi il suo programma,<br />
con l’inevitabile conseguenza che chiunque usi i mezzi di comunicazione<br />
per esprimere critiche venga considerato come un oppositore illegittimo<br />
perché non accreditato dal voto popolare.<br />
All’eversione quotidiana, a uno stillicidio di comportamenti che stravolgono<br />
il funzionamento delle istituzioni e dell’intera vita pubblica che fanno venir<br />
meno quella fiducia dei cittadini che rappresenta il carburante indispensabile<br />
per il buon funzionamento della macchina democratica, si contrappone<br />
l’intransigenza del moralista. Lui, che ancora crede che senso dello Stato e<br />
delle istituzioni non siano un’anticaglia può, con la sua azione, in qualsiasi<br />
contesto questa avvenga, contribuire al rafforzamento degli anticorpi democratici.<br />
A quel moralista Rodotà ha pensato quando ha scritto questo libro.<br />
Alessandro Giadrossi<br />
Autorealizzazione e servizio all’umanità<br />
Meditazione - Servizio sociale<br />
Corsi di Yoga e cucina vegetariana<br />
Cene indiane per benef cenza<br />
Organizzazione Umanitaria<br />
Ananda Marga<br />
Cordenons PN - Piazza San Pietro 10<br />
Tel. 0434 931364 - Cell. 348 9035858<br />
www.apnu.net
C'era c'è e ci sarà una volta<br />
spunti da un libro di favole<br />
Dacché l’uomo ha parola esiste una catena che lo unisce fatta delle sue<br />
stesse storie e favole che assumono infinite varianti. Alla fine, o all’inizio,<br />
ogni uomo nato è l’inizio di una storia.<br />
Le storie presero vita con la prima forma di linguaggio ed esistono, consapevolmente<br />
o meno, grazie al tempo, inarrestabile, che l’uomo riesce<br />
parzialmente, e illusoriamente, a governare grazie alla memoria (con lo<br />
stupore e l’emozione che questa riesce a procurare) di chi dalla vita le<br />
racconta a un’altra vita che le ascolta.<br />
Gli animali, per quanto ne sappiamo, non si raccontano storie (al massimo<br />
si comunicano informazioni più o meno istintive) ma noi possiamo<br />
fargliele raccontare, fingendo, certo, ma con una falsità che ci serve, ci fa<br />
capire, ci confonde, ci incanta.<br />
Dopo il tempo c’è il luogo, indispensabile per la loro creazione ma non per<br />
la continuità della sua vita orale, “volante”: se non possono nascere favole<br />
eschimesi nelle foreste del Congo, possono però esservi là raccontate.<br />
Accolgo e consiglio calorosamente il libro di Andrea Satta per la sua idea,<br />
antica e sempre valida, di diffondere favole, cioè storie che incantano<br />
la mente infantile, quella che possedevamo e che facciamo sempre più<br />
fatica a recuperare.<br />
Satta, pediatra, musicista e scrittore, ha riunito delle storie in una più<br />
grande che le abbraccia tutte: il suo ambu (ambulatorio pediatrico) nella<br />
periferia di Roma accoglie storie, storie vive che hanno timori, curiosità,<br />
dubbi, necessità con le quali, se sei almeno un po’ intelligente e sensibile,<br />
ti è concesso il tempo di conoscere e capire (tu medico che hai la fortuna<br />
e l’obbligo di ascoltare sintomi, che non sono altro che storie fisiche: ogni<br />
dettaglio racconta; Non derido. Ascolto, rispetto, colloco, sorrido). E se<br />
sei un artista cosa fai? Beh, chiedi alle mamme e ai papà di scambiarsi<br />
storie, quelle storie, o favole, che venivano raccontate a loro prima di non<br />
essere più solamente figli, cioè prima di diventare genitori, e le riunisci<br />
in un libro, magari accennando ogni volta alla persona che la racconta,<br />
e alla storia di cui è portatrice. Puoi scoprire che raccontare non serve<br />
solamente a intrattenere ed emozionare i bambini ma a conoscere altri<br />
genitori di altre nazionalità (l’ambu, per natura, è multietnico – a contare<br />
sono 35 Paesi – come non lo è ancora il nostro stato) con spaccati di vita<br />
che possono come minimo riflettersi sulla situazione presente (“’Emigrare<br />
è un dolore e una speranza’ – mi disse una sera una mamma”) dato che<br />
questi incontri servono a scambiare culture.<br />
In queste fiabe, favole o storie, possiamo trovare<br />
quella che premia la bontà, quella che finisce male,<br />
quella che riscatta un torto, quella che affossa la<br />
giustizia, quella fondativa di una città, quella moralista,<br />
pedagogica, edificante etc: perché servono anche a<br />
questo, a dire la verità.<br />
Le favole raccontate portano aria fresca e imprevista<br />
e ci ripetono che esistiamo, che abbiamo uno scopo e<br />
che a un certo livello siamo tutti uguali. Per questo alcune<br />
favole qui raccolte si assomigliano e la paternità<br />
di una favola, di una storia non esiste, come non esiste<br />
il nome di una rondine o di un tramonto.<br />
La congiunzione fra le favole dei genitori e la pratica<br />
’<br />
Illustrazione di Giulia Canziani<br />
medica del pediatra avviene nel rapporto col bambino: Io il camice non lo<br />
uso mai, spesso mi siedo per terra, cerco l’altezza bimbo, mi diverte, ed è<br />
proprio ciò che fanno le favole.<br />
La prosa di Satta è onesta e semplice; se giudica lo fa chiaramente (I padri<br />
assenti non sono padri. I padri mammi non li sopporto; Lotto contro la<br />
medicalizzazione dell’infanzia e non è una partita facile) e si sbraccia nel<br />
dare consigli e proporre il proprio punto di vista (Un bambino è sano finché<br />
non è malato e non viceversa; Nessun bambino è campione, nessuno<br />
è più bello, nessuno è migliore, nessuno, nessuno, solo ognuno è unico).<br />
Sul sito http://www.letteratura.rai.it/articoli/andrea-satta-ci-sar%C3%A0una-volta/2811/default.aspx.<br />
potrete trovare una presentazione, sincera e<br />
senza pretese, dell’autore.<br />
Ovadia scrive nell’Introduzione che saper raccontare, in qualche misura<br />
è già saper dissipare le tenebre, ed è vero, dato che conoscersi significa<br />
tracciare una linea di civiltà, sapere che gli altri sono esseri umani e non<br />
numeri o cose, che possono essere di aiuto o avere bisogno e, alla fine,<br />
sarà più difficile farsi del male. Conoscersi è la strada: credo che questa,<br />
oltre all’incantamento, sia un po’ la finalità delle favole, che così si eternano<br />
e si eterneranno finché ci sarà una bocca che parlerà a delle orecchie<br />
che ascolteranno.<br />
Elisir<br />
di Elisabetta Turati<br />
Trieste<br />
Via Crispi, 17<br />
tel 040 3480704<br />
11 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Riccardo Redivo<br />
Nota carina: nei ringraziamenti abbiamo – finalmente! – un<br />
medico che chiede scusa ai farmacisti che sopportano la<br />
mia grafia.<br />
Andrea Satta<br />
Ci sarà una volta. Favole e Mamme in Ambulatorio,<br />
illustrazioni di Sergio Staino<br />
testi di Dario Vergassola e Moni Ovadia,<br />
Infinito edizioni 2011, pp. 124, € 12,00
Durante l’ultima riunione della redazione di <strong>Konrad</strong>, ci è capitato di parlare<br />
di statistiche, e abbiamo osservato che non sempre è semplice capire<br />
qualcosa, poiché i dati facilmente possono confonderci. Se poi i numeri<br />
sono messi ad arte in una certa maniera, allora è quasi sicuro che interpreteremo<br />
in maniera distorta quanto ci viene presentato.<br />
Tante volte, al telegiornale, ci parlano dei dati di borsa, e può capitare che<br />
ci dicano il lunedì, ad esempio, che c’è stato un calo del 10%, ma poi il<br />
martedì un aumento del 10%, quindi la perdita del giorno precedente è<br />
stata annullata. Nulla di più falso, giacché se fossimo partiti da un valore<br />
simbolico di 100, con una perdita del 10% arriviamo a 90, e con un successivo<br />
aumento del 10% (che equivale ad una crescita di 9) arriviamo<br />
a 99, anziché a 100. La perdita è stata quindi dell’1%. Per fortuna sbalzi<br />
del 10% non capitano mai in un giorno, ma il numero è stato scelto per<br />
praticità nel nostro esempio.<br />
Cito un altro esempio che forse ci può stupire. Ammettiamo che per fare<br />
dei lavori, la nostra piscina rettangolare debba venir ridimensionata, e<br />
un lato debba venir accorciato del 30%. Decidiamo a questo punto di<br />
allungare l’altro lato del 40%, pensando che magari così ne guadagniamo<br />
qualcosa. In realtà, se la piscina avesse avuto ad esempio 100 unità di<br />
area, dopo l’accorciamento di 30% di un lato, l’area diventa di 70 unità, e<br />
con l’allungamento di un lato del 40%, arriviamo a 98 unità, con un calo<br />
del 2% rispetto all’inizio.<br />
12 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
siamo tutti intelliGenti<br />
statistiche Il risultato appena citato forse non era previsto, ma… quando vediamo<br />
una statistica, la controlliamo, oppure ci fidiamo? Anche il nostro quoti-<br />
Il sacro rituale dei guerrieri di Psiche<br />
Lo psichiatra Marco Bertali ha recentemente pubblicato con la EIFIS il<br />
dvd con libro Il sacro rituale dei guerrieri di Psiche;anche con questa ulteriore<br />
proposta editoriale Bertali continua a porsi nell’ambito dell’approccio<br />
olistico alla salute e al bene-essere, , rimarcandone puntualmente le<br />
oramai riconosciute evidenze scientifiche.<br />
“Il sacro rituale dei guerrieri di Psiche” è una pratica meditativa, sia introspettiva<br />
che espressiva, che l’autore ha elaborato nel tempo per meglio<br />
rappresentare e testimoniare la metafora del guerriero di Psiche.<br />
Tale metafora è stata proposta dall’autore stesso in precedenti scritti ed<br />
in particolare nel libro<br />
“Psichiatria come<br />
Medicina dell’Anima”<br />
(Macro ed.)e vuole<br />
significare il ruolo che<br />
ognuno può svolgere<br />
nella sua vita quando<br />
venga a riferirsi<br />
all’energia a al potere<br />
di Psiche, della propria<br />
Anima cioè.<br />
Il guerriero di Psiche<br />
è colui il quale riesce<br />
innanzitutto a trovare<br />
autentici radicamento<br />
e centratura interiori,<br />
quindi ad aprirsi a<br />
comprensione e<br />
saggezza, infine a<br />
donare amorevolezza<br />
e bene-volenza a se<br />
stesso e agli altri.<br />
diano cittadino “Il Piccolo” qualche volta può cadere in fallo. Ecco cosa<br />
ci ha presentato alcuni anni fa.<br />
LA SINISTROSITÀ 2003-2004 NELLA PROVINCIA DI TRIESTE<br />
ANNO 2003 ANNO 2004 VARIAZIONE %<br />
Incidenti mortali 2 3 +3,4%<br />
Incidenti con feriti 222 252 +11,9 %<br />
Incidenti con danni 212 256 +17,2 %<br />
Totale incidenti 436 511 +14,7%<br />
Leggiamo la prima riga: se gli incidenti mortali passano da 2 a 3, riteniamo<br />
che l’aumento sia stato del 50%, e non del 3,4%, come pubblicato. Anche<br />
i dati delle righe inferiori sono tutti errati, e stranamente la percentuale è<br />
sempre inferiore a quella esatta… avranno licenziato il proto? A parte il<br />
fatto che il buon senso ci suggerisce di non fare statistiche su valori piccoli<br />
(come il nostro: 2 eventi in un anno), le variazioni sono tutte come se<br />
qualcuno dovesse fare bella figura con i dati presentati...<br />
Qualche tempo dopo l’uscita di questa statistica, Trieste è risultata fra<br />
le migliori città italiane per la qualità della vita… mica grazie a questa<br />
tabella?<br />
© Giorgio Dendi<br />
Questi talenti animici essenziali<br />
il guerriero di Psiche dapprima li<br />
utilizza per attraversare i propri<br />
intimi disagi e dolori;poi per portare<br />
in società, in modo intenzionato,<br />
determinato e concreto i valori<br />
della sacralità, della spiritualità,<br />
della trascendenza. E tutto ciò<br />
comporta anche il doversi esporre<br />
e contrapporre alla pervasività e<br />
alla prevaricazione di quegli atteggiamenti<br />
sempre più materialistici e<br />
disanimanti di tanta parte della cultura contemporanea.<br />
Tale atteggiamento culturale in particolare lo si vede nel tentativo,<br />
promosso dalle multinazionali del farmaco, di far passare le sofferenze<br />
psichiche come mera disfunzione cerebrale da trattare con molecole<br />
chimiche impropriamente chiamate psicofarmaci(certamente non sono<br />
buoni rimedi per Psiche, la nostra Anima);a tal proposito è da ricordare<br />
che Bertali è anche promotore e referente di “SOS Cervello”, campagna<br />
sociale di psicofarmaco-vigilanza(www.sos-cervello.it).<br />
Il sacro rituale, composto da 21”passi”, attraverso l’integrazione di<br />
momenti introspettivi con altri di espressività gestuale e vocale, ci guida<br />
a radicarci agli ordinamenti sottili del mondo, a riconnetterci con la nostra<br />
Anima, a portare consapevolezza ai nostri chakra(i centri psico-energetici<br />
del nostro organismo), a far fluire le emozioni custodite nel nostro Corpo,<br />
a sciogliere sofferenze e dolori, a risvegliare il nostro guerriero interiore,<br />
a celebrare il senso mistico e sacro della nostra vita, a donare al mondo<br />
Amore, giustizia, pace…<br />
Ad integrazione degli esaurienti insegnamenti contenuti nel dvd e nel<br />
libro allegato, l’autore è anche disponibile a tenere specifici incontri<br />
seminariali(info@sos-cervello.it).
