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21 gazzetta blocco 12-22.pdf - La Gazzetta del Medio Campidano

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1<strong>21</strong>0 dicembre 2009Sono stati otto giorni intensidi scambio culturale quelliche hanno visto gli studenti<strong>del</strong>le scuole medie di SanGavino accogliere venti studentispagnoli e quattro docenti<strong>del</strong>la “EscolaMunicipal <strong>del</strong> Treball diGranollers”. L’accoglienza<strong>del</strong>le venti famiglie di genitorisangavinesi, i cui figlisono studenti <strong>del</strong>le medie, èstata davvero molto calorosa.Dopo l’arrivo degli studentirumeni, si è giunti alla secondatappa <strong>del</strong> progettotriennale Comenius dal titolo“Together and Ensemblein Europe” portato avanti inparticolare dai docenti di lingueGianni Aresu e MariaVittoria Zuncheddu. Felicissimii catalani <strong>del</strong>la città diGranollers. “Siamo stati ricevuticalorosamente -evidenziaLluisa Sol, docente di linguestraniere- abbiamo avutol’occasione di lavorare insiemee di conoscerci. Ciconsideriamo privilegiati perquesta possibilità di scambioche ci è stata concessa”. Entusiastaanche Assunta Font:“<strong>La</strong> Sardegna è molto similealla Spagna. Abbiamo ap-SAN GAVINOAlle scuole medie grande festa per l’arrivo degli studenti e dei docenti catalaniSono stati il sindaco GianniCruccu e l’assessore Fe<strong>del</strong>eMelas a dare il benvenutoalle quattro docenti e ai ventiragazzi (9 ragazzi e 11 ragazzedi 13 anni), provenientidalla cittadinacatalana di Granollers, distanteuna trentina di chilometrida Barcellona, e graditissimiospiti <strong>del</strong>l’IstitutoComprensivo Statale di SanGavino Monreale e <strong>del</strong>leventi famiglie che li hannoaccolti attraverso il progettoComenius “Together andensemble in Europe”.Una volta fatti accomodarenella sala consiliare, come sesi trattasse di un Consigliostraordinario, il primo cittadinoha espresso parole digrande gioia nel conoscerecoloro che sarebbero statiospiti graditi per una settimana<strong>del</strong>la città di SanGavino. Un gemellaggio im-prezzato molto la cucinasangavinese: la pasta al forno,gli amaretti e i piatti allozafferano”. Sulla stessa lineala docente Nuria Cruells: “Inostri ragazzi sono stati trattaticome figli dalle famiglieche li hanno accolti. Tra levisite guidate mi è piaciutamolto Alghero, dove si parlail catalano”. Felicissima è ladirigente scolastica SusannaOnnis: “È andato tutto moltobene. Ora il prossimo aprilesaremo ospiti in Spagna deiragazzi e dei docenti che abbiamoaccolto”.Grande festa anche in aulaconsiliare dove il sindacoGianni Cruccu, insieme adalcuni assessori, ha accolto iragazzi e i docenti catalani.Molto bello è stato l’incontrocon la fondazione “GiuseppeDessì” a Villacidro econ i bambini <strong>del</strong>le elementari<strong>del</strong> paese e con i piccolialunni <strong>del</strong>la scuola <strong>del</strong>l’infanzia.Molto suggestivo ancheil concerto offerto daglistudenti <strong>del</strong>le classi ad indirizzomusicale sotto la guidadei docenti Marco Meloni(chitarra), Isabella Piras (clarinetto),Cristina Cadeddu(violino) e Elisabetta Basciu(pianoforte). Infine, per chiuderein bellezza, c’è statol’incontro con il presidente<strong>del</strong>la Provincia Fulvio Tocco.Gian Luigi PittauIn Comune la calorosa accoglienza <strong>del</strong> sindacoSopra: il sindaco consegna alcuni doniad una docente catalana.A destra: i ragazzi tra i banchi<strong>del</strong>l’aula consiliare.Foto di gruppo di studenti e professoriportante e pieno di enormisignificati per tutti isangavinesi perché il progettosi basa su principi di fortelegame storico, linguistico,geografico, folcloristico e ditradizione con la vicinaCatalogna. “Si spera sia -affermail sindaco- l’inizio diuna serie scambi, cooperazionee confronto tra la nostrarealtà e la vostra. Tra lenazioni europee più vicinealla Sardegna, sicuramentela Spagna è quella che ci stapiù a cuore, e per questomotivo ringrazio i docenti<strong>del</strong>la scuola media che sisono impegnati a far decollareil progetto di scambioculturale. È un’occasione diincontro stimolante per entrambie di scambio con i nostriamici spagnoli che, ciauguriamo, possa continuareanche in futuro, grazie algemellaggio <strong>del</strong>la nostra cittàcon la città di Granollers”.È stata per tutti una bella novitàquella di non aver avutobisogno di un interpreteper comunicare e farsi capire.È bastato parlare lentamenteutilizzando un linguaggiosemplice. Si è quindipotuto constatare che gliospiti capivano l’italianoanche perchè sono state tantele parole che abbiamo scopertodi avere in comune.Nel momento in cui i ragazzie le docenti si sono presentate,si è capito che oltreai tanti termini simili all’italianove ne erano tantissimiuguali al sardo.Al termine <strong>del</strong>l’incontro ilsindaco ha donato alle docentialcuni libri sulla cittàdi San Gavino e in particolareha chiesto di consegnaredue stemmi di grande pregio,che riproducono fe<strong>del</strong>mentei simboli di SanGavino Monreale, al lorosindaco e un altro alla scuolaospite “Escola Municipal<strong>del</strong> Treball” di Granollers.Gianni AresuL’esperienza di gemellaggiocon le scuole medie di SanGavino con le interviste deglistudenti catalani è statapubblicata dalla radio spagnola“7 Vallès” su Internetall’indirizzo www.radio7valles.cat.Ne è entusiasta il docente dilingua inglese Gianni Aresu:“Ogni settimana i ragazzi<strong>del</strong>la Escola Municipal <strong>del</strong>treball parleranno di SanGavino e <strong>del</strong>le amicizie eu-Comenius, gli studenti incontranoil presidente <strong>del</strong>la Provincia“Cristoforo Colombo è originario di Sanluri. È proprio lo studiodi una ricercatrice catalana a dare questa notizia. <strong>La</strong> scrittriceMarisa Azuara nel suo libro dedicato a Christoval Colón.Más grande que la leyenda ricostruisce la storia e lagenealogia <strong>del</strong>la famiglia <strong>del</strong>l’esperto marinaio. Sostiene cheColombo nacque in Sardegna “nel 1436, nel castello diSanluri, dimora <strong>del</strong>la sua famiglia paterna”. Così presenta lanotizia il nostro Presidente <strong>del</strong>la Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong> Fulvio Tocco al gruppo di docenti catalane presentinell’Aula Magna <strong>del</strong>l’Istituto Comprensivo Statale diSan Gavino Monreale, in occasione <strong>del</strong> saluto finale rivoltoanche ai venti ragazzi provenienti dalla “Escola Municipal<strong>del</strong> Treball” di Granolleres –Catalonia – in occasione <strong>del</strong> progettodi gemellaggio Comenius dal titolo “Together andensemble in Europe”. Il silenzio è segno di grande concentrazioneda partedei ragazzi <strong>del</strong>lemedie che ascoltanosenza perderealcun passaggio<strong>del</strong> discorso. “Dagliopuscoli, cariospiti catalani, scopriretele bellezzenaturalistiche, culturali,storiche e folcloristiche <strong>del</strong>la nostra terra. A Piscinasvi sono le dune sabbiose considerate le più alte ed estese d’Europa.Nella Giara di Gesturi è presente una razza di cavalliniselvatici unici al mondo. Nelle zone di Montevecchio è presenteil cervo. È stato poi scientificamente confermato chenelle zone di Villacidro vi è la presenza <strong>del</strong> maiale di razzasarda allevato allo stato libero a ciclo biologico completo. Èstato predisposto poi un Piano di Valorizzazione <strong>del</strong>la razzasuina sarda considerata per Decreto la “sesta razza nazionale”da tutelare. Stiamo costituendo un comparto su cui puntareper produrre nuova ricchezza e nuova occupazione. Con ilprogetto “Vivere la campagna” valorizziamo la biodiversità,difendiamo i diritti degli agricoltori e sosteniamo l’agricolturalocale. Abbiamo già valorizzato e lavoriamo affinché inostri prodotti siano conosciuti in Europa”.L’incontro si conclude con un calorosissimo applauso e laconsegna di alcuni doni che il Presidente regala ai ragazzi diGranollers tramite gli alunni di San Gavino Monreale. È lavolta quindi dei ringraziamenti finali da parte <strong>del</strong> dirigentescolastico Susanna Onnis al Presidente, per la disponibilitàofferta a rendere l’incontro di qualità, alle docenti NúriaCruells, Assumpta Font, Elisabet Ribo e Lluïsa Sol con i loroventi alunni per il bellissimo scambio culturale di una settimana,ai docenti che hanno fortemente voluto che entrassenella scuola lo spirito di fratellanza e amicizia europea trapopoli vicini per storia e tradizione. È così che l’esperienzavissuta dai ragazzi sangavinesi diventa un grande ponte versola costruzione di un’Europa <strong>del</strong>le persone.Gli studenti e i docenti catalani sono stati accompagnati adAlghero e a Carloforte-Sant’Antioco da alcune classi di SanGavino che si sono esercitatie in lingua straniera nel presentarele località <strong>del</strong>la Sardegna. Un ringraziamento particolareva alle venti famiglie che hanno accolto e trattato i ragazzicome figli, li hanno coccolati e regalato loro una eccellenteospitalità. (g. a)Le interviste ai ragazzi registrateda una radio catalana su Internetropee che hanno incontratoproprio nel centro <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong>. I ragazzicatalani ci salutano e ci trasmettonoil loro entusiasmodopo l’esperienza vissuta danoi”.Sul sito web è sufficientecliccare sulla sinistra in uncollegamento dal titolomicroestudi. Le quattro piccolefoto sono un link persentire le interviste dei ragazziche parlano anche <strong>del</strong>Comenius. Ora ad aprile glistudenti sangavinesi partirannoper la Spagna e sarannoospiti dei loro coetaneicatalani. Di sicuro saràun’esperienza indimenticabile,un modo per apprenderele lingue sul campo eper dare una dimensionesempre più europea al nuovoistituto comprensivosangavinese guidato dallanuova dirigente scolasticaSusanna Onnis. (g.l.p.)


