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14 gazzetta blocco 23-30 - La Gazzetta del Medio Campidano

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Rubriche<br />

10 aprile 2013 <strong>23</strong><br />

di Andrea Alessandro Muntoni<br />

AMBIENTE E SICUREZZA Ingegnere ambientale<br />

RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DI ENTI E SOCIETÀ<br />

PER VIOLAZIONE DELLE NORME SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI<br />

Il D.Lgs. 7/7/2011, n. 121 recante “Attuazione <strong>del</strong>la direttiva<br />

2008/99/CE sulla tutela penale <strong>del</strong>l’ambiente nonché <strong>del</strong>la direttiva<br />

2009/1<strong>23</strong>/CE che modifica la Direttiva 2005/35/CE relativa<br />

all’inquinamento provocato dalle navi e all’introduzione di<br />

sanzioni per violazioni” ha previsto – attraverso l’inserimento<br />

nel D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 <strong>del</strong>l’art. 25-undecies – l’estensione <strong>del</strong>la<br />

responsabilità amministrativa <strong>del</strong>le società e degli enti ad una<br />

serie di reati ambientali, di norma noti come REATI – PRE-<br />

SUPPOSTO.<br />

In talune circostanze il Giudice penale può riconoscere – ferme<br />

restando le responsabilità penali dei singoli – così come previsto<br />

dall’art. 25-undecies <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 e s.m.i., una responsabilità<br />

amministrativa a carico <strong>del</strong>le imprese, degli enti e<br />

<strong>del</strong>le società per le quali operano soggetti obbligati e incaricati<br />

<strong>del</strong>la gestione dei rifiuti o i soggetti che ricoprono posizioni apicali<br />

(Presidente, AD, CdA, Dirigenti, Sindaci) comminando sanzioni<br />

sotto forma di quote o prevedendo misure interdittive quali<br />

la sospensione o la revoca di autorizzazioni all’esercizio <strong>del</strong>l’attività.<br />

Si riassume la lista dei principali reati – presupposto inerenti la<br />

sola gestione dei rifiuti che potrebbero vedere coinvolta e sanzionata<br />

la Società o l’Ente o l’Associazione:<br />

Gestione non autorizzata di rifiuti, ossia le attività di raccolta,<br />

trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazio-<br />

“Non dovevo fare ciò che ho<br />

fatto, mi sento in colpa..”.<br />

Questo non è solo un modo di<br />

dire piuttosto ricorrente, ma<br />

è una naturale reazione ad una<br />

situazione nella quale si è fatto<br />

o non si è fatto qualcosa,<br />

ed il cui effetto è stato negativo<br />

per sé stessi o per gli altri.<br />

Il termine colpa significa letteralmente<br />

“mancare il bersaglio”.<br />

Esso, nasce da quello<br />

che potremmo definire il<br />

nostro “giudice interiore”,<br />

che ci mette di fronte agli insegnamenti<br />

che abbiamo ricevuto<br />

dai nostri genitori, dalla<br />

religione e dalle regole sociali<br />

che abbiamo fatto nostre. Noi<br />

utilizziamo queste regole, in<br />

maniera più o meno consapevole,<br />

nella vita di tutti i giorni<br />

come fossero bussole per<br />

orientarci nel mondo: esse ci<br />

dicono ciò che per noi è giusto<br />

e ciò che è sbagliato. Spesso<br />

il senso di colpa deriva da<br />

una <strong>del</strong>usione, un danno che<br />

arrechiamo alle persone cui<br />

vogliamo bene o da ciò che<br />

pensiamo gli altri si aspettano<br />

da noi. Questo può portare<br />

a pensare che le azioni fatte<br />

non siano state all’altezza<br />

dei nostri standard e dei valori<br />

che per noi sono importanti,<br />

quindi si prova il bisogno<br />

di riparare. Come tutte le<br />

emozioni, il senso di colpa ha<br />

in realtà una funzione adattiva:<br />

segnalare alla persona<br />

PSICONEWS<br />

di Samuela Garau<br />

samuela.garau@libero.it<br />

Psicoterapeuta<br />

LE ORIGINI DEL SENSO DI COLPA<br />

qualcosa che per lei è importante<br />

ascoltare. In particolare,<br />

crea un disagio che consente all’individuo<br />

di fermarsi, dandogli<br />

l’occasione per riflettere su<br />

ciò che sta facendo, valutandone<br />

le conseguenze. Questa funzione<br />

psicologica è importante<br />

in quanto consente alla persona<br />

di avere una vita sociale<br />

strutturata in regole ed ordinata<br />

secondo gli insegnamenti ricevuti.<br />

Un altro elemento fondamentale<br />

nel senso di colpa è<br />

la possibilità di immedesimarsi<br />

nell’altro: proviamo questa<br />

forma di responsabilità morale,<br />

poichè siamo in grado di<br />

metterci nei panni degli altri,<br />

condividerne gli interessi, i<br />

problemi, le sofferenze e di ragionare<br />

come se l’azione che<br />

noi abbiamo compiuto potessimo<br />

noi stessi subirla. Non a<br />

caso, una <strong>del</strong>le caratteristiche<br />

tipiche <strong>del</strong> disturbo antisociale<br />

di personalità è quella di non<br />

provare senso di colpa: ciò impedisce<br />

alla persona con tale<br />

patologia di riuscire a mettersi<br />

nei panni <strong>del</strong>l’altro, percepirne<br />

la sofferenza, comprendere<br />

fino in fondo le conseguenze<br />

<strong>del</strong>le proprie azioni e anche<br />

l’entità <strong>del</strong> danno arrecato. A<br />

volte, il senso di colpa è vissuto<br />

come una musica di sottofondo<br />

che di tanto in tanto si fa<br />

sentire di più, bloccando ogni<br />

altra attività, mentre altre volte<br />

può diventare una vera ossessione<br />

e occupare tutto, o<br />

ne di rifiuti poste in essere in mancanza <strong>del</strong>la prescritta autorizzazione,<br />

iscrizione o comunicazione prevista dagli artt. 208 –<br />

216 <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 (cfr. art. 256, c. 1, lett. a <strong>del</strong> D.Lgs.<br />

152/2006 e s.m.i.)<br />

Realizzazione e gestione non autorizzata di discarica (cfr. art.<br />

256, comma 3, <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)<br />

Miscelazione di rifiuti pericolosi (cfr. art. 256, comma 5, <strong>del</strong><br />

D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)<br />

Deposito temporaneo di rifiuti pericolosi (cfr. art. 256, comma<br />

6, primo periodo, <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)<br />

Falsità nella predisposizione di certificati di analisi dei rifiuti e<br />

nella predisposizione di FIR per trasporto di propri rifiuti (cfr.<br />

art. 258, comma 4, <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)<br />

Traffico illecito di rifiuti (cfr. art. 259, comma 1, <strong>del</strong> D.Lgs.<br />

152/2006 e s.m.i.)<br />

Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (cfr. art.<br />

260, commi 1 e 2 <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)<br />

Indicazione di false informazioni nell’ambito <strong>del</strong> sistema per<br />

la tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) (cfr. art. 260-bis, comma 6<br />

<strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)<br />

Trasporto di rifiuti privo di documentazione SISTRI (scheda<br />

SISTRI- AREA MOVIMENTAZIONE) o accompagnato da documentazione<br />

SISTRI falsa o alterata (cfr. art. 260-bis, comma<br />

7, secondo e terzo periodo e comma 8 <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006 e<br />

quasi, il tempo e lo spazio di<br />

un individuo. Quando il senso<br />

di colpa è eccessivo, limita<br />

la libertà individuale, a causa<br />

<strong>del</strong>la sua costante presenza<br />

nel pensiero di chi lo sente,<br />

impedendogli di vivere serenamente<br />

la propria quotidianità.<br />

Questo può portare allo<br />

sviluppo di comportamenti<br />

patologici, legati al senso di<br />

colpa, quali quelli propri <strong>del</strong><br />

disturbo ossessivo compulsivo,<br />

o dei disturbi <strong>del</strong> comportamento<br />

alimentare. Ascoltarlo,<br />

invece, significa essere attivi<br />

in un percorso di accoglienza<br />

<strong>del</strong>le nostre fragilità,<br />

<strong>del</strong>le insicurezze,<br />

<strong>del</strong>le paure che caratterizzano<br />

la nostra persona e le relazioni<br />

con gli altri. Questo ascolto<br />

ci consente di capire cosa<br />

cerchiamo da noi stessi e dalle<br />

persone che ci circondano.<br />

Dalle risposte che troveremo,<br />

emergerà una maggiore consapevolezza<br />

dei nostri bisogni<br />

più profondi, che abbiamo necessità<br />

di soddisfare per stare<br />

bene. Da questi si potrà ripartire<br />

per un cambiamento, dove<br />

è possibile, o più semplicemente<br />

verso l’accettazione dei<br />

nostri limiti e conflitti interiori.<br />

In questo modo, è possibile<br />

liberarsi dai condizionamenti<br />

e dalla paura di infrangere<br />

imposizioni e regole, rispettando<br />

i propri valori senza<br />

rinunciare a se stessi e alla<br />

propria identità.<br />

I sardi hanno sempre considerato la Pasqua di Resurrezione come la festività più importante<br />

<strong>del</strong>l’anno: viene infatti chiamata “Pasca Manna” mentre il Natale viene chiamato “Paschixedda”,<br />

cioè Pasqua piccola. Le liturgie religiose, le cerimonie e le processioni <strong>del</strong>la settimana santa sono<br />

state introdotte in Sardegna per lo più durante il periodo aragonese, nel <strong>14</strong>00, e ne conservano<br />

ancora il fascino e le suggestive caratteristiche, per quanto l’influsso <strong>del</strong>la tradizione sarda si<br />

faccia sentire.<br />

Il sogno, più che ventennale, di<br />

Paolo si è concretizzato, finalmente<br />

siede nel più alto scranno<br />

<strong>del</strong> PD guspinese. Quelli che<br />

prima si opponevano alla sua<br />

investitura oggi gli fanno ponti<br />

d’oro. Un malizioso si chiederebbe:<br />

“ chissà perché? “<br />

Quest’ascesa al trono mi fa venire<br />

in mente uno dei film migliori<br />

<strong>del</strong>la commedia all’italiana,<br />

“Il Federale”, diretto da<br />

Luciano Salce e interpretato da<br />

Ugo Tognazzi. L’attore comico<br />

cremonese, siamo a fine<br />

conflitto e parte <strong>del</strong>l’Italia è liberata,<br />

impersona un graduato<br />

<strong>del</strong>la milizia fascista invasato<br />

dalla mistica e dalla liturgia di<br />

regime ma in fondo buono e ingenuo.<br />

Ha un sogno nel cassetto,<br />

diventare Federale. Dopo<br />

tante vicissitudini, raccontate<br />

in chiave comica spassosissima,<br />

alla fine <strong>del</strong> film, il nostro<br />

eroe riesce a coronare il suo<br />

sogno, recupera e indossa una<br />

divisa di Federale, rapidamente<br />

abbandonata dal suo proprietario<br />

in fuga. Nella Roma liberata<br />

è caccia aperta ai fascisti.<br />

Il neo Federale, che si pavoneggia<br />

con la tanto desiderata divisa,<br />

viene notato da un gruppo<br />

di antifascisti che lo investono<br />

con una grandinata di<br />

botte. Il regista Luciano Salce<br />

ci fa capire che l’ambizione e<br />

la ricerca <strong>del</strong>la carica devono<br />

coniugarsi con le capacità, perché<br />

non è questione di forma,<br />

di divisa, ma di contenuto. Il<br />

film ci dice, anche, che i co-<br />

s.m.i.)<br />

Alcune attività di gestione dei rifiuti condotte illecitamente (cfr.<br />

art. 256 <strong>del</strong> D.Lgs. 152/2006) sono riconducibili alla categoria<br />

dei «reati di pericolo astratto», per i quali la messa in pericolo<br />

<strong>del</strong> bene giuridico protetto («ambiente») è – solo – presunta dal<br />

Legislatore, senza che vi sia la necessità di verificare concretamente<br />

la sussistenza <strong>del</strong> pericolo. <strong>La</strong> semplice violazione <strong>del</strong>le<br />

norme e disposizioni (per es. emanate dall’Albo Nazionale dei<br />

Gestori Ambientali) relative alle attività di gestione dei rifiuti<br />

costituiscono, quindi, fattispecie di reato punibili penalmente.<br />

Vale infine la pena sottolineare che una responsabilità <strong>del</strong> Produttore<br />

dei rifiuti potrebbe configurarsi a titolo di «concorso di<br />

reato»; in tal senso il Mo<strong>del</strong>lo di Organizzazione, Gestione e<br />

Controllo (MOGC) istituito ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 e le<br />

puntuali attività di verifica e controllo svolte dall’Organismo di<br />

Vigilanza (OdV) possono prevenire tale fattispecie di responsabilità<br />

a carico <strong>del</strong>la Società. L’adozione <strong>del</strong> MOGC e la nomina<br />

di un OdV che vigili sul suo rispetto e la sua attuazione da parte<br />

<strong>del</strong>l’Organizzazione costituisce elemento di esimenza rispetto<br />

alla possibile e altrimenti prevedibile responsabilità amministrativa<br />

da parte <strong>del</strong>la Società o <strong>del</strong>l’Ente o <strong>del</strong>l’Associazione, ferme<br />

restando le responsabilità penali dei singoli qualora gli stessi<br />

vengano riconosciuti colpevoli di reati di natura penale.<br />

andreaalessandro@muntoni.it<br />

IL COMMENTO<br />

di Rinaldo Ruggeri<br />

FUMATA ROSSA, HABEMUS PAPAM<br />

siddetti buoni sono spesso vittime<br />

e strumento <strong>del</strong> potere.<br />

<strong>La</strong> selezione <strong>del</strong>la classe dirigente<br />

<strong>del</strong> PD, ma non solo,<br />

sia al vertice che in periferia,<br />

risente di una trasformazione<br />

che è in atto da parecchi anni,<br />

l’aver cambiato il partito da<br />

mezzo in fine. Quando avviene<br />

questo cambiamento il partito<br />

diventa un feticcio, si<br />

esaltano tutti gli atti formali,<br />

burocratici e routinieri: tesseramento,<br />

volantinaggio, sottoscrizione<br />

ecc. Quando si<br />

sceglie un dirigente, anche a<br />

livello di circolo, le capacità<br />

vengono misurate a metri o a<br />

kilogrammi e non si valuta se<br />

l’agire è coerente con gli obbiettivi<br />

finali. Lo scopo di un<br />

partito di sinistra non è quello<br />

di rafforzare il partito, punto<br />

e basta, ma quello, tramite<br />

il partito, di costruire una società<br />

più libera e più uguale.<br />

Come diceva Gramsci la libertà<br />

e l’eguaglianza si costruiscono<br />

nel partito perché<br />

il partito è l’embrione <strong>del</strong>lo<br />

stato che intendiamo costruire.<br />

Che ci azzecca con la libertà<br />

o l’eguaglianza il tesse-<br />

<strong>La</strong> sezione di Villacidro<br />

ricorda ai donatori che<br />

ramento fatto promettendo posti<br />

di lavoro o chissà quali favori?<br />

L’embrione <strong>del</strong>lo stato<br />

che s’intende costruire si fonda<br />

forse sul clientelismo? Glielo<br />

ha spiegato qualcuno a questi<br />

compagni che il controllo<br />

che ha la mafia sul territorio si<br />

attua non solo con violenza ma<br />

soprattutto con la pratica <strong>del</strong><br />

clientelismo e <strong>del</strong> favoritismo?<br />

O si pensa forse che il clientelismo<br />

fatto dai compagni sia<br />

benedetto dal Signore? Dov’è<br />

lo stato di diritto, dov’è l’eguaglianza<br />

fra i cittadini? Quando<br />

si fonda il consenso su questi<br />

presupposti le scelte che ne<br />

conseguono sono condizionate<br />

dai presupposti che le hanno<br />

determinate. Allora è naturale<br />

che emerga una figura simile<br />

a quella <strong>del</strong> film di Luciano<br />

Salce: un buono che si<br />

lasci guidare e che non veda le<br />

porcherie. Ma la gente le porcherie<br />

le vede, come vede la<br />

stupidità di chi non vuol cambiare,<br />

di chi si arrocca nel fortino<br />

armai difeso da qualche<br />

soldato di ventura, mentre le<br />

truppe grilline occupano il<br />

campo lasciato libero.<br />

Domenica 5 maggio<br />

effettuerà i prelievi<br />

al Poliambulatorio in Via G. Rossa N. 49


24<br />

10 aprile 2013<br />

L’INTERVENTO<br />

Da almeno quattro anni attendiamo che la politica<br />

italiana riesca a riavviare la crescita, ma dagli scenari<br />

aperti dalla nuova legislatura, pare ci faccia<br />

aspettare ancora a lungo. Eppure la maggioranza<br />

<strong>del</strong>le forze parlamentari, tranne Movimento 5 Stelle<br />

che propone la decrescita, la persegue con ostinazione!<br />

In altre parole, Bersani, Berlusconi e<br />

Monti insistono, ma non ci riescono, a rimettere<br />

in moto lo stesso meccanismo di crescita che ha<br />

condotto l’Italia alla crisi. Non ci riescono perché<br />

non vogliono rinunciare all’impalcatura truffaldina<br />

trasversale che hanno issato negli ultimi<br />

vent’anni. E non ci riusciranno anche per un’altra<br />

semplice ragione che continuano a sottovalutare:<br />

il rifiuto a quel tipo di crescita da parte <strong>del</strong>le nuove<br />

generazioni. I giovani hanno preso coscienza<br />

di essere vittime di quella crescita, emarginati nel<br />

cupo precariato, senza futuro. Si sono accorti <strong>del</strong>l’inganno<br />