ubrika.pika.Si<br />
ˇ<br />
SRECNO NOVO LETO<br />
Cari amici di <strong>Konrad</strong>,<br />
essendo questo il primo<br />
articolo del 2012 approfitto<br />
per farvi gli auguri di buon<br />
anno in sloveno: srečno<br />
novo leto! (leggi ssrečno)<br />
Felice anno nuovo!<br />
Ma qual è il significato<br />
dell’augurio sloveno?<br />
Partiamo dall’ultima parola.<br />
Leto significa anno.<br />
Novo equivale a nuovo. Srečno è invece un aggettivo che ha diverse<br />
sfumature di significato. Esso può essere tradotto in vari modi: felice,<br />
contento oppure fortunato. Nel nostro caso il termine srečno equivale a<br />
favorevole, propizio. La frase slovena racchiude in sé l’idea che l’anno<br />
nuovo si svolga in modo favorevole. E questo, cari lettori, ve lo auguro di<br />
cuore.<br />
Durante le festività natalizie gli auguri sono all’ordine del giorno. Auguri in<br />
sloveno si dice srečno (leggi ssrečno).<br />
Poc’anzi si è visto che srečno, inteso come aggettivo, può significare<br />
anche fortunato. Il termine srečno viene usato anche come saluto di commiato.<br />
In italiano si potrebbe tradurre con buona fortuna.<br />
Srečno è anche il saluto dei minatori sloveni. Chi più di loro ha bisogno<br />
di fortuna, di sreča (leggi ssreča), nell’esplorare le gallerie alla ricerca del<br />
prezioso minerale. Altrettanta sreča è necessaria per uscire incolumi dal<br />
pozzo minerario.<br />
Si è visto che leto significa anno, mesec (leggi mesez) equivale a mese.<br />
La c slovena si legge come la z aspra presente nella parola stazione. La z<br />
aspra si trova anche nel dialetto triestino. Il termine zivola (cipolla) contiene<br />
infatti il medesimo suono di stazione.<br />
è giunto il momento di analizzare i nomi dei mesi.<br />
I mesi hanno in sloveno una doppia denominazione latina e slava. La<br />
denominazione latina viene usata nel linguaggio corrente.<br />
Qui di seguito trovate la denominazione latina:<br />
italiano sloveno<br />
gennaio januar (come j in Jesolo)<br />
<strong>febbraio</strong> februar<br />
marzo marec (leggi marez)<br />
aprile april<br />
maggio maj<br />
giugno junij<br />
luglio julij<br />
agosto avgust (leggi august)<br />
settembre september<br />
ottobre oktober<br />
novembre november<br />
dicembre december (leggi dezember)<br />
La denominazione slava è obsoleta, ma degna di un approfondimento,<br />
in quanto ci rivela la vita dei contadini sloveni scandita dal ritmo<br />
della natura e dal lavoro nei campi.<br />
Prosinec (leggi prosinez) è l’antico nome sloveno che si usava per<br />
il mese di gennaio. Il termine deriva da una parola protoslava che<br />
originariamente significava splendere oltre. Il questo mese infatti il<br />
sole incomincia a fare capolino da dietro le nuvole.<br />
13 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Svečan (leggi ssvecian) indicava il mese di <strong>febbraio</strong>. Esso contiene la<br />
parola sveča (leggi ssvecia) che significa candela. È molto probabile che<br />
svečan si riferisca alla Candelora (in sloveno svečnica, leggi ssvečniza),<br />
festa cattolica della Purificazione della Madonna che ricorre il 2 <strong>febbraio</strong>,<br />
nella quale si benedicono le candele (sveče, leggi ssvecie).<br />
Sušec (leggi suscez) era il mese di marzo. Suša significa aridità, siccità. Il<br />
termine allude probabilmente alla scarsità delle precipitazioni, un evento<br />
che condizionava il lavoro dei contadini.<br />
Aprile veniva chiamato mali traven ovvero piccolo erboso. Trava significa<br />
infatti erba. In aprile l'erba inizia a crescere. A maggio l'erba, la trava, è già<br />
alta. I contadini sloveni chiamavano questo mese il grande erboso: veliki<br />
traven.<br />
Giugno è il mese dei fiori. Anche in questo caso la natura suggerisce il<br />
nome del mese: rožnik. La parola deriva da roža che significa fiore (la ž si<br />
legge come la g di gigolo).<br />
A luglio i contadini iniziavano a falciare i campi. L'operazione si protraeva<br />
fino al mese successivo. I lavori agricoli danno il nome ai due mesi estivi che<br />
si chiamano rispettivamente mali srpan e veliki srpan. Questi termini derivano<br />
da srp che significa falce. Luglio veniva chiamato il mese della piccola<br />
falce, mentre agosto era il mese della grande falce: entrambi alludono alla<br />
falciatura del grano nei campi.<br />
Meno chiara è l'etimologia di settembre che anticamente si chiamava<br />
kimavec (leggi kimavez). Questo termine deriva probabilmente da kimati che<br />
significa annuire, sonnecchiare.<br />
Ottobre è il mese della vendemmia. Esso veniva chiamato vinotok, una<br />
parola composta da due termini: vino e tok. Tok significa in questo caso<br />
corrente intesa come movimento di masse liquide in una data direzione.<br />
Il termine vinotok potrebbe essere quindi tradotto come il mese, nel quale<br />
scorre il vino.<br />
Listopad era il mese di novembre. Si tratta di una parola composta da list<br />
che significa foglia e pad che equivale a caduta. Ancora una volta ci imbattiamo<br />
in un termine che allude alla natura e ai suoi cambiamenti. Listopad è<br />
infatti il mese in cui cadono le foglie.<br />
Dicembre veniva chiamato gruden. Quest'ultimo deriva da gruda che significa<br />
zolla di terra. Con il termine gruden si intendeva probabilmente il mese in<br />
cui le zolle di terra si congelano. La parola rimanda pertanto ai campi spogli<br />
di colture, dove la terra è formata da zolle che si congelano a causa del<br />
freddo. Gruden è anche un cognome molto diffuso sul Carso.<br />
Queste espressive denominazioni slave legate, come si è visto, alla natura<br />
e alla lavorazione dei campi, non vengono più usate nella lingua slovena.<br />
Esse sono presenti in croato e vengno usate nella lingua corrente. Il croato<br />
non conosce infatti la denominazione latina dei mesi. Alcune sono molto simili<br />
a quelle slovene. Un esempio è travanj (leggi travagn) che in croato indica il<br />
mese di aprile. Il termine contiene la parola trava che anche in questa lingua<br />
significa erba. Travanj è quindi il mese, nel quale cresce la trava, l'erba.<br />
Molto probabilmente anche le altre lingue slave conoscono una terminologia<br />
dei mesi simile a questa.<br />
Invito i lettori ad esprimere la loro opinione in merito scrivendo a: slovenosipercheno@libero.it<br />
Bibliografia: Marko Snoj, Slovenski etimološki slovar, Ljubljana, Modrijan<br />
založba, 2009; Giovanni Tallone, Lingua slovena grammatica di base,<br />
Udine, Editore Aviani & Aviani, 2004 (pag. 69).<br />
Tanja Seganti
un bene senza fine la sofferenza curiosamente appaiono reali. è<br />
quindi un imperativo fare qualunque cosa possa<br />
Così siamo giunti all’anno fatidico. Conosciamo perfino<br />
la data e l’ora dell’evento: 21 dicembre, giorno del<br />
solstizio d’inverno, che quest’anno cade (con gran gioia<br />
dei numerologi) alle 11 e 11 minuti. Per i meno informati:<br />
stiamo parlando della fine del mondo. È da diversi anni,<br />
dal 1987 per l’esattezza, data di uscita del libro di José<br />
Argüelles The Mayan Factor (uscito in Italia come Il<br />
fattore Maya. La via al di là della tecnologia) che si parla<br />
di questa presunta profezia maya, in realtà inventata<br />
dallo stesso Argüelles, sulla base di una ormai celebre<br />
iscrizione ritrovata in Messico. Ma è in quest’ultimo<br />
decennio che è esplosa la mayamania, con metri cubi<br />
di libri che minacciano catastrofi senza precedenti,<br />
morte e distruzione. Da un paio d’anni a questa parte è<br />
emersa una corrente più “morbida”, secondo la quale<br />
non avverrebbero catastrofi, bensì quello che viene<br />
definito un “salto quantico” nella “coscienza globale”<br />
dell’umanità. In pratica che accada qualcosa o che non<br />
accada nulla i profeti cadranno sempre in piedi.<br />
Ma una cosa è certa: prima o poi la fine ci sarà.<br />
Non sarà un discorso tanto allegro, ma è realistico.<br />
Sicuramente la fine più vicina per ognuno di noi (2012<br />
permettendo) è la nostra morte individuale. Successivamente<br />
la storia insegna che tutte le civiltà antiche sono<br />
scomparse o sono state assimilate dalle civiltà dei popoli<br />
emergenti e vincitori. Sarebbe presuntuoso pensare<br />
che la civiltà occidentale faccia eccezione. Ragionando<br />
ancora più in là, la paleontologia ci insegna che tutte le<br />
specie viventi mutano continuamente e si estinguono.<br />
Pure le antiche razze umane e pre-umane che ci avrebbero<br />
preceduto sono scomparse, per lasciare spazio<br />
all’Homo sapiens sapiens, ovvero a noi. Verrà quindi<br />
probabilmente il giorno in cui la fiaccola del “dominatore”<br />
passerà a qualcun altro. Proiettandoci ancora più<br />
in là nel tempo, si sa che avvengono periodicamente<br />
eventi catastrofici di portata globale, causati dall’impatto<br />
di grandi comete con il nostro pianeta, eventi in grado<br />
di “resettare” la vita sulla Terra. Fra qualche miliardo di<br />
anni lo stesso Sole comincerà a perdere colpi, e prima<br />
di spegnersi si espanderà inghiottendo il nostro pianeta.<br />
Infine troviamo l’appuntamento con la fine dell’Universo<br />
conosciuto, che secondo gli astronomi potrà avvenire<br />
in modo violento con il cosiddetto “Big Crunch” (ovvero<br />
“grande implosione”) oppure con il lento e progressivo<br />
spegnimento di tutte le stelle. Dopodiché potrebbe<br />
anche nascere un nuovo universo, ma questo è un altro<br />
paio di maniche. Per completare il quadro consideriamo<br />
che la morte è insita nelle stesse particelle che<br />
compongono la materia: pare che perfino il protone, uno dei mattoni più solidi<br />
e robusti del mondo che ci circonda, non sia eterno, e alla fine della sua<br />
lunghissima vita si dissolva in un breve lampo di energia.<br />
Tutto questo per introdurre a una mia semplice, antica riflessione: perché<br />
arrabattarsi tanto ad “essere buoni”, rispettare gli altri, proteggere l’ambiente,<br />
faticare tanto per migliorare noi stessi e la società in cui viviamo se<br />
ogni cosa finirà? Una mia risposta è che, in un mondo così precario, un<br />
mondo che potrebbe benissimo essere un sogno o un’illusione, il dolore e<br />
La Bottega delle Spezie<br />
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dott. Manuela Zippo<br />
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Nelle immagini, dall'alto in basso<br />
– il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804)<br />
– la nebulosa Elica, chiamata popolarmente<br />
“Occhio di Dio”, che ci osserva da 650 anni luce<br />
di distanza<br />
– “Terra” e “cuore” in inglese si scrivono<br />
quasi uguali: “earth” e “heart”. Il più semplice<br />
e completo manuale di filosofia pulsa dentro<br />
ognuno di noi<br />
14 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
evitare queste spiacevoli sensazioni a noi stessi<br />
e agli altri.<br />
In genere le religioni pongono l’accento sul rispetto<br />
delle leggi divine e sulla “vita eterna” che otterranno i<br />
virtuosi. Mi permetto due considerazioni: primo, sull’al<br />
di là, nonostante tutto quello che se ne è parlato nei<br />
secoli, non c’è niente di certo. Secondo punto, oserei<br />
dire ancora più importante, fare qualcosa in vista<br />
di una ricompensa, fosse anche l’atto più coraggioso,<br />
fosse anche il sacrificio più folle, non mi pare<br />
granché. Qualcuno, non rammento chi, aveva detto:<br />
“anche se sapessi di essere destinato all’inferno,<br />
continuerei a eseguire la volontà di Dio”. Secondo<br />
me chiunque applichi su di sé questa filosofia di vita<br />
è degno del massimo rispetto. Un’idea del genere<br />
si avvicina alla mia tesi: che il bene vada fatto “per il<br />
bene in sé” e basta. Le buone azioni si dovrebbero<br />
ripagare da sole, anche se Dio non dovesse esistere,<br />
anche se al di là di questo mondo ci fosse il nulla,<br />
anche se non dovessero esistere le carceri né la<br />
riprovazione sociale. Immanuel Kant al riguardo<br />
distingue tra “azione prudenziale” e “azione morale”.<br />
Nel primo caso si tratta di un’azione fatta in vista di<br />
un utile o per schivare una punizione: in quest’ottica<br />
timbrare il biglietto perché altrimenti il controllore ci<br />
dà la multa o aiutare un infortunato per non essere<br />
colpevoli di omissione di soccorso ci fa forse essere<br />
bravi cittadini ma non ha nulla di morale. Timbrare<br />
il biglietto perché si usufruisce di un servizio che si<br />
trova giusto pagare, così come soccorrere un ferito<br />
perché è naturale e umano, queste sì che sono azioni<br />
morali e responsabili.<br />
Le leggi in una società complessa come la nostra<br />
sono probabilmente un male necessario. Ma, commi<br />
e cavilli a parte, le principali norme della convivenza<br />
con gli altri dovrebbero essere naturali e spontanee.<br />
Va considerato – ed è un fatto purtroppo poco pubblicizzato,<br />
perché non fa notizia – che se il mondo bene<br />
o male sta ancora in piedi e non ci siamo autodistrutti<br />
da tempo immemorabile è perché giorno dopo giorno<br />
miliardi di persone fanno il loro dovere incondizionatamente:<br />
madri che allevano e amano i loro figli senza<br />
“obbligo di legge”, lavoratori che eseguono il loro<br />
compito semplicemente perché “va fatto”, persone<br />
che aiutano il prossimo senza altro tornaconto che<br />
la sensazione di aver fatto il giusto. Non c’è bisogno<br />
dello sguardo delle ormai proverbiali “telecamere<br />
amiche” disseminate nelle nostre città, né dell’occhio<br />
divino che tutto scruta, c’è uno sguardo ben più critico<br />
ed esigente, che non riposa mai e che – credenti o non credenti, kantiani<br />
o no – spia ogni nostra mossa, ogni più recondito pensiero: l’occhio della<br />
coscienza. Ascoltiamolo e le cose andranno certamente meglio.<br />
Praticare un bene senza fine dovrebbe essere il nostro unico fine.<br />
Fine.<br />
Francesco Gizdic<br />
obnauta@tin.it<br />
www.bazardelbizzarro.net
Diritti umani: le sfide del nuovo anno<br />
“Tabula rasa dei diritti umani in nome della<br />
sicurezza nazionale dopo l’11 settembre 2001,<br />
Guantanamo ancora lì nonostante Obama<br />
avesse promesso di chiuderla, rendition (trasferimenti<br />
illegali, sparizioni forzate) attuate dalla<br />
Cia che ha deportato persone in tutto il mondo,<br />
Italia compresa, discriminate le minoranze,<br />
carcerazione per motivi di opinione, tortura. è<br />
una vergogna!”<br />
Lo scorso dicembre, a Trieste, al liceo “Galilei”<br />
e poi durante il Concerto dell’ Opera Giocosa<br />
diretto dal maestro Zannerini nella sala<br />
“Giubileo”, Paolo Pignocchi, coordinatore per<br />
l’Europa di Amnesty International, ha denunciato<br />
questa sospensione dei diritti umani in tutto il<br />
mondo nel 50° anniversario della fondazione<br />
dell’organizzazione umanitaria e nel 63° della<br />
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. E ha<br />
invitato a firmare gli appelli in difesa di detenuti<br />
russi ai quali sono negate cure mediche, e della<br />
giornalista Anna Politkovskaya, affinché i<br />
mandanti del suo omicidio vengano consegnati<br />
alla giustizia.<br />
L’anno nuovo si apre con la speranza che in<br />
Nord Africa e nel Medio Oriente le rivoluzioni in atto puntino a riforme<br />
democratiche e alla tutela dei difensori dei diritti umani, alla lotta contro<br />
la tortura, i maltrattamenti, le esecuzioni e che vengano protetti i civili<br />
durante i conflitti e i diritti delle donne.<br />
Dopo le denunce per l’inquinamento causato nel delta del Niger (Nigeria)<br />
dalle industrie petrolifere (Shell, Total e l’italiana Eni), la mobilitazione<br />
verso le aziende multinazionali perchè rispettino i diritti umani delle<br />
popolazioni locali si è estesa alla raffineria di bauxite della Vedanta che<br />
nello stato dell’Orissa nell’India orientale ha inquinato l’aria e l’acqua con<br />
danni per la popolazione locale.<br />
In Europa la comunità Rom subisce attacchi razzisti, espressioni di odio,<br />
discriminazione, povertà ed esclusione; i bambini sono spesso posti in<br />
classi per alunni con “lievi disabilità mentali” oppure segregati etnicamen-<br />
te e le famiglie sono colpite da<br />
sgomberi forzati.<br />
Gravi violazioni dei diritti umani<br />
contro i Rom anche in Italia. A Torino, il 10 dicembre,<br />
sono state incendiate le loro roulotte<br />
durante una manifestazione di solidarietà per<br />
una ragazza che aveva falsamente denunciato<br />
di essere stata stuprata da Rom stranieri.<br />
A Milano le giunte comunali che si sono<br />
succedute, compresa quella di centrosinistra<br />
guidata da Pisapia, sono state accusate di<br />
aver proceduto a sgomberi forzati senza<br />
umanità e garanzie.<br />
In molti stati dell’Europa centrale e orientale<br />
sono frequenti i casi di discriminazione<br />
contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e<br />
transgender (Lgbt); non sono state concesse<br />
le autorizzazioni per l’organizzazione dei<br />
Pride e le persone non ricevono un’adeguata<br />
protezione contro i frequenti attacchi omofobi.<br />
In nome della sicurezza e succubi di politici<br />
e mezzi di informazione che hanno accusato<br />
migranti e rifugiati responsabili di atti criminali<br />
e di allarmi sanitari, i governi europei hanno<br />
ridotto la loro protezione. I rifugiati sono costretti<br />
a fuggire dalle persecuzioni, dai conflitti,<br />
dalla disperazione economica e in Europa<br />
cercano semplicemente la salvezza, la libertà, una vita migliore. Nel tentativo<br />
di raggiungerla ogni anno centinaia di persone muoiono e quelli che<br />
ce la fanno subiscono detenzioni arbitrarie, espulsioni collettive, discriminazione,<br />
attacchi xenofobi. Se rinviati verso il paese di provenienza, in<br />
violazione del principio di “non respingimento” previsto dalla Convenzione<br />
di Ginevra del 1951, rischiano gravi persecuzioni.<br />
Le sfide del nuovo anno sono enormi, conforta l’efficacia delle campagne<br />
di Amnesty International che in cinquant’anni ha contribuito alla<br />
liberazione di cinquanta mila prigionieri, e l’ottimismo dei tanti che hanno<br />
fatto proprio il detto cinese “meglio accendere una candela che maledire<br />
l’oscurità”.<br />
Lavaggio dei meridiani e riequilibrio dei chakra<br />
15 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Giuliano Prandini<br />
Con il lavaggio dei meridiani e il riequilibrio dei chakra, otteniamo il ri-equilibrio del sistema nervoso, endocrino,<br />
sanguineo, linfatico arrivando a un beneficio psico-fisico di tutto il corpo.<br />
Anno 2012<br />
Si parla tanto del 2012, ma poco cambierà, anzi è già cambiato. Stiamo già vivendo nella nuova era, dove<br />