10 dicembre 2009 13L’INTERVENTOGLI EROI “VIOLENTI”E LUCA CASARINIIMPRENDITOREdi Davide RuggeriQualche giorno fa, guardando un edizione <strong>del</strong> telegiornale <strong>del</strong>latv nazionale, ho notato che tra le prime notizie, vi era, corredatodi video, il rilascio di due studenti arrestati dalla polizia per violenzae lesioni a pubblico ufficiale, in occasione di un corteo di400 universitari svoltosi per le vie di Milano. Corteo non autorizzatoed appoggiato dai centri sociali. “I due arrestati sonoMatteo Tunesi e Giammarco Peterlongo” – così recita <strong>La</strong> Repubblica<strong>del</strong> 18 Novembre - “entrambi ventenni con precedentiper resistenza a pubblico ufficiale per aver colpito rispettivamentedue poliziotti con un pugno al viso ed un calcio. Il primofrequenta Sogiologia in Bicocca, l’altro l’istituto tecnicoKandinsky. Dopo una notte in questura , questa mattina sarannoprocessati per direttissima…”I due studenti, davanti al giudice, avrebbero dichiarato che nonera loro intenzione fare <strong>del</strong> male. Entrambe le madri avrebberoesclamato: “I ragazzi hanno bisogno di persone carismatiche,persone di riferimento, di una società che li accolga, non sonodegli scalmanati”. Il giudice, quindi, avrebbe deciso di scarcerarlilimitandosi a “sgridare” i ragazzi con parole semplici madirette: “Comportatevi bene, non fatelo più”.Ad attenderli fuori dal tribunale di Milano di via San Barnaba,oltre cento studenti, i genitori e tanti giornalisti compresi quelli<strong>del</strong>la Tv nazionale, quella per cui paghiamo il canone. Cori estriscioni per i due “bravi ragazzi”, che escono all’esterno conla sigaretta in bocca, portati in trionfo come Lippi dopo avervinto il mondiale, eroi coraggiosi senza macchia e senza paura.Cori da stadio (“Vergogna, vergogna” e “Assassini”) e striscioni(“Gimmi e Teino liberi ora. No justice no peace”, “<strong>La</strong> prossimavolta sparate alla folla” e poi “Italy is not Iran”, “<strong>La</strong> vostra repressionenon ci fermerà” ecc. ecc.). Il tutto ripreso dai telegiornalidi stato. “Subito dopo la liberazione” – continua <strong>La</strong>Repubblica – “il presidio si è sciolto andando a formare un nuovocorteo verso Piazza Fontana. Nel corteo di oltre 300 studentierano presenti anche Peterlongo e Tunesi che tra le mani avevanobene in mostra la busta gialla contenente i pochi oggetti personaliche gli sono stati restituiti dopo la decisione <strong>del</strong> Giudice.”Pare che il corteo che ha dato origine al tutto sia stato organizzatoa sua volta dagli studenti, come forma di solidarietà a cinquemilitanti anarchici arrestati il giorno prima per una rapinaalla libreria Cusl <strong>del</strong>l’Univesità Statale di Milano avvenuta il 3ottobre. I militanti, dopo aver chiesto di fotocopiare seicentocopie di un volantino, regolarmente effettuate, prendono a schiafficommessi e cassieri e poi scappano. Da qui la denuncia e gliarresti.L’importanza data dai mass media alla liberazione dei due ragazzi,diciamo un po’ esuberanti, sottende, a mio modesto parere,un messaggio devastante. Da una parte i due ragazzi, malatidi protagonismo, registreranno i filmati <strong>del</strong> loro trionfo e diventerannogli idoli <strong>del</strong>la scuola, per generazioni. Dall’altra i duecarabinieri che dovranno spiegare a loro volta ai loro figli edalle loro mogli com’è difficile mantenere una dignità, dopo averpreso un pugno in faccia da un ragazzino, per poco più di milleeuro al mese.Sono stato anch’io studente, ai tempi <strong>del</strong> movimento <strong>del</strong>l’85 promossodalla scuola secondaria contro l’allora ministro Falcucci.<strong>La</strong> maggior parte di noi non sapeva neanche chi fosse e nonamava leggere i giornali. L’idea di occupare la scuola e dormirein classe con il sacco a pelo ci affascinava più di ogni altra cosa.Non penso che, da allora ad oggi, le cose siano molto cambiate.Quando si cresce, e in questo caso credo che abbiano molta piùprobabilità di crescere meglio i figli di quei carabinieri presi apugni piuttosto che i due scalmanati arrestati, gli errori fatti ingioventù si pagano sempre o quasi sempre. A questo propositomi ha divertito la notizia <strong>del</strong>la completa conversione <strong>del</strong>l’ex leaderno global Luca Casarini che si è iscritto alla CGIA, ossia laconfederazione generale italiana <strong>del</strong>l’artigianato, in seguito all’aperturadi un’impresa individuale di marketing e design pubblicitario.Ora che ha famiglia ed un figlio di tre anni da mantenere,ha già capito quanto sia difficile sopravvivere e promettelotta contro il Fisco che definisce “iniquo e vessatore”, contro loStato “che impone e non garantisce” e contro gli studi di settoredefiniti “la mannaia dei politici di sinistra”. Presto lo vedremo acapo di qualche <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong> popolo <strong>del</strong>le Partite Iva.D’altronde dopo la conversione di Capezzone a portavoce <strong>del</strong>Pdl, tutto è possibile…GUSPINI IL 31 DICEMBRE SCADE LA MOBILITÀUn Natale senza sorriso esenza lavoro per gli ex dipendenti<strong>del</strong>la Scaini e un possibilecolpo di grazia con lasospensione <strong>del</strong>la mobilità.Ecco come vivono le feste ilavoratori che da anni chiedonodi ritrovare la loro dignità,dopo tante illusioni epromesse. In un’assembleamolto partecipata, nell’aulaconsiliare di Guspini, il 23novembre i dipendenti inmobilità e le rispettive famigliehanno incontrato i politicilocali e i sindacati percercare una soluzione che liliberi da un agonia di vecchiadata. Gli ex dipendenti Scainisono stanchi <strong>del</strong>le promessee ora si sentono all’ultimaspiaggia: . D’accordo GiorgioZucca sindaco di Sardara. Peril sindaco di Arbus, MondoAngius


14 10 dicembre 2009 Economia & <strong>La</strong>voroGUSPINI ASSEMBLEA DEGLI ALLEVATORI E AGRICOLTORI DEL MEDIO CAMPIDANO<strong>La</strong> crisi ha messo in ginocchio i lavoratori <strong>del</strong>le campagneIn un’assemblea vivace tenutasi a Guspini il 13 novembrescorso, allevatori e agricoltori <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> si sonoincontrati per affrontare lo stato di crisi generale che sta mettendoin ginocchio il comparto ...In un documento da presentare alla Regione sono state raccoltele richieste più urgenti tra le quali: tempi certi deifinanziamenti, interventi sulle strade rurali, sostegni al prezzo<strong>del</strong> latte e nuove politiche agricole. .<strong>La</strong> Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> è parte attiva di questaazione. .Tarcisio Agus, consigliere regionale di minoranza, è pronto achiedere un emendamento <strong>del</strong>la finanziaria per trovare risorseper l’emergenza campagne. <strong>La</strong> situazione gravissima haspinto anche il vescovo monsignor Giovanni Dettori a schierarsia favore <strong>del</strong>la battaglia. .Allevatori e agricoltori in assembleaEnzo Melis, assessore al commercio di Pabillonis, pensa chesia importante costituire un fronte unito degli agricoltori eallevatori con gli operai <strong>del</strong>le aziende in crisi. Gli amministratoricomunali sono intenzionati a lottare per la ripresa diun territorio che fino ad oggi ha subito duri colpi.Stefania PuscedduSANLURI INIZIATIVA DI TRE GIOVANISistema impresa: servizi per tuttiIn periodo di forte crisi lavorativa c’è chi il lavoro non lo aspetta,ma se lo crea. Questa è l’idea di fondo di tre giovani di Sanluri,Sonia Cappai e i fratelli Daniele ed Efisio Vacca, che con grandeimpegno e dopo una lunga formazione, fatta di corsi professionalie costanti aggiornamenti, hanno fondato una cooperativachiamata “Sistema Impresa”. <strong>La</strong> cooperativa offrirà ai cittadinidiversi servizi, tra cui quello postale, il disbrigo di pratichecome il 730, l’Isee, il Mo<strong>del</strong>lo unico, e garantirà anche unservizio di consulenza sull’iter da seguire qualora si volesseaprire una nuova attività.Come nasce l’idea?Il nostro principale pensiero è stato quello di offrire ai cittadiniil sostegno che spesso enti più grandi non riescono ad offrire.Il vostro quindi sarà un ufficio postale a tutti gli effetti?Sì, il nostro ufficio postale Mail Express Poste Private è unarete di franchising di servizi postali titolare di “AutorizzazioneGenerale” e “Licenza Individuale” da parte <strong>del</strong> Ministero<strong>del</strong>la Comunicazione e risulta essere tale e quale a quello <strong>del</strong>leclassiche Poste, con la differenza che il disbrigo sarà moltopiù veloce e pratico.In che modo risulta più veloce?Abbiamo pensato a chi lavora e ha poco tempo da perdere: ilnostro cliente, infatti, può lasciare da noi in ufficio la merce,ad esempio un pacco da spedire, e poi pensiamo a tutto noi.Pesatura, imballaggio, spedizione ecc.E per la spedizione <strong>del</strong>la semplice posta?In questo caso abbiamo pensato, oltre al singolo cittadino chedeve spedire la classica lettera o raccomandata, ai grandi entiche hanno a che fare con un grosso quantitativo di posta. Cioccupiamo noi <strong>del</strong> ritiro e <strong>del</strong> conseguente invio. Ovviamentesi stipula un contratto vantaggioso che garantirà così la ricevutache il cliente potrà scaricare. Altra particolarità: la nostraposta sarà sempre rintracciabile grazie ad un servizio di bandemagnetiche, collegate ad un circuito satellitare che permettecosì di sapere in qualsiasi momento dove si trova la corrispondenza.E per coloro che vogliono aprire una nuova attività?Da noi è possibile avere tutte le informazioni. Sappiamo quantosia difficoltoso il mondo lavorativo, oggi schiacciato dallacrisi, ma attraverso i diversi partner con cui lavoriamo cerchiamodi indicare l’attività fatta su misura per loro. È cosìpossibile realizzare progetti in franchising per grandi marchi alivello nazionale.Oltre la professionalità, “Sistema Impresa” garantisce un supportoinformativo a tutto tondo, dalle pratiche ai mutui, fino aiprestiti personali, il tutto accompagnato da cordialità e simpatia.Annalisa MelisAlcune forme <strong>del</strong> pecorino Armentosu e la lavorazione de L’Armentizia ModernaVillamar capitale per un giorno dei pecorini d’ItaliaVillamar è stata la sede prescelta per la premiazione <strong>del</strong>la 3°edizione di “Pecorini d’Italia” e <strong>del</strong>la 7° edizione <strong>del</strong> concorso“Le Forme <strong>del</strong> Bio”. Il 22 novembre il Gran Riserva <strong>del</strong>caseificio Cugusi di Montepulciano è stato premiato comemiglior pecorino d’Italia, precedendo due formaggi<strong>del</strong>l’Armentizia Moderna di Guspini, il Monti Becciu el’Armentosu.