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organizzazione in strati sovrapponibili (layers): essa ne permette infatti una<br />

visualizzazione isolata o variamente combinata, funzionale allo stu<strong>di</strong>o sia analitico che<br />

sintetico del territorio. La piattaforma GIS utilizzata in questa ricerca comprende la base<br />

cartografica del Comune <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> 23 , sulla quale sono stati progressivamente georiferiti,<br />

in singoli layers, sia le fonti foto-cartografiche utilizzate che i dati da esse desunti.<br />

Il sistema include pertanto i layers contenenti, in formato raster, le carte fisiche, e<br />

(quando possibile), le piante storiche e alcune planimetrie archeologiche e<strong>di</strong>te 24 ; a<br />

queste immagini è possibile sovrapporre altri layers con i dati vettoriali, sia ambientali<br />

che antropici, singolarmente descritti nel database 25 e (limitatamente alle informazioni<br />

archeologiche) nelle schede cartacee allegate a questa tesi 26 .<br />

Infine, sfruttando le potenzialità del GIS nella combinazione grafica dei vari livelli, in<br />

questa ricerca sono state preparate:<br />

- Una pianta archeologica “generale” 27 (Tav. 1), dove compaiono tutte le preesistenze<br />

note dalla bibliografia consultata, senza <strong>di</strong>stinzioni cronologiche, ma con le sole<br />

informazioni circa il loro attuale stato <strong>di</strong> conservazione a più in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> visibilità.<br />

- Quattro piante <strong>di</strong> fase relative agli assetti territoriali nelle età arcaica, repubblicana e<br />

imperiale (Tavv. 2, 3, 4a, 4b). Questi elaborati sono i più utili allo stu<strong>di</strong>o delle<br />

trasformazioni del territorio, poiché contengono separatamente solo le preesistenze<br />

appartenenti a un determinato periodo cronologico. La loro lettura in successione<br />

mostra l’evoluzione della viabilità e <strong>degli</strong> inse<strong>di</strong>amenti. In più, volendo indagare il<br />

23 In particolare, è stata utilizzata la base aerofotogrammetrica del Comune <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> S.A.R.A. Nistri 1991, foglio<br />

24N (scala 1:10000), georiferita in coor<strong>di</strong>nate Gauss Boaga fuso Est.<br />

24 In questi casi, i nomi dei vari layers contengono il tema o l’oggetto descritto, l’autore o l’ente <strong>di</strong> rilevamento e<br />

l’anno <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione: ad esempio “Geologia_Funiciello-Giordano_2006.tif” o “Sepolcreto_Gatti_1918.tif”).<br />

25 Per i particolari sul GIS realizzato, cfr, infra, capitolo Georeferenziazione e analisi spaziale delle fonti.<br />

26 Le schede sono state elaborate seguendo il modello <strong>di</strong> quelle pre<strong>di</strong>sposte dal CeSTer nella Carta per la Qualità e<br />

dettagliatamente descritte in RICCI 2002, pag. 110, nota 8. Quelle in questa tesi comprendono, nell’or<strong>di</strong>ne, i<br />

riferimenti per la localizzazione dei resti, la loro descrizione, con l’in<strong>di</strong>cazione della cronologia e del contesto<br />

topografico originari, le annotazioni sullo stato <strong>di</strong> conservazione dei resti e sul loro grado <strong>di</strong> visibilità nel tessuto<br />

urbano contemporaneo (secondo la <strong>di</strong>stinzione in “visibili”, “non più visibili” e “non rilevabili/non accessibili”, già<br />

ideata nell’indagine del CeSTer), la bibliografia <strong>di</strong> riferimento ed eventualmente la varia documentazione raccolta<br />

(fotografie, cartografia storica, ecc…)<br />

27 Sulla cartografia archeologica in generale cfr. TERRENATO 2003, pagg. 49 - 53. Sulla sua importanza nelle<br />

indagini d’archeologia urbana cfr. BROGIOLO 2003, pagg. 351 - 352.<br />

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