non c’è nulla di particolare, ma solamente l’energia che ci circonda, a una vibrazione più sottile. è necessario<br />
prendere coscienza di questa energia, per poter vivere in buona salute. Il corpo umano è una macchina<br />
perfetta, con i suoi meccanismi di<br />
apertura e di chiusura nell’assorbimento<br />
delle energie esterne. Ed è<br />
importante imparare a metabolizzarle<br />
per incanalarle nei vari meandri<br />
dell’essere, attraverso la rete dei<br />
meridiani (canali) e conoscere la<br />
funzionalità dei vari chakra (ruote o<br />
motori). Per una corretta funzionalità<br />
è necessario conoscere l’interrelazione<br />
tra i meridiani e i chakra.<br />
Scuola di pensiero taoista<br />
Lavaggio meridiani – equilibrio chakra<br />
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I TRATTAMENTI INTENSIVI DI CST - TECNICA CRANIO-SACRALE<br />
Nel programma delle attività dell’Accademia Cranio-Sacrale Metodo<br />
Upledger e dell’Istituto Upledger Italia S.r.l., figura anche il Trattamento<br />
Intensivo di CST.<br />
Per saperne di più ci siamo rivolti al Dott. Diego Maggio Bsc. (Hons) D.O.,<br />
CST-D che lo organizza una volta all’anno, a Trieste, presso la sede<br />
dell’Accademia.<br />
Innanzi tutto chiediamo al Dott. Maggio cos’è il Trattamento Intensivo di CST?<br />
Il Trattamento Intensivo di CST è una modalità della Tecnica Cranio-<br />
Sacrale con la quale il paziente/utente sarà trattato intensivamente,<br />
appunto, per cinque giorni consecutivi e per cinque ore ogni giorno. I<br />
trattamenti verranno effettuati da terapisti e operatori esperti di Tecnica<br />
Cranio-Sacrale, con la continua supervisione di un medico. Ogni paziente/<br />
utente riceverà questi trattamenti nella modalità multi-mano, eseguiti da<br />
parte di un capo-terapista e dai suoi assistenti ed operatori. Il medico<br />
responsabile assiste assieme a me che sono il supervisore e formatore.<br />
Come mai questo trattamento si svolge a Trieste?<br />
Devo premettere che la prima volta in cui io stesso ho partecipato come<br />
terapista a questo tipo di trattamento (che per brevità chiameremo T.I.),<br />
ero in America con il Dott. John E. Upledger; infatti è stato lui ad introdurre<br />
in tutto il mondo il Trattamento Intensivo di Tecnica Cranio-Sacrale<br />
presso la sua clinica, all’Upledger Institute INC di Palm Beach Gardens, in<br />
Florida, per poi diffonderlo nel mondo attraverso gli istituti Upledger, uno<br />
per ogni nazione. In Italia, appunto, l’Istituto Upledger Italia che io rappresento,<br />
è l’unico autorizzato ad applicare il T.I. attraverso l’Accademia<br />
Cranio-Sacrale Metodo Upledger.<br />
Chi è il Dott. John E. Upledger?<br />
Il Dott. J. E. Upledger è un medico chirurgo e osteopata anglosassone (nei<br />
paesi anglosassoni l’osteopatia è riconosciuta come professione sanitaria)<br />
ed è famoso in tutto il mondo per essere stato il pioniere e l’evolutore della<br />
CST (Cranio Sacral Therapy) fin dal 1980. Prima di lui la Tecnica e Terapia<br />
Cranio-Sacrale non esisteva e l’unica metodica di medicina manuale<br />
conosciuta in questo settore specifico era l’osteopatia cranica riconducibile<br />
al Dott. A. T. Still ed al Dott. W. G. Sutherland.<br />
Uno dei pregi della CST del Dott. Upledger, oltre che ad applicare delle<br />
tecniche manuali di mobilizzazione fasciale assolutamente non invasive, è<br />
stato quello di valutare e trattare la componentistica emotiva che normalmente<br />
accompagna ogni tipo di trauma.<br />
Gli studi del Dott. Upledger, negli anni, sono stati successivamente ripresi<br />
da molte altre scuole che hanno creato discipline diverse, ciò non di meno il<br />
Dott. Upledger ed il suo staff hanno continuato a perfezionare e ad evolvere<br />
la CST, dando sempre maggior supporto al benessere delle persone.<br />
è importante sottolineare che in Italia la CST è una tecnica del benessere,<br />
complementare alle terapie mediche e successiva a diagnosi medica, e viene<br />
praticata sia da terapisti (medici, fisioterapisti, ecc.) che da operatori del<br />
benessere (professionisti non ordinistici L. R. 13/2004 della Regione FVG).<br />
Quali sono i benefici di questo tipo di trattamento?<br />
Quando un paziente lamenta un dolore o una disfunzione fisica, dopo aver<br />
accertato con il medico la natura del problema, di solito riceve una o più<br />
sedute con un terapista, sedute della durata che varia dai 20 ai 30 minuti<br />
ciascuna, nelle quali il terapista potrà avvalersi di tecniche manuali e/o di<br />
alcuni strumenti meccanici e potrà consigliare al paziente il modo migliore<br />
per aiutare se stesso verso la riabilitazione, suggerendo anche degli esercizi<br />
e, se è il caso, anche alcune modifiche rispetto al suo stile di vita.<br />
Quello che è importante notare, è che il trattamento verrà “impostato” sul<br />
sintomo dichiarato dal paziente.<br />
Va detto che la CST è una metodica innovativa in quanto si prende cura<br />
ugualmente del sintomo, ma lo fa andando a valutare il corpo nella sua interezza<br />
ed unicità, il che vuol dire che un dolore al collo può anche essere<br />
causato da un modo di camminare non corretto o da un malfunzionamento<br />
di un organo interno, in quanto il corpo si rimodella attorno alla causa che<br />
provoca il sintomo. Ad esempio un “mal di collo”: la causa del problema<br />
può portare a compensare la disfunzione attraverso una postura errata ed,<br />
eventualmente, manifestare un sintomo doloroso esclusivamente come<br />
elemento più apparente laddove il corpo non è più capace di sostenere il<br />
problema di base.<br />
Ecco quindi che la CST, a differenza di tante altre metodiche, investiga<br />
attraverso il tocco manuale tutto il corpo e va a liberare con tecniche<br />
fasciali tutte quelle aree in cui trova delle tensioni anomale, per poi ripristinare<br />
la funzionalità globale del corpo del paziente/utente migliorandone<br />
l’omeostasi.<br />
Prendiamo ora in considerazione i traumi. Sono di natura principalmente<br />
fisica, ma alcune volte la loro natura è molteplice ed alla componente fisica<br />
si sovrappone anche una componentistica emotiva. Che cosa vuol dire?<br />
Vuol dire che a volte “mi rodo il fegato dalla rabbia” ed eventualmente<br />
potrò sviluppare un dolore a questo organo che, se non trattato nella sua<br />
completezza, potrebbe mantenere una disfunzione di sottofondo e ancora<br />
una volta il corpo si rimodellerebbe ed eventualmente presenterebbe un<br />
dolore fisico in una parte del corpo (ad esempio il “mal di collo”) che ne è il<br />
suo riflesso.<br />
Il Dott. Upledger in vista di queste complessità propone un trattamento<br />
multi-mano, cioè 3 terapisti che lavorano contemporaneamente su ogni<br />
paziente/utente e quindi 6 mani piazzate sul corpo stesso del paziente per<br />
essere di massimo auspicio a quelle zone o “aree a bersaglio” del corpo<br />
dando la massima incisività al trattamento.<br />
A chi è rivolto?<br />
Generalmente è rivolto a tutti coloro i quali sono “in disfunzione” o palesino<br />
dolore cronico, qualunque ne sia la causa o ovunque si manifesti. Il T.I. può<br />
essere applicato contestualmente ed in modo complementare alle terapie<br />
allopatiche o ad altre terapie, sempre che non si necessiti di una soluzione<br />
per la quale risulti necessario intervenire chirurgicamente.<br />
Per maggiori informazioni e chiarimenti su questo tipo di trattamento o per<br />
saperne di più sulla CST:<br />
telefono: 040 3476191,<br />
info@accademiacraniosacrale.it, www.istitutoupledgeritalia.it
SLOW MEDICINE<br />
A Torino a metà novembre è nata, come essa stessa si definisce, una rete<br />
in movimento di persone convinte che anche la medicina possa cambiare<br />
ritmi e modelli. Tra loro c’è il triestino Andrea Gardini, a cui abbiamo<br />
chiesto di cosa si tratta.<br />
Ancora più slow? Non basta aspettare sei<br />
mesi per una risonanza magnetica?<br />
La parola slow messa assieme a medicine<br />
equivale alla parola slow messa assieme a<br />
food, cibo. Lo slow food nacque vent’anni fa,<br />
rivendicando il diritto al piacere per un cibo<br />
buono pulito e giusto, in contrapposizione<br />
esplicita all’allora come ora dominante cultura<br />
del fast food. La slow medicine pensa alla<br />
cura come sobria, rispettosa e giusta: sobria,<br />
sapendo che fare di più non vuol dire fare<br />
meglio, rispettosa delle persone per quello<br />
che sono e come lo sono, giusta nel senso di<br />
equamente distribuita fra tutte le persone e appropriata, costituita cioè dalle<br />
migliori pratiche sanitarie, quelle più utili a risolvere i problemi di salute di<br />
ciascuna delle persone trattate. La lista d’attesa per una risonanza spesso<br />
è cosè lunga perché molte delle richieste per farla sono inappropriate,<br />
e intasano quei servizi con i loro esami inutili. Ne patiscono quelli che<br />
dell’esame hanno proprio bisogno e che devono attendere molto tempo per<br />
poterlo fare... ma quella risonanza nucleare magnetica non è neppure detto<br />
che sia utile rispetto ad altri esami che possono essere fatti, e che possono<br />
aiutare anche meglio il medico a fare diagnosi ed il paziente ad avere<br />
una risposta ai propri problemi. Ad esempio, raccogliere una buona storia<br />
clinica, un racconto del paziente al medico sui suoi sintomi e visitare bene<br />
il paziente. La gran parte delle diagnosi si può fare ancora con successo<br />
con queste semplici attività di relazione, che in seguito possono essere<br />
confermate dalla tecnologia per essere meglio specificate.<br />
Equamente distribuita fra tutte le persone e costituita dalle migliori pratiche<br />
sanitarie. Non sarà troppo per il nostro sistema sanitario?<br />
Se si usano le buone pratiche di efficacia dimostrata e una medicina<br />
sobria, cioè appropriata nell’approccio e attenta nella comprensione dei<br />
problemi delle persone e alla relazione con esse è dimostrato che si può<br />
fare a meno di molte delle pratiche ipertecnologiche correnti, che spesso<br />
non portano a risultati utili per la guarigione dalle principali malattie. Ci<br />
sono d’altra parte approcci tecnologici che sono molto buoni, utili, ad<br />
esempio come l’angioplastica, primaria nella cura dell’ischemia cardiaca,<br />
che previene l’infarto del miocardio e riduce la mortalità per questa<br />
causa... questa anche se è una pratica tecnologicamente avanzata<br />
oramai viene considerata un approccio corretto, e noi della slow medicine<br />
pensiamo che gli approcci corretti sono per definizione slow... ma non tutte<br />
le migliori pratiche sanitarie hanno per forza un supporto tecnologicamente<br />
avanzato, e quindi è possibile garantire la sostenibilità del sistema.<br />
Pensiamo solo all’eccesso di consumo di antibiotici nel corso di epidemie<br />
influenzali, approccio sbagliato e dannoso per le persone e l’ambiente,<br />
o la pratica, indotta dai produttori di farmaci, di ridurre i livelli di allarme<br />
nel caso degli esami di laboratorio... in questo modo si curano gli esami<br />
e non le malattie... l’epidemia di colesterolo alto è un tipico esempio...<br />
l’ipercolesterolemia infatti è un fattore di rischio, non è una malattia... si<br />
cura con movimento e dieta appropriata, con uno stile di vita decente... e<br />
sostenibile per il sistema...<br />
Questo modo di affrontare la malattia presuppone medici di base molto<br />
qualificati, che abbiano anche il tempo necessario da dedicare ai pazienti.<br />
Invece di solito li sbrigano con una sfilza di esami e li mandano da uno<br />
specialista, spesso sbagliato. E il malato perde tempo, a volte prezioso.<br />
Come fare?<br />
18 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Il rapporto con i medici di famiglia varia a seconda delle<br />
aspettative dei pazienti e degli stili dei medici stessi di<br />
condurre le relazioni terapeutiche.<br />
C’è lo stile dell’iperprescrittore, anche ben descritto da<br />
Alberto Sordi in un celebre film, ma c’è anche il professionista attento ai<br />
problemi delle persone che cerca di garantire un minimo di esami e di<br />
prescrizioni ed un massimo di assistenza e di ascolto. Il primo potrebbe<br />
essere definito fast, il secondo slow. Visto che il secondo atteggiamento è<br />
frutto, come il primo del resto, di un<br />
abitudine culturale più che organizzativa,<br />
il lavoro che sta impostando<br />
slow medicine è proprio quello<br />
di convincere chiunque abbia un<br />
rapporto terapeutico con un altra<br />
persona che un atteggiamento<br />
di ascolto rispettoso, che dedichi<br />
tempo alla conoscenza delle storie<br />
delle persone e dei loro bisogni e<br />
che garantisca, nel rispetto della<br />
normale metodologia clinica, anche<br />
un uso appropriato delle risorse<br />
che abbiamo a nostra disposizione,<br />
questo atteggiamento dicevo<br />
paga anche dal punto di vista della<br />
soddisfazione, sia del medico per il proprio lavoro sia del paziente per il<br />
conseguimento di uno stato di salute migliore. Non è possibile imporre<br />
un certo tipo di atteggiamento, ma è possibile consigliarlo ed aiutarci<br />
assieme a conseguirlo. Cosiccome in slow food il consumatore viene<br />
considerato co-produttore di cibi puliti, buoni e giusti, cosè la persona<br />
in trattamento va considerato un co-progettista, un alleato nel cercare<br />
assieme al medico ed all’organizzazione cui questo appartiene le vie<br />
migliori (più sobrie, rispettose e giuste) per otteneere lo stato di salute<br />
migliore possibile tenendo conto della sua storia, della sua età e delle<br />
proprie aspettative...<br />
Si diceva che una volta in Cina i medici venivano pagati finché i loro assititi<br />
erano sani. Voi date molta importanza alla prevenzione. Ma in questo<br />
come in altri campi in Italia sembra che per la prevenzione non ci siano<br />
mai mezzi. È tanto difficile?<br />
La prevenzione è il primo atto slow. Può essere fatta da un singolo<br />
individuo, sotto forma di mantenimento di uno stile di vita sano o da una<br />
comunità, sotto forma di azioni per evitare il contatto con luoghi insalubri o<br />
resi insalubri da attività inquinanti. Ormai è abbastanza chiaro ed evidente<br />
che l’epidemia di tumori nella nostra civiltà avanzata è dovuta a inquinanti<br />
ambientali di vario genere e concentrazione. La prevenzione non<br />
sarebbe difficile se la società fosse orientata a migliorare lo stato di salute<br />
delle persone che la costituiscono. Fare politiche per la salute in genere<br />
confligge con le politiche del profitto a tutti i costi. Per questo motivo è<br />
così difficile.<br />
T. C.<br />
Andrea Gardini (1951). Medico, direttore sanitario dell’azienda ospedaliero<br />
universitaria di Ferrara. Per 14 anni pediatra ospedaliero, poi medico<br />
di direzione sanitaria a Gorizia, Trieste, IRCCS Burlo Garofolo e direttore<br />
a Monfalcone. Per 10 anni responsabile qualità ARS Marche. Socio fondatore<br />
ed attuale presidente SIQuAS-VRQ. Socio fondatore ISQua.
Rischia di chiudere<br />
il museo ferroviario di trieste<br />
PER COLPA DELLA DIREZIONE NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE<br />
DOPOLAVORO FERROVIARIO E DELLA HOLDING DELLE FERROVIE<br />
PROPRIETARIE DELL'IMMOBILE<br />
Questa è stata la denuncia che il presidente dell’Associazione DLF di Trieste Claudio<br />
Vianello ha fatto in occasione della conferenza stampa di giovedì 12 gennaio<br />
alla presenza del giornalista Paolo Rumiz e di altri esponenti della vita pubblica<br />
cittadina. Il direttore del Museo ing. Carollo ed il presidente dell’associazione<br />
Ferstoria dott. Leandro Steffè, nel loro appassionato intervento, hanno affermato<br />
che per colpa di una meschina mentalità affaristica rischia di vanificarsi tutto il<br />
lavoro volontario iniziato quasi 40 anni fa dalla Sezione Appassionati dei Trasporti<br />
del DLF di Trieste e che ha portato all’inaugurazione ufficiale del Museo Ferroviario<br />
l’8 marzo 1984, alla presenza dell’allora Ministro dei Trasporti Claudio Signorile e<br />
del Direttore Generale delle Ferrovie dello Stato dott. Ercole Semenza. Da allora<br />
molta acqua è passata sotto i ponti. La decine di mostre fotografiche, i viaggi con<br />
treni storici e tutte le varie iniziative culturali portate avanti dai volontari del Museo<br />
negli ultimi 25 anni rischiano di essere vanificate. Prima della privatizzazione, ai<br />
tempi della Ferrovie dello Stato, il Dopolavoro Ferroviario aveva il museo e le altre<br />
sedi in comodato d’uso in base ad una legge del 1929. Con la privatizzazione del<br />
2003 il DLF è stato costretto a pagare 54.000 Euro di affitto annuale complessivo<br />
per tutte le sedi con annessa la clausola della manutenzione ordinaria e straordinaria:<br />
un vero contratto capestro. Per il 2012 in base alle leggi del mercato<br />
tale cifra verrà triplicata, arrivando a 140.000 (280 milioni di vecchie lire). Una<br />
cifra che il DLF di Trieste non può permettersi. Intanto le Ferrovie hanno posto in<br />
vendita la stazione di Trieste Campo Marzio che nel 2007 è stato acquistata dalla<br />
società veneta Sviluppo 70. Solo i vincoli esterni ed interni, infissi compresi, posti<br />
dalla Sovrintendenza alle Belle Arti hanno finora impedito che il Museo venisse<br />
abbattuto per costruire al suo posto un enorme quartiere di cemento. Le Ferrovie<br />
volevano già smantellare i binari, ma per ora sono state bloccate. Perciò adesso<br />
hanno cambiato strategia: tentano di cacciare via i volontari e di chiudere il Museo<br />
che così diventerebbe un inutile rudere. Gli 8.000 Euro di affitto solo per il Museo<br />
a partire da gennaio 2012 dovrebbero diventare 24.000, e con le spese aggiuntive<br />
si arriverebbe alla cifra iperbolica di 45.000 Euro di affitto annuale. Una quantità di<br />
danaro enorme, per le scarse finanze del DLF triestino. Perciò il nuovo contratto<br />
non è ancora stato firmato lasciando la situazione in sospeso. Senza i 24.000<br />
Euro da versare a Roma, il Museo rischia di chiudere. L’unica speranza rimane il<br />
sindaco Cosolini il quale ha assicurato che durante il suo incontro con l’A.D. delle<br />
Ferrovie SpA ing. Moretti, in visita a Trieste il prossimo 2 <strong>febbraio</strong>, cercherà di<br />
perorare la causa del Museo Ferroviario tentando di strappare almeno la proroga<br />
di un anno. Anche l’assessore alla cultura del comune di Trieste Andrea Mariani<br />
si è interessato recentemente alla vicenda, dando la propria parola d’onore che<br />
tenterà di fare l’impossibile per salvare il Museo. In mezzo a tutto questo fervore di<br />
iniziative preoccupa il silenzio del governatore regionale Tondo, dell’assessore alla<br />