<strong>La</strong> commissione, presieduta dal Dott. Giovanni Pacini, dirigente<strong>del</strong>l’Assessorato Agricoltura <strong>del</strong>la Provincia di Siena,ha giudicato oltre cento formaggi, premiando diverse categorie.Il caseificio Cugusi ha portato a casa anche il riconoscimentoper il miglior Pecorino a latte crudo (il secondo classificatoè il sardo Dop <strong>del</strong> caseificio Argiolas di Dolianova),per il miglior “Pecorino conciato” e per la categoria “Speciale”,grazie al suo pecorino al tartufo. I semistagionati hannovistopiazzarsi al primo posto, ex aequo, il Moliterno <strong>del</strong>laCentral Formaggi di Serrenti (caseificio che ha primeggiatoanche tra i stagionati) e il Dolce DOP di Argiolas Formaggi(che ha strappato il Diploma di Gran Menzione per il suoerborinato Brebidor).Il settimo concorso “Forme <strong>del</strong> Bio” ha visto invece primeggiarel’Azienda Agricola Baciotti di Scarperia (FI) per il formaggiopecorino tipo cotto. Il secondo premio è andato all’AziendaAgricola F.lli Sanna di Monteroni d’Arbia (SI) peril formaggio pecorino a latte crudo semistagionato, mentre il3° premio è andato all’Azienda Agricola Funtanazza di Arbus(VS) per il formaggio Pecorino fresco “Carlotta”.<strong>La</strong> cerimonia di premiazionesi è svolta in contemporaneaalla tradizionale rassegna etnicade “Is matzoccas”, unappuntamento dedicato allasocietà pastorale e ad un simbolooggi in disuso, ma nelpassato particolarmenteemblematico, sa matzocca. Iltradizionale bastone dei pastoricampidanesi oggi, grazieall’opera di alcuni artigianie artisti locali, viene trasformatoin un vero e propriocimelio sacro, arricchito dasculture lignee a tutto tondo.SAN GAVINOAiuti De MinimisIn arrivo una boccata d’ossigeno per l’economiasangavinese. Gli interessati al bando “Aiuto de Minimis”(iniziative locali per lo sviluppo e l’occupazione <strong>del</strong>lalegge 37 <strong>del</strong> 1998) devono consegnare le domande a manoall’Ufficio Protocollo <strong>del</strong> Comune.Per gli utenti è a disposizione uno sportello informativoe di assistenza aperto tutte le mattine dal lunedì al venerdì.Oppure telefonare al 070/93749205, o inviare unae-mail sgmonreal@gmail.com. (step)Un dibattito organizzato nella “Casa Maiorchina”, nell’omonimoquartiere di Villamar, ha poi arricchito la manifestazione.Sono intervenuti il Presidente <strong>del</strong>la Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong> Fulvio Tocco, il Sindaco di Villamar Pier SandroScano, il Direttore di Città <strong>del</strong> Bio Ignazio Garau e il dirigente<strong>del</strong>la Provincia Giulio Matzeu. Il Sindaco Scanu ha affermatoche la Marmilla rappresenta ancora oggi un riferimentoimportante per l’agricoltura di qualità, e ha tracciato <strong>del</strong>lelinee guida per lo sviluppo <strong>del</strong> comune e <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>laMarmilla.Il presidente <strong>del</strong>la provincia Fulvio Tocco ha sottolineato che“Villamar possiede tre requisiti che rispondono alle esigenze<strong>del</strong>la premiazione: la presenza <strong>del</strong>l’Istituto alberghiero, uncentro storico con il suggestivo ‘quartiere maiorchino’ e laforte identità rurale <strong>del</strong> paese che fu un serbatoio di frumentoper punici, romani e sardo catalani”. Tocco ha poi illustratole iniziative <strong>del</strong>la provincia “per favorire una ripresa <strong>del</strong>l’agricoltura:comuni e province hanno il dovere di intervenire congli strumenti che già esistono, come il de minimis e lamultifunzionalità. Le premiazioni di oggi dimostrano che nel<strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> esistono imprese di prim’ordine nelleproduzioni agroalimentari”. Ignazio Garau ha affermato che“portare i due concorsi nella Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>è un riconoscimento all’importanza e alla tradizione <strong>del</strong>la Sardegnanella produzione casearia, oltre che nella salvaguardia<strong>del</strong>la cultura agropastorale.” Garau ha poi annunciato che, inomaggio alla Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, ai premiati di“Pecorini d’Italia” sarà assegnatad’ora in poi samatzocca, in sostituzione<strong>del</strong>le normali medaglied’oro, d’argento e di bronzo.Giulio Matzeu ha conclusol’intervento parlando dei criteriusati per la composizione<strong>del</strong>la commissione e <strong>del</strong>loscrupoloso lavoro da questasvolto, con ilcoinvolgimento a scopo didatticodei ragazzi <strong>del</strong>lascuola alberghiera diVillamar.Andrea Pau


Economia & <strong>La</strong>voro10 dicembre 2009 15VILLACIDRO PICCOLE IMPRESE CRESCONO<strong>La</strong> Villacidro Marmi non conosce crisiA sentire i commenti deglieconomisti sui dati <strong>del</strong>la congiunturaparrebbe che la crisi– almeno quella più acuta –stia allentando lamorsa facendo presagire,in un nonlontano futuro, nuoviinvestimenti, piùconsumi e più lavoro.Chissà se questisegnali sono sufficientia tranquillizzarei lavoratori<strong>del</strong>l’Alcoa diPortovesme, <strong>del</strong> petrolchimicodiPortotorres e di Ottana? Loroormai credono solo ai fattigiacché di ascoltar chiacchieree facili promesse si son largamentestufati . Insomma, vistociò ch’è successo negli ultimidiciotto mesi, bisognapur dire che ora quel che contain economia sono i fatti nonle previsioni o le stime deglianalisti. E per stare ai fatti nonc’è bisogno di andare lontano,basta fare un giro nellazona industriale di Villacidroper scoprire un tessuto di piccolee medie imprese che allacrisi vuole voltare le spalle infretta. Fra queste “VillacidroMarmi” che <strong>del</strong>la crisi non èstata neppure sfiorata, tant’èche gli ordini sono in crescitae, di conseguenza, in aumentopure il personale. «Abbiamoassunto un lavoratore inpiena crisi – sottolinea con or-goglio il titolare <strong>del</strong>l’aziendaGianfranco Murtino – di questitempi non è poco». A farmuro alla crisi è stata appuntola caparbietà e la creativitàdei fratelli Murtino(Gianfranco di 38 anni edEgidio di 32) che hanno saputoconiugare, in corsod’opera, l’evoluzione di processoai nuovi e pregiati materialie soddisfare la clientelasempre più esigente. Perstare sulla cresta <strong>del</strong>l’onda“Villacidro Marmi” si è trasferitanel nuovo capannonedi 380 mq. con altri 3.500 dipiazzale (Z.I. strada C7) dovea breve sarà allestita un’ampiasala espositiva. I titolarisorridono al futuro, ma ci saràpure qualcosa che non gira peril verso giusto?«Certo – risponde GianfrancoMurtino – se parliamo di crisinon possiamo sottacere lascarsezza di liquidità: oggiquesto è un problema serioperché i clienti sono sempreContinua con successo l’attività<strong>del</strong>la Ceramika Mediterraneadi Anna Carache da qualche anno staportando avanti la tradizionedei figoli pabillonesi. IsPingiadas e is tianus di terracottache per tanto tempohanno caratterizzato la produzionetipica di Pabillonissono di nuovo prodotti nellastruttura che il Comuneha realizzato nella zona artigianaledi Domu eCampu. Numerosi gli acquirentiche visitano il laboratoriodove l’artista-artigiana,decoratrice con unpassato alla Richard Ginorie Gian Paolo Porcu, figliodi un anziano pentolaio, lavoranoa pieno ritmo pergarantire una produzionesempre più ricercata dagliestimatori e non solo. “I nostriprodotti hanno varcatoanche il mare e abbiamocommesse anche dalla Penisola”fa notare AnnaCara. E tutto questo senzafare grande pubblicità. Il segreto?“Partecipare alle manifestazioniculturali che sisvolgono tutto l’anno inogni parte <strong>del</strong>la Sardegna:la presentazione dei prodottiattira sempre qualchegrossista o commercianteche ci ordina <strong>del</strong>le commespiùpropensi a chiederci la dilazionedei pagamenti, mentrei fornitori <strong>del</strong> continente,per economizzare, limitano lagamma <strong>del</strong>le offerte.Ma noi, che vogliamofar girare i soldinella nostra isola evalorizzare le risorselocali, preferiamoi graniti <strong>del</strong>laGallura».L’azienda elaboramarmi e graniti percomplementi <strong>del</strong>lacasa (scale, camini,bagni, pavimenti,ecc.), prodotti che chiede prevalentementel’industria <strong>del</strong>lecostruzioni, proprio il settoreche ha subito il colpo piùduro dalla crisi lasciando acasa oltre ventimila addetti.Ora tuttavia si spera in una rapidaripresa con l’attuazione<strong>del</strong> Piano casa e dunque siaprono interessanti possibilitàper consolidare il trend <strong>del</strong>lacrescita. «Confidiamomolto su questa nuova legge– afferma Egidio Murtinomasoprattutto auspichiamodalla Regione unosnellimento <strong>del</strong>l’iter burocraticoper chi decide di costruirsila casa, specialmente perle giovani coppie che con tantisacrifici affrontano costi eimpegni rilevanti che duranoanche più di dieci, quindicianni».Sergio PibiriPABILLONIS<strong>La</strong> tradizione <strong>del</strong>la terracotta pabillonesericomincia dalla Ceramika MediterraneaAnna Cara con alcuni suoi prodottise, poi ‘il passa parola’ e laqualità <strong>del</strong> prodotto fannoil resto”, dice l’artista. Ceramicaartistica o tradizionale?Non ci sono problemi:nel laboratorio dei dueartisti-artigiani il campionarioè vasto ed il cliente haun’ampia scelta di prodotti”.Is tianus e is pingiadassono molto ricercati dagliestimatori <strong>del</strong>la buona cucina,ma sono numerosi anchecoloro che visitano illaboratorio per fare un regaloin ceramica artistica:vasi, centro tavola, lampadari,boccali, bicchieri,piatti e tanti altri articolipossono essere realizzatianche su richiesta” fa notarea sua volta Gian PaoloPorcu, intento a realizzareal tornio <strong>del</strong>icati contenitoriper zafferano commissionatida un produttore continentale.Vasetti per il miele,anforette per oli ed essenze,sono infatti un altrosettore dove i due artisti sisono specializzati. <strong>La</strong> bravuradi Giampaolo al tornio,che ha ereditato il segretodal padre expentolaio, e il passato artisticoalla Richard-Ginori diAnna sono un connubiovincente e di garanzia perla Ceramika Mediterranea.Per visite e informazionitel. 3495<strong>12</strong>3433.Dario Frau


