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14 gazzetta blocco 23-30 - La Gazzetta del Medio Campidano

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10 giugno 2010 <strong>23</strong>I MamaVibe presentanoil loro album “Sete di Musica”Un sound che si muove agilmentetra tutte le sfumaturemusicali moderne che in pocotempo ha catturato l’attenzionedegli appassionati di musica.Molti conoscono e ascoltanoMamavibe e seguono illoro roots reggae in ogni angolo<strong>del</strong>l’isola.I MamaVibe in concerto<strong>La</strong> band è composta da novemusicisti, da sempre impegnatie presenti nella scena roots-reggae <strong>del</strong>la Sardegna, provenientida diversi paesi <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, tra i quali soprattuttoSerramanna e Arbus. Sono Claudio Frongia “Quadio”, voce;Andrea Tatti, batteria; Alex “DoctorP” Pisano, tastiere; Ennio“Mr Roots”Mameli, chitarra ritmica; Mattia “Wolf” Concas,chitarra solista; Giulio Fosci, basso; Alessandro “Medub” Medas,percussioni; Gianmario Corrias, sax; Gabriele Carta, tromba.Il 4 giugno in tutti i negozi di dischi è uscito il loro album“Sete di Musica”, un esempio <strong>del</strong>la loro grande capacità diesprimere messaggi forti ma costruttivi su tematiche socialiaffrontate nella quotidianità e su esperienze di vita personali.L’album è un perfetto mix di atmosfere e stili che spaziano dalroots al dub, non trascurando il potente step e le vibranti melodie<strong>del</strong>l’acustico.Nel disco sono presenti anche le collaborazioni con il dub ma-Un concerto oltremare. VeronicaVacca e Aldo Scanu hannoportato la loro professionalitàtra le mura di Villa Carlotta,sulle rive <strong>del</strong> lago diComo.Un concerto con finalità beneficheorganizzato dall’AnffasOnlus Centro <strong>La</strong>rio e Valli el’ente Villa Carlotta , pro unacasa <strong>del</strong>la solidarietà per personedisabili e in disagio sociale.Boom di spettatori, più<strong>del</strong> previsto, hanno partecipatoalla serata e applaudito calorosamente i giovani talenti <strong>del</strong><strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>. Veronica Vacca, 26 anni, di San Gavino,diplomata in arpa al Conservatorio “Antonio Scontrino” diTrapani; e Aldo Scanu, 29 anni, giovane talento di Sanluri,diplomato in flauto traverso al Conservatorio di “G. P. da Palestrina”di Cagliari . Un’amicizia, nata per caso, coltivatadurante gli anni di studio al conservatorio, quando Veronicaaveva necessità di trovare un flautista per il suo primo anno dimusica da Camera. Le venne segnalato Aldo. Da quel giornoè cominciata la collaborazione. Sigillo di quest’amicizia è statoster King Kietu, sua la dubversion <strong>del</strong> singolo, e con ilsinger Rootsman I (Train toRoots) nel brano Fight: “Setedi Musica racconta di unasete mai estinta, una sete digiustizia e di rispetto, una setedi vibrazioni che i Mamavibevogliono soddisfare per uscireda quelle gabbie lucidenelle quali è rinchiusa la societàcontemporanea.”L’intento <strong>del</strong>l’album è quello di fondere liriche ricche di consapevolezzae marcatamente critiche nei confronti <strong>del</strong> sistema,con il sound corposo e melodico che caratterizza i MamaVibe.<strong>La</strong> band ha alle spalle una carriera interessante, in un solo annodi attività i Mamavibe si esibiscono al fianco di diversi artisticome Zion Train, Radici nel Cemento e altri, e su numerosipalchi di importanti manifestazioni musicali come l’ormai affermatoSardinia Reggae Festival.Importanti anche i passaggi su Radio 105 e diverse emittentilocali <strong>del</strong> brano “Politico” inserito successivamente anche nella“Compilation di Agosto” <strong>del</strong> mensile Sonos & Cantos.Per conoscere i MamaVibe è possibile ascoltare alcuni lorobrani su internet o partecipare ai diversi concerti previsti nell’isola.Marilena ColombuVeronica Vacca e Aldo Scanu in trasfertaa Como per un concerto di beneficenzaIl rapporto con adulti, disabili, amici, ma anche con la scuola,la fede e i problemi di tutti i giorni. Sul palco <strong>del</strong> teatro Murgiai giovani si raccontano con la commedia Building Bridgesmessa in scena lo scorso 15 maggio. Contraddizioni e gioie<strong>del</strong>le nuove generazioni emergono nelle storie di vita vissutatra salite e svolte. Con la partecipazione di giovani dai 16 ai <strong>30</strong>anni tra attori, musicisti, cantanti, ballerine, assistenti di scenae coro, l’opera diventa un successo. <strong>La</strong> regia è di don MarcoStatzu che, supportato dai giovani <strong>del</strong>l’oratorio San DomenicoSavio, ha voluto lanciare un messaggio agli spettatori: “costruireponti” tra le persone per superare assieme le difficoltà,nella consapevolezza che non si può prescindere dai problemi.<strong>La</strong> trama è di quelle che arrivano diritte al cuore: un gruppo diamici e compagni di classe racconta, canta e balla le gioie e lefatiche <strong>del</strong> diventare grandi, lo scontro generazionale, le ricchezzedei giovani, il valore <strong>del</strong>l’amicizia e <strong>del</strong>la solidarietà,le questioni <strong>del</strong>la fede e <strong>del</strong>l’handicap. Nella storia c’è tutto ilil concerto in onore dei 250anni di Mozart per flauto earpa, suonato insieme, che hacontribuito a rafforzare questorapporto. Contenti e soddisfattii due ragazzi.Cosa cercate di trasmetterealla gente che vi ascolta?“Emozioni. Tante. E soprattuttola passione che abbiamo perla musica -dice Aldo-. Poi ilcoinvolgimento <strong>del</strong> pubblicoci ripaga di intere giornate distudio... ci sentiamo appagatie soddisfatti, non c’è cosa più bella!”. Ci sarà un seguito,magari ampliando la collaborazione? “C’è sempre un seguito!– sorride Veronica -. A Settembre abbiamo iniziato un progettoimportante che ogni tanto chiudiamo in un cassetto perdedicarci ad altro, ma lo concluderemo prima o poi. Abbiamoanche l’idea di concerto particolare, che metteremo in musicanon prima <strong>del</strong>l’anno prossimo -continua Veronica - Per l’ampliarcilo facciamo spesso. Quando ci capitano occasioni disuonare in trio o in quartetto o più, non ci tiriamo indietro,anzi!”. (m.g.r.)GUSPINI TEATRO MURGIABuilding Bridges: una commedia per raccontarecontraddizioni e gioie <strong>del</strong>le nuove generazionisenso <strong>del</strong>l’essere umano, il bene e il male. C’è un piccolomondo in miniatura con persone dalle diverse personalità, iproblemi piccoli e grandi di sempre. A vincere sarà la voglia dilottare assieme , di costruire grandi ponti, grazie alla figura <strong>del</strong>sacerdote che invita ad avere sempre fede.Stefania PuscedduGUSPINICostituito il “Piccolo Coro<strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>”L’Associazione Culturale Musicale “OperettOpera AlessandraRais” con sede a Guspini, nell’ambito dei suoi progetticulturali nel territorio, aveva nel cassetto un progettoche portasse alla costituzione di un coro di voci bianchemisto con età comprese fra i 5 ed i 12 anni , con il precisointento di insegnare il canto corale e i fondamentali <strong>del</strong>lamusica fin dalla età adolescenziale.Seppure con un piccolo gruppo, il Coro ha iniziato da circaun mese la sua attività nei locali messi a disposizionenell’Oratorio S.Giovanni Bosco dal caro Don PetronioFloris.Le lezioni vengono tenute dalla Maestra Hilary ‘O Neilche collabora con il maestro Alessandro Scanu.L’ Amministrazione Comunale ha assegnato all’Associazioneuna sede nei locali <strong>del</strong>la ex USL di Viale Libertàdove verrà spostata ogni attività.Il “Piccolo Coro <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>” nasce con l’appoggio<strong>del</strong>l’Assessorato alla Cultura <strong>del</strong>la Provincia cheha voluto contribuire al progetto con un contributo chepermetterà l’acquisto <strong>del</strong> pianoforte utile al Coro ed allenumerose iniziative che la Associazione sta per mettere incantiere nell’immediato futuro.Tutti quei genitori che intendono inserire i propri bambiniin questo progetto possono telefonare al 347 7176865 opresentarsi il lunedì ed il mercoledì alle 17.<strong>30</strong> presso ilocali <strong>del</strong>l’oratorio S. Giovanni Bosco.Intanto, a sensibilizzare il progetto, il Coro Polifonico diS.Gavino, diretto dal maestro Sandro Silanus con le vocibianche <strong>del</strong>lo stesso Polifonico diretto dal maestro IreneOlla, terrà un “Concerto all’Amicizia” il 13 giugno prossimoalle 18 presso la Chiesa di S.Giovanni Bosco.URASConcerto con l’organistaAndrea SariguUn momento <strong>del</strong>l’esibizione di Andrea SariguGrande concerto d’organo tenutosi ad Uras per il quarto anniversario<strong>del</strong>la riapertura <strong>del</strong>la chiesa. Per la serata un organistad’eccezione, Andrea Sarigu. Brillantemente diplomatoin organo e composizione organistica presso il Conservatoriodi Cagliari.Dal 2009 è direttore artistico <strong>del</strong> “Festival Internazionale d’organo<strong>del</strong> Duomo di Cagliari”. Organista ufficiale per le CelebrazioniPontificie <strong>del</strong> 7 settembre 2008 a Cagliari, attualmenteè organista titolare presso la Cattedrale e presso laParrocchia collegiata di S.Anna. Proposti per l’occasionebrani di alto livello, eseguiti magistralmente, quali: Preludioe tripla fuga in mi bemolle maggiore, Trio super: Allein Gottin der Höh’ sei di Bach; Fantasia in fa minore di Mozart;Sonata op. 42 in re minore di Guilmant; Toccata in si minoredi Gigout. Una platea calorosa ha seguito con attenzione edemozione l’esibizione.E gli applausi e i numerosi complimenti hanno ripagato l’impegnoprofuso <strong>del</strong>l’artista che ha regalato dei momenti dialta musicalità ai presenti.L’Associazione Culturale Cantantibus Organis, promotrice<strong>del</strong>l’iniziativa, auspica l’avvicinamento <strong>del</strong> popolo a questostrumento principe, quale l’organo, e la promozione <strong>del</strong>lacultura musicale.Maria Grazia Ruggeri