e ora corrono ai ripari prima che sia troppo<br />

tardi, negando il voto alla partitocrazia, autogestendo<br />

la creatività sul web. Le manifestazioni<br />

degli indignati contro lo strapotere <strong>del</strong>le banche,<br />

contro le grandi opere infrastrutturali (TAV e il<br />

ponte sullo stretto di Messina), contro le discariche<br />

di rifiuti, sono solo la punta <strong>del</strong>l’iceberg che<br />

sta emergendo. Il successo elettorale <strong>del</strong> Movimento<br />

Cinque Stelle è primo frutto <strong>del</strong> programma improntato<br />

alla decrescita, nel senso di una crescita<br />

non sprecona ma valorizzatrice <strong>del</strong>le risorse umane<br />

e materiali. <strong>La</strong> rinnovata forza <strong>del</strong>le associazioni<br />

ambientaliste volta alla valorizzazione <strong>del</strong><br />

patrimonio storico e naturalistico, alla tutela ecologica,<br />

i consumi alimentari a km zero, è corroborata<br />

dall’entusiasmo giovanile. Queste realtà politiche<br />

e sociali sono le teste d’ariete che già urtano<br />

contro i bastioni in difesa <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo consumistico<br />

sfrenato, <strong>del</strong>l’”usa e getta” che ha lordato<br />

l’Italia. Si risveglia la cultura ecologista in cui<br />

contadini, spossati da un’UE imperativa per non<br />

coltivare, espiantare, uccidere bestiame. Finanche<br />

stanchi di espropri per viadotti, cavalcavia, autostrade<br />

e sottopassi in funzione di quella crescita<br />

che crea nuovi quartieri e lascia centri storici nell’abbandono.<br />

Si prende coscienza che per vivere<br />

civilmente, le fonti energetiche alternative al petrolio<br />

sono più che sufficienti; che con politiche<br />

mirate si può lavorare tutti producendo ciò che più<br />

serve, rinunciando al superfluo e a quanto distrugge.<br />

Stiamo scoprendo il valore <strong>del</strong>la sobrietà. Papa<br />

Francesco si è presentato all’umanità all’insegna<br />

<strong>del</strong>la sobrietà, affermando un valore cristiano,<br />

Guspini, 6 marzo 2013.<br />

Partecipazione molto numerosa<br />

con un vivo interesse<br />

all’assemblea popolare<br />

indetta dall’Amministrazione<br />

comunale di<br />

Guspini. Il tema <strong>del</strong>le<br />

energie alternative e di un<br />

progetto che vede coinvolti<br />

i comuni di Guspini e di Gonnosfanadiga ci<br />

ha obbligati a misurarci con la realtà: una Società<br />

marchigiana, la EnergoGreen-Renowables, si propone<br />

di realizzare tra Guspini e Gonnosfanadiga<br />

un impianto ad energia solare termodinamico.<br />

L’impianto dovrebbe produrre energia elettrica con<br />

una potenza installata di 50 MW. Il prof. Carlo<br />

Rubbia (nostro Premio Nobel, ricordiamolo!), è il<br />

principale artefice di questa tecnologia. Anche questa<br />

volta “Nemo propheta in Patria”, nel senso che<br />

il prof. Rubbia dovette trasferirsi in Spagna per sviluppare<br />

e perfezionare questa tecnologia, non avendo<br />

ricevuto in Italia adeguato sostegno e finanziamento.<br />

Ora la suddetta, tutta italiana, può essere<br />

applicata industrialmente con evidenti vantaggi.<br />

Interventi critici e di opposizione quelli sentiti all’assemblea,<br />

uno sacrosanto, quello <strong>del</strong> rappresentante<br />

di “Italia nostra”, quando denuncia l’occupazione<br />

di terreni agricoli per questi impianti. Meno<br />

convincente quello di un Comitato ambientalista<br />

che rivendica il valore turistico (sic!) di questi terreni<br />

pianeggianti o i rischi di inquinamento elet-<br />

di Sergio Pibiri<br />

sergio.pibiri1943@tiscali.it<br />

EVVIVA LA SOBRIETÀ!<br />

mortificato anche in certe parti <strong>del</strong>la Chiesa cattolica.<br />

Se il papa rinuncia agli ori e pietre preziose,<br />

nondimeno i presidenti di Camera e Senato dimostrano<br />

che si possono esercitare le funzioni istituzionali<br />

con gratifiche parsimoniose. Della sobrietà:<br />

l’abolizione <strong>del</strong>le Province lascia il segno!<br />

Si dirà che l’insieme di questi esempi di sobrietà<br />

sono quisquilie a fronte degli enormi sprechi perpetuati<br />

dall’attuale sistema economico, peraltro<br />

voluto e sostenuto da quello finanziario di Bce,<br />

Federal Reserve e Fmi? Certo si dirà, ma vivaddio<br />

la sovranità nazionale non è ancora persa. Abbiamo<br />

rischiato di perderla con la crescita che gonfiava<br />

la crisi, negli anni scorsi!<br />

<strong>La</strong> politica italiana è scossa dal fenomeno grillino,<br />

tuttavia si ostina a credere che sia un fatto contingente,<br />

riassorbibile dalla tattica e dalle furbizie.<br />

Il mandato esplorativo <strong>del</strong> capo <strong>del</strong>lo Stato a<br />

Bersani potrà anche consentire di governare qualche<br />

mese, ma non con gli otto punti <strong>del</strong> suo programma<br />

che, pur mirando a correggere qualche<br />

esagerazione <strong>del</strong> sistema, propongono lo stesso<br />

mo<strong>del</strong>lo di crescita che ha generato la crisi e condotto<br />

in recessione il Paese. Non l’ha neppure lui<br />

il coraggio di abbandonare il presente distorto e<br />

corrotto per avviare una prospettiva di cambiamento<br />

radicale. L’Italia è stanca di politiche sterili,<br />

incapaci di immaginare il futuro, se non nella<br />

forma angosciante, ignorando il fondamento stesso<br />

<strong>del</strong>la vita. Eppure è la crisi stessa che mostra come<br />

e dove si deve intervenire per invertire la rotta,<br />

con quali regole e vincoli si potrebbe vivere sobriamente.<br />

Sbalordisce che la partitocrazia voglia<br />

perpetuare su un mo<strong>del</strong>lo di sviluppo che non può<br />

avere futuro, se non in una competizione a distruggere<br />

il creato! E’ da auspicare che i giovani si facciano<br />

carico di questa missione culturale, politica,<br />

sociale, commisurandola alla dimensione relazionale<br />

<strong>del</strong>l’esistenza nel suo senso più ampio,<br />

concependo le relazioni come condizione e insieme<br />

come opportunità. Le loro battaglie ci dicono<br />

che la politica non deve prescindere dai vincoli<br />

<strong>del</strong>le relazioni di vita in un rapporto equo, di giustizia,<br />

con i nostri comportamenti. Non deve prescindere<br />

dalle responsabilità verso le altre generazioni<br />

passate e future. Non deve prescindere<br />

dalla tutela <strong>del</strong>l’ambiente naturale e le altre specie<br />

viventi, con gli stessi criteri di protezione <strong>del</strong><br />

genere umano. Relazioni come condizione e vincolo<br />

<strong>del</strong>la libertà personale e politica, svincolate,<br />

sarebbero illusorie e potenzialmente distruttive.<br />

A PROPOSITO DEL TERMODINAMICO<br />

tromagnetico dei cavi elettrici<br />

<strong>del</strong>l’impianto (a questo<br />

Comitato ricordo che la ricerca<br />

scientifica è molto più<br />

prudente nelle valutazioni).<br />

Ambientalisti sì e anche (e<br />

soprattutto) quando si combatte<br />

contro gli incendi estivi<br />

o quando si rimboschisce<br />

una collina tra rovi e sterpaglie.<br />

Cambiare le scelte energetiche (in Italia, quindi in<br />

Sardegna e anche a Guspini) significa dare la massima<br />

attenzione a questi progetti di cambiamento.<br />

<strong>La</strong> localizzazione di questo impianto è stata effettuata<br />

senza un’adeguata conoscenza <strong>del</strong> nostro territorio:<br />

dove il Rio “de sa Mena” supera il ponte<br />

“de sa Tressa” si apre, ormai nella pianura, una<br />

vasta area (centinaia di ettari) degradata e sterile.<br />

Le piene e le esondazioni <strong>del</strong> Rio, quando le miniere<br />

erano in attività, hanno scaricato a valle acqua<br />

e metalli pesanti. Oggi quel Rio è incanalato e<br />

costretto tra due grandi argini, il terreno è stato<br />

sconvolto e inquinato, il deflusso naturale <strong>del</strong>le<br />

acque è stato sconvolto, ampi tratti di terreno sono<br />

paludosi, veri e propri pantani. Abbiamo quasi dimenticato<br />

che è doveroso risanare e recuperare i<br />

vecchi siti minerari: è certamente paradossale che<br />

l’impianto di cui si parla, “rubi” centinaia di ettari<br />

di terra agricola e l’occasione di affrontare il problema<br />

dei siti minerari compromessi.<br />

Paolo Tuveri<br />

di Edmunduburdu<br />

Tiremm innanz, disse un certo Amatore Sciesa<br />

oltre 160 anni fa a quanti lo scortavano davanti<br />

al plotone di esecuzione. Andava avanti con<br />

coraggio, anziché rinunciare ai suoi principi.<br />

E noi? Ci abbiamo rinunciato da un pezzo, con<br />

le elezioni abbiamo resuscitato e dato vigore a<br />

chi anziché a noi bada ai fatti propri, e assistiamo<br />

perplessi, ma fermi in convinzioni e credi,<br />

al tentativo di formare un governo decente, possibilmente<br />

più pulito di quelli che abbiamo vissuto<br />

a lungo. Il balletto surreale non ha consentito<br />

di raggiungere alcun accordo perché<br />

questa politica, con le sue poltrone, è potere e<br />

garanzia di poter operare secondo i propri egoismi.<br />

Bersani ci ha provato e si è scontrato con<br />

muraglie di richieste inaccettabili o di no, da<br />

una parte gli esponenti <strong>del</strong> vecchio sistema padronale,<br />

che dopo qualche tentativo di sganciarsi<br />

dal suo custode è rientrato baldanzoso<br />

nei ranghi, e dall’altra un ex-comico al quale è<br />

stato dato credito e per il quale entrare nel gioco,<br />

a meno che non sia esplicitamente il suo,<br />

significa cedere alla vecchia politica. Ma anche<br />

la sua è vecchia, ne richiama un’altra, se<br />

propone e dispone in proprio senza accettare<br />

critiche di sorta: solo il suo verbo incarna la<br />

verità, nonostante troppi suoi elettori che non<br />

hanno rinunciato alle proprie facoltà mentali<br />

dicano il contrario. In coda l’ultimo premier,<br />

prima adulato e poi sfiduciato da Alfano e dal<br />

suo capo, lasciato solo anche dai suoi in una<br />

campagna elettorale dove quasi tutti hanno ripetuto<br />

promesse eclatanti impossibili da mantenere.<br />

<strong>La</strong> strada di Bersani è stata chiusa da barricate<br />

di risposte negative o di proposte di compromessi<br />

impercorribili. Io ti appoggio se contrattiamo<br />

i ruoli futuri. Anche questa è politica,<br />

ma fa schifo nel momento in cui patteggia non<br />

per offrire condizioni migliori a una nazione<br />

ma per il proprio tornaconto. Abbiamo visto<br />

pure sfrontati onorevoli parcheggiarsi dinanzi<br />

al palazzo di giustizia di Milano o disperati ar-<br />

I SASSOLINI DI TZIU SARBADORICU di Piser<br />

IL PREMIO LETTERARIO DESSÌ<br />

E SU BISU DE TZIU SARBADORICU<br />

«Notesta passada hapu fatu unu bisu». Premette<br />

tziu Sarbadoricu per stuzzicare la mia curiosità.<br />

Nell’attesa che metta a fuoco le sequenze <strong>del</strong> sogno,<br />

giriamo il cucchiaino sulla tazzina <strong>del</strong> caffè<br />

che ci siamo concessi all’esplosione <strong>del</strong>la nuova<br />

primavera.<br />

Spero che il suo sogno sia profetico di qualcosa<br />

di buono, in positivo, perché la confusione italiana<br />

promette angoscia e altri sacrifici.<br />

«Depit essiri sa notissa de su Premiu Dessì di<br />

ocannu chi m’hat fatu bisai cosas chi mancu de<br />

iscidu podia pensai» soggiunge.<br />

Magari saranno le opere <strong>del</strong>lo scrittore ad aver<br />

dato più stimoli alla sua attività onirica. So bene<br />

che lei, forse come pochi, ha letto tutti i romanzi<br />

di Giuseppe Dessì. Non dimentico certo i suoi<br />

commenti su Paese d’ombre, Il disertore, I passeri,<br />

<strong>La</strong> scelta. Di come riesce a imitare bene prete<br />

Coi incavolato con Mariangela! E di come descrive<br />

Giacomo Scarbo, probabile alter ego di Dessì.<br />

«At essiri po’ cussu puru chi bisu meda! Ma imoi<br />

ascutamì, ca ti contu su bisu: fia passendu in<br />

s’Osteria cun sa pandixedda e mi sei biu ananti<br />

su striscioni chi annuntziat su Premiu letterariu<br />

2013. Artziendu in su stradoni bia ca onnia balconi<br />

fiat crobet’e froris. E in Frontera, piciocas e<br />

piciocus de su Liceu cun is cartellus apuntaus in<br />

peturras prontus acumpagiai ospitis e turistas in<br />

is logus indicaus de su Parcu letterariu Dessì: Balanotti,<br />

Coxinas, Monti Omu, Sa Spendua, Magusu,<br />

Biddascema, Santu Sisinni, su gimitoriu, su<br />

Municipiu, sa Frumiera, domu sua de piociocheddu<br />

e de is parentis, su frumin’e Leni, Santu Pedru,<br />

Sa cresi’e su Cramu, Castangias, Aletzi. Arribau<br />

a su lavatoiu biu s’acqua bessendu in totus<br />

Peste e corna<br />

SINTOMI DI PARANOIA VISCERALE<br />

rivare in una piazza di Roma, incoraggiati, qualcuno<br />

racconta, da zero costo di metrò o da piccola<br />

mancia, per sventolare a favore <strong>del</strong> loro elemosiniere<br />

bandiere pronte in loro attesa.<br />

Non si è arrivati ad alcun porto e il presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica ne ha preso atto nominando dieci<br />

saggi-esperti, che dovranno portargli un elenco<br />

preciso <strong>del</strong>le cose, su cui i partiti non potranno<br />

porre obiezioni, da fare subito. Ha avuto apprezzamenti<br />

immediati, quasi un applauso e, tempo<br />

ventiquattr’ore, valutazioni contrarie e paletti.<br />

Loro sarebbero gli esperti al di sopra dei partiti?<br />

Un coro che non apprezza, fino alla considerazione<br />

che l’Italia non ha bisogno di badanti. In<br />

realtà qualche badante, possibilmente incorruttibile,<br />

disposta a intervenire con estrema durezza<br />

dove ci sono persone impresentabili che fanno i<br />

propri interessi e non rispettano moralità e regole,<br />

servirebbe anche da noi. E a quella badante<br />

bisognerebbe affiancarne un’altra in grado di esaminare<br />

quanti pretendono di governarci e non sanno,<br />

per dirne una, cos’è la Bce o chi diamine sia<br />

un tale chiamato Medvedev. Sicuro, non è indispensabile<br />

avere conseguito una decina di lauree<br />

per comprendere i problemi di un popolo, però se<br />

si parla di rape bisognerebbe essere in grado di<br />

capire che si tratta di ortaggi e non di smeraldi.<br />

Una terza badante potrebbe tornare utile per frenare<br />

le velleitarie certezze di infallibilità che qualcuno<br />

mostra rifiutando di guardarsi allo specchio,<br />

cioè di rapportarsi con gli altri. Ma noi elettori<br />

siamo fatti così, sprovveduti pronti a credere a<br />

tutto purché le promesse, pazienza se irrealizzabili,<br />

siano rivolte al nostro tornaconto anziché a<br />

quello generale. Pronti anche a nuove assurde elezioni.<br />

Chissà se un giorno, come succede da qualche<br />

altra parte <strong>del</strong> mondo, senza rivoluzioni e forconi,<br />

magari con un giudizio sereno, riusciremo a<br />

rimandare a casa, prima <strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong> loro<br />

