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La stessa toponomastica potrebbe in<strong>di</strong>care antiche specie abbondantemente presenti in<br />

coincidenza o in prossimità dell’area esaminata. E’ il caso del lauro per i due luoghi<br />

detti già anticamente Laureta (sull’Aventino) o per la silva Laurentina, del fico per<br />

Ficana nonché delle tamerici per il luogo detto dal XVII secolo Tammariceto 43 . Lo<br />

stesso nome moderno Garbatella potrebbe in<strong>di</strong>care l’amenità e la rigogliosità locali del<br />

secolo scorso e sicuramente già antiche. Non è escluso, infine, che alcune <strong>di</strong> queste aree<br />

particolarmente floride avessero per gli antichi un carattere sacro, incrementato anche<br />

dalla vicinanza <strong>di</strong> rivi <strong>di</strong> grande importanza cultuale, come l’Almone 44 .<br />

Per quanto riguarda l’antica fauna locale, non si può <strong>di</strong>re molto, se non quanto<br />

rintracciabile nell’etimologia del vicino Forum Boarium, il cui nome ricorda il mercato<br />

dei buoi già attivo in epoca arcaica, quando le rive del Tevere erano frequentate dalle<br />

carovane dei mandriani e dei pastori. Questi, scendendo dall’Appennino alla ricerca <strong>di</strong><br />

luoghi miti, pianeggianti, erbosi e ricchi d’acqua e sale, sostavano lungo tutto il corso<br />

del fiume, fino alla sua foce.<br />

Dati più precisi riguardano altre forme <strong>di</strong> sfruttamento del territorio ragionevolmente<br />

presumibili o storicamente accertate. Tra queste, la più importante è legata all’attività<br />

estrattiva del tufo e della pozzolana, attraverso un esteso sistema <strong>di</strong> cave a cielo aperto<br />

(presso la Rupe <strong>di</strong> San Paolo) ma, ancor <strong>di</strong> più, nel sottosuolo. Molte <strong>di</strong> queste latomie<br />

sono note solo dall’analisi bibliografica e dai sondaggi geo-archeologici effettuati negli<br />

ultimi anni 45 (figura 4).<br />

Quanto al potenziale agricolo locale, l’integrazione dei dati naturali fin qui esposti ha<br />

consentito l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcune aree relativamente omogenee e adatte a particolari<br />

tipi <strong>di</strong> coltivazioni (figura 5). Si tratta <strong>di</strong> una valutazione ipotetica, comunque utile alla<br />

migliore comprensione dell’antico assetto inse<strong>di</strong>ativo, soprattutto dal punto <strong>di</strong> vista<br />

della <strong>di</strong>stribuzione <strong>degli</strong> impianti residenziali e produttivi d’età romana (cfr. infra, cap.<br />

Commento alle piante <strong>di</strong> fase).<br />

43 Alcune <strong>di</strong> queste etimologie (Laureta, Silva Laurentina, Ficana) sono tratte da QUILICI 1976, pag. 10.<br />

Per il Tammariceto cfr. PASSIGLI 2002, pag. 73.<br />

44 Alla salubrità <strong>di</strong> questa parte del suburbio potrebbe essere ricondotta anche l’etimologia del toponimo<br />

Ad Aquas Salvias, non a caso vicino ad un altro rivo (quello delle Tre Fontane). Cfr. CARACENI 1958<br />

(anche per ipotesi etimologiche <strong>di</strong>verse da quella appena esposta).<br />

45 VENTRIGLIA 2002, Carta delle cavità sotterranee; N.P.R.G. ’03, tavole G9.2.07, G9.2.08.<br />

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