24 10 giugno 2010SpettacoliSAN GAVINO QUINTA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONECori di maggio: per regalaremomenti di emozioneLo scorso 29maggio, al teatrocomunaledi San Gavino,un vastopubblico diappassionatidi musica coralee non, haseguito congrande partecipazioneunaserata all’insegna<strong>del</strong> belcanto, i “Coridi maggio”che quest’annoè giuntaalla sua quinta edizione.<strong>La</strong> bella serata di musica corale è stata organizzata dall’associazionemusicale “Coro Polifonico Sangavinese” che, grazieall’intervento <strong>del</strong> coro polifonico “Sa Gloriosa” di Masullas,diretto <strong>del</strong> maestro Ubaldo <strong>La</strong>mpis e <strong>del</strong> coro maschile “MaurizioCarta” di Oristano, diretto dal maestro Salvatore Saba,hanno dato alla serata un tono suggestivo, capace di suscitaremomenti di emozione e interesse da parte <strong>del</strong> pubblico presente.Coinvolgente ed entusiasmante l’esibizione <strong>del</strong>la sezionevoci bianche, di San Gavino, diretta dal maestro IreneOlla che ha saputo regalare momenti di spensieratezza e disperanza, e la straordinaria esposizione al pianoforte di duegiovani studenti di Sanluri, pluri premiati, Antioco Matzeu eDamiano Deidda, che hanno suonato un brano a quattro mani,intitolato L’antra <strong>del</strong> re <strong>del</strong>la Montagna.Dalla musica classica al canto popolare sardo, da brani di musicasacra all’operetta. Questo ed altro nell’ensemble musicalenella cornice <strong>del</strong> teatro comunale presentata elegantementedal vice presidente <strong>del</strong>l’associazione, Rosalba Sanna, con l’intervento<strong>del</strong> presidente, Franco Cossu.Ogni gruppo corale si è esibito esponendo cinque brani.Ad aprire la serata il gruppo “Sa Gloriosa” di Masullas direttodal maestro Ubaldo <strong>La</strong>mpis che si è avvalso anche <strong>del</strong>la collaborazione<strong>del</strong>l’organista Gian Mario Scanu. L’attività <strong>del</strong>coro parte con diversi generi musicali ma, in questi ultimi anni,si è impegnato nella valorizzazione <strong>del</strong>la lingua e <strong>del</strong>la culturasarda. Frutto di questo lavoro sono le numerose composizioniin lingua sarda scritte e musicate dal maestro che hannoarricchito e personalizzato il repertorio <strong>del</strong> coro.In seguito, l’esposizione <strong>del</strong>la sezione <strong>del</strong>le voci bianche direttedal maestro Irene Olla, capaci di elargire al pubblico momentidi tenerezza e allegria. Il gruppo, formato da una ventinadi bambini dai 6 anni in poi, ha eseguito 6 brani tratti da unIl “Circuito TeatroRagazzi”,promosso dallaFilodrammaticaGuspinese edalla <strong>Gazzetta</strong><strong>del</strong> <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong>,L’Unione Sardae Videolina regalamomenti digloria ai piccoliricercato eassortito repertoriomusicalecompostoda braniprovenientida diverseculture e lingueche varianodaquella italianaa quellafrancese perpoi terminarecon quellatradizionalesarda.<strong>La</strong> serata èstata impreziosita dalla straordinaria esibizione col pianofortedi Antioco Matzeu e Damiano Deidda, due talentuosi quattordicenni,studenti <strong>del</strong>la terza media di Sanluri a indirizzo musicale.I due ragazzi, seguiti e diretti dall’insegnante di pianoforte,il maestro Sandro Silanus, si sono prodigati nella rappresentazionedi un difficilissimo brano a quattro mani.In seguito, il coro “Maurizio Carta” di Oristano, un coro polifonicototalmente maschile, ha presentato un programma inlingua sarda con un proprio repertorio personale che ha datoloro prestigio permettendogli di calcare diversi palchi internazionali.Il coro ha rappresentato l’espressione tipica sardopopolare,tramutandola in un inno alla Sardegna. <strong>La</strong> loro particolareesibizione, coinvolgente e dai tratti malinconici edumoristici, ha riscosso molto successo presso il pubblico, cheha richiesto addirittura il bis.Decisamente classica e suggestiva l’esibizione <strong>del</strong> coro polifonicosangavinese che ha concluso l’emozionante serata conl’esposizione di brani molto impegnativi tratti dal proprio variegatorepertorio. Ave Maria, Locus Iste, Va Pensiero ed ilTrovatore, questi ultimi tratti dalle opere di Giuseppe Verdi.Tutti i brani sono stati caratterizzati da un procedere accordaledi voci che si son modulate in modo ritmico. Ha chiuso larassegna il brano O fortuna, un’invocazione alla dea fortunaintesa, nell’accezione latina, come sorte che può essere avversao favorevole e di fronte ai colpi <strong>del</strong>la quale l’uomo èsempre totalmente inerme.<strong>La</strong> manifestazione musicale si è conclusa con una standingovation, quando il numeroso pubblico si è scatenato in un applausocollettivo. <strong>La</strong> riuscita <strong>del</strong>la serata ha conferito, dunque,una grande soddisfazione al coro polifonico sangavinesepermettendogli di crescere ancora una volta di livello e consacrandol’appuntamento musicale in un evento annuale che tuttoil pubblico aspetta con entusiasmo.Marcella PistisGUSPINI CIRCUITO TEATRO RAGAZZILe scuole di Nuraminis, Ovodda e Marrubiusi sono aggiudicate il Circuito teatro ragazziA sinistra la scuola di Guspini, a destraquella di Sardaraattori <strong>del</strong>lescuole. Al di là<strong>del</strong>l’opportunità di recitare in lingua sarda sul palcoscenico<strong>del</strong> teatro Murgia, gli attori in erba hanno avuto l’opportunitàdi recarsi negli studi televisivi di Videolina, per registrarela commedia trasmessa in un apposito programma.<strong>La</strong> rassegna, giunta alla diciottesima edizione, ha coinvoltoscuole <strong>del</strong>l’infanzia, elementari e medie inferiori provenientida tutta la Sardegna. <strong>La</strong> giuria ha scelto: la scuola maternaparrocchiale Nuraminis con la commedia “Sa classi de maistuCicitu”, la scuola primaria Ovodda con “Ammentos”, ela scuola secondaria di primo grado Marrubiu che ha messoin scena “Fillude Rei”.Nel teatroMurgia i piccoliattorihanno recitatolasciandotrasparire leemozioni eaiutandosicon i gesti ele musiche.Sono arrivatida tutta la provincia per parlare di temi di attualità come laraccolta differenziata, messa in scena dai bambini di Guspini.Le insegnanti hanno lavorato insieme agli alunni su generidi commedie che sono andati ben oltre quelli classici, precisa Lucia Serpi, presidente <strong>del</strong>laFilodrammatica. Con un finecomune: la valorizzazione <strong>del</strong>la lingua sarda nelle sue differentivarianti.Stefania PuscedduPABILLONISAnche i cavalli in scenanel teatro kabuki di Elio DessìÈ stata dedicata al teatro e alla cultura <strong>del</strong> Giappone la manifestazioneorganizzata nel centro di aggregazione sociale di viaSu Rieddu. L’iniziativa è stata promossa dall’amministrazionecomunale, dalla provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, dall’associazioneequestre Engea e dalla casa editrice Nema Press. Un successodi pubblico ha accolto con entusiasmo la rappresentazioneteatrale di Kabuki, il tradizionale teatro drammatico giapponesebasato su mimica e gestualità per esaltare le impresedegli eroi popolari nipponici messa in scena dal regista ElioDessì. Nello spazio antistante l’anfiteatro <strong>del</strong> centro di aggregazionesociale, oltre una cinquantina tra attori e comparse,con l’entrata in scena anche di alcuni cavalli montati da cavalieriin costumi giapponesi,hanno strappato l’applauso alle centinaiadi persone presenti allo spettacolo. <strong>La</strong> manifestazione ècontinuata domenica quando è stato presentato il libro di ElioDessì “Un minatore alla corte dei samurai”. Un’autobiografiache ripercorre gli episodi più significativi <strong>del</strong>l’autore nativo diGuspini, la sua permanenza in Giappone e il successo nelle artimarziali e artistiche apprezzate nel lontano paese <strong>del</strong>l’EstremoOriente. Hanno partecipato alla presentazione, oltre l’autore,la candidata al premio Nobel per la Letteratura Lycia SantosCastilla, il sindaco Marco Dessì, il presidente alla Provincia <strong>del</strong><strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> Fulvio Tocco, alcuni giornalisti <strong>del</strong>la Rai,che hanno ripreso l’evento <strong>del</strong>la due giorni, e lo scrittore e artistaNino Cannella che ha coordinato i lavori.<strong>La</strong> serata culturaleè stata conclusa dalla soprano giapponese Yumi Tanak conalcuni brani tratti dalla Madama Butterfly e con la partecipazione<strong>del</strong>l’attrice italo-argentina Faustina <strong>La</strong>urora. Al termine<strong>del</strong>la manifestazione gli ospiti hanno voluto visitare la CasaMuseo di via Tasso con il laboratorio <strong>del</strong> formaggio e <strong>del</strong> pane,e dove hanno degustato prodotti locali e assistito ai canti e ballisardi organizzati dall’associazione culturale Santu JuanniDario FrauSARDARA BANDA MUSICALERinnovato il direttivo“Stagione musicale sardarese- Banda città di Sardara”, non èancora nata, ma già conta numerosi successi. L’ultimo neigiorni scorsi, al cineteatro <strong>del</strong>le terme, dove i musicisti sisono esibiti in un concerto, dopo i saggi degli allievi dei corsimusicali ed i bambini <strong>del</strong> gioco musica, in un crescendo diapplausi ed entusiasmo. Un trionfo a coronamento di impegni,di serate di studi e di esercitazioni, sin dal 2004. Fu allorache ad un gruppo di giovani venne l’idea di una bandamusicale sardarese. Fra alti e bassi, periodi intensi alternati aperiodi di pausa, qualche mese fa il nuovo direttivo. PresidenteMichele Campo, vice Enrico Olla, tesoriere GianniGarau, segretario Silvia Garau. E poi la prima ricomparsa alpubblico sul palco <strong>del</strong> cineteatro. “Ora”, dice il neo presidente,“il nostro obiettivo è proseguire senza sosta. Per arrivareal traguardo. Ormai siamo un bel gruppo. Non ancorasufficiente per parlare di banda. Ma le basi ci sono tutte. Stiamocrescendo”. E, con un pizzico di orgoglio ed un mare dientusiasmo, programma la prima comparsa dietro la processionedi Sant’Antonio il 12 giugno, ma ancora di più dietro ilsimulacro di Santa Mariaquas per la festa di settembre. Leprove <strong>del</strong> gruppo nei locali <strong>del</strong>l’ex asilo <strong>del</strong> Cottolengo, dovele lezioni di strumenti musicali sono aperte a tutti.Santina Ravì