mandato, gli individui eletti e non risultati all’altezza<br />

non tanto <strong>del</strong>le nostre aspettative quanto <strong>del</strong><br />

loro compito. Tutto potrebbe essere possibile, se<br />

succedessero i miracoli.<br />

funtanas e is feminas, bistias a mod’e inzaras, frighendu<br />

lenzorus e cantendu su trallalleru e, a giru<br />

de sa pratza, carrus de bois e carretonis cun fascinas<br />

de linna, cedras de palla e cadinus de frutta.<br />

Candu giru in su Zampillu, atrus giovunus baddendu<br />

in tundu a son’e organetu. In is vetrinas de<br />

is negotzius librus de Dessì impari a fotografias e<br />

pinturas suas. A totu is apuntamentus culturali de<br />

su programma sa genti fiat a spintas: no si olliat<br />

perdi nudda de discussionis, filmis, teatru, canzonis,<br />

mostras. Fias corrieras in fila ororu de campusantu<br />

e sa ruga Repubblica scarriendu genti! Eh<br />

no ti nau sa dì de sa premiazioni: televisionis e<br />

giornalistas a duzzias in mesu de sa genti posta a<br />

strintu in sa cabad’e Frontera, sa lolla de Nostra<br />

Senniora, pratz’e santa Brabara e totu sa pratz’e<br />

su Zampillu!»<br />

Eh! tziu Sarbadoricu, sembra un cortometraggio!<br />

Non poteva che essere in un sogno questo bellissimo<br />

scenario <strong>del</strong> premio Dessì. Bellissimo sogno<br />

che, ahinoi, rimarrà un desiderio non esaudibile.<br />

«Eppuru, no nci at bolli meda a d’avverai: at bastai<br />

sa bona volontadi de s’amministrazioni comunali<br />

e sa collaboratzioni de iscolas, impresas,<br />

associatzionis de volontariau, negoziantis, artigianus<br />

e agricoltoris. A Seneghe po’ su Concursu de<br />

s’oll’e obia si movit totu sa popolazioni; sa matessia<br />

cosa a Gavoi, in su mes’e lampada, po’ sa<br />

manifestatzioni culturali e sa bidda si preni de turistas<br />

po’ quatru dis! Est aici chi si fai su turismu<br />

culturali, no cun is cianciarras».<br />

Speriamo che questo sogno suo possa essere propedeutico<br />

a un Premio Dessì più partecipato, ricco<br />

di piacevoli sorprese organizzative.


Le capacità di creare una musica,<br />

di trovare una soluzione<br />

innovativa, di scrivere una<br />

poesia sono probabilmente le<br />

più straordinarie tra quelle<br />

possedute dall’essere umano.<br />

Grazie alla ricerca <strong>del</strong>l’Università<br />

<strong>del</strong>la Pennsylvania di<br />

Phila<strong>del</strong>phia, coordinata da<br />

Sharon Thompson-Schill e<br />

pubblicata sulla rivista Cognitive<br />

Neuroscience, sappiamo<br />

qualcosa in più su come funziona<br />

questo meccanismo.<br />

C’è un’area <strong>del</strong> cervello, la<br />

corteccia prefrontale (e in particolare<br />

la parte sinistra), che<br />

sappiamo essere la sede <strong>del</strong><br />

pensiero cognitivo: è questa<br />

parte <strong>del</strong> cervello che ci aiuta<br />

a concentrarci su un compito,<br />

tenendo fuori come un filtro i<br />

ricordi, le sensazioni e la fantasia.<br />

Nello studio di Thompson-Schill,<br />

tre gruppi di volontari<br />

sono stati sottoposti a<br />

una stimolazione elettrica per<br />

inibire il funzionamento di<br />

questo filtro: un gruppo è stato<br />

sottoposto al trattamento<br />

<strong>del</strong> lato sinistro, un altro al<br />

SAPERNE DI PIÚ<br />

di Alessandro Bordigoni<br />

IL CENTRO DELLA CREATIVITÀ<br />

destro e il terzo ha ricevuto un<br />

trattamento placebo. I tre<br />

gruppi non hanno mostrato<br />

differenze significative quando<br />

si è trattato di ricordare<br />

sequenze di numeri. Successivamente<br />

è stato chiesto ai<br />

partecipanti di riconoscere la<br />

funzione di una serie di oggetti<br />

che gli venivano mostrati,<br />

e anche in questo caso le<br />

differenze sono state praticamente<br />

irrilevanti. Differenze<br />

significative sono state invece<br />

trovate quando ai volontari<br />

è stato chiesto di trovare<br />

degli usi alternativi per gli<br />

oggetti, come per esempio<br />

usare una mazza da baseball<br />

come mattarello. I soggetti <strong>del</strong><br />

gruppo stimolato sul lato destro<br />

e <strong>del</strong> gruppo placebo non<br />

sono riusciti a trovare una soluzione,<br />

in media, in quindici<br />

casi su sessanta, mentre il<br />

gruppo <strong>del</strong> lato sinistro non è<br />

riuscito, in media, solo in otto<br />

casi, fornendo oltretutto le soluzioni<br />

con tempi di risposta<br />

medi inferiori di un secondo.<br />

Un secondo può sembrare<br />

BIANCO E NERO<br />

poco ma, come ricorda Thompson-Schill<br />

“Una differenza<br />

di un secondo è enorme nel<br />

campo <strong>del</strong>la ricerca psicologica.<br />

Siamo abituati a lavorare<br />

con differenze di millesimi<br />

di secondo. Questo è probabilmente<br />

l’effetto più grande<br />

che ho visto in oltre vent’anni<br />

di ricerche.” I risultati <strong>del</strong>l’esperimento<br />

sembrano indicare<br />

il “filtro” <strong>del</strong>la corteccia<br />

prefrontale, se molto efficiente,<br />

può costituire uno svantaggio,<br />

specie nei primi stadi <strong>del</strong>lo<br />

sviluppo. “Ci sono cose che<br />

è importante non filtrare,<br />

quando si sta imparando”<br />

conclude la ricercatrice, “se<br />

scartiamo le informazioni sull’ambiente<br />

che ci circonda<br />

come irrilevanti, perdiamo<br />

l’opportunità di imparare.<br />

Siamo diversi dagli altri primati<br />

per il lento sviluppo <strong>del</strong>la<br />

nostra corteccia prefrontale,<br />

e cominciamo a pensare<br />

che non sia una sfortunata<br />

coincidenza ma una caratteristica<br />

<strong>del</strong> nostro percorso evolutivo.”<br />

di Fulvio Tocco<br />

SAREMMO FOLLI A PERDERE LE NOSTRE CAPACITÀ PRODUTTIVE<br />

Nei giorni scorsi il presidente<br />

<strong>del</strong>la regione Toscana Enrico<br />

Rossi è stato a Austin in<br />

Texas su invito <strong>del</strong>la General<br />

Electric, un’azienda multinazionale<br />

americana radicata in<br />

Toscana con attività che vanno<br />

dal settore tecnologico a<br />

quello dei media, dai servizi<br />

finanziari all’energia. Nell’osservare<br />

l’informazione locale,<br />

il presidente ha detto che<br />

i programmi televisivi sono<br />

divisi a metà: “Da una parte<br />

quelli che promuovono il cibo<br />

spazzatura e dall’altra quelli<br />

che combattono l’obesità con<br />

dieta e sport. Penso al valore<br />

<strong>del</strong>la nostra agricoltura e dei<br />

prodotti tipici. Saremmo folli<br />

a perdere tutto ciò”. Sono queste<br />

le osservazioni che vorremmo<br />

sentire da parte di chi<br />

governa il paese Italia e da chi<br />

governa le regioni, le province<br />

e i comuni: produrre ricchezza<br />

dalle cose che sappiamo<br />

far bene per cultura e per<br />

tradizione.<br />

Il 19 marzo a Strasburgo il<br />

Congresso dei poteri locali e<br />

regionali ha approvato all’unanimità<br />

il rapporto sulla<br />

democrazia locale e regionale<br />

in Italia, in cui si raccomanda<br />

innanzitutto al nuovo governo<br />

di completare la riforma<br />

in materia di federalismo<br />

Presidente <strong>del</strong>la Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong><br />

