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scarsa pendenza del territorio dove scorre il fiume, le eventuali irregolarità del fondo o<br />

delle rive, la locale litologia e l’insorgente presenza <strong>di</strong> “ostacoli” naturali.<br />

In ogni area pianeggiante e con scarsa pendenza, qualunque fiume, e così anche il<br />

Tevere, scendendo da quote più elevate, subisce un rallentamento della corrente ed una<br />

pressione tali da deviare il suo corso ed erodere le sponde laterali, formando le prime<br />

anse concave. La <strong>di</strong>minuzione della velocità e la minore inclinazione lo portano altresì a<br />

non far defluire i materiali, ma ad accumularli, sempre ai lati, in anse convesse. In<br />

questo caso, si assiste ad uno spostamento graduale dell’alveo e a progressivi<br />

insabbiamenti delle anse concave (figura 3). Cambiamenti <strong>di</strong> percorso avvengono<br />

anche nel caso in cui il fiume incontri ostacoli sul fondo o sulle rive: costretto ad<br />

aggirarli, esso si incurva, spesso rallenta e, rivolgendosi con più energia verso una sola<br />

delle sue sponde, la erode progressivamente, creandone la concavità. A questa erosione<br />

corrisponde un deposito, imme<strong>di</strong>atamente più a valle, e la formazione <strong>di</strong> un’ansa<br />

convessa.<br />

Tale processo si ripete quasi ritmicamente e produce un caratteristico andamento<br />

sinusoidale del fiume, evidente anche nel corso urbano del Tevere 14 e nell’area qui<br />

esaminata 15 , dove il suo andamento lineare si interrompe in un’ampia ansa all’altezza<br />

della basilica <strong>di</strong> San Paolo.<br />

Lo Stevenson 16 , stu<strong>di</strong>ando il percorso dell’antica via Ostiense, <strong>di</strong>mostrò, nel tratto<br />

all’altezza dei Magazzini Generali, una progressiva erosione della riva destra e dunque<br />

uno spostamento del Tevere verso Ovest. Numerose indagini geo-archeologiche<br />

eseguite tra il 1998 e il 2002 presso l’attigua “area ITALGAS”, hanno confermato tale<br />

deviazione occidentale del fiume 17 .<br />

Un movimento opposto a questo (e dunque da Ovest verso Est) si sarebbe verificato<br />

invece poco più a Sud, presso l’area <strong>di</strong> Pietra Papa. Qui fu scoperto un argine d’età<br />

imperiale in opus mixtum 18 : esso, insabbiato proprio per lo spostamento verso Est del<br />

fiume, era posto a barriera <strong>di</strong> un notevole insieme <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici in<strong>di</strong>viduato soprattutto nel<br />

14<br />

Sembra, ad esempio, che le “acque del rivo rispondente oggi alla depressione segnata da via del Tritone<br />

[ristagnassero] in un antico meandro estinto del Tevere” (QUILICI 1976, pag. 9).<br />

15<br />

In essa, tra l’altro, è possibile rilevare un aumento del livello me<strong>di</strong>o dell’acqua: le ripetute alluvioni,<br />

se<strong>di</strong>mentando cospicue quantità <strong>di</strong> materiali, hanno prodotto anche qui un’aggradazione dell’alveo e un<br />

aumento in quota assoluta del letto del fiume. BCAR 2002, pag. 364.<br />

16<br />

NBAC 1897, pag. 291<br />

17<br />

BCAR 2002.<br />

18<br />

NSA 1916, 1939, 1940, 1943; MOCCHEGIANI – CARPANO 1975 – 76; BCAR 2002, pag. 364.<br />

16

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