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2610 giugno 2010RubricheQualchegiorno fa si è rivolto al miostudio un automobilista, indignatoper il fatto di essere statomultato poiché il suo figlioloe un amichetto, alloggiati nelsedile posteriore <strong>del</strong>l’auto, nonindossavano le cinture di sicurezza.L’incauto automobilistasi è stupito quando gli ho riferitoche l’uso <strong>del</strong>le cinture è obbligatorioanche per chi occupai sedili posteriori. E si è stupitoancor di più quando gli hospiegato che il conducente èresponsabile <strong>del</strong>l’infrazionecommessa da tutti i minorennitrasportati in auto, inclusol’amico di suo figlio, sul qualeegli è tenuto a vigilare in assenza<strong>del</strong> genitore esercente larelativa potestà. Il caso appenaillustrato mi ha fatto rifletteresu un aspetto direi classico <strong>del</strong>lavita quotidiana. Ci sono azioniche compiamo ogni giorno,operazioni che riteniamo dieseguire a regola d’arte per ilsolo fatto che le ripetiamo inmodo abitudinario da sempre.In realtà la maggior parte <strong>del</strong>lenostre azioni, per esempio condurreun’autovettura, è regolatada norme in costante evoluzione.Credo perciò di fare operameritoria rammentando ailettori i principali obblighi disicurezza per chi circola allaguida di un’auto.I CONSIGLI DELL’AVVOCATO di Giovanni Antonio <strong>La</strong>mpis*VITA AL VOLANTE:OCCHIO ALLE CINTURE E ALL’ALCOLPREPARIAMO GIORNI MIGLIORI PER L’ITALIASperiamolo. Questo è statolo slogan <strong>del</strong> Pd che è tornatoa guardarsi allo specchioin queste ultime settimanecon un’analisi <strong>del</strong>lasua situazione interna, deisuoi simpatizzanti o devotie <strong>del</strong>lo stato di salute <strong>del</strong>l’Italia.Una situazionedrammatica quest’ultima,quasi drammatica quella <strong>del</strong>Pd, che tenta di ricostruirsiun’anima con più coraggioe - crediamo - più lealtà alsuo interno. Il suo segretarioha accettato lo scontro el’ha ricomposto, perchè eragiunto il tempo di smetterladi avere cento anime in lottatra loro. Ai tempi di Prodialcuni gruppi guardavano aiparticolarismi, ai propri interessie ai propri dogmi. <strong>La</strong>presunzione che i particolarismidebbano prevalere sugliinteressi generali ha portatoalla caduta di Prodi eBerlusconi è risorto.Il paese arranca, la disoccupazioneaumenta, il governoè ottimista e si occupa allegramentedi immunità eintercettazioni. Intanto il nostrodebito è alle stelle e laGrecia al tracollo piange,PESTE E CORNAdicono che ha vissuto al disopra <strong>del</strong>le sue possibilità. Glispeculatori continuano a ingrassaresenza preoccupazioni- ci mancherebbe altro - pergli effetti sociali che le loro attivitàproducono. <strong>La</strong> Merkelvieta alle sue banche la venditaallo scoperto di attività rischiose,titoli governativicompresi, e pensa a una tassazionesulle transazioni finanziarie.Il divieto non piace allaFrancia e il commissario europeodice che queste misuresarebbero efficaci se concordatetra gli stati. Barroso èd’accordo con la Merkel sulvietare vendite allo scoperto.Bisogna che gli stati si decidanoa mettersi d’accordo. Magli speculatori sono anche canida guardia: mordono quandoc’è da mordere, e speculare suidebiti degli stati può essereredditizio.Noi siamo ormai a 1800 miliardi,oltre il 18% <strong>del</strong> pil, e,chissà, potremmo pure arrivareal 120%.Qualche settimana fa 10 eurovalevano quasi <strong>14</strong> dollari, ora12. Se riusciremo a rilanciarela produzione l’Europa saràfacilitata con le esportazioni.di EdmunduburduInnanzitutto, come detto, tuttigli occupanti <strong>del</strong>l’auto sonoobbligati a vestire le cinturedi sicurezza. Il conducenteche non fa uso <strong>del</strong>la cintura rischiauna sanzione pecuniariada 74 a 299 euro e la decurtazionedi 5 punti dalla patente.Se l’infrazione è ripetutaper almeno 2 volte in 2 anni,la legge prevede addirittura lasospensione <strong>del</strong>la patente da15 giorni a 2 mesi.Le auto di ultima generazioneadottano dei dispositivi di incentivoall’utilizzo <strong>del</strong>le cinture.Di solito si tratta di sistemisonori che, con un insistito cicaleccio,ci ricordano l’obbligodi attivare i dispositivi diritenzione. Non pochi automobilisti,magari con l’aiuto di unamico elettrauto, hanno adottatodegli stratagemmi perzittire l’allarme: forse è benesapere che la legge punisce chiadopera questi marchingegnicon una sanzione pecuniariada 37 a 150 euro e con la decurtazionedi ulteriori 5 puntidalla patente.Contrariamente a quanto si ritiene,anche le donne incintesono obbligate ad usare lecinture. In questo caso non sitratta solo di osservare la leggema di proteggere il bimboche si porta in grembo: test dilaboratorio hanno infatti dimostratoche solo l’uso combinatodi cinture ed airbag è in gradodi ridurre <strong>del</strong> 70% le conseguenzedi un sinistro stradalesulla mamma e sul nascituro.Le donne incinte dovrannoperò posizionare la cintura nonsopra ma sotto la pancia, facendolapoi scorrere lungo l’anca.Da segnalare che in caso di sinistrostradale la Compagniadi assicurazione riduce il risarcimentoda versare aldanneggiato che non indossile cinture, per la semplice ragioneche il pregiudizio subitodal danneggiato è stato aggravatoda sua sola colpa consistitanel non adoperare i sistemidi ritenzione, colpa <strong>del</strong>laquale non può essere chiamatoa rispondere l’assicuratore.Occorre infine rammentare chenessun dispositivo antinfortunisticoè efficace se il conducentesi ponga alla guida instato di ebbrezza. E’ bene ricordareche per stato di ebbrezzanon si intende la sostanzialeincapacità di condurre unveicolo tipica <strong>del</strong> cosiddettoubriaco fradicio ma anchequel rallentamento dei riflessinaturale, e pericolosamenteimpercettibile, che si associa alminimo abuso costituito, peresempio, dall’avere ingerito trebicchieri di vino. Per esserechiari: un’auto lanciata a 150Ed ecco il miracolo. Dopoanni di ottimismo, di “ce la caviamomeglio degli altri”, ancheil premier ci informa cheabbiamo vissuto al di sopra<strong>del</strong>le nostre possibilità, che sidovrà provvedere, ma, diconoi portavoce, nessuno ci metteràle mani in tasca. Ci penseràTremonti a posticipare andatein pensione, bloccare o ridurregli stipendi dei dipendentipubblici e i finanziamenti alleRegioni e a dare uno sguardoall’abusivismo edilizio. Anchea eliminare qualche provincia,forse, anzi no, costano 8.000miliardi ma servono per ricollocaretrombati e amici. E,come avevano fatto Visco ePadoa Schioppa, a disporreuna tracciabilità dei pagamentioltre una certa cifra. Altromiracolo, si interviene puresugli emolumenti di ministrie sottosegretari, e forse, decidanoloro, di deputati e senatori.In Inghilterra i parlamentarihanno deciso di andare apiedi o con i mezzi pubblici,da noi restano seicentomilaauto blu.Quanto produrrà l’intervento?Mancano scelte strutturali eprogrammi e ci vuol ben altrochilometri orari percorre 41metri in un secondo ed è perciòevidente che anche il minimoappannamento dei riflessipuò fare la differenza tra lavita e la morte. Il legislatore losa e proprio per questo ha ritenutodi dissuadere l’abuso dialcol da parte di chi guida introducendosanzioni durissime.Si va da un’ammenda compresatra i 500 e i 2.000 eurocon sospensione <strong>del</strong>la patenteda tre a sei mesi nei casimeno gravi, fino all’arresto datre mesi ad un anno, piùun’ammenda da 1.500 a6.000 euro, più la sospensione<strong>del</strong>la patente fino a dueanni (che possono diventarequattro se l’ubriaco conduceuna vettura non sua) nei casipiù gravi, quando cioè il tassodi alcol nel sangue superagli 1,5 grammi per litro di sangue.In tali ipotesi è previstainoltre la confisca <strong>del</strong> veicolo:in pratica, significa chel’auto viene espropriata all’automobilistae diventa di proprietàpubblica. Se poi il conducentein stato di ebbrezzacausa un incidente, la leggemostra la sua faccia più dura:tutte le pene sopra indicate, giàseverissime, sono ulteriormenteraddoppiate.*Avvocato in Cagliarie Guspiniper far fronte alle speculazioniarginando i debiti <strong>del</strong>nostro stato. Sacrifici pertutti? Impossibile beccare iricchi e gli evasori, i possessoridi supercilindrate eyachts e di depositi in bancheestere. Eppure, a questisignori, bisognerebbe fargliprovare l’emozione <strong>del</strong> contaregli spiccioli, <strong>del</strong>l’uso<strong>del</strong>la vecchia utilitaria, <strong>del</strong>piatto di pasta e fagioli e<strong>del</strong>le ferie trascorse in casa,per fargli assaporare meglioil gusto <strong>del</strong>la vita.Non possiamo pretendere didare lezioni ai politici o diavere uguali punti di vista.Sappiamo che sono pronti asacrificare tempo ed energieper il nostro benessere. Lodicono in campagna elettoralee forse tutti in buonafede. Ma è che quando vengonoeletti e raggiungono illoro benessere in troppi sidanno da fare come mattiper difenderlo. Magari conapposite leggi, perché poltronecomode come quellenon si trovano neppure inparadiso. Chissà se un giornoil governare diventeràdavvero una missione.I SASSOLINI DI ZIU SARBADORICULE GENEROSE MAMMELLEDI MAMMA RAILo sapevano anche le pietreche il ministro <strong>del</strong>l’EconomiaGiulio Tremontimeditava le misure restrittiveda far ingoiare a pubblicidipendenti, enti localie aspiranti pensionati.<strong>La</strong>crime e sangue che nonsi vedeva dai tempi di GiulianoAmato: 24 miliardi dieuro da risparmiare neiprossimi due anni, è veracura da cavallo! Insomma,i soliti sacrifici per i solitinoti. Una manovra che, primaancora <strong>del</strong> Parlamento,è stata processata dal “Pm” di Annozero, spiegando ai telespettatori<strong>del</strong> giovedì sera le iniquità in essa contenutefra chi subisce la mannaia dei tagli e le caste chiamate aversare l’obolo. Ebbene, come ha rilevato con immensostupore tziu Sarbadoricu, Santoro andava controcorrente:mentre il governo chiedeva di stringere la cinghia per farrimediare al pauroso deficit <strong>del</strong> Paese, il guru <strong>del</strong>la Rai siaccordava coi suoi dirigenti per interrompere Annozerocon una buonuscita di dieci milioni di euro!«Sa notissa chi sa Rai bollèssara donai a Santoro deximilionis di eururs po’ no dirigiri prus Annozero, in tempusde crisi légia coment’e sa chi seus bivendu, est tropubregungiosa. Coment’à postu in craru issu e totu, coment’edipendenti de sa Rai guadangiat 700 mila eurus a s’annue in pensioni dèpit andai in su 2016 cun 36 mensilidadis(tot. 2 mil •). Is benpensantis de sa Rai, po’ fairi unu prexeria Berlusconi, hant detzidiu de ‘nci ddu spesai antetzipendiddusa pensioni de ses annus! Bella porcheria! Ma comenti:de una parti su guvernu imponit sacrifitzius po’evitai a s’Italia sa fini de sa Grecia e, de s’atra, is dirigentisde sa televisioni pubblica arregalat su dinai a paliadasofendendu su sentidu».Già, il giustizialista mediatico sempre pronto a processaregli sperperatori <strong>del</strong> pubblico denaro, ma nel momentoin cui i milioni devono finire nelle sue tasche, non c’èimmoralità.«Mi fairi spantu chi s’omini televisivu, chi puntat su diduacusadori contras politigus scuscientziaus e sperditziosusde dinai publicu, ascurtau cun prexeri de meda genti inbona fedi, s’intaschit una pigg’è dinai chenz’e domandaiscusa. Scusa a is italianus cassintegraus e precarius, pigausin giru in tanti puntadas, retzitendu sa parti de s’abogaude is poburus. S’Italia chi non arrennescint prus abiviri dignitosamenti immoi conosciri is malusfatus de saRai e de certus personaggius tifau scoment’e a Gigi Rivain s’annu de su scudetu».Però la reazione <strong>del</strong> popolo di facebook e degli stessi suoicolleghi pare abbia convinto Santoro a soprassedere, anchese tuttavia rimane il fatto che la Rai ha mostrato conquale disinvoltura maneggia i soldi pubblici.«Ma chi is cosas funt’aici non est giustu chi sa Rai abbàrritpubblica e si obblighit a pagai su canone po’ ddu spendia farrancadas cun Santoro, Bruno Vespa, Paolo Conti,Antonella Clerici e compagnia cantanti».Siamo veramente al colmo: al governo ci siano i liberalima la privatizzazione <strong>del</strong>la Rai rimane nel cassetto.L’Azienda televisiva è un tesoro immenso che si spartisconocol manuale Cencelli maggioranza e opposizione.Tanto sanno che al popolo bue, per scordarsi di esseredepresso ed infelice per una crisi senza fine, è sufficientesomministrargli un’overdose di calcio, qualche ora di Florisil martedì, il Santoro ed il Travaglio il giovedì e BrunoVespa quasi tutti i dì.«Ma custa borta hant mandau in onda una spetzia de Titanic:s’Italia est afunghendinci e sa Rai scialacquat»!Piser