fiscale. Il rapporto solleva diverse<br />

critiche verso l’Italia, e<br />

raccomanda inoltre al Comitato<br />

dei Ministri <strong>del</strong> Consiglio<br />

d’Europa di invitare le autorità<br />

italiane a ribadire il valore<br />

democratico <strong>del</strong>le elezioni<br />

dirette in qualsiasi proposta<br />

futura di riforma strutturale,<br />

in particolare per quanto concerne<br />

il livello provinciale;<br />

accertarsi che le misure di<br />

austerità siano attuate nel settore<br />

pubblico con la dovuta<br />

prudenza, prevenendo in tal<br />

modo gli effetti antidemocratici<br />

dei “tagli lineari” per le<br />

strutture amministrative interne<br />

e per il personale degli enti<br />

locali; sforzarsi di adattare le<br />

risorse alle funzioni svolte a<br />

livello locale e regionale e vigilare<br />

affinché gli enti territoriali<br />

dispongano di risorse<br />

adeguate. <strong>La</strong> situazione economica<br />

nazionale oggi rivela<br />

che le pensioni incidono sul<br />

16% <strong>del</strong> PIL e che lo Stato<br />

paga i privilegi <strong>del</strong>le alte burocrazie<br />

e <strong>del</strong>le pensioni d’oro<br />

con i soldi che prende in prestito.<br />

È inconcepibile! Continuando<br />

di questo passo, senza mettere<br />

al primo posto nell’agenda<br />

politica il lavoro e la creazione<br />

di ricchezza aggiuntiva,<br />

non si va a da nessuna parte.<br />

<strong>La</strong> pubblica amministrazione<br />

ad ogni livello deve occuparsi<br />

<strong>del</strong>le attività produttive e<br />

<strong>del</strong>le questioni <strong>del</strong> lavoro con<br />

formule innovative e di semplice<br />

attuazione. Senza la<br />

produzione di beni primari il<br />

muro <strong>del</strong>la disuguaglianza<br />

non sarà mai abbattuto e i<br />

quattro milioni di poveri continueranno<br />

ad essere la vera<br />

prima emergenza <strong>del</strong> paese.<br />

Non si può prescindere dalla<br />

riconsiderazione <strong>del</strong>la forza<br />

produttiva territoriale, <strong>del</strong>la<br />

campagna e <strong>del</strong>la insostituibile<br />

funzione dei contadini e<br />

degli allevatori, per riavviare<br />

il lavoro e l’economia generale.<br />

Ma le forze politiche italiane<br />

si son fatte travolgere<br />

dalla distruttiva campagna<br />

contro le province che ha ingannato<br />

i cittadini e reso inermi<br />

gli enti intermedi sul versante<br />

<strong>del</strong>le attività produttive,<br />

nel momento in cui si è dimostrato<br />

che l’ente Regione non<br />

è in grado di far fronte alle<br />

emergenze <strong>del</strong> paese. Il tutto<br />

è avvenuto nel momento in<br />

cui erano necessarie politiche<br />

territoriali per il rilancio <strong>del</strong>l’economia<br />

sotto il segno <strong>del</strong>la<br />

sobrietà e <strong>del</strong> risparmio.<br />

Pagheremo le conseguenze di<br />

questo disastro per un tempo<br />

abbastanza lungo.<br />

Ora basta, questa politica ha<br />

raggiunto ed oltrepassato<br />

ogni limite di decenza. Se la<br />

cosa non dovesse cambiare è<br />

meglio che mi ritiri a vita privata.<br />

Io non posso concepire che<br />

una persona che fa politica<br />

attiva o che è stata dirigente<br />

politico di un qualsiasi partito<br />

(in modo particolare FLI),<br />

gioisca perché un parlamentare<br />

di spessore (di qualsiasi<br />

“colore” esso sia) non viene<br />

più eletto.<br />

Io ricordo che, come uomo di<br />

destra e come responsabile di<br />

Alleanza Nazionale locale,<br />

mi dispiacque non vedere rieletto<br />

Fausto Bertinotti.<br />

Quindi mi chiedo perché chi<br />

ha fatto almeno una parte <strong>del</strong><br />

mio percorso politico deve<br />

gioire per la non rielezione di<br />

Fini.<br />

Quest’uomo ha certamente<br />

<strong>del</strong>le colpe per essere finito<br />

in tale situazione, ma certamente<br />

va salvaguardata la sua<br />

umanità. Dico questo perché<br />

così mi è stato insegnato in<br />

passato da una persona particolare<br />

che mi ha trasmesso la<br />

passione per la politica.<br />

Per tornare agli errori di Fini,<br />

a mio modesto avviso sono<br />

stati più di uno.<br />

Il primo è stato, lo ha ammesso<br />

pure lui, quello di aver<br />

sciolto Alleanza Nazionale<br />

per fondersi con Forza Italia<br />

per far nascere il PdL. Bene<br />

avrebbe fatto se si fosse solamente<br />

alleato/federato con<br />

quel partito. Il secondo errore<br />

è stato quando si è fatto<br />

“ingessare” accettando la<br />

Presidenza <strong>del</strong>la Camera dei<br />

Deputati; ma quando mai un<br />

leader di un partito serio e<br />

onorato accetta una cosa <strong>del</strong><br />

genere? È possibile che si sia<br />

fatto abbagliare dal potere di<br />

questa carica istituzionale e<br />

mollare a se stessi prima gli<br />

ex-AN nel PdL e poi, successivamente<br />

alla creazione di<br />

FLI, il nuovo partito stesso?<br />

Anche dopo aver puntato il<br />

dito contro Berlusconi ha<br />

continuato a scegliere, pur<br />

giustificandolo in mille modi,<br />

di restare attaccato a quella<br />

sedia infischiandosene <strong>del</strong>le<br />

difficoltà <strong>del</strong> nuovo soggetto<br />

politico che lui stesso ha fatto<br />

nascere (FLI). Un nuovo<br />

partito non lo si può far nascere<br />

e poi abbandonarlo o<br />

lasciarlo accudire da chi non<br />

è all’altezza di farlo (sarebbe<br />

come se una mamma snaturata<br />

partorisse una creatura e<br />

la affidasse a dei lupi affamati).<br />

È forse bugia che chi comandava<br />

in FLI a livello nazionale,<br />

tolto Bocchino (che<br />

ha fallito anche lui!), non era<br />

sicuramente di destra ma<br />

molto più vicino ai Radicali?<br />

Volete che vi faccia un nome?<br />

10 aprile 2013 25<br />

LETTERA APERTA<br />

RIFLESSIONI SUL VOTO<br />

Della Vedova, ad esempio.<br />

Andate a guardarvi inoltre ciò<br />

che scriveva Filippo Rossi su<br />

facebook e sul giornale online<br />

“il futurista” (lo stesso<br />

Rossi che dopo aver sparso<br />

veleni è pure andato via da<br />

FLI). Guardiamo anche chi lo<br />

sponsorizzava entusiasta <strong>del</strong>la<br />

linea di quel giornale oppure<br />

navigava a briglia sciolta<br />

con loro linee politiche personali;<br />

altri nomi? Raisi, Perina<br />

ed a tratti anche Granata,<br />

ecc. ecc. Tutta gente rispettabilissima<br />

ma che Fini<br />

ha colpevolmente lasciato<br />

fare non intervenendo minimamente<br />

per dare una sterzata<br />

al timone <strong>del</strong>la barca <strong>del</strong>la<br />

“nuova” destra perché anche<br />

lui si è convertito a nuove idealità<br />

spesso troppo lontane<br />

dalle sue origini. Anzi, se proprio<br />

devo dirla tutta, Fini ha<br />

iniziato a cavalcare tematiche<br />

non consone al pensiero di<br />

uomo di destra. In primis sulle<br />

vicende a carattere economico,<br />

dando troppo spazio ad<br />

un liberismo che non appartiene<br />

a quest’area, dimenticandosi<br />

invece <strong>del</strong>la destra<br />

sociale e <strong>del</strong>le sue “ricette” a<br />

favore <strong>del</strong> popolo. Inoltre si<br />

è esposto con tesi contrarie al<br />

sentimento dei cattolici dicendosi<br />

favorevole alle coppie<br />

di fatto e a quelle omosessuali,<br />

il bio-testamento<br />

ecc. ecc. E’ vero che nella vita<br />

si può anche cambiare idea,<br />

ma quando si è a capo di un<br />

partito i cambiamenti vanno,<br />

quantomeno, condivisi e discussi<br />

prima e non mettere sul<br />

fatto compiuto gli uomini e le<br />

donne che lo seguono.<br />

A questo punto qualcuno si<br />

chiederà: ed ora la destra,<br />

quella destra sociale che ci<br />

aveva lasciato Almirante (che<br />

sicuramente si starà rivoltando<br />

nella tomba) che fine farà?<br />

Domanda sicuramente interessante<br />

ma che al momento<br />

non ha una risposta perché<br />

priva di un terreno fertile per<br />

far rinascere un qualcosa che<br />

ci unisca in nome <strong>del</strong> bene<br />

comune e <strong>del</strong> rispetto fra di<br />

noi.<br />

Una persona con qualche<br />

anno ed esperienza in più nella<br />

militanza a destra, mi ha<br />

fatto notare che non sarà per<br />

niente facile riunire nuovamente<br />

in un solo partito le<br />

varie anime <strong>del</strong>la destra stessa<br />

perché si sono lacerati,<br />

purtroppo, anche i rapporti<br />

umani e personali fra questi<br />

uomini. Cosa di una gravità<br />

estrema, e colpa di chi ha voluto<br />

questa diaspora. Chi l’ha<br />

voluta? Sicuramente Berlusconi<br />

(uomo non certamente<br />

di destra sociale ma liberista)<br />

che ne ha tratto vantaggio per<br />

se stesso e i suoi adepti. Ma<br />

anche chi non ha avuto la lun-<br />

gimiranza politica di capire<br />

immediatamente questo disegno<br />

politico aberrante, cioè<br />

Fini.<br />

Io comunque resterò sempre<br />

un uomo di destra (di destra<br />

sociale almirantiana). Continuerò<br />

anche a difendere quel<br />

“dito puntato” ma non potrò<br />

certamente dimenticare che<br />

dopo quel gesto non si sono<br />

fatte le cose che si sarebbero<br />

dovute fare e non si son fatte<br />

lasciando spazio agli errori<br />

che ho su espresso.<br />

Per quanto riguarda il mio<br />

impegno politico, data anche<br />

la mia età e lo spazio dovuto<br />

ai giovani, potrebbe proseguire<br />

se ci sarà un nuovo percorso<br />

politico serio, lungimirante<br />

e di vera destra sociale. FLI<br />

è da considerare una esperienza<br />

terminata causa il<br />

comportamento politico irresponsabile<br />

tenuto dalle alte<br />

sfere e prima specificato.<br />

Questa esperienza non può<br />

essere resuscitata all’approssimarsi<br />

di elezioni in modo<br />

tale da cercare di accaparrare<br />

qualche seggio nello stile dei<br />

falliti partiti di estrema sinistra<br />

che puntualmente si ripresentano<br />

e, altrettanto puntualmente,<br />

vengono trombati.<br />

Riguardo alle prossime elezioni<br />

regionali, dopo la riduzione<br />

dei consiglieri sardi da<br />

80 a 60 (giusto e doveroso<br />

segnale per la gente), la mia<br />

paura, però, è che i territori<br />

più deboli (vedi il nostro <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong>) non saranno<br />

più rappresentati in Regione<br />

e quindi lasciati al loro destino.<br />

Io ritengo giusto che si<br />

riveda la nuova legge elettorale<br />

sarda. Essa però, qualora<br />

venga modificata, dovrebbe<br />

essere costruita in modo<br />

tale da permettere in maniera<br />

obbligatoria la sicura rappresentanza<br />

di tutti i territori <strong>del</strong>la<br />

Sardegna. Sarebbe anche<br />

auspicabile la presenza sicura<br />

di un rappresentante <strong>del</strong>la<br />

minoranza politica per territorio.<br />

Per le prossime elezioni <strong>del</strong><br />

comune di San Gavino M.,<br />

invece, mi riservo il mio impegno<br />

personale poiché prima<br />

vorrei che si creasse un<br />

vero progetto politico per lo<br />

sviluppo <strong>del</strong>la cittadina, senza<br />

dover attendere gli ultimi<br />

quindici giorni prima <strong>del</strong><br />

voto. Progetto politico significa<br />

innanzitutto dissipare<br />

ogni velleità di candidatura a<br />

sindaco dei soliti personaggi<br />

e mettere in campo nuove<br />

persone che portino nuova<br />

linfa, idee e forze fresche per<br />

ridare slancio alla politica <strong>del</strong><br />

centrodestra sangavinese. In<br />

questo senso e con simili prospettive<br />

sarò lieto di dare il<br />

mio contributo.<br />

Pasquale Marongiu<br />

www.la<strong>gazzetta</strong>.net


26<br />

Ci avevano già provato nel<br />

2011, ma dopo svariate e molteplici<br />

segnalazioni al competente<br />

Assessorato Regionale<br />

Igiene e Sanità Pubblica gli era<br />

stato imposto un forzato stop.<br />

Eh sì, l’Inps ci riprova con i tantissimi<br />

invalidi civili soggetti a<br />

revisione: l’Istituto li sta richiamando<br />

direttamente nella sua<br />

sede per sottoporli direttamente<br />

a visita e (nella maggior parte<br />

dei casi) “estrometterli” dal<br />

beneficio economico. Ma riprendiamo<br />

la cronistoria dei<br />

10 aprile 2013<br />

DALLA PARTE DEGLI INVALIDI CIVILI<br />

di Valentino Pitzalis<br />

VISITE DI REVISIONE FATTE DALL’INPS: PERCHÉ?<br />

fatti: nell’anno 2011, l’Inps,<br />

senza nessuna azione politica<br />

che imponesse determinate<br />

procedure, decise di sottoporre<br />

a visita diretta presso la sede<br />

di Cagliari gli invalidi civili che<br />

avevano programmata la revisione<br />

sanitaria per il primo semestre<br />

<strong>del</strong> 2011. Così come già<br />

detto all’inizio, molte associazioni<br />

e privati cittadini segnalarono<br />

alla Regione l’anomalia,<br />

in quanto veniva a mancare la<br />

visita di 1° istanza effettuata<br />

dai medici legali <strong>del</strong>la Asl e<br />

Ai politici tradizionalmente intesi, quelli che con ostinazione degna<br />

di miglior causa abbiamo continuato ad elèggere, sperando in<br />

un qualche tornaconto personale o di famiglia, in un favore, qualche<br />

buona raccomandazione, abbiamo chiesto e possiamo continuare<br />

a chiedere, cose che giustificano le modalità dei loro comportamenti<br />

amministrativi, mettendoci un dito di fronte agli occhi<br />

per non voler vedere che se c’è un corrotto ci sarà pure uno o più<br />

corruttori, e quelli spesso siamo noi, elettori attivi, cittadini che<br />

non assumono su di loro stessi la responsabilità, che è sempre, in<br />

democrazia, inscindibile e imprescindibile, dall’esercizio <strong>del</strong>la libertà<br />

politica secondo giustizia. Allora, ma solo quando ci tocca<br />

personalmente, e solo allora, chiediamo ai nostri rappresentanti:<br />

onorevole, (che sta nei palazzi di Roma, o a quello che sta in quelli<br />

di Cagliari) è vero che nei nostri ospedali territoriali, e spesso nei<br />

presidi sanitari regionali, perché il malato degente possa cibarsi<br />

bisogna che vada un parente a imboccarlo, e che deve portarsi da<br />

casa la carta igienica e i tovaglioli di carta, spesso le stoviglie, la<br />

stessa acqua per bere? E se è vero, ne sa qualcosa? E se ne sa qualcosa,<br />

cosa ha fatto politicamente per porvi rimedio? E se non ha<br />

fatto niente, o addirittura, (sempre ammesso che sia vero, per carità,<br />

è una semplice congettura, questa mia) se non ne sa niente, in<br />

che cosa consisterebbe il suo lavoro di politico?<br />

Ovviamente quello <strong>del</strong>l’ospedale è solo un esempio tra i tanti che<br />

si possono fare, potremmo e dovremmo chiedere conto <strong>del</strong>l’utilità<br />

generale <strong>del</strong>le grandi opere pubbliche, per fare altri esempi. Questo<br />

è quello che ai partiti chiediamo e quello che i dirigenti di questi<br />

vogliono sentirsi chiedere. E non sempre per soddisfare le richieste!<br />

Ma il movimento, così come tutti i movimenti hanno sempre<br />

fatto, pone questioni forti, alte, universali, e per tentare di articolare<br />

una risposta bisogna avere il coraggio di fare il viaggio che<br />

in altri tempi hanno intrapreso personaggi che fanno tremare le<br />

vene ai polsi: Marsilio di Padova, Guglielmo d’Ockham, Erasmo<br />

di Rotterdam, Montesquieu, Rousseau, Marx, Antonio Gramsci, e<br />

prevista dalle leggi vigenti e<br />

spesso utilizzata dai difensori<br />

degli invalidi in sede di giudizio<br />

nel contenzioso verso<br />

l’Inps.<br />

Furbi no!! Si elimina la prima<br />

istanza, si fa un’unica e veloce<br />

sessione di visita, si elimina il<br />

beneficio economico e via!!!<br />

Ma l’Assessorato Igiene e Sanità<br />

Pubblica <strong>del</strong>la Regione<br />

Sardegna fece notare all’INPS<br />

l’atroce sopruso ai danni degli<br />

invalidi sardi, invitando l’istituto<br />

a concedere agli stessi la<br />

visita in prima istanza. Ma ecco<br />

che l’istituto ha trovato già il<br />

sistema per aggirare l’ostacolo<br />

(ma perché tanto astio nei confronti<br />

degli invalidi?): Poco<br />

prima <strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong>la revisione<br />

e ancor prima che l’invalido<br />

venga convocato alla<br />

visita di 1° istanza da parte <strong>del</strong>la<br />

Asl, l’Istituto convoca gli<br />

invalidi a “verifica straordinaria”,<br />

meglio specificato come<br />

“controllo per i falsi invalidi”.<br />

Perché chiamare a visita straordinaria<br />

gli stessi invalidi che,<br />

magari loro stessi, hanno visitato<br />

appena 5 mesi prima o un<br />

anno prima? Facile risposta:<br />

l’obbiettivo è quello di eliminare<br />

la prima istanza (quella<br />

<strong>del</strong>la Asl) e quel verbale redatto<br />

dai medici legali <strong>del</strong>l’Azienda<br />

Pubblica, il quale potrebbe<br />

costituire intralcio al loro piano<br />

diabolico di revocare i benefici<br />

ai poveri invalidi.<br />

Per il momento ancora nulla si<br />

muove, ma nelle altre Regioni<br />

sindacati e associazioni di categoria<br />

(sollecitati dagli stessi<br />

invalidi), hanno già bloccato<br />

tale iniziativa che mira a colpire<br />

gli invalidi veri e le persone<br />

disagiate e favorire qualcuno<br />

che di questo dramma sta<br />

facendo un business personale.<br />

Nel prossimo numero racconteremmo<br />

alcune stranezze che<br />

succedono quando gli invalidi<br />

si recano alle visite Inps, magari<br />

qualche lettore rivedrà e<br />

rivivrà l’esperienza diretta avuta<br />

con questi strani personaggi.<br />

IL MIO PUNTO DI VISTA<br />

BEPPE GRILLO? CHI È COSTUI? CHI LO CONOSCE? COSA RAPPRESENTA?<br />

di Antonio Loru<br />

Noi qui, siamo stati e siamo rappresentati da altri. Se chiediamo ancora le stesse cose, se vogliamo ancora le stesse cose, chiediamo a loro!<br />

Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto,<br />

dovrebbero aprire un casino. (Dichiarazione alla stampa<br />

di Franco Battiato, poeta e politico siciliano, Bruxelles, 26<br />

marzo 2013)<br />

Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato,<br />

peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in<br />

una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato<br />

parole tanto volgari.<br />

Da Presidente <strong>del</strong>la Camera dei Deputati e da donna, respingo<br />

nel modo più fermo l’insulto che da lui arriva alla<br />

dignità <strong>del</strong> Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza<br />

ad usare espressioni così indiscriminatamente offensive.<br />

<strong>La</strong> critica alle manchevolezze <strong>del</strong>la politica e <strong>del</strong>le istituzioni<br />

può essere anche durissima, ma non deve mai superare il<br />

confine che la separa dall’oltraggio. (<strong>La</strong>ura Boldrini, Presidentessa<br />

<strong>del</strong>la Camera dei deputati italiani, 26 marzo<br />

2013)<br />

Non ci son nani, ma diversamente alti, non ballerine,<br />

ma diversamente piroéttanti, non ladri, ma diversamente<br />

campanti, non corrotti e/o corruttori, ma diversamente<br />

onesti, né ciechi, semmai diversamente vedenti,<br />

né zoppi, ma diversamente, seppur faticosamente,<br />

deambulanti, storpi, poi! Diversamente, … qualcosa!<br />

Non fessi, ma diversamente intelligenti, né ignoranti<br />

ma diversamente sapienti. Non scrofa, ma diver-<br />

DIVERSAMENTE …<br />

qualche altro, un viaggio verso una risposta che i nostri tempi possono<br />

immaginare possibile, necessariamente possibile, alla domanda:<br />

cos’è la sovranità, a chi spetta oggi il suo esercizio? Naturalmente<br />

è una domanda che ne contiene mille altre: cosa sono i diritti<br />

per l’odierno people? Cosa dobbiamo intendere con la parola e il<br />

concetto di Stato? Cos’è l’Educazione, a cosa serve, e quella che<br />

oggi chiamiamo educazione formale dei nostri giovani, quali esigenze<br />

soddisfa, e soddisfa esigenze di progresso culturale generale<br />

o altre privatistiche inconfessabili e per questo tenute debitamente<br />

nascoste ai più? E ciò che chiamiamo nel nostro tempo cultura è<br />

buona coltivazione o sono rovi e erba secca, con i quali ci stiamo<br />

abbrustolendo, è cioè una cultura <strong>del</strong>l’ignoranza? Per dirla con i<br />

filosofi di una volta la domanda sulla sovranità è causa prima, le<br />

altre sono derivate o seconde, e la stessa sovranità è una sostanza<br />

in sé e per sé, le altre categorie: stato, parlamento, governo, scuola,<br />

lavoro, e così via, sono attributi e modi, più o meno accidentali<br />

<strong>del</strong>la sostanza, nel nostro caso la sovranità, per l’appunto. Ora se<br />

trasportiamo la sovranità dal terreno <strong>del</strong>la speculazione filosofica,<br />

dal cielo <strong>del</strong>le teorie, per dirla con Carletto Marx, alla terra <strong>del</strong>la<br />

politica, la domanda diventa: per chi, in nome di chi l’esercizio<br />

<strong>del</strong>la sovranità, e a chi spetta il ruolo di auriga (Platone), di timoniere<br />