1610 dicembre 2009QUANDO SI COLTIVA IL TERRITORIO CON CAPARBIETA’NON SI PERDE IL DIRITTO DI PAROLATocco: una mano consistente al raggiungimento <strong>del</strong>l’obiettivoprogrammatorio <strong>del</strong>la provincia è venuta dai sindaci dei 28comuni e dalle organizzazioni sociali e sindacali.Un programma proposto e un programma realizzato: è il bilancio dei primi quattro anni emezzo di attività <strong>del</strong>la Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong>, alla sua prima esperienza sul versanteistituzionale sardo. Una coalizione dicentrosinistra e sardista motivata per far bene sindal primo giorno d’insediamento a Setzu, senzaprestare il fianco ad appetiti fuori da ogni ragionevolelogica politica. I risultati <strong>del</strong>la prima esperienzaamministrativa intermedia stanno comunqueandando oltre le più rosee attese, comunquefrutto di un gruppo di lavoro preparato e unito, oltreche motivato da una serietà politica che non haprestato il fianco né ad operazioni di bottega né a incarichi richiesti in cambio <strong>del</strong> sostegnoalla maggioranza. “Si è partiti con sei assessori e con sei si finisce” -dice Fulvio Tocco, ilquale ha saputo subito valorizzare i meccanismi politici e amministrativi in sintonia con imembri <strong>del</strong>la sua squadra. Dopo una serie di dati positivi, più volte rilevati dal sondaggio <strong>del</strong>“Il Sole 24 Ore”, e la produzione di progetti riconosciuti virtuosi su scenari nazionali, comeVivere la Campagna, è possibile dire che la provincia c’è e la si vede; e proprio sabato 14novembre a Cannara, in occasione <strong>del</strong> consiglio nazionale <strong>del</strong>le “Città <strong>del</strong> Bio” è stata definita,per i suoi progetti innovativi, una provincia Virtuosa. “Il buon lavoro fatto in fase diprogrammazione iniziale e con i contenuti programmatori <strong>del</strong>iberati in accompagnamento aibilanci di previsione per gli anni 2007, 2008, e 2009 dal Consiglio provinciale – commenta ilPresidente Fulvio Tocco – ha prodotto progetti, che sono andati oltre ogni aspettativa, neisettori <strong>del</strong>l’agricoltura, <strong>del</strong>l’ambiente, <strong>del</strong>la cultura, <strong>del</strong> turismo, <strong>del</strong>le opere pubbliche e <strong>del</strong>laprotezione civile. Si è puntato sull’agroalimentare per attrarre turisti dall’Italia e <strong>del</strong>l’estero.L’attività è resa trasparente da un Portale sempre aggiornato e ricco d’informazioni utiliper i cittadini. Una mano consistente al raggiungimento di quest’obiettivo è venuta dai sindacidei 28 comuni e dalle organizzazioni sociali <strong>del</strong> territorio, sempre presenti e propositivi nelportare avanti programmi e iniziative comuni. Lo staff tecnico-amministrativo ha fatto ilresto per mantenere attiva la tabella di marcia <strong>del</strong>iberata dalla giunta, reggendo, senza affanno,la politica dei tempi. Nell’ultimo biennio la forza lavoro <strong>del</strong>l’Ente si è arricchita di altrerisorse umane provenienti dagli Uffici <strong>del</strong>l’impiego e dalle Comunità montane, frutto <strong>del</strong>lasemplificazione degli enti nata dalla giunta Soru. Com’è noto, si è partiti con una macchinainutilizzabile, senza ruote, gli è stato fatto il motore e senza rodaggio alcuno è stata messa incorsa a gran velocità e non si è più fermata. A breve sarà una relazione <strong>del</strong> Centro RicercheEconomiche (CRENOS) a fare l’analisi socio economica <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, che alla fine<strong>del</strong> primo mandato potrà dire, contro i denigratori di turno, che la provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong>, oltre ad essere la Provincia Verde è anche la Provincia Colta, efficiente, innovativae rispettosa <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong> suo territorio”.Approvazione elenco Soggetti beneficiari dei contributiai sensi <strong>del</strong>la L.R. 26/1997 art. 24Ripristino antichi toponimi in lingua sardaCon determinazione n. 105 <strong>del</strong> 13.10.2009, R.G. 1444, il dirigente <strong>del</strong>l’Area Cultura ha approvatoper l’annualità 2009 l’elenco dei soggetti beneficiari dei contributi ai sensi <strong>del</strong>la L.R.n. 26 <strong>del</strong> 15/10/1997. L’ art. 24 <strong>del</strong>la legge in questione prevede l’erogazione di contributi afavore degli enti locali per la ricerca sui toponimi in lingua sarda ed il ripristino degli stessianche mediante l’installazione di cartelli stradali che contengano i nomi originali <strong>del</strong>le località,<strong>del</strong>le vie, degli edifici e di tutto quanto è significativo nella memoria storica.Ecco l’elenco dei beneficiari:Num. Comune Contributo concesso1 Pauli Arbarei 2007,892 Samassi 1991,833 Villamar 2007,894 Lunamatrona 1323,605 Ussaramanna 871,496 <strong>La</strong>s Plassas 871,497 Villanovafranca 871,498 Setzu 871,499 Genuri 871,4910 Serramanna 697,1511 Arbus 871,49<strong>12</strong> Sanluri 871,<strong>21</strong>13 Serrenti 871,49Tot. Euro 15.000,00Sono state escluse dal finanziamento le istanze presentate da Comuni beneficiari di contributinegli ultimi due esercizi finanziari, in quanto come previsto dall’art. 2 <strong>del</strong> bando potevanoessere “ ammessi a finanziamento, prioritariamente, i Comuni non beneficiari di contributinegli ultimi due esercizi finanziari”.I contributi concessi, i cui massimali erano stati fissati dal bando in euro 5.000 ciascuno,sono stati ridotti proporzionalmente (40,15%) sulla base <strong>del</strong>le disponibilità di bilancio 2009,pari complessivamente a 15.000 euro.Distribuzione libri di autori localialle biblioteche <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>L’Assessorato alla Cultura <strong>del</strong>la Provincia nell’ambito di valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio culturale<strong>del</strong> territorio di riferimento, ha acquistato pubblicazioni di autori locali, di cui a breveuscirà, altresì, il catalogo curato dalla Fondazione Dessì. Le opere acquistate sono state numerosee attinenti a diversi generi: dalla narrativa, alla saggistica per arrivare alla poesia.Alcuni testi sono supportati da Cdrom musicali o da illustrazioni di altro genere su supportoinformatico.Nelle ultime settimane è iniziata la distribuzione alle biblioteche pubbliche <strong>del</strong> territorio:sono già stati distribuiti i testi alle biblioteche <strong>del</strong> sistema bibliotecario Monte Linas, di cui laProvincia è capofila, e per quanto attiene i comuni ricadenti all’interno dei confini <strong>del</strong>laProvincia, nei prossimi giorni avverrà la distribuzione alle biblioteche facenti capo al Sistemabibliotecario Marmilla.Anche i comuni di Serrenti e di Samassi, che fanno capo al sistema Joyce Lussu, e le bibliotechedi Barumini e Serramanna, pur non facendo capo a nessun sistema, riceveranno glistessi libri; queste ultime, infatti, sostengono costi di gestione e di funzionamento elevati etalvolta si trovano in difficoltà per l’aggiornamento <strong>del</strong> catalogo bibliografico a disposizione.Proprio in relazione a questa situazione, l’Assessorato ha ritenuto di dover intervenire inmaniera più consistente per le due biblioteche, rifornendole di un maggior numero di volumi.In attesa che vengano elaborate dalla Regione Sardegna le linee attuative <strong>del</strong>la L.R. 14/2006,relative alla nascita dei sistemi bibliotecari provinciali, nell’ottica di ottimizzazione <strong>del</strong>lerisorse e dei costi e di una implementazione dei servizi e <strong>del</strong>l’offerta, l’Assessorato ha ritenutodi intervenire per erogare un servizio aggiuntivo di valore e di contenuto al territorio e aisuoi cittadini.AGRICOLTURA: SERVONO MISURE STRAORDINARIECON LA FINANZIARIA REGIONALE 2010Un <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> protagonista nelle politiche per l’agricoltura.Sulle piccole pratiche le Province possono dare una mano agli agricoltorie agli allevatori. Quando si rilancia l’agricoltura, il benessere è per tutti.<strong>La</strong> crisi che ha investito l’economia continua a manifestare in pieno i suoi effetti, che sonoparticolarmente gravi per l’agricoltura, tali da mettere a rischio la sopravvivenza di molteimprese. Questo dato negativo non interessa solo la condizione dei produttori, ma di tutta lasocietà sarda. Quando l’agricoltura non produce ricchezza, le conseguenze ricadono sull’economiain generale. Pertanto è compito <strong>del</strong>le istituzioni percepire per tempo le ripercussioninegative e individuare strade possibili, con risorse finanziare contenute, ma certe neitempi d’erogazione. Alle difficoltà economiche si aggiungono i crescenti ostacoli che impedisconodi sviluppare una valida attività imprenditoriale, sottomettendo sempre più le aziendeagricole a nuovi balzelli, vincoli ed adempimenti burocratici asfissianti. Molte volte si hal’impressione che i nemici <strong>del</strong>l’economia locale siano proprio chi ha un lavoro fisso. Sembradi assistere a una burocrazia che non consiglia, ma che approva o disapprova. Di una burocraziache ha perso la funzione originaria di servizio al cittadino. In tempi di vacche magre,chi ha la fortuna di avere un ruolo all’interno <strong>del</strong>la pubblica amministrazione, e ha spirito diappartenenza, deve accompagnare necessariamente soluzioni che creino sviluppo e occupazione.L’agricoltura sta vivendo la crisi più grave degli ultimi 20 anni. Di fronte alla gravità<strong>del</strong>la situazione, è urgente che le Istituzioni a tutti i livelli intervengano, sia adottando misurestraordinarie per evitare la chiusura di tante imprese agricole, sia mettendo a punto una strategiadi lungo respiro che ponga le condizioni per la competitività <strong>del</strong> settore. Da questeconsiderazioni è nato anche il progetto Vivere la Campagna e il Piano di valorizzazione <strong>del</strong>Suino di razza sarda. Con il Meeting di Villascema la provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, ilcomune di Villacidro e l’APA di Cagliari, hanno voluto mandare un messaggio sull’importanza<strong>del</strong>l’iniziativa unitaria a favore <strong>del</strong>l’agricoltura, quale condizione di prioritaria importanzaper la difesa e lo sviluppo <strong>del</strong> settore, superando vecchi e nuovi collateralismi, dimostrandoche si può andare oltre i vecchi schemi appartenenti ormai alla politica <strong>del</strong>le divisioni.“A questo appuntamento avremmo voluto che ci fosse stata anche la collaborazione <strong>del</strong>laASL, ma ci saranno tempi più virtuosi per poterlo dimostrare” ha sostento il presidente <strong>del</strong>laprovincia Tocco. “Alla Regione sarda -ha proseguito il presidente <strong>del</strong>la Provincia Verdechiediamouna svolta: con interventi immediati di piccola entità, ma che rientrino in unacorretta strategia, è possibile produrre in casa ciò che serve per il nostro rilevante patrimoniozootecnico. Da quattro anni e mezzo, la nostra provincia si è preoccupata di dover ricordareal Governo regionale che nel campo <strong>del</strong>la politica economica esiste anche l’agricoltura. Unprimo passo si era raggiunto, nel 2006/7, col piano di Sviluppo Rurale, quando è stata inseritala misura di difesa <strong>del</strong> suolo, poi nuovamente è calato il silenzio e in sostanza si sono azzerate,di fatto, le risorse interne destinate all’agricoltura. Ora, potendo contare <strong>del</strong>la disponibilitàdi un minimo di risorse finanziarie - a detto ancora Tocco- si potrebbe applicare, responsabilmente,la procedura prevista dal De Minimis primario per agevolare la coltivazione <strong>del</strong>lecampagne, con un finalità agro-eco-ambientale. In questo modo si contribuirebbe, in unasola annata, a mantenere i motori accesi <strong>del</strong>le nostre aziende. Con questa forma d’interventoimmediato, si garantisce il sostegno minimo necessario per arginare, l’abbandono, e dall’altrolato si garantiscono politiche di lungo respiro per promuoverne lo sviluppo e lacompetitività. Ci attendono sfide impegnative per uscire dalla crisi e per costruire un futurosostenibile per l’agricoltura, per le aree rurali, per le imprese agricole e per gli agricoltori.L’attenzione con cui produttori, istituzioni e enti, hanno seguito il convegno sul suino dirazza sarda, è la riprova <strong>del</strong>la voglia di voler ripartire con progetti condivisi. Per questaragione, con la Finanziaria 2010, è opportuno che vengano stanziate un minimo di risorsestraordinarie finalizzate al settore, e siano definite strategie adeguate per uscire dalla crisi eper il rilancio <strong>del</strong>l’agricoltura nella nostra isola. Ricordiamolo, quando si rilancia l’agricoltura,il benessere è per tutti”.