Rubriche10 giugno 2010 27SAPERNE DI PIÚdi Alessandro BordigoniIL DITO NELL’OCCHIOdi Sisinnio MuraOrmai daqualchetempo, si è diffusa anchein Sardegna la moda <strong>del</strong>sushi. Ma di che si tratta?sushi è una parola giapponeseche indica un cibopreparato con riso cotto econdito con aceto di riso,zucchero e sale, e guarnitoo riempito con pesce o verdure.Contrariamente aquanto alcuni pensano, nonsi tratta di una pietanza tradizionale:la più antica preparazionedi sushi vero eproprio risale al massimoal 1820. Al di fuori <strong>del</strong>Giappone, quando si parladi sushi si intende soprattuttoquello fatto con pescecrudo. Il tipo più conosciutoè il maki, un rotolo diriso avvolto in un foglio diINVITO ALLA MUSICASUSHI: ISTRUZIONI PER L’USOalga commestibile detta noricon ripieno di pesce o cetriolo.Un altro sushi comune èil nigiri (si legge nighiri),una polpettina di riso sormontatada una fettina di pesce,da una coda di gamberoo da altri ingredienti. Vi sonopoi varianti più complesse,come l’uramaki, che vienearrotolato al contrario, con ilriso all’esterno e riempitocon più ingredienti comeavocado, gamberi, omelette,il temaki, a forma di cono, ilgunkanmaki, a forma di barchettae solitamente ripienodi uova di pesce o riccio. Ipesci più utilizzati nella preparazione<strong>del</strong> sushi sono iltonno, il salmone, la spigola.Il solo pesce crudo, senzariso, si chiama sashimi.Il riso invece è di una varietàmolto collosa e dai chicchipiccoli, simile al riso originario.Se venite invitati oandate a mangiare sushi inristorante, ricordate: oltreche con le bacchette, il sushisi può mangiare anchecon le mani (il sashimi no,quindi se non sapete usare lebacchette dovrete chiedereuna forchetta). Questo ciboha un sapore dolce, quindiper gustarlo lo si immerge<strong>del</strong>icatamente nella salsa disoia (che ha un sapore salato).Occorre immergerlo dallaparte <strong>del</strong> pesce o <strong>del</strong>l’alga,altrimenti si inzuppatroppo e si sfalda. Passandoda un tipo all’altro, si dovrebberipulire la boccamangiando un pezzetto digari, fettine di zenzero sottaceto.Gli amanti dei saporidi Alessandro Scanu*forti vorranno provare ancheil wasabi, la salsa di rafanoverde. Il mio consiglio è diandarci piano: ha un saporemolto particolare ed è decisamentepiccante. Un’altracosa importante da ricordareè che ogni pezzo di sushiva mangiato in un solo boccone.Quali sono i rischi nelmangiare questo tipo dicibo? Sostanzialmente due:l’intossicazione da istamina(legata ad una cattiva lavorazionee conservazione <strong>del</strong>prodotto) e il parassita Anisakis(un nematode che sielimina congelando o abbattendola temperatura <strong>del</strong> pesce).Quindi state alla largada posti poco puliti o dall’aspetto“improvvisato”.Itadakimasu! (buon appetitoin giapponese)IL MELODRAMMA IN PALCOSCENICO:“TURANDOT” DI GIACOMO PUCCINIAtto SecondoUn padiglione nel palazzocon una tenda decorata dasimboliche e fantastiche figurazionicinesi. Ping,Pong e Pang ancora unavolta costretti a preparare lenozze o le esequie, lamentanolo stato <strong>del</strong>la Cinadove la pace è svanita, leteste rotolano per il cru<strong>del</strong>ecapriccio d’una principessaed essi sono diventatii ministri <strong>del</strong> boia.Sognano di ritirarsi in campagnae si augurano cheTurandot trovi finalmente ilvero amore. Ma è un sogno,appunto. <strong>La</strong> reggia invecesi sta animando e li aspettal’ennesima cerimonia el’ennesimo supplizio.Nel piazzale <strong>del</strong>la reggia, dinotte.Una scala monumentale atre larghi ripiani sale finoal trono dove siede l’imperatoreAltoum e si perde nellasommità di archi traforati.Attorno all’imperatore sonogli otto sapienti, ognuno coni tre rotoli che contengono lasoluzione degli enigmi. <strong>La</strong>corte è al gran completo.Calaf si trova ai piedi <strong>del</strong>lascala e per tre volte, com’ènel cerimoniale, Altoum loinvita a rinunciare ma ottienesempre la stessa ferma risposta:Figlio <strong>del</strong> cielo, iochiedo di affrontar la prova!”.Allora nel silenzio generale,il Mandarino rileggel’editto e scompare mentreavanza Turandot: bellissima,impassibile, gli occhi di gelofissi sullo straniero, spiega leragioni <strong>del</strong>la sua implacabilità.Molte migliaia di anniprima Lo-u-ling fu rapita euccisa da un re barbaro; l’antenatarivive oggi in lei, cheper vendicare questo crimineimpone la prova cru<strong>del</strong>eai pretendenti.L’invito che Turandot rinnovaal Principe ignoto perchédesista non viene accolto.Squillano le trombe e ha iniziola prova, mentre il popolopartecipa, pronto ad intercalarecommenti ed esortazioni.Il primo enigma viene scioltocon facilità: “<strong>La</strong> speranza”.<strong>La</strong> principessa minacciosa,scende a metà scala peril secondo enigma; un momentodi incertezza, la preoccupazione<strong>del</strong>la folla e diLiù, confusa tra la gente insiemea Timur, e anche il secondoenigma è risolto: “Ilsangue” tra acclamazioni.Profondamente turbata Turandotcorre giù dalla scala,vicinissima al principe. Questisi inginocchia. China sudi lui, quasi a magnetizzarlocome fa la preda con la suavittima, enuncia il terzo edultimo enigma, martellandole sillabe.<strong>La</strong> risposta tarda a venire inquel crescendo di tensioneche caratterizza tutta la “scenadegli indovinelli”. Ma èun’attimo, eccola, con Calafche balza in piedi raggiante:“Turandot”. <strong>La</strong> Principessarimane impietrita, mentre lafolla inneggia al vincitore.Vinta ma non domata, Turandotsupplica il padre di nonabbandonarla come unaschiava in mano allo straniero.Ma il giuramento è sacro.Sarà il Principe Ignoto, chevuole avere Turandot ardented’amore, anziché riluttante,a fornirle quella che sembral’ultima “chance”: cheella scopra il suo nome prima<strong>del</strong>l’alba; se vi riusciràsarà pronto a morire. (fine<strong>del</strong> secondo atto)Segue il prossimo numero.*TenoreIL RIFORMISMOA RETROMARCIAOggi non ci sono più partiti e politici che si dichiarino reazionario rivoluzionari, conservatori o progressisti, ma soltantopartiti e politici che si dichiarano riformisti. Il riformismoè da qualche tempo un’epidemia contro la qualenon esistono né vaccini per la prevenzione né farmaci perla cura.Tutti sono ormai felicemente e orgogliosamente riformisti.Bisogna però esaminare la natura e la qualità <strong>del</strong>le riformemesse in campo di volta in volta dallo sfrenato riformismoitaliano. Facciamolo attraverso due esempi.Si lamentava giustamente la lentezza <strong>del</strong>la giustizia penale,che troppo spesso portava alla prescrizione di reati, talvoltaanche molto gravi.E’ evidente che alla prescrizione era interessato l’imputatocolpevole che sapeva di non poter sfuggire alla condanna.<strong>La</strong> sua strategia difensiva si basava non nel tentare di smontarele accuse e gli elementi di prova, ma nell’allungarequanto più possibile i tempi <strong>del</strong> procedimento per evitareche esso si concludesse con una sentenza definitiva, prima<strong>del</strong>la prescrizione che cancellava tutto. Quale poteva essereuna riforma per accorciare i tempi <strong>del</strong> procedimento edevitare la prescrizione? Anzitutto dotare la magistratura dimaggiori risorse materiali e umane; eliminare dal codice diprocedura i troppi appigli offerti agli avvocati per ottenerecontinui rinvii con i pretesti più improbabili; al limite, abolizionedei termini di prescrizione per evitare che essa siaperseguita dall’imputato come esclusivo obbiettivo <strong>del</strong>lasua difesa. Invece si è introdotto il cosiddetto “patteggiamentoallargato”, che serve ad ottenere il rinvio di un’udienzadi almeno 45 giorni, e si sono dimezzati i termini diprescrizione, con la conseguenza, inevitabile e prevedibile,che la prescrizione è diventata un obbiettivo più facile eperciò perseguita dagli avvocati con maggiore tenacia. Edunque i problemi non sono stati risolti ma aggravati.Il nostro povero Paese è angosciato da molti problemi, main primo piano vi è la corruzione <strong>del</strong>la classe dirigente, politica,imprenditoriale e burocratica, e la criminalità organizzata,spesso fra loro intrecciate. <strong>La</strong> politica riformistanon può starsene ferma. Ma anziché isolare e mettere daparte politici e burocrati appena colti con le mani nel sacco(“col sorcio in bocca”, come si dice a Roma) e senza attenderela conclusione di procedimenti complessi e lunghi, siriformano le norme sulle intercettazioni telefoniche e suldiritto di informare ed di essere informati sulle squallidevicende che vengono alla luce soltanto grazie a tali intercettazioni.Soltanto l’ipocrisia e la malafede può impediredi vedere in questi propositi riformistici l’intenzione di impedirealla magistratura di scoprire certi altarini e di scoperchiarecerte pentole puzzolenti e alla stampa di riferirnediffusamente ai cittadini. Ed è incredibile che Lor Signorigiustifichino questo infame tentativo invocando una maggioreciviltà giuridica, la difesa <strong>del</strong>la privacy e l’interessedei cittadini.Un esponente <strong>del</strong> governo degli Stati Uniti è intervenutoirritualmente per dichiarare che le norme vigenti funzionanobene e che la legge in discussione deve essere semplicementeritirata. Non affannosamente migliorata in qualchedettaglio più o meno significativo. Ma ritirata. Ri-ti-ra-ta!E pazienza se il nostro povero Paese avrà un po’ meno riformismo.Riformismo a retromarcia.