cultura De Anna e quello ai trasporti Riccardi che finora non si sono fatti sentire.<br />
Sappiamo tutti che le varie privatizzate ferroviarie, da Trenitalia a Ferservizi considerano<br />
soprattutto le regioni come degli interlocutori privilegiati, mentre Comuni<br />
e Province stanno in secondo piano. Quindi speriamo che a livello regionale si<br />
muova qualcosa, perché altrimenti le cose potrebbero andare a finire molto male.<br />
G. U.<br />
19 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
No al nuovo stabulario a Trieste!<br />
Trieste dice NO alla costruzione di un nuovo stabulario, luogo di<br />
tortura e di morte.<br />
(vedi articolo di cronaca sul web de “Il Piccolo” di Trieste con<br />
data 31 dicembre 2011)<br />
La sperimentazione animale, o vivisezione, non è un metodo di<br />
ricerca tollerabile nel 2012!<br />
Oltre ad essere un metodo mai validato scientificamente è<br />
anche chiaramente inaccettabile se si vuole rispettare la vita<br />
tutta, e non può servire a proteggere la nostra specie. Tutte le<br />
evidenze e le nostre attuali conoscenze scientifiche dimostrano<br />
che la vivisezione è inutile e fuorviante, così come documentato<br />
da importanti ricercatori, medici, scienziati, veterinari e come<br />
testimoniano purtroppo i gravi danni e a volte le catastrofi farmaceutiche<br />
che si sono verificate per aver estrapolato all’uomo<br />
i dati osservati su di una specie animale diversa. Tale errore<br />
metodologico, tale pratica basata su presupposti anti-scientifici e<br />
su modelli fuorvianti, è di fatto un ostacolo all’avanzamento della<br />
ricerca bio-medica e alla scienza, e costituisce un pericolo per la<br />
nostra salute lasciando l’essere umano come la vera inconsapevole<br />
cavia.<br />
I fondi che arriveranno per la costruzione dello stabulario sono<br />
459mila euro, soldi pubblici che invece di sovvenzionare un<br />
vergognoso lager, potrebbero piuttosto essere investiti per<br />
l’istruzione come per lo sviluppo di metodi di ricerca SENZA<br />
l’inutile utilizzo e sfruttamento degli animali, oppure quei fondi<br />
potrebbero aiutare finanziariamente coloro che non hanno la<br />
possibilità economica di studiare ma vorrebbero farlo, etc.<br />
Venite a manifestare con noi, sabato 11 <strong>febbraio</strong> alle ore 16-<br />
18.30, condividete con tutti i vostri amici e parenti, facciamo<br />
sentire il nostro sdegno!<br />
Se il numero di partecipanti sarà alto, creeremo un corteo per le<br />
vie del centro di Trieste, altrimenti faremo una manifestazionepresidio<br />
in una piazza del centro città.<br />
Potete confermare la vostra partecipazione nell’evento creato<br />
su Facebook intitolato: No al nuovo stabulario a Trieste! Oppure<br />
- per chi non ha un profilo su Facebook - scrivendo una mail<br />
vuota con oggetto “Subscribe” alla mailing list: noallostabulariots@gmail.com<br />
All’Università di Trieste si allevano per la vivisezione: Opossum,<br />
Conigli, Ratti, Topi, Uccelli (Pulcini), Rospi africani. Per chi non<br />
ne fosse a conoscenza, deve sapere che la sperimentazione<br />
animale, oltre ad essere fatta sui topolini, viene praticata in maniera<br />
cruenta anche su un numero enorme di altre specie viventi<br />
compresi gli animali definiti d’affezione come conigli, cani e gatti<br />
esattamente come i vostri, quelli che avete a casa e dei quali vi<br />
prendete cura, gli stessi che chiamate per nome e coccolate, ed<br />
in altri luoghi vengono seviziati per inutili scopi di ricerca pseudoscientifica<br />
come per la produzione di nuovi cosmetici (prodotti<br />
di bellezza che in realtà nascondono mostruose atrocità).<br />
Nell’Unione Europea, solamente nell’anno 2008, vi sono stati<br />
197.000 decessi per reazioni avverse al farmaco, tragedia cui ha<br />
contribuito certamente un metodo di ricerca ingannevole come<br />
la sperimentazione animale.<br />
Amando gli animali non si può che essere solidali con battaglie<br />
come questa in loro difesa.<br />
Concludendo con una frase di M. Gandhi : “La civiltà di un<br />
popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, dimostriamo<br />
tutti assieme che ci crediamo veramente!<br />
Claudia Bognolo, Anna Stancanelli,<br />
Micol Devescovi, Francesca Vitturi
cineMa<br />
DAI VIAGGI NEL TEMPO AGLI INTRIGHI DELLA POLITICA,<br />
RITORNA ALLA GRANDE IL MIGLIORE CINEMA AMERICANO<br />
Il viaggio nel tempo come categoria dello spirito,<br />
riservata solo agli artisti creativi? Può essere. La<br />
fantasia diventa realtà nell’ultimo film di Woody<br />
Allen Midnight in Paris, dove Gil (Owen Wilson)<br />
è uno scrittore frustrato ed annoiato che si è fatto<br />
i soldi scrivendo commedie insulse per la televisione<br />
americana. Egli è veramente entusiasta<br />
della sua vacanza a Parigi mentre la moglie e<br />
gli suoceri miliardari pensano solo a mangiare,<br />
a bere e a fare acquisti nei negozi esclusivi. Un<br />
giorno, stanco della moglie e dei suoi conoscenti<br />
noiosi e pedanti si mette a passeggiare per le vie<br />
notturne, dopodichè si ritrova come per miracolo<br />
nella Parigi degli Anni Venti a stretto contatto con<br />
personaggi storici come Scott Fitzgerald, Cole Porter, Ernst Hemingway,<br />
Gertrud Stein, Pablo Ricasso, Salvador Dalì, Man Ray, Luis Bunuel, Erik<br />
Satie ed altri che non ricordo. La ricostruzione maniacale va dalla ricerca<br />
delle peculiarità decorative di quel periodo storico fino all’individuazione<br />
di attori famosi che assomiglino fisicamente ai protagonisti di quell’epoca<br />
ormai scomparsa che nel film di Allen viene descritta con dovizia di particolari.<br />
Ottimi tutti i comprimari, un po’ legnoso il protagonista Owen Wilson<br />
che si sforza in tutti modi di parlare e gesticolare come Woody Allen, anche<br />
se fisicamente non gli assomiglia per niente. Purtroppo in certi momenti il<br />
film sembra un po' troppo studiato a tavolino, a cominciare dall’impeccabile<br />
colonna sonora e da un uso della fotografia forse anche troppo sapiente.<br />
Infatti le scene notturne ambientate nel passato sono tutte girate in una<br />
penombra calda ed avvolgente, mentre il presente si svolge quasi sempre<br />
alla cruda luce del sole, una luce che dissipa tutte le illusioni e fa ripiombare<br />
il protagonista nel mondo di oggi, che lui comincia a trovare sempre più stupido,<br />
volgare ed ostile. A me è sembrato tutto un po' troppo facile ed ovvio,<br />
anche la trovata finale che non vi svelerò e che mi ha lasciato leggermente<br />
la bocca amara. Comunque il mio amore per il cinema fantastico ed il mio<br />
rispetto per l’arte di Woody Allen mi hanno fatto perdonare questo ed altro.<br />
Dalla Parigi dei favolosi Anni Venti all’America del futuro in un film duro e<br />
gelido come una montagna di ghiaccio. Le Idi di Marzo di George Clooney<br />
è un thriller ambientato nell’ambiguo mondo dell’alta politica. Il riferimento<br />
storico contenuto nel titolo una volta tanto tradotto correttamente, è fin<br />
troppo noto nel nostro Paese, e parla di tradimento e vendetta. Durante<br />
la corsa alle elezioni primarie presidenziali nello Stato dell’ Ohio, Stephen<br />
Meyers (Ryan Gosling ), l’addetto stampa del candidato democratico Mike<br />
Morris (George Clooney), commette un’imprudenza accettando d’incontrare<br />
il capo della compagine avversaria. Egli subito dopo si rende conto di avere<br />
sbagliato e racconta tutto al suo superiore Paul Zara, ma è tutto inutile. Paul<br />
ha un concetto quasi maniacale della lealtà umana, e nel giro di qualche<br />
ora Stephen viene licenziato ed estromesso da ogni cosa. Sembrerebbe la<br />
fine di una brillante carriera politica, ma Stephen ha un asso nella manica<br />
di cui nessuno sospetta l’esistenza. La battaglia interna proseguirà senza<br />
esclusione di colpi, lontano dagli occhi dei giornalisti considerati solo degli<br />
squali assetati di sangue, ed alla fine qualcuno, o meglio dire qualcuna ci<br />
rimetterà la pelle. è chiaro che qui siamo lontanissimi dal rigore morale<br />
di film come Tempesta su Washington (1962) di Otto Preminger dove al<br />
Congresso USA i senatori delle opposte fazioni si combattevano in maniera<br />
spietata, ma sempre con grande correttezza e lealtà verso il loro Paese.<br />
20 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
L’innegabile simpatia umana del Governatore Morris, candidato democratico<br />
alla primarie con idee radicali ancor più progressiste di quelle dell’attuale<br />
presidente USA Barack Obama, crolla miseramente nel momento in cui gli<br />
spettatori lo vedono piegarsi e cedere al ricatto come un vigliacco qualsiasi.<br />
Il film indaga a fondo sui pericoli reali che corre la democrazia USA quando<br />
la direzione del Paese arriva nelle mani di gente per cui i rapporti tra esseri<br />
umani si dissolvono facendo sì che le parole stesse perdano totalmente<br />
il loro valore. Sarebbe questo l’inizio di un processo che potrebbe portare<br />
alla liquidazione della coscienza nazionale e ad una putrefazione generale<br />
dello stato di diritto. Anche Clint Eastwood con il suo J.Edgar lancia un<br />
grido d’allarme sui pericoli della trasformazione della società americana in<br />
uno stato di polizia. Nulla a che fare con il vecchio film di Mervyn LeRoy<br />
Sono un agente FBI (1959) dove attraverso la biografia dell’agente Chip<br />
Hardesty (James Stewart) si faceva il panegirico del Federal Bureau of<br />
Investigations, sempre pronto a proteggere i buoni ed a perseguitare i<br />
delinquenti, a cominciare dai pericolosissimi comunisti. Il film di Eastwood<br />
fa giustizia sommaria di tutti quei luoghi comuni, mettendo in scena una<br />
biografia abbastanza credibile di J.Edgar Hoover, dal 1924 quando viene<br />
nominato capo dell’FBI dal Presidente Calvin Coolidge, fino alla sua morte<br />
avvenuta nel 1972 ai tempi di Richard Nixon, forse il peggior presidente di<br />
tutta la storia degli Stati Uniti. Gli spettatori seguono le vicende di questo<br />
giovane poliziotto ambizioso che in 48 anni di storia americana diventa un<br />
personaggio potentissimo disposto a tutto pur di mantenere il suo potere.<br />
Bravissimo Leonardo Di Caprio in una parte che non lascia molto spazio<br />
ai sentimentalismi, e che lo costringe ad indossare delle impressionati<br />
maschere facciali per simulare il progressivo invecchiamento fisico. Dal<br />
proibizionismo e la lotta contro i gangster, al rapimento di Baby Lindberg,<br />
dalla persecuzione spietata di artisti e scienziati sospettati di comunismo,<br />
fino alle indagini illecite sulle Pantere Nere ed all’assassinio di Robert<br />
Kennedy e Martin Luther King, il film contiene un grande affresco su 50<br />
anni di vita americana, accompagnato da scorci non banali sulle vicende<br />
private del protagonista. La sottomissione alla volontà della madre dispotica<br />
e manipolatrice, il rapporto ambiguo con le donne, l’amicizia fraterna con il<br />
collaboratore Clyde Tolson che con il tempo si trasforma prima in diffidenza<br />
e poi in aperta ostilità, sono tutte finestre inedite aperte sulla vita di una<br />
persona che nel bene, ma soprattutto nel male, ha rappresentato e sta<br />
rappresentando tuttora la parte più retriva, reazionaria e paranoica degli<br />
Stati Uniti d’America.<br />
Gianni Ursini<br />
dott. Majaron Leonarda<br />
Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura<br />
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teatri di confine<br />
la cotogna di rumiz<br />
è il 7 gennaio del 1997 quando l'ingegnere Max Altenberg parte da una<br />
Vienna imbiancata di neve per andare in Bosnia, a Sarajevo. Non sa<br />
ancora che lì incontrerà Maša, una donna selvaggia, "dall'occhio tartaro e<br />
i femori lunghi". E che quell'incontro gli sarà fatale. La storia d'amore tra<br />
Max e Maša è divenuta materia ardente di un libro scritto da Paolo Rumiz<br />
e pubblicato da Feltrinelli, La cotogna di Istanbul. Essendo, però, in forma<br />
di ballata, la sua originaria propensione all'oralità ha ben presto preso il sopravvento,<br />
tanto che lo stesso Rumiz, in carne e voce, ha voluto raccontarla<br />
al pubblico del Teatro Miela. E la prima assoluta dello spettacolo, o meglio,<br />
del reading diretto da Franco Però e accompagnato dalle suggestive musiche<br />
balcanico-danubiane di Alfredo Lacosegliaz, martedì 10 gennaio, gli<br />
ha dato ragione: tutto esaurito, in ogni ordine di posti, e replica non prevista<br />
la domenica successiva. Schierati sul palco, oltre a Lacosegliaz, c'erano<br />
Orietta Fossati alle tastiere, Daniele Furlan al clarinetto, Cristina Verità al<br />
violino e la cantante Ornella Serafini. È vero: Rumiz ha giocato in casa,<br />
ma la sua trasformazione in voce narrante non è stata indolore. Lui stesso<br />
ha affermato nel libro che Max non voleva scrivere questa storia "perché<br />
narrarla ad alta voce è<br />
molto più bello" e "perché<br />
scrivere è cosa fredda,<br />
senza cuore". Forse<br />
per questo l'esigenza di<br />
metterla in musica e di<br />
leggerla a un pubblico<br />
che ha molto apprezzato<br />
l'iniziativa. E che si è<br />
lasciato trasportare sul<br />
tappeto magico delle<br />
parole.<br />
Stefano Crisafulli<br />
DANCEPROJECT TRA ACQUA E MITI<br />
Da una parte l'acqua fresca e in perpetuo movimento, dall'altra il mito, duro a morire, di una certa idea di<br />
femminilità. A queste due suggestioni corrispondono altrettanti spettacoli inseriti nel cartellone della nona<br />
edizione del Danceproject festival: il primo, ispirato al liquido vitale, porta il nome di Val ed è stato ideato e<br />
interpretato da Daša Grgič, con la partecipazione nell'inedito ruolo di danzatrice dell'attrice Nikla Petruška<br />
Panizon. Il secondo si chiama Incorpocanto/Mea Dea ed è firmato da Daniela Bandini. Entrambi hanno<br />
trovato ospitalità presso il ridotto del Teatro Stabile Sloveno domenica 18 dicembre. A questo terzo appuntamento<br />
del festival di danza e di teatro danza realizzato e promosso dall'ACTIS ha partecipato anche l'attrice<br />
Sara Alzetta con una lettura tratta da Lighea di Tomasi di Lampedusa.<br />
Si comincia con Val, dunque. Una scenografia composita accoglie il pubblico: un corpo rannicchiato è<br />
circondato da una luce violacea e si sente il rumore dell'acqua che scorre da una fontanella posta sul fondo<br />
del palco, mentre un telo ondeggia dolcemente sospinto da una leggera brezza artificiale. Eppure la musica<br />
che apre la performance è dissonante con questo quadro quasi idilliaco, così come i movimenti di Daša<br />
Grgič, che annaspano alla ricerca di qualcosa, forse soltanto di aria per respirare. Molto divertente l'entrata<br />
di Nikla Panizon: munita di bottiglietta, si riempie la bocca d'acqua e poi inizia a parlare come un demagogo,<br />
mostrando la futilità dei suoi discorsi. Lo spettacolo si avvale anche di innesti video nei quali i movimenti<br />
diventano impalpabili, quasi fossero indizi di una danza fuori fuoco, mentre tratti di corpo si espongono con<br />
una certa crudezza al video-occhio. Dopo un effetto molto bello con il telo che si trasforma in vestito e il<br />
confronto giocoso con l'acqua, le due danzatrici concludono la sequenza con una carezza.<br />
Successivamente Daniela Bendini, danzatrice genovese, interpreta da sola la sua coreografia Incorpocanto/<br />
Mea Dea e lo fa con un piglio deciso e con un'ottima dose di teatralità e ironia. L'inizio è bruciante ed è<br />
caratterizzato dall'uso polimorfico di due ferri che diventeranno via via oggetti di decorazione dei capelli,<br />
strumenti tradizionali per cucire, armi micidiali. Indossate le scarpe con i tacchi e una giacca, Daniela Bendini<br />
si trasforma in donna manager e ne fa la caricatura mostrando i muscoli, per poi dare spazio alla pura e<br />
semplice gioia di danzare.<br />
S.C.<br />
21 konrad konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
LA LIBERTà DI AZADE<br />
"Non dimenticateci".<br />
Questo è il grido di<br />
dolore e rabbia che<br />
proviene da tutti<br />
coloro che, in Iran<br />
e in altri paesi del<br />
Medio Oriente, protestano<br />
contro regimi<br />
ancora oggi liberticidi<br />
e fondamentalisti.<br />
Come Azade, la<br />
ragazza iraniana al<br />
centro dell'omonimo<br />
spettacolo andato<br />
in scena venerdì 2 dicembre al Teatro Miela, nell'ambito della rassegna S/<br />
paesati - eventi sul tema delle migrazioni. Prodotto dalla "Fabbrica delle<br />
Bucce", Azade è un contrappunto politico-poetico che nasce sull'onda della<br />
protesta iraniana del movimento verde (giugno 2009). La rappresentazione<br />
avrebbe dovuto essere limitata, per ammissione della regista stessa,<br />
dall'attualità dei fatti, ma poi di cose ne sono accadute: i popoli di Tunisia,<br />
Egitto, Libia e Siria si sono ribellati ai loro governi, per la maggior parte<br />
antidemocratici, e lo spettacolo è diventato una metonimia quasi profetica<br />
di una primavera dei popoli che, probabilmente, non si è ancora conclusa.<br />
Anche perché quella di Azade, nella finzione una studentessa iraniana<br />
scomparsa durante le manifestazioni contro il regime, è una storia ispirata<br />
a fatti realmente accaduti. In effetti, anche sul palco del Miela, Azade non<br />
c'è. La sua presenza/assenza viene evocata da un'amica, Negar, scappata<br />
in Occidente e ancora molto legata alle sorti del suo paese, che, per via informatica,<br />
cerca di aiutare gli insorti. Anche il padre di Azade, un venditore<br />
di tappeti fatalista e amante della poesia, dopo aver perso ogni speranza<br />
nel ritorno della figlia, si decide a passare dalla parte dei manifestanti.<br />
All'ottima performance dei due attori, in particolare dell'interprete della<br />
giovane Negar, si aggiungono<br />
le suggestive musiche dal vivo<br />
e gli elementi multimediali, rappresentati<br />
da un computer e<br />
da innesti tratti da internet che<br />
mostrano ciò che è realmente<br />
successo in Iran in quei giorni.<br />
Social network, inserti video e<br />
web-cam, nella loro modernità,<br />
si mescolano così a elementi<br />
della tradizione, come la musica<br />
e la letteratura. "Possono<br />
distruggere tutto, ma non la<br />
bellezza della poesia", dice il<br />
padre di Azade. E nemmeno<br />
il desiderio di libertà che c'è<br />
in ognuno di noi. Gli applausi,<br />
alla fine, sono stati dedicati alle<br />
popolazioni che stanno ancora<br />
lottando per liberarsi dal giogo<br />
di governi antidemocratici,<br />
come in Siria, o in un Egitto in<br />
mano ai militari nonostante il<br />
successo delle recenti proteste.<br />
O, naturalmente, in Iran, dove<br />
per ora le richieste di Azade<br />
e di tanti altri giovani sono<br />
rimaste lettera morta.<br />
S.C.