(Mao), di Cesare o Napoleone (Gramsci), insomma: a chi,<br />

per chi e per cosa, il potere? Ora le masse, il people deve fare chiaro<br />

in sé stesso e a sé stesso, cosa vuole, e conseguentemente a chi<br />

chiedere di realizzare ciò che vuole. Se vuole quello che finora ha<br />

chiesto alla politica continui a chiederlo ai vecchi politici, le facce<br />

note, che ognuno conosce quelle <strong>del</strong>le sue parti, e noi <strong>del</strong> nostro<br />

piccolo mondo conosciamo le nostre. E i nostri politici, a cominciare<br />

da quelli locali, debbono smetterla di assegnare incarichi politico-amministrativi<br />

a questo o quell’altro, perché ha portato al<br />

suo partito cento voti in paese, cinquecento in provincia, migliaia<br />

nelle competizioni regionali o nazionali, ma la cui testa non è mai<br />

stata visitata da un’idea che è una in tutta la loro vita, privata, po-<br />

samente maiala, ovvero signora <strong>del</strong> maiale, mai dire<br />

porco, ma diversamente timido e educato, dunque neanche<br />

troie, (che brutta, vecchia e laida parola, che sa<br />

un po’ di geografia un po’ di suinicoltura) ma escort,<br />

questa bella, nuova parola, lanciata sotto il regno di<br />

Silvio I, che non era calvo, tra l’altro, ma diversamente<br />

municrinìto. Quindi neanche omosessuale, ma diversamente<br />

godente, e perché no, finiamola con tutte<br />

le discriminazioni di genere: non ci son più donne, ma<br />

diversamente uomini, non femmine ma diversamente<br />

maschi, eppoi anche diversamente sia dai maschi che<br />

dalle femmine, dagli uomini che dalle donne.<br />

Infine perché continuare a dire morto? Diversamente<br />

vivo semmai. In questo caso abbiamo poi la felice congiunzione<br />

di modernismo comunicativo e tradizione religiosa:<br />

il cristianesimo non sostiene da più di duemila<br />

anni che non moriamo ma passiamo a diversa, e per<br />

altro miglior, vita?<br />

E allora, signor Battiato, abbandoni i vecchi stereotipi<br />

affermativi, segua i consigli che le vengono dalle alte<br />

sfere istituzionali, ovviamente, diversamente alte sfere<br />

istituzionali! Passi anche lei alla linguistica <strong>del</strong> non,<br />

<strong>del</strong> dire altro da qualsiasi identità <strong>del</strong> dire, che affermando<br />

quell’identità nega ogni altra, infinita, diversità.<br />

Diversamente, cosa mi fa?<br />

Io, tu, egli, noi, voi, essi.<br />

litica e professionale.<br />

Debbono smetterla di creare fondazioni, mettere a guida di enti e<br />

istituzioni dei signori e signore nessuno, solo perché così si possono<br />

costruire meglio le loro clientele, a danno <strong>del</strong>l’efficienza degli<br />

stessi enti e istituti e <strong>del</strong>la collettività nel loro complesso. Perché<br />

che lo vogliamo o no, sono sempre le idee, tradotte dall’ambito teoretico<br />

in quello etico e politico, a far camminare il mondo. E che<br />

oggi in politica vi sia un numero adeguato o sufficiente di teste pensanti,<br />

a cominciare dai nostri borghi e fino ai centri nazionali <strong>del</strong><br />

potere, è evidentemente difficile, se non impossibile, da sostenersi.<br />

Allora spetta a noi, cittadini comuni, e non solo nel momento elettorale,<br />

ma nei luoghi di lavoro e studio, nei momenti di confronto<br />

culturale e civile, farci protagonisti <strong>del</strong> cambiamento. Qualcuno sarà<br />

soddisfatto, altri no, ma è e sarà nell’ordine <strong>del</strong>le cose. Ma se vogliamo<br />

il cambiamento dobbiamo individuare gli agenti <strong>del</strong> cambiamento<br />

che non hanno, non possono avere, le facce già note, dobbiamo<br />

individuarle avendo chiaro di che tipo di cambiamento parliamo,<br />

così da non confondere ritorni ad un passato anche recente<br />

che solo per ignoranza non conosciamo, e spacciamo per novità paurosi<br />

salti all’indietro antipopolari che i chierichetti <strong>del</strong>l’attuale religione<br />

neoliberista chiamano riforme.<br />

Io non so se è vero o meno quello che dice Grillo, certo m’interessa<br />

la verità di ciò che afferma, ma è un interesse secondario, ciò che<br />

davvero m’interessa e il modo in cui lo dice, questo modo si chiama<br />

pensiero critico, vuol dire che ogni volta che qualcuno, in primis il<br />

politico, afferma qualcosa, ne deve dare Ragione, e la ragione è una<br />

facoltà che non si lascia prendere per il culo, perché i suoi Protocolli<br />

sono Universali, cioè dice a tutti la stessa cosa, perché si rivolge<br />

alla testa <strong>del</strong>le persone e non al basso ventre. E se poi nella sua<br />

pratica politica questo modo critico di pensare, personalmente Grillo<br />

lo tradisce, bene, lo metteremo nel calderone degli accidenti <strong>del</strong>la<br />

storia, sempre grati a lui però, per aver riportato nel nostro paese<br />

l’idea che la testa non serve solo per portarci sopra un cappèllo.<br />

GONNOSFANADIGA: AZZERATA LA GIUNTA<br />

Considerati i malumori e le posizioni anche ufficiali espresse da una parte<br />

consistente <strong>del</strong> gruppo di maggioranza nel chiedere di procedere ad una verifica<br />

politica, così come concordato all’inizio <strong>del</strong>la legislatura.<br />

Verificato che nel corso dei numerosi confronti e discussioni tenuti in questi<br />

mesi non siamo riusciti ad addivenire a soluzioni condivise per una rivisitazione<br />

degli incarichi. Nel considerare l’unità <strong>del</strong> gruppo un bene prezioso da<br />

preservare.<br />

Considerata la <strong>del</strong>icatissima situazione economica e sociale in cui versa anche<br />

il nostro Comune e le difficili sfide che ci attendono. Convinto che sia nostro<br />

dovere contribuire a dare risposte, seppure parziali e locali, alla crescente disoccupazione,<br />

al fenomeno <strong>del</strong>la chiusura <strong>del</strong>le imprese, all’impossibilità di<br />

tante famiglie di pagare l’enorme carico tributario e nel contempo cercare di<br />

mantenere il livello dei servizi comunali nonostante i tagli <strong>del</strong> governo e il<br />

patto di stabilità. Che per poter agire in questa direzione sia necessario una<br />

azione unitaria e condivisa. Che la soluzione di azzerare la situazione, ridiscutere<br />

e condividere gli obiettivi di fine legislatura e rivedere la distribuzione<br />

degli incarichi possa mettere tutti i consiglieri nelle condizioni di dare il proprio<br />

apporto.<br />

Per questi motivi, ho provveduto a revocare le <strong>del</strong>eghe a tutti gli assessori.<br />

Voglio esprimere agli assessori uscenti, Pinuccia Peddis, Vincenzo Muntoni,<br />

Antioco Sogus, Luciana Mele e Rita Concas il mio più vivo apprezzamento<br />

per le capacità dimostrate e per il lavoro svolto in questi anni. Voglio ringraziarli<br />

per la serietà, l’impegno e la determinazione nel portare avanti gli obiettivi<br />

di competenza, nonché per la correttezza e la lealtà nei rapporti con il<br />

sottoscritto ed i colleghi tutti.<br />

Il Sindaco Sisinnio Zanda


PASQUA di Sandra Iordache<br />

Dopo tanti giorni di pioggia il sole si fa sentire<br />

timidamente e con un raggio gracile mi accarezza<br />

il viso dal mattino presto, passando oltre<br />

la finestra nella camera che gli si apre davanti.<br />

Mi sorride entrando come un ladruncolo senza<br />

chiedere il permesso, senza aspettare la mia conferma.<br />

Mi invita fuori per stare in compagnia in<br />

mezzo alla natura. Esco e mi faccio una passeggiata.<br />

Le canne mi danno il benvenuto, le acque si ritraggono<br />

dalla strada e non mi bagno le caviglie,<br />

più lontano un fruscio di foglie secche mi<br />

incuriosisce e mi avvicino scoprendo con un<br />

sorriso la vita che c’è: si tratta di tre anatroccoli<br />

gioiosi che forse cercano l’amicizia di chi li vuole<br />

accarezzare. Sono felici per la mia presenza e<br />

per le briciole che butto loro e rispondono al mio<br />

saluto con il loro verso. I raggi viziano anche<br />

loro come un genitore protettivo sussurrandogli<br />

che ogni giorno saranno lì per loro, poi il sole si<br />

allontana piano piano, finché arriva all’orizzonte<br />

dove nessuno lo può toccare. Nel mio camino<br />

verso casa ritrovo gli asparagi dimenticati coperti<br />

dalla sabbia e il mio inchino fa sì che si<br />

aprono in risposta al mio buon giorno. I funghi<br />

alzano il cappello sopra le foglie secche <strong>del</strong> tempo<br />

rigido, contenti <strong>del</strong> vento primaverile. Strada<br />

facendo ricordo che anni fa salivo una collina.<br />

Forse era l’ultimo mio viaggio per trovare la<br />

mia bella nonna: capelli lunghi bianchi intrecciati<br />

in una coda fino ai lombi, fazzoletto in testa<br />

inondato sotto la coda, gilé in lana lavorato<br />

<strong>del</strong>le sue mani aggrinzite dalla fatica, la gonna<br />

sotto i ginocchi gonfi per l’artrosi, scarpe leggere<br />

senza lacci per non perdere tempo a legarle<br />

e poter fare altro. Aveva sempre un grembiule<br />

con tasche dove tenere per me cioccolatini, bugie,<br />

ciambelle o fatti fritti. <strong>La</strong>vorava spesso con<br />

il fusto per torcere la lana o coi ferri per fare un<br />

piccolo pullover per qualcuno di noi. Da bimbo<br />

mi piaceva da morire stare con la testa nel suo<br />

grembiule sul divano vicino al caminetto e ascoltavo<br />

con grande attenzione le sue favole e le sue<br />

poesie con personaggi <strong>del</strong>la bibbia o <strong>del</strong> paese<br />

