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Orografia (figura 2).<br />

L’originaria orografia dell’area esaminata va inserita nel più ampio complesso dei Colli<br />

Albani, dal quale si <strong>di</strong>parte una raggiera <strong>di</strong> crinali, autentiche “innervature del territorio<br />

che con la loro percorribilità hanno aperto la via alla antropizzazione” 38 . Soprattutto nel<br />

settore in esame, quest’ultima sarebbe stata avvantaggiata dalla struttura stessa del<br />

territorio, aperta ed or<strong>di</strong>nata in un insieme <strong>di</strong> vie naturalmente pre<strong>di</strong>sposte al transito. 39<br />

Qui vanno ricordati prima <strong>di</strong> tutto il crinale secondario Monte Crescenzio - Roccia <strong>di</strong><br />

San Paolo, ed alcune <strong>di</strong>ramazioni secondarie dei crinali “del Laurentino”, “del <strong>Tor</strong>rino”<br />

e “<strong>di</strong> Pratica <strong>di</strong> Mare” le quali, benché esterni all’area qui esaminata, ne con<strong>di</strong>zionarono<br />

comunque l’originaria antropizzazione, soprattutto nelle fasi cronologiche più antiche.<br />

Per quanto riguarda il primo (Monte Crescenzio - Roccia <strong>di</strong> San Paolo), esso ha origine<br />

ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> Monte Crescenzio, nella zona poi occupata da Boville, dove si <strong>di</strong>stacca<br />

dall’importante “crinale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>”, rimanendone inizialmente parallelo. Percorso il<br />

tratto <strong>di</strong> territorio poi occupato da parte della via Appia e dalla via delle Sette Chiese,<br />

incontra l’invaso dell’Almone ed è costretto a deviare verso Ovest e, dopo essersi<br />

ulteriormente <strong>di</strong>ramato nella zona <strong>di</strong> <strong>Tor</strong>marancia, raggiunge il Tevere alla Roccia <strong>di</strong><br />

San Paolo.<br />

Anche il ramo principale del “crinale del Laurentino”, provenendo sempre da Monte<br />

Crescenzio, termina presso il fiume, nella zona dell’ E.U.R.<br />

In vicinanza del Tevere, il territorio in esame è, ovviamente, pianeggiante. Un evidente<br />

corrugamento del suolo è presente, invece, nelle parti centrale e meri<strong>di</strong>onale dell’area.<br />

In esse compaiono lievi rilievi (le colline della Garbatella, del Forte Ostiense, ecc…) o,<br />

laddove affiorino elementi vulcanitici più rocciosi, scarpate e veri e propri speroni (la<br />

“Rupe” <strong>di</strong> San Paolo). La loro formazione si deve, come già accennato, alla<br />

se<strong>di</strong>mentazione dei materiali piroclastici prodotti dall’apparato vulcanico dei Colli<br />

Albani a partire da 600.000 anni fa. La successiva attività fluviale del Tevere e <strong>degli</strong><br />

altri fossi causò poi sia la parziale erosione <strong>di</strong> questi accumuli sia, contemporaneamente,<br />

38 MUCCI-PANEBIANCO 1982, pag. 14.<br />

39 Per tutti i crinali qui descritti e e per altri esistenti nel suburbio sud-orientale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, cfr. MUCCI-<br />

PANEBIANCO 1982, pagg. 12-14; MUCCI-PORTOGHESE 1982, pag. 15. Come accenno alla fortunata<br />

persistenza delle vie <strong>di</strong> transito laziali, cfr. FUGAZZOLA DELPINO 1976, pag.19.<br />

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