YANE<br />
Il rap ormai è il genere principe in Italia, come<br />
produttività e interesse fra i giovani. Dopo<br />
anni di ghettizzazione, imposta dai media e in<br />
parte voluta dalla stessa scena che temeva<br />
la snaturalizzazione a contatto con il pubblico<br />
mainstream, finalmente questo genere ha<br />
imparato a relazionarsi con il grande pubblico,<br />
pur mantenendo gli stilemi classici dell’hip hop<br />
(la cultura che genera questa musica).<br />
Come esempi basta pensare alla copertina<br />
di Rolling Stone Italia con Fabri Fibra,<br />
Marracash che conduce un programma di<br />
freestyle battle in prima serata su MTV, i<br />
Club Dogo che spopolano sui media e il<br />
giovanissimo Fedez, campione di views su<br />
youtube con il video del suo nuovo singolo<br />
(si parla di 1 milione di visualizzazioni in un paio di giorni).<br />
Incontro nel suo studio Riccardo Civita, in arte Yane, il rappresentante<br />
triestino più fresco e innovativo di questa musica per parlare del suo nuovo<br />
album Animals. Mi racconta come è venuto a contatto con la cultura<br />
hip hop e il genere rap.<br />
Ho iniziato a ballare la breakdance verso gli 11 anni insieme ai ragazzi del<br />
rione e ha 14 anni sono entrato definitivamente nel giro. Ho sempre avuto<br />
fotta per il ballo e lo faccio tuttora, anche se ai tempi già mi cimentavo con<br />
il writing e il freestyle (l’arte di improvvisare rime su una base n.d.r.). Nel<br />
2005 provavo a comporre canzoni di genere ironico per divertimento, in<br />
stile Riki Malva, ma poi la voglia di fare mi ha portato insieme a Sano a<br />
creare il gruppo LDC con cui abbiamo pubblicato dischi e fatto parecchi<br />
live in maniera seria.<br />
Il disco di Yane è particolarmente atipico come disco rap: le produzioni<br />
musicali sono molto energiche e dal sapore più suonato rispetto allo standard,<br />
quindi molto più assimilabili da un pubblico non avvezzo al genere.<br />
Siccome è lui alle macchine a produrre gli chiedo delucidazioni.<br />
Qui in studio ho imparato ad usare tastiere e programmi da solo.<br />
Mi racconta: Non amo le etichette, non mi sono messo lì a produrre<br />
strumentali rap, volevo semplicemente fare musica, filtrarla attraverso le<br />
mie ispirazioni da autodidatta. Ho pure messo accordi di chitarra che ho<br />
suonato io. Inoltre ho mescolato testi, basi e ritornelli di periodi diversi.<br />
Puoi trovare un testo scritto adesso, con il beat di un anno fa e il ritornello<br />
di 4 anni prima.<br />
22 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Un elemento fonda-<br />
mentale nel rap sono i testi.<br />
Yane non è un tecnico che cerca le rime<br />
ad incastro e le punchline (strofe fatte per<br />
dimostrare la propria abilità) e nemmeno un<br />
rapper conscious, che si interessa prevalentemente<br />
di tematiche sociali. Yane è un<br />
ragazzo sincero, che tralascia l’autocelebrazione<br />
tipica del genere, per raccontarsi<br />
onestamente e mette nelle canzoni grinta<br />
e melodia come pochissimi sanno fare.<br />
Racconta se stesso, il suo mondo e la sua<br />
vita. É lui a confermarlo<br />
In questo disco mi presento e rappresento<br />
me stesso, ogni mia canzone mi racconta<br />
alla società, il che può essere pure un'arma<br />
a doppio taglio. Spesso scrivo dei testi che<br />
possono sembrare universali, ma la realtà<br />
è che sono sempre frutto di esperienze<br />
personali che mi hanno toccato.<br />
Dopo l’uscita del disco ha fatto un paio di date a Trieste e Gorizia, a<br />
gennaio suonerà insieme al suo socio Sano (gli LDC) a Trieste al Round<br />
Midnight, il 20 presentato dal top freestylers d’Italia Ensi, da Torino, e il<br />
21 aprirà alla Pieffe Factory di Gorizia il live Kaos One, il padrino del rap<br />
italiano. Gli chiedo come sono strutturati i live, mi risponde che suona<br />
insieme al suo socio di sempre Sano, in modo che entrambi possano<br />
portare i propri pezzi solisti e quelli del loro gruppo, gli LDC.<br />
Gli LDC si completano artisticamente, perché se Yane ci mette la grinta,<br />
Sano compensa con la tecnica. Inoltre segue la crescita musicale di<br />
Sizza, giovanissimo talento di soli 16 anni (mi ha fatto sentire la sua roba<br />
e confermo).<br />
L’album di Yane, Animals, merita sicuramente un posto nel vostro stereo,<br />
anche se non foste amanti del genere, perché è capace di conquistare<br />
chiunque con freschezza, onestà e grinta. Potete scaricarlo da internet<br />
sul link di mediafire che trovate sulla sua pagina di Facebook Yane, oppure<br />
su reverbnation o soundcloud, digitando su google Yane più i nomi dei<br />
due siti.<br />
Inoltre su youtube gira il video ufficiale della canzone Questa è per, curato<br />
dal talentuoso video-maker Dagan mind, che ha fatto pure recentemente<br />
la regia del video del nuovo singolo da solista di Sano Un giorno no è<br />
uno si, anche questo su youtube.<br />
Big up Yane, keep it real!<br />
Marco Segulin<br />
Crispino e la Comare, Il melodramma dei fratelli Ricci rivive alla Sala Filoxenia<br />
Tra i capolavori musicali, di notevole importanza per la storia del nostro Teatro, si annovera il melodramma fantastico-giocoso di Luigi e Federico Ricci<br />
Crispino e la Comare, su libretto di Francesco Maria Piave. Napoletani per nascita, ma musicalmente cresciuti nella nostra città, Luigi (Napoli 1805-Praga<br />
1859) infatti ricoprì per 20 anni la carica di Direttore del Teatro Grande, Federico (Napoli1809 -Conegliano 1877) fu Direttore della Cappella della Cattedrale<br />
di San Giusto. L’Opera, capolavoro dei due fratelli , venne all’epoca rappresentata in tutti i principali Teatri europei, e anche nel nostro Teatro Grande.<br />
All’inizio del 900 l’Opera veniva rappresentata con una certa frequenza alla Fenice di Venezia, ma è totalmente assente dal nostro Teatro cittadino dal 1874.<br />
Per colmare questa assenza gli Amici della Lirica Giulio Viozzi di Trieste proporrano domenica 12 <strong>febbraio</strong> alle ore 17 una esecuzione, affidata all’Opera<br />
Giocosa, in forma di concerto (selezione), presso la Sala Polifunzionale dell’Hotel Filoxenia in Riva III Novembre 9, angolo via Mazzini. La Giocosa ha<br />
curato il recupero musicale del capolavoro. Il genere di musica brillantissimo, dei fratelli Ricci è in stile Donizetti-Rossini, ed il libretto è pieno di trovate<br />
teatrali brillanti e di sicuro effetto ed è una feroce satira contro i medici. La storia verrà narrata da Giorgio Sardot che così legherà gli interventi vocali di un<br />
cast di notevole rilievo artistico, da Eugenio Leggiadri Gallani -Crispino (baritono), Ilaria Zanetti – Annetta (soprano), Raffaele Prestinenzi – Contino (tenore),<br />
Guisela Zannerini Neri – Comare (mezzosoprano). Leo Paul Chiarot - Fabrizio (Baritono), Piero Prato (Mirabolano – basso). Parteciperà il Coro maschile<br />
dei Lions Singers, tutti accompagnati al pianoforte da Manuel Tomadin e sotto la mia direzione musicale. Lo spettacolo sarà arricchito dai costumi di Silvia<br />
Bartole. Dell’opera dei Fratelli Ricci sono divenute pezzi da baule ed eseguite dalle grandi cantanti come fuori programma (Sutherland... ecc), le Arie Non<br />
son più l’Annetta e la straordinaria Aria della frittola. Il concerto sarà a ingresso libero.<br />
Severino Zannerini
Il generale inverno ed il pane sotto la neve<br />
La neve dà una curiosa sensazione di sospensione del tempo, un limbo<br />
ove convivono presente e passato, realtà e sogno.<br />
Fresca, attenua i suoni del mondo contingente e lascia riemergere i<br />
ricordi. Anche luoghi normalmente caotici rallentano e l’artificiale viene<br />
per una volta ridimensionato.<br />
Ghiacciata, a fine inverno, temprata ma anche pericolosamente indebolita<br />
dalle oscillazioni della temperatura, sul punto di sciogliersi al tiepido sole<br />
primaverile, offre le ultime emozioni invernali, fondendosi poi in acque di<br />
liberi torrenti.<br />
Vorrei condividere le emozioni della montagna invernale che speriamo<br />
possa trovare nuovi adepti in futuro, sebbene non facciano ben sperare le<br />
attuali condizioni climatiche, caratterizzate da un progressiva diminuzione<br />
delle precipitazioni nevose.<br />
è impagabile la sensazione di magia che colora di bianco le nostre<br />
escursioni in montagna, ad esempio se ci inoltriamo nel bosco con le<br />
ciaspole, con i dovuti limiti e precauzioni, lungo un percorso che d’estate<br />
può sembrare insignificante.<br />
Quanto è diverso però l’atteggiamento di coloro che in montagna vivono<br />
tutto l’anno. I ritmi, gli spostamenti sono resi più difficoltosi. Neve e ghiaccio<br />
sono ostacoli da superare ogni giorno. Il sole ed il calore dell’estate<br />
un ricordo, un'esigenza quasi fisiologica, mentre il Generale inverno mostra<br />
tutta la sua forza. Meno poetico il rombo delle motoslitte e di qualche<br />
elicottero per l’elisky, per fortuna ancora raro dalle nostre parti.<br />
La neve è ancora fonte di pane, non più come protezione di colture<br />
agricole e di campi seminati ma come motore di un’economia sempre<br />
più condizionata dall’industria dello sci e del turismo. Questa offerta del<br />
mondo montano invernale in veste tecnologica, è in crisi come tutte le<br />
monoculture. Sport costoso ed artificiale richiama sempre meno giovani<br />
e non è compatibile con i cambiamenti climatici in atto: la neve è ora<br />
presente, con continuità e adeguati spessori, solamente sopra i 1300 m<br />
di quota. Nonostante ciò nuovi impianti, finanziati per la maggior parte da<br />
Amministrazioni pubbliche, continuano ad essere progettati, senza tener<br />
conto che molti comprensori sciistici andranno dismessi nel giro di pochi<br />
anni. Chi controlla l’effettiva redditività dei capitali pubblici che, in tempi di<br />
vacche magre, vengono sperperati in questo modo?<br />
La gestione del territorio dovrebbe incentrarsi su interventi flessibili e reversibili,<br />
per far si che il Generale inverno, pur nella sua fisiologica durezza,<br />
continui ad essere il custode di patrimonio universale di biodiversità.<br />
Dal punto di vista del singolo individuo, frequentare l’ecosistema montano,<br />
scampolo di mondo ancora incontaminato, fragile e severo per tutti<br />
gli esseri viventi, umani e non, richiede un approccio meditato, rispettoso<br />
della naturalità che vi si è conservata quasi integra.<br />
Il nostro approccio di cittadini è quindi un accedere attento ad un mondo<br />
incantato la cui frequentazione non è però così tranquilla e semplice<br />
come può apparire, al fine di preservare la propria ed altrui incolumità.<br />
Il freddo è subdolo e le basse temperature, associate al vento ed altri<br />
fattori, possono risultare molto pericolosi specialmente per i più piccoli, se<br />
non difesi da abiti adeguati.<br />
Il rischio valanghe diventa rilevante se esploriamo un bosco rado di abeti<br />
o larici con pendenze dei terreni circostanti superiori ai 27° e spesso il<br />
seppellimento per soli 15 minuti può essere fatale per quasi tutti quelli<br />
che ne vengano coinvolti.<br />
23 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Un comportamento adeguato<br />
è inoltre necessario<br />
per non disturbare<br />
la fauna selvatica che<br />
popola l’ambiente alpino.<br />
Come facilmente si<br />
può immaginare, gli<br />
erbivori che non vanno<br />
in letargo sopravvivono<br />
in condizioni di estrema<br />
difficoltà, nutrendosi per<br />
lo più di piante secche,<br />
dallo scarsissimo potere<br />
nutritivo.<br />
Nonostante queste<br />
criticità, proprio nel<br />
periodo invernale, i<br />
maschi di camoscio<br />
e di stambecco sono<br />
fieramente impegnati<br />
in combattimenti per la<br />
conquista delle femmine<br />
ed assicurare così la<br />
perpetuazione della<br />
specie, anche a scapito<br />
della sopravvivenza del<br />
singolo individuo. Al termine di questo periodo, molti di loro muoiono sotto<br />
valanghe, a causa di nevicate eccezionali, o di stenti, se nel periodo estivo<br />
non sono riusciti a cibarsi a sufficienza (in quanto arrivano a perdere<br />
fino a metà del proprio peso corporeo).<br />
Avviciniamoci quindi a questo ambiente con cautela e rispetto per non<br />
costringere gli animali a fughe precipitose e ad inutili dispendi di energia.<br />
Seguiamo percorsi usualmente utilizzati, lungo i quali la presenza umana<br />
è quella di un ospite conosciuto e tollerato ed in discesa, non disperdiamoci<br />
caoticamente nel bosco.<br />
Mi auguro che la domanda espressa da “cittadini ambientalisti” di un<br />
mondo alpino integro ed autentico aumenti e diventi lo strumento per<br />
salvare la montagna spronando a tirar fuori da cantine e soffitte, abitudini,<br />
usi e costumi del passato, non per allestire un museo a cielo aperto, ma<br />
per la salvaguardia di un territorio. Forse non gli sci di legno ikory, ma<br />
vorrei almeno una slitta trainata da sbuffanti cavalli haflinger, al posto di<br />
rombanti e puzzolenti motoslitte, da usare solo in caso d’emergenza.<br />
La salvaguardia di questo ambiente alto montano, naturale o antropico,<br />
da scoprire o riscoprire un po’ alla volta, può dipendere anche dalla<br />
rinuncia a qualche confort tecnologico cui siamo sempre più acriticamente<br />
assuefatti.<br />
In parallelo è indispensabile una gestione del territorio che ne valorizzi ed<br />
assicuri le peculiarità, per uno sviluppo veramente sostenibile nel tempo.<br />
Intanto lasciamo solo orme nella neve, quale traccia del nostro passaggio.<br />
Riccardo Ravalli<br />
Operatore Naturalistico del CAI S.A.G. Trieste
aliMentazione<br />
Mangia poco e vivrai a lungo<br />
Uno studio scientifico e una vasta ricerca sul campo<br />
Sin da bambini ci è sempre stato detto che bisogna mangiare per vivere, e<br />
più mangi meglio è! “Mangia che altrimenti ti indebolisci!”, “Mangia così ti<br />
tornano le forze e guarisci!” e così via. Due generazioni di persone, i nostri<br />
nonni e i nostri padri, sono stati condizionati da questo comandamento, e<br />
gli effetti ora sono visibili, con un tasso di sovrappeso e di obesità che supera<br />
il 30% della popolazione, per non parlare di tutte le malattie correlate.<br />
Tempo fa avevamo scritto su queste pagine di un’interessante ricerca<br />
scientifica del National Geographic; Agli inizi degli anni Settanta Alexander<br />
Leaf, medico di fama mondiale, fece una grande ricerca per identificare<br />
quali fossero le popolazioni più sane e longeve del pianeta. Scoprì<br />
allora tre zone sulla terra dove gli abitanti diventavano vecchi in piena<br />
salute superando abbondantemente i cento anni: la valle di Vilcabamba<br />
nell’Equador, la regione di Hunza in Pakistan e la regione dell’Abkhazia,<br />
nel Causaso. Successivamente il dr. Leaf prese in esame anche gli abitanti<br />
delle isole Okinawa in Giappone, famosi anche loro per la salute e la<br />
longevità. Attraverso uno studio molto completo durato più di un decennio<br />
e che coinvolse centinaia di ricercatori, emersero chiaramente alcuni punti<br />
fondamentali che potevano essere considerati come la base della longevità<br />
di tutti e quattro i popoli.<br />
Il primo era l’alimentazione, basata quasi esclusivamente su frutta,<br />
verdura, cereali, legumi e noci, con una dieta molto varia che però non su-<br />
Via San Giuliano, 35 - Pordenone<br />
tel./fax: 0434 28043 - gaiapn@libero.it<br />
24 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
perava le 1.200 – 1.500 calorie al giorno! Ben distante dalle 2.500 calorie<br />
dell’americano medio.<br />
La ricerca del dr. Leaf sollevò un polverone di critiche perché contrastava<br />
nettamente con la letteratura scientifica di quei tempi, dove appunto l’alimentazione<br />
veniva considerata come la base della longevità sul principio:<br />
“Più mangi, più vivi”.<br />
Sono passati quasi 40 anni e finalmente gli scienziati hanno trovato<br />
la prova scientifica a fondamento della ricerca del dr. Leaf. Un'èquipe<br />
dell’Università Cattolica di Roma (istituti di Patologia e di Fisiologia) ha<br />
scoperto l’esistenza di una molecola (chiamata Creb1) che si attiva con<br />
una dieta a basso contenuto calorico, il cui compito consiste nel guidare<br />
altri geni importanti per la longevità e per il buon funzionamento del<br />
cervello. In verità l’osservazione, negli ultimi anni sempre più avvalorata<br />
da numerosi risultati sperimentali, aveva già collegato l’obesità ad un<br />
rallentamento e ad un invecchiamento precoce delle funzioni del cervello<br />
(le sinapsi dei neuroni funzionano sempre peggio), così come avviene<br />
con malattie tipiche della terza età, dalla demenza senile al Parkinson. Al<br />
contrario, la restrizione calorica (nella giusta misura) mantiene giovane il<br />
cervello. Lo rende più attivo. Ma i “pulsanti” molecolari che governano gli<br />
effetti positivi della dieta sul cervello erano finora ignoti. La molecola individuata<br />
dal gruppo di scienziati della Cattolica apre più di uno spiraglio. Non<br />
a caso Creb1 regola normalmente importanti funzioni cerebrali come la memoria,<br />
l’apprendimento e il controllo dell’ansia. E la sua attività diminuisce,<br />
o viene compromessa, proprio dall’età che avanza. La restrizione calorica<br />
potenzia la capacità delle sinapsi dei neuroni di memorizzare le informazioni<br />
e molto altro. Tali azioni benefiche sono proprio mediate da Creb1.<br />
Quante calorie allora? Gli scienziati dicono un 30% in meno di quelle normalmente<br />
consigliate, quindi su un’alimentazione di circa 2.000 calorie,<br />
stiamo parlando di 1.400 calorie al massimo. Il dato conferma in pieno la<br />
ricerca del dr. Leaf. Questi popoli ‘primitivi’ istintivamente mangiano poco<br />
(abbiamo detto 1.200 – 1.500 calorie) e vivono fino a cent’anni in modo<br />
sano e naturale, arrivando addirittura in alcuni casi a oltre 150 anni!<br />