<strong>del</strong>la sua gioventù ormai molto lontana. Un giorno<br />

mia mamma mi disse di aiutare la nonna nelle<br />

faccende <strong>del</strong>la settimana santa. Io andai volentieri<br />

e la aiutai a raccogliere le uova che dovevamo<br />

colorare.<br />

- Ma perché si abbelliscono le uova, nonna?<br />

- Perché era di venerdì - rispose - quando Maria<br />

e Maria Maddalena mentre nel cortile si occupavano<br />

degli animali di casa sentirono un grande<br />

chiasso provenire dalla strada e videro un<br />

uomo mal vestito che con le sue ultime forze<br />

portava sulle spalle ferite una croce immensa.<br />

Era Gesù, figlio di Maria, che, scalzo, saliva lentamente<br />

la montagna chiamata Golgota. Era sfinito<br />

ma paziente, sulla testa aveva una corona<br />

di spine di acacia che per un semplice movimento<br />

<strong>del</strong>le palpebre faceva sanguinare tutto il viso.<br />

Non si lamentava per le sue ferite, anzi confortava<br />

gli altri. Allora uscirono in strada con un<br />

cesto di uova e quando fu crocifisso e gli fu ficcata<br />

una freccia nelle costole per essere certi che<br />

sarebbe morto le due Marie poggiarono il cesto<br />

sotto la croce per piangere il loro amato Gesù e<br />

il suo sangue macchiò le uova.<br />

- Perché la corona di acacia, nonna?<br />

- Perché l’acacia è considerata un legno sacro,<br />

indica purezza, immortalità, incorruttibilità, ha<br />

fiori bianchi profumati ed è un albero dritto che<br />

sembra comunichi con l’universo e i terrestri.<br />

- Nonna, ma perché nessuno andava a rimuovere<br />

le spine?<br />

- Non c’era nessuno cosi eroico da sfidare i romani,<br />

ma c’erano degli uccellini che nel tentativo<br />

di levargli le spine si bagnarono di sangue.<br />

Si chiamano pettirossi. Loro cantano piano, dopo<br />

il tramonto, perché la leggenda dice che di giorno<br />

erano impegnati a togliere le spine e a volare<br />

intorno a Gesù per dargli un po’ di conforto.<br />

- Perché, nonna, mi hai detto stamattina di non<br />

mettere l’aceto nell’insalata?<br />

- Perché Gesù sulla croce aveva sete di acqua,<br />

ma i romani gli diedero l’aceto, quindi... no.<br />

Ero spaventato per quanto sentivo quando ero<br />

piccolino e ricordo che i racconti erano questi,<br />

con poche differenze da un anno all’altro. Dopo<br />

questi racconti mi portava nel giardino, il suo<br />

orgoglio di donna di casa. C’erano la mucca che<br />

aveva appena partorito un vitello che a fatica si<br />

sollevava, ricadeva e si risollevava per assaggiare<br />

il suo primo pasto di colostro, una gallina<br />

che riparava dal freddo i suoi nove pulcini, un<br />

nido di rondini nella tettoia, una coniglietta che<br />

badava alla cucciolata di sette palline pelose nascoste<br />

in un angolo <strong>del</strong>la gabbia. Gli alberi avevano<br />

i loro primi germogli e i bucaneve sorridevano<br />

per essere sbocciati con un tempo così<br />

dolce. Tutta la natura era in festa per Pasqua, e<br />

mia nonna ne era felice. <strong>La</strong> domenica di Pasqua<br />

si alzava e si lavava con l’acqua benedetta, poi<br />

imboccava tutte le sue bestie con un dolce pasquale<br />

preparato da lei, quindi pensava a noi e<br />

con molta fermezza ci vietava di calpestare l’erba<br />

<strong>del</strong> cortile se non a nudi e puliti. Era buona<br />

mia nonna, intelligente, spiritosa, e ci teneva a<br />

dire le preghiere.<br />

Il passato è sempre passato, ma nel cuore rimane<br />

qualcosa che non si può mai dimenticare.<br />

Salgo ancora quella collina, trovo ancora le piante<br />

di prima e i fiori, ma non è mai come una<br />

volta.<br />

Rientro a casa e saluto il sole, auspicando che<br />

verrà anche domani e tutti gli altri giorni che<br />

rimarrò su quest’isola dei vecchi coralli. Saluto<br />

tutta la vegetazione sperando che mi gioisca<br />

anche domani. Riprendo le faccende quotidiane<br />

riflettendo su quanto ci voglia poco per essere<br />

felici.<br />

Faccio un caloroso augurio di Buona Pasqua a<br />

tutte le persone, libere, recluse o schiave, (una<br />

volta si festeggiava la loro liberazione) anche<br />

se dopo più di 2000 anni non si dovrebbe più<br />

vivere nella schiavitù!<br />

ASPETTI DELLA VITA CHE CAMBIA<br />

Nessun aspetto <strong>del</strong>la vita di<br />

una società è immobile nel<br />

tempo. Anche nel campo <strong>del</strong><br />

sapere, oltre ai contenuti,<br />

cambiano le forme. Pensiamo<br />

all’impatto di tutte le tecnologie<br />

informatiche e di internet<br />

sulla diffusione <strong>del</strong> sapere.<br />

È stupefacente pensare<br />

alla velocità e alla portata di<br />

questo cambiamento, grazie<br />

al quale se pochi decenni fa<br />

era una barriera che separava<br />

una ristrettissima élite di persone<br />

dalla stragrande maggioranza,<br />

oggi un numero<br />

enorme di persone può facilmente<br />

accedere ad una mole<br />

di informazioni senza precedenti.<br />

Il tema <strong>del</strong>l’accessibilità<br />

<strong>del</strong> sapere che internet<br />

esemplifica chiaramente è<br />

una costante <strong>del</strong> cambiamento<br />

<strong>del</strong>le forme di sapere. Per<br />

la stessa ragione, in fondo, secoli<br />

fa nascevano le Università,<br />

poi nell’epoca industriale<br />

nasce la scuola pubblica, e<br />

più recentemente nascevano<br />

tutte quelle forme di scolarizzazione<br />

che provano a diffondere<br />

il sapere nei più disparati<br />

ambiti <strong>del</strong>la società.<br />

Come l’Università degli anziani<br />

che intende valorizzare<br />

una stagione <strong>del</strong>la vita che il<br />

miglioramento <strong>del</strong>le nostre<br />

condizioni materiali, <strong>del</strong>le<br />

cure e <strong>del</strong>la medicina, ha reso<br />

sempre più una stagione attiva<br />

e vitale, non rinchiusa su<br />

se stessa, ma ancora aperta e<br />

attenta a tutto ciò che le sta<br />

attorno. Ma non mi limiterei<br />

a dire questo. Credo sia sempre<br />

più evidente, infatti, che<br />

proprio le persone che portano<br />

con sé un’esperienza e una<br />

memoria non estemporanea,<br />

siano oggi le più adeguate a<br />

cogliere il senso complessivo<br />

e duraturo <strong>del</strong>le tante e disordinate<br />

informazioni che ci<br />

tempestano quotidianamente,<br />

<strong>del</strong>le tante suggestioni che,<br />

moda dopo moda, occupano<br />

le pagine dei nostri giornali e<br />

siano coloro che, tornando ad<br />

apprendere, possono saldare<br />

ciò che cambia con ciò che<br />

persiste nelle tradizioni, nell’identità<br />

e nei costumi di un<br />

paese come il nostro, aperto<br />

al futuro, ma consapevole <strong>del</strong><br />

proprio passato.<br />

Antonia Muntoni Valsecchi<br />

Ho letto l’articolo “ Serra segretario<br />

<strong>del</strong> PD” di ieri 19/03/<br />

2013, ove, con dovizia di particolari,<br />

viene descritta, da un<br />

“ben informato” iscritto al PD,<br />

in parte anche artefice morale<br />

di questa situazione, una pagina<br />

poco edificante <strong>del</strong> Partito<br />

Democratico coincidente<br />

con l’elezione <strong>del</strong> Segretario<br />

cittadino avvenuta sabato u.s.<br />

Qualcuno, (non faccio il nome<br />

perché non merita ulteriore<br />

pubblicità alla sua persona), ha<br />

voluto trasformare, per l’ennesima<br />

volta, una questione politica<br />

in un attacco gratuito all’Amministrazione<br />

e in particolare<br />

al Sindaco, rea, a suo<br />

dire, di essersi schierata a favore<br />

<strong>del</strong>la mia elezione. Credo,<br />

fermamente, senza tema di<br />

essere smentito, che il Sindaco<br />

abbia il diritto di partecipare<br />

alla vita <strong>del</strong> Partito, al pari<br />

degli altri iscritti, contribuendo<br />

con il suo pensiero alla gestione<br />

politica e organizzativa.<br />

Non è mistero per nessuno<br />

che, per desiderio di rivalsa<br />

personale sempre lo stesso<br />

iscritto al PD, dopo la sua<br />

mancata riconferma per la candidatura<br />

alla guida <strong>del</strong> Comune<br />

e la solenne bocciatura alle<br />

elezioni provinciali, abbia<br />

messo in atto continui attacchi<br />

al Sindaco. All’indomani <strong>del</strong>la<br />

sua elezione, ella è bersaglio<br />

di continue accuse di cattiva<br />

amministrazione, più vicine<br />

allo stalking che al confronto<br />

politico, il più <strong>del</strong>le volte<br />

immotivate , senza mai<br />

un chiarimento o una discussione<br />

nella sede naturale ( il<br />

Partito cittadino). Con questo<br />

comportamento risulta palese<br />

che egli ha inteso intraprendere<br />

la sua personale guerra santa<br />

con bieco cinismo, per conseguire<br />

il suo unico scopo:<br />

provocare la crisi e, lavorando<br />

alle corde il sindaco, realizzare<br />

il suo probabile grande<br />

sogno: far dimettere Rossella<br />

Pinna e riproporsi alla<br />

guida <strong>del</strong> paese.<br />

L’inerzia e il silenzio <strong>del</strong> Partito,<br />

spettatore muto di continue<br />

bordate radiofoniche e a<br />

mezzo stampa contro l’Amministrazione,<br />

fanno il paio con<br />

l’indifferenza a sostenere un<br />

confronto e un dibattito serio<br />

Questa legislatura volge al<br />

termine e non verrà certo ricordata<br />

come una <strong>del</strong>le più<br />

positive. <strong>La</strong> maggioranza di<br />

centrodestra non ha saputo<br />

cogliere le esigenze <strong>del</strong> popolo<br />

sardo e si è solo contraddistinta<br />

per le sue beghe interne.<br />

Per quanto riguarda l’operato<br />

non verrà certo ricordata<br />

per le proposte fatte. L’attività<br />

consiliare, infatti, è quasi<br />

sempre ferma. Le commissioni<br />

vengono convocate<br />

sempre più di rado, così come<br />

anche le sedute <strong>del</strong>l’Aula.<br />

Il Presidente e la Giunta anziché<br />

occuparsi realmente dei<br />

al suo interno favorendo, di<br />

contro, che fuorvianti affermazioni<br />

circolino tra gli iscritti e<br />

i cittadini.<br />

Collegare la mia persona a<br />

questo o quel Partito antecedente<br />

all’attuale Partito democratico<br />

è uno sforzo inutile e<br />

chi asserisce il contrario ha sicuramente<br />

visto un altro film.<br />

Tali affermazioni mi farebbero<br />

quasi sorridere se non fosse<br />

che dietro c’è tanta strumentalizzazione.<br />

Infatti, la mia<br />

equidistanza dal passato dei<br />

Ds o <strong>del</strong>la Margherita è risaputa<br />

e avendo aderito al PD<br />

solo da 4 anni mi riesce davvero<br />

difficile immaginare una<br />

mia appartenenza a qualunque<br />

degli ipotizzati schieramenti<br />

citati nell’articolo.<br />

Probabilmente, costui, era<br />

molto distratto, quando ho letto<br />

la mia relazione all’Assemblea<br />

perché se avesse ascoltato<br />

bene avrebbe anche capito,<br />

visto che è scritto nero su bianco<br />

ed è allegata agli atti <strong>del</strong><br />

congresso, che la mia candidatura<br />

era trasversale, avendo<br />

io fatto parte solo ed unicamente<br />

<strong>del</strong> Pd. È nel Pd infatti<br />

che mi ritrovo, senza alcuna<br />

nostalgia <strong>del</strong> passato.<br />

“Un volontario prestato alla<br />

politica”, in questa veste mi<br />

riconosco e questa veste mi è<br />

consona, senza pregiudizio per<br />

nessuno. Forse questa mia<br />

posizione non è stata chiara a<br />

qualcuno, più probabilmente<br />

perché non voleva nè vedere e<br />

nè sentire. Contribuire a far<br />

superare quella condizione di<br />

continuo attrito tra gli iscritti,<br />

a volte generato ad arte, che<br />

accentua il disagio anche in<br />

chi, come me, nulla ha avuto a<br />

che spartire con quei partiti,<br />

era davvero l’unica aspirazione<br />

che mi spingeva ad accettare<br />

la candidatura. Una posizione<br />

aperta a tutti coloro che<br />

si riconoscevano nelle cose<br />

che ho scritto prima fra tutte:<br />

ricostruire le relazioni come<br />

mossa propedeutica all’unità<br />

<strong>del</strong> Partito.<br />

Il “congresso” è stato liquidato<br />

come fosse una pratica da<br />

sbrigare, non si è voluto parlare<br />

di politica, non ci si è posti<br />

neppure il problema <strong>del</strong>le<br />

cose da fare in futuro per il<br />

10 aprile 2013 27<br />

LETTERA APERTA DI GUIDO ATZORI<br />

bene comune. Non intendo recriminare<br />

nulla, ho stretto la<br />

mano a Paolo Serra e gli ho<br />

augurato buon lavoro, (credo<br />

che ne abbia bisogno) ma se<br />

queste affermazioni sono il<br />

buongiorno <strong>del</strong> nuovo corso<br />

credo che ne vedremo ancora<br />

<strong>del</strong>le belle. Troppe volte il Partito,<br />

nel recente passato, ha taciuto<br />

quando invece avrebbe<br />

dovuto urlare il suo dissenso<br />

da certe posizioni di scontro<br />

aperto e gratuito verso le Istituzioni<br />

Cittadine, che non aiutano<br />

il Partito e meno ancora<br />

il nostro paese.<br />

A Guspini si fanno tante iniziative,<br />

(giuste e condivisibili)<br />

per sensibilizzare i cittadini<br />

sui temi <strong>del</strong>le pari opportunità<br />

di genere, e le donne <strong>del</strong><br />

PD di Guspini, e non solo, non<br />

hanno mai alzato un dito a difesa<br />

<strong>del</strong>la prima donna Sindaco<br />

di Guspini… Sarà questa la<br />

solidarietà di genere applicata<br />

alla realtà? Qualcuna provi a<br />

riflettere bene!<br />

Oggi, il PD guspinese ha un<br />

segretario, eletto dagli iscritti:<br />

nel bene o nel male, cominci<br />

questi, se è vero che si vuole<br />

perseguire l’unità, a dettare<br />

regole, prima tra tutte mettere<br />

un freno a questo mal vezzo:<br />

il Partito di Guspini non è fatto<br />

di ex e dunque, sia il segretario<br />

<strong>del</strong> Circolo il portavoce<br />

<strong>del</strong> Partito, mentre chi non<br />

ha titolo per rappresentarlo,<br />

stia correttamente al proprio<br />

posto. Il vertice <strong>del</strong> Partito,<br />

quello vero, avvii politiche che<br />

favoriscano la partecipazione<br />

dei cittadini al confronto e siano<br />

di sostegno al programma<br />

che l’Amministrazione deve<br />

realizzare, affinché nascano<br />

proposte costruttive e si provi,<br />

nel momento più difficile<br />

<strong>del</strong>la storia, a tentare di dare<br />

soluzione ai tanti problemi che<br />

investono i guspinesi.<br />

Stendo un velo pietoso sul resto…<br />

(compresa la presunta<br />

compravendita di tessere in<br />

quanto non dubito <strong>del</strong>l’onestà<br />

di Paolo Serra, che ha curato<br />

personalmente il tesseramento<br />

2012) . Mi auguro che queste<br />

mie precisazioni trovino<br />

altrettanto posto sul giornale a<br />

cui verrà indirizzata per conoscenza.<br />

LA MAGGIORANZA NON HA SAPUTO COGLIERE<br />

LE ESIGENZE DELLA SARDEGNA<br />

problemi dei sardi e dei territori<br />

colpiti dalla crisi preferiscono<br />

dedicarsi alla campagna<br />

elettorale. Come si possono<br />

definire, se non come<br />

propaganda, le ultime decisioni<br />

in materia di zona franca<br />

che stanno creando tensioni<br />

e disagi sociali oppure gli<br />

investimenti sulla pubblicità<br />

istituzionale.<br />

Questa maggioranza poi dedica<br />

particolare attenzione ad<br />

alcuni territori <strong>del</strong>l’isola, dimenticandosi<br />

di altri. E’ il<br />

caso <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>.<br />

Non è stato speso un solo centesimo<br />

per salvare il Centro<br />

di riabilitazione di Guspini,<br />

sulla Keller, impresa importante<br />

per la provincia che dà<br />

lavoro a tanti cittadini, è calato<br />

il silenzio, così come sull’Ospedale<br />

di San Gavino.<br />

Noi come Gruppo <strong>del</strong> Partito<br />

Democratico continuiamo<br />

a lavorare per cercare di proporre<br />

qualche soluzione a tutte<br />

le problematiche che affliggono<br />

la Sardegna. È ovvio<br />

però che il nostro ruolo<br />

di opposizione non ci permette<br />

di incidere come vorremmo.<br />

Giuseppe Cuccu<br />

Consigliere regionale <strong>del</strong> Pd


28<br />

10 aprile 2013<br />

ZONA FRANCA: SERVE UN PO’ DI CHIAREZZA<br />

Sulla zona franca in questo periodo si fa un gran parlare, senza<br />

però nessuna chiarezza. Da un lato c’è un Presidente che, esattamente<br />

come fece con i referendum per l’abolizione <strong>del</strong>le province,<br />

cavalca l’onda <strong>del</strong>la zona franca adottando una serie<br />

di <strong>del</strong>ibere dal carattere squisitamente elettorale, dall’altro ci sono<br />

esponenti politici e non che cercano di approfondire con lucidità<br />

la questione analizzando i pro e i contro.<br />

I disordini e le tensioni sociali di questi giorni dimostrano che<br />

forse sul tema si è fatta poca informazione e molta propaganda.<br />

[È di questi giorni la notizia che alcune persone hanno occupato<br />

per alcune ore la sede <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane ritenendo gli<br />

uffici doganali di Cagliari responsabili <strong>del</strong>la mancata applicazione<br />

<strong>del</strong>la zona franca in tutta l’Isola]. In un periodo di forte crisi<br />

come quello che stiamo attraversando è normale che le persone<br />

confidino in chi afferma di poter migliorare le cose, ma chi ricopre<br />

ruoli di responsabilità ha il dovere di non alimentare false<br />

speranze. Chi cerca poi di fare un po’ di chiarezza viene subito<br />

tacciato di voler proteggere i poteri forti. Le persone che chiedevano<br />

al direttore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le dogane di applicare le norme<br />

regionali, lo facevano sulla base <strong>del</strong>le <strong>del</strong>ibere adottate da Cappellacci<br />

e <strong>del</strong>le affermazioni fatte negli ultimi giorni. E a nulla<br />

sono valse le spiegazioni <strong>del</strong> direttore che faceva notare che in<br />

base alle leggi e ai regolamenti nazionali e comunitari una decisione<br />

su un qualsiasi regime fiscale e/o doganale diverso dall’attuale<br />

andrebbe concordata in sede politica e istituzionale e non<br />

avallata da un semplice funzionario statale. Sostenere che in Sardegna<br />

è già attiva una zona franca fiscale contribuisce ad appesantire<br />

il clima sociale, già fortemente teso a causa <strong>del</strong>la recessione<br />

economica e dalle difficoltà che imprese e cittadini devono<br />

affrontare quotidianamente.<br />

Il tema <strong>del</strong>la zona franca si ripresenta periodicamente nel dibattito<br />

politico. Più volte in passato si è discusso su quanto potesse<br />

essere un’opportunità di sviluppo per l’Isola la zona franca. Anche<br />

lo Statuto sardo, al comma 2 <strong>del</strong>l’articolo 12, ha previsto la<br />

possibilità di istituire nella Regione punti franchi. Con il decreto<br />

legislativo 10 marzo 1998, n. 75, a distanza di molti anni, si è data<br />

finalmente attuazione al presente articolo istituendo le zone franche<br />

nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme<br />

ed Arbatax. Lo stesso decreto ha previsto che la <strong>del</strong>imitazione<br />

territoriale e l’operatività <strong>del</strong>le zone franche dovesse avvenire,<br />

su proposta <strong>del</strong>la Regione, con atto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong> Consiglio<br />

dei Ministri. Ma cosa sono questi porti franchi? Sono una parte<br />

<strong>del</strong> territorio doganale <strong>del</strong>la comunità in cui le merci non comunitarie<br />

sono esonerate, per tutto il tempo in cui rimangono al loro<br />

interno, al pagamento dei diritti doganali e all’applicazione <strong>del</strong>le<br />

misure di politica commerciale, mentre le merci comunitarie introdotte<br />

nelle zone franche possono beneficiare dei vantaggi connessi<br />

al regime di esportazione. Partendo dal fatto che il decreto<br />

sino a questo momento è stato in gran parte disatteso, perché sino<br />

a oggi in Sardegna risulta operativo un unico provvedimento per<br />

la zona franca di Cagliari, in Consiglio è stata presentata una proposta<br />

di legge, primo firmatario il collega Gian Valerio Sanna,<br />

che ho sottoscritto anche io, dove si sollecita la Giunta ad attivarsi<br />

con urgenza presso la Presidenza <strong>del</strong> Consiglio dei Ministri per<br />

chiedere l’adozione dei decreti di tutti i punti franchi istituti nella<br />

Regione secondo le disposizioni <strong>del</strong> decreto sopraccitato.<br />

Questo è il primo passo. Dare attuazione ai riferimenti legislativi<br />

che già esistono. L’esecutivo regionale dovrebbe pertanto presentare<br />

al Governo la proposta di <strong>del</strong>imitazione territoriale e di operatività<br />

<strong>del</strong>le zone franche. L’attivazione dei porti franchi, anche<br />

se non darebbe grossissimi vantaggi, potrebbe attrarre merci extracomunitarie<br />

per la loro lavorazione in loco e comunque potrebbe<br />

essere un brand spendibile dalla nostra isola per la promozione<br />

dei propri porti. Pertanto partiamo da quello che già tecnicamente<br />

è possibile fare, senza proclami, e a quel punto avremo titolo,<br />

per quanto riguarda l’istituzione di una zona franca integrale nel<br />

territorio <strong>del</strong>l’Isola, per incominciare ad affrontare la questione<br />

con maggiore serenità, analizzando i vantaggi e gli svantaggi che<br />

l’istituzione di un tale regime avrebbe per l’Isola e soprattutto<br />

coinvolgendo nel dibattito tutte le forze politiche e il Governo. Se<br />

dopo studi approfonditi e analisi accurate si arrivasse alla conclusione<br />

che la zona franca integrale consentirebbe di compensare lo<br />

svantaggio relativo alla natura insulare e ultraperiferica <strong>del</strong>la Sardegna,<br />

allora si potrebbe proseguire lungo questa strada, aprendo<br />

da subito un confronto con lo Stato e con l’Unione Europea. Perché<br />

la modifica <strong>del</strong>l’articolo 3 <strong>del</strong> codice doganale comunitario<br />

(Regolamento CE n. 450/2008), auspicata in maniera pasticciata<br />

e farsesca dal novello Masaniello quale si sta palesando il nostro<br />

Presidente <strong>del</strong>la Regione, passa attraverso una richiesta <strong>del</strong> nostro<br />

Governo all’Unione Europea che dovrebbe accettare di assimilare<br />

la nostra Isola ai comuni di Livigno e Campione d’Italia.<br />

Come ben si può comprendere l’iniziativa politica deve essere<br />

forte, unitaria, convinta e supportata da dati certi e oggettivi e<br />

condotta da amministratori credibili che abbiano già dato attuazione<br />

agli strumenti a disposizione.<br />

L’altra strada, facilmente percorribile, è a mio avviso quella adottata<br />

ora per le piccole imprese <strong>del</strong> Sulcis: la cosiddetta fiscalità di<br />

vantaggio. Uno strumento compatibile con le regole europee e<br />

facilmente applicabile a tutta l’Isola, perché non solo il Sulcis<br />

subisce gli effetti <strong>del</strong>la recessione economica. Non ci si può, infatti,<br />

dimenticare <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, <strong>del</strong>l’Ogliastra o <strong>del</strong> Nuorese,<br />

tanto per citare alcune <strong>del</strong>le zone più colpite dalla crisi <strong>La</strong><br />

mia è una posizione aperta. Non sono a priori contro la zona franca<br />

integrale e non vorrei che qualcuno usasse le mie parole in<br />

questo senso. Dico solo che prima di lanciarsi in facili proclami e<br />

demagogie si devono valutare attentamente tutte le conseguenze.<br />

<strong>La</strong> politica per me svolge bene il suo compito quando non pensa<br />

al suo tornaconto personale ma solo ed esclusivamente a quello<br />

che è il bene <strong>del</strong> paese, in questo caso <strong>del</strong>la Sardegna.<br />