10 dicembre 2009 17Su sadru chi seus pedrendudi tziu ArremundìcuS’om’e sa pallaIn Abas Mangara Antiogu ddoi connoscìat genti mèda, de su restu fut annus e annus andendua bendi nuxedda. Su merì, ca fut torrau a lestru de bendi, fiat andau a domu de tziu LuisuBachis Testevillu, su chi fadìat marigheddas pingiadas e tianus, po fai sa cumessiõi aMragheda, a sa gomai e a is atras femias chi dd’iant pedìu de ddis comporài strexus. TziuBachis fiat acabendu ua pingiàda po cumpretai s’inforrada, de su prexu po sa bisìta deAntiogu dd’iat imprassau cun is mãus prenas de mangara imbrutendiddu cument’e chifessat cussu puru u vasàju.«Béi benìu in domu mia, e calli bentu tind’at potau Antiogu?»«Su ‘entu de Paschixedda, a bendis’incungia de tziu Boricu»«Arregodadì de mi ndi potài uas cantumesuras a mimi puru.»«Cras’a merì, chi torru a lestru cument’eoi, gei ti ndi potu. Prus a prestu a mimipuru srebit u pagheddu de faìa tua…»«E ita ti srebit Antiogu?»«Mi srebint: cuaturu o cincumarigheddas, cincu fraschistus de stua,dexi pingiadas de cuaturu litrus, ua dusìa de tianus mesãus e ses tianeddus pitius…»«Eeeiii su tiau! Ndi depis donài a totu sa idda?»«E… giai giai! Seus casi totus parentis e candu cabu in Campidanu m’arrecumandant deddis potai is cosas chi no agataus in bidda. E narèus sa beridadi: tui fadendu custus strexusses su mellus!»«M’as a fai sbregungì puru!» «Apenas ddoi est ua carreta buìda ti nde dda potu po carriàitotu.»«Andat béi, aici tengiu su tempus de ddus imbussai béi po no tenni dannu in su viagiu.» «Bah, Luisu, imou torru a su dominariu de tziu Priamu e cuncodru sa xena c’antessi acant’etorrai is cumpangius. A si bì cun salludi!»«Deus bollat Antiogu, torranci a béi.»«Siat po salludi!»«Cussa no amanchit!»Antiogu, a passus lestrus, si fut incarrerau conc’a su dominariu. Is piciocheddus, Paullicue Lillicu, fiant gioghendu, in sa pratza manna, impàri cun Gabrielleddu, su nebodeddu detziu Priamu. Potànta totus ua petiedda e curriant is arresis, prus che totu u impioncu mannuchi de s’arrennegu fadìat u’arroda manna cant’e s’arrod’e su carru “gluuugluu gluuugluu”,e lassàt s’arrastu an ca passàda. «Agataus a pari si seis? -Dd’is iat nau Antiogu intrendunosi stancheis tropu gioghendu, crasi depeus caminài mèda.»Cuindixi disi fiant in Campidanu bendendu nuxi e nuxedda: iant spaciàu totu! Antiogu futarrennesciu a bendi is turras e is talleris e uantru tanti nde dd’iant pregontau po s’annuinfàtu. Sa carreta cun su strex’e terra fiat carriàda e s’incras’a chitzi depiant partì po torraia domu. Su srebidòri de tziu Priamu iat potau u angioneddu scroxau: «At nau su mèri a siddu papai a sa salludi sua.» «Naraddi a tziu Priamu – iat arrespostu Antiogu- ca sa volontadisua est sa nosta puru.»Luegus, sen’e pèdri tempus iant allutu su fogu in sa forredda manna, schidonàu s’angiõi epost’arrustì. A cabut ‘e xena, in su mentris chi is ominis acabant’e scobài su bìu, ispiciocheddus nci fiant bessius a foras a giogài cun Gabrielleddu. Sa noti fut bella, su ceusen’e nuis e is sa steddas si podiant contai a unas a unas. Apustis su giogu a cassai, a cuài,a cuaddus fòtis, Gabrielleddu iat cassau u tonigheddu dd’iat acapiàu u tzapu a sa cou edd’iat postu fogu, lassendidd’andai. Arrisisceddu iant fatu biendu cuddu topiscedducurrendu disisperàu pei sa pratza cun su fogu in sa cou. Ma su spassiu fut duràu pagu. Geidd’iant fata sa ‘ncasàda. Su topisceddu, currendu po si sravai de su fogu nci fut intrau ins’om’e sa palla. Insà fiant is piciocheddus disisperàus. Primas iant provàu a tirài acua poistudai su fogu e biendu ca no nce dda fadiant, poita ca su fogu fut aumentendu, iant tzerriauagitoriu. Totus is ominis ndi fiant bessius luegus a foras e, cun atra genti chi fut cuta, iantfatu ua cadena passendusì is cracidas de s’acua po studài su fogu. Duus srebidoris nd’iantbogàu is arresis de sa stadda, ca fut acant’e s’om’e palla, e nce ddas iant bogadas a sucungiàu acanta. Mancu malli ca iant pigàu su fogu a s’inghitzu, peròu nci fiant ofias tresoras bellas de traballu po nde ddu studài e sravài sa stadda e s’omu.Postus tot’a is tres a costau ‘e pari, is piciocheddus, no iant potziu fai de mancu de nai saberidadi. Sa surra de cintu a nadias fiat stetia saborìa e sen’e arrispramiu. Su viagiu conc’adomu dd’iant fatu a pei, tochendusì de tantu in tantu is nadias arrubias che su bababoi, nofadiat a si sei. Po su giogu, po brulla, fiant acant’e fai u arrori mannu mannu. Antai imparaua fai a bonus? Paiscì…Su sinnabi (~) ddu pongiu apitzus de is vocalis po inditai sa nasalitzaziõi, po ua cristiõi destampa no bessit in zertas vocalis, e bessit uantru sinnabi. Cumpadessei cuncu sbagliu. A si‘ntendi mellus. tziu Arremundicu.Chi oit donài conzillus a tziu Arremundicu, podit scrìi a su giorronalli.O puru a su giassu tziuarremundicu@la<strong>gazzetta</strong>.netBisusIn su tempus de Augustu imperadoricand’e Gerusalemme Erode fiat su Rei,fiat nàsciu su Divinu Salvadori,de sa stirpe de David Gurrei.Fiat fillu de su Spìritu Santu,chi de sa terra fiat s’onnipotenti,annunziau de Paradisu cun dd’unu cantu,e in celu de s’istella prus luxenti.Giuseppi un Angiulu hiat sonniau,candu cun Maria si depiàt cojai,e cussa notti in bisu issu dd’hiat nau,comenti su fillu suu hiat arribai.Dd’hiat nau s’Arcàngelu Gabrieli,ca su fillu chi Deus dd’ hiat a mandai,ca de nòmini siat a zerriai Emmanueli,e de is peccadoris sa terra hiat a salvai.S’!ÿ“ puru a is pastoris fiat bessiu,e ddi siat nau luegus a s’incamminai,si boliant conosci su Santu Pìpiu,e aundi ddu podiànt agatai.Ca depiànt sighì s’istella cometa,chi aundi si hat essi firmada,ingunis fiant arribaus a sa méta,po incontrai su fillu de s’ Immacolada.Ca fiat fillu de sa Gràzia prena,adorau de artigianus e pastoris,e de totu sa genti terrena,arricciu cun prexu e cun onoris.Osatrus puru andai in bonora in custa bia,in nòmini de su Cristu Redentorica est su Fillu de Giuseppi e Mariachi a totus hat donau aggiudu e amoriPoesias po fai pensaidi Gigi TattiParrit chi su mesi de Nadali sia diversu de is atrus mesis. Hat essi poitaest finendi un’atru annu a chi beni a chi mali. A calincunu non ddi parrits’ora chi cust’annu si ndi andit in pressi, calincunu inveci timit chicust’annu finat, poita po cussu est istétiu prenu de soddisfazionis. Comentide sempri “chi dda bolit cotta e chi dda bolit crua”. Medas abettantcustu mesi poita c’est sa “tredicesima”, aici podint pagai calincunu dèpidu arretrau, c’estchi inveci spendit cussu dinai, po si permitti de fai arregallus chi in totu s’annu no estarrènesciu a fai. Su malu inveci est po chi sa “tredicesima” non scit mancu ita est, poita faiparti de cussa “sciumbra” de genti Sarda chi su traballu non ddu tenit e chi non si poditpermitti ni arregallus e ne mancu angionis o panettonis. Est pròpiu a custa genti chi funtdedicadas custas poesias de Nadali, cun s’augùriu miu sinceru, chi s’annu chi arribat siatpo issus prenu de is soddisfazionis chi de meda funt abettendi. Si sperat chi sa Politica ddasmittat de fai promissas chi poi abarrant sceti promissas e chi is festas de Nadali ddis fezzatpensai non sceti a sa busciacca insoru e de castiai inveci a chi non tenit dinai ne mancu pocomporai su latti a is fillus. Chi custas Poesias de Nadali donint unu pagu de cunfortu a chide saludi non stait beni e sperat chi cun s’annu chi arribat, arribit puru sa saludi. Approfittupuru de custas arrigas po fai puru un augùriu a totus i liggidoris affezionaus de custu bellugiornali.NadaliCandu arribàt Nadali e fiat picciocchedduin domu s’arrustiàt sa trattalìa de s’angioneddu.ma chi inveci non teniàt nuddas’accuntentàt mancai de arrustì una pudda,ma fiat festa su pròpiu in dogna logu,mancai arrustendi castàngia in su fogu.Imoi inveci pretendeus sempri de prusue si scaresceus ca est sa nascida de Gesusu.Po cussu nau de coru a chi est liggenduchi s’arregordit de sa genti chi est sunfrendu.AnnùnziuAsuba de unu mantu steddauun Angiulu hiat annunziau,ca asutta de unu celu froriucussa notti hiat a nasci unu pipiu.Ca hiat essi nàsciu in dd’una stallain dd’unu lettu de palla,ca fiat fillu de Giuseppi e Mariae dd’hiant a zerriai su Messia.Cussa notti fiat niendie meda frius fiat fadendi,ma s’àlidu de unu boi e unu molentihiat calentau cussu ambienti.Ca fiat unu signu divinusa nàscida de custu Bambinu,chi de celu Deus hiat mandaupo custa terra salvai.Sa boxi de custu eventusi fiat spainada in dd’unu momentue sa genti cumenzàt a arribai,po cussu pipieddu adorai.Fiat nàsciu Cristu Gesusupo castiai a totus de susu,e po chi dd’hat a pregaiin celu prexau hat a andai.AugùriusBonu Nadali a tui disoccupauca traballu mai has agatau,chi Gesusu ti pozzat aggiudaipo unu bellu postu, prestu de agatai.Bonu Nadali a chin’est in s’ospidalie chi in is festas cust’annu stait mali,chi Gesusu ddus pozzat aggiudaipo a domu cras sanus de torrai.Bonu Nadali a tui o emigrauchi circhendi su pani, attesu ses andau,chi Gesusu ti pozzat aggiudaide ti podi in pressi accanta sistemai.Bonu Nadali a s’handicapauchi in vida sempri est istètiu emarginau,chi Gesusu ddu pozzat aggiudaipo si fai de sa genti arrespettai.E in finis un augùriu fazzu cun ganaa sa genti chi de meda est lontana,chi luegus in famìglia, pozzant torrai.Bonu Nadali pustis nau in fundua totu sa genti de su mundu,chi Gesusu ddus pozzat aggiudaichi gherras in terra, mai torrint a fai.