2810 giugno 2010RubricheL’INTERVENTO<strong>La</strong> tumultuosa crisi internazionaleha messo a nudo lafragilità <strong>del</strong>l’economia italianae, nello stesso tempo,l’attendibilità dei dati tranquillizzantiemanati a piùriprese dal governo. <strong>La</strong> veritàè che ora subiamo lebacchettate <strong>del</strong>l’Ue che, annoverandocitra i Paesimeno virtuosi, quasi allastregua <strong>del</strong>la Grecia, ha obbligatoil governo ad assumeremisure di lacrime esangue. Senza una politicaunitaria Bruxelles difendecome può l’euro dagli speculatorifinanziari, ben sapendoche così facendo rimangonointatte le differenzeeconomiche e socialifra i singoli Stati. L’Italia,che ha un deficit/Pil <strong>del</strong>117%, è costretta a rientrarein tempi brevi nei parametridi stabilità e per farloil ministro <strong>del</strong>l’EconomiaTremonti ha sco<strong>del</strong>lato lamanovra dei 24 miliardi dieuro. Nella ferrea logica<strong>del</strong>l’Ue, con calcolo piùmatematico che politico,egli ci impone misure cheappaiono certe nei tagli maimprobabili nelle entrate.Ma anche per il ministrol’importante è far quadrarei conti. In sostanza agendoAMBIENTE E SICUREZZALe norme nazionali e quelleregionali prevedono chetutti i comuni raggiungano,gradualmente, determinatiobiettivi in materia di raccoltadifferenziata dei rifiuti.<strong>La</strong> Regione alcuni anniorsono ha istituito un sistemadi premialità e penalitàche prevede il rimborso dicerte quote ai comuni virtuosie una penalità a quelliche, per i più svaraitimotivi, non differenziano,per quanto concerne i rifiutiurbani, adeguate percentualidi plastica, vetro, latta,lattine, umido organico,carta e cartone. Le percentualida raggiungere possonoanche superare il 60 percentoe sono riferite allatotalità dei rifiuti urbani(indifferenziati e differenziati)prodotti annualmenteda una comunità; gli unie gli altri sono misurati inpeso, in tonnellate, per laprecisione. In realtà il meccanismo<strong>del</strong>le premialità èun falso ideologico, nelsenso che la percentuale diraccolta differenziata non ècalcolata rispetto al peso ditutti i rifiuti davvero differenziatiin un Comune, masolo di quelli “scelti” nelladi Sergio PibiriCONTESTUALIZZARE LA MANOVRADEI 24 MILIARDI COL FEDERALISMOcon tagli sicuri sui redditi deipubblici dipendenti, lasciandoalla buona sorte i recuperi<strong>del</strong>le tasse evase e l’emersione<strong>del</strong>le ricchezze occulte.E’ dunque una manovrainiqua che sospende dirittiacquisiti di cittadini onesti esi mostra indulgente con ifurbi e gli imbroglioni. Questaoperazione, sebbene apprezzatadal Fondo monetariointernazionale e dal governatore<strong>del</strong>la Banca d’ItaliaDraghi, tuttavia sottolineandol’assenza <strong>del</strong>le misureper la crescita, è comunquecedevole sui meccanismi chegenerano la complessa spesa<strong>del</strong>la pubblica amministrazione.Certo, se il Parlamentodovesse dare via libera altesto integrale varato da PalazzoChigi, la spesa andrebbea ridursi, ma il conseguenteimpoverimento di milionidi persone colpite avrebbeconseguenze disastrose suiconsumi, contribuendo allastagnazione economica e adaumentare il conflitto sociale.Manca dunque la contestualità<strong>del</strong>la manovra, siamodi nuovo alla politica dei duetempi: prima il risanamentopoi la crescita. Fa specie cheun governo che gode diun’invidiabile maggioranzain Parlamento, non certostrattonato dalla forza <strong>del</strong>l’opposizionedi un Pd semprepiù in difficoltà, non portiavanti con determinazione ilprogetto <strong>del</strong>le riforme promesse!A Berlusconi sonoben note le cause <strong>del</strong> paurosodeficit <strong>del</strong> Paese, non certodovuto solo dal costo deicontratti di lavoro, quantopiuttosto dalle mancate riforme,a partire da quella <strong>del</strong>lapubblica amministrazione edal federalismo fiscale. E’dall’attenta attuazione diquest’ultima fondamentaleriforma che si potrebbero snidarele inefficienze, gli sprechi,gli intrecci fra affari epolitica, sopprimere l’inutilediffuso in mille rivoli; nonchérimodulare la distribuzionedei poteri fra Stato,Regioni e Comuni e, dunque,le funzioni e le risorse necessarie,compresa la finanzaimpositiva locale. Penso cheun sano federalismo (nonquello punitivo <strong>del</strong> fondamentalismoleghista contro ilSud) sia l’unico modo per facilitarela crescita <strong>del</strong> Mezzogiorno,liberandolo dalleimpalcature clientelari espartitorie che durano fin daitempi <strong>del</strong>l’intervento straordinario<strong>del</strong>la Cassa. Bossi,di Andrea Alessandro Muntoni*che è l’alfiere <strong>del</strong> federalismo,sa benissimo che neiprossimi tre anni deve perforza portare a termine la riforma,pena il crollo di credibilità<strong>del</strong>la Lega. Ma eglisa anche che non può esserequel federalismo falso e demagogicoche urla brandendola bolla d’acqua alla fonte<strong>del</strong> Po, perché andrebbe a generarela guerra civile. L’ipotesi<strong>del</strong>la ricca Italia <strong>del</strong> Nordfederata con quella povera <strong>del</strong>Sud è un disegno velleitariodi alcuni dirigenti <strong>del</strong>la “Padania”,non programma <strong>del</strong>governo. I lumbard, insiemeal resto <strong>del</strong>la maggioranza, eperché no anche <strong>del</strong> Pd, sonochiamati a compiere il miracolo,ovvero fare <strong>del</strong> triennioche ci separa dal voto politicoun periodo virtuoso di lottacostante contro le organizzazionimafiose <strong>del</strong> Sud; diincentivi alle imprese che investononel Mezzogiornopiuttosto che nei paesi coldumping sociale; bonificarela pubblica amministrazioneda politici e funzionari corrotti;attuare puntualmente i decreti<strong>del</strong> federalismo fiscale.Sarebbe un gesto di politicaresponsabile, perché se nonora, quando?spibiri@la<strong>gazzetta</strong>.netRACCOLTA DIFFERENZIATA:IL MECCANISMO DELLE PREMIALITÀ<strong>del</strong>iberazione regionale cheistituiva il sistema <strong>del</strong>le premialitàe penalità. Paradossalmenteil comune più “riciclone”potrebbe non esserequello che per esempio haaperto un centro di raccoltaed ivi ha separato anche rifiutiassimilabili agli urbani,anche pericolosi, ma quelloche, secondo la ratio <strong>del</strong> meccanismoregionale per l’ottenimentodei benefit, ha raccoltoil maggior peso di rifiutifra quelli indicati per ilcalcolo <strong>del</strong>la percentuale diraccolta differenziata.Un comune che raccolga solocarta, vetro e umido potrebbeessere premiato più d’unoche raccoglie, profondendonella raccolta differenziatadei rifiuti urbani un grandesforzo, carta, cartone, umido,latta, lattine, plastica, batterieesauste, lampadine, olivegetali e animali, rifiuti dapiccole demolizioni, infiammabili,metalli, farmaci scaduti.Carta, vetro e rifiuti putrescibilisono, infatti, piuttostopesanti, cosicché conun minimo sforzo alcuni comunipotrebbero riuscire adapparire più virtuosi di altriche si prodigano per raggiungerelivelli di raccolta differenziataaltissimi raccogliendotante diverse frazioni merceologichedi rifiuti. Il meccanismo<strong>del</strong>le premialità, insomma,è per così dire ingiustoe a tratti ingeneroso oltreche concettualmente inadeguatoperché considera soloi pesi dei rifiuti differenziatiraccolti e pone sullo stessopiano rifiuti pericolosi e nonpericolosi. Inoltre, il criterio<strong>del</strong> peso falsa i termini <strong>del</strong>l’annosoproblema <strong>del</strong>le discariche,che chiudono nontanto per il raggiungimentodi un limite di peso da nonsuperare bensì per l’esaurimento<strong>del</strong>la loro capacità diaccogliere altri rifiuti - per lopiù indifferenziati - ovverosiaper il raggiungimento <strong>del</strong>loro massimo volume di raccolta,sia in termini di sicurezzaambientale sia rispettoall’autorizzazione, che si riferiscea metri cubi di stoccaggiopiuttosto che a tonnellate.Infine, si fa rilevare cheil criterio <strong>del</strong>la premialitànon tiene in alcun conto ledimensioni <strong>del</strong> comune, cosicchéla percentuale di raccoltadifferenziata che deveraggiungere un comune di1000 abitanti è la stessa cheper un comune di oltre100000 abitanti, pur dovendosiriconoscere che le problematichein gioco nel secondocaso per l’organizzazione<strong>del</strong> servizio di raccoltasono decisamente maggiori etalora difficilmente risovibili.A Cagliari, per esempio, lapercentuale di raccolta differenziataè solo <strong>del</strong> 34%.Dovrebbe, in fin dei conti,essere premiata la raccoltadifferenziata che intercetti ilmaggior numero di materiali,che avvii a recupero ancherifiuti pericolosi, che sibasi sia sul peso che sui voluminonché sul potere calorifico(nel caso di recuperopresso termovalorizzatori),che risulti davvero efficace,efficiente, ambientalmenteed economicamente sostenibile.*Ingegnere ambientaleL’OPINIONE di Dino DemontisPOVERI ITALIANIE POVERI SARDIIn che mani siamo caduti! Una volta c’erano i mariuoli cherubavano per sè e il partito. Oggi si è evoluto in un’organizzazionesistemica con un indotto obbediente e strettamentelegato al capo che affonda le radici in tutti i gangli vitali<strong>del</strong>lo stato protetto e confortato da una pletora di leggi elaborateper garantirsi l’immunità. Scardinare l’autonomia el’indipendenza <strong>del</strong>la magistratura, cardine fondamentale <strong>del</strong>laconvivenza civile, e dei rapporti tra gli operatori d’unacomunità sembra sia il compito fondamentale dei nostri politici.Non chiediamo ad essi di essere dei soloni, ma solo unpo’ di buon senso. Esercitano il potere quasi fossimo ancorain regime feudale riducendoci ad un vassallaggio vergognoso;vero è che ignorano le lezioni che ci vengono dalla societàromana e pensano di essere ancora ai tempi di Trimalcionee di Petronius che servivano i commensali con piatti etazze d’oro o come Carlo V, nel cui regno non tramontavamai il sole, che per festeggiare se stesso dopo i lucullianibanchetti gettava al popolo, per sfamarlo, gli avanzi. MarcoAurelio, di cui ci resta il bel monumento a cavallo, giustificava,come Seneca, l’ostentazione <strong>del</strong>la ricchezza: ieri comeoggi.Attualmente siamo alla distribuzione dei buoni pasto, all’assistenzialismo,all’istituto <strong>del</strong>la raccomandazione, allo spiritocaritatevole, violando lo stato di diritto e <strong>del</strong>la solidarietàignorando che in epoca romana tale parola era sconosciuta,si pagavano i debiti in solido spesso alienando la famigliariducendola allo stato di schiavitù. Debito pubblico incontrollatoed incontrollabile in notevole aumento con i nostripolitici che sperperano come prima e più di prima a tuttii livelli tra macchine blu, Falcon, protetti da privilegi vergognosi,scannandosi in lotte fratricide, quasi cannibalesche,per una elezione nelle istituzioni perché vivono di politica enon per la politica pensando che i cittadini dovrebbero essereun fine e non un mezzo, asserviti ai meschini interessipersonali. Cosa possiamo aspettarci da politici <strong>del</strong> genere?Che varino un aggiornamento <strong>del</strong>la Costituzione? Che prendacorpo il Senato <strong>del</strong>le Regioni? Che vengano dimezzati dinumero riducendosi gli emolumenti <strong>del</strong> 40%? Torna alla mentequanto ci hanno tramandato gli storici su Nerone che sembrasi rotolasse in una stanza piena di sesterzi. Continueremoad avere carrozzoni, Enti inutili dove sistemare amici eparenti, si dichiareranno federalisti, continueranno a centralizzareil potere sia centrale che regionale, dimenticando cheuna società progredisce con la partecipazione, cioè con undecentralismo diffuso dando piena autonomia ai comuni nelrispetto <strong>del</strong>le leggi <strong>del</strong>lo Stato. Da buoni cristiani e cattolicihanno messo da parte anche i dieci comandamenti, preoccupatisolo di mobilitare un esercito idoneo a soddisfare i lorovizi e la loro religione rivolta al dio dollaro. Hanno seminatobene durante l’esercizio <strong>del</strong> potere sia di destra che disinistra garantendosi un futuro roseo ottenuto sia con unalegge elettorale vergognosa sia con le assunzioni senza concorsosia con le risorse finanziarie a fondo perduto. Aspettano,come gli ebrei, un salvatore che vari la riforma <strong>del</strong>laburocrazia.<strong>La</strong> ricchezza <strong>del</strong>le nazioni è nata dal lavoro, ma le risorsefinanziarie vengono sperperate per tenere in vita regioni con100 mila abitanti, province inutili, comuni con 159 abitantie purtroppo la burocrazia continuerà a governare unitamenteai furbi, furbastri e corrotti. Il futuro non è roseo. Nessunaprospettiva per la riforma <strong>del</strong>lo stato. I sindacati sono ridottiall’angolo, i partiti sono quasi scomparsi. <strong>La</strong> stessa proposta<strong>del</strong>l’alternanza sembra non più idonea per cambiare. L’autistaha una macchina vecchia. Non è risolto il problema <strong>del</strong>lafrantumazione <strong>del</strong>la sinistra con la prospettiva di far emergereuna nuova classe dirigente per governare il paese. Si èancora al patto <strong>del</strong>la crostata di D’Alema e Berlusconi. Evitiamodi parlare di turismo: che Dio ce la mandi buona, ilcampanilismo impera.Ci auguriamo che il rinnovo <strong>del</strong>le amministrazioni comunaliselezioni una classe dirigente di sindaci, assessori e consigliericomunali sì da fare <strong>del</strong> Comune il perno <strong>del</strong> rinnovopolitico-economico e sociale <strong>del</strong>la nostra comunità.