Ancora una riflessione importante: gli scienziati concludono quindi che<br />
dovremmo lasciare nel piatto il 30% del nostro cibo (sono proprio queste<br />
le parole da loro usate). Nello yoga, in un testo di migliaia di anni fa, si<br />
parla dell’alimentazione giusta per l’uomo e si consiglia di lasciare un<br />
terzo del proprio cibo nel piatto in onore al Dio Shiva. L’uomo dimentica la<br />
saggezza antica e la riscopre con la scienza!<br />
Nadia e Giacomo Bo<br />
www.ricerchedivita.it
STORIE DI UOMINI, ANIMALI E FIORI DI BACH<br />
Dalla personalità infantile all'adulto responsabile<br />
“… e quindi, riassumendo, quand’è che Margò ha incominciato a tossire per<br />
la prima volta? Quando sono comparse le prime difficoltà respiratorie?” dissi<br />
rivolgendomi direttamente al ragazzo, piuttosto che alla ragazza che gli stava<br />
accanto.<br />
Lui rivolse lo sguardo verso sua moglie cercando in lei quella precisione nel<br />
ricordo che sembrava sfuggirgli.<br />
“… beh” disse “all’incirca a metà estate di due anni fa”.<br />
La ragazza, dal conto suo, annuì con un cenno del capo.<br />
“A luglio?” dissi, cercando di stimolare in lui un ricordo più nitido.<br />
“Si, mi pare di si…” . Poi seguì un vivace dibattito tra di loro, con citazioni di<br />
persone e di fatti accaduti a cavallo di quell’estate. Dopo qualche minuto il<br />
ragazzo mi confermò l’esattezza della sua precedente affermazione.<br />
“Ok” aggiunsi “allora, come secondo “passaggio”, diciamo così, mi interesserebbe<br />
molto sapere che novità, nella vostra vita, è capitata in quel periodo”.<br />
Avevo deciso di rivolgere le mie domande sempre e solo al ragazzo perché<br />
dalle risposte che mi aveva fornito precedentemente era emerso che la<br />
gattina aveva vissuto da sola con lui per diversi mesi; Margò, al momento<br />
della visita aveva tre anni; insieme, il ragazzo e sua moglie, l’avevano presa<br />
da una famiglia che aveva avuto una cucciolata in casa. Avrebbero dovuto<br />
fare semplicemente da “messaggeri” di quella gattina e cioè trasportarla verso<br />
la sua nuova destinazione, che era la casa della sorella di lei, ma durante il<br />
tragitto accadde quello che nessuno si poteva immaginare: scoccò semplicemente<br />
e spontaneamente la famosa “scintilla” e in un attimo la direzione della<br />
macchina e della vita di quella gattina cambiarono definitivamente.<br />
Così, quando Margò arrivò nella sua nuova casa, si trovò in un appartamento<br />
molto piccolo, appena sufficiente per una persona sola.<br />
Roby, così si chiamava il ragazzo, a quel tempo viveva da solo e Margò non<br />
potè far altro che scegliere lui come unico destinatario del suo immenso<br />
amore. Ecco perché avevo deciso di rivolgere le mie domande esclusivamente<br />
a lui.<br />
Il leggero rossore del suo volto mi stava comunicando che Roby aveva<br />
“CANI INVISIBILI”,<br />
AIUTIAMOLI A SOPRAVVIVERE...<br />
Dall’inizio dell’attività nel 2006, l’associazione “Il Capofonte onlus”<br />
ha fatto adottare oltre 500 cani: cuccioli, adulti, anziani, malati,<br />
invalidi, paurosi, tutti hanno trovato il proprietario adatto alle loro<br />
esigenze, lasciando talvolta meravigliati i volontari per la velocità<br />
con cui un cane particolarmente difficile e per la sistemazione del<br />
quale si prevedevano tempi lunghi, veniva invece adottato in brevissimo<br />
tempo dalla persona giusta al momento giusto.<br />
Ebbene, a fianco di questi cani fortunati, che con l’adozione hanno ritrovato<br />
una vita degna di essere vissuta, dobbiamo segnalare la presenza di un<br />
piccolo, ma non per questo meno importante numero di “cani invisibili”.<br />
I cani invisibili sono quelli che, benché abbiano un carattere meraviglioso, un<br />
aspetto piacevole e un desiderio di contatto umano commovente, non vengono<br />
inspiegabilmente presi in considerazione dalle centinaia di persone che<br />
ogni anno adottano i cani in cerca di una famiglia. Le loro sono letteralmente<br />
“vite sprecate”, nell’inutile e interminabile attesa di vedere un amico umano<br />
avvicinarsi per una carezza oltre le sbarre.<br />
Ai cani invisibili è concesso solo sperare e fremere, alla vista di coloro che<br />
potrebbero diventare i loro nuovi compagni di vita, fino al momento in cui attraversando<br />
il corridoio del canile passeranno oltre senza nemmeno degnarli<br />
di uno sguardo di compassione e si fermeranno sempre davanti alla gabbia<br />
di un altro. Ai cani invisibili è concesso solo seguire con lo sguardo impietrito<br />
i loro vicini di sventura, che si avviano festosi verso una nuova vita a fianco<br />
dei loro nuovi amici umani.<br />
Per loro non cambia mai nulla: detenuti senza colpe, sfiniti dal caldo estivo<br />
opprimente e dal gelido freddo invernale, dalla solitudine e dalla dura vita<br />
del canile, increduli e rassegnati ma non per questo sfiduciati verso l’uomo,<br />
25 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
cominciando a capire il<br />
senso di quell’ultima domanda.<br />
“Beh” disse abbassando leggermente<br />
il tono di voce “in quel periodo c’è stata la novità che Alessandra, la<br />
mia futura moglie, è venuta ad abitare con me”.<br />
“In quel piccolo appartamento?”.<br />
Il ragazzo annuì.<br />
Lo guardai dritto negli occhi prima di fargli l’ultimissima domanda: “.. e<br />
dimmi, onestamente, come hai vissuto dentro di te questa novità… voglio<br />
dire, avevi il tuo appartamentino, eri single, immagino, e se mi permetti<br />
di aggiungere, felicemente single, avevi un bel ritmo, la sera fuori con gli<br />
amici, poi al lavoro, poche faccende domestiche, poche responsabilità, …<br />
come hai vissuto questa “dolce invasione” di Alessandra? Non hai avuto la<br />
sensazione che ti venisse a mancare l’aria?”.<br />
Il suo intenso rossore in volto era molto più eloquente di qualunque ulteriore<br />
risposta verbale.<br />
In quel momento, dal trasportino, Margò confermò il tutto con un sonoro<br />
colpo di tosse.<br />
Fiore californiano: Fairy Lantern: l’individuo che ha bisogno di questa<br />
essenza tende a mantenere una personalità infantile; molte volte questa<br />
tematica riguarda la repressione, da parte dei genitori, durante lo sviluppo,<br />
della possibilità che la vera natura del bambino ha di esprimersi. In tal senso<br />
il bambino impara che potrà ricevere amore soltanto rimanendo nello stadio<br />
arenato di bambino dipendente; così facendo si precludono le possibilità di<br />
arrivare ad uno stadio dove è richiesta la piena assunzione di responsabilità.<br />
Fairy Lantern aiuta l’individuo a muoversi attraverso i blocchi emotivi verso<br />
un processo di maturazione, mantenendo un rapporto sano con il proprio<br />
bambino interiore, ma da adulto maturo con tutte le proprie funzioni.<br />
Stefano Cattinelli<br />
Per saperne di più:<br />
Scuola di Dinamica Emozionale Uomo Animale Uomo<br />
www.stefanocattinelli.it<br />
pronti a dare tutto il loro amore e tutta<br />
la loro fedeltà se solo qualcuno “li<br />
vedesse”....<br />
Uno degli obiettivi principali di “Il Capofonte”<br />
per il 2012, è proprio quello<br />
di aiutare i cani invisibili ad uscire<br />
dall’incubo senza fine della detenzione,<br />
intensificando la collaborazione<br />
attiva dal 2006 con l’Associazione<br />
Litorale contro il Maltrattamento degli<br />
Animali che gestisce il canile sloveno di sv. Anton, dove vengono accolti i<br />
cani trovati vaganti lungo la fascia transfrontaliera Slovenia-Italia.La normativa<br />
vigente in Slovenia, come in altri paesi della comunità europea, prevede<br />
un contributo per il mantenimento dei cani accalappiati esclusivamente per<br />
30 giorni dal momento della cattura; allo scadere del tempo previsto, se i<br />
cani non vengono adottati o presi in custodia da associazioni locali, vengono<br />
soppressi con metodi eutanasici. Il 19 <strong>febbraio</strong> alle ore 18, nell’ ambito<br />
della serata organizzata dall’associazione “Il Gattile onlus Trieste” presso<br />
il teatro Miela, verrà inaugurata una mostra fotografica intitolata “aiutiamoli<br />
a sopravvivere”, dedicata ai cani più sfortunati reclusi nel canile sloveno<br />
da lungo tempo, che pur essendo ancora giovani, molto dolci ed equilibrati<br />
non destano l’attenzione dei visitatori. Queste bestiole sono ancora vive<br />
soltanto grazie alla caparbietà ed instancabile attività dei volontari. Durante<br />
la serata sarà possibile scegliere un cane da adottare a distanza, versando<br />
direttamente il contributo necessario per il mantenimento mensile di 35 euro.<br />
Gli adottanti potranno inoltre conoscere il cane da loro scelto, recandosi al<br />
canile ogni giorno dalle ore 12 alle 20 ed avranno la possibilità di instaurare<br />
un rapporto diretto portandolo a passeggio nei vicini boschi, contribuendo<br />
così ad alleviare la solitudine e lo sconforto della bestiola.<br />
Maria Grazia Beinat
colonna vertebrale<br />
La Pseudo Sciatica<br />
La sindrome del muscolo piriforme è una condizione<br />
che provoca un dolore di tipo sciatalgico<br />
(alcuni autori la definiscono anche “falsa sciatica”).<br />
Se fra le cause di tale dolore si possono<br />
escludere patologie quali un’ernia del disco,<br />
una stenosi lombare, una massa neoplastica o<br />
un ematoma a livello dei muscoli ischio-crurali<br />
è opportuno invece effettuare indagini a livello<br />
del muscolo piriforme; è possibile infatti che<br />
una sofferenza del muscolo piriforme (che può<br />
essere dovuta a svariati motivi) sia la responsabile<br />
della dolorabilità sciatalgica. Il primo autore<br />
a ipotizzare il ruolo del muscolo piriforme<br />
quale causa di dolore di tipo sciatalgico fu W.<br />
Yoeman, nel 1928 (The relationship of arthritis<br />
of the sacro-iliac joint to sciatica), ma non fu<br />
lui, contrariamente a quanto viene riportato<br />
in più fonti, a parlare di “sindrome del piriforme”<br />
bensì D. Robinson, nel 1947 (Piriformis<br />
muscle in relation to sciatic pain. Am J Surg<br />
1947;73;355-8). La sintomatologia causata da<br />
questa condizione può derivare dalla compressione<br />
del nervo sciatico contro l’arcata ossea<br />
del grande forame ischiatico o dalla strozzatura<br />
dello stesso nervo nel ventre del muscolo.<br />
Approfondimento:<br />
Il muscolo piriforme è un muscolo piuttosto sottile, inizialmente è appiattito<br />
e poi si trasforma in un ventre dalla forma rotondeggiante che si allarga<br />
a ventaglio. è costituito da tre fasci che originano dalla regione sacrale. è<br />
posizionato sia all’interno che all’esterno della pelvi (la regione anatomica<br />
costituita dalle ossa delle anche, dal sacro e dal coccige. Le arterie glutee<br />
e il nervo ischiatico possono passare al di sopra o al di sotto del muscolo.<br />
Ha funzione extrarotatoria (ruota in fuori la coscia) con lieve componente<br />
di abduzione e di estensione. In fase di appoggio del carico sull’arto, il<br />
piriforme stabilizza il femore e ne impedisce la rotazione all’interno.<br />
È un muscolo che può essere soggetto a fenomeni ipertrofici e di irrigidimento,<br />
fenomeni che possono scatenare la cosiddetta sindrome del<br />
piriforme.<br />
Le cause<br />
L’eziologia della sindrome del muscolo piriforme è multifattoriale; dai<br />
dati presenti in letteratura sembra che la causa più frequente sia di tipo<br />
traumatico; altre cause sono le dismetrie degli arti inferiori, le miositi del<br />
piriforme, gli interventi chirurgici per l’anca. Alcuni sport che sollecitano<br />
molto tale muscolo (come la danza, la corsa e gli sport in carico) possono<br />
portare a delle contratture saltuarie che scatenano la sintomatologia<br />
classica.<br />
I sintomi<br />
La sintomatologia della sindrome del piriforme è alquanto variegata.<br />
Spesso si avverte dolore, talvolta accompagnato da parestesie, al tratto<br />
lombare, alla regione glutea, nelle<br />
zone posteriori della gamba e<br />
della coscia e molto raramente alla<br />
pianta del piede; altri sintomi che<br />
possono comparire sono deficit di<br />
tipo motorio, riduzioni della sensibilità<br />
in alcune zone degli arti inferiori<br />
e gonfiore esteso nella zona che<br />
va dal sacro al gran trocantere. La<br />
sintomatologia è spesso acutizzata<br />
se il soggetto è rimasto a lungo<br />
seduto con il femore intraruotato<br />
oppure se si sono svolte attività<br />
sportive o lavorative caratterizzate<br />
da notevole intensità.<br />
La diagnosi<br />
La diagnosi della sindrome del<br />
muscolo piriforme viene effettuata,<br />
di norma, attraverso un esame<br />
di tipo clinico che deve essere<br />
accurato, infatti la sintomatologia<br />
è simile a quella di altre patologie<br />
che interessano la colonna lombare<br />
; talvolta può essere necessario<br />
ricorrere a indagini supplementari (elettromiografia per valutare la conducibilità<br />
nervosa del nervo sciatico, Radiografie o Risonanza magnetica).<br />
Fra i test clinici maggiormente usati per la diagnosi della patologia in<br />
questione ricordiamo il test di Freiberg e il test di Pace e Nagle.<br />
PER UNA PRE VISITA E INFORMAZIONI SULLA CONFERENZA<br />
VEDI APPUNTAMENTI IN FONDO AL KONRAD<br />
26 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
(detta anche “sindrome del piriforme”)<br />
Il trattamento<br />
Esistono diverse modalità di trattamento di questa patologia sia di tipo<br />
farmacologico che fisioterapiche.<br />
I trattamenti di tipo farmacologico comprendono l’assunzione di farmaci<br />
antinfiammatori non steroidei (FANS) e di farmaci miorilassanti, il medico<br />
può inoltre ricorrere in alcuni casi selezionati all infiltrazione diretta di<br />
farmaci anestetici e di corticosteroidi.<br />
La fisioterapia può invece risolvere il problema attraverso:<br />
terapie manuali specifiche volte allo scioglimento della contrattura muscolare<br />
(manipolazioni fasciali);<br />
Tecar terapia per la sua azione decontratturante e mio rilassante;<br />
Esercizi di autotrattamento specifici (come alcuni movimenti di streching o<br />
di rinforzo dei muscoli antagonisti)<br />
Va precisato che senza una corretta diagnosi non sarà possibile individuare<br />
con precisione il trattamento idoneo.<br />
Inoltre a prescindere dal tipo di trattamento (medico o farmacologico) le<br />
tecniche fisioterapiche possono risultare sinergiche ed accelerare il processo<br />
di guarigione anche attraverso dei consigli posturali : ad esempio<br />
può essere utile, nelle ore di sonno, posizionare un cuscino o due tra le<br />
ginocchia allo scopo di favorire il rilassamento del muscolo contratto.<br />
Marco Segina
evi<br />
DA 15 ANNI L'ISTRIA FA FESTA AL SUO ORO<br />
27 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
L’olio d’oliva con le sue ottime qualità rappresenta l’ingrediente per eccellenza nella dieta mediterranea. Per questo<br />
va sempre festeggiato, e da 15 anni ciò avviene alla fiera dell’olio d’oliva “Oleum Olivarum” di Crassiza, in Istria, un<br />
paesino a 5 chilometri da Buie. Questo luogo si è rivelato ideale per ospitare l’evento grazie alla sua incontaminata<br />
bellezza, elegante ed acogliente nella sua semplicità. L’evento si svolge presso la sede della Comunità degli Italiani<br />
di Crassiza ed è organizzato dalla Città di Buie, dal Comitato locale di Crassiza, dall’Ente per il Turismo della città di<br />
Buie e dall’Università Popolare Aperta di Buie grazie anche al contributo della Comunità degli Italiani di Crassiza ed il<br />
patrocinio della Regione Istriana e del Ministero per l’Agricoltura della Repubblica di Croazia.<br />
La manifestazione, che quest’anno si svolgerà tra il 10 e l’11 marzo, è un’esposizione di olii che possono essere<br />
degustati dal pubblico. Collateralmente saranno organizzate lezioni sull’olio d’oliva, sulla sua qualità, sulla coltivazione<br />
e sulle nuove tecnologie. Ci sarà spazio anche per lo spettacolo e la buona tavola con i cooking show, eventi durante i<br />
quali verranno preparati e serviti al pubblico pietanze a base d’olio d’oliva. Gli chef regaleranno consigli su come usare<br />
l’olio in cucina nel modo migliore.<br />
Accanto all’olio si potranno trovare anche prodotti tipici dell’Istria quali miele, marmellate, prodotti a base di tartufo e<br />
vini. E per rendere il clima ancora più festoso il tutto sarà accompagnato dall’intrattenimento musicale di complessi,<br />
musicisti e cantanti del Buiese.<br />
Quest’anno si festeggerà anche il decimo anniversario del Concorso Internazionale di Pittura. Il tema ovviamente non<br />
potrà che essere incentrato sull’olio d’oliva e i partecipanti arriveranno da ogni parte del mondo per presentare il loro punto di vista su queste terre e sul loro olio.<br />
Potrete infine immergervi nel paesaggio dove passeggiare accarezzando gli stessi ulivi i cui frutti avrete appena assaggiato. E non dimenticate di fermarvi<br />
nelle varie case dove si produce olio d’oliva per assaggiare diversi tipi di olio e prodotti vari. Sarebbe un peccato non godersi il profumo di queste terre e il<br />
sapore dei suoi preziosi frutti.<br />
Eleonora Gardos<br />
“lIFE IN ITALY IS OK EMERGENCY PROGRAMMA ITALIA<br />
Il gruppo Emergency di Trieste organizza mercoledì 22 <strong>febbraio</strong>, alle ore 21, al Knulp in via Madonna del<br />
Mare 7 a Trieste la proiezione gratuita del film “Life in Italy is Ok - EMERGENCY Programma Italia”<br />
Migranti, stranieri, nuovi poveri raccontano la loro vita in Italia e l’aiuto ricevuto dai medici di Emergency.<br />
«Life in Italy is OK»: a dirlo è Gloria, una paziente nigeriana del Poliambulatorio di Palermo. Un’affermazione<br />
quasi paradossale, comprensibile solo immaginando un’altra vita, quella che Gloria ha lasciato<br />
nel suo Paese.<br />
Hanno un’opinione diversa Michele, disoccupato veneto, e Aldo, ex autista di autobus, ormai senza lavoro e<br />