1810 dicembre 2009Da sinistra: Marisa Sannia, Salvatore Niffoi,Marco Piras e Corrado D’EliaAlla Festa <strong>del</strong> Teatro va in scena“<strong>La</strong> leggenda di Redenta Tiria”Con l’inizio <strong>del</strong>l’autunno Milano a mò di scaramanzia decidedi fare il tutto esaurito, almeno per due giorni, nei numerositeatri <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong> circondario: per darvi un’idea iomi sono fermato al numero sessanta <strong>del</strong>la pagina 24 <strong>del</strong>le 40che compongono la “brochure” che decanta l’avvenimento“Festa <strong>del</strong> Teatro”, 24/25 ottobre, biglietti gratis o al massimoquattro euro, cinque per chi compra da internet: al teatroLibero di via Savona la Compagnia dei Teatri Possibili mettein scena “<strong>La</strong> leggenda di Redenta Tiria”. Dal libro che halanciato Salvatore Niffoi nell’empireo <strong>del</strong>la letteratura italiana,a mio parere il più bello di quelli che ha pubblicato perA<strong>del</strong>phi. Si clicca nel sito, si accetta tutto quello che voglionoda te in termini di privacy e quant’altro, gli si dà il numero<strong>del</strong>la carta di credito sbagliando non più di ventisette volte,e il gioco è fatto. Stampi l’ok e il biglietto mezz’ora prima<strong>del</strong>l’inizio.Attore, regista, organizzatore, direttore <strong>del</strong> teatro è CorradoD’Elia. Attribuendogli il premio internazionale LuigiPiran<strong>del</strong>lo 2009 la giuria (nomi prestigiosi) lo definisce: “una<strong>del</strong>le figure più complete <strong>del</strong>l’attuale panorama teatrale italiano”.Qui è seduto su di uno sgabello, il microfono che glipende dall’orecchio, camicia candida che sembra lavata difresco anche per lo sfondo nero <strong>del</strong>le quinte, accoglie il pubblicodirottandolo allegramente verso un buffet di prodottisardi,: salsiccia, pecorino, pane carasau, un vino nero da bottiglionicon scritto:”Ogliastra”. Sempre ridendo ci informache il Cagliari ha finalmente vinto la sua prima partita alSant’Elia. Alla sua destra, le mani già sulle tastiere c’è MarcoPiras, una colonna <strong>del</strong>la storia musicale sarda, dal 1980docente <strong>del</strong> conservatorio di Sassari, contrabbassista <strong>del</strong>l’omonimaorchestra sinfonica, da più di 25 anni si occupadi musica , suonandola, componendola, producendola in qualitàdi editore, arrangiatore. Le sue biografie parlano di oltrecento titoli discografici, innumerevoli gli artisti con cui hacollaborato, tra i sardi Maria Carta, Piero Marras, Paolo Fresue decine d’ altri. Con Marisa Sannia ha firmato gli arrangiamentidi tutta la produzione in lingua sarda. È con le suecanzoni in sottofondo, ma che a intervalli sovrastano la vocedi Sergio Portas<strong>del</strong>l’attore come schiuma di mare irrefrenabile, che CorradoD’Elia va a leggere alcuni brani <strong>del</strong> libro di Niffoi. A produrrequella magia che sempre emerge dall’incontro di vene poetichediverse, ma capaci di comunicare se i sentimenti e le sensazioniscaturiscono dall’animo più puro. Qui in verità è lapoesia sarda più classica che entra in gioco, le liriche di AntiocoCasula (Montanaru), quelle di Francesco Masala, arrangiatein canzoni che Marisa Sannia interpreta con voce calda eninnante. L’artista di Iglesias, prematuramente scomparsa, ciha lasciato un ultimo disco in regalo: “Rosa de papel”, pubblicatopostumo. In esso, sempre con Marco Piras agli arrangiamenti,si misura cantando in spagnolo liriche di Federico GarciaLorca. Dal suo “Libro de poemas” piuttosto che dal“Romancero gitano”. Le canzoni che Marco Piras mette insottofondo stasera invece sono cantate in sardo. Alcune dall’album:”Nanas e Janas”, altre da “Melagranada” e “Sa oghede su entu e de su mare”. Di quest’ultimo Giorgio Maimoneha scritto trattarsi di uno dei dischi più belli sentiti negli ultimianni, uno di quelli schiaffabili tra “gli indimenticabili”.E dovreste sentirla la “Ninna nanna de Anton’Istene” mischiarsialla voce impostata <strong>del</strong> D’Elia mentre dice di Abacrasta: “…ilnome <strong>del</strong> mio paese, non lo troverete in nessunaenciclopedia…al mondo non lo conosce nessuno perché hasolo milleottocentoventisette anime, novemila pecore,millesettecentocapre, duecentoquindici televisori,quattrocentonovanta vetture e millecentosessantatrételefonini…” (ninna nanna, pizzinu/ninna nanna/ ti leo in coae canto a duru duru). Quando passa uno di Abacrasta, si fannoil segno <strong>del</strong>la croce e si domandano: “E a quello quandogli tocca?”. (e pustis ti regalo elveghes chentu/ e una tancatottu fiorida/ una este de panno tottu colorida/ e taccompagnofinz’a Gennargentu). E va avanti così con la voce <strong>del</strong>l’attoreche fa il paio con la Voce che sentono quelli di Abacrasta:“Ajò preparati, che il tuo tempo è scaduto”, e allora per gliuomini c’è sempre pronta una cinghia, una corda per le donnea cui tocca. Nelle tanche non c’è un albero che non sia diventatouna croce. Drommidi segura/segura e sin affannu/sunrisamia de luna/mirada incantadora/sos ojos lughentes/lughentesche s’aurora. Canta nel mentre Marisa Sannia, con le tastieredi Marco Piras che magicamente riarrangiano le noteche conosce a memoria. Ha scritto la cantante d’Iglesias:“<strong>La</strong> poesia non si legge con gli occhi, si legge con la voce.Gli occhi ci aiutano a decifrarla l’orecchio a scoprirne ilritmo, ma la voce ci dà la possibilità di ricrearla”.È serata di poesia questa, in grazia <strong>del</strong> libro di Niffoi inprimis, con la sua lingua “ibridata”, che si fonda sullacommistione di italiano e “limba”. E i suoi personaggi, tuttiesagerati di vita, con nomi improbabili, Genuariu Can<strong>del</strong>a,Serafina Vuddi Vuddi o Chilleddu Malevadadu, che eranato sordo, cieco e muto, tre disgrazie in una, come se giànon bastasse quella di vivere. Ma anche, quando Santa Luciagli fa la grazia, la mamma scoprì che il figlio aveva gliocchi più belli <strong>del</strong> mondo, erano acquosi e profondi, comedue biglie di mare rubate agli abissi. Aiò, Aiò, Aiò, Aiò/supizzinu Aiò Aiò/car’e mela pilu’e oro/ de sa mamma sutesoro. E quando la cieca Redenta Tiria, i capelli neri comeali di corvo, bussa alla porta di Michele Isoppe e finalmenteriesce a salvarlo dall’impiccarsi lo spettacolo va a finire.Chie sò, chie sò/ narami chie sò/ chie sò, / Deo so sa gherra/ deo so sa paghe/ so sirbone a fùa/ so disamistade. SussurraMarisa Sannia. Con quelle parole che paiono tessutee diventano tela di cotone che prende forma, colore, disegno,per venir fuori dal corpo e andare nel mondo. Comecredono i Dogon <strong>del</strong> Mali. Alla fine gli applausi si mischianoalla commozione, la gente si avvicina agli attori, ancheio vado a scambiare due parole con Marco Piras, in manol’immancabile <strong>Gazzetta</strong> a dimostrazione che le nuove provincesarde non sono un’astrazione, come lui credeva. Midice che lo spettacolo riprenderà ad aprile con tutti i musicistipresenti, e una cantante. Non al posto di Marisa Sannia,che lei è insostituibile, ma per farcela ricordare con menodolore. Come cantava Garcia Lorca in “Memento”: “Quandomorirò/ seppellitemi con la mia chitarra/ sotto la rena.Quando morirò/ fra gli aranci/ e la menta. Cuando yo memuera/ enterradme/ si querèis/ en una veleta. Cuando yome muera.