Rubriche, Opinioni e commenti10 giugno 2010 29IL MIO PUNTO DI VISTAÈ di 890milioni, euro più euro meno,la spesa annua per le indennitàdi Sindaci e Presidentidi Provincia, con annessiconsiglieri e assessori, e diComunità montane, con relativipresidenti, consiglierie assessori.(Agenzia Ansa, 17 maggio2010)Villacidro, 28 maggio 2010Mentre scrivo, sta per partireun’altra appassionantegara di solidarietà e impegnopolitico per il <strong>Medio</strong><strong>Campidano</strong>: le elezioni perrinnovare il Consiglio Provincialee il suo Presidente.Quando il giornale sarà disponibileper i suoi lettori, ivincitori avranno già nome,cognome e indirizzo, (sispera anche politico) chiaro.Ai vincitori, chiunque poisaranno, faccio - oltreché idovuti complimenti - una richiesta,chiara, distinta, indirizzata:adoperatevi conqualsiasi mezzo perché da(tutte) le comunità <strong>del</strong>la provincia,(tutti) i ragazzi possanoessere messi in condizionedi frequentare, se davverolo desiderano, anche illiceo classico e linguisticodi Villacidro, uno dei suoi(due) paesi capoluogo. Perchénon è tollerabile che daArbus, Barumini, Collinas,Furtei, Genuri, Gesturi,Gonnosfanadiga, Guspini,<strong>La</strong>s Plassas, Lunamatrona,Pabillonis, Pauli Arbarei,IL COMMENTOIl neosindacoRossella Pinna sarà di sicurocitata, da chi si cimenteràa scrivere la storia di Guspini,come la prima donnaa ricoprire questo incarico.Nel paese da sempre governatodalla sinistra, salvo laparentesi <strong>del</strong> ventennio fascista,si registrava questaforte incongruenza tra lapolitica e la cultura progressistain merito al ruolo<strong>del</strong>la donna. Il conservatorismo,che pur alberga neigruppi dirigenti e negli uominidi sinistra, fino adoggi aveva impedito di coniugareal femminile il ruolodi sindaco a Guspini. <strong>La</strong>giustificazione che alcuniadducevano: “non ci sonodonne preparate per ricoprirequel ruolo”, non rispondeal vero. A Guspiniabbiamo avuto, nell’ambito<strong>del</strong>la sinistra, donne capaci,preparate e dotate <strong>del</strong>lagrinta giusta, che di certonon avrebbero sfiguratorispetto ad alcuni sindacidi Antonio LoruPER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ?Elezioni provinciali in <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>.Samassi, San Gavino Monreale,Sanluri, Sardara, Serramanna,Segariu, Serrenti,Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna,Villamar, Villanovaforru,Villanovafranca, chedistano (tutti) tra i dieci e itrenta/trentacinque chilometrial massimo, non vi siano mezzidi trasporto che rendano realmentecompetitivo sceglieredi studiare a Villacidro piuttostoche a San Gavino, oSanluri, o addirittura a Cagliari,Iglesias, Oristano, centricapoluoghi di altre province,ma più facilmente raggiungibili,perché sufficientementecollegati con il nostro territorio.Stesso diritto deve esseregarantito, ovviamente, airagazzi di Villacidro, e altrettantoai residenti di tutti glialtri comuni. Il diritto cioè dipoter agevolmente frequentaretutte le scuole superiori <strong>del</strong>territorio, che riterranno piùadatte alla loro formazione.Basterebbe, alla stazione ferroviariadi San Gavino Monreale,all’arrivo dei treni, avereimmediatamente disponibilibus navetta, per portare glistudenti in tutti i centri sededi scuola secondaria superiore;così da dare effettiva possibilitàdi scelta e pari opportunitàai ragazzi, che possonoconsapevolmente scegliere lescuole di quel paese, ma anche,con pochi, ulteriori minutidi viaggio, le scuole <strong>del</strong>vicino capoluogo, piuttostoche di Sanluri, Guspini, Arbus,Serramanna. E spero didi Rinaldo Ruggerinon aver dimenticato nessuno!Ma questo lo dovete faresubito; mi verrebbe da dire:adesso è gia tardi! Subito, nelprossimo anno scolastico, cogliendoal volo la fortunataopportunità che potrebbe essere,come qualcuno pensa, ilsuo inizio effettivo a ottobre!E non dite che è difficile! Aipolitici si chiede di risolverei problemi, non di fare il lungoelenco dei motivi che hannoimpedito loro di realizzareprogetti per la crescita complessivadei territori da loroamministrati. Se non potete,volete, saprete, fare di tutto,per il bene reale, visibile, tangibile,scientificamente verificabile,<strong>del</strong>la comunità, statepure a casa vostra, a curare,giustamente, i vostri interessiprivati. Perché non ve lo avràordinato il dottore di darvi allapolitica? Se cosìinvece,davvero fosse, staremmoassistendo in questo particolaremomento storico,specie nel nostro territorio, alproliferare <strong>del</strong> bizzarro fenomeno<strong>del</strong>le autoprescrizionialle carriere politiche.D’altronde, sono così pochigli impegni che la provinciadeve assolvere, perché pochissimisonoi settori di interventoche ricadono sotto lasua responsabilità amministrativa.Quindi, senza nullatogliere al valore di importantiiniziative quali la sagra <strong>del</strong>mandorlo in fiore, il riconoscimento<strong>del</strong> marchio di tipicità,che tuteli da contraffazio-A GUSPINI SI CAMBIAni commerciali il maiale allevatosecondo i disciplinari <strong>del</strong>nostro territorio, il rilancio<strong>del</strong>la coltivazione <strong>del</strong> melonein asciutto, e quant’altro: dateuna mano anche all’istituzioneculturale più importante diVillacidro, perché chi vi opera,possa, se vorrà e saprà esserebuon contadino, coltivarepiù giovani possibile, nutrendolicon la tipicità <strong>del</strong>lediscipline classiche, e concorrere,senza insuperabili handicap,all’offerta formativa,con gli altri licei linguistici,psico-socio-pedagogici, o comunqueistituti di istruzionesuperiore che si aggiornano epropongono sperimentazioniinnovative e sincretiche.Ognuno di voi, che con grandepassione ha concorso inquesta tornata elettorale al rinnovoo alla riconferma <strong>del</strong>Consiglio e <strong>del</strong> suo Presidente,tutto potrà accettare, tranneche sorga anche il minimodubbio tra gli elettori solo attivi(che di questi tempi sembranodiminuire in manieradirettamente proporzionaleall’aumento di quelli che sipropongono per infoltire semprepiù le schiere, già numeroseda tempo, <strong>del</strong>l’elettoratopassivo), che tutto questo prodigarsiin favore <strong>del</strong>la comunitànasconda la brama dimettersi in tasca solo qualchedollaro in più.Ma così, per fortuna, sonocerto, non è. Perchè siamo nel<strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> e non nelFar West. Buon lavoro.maschi che si sono succedutinel corso dei decenni passati.Inoltre, credo che verrà ricordatoanche l’esteso consensoche ha avuto la lista di sinistracapeggiata da RossellaPinna.Ritengo di essere vicino alvero se affermo che alle comunalinon si era mai raggiuntoun consenso in percentualecosì alto, quasi il68% con un incremento dicirca 8 punti in percentualerispetto al risultato <strong>del</strong> precedenteconfronto amministrativo.Sempre rispetto allealtre elezioni le opposizioniperdono oltre mille voti. <strong>La</strong>scarsa affluenza alle urne chesolitamente penalizza chi governanel caso guspinese hapenalizzato la minoranza.Evidentemente il giudizio<strong>del</strong>l’elettorato nei confronti<strong>del</strong>le due liste che si contrapponevanoa quella di CentroSinistra non è stato positivononostante si fosse creatauna situazione che li favoriva.Infatti il giudizio largamentediffuso, sulla passatagiunta e soprattutto sull’exSindaco, era fortemente negativo.Di ciò erano consapevoligran parte degli iscrittie dei simpatizzanti <strong>del</strong> PartitoDemocratico che in ripetutee accese riunioni hannochiesto al Marras di non riproporrela sua candidaturaa Sindaco. Poi la determinazionee l’ostinazione di ungruppo di militanti <strong>del</strong> PD hafatto sì che si operasse, nellascelta <strong>del</strong>le candidature, unforte rinnovamento, infattisolo tre consiglieri <strong>del</strong>la passatalegislatura sono stati ricandidati.Questi sono statiatti concreti di cambiamentoche hanno creato con l’altralegislatura una discontinuità.Lo slogan coniato: “Rinnovareper crescere” veicolavaquesto messaggio. A volteperò i messaggi, gli slogane la propaganda non sonosufficienti per spiegare situazionicomplesse. A semplificarele cose ci ha pensatoFrancesco Marras con le denuncee gli attacchi ai candidati<strong>del</strong> Centro Sinistra. Cosifacendo, inconsciamente, haindicato all’elettorato dovestava il rinnovamento. In ultimaanalisi ha reso un pessimoservizio a se stesso, creandoi presupposti per la suanon elezione al ConsiglioProvinciale. Con questocomportamento anche le dueliste di opposizione al Centrosinistrasono state messefuori gioco perché il veroruolo di antagonista lo hasvolto lui. Infatti i candidati<strong>del</strong>le altre liste annaspavanoper dimostrare che tra Rossellae il sindaco uscentec’era continuità utilizzandosterili mezzucci ironico- verbali<strong>del</strong> tipo: “Rossella Marras”.Rossella Pinna e non RossellaMarras è Sindaco di Guspini,a sostenerla ci sono 13consiglieri <strong>del</strong> centro sinistradi cui 10 di nuova nomina, ilrinnovamento nelle donne enegli uomini è stato fatto, restada compiere il compitopiù difficile: realizzare i propositidi rinnovamento.A bocce fermePrima di tutto è doveroso fare gli auguri ai nuovi amministratorilocali di qualsiasi estrazione politica e, anche se mivien difficile scrivere persino la parola provincia, anche aquelli provinciali. Auguro a tutti, indistintamente, un lavoroproficuo e rivolto veramente al bene comune.Detto questo, vorrei spendere due parole sul risultato elettoraleprovinciale. Mi ha meravigliato molto leggere le dichiarazionirilasciate dal candidato a presidente Dottor EfisioMeloni. Egli si lamentava, fra l’altro, <strong>del</strong> poco impegnoelettorale <strong>del</strong> “PdL provinciale” e soprattutto di quello sangavinese.Premesso che non spetta sicuramente a me difenderel’operato elettorale <strong>del</strong> PdL sangavinese, San GavinoMonreale ha, nel bene e nel male, un coordinatore cittadinoe sarà, spero, compito suo farlo. Io lo farò a livello personalea modo mio, come ho sempre fatto, affrontando i problemidi questo territorio e dialogando con gli uomini politiciche “lo governano”. <strong>La</strong> grande astensione degli elettori sangavinesi,a mio avviso, è dovuta ad una cattiva gestione <strong>del</strong>leliste da parte dei politici locali.Caro Dottor Meloni, i sangavinesi sono stanchi di esserevenduti al miglior offerente per un tozzo di pane e olive(quando ci va bene, altrimenti …). I sangavinesi non hannodimenticato i continui soprusi politici ed amministrativi chehanno dovuto subire, per anni, da politici di sinistra vicinioriin primis e qualche volta anche da parte di qualche locale.Lei cinque anni fa, forse, era troppo impegnato, dall’altraparte politica, a sostenere le tesi di chi ha fatto di tutto perdimostrare che questo territorio doveva avere due capoluoghie che San Gavino non era un paese baricentrico sul territorioma lo era di più Villacidro. Riguardo a qualche politicolocale, pur essendo all’opposizione, sarebbe meglio stendereun velo pietoso perché non ebbe neppure la dignità diastenersi, anzi votò a favore di Villacidro-Sanluri capoluogo.Le conseguenze fortemente negative di quella sua scelleratascelta sono un’altra <strong>del</strong>le concause che hanno generatoil risultato elettorale <strong>del</strong> PdL locale, ma lei, Dottor Meloni,riguardo a questo non ha alcuna colpa. Un’altra causache ha fatto registrare i <strong>del</strong>udenti risultati elettorali di questoschieramento politico, con tanto di rispetto caro Dottore,è proprio la sua candidatura che non andava bene. Chimi conosce lo sa che sono schietto nel dire le cose comestanno. Lo sbaglio che è stato fatto, da chi lo ha convinto acandidarsi, ed è inutile negarlo, è quello di fare una lista condentro tutto e il contrario di tutto, purchè si andasse controFulvio Tocco.Ma io dico, come la mettiamo con le coerenze politiche?Quando si esagera si esagera, diciamoci la verità.Anzi, siccome Lei è un medico mi capirà senz’altro. Restandonel campo e nel linguaggio medico diciamo che l’operazioneportata avanti può essere assimilata ad un interventochirurgico in cui è stato effettuato un innesto con un corpoestraneo e il 31 di maggio c’è stato il rigetto!<strong>La</strong> gente sa che lei siede nei banchi <strong>del</strong> Consiglio Comunaledi Villacidro e fa parte <strong>del</strong>l’opposizione di sinistra, poi vedeche lei è, altresì, il candidato a presidente <strong>del</strong>la lista chedovrebbe rappresentare anche il Centro Destra, ma secondolei, un po’ di confusione e incazzo negli elettori <strong>del</strong> PdL <strong>del</strong>territorio c’è stato o no?Io ero rappresentante di lista <strong>del</strong> PdL in Marmilla e le possoassicurare che, fra gli elettori che hanno votato il nostro schieramento,solo quattro persone hanno apposto il voto sopra ilsuo nome, i voti che la lista ha preso, sono quelli dati aicandidati dei partiti. Nella lista <strong>del</strong> signor Fulvio Tocco glielettori votavano i candidati dei partiti e il Presidente, comemai? Un motivo ci sarà, non pensa?Infine, per tornare agli elettori di San Gavino Monreale especialmente a quelli <strong>del</strong> PdL locale, vorrei chiederle cosaha fatto per farsi conoscere ed apprezzare politicamente daglielettori locali. Ha fatto qualche incontro con i sangavinesi?E con gli elettori <strong>del</strong> PdL locale ha chiesto qualcheincontro elettorale? Se Lei ha fatto tutto questo io non nesono stato informato …. Anzi, siccome volevo conoscer<strong>La</strong>sono dovuto andare ad Arbus. Mah! tutto sommato so cheLei è molto apprezzato come medico e sono convinto chequesto risultato ha anche un’altra lettura: i suoi pazienti voglionoche Lei continui a fare il bravo medico quale è.CordialmentePasquale Marongiu


<strong>30</strong> 10 giugno 2010 Opinioni, lettere e varieNella prima puntata abbiamo parlato di una <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong>la presenteGiunta Fanni. Ma non è che quando imperava la VispaTeresa non si facessero altrettanti strafalcioni. Oggi, per parcondicio, vi parleremo appunto di una <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong> ConsiglioComunale <strong>del</strong> 17 gennaio 2008(Giunta Sedda).A suo tempo, probabilmente nel 2995, l’Azienda Sanitaria Localen. 6, nell’ambito <strong>del</strong>la IIa fase <strong>del</strong> programma straordinariodi investimenti finanziato con i fondi di cui all’art. 20 <strong>del</strong>lalegge n. 67 <strong>del</strong>l’11.03.1988, avviò le procedure per la realizzazionedi una Residenza Sanitaria Assistita nell’ambito territoriale<strong>del</strong> comune di Villacidro. Per le solite lungaggini burocraticheil progetto subì un notevole rallentamento e ripreseslancio solo nel 2010 anche perché la Residenza Sanitaria Assistitadi Villacidro, insieme con strutture analoghe in altri paesilimitrofi, dovrebbe essere di supporto al nuovo ospedaleche dovrebbe sorgere a San Gavino Monreale. Il nuovo Commissario<strong>del</strong>la Asl (il dott. Ottaviani) si rese subito conto chealcune particelle <strong>del</strong> terreno dove sarebbe dovuta sorgere lastruttura non erano ancora di proprietà <strong>del</strong>la ASL e quindi nonsi era nella possibilità di sottoscrivere il contratto con la AssociazioneTemporanea di Imprese che dovrebbe realizzare e gestireper un certo numero di anni la struttura, per poi cederlaalla ASL. Infatti all’interno <strong>del</strong>l’area su cui dovrà essere costruitala struttura è presente una viabilità secondaria parzialmentein disuso identificata dai seguenti tratti: 1) tratto <strong>del</strong>lastrada comunale di Samassi; 2) tratto intestato alla ditta Muntonie più, 3) tratto <strong>del</strong>la strada vicinale “Gutturu Abis”In verità la Giunta Sedda in data 17 gennaio 2008 aveva <strong>del</strong>iberatodi scambiare i tratti di strada di cui sopra con una porzione<strong>del</strong>lo stesso terreno sita al confine <strong>del</strong> terreno in mododa non intralciare la costruzione <strong>del</strong>l’opera. Cosa senz’altromeritoria se non fosse che il notaio ora si trova impossibilitatoa stipulare l’atto in quanto i tratti 1. e 3. appartengono al patrimoniodemaniale e quindi non possono essere oggetto di alcunapermuta se prima non vengono sdemanializzati. Il tratto 2.,essendo ancora proprietà di un privato, non può essere oggettodi nessuna vendita o permuta da parte <strong>del</strong> Comune. Inoltre la<strong>del</strong>ibera in questione presenta anche non pochi errori di formae di sostanza e per questo motivo il consiglio comunale conun’altra <strong>del</strong>ibera in data 04.05.2010 ha dovuto provvedere a:sdemanializzare e quindi rendere disponibili i tratti di cui aipunti 1 e 2; rettificare e integrare, ove necessario, la <strong>del</strong>iberan. 6 <strong>del</strong> 17.01.2008 in modo da renderla legittima e fruibilesotto tutti i punti di vista. Speriamo che i lavori possano partirepresto e che finalmente quest’opera che la Asl ha volutorealizzare a Villacidro venga costruita in tempi brevi. Riguardoa questa vicenda possiamo raccontare un altro fatto curioso.Il 6 maggio 2008 tra il Comune di Villacidro (Sindaco FrancescoSedda) e la Asl 6 (Direttore generale Savina Ortu) vienefirmata una convenzione in forza <strong>del</strong>la quale, la direzione perla realizzazione dei lavori viene assegnata all’Ing. SeverinoVILLACIDRO<strong>La</strong> Talpa colpisce per la terza volta!Il 26 maggio gli impiegati <strong>del</strong> Comune trovavano, sotto laporta <strong>del</strong> loro ufficio, la terza puntata di una storia chesiam certi ch’è terza ma di certo non tersa, e che, come sidichiara alla fine, avrà perlomeno una quarta apparizione.Come un’apparizione, infatti, questo volantino, redattoda qualcuno(o qualcuna?) che si cela nell’anonimato,si materializza nelle stanze <strong>del</strong> palazzo creando morbosacuriosità nei più e tremori e palpiti in qualcuno (qualcuna?)…Gian Paolo MarcialisNon tutte le ciambelle riescono col bucoPorcedda affidandogli le seguenti mansioni: 1) Direzione deilavori, con visite periodiche nel numero necessario emanandole disposizioni e gli ordini per l’attuazione <strong>del</strong>l’opera progettatanelle sue varie fasi esecutive e sorvegliandone la buonariuscita; 2) Operazioni di accertamento <strong>del</strong>la regolare esecuzionedei lavori ed assistenza al collaudo. Nelle successive fasidi avanzamento ed al loro compimento; 3) Liquidazione deilavori, con verifica dei quantitativi e <strong>del</strong>le forniture e <strong>del</strong>le opereeseguite e liquidazione dei conti parziali e finali; 4) Misura econtabilità dei lavori con tenuta dei libretti di misura e <strong>del</strong> registrodi contabilità; 5) Coordinamento <strong>del</strong>la sicurezza in fasedi esecuzione ai sensi <strong>del</strong> D. Lgs. 163/2006. “Il compenso perle prestazioni svolte verrà erogato a favore <strong>del</strong> professionistasecondo le percentuali e le modalità stabilite dal regolamentoa suo tempo adottato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 18 <strong>del</strong>la L. 109/94 ess.mm.li dall’Asl n. 6 di Sanluri, con <strong>del</strong>iberazione n. 2806 <strong>del</strong>3 novembre 2003, oltre che ai sensi <strong>del</strong>l’art. 92 <strong>del</strong> D .Lgs.163/06. L’importo dei lavori previsto per la realizzazione <strong>del</strong>laRsa, compreso oneri per la sicurezza è pari a euro 5.606.340,da sommare al costo dei lavori di cui al piano attuativo compartoG26 pari a euro 10.446. Verrà inoltre corrisposto al Direttoredei <strong>La</strong>vori (ing. Porcedda) un rimborso per le spese dicancelleria, copie, riproduzione carte, materiali di consumo equant’altro nella misura pari al 20% <strong>del</strong> compenso oggetto <strong>del</strong>lapresente convenzione”. Aldilà di tutti questi numeri, articoli dilegge e percentuali, qualcuno asserisce che al direttore dei lavoriin questione dovrebbe toccare una somma di quasi 50.000euro. Alla faccia <strong>del</strong>… Qualche fotocopia in Comune, qualchepennarello qui, qualche matita lì, e almeno questo 20% certamentesi poteva risparmiare. Sulla base di questa convenzionee, pare, dietro sollecitazione <strong>del</strong>la vispa Teresa in data02.02.2010 la Asl chiese al Comune di Villacidro se fosse ancoradisponibile a permettere all’ing. Porcedda di assumere ladirezione dei lavori come da convenzione firmata, precisandola necessaria presenza costante <strong>del</strong> professionista per un periododi almeno 24 mesi.Visto che il suddetto ingegnere lamentasempre di non aver tempo per eseguire il lavoro d’ufficio assegnatogli,il Direttore generale che ben conosce il proverbio latino[!?!]: “Coddai et tessi non podit essi et tessi et coddai nonsi podit fai” ha motivato il diniego ricordando che il Porceddaallo stato attuale espleta funzioni di responsabile tecnico manutentivo-igiene urbana- sicurezza <strong>del</strong> lavoro – datore di lavoro.