senza casa, che si sentono stranieri pur essendo nati in Italia. Storie come la loro o come quella di Ousmane - bracciante agricolo da molti anni in Italia - sono<br />
al centro del documentario che racconta la vita quotidiana e le difficoltà di persone diverse ma legate da un bisogno comune: la ricerca di una vita migliore.<br />
Gloria, Ousmane, Michele, Aldo sono tra le persone che abbiamo curato in questi anni nei nostri Poliambulatori di Palermo e di Marghera e nei due ambulatori<br />
mobili che prestano servizio in aree disagiate.<br />
Nonostante sia un diritto riconosciuto, anche in Italia il diritto alla cura è spesso un diritto disatteso: migranti, stranieri, poveri spesso non hanno accesso alle<br />
cure di cui hanno bisogno per scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all’interno di un sistema sanitario complesso.<br />
Da questa consapevolezza nascono gli interventi di Emergency nell’ambito del sistema penitenziario (conclusi nel 2007) e dell’area dell’immigrazione e del<br />
disagio sociale.<br />
Laura Vascotto - Gruppo Emergency di Trieste<br />
emergencytrieste@yahoo.it; http://www.emergency.it/video/life-in-italy-is-ok-programma-italia.html<br />
I nutrimenti necessari all'uomo<br />
Dice Goethe: “Tutto l’effimero non è che un simbolo”. Che cosa significa? Significa che ogni cosa: minerale,<br />
vegetale, animale e ognuno di noi esseri umani siamo visibili, udibili, toccabili ma i corpi che distinguiamo,<br />
altro non sono che la parte visibile dello spirito che sta all’origine di tutto. Quando nei corsi parlo di nutrizione,<br />
lo faccio sempre relazionandomi alle origini spirituali ed è questo che distingue una veritiera cultura<br />
da un certo pressapochismo. Un esempio di quadripartizione: Il corpo fisico abbisogna dei suoi nutrienti,<br />
il corpo vitale dei suoi, l’anima si nutre di altro e l’Io, “l’organizzatore dell’ensamble”, di altro ancora. Far<br />
convivere i nutrimenti necessari all’uomo quadripartito diviene armonia, il solo mangiare bio, secondo le stagioni<br />
ecc. purtroppo no. Aiuta ma non basta. L’uomo di questo tempo ha bisogno, per divenire cosciente, di<br />
una nutrizione cosciente. Crimini, follie ed altro sono eventi ovviabili soltanto in virtù delle due colonne che<br />
reggono l’uomo: Il cibo sano e la giusta coscienza. Il primo lo si acquista in euro, la seconda la si fabbrica<br />
da sé mediante lo studio e la riflessione.<br />
Nevio Sgherla, Nutrizionista olistico, scrittore ed editore
appuntaMenti di <strong>febbraio</strong> su www.konradnews.it gli annunci di marzo entro il 20 <strong>febbraio</strong><br />
Trieste<br />
3 venerdì ingresso libero<br />
Oriente ed occidente: duemila anni...<br />
di difficili relazioni: I primi 500 anni. Conferenza<br />
CEGEN Dr David Ferriz Olivares<br />
alle ore 17.30 alla Libreria Borsatti in via<br />
Ponchielli 3.<br />
Info 040 2602395, 333 4236902.<br />
5-26 domenica<br />
Creare una vita meravigliosa, come?<br />
Lo stesso cervello che ha creato il problema<br />
non è in grado di trovare la soluzione.<br />
Rivediamo le nostre credenze sull’argomento.<br />
Corsi domenicali al TaoCenter in<br />
via Zanetti 1. Info Claudia 347 3319227,<br />
taocentertrieste@live.com<br />
6 -27 ogni lunedì ingresso libero<br />
Meditazione di luce per la terra<br />
Un invito di cuore a tutti e a chi si chiede il<br />
perchè dei cambiamenti in atto, dove stiamo<br />
andando, perchè siamo qui ora? Il Salto<br />
quantico 2012, meditazione di Luce per la<br />
Terra e l’ Umanità, guidata da Arleen Sidhe,<br />
in connessione i regni della natura e rete di<br />
luce del pianeta; l’incontro sarà introdotto da<br />
una breve spiegazione a titolo informativo,<br />
e dopo la meditazione seguirà un aggiornamento<br />
sull’Ascensione, la situazione attuale<br />
del passaggio di frequenza e cambiamento<br />
di coscienza della Terra. Ogni lunedì alle<br />
20.30 presso Assoc. Lam-Il Sentiero, in<br />
piazza Benco 4. Info ArtLight 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
6 e 22 lunedì e mercoledì<br />
Arte/scuola del Vedere di Trieste<br />
Stanno per attivarsi i corsi di: storia<br />
dell’arte (il Novecento), nudo, pittura materica,<br />
disegno e pittura per principianti.<br />
Nella nuova sede della Scuola del Vedere,<br />
in via Rittmeyer 18. Info 347 8554008,<br />
www.scuoladelvedere.it<br />
7 martedì ingresso libero<br />
Elaborazione del lutto<br />
La Società Antroposofica organizza ogni<br />
primo martedi del mese un incontro con<br />
il gruppo di sostegno per l’elaborazione<br />
del lutto, seguendo il testo “Confrontarsi<br />
con la morte” Ed. Novalis in via Mazzini<br />
30, I p, ore 18.15-19.45. Info 339 7809778,<br />
lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
7 martedì ingresso libero<br />
Benessere e EFT<br />
Presentazione del metodo di auto-aiuto<br />
che permette di liberarci dalle emozioni<br />
negative in modo veloce e delicato e<br />
affrontare la vita con più serenità. Incontro<br />
con Barbara Žetko, operatrice EFT<br />
accreditata AAMET, alle ore 20 presso<br />
lo Studio Viola in via Carducci 39, 1° p.<br />
Info 3472787410, eft@barbarazetko.com,<br />
www.eft.barbarazetko.com.<br />
7-28 martedì<br />
Meditare=benessere dell’uno<br />
Lo stress causa l’abbassamento delle<br />
difese immunitarie. Meditare dà energia,<br />
forza, salute, saggezza è un modo per<br />
connettersi con l’Universo che siamo.<br />
Incontro all’Assoc. TaoCenter in via<br />
Zanetti 1. Info Claudia 347 3319227, taocentertrieste@live.it<br />
8 mercoledì ingresso libero<br />
Bioenergetica<br />
Il Laboratorio di esercizi di Bioenergetica<br />
è aperto a tutti per una prova gratuita.<br />
Alle ore 20 all’ass. Olos in via XXX<br />
Ottobre 4. Per prenotare la prova e per<br />
altre informazioni Stefano 328 7429516,<br />
s.bio@hotmail.it<br />
9 giovedì ingresso libero<br />
Guarire se stessi<br />
Guarirsi diventa un’azione facile quando<br />
si hanno a disposizione i mezzi e la conoscenza,<br />
imparerai attraverso le Forme<br />
pensiero a diventare il guaritore di te<br />
stesso. Conferenza alle ore 20.30 presso<br />
Ass. Rachmiel via Mazzini 30 Trieste.<br />
Info 334 6728109.<br />
9 giovedì<br />
Psicosomatica spirituale<br />
Primo di tre incontri per spiegare il<br />
legame anima-sintomo presso lo studio<br />
medico di via Coroneo 1. Corso alle ore<br />
19 con il dott Andrea Catanese.<br />
Info www.contattobenessere.jimdo.com.<br />
Info 339 7832686.<br />
9 giovedì ingresso libero<br />
Punto vegetariani<br />
Incontro “Vegetariani, cioè costruttori di<br />
giustizia e di pace” con Susanna Beira<br />
e Marco Bertali, medici, delegati dell’Associazione<br />
Vegetariana Italiana e soci<br />
Lav. Dalle 17 alle 18.30 - Banca Etica, via<br />
Donizetti 5.<br />
9 giovedì ingresso libero<br />
Sos - cervello<br />
Incontro mensile di Sos-cervello campagna<br />
di psicofarmaco-vigilanza con lo<br />
psichiatra Marco Bertali sul tema “Psicofarmaci:<br />
strumenti di cura o di controllo<br />
sociale?”. Dalle 18.45 alle 20.15 - Banca<br />
Etica, via Donizetti 5.<br />
9 giovedì ingresso libero<br />
Corso kinesiologia touch for health<br />
Presentazione del corso di Kinesiologia<br />
Touch for Health, alle ore 20, presso<br />
il Centro Joytinat di via Madonnina 3<br />
a Trieste, tenuta da Antonio Contini,<br />
kinesiologo professionale, facilitatore del<br />
Corso di Kinesiologia Touch for Health<br />
con<br />
Antonio Contini<br />
Kinesiologo professionale T.A.S.K.<br />
Istruttore certificato TFH dall’International Kinesiology College<br />
Facilitatore sistema One Brain<br />
Socio dell’International College of Applied Kinesiology (ICAK)<br />
Presentazione del corso: Giovedì 9 <strong>febbraio</strong> 2012, ore 20.00<br />
al Centro Joytinat di via Madonnina n.3 a Trieste<br />
Info: cell. 3384593395, Antoniokine@gmail.com<br />
Corsi tutto l’anno<br />
sistema One Brain e istruttore di kinesiologia<br />
sistematica e TFH. Durante la<br />
serata verranno effettuate prove pratiche<br />
con il test muscolare.<br />
Info 338 4593395, Antoniokine@gmail.com.<br />
Gradita prenotazione telefonica.<br />
10 venerdì ingresso libero<br />
Esplorare e gestire le emozioni<br />
Conferenza di presentazione corso Il corpo<br />
che ci parla: l’animale emotivo che è<br />
in noi, percorso esperienziale di consapevolezza<br />
delle proprie risorse per migliorare<br />
il rapporto con le emozioni quotidiane,<br />
grazie a tecniche gestaltiche, teatrali e<br />
di bioenergetica. Alle ore 20 all’ass. Olos<br />
in via XXX Ottobre 4. Posti limitati. Info/<br />
prenotazioni conferenza 347 7091403<br />
Leila Giani counsellor, 328 7429516 Stefano<br />
Specchiari counsellor, insegnante di<br />
esercizi bioenergetici s.bio@hotmail.it<br />
10 venerdì<br />
Disagio dell’adolescente<br />
“Il disagio dell’adolescente e le trasformazioni<br />
della famiglia” rel. Elsa Zibai.<br />
Organizza la Società Antroposofica<br />
presso la sede v.Mazzini, 30 1p Ore<br />
20 - Prenotazione obbligatoria. Info 339<br />
7809778, lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
10 venerdì ingresso libero<br />
I due mondi<br />
Conferenza con Mariuccia Lauricella<br />
che illustrerà alcuni aspetti del mondo<br />
materiale-terreno, del mondo spirituale e<br />
della loro “interconnessione” alle ore 20<br />
al Centro LAM in piazza Benco 4.<br />
Info 347 0348629, 345 2272095.<br />
10 venerdì ingresso libero<br />
Benessere dell’apparato locomotore<br />
Lesioni traumatiche e degenerative<br />
dell’apparato locomotore. Incontro informativo<br />
sull’uso di integratori alimentari e<br />
pomate funzionali, alle ore 19.30 presso<br />
l’Erboristeria NonSoloNatura in via Piccardi<br />
2. Info 040 2410489.<br />
10 venerdì ingresso libero<br />
Oriente ed occidente: duemila anni...<br />
di difficili relazioni: da Carlo Magno ai Templari.<br />
Conferenza CEGEN Centro Studi<br />
Generali Dr. David Ferriz Olivares alle ore<br />
17.30 alla Libreria Borsatti in via Ponchielli<br />
3. Info 040 2602395, 333 4236902.<br />
11 sabato<br />
I chakra nel corpo<br />
Conoscere, attivare e rendere efficace<br />
l’energia dei chakra. Corso con l’insegnate<br />
Andrea Catanese. Inizio alle ore 9 presso<br />
lo studio medico di via Coroneo 1. Info<br />
www.contattobenessere.jimdo.com.<br />
Info 339 7832686.<br />
13 lunedì ingresso libero<br />
La spiritualità del corpo<br />
Non possiamo vivere nessuna emozione<br />
senza che il corpo ne sia partecipe. Se<br />
mente e corpo sono scollegati, diventa impossibile<br />
emozionarci davvero, vivere davvero,<br />
nel contatto di cuore con gli altri e con<br />
noi stessi. Conferenza sulla Bioenergetica<br />
di Ariella Gliozzo e Massimo Bucher, libreria<br />
Lovat, ore 18, v.le XX Settembre 20. Info<br />
380 7385996, www.trieste.espande.it<br />
28 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
13 e 15 lun. e merc. ingresso libero<br />
Conoscere il Pranic Healing<br />
Per migliorare il benessere attraverso<br />
l’uso del Prana (o Energia Vitale) e della<br />
Meditazione. Conferenza il 13 <strong>febbraio</strong><br />
alle ore 20.30 all’Ass. Alma in via Tor San<br />
Piero 16, oppure il 15 <strong>febbraio</strong> alle ore 18<br />
al New Age Center in via Nordio 4.<br />
Info Elisa Del Forno 340 6858339.<br />
15 mercoledì ingresso libero<br />
Rebirthing: respiro consapevole<br />
Serata esperienziale, metodo e benefici<br />
del respiro. Il respiro è uno strumento per<br />
accedere alla conoscenza interiore, perché<br />
attraverso la respirazione si esplora<br />
la coscienza, l’Io profondo. Conferenza<br />
alle ore 20.30 presso Ass. Rachmiel via<br />
Mazzini 30 Trieste. Info 349 2840064.<br />
15 mercoledì ingresso libero<br />
Fisioterapia per l’ernia del disco:<br />
Incontro aperto con gli esperti del Centro<br />
Rieducazione Colonna Vertebrale sulle<br />
tecniche fisioterapiche innovative adottate<br />
dal centro per trattare questa patologia. A<br />
partire dalle ore 18.15 al Poliambulatorio<br />
Fisiosan in via Genova 21. Posti limitati.<br />
Info e prenotazioni 040 3478678.<br />
17 venerdì ingresso libero<br />
Iniziativa punto famiglia<br />
Presentazione iniziativa Punto Famiglia.<br />
Servizio di sostegno all’allattamento e<br />
psicologia famigliare. incontro con la<br />
dott.ssa Antonella Chiurco e la dott.ssa<br />
Donatella De Colle alle ore 19.30 all’Erboristeria<br />
Nonsolonatura in via Piccardi 2.<br />
Info 040 2410489.<br />
17 venerdì<br />
Grafologia: conferenza prof Massi<br />
Ciclo di conferenze su Grafologia e Enneagramma.<br />
Organizzato da AGI Trieste.<br />
Prima conferenza ore 18 - 20 presso la sala<br />
conferenze dello Studio Erre a Trieste, in<br />
via Fabio Severo 14/b , vicino al tribunale.<br />
Costo conferenza, sucessive conferenze e<br />
programma vedi sito www.grafologiatrieste.it<br />
19 domenica<br />
Bioenergetica: il corpo nel cuore<br />
Un corpo sano è morbido, fluido, emozionale.<br />
Quando abbiamo una struttura<br />
identificata con l’ego, allora anche il corpo<br />
diviene rigido. In questo seminario di Bioenergetica<br />
integriamo il nostro sentire emozionale<br />
con quel corpo che può sciogliersi<br />
e uscire dalla difensiva per trovare gusto e<br />
piacere nel sentire, con morbido grounding<br />
(contatto con la realtà), mettendo in moto<br />
quel “cuore” che fa il suo lavoro di contatto<br />
affettivo senza tanto speculare su ciò che<br />
sente. Il corpo è del cuore, non della testa!<br />
Seminario con Sauro Tronconi. Info 380<br />
7385996, www.trieste.espande.it<br />
20 lunedì ingresso libero<br />
La sincronia delle tre menti<br />
Secondo la tradizione l’uomo funziona<br />
come se avesse 3 cervelli: il centro motorioistintivo,<br />
il centro emozionale, il centro<br />
intellettuale. L’osservare con consapevolezza<br />
libera energia e aiuta ciascun centro<br />
a svolgere le sue funzioni. Questo atto cosciente<br />
di attenzione a ciò che è, qui ed ora,<br />
è meditare. Conferenza di Piero Vattovani,<br />
Ass. Espande, ore 20, v. Coroneo 15.<br />
Info 380 7385996, www.trieste.espande.it
appuntaMenti di <strong>febbraio</strong> su www.konradnews.it gli annunci di marzo entro il 20 <strong>febbraio</strong><br />
Trieste<br />
21 martedì ingresso libero<br />
Dalla personalità alla quintessenza<br />
La struttura della psiche secondo il modello<br />
di Jodorowsky. Scopriamo come lo sviluppo<br />
armonico dei quattro centri fondamentali<br />
ci possa condurre, passo dopo passo, alla<br />
nostra vera essenza. Conferenza alle ore<br />
20.30 all’Assoc. Metamorfosys in via<br />
Milano 18. Info 347 9775427.<br />
23 giovedì ingresso libero<br />
Fiducia in se stessi e carisma<br />
Percorso del metodo Self di 7 incontri a<br />
tema: Se mi vedo gli altri mi vedono; Il corpo<br />
che parla; Voce- il suono oltre le parole;<br />
Lo sguardo che esprime l’essenza; Interazione<br />
fra maschile e femminile; Armonia<br />
pensiero-azione; Il potere su se stessi.<br />
Presentazione all’Ass. Espande, ore<br />
20.30, v. Coroneo 15. Info 380 7385996,<br />
www.trieste.espande.it<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
Open day a il Piccolo Carro<br />
l’Ass. Reg. di Volontariato per la Promozione<br />
della Pedagogia Steineriana<br />
organizza un incontro di presentazione<br />
delle attività del giardino d’infanzia aperto<br />
a bambini dai 2 ai 6 ani nella sede di Sgonico<br />
dalle 16 alle 18. Info 040 229474 da<br />
lun. a gio. ore 9-11.<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
Impariamo a nutrire corpo e anima<br />
Presentazione del percorso di auto-aiuto<br />
nei disturbi della sfera alimentare. A cura<br />
della dott.ssa Donatella De Colle alle ore<br />
19.30 presso l’Erboristeria Nonsolonatura<br />
in via Piccardi 2. Info 040 2410489.<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
2012 e ascensione planetaria<br />
Continuano gli incontri mensili sul 2012,<br />
con i nuovi aggiornamenti aperti a tutti:<br />
Il Salto Quantico; I grossi cambiamenti<br />
a livello individuale, sociale e planetario,<br />
segnali di risveglio di coscienza e spirituale.<br />
Messaggi guida di condivisione, su<br />
tema specifico i ogni incontro, per vivere<br />
al meglio questi momenti di trasformazione<br />
interiore, nel corpo, nell’ anima, nel<br />
quotidiano. Con Arleen Sidhe, operatrice<br />
di Guarigione e trasformazione quantistica,<br />
cure di luce Essene e lettura dell’Aura,<br />
terapeuta del Suono. Alle ore 20.30<br />
all’Associazione LAM-Il Sentiero in piazza<br />
Benco 4. Info ArtLight 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
Oriente ed occidente: l’incontro...<br />
... fugace tra l’esoterismo islamico e quello<br />
cristiano. Conferenza CEGEN Centro di<br />
Studi Generali Dr David Ferriz Olivares<br />
alle ore 19.30 nella sede della Magna<br />
Fraternitas Universalis in via Mazzini 30, 3 p.<br />
Info 040 2602395, 333 4236902.<br />
25-26 sabato e domenica<br />
Pranic healing: corso base<br />
Il Pranic Healing è una tecnica che utilizza<br />
il Prana o Energia Vitale per migliorare<br />
il benessere fisico ed emozionale. In<br />
questo corso esperienziale studieremo<br />
l’anatomia sottile dell’essere umano, impareremo<br />
a percepire le aure ed i centri<br />
energetici del corpo, trattare i disturbi più<br />
comuni. Presso l’Associazione Alma, via<br />
Tor San Pietro n.16 dalle 9-18.30.<br />
Info Elisa 340 6858339, www.iphitalia.com<br />
27 lunedì ingresso libero<br />
Ciclo di conferenze 2012<br />
I livelli del cambiamento: promuovere il cambiamento<br />
in se stessi e negli altri. Conferenza<br />
con la dr. Claudia D’Ambrosio alle ore 18.30<br />
presso CSV in Galleria Fenice 2. Partecipazione<br />
gratuita e aperta a tutti.<br />
27 lunedì ingresso libero<br />
Benessere e EFT<br />
Presentazione del metodo di auto-aiuto<br />
che permette di liberarci dalle emozioni<br />
negative in modo veloce e delicato e<br />
affrontare la vita con più serenità. Incontro<br />