10 dicembre 200919L’oscuro Cabaret meccanicoCome farebbe Tim Burtonse non esistesse la malinconia?Da un racconto <strong>del</strong> grandeartista statunitense, Mortemalinconica <strong>del</strong> bambinoostrica, Gianluca Medas siè ispirato per un raccontosurreale e struggente chegiovedì 26 novembre, all’interno<strong>del</strong>la Chiesa Monumentaledi Santa Chiara aCagliari, ha concluso la rassegnaTutti i colori <strong>del</strong> Buio.<strong>La</strong> rassegna ha presentatoquattro spettacoli di Gianluca Medas cheesplorano versanti diversi di una realtàfiabesca e oscura. Una realtà malinconica,come gran parte <strong>del</strong>la produzione diTim Burton. Nella serata di chiusuraMedas ha presentato L’oscuro Cabaretmeccanico e, tra citazioni di Kafka e rimandialla realtà sarda, ha regalato unaprova d’attore convincente e appassionata.Sul palco l’attore è stato affiancato daNoemi Medas, anche lei voce recitante,dall’Orchestrina dei Miracoli, sestetto dimusicisti capeggiato da Andrea Congia(anche autore <strong>del</strong>le musiche) e da RahulBelardinelli, che ha dato vita ad un mondomagico di luci, ombre e burattini.Narrazione, musica, burattini, ombre sisono mischiate sul palco, in unacommistione fantastica e inquietante diparole e suggestioni. Ed è la malinconia,una malinconia striata di sogno, a pervaderelo spazio <strong>del</strong>la rappresentazione, creandoun microcosmo alternativo dove speranzae disperazione si uniscono. SpaziGianluca Medas (foto di sara Deidda)come le navate <strong>del</strong>la Chiesa di Santa Chiaravengono descritti, solitamente, con aggettivibanali tipo “suggestivi”. Durante lospettacolo, però, lo spazio è stato moltopiù che suggestivo. È stato agghiacciante,è stato colossale, è stato angusto: è statoparte integrante <strong>del</strong>la narrazione. Unicanota negativa le luci, forse un po’ troppoforti durante l’intermezzo <strong>del</strong>le ombre cinesi.I costumi <strong>del</strong>lo spettacolo sono stati realizzatida Federica Demontis (in arteMissfroggy), giovane e talentuosa stilistadi Sanluri Stato che, grazie a ricami ricercatie a una raffinata selezione di colori emateriali, ha amplificato il fascino onirico<strong>del</strong>la rappresentazione. Al termine <strong>del</strong>lospettacolo, Medas e Congia hanno espressol’intenzione di continuare ad esplorarequesto universo dark arricchito di musica esuggestioni oniriche. Durante il convincenteapplauso finale, le mani degli spettatorihanno comunicato la stessa speranza.Andrea PauNuovo riconoscimento letterario per Sandro GarauLA CRONACA. Sandro Renato Garau, già entratofinalista al Premio “Giovane Holden a Lucca (Inediti2008), è stato premiato alla XXVI Edizione 2009“Città di Cava dei Tirreni” con l’opera “Un sogno… una Miniera” (Narrativa Edita). Guadagnandosianche il titolo di finalista, menzione di merito, aSavona, al premio “Insieme nel Mondo”, settimaedizione <strong>del</strong> concorso di poesia e narrativa, che prevedevauna manifestazione straordinaria nel monasterodei Cappuccini. In una serata di originali esibizionimusicali e di danza, con la splendida vocejazz, dal vivo <strong>del</strong>la cantante di colore Nken Fayour.Una manifestazione dai contenuti di grande attualità,dal titolo “Insieme … For Africa Solidalia 2009”.Un risultato di assoluto rilievo, perché assegnatosolo ai primi dieci classificati, su venticinquefinalisti.LO SCRITTORE. Sandro Garau è nato a Guspini52 anni fa. Insegna materie letterarie presso l’istitutoProfessionale per i Servizi Sociali, nello stessoComune. Nel 2006 ha pubblicato il saggio “Incontri-Illavoro e le sue rappresentazioni tra i minatoridi Montevecchio”. Nel 2007 ha partecipato al concorso“Percorsi d’arte nella terra <strong>del</strong> Monte Linas.Il territorio comunica il territorio”, con il racconto“Pasqua 1961-Tra Passione e Resurrezione: una piccolastoria”, classificandosi al primo posto. Collaborada diversi anni con il nostro giornale.L’OPERA. Un sogno...una miniera (Chronos –nuove voci) è la storia di due personaggi famosi,perché artefici <strong>del</strong>la rinascita <strong>del</strong>le miniere diMontevecchio: Giovanni Antonio PischeddaTerzita, tempiese, e Giovanni Antonio Sanna,sassarese. Negli anni <strong>del</strong> Risorgimento Italiano,<strong>del</strong>la prima industrializzazione, come sottolineal’autore, la zona sud - ovest <strong>del</strong>la Sardegna, comeparte <strong>del</strong> Nord Italia e alcune zone <strong>del</strong>la Francia,fu investita da un vento nuovo: quello <strong>del</strong> progresso.I due personaggi si troveranno a vivereun’esperienza unica, traentusiasmi e incomprensioni,rischi, paure eriflessioni. Ecco alcunitratti <strong>del</strong>la presentazioneresi fortemente reali, autentici,dall’abile intercalare<strong>del</strong> narratore, tra storiae lingua sarda, nellevarianti campidanesi. Che Sandro R. Garaucollocano il lavoro inun’autentica dimensione dai connotati Veristici.UN PERSONAGGIO. Il prete Giovanni AntonioPischedda Terzita giunge da Tempio a Nasturzio nellaprimavera <strong>del</strong> 1840. Ha attraversato quasi tuttal’isola più grande <strong>del</strong> Regno Sardo-Piemontese.Dalla Gallura al Logudoro, al Goceano, al Marghine,sin alle paludi intorno ad Oristano per giungere, infine,nella zona alta <strong>del</strong> <strong>Campidano</strong> di Cagliari. Ilsuo cavallo baio, con a traino la carretta, ha camminatoper giorni su strade impolverate e mulattiere.E qui inizia la storia, conosciamo il prete rettore,“s’arrattori” che lo accoglie, “su sreghestau” cioè ilsacrista, che in lingua sarda dà gli ordini di scarico,“sa srebidora” la perpetua che preparerà un pastocaldo. Il villaggio, con le donne avvolte in scialli dilana che si recano al mattino nella chiesa di S.Nicolò, si risveglia in un’alba che lentamente crescecoi suoi colori fiabeschi. Mentre a Gennas deSerapis i filoni affiorano come collane d’argento,lungo i fianchi <strong>del</strong>le montagne, lasciando un’impressionedi stupore. Dove, lungo i sentieri, gli animalisi rifugiano incuriositi, nella folta macchia di “oioi”(corbezzolo), “tiria” (ginestra), “arridebi” (fillirea)e “mudegu” (cisto), i braccianti e i servi <strong>del</strong>le grandifamiglie di agricoltori e allevatori di Nasturziolasciano le case e, con i carri trainati da buoi, vannoalle “tanche lontane”.Evaristo PuxedduAl r


20 2010 dicembre 2009Naschid’estNaschid’est in sa capannapoveritta de Betlemin sa notte prus mannade su chelu s’altu Re.“Gloria, gloria” cantant in chelulughidos anghelos pro s’altu Re.“Paghe e Vittoria”, s’as bonu zeluanima povera cantan pro te.E in giru a sa domittade Anghelos si falàuna truma beneittachi ‘olende l’allumà.“Gloria, gloria”...E beniant sos pastoresincantados crè no crè,e a cussos resplendoresapuntan lestros su pè.“Gloria, gloria”...E narat dognun’in coroBambineddu inoghe so’,non ti atto prata e oro,ma cust’anima ti do’“Gloria, gloria”...E tuccant de s’Orientecun s’istella sos tres Res,l’adoran devotamenteBambineddu, inoghe ses?“Gloria, gloria”...E abeltu su tesoroliberales li donant:cu insensu, mirra e oroe cuntento si ch’andant.“Gloria, gloria”...E Zuseppe cun Marialuminosos tottu in séli narant in s’allegria:Fizu, tottu hamus pro Te.“Gloria, gloria”...Happy XMas (War is over)So this is XmasAnd what have you done?Another year overAnd a new one just begunAnd so this is XmasI hope you have funThe near and the dear oneThe old and the youngA very Merry XmasAnd a happy New YearLet’s hope it’s a good oneWithout any fearAnd so this is XmasFor weak and for strongFor rich and the poor onesThe world is so wrongAnd so happy XmasFor black and for whiteFor yellow and red onesNatale in musicaNatale è tempo di musica.Zampogne, ciaramelle, cornamuse sono da secoli la colonna sonora di questo periodo. Ma a Natale non è solo la musica tradizionalea emozionare. Nell’ultimo secolo, moltissimi artisti hanno prestato il loro talento e le loro voci alle canzoni natalizie. E, molto spesso,hanno riscosso un successo enorme, con dischi che hanno venduto milioni di copie e ancora oggi sono utilizzati per pubblicità o eventidicembrini. Gli esempi sono tanti. <strong>La</strong> voce unica di Louis Armstrong che incide la “versione definitiva” di White Christmas, FrankSinatra che canta Jingle Bells, Bing Crosby che interpreta Santa Claus is coming to town… Fino ad arrivare ai giorni nostri, aglialbum natalizi bestseller di Mariah Carey o di Andrea Bocelli, che proprio in questi giorni è in cima alle classifiche di mezzo mondograzie a una scaletta di canzoni che sanno di albero di natale e buoni sentimenti.Anche noi <strong>del</strong>la <strong>Gazzetta</strong> abbiamo voluto rendere omaggio alla musica di Natale, regalandovi qua e là i testi di due bellissime canzonitradizionali, una sarda (Naschid’est ) e una che è l’augurio pacifista di John Lennon Happy XMas (War is over), con relativa traduzione.Buona lettura (anzi, buon ascolto!)Let’s stop all the fightA very Merry XmasAnd a happy New YearLet’s hope it’s a good oneWithout any fearAnd so this is XmasAnd what have we done?Another year overA new one just begunAnd so happy XmasWe hope you have funThe near and the dear oneThe old and the youngA very Merry XmasAnd a happy New YearLet’s hope it’s a good oneWithout any fearWar is over, if you want itWar is over nowBuon Natale (<strong>La</strong> guerra è finita)E così è arrivato il Natale,e tu cosa hai fatto?Un altro anno è finitoe uno nuovo è appena iniziato.E così è Natale,spero siate felicipersone vicine e persone care,vecchi e giovani.Buon Natalee felice anno nuovo.Speriamo sia un buon annosenza timori né paure.E così è Natale,per i deboli ed i forti,per i ricchi ed i poveri,il mondo è così ingiusto.E così è Natale,per i neri ed i bianchi,per i gialli ed i rossi,smettiamola di combattere.Buon Natalee felice anno nuovo.Speriamo sia un buon annosenza timori né paure.E così è Natale,e cosa abbiamo fatto?Un altro anno è finitoe uno nuovo è appena iniziato.E così è Natale,spero siate felicipersone vicine e persone care,vecchi e giovani.Buon Natalee felice anno nuovo.Speriamo sia un buon annosenza timori né paure.<strong>La</strong> guerra è finita, se tu lo vuoi<strong>La</strong> guerra è finita, adesso.