“Considerato che il suddetto funzionario, stante l’espletamento<strong>del</strong>le numerose funzioni istituzionali come sopra indicate,non può essere distratto legittimamente dalle stesse inmodo costante e per un periodo di tempo così prolungato, senzache ciò determini un grave pregiudizio per l’attività amministrativadi questo ente, con la presente si comunica la nonattuazione di quanto previsto dalla convenzione”.Finalmenteun po’ di giustizia. Hanno diritto di lavorare anche gli altriprofessionisti.Per il momento è tutto. Arrivederci alla prossima puntata.<strong>La</strong> transumanza“Settembre, andiamo. È tempo di migrare”I pastori di D’Annunzio emigravano a settembre, alcuni politici<strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, invece, emigrano in qualunquestagione <strong>del</strong>l’anno. E mentre i pastori dannunziani percorrevanosempre “il tratturo antico”, i politici nostrani, nellaloro recente transumanza, hanno scelto sentieri nuovi, perchéritenevano che quello vecchio non era più percorribile.Ed erano anche convinti che il nuovo percorso fosse comequello abruzzese “un erbal fiume silente”, cioè ricco di sostanziosipascoli; invece si è rivelato arido e sterile. È propriovero che non bisogna mai lasciare la strada vecchia perla nuova. È pur vero, però, che un antico Saggio ha scrittoche è da “persona sapiente cambiare parere”. Tuttavia GiuseppeVerdi, da oltre centocinquant’anni, fa cantare in tuttigli angoli <strong>del</strong>la Terra che solo “la donna è mobile qual piumaal vento”.In realtà il librettista di Verdi ha utilizzato un verso <strong>del</strong> grandepoeta latino, Virgilio: “<strong>La</strong> donna è una creatura semprevaria e mutevole”. (Eneide, IV, 569-70). Sia chiaro che nonintendo offendere le donne, verso le quali ho sempre nutritoprofondo rispetto, anche perché come canta un autore contemporaneotutti “Siamo figli <strong>del</strong>le donne”.<strong>La</strong> transumanza politica è uno sport praticato da vecchiadata a Villacidro. Nel 19<strong>23</strong> il segretario <strong>del</strong>la locale sezionecomunista si fece eleggere alla segreteria <strong>del</strong> neonato partitofascista, e durante il ventennio fu il più temuto sindacalista<strong>del</strong>la zona. Negli anni <strong>del</strong>la riforma fondiaria <strong>del</strong> saltoSodd’e pani i due più accaniti comunisti di allora si lasciaronoconvertire alla ideologia democristiana e divenneroimportanti dirigenti regionali <strong>del</strong>la Cisl, con tutte le ricaduteche l’incarico comportava.È interessante ricordare anche il percorso politico di un certoindividuo che si riteneva, e tuttora ne è convinto, di esseremolto acculturato. Costui negli anni settanta militava nellefile <strong>del</strong>la Democrazia Cristiana dalla quale ottenne un dignitosoimpiego regionale. Per lui era naturale, data la culturadi cui faceva vanto, essere candidato alle elezioni per ilrinnovo <strong>del</strong> Consiglio comunale, ma non venne eletto; presepoi la tessera <strong>del</strong> Partito Comunista, fu però nuovamentetrombato nelle successive elezioni; allora trovò asilo nelPartito Socialista e finalmente riuscì a farsi eleggere consiglierecomunale. Il Consiglio venne, però, sciolto dal Prefettoed egli si trovò politicamente a spasso. Dopo questonuovo fallimento si mescolò tra i seguaci di Berlusconi. Oradi lui e <strong>del</strong>la sua cultura si sono perse le tracce. Tornando aigiorni nostri, la transumanza che ha fatto più scalpore è stataquella di alcuni ex militanti <strong>del</strong> Partito Democratico o diliste, in passato, a esso collegate; costoro si sono uniti airappresentanti storici <strong>del</strong> centro destra e hanno dato vita auno schieramento contrapposto a quello <strong>del</strong> centro sinistra.Durante la campagna elettorale diversi candidati di questacoalizione hanno proclamato che la loro non era una listapolitica ma una miscellanea di varie ideologie, unite da unprogramma finalizzato al bene dei cittadini. Questa spiegazioneè stata considerata, dagli elettori, una solenne presa ingiro; infatti nessuno si permetterà mai di redigere un programmaamministrativo che vada contro gli interessi <strong>del</strong>lapopolazione e <strong>del</strong> suo territorio. È bene pertanto che sappiano,coloro che si candidano ad amministrare i beni <strong>del</strong>la collettività,che se essi sono intelligenti gli elettori non sonotonti, e lo hanno dimostrato nel segreto <strong>del</strong>le urne.Salvatore CurridoriAlcune recenti dichiarazioni da parte di personaggi pubblici cherivestono ruoli importanti in questa Nazione mi danno il motivoper soffermarmi sul loro utilizzo <strong>del</strong>la lingua Italiana. Il mezzo piùusato è la conferenza stampa, che poi trova ampia e spesso nongiustificata rilevanza presso i mezzi di comunicazione di massa, inparticolare le televisioni. Per conferenza stampa si intende un’intervistaconcessa da un personaggio pubblico di fronte ad una plateadi giornalisti. Nell’ Italia di oggi non è esattamente così: è diventataun’enunciazione di verità di parte, dogmaticamente espostadal potente di turno, spesso usata come autodifesa pubblica esenza contradditorio nel corso di indagini <strong>del</strong>la Magistratura che liriguardano, di fronte ad una platea di giornalisti che col taccuino inmano stanno proni e muti.Conferenza stampa n. 1 - ScajolaIl ministro (ora purtroppo ex) <strong>del</strong>la programmazione economicaScajola, di fronte allo scandalo sorto in seguito all’acquisto <strong>del</strong>l’immobilea Roma, 180 mq con vista Colosseo per soli 610.000Euro (complimenti per l’affare!) a proposito <strong>del</strong>l’intervento, certamentedisinteressato, di terzi che contribuiscono alla compravenditacon ben 80 assegni da 9.600 Euro, dichiara: se dovessi “acclarare”,con quel che segue a proposito di sconosciuti che avrebberoconcorso illegalmente ed a sua insaputa nell’operazione. Qui mifermo: il verbo acclarare sollecita la mia attenzione. Dal dizionarioricavo: verbo raro usato per mettere in chiaro, verificare. Quandol’ho sentito ho avuto un sobbalzo ed un’esclamazione in rima forseLessico e nuvolenon felice, ma che lascio per l’immediatezza: ma và a cagare! Tihanno beccato con le mani dentro il vaso <strong>del</strong>la marmellata (di granvalore: ben 900.000 euro!) e convochi i giornalisti per non dire nulladi concreto o sensato a tua discolpa ed usi atteggiamenti da grandestatista e termini desueti per colpire e confondere i gonzi!Conferenza stampa n. 2 - BertolasoIl responsabile <strong>del</strong>la Protezione Civile e sottosegretario Bertolaso,nel pieno marasma <strong>del</strong>lo scandalo <strong>del</strong>la Grandi Opere, convoca irappresentanti <strong>del</strong>le principali testate per ribadire quanto ha benlavorato a favore <strong>del</strong>le popolazioni colpite da calamità pubbliche enon solo (noi Sardi possiamo pensare ai fondi per i G8 a <strong>La</strong> maddalena,poi finiti come sappiamo o la gestione <strong>del</strong>l’ ex Arsenale Militaredi <strong>La</strong> Maddalena, regalata alla Marcegaglia a fronte di un canoneirrisorio a favore dea nostra Regione). Ha contemporaneamenteinserito dichiarazioni che definirei ad esser buono, incaute,continuando a creare problemi diplomatici con gli Stati Uniti edinfine, non ha spiegato come le ingenti somme a sua disposizione,gestite senza alcun controllo, siano finite in benefit tipo “massaggi”non meglio qualificati o nella tasche di familiari, nonché nelletasche dei soliti noti, ora non più ignoti, grazie a quelle intercettazionitelefoniche che il governo si sta apprestando a cancellare.Relazione Sindaco di Milano sull’immigrazioneL’11 maggio scorso, la sig.ra Moratti, nell’Aula Magna <strong>del</strong>l’UniversitàCattolica <strong>del</strong>la città di cui è Sindaco, ha affermato che gliimmigrati clandestini normalmente <strong>del</strong>inquono. Non voglio soffermarmisulla gravità e sul peso e sul valore di tali superficiali equivalenze,che tra l’altro non tengono in considerazione lo sfruttamentoche spesso gli imprenditori operano su tale forza lavoro, spessoutilizzata in nero. Mi ha ulteriormente colpito il fatto che, a richiestadi chiarimenti su tale dichiarazione, la Moratti (già ministro<strong>del</strong>la Pubblica Istruzione…) ha rilasciato dichiarazioni confuse, nellequali smentiva e contemporaneamente confermava la sostanza <strong>del</strong>ladichiarazione, parlando di “efficacità”. Bel neologismo, (??) alloraperché non parlare di “efficacezza”, “efficazione” e chi più neha più ne metta, anziché usare il semplice e comprensibile efficacia?Questi tre episodi sono soltanto <strong>del</strong>le esemplificazioni che mi fannoriflettere su una classe politica e dirigenziale, sempre più corrotta,sempre più lontana dal quel “popolo” che, chissà come e perché,dà loro il consenso e sempre più distante dalla realtà quotidiana,una casta che usa il potere mediatico per affermare la proprie “verità”senza voci di dissenso e con l’utilizzo di discorsi vuoti ed autoreferenzialiche mi ricordano le famose “convergenze parallele”<strong>del</strong>la prima Repubblica o il vecchio “latinorum” che distribuiva tantofumo e ben poca comprensione, ma che faceva esclamare alla gente“non ho lessico e nuvole”.Marcello Palmas

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