Giuseppe Cuccu - Consigliere regionale Pd<br />

CARI CITTADINI GUSPINESI<br />

Esprimere una valutazione sulle scelta dei guspinesi, in occasione<br />

<strong>del</strong> voto <strong>del</strong>le politiche di febbraio scorso appare un po’ azzardato,<br />

in quanto dovremmo ammettere che i voti attribuiti al PD sono<br />

solo frutto di ignoranza e di manipolazioni continue che questa<br />

amministrazione tenta di fare e ci fa molto male ammettere di<br />

essere continuamente imbrogliati dai nostri stessi concittadini, che<br />

noi abbiamo eletto. Abbiamo riposto in essi un sacco di speranze<br />

ed oggi constatiamo continuamente che sono degli emeriti incapaci.<br />

C’era da aspettarselo. Certo nessuno li rimprovera se da buoni<br />

padri di famiglia hanno fatto inciuci magari per far lavorare la<br />

figlia oppure possiamo rimproverare se qualcuno ha pensato di<br />

far concludere la carriera lavorativa ad uno <strong>del</strong>la propria famiglia,<br />

facendolo arrivare ad una carriera apicale, sicuramente, anzi è apprezzabile,<br />

ma l’avrebbe dovuto fare senza modificare gli accordi<br />

per la Fondazione Guspini per la vita. Ma se li esaminiamo uno ad<br />

uno e ciò che hanno prodotto in questi anni, 3 anni di danni, possiamo<br />

dedurne che sono degli incapaci, ed oggi questa incapacità<br />

ci sta facendo <strong>del</strong> male. E ciò che non si può scusare è l’arroganza<br />

che esprimono in tutte le loro azioni, convinti che il guspinese sia<br />

stupido e quindi possa essere preso in giro in tutti i modi possibili.<br />

Davvero vi sentite stupidi?<br />

Ancora oggi non sappiamo quale busta di rifiuti verrà ritirata il<br />

giorno dopo, solamente perché da quando la giunta comunale con<br />

<strong>del</strong>ibera n. <strong>30</strong>1 <strong>del</strong> dicembre 2011 ha pensato di fare un nuovo<br />

bando. È tutto andato avanti con ordinanze <strong>del</strong> sindaco, già dall’8<br />

marzo <strong>del</strong> 2012, e così via con proroghe <strong>del</strong> servizio. E siccome<br />

noi siamo stupidi e loro furbi, usano la dicitura “rinnovo <strong>del</strong>l’efficacia<br />

<strong>del</strong>le disposizioni contenute nell’ordinanza sindacale contingibile<br />

e urgente n. 34 ecc.”. Indignatevi, e poi la chiamano trasparenza!<br />

E quando viene pubblicato un bando per costituire un<br />

elenco di professionisti, per poter a rotazione attribuire incarichi<br />

professionali, ottimo principio di pari opportunità soprattutto per<br />

i giovani. Mi piacerebbe che su facebook si esprimessero coloro<br />

che non sono mai stati invitati. E poi perché irrigidirsi in quell’elenco<br />

se c’è il marito <strong>del</strong>la collega sindaco che fa l’ingegnere<br />

e magari ci fa avere il finanziamento che poi abbiamo perso, oppure<br />

anche se non è ingegnere fa nulla. Ma questa storiella la conoscete<br />

bene e poi è acqua passata e facciamo finta di nulla esattamente<br />

come ha fatto il sindaco quando l’ha scoperto. E la graduatoria?<br />

Ora sappiamo tutti che le strade <strong>del</strong> paese sono impercorribili ed i<br />

marciapiedi pieni di ostacoli e le strade di campagna piene di buche,<br />

purtroppo non ci sono soldi. Ma comunque nel 2012 hanno<br />

sperperato circa 50.000 euro in cose inutili. 20.000 euro alla Pro<br />

loco, 1.700 euro agli scout, altri <strong>23</strong>.000 euro per altri eventi, giustamente<br />

è da lì che vengono i voti. Solo per i festeggiamenti di<br />

Natale hanno speso più di 2.000 euro. Chissà quanta spesa avrebbero<br />

potuto comprare per chi ha effettivamente bisogno. Sapete<br />

che per Birras spendono circa 3.500 euro, e chiedetevi: per darli a<br />

chi? E non parliamo di carnevale, dove i guspinesi devono pagare<br />

anche la pulizia <strong>del</strong>le strade e tutto il personale dipendente <strong>del</strong><br />

Comune. E chi incassa? <strong>La</strong> Pro loco che usa il Palapip facendo<br />

pagare gli ingressi a 10 euro a persona. Fatevi un po’ di conti se ci<br />

sono state 2.000 persone senza considerare gli incassi per gli alcolici.<br />

E vi ricordate che in quell’occasione il sindaco fece un’ordinanza<br />

per vietare ai bar la vendita di alcolici. Che beffa gente!<br />

Ma la schifezza più imperdonabile è stata quando hanno rifatto il<br />

parquet <strong>del</strong> salone <strong>del</strong>l’Arci, dove organizza le lezioni di danza,<br />

con i soldi straordinari per l’occupazione. Se poi considerate che<br />

l’Arci ritiene di essere il proprietario di quel salone, pare che ce<br />

l’abbia da oltre 20 anni, che la scuola Dessì non abbia la palestra<br />

adeguata per i bambini <strong>del</strong>la scuola primaria, vi viene un po’ la<br />

nausea? In alcune parti si chiama distrazione dei fondi. Ma siccome<br />

loro sono furbi, e noi stupidi, per imbrogliare le carte non l’hanno<br />

chiamato intervento nella scuola Dessì ma intervento nella scuola<br />

primaria di via Macchiavelli e tutto questo con la complicità<br />

dei dipendenti. Tutto quello che ho raccontato è nelle <strong>del</strong>ibere <strong>del</strong><br />

Comune. Imparate a controllare il sito dove vengono pubblicate.<br />

Svegliamoci, e soprattutto acquistiamo un po’ di amor proprio.<br />

Emilio Cruccu<br />

IL NUOVO PD DI GUSPINI<br />

Il Nuovo PD di Guspini è nato sabato 16/03/2013 con l’elezione<br />

a segretario di Paolo Esse, che ha vinto la guerra contro<br />

Guido A. A sentire Francesco Emme, la vittoria è stata<br />

schiacciante, infatti i Ds hanno vinto con il 60% dei consensi,<br />

contro il 40% dei nemici che erano <strong>del</strong>la Margherita, dei<br />

Popolari e degli Scheda Bianca. Il nuovo corso Pidino di<br />

Guspini incomincia all’insegna <strong>del</strong> nuovo, <strong>del</strong> leale, <strong>del</strong> Molto<br />

Chiaro. Siamo, praticamente, in pieno XX secolo. Il tutto si è<br />

svolto sotto gli occhi attenti di ben trenta/trentacinque iscritti<br />

<strong>del</strong> direttivo che hanno rappresentato ben 192 tesserati, i quali<br />

sono venuti (si fa per dire) a votare in 160. Molti…ssimi di<br />

questi erano attesi con… ansia e quando sono arrivati sono<br />

stati abbracciati, baciati e salutati con molta… enfasi. Diciamo<br />

che un trattamento simile i militanti di tutti gli altri partiti<br />

italiani se lo sognano e, forse, non lo avranno mai. Per questo<br />

approfitto per consigliare la gente di iscriversi al….Diesse<br />

di Guspini. Se avrete pazienza e costanza, potrebbe capitarvi<br />

di… ricevere anche gli assegni familiari come segno di gratitudine.<br />

Adesso nascerà, o, verrà formata la nuova segreteria che in<br />

base ai voti conseguiti sarà composta da 5 elementi DS, da 1<br />

componente PD, e 1 componente formato da un 45% margherita,<br />

45% popolare e 10% scheda bianca. Del componente<br />

PD non se ne può fare a meno perché è l’unico ad avere<br />

sottoscritto la tessera <strong>del</strong> PD senza prima avere abitato in<br />

altri partiti. Anche questa è una novità in quanto in tutte le<br />

riunioni, da quando c’è stata la fusione a freddo, nessuno<br />

aveva smesso di ragionare come se ancora militasse nel proprio<br />

partito. Cara Sindaco di Guspini non scoraggiarti, perché<br />

prossimamente ne vedr(emo)ai <strong>del</strong>le belle con il “segretario<br />

ventriloquo”.<br />

Saluto calorosamente e cerco di rappresentarvi il corpo <strong>del</strong><br />

membro di segreteria <strong>del</strong>la Margherita, Popolare, Scheda<br />

Bianca: testa senza capelli, collo secco, torace mingherlino,<br />

pancia prominente, culo piatto, gambe una magra, l’altra abbondante,<br />

piedi alle 10 e10. Praticamente Frankestein.<br />

GRILLO È ARRIVATO A GUSPINI<br />

È successo anche qui a Guspini, Grillo è arrivato in piazza<br />

XX Settembre ha piazzato il suo palco, ha chiamato i suoi<br />

supporters, duemila circa, e da tre altoparlanti rivolti verso<br />

via Gramsci alle talpe, verso la chiesa, e verso Forte Apache<br />

alla sua destra in via Mazzini 7 ha urlato il suo slogan intimazione,<br />

Arrendetevi, arrendetevi, siete circondati. Le talpe atterrite<br />

dal frastuono e dalla perentorietà <strong>del</strong>l’intimazione si<br />

sono, ancor di più sottoterra, ritirate. Dalla chiesa è uscito<br />

fuori Francesco, il papa argentino che, con un “buonasera”<br />

nitido e forte ha fatto capire di accettare la sfida, mentre Forte<br />

Apache, chiudendo le persiane, ha schierato i suoi “mescaleros”<br />

sul balcone e sul marciapiedi sottostante, ha esposto il<br />

suo Francesco, il quale dopo avere infilato una asta nella sua<br />

bandiera P.S. ha risposto per le rime urlando a squarciagola,<br />

“resistere, resistere, resistere”. Esto no es un suenio, ma è la<br />

realtà in cui un uomo, sconfitto alle elezioni comunali (non è<br />

stato candidato), a quelle provinciali (non è stato votato, pur<br />

avendo scelto il seggio all’ultimo momento, scalzando una<br />

sua amica di partito) tenta di far tornare indietro le lancette<br />

non <strong>del</strong>la storia, ma <strong>del</strong> Gossip guspinese. Arrenditi Francè,<br />

non è solo Grillo che te lo chiede, ma anche quel tuo amico<br />

di viaggio in Uruguay e Argentina per cercare di “fondare”<br />

anche li qualcosa che qui si è… “sfondata” e come se si è<br />

sfondata. Recuerdas’? Gli imprenditori di Guspini si, sobretodo<br />

los que han travajato alla costruzione <strong>del</strong>la “Casa di<br />

cura di eccellenza”, e che vantano tanti crediti da esigere.<br />

Recuerda Francesco e ricordino anche i tuoi amici nel partito,<br />

che tanto vogliono bene ai disoccupati, esodati, pensionati<br />

che non arrivano alla fine <strong>del</strong> mese. Hasta la verdad, l’honestade,<br />

siempre. Tuo El C’é.<br />

di Pietro Usai<br />

Su ricoveru<br />

Poesia in limba<br />

Minestrina e semollinu<br />

fiara su pastu miu preferiu,<br />

fiara su pastu de ognia dì in su<br />

spiralli de Santuingiu<br />

aundi fia ricoverau,<br />

dì e notti fia croccau<br />

ma in bona compagnia,<br />

onnia dì s’infermiera<br />

su prelievu si fadiada<br />

po su sangui esaminau<br />

e su signori ringraziai.


Sport<br />

GONNOSFANADIGA CAMPIONATO REGIONALE DI MTB<br />

Trofeo “Pardu Mannu<br />

is piccus de mobetza”<br />

Seconda prova <strong>del</strong> Campionato regionale di Mountain Bike Cross<br />

Country è stata quella <strong>del</strong> 17 marzo a Gonnosfanadiga. Ben <strong>23</strong>4<br />

atleti, in rappresentanza di tutte le Società MTB isolane, si sono<br />

sfidati in un tragitto immerso tra il verde <strong>del</strong>le montagne gonnesi.<br />

I due percorsi di gara proposti: il primo di Km 4,8 riservato ai<br />

giovani, il secondo di poco più di 6,5 Km. riservato alle altre<br />

categorie, hanno visto protagonisti numerosi atleti.<br />

Nella prima gara la vittoria assoluta sui tre giri è stata <strong>del</strong>l’allievo<br />

di 2° anno <strong>del</strong> Mtb Sennori Dennis Santoru seguito dal compagno<br />

di squadra Filippo Vercellino e Andrea Derudas <strong>del</strong>la Giorgione<br />

Ozierese. Tra gli esordienti di 1° e 2° anno, sui due giri <strong>del</strong><br />

percorso, la vittoria assoluta è stata di Antonio Piga <strong>del</strong>la Giorgione<br />

Ozierese, che ha avuto la meglio sul suo compagno di squadra<br />

Virgilio Lisbo; 3° assoluto Meloni Nicola <strong>del</strong> Piccalinna Mtb<br />

di Guspini. Tra gli esordienti di 1° anno significativo l’ottimo 3°<br />

posto conquistato dall’atleta locale Nicolò Aresti.<br />

Tra le donne esordienti/allieve ha vinto Simona Cossu, <strong>del</strong> Mtb<br />

Sennori, che ha prevalso sulle due ragazze <strong>del</strong> locale Club Taxus<br />

Si incontrano per almeno<br />

due volte alla<br />

settimana accomunati<br />

dalla passione <strong>del</strong> tiro<br />

con l’arco. Gli arcieri<br />

di San Gavino (nelle<br />

foto di Renato Sechi)<br />

hanno una loro sede<br />

anche se fanno parte<br />

<strong>del</strong>la società di Uras<br />

che di recente ha festeggiato<br />

i 25 anni di<br />

vita.<br />

Per l’occasione nel<br />

centro sportivo di<br />

Uras si è svolto il secondo<br />

appuntamento<br />

dei campionati regionali<br />

Indoor, il campionato<br />

<strong>del</strong>l’arco olimpico<br />

con ben 103 atleti<br />

qualificati accreditati.<br />

<strong>La</strong> giornata organizzata<br />

alla perfezione dalla<br />

società campidanese<br />

guidata dal nuovo presidente Roberta Sideri (subentrata a Pino<br />

Spanu, eletto presidente <strong>del</strong> Comitato Regionale) ha offerto una<br />

bellissima coreografia.<br />

<strong>La</strong> competizione ha avuto risultati di buon livello e la gara di<br />

classe e di assoluto ha avuto negli arcieri maschili il dominatore<br />

in Massimiliano Maccioni (arc. Uras) e nel femminile assoluto<br />

è risultata vincitrice Viviana Spano (arc. Torres).<br />

Le squadre hanno dato vita a dei confronti equilibrati: nel settore<br />

dei Seniores hanno dominato gli arcieri Uras con Maccioni-<br />

Si è svolta domenica 17 marzo, nel campetto<br />

erboso <strong>del</strong> comunale di “Santa Lucia”, la partita<br />

tra la Sangavinese e Villacidrese per la<br />

categoria “pulcini”. I piccoli , di 10 e 11 anni<br />

allenati dal mister Alessio Cotza, sono riusciti<br />

a imporsi col punteggio di 3 a 2 in tre tempi<br />

da 15 minuti. <strong>La</strong> piccola Sangavinese milita<br />

nel campionato <strong>del</strong>la <strong>del</strong>egazione provinciale<br />

di Oristano nel Girone B, nel periodo di Natale<br />

i giovanissimi calciatori in erba hanno<br />

partecipato ad un torneo con 12 squadre svoltosi<br />

a Guspini nel quale sono giunti secondi. I<br />

piccoli vengono seguiti da Alessio Cotza, ve-<br />

Baccata Beatrice Piras e Roberta Lisci.<br />

Nella gara riservata alle categorie agonistiche e amatoriali vincitore<br />

assoluto sui 4 giri è stato Alessandro Ferrau <strong>del</strong>la Piscina<br />

Irgas di Villacidro; al secondo posto assoluto e primo tra i master<br />

sport si è classificato Rino Cabras <strong>del</strong> G.S. Runner di Cagliari.<br />

Ottima la prova <strong>del</strong>l’atleta locale Concas Matteo Simone (techno<br />

Bike) secondo tra i master sport. Nella categoria Juniores vittoria<br />

per l’atleta di Osilo Costantino Gaspa seguito da Mattia Melis<br />

<strong>del</strong>l’Arkitano. Nei Master 1 la vittoria è andata a Davide Uras<br />