<strong>21</strong>10 dicembre 2009 <strong>21</strong>Il natale di Babbo NataleQuell’anno era stato particolarmente difficile. C’era crisi dovunque,c’erano molte persone rimaste senza lavoro, ce n’eranotante altre che non riuscivano a trovarlo, e i soldi mancavano.Per un certo periodo le materie prime erano costate unpo’ meno, poi i prezzi avevano ripreso a salire e... e BabboNatale non aveva soldi a sufficienza per comprare quelle occorrentiper fabbricare i giocattoli per tutti i bambini di questaterra. Era un problema che bisognava risolvere, e di corsa.Perciò fece una riunione con i suoi collaboratori,fossero fate, elfi, maghi, gnomi o renne.- Amici, siamo ormai quasi al verde, eppuredobbiamo ancora preparare milionidi giocattoli. Dobbiamo risparmiareil più possibile. Così ho pensatoche potremmo incominciare amangiare di meno. Anziché unpiatto di minestra ne mangeremocinque cucchiai, se nessunoha da obiettare.Nessuno obiettò, naturalmente,perché tutti erano pronti a qualsiasisacrificio pur di venire incontroai desideri dei bambini.Ridussero la quantità di cibo,anche le renne ebbero meno foraggioe meno avena, e continuaronoa lavorare con entusiasmogiorno dopo giorno.I mesi passavano, giunse l’estate,e purtroppo i soldi per le materieprime scarseggiarono ancora.Perciò Babbo Natale feceuna nuova riunione.- Cari amici, voi tutti lo sapete,non abbiamo quasi più un soldo.Perciò dobbiamo risparmiareancora e, per prima cosa, ridurreulteriormente la nostraquantità di cibo quotidiano.Ecco, non più cinque cucchiai diminestra, ma due, o anche solouno.I collaboratori di Babbo Nataleerano pronti a qualsiasi sacrificio. Applaudirono e tornaronoimmediatamente al loro lavoro: preparare, assemblare, collaudare,catalogare, inscatolare, numerare...L’estate passò, le giornate si accorciarono, arrivarono i freddie nelle fabbriche di Babbo Natale si continuò a lavorarecon lena, ma... ma c’era qualcosa di insolito, di mai vistoprima. Maghi, elfi, fate, gnomi sembravano affaticati più <strong>del</strong>solito e rimpiccioliti nei loro abiti diventati a poco a poco piùlarghi e le renne... le renne non si capiva se le loro ossa eranotenute dai muscoli o dalla sola pelle. Erano dimagrite da farpaura e le costole sporgevano segnando piccoli solchi tra l’unae l’altra. Erano allo stremo, eppure continuavano a percorreremilioni di chilometri per trasportare i materiali necessarialla costruzione dei giocattoli. Continuarono tutti a lavoraresenza interruzione, salvo le veloci pause per il boccone quotidiano,e arrivò finalmente dicembre con suo freddo gelido ele giornate sempre più corte. E infine il tanto atteso 24 dicembre.Avevano faticato per mesi senza un momento di riposo, avevanoprodotto una varietà infinita di giocattoli, li avevanoimpacchettati per la consegna e, finalmente, avrebbero potutoriposare un poco. Sì, mancava qualche ora perchè siiniziasse il recapito dei tanto attesi regali, e quello era il momentoper tirare un sospiro di sollievo, per mangiare un bocconein santa pace e per un bicchiere d’acqua in più. Insomma,per rilassarsi. Per festeggiare Babbo Natale disse cheavrebbero potuto tornare a mangiare almeno un mezzo piattodi minestra, non più mezzo boccone, e chele renne, cui ora spettava il compito ditrainare le slitte in lungo e in largoper tutti i continenti, era giusto chesi nutrissero a sufficienza inmodo da recuperare tutte leloro forze.Non saprei come spiegarlo.Successe che i loro corpi,stremati dalla fatica e dalpoco cibo assunto nei mesiprecedenti, cedettero e ilsonno avvolse tutti. Avevanobisogno di riposo e ilsonno era la sola cosa chepotesse dare l’aiuto necessario.Si addormentò per primoBabbo Natale, reclinandoappena il capo sulla sua sedia,e subito dopo si addormentaronomaghi, elfi, fate,gnomi e... e renne. Dormironoprofondamente e il primoa svegliarsi fu BabboNatale, che sbadigliò soddisfattopuntando subito gliocchi sulla sua sveglia-calendario.Come, primo gennaio? Nonera possibile! Forse si eraguastata, forse...disegno di A.PauFu colto dal panico e il cuoregli tremò pensando alla<strong>del</strong>usione data ai bambiniche lo avevano atteso invano. Telefonò immediatamente allaBefana, che confermò che il Natale era trascorso da una settimana.- Se vorrai – disse – consegneremo insieme i regali il seigennaio.<strong>La</strong> Befana era d’accordo: avrebbero fatto insieme tutte leconsegne. Ma quando Babbo Natale passò da lei, la trovòappoggiata al tavolo che dormiva profondamente. Forse anchela Befana aveva fatto più fatica <strong>del</strong> solito, forse anche alei erano mancati i soldi per comprare le materie prime, forse...Non ebbe il coraggio di svegliarla. Montò nuovamente sullaslitta e le renne volarono per i cieli pronte a iniziare la distribuzionedei regali. Era stato un anno insolito, quello, e airegali fu unito un biglietto con il quale si spiegavano i motivi<strong>del</strong> disguido. Babbo Natale era sicuro che i bambini avrebberocapito. In quanto ai regali <strong>del</strong>la Befana... beh, sicuramentesarebbero stati recapitati, forse a carnevale, o a pasqua,o a ferragosto.MEDIATRE EDITRICE


2<strong>21</strong>0 dicembre 2009VarieL’apicoltore Giorgio Saba mostra i suoi mieliGiorgio Saba apicoltore dal 2003, prima non sapeva nemmenocosa volesse dire stare a contatto con le api e ad un certopunto ha scoperto la passione per la produzione <strong>del</strong> miele. .PABILLONISRimessa a nuovo la piazzetta <strong>del</strong>l’ex municipio<strong>La</strong> piazzetta <strong>del</strong>l’ex municipioDopo il restauro <strong>del</strong>la palazzinaliberty che aveva ospitatonel passato l’ex municipio,anche i lavori <strong>del</strong>lapiazzetta prospiciente l’anticastruttura sono terminati.<strong>La</strong> ditta appaltatrice ha chiusoil cantiere consegnandoalla comunità una piazza piùordinata e rimessa a nuovo.L’aspetto è nell’insiemeidentico a quello precedente,ma con alcune modifiche sostanziali:sono state cambiatele panchine e i lampioni;eliminato lo zampillo, realizzatoalcuni decenni fa, edestirpata una palma che conle sue radici stava danneggiandoil pavimento. Le precedentimattonelle di cemen-to, deteriorate per l’usura <strong>del</strong>tempo, sono state sostituiteda lastre di basalto che siadattano meglio all’anticastruttura. A chiudere il perimetro<strong>del</strong>la piazza è stata rimessala bellissima inferriatain ferro battuto che nelpassato rendeva caratteristical’area davanti all’ex municipio.Con questo maquillagel’antico palazzo stileGONNOSFANADIGAApicoltore per passione con un prodotto di nicchiaDiventare apicoltore non è proprio una decisione, è più unapassione che spinge a conoscere il mistero <strong>del</strong>la natura e <strong>del</strong>lasua capacità di perpetrarsi ed evolversi. Il lavoro in sé hale sue difficoltà . Il lavoro si concentra soprattutto inprimavera. .Ma proteggere le api prende anche un altro significato: preservarele sentinelle <strong>del</strong>l’ecostistema. Nell’apicoltura i risultatieconomici, sono altalenanti perché legati all’andamentoLiberty ha riacquistato i colorie la fisionomia di un tempo.Il nuovo progetto ha restituitol’ex municipio al ruoloche nel paese ha avuto dasempre: un punto di riferimento<strong>del</strong> vecchio centro storicocostituito dalla chiesadedicata alla Beata Vergine<strong>del</strong>la Neve <strong>del</strong> secolo XVII,dalle vecchie case padronaliche la circondano e dal nuovoMuseo-laboratorio <strong>del</strong>laTerra che un’altra ditta sta realizzando.L’amministrazionecomunale sta puntando infattialla rivalutazione <strong>del</strong>centro storico e degli elementicostruttivi che caratterizzanol’abitato di Pabillonisin particolare le case inlardiri. Con la sua nuova veste,l’ex palazzo comunalediventerà una sala espositivapermanente dei prodotti <strong>del</strong>l’artigianatotipicopabillonese: ceramica,cestineria, legno intagliato,tappeti e coltelleria e unospazio per eventi culturali.Dario FrauSanluri : corso di graficaIl centro informaticaplus di Sanluri ha aperto le iscrizionial corso di grafica di 30 ore. Le lezioni, ciascuna di dueore, si svolgono due volte alla settimana. Per informazionitelefonare al 345 3280946, oppure visitare il sitowww.informaticaplus.it. (step)Lo scorso <strong>21</strong> novembre laVia Roma si è tinta di nuovicolori: è stato inaugurato “IlBar degli artisti”, un piccololocale gestito da Luca Collu,un ragazzo di San Gavinoche ha deciso di dare unasvolta alla sua vita.Per i sangavinesi è stata unagrande novità, dato che ilpaese, ormai da alcuni anni,è carente di nuove attrattiveche ne illuminino la vitalità.Il locale esisteva già ma, grazieall’aiuto di tanti amici,Collu è riuscito a dargli unanuova veste. Lo spazio nonè grande ma la sua straordinariametamorfosi interna hadato luce ad un clima quasimagico, fiabesco che rende illocale piacevole e soprattuttoaccogliente.L’entusiasmo di Luca hacoinvolto tanti amici che sisono impegnati per coronareil primo dei suoi tantiobiettivi. “Il nome <strong>del</strong> locale-racconta- racchiude ilvero significato di questamia straordinaria avventura.Di idee ne ho avute tante ma,dopo tanto indugiare, ho volutodedicare tutto questo aimiei amici “artisti” che hannodato un valore alle miescelte, sostenendomi fin dall’inizioe prodigandosi affinchéil mio sogno si avverasse.”<strong>La</strong> sua non è stata una scelta<strong>del</strong>la stagione. I problemi più gravi sono i gruccioni, la siccità.,l’avarroa e le avversità climatiche. Ma se c’è passione siva oltre all’aspetto economico confessa Giorgio Saba. Negli anniha portato il numero di famiglie a 150. .I sacrifici poi portano ai risultati, ovvero ad una produzionedi mieli vari che spazia dal millefiori ai monoflora comecardo, sulla, corbezzolo, trifoglio ed eucalipto.Dopo questi anni rifarebbe tutto? .Stefania PuscedduSan Gavino: apre il Bar degli artistiLuca Collu al banco <strong>del</strong> suo localeincosciente, dettata dall’imprudenza,Luca è sempre statoun ragazzo riflessivo maal tempo stesso determinato.Era da tanto che voleva aprireun locale tutto suo e quandosi è presentata l’occasionenon l’ha voluta perdere.Non aveva mai gestito un barma non è stato difficile ambientarsi.Grazie ad un corsodi somministrazione alimentie bevande (Ascom), che termineràa Cagliari a metà dicembre,sta imparando tutti itrucchi <strong>del</strong> mestiere, anche semolti li ha già scoperti dietroil suo bancone. Da subito,infatti, ha preso confidenzacon il nuovo lavoro. Vederlodietro il bancone esprime unsenso di sicurezza e piacereper chi, anche solo di passag-gio, si ferma per un buon caffèe per una gradevole chiacchierata.Luca è ragazzo dalledoti inconfondibili: per lasua generosità e cortesia, dicerto non gli mancano gliamici, che ora hanno l’occasionedi radunarsi e stare insua compagnia.Per chi vuole avere l’occasionedi gustarsi un buon caffè,e non solo, in un clima sereno,“Il Bar degli artisti” diLuca Collu è aperto tutti igiorni, tranne la domenica,dalle sette <strong>del</strong> mattino in poi.Luca vi accoglierà con la suanaturale disponibilità, consapevoleche, chi ha avuto l’occasionedi apprezzare la suagentilezza, tornerà una secondavolta.Marcella Pistis

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