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Boccaccio lettore di Stazio

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Arianna Punzi<br />

ma riporta all’inizio del co<strong>di</strong>ce un riassunto della storia <strong>di</strong> E<strong>di</strong>po che <strong>Boccaccio</strong><br />

sembrerebbe avere conosciuto e utilizzato 25 .<br />

Come <strong>di</strong>cevo l’inventario della Parva libraria ci documenta anche la presenza<br />

<strong>di</strong> un altro co<strong>di</strong>ce della Tebaide, da identificarsi con il Barb. Lat. 74. L’identificazione<br />

è <strong>di</strong>mostrata dalla presenza della doppia segnatura <strong>di</strong> Santo Spirito nel<br />

foglio finale, la prima cifra romana riferita al banco, la seconda al posto occupato<br />

dal co<strong>di</strong>ce in quel banco e dalla perfetta corrispondenza dell’incipit e dell’explicit<br />

dell’ultimo foglio che coincide con il II libro dell’Achilleide, v. 128.<br />

Inoltre, a riprova <strong>di</strong> quanto questo co<strong>di</strong>ce sia attivo nella cerchia del<br />

<strong>Boccaccio</strong> ci soccorrono le due glosse che leggiamo alla fine della Tebaide e<br />

una terza collocata nello spazio tra l’explicit e l’accessus alla Tebaide 26 , che iniziano<br />

così:<br />

1. Gratie tres sunt pe<strong>di</strong>sece veneris Pasthrea, egale Euprosina quae nude pinguntur quia?<br />

amicitia simplex debet esse et non palliata.<br />

2. tres gradus sunt mortis fatum, casus, genitura. Epicuri fatum, Stoici casum, pitagorici<br />

id est philosophi <strong>di</strong>citur? genitura.<br />

3. Tempore Aoth Clio cogitatio <strong>di</strong>scen<strong>di</strong>, Thali capacitas, Terpsichore delectans instructionem<br />

Come osserva Violetta de Angelis, alla fine delle Genealogiae <strong>di</strong> Forese<br />

Donati e Franceschino degli Albizzi (trà<strong>di</strong>te soltanto in abbozzo nello Zibaldone<br />

Magliabechiano) troviamo affastellate una serie <strong>di</strong> informazioni «che nel medesimo<br />

or<strong>di</strong>ne e con identità totale persino nelle varianti si ritrovano nel Barb. 74<br />

[…]. Le glosse, stese da una mano forse <strong>di</strong>versa, sono al massimo posteriori <strong>di</strong><br />

50 anni» 27 e denunciano una filiazione <strong>di</strong>retta con quelle del co<strong>di</strong>ce barberiniano.<br />

Inoltre la chiusa nella Genealogia si presenta ex abrupto, il che potrebbe<br />

Vallicelliano, c. 69v: «prima de tigribus ista secunda».<br />

7, 686 Thesea Naxos] «insula quam Theseus devicit».<br />

Vallicelliano, c. 69v: «ubi Theseus regnavit».<br />

7, 687 Ganges] «fluvius indorum. Bachus debellavit habitantes iuxta gangem eosque coegit<br />

iurare per sua orgia».<br />

Vallicelliano, c. 69v: «Bachus habitatores Gangis ad sacrificia sua coegit iuratus in<br />

Thebana orgia».<br />

25 In proposito mi permetto <strong>di</strong> rimandare al mio contributo A. PUNZI, Oe<strong>di</strong>podae confusa<br />

domus. La materia tebana nel Me<strong>di</strong>oevo latino e romanzo, Roma, Bagatto libri, 1995, in particolare<br />

pp. 175-230.<br />

26 Cfr. V. DE ANGELIS, Magna questio preposita coram Dante et Domino Francisco<br />

Petrarca et Virgiliano, in «Stu<strong>di</strong> petrarcheschi», n. s., I, 1984, pp. 103-209: 179.<br />

27 Ivi, pp. 179-80.<br />

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