(ASD Bosa), al secondo posto si è classificato Giordano Fadda<br />

(Monreal Bike); mentre Adriano Testone (Progetto Sport Sassari)<br />

si è aggiudicato la vittoria tra i master 2, al secondo posto si è<br />

piazzato Emmanuel Cau (Piscina Irgas – Villacidro); tra i master<br />

3 ha vinto Alessandro Saddi (G.S. Esercito) su Maurizio Cherchi<br />

(S.C. Cagliari); nei Master 4 Roberto Moi (S.C. Cagliari) seguito<br />

dall’atleta <strong>del</strong>la Taxus Baccata Antonio Tomasi. Tra i master 5 la<br />

vittoria è andata a Giorgio Sara (MontainBike Sennori) su Antonello<br />

Puggioni (Progetto Sport Sassari); nella categoria Master 6<br />

I segreti degli arcieri di San Gavino<br />

San Gavino: l’esperienza dei piccoli<br />

pulcini <strong>del</strong>la Sangavinese<br />

Chia-Meloni (questi ultimi <strong>del</strong>la scuola di San Gavino) sia nell’individuale<br />

che negli assoluti dove hanno avuto la meglio sui<br />

ragazzi terribili degli arcieri Torres (Mara- Vigliani-Poddighe).<br />

Sempre dalla scuola di San Gavino arriva un ottimo bronzo <strong>del</strong>la<br />

squadra veterana con Ulzega-Uras-Casu che, con una ottima<br />

prestazione, si sono piazzati subito dietro agli arcieri Torres-<br />

Sassari e agli arcieri Nuragici di Cagliari. Buon 18° posto di<br />

Gavino Serra (arc. Uras, San Gavino) nei maschili dove si misuravano<br />

gli arcieri di più alto livello.<br />

terano <strong>del</strong>la prima squadra <strong>del</strong>la Sangavinese<br />

che milita in Eccellenza nel campionato Amatori,<br />

che con tanta passione incita i giovanissimi<br />

atleti durante le partite e gli allenamenti,<br />

ma non mancano mai nemmeno il presidente<br />

Giovanni Zucca e l’accompagnatore Leandro<br />

Porceddu. <strong>La</strong> squadra è composta da: Francesco<br />

Caboni, Lorenzo Carta (Capitano), Luca<br />

Cinus, Luca Congia, Matteo Crobu (Portiere),<br />

Noemi Figus, Antonio Meloni, Luigi Mulvoni,<br />

Marco Sanna, Riccardo Senis, Cristian Serra,<br />

Pietro Riba e Matteo Rosina.<br />

Lorenzo Argiolas<br />

10 aprile 2013 29<br />

Salvatore D’Urso<br />

(S.C. Cagliari) che ha<br />

primeggiato su Roberto<br />

Fanni (Arestis<br />

Mtb Quartu S.E.).<br />

Un trofeo emblematico<br />

va infine a tutto<br />

il team <strong>del</strong>la Taxus<br />

Baccata che di anno<br />

in anno si adopera per<br />

organizzare al meglio la gara sportiva diventando orgoglio <strong>del</strong>la<br />

comunità gonnese.<br />

<strong>La</strong> preziosa collaborazione tra tutti i soci, il presidente Salvatore<br />

Cabiddu, l’Amministrazione Comunale, la Livas, la Compagnia<br />

Barracellare, gli sponsor e i proprietari dei terreni interessati dalla<br />

gara che hanno consentito, anche quest’anno, un’ottimale riuscita<br />

<strong>del</strong>la manifestazione.<br />

Marilena Colombu<br />

Nel femminile<br />

la squadra seniores Curreli-Szabo-Vaccargiu (arc. Uras, San<br />

Gavino) si è classificata terza di classe e seconda negli assoluti.<br />

Buono il posto di Riccardo Aresti (arc. Uras, San Gavino) nella<br />

classe degli allievi maschili con il suo record personale di 473<br />

punti; sempre nel settore giovanile nella classe giovanissimi, il<br />

sangavinese Lorenzo Serra si è aggiudicato il suo primo campionato<br />

regionale indoor <strong>del</strong>la sua (speriamo) lunga carriera.<br />

Gian Luigi Pittau


<strong>30</strong><br />

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12)<br />

MONTEVECCHIO<br />

Vendesi appartamento 100<br />

mq ristrutturato, doppia entrata<br />

indipendente, piano terra,<br />

cantina, giardino adiacente.<br />

Tel. 347 3693472. (02/12)<br />

PABILLONIS<br />

Vendesi casa in pieno centro<br />

abitato, superficie lotto 240<br />

mq. Superficie coperta (piano<br />

terra più primo piano) 210<br />

mq. Tre ingressi, 7 vani, ampio<br />

cortile. Affare. Tel 340<br />

9085804. (03/12)<br />

PABILLONIS<br />

Vendesi casa nuova (10<br />

anni) indipendente, 2 livelli,<br />

in centro paese con doppio<br />

cortile, veranda, cantina, riscaldamento<br />

a gas ed elettrico<br />

con termoconvettori caldo/freddo.<br />

Piano primo: ingresso,<br />

soggiorno, cucina,<br />

studio, bagno, stireria, due<br />

camere da letto. Primo piano:<br />

soggiorno, cucina, due<br />

bagni, tre camere da letto,<br />

balcone. Prezzo 220 mila<br />

euro trattabili. Tel. 348-<br />

9<strong>14</strong>5782. (03/13)<br />

PISTIS<br />

Vendesi casa articolata su<br />

due piani indipendenti, giardino<br />

alberato. Tel. 070<br />

9353860. (15/12)<br />

SARDARA<br />

Vendesi attico panoramicissimo,<br />

3 letto, 2 bagni, ampio<br />

soggiorno con camino, cucina,<br />

3 ampie terrazze. Climatizzato.<br />

Mai utilizzato. Possibilità<br />

subentro mutuo. Tel.<br />

348 8951209. (19/12)<br />

SANLURI<br />

Vendo casa indipendente con<br />

giardino, 3 camere da letto,<br />

due bagni, salone, soggiorno,<br />

cucinino, lavanderia, terrazza,<br />

garage per due auto, completa<br />

di termocamino a legna ventilato,<br />

pompe di calore. Pronta<br />

all’uso. Euro 120 mila trattabili.<br />

Tel. 346 3790719 (09/12).<br />

SANLURI<br />

Vendo casa campidanese, nel<br />

centro storico in via Diaz , in<br />

fase di realizzazione, con finiture<br />

in pietra e travi in legno,<br />

costruita in un lotto di <strong>30</strong>0 mq,<br />

cortile e posto per auto. Tel .<br />

347 69054<strong>30</strong>. (10/12)<br />

TORRE DEI CORSARI<br />

Affarone. Vendo casa panoramica<br />

di fronte alle dune. 83<br />

mq. Tel. 329 1552457. (<strong>14</strong>/<br />

12)<br />

VILLACIDRO<br />

Vendesi casa indipendente<br />

climatizzata, 5 stanze, bagno,<br />

ampio terrazzo, ampio ingresso.<br />

Compresa di balconi,<br />

adattabile anche per uso uffici.<br />

Ottimo prezzo. Tel. 340<br />

10183<strong>14</strong>. (04/12)<br />

VILLACIDRO<br />

Vendo locale mq 80, in centro,<br />

pronto all’uso. Tel.<br />

3475048755. (09/12)<br />

VILLACIDRO<br />

Via Silvio Pellico affittasi<br />

monolocali, soggiorno con<br />

angolo cottura e zona notte,<br />

graziosamente arredati completi<br />

di cantina e posto auto<br />

interno. Tel. 347 5825763 -<br />

328 7620157. (02/13)<br />

VILLACIDRO<br />

Vendo/affitto locale mq 42,<br />

pronto all’uso, posizione<br />

centrale. Tel. 347 5048755.<br />

(09/12)<br />

7 TERRENI<br />

COLLINAS<br />

Vendo terreno edificabile di<br />

1000 mq, con due entrate, in<br />

posizione dominante. Tel<br />

328 7<strong>23</strong>2992 (sig. Paolo).<br />

(11/12)<br />

GONNOSFANADIGA<br />

Vendesi in località Rienatzu<br />

(Trusceli), porzione di oliveto,<br />

25 piante. Prezzo da concordare.<br />

Tel. 329 5422478.<br />

(03/12)<br />

GUSPINI<br />

Vendo terreno edificabile due<br />

entrate, 100 mq, via Diaz n.<br />

112. Tel. 339 6696441. (21/12)<br />

GUSPINI<br />

Vendesi terreno edificabile<br />

in via Giardini, mq 270 (di<br />

cui 90 in zona urbanististica<br />

e 180 in zona agricola), con<br />

pozzo, frutteto e corrente<br />

elettrica. <strong>14</strong>.000 euro. Tel.<br />

320 63.84.825. (01/13)<br />

VILLACIDRO<br />

Vendesi terreno zona Cortemargiani,<br />

63 piante olive produttive,<br />

are 29,45. Tel. 349<br />

4450441(chiamare dopo le<br />

otto). (04/13)<br />

SANLURI<br />

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO<br />

Buon Anniversario<br />

Gian Franco<br />

e Rita<br />

Per il 25esimo<br />

anniversario<br />

di matrimonio<br />

tanti auguri mamma, tanti<br />

auguri papà per questo<br />

vostro grandissimo amore.<br />

Alessandra e Stefano.<br />

GUSPINI 29 APRILE<br />

8 VARIE<br />

Vendocausa inutilizzo, nuovo,<br />

mai usato, Nokia c5-03<br />

con le seguenti caratteristiche:<br />

Touch screen da 3,2'’,<br />

alta risoluzione 640 x 360, 5<br />

MP, zoom digitale 3x, mirino<br />

a tutto schermo, account<br />

email di Nokia Mail, Instant<br />

Messaging con Nokia Chat,<br />

tecnologia 3 giga con supporto<br />

GPRS, EDGE,<br />

HSDPA... Memoria espandibile<br />

fino a 16 G ,e microsd<br />

da 1giga. 1<strong>30</strong>euro. Tel. 345<br />

2290719 chiamare dopo le<br />

17. (02/13)<br />

Vendesi fucile Beretta cal.<br />

12, sovraposto,in buone condizioni.<br />

Prezzo d’occasione.<br />

Cell. 349 6763598, tel.070<br />

9339750. (01/13)<br />

Tantissimi auguri<br />

di buon compleanno<br />

a Pia Magnoni<br />

da tutta la redazione<br />

de <strong>La</strong> <strong>Gazzetta</strong><br />

<strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>.<br />

ARBUS<br />

Compleanno speciale per Rosina Schirru<br />

È stata una Pasqua con doppi auguri per il rione di via Cimitero<br />

ad Arbus, dove vive Rosina Schirru con i sui 101 anni.<br />

Compiuti nel mese di gennaio non è stato possibile festeggiarli<br />

perché la donna era ricoverata all’ospedale di San Gavino<br />

per una grave forma di broncopolmite. Si è temuto il<br />

peggio, ma la forza e la vitalità <strong>del</strong>la nonnina ha superato la<br />

malattia. In occasione <strong>del</strong> suo compleanno le hanno fatto visita<br />

il sindaco Franco Atzori e il vice Gianni <strong>La</strong>mpis.<br />

Ad accoglierli i figli Giovanni e Maria che le stanno vicino<br />

con amorevoli attenzioni. Rosina, madre di 5 figli, nonna di<br />

10 nipoti e bisnonna di 4, vedova dal 1970, riesce ancora a<br />

raccontare il secolo di sacrifici e di soddisfazioni. Dai ricordi<br />

<strong>del</strong> giorno <strong>del</strong> fatidico sì con Silvio Frau, 21 anni lei, 24<br />

lui, ai sacrifici sui campi trasportando carri di legna sino a<br />

Pabillonis, ai giorni di solitudine dopo la morte <strong>del</strong> marito,<br />

all’amore con cui il figlio Giovanni l’accudisce, alla scelta di<br />

rimanere sola in casa “tanto se devo morire non cambia nulla,<br />

anche se dovessi avere una badante”. (s. r.)<br />

Vendesi macchinario per<br />

confezionamento in sacchetti<br />

o barattolo di ortofrutta,<br />

mandorle, olive, ecc. pesatura<br />

e dosaggio da 0 a 15 Kg.<br />

Tel 335 6226924. (03/13)<br />

Vendo 40 damigiane rivestite<br />

e 10 contenitori per la conservazione<br />

<strong>del</strong>le olive in salamoia.<br />

Tel. 070 93<strong>14</strong>240 -<br />

346 33<strong>14</strong>383. (<strong>14</strong>/12)<br />

Vendesi a prezzo di fallimento<br />

rete per recinzione e paletti<br />

zincati. Tel 335<br />

6226924. (03/13)<br />

Vendesi canarini singoli o coppie.<br />

Tel. 340/6668643 (Emilio<br />

- Guspini). (16/12)<br />

Vendesi olio d’oliva di prima<br />

qualità (località Seddus -<br />

Villacidro). Tel. 070<br />

9329031. (13/12)<br />

GUSPINI 3 APRILE<br />

Tantissimi auguri per i tuoi<br />

85 anni nonna bis.<br />

Con tanto affetto Giulia.<br />

Il 3 aprile ha compiuto<br />

85 anni la mia cara mamma.<br />

Un mondo di auguri.<br />

Con amore tua figlia Luisa<br />

e famiglia.<br />

GUSPINI<br />

Vendo ottimo vino di proprietà<br />

bianco e rosso, di Collinas.<br />

Prezzo ottimo. Tel. 340<br />

0575720. (20/11)<br />

Vendesi barca m. 4,5, motore<br />

cc. 25, accensione elettrica<br />

più carrello. Esamino permuta<br />

con camper o altro. Tel.<br />

327 0962546 (02/13)<br />

Vendo pastore tedesco- cuccioli<br />

puri sanissimi. Affare<br />

euro 150. Tel. 347 0384619.<br />

(05/13)<br />

Vendesi tubi di irrigazione in<br />

buone condizioni da 80. Telefonare<br />

ore pasti. Tel. 070<br />

9353818. (05/13)<br />

Vendesi sovrapposto calibro<br />

12, bi Grillo. Come nuovo.<br />

500 euro. Tel. 347 06<strong>14</strong>576.<br />

(16/12)<br />

10 aprile 2013 31<br />

Tantissimi auguri di buona<br />

Pasqua alla mia nipotina<br />

Giulia.<br />

Ringrazio mia sorella Sara<br />

e mio cognato Alex<br />

per questo bellissimo<br />

angelo che ci hanno regalato<br />

Con tanto amore tua zia Elena.<br />

VILLACIDRO<br />

Allegra nostalgia<br />

<strong>La</strong> foto in alto, scattata nel pomeriggio <strong>del</strong> 27 dicembre 2012,<br />

ritrae il gruppo folcloristico Città di Villacidro che ha intrattenuto<br />

con allegria e tanta bravura, considerato lo spazio disponibile<br />

ridotto, gli ospiti <strong>del</strong>la Casa <strong>del</strong>l’Anziano di via<br />

Repubblica, oltre a tutto il personale di turno.<br />

Sono stati eseguiti vari balli sardi con splendide e sincronizzate<br />

coreografie, nell’ambito dei quali è emerso l’affiatamento<br />

dei ballerini.<br />

Tra balli e canti gli ospiti <strong>del</strong>la Casa e il personale sono stati<br />

coinvolti nel divertimento, come è successo <strong>del</strong> resto anche<br />

agli esperti giunti per assistere alla manifestazione.<br />

Entusiasti tutti i componenti <strong>del</strong> gruppo folcloristico, che sono<br />

riusciti a regalare qualche ora di spensieratezza, ripagata dall’affettuosa<br />

gratitudine <strong>del</strong> pubblico.<br />

L’obiettivo è quello di riproporre quanto prima una serata<br />

all’insegna <strong>del</strong> folclore sardo, visto il successo <strong>del</strong>l’iniziativa.<br />

Giovanna Delogu<br />

Vendesi tastiera elettronica<br />

Farfisa 61 tasti, amplificazione<br />

stereo 7+7watt RMS.<br />

Prezzo occasione. Tel.. 349<br />

6763598, tel. 070 9339750.<br />

(01/13)<br />

Vendo 2 dischi in ghisa da<br />

10 kg, nuovi mai utilizzati.<br />

Vendo causa inutilizzo. Tel.<br />

345 2290719 (dopo le 17).<br />

(02/13)<br />

Vendo barca open tecnofiber<br />

4,70, più motore evinrude<br />

737,40 cv. Euro 3.500. Tel.<br />

340 0536986. (17/12)<br />

Vendo scarpe antiinfortunistiche,<br />

marca Rigel, num. 44, ottimo<br />

affare, prezzo 35 euro<br />

trattabili. Tel. 348 6838755.<br />

(03/12)


32<br />

10 aprile 2013

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