con Barbara Žetko, operatrice EFT<br />
accreditata AAMET, alle ore 20 presso<br />
lo Studio Viola in via Carducci 39, 1° p.<br />
Info 3472787410, eft@barbarazetko.com,<br />
www.eft.barbarazetko.com.<br />
28 martedì ingresso libero<br />
La famiglia in trasformazione<br />
La Società Antroposofica organizza<br />
l’incontro mensile per una possibile<br />
comprensione delle tematiche familiari,<br />
seguendo il testo “La famiglia in trasformazione”<br />
Ed.Novalis in v.Mazzini 30,<br />
Ip ore 18.15-19.45 Info 339 7809778,<br />
lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
Corsi di Restauro Ligneo<br />
Il Laboratorio D’Eliso & Tomè organizza,<br />
presso la propria sede, corsi amatoriali di<br />
restauro del mobile e dei manufatti lignei.<br />
Potete visitarci in via Alfieri 10\a, a Trieste.<br />
Info 040 763116, www.restaurodelisotome.it<br />
Affittasi<br />
Ad uso lavori di gruppo, seminari, conferenze,<br />
affitto ad ore o week-end splendida<br />
sala mansardata di 45mq. con parquè<br />
e bagno in zona Ponterosso.<br />
Info 348 0348772, 335 8413293.<br />
Incontri all’officina dei talenti<br />
Esperienze artistiche con il colore, la<br />
creta e il carboncino per adulti e bambini.<br />
Per saperne di più 338 2433798 Elena,<br />
www.officinadeitalenti.it<br />
Counselling<br />
Rivolto a coloro che sentono l’esigenza di<br />
momenti di ascolto e di relazione d’aiuto,<br />
per poter meglio orientarsi, chiarire,<br />
riflettere e prendere decisioni. Patrizia<br />
Mazzuchin Counsellor Professionista.<br />
Info 345 7652654.<br />
Società Antroposofica di Trieste<br />
Ogni martedì 20-21.30 studio sul testo<br />
di R. Steiner “Massime antroposofiche”.<br />
Ogni sabato 17.30-19 studio sul testo<br />
“Metamorfosi della vita dell’anima” di<br />
R.Steiner. Le attività sono gratuite presso<br />
la sede via Mazzini 30, I p. Info 339<br />
7809778, lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
Ass. agricoltura biodinamica<br />
Ogni mercoledì 20-21.30 incontro con la<br />
Sezione di Biodinamica di Trieste e Gorizia<br />
sul testo di R. Steiner “Uomo sintesi armonica”<br />
presso la sede v.Mazzini 30, I p.<br />
Info 333 7864810.<br />
Seminario di studi buddhisti<br />
Il Ven. Khenchen Sherab Rinpoche, visiterà<br />
il nostro Centro il 2-3-4 marzo 2012<br />
conferendo insegnamenti di Pharpatone<br />
sullo sviluppo spirituale e la pace mentale.<br />
Alla domenica sarà data l’iniziazione di<br />
Guru Rinpoche Padmashambava. Presso<br />
la Sala Actis di via Corti 3/a Trieste Orari:<br />
Venerdi alle 20.30, Sabato e domenica<br />
dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15.30 alle<br />
17.30 circa.<br />
Info 040 571048, Centro Buddhista Tibetano<br />
Sakya Kunga Choling di Trieste.<br />
In cucina con amore<br />
Un gesto, un piatto, un profumo, un<br />
dono... Un piccolo corso di cucina con<br />
tante ricette sane e naturali per mangiare<br />
bene ogni giorno... con fantasia! Perché a<br />
cucinare... si comincia dal cuore! Date e orari<br />
da concordare con Silvia 339 5350380.<br />
Incontri con Legambiente<br />
Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle 20<br />
nella sede di via Donizetti, 5/a (presso il punto<br />
informativo dei soci di Trieste della Banca<br />
Popolare Etica). Circolo Verdeazzurro di<br />
Legambiente Trieste. Info 040 577013, 366<br />
3430369, fax 040 9890553, info@legambientetrieste.it,<br />
Segui le nostre iniziative<br />
su www.legambientetrieste.it<br />
Fisico, mente e spirito in forma<br />
Fisioforma Studio, Trieste Galleria Fenice<br />
2, organizza corsi collettivi di Gyrokinesis,<br />
Yoga Ginnastica Posturale, GAG<br />
ed equilibrio,addominali sicuri, pre-post<br />
parto. Info e prenotazioni 040 4702286,<br />
393 0519405, informa@fisioformastudio.it,<br />
www.fisioformastudio.it<br />
Nuovo punto d’incontro<br />
Apre Bio and Fun, area completamente<br />
rinnovata con sala di circa 70 mq, saletta<br />
uso relax, spogliatoi e bagni. Affittasi a<br />
referenziati anche ad ore o per periodi<br />
continuativi per attività di vario genere che<br />
abbracciano la sfera di uno stile di vita sano.<br />
Info biofun@superbiomercato.it o presso<br />
il superbiomercato Biolife di Via Economo<br />
12/9 dal lunedì al venerdì ore 10-13.<br />
Conferenza gratuita sulla coppia<br />
Conferenza gratuita - I colori della coppia:<br />
I tre tipi di amore (stima, cura, eros)<br />
e il loro rapporto nel tempo - Movimento<br />
Donne Trieste - Progetto R.O.S.A. -<br />
Martedì 28 <strong>febbraio</strong> 2012 alle ore 17.30<br />
in via F. Filzi 8 a Trieste, condurrà il dr.<br />
Giandomenico Bagatin, psicologo e<br />
psicoterapeuta.<br />
Corso massaggio decontratturante<br />
per sciogliere tensioni muscolari ed<br />
articolari e per riequilibrare il sistema<br />
nervoso. Con dispensa e attestato finale.<br />
Liv. base, 6 lezioni. Ogni mercoledì<br />
ore 18-20.30 c/o Assoc. Culturale Shanti<br />
Trieste, Via Carducci 12. Info Sabrina<br />
334 1559187. Date corsi: 14 marzo, 9<br />
maggio, 20 giugno.<br />
29 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
Cure di luce essene e lettura Aura<br />
Le terapie essene e la lettura dell’ Aura;<br />
Un incontro con sè stessi, di guarigione e<br />
armonia interiore, fisica e sottile; il sistema<br />
dei chakra e relativi organi, la circolazione<br />
pranica e sottile dei nadi, il Suono,<br />
gli oli essenziali, i campi aurici e i corpi di<br />
luce; il legame e origine delle malattie e<br />
le Forme Pensiero; Un aiuto alle problematiche,<br />
le disarmonie, i disagi del corpo<br />
e dell’anima, secondo gli insegnamenti di<br />
Anne e Daniel Merois-Givaudan. Incontri<br />
e sedute individuali con Arleen Sidhe,<br />
terapeuta certificata alla scuola di formazione<br />
di terapeuti di Anne Givaudan e del<br />
dott. Antoine Achram. Info 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
Nadayoga, il canto il suono la voce<br />
L’uso del suono e della voce quale mezzo<br />
riequilibrante del benessere psicofisico;<br />
NadaYoga e Mantra; Ricerca del proprio<br />
Suono fondamentale o tonica individuale;<br />
Effetti e uso consapevole delle scale e<br />
intervalli musicali; Risonanza corporea e<br />
organi interni; Gestualità, voce e corpo;<br />
Canti, stili, espressione; Armonizzazione<br />
dei chakra e dei corpi sottili; I Suoni<br />
creatori di luce, forme e colori; Il Canto<br />
Armonico e Overtones. Lezioni individuali,<br />
frequenza e orari personalizzati; a<br />
richiesta si organizzano corsi, laboratori e<br />
seminari di gruppo; con Arleen Sidhe,<br />
Info ArtLight 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
Musica e canto celtico<br />
Corsi di Canto tradizionale (stile, espressione<br />
e lingue delle aree celtiche) e degli<br />
strumenti in uso nella tradizione: feadog<br />
(flauto irlandese), bodhran (tamburo celtico),<br />
chitarra per accompagnamento. A<br />
cura di Arleen Sidhe, cantante, musicista<br />
e insegnante formatrice del settore da<br />
23 anni. Info Arleen 347 2154583, arleensoundlight@libero.it<br />
Incontri di yoga della risata<br />
Per chi vuole portare il sorriso nella quotidianità,<br />
un metodo ideato da un medico<br />
Indiano, per sciogliere stress e blocchi<br />
emotivi, migliorare lo stato psicofisico,<br />
l’umore e le relazioni. Info 333 9180290,<br />
www.associazionealabare.it<br />
Biodinamica craniosacrale<br />
Un contatto delicato che aiuta a ritrovare<br />
il benessere psicofisico. Utile per alleviare<br />
dolori alla schiena, in condizioni di stress,<br />
stanchezza cronica, emicrania e molto<br />
altro. Info 333 9180290.<br />
Gorizia<br />
4 sabato ingresso libero<br />
Scuola aperta<br />
Scuola aperta, alle ore 15.30 un’occasione<br />
di incontro con gli insegnanti che<br />
presenteranno gli ambienti, le attività e il<br />
gioco del giardino d’infanzia,la I classe ed<br />
il piano di studi dell’intero percorso scolastico<br />
Waldorf. Presso la Scuola Waldorf<br />
di Borgnano di Cormons in p.zza della<br />
Repubblica,33 L’incontro è aperto a tutti.
appuntaMenti di <strong>febbraio</strong> su www.konradnews.it gli annunci di marzo entro il 20 <strong>febbraio</strong><br />
Gorizia<br />
22 mercoledì ingresso libero<br />
Dalla personalità alla quintessenza<br />
La struttura della psiche secondo il<br />
modello di Jodorowsky. Scopriamo come<br />
lo sviluppo armonico dei quattro centri<br />
fondamentali ci possa condurre, passo<br />
dopo passo, alla nostra vera essenza.<br />
Conferenza alle ore 20.30 al Centro Polivalente<br />
in via Baiamonti 22.<br />
Info 347 977542.<br />
Associazione Spazio organizza:<br />
corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle<br />
ore 9 alle ore 10.30 e il martedì dalle ore<br />
17.30 alle ore 19, con inizio lunedì 16 gennaio<br />
2012; - corso di qi gong (ginnastica<br />
tradizionale cinese) il giovedì dalle ore<br />
17.15 alle ore 18.15, con inizio giovedì 19<br />
gennaio 2012; presso la Palestra Spazio<br />
via Marega, 26 Lucinico. Info 0481 32990.<br />
Assoc.ne Wu Zhen Italy organizza<br />
corsi di Yoga Hatha-Raja ogni lunedì e<br />
mercoledì dalle ore 18 alle ore 19.30 e<br />
dalle ore 20 alle ore 21.30 ed ogni giovedì<br />
mattina dalle ore 9.30 alle ore 11, con<br />
inizio lunedì 16 gennaio 2012, presso la<br />
Palestra Corpo Libero di via Roma 15 a<br />
Ronchi dei Legionari. Info 0481 777737,<br />
Anna 0481 32990.<br />
Udine<br />
3 venerdì ingresso libero<br />
L’evoluzione dell’uomo:<br />
L’evoluzione dell’uomo: dalla comparazione<br />
religiosa ad una visione esoterica. Conferenza<br />
con il dott. Stefano De Prophetis,<br />
sociologo della salute, alle ore 20.30 alla<br />
Bioteca in via Villa Glori 41.<br />
7 martedì ingresso libero<br />
Cerchio di donne nella luna piena<br />
Incontro di donne per celebrare il plenilunio.<br />
Al Circolo Culturale e Ricreativo Nuovi<br />
Orizzonti alle ore ore 20 in via Brescia 3<br />
Rizzi Udine. Info 335 251639.<br />
8 mercoledì ingresso libero<br />
Conosci le costellazioni familiari<br />
Serata dimostrativa aperta a tutti per sperimentare<br />
questo particolare metodo che<br />
risolve i problemi della vita. Via S. Rocco<br />
142 - ore 20.30. Info Giacomo Bo, www.<br />
lecostellazionifamiliari.net<br />
8 mercoledì ingresso libero<br />
Guarire se stessi<br />
Guarirsi diventa un’azione facile quando<br />
si hanno a disposizione i mezzi e la conoscenza,<br />
imparerai attraverso le Forme<br />
pensiero a diventare il guaritore di te<br />
stesso. Conferenza alle ore 20.30 presso<br />
la Scuola Elementare, Piazza S. Giorgio<br />
Bagnaria Arsa. Info 334 6728109.<br />
9-12 da giovedì a domenica<br />
Gioco della Trasformazione di gruppo<br />
Il meraviglioso Gioco sviluppato nella<br />
comunità spirituale scozzese di Findhorn<br />
avrà inizio a Udine giovedì alle ore 20<br />
per complessive 25 ore di gioco. Da<br />
pochi mesi disponibile anche in Italia<br />
nella versione di gruppo. Percorrere<br />
questo gioco è come muoversi su un<br />
tessuto sensibile che risponde al nostro<br />
campo di coscienza con sorprendente<br />
precisione. Soprendente è l’unione della<br />
Hellinger Sciencia alla magia di questo<br />
gioco. Cristina Piovesana Facilitatrice<br />
accreditata da Innerlinks Findhorn<br />
Scozia e Costellatrice Diplomata con<br />
Bert e M. Sophie Hellinger Université E.<br />
J.Monnet Bruxells.<br />
Info www.giocodellatrasformazione.com,<br />
www2.hellinger.com - Cristina Piovesana<br />
cristina.piovesana@virgilio.it<br />
10 venerdì ingresso libero<br />
Le frontiere della fisica...<br />
Le frontiere della fisica spiegano le<br />
frequenze del benessere armonico. Conferenza<br />
con la dott.ssa Francesca Strocchio,<br />
fisica alle ore 20.30 alla Bioteca in<br />
via Villa Glori 41.<br />
11 sabato ingresso libero<br />
La Consapevolezza di Essere Divini<br />
Conferenza con Andrea Fusaro alle ore<br />
20.30 presso La Bioteca in via Villa Glori 41<br />
a Udine. Info info@igeia.it<br />
11 sabato<br />
Atelier di gruppo di art-counseling<br />
Inizia percorso di gruppo di Artcounseling<br />
per la crescita personale e il<br />
benessere con P. Pitaccolo presso Nirmala<br />
Centre-Udine. Info 347 6052140,<br />
“Nirmala Centre Udine” su google.<br />
14 martedì ingresso libero<br />
Rebirthing: respiro consapevole<br />
Serata esperienziale, metodo e benefici<br />
del respiro. Il respiro è uno strumento per<br />
accedere alla conoscenza interiore, perché<br />
attraverso la respirazione si esplora<br />
la coscienza, l’Io profondo. Conferenza<br />
alle ore 20.30 presso la Scuola Elementare<br />
p.zza S. Giorgio Bagnaria Arsa. Info<br />
349 2840064.<br />
Conosci i migliori prodotti bio?<br />
17 venerdì ingresso libero<br />
L’influenza della luna...<br />
L’influenza della luna sulla sfera emotiva.<br />
Conferenza con la dott.ssa Manuela Bino,<br />
psicologa alle ore 20.30 alla Bioteca in via<br />
Villa Glori 41.<br />
18 sabato<br />
Tarocchi - corso<br />
I Tarocchi sono un mezzo eccezionale per<br />
sintonizzarci con noi stessi; antichissimo<br />
strumento di autoconoscenza, ci spingono<br />
a scoprire chi siamo veramente e a<br />
compiere, in conseguenza di ciò, scelte<br />
in armonia con la direzione superiore del<br />
nostro Vero Sé. Info 348 8741038, the-<br />
NAOS.com Majano (UD).<br />
18 sabato ingresso libero<br />
Chakra e aure - parte seconda<br />
Seconda di una serie di tre conferenze<br />
esperienziali nella quale comprenderemo<br />
l’utilità dell’analisi dei chakra e delle aure.<br />
Conferenza con Valter Maestra alle ore<br />
20.30 all’Ass. Waira in via S. Rocco 2a.<br />
Info 329 2303459.<br />
19 domenica ingresso libero<br />
Shiva Ratri: cerimonia Hindu<br />
L’atteso evento che celebriamo ormai<br />
da diversi anni, SHIVA RATRI, presso la<br />
sede di Sangha in viale Tricesimo 103.<br />
Con la preziosa partecipazione di Lisa<br />
Katlane all’harmonuim e voce e Alberto<br />
Zurco al Sitar. Con la partecipazione della<br />
Comunità Indiana di Udine, in collaborazione<br />
col Ristorante indiano India Matha.<br />
Potete indossare i vostri abiti indiani, se<br />
lo desiderate. Info Gianna<br />
340 2233994, giannashanti@libero.it<br />
20 lunedì ingresso libero<br />
Dalla personalità alla quintessenza<br />
La struttura della psiche secondo il modello<br />
di Jodorowsky. Scopriamo come lo sviluppo<br />
armonico dei quattro centri fondamentali<br />
ci possa condurre, passo dopo passo, alla<br />
nostra vera essenza. Conferenza alle ore<br />
20.30 all’Assoc. GEM in via Canova 13 a<br />
Feletto. Info 347 9775427.<br />
22 mercoledì ingresso libero<br />
Scopri le costellazioni familiari<br />
A seguire le costellazioni si rimane toccati<br />
ed emozionati perché si sperimenta in<br />
prima persona i benefici di questo metodo<br />
che risolve i problemi della vita. incontro<br />
alle ore 20.30 in via S. Rocco 142.<br />
Info Giacomo Bo 0432 728071.<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
Karma e libero arbitrio<br />
Conferenza con il Lama Rabsel, insegnante<br />
francese di filosofia buddista, alle ore 20.30<br />
alla Bioteca in via Villa Glori 41.<br />
erboristeria Il Fiore dell’arte di sanare<br />
del dott. Dario Blasich<br />
ronchi dei legionari (go) - Via Carducci 21 - tel. 0481 475545<br />
30 konrad <strong>febbraio</strong> 2012<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
Radioestesia e geobiologia<br />
A volte dormiamo sopra una falda acquifera<br />
e pur conducendo una vita corretta ci<br />
alziamo sempre stanchi. Come utilizzare la<br />
radioestesia in geobiologia e in altri campi<br />
stimolando la naturale intuizione presente<br />
in noi. Conferenza con Valter Maestra alle<br />
ore 20.30 presso l’Ass. Waira, in via S.<br />
Rocco 2a. Info Valter 329 2303459.<br />
25 sabato<br />
Scuola per operatore olistico NAOS<br />
Sono aperte le iscrizioni all’anno Accademico<br />
2012. La Scuola ha un percorso<br />
triennale (900 ore totali) ed è accreditata<br />
SICOOL. Info e pre-iscrizioni 348<br />
8741038, info@naoslascuola.it,<br />
www.naoslascuola.it<br />
25 sabato - 26 domenica<br />
Conosci le costellazioni familiari!<br />
Seminario sabato alle ore 15-18.30.<br />
Domenica 9.30-17.30. Via Canova 13 a<br />
Feletto. è possibile partecipare anche<br />
solo uno dei due giorni. Info e costi<br />
335 5977306, www.ilmutamento.it<br />
26 domenica<br />
Costellazioni familiari<br />
Gruppo esperienziale di Costellazioni<br />
Familiari. Cristina Piovesana costellatrice<br />
familiare diplomata con Bert e M.<br />
Sophie Hellinger Univeristé E. J. Monnet<br />
Bruxells. Info 349 4975649, cristina.<br />
piovesana@virgilio.it, www2.hellinger.<br />
com - costellatori italiani.<br />
Pordenone<br />
1 mercoledì<br />
Energia del cuore<br />
Studio InDaco a Fiume Veneto, organizza<br />
ogni mercoledì serata di Meditazione con<br />
l’Energia del Cuore di L. Bortolotto. Dalle<br />
20.30 alle 22.30, gradita prenotazione. Info<br />
333 2127259, studio_indaco@yahoo.it<br />
21 martedì<br />
Costellazioni familiari<br />
Studio InDaco a Fiume Veneto, incontro<br />
esperenziale di Costellazioni Familiari<br />
con la Dott.sa Silvia Miclavez. Dalle<br />
20.30 alle 22.30, gradita prenotazione.<br />
Info 347 4320755, studio_indaco@yahoo.it<br />
24 venerdì ingresso libero<br />
Reiki<br />
Studio InDaco a Fiume Veneto, serata<br />
esperenziale e di presentazione I liv.<br />
Reiki Usui con la Master Laura Orso. Dalle<br />
20.30 alle 22.30, gradita prenotazione. Info<br />
340 1626777, studio_indaco@yahoo.it<br />
EssEnzE,<br />
fiori di BaCh,<br />
aura-soma, inCEnsi,<br />
Cristalli,<br />
fitoCosmEsi, miElE,<br />
alimEnti BiologiCi,<br />
liBri...
Tutto il biologico e il naturale per l’alimentazione,<br />
la cura della persona e della casa<br />
Apre a Trieste<br />
Fun<br />
ildivertimovimento<br />
and<br